Approfondimento Le Ville Di Andrea Palladio
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Approfondimento Le ville di Andrea Palladio L’evoluzione della campagna minacciava il suo predominio commerciale nel nell’entroterra veneto Mediterraneo orientale, quindi con la scoperta tra Quattro e Cinquecento dell’America e lo spostamento del baricentro del La nascita del modello abitativo della villa e la mondo dal Mediterraneo alle coste atlantiche. sua diffusione nella campagna veneta deriva dai Gli interessi politici ed economici di Venezia si mutamenti economici e politici che hanno investito spostarono così verso occidente, con investimenti i territori sottoposti al dominio della Serenissima pubblici che si affiancarono all’iniziativa privata: Repubblica di Venezia tra la seconda metà del il rilevamento cartografico della rete idrica dei Quattrocento e i primi decenni del Cinquecento, possedimenti di terraferma, ordinato per decreto determinando la trasformazione del paesaggio nel 1460, le opere di bonifica e la ridefinizione agrario in quell’area. della rete infrastrutturale fino all’introduzione di All’inizio del XV secolo Venezia si era imposta più moderne tecniche di coltivazione. sulle Signorie di terraferma comprese tra il Po e il In questo processo di ridefinizione economica e Mincio; nel 1428, con la conquista di Bergamo, territoriale le ville svolsero un ruolo di primo piano: i suoi possedimenti arrivarono fino all’Adda, ai esse, infatti, diventarono i nodi di una fitta rete di confini del Ducato di Milano. L’imposizione della trasporti, sia via acqua sia via terra. La diffusione pace interna e l’avvio di una politica territoriale a scala territoriale di questo modello insediativo di stampo moderno (opere di bonifica dei terreni fu determinato dall’aumento della popolazione, paludosi, apertura di nuove strade, realizzazione tanto in terra ferma quanto nella città lagunare, di canali navigabili) favorì un processo di con la conseguente crescita della domanda di riconversione agricola che coinvolse i Signori prodotti agricoli: si pensi che Venezia, con i suoi locali e diede vita a operazioni di investimento 150 mila abitanti, era una delle città più grandi fondiario da parte del patriziato veneziano. d’Europa; l’investimento in terreni agricoli da È tuttavia nella seconda metà del Quattrocento parte dei nobili veneziani garantiva l’autonomia che Venezia avviò una precisa politica di economica della città lagunare ed evitava investimento nei possedimenti di terraferma, l’importazione di prodotti di prima necessità da dapprima come reazione all’avanzata turca, che altri Stati. Mappa delle ville palladiane A Palladio sono attribuiti circa 40 progetti, non tutti realizzati. Nell’elenco sono indicate le ville palladiane inserite nel 1994 nella lista UNESCO. 1. Villa Trissino, 1534-1538. Vicenza (località Cricoli). Prepalladiana. TRENTINO- 2. Villa Godi, 1537 ca. Lonedo di Lugo di Vicenza. 3. Villa Piovene, 1539-1540. Lugo di Vicenza. Attribuita. ALTO ADIGE VENETO 4. Villa Valmarana, 1541 ca. Vigardolo di Monticello (VI). 5. Villa Forni Cerato, 1541-1542 ca. Montecchio Precalcino (VI). Attribuita. 17 6. Villa Pisani, 1542 e 1561 ca. Bagnolo di Lonigo (VI). 11 2 3 7. Villa Gazzotti Grimani, 1542 ca. Vicenza 13 (località Bertesina). 22 Treviso 5 21 8. Villa Caldogno, 1545 ca. Caldogno (VI). Attribuita. 8 15 9. Villa Thiene, 1545-1546. Quinto Vicentino. 1 4 9 10. Villa Saraceno, 1546-1555 ca. Finale di Agugliaro (VI). 23 Vicenza 11. Villa Angarano, 1548. Bassano del Grappa (VI). 18 7 24 12. Villa Poiana, 1549-1550 ca. Poiana Maggiore (VI). 16 20 13. Venezia Villa Zeno, 1550 ca. Cessalto (TV). Verona Padova 6 14. Villa Pisani, 1553-1556 ca. Montagnana (PD). 10 15. Villa Cornaro, 1552. Piombino Dese (PD). 12 16. Villa Trissino, 1553-1554 ca. Meledo di Sarego (VI). 14 17. Villa Bàrbaro, 1555-1558. Maser (TV). Legnago 18. Villa Chiericati Porto, 1554-1555. Vancimuglio di Grumolo delle Abbadesse (VI). Attribuita. Rovigo 19. Villa Badoèr, 1555. Fratta Polesine (RO). 19 20. Villa Foscari detta La Malcontenta, 1558-1559 ca. LOMBARDIA Gambarare di Mira (località Malcontenta) (VE). 21. Villa Valmarana, 1563 ca. Lisiera di Bolzano Vicentino. 22. Villa Emo, 1553-1567 ca. Fanzolo di Vedelago (TV). EMILIA-ROMAGNA 23. Villa Serego, 1565. Santa Sofia di Pedemonte (VR). 24. Villa Almerico Capra detta La Rotonda, 1566. Vicenza. 1 © Istituto Italiano Edizioni Atlas In alto a sinistra Fig. 1 Castello di Thiene risalente al 1450. Thiene, Vicenza. In alto a destra Fig. 2 Villa Giustinian, 1515 ca. Roncade, Treviso. A fianco Fig. 3 Andrea Previtali, Madonna col Bambino e supplicante, 1505-1506 ca. Londra, National Gallery. Particolare. Sullo sfondo del dipinto si osservano le tre tipologie abitative compresenti nella campagna veneta all’inizio del XVI secolo: una casa-torre serrata entro un volume massiccio, una “nuova villa”, ancora in costruzione e aperta verso il paesaggio, due case di contadini, con tetto di paglia e aia antistante. Si può legare a Petrarca l’origine di quell’ideale della vita in campagna che tanta fortuna avrà nel Rinascimento: una campagna pensata, sul modello delle Bucoliche di Virgilio, come luogo dell’otium colto, dello svago intellettuale e del ritorno alla natura. Dobbiamo tuttavia immaginare il territorio esterno alle mura urbane, nel Medioevo, come un luogo pericoloso, carico di insidie, tanto che Una nuova idea del vivere la scelta rivoluzionaria di Petrarca non diede esiti in campagna: nascita ed evoluzione immediati. di una tipologia abitativa Se nel Veneto possiamo citarne pochi esempi La villa veneta, dunque, si configura non tanto tardivi, come il Barco della Regina Cornaro come residenza “di delizia” o di rappresentanza, ad Altivole (Treviso); si dovrà invece aspettare quanto come luogo da cui il Signore può parecchi decenni perché l’idea del vivere controllare direttamente le proprietà agricole e in campagna diventi elemento distintivo le attività a queste connesse. dell’aristocrazia intellettuale cittadina: questo Non si tratta di un’invenzione palladiana; avvenne inizialmente nella Firenze di Lorenzo Palladio ha avuto il merito di riqualificare le il Magnifico, dove la Villa di Poggio a Caiano, forme insediative preesistenti e di definire un affidata nel 1480 a Giuliano da Sangallo, nuovo modello tipologico, sulla base di precise trasformò la tradizione delle residenze esigenze funzionali e di una moderna rilettura fortificate in villa di rappresentanza, degli esempi antichi. Questi precedenti insediativi inaugurando un modello di grande fortuna. possono essere raggruppati in due tipi: l’edificio Sappiamo tuttavia che Lorenzo raggiungeva di villeggiatura, utile a vivere al di fuori della città la sua proprietà suburbana accompagnato secondo un ideale umanistico, e quello atto a da un seguito di soldati, a testimonianza della presiedere le attività agricole. persistente pericolosità della campagna. 2 © Istituto Italiano Edizioni Atlas La seconda categoria di edifici suburbani mentre all’esterno, separate, si disponevano le raggruppa una serie di forme insediative case dei contadini. Costante era la presenza di diversificate, che rispondevano a specifiche una torre colombaia sulla cortina muraria. esigenze di gestione delle proprietà agricole Generalmente la parte residenziale riproponeva all’interno di un sistema territoriale ancora in campagna il palazzo urbano: essa era di tipo feudale. Non si può fare riferimento, organizzata su due piani, con la parte abitativa dunque, a una vera e propria tipologia, ma a al piano superiore e il pianterreno adibito a strutture derivate da edifici (o complessi di magazzini e a locali di servizio. edifici) preesistenti, comeresidenze fortificate Villa Roberti, edificata alla metà del Cinquecento (il Castello di Thiene, con torri e merlature, sui resti di un precedente castello, presenta risalente al 1450 e ristrutturato in veste rina- ancora i caratteri delle forme insediative rurali, scimentale dopo la metà del XVI secolo (fi g . 1), così come erano state definite nel corso del Villa Giustinian a Roncade, edificata intorno secolo precedente. L’edificio padronale a due al 1515, sorta di moderno castello murato piani, cui si collega una bassa ala di servizio, (fig. 2), insediamenti conventuali o rari esempi fronteggia la barchessa porticata che dà sulla di abitazioni suburbane, spesso derivate salezada, ovvero la corte dove si batteva il direttamente dai modelli cittadini. grano. Il complesso è recintato da un muro lungo L’organizzazione della villa nel territorio veneto il quale si erge la torre colombaia. del Quattrocento, in una campagna ormai resa Villa Roberti si propone come blocco com- sicura dalla politica di Venezia, rispondeva a patto e aperto sul paesaggio da tutti i lati; esigenze funzionali, ma le sue parti si disponevano essa risponde così alla duplice esigenza, spontaneamente attorno a uno o più cortili, senza propria degli aristocratici veneti, di sorvegliare rispondere a un modello rigorosamente definito: la proprietà e di vivere in un rapporto con in generale la parte padronale, prospettante la natura che richiama gli insegnamenti su un cortile attraverso un portico e una dei classici latini. Possiamo affermare che loggia superiore, era separata tramite un muro proprio da questa duplice esigenza prenda da un secondo grande cortile rustico con la forma la nuova tipologia; sarà Palladio a darle definizione, attraverso la rilettura del linguaggio Fig. 4 Villa Roberti, barchessa (edificio con stalle, ambienti per il metà del XVI secolo. ricovero degli attrezzi agricoli, fienile, cantine); classico, maturata a Roma nello studio delle Brugine, Padova.