IT1120021 ZPS

RISAIE VERCELLESI

comune: , , , , , , , (VC) superficie (ha): 2236 stato di protezione: nessuno

Caratteristiche generali La ZPS si trova in una zona della pianura vercellese approssimativamente collocata tra San Germano Vercellese, Ronsecco e Livorno Ferraris; essa è composta da 6 nuclei distinti e separati fra loro, disposti in direzione sud- ovest nord-est. Gli ambienti della ZPS sono prettamente agrari poichè la pianura vercellese è tradizionalmente destinata nella sua quasi totalità alla risicoltura intensiva, interrotta qua e là da pioppeti. Gli ambienti naturali sono decisamente puntiformi e relegati alle zone più marginali o poco convenienti da coltivare come per esempio lungo le sponde del reticolo fluviale, dove talora si rinvengono ancora strette fasce di vegetazione erbacea, arborea o arbustiva. Poche e di modesta estensione sono le aree aperte e gli ambienti acquatici e palustri naturali che sovente corrispondono a zone cintate adibite a tese di caccia. Nonostante l’omogeneità ambientale che caratterizza questa parte della pianura vercellese, essa possiede un elevato valore ecologico per l’avifauna perché alcune di queste risaie sono utilizzate come area di sosta da migliaia di uccelli migratori che, soprattutto durante il passo primaverile, sono attratti dall’abbondante disponibilità trofica delle risaie. Durante la stagione

Limosa limosa primaverile-estiva sono presenti numerose specie che si sono adattate all’ambiente di risaia, tra cui alcuni ardeidi. Nella ZPS nidifica con regolarità dalla metà degli anni ’70 l’unica colonia italiana di pittima reale ( Limosa limosa ). Ambienti e specie di maggior interesse Nel territorio della ZPS sono state avvistate circa 120 specie di uccelli, di cui numerose di importanza conservazionistica. Ben 27 specie sono inserite nell’Allegato I della Direttiva Uccelli, 18 quelle attribuite alle categorie di rischio della Lista Rossa Italiana, e ben 10 quelle classificate come SPEC 2, cioè con stato di conservazione europeo sfavorevole e con popolazioni concentrate in Europa. L’ornitofauna acquatica è decisamente quella più significativa con più di 50 specie segnalate, per la maggior parte anatidi, limicoli e ardeidi. La ZPS è ritenuta un sito di importanza regionale e nazionale per la sosta di molti limicoli che ricercano invertebrati ed altri piccoli animali nell'acqua bassa o nel Chlidonias leucopterus fango di alcuni di essi. Tra le specie migratrici più frequenti ci sono il chiurlo piccolo ( Numenius phaeopus ), il combattente ( Philomacus pugnax ), la pantana ( Tringa nebularia ), il piro piro boschereccio ( Tringa glareola ), la pittima reale (Limosa limosa ), il mignattino ( Chlidonias niger ) e il cavaliere d’Italia (Himantopus himantopus ), questi ultimi anche nidificanti. Le risaie e i piccoli canneti che talora le costeggiano sono utilizzate come habitat di nidificazione alternativo da numerosi ardeidi come il tarabuso (Botaurus stellaris ) e il tarabusino ( Ixobrychus minutus ); frequentano le risaie a fini trofici l’airone bianco ( Ardea alba ), l’airone rosso ( Ardea purpurea ), l’airone cenerino ( Ardea cinerea )e la nitticora ( Nycticorax nycticorax ). La ZPS è l’unico sito italiano in cui nidifica regolarmente (6- 15 coppie) la pittima reale ( Limosa limosa ). Recentemente è stata nuovamente segnalata dopo anni di assenza la riproduzione del mignattino alibianche ( Chlidonias leucopterus ). Nella pianura risicola vercellese sono localizzate molte delle coppie nidificanti note in Piemonte del falco di palude ( Circus aeruginosus ), un rapace legato ai canneti in prossimità di acquitrini e paludi. Nella ZPS questo rapace trova anche i punti di sosta e di alimentazione strategici in periodo di migrazione e durante l’inverno. Infine la concentrazione delle segnalazioni di alcune specie accidentali conferma ulteriormente l’importanza dell’area risicola vercellese e dei residui di ambienti umidi ancora esistenti, per la sosta di migratori primaverili. Stato di conservazione e minacce La coltivazione del riso è mutata nel corso degli ultimi decenni. Alla fine degli anni ’80 gran parte delle vasche di risaia era per gran parte del tempo allagata, e anche durante le “asciutte” alcune zone più depresse mantenevano una quantità d’acqua sufficiente a mantenere in vita almeno parte della fauna acquatica. Con l’utilizzo delle nuove tecnologie agricole è stato possibile modellare le vasche di risaia rendendo il fondo estremamente regolare; ciò ha determinato una riduzione della profondità dell’acqua e la quasi totale scomparsa degli organismi acquatici durante le asciutte, diventate via via più frequenti. Negli ultimi anni sempre più risaie sono coltivate “in asciutta” oppure sono state convertite ad altre colture, rendendo l’ambiente risicolo meno esteso e meno ospitale per gli uccelli limicoli. Per ovviare a questi cambiamenti negativi alcuni risicoltori della zona hanno adottato pratiche atte a favorire la riproduzione della pittima reale: molte vasche di risaia sono mantenute incolte fino a giugno e allagate precocemente, gli uccelli sono inviatti a farmarsi da apposite sagome, gli argini di risaia sono mantenuti inerbiti e alcuni appezzamenti adiacenti alle risaie sono coltivati in asciutta per fornire rifugio ai nidificanti e ai giovani. Purtroppo la gran parte dei risicoltori non mostra la stessa sensibilità. Per mantenere la ZPS idonea ad ospitare l’interessante ornitofauna per la quale è stata individuata è necessario applicare su ampie superfici

Botaurus stellaris misure agroambientali che aumentino la superficie allagata, aumentino la profondità dell’acqua all’interno delle vasche di risaia, riducano il numero delle “asciutte” e permettano i mantenimento di sufficienti quantità di acqua all’interno di solchi appositamente scavati, in modo che gli organismi acquatici (tra cui i competitori delle zanzare) non periscano completamente durante le “asciutte”.

Cenni sulla fruizione L’area è facilmente raggiungibile percorrendo le numerose strade interpoderali che servono l’area risicola. Nel comune di Crova, presso la Cascina Oschiena, sono stati allestiti dei capanni, accessibili a pagamento, per l’osservazione e la fotografia naturalistica. Riferimenti bibliografici e informatici: BirdLife International, 2004 – Birds in Europe: population estimates, trends and conservation status. Cambridge, UK . Carpegna F., Alessandria G., Della Toffola M., 2003 - Nota sullo svernamento del Falco di palude, Circus aeruginosus , nelle risaie vercellesi. Avocetta, 27:30 . Della Toffola M., Carpegna F., Alessandria G., 1999 - Dinamica della popolazione di Pittima reale, Limosa limosa , in Piemonte. Avocetta. I.P.L.A (a cura di), 2005 – Biodiversità. Indagine naturalistica sugli aspetti rilevanti nella provincia di . Provincia di Vercelli . Pavia M., Boano G., 2009 - Check-list degli Uccelli del Piemonte e della Valle d'Aosta aggiornata al dicembre 2008. Riv. Ital. Orn., 79: 23-47 . Rondinini C., Battistoni A., Peronace V., Teofili C. (eds.), 2013 - Lista Rossa IUCN dei Vertebrati Italiani. Comitato Italiano IUCN e Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Roma . Tallone G., 1991 - Una garzaia di Airone cenerino (Ardea cinerea ) in ambiente suburbano: studio e gestione (Aves, Ardeidae). Riv.Piem. St. Nat., 12: 89-99 . Toffoli R., Boano G., Calvini M., Carpegna F., Fasano S., 2007 - La migrazione degli uccelli in Piemonte: stato attuale delle conoscenze ed individuazione delle principali direttrici di volo. Regione Piemonte – Osservatorio Regionale sulla Fauna Selvatica: 1-248 . http://www.ecorice.it/ Le risaie del Vercellese: programma integrato per la riqualificazione ambientale e la gestione sostenibile dell’agroecosistema risicolo. Progetto LIFE 09 NAT/IT/000093 ECO-RICE.

Crediti fotografici: Botaurus stellaris: Roger Hatcliffe https://www.flickr.com/photos/lincsbirder/10839969015 (CC BY-SA 2.0) Chlidonias leucopterus : Frank Vassen https://www.flickr.com/photos/42244964@N03/4652689377 (CC BY 2.0) Circus aeruginosus : Boldings https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Western_Marsh_Harrier.jpg (CC BY-SA 3.0) Limosa limosa : Noel Reynolds https://www.flickr.com/photos/29237715@N05/7700744844/ (CC BY 2.0)

Circus aeruginosus