· Roghi a ripetizione. In fiamme rifiuti, sterpaglie e un'area averde del liceo Fermi. All'alba anche una chiamata da

Una sola squadra di 5 persone. Troppo pochi per fare fronte alle cohtinue emergenze con competenze su ben nove Comuni Pompieri, notte di... fuoco sei interventi in undici ore Esi ripropone il grave problema della\carenza d'organico

ORE 3,15: INCENDIO NEI PRESSI DEL LICEO «FERMI» La squadra dei vigili del fuoco di Paternò è appena rientrata in caserma dopo un lungo intervento per un rogo che ha interessato una zona vicino la provinciale 102/1 nei pressi della frazione di Sferro. Nemmeno il tempo di tirare il fiato che bisogna ripartire per il liceo scientifico «Fermi» dove sta bruciando un'area a verde (nella foto). Bisogna fare presto per evitare che le fiamme si propaghino alla struttura scolastica. L' intervento (il quarto su sei di una interminabile notte di fuoco) durerà circa un'ora Una notte da incubo con sei interventi a ripetizione, senza lasciar fiato, senza dare tregua ai vigili del fuoco del distaccamento di Paternò, al lavoro per undici ore consecutive. Ininterrottamente in emergenza, i pom­ pieri hanno garantito la loro presenza ad ogni chiama­ ta, mantenendo sottocontrollo le diverse situazioni di pericolo, ma questo solo grazie al fatto che tutti gli in­ cendi si sono sviluppati a Paternò o poco distanti. Sa­ rebbe bastato solo che uno degli interventi avesse ri­ chiesto tragitti ben più lunghi da compiere che il rac­ conto, oggi, sarebbe stato diverso. Tutto questo perché a Paternò c'è una sola squadra di cinque pompieri alla­ voro per ogni turno, con un bacino territoriale che co­ pre nove comuni, distanti tra loro decine di chilometri se si pensa che si va da Paternò, a , da a Nicolosi. Ed eccolo il racconto di questa difficile notte. Si co­ mincia alle 21 di lunedì sera, con ivigili intervenuti in via dei Normanni per incendi di rifiuti; da qui, altro in­ tervento, lungo la provinciale 102/1, nella frazione di Sferro, per un incendio sterpaglie protrattosi per cinque ore, fino alle 3 del mattino. Appena il tempo di rientra­ re ed ecco una nuova chiamata, con la squadra pront'a a intervenire lungo via dei Mulini, stracolma di rifiuti in fiamme. La zona è messa in sicurezza alle 4.20, ma ec­ co altre fiamme si alzano in cielo da un'altra parte del­ la città. In questo caso siamo all'interno del liceo scien­ tifico "Fermi", con il fuoco sviluppatosi da una delle aree a verde. Sul posto oltre ai vigili del fuoco anche i carabinieri della compagnia di Pa­ ternò. La priorità era far presto per evitare che le fiam­ me potessero estendersi alla vi­ cina struttura sco­ lastica. Egrazie a I tempestivo inter­ vento dei pompie­ ri, le fiamme sono state domate in po­ co tempo. Ma non era af­ Da Nicolosi a Raddusa fatto finita: stavolta e Castel di Iudica: un la chiamata arriva da Belpasso, sono territorio troppo vasto le 5 del mattino, i pompieri arrivano in via II Retta Le­ vante, per domare un incendio di rifiuti. Si ritorna per andare in direzione della zona di San Marco, a Pa­ ternò, ancora per un incendio di sterpaglie. Sono da po­ co trascorse le 8del mattino, quando i vigili, al coman­ do del caposquadra Carmelo Fasone, sfiniti, rientrano in caserma, il testimone passa alla nuova squadra, con la speranza che tra un intervento e l'altro si possa alme­ no respirare. Già alcuni giorni fa abbiamo denunciato dalle colon­ ne del nostro giornale lo stato di assoluta precarietà per il comando dei vigili del fuoco di Paternò. Una sola squadra di 5 persone - è evidente - non può essere suf­ ficiente a far fronte alle diverse richieste d'intervento che, soprattutto in estate, proliferano senza dare tre­ gua; ad aggravare la già difficile situazione il fatto che, come detto, la caserma di Paternò ha competenza su ben nove comuni: Paternò, Belpasso, , Motta Sant'Anastaisia, Castel di Iudica, Raddusa, S. Maria di Licodia, e parte di Nicolosi. Forse, anzi, sicuramente, troppi per un organico insufficiente. MARY SOTTILE LA RABBIA DEI FAMILIARI DELLA RACAZZA MORTA AL {(CARIBALDI» DOPO UN CALVARIO IN ALTRI OSPEDALI «Vogliamo giustizia per Vanessa i colpevoli devono essere puniti» La morte è sempre difficile da accettare, sa èin bagno, scivola sul bidet sbattendo la ancor di più se si pensa che poteva essere zona sacrale contro il rubinetto. Un fortis­ evitata. E i familiari di Vanessa Torrisi, la simo dolore, ma sembra tutto a posto.Da 22enne itala-argentina, morta all'ospe­ qui l'inizio della fine. Vanessa con il passa­ dale Garibaldi-Nesima di , lo scor­ re delle ore, dei giorni. sente dolori sem­ so 16 luglio, dopo 6giorni di coma, ne so­ pre più lancinanti. 1127 giugno arriva una no convinti: (cVanessa non è stata curata. prima volta in ospedale, al "Cannizzaro". Siamo certi che qualcuno ha sbagliato -di­ Aveva già la febbre ed aveva vomitato ma ce il padre, Salvador Torrisi, mentre non isanitari non trovano nulla e la rispedisco­ riesce a trattenere le lacrime - io voglio so­ no acasa dopo averle sottoscritto una po­ Ia giustizia. I responsabili devono essere mata edegli antidolorifici. Il dolore conti­ puniti». nua, Vanessa il28 torna ancora al Canniz­ Un calvario, quello vissuto da Vanessa, zaro che, esegue un nuovo esame, e una ad ascoltare il racconto dei familiari. Una Tac (come richiesto più volte dalla sorella) lunga sofferenza protrattasi per giorni, ma dall'esame emerge solo una infrazio­ con ben quattro richieste d'intervento ai ne alla quinta vertebra, con Vanessa che Pronto soccorso: le prime due al "Ca n­ torna a casa. Da qui i dolori si acutizzano, nizzaro" di Catania, le ultime al "SS.Salva­ Vanessa non riesce quasi più a cammina­ tore" di Paternò, da dove Vanessa è, poi, re. Con un'ambulanza del 118 arriva al partita per l'ultimo viaggio, diretta in co­ Pronto soccorso dell'ospedale "SS.Salvato­ ma al Garibaldi di Nesima, con i sanitari re" , nella notte tra ilS ed il6 di luglio, ha . che nonostante idiversi tentativi adopera­ un grosso ematoma alla schiena, imedici ti, non sono riusciti astrapparla alla mor­ fanno una Tac ma anche qui niente e vie­ te.llloro racconto comincia dal 24 giugno. ne rinviata acasa. Poi ancora il 118 per ri­ Vanessa, nata a , ma da tempo in Ar­ tornare a Paternò la mattina dellO, quan­ gentina con il padre, da qualche settima­ do è già in stato comatoso. l medici sco­ na era tornata in Italia, per aiutare la sorel­ prono una necrosi sacra le ela mandano al la residente aBelpasso, che aveva appena Garibaldi, dove morirà senza aver mai più partorito.Quel maledetto venerdì, Vanes­ ripreso-- conoscenza.- Disperato il padre caso affidato al magistrato An­ na Benigni. Ed intanto ha chie­ sto di avviare un'istruttoria Ignazio Marino, presidente della commissione d'inchiesta sul servizio sanitario naziona­ le che afferma in una nota: "E' necessario fare chiarezza al più presto su quanto è accaduto e Il padre, il cognato tornato di corsa dall'Argentina: «Mia figlia in particolare è importante verificare gli e la sorella di era forte e sana. non doveva morire così. accertamenti svolti sulla ragazza~. Dal Ga­ Vanessa Torrisl Voglio giustizia». Giustizia chiedono anche ribaldi evidenziano in una nota come «la (nel riquadro). la la sorella, Nancy Paola Torrisi ed il marito giovane ègiunta nel nosocomio in gravis­ 22enne deceduta Benedetto Pidalà che racconta idramma­ sime condizioni dopo essere passata dal­ il 16 luglio dopo le tici fatti. Ed i familiari si sono rivolti all'avv. l'ospedale di Paternò. l sanitari hanno su­ complicazioni per Antonino Grippaldi, dopo aver presentato bito operato la paziente, ma tutti gli sfor" una caduta una denuncia ai carabinieri della stazione zi fatti per salvarle la vita sono stati vani». accidentale di Belpasso. Già eseguita l'autopsia, con il M.S.

I cc STANNO EFFETIUANDO lE INDAGINI SULL'INCIDENTE

TRASFERITO AL CARI BALDI DOPO L'ARRIVO DEI CC AL «55 SALVATORE» Fuori pericolo bambino investito da scooter

Un bambino che sfugge dalle mani del bo piange, ma per fortuna non sembra nieri del nucleo operativo e radiamo bi­ padre e di corsa attraversa la strada, avere gravi ferite, l'impatto non sembra le della compagnia di Paternò per av­ proprio mentre uno scooter sta arri­ sia stato violento. Da qui la corsa in viare gli accertamenti. I militariraccol­ vando, senza riuscire ad evitare l'im­ ospedale. con la richiesta d'intervento gono le testimonianze dei genitori per patto, con il bambino investito e getta­ ai sanitari del pronto soccorso dell'o­ ricostruire la dinamica di quanto acca­ to in terra. E' la sequenza da paura di un spedale "SS.5alvatore" di Paternò. Scat­ duto, prima del trasporto a Catania, del incidente avvenuto lunedì sera, poco tana gli accertamenti da parte dei sani­ bambino. All'ospedale di Nesima le dopo le 19, in città, davanti una pizze­ tari, il bambino è vigile, ma alle 21 cir­ condizioni del bambino non sembrano ria del centro. ca, da Paternò decidono di predisporne destare preoccupazioni. I sanitari, però, Sono attimi di vero panico, lo scoote­ il trasferimento all'ospedale Garibaldi prima di esprimersi hanno deciso un ri­ rista con a bordo un ragazzo si ferma di Nesima, a Catania, per ulteriori esa­ covero per tenerlo sottocontrollo. Tan­ subito, il bambino è riverso in terra, mi. ta la paura per i genitori, rimasti sotto mentre il padre, nel terrore, si avvicina In ospedale, a Paternò, allertati dagli shock per questa terribile disavventura. per sollevarlo sulle sue braccia. Il bim­ stessi medici, arrivano anche i carabi­ M.S.