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Approfondimento e il cinema

La produzione continuò anche con macchine da presa amatoriali, con cui vennero “provina- ti” (messi davanti all’obiettivo anche per ore) gli amici che passavano per la Factory. Dal 1965 la direzione del settore cinema della Factory fu assegnata da Andy Warhol a , che fu anche autore della più nota trilogia prove- niente da quella casa di produzione: essa com- prende i film Flesh (‘Carne’, 1968), Trash (‘Spaz- zatura’, 1970) e Heat (‘Calore’, 1972). Gli aspetti più interessanti di questi e altri film prodotti (ma non necessariamente diretti) da Warhol furono due. Anzitutto il tipo di storie, centrate sulla realtà del sottoproletariato urbano nonché sul continuum di identità di genere che va dal gay maschio al bisessuale, al travestito all’omoses- suale femmina: con anticipo sui tempi si rivelava la crisi della famiglia tradizionale, a cui, invece, la pubblicità e la televisione amate da Warhol Fig. 1 Andy Warhol è stato affascinato per tutta la vita stesso sembravano fare riferimento. In secondo fotografata dalle immagini in movimento, che ha utilizzato luogo riveste grande importanza il montaggio, da Andy Warhol, con ogni tipo di supporto tecnico disponibile in cui si trovano discontinuità accentuate, stac- provini fotografici, 1968. nei suoi anni di attività, dalle sperimentazioni vi- chi, lunghi momenti di camera fissa, disobbe- Modella newyorkese segna- deo in bianco e nero alla pellicola professionale dienze ed errori apparenti – ma voluti – rispetto ta dagli abusi sessuali del fino alla televisione. Le ragioni di questa attrazio- al montaggio raffinato del cinema di Hollywood. padre e dall’anoressia, Edie Sedgwick (1943-1971) fu una ne erano opposte: da una parte il film consente Nel 1971 Warhol comprò un Sony Portapack delle personalità più note e un alto grado di sperimentazione linguistica, e iniziò a produrre Diaries: girati controverse del Dopoguerra dall’altra, se prodotto su scala commerciale, grezzi che contenevano immagini di Lou Reed, americano, vera icona che porta in contatto con un pubblico molto più va- Ultra Violet, David Bowie, Yves Saint-Laurent e Warhol plasmò e rese prota- sto di quello dell’arte visiva. altri famosi nomi dell’avanguardia internaziona- gonista dei suoi girati (celebri Tra il 1963 e il 1968 ha prodotto circa 650 film, le. Ciò fu la base per i suoi programmi televisivi, Vinyl, Poor Little Rich Girl e ) fino alla fine centinaia dei quali erano provini di visi o di gruppi che produsse sempre alla Factory con un nu- degli anni Sessanta. nonché riprese volutamente casuali. L’artista, mero crescente di tecnici e che culminò, tra il infatti, era interessato a sperimentare nuovi tipi 1985 e il 1987, con la serie degli Andy Warhol di immagini, senza una storia che le sorreg- Fifteen Minutes. Il programma precorreva i talk gesse o con un nuovo modo di raccontare show delle celebrità e dava corpo alla sua con- per sintesi e shock, realizzati quasi sempre con vinzione che, in futuro e grazie ai nuovi mezzi una camera fissa. Nei casi più estremi siamo di di diffusione dell’immagine, chiunque avrebbe fronte a riprese che anticipano molto del video avuto diritto a 15 minuti di celebrità. La stes- di epoca digitale, compresa la pratica del selfie. sa filosofia reggeva del resto la rivista di moda, I filmati più noti, oltre a quelli che riprendono gossip e arte “Interview”, che ha proseguito l’at- la vita di feste e di lavoro all’interno della sua tività anche dopo la sua morte continuando a Factory, sono stati realizzati con una cinepresa tutt’oggi ad essere un classico del suo genere. Bolez o con una ; rappresentano azioni L’idea di intervista nasceva dal bisogno di elimi- consuete o anche provocatorie: dare baci sen- nare le mediazioni critiche, gli intellettualismi, le suali (The Kiss, 1963), dormire (Sleep, 1963), complicazioni, per mettere il pubblico di fronte a mangiare (Eat, 1963), godere (Blow Job, 1963), persone famose colte anche nelle loro debolez- fissare per otto ore lo stesso edificio (Empire Sta- ze e nella transitorietà della loro fama. te Building, 1964). In altri casi le storie racconta- Comprendiamo dunque la seguente nota auto- te avevano un contenuto non immediatamente biografica: Prima“ che mi sparassero, ho sempre accettabile al pubblico benpensante, come nel avuto il sospetto che, invece di vivere un’esisten- caso di (1965), una commedia sulla za reale, stessi guardando la televisione. Nel pre- vita dei gay; in altri ancora ciò che veniva tenta- ciso istante in cui mi spararono seppi che stavo to era un nuovo modo di montare le immagini, guardando la televisione”. Warhol comprese, in per esempio su doppio schermo come accade largo anticipo sui tempi, che la presentazione in Chelsea Girls (1966), che fu distribuito nelle della persona sui media (al cinema o in tele- sale ed ebbe un certo successo di pubblico. visione, ma lo stesso avviene oggi per il web) Certamente il suo modo di raccontare era lon- stava rivoluzionando il concetto del sé e il tano dagli stereotipi di Hollywood: la vita dei senso di identità che ciascuno si costruisce. cowboy che si trova nel suo Lonesome Cow- Come i social network hanno ribadito dagli anni boys (1968) è antieroica e lontana dalla consueta duemila, ciò che è replicato o riprodotto diventa epopea di conquistatori forti e scaltri. più vero della realtà.

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