CLUB ALPINO ITALIANO Sezione di Giovedì 23 Settembre 2010 MONTE MAGGIORE Anello dal castello di Acera Dir. R. Paoloni – A. Pericolini

“La casa del Vergaro”, “le Saliere”, … Sono toponimi intorno al Monte Maggiore che indicano la lunga pratica della pastorizia in questi luoghi. Forse il “vergaro” era l’unico ad avere una casa e a non dormire negli stazzi, infatti era il capo, il rappresentante dei proprietari, colui che curava ogni aspetto economico e logistico delle transumanze. Le “saliere” , costituite da 20-30 grosse pietre raggruppate dai pastori, venivano usate per disporre sulla loro superficie il sale per il gregge, come integratore dell'alimentazione, poiché scarso era il suo contenuto nelle erbe. Ma la frequentazione del Monte Maggiore è molto più antica, testimoniata da reperti preistorici e romani e dall’antica Via della Spina, antica arteria preromana che collegava la Valle Umbra con l'Appennino Umbro-Marchigiano e con il Mare Adriatico, dove nel corso della storia passarono vari eserciti, a co- minciare da quello di Annibale, diretto nel Piceno. E nel 1296 Acera fu la prima villa del contado di che divenne castello e che nel 1505 si dotò di uno Statuto. Poi la storia racconta che nel 1522 sia Acera che Spina parteciparono alla ribellione dei castelli del distretto contro Spoleto. Una prima spedi- zione contro l'Acera fallì, perché Andrea Pianciani, che aveva nella valle le sue rocche, tagliò la strada alle milizie spoletine. Il castello fu preso, tuttavia, poco dopo, seguendo le sorti del di Spoleto fi- no a tutto il Settecento. Dopo il 1860 Acera venne inclusa nel territorio del Comune di Campello sul Cli- tunno.

DESCRIZIONE: Dal piccolo borgo di Acera (m 971) si prende la mulattiera che sale verso sud-est fino alla sella prativa tra il Monte Felcito (m 1178) e il Monte Grande (m 1318). Giunti ai Trocchi dell’Acqua Santa, continuando in direzione nord per sentiero e prati, si arriva in vetta al Monte Maggiore (m 1428), che appartiene alla categoria dei monti panoramici: pur non essendo particolarmente alto, ha una posizio- ne che gli permette di scoprire a 360 gradi moltissimi dei monti dell’Italia centrale, dall’Amiata a ovest, al Terminillo a sud, mentre da est a nord si rincorrono le vette dell’Appennino umbro-marchigiano. Conti- nuando l’escursione verso nord-ovest, si scende ad una sella dove una comoda mulattiera, piegando verso sud, riporta ad Acera.

Durata: 4 ore circa ∗ Difficoltà: E ∗ Lunghezza: 9 km circa ∗ Dislivello: 460 m circa Quote tra i 970 ed i 1428 metri

ƒ Partenza con mezzi propri alle ore 7,30 da Pian di Massiano (dietro alla stazione del minimetrò). ƒ Percorrenza auto: Perugia, Foligno, verso Spoleto, , Silvignano, Acera. 68 km, 1:10 ore circa. ƒ Rientro nel primo pomeriggio. ƒ Rif. Renato Paoloni 339 346 2318 – Angelo Pericolini 338 764 8430