Il Diario Dei Trapianti in Italia Nei Lanci Dell'ansa
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1992 2012 il diario dei trapianti in italia nei lanci dell’ANSA 1 1992 2012 il diario dei trapianti in italia A cura di: Francesco Marabotto Edito da: Agenzia ANSA – Agenzia Nazionale Stampa Associata – Società Cooperativa Direttore responsabile: Luigi Contu Registro imprese di Roma e C.F. n. 00391130580 P. Iva IT 00876481003 Registro Soc. Coop. n. A100573 Via della Dataria 94, 00187 Roma www.ansa.it Progetto grafico a cura di: Intermedia Srl Via Malta 12/b, 25124 Brescia Tel. 030 226105 - fax 030 2420472 C.F. e P. Iva 03275150179 Capitale sociale I.V. 10.400 Euro Iscr. Registro Imprese Trib. Brescia n. 54326 CCIAA di Brescia 351522 Direttore: Mauro Boldrini Tutti i diritti sono riservati. La presente pubblicazione non può essere riprodotta, neanche parzialmente, in qualsiasi forma e con qualsiasi mezzo, o altrimenti utilizzata senza la preventiva autorizzazione scritta dell’Agenzia ANSA. I diritti di traduzione, riproduzione e adattamento dei testi e delle fotografie contenute nel presente volume sono riservati per tutti i Paesi. Copyright © ANSA 2012 PUBBLICAZIONE NON DESTINATA ALLA VENDITA Finito di stampare nel mese di marzo 2012 da Color Art, Rodengo Saiano (Bs) 1992 2012 il diario dei trapianti in italia nei lanci dell’ANSA Nota del curatore Aprile 1966, prendono il via i trapianti in Italia In Italia la storia dei trapianti è iniziata il 30 aprile del 1966, con il primo trapianto di reni, eseguito dal professor Paride Stefanini, nella Clinica Chirurgica dell’Università La Sapienza di Roma. A operare fu Stefanini aiutato da Raffaello Cortesini e Umberto Casciani. “Per noi fu un evento memorabile – ricorda il chirurgo Giuseppe Cucchiara anche lui presente in sala operatoria –. Lavoravamo già da diversi anni per metterlo a punto”. Da allora il cammino dei trapianti italiano non si è fermato. Nel 1967 Stefanini e Cortesini effettuarono il primo trapianto di rene da donatore vivente. Nel 1981 Cortesini realizzò il primo trapianto di pancreas e nel 1982 quello di fegato. Nel 1985 è invece la volta del primo trapianto di cuore, ad opera di Vincenzo Gallucci a Padova, mentre sempre Cortesini nel 1989 eseguì il primo trapianto di intestino e Costante Ricci nel 1991 quello di polmone. Questo lancio dell’ANSA spiega in poche righe come è iniziato il percorso che ci con- duce ai nostri giorni. Il volume racconta gli ultimi 20 anni dell’entusiasmante storia dei trapianti. Ricerca scientifica, cronaca, dibattito etico e religioso. L’atto di donare unorgano tocca molteplici sfere raccontate esaustivamente in questa selezione di lanci dell’ANSA. Dal 1992, scelto come data simbolica di partenza, in cui l’Italia è ancora ‘fanalino di coda’ rispetto alle altre Nazioni industrializzate, si arriva ai giorni nostri: quando il nostro Paese segna un record dopo l’altro e si attesta ai primi posti delle graduatorie internazio- nali per numero di donazioni. La selezione delle news della principale agenzia giornalistica italiana rappresenta una perfetta chiave di lettura storico-scientifica, utile per ripercorrere e decifrare le principali tappe e i numerosi significati di questa avventura. Il tema dei trapianti non riguarda- infat ti solo il lato squisitamente tecnico della conquista scientifica, ma coinvolge anche delicati aspetti etici e sociali. Emblematico in questo senso il dibattito sulla definizione di morte cerebrale, sull’opportunità di eseguire il trapianto su persone con HIV e sull’impianto di cuore di babbuino nel corpo umano. Fino alle divergenze più recenti sulle potenzialità delle cellule staminali, coltivando interi organi ‘in vitro’. 5 Voci e ragioni di scienziati e religiosi si sono nel tempo rincorse e sovrapposte. Storico, ad esempio, l’intervento di Papa Giovanni Paolo II al congresso mondiale della Transplantation Society svoltosi a Roma nel 2000. Il lavoro quindi vuole anche mostrare agli addetti ai lavori la percezione che il pubblico ha delle notizie dopo l’elaborazione giornalistica. In modo che l’eventuale scelta di donare una parte di sé all’altro sia frutto di una decisione sempre più consapevole. Francesco Marabotto 6 Prefazione Se c’è un settore della sanità che comprende a 360 gradi tutto ciò che di meglio si può organizzare per restituire la vita ad una persona è proprio quello dei trapianti. Da un even- to drammatico come la morte di un individuo si può dare speranza di guarigione a chi è condannato per malattia a un destino crudele. È ancora vivo in molti di noi il ricordo del piccolo Nicholas Green, il bambino america- no di 7 anni ucciso in Calabria nel settembre del 1994 durante una rapina mentre con la sua famiglia era in vacanza. Nicholas, come abbiamo raccontato, rimase in coma per alcu- ni giorni dopo essere stato raggiunto da una pallottola. Il papà Reginald e la mamma Margaret vollero lasciare al nostro Paese una testimonianza di solidarietà estrema consen- tendo il prelievo degli organi del loro piccolo che permise di salvare tre vite di altrettanti bambini destinati ad una brevissima vita. Un gesto che colpì l’opinione pubblica più di qualunque campagna di promozione delle donazioni. Da lì a pochi mesi l’effetto Green, così fu chiamato lo slancio che ci fu per la sensibilizzazione ai trapianti, aiutò a far decol- lare la rete dei servizi. Nella storia dei trapianti si sono sommati progressi e sconfitte, scoperte ed errori, grandi e piccoli gesti che l’ANSA ha raccontato fin dall’inizio: l’attività pionieristica di chiha effettuato i primi interventi, di chi nei laboratori ha testato i farmaci per bloccare il rigetto, di chi ha rischiato la vita per arrivare in tempo a trasportare organi; ma anche di chi guida un’ambulanza o un elicottero; di chi dietro una porta di un reparto di rianimazione spiega ai familiari che è stato fatto tutto il possibile ma non c’è più nulla da fare; oppure di chi alle 4 del mattino telefona a casa del malato per annunciargli che c’è un organo compatibile al suo caso. E spesso ci si dimentica che tutto questo è reso possibile perché esiste un esercito di circa 15mila persone, professionisti e volontari che lavorano 24 ore, 7 giorni su 7, 365 giorni l’anno per gli 88 centri trapianto della penisola. Nella ‘memoria storica’ della nostra Agenzia le storie che formano questo puzzle sono migliaia: ne sono state scelte alcune che rappresentano le tappe di un cammino che vale la pena continuare a raccontare. Luigi Contu Direttore dell’ANSA 7 Introduzione Questo libro non racconta solo la straordinaria vicenda dell’evoluzione del sistema nazionale che governa i trapianti in Italia, ma anche l’evoluzione di un’idea e di un valore espresso nella cultura del dono. L’intuizione dell’ANSA di ripercorrere la storia dei trapianti in Italia attraverso i dispac- ci diramati ai giornali permette di capire come è cambiato quello che si può definire un sentimento che è maturato nella coscienza dei cittadini italiani. Se oggi è aumentato il numero assoluto dei pazienti trapiantati e se oggi è diminuita la percentuale di opposizioni lo si deve anche a chi ha raccontato con serietà e con parole appropriate una sfida che ha permesso di migliorare tecniche, strutture e consapevolezza nelle coscienze degli italiani. L’Italia è il primo Paese europeo per la donazione di cornee ed è leader nella donazione di cellule e tessuti. E cresce anche il numero di iscritti al Registro nazionale italiano di dona- tori di midollo osseo. La legge che ha dato struttura alla rete nazionale dei trapianti ha 13 anni. Da allora essa è diventata un punto di eccellenza della sanità italiana e un punto di riferimento europeo. Non avremmo tuttavia raggiunto i risultati di oggi se accanto al legisla- tore e ai tecnici del Ministero della salute e delle Regioni non si fosse contribuito a creare un movimento di opinione pubblica, attraverso percorsi narrativi di quanto si stava facendo. Così, l’aver messo a disposizione dei cittadini dati e riflessioni, risultati e fatica fatta per raggiungerli, ma anche l’entusiasmo e il ringraziamento di tante persone ci permettono di dire che insieme, attraverso un intreccio virtuoso tra media e istituzioni, abbiamo davvero “salvato la vita” a molti. Renato Balduzzi Ministro della Salute 9 L’informazione ha fatto crescere la rete Ripercorrere vent’anni di storia del trapianto grazie a questo libro è come leggere un romanzo avvincente; è la cronaca di un sistema nazionale in crescita e di un’attività sempre più efficiente, per numero e qualità di interventi realizzati. Ma è tra le righe- diquestaven tennale avventura che si coglie la piena realizzazione della Rete Nazionale Trapianti, della sua crescita e della sua maturità. Parlare di trapianti solo in termini organizzativi e istituzionali sarebbe riduttivo. Nel turbinio dell’informazione in tempo reale, l’ANSA ha sempre riposto attenzione alle con- quiste della ricerca scientifica, agli aspetti etici legati al tema della donazione e alle- difficol tà dei pazienti nel momento dell’attesa. Inoltre, la selezione dei lanci qui proposta ci ricor- da che la conquista dei trapianti resta un fatto internazionale che, soprattutto nella sua fase iniziale, si nutriva dei risultati della comunità medica e scientifica di tutto il mondo. Per chi, come me, ha lavorato alla costruzione di questa Rete, è davvero impressionante rivivere la storia dei trapianti nel nostro Paese: dalle grida di dolore dei pazienti negli anni Novanta alla descrizione accurata di un sistema di eccellenza, che si è concretizzato dopo l’approvazione della legge quadro nel 1999 e la conseguente realizzazione delle strutture organizzative previste dal legislatore. Una storia che, da quel fondamentale momento di unità politica e istituzionale, è qui rappresentata in modo obiettivo e preciso nei suoi suc- cessi e nelle criticità tuttora presenti. Vent’anni di trapianti di organo, ma non solo.