Ministero per i Beni e le Attività Culturali Comitato Nazionale per le Celebrazioni del quinto centenario della morte di

Ministero per i Beni e le Attività Culturali Comitato Nazionale per le Celebrazioni del quinto centenario della morte di Andrea Mantegna

Il Comitato Nazionale per le celebrazioni del quinto centenario MANTEGNA della morte di Andrea Mantegna (Isola di Carturo, 1431 c. – Mantova, 1506), istituito dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e composto dai più importanti studiosi del primo Rinascimento italiano, affiancati dai rappresentanti delle Regioni, degli Enti locali 1506-2006 e degli altri Enti interessati, celebra il grande artista attraverso una mostra in ognuna delle città nelle quali la presenza del maestro e delle sue opere è documentata.

COMUNE DI PADOVA COMUNE DI MANTOVA

Centro Internazionale d’Arte e di Cultura di Palazzo Te Padova Padova Mantova Musei Civici e Biblioteche Museo di Castelvecchio Centro Internazionale d’Arte e di Cultura Musei Civici agli Eremitani Via Porciglia, 35 – 35123 Padova Corso Castelvecchio, 2 – 37121 Verona di Palazzo Te Tel. 049 8204508 – fax 049 8204566 Tel 045 8062611 – fax 045 8010729 Viale Te, 19 – 46100 Mantova e-mail: [email protected] e-mail: [email protected] Tel. 0376 369198 – fax 0376 220943 e-mail: [email protected] Verona Palazzo della Gran Guardia www.andreamantegna2006.it Mantova Palazzo Te

Pubblicazione a cura di Tekne 16 settembre 2006 14 gennaio 2007 l Comitato Nazionale per le celebrazioni pubblicazione fra il 1450 e il 1457 di tre del quinto centenario della morte di grandi opere, uscite dalle botteghe di uno I Andrea Mantegna (Isola di Carturo, 1431 scultore fiorentino, Donatello, e di un pittore c. – Mantova, 1506), istituito dal Ministero del luogo, Andrea Mantegna. Si tratta per i Beni e le Attività Culturali e composto dell’altare maggiore della Basilica del Santo, dai più importanti studiosi del primo del monumento equestre di Erasmo da Narni Rinascimento italiano, affiancati dai detto il Gattamelata, innalzato sul sagrato rappresentanti delle Regioni, degli Enti locali antistante la chiesa, e della decorazione ad e degli altri Enti interessati, celebra il grande affresco della cappella di Antonio Ovetari artista attraverso una mostra in ognuna delle nella Chiesa degli Eremitani. città nelle quali la presenza del maestro e delle L’eco suscitata dai lavori che fervevano nei sue opere è documentata: Padova (sede due cantieri più all’avanguardia in fatto di espositiva Musei Civici agli Eremitani), civiltà prospettica e di cultura “antiquaria” Verona (sede espositiva Palazzo della Gran aveva richiamato in città un grande numero di Guardia) e Mantova (sede espositiva Palazzo artisti. Fra tutti si ricordano Dario da Te). Pordenone, Marco di Antonio Ruggeri di Il progetto è l’espressione di una forte Cento, detto lo Zoppo, e Giorgio Chulinovich collaborazione fra lo Stato italiano e gli Enti di Sebenico, detto lo Schiavone: anch’essi, locali. come molti altri loro colleghi, avevano scelto La manifestazione sarà aperta al pubblico dal di fare capo alla bottega di Francesco 16 settembre 2006 al 14 gennaio 2007. Squarcione, la stessa dalla quale era uscito Secondo il taglio metodologico del Andrea Mantegna. programma scientifico, nuovo rispetto alle L’inizio degli anni sessanta vedeva iniziative del passato, l’opera del maestro l’allontanamento da Padova sia dello Zoppo verrà presentata al fianco di quella di altri in direzione prima di Venezia poi di Bologna, grandi artisti, responsabili insieme a lui del sia dello Schiavone che rientrava nelle terre rinnovamento del linguaggio figurativo nel d’origine sull’altra sponda dell’Adriatico con Nord Italia, oppure dei suoi numerosissimi una riserva di preziosi disegni sottratti allo seguaci. Squarcione. Fra il 1459 e il 1460 anche Andrea Mantegna Padova, Musei Civici Andrea Mantegna e Padova lasciava la città per trasferirsi a Mantova alla agli Eremitani 1445-1460 corte di Ludovico Gonzaga. 16 settembre 2006 a mostra ripercorre la storia della cultura Negli anni seguenti Padova avrebbe perso la 14 gennaio 2007 Le del gusto espressivo che si potevano prestigiosa leadership che aveva gestito per respirare a Padova e nelle sue botteghe d’arte tutto il corso degli anni cinquanta per cederla nel giro ristretto di quindici anni, fra il 1445 e a Venezia, dove avrebbe il 1460. Gli estremi cronologici elaborato un linguaggio stilistico che, benché corrispondono alla più antica testimonianza fondato agli inizi sulla lezione padovana del della presenza in città di Donatello e di Mantegna, tuttavia si presentava da subito Andrea Mantegna, alla data del completamento della pala per l’altare maggiore della Basilica di San Zeno a Verona, opera del Mantegna, realizzata a Padova e a quella per l’altare della cappella Gattamelata nella Basilica di Sant’Antonio, opera di A sinistra Jacopo Bellini e dei suoi figli Gentile e Andrea Mantegna Giovanni. San Marco Nella seconda metà degli anni quaranta del Frankfurt am Main Staedelsches Quattrocento e nel decennio seguente Padova Kunstinstitut viveva il ruolo di indiscussa protagonista A destra nell’Italia del nord del rinnovamento del Giovanni Bellini linguaggio artistico in senso rinascimentale. La trasfigurazione di Cristo Il singolare primato della città era stato Venezia, Museo Correr determinato in particolare dalla ben diverso da quello del cognato. Trevisan o dell’umanista Bernardo Bembo. Francesco Squarcione A Padova il Mantegna si era trovato a lavorare Nell’ottica metodologica che sostiene il Il polittico De Lazara Padova, Musei Civici in un contesto storico ed artistico che ha il progetto espositivo ogni opera, scelta in base respiro di una scuola. Giorgio Vasari aveva alla qualità sia tecnica sia stilistica, acquista un capito bene che tutte le opere del giovane posto preciso nella storia che si intende Andrea erano state condotte alla luce di una ricostruire attraverso il confronto con altre vera e propria “concorrenza” con i colleghi; i prodotte nella stessa epoca. quali, per di più, erano in grado di esprimersi È soltanto dal paragone sempre seducente con un linguaggio altrettanto elevato dal con le opere degli altri maestri contemporanei punto di vista della qualità. che emergono la grandezza e spesso l’unicità Questa del Mantegna padovano è una delle idee, della tecnica e dello stile di Andrea condizione davvero straordinaria, tant’è vero Mantegna e dei suoi amici o compagni di che non si sarebbe più verificata in seguito né gioventù. a Verona, né a Mantova e neppure a Roma, In mostra si vedono affiancate carte e per citare i luoghi dove la presenza dell’artista pergamene disegnate e dipinte, tavole, tele ed è documentata. affreschi, sculture in terracotta e in bronzo Jacopo Bellini Il ritratto di Jacopo Accanto ad Andrea Mantegna e agli altri talvolta rivestite di pittura policroma oppure Antonio Marcello talenti della bottega di Francesco Squarcione, rifinite in oro e in argento, testimonianze Parigi, Bibliothèque nella Padova di metà Quattrocento si marmoree e lapidee dell’antichità classica, de l’Arsenal potevano incontrare anche personalità monete romane e medaglie umanistiche, artistiche di diversa provenienza geografica e nell’intento di una ricostruzione rigorosa e di differente estrazione culturale: per reale del processo creativo dell’opera d’arte esempio, fra i pittori, il veneziano Jacopo all’interno delle più prestigiose botteghe Bellini, i muranesi Giovanni d’Alemagna e aperte in Veneto fra terraferma e laguna Antonio Vivarini, il ferrarese Bono, Ansuino intorno alla metà del XV secolo. da Forlì, Girolamo di Giovanni da Camerino; fra gli scultori insieme ai collaboratori Verona, Palazzo Andrea Mantegna e le arti a Verona (circa 1460-1519), (1445- fiorentini di Donatello si vedevano lavorare Coordinamento scientifico della Gran Guardia 1450-1500 1526/29), Domenico Morone (circa 1442- padovani come Nicolò Pizolo. Negli scriptoria Alberta De Nicolò Salmazo, Università degli 16 settembre 2006 l nucleo della mostra sarà rappresentato dopo il 1518) e i suoi allievi, diventano così locali straordinari miniatori collaboravano Studi di Padova; Davide Banzato, direttore 14 gennaio 2007 Idalle due opere realizzate da Mantegna per protagonisti di un periodo che ha visto con scrittori come Bartolomeo Sanvito alla dei Musei Civici di Padova; Anna Maria la città di Verona: il Trittico di San Zeno del Verona rendere omaggio a Mantegna ma confezione dei libri preziosi per le biblioteche Spiazzi, Soprintendente per il Patrimonio Donatello 1456-1459 e la in gloria fra santi e guardare con eguale interesse ad altri centri Il miracolo della mula per esempio del condottiero Jacopo Antonio Storico Artistico ed Etnoantropologico delle Padova, Basilica angeli per Santa Maria in Organo del 1497 artistici e trovare, grazie ai pittori locali, una Marcello oppure dell’alto prelato Ludovico Province di Venezia Padova Belluno Treviso di Sant’Antonio (ora al Castello Sforzesco di Milano), e sulla propria intensa e affascinante identità. capacità che esse hanno avuto nel suscitare Se le influenze di Andrea Mantegna sono uno dei periodi più alti della storia artistica infatti innegabili, altrettanto evidenti sono i veronese, come hanno sottolineato nel tempo rapporti tra i veronesi e certa cultura di Giorgio Vasari, Bernard Berenson, Rudolph ambito squarcionesco-donatelliano, le Wittkower. Punto di partenza ineludibile per aperture a Venezia nel momento in cui era gli artisti veronesi del periodo, queste due all’apice il confronto Giovanni Bellini- eccezionali opere rappresentano, idealmente Antonello da Messina e si diffondeva la ma anche praticamente, l’inizio e la fine pittura narrativa di Carpaccio, i legami con dell’intervallo temporale entro cui si sviluppa Mantova e quindi con la pittura lombarda l’arte del primo Rinascimento nella città anche dopo la morte di Mantegna. scaligera. Vera e propria presentazione di un contesto Da questi fondamentali punti di riferimento, artistico e culturale nell’arco di cinquant’anni, accostati a studi preparatori e a calzanti l’esposizione sarà corredata da ampie sezioni confronti con altre opere di Andrea dedicate al disegno, alla scultura, alla Mantegna, la mostra intende partire per miniatura, all’architettura, presentare il multiforme mosaico culturale alla numismatica e all’editoria, con codici e veronese dal quale emergono personalità di incunaboli la cui produzione costituisce una grande interesse, ancora poco studiate, ma delle avventure più affascinanti tutt’altro che minori: Francesco Benaglio del periodo. Essa inoltre sottolineerà le (circa 1432-1492), relazioni fondamentali tra pittura e miniatura, con Liberale da Verona e Girolamo dai Libri, Coordinamento scientifico Andrea Mantegna Andrea Mantegna tra pittura e scultura, con fra Giovanni e Paola Marini, direttrice del Museo di Tre Santi Madonna e santi New York, The Pierpont (Polittico di San Zeno) Giovanni Zebellana, tra pittura su tela e Castelvecchio; Mauro Cova, Soprintendente Morgan Library Verona, Chiesa affresco, con Domenico e Francesco Morone. per il Patrimonio Storico Artistico ed Copyright by The di San Zeno Pierpont Morgan La critica ha inoltre evidenziato la grande Etnoantropologico per le Province di Verona Library abilità grafica di alcuni dei maestri veronesi, Vicenza Rovigo; Sergio Marinelli, Università Francesco Dai Libri in particolare Francesco Bonsignori, da di Venezia Iniziale B – Davide analizzare in stretto confronto con l’intero che suona il liuto corpus grafico di Mantegna che verrà Londra, Victoria and Albert Museum presentato in questa sede. Fra’ Giovanni Altro interessante campo di approfondimento Leggio del coro sarà in mostra la circolazione delle stampe e i Verona, Chiesa di Santa rapporti con la scuola danubiana, da Maria in Organo Schongauer a Dürer. Dopo la mostra su Pisanello del 1996 che ha richiamato l’attenzione del grande pubblico e degli studiosi sulla realtà artistica della città, l’esposizione Andrea Mantegna e le arti a Verona 1450-1500 si configura come logica prosecuzione di una ricerca critica già iniziata, e l’avvio di un percorso espositivo ricco di spunti per ulteriori eventi culturali. Mantova, Palazzo Te Andrea Mantegna a Mantova competenza, anche in forza dell’amicizia con 16 settembre 2006 1460-1506 due “antiquari” importanti dell’epoca, come 14 gennaio 2007 rrivato a Mantova nel 1460, Mantegna vi Giovanni Marcanova e Felice Feliciano. E con Adiviene pittore di corte; vi resterà sino questi, peraltro, egli fece uno dei più alla morte, nel 1506, per un soggiorno consapevoli (e, s’immagina, autoironici) lunghissimo, nel corso del quale la sua fama tentativi di reviviscenza dell’antichità classica, cresce sempre di più a livelli sovranazionali. A in una famosa gita in barca sul lago di Garda, Mantova egli ha modo di conoscere uno dei compiuta nel 1464, in cui i convenuti si più importanti e influenti artisti dell’epoca, appellavano con nomi all’antica, recitavano da vale a dire Leon Battista Alberti, in città come antichi romani, e raccolsero epigrafi di segretario del Concilio, e che in città costruirà quell’epoca. alcuni fra i suoi lavori fondamentali, cioè le Sebbene raramente Mantegna abbia dipinto chiese di Sant’Andrea e di San Sebastiano. per committenti diversi dai Gonzaga, egli Anche per suggestione albertiana, ragionando dipinse a volte alcune opere per suoi amici, dei rapporti fra architettura e decorazione come ad esempio una Madonna per l’abate dipinta, Mantegna produce a Mantova alcuni Matteo Bosso. Egli accettò, tuttavia, di fra i suoi massimi capolavori, a partire dalla dipingere a Roma, nella villa del Belvedere del decorazione della cosiddetta Camera degli papa Innocenzo VIII, una intera cappella che sposi che, nel corso degli anni Sessanta, si malauguratamente fu distrutta sul finire del impone subito per essere una delle meraviglie Settecento. Quel soggiorno a Roma servì di quell’età, soprattutto con l’originalissima comunque a rinforzare le sue conoscenze idea dello sfondamento illusivo del soffitto. In dell’arte romana, e a instillargli anche una massima parte, per tutto il tempo del passione collezionistica, di cui abbiamo soggiorno mantovano, Mantegna si notizia certa dalla vicenda di una statua con considererà al servizio esclusivo dei Gonzaga, Faustina Romana, di sua proprietà, che egli fu non solo per dipingere delle opere mobili costretto a vendere a Isabella d’Este, nei primi (sebbene queste siano molte), ma anche, per anni del Cinquecento. così dire, come “gentiluomo di compagnia” di Benché la sua fama crescesse sempre, in Italia, membri della casata, o anche come massimo anche per il fondamentale ciclo dei Trionfi esperto delle antichità romane. Per queste, del oggi ad Hampton Court, a partire dagli anni resto, a partire dai suoi anni padovani, Novanta del Quattrocento egli fu un poco Mantegna si era costruito una vera messo in ombra dall’arrivo alla corte di

Andrea Mantegna Baccanale con Sileno Chatsworth, The Devonshire Collection

Andrea Mantegna Madonna col Bambino in gloria fra santi e angeli (Pala Trivulzio) Milano, Museo d’Arte Antica del Castello Sforzesco Isabella d’Este, con la quale i rapporti non esaminare anche la pittura mantovana nel furono mai idillici. Sicura dei suoi gusti, periodo di “interregno” tra la morte di Isabella dovette a un certo momento ritenere Mantegna stesso e l’arrivo, nel 1524, dell’altro che Mantegna non fosse più allineato con la grande genio che illuminò la città: Giulio cultura più moderna, anche se, ovviamente, Romano. non poteva evitare di commissionargli delle Si vedranno perciò opere di , opere. Ma, ad esempio, la marchesa tentò di del Perugino, di Correggio, di Lorenzo ottenere delle opere da Giovanni Bellini e da Leombruno e di Gian Francesco Tura, oltre Carpaccio, e soprattutto da Leonardo che, ad altri artisti che costituiscono il tessuto dopo la caduta del ducato milanese, nel 1499 connettivo della cultura locale. ebbe un breve soggiorno nella città Alcune di queste non sono mai state esposte gonzaghesca. in Italia e arrivano qui per la prima volta. Fu un passaggio gravido di conseguenze: la Il genio di Mantegna fu multiforme. A lui si nuova enfasi sentimentale dei dipinti, che devono, ad esempio, le prime incisioni in tanto piaceva a Isabella – ed era quanto di più Italia e in Europa; e la tradizione dice che lontano dall’impassibilità di Mantegna – si esercitò anche la scultura. impose fortemente dopo la morte dell’artista, con il subentro, in posizione di pittore di Coordinamento scientifico corte, di Lorenzo Costa. per i dipinti: Mauro Lucco, Università La mostra non intende essere monografica, né degli Studi di Bologna; David Jaffé, potrebbe esserlo. Le cattive condizioni di Curatore National Gallery di Londra; conservazione di molti dipinti, dato anche lo per grafica e scultura: Vittorio Sgarbi, sperimentalismo tecnico del Mantegna, Presidente Comitato Nazionale; Rodolfo impediscono lo spostamento di esse. In vista Signorini, Accademia Nazionale Virgiliana; di questo, il concetto guida è di mostrare Italo Furlan, Università degli Studi di Padova; come l’arte di Mantegna abbia lasciato una per architettura: Christoph L. Frommel traccia fondamentale a Mantova; e dunque, la mostra intende mettere insieme il numero massimo possibile di sue opere autografe e

Andrea Mantegna Andrea Mantegna Cristo sul sepolcro Madonna col Bambino Copenaghen, Statens (Madonna delle cave) Museum for Kunst Firenze, Galleria degli Uffizi Andrea Mantegna Il Redentore Andrea Mantegna Correggio, Museo Civico Madonna col Bambino, serafini e cherubini Milano, Andrea Mantegna La Vestale Tuccia Londra, National Gallery Alle pagine seguenti Andrea Mantegna Camera degli sposi (particolare della famiglia Gonzaga) Mantova, castello di San Giorgio Su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali