INDICE

Indice...... ……………...... 1 1 PREMESSA……………………………………………………………………….2 2 DOCUMENTAZIONE CONSULTATA…………………………………………3 3 RIFERIMENTI LEGISLATIVI……………………………………………………4 4 INQUADRAMENTO ……………………………………………………………..6 5 CARATTERISTICHE CLIMATICHE……………………………………………8 5.1 Bilancio Idrologico………………………………………………………….…15

6 CARATTERISTICHE GEOLOGICO GEOMORFOLOGICHE……………...16 7 CARATTERISTICHE IDROLOGICHE……………………………………….20 8 CARATTERISTICHE IDROGEOLOGICHE…………………………………27

8.1 Inquadramento stratigrafico………………………………………………….27

8.2 Acquiferi………………………………………….…………….……….....…..30

9 CARATTERISTICHE SISMICHE...... ……………...... ….………..... 39 10 CARATTERISTICHE GEOTECNICHE...... …………...... …...... 40 11 PERICOLOSITA’ GEOMORFOLOGICA...... …...... 43 12 EDIFICABILITA’ DEI SUOLI……………...... …...... 44 13 CLASSIFICAZIONE in base alla

PERICOLOSITA’ GEOMORFOLOGICA….…………………………………. 44 14 VINCOLI ...... ………………………………...... 46 15 CARTOGRAFIA TEMATICA ...... 48 ALLEGATI

Allegati cartografici:

C1 – Corografia C1 bis – Atlante fotografico C2 – Carta geologica e geomorfologi- ca dei dissesti C3 – Carta della dinamica fluviale e del reticolo idrografico minore C4 – Carta geoidrologica e schema litostratigrafico C5 – Carta delle opere di dife- sa idraulica censite

P5 – Sintesi della periclosità geomorfologica e dell'idoneità all'utilizzo urbanistico

Pagina 1 di 48 1 PREMESSA

La presente Relazione Geologica è relativa a tutto il territorio comunale di Livorno Fer- raris (VC) e tratta gli aspetti geologici, geomorfologici, geolitologici, idrologici, idrogeolo- gici e geotecnici di quest’ambito. Gli studi sono stati condotti in conformità con la Deli- bera G.R. n. 31-3749 del 6 agosto 2001, la Delibera G.R. n. 45-6656 del 15 luglio 2002, la Delibera G.R. n. 1-8753 del 18 marzo 2003, la Circolare del Presidente della Giunta Regionale del Piemonte dell’8 maggio 1996, n. 7/LAP (L.R. 5 dicembre 1977, n. 56, e successive modifiche e integrazioni – Specifiche tecniche per l’elaborazione degli studi geologici a supporto degli strumenti urbanistici) ed alla Nota Tecnica Esplicativa emana- ta nel 1999.

In particolare, si è fatto riferimento a quanto riportato al punto 6 (Varianti) e pertanto le indagini di cui alla Circolare 7/LAP sono state svolte in quanto il PRG vigente, che risale all’inizio degli anni ’80, risultava carente per questi particolari aspetti.

Gli scriventi (geologo Alfonso Russi e ingegnere idraulico Michele Colonna) per espleta- re l’incarico ricevuto hanno eseguito quanto di seguito specificato: a) Ricerca bibliografica e cartografica relativa a quanto in materia è stato prodotto e/o pubblicato, consultazione della documentazione pubblicata, analisi critica della relazio- ne geologica allegata al PRG vigente; b) Rilevamento geologico del territorio a scala 1:10.000 ÷ 1:5.000, condotto in modo da ottenere informazioni di carattere geolitologico, stratigrafico, geomorfologico, idrogeolo- gico e geotecnico; c) Analisi climatiche e redazione grafici (elaborazioni statistiche, diagrammi ombroter- mici, climogrammi, ecc.); d) Analisi territoriali ed ambientali (sia per la redazione della cartografia tematica che per la parte geologico-tecnica della relazione, ivi compresa la caratterizzazione geotec- nica, mediante prove in sito con pocket penetrometro e vane test); e) Fotointerpretazione geomorfologica (per la redazione della relativa cartografia); f) Elaborazione dati di cui ai punti precedenti al fine di redigere la seguente cartografia tematica:

C1 – Corografia / Atlante fotografico

C2 – Carta geologica e geomorfologica dei dissesti

C3 – Carta della dinamica fluviale e del reticolo idrografico minore Pagina 2 di 48 C4 – Carta geoidrologica

C5 – Carta delle opere di difesa idraulica censite

P5 – Sintesi della pericolosità geomorfologica e dell'idoneità all'utilizzo urbanistico g) Redazione della relazione consistente in descrizione delle modalità operative, delle indagini e dei risultati ottenuti, illustrazione della cartografia tematica prodotta, risultati ottenuti. Suggerimenti e prescrizioni.

Inoltre, si è provveduto, preso atto delle osservazioni pervenute nell’ambito degli incon- tri Interdisciplinari, delle osservazioni proposte dall’Arpa Piemonte e dal Settore Opere Pubbliche, sempre della Regione Piemonte.

Da parte del Settore OO.PP., veniva osservata la mancanza delle schede SICOD che, per un’omissione, non sono state trasmesse con gli altri elaborati e che si provvede ad allegare alla presente.

Degli elaborati integrati e modificati come richiesto, si provvede ad inviare copia ai competenti Uffici affinchè, durante l’iter di approvazione del Progetto Definitivo del PRGC, si possa pervenire alla “Condivisione del quadro del Dissesto”.

2 DOCUMENTAZIONE CONSULTATA

Per la stesura della relazione e degli allegati è stata consultata la seguente documenta- zione:

- Carta Geologica d’Italia, scala 1:100.000 - Foglio n° 57

- Carta Geologica d’Italia, scala 1:25.000 - Foglio N° 57 Quadrante IV-NE Livorno F.

- Carta Geologica d’Italia, scala 1:25.000 - Foglio N° 57 Quadrante IV-SE

- Carta Geologica d’Italia, scala 1:25.000 - Foglio N° 57 Quadrante IV-SO

- Carta Geologica d’Italia, scala 1:25.000 - Foglio N° 57 Quadrante IV-NO

- Note Illustrative della Carta Geologica d’Italia - Foglio n° 56 TORINO e 57 VERCELLI

- Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PAI) - Interventi sulla rete idrografica e sui versanti Legge 18 Maggio 1989, n. 183, art. 17, comma 6ter - Adottato con deliberazio- ne del Comitato Istituzionale n. 18 in data 26 aprile 2001 - Norme di attuazione

- Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PAI) - Direttiva "Attuazione del PAI nel set- tore urbanistico e aggiornamento dell’Atlante dei rischi idraulici e idrogeologici"

Pagina 3 di 48 - Carte Tematiche della Banca Dati Geologica della Regione Piemonte, in scala 1:100.000

- Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (Provincia di Vercelli) - Carta della prevenzione e riduzione del rischio idrogeologico, in scala 1:25.000

- Schema idrogeologico, Qualità e vulnerabilità degli acquiferi della Pianura Vercellese, di M. Civita, G. Fisso, M.E. Governa, P.Rossinago (Provincia di Vercelli e CNR-GNDCI, 1990)

- Le acque sotterranee della Pianura Vercellese – La falda superficiale – Provincia di Vercelli (Giugno 2006)

- Banca Dati SICOD della Regione Piemonte Ufficio Difesa del Suolo

- Relazione Geologica a corredo del Piano Regolatore Generale, a cura del Dott. I. Isoli

- Relazione Geologica a corredo della Variante al Piano Regolatore Generale, a cura del Dott. P. Quagliolo

- Relazione Geologica a corredo del Progetto Esecutivo dell’attività estrattiva in località C.na Ballina, a cura dell’Ing. G. Accattino ed altri

- Prove Geotecniche di Laboratorio in Località Cascina Scavarla, a cura del laboratorio GeoTecno Spa di Torino.

- Relazione Idrogeologica – Caratterizzazione idrodinamica dell’acquifero in Località Cascina Scavarla, a cura della ITEA Srl di Torino.

- Relazione Geotecnica a corredo del Progetto di costruzione di un impianto in Località Cascina Scavarla, a cura del Dott. Geol. M. Alasia.

3 RIFERIMENTI LEGISLATIVI

Nella stesura degli elaborati si è fatto riferimento a quanto previsto dalla legislazione vi- gente in materia. Data l'importanza delle prescrizioni e dei vincoli vigenti si ritiene utile riportare di seguito l'elenco delle principali leggi che regolamentano il settore e che sono state prese in considerazione:

- Legge 2/2/74 n° 64 - E' relativa ai provvedimenti per le costruzioni con particola- ri prescrizioni per le zone sismiche. All'art. 1 indica le norme da emanare che, nel caso degli aspetti geologici e geotecnici, vengono decretate nel D.M. 21/1/81 e segg.

- D.M. 21/1/81 - E' relativo alle "Norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni

Pagina 4 di 48 e sulle rocce, la stabilità dei pendii naturali e delle scarpate, i criteri generali e le pre- scrizioni per la progettazione, l'esecuzione e il collaudo delle opere di sostegno delle terre e delle opere di fondazione". Viene successivamente modificato dal D.M. 11/3/88.

- D.M. 24/1/86 - E' relativo alla integrale sostituzione delle "Norme tecniche rela- tive alle costruzioni sismiche" emanate in precedenza con i decreti ministeriali del 19/6/84 e del 29/1/85.

- D.M. 11/3/88 - E' relativo alle modifiche e agli aggiornamenti apportati alle "Norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce, la stabilità dei pendii na- turali e delle scarpate, i criteri generali e le prescrizioni per la progettazione, l'esecuzio- ne e il collaudo delle opere di sostegno delle terre e delle opere di fondazione" del pre- cedente D.M. 21/1/81. Alla lettera H. (Fattibilità geotecnica di opere su grandi aree), ri- porta i criteri da adottare nell'elaborazione dei piani urbanistici, nonché le indagini speci- fiche e le verifiche di fattibilità.

- D.M. 14/9/05 - E' relativo alle nuove Norme Tecniche per le costruzioni (ex Te- sto Unico). Di estremo interesse, rivoluziona l’attuale visione “prescrittiva” con un nuovo approccio “prestazionale”. Elenca tipologie, situazioni e materiali, dettagliando metodo- logie e tecniche.

- L.R. 56/77 - “Tutela ed uso del suolo” e successive modifiche ed integrazioni, e relativa Circ.16/URE, per quanto non in contrasto con la presente circolare.

- L.R. 19/85 - “Snellimento delle procedure di cui alla legge 2 febb.1974 n.64, in attuazione della legge 10/12/81 n.741”, e relative deliberazioni attuative.

- L.R. 45/89 - “Nuove norme per gli interventi da eseguire in terreni sottoposti a vincolo per scopi idrogeologici - Abrogazione Legge Regionale 12 agosto 1981, n.27”.

- Circolare del della legge 9 luglio 1908 n.445”.

- D.P.R. 236/ Presidente della Giunta Regionale del 31/12/1992 n. 20/PRE “Pre- scrizioni di cui agli artt.2 e 13 della legge 2 febbraio 1974 n.64, relativa agli abitati da consolidare o da trasferire ai sensi 88 - “Attuazione della direttiva CEE n.80/778 con- cernente la qualità delle acque destinate al consumo umano, ai sensi dell’art.15 della legge 16 aprile 1987, n.183” - L. 183/89 - “Norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo” - Autorità di Bacino del Fiume Po – Delib. Comitato Ist. n. /1995 del 10 maggio 1995 “Piano stralcio per la realizzazione degli interventi necessari al ripristino

Pagina 5 di 48 dell’assetto idraulico, alla eliminazione delle situazioni di dissesto idrogeologico e alla prevenzione dei rischi idrogeologici nonché’ per il ripristino delle aree di esondazione” - Bollettino Ufficiale Regione Piemonte - Supplemento straordinario al n.32 del 9/8/1995. - Autorità di Bacino del Fiume Po – Delib. Comitato Ist. n.1/1996 del 5/2/1996 “Legge 183/89 art.17, Comma 6-Ter. Attuazione della Deliberazione di Comitato Istitu- zionale n.19 del 9 Novembre 1995: Adozione del Progetto di Piano Stralcio delle fasce fluviali”, in conformità alle specifiche tecniche di seguito illustrate.

4 INQUADRAMENTO

Il territorio del Comune di , che ha forma irregolare di un poligono allun- 2 gato in direzione Nordovest-Sudest, si estende per 58,11 km . La quota più alta, di circa 205 m s.l.m. si raggiunge in prossimità dell’area posta all’estremo settentrionale, nei pressi di C.na Bellaria; quella più bassa è a circa 150 m s.l.m., a sudovest, nei pressi di San Pietro – C.na Dosso dei Bruchi.

Il capoluogo è posto a circa 188 m s.l.m. (rif. Casa Comunale) nell’area Nordovest del suo territorio.

Livorno, dal 192 non più Livorno Vercellese ma Livorno Ferraris in onore del suo illustre concittadino lo scienziato Galileo Ferraris, è situata al centro di una vasta pianura (la Plane de Livourne, come era denominata dai francesi nel periodo napoleonico), in una posizione baricentrica rispetto ai principali centri regionali, infatti dista circa 30 km da Vercelli, 37 da Torino, 28 da Ivrea e 35 da Biella.

Confina, a partire da ovest e proseguendo in senso orario, con il comune di Saluggia, Cigliagno, , Bianzé, , , Crescentino, , tutti in pro- vincia di Vercelli.

Le frazioni di Livorno Ferraris sono: San Giacomo, Gerbidi, Garavoglie, Castell'Apertole, Colombara e Mariette.

Secondo la classificazione del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale il territo- rio di Livorno Ferraris ricade nell’ambito denominato Agro dell’Asciutta.

La parte a sudest del territorio rientra nell’ Ambito di valorizzazione e di sviluppo dell’area di Leri-Cavour e delle Grangie di Leucedio.

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Fig. 1: Corografia d’inquadramento del Comune di Livorno Ferraris.

Fig. 2: Il territorio di Livorno Ferraris e i suoi confini.

Pagina 7 di 48 5 CARATTERISTICHE CLIMATICHE

L’area geografica della regione Piemonte rappresenta una zona di scontro delle masse d'aria continentali provenienti dalla Piana del Po, dell'umidità proveniente dal Mediterra- neo e delle correnti atlantiche nord-occidentali che interagiscono con il rilievo, inne- scando frequenti circolazioni locali.

Questa parte della Provincia di Vercelli presenta caratteristiche tipiche del clima tempe- rato fresco continentale, evidente soprattutto dalla completa assenza di un periodo di deficit idrico e dalle precipitazioni medie annue alquanto elevate.

Il carattere di suboceanicità risulta più attenuato in queste pianure della provincia, dove le precipitazioni sono meno abbondanti che nelle pianure settentrionali per la minor in- fluenza esercitata dai rilievi montuosi. L’andamento termico si presenta in genere più uniforme nella parte pianeggiante della provincia, a differenza della parte montuosa, a causa delle differenti altezze e degli effetti orografici.

Per la caratterizzazione climatica della zona in esame si è fatto riferimento ad una si- tuazione climatica a cui l’area d’intervento è comunque riconducibile, in particolare, alle precipitazioni e alle temperature registrate alla stazione climatica di Fontanetto Po (143 m s.l.m.).

I dati sono riferiti al periodo dal 1952 al 1986, e pertanto significativi dal punto di vista statistico (Banca Dati Climatologica del Piemonte).Il periodo di osservazione è sufficien- temente lungo da permette valide conclusioni.

G F M A M G L A S O N D 42,5 58,5 71,7 83,4 99,0 80,3 48,2 87,8 63,0 81,7 86,5 50,2

Fig. 3 Precipitazioni medie calcolate per il periodo 1952-1986 (Stazione di Fontanetto Po, 143 m s.l.m)

Le precipitazioni totali sono pari a 832,8 mm. Analizzando la distribuzione mensile delle piogge, si evidenziano due picchi di piovosità in corrispondenza dei mesi di MAGGIO e NOVEMBRE, mentre il minimo si verifica nel mese di GENNAIO.

Le precipitazioni sono ben distribuite tra i semestri autunno-inverno e primavera-estate,

Pagina 8 di 48 anche se leggermente più abbondanti nel secondo semestre.

Periodo mm %annua

Apr-Set 441,7 53

Ott-Mar 391,1 47

Relativamente alle precipitazioni, si può specificare quanto segue: tutta la pianura ver- cellese è interessata da un’abbondante piovosità, che va aumentando di consistenza a partire dalla bassa pianura in direzione delle zone più influenzate dai rilievi prealpini dell’alta pianura; il regime pluviometrico può essere incluso in quello di tipo subconti- nentale proprio di tutta la pianura padana; il clima della pianura vercellese è assimilabile a quello della pianura padana, di tipo subcontinentale, caratterizzato da forti escursioni termiche sia annue che diurne, da abbondanti piogge prevalentemente a regime prima- verile ed autunnale, da inverni molto rigidi e da estati calde. I valori più alti di temperatu- ra si registrano in genere nei mesi di luglio ed agosto ed i più bassi in quelli di dicembre e gennaio. Nel complesso, l’escursione termica fra estate e inverno risulta di media enti- tà, passando da massimi estivi intorno ai 23 °C ai minimi non inferiori agli 0°C.

G F M A M G L A S O N D 1,6 3,9 8,3 7,1 3,0 12,6 17,1 21,0 23,6 22,5 18,8 13,1

Fig. 4 Temperature medie calcolate per il periodo 1952-1986 (Stazione di Fontanetto Po, 143 m s.l.m)

Durante i mesi invernali ed autunnali si formano banchi di nebbia anche molto densi e le gelate sono piuttosto frequenti. Infatti, l’aria ha un’umidità relativa elevata (circa il 70 %), che favorisce la formazione della nebbia dall’autunno alla primavera.Nei mesi di ottobre, novembre, dicembre e gennaio l’umidità relativa può raggiungere e superare il 90 %. L’inverno è la stagione più umida, senza notevoli variazioni tra il giorno e la notte. An- che l’estate presenta valori di umidità elevati ma con notevoli variazioni tra il giorno e la notte (la quasi totalità delle notti estive presenta valori di umidità superiori al 90%). L’autunno presenta valori di umidità simili a quelli estivi ma le differenze tra giorno e

Pagina 9 di 48 notte sono assai meno marcate. La primavera, infine, è la stagione meno umida, con i valori più alti soprattutto di notte. Generalmente la nebbia è presente nel 20% dei giorni dell’anno, principalmente in autunno-inverno, nelle notti primaverili e poco prima dell’alba delle notti estive. Lo spessore della nebbia da terra può arrivare a 250 m.

La neve cade quasi tutti gli inverni, ma in quantità modesta e generalmente tardiva (non prima del mese di Gennaio). La durata a terra è incostante.

Vengono di seguito rappresentati tre diagrammi climatici risultanti dall’elaborazione dei dati raccolti e precisamente: il diagramma termopluviometrico, il diagramma ombroter- mico e il climogramma di Peguy. La rappresentazione grafica risulta essere efficace e consente un’immediata lettura e comprensione dei fenomeni climatici.

Fig. 6 Diagramma Ombrotermico

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Fig. 7 Climogramma di Peguy

Il diagramma ombrotermico, ideato da Bagnouls e Gaussen, è tra i più utilizzati al mon- do negli studi di ecologia vegetale. Nel diagramma il periodo annuale da considerare “a- rido” è quello in cui la curva delle precipitazioni scende al di sotto di quella delle tempe- rature, ossia quando la quantità delle precipitazioni è inferiore al valore doppio della temperatura (P<2T).

Dal diagramma ombrotermico per la stazione di Fontanetto Po si evince che non esi- stono mesi definibili come “aridi”, anche se nel mese di luglio si possono registrare in alcuni anni dei bassi valori di deficit idrico.

Dal climogramma di Peguy si può constatare che i mesi di DICEMBRE, GENNAIO e FEBBRAIO sono mesi freddi e umidi, MARZO, APRILE, MAGGIO, SETTEMBRE, OTTOBRE e NOVEMBRE sono temperati, mentre GIUGNO, LUGLIO e AGOSTO sono caldi e umidi. Nessun mese ricade tra i gelidi e i caldi aridi.

Nella tabella seguente sono riportati alcuni degli Indici climatici annuali maggiormente utilizzati:

Indice di De Martonne 36,66

Indice di De Martonne e Gottmann 25,92

Pluviofattore di Lang 65,49

Pagina 11 di 48 Indice di Fournier 11,77

Indice di Amann 481,38

Evaporazione Idrologica di Keller 556,6 mm

Mesi aridi secondo Köppen nessuno

Mesi aridi secondo Gaussen nessuno

Indice ombrotermico annuale 5,46

Indice ombrotermico estivo 5,00

Fig. 8 Indici climatici

Si riportano di seguito alcune note sugli indici climatici calcolati:

Indice di De Martonne

Ia = 12 • P / (T+10)

Con: P = precipitazioni medie annue (mm) T = temperatura media annua (°C) Rapporto tra indice e zona

< 5 zone desertiche

8 - 15 zone litoranee e sublitoranee

16 – 21 zone collinari e pedemontane

> 21 zone montane

Indice di De Martonne e Gottmann

Ia = [P / (T + 10) + 12 • p/t] / 2

Con P = precipitazioni medie annue (mm) T = temperatura media annua (°C) p = precipitazioni del mese più arido (mm) t = temperatura del mese più arido (°C) Rapporto tra indice e zona

Pagina 12 di 48 8 – 15 zone litoranee e sublitoranee

16 –21 zone collinari e pedemontane

> 21 zone montane

Pluviofattore di Lang

IL = P / T

Con: P = precipitazioni medie annue (mm) T = temperatura media annua (°C) Rapporto tra indice e zona

25 – 43 zone litoranee

44 - 52 zone sublitoranee

53 - 64 zone collinari

65 zone montane

Indice di Fournier

2 IF = p / P

Con: 2 p = precipitazioni del mese più piovoso (mm) P = precipitazioni medie annue (mm)

Indice di Amann IA = P • T / E

Con: P = precipitazioni medie annue (mm) T = temperatura media annua (°C) E = escursione annua di temperatura (°C)

Indice di Angot

IA = p / (P / 365 • g)

Con: p = precipitazioni medie del mese di riferimento (mm) P = precipitazioni medie annue (mm)

Pagina 13 di 48 g = numero di giorni del mese di riferimento (n)

Evaporazione idrologica di Keller

EI = (0,116 • P) + 460

Con: P = precipitazioni medie annue (mm)

Mesi aridi secondo Köppen

p < 30

Con: p = precipitazioni medie mensili (mm) Mesi aridi secondo Gaussen

p < 2 • t

Con: p = precipitazioni medie mensili (mm) t = temperature medie mensili (°C)

Indice ombrotermico annuale

IO = PM /TM

Con: PM = somma delle precipitazioni medie dei mesi con temperatura > 0° (mm) TM = somma delle temperature medie degli stessi mesi (°C)

Indice ombrotermico estivo

IOE = PE /TE

Con: PE = somma delle precipitazioni medie dei mesi estivi (mm) TE = somma delle temperature medie dei mesi estivi (°C)

5.1 Bilancio Idrologico

Per una valutazione quantitativa del ciclo delle acque si è proceduto ad effettua-

Pagina 14 di 48 re il Bilancio Idrologico secondo Thornthwaite, elaborato nell'arco dei 12 mesi.

Dall'analisi dei dati relativi alla Stazione di Fontanetto Po, si evidenzia che, a fronte di 832,8 mm/anno di pioggia, si registra un'evapotraspirazione potenziale e reale pari a ben 837,6 mm/anno e con deficit idrico pari a 104,3 a Agosto- Settembre. Il quantitativo di acque di ruscellamento è pari a 99,5 mm/anno.

Stazione meteoclimatica: Fontanetto Po Modello di Thornthwaite

Bilancio idrico mensile

Profondità apparato radicale (z) 1,8 m

Capacità di ritenzione idrica (FC) 0,3 m3/m3

Punto di appassimento (PWP) 0,18 m3/m3

Acqua massima utilizzabile dalle piante (mxPAW= (FC-PWP)*z 200 mm

MESE Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Precipitazioni 43,0 59,0 72,0 83,0 99,0 80,0 48,0 68,0 63,0 82,0 87,0 50,0 Etp 2,6 7,7 28,8 61,7 102,7 141,2 174,2 144,1 100,4 51,0 18,2 5,0 dS 39,9 50,8 42,9 21,7 -3,7 -60,9 -126,0 -9,4 0,0 30,7 68,3 45,2 PAW 184,1 200,0 200,0 200,0 196,0 135,0 9,0 0,0 0,0 31,0 99,0 144,2 AET 2,6 7,7 28,8 61,7 102,7 141,2 174,2 77,2 63,0 51,0 18,2 5,0 R 0,0 34,9 42,9 21,7 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 D 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 66,9 37,4 0,0 0,0 0,0

Fig. 9 Bilancio idrologico secondo Thornthwaite – DATI

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6 CARATTERISTICHE GEOLOGICHE-GEOMORFOLOGICHE

Per inquadrare l’area dal punto di vista geologico sono stati effettuati dei sopralluoghi, nonché ricercati ed acquisiti dati geologici e geotecnici (in particolare la cartografia uffi- ciale e relazioni di settore relative ad indagini geologiche, geomorfologiche ed idrogeo- logiche svolte negli anni nell’area d’intervento). Parte di detta documentazione, ritenuta d’interesse, è segnalata nel Capitolo 2.

Dette informazioni sono state organizzate e i risultati d’indagine e studio valutati al fine di fornire utili indicazioni per lo studio in oggetto. Lo scopo principale è stato quello di fornire indicazioni su quei fattori geologici e geotecnici che maggiormente e più diretta- mente possono influenzare la pianificazione dell’area, suggerendo nel contempo gli in- terventi di difesa da prendere in esame.

La litologia dei luoghi è caratterizzata da terreni di origine sedimentaria depositatesi nel Pleistocene.

Per meglio comprendere l'assetto geostrutturale del territorio in studio sarà necessario riassumere a grandi linee la storia geologica di questa parte del vercellese.

L’assetto geologico del territorio della provincia di Vercelli può essere distinto in due settori principali, che corrispondono all’area montana s.l. (comprende sia l’area monta- na che l’area collinare pedemontana) e all’area di pianura.

Il settore di territorio su cui insiste l’abitato di Livorno Ferraris è localizzato in corrispon- denza alla zona assiale del “Solco Padano” che si estende, in direzione da Ovest verso Est, seguendo il corso del Fiume Po; verso Nord esso si trova progressivamente limita- to dalle pendici collinari che si addossano alle propaggini del rilievo alpino mentre, ver- so Sud, termina contro il margine settentrionale della Collina del Monferrato.

Anche in un’ottica geografica più ampia, il territorio è contraddistinto da una morfologia prevalentemente subpianeggiante, interrotta unicamente dalle incisioni del Fiume Dora Baltea ad ovest e del Fiume Po a sud e, a breve distanza, dei Torrenti Cervo, Elvo e del Fiume La Sesia verso est.

Per quanto riguarda l’assetto geologico, il territorio comunale si colloca in un settore della pianura piemontese caratterizzato da una storia deposizionale alquanto comples- sa ed interessante.

A partire dal Quaternario antico, infatti, il succedersi di imponenti espansioni glaciali, al-

Pagina 16 di 48 ternate ad intense fasi di ablazione, ha determinato il progressivo alluvionamento del Bacino Padano, attraverso processi di deposizione che hanno portato alla formazione di corpi, le cui caratteristiche fisiche e geometriche sono strettamente in relazione al parti- colare andamento climatico. Il modello risultante consiste in una sovrapposizione verti- cale di cicli sedimentari diversi ed in un’interdigitazione, coeva, determinata dalle oscil- lazioni laterali degli ambiti deposizionali.

La successione risulta prevalentemente costituita da depositi sciolti eteropici ed etero- metrici di origine fluvio-glaciale, fluvio-lacustre o fluviale con caratteristici accumuli, alla sommità della serie, di materiali fini a granulometria estremamente omogenea, derivanti dal per trasporto e deposizione eolica di polveri, in corrispondenza alle fasi steppiche che contrassegnarono il periodo glaciale Riss.

Durante il Quaternario recente (Olocene), con il progressivo ritiro dei ghiacci, nell’area considerata hanno prevalso i fenomeni legati ad ambienti deposizionali di tipo fluviale. L’enorme quantità d’acqua restituita all’ambiente per effetto dell’ablazione glaciale, ha determinato l’accentuata ripresa dell’attività erosiva a carico dell’edificio alpino, nonché dei materiali trasportati ed accumulati durante la fase glaciale precedente.

I sedimenti in tal modo formati, sono stati in seguito rideposti nelle aree pianeggianti laddove la riduzione della pendenza comportava una drastica riduzione della capacità di trasporto dei corsi d’acqua.

Il territorio comunale si estende su di una formazione che in bibliografia prende il nome di “Alluvioni medio recenti”, la quale risulta caratterizzata da alluvioni prevalentemente ghiaiose e ghiaioso-sabbiose, con lenti argillose degli alvei abbandonati dei fiumi princi- pali.

La situazione geologica e geomorfologica, rilevata e descritta, viene confermata anche dalla consultazione delle tavolette al 25.000 riportanti gli esiti dei rilevamenti geologici di campagna della Carta Geologica d’Italia (vedi estratto della Carta Geologica alla scala 1/100.000).

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A livello locale, i terreni di copertura che affiorano nell’ambito in studio sono così descri- vibili:

Alluvioni Rissiane

Depositi alluvionali di origine fluvioglaciale, prevalentemente ghiaiosi, ghiaioso-sabbiosi con matrice argillosa di colore ocra e paleosuolo di colore rosso-arancio. Tali depositi formano una conoide fluvioglaciale, terrazzata, con forma di ampio ventaglio e con de- bole pendenza (circa 0,1%) verso la piana del Po, che si è formata nel penultimo perio- do glaciale (Riss). Essa è costituita dalle alluvioni dei torrenti generati dallo scioglimento dei ghiacciai posti a nord e che defluivano lungo gli scaricatori glaciali, attraversando e smantellando anche parte dell’anfiteatro morenico di Ivrea, come si desume dagli ele- menti inglobati e presenti nella matrice alluvionale. Il terrazzo inferiore è morfologica- mente sospeso rispetto ai depositi alluvionali più recenti del fiume Dora Baltea che lo delimita ad ovest. I depositi che caratterizzano la conoide, sono localmente costituiti da ghiaie e ciottoli a tessitura grossolana, frammisti ad una frazione sabbiosa più o meno abbondante e localmente passante a sabbia limosa; in superficie, sono ricoperti da un paleosuolo limoso-sabbioso di colore marrone scuro ed occupano praticamente tutta l’area del territorio comunale. Pagina 18 di 48 Lo spessore della formazione varia localmente dai 60 ai 40 m. Al letto di questa forma- zione sono presenti i depositi i di origine fluviolacustre e lacustre del Villafranchiano.

La permeabilità dei depositi è elevata per la presenza di ghiaie e, la situazione dal pun- to di vista idrogeologico, è tale da consentire la formazione di una cospicua falda idrica a superficie libera, presente in modo continuo. La componente sabbioso-ghiaiosa è suf- ficientemente costipata e stabile, ha discrete capacità portanti nella parte centrale ed in- feriore; le sue caratteristiche geotecniche diventano scadenti in corrispondenza a lenti limose o limoso-argillose, comunque rinvenibili localmente.

Le Alluvioni Rissiane risalgono al Pleistocene Medio-Superiore (Riss).

Alluvioni würmiane

Alluvioni di origine fluvioglaciale e fluviale, prevalentemente ghiaioso-sabbiose con ma- trice argillosa di colore ocraceo, si presentano alterate e di colore brunastro nei primi metri. Formatesi nel penultimo ed ultimo periodo glaciale (Riss e Würm), occupano un piccolo lembo nell’estremo sudorientale del territorio di Livorno Ferraris e degradano debolmente verso la pianura alluvionale del Fiume Po. Il raccordo delle alluvioni rissia- ne con le würmiane è talvolta segnato da orli di scarpata che raramente superano i 2-3 m di altezza.

Individuate anch’esse come cono di transizione fluvioglaciale e fluviale dalle Note al F° 57 Vercelli, presentano una copertura limoso-argillosa di colore bruno di circa 1 m. Al di sotto si ripete la sequenza, già vista per le alluvioni rissiane, di ghiaie sabbiose alterate poggianti su ghiaie sabbiose che, localmente, presentano elementi che raggiungono al massimo i 20 cm di diametro.

Lo spessore della formazione varia dai 5 agli 8 m. La permeabilità è medio-alta e, a vol- te, limitata a causa della presenza della matrice limoso-argillosa. La situazione dal pun- to di vista idrogeologico è tale da consentire l’instaurarsi di falde idriche a superficie li- bera.

Sono sufficientemente costipate ed hanno buone capacità portanti.

La loro età è pleistocenica [Pleistocene Superiore – (Riss-Würm)].

7 CARATTERISTICHE IDROLOGICHE

La più marcata caratteristica dell’ambito territoriale di Livorno Ferraris è quella della rete di canali che l’attraversa. In riferimento a questa rete di canali si fa presente che l’art.21

Pagina 19 di 48 della relazione del Piano Territoriale Provinciale di Vercelli “Sistema dei canali irrigui”, così come individuato dalla Tavola B, comprende una serie di canali considerandoli e- lementi principali della rete irrigua di antica formazione ancora esistente e costituendi delle infrastrutture di interesse architettonico e/o testimonianze significative del proces- so di trasformazione del territorio legato agli usi agricoli. In particolare di questi, nel terri- torio di Livorno Ferraris, sono presenti:

- Canale Cavour

- Canale Depretis

- Naviletto di Saluggia

- Naviletto di Livorno

- Roggia di Bianzè

- Roggia di Livorno

- Roggia Camera

- Canale Magrelli

- Canale di Rive

L’articolo 32 delle Norme Tecniche del P.T.P. riporta le note relative al “Progetto di valo- rizzazione e recupero del sistema di canali Cavour, Depretis, Farini, Naviglio di Ivrea” con il quale la Provincia di Vercelli vuole valorizzarli e recuperarli (il Canale Cavour ed il Canale Depretis attraversano il territorio in esame, a cavallo dell’abitato, caratterizzando fortemente l’ambito).

Il progetto è finalizzato a conseguire i seguenti obiettivi:

- conservare le infrastrutture e i manufatti, mantenendo gli usi attuali o definendone di nuovi, in modo tale da valorizzare le loro caratteristiche architettoniche ed ingegneristi- che nonché il loro significato storico testimoniale;

- promuovere lo studio del sistema irriguo in riferimento agli aspetti architettonici, inge- gneristici, paesistici, sociali ed economici, anche tramite la costituzione di archivi e labo- ratori di ricerca;

- favorire l’afflusso di un’utenza di tipo scientifico, didattico e turistico predisponendo strutture mono o plurifunzionali collegate tra loro;

- istituire l’Ecomuseo delle Terre d’Acqua ovvero un percorso didattico-museale, da rea- lizzare in spazi aperti e chiusi, attraverso il quale illustrare la storia della realizzazione di

Pagina 20 di 48 tale sistema irriguo, le caratteristiche specifiche dei manufatti e opere idrauliche e le ri- cadute in termini di formazione di un nuovo paesaggio agrario e struttura socio- economica;

- istituire un Museo del Canale Cavour strettamente relazionato a strutture per la ricerca e la didattica.

Nelle prescrizioni si riporta che questi canali e le opere idrauliche o edili connesse, fatte salve eventuali norme maggiormente restrittive vigenti, fino alla approvazione del Pro- getto, valgono gli indirizzi e si applicano le direttive e le prescrizioni di cui all’art. 21, Ca- po I, Titolo III delle N.T.A.

Fig. 12 Rete dei canali compresi tra il Fiume Po e il Fiume Sesia

Le direttive riportate al citato articolo sono le seguenti:

Pagina 21 di 48 - garantire e migliorare la percorribilità lungo i canali a fini manutentivi e promuovere la realizzazione di percorsi pedonali e ciclabili;

- salvaguardare gli elementi vegetali significativi posti a ridosso dei canali, delle strade alzaie o sulle immediate fasce contigue ad esse assicurando il ripristino della copertura vegetale in conseguenza di interventi infrastrutturali;

- adottare criteri e tecniche proprie dell’ingegneria naturalistica favorendo la rinaturaliz- zazione delle sponde dei canali; privilegiare l’utilizzo di materiali tradizionali nelle arginature dei manufatti di protezione delle sponde dei canali in presenza di infrastrutture idrauliche caratterizzate da particolari elementi architettonici.

Le prescrizioni riportate al citato articolo sono le seguenti:

- I Comuni, in sede di adeguamento del PRG, riportano, nelle tavole di piano almeno al- la scala 1:10.000, i canali appartenenti al sistema dei canali storici.

- I Comuni, attraverso il PRG, e la Provincia, in sede di formazione dei Piani Attuativi del Piano Territoriale Provinciale, possono integrare il sistema dei canali irrigui individuando ulteriori canali; possono altresì, nelle sedi predette, formulare ulteriori disposizioni per la tutela e la valorizzazione dei canali irrigui.

La rete dei canali che attraversa il territorio di Livorno Ferraris è stata realizzata nel tempo con successive modifiche ed implementazioni e, pertanto, è stata ampiamente collaudata.

Poiché il sistema di canali, oltre a garantire l’irrigazione dei campi, funge da rete scolan- te per le acque meteoriche, per l’aumento negli ultimi tempi degli eventi eccezionali di precipitazione, l’Amministrazione Comunale ha in progetto la realizzazione di nuovi ca- nali drenanti per smaltire le acque di deflusso superficiale. In particolare saranno corret- tamente incanalate le acque provenienti dall’area industriale posta a nordovest dell’abitato che, data l’elevata impermeabilità a causa della presenza di piazzali e vaste coperture, raggiungono portate attualmente di difficile smaltimento.

A tal proposito, risulta evidente l’importanza ricoperta dagli interventi di manutenzione e, in particolare, di quella dei tombini. Nelle immagini riportate nell’atlante fotografico sono evidenti i segni di degrado derivanti da una non corretta manutenzione.

Tra i canali che attraversano il territorio di Livorno Ferraris il canale Cavour è certamen- te quello di maggior interesse. Il Canale Cavour ha origine dal fiume Po, all’altezza di Chivasso, e viene integrato con le acque della Dora Baltea. Esso attraversa la Pianura

Pagina 22 di 48 Vercellese da sudovest a nordest e, dopo aver sottopassato il Fiume Sesia, percorre tutta la pianura vercellese per poi terminare, dopo ben 85 km, nel fiume Ticino. La sua 3 3 portata massima è di circa 100 m /s all'imbocco e 85 m /s ad est del fiume Sesia.

Lungo i canali le aree esondabili sono in genere limitate e di improbabile evento.

Secondo il “Sistema di allertamento per situazioni di rischio idrogeologico derivanti da

Pagina 23 di 48 condizioni meteoidrologiche critiche”, realizzato dal Settore Meteoidrografico e Reti di Monitoraggio della Direzione Regionale Servizi Tecnici di Prevenzione della Regione Piemonte, il Comune di Livorno Ferraris rientra nella “Zona di allertamento I (Pianura Settentrionale)”, dove i deflussi dei corsi d’acqua della rete idrografica minore concorro- no a determinare situazioni di emergenza idrogeologica locale. Il solo corso d’acqua ci- tato per il Comune di Livorno Ferraris è il Torrente Marcova, che scorre solo nella sua parte iniziale nell’area meridionale del territorio comunale (come altri canali o rogge che confluiscono più a sudovest nel torrente vero e proprio).

L’abitato di Livorno Ferraris è circondato da Sudovest ad Est dal rilevato realizzato per la costruzione della strada tangenziale e questa struttura può costituire di fatto un osta- colo al corretto e regolare deflusso delle acque, in caso di eventi eccezionali. La regi- mazione a cui si è accennato in precedenza risolverà i problemi connessi.

Negli interventi progettuali (in fase preliminare e definitiva, in base alle necessità) si do- vranno riportare i risultati, le considerazioni e le scelte relative sul controllo locale delle variazioni planimetriche, limitato ai punti in cui sono presenti vincoli esterni (centri abita- ti, insediamenti produttivi ed infrastrutture); il mantenimento della officiosità idraulica mediante ricalibratura delle sezioni di portata e la manutenzione di alvei e sponde; il contenimento dei fenomeni di divagazione trasversale dell’alveo lungo i tratti di canale non regimati tramite opere locali di difesa spondale.

Dalla carta regionale delle aree sottoposte a vincolo idrogeologico (Fig. 16) si e- vince che nessuna area del Comune di Livorno Ferraris è sottoposta al vincolo imposto dal R.D. n° 3267 del 30 dicembre 1923.

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8 CARATTERISTICHE IDROGEOLOGICHE

8.1. INQUADRAMENTO STRATIGRAFICO

Per ricostruire e rappresentare la situazione stratigrafica locale, sono stati ricostruiti due schemi litostratigrafici che attraversano il territorio comunale con direzione NE-SW e, all’incirca, E-W.

Gli schemi (vedi tracce nell’Allegati 2/1-2), sono stati realizzati utilizzando le stratigrafie desunte dalla trivellazione dei seguenti pozzi:

1) pozzo P5 di proprietà della Ditta “Cave Regionali Piemontesi” ubicato in Cascina Nuova del Comne di Saluggia, profondo 35,00 metri (vedi nell’Allegato 1/5):

2) pozzo P4 a servizio dell’Acquedotto Comunale di Bianzè ubicato in Regione Muleto, profondo 117,00 m (vedi nell’Allegato 1/4);

4) pozzo P3 a servizio dell’Acquedotto Comunale di Cigliano ubicato in Frazione Ron- chi, profondo 125,50 m (vedi nell’Allegato 1/3);

5) pozzi comunali P1 e P2 profondi rispettivamente 155,00 e 155,40 metri (vedi nell’Allegato 1/1-2).

Come è possibile rilevare osservando gli allegati “Schemi litostratigrafici” (vedi Allegati 2/1-2), orientati all’incirca in direzione da Ovest verso Est e da NordEst verso SudO-

Pagina 25 di 48 vest; la traccia complessiva del primo schema, copre una distanza di circa 25 Km, men- tre quella del secondo schema è di circa 14 Km. E’ chiaro che la rappresentatività degli schemi, che sono basati sulla correlazione di dati stratigrafici così distanti tra loro, è po- co significativa, tuttavia, considerata la monotonia della sequenza stratigrafica, si può ri- tenere accettabile l’approssimazione dello schema generale proposto.

Al di sotto della coltre superficiale d’alterazione, s’intercettano depositi fluviali recenti, a granulometria grossolana, caratterizzati da un’elevata permeabilità e che formano un ot- timo acquifero sede della falda freatica.

La sequenza stratigrafica prosegue intercettando un potente complesso, di probabile o- rigine fluvio-lacustre, composto prevalentemente da sabbie e argille in ritmica alternan- za, che testimoniano le ripetute oscillazioni sia verticali che orizzontali degli ambienti deposizionali.

Nell’insieme, le caratteristiche geometriche e fisiche della formazione sono tali da indi- viduare un buon acquifero, strutturato in un sistema multifalde in pressione.

La sua distribuzione, al di sotto della formazione superficiale, è costante, con alcune di- scontinuità laterali dovute a fenomeni di interdigitazione con ambienti deposizionali con- tigui dotati di energia più elevata. Sempre osservando la ricostruzione stratigrafica pro- posta, si può rilevare un livello a prevalente granulometria grossolana, riferibile ad am- bienti dotati di elevata energia, che si estende per uno spessore di circa 30,00 m verso Est, mentre verso ovest può avere anche uno spessore di circa 55,00 m.

Inferiormente a questo livello acquifero, si estende il complesso, caratterizzato da oriz- zonti di natura fine che s’intervallano ad orizzonti più grossolani, che si estende sino alla massima profondità raggiunta dalla trivellazione dei pozzi idrici.

Gli accumuli di materiali fini, composti da argille, prevalgono e solo raramente si inter- cettano lenti di sedimenti più grossolani composti soprattutto da sabbie e ghiaie.

La variazione della granulometria dei materiali presenti nei due complessi trae origine, come già indicato, dalla diversità degli ambienti deposizionali entro cui si sono formati: il livello più superficiale ha tratto origine in ambiente fluviale mentre, l’orizzonte di natura più fine, è stato deposto in ambiente di tipo fluviolacustre.

Le caratteristiche sopra descritte sono anche evidenziate nelle figure seguenti:

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8.2 INQUADRAMENTO IDROGEOLOGICO

La ricostruzione della situazione stratigrafica ha consentito di confermare l’esistenza di due principali complessi acquiferi:

-l’acquifero freatico;

-il sistema di multifalde in pressione.

L’acquifero superficiale

L’acquifero superficiale ha spessore variabile tra 30 e 55 m. I parametri che lo contrad- distinguono evidenziano un acquifero non confinato, con ottime qualità (ricco di acqua e di facile accesso), ma notevolmente influenzato dalle acque di infiltrazione superficiale che recano in soluzione diversi prodotti chimici utilizzati nelle pratiche agricole locali.

Per ciò che concerne il livello della falda libera, si è fatto riferimento ad alcune misura- zioni della superficie freatica effettuate nei pozzi poco profondi ed in alcuni fontanili esi-

Pagina 28 di 48 stenti nel territorio comunale; come elemento di conferma per quanto rilevato, si riporta- no anche le misurazioni piezometriche, eseguite dall’Associazione Irrigazione “Ovest Sesia” in un arco di tempo che va dal 1968 al 1985, su due piezometri situati rispettiva- mente nei comuni di Bianzè e Fontanetto Po.

Misure del 10 Mar- Soggiacenza zo Bianzè Fontanetto 1968 -- 1,20 1969 1,72 1,40 1970 1,91 1,20 1971 1,89 1,33 1972 1,46 0,93 1973 1,95 1,53 1974 1,87 1,20 1975 1,78 0,90 1976 1,85 1,54 1977 1,65 1,50 1978 1,39 1,18 1979 1,48 1,20 1980 1,45 1,59 1981 1,95 1,53 1982 1,87 1,45 1983 1,92 1,45 1984 2,02 1,33 1985 1,4 1,15

Fig. 20: Misurazioni della soggiacenza nei piezometri di Fontanetto Po e Bianzè.

L’oscillazione del livello della falda freatica, che raggiunge valori della profondità intorno al metro e cinquanta centimetri, ha punte minime nella stagione invernale e valori mas- simi durante il periodo irriguo (marzo-settembre).

L’andamento delle acque freatiche è rappresentato da curve isofreatiche equidistanti,

Pagina 29 di 48 che evidenziano un deflusso verso E-SE, non disturbato dalla presenza di linee di dre- naggio di particolare rilevanza.

I risultati delle rilevazioni, come richiesto dalla Circolare 7/LAP, sono riportati nella Tavola C4 “Carta geoidrologica” nella quale vengono riportati i pozzi censiti e le misure della soggiacenza che è stato possibile eseguire nel febbraio 2009.

Le misurazioni riportate non sono sufficienti per la ricostruzione delle isopiezometriche della falda superficiale, si è perciò ritenuto di proporre la ricostruzione realizzata per lo Studio, a cura della Provincia di Vercelli, “Le acque sotterranee della pianura vercellese – La falda superficiale” (Giugno 2006). Vengono, inoltre, riportati in una tabella i dati re- lativi ad alcuni piezometri ubicati nei territori comunali limitrofi.

L’acquifero profondo

La struttura dell’acquifero profondo è caratterizzata dalla sovrapposizione di bancate di materiali dotati di differente permeabilità: si tratta di orizzonti di materiali permeabili (sabbia e sabbia grossolana) delimitati al letto ed al tetto da orizzonti impermeabili (es- senzialmente argille), suscettibili di contenere falde in pressione il cui livello piezometri- co è condizionato dal gradiente idraulico esistente tra la zona di alimentazione ed il pun- to di misurazione.

In questi casi, dove esistono condizioni idrauliche adeguate, si sviluppano anche feno- meni di deflusso verticale, sia verso l’alto che verso il basso, che comportano la commi- stione tra le acque di complessi posti a profondità differenti.

L’acquifero profondo risulta maggiormente protetto rispetto ad infiltrazioni verticali locali, mentre può risentire pesantemente di apporti chimici estranei provenienti dalle aree di alimentazione. Questa situazione è determinata dalla bassa permeabilità dei materiali, costituenti il tetto dell’acquifero profondo, rispetto a quella elevata dei depositi grossola- ni che ne compongono il corpo.

La carta della vulnerabilità indica per la zona in esame un grado “da elevato a molto e- levato” che corrisponde ad una falda superficiale ospitata in materiali alluvionali da grossolani a medi, senza alcuna protezione.

Questi terreni presentano una permeabilità media che varia da 10-1 a 10-4 m/s.

L’acquifero mostra caratteristiche idrauliche differenti rispetto al sottostante complesso Villafranchiano, che è caratterizzato da litologie di transizione e continentali costituite da livelli argillosi alternati a livelli lenticolari ghiaiosi. I due complessi, anche se con caratte-

Pagina 30 di 48 ristiche idrauliche differenti, non possono essere considerati completamente separati e, pertanto, è possibile che le acque contenute nei due livelli si mescolino a luoghi tra di loro.

La copertura di terreno, costituita da terreno limoso con frazioni di sabbia e argilla, non è sufficiente, per potenza e caratteristiche fisiche, a proteggere la falda superficiale da fonti inquinanti.

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Legenda

Dal punto di vista quantitativo, dalla cartografia tematica provinciale e regionale si nota come, sia per l’acquifero superficiale che per quello profondo, siamo in presenza di ac- quiferi di “Classe A”.

In questa categoria rientrano acquiferi in cui l’impatto antropico è nullo o trascurabile, con condizioni di equilibrio idrogeologico.

Le principali cause di contaminazione delle acque superficiali da fonte diffusa sono im- putabili ai nitrati prodotti fitosanitari utilizzati in agricoltura, come si evince dallo stralcio cartografico allegato.

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Legenda

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Legenda

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Come si evince dalle carte degli elementi dell’assetto idrogeologico, la soggiacenza del- la falda libera è molto limitata. Questa falda presenta delle oscillazioni stagionali dei va- lori di soggiacenza rispetto al piano campagna che sono legate all’allagamento delle camere di risaia, alle precipitazioni atmosferiche ed alle escursioni del pelo libero della corrente nei corsi d’acqua.

Nel primo caso (allagamento delle camere di risaia) gli allagamenti primaverili ed estivi

Pagina 36 di 48 dei campi apportano una notevole alimentazione alla falda, provocandone la risalita che, a luoghi, è spinta fino al piano campagna.

I mesi di marzo ed ottobre corrispondono alla fase di minima salienza della falda, poi- ché sono i periodi che precedono le piogge primaverili ed autunnali nonché l’allagamento delle risaie; mentre il mese di giugno rappresenta il periodo di massima salienza.

Nel secondo caso le precipitazioni (che nell’area raggiungono mediamente gli 833 mm/anno), concentrate prevalentemente nei periodi primaverili ed autunnali, si somma- no agli altri apporti contribuendo alla risalita della falda.

Nel terzo caso, durante le piene annuali, i corsi d’acqua alimentano la falda e ne provo- cano un innalzamento, fenomeno che va sotto il nome di “alimentazione di sub alveo”. Questo effetto è maggiormente evidente in prossimità dei corsi d’acqua e decresce al- lontanandosi da essi in funzione delle caratteristiche degli acquiferi.

La presenza di una falda con superficie piezometrica prossima al piano campagna co- stituisce un fattore sfavorevole sia in caso d’alluvione, in quanto la sua presenza con- sente l’infiltrazione e smaltimento solo di modeste quantità d’acqua d’esondazione.

9 CARATTERISTICHE SISMICHE

La Regione Piemonte, con deliberazione di Giunta Regionale n. 61/11017 del 17/11/03, ha recepito i disposti dell’ Ordinanza n. 3274 del 20/03/03 della Presidenza del Consi- glio dei Ministri recante “Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale”, suddividendo il territorio regionale nelle quattro zone previste dalla nuova normativa.

Il territorio del Comune di Livorno Ferraris ricade in “Zona 4”, area a “bassa sismicità”. In questa zona non viene introdotto l'obbligo della progettazione antisismica, tranne che per nuove costruzioni relativamente ad alcune tipologie di edifici strategici (nella delibe- razione si legge che dette tipologie “verranno individuate con successivo atto deliberati- vo, come previsto dall’art. 2, comma 4 dell’Ordinanza P.C.M. n.3274/03”).

Pertanto, nelle verifiche delle opere da progettare in futuro si dovrà prendere in conside- razione quanto prescritto per legge.

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10 CARATTERISTICHE GEOTECNICHE

L’analisi delle caratteristiche geotecniche ha preso in esame i terreni riconducibili ai due tipi di affioramenti rilevati e alla presenza della falda idrica. La loro rilevanza è tale da poter vincolare tipo e forma delle opere e da condizionare le fasi di progettazione defini- tiva di future strutture.

Pertanto, sono stati studiati i parametri e le caratteristiche dei terreni di fondazione a scala territoriale e fornite le indicazioni utili per una prima analisi, rimandando gli appro- fondimenti del caso alle relazioni geologiche e geotecniche che andranno redatte per ogni intervento che le renda necessarie ai sensi del D.M. 11/03/88 “Norme tecniche ri- guardanti le indagini sui terreni e sulle rocce, la stabilità dei pendii naturali e delle scar- pate, i criteri generali e le prescrizioni per la progettazione, l'esecuzione e il collaudo delle opere di sostegno delle terre e delle opere di fondazione” e della Circolare Ministe- riale Applicativa n. 30483 del 24/09/88.

Nell’area oggetto di studio non si rilevano affioramenti rocciosi e affiorano solo terreni

Pagina 38 di 48 sciolti o debolmente coesi. Le caratteristiche geotecniche dei terreni affioranti e sub- affioranti possono essere condizionate a luoghi dalla presenza di livelli limosi e argillosi superficiali e, dove queste frazioni sono prevalenti, possono risultare piuttosto scadenti, considerata la consistenza medio-bassa e, a luoghi, la plasticità che li caratterizza.

Preliminarmente all’utilizzo tecnico di questi terreni dovranno essere comunque realiz- zate approfondite indagini geognostiche, finalizzate anche al riconoscimento delle gra- nulometrie prevalenti e dei parametri geomeccanici nei primi metri sotto il piano campa- gna, che possono essere interessati dal piano di posa delle strutture fondali delle opere.

La presenza della falda idrica e l’escursione massima del livello piezometrico dovrà es- sere tenuta in seria considerazione, utilizzando i parametri più cautelativi e le formule che prevedono le correzioni in presenza di fondazioni poste a livello di falda o immerse.

In caso di sollecitazione dinamica è possibile che si verifichino perdite parziali di resi- stenza, limitati cedimenti e, per particolari classi granulometriche, locali fenomeni di li- quefazione.

Pertanto, le indagini e le prove in sito, le analisi e le prove di laboratorio andranno pro- grammate e realizzate in modo da poter:

1) Valutare la stabilità di insieme della zona, prima ed a seguito della costruzione dell'o- pera in progetto;

2) Individuare i problemi che la natura e le caratteristiche geotecniche dei terreni pon- gono nelle scelte delle soluzioni progettuali e dei corrispondenti procedimenti costruttivi;

3) Confrontare le soluzioni possibili per la realizzazione di quanto previsto in progetto.

In particolare, i dati per la caratterizzazione geotecnica qualitativa e quantitativa del sot- tosuolo, utili per consentire di scegliere la soluzione progettuale più opportuna, di ese- guire i calcoli di verifica e di definire i procedimenti costruttivi sono, per l’area in esame, i seguenti:

1) la stratigrafia dei luoghi e l’eteropia di facies;

2) le caratteristiche idrogeologiche dei terreni e della falda idrica superficiale;

3) le proprietà geotecniche dei terreni affioranti (fino al livello di influenza delle strutture fondali in progetto).

La scelta del numero e dell’ubicazione dei sondaggi dovrà essere effettuata tenendo presente il tipo di progetto e la profondità interessata dal bulbo delle pressioni trasmes- se al sottosuolo; in particolare le caratteristiche litologiche, strutturali e geomeccaniche Pagina 39 di 48 del sottosuolo.

Il prelievo di campioni dovrà essere effettuato in modo da consentire il riconoscimento dei terreni attraversati, in numero sufficiente per costruire il profilo geologico e geotecni- co, nonché in modo da rispettare le percentuali di presenza granulometrica.

Come accennato, date le caratteristiche geologiche dell’area (depositi alluvionali), i ter- reni di fondazione possono presentare spesso un comportamento geotecnico e geo- meccanico eterogeneo imputabile alla variazione stratigrafica ed alla eteropia di facies presente. Pertanto, in fase di progettazione definitiva, vista la tipologia di opere in pro- getto, le caratteristiche geologiche dell’area e quelle idrogeologiche, si consiglia di pro- grammare ed eseguire: a) sondaggi a carotaggio continuo, soprattutto in corrispondenza dei punti che trasferi- ranno al suolo i carichi maggiori; b) prove penetrometriche SPT (Standard Penetration Test), soprattutto in corrisponden- za dei livelli sabbiosi; c) prove scissometriche (vane test) e penetrometriche (pocket) sulle carote limose o li- mo-argillose delle lenti coesive eventualmente rinvenute; d) eventuali prove di densità in sito, a luoghi e in caso di particolari costruzioni.

Per la situazione geomorfologica, geolitologica, idrogeologica, strutturale e stratigrafica dei luoghi, sulla base dei risultati che si otterranno dalle indagini ed analisi in sito ed, eventualmente, dalle analisi e prove di laboratorio sui campioni limosi e limo-argillosi, si consiglia vivamente di osservare i seguenti aspetti: a) riferimenti normativa sismica; b) situazione litostratigrafica locale con definizione dell'origine e natura dei terreni affio- ranti e sub-affioranti; c) stato di alterazione e degradabilità dei terreni affioranti e sub-affioranti; d) analisi di eventuali dissesti in atto o potenziali; e) analisi dei caratteri geostrutturali generali, della geometria e delle caratteristiche delle superfici di discontinuità; f) criteri di programmazione in funzione dei risultati delle indagini in sito e in laboratorio; g) scelta dei parametri geotecnici di progetto, riferiti alle caratteristiche delle opera da realizzare;

Pagina 40 di 48 h) programma di eventuali ed ulteriori indagini; i) raccomandazioni tecniche per la fase esecutiva. A questo livello d’indagine territoriale è comunque possibile attribuire dei valori attendibili, sulla base dei sopralluoghi e dei ri- lievi speditivi svolti, nonché delle misure effettuate lungo alcuni lembi di affioramenti dei depositi in corrispondenza di scavi (in particolare lungo le scarpate di cava).

In particolare, detti parametri geotecnici di massima, rilevati con penetrometro pocket e vane test ed integrati con le risultanze della documentazione raccolta presso l’U.T.C. di Livorno Ferraris, si possono così sintetizzare:

3 -Peso di volume ( γ ) 15 ÷ 19 kN/m - Angolo di attrito interno (φ ) 25° ÷ 36° - Coesione totale ( C ) 0 ÷ 20 kPa

Peso di Angolo Coe- Alluvioni volume di attrito sione

γ c

(kN/m3) φ (°) (kPa)

Alluvioni 15 – 19 32 – 36 0 – 20 rissiane

Alluvioni riss- 15 – 18 25 – 30 0 – 20 wurmia- ne

11. PERICOLOSITA’ GEOMORFOLOGICA

Il territorio del Comune di Livorno Ferraris si estende in un settore della pianura vercel- lese che non presenta particolari problematiche di dissesto diffuso, avendo oramai rag- giunto una configurazione sicuramente stabile.

Ciò è confermato anche dalla mancanza di riscontri sul sito dell’A.R.P.A. Piemonte, consultato in data 17 marzo 2009, nel quale non sono riportate notizie di dissesti censiti presso l’archivio Processi-Effetti dell’Ente stesso.

Pagina 41 di 48 Gli elementi a disposizione ed i rilievi eseguiti, permettono di affermare che non si sono verificati, nell’ambito del territorio comunale, eventi che abbiano comportato rischi di ri- lievo, se non in riferimento ad aree ubicate presso la zona ovest dell’abitato che sono state occasionalmente soggette a modesti ristagni, per la natura ribassata del terreno rispetto al circostante. Tale caratteristica di queste aree, non comporta rischi che im- pongano vincoli ma solo la prescrizione di modesti accorgimenti.

Inoltre, sia per bonificare che per allontanare tali acque di ristagno (acque di magra dei canali irrigui) sono state recentemente (fine anno 2008) realizzate opere che permetto- no l’allontanamento delle stesse, soprattutto per quanto riguarda quelle di origine mete- orica, dalla zona predetta del territorio drenandola completamente.

Per quanto attiene alle opere idrauliche della fitta rete di rogge e cavi, si può affermare, anche sulla base dei rilievi effettuati e di cui si da conto nelle Schede SICOD e nella Documentazione Fotografica allegate, che non costituiscono ostacolo al normale de- flusso delle acque essendo soggette a periodiche operazioni di manutenzione.

12. EDIFICABILITA’ DEI SUOLI

Il territorio comunale non presenta, per quanto riguarda gli aspetti geotecnici in senso stretto, particolari situazioni che ne possano impedire l’edificazione. I litotipi esistenti, sono generalmente ghiaioso-sabbiosi ed hanno caratteristiche tali da consentire l’edificazione con normali tecniche costruttive; tuttavia, stante la superficialità della falda freatica, sarà bene evitare la realizzazione l’edificazione di parti interrate nelle nuove costruzioni.

Le caratteristiche geotecniche dei terreni affioranti e sub-affioranti possono essere con- dizionate, localmente, dalla presenza di livelli limosi e argillosi superficiali e, dove que- ste frazioni siano prevalenti, possono risultare decidamente scadenti, considerati l’addensamento medio-basso e la plasticità che li caratterizzano.

L’utilizzo a fini edificatori di questi terreni dovrà essere comunque preceduto da appro- fondite indagini geognostiche.

La presenza della falda idrica e l’escursione massima del livello piezometrico dovranno essere tenuti in considerazione, utilizzando i parametri più cautelativi.

Pagina 42 di 48

13 CLASSIFICAZIONE IN BASE ALLA PERICOLOSITA’ GEOMORFOLOGICA

Sono di seguito precisate, secondo le indicazione della Circolare P. G. R. 7/LAP, le de- claratorie delle classi di appartenenza dei diversi settori del territorio comunale.

Classe II

Porzioni di territorio nelle quali le condizioni di moderata pericolosità geomorfologica possono essere agevolmente superate attraverso l’adozione ed il rispetto di modesti accorgimenti tecnici realizzabili a livello di progetto esecutivo esclusivamente nell’ambito del singolo lotto edificatorio o dell’intorno significativo circostante.

Tali interventi non dovranno in alcun modo incidere negativamente sulle aree limitrofe, né condizionarne la propensione all’edificabilità.

In questa zona dovranno essere eseguite indagini geognostiche puntuali con lo scopo di definire la caratterizzazione geotecnica dei terreni ed indagini idrogeologiche per la puntuale verifica della soggiacenza della falda; inoltre dovranno essere evitate le im- missioni di acque nere nel sottosuolo e dovrà essere evitata la realizzazione di locali interrati, a meno di realizzare opere di impermeabilizzazione degli stessi. Non sarà pos- sibile l’insediamento di discariche e/o di impianti di smaltimento di qualsiasi tipo.

In caso di nuova edificazione si ricorda che è comunque necessario attenersi a quanto prescritto nel D.M. 11/03/88 e/o delle "Norme tecniche per le costruzioni" di recente emanazione.

Classe IIIa

Porzioni di territorio inedificate che presentano caratteri geomorfologici o idrogeologici che le rendono inidonee a nuovi insediamenti. Per le opere infrastrutturali di interesse pubblico non altrimenti localizzabili vale quanto indicato all’Art. 31 della L.R. 56/77.

Rientrano in questa classe le fasce di rispetto degli alvei attivi, nelle quali è inibita la re- alizzazione di nuove edificazioni e, in generale, ogni intervento edificatorio che vada ad aumentare il carico antropico esistente e/o possa modificare in qualsiasi modo l’andamento attuale del corso d’acqua.

Classe IIIb

Zone Edificate ricomprese nelle fasce di rispetto dei corsi d’acqua. Porzioni di territorio edificate nelle quali gli elementi di pericolosità geologica e di rischio sono tali da imporre in ogni caso interventi di riassetto territoriale di carattere pubblico a tutela del patrimonio Pagina 43 di 48 urbanistico esistente. Per le opere infrastrutturali di interesse pubblico non altrimenti localizzabili vale quanto indicato all’Art. 31 della L.R. 56/77.

Per le opere infrastrutturali di interesse pubblico non altrimenti localizzabili vale sempre quanto previsto dalle disposizioni di legge in relazione alle opere idrauliche delle diverse categorie e, in particolare, dal “TESTO UNICO delle acque soggette a pubblica ammini- strazione” approvato con Regio Decreto N° 523 del 25 luglio 1904. Sono inoltre da ri- spettare i dettati dell'Art. 41 del Decreto Legislativo 11/05/1999 N°152 e sue modifiche ed integrazioni.

14. VINCOLI

Vincoli di natura idrogeologica

Si intendono per vincoli le limitazioni o le subordinazioni che condizionano gli interventi di trasformazione urbanistica ed edilizia di parti del territorio per necessità di tutela, per la protezione di infrastrutture, nonché per particolari competenze legislative e controlli sulla modificazione dell’uso del suolo, in funzione dell’interesse pubblico e/o della tutela della pubblica incolumità.

La presenza o l’assenza di vincoli su porzioni del territorio non dispensa i soggetti at- tuatori di interventi ad adeguare opportunamente le condizioni del suolo, a tutelare e salvaguardare ambiti e/o edifici di interesse storico-ambientale, anche attraverso prov- vedimenti non prescritti e normati, svolgendo così opera di prevenzione, di tutela e sal- vaguardia del territorio.

Zone con diverso grado d’idoneità all’utilizzazione urbanistica

Gli elaborati geologici riportano le zonizzazioni e gli elementi normativi relativi all’intero territorio comunale e alle porzioni di territorio interessate da condizioni di pericolosità e d’idoneità all’utilizzo urbanistico; in relazione al tipo di classificazione è definito il grado d’idoneità all’utilizzazione urbanistica (Circolare P.G.R. n° 7/Lap del 8/5/1996) e preci- samente:

Classe II:

Porzioni di territorio nelle quali le condizioni di moderata pericolosità geomorfologica possono essere agevolmente superate attraverso l’adozione ed il rispetto di modesti accorgimenti tecnici realizzabili a livello di progetto esecutivo esclusivamente nell’ambito del singolo lotto edificatorio o dell’intorno significativo circostante.

Pagina 44 di 48 Tali interventi non dovranno in alcun modo incidere negativamente sulle aree limitrofe, né condizionarne la propensione all’edificabilità.

In questa zona dovranno essere eseguite indagini geognostiche puntuali con lo scopo di definire la caratterizzazione geotecnica dei terreni e indagini idrogeologiche per la pun- tuale verifica della soggiacenza della falda; inoltre dovranno essere evitate le immissioni di acque nere nel sottosuolo e dovrà essere verificata caso per caso la realizzazione di locali interrati. Non sarà possibile l’insediamento di discariche e/o di impianti di smalti- mento di qualsiasi tipo.

In caso di nuova edificazione si ricorda che è comunque necessario attenersi a quanto prescritto nel D.M. 11.03.88 e/o delle "Norme tecniche per le costruzioni" di recente emanazione.

Classe III:

Porzioni di territorio nelle quali gli elementi di pericolosità geomorfologica e di rischio, derivanti questi ultimi dalla urbanizzazione dell’area, sono tali da impedirne l’utilizzo qualora inedificate, richiedendo, viceversa, la previsione di interventi di riassetto territo- riale a tutela del patrimonio esistente.

Classe IIIa:

Porzioni di territorio inedificate che presentano caratteri geomorfologici o idrogeologici che le rendono inidonee a nuovi insediamenti. Per le opere infrastrutturali di interesse pubblico non altrimenti localizzabili vale quanto indicato all’art. 31 della LR 56/77.

Rientrano in questa classe le fasce di rispetto dei corsi d’acqua minori, dei canali di de- rivazione e dei laghi naturali e/o artificiali, se indicate graficamente nelle tavole di Pro- getto del P.R.G.C., nelle quali è inibita la realizzazione di nuove edificazioni e, in gene- rale, ogni intervento edificatorio che vada ad aumentare il carico antropico esistente e/o possa modificare in qualsiasi modo l’andamento attuale del corso d’acqua stesso.

Classe IIIb

Zone Edificate ricomprese nelle fasce di rispetto dei corsi d’acqua. Per le fasce di rispetto dei corsi d’acqua minori, nell’ambito del centro abitato, si ritiene di attribuire una clas- sificazione che consenta modificazioni di destinazione d’uso del patrimonio edifi- cato esistente, a condizione che l’eventuale aumento del carico antropico di tipo residenziale venga distribuito nei piani superiori al piano terreno. Per modificazioni della destinazione d’uso diverse dalla precedente, è ammesso il riuso in coerenza

Pagina 45 di 48 alle disposizioni urbanistiche.

15 CARTOGRAFIA TEMATICA

La cartografia tematica redatta è la seguente:

C1 – Corografia / Atlante fotografico

C2 – Carta geologica e geomorfologica dei dissesti

C3 – Carta della dinamica fluviale e del reticolo idrografico minore

C4 – Carta geoidrologica e schema litostratigrafico

C5 – Carta delle opere di difesa idraulica censite P

P5 – Sintesi della pericolosità geomorfologica e dell'idoneità all'utilizzo urbanistico

C1 – Corografia / Atlante fotografico

La carta riporta l’ubicazione dei punti di presa delle foto scattate durante i sopralluoghi di lavoro. Le foto sono relative sia ad aspetti paesaggistici e a fenomeni geomorfologici ri- levati che alle opere di difesa e regimazione idraulica censite per il SICOD.

C2 – Carta geologica e geomorfologica dei dissesti

La carta riporta:

- terreni affioranti nell'area in esame

- orli di scarpata di terrazzo

I terreni affioranti, come già descritti nel paragrafo 6, sono:

- Alluvioni rissiane

- Alluvioni wurmiane

C3 – Carta della dinamica fluviale e del reticolo idrografico minore

La carta riporta:

- canali artificiali principali

- canali artificiali secondari (esterni all’area urbana)

Pagina 46 di 48 - laghi artificiali

- fascia di rispetto

C4 – Carta geoidrologica

La carta riporta:

- canali artificiali principali

- canali artificiali secondari (esterni all’area urbana)

- canalizzazioni

- laghetti

- depositi a permeabilità alta

- depositi a permeabilità medio-alta

- curve isopiezometriche

- piezometri

- pozzi di captazione acquedottistica

- potenziali ingestori di inquinamento

- punti di recapito acque reflue urbane non depurate

- punti di recapito acque reflue da insediamenti produttivi

C5 – Carta delle opere di difesa idraulica censite

La carta riporta le tipologie di opere così come definite nella banca dati SICOD:

- Canalizzazioni

- Difese spondali

- Ponti

- Attraversamenti

- Guadi

- Soglie

- Scolmatore a cielo aperto

Pagina 47 di 48

P5 – Sintesi della pericolosità geomorfologica e dell’idoneità all’utilizzo urbani- stico

La carta riporta:

- Classe II

- Classe IIIa

- Classe IIIb

Prof. Geol. Alfonso Russi

Pagina 48 di 48

ALLEGATO 1

COM UNE DI LIVORNO FERRARIS (VC)

Pozzo a servizio dell'acquedotto comunale ubicato nei pressi del campo sportivo

SEZIONE STRATIGRAFICA SCHEM A CONDIZIONAM ENTO P1 Scala altezze 1/500 +0,40 Scale: H = 1/500

0,00 0,00 Piano Campagna 0,00 1,30 Argilla

10,00 Cementazione

15,00

20,00

28,00 Ghiaia e poca sabbia 30,00 28,70 Argilla con ciottoli

40,00 Drenaggio

50,00 49,00 Ghiaia grossa con trovanti

53,30 Argilla gialla sabbiosa

56,00 Ghiaia ghiaietto misto e argilla 57,80 Ghiaia e ghiaietto 60,00

Ghiaia grossa con argilla 66,80 sabbiosa e qualche trovante 66,00 Tubi zincati C 70,00 ø 406x6 o m u n Cementazione e d i

L 80,00 I 80,80 Argilla di vari colori V 82,00 O R

N Ghiaia, ghiaietto giallastro O

88,80 compatto F 90,00 E R R A R I S Drenaggio

( 100,00 V C )

- Argilla gialla poi azzurra

105,30 P

. Ghiaia e ghiaietto

R 107,50 .

G 110,00 110,00 Argilla giallastra .

Ghiaia con ghiaietto e poca

114,80 sabbia 115,00

Tampone

R 120,00 di argilla 120,00 e l a z i o n e

G e 130,00 o l o 134,30 Argilla di vari colori g 7 i Ghiaia grossa con argilla

c 134,50 0 o

135,30 sabbiosa 1

136,00 - T 136,60 Argilla sabbiosa o 8 p e i 0

Filtro a ponte t c Ghiaia con lenti argillose

137,50 1

n 140,00

con cestelli o i o n c 139,80 Ghiaia con argilla sabbiosa 142,00 p e a i

142,20 r t

Ghiaia ghiaietto e sabbia Tubi zincati 142,50

D

145,00 o ø 406x6 144,00

Argilla sabbiosa n 144,80

Filtro a ponte e

r con cestelli 148,00 148,50 Ghiaia ghiaietto e sabbia bella

D

150,00 A Tubi zincati 148,50 l

l ø 406x6 e 153,00 g a 155,00 Argilla giallastra 155,00 t o

Trivellazione

3 Ø = 800 mm / 1 COM UNE DI LIVORNO FERRARIS (VC)

Pozzo a servizio dell'acquedotto comunale ubicato nei pressi del campo sportivo SEZIONE STRATIGRAFICA SCHEM A CONDIZIONAM ENTO P2 Scala altezze 1/500 +0,64 Scale: H = 1/500

0,00 0,00 Piano Campagna 0,00 1,20 Terreno di coltura

10,00

20,00

28,00 Ghiaia sabbia ciottoli 30,00 28,50 Argilla

Drenaggio

40,00

Ghiaia ciottoli sabbia 47,00 in parte compatta

50,00 48,20 Argilla sabbiosa compatta

Ghiaia ghiaietto sabbia 56,50 e ciottoli 60,00 57,60 Argilla sabbiosa

Ghiaia ghiaietto sabbia 66,00 rossiccia argillosa 66,00 Tubi zincati

C 70,00 ø 406x6 o m u

n Cementazione e d i

L 80,00 I V 82,00 Argilla sabbiosa giallastra 82,00 O R N

O Ghiaia grigia scura

F 90,00 89,50 poi rossiccia E R R A R I S

100,00 ( V C )

Argilla gialla poi azzurra - 105,00

P 107,00 Ghiaia poca sabbia . R .

G 110,00 Argilla giallastra . 111,50

7 Argilla sabbiosa con ghiaia 115,50 0

1

o

R 120,00 p i t e l o a n z e i r o Argilla giallastra strati di ferro n 125,20 D e Argilla sabbiosa

G 128,60 qualche ghiaietto e 130,00 o l o g

i 134,00 Argilla giallastra sabbiosa c o 136,00 135,20 - T 8 e

Filtro a ponte 0 c

140,00 1 n con cestelli o i c Ghiaietto con argilla rossiccia 142,00 142,50 p i a 142,20 t

Tubi zincati

o Argilla sabbiosa ø 406x6 144,00 143,20 144,00 n

Filtro a ponte e

r

con cestelli 148,00 148,50 Ghiaia sabbia e ciottoli D

150,00

A Tubi zincati 148,20 l ø 406x6 l

e 153,00 g

a 155,40 155,40 Argilla gialla t o Trivellazione

3 Ø = 900 mm / 2 COM UNE DI BIANZE' (VC)

Regione M oleto - Pozzo a servizio dell'acquedotto comunale

SEZIONE STRATIGRAFICA SCHEM A CONDIZIONAM ENTO P3 Scala altezze 1/500 Scale: H = 1/500

0,00 0,00 Piano campagna 0,00

10,00

20,00 20,00 Ghiaia

21,00 Ghiaia argillosa

30,00

40,00 40,00 Ghiaia

41,00 Argilla con pietre

46,00 Ghiaia

C 47,00 Argilla gialla o 50,00 49,50 Ghiaia e sabbia m Tubi zincati u

n Argilla grigia 54,00 e d i

L

I 60,00 V

O Ghiaia compatta 62,00 R N O

F

E Argilla grigia 70,00 70,00 R R A R

I Ghiaia compatta S 79,00

(

V 80,00 C )

-

P . R . G 90,00 .

Argilla grigia 91,00

92,00 Ghiaia legata

96,00 Conglomerato durissimo

R 99,00 Ghiaia e sabbia e 100,00 l a z 102,00 Argilla grigia 102,00 i o n e

G Filtro a ponte con cestelli e o 110,00 l o 111,00 Sabbia grigia grossa 111,00 g i c o Tubi zincati - T Argilla plastica grigia 117,00

e 117,00 c n i c a

Trivellazione

A Ø = 300 mm l l e g a t o

3 / 3 COM UNE DI CIGLIANO (VC)

Frazione Ronchi

SEZIONE STRATIGRAFICA SCHEM A CONDIZIONAM ENTO P4 Scala altezze 1/500 Scale: H = 1/500

0,00 0,00 Piano campagna 0,00

1,00 Ghiaia argillosa

10,00

20,00

30,00

20,00 Ghiaia grossa e sabbia 40,00 40,00 Argilla C o 50,00 m u n

e Ghiaia e sabbia

55,00 d i

L Tubi zincati

I 60,00 Argilla

V 60,00 O R N O

F

E 70,00 Ghiaietto e sabbia R 71,00 R Argilla gialla

A 73,50 R

I Sabbia grigia S 77,50

( 79,00 Argilla grigia V 80,00 C )

-

P Ghiaia e sabbia

. 86,00 R

. 71,00 Argilla grigia G 90,00 .

96,00 Ghiaia e sabbia

R e 100,00 l a z 102,00 Argilla con ligniti i o n e 106,00 Ghiaietto e sabbia

G e o 110,00 Argilla

l 110,00 o g i c o 114,30 Ghiaia e sabbia 114,30 - T e c n 120,00 Filtro a ponte i

c con cestelli a

Ghiaia e sabbia 123,30 123,30

Argilla grigia Tubi zincati 117,00 125,50

Trivellazione A

l Ø = 300 mm l e g a

t Trivellazione o

Ø = 400 mm

3 / 4 COM UNE DI SALUGGIA (VC)

Cascina Nuova

P5

SEZIONE STRATIGRAFICA

Scala altezze 1/250

0,00 0,00 Piano campagna

9,00 Ghiaia 10,00

20,00

30,00

35,00 Ghiaia e sabbia

Comune di LIVORNO FERRARIS (VC) - P.R.G. Relazione Geologico-Tecnica Allegato 3/5

ALLEGATO 2

0,00 P3

10,00 P1

P4 20,00

30,00

40,00

50,00

110,60,0000

120,70,0000

130,80,0000

140,90,0000

150,100,0000

10788 m

Depositi poco permeabili Depositi impermeabili Depositi molto permeabili 14746 m

Comune di LIVORNO FERRARIS (VC) - P.R.G. Relazione Geologico-Tecnica Allegato 5/1 P2 P5

0,00

10,00

20,00

30,00

40,00

50,00

60,00

70,00

80,00

90,00

100,00

110,00

120,00

130,00

140,00

150,00

14485 m

Depositi molto permeabili Depositi poco permeabili Depositi impermeabili

Comune di LIVORNO FERRARIS (VC) - P.R.G. Relazione Geologico-Tecnica Allegato 5/2

ALLEGATO 3

Comune diLIVORNO FERRARIS(VC)-P.R.G.C. Relazione GeologicoTecnica 83973 58 3971 57 3958 56 3860 55 3749 54 3588 53 3397 52 3338 51 3337 50 2816 49 2815 48 2813 47 2574 46 2514 45 2191 44 1486 43 1301 42 1191 41 1190 40 1161 39 1161 38 1161 37 1161 36 1161 35 1161 34 1161 33 1161 32 1130 31 1077 30 1072 29 1043 28 1015 27 960 26 958 25 957 24 800 23 699 22 699 21 612 20 612 19 561 18 561 17 561 16 561 15 561 14 561 13 561 12 561 11 411 10 288 288 9 288 8 246 7 246 6 245 5 203 4 188 3 187 2 1 Numero progressivo

CODICE REGIONALE Soc. SportivaEdit.S.E.S.S.p.A. Istituto SuoreS.MariadiLoreto Istituto SuoreS.MariadiLoreto Istituto SuoreS.MariadiLoreto Az. Agr.ArgenteroO.&figlioA. Michelina/Dellè S.A.S.Gnange Michelina/Dellè S.A.S.Gnange Michelina/Dellè S.A.S.Gnange Michelina/Dellè S.A.S.Gnange Michelina/Dellè S.A.S.Gnange Michelina/Dellè S.A.S.Gnange Michelina/Dellè S.A.S.Gnange Michelina/Dellè S.A.S.Gnange Az. Agr.PetriniR.&P.S.D.F. Az. Agr.PetriniR.&P.S.D.F. Az. AgricolaAimoneG.&C. Ass. IrrigazioneOvestSesia Ass. IrrigazioneOvestSesia Ferrovia delloStatoS.p.A. Ferrovia delloStatoS.p.A. ioLcavd ilet 8,00 Aimo Luciaved.Miglietta Costanzo MariaVittoria Società MandriaS.p.A. Camoriano Giovanni Camoriano Giovanni Camoriano Giovanni Giugliano Giuseppe Zanlorenzi Amedeo Gennaro Leonardo Aimone Domenica Causone Giovanni Barbero Graziella Riccardi Giovanni ecloePer 3,00 Vercellone Pietro Bione Francesco Devecchi Teresa Maschera Enrico SAS E.B.S:eL. SAS E.B.S:eL. SAS E.B.S:eL. SAS E.B.S:eL. SAS E.B.S:eL. Barbero Alberto Bacco Piercarlo Zerbinati Derna Aragno Antonio Bianchetti Luigi Mandria S.p.A. Actis Caterina Uscello Pietro Fedele Deglio RPIT'UBICAZIONE PROPRIETA' Chirio Cesare Bione Giorgio Rainero Raul Possis Paolo Tortora Aldo Trcerri Lidia Volta Italo Cascina Mandria-Castel'Apertole Fraz.S.Giacomo-via Cimitero4 Passaggio Livellokm43+324To-Mi Cascina DossodeiBruchi Cascina DossodeiBruchi Cascina DossodeiBruchi Cascina DossodeiBruchi Cascina DossodeiBruchi via GiuseppeCapitani24 Fraz. CastelloApertole Fraz. CastelloApertole Fraz. CastelloApertole Fraz. CastelloApertole Fraz. CastelloApertole Fraz. CastelloApertole Fraz. CastelloApertole C. LeoneGiordano68 Fraz. S.Giacomo12 Fraz. S.Giacomo12 via A.Ferraris16/18 Fraz.S.Giacomo 20 via A.Guglielmi23 Fraz. Garavoglie1 via FarvoSpirito1 Cascina Fracassa via M.Bonardi13 via M.Bonardi13 via M.Bonardi13 Fraz. S.Giacomo Fraz. S.Giacomo Fraz. S.Giacomo Fraz. S.Giacomo Fraz. Colombara Fraz. Garavoglie via C.Battisti75 via C.Battisti61 via C.Battisti71 Fraz. Gerbidi35 Livorno Ferraris Livorno Ferraris Tenuta Spinola Tenuta Spinola Castel'Apertole via Colobara8 Cascina Isana via Lavarino6 San Giacomo Cascina Isaia Cascina Isaia Cascina Isaia via Roma21 via Dante40 via Molino2 via Alice24 c.so Aosta via Alice 142,00 150,00 130,00 145,00 20,00 10,00 10,00 10,00 10,00 10,00 10,00 16,00 20,00 10,00 10,00 13,00 10,00 10,00 14,00 10,00 10,00 10,00 10,00 20,00 10,00 10,00 11,00 12,00 40,00 20,00 20,00 10,00 94,00 93,00 0,00 7,00 8,00 7,00 8,00 7,00 5,00 4,00 3,00 3,00 0,00 9,00 9,00 7,00 7,00 7,00 9,00 5,00 6,00 6,00 8,00 0,00 PROFONDITA' [m]

DOMESTICO

IRRIGUO

POTABILE USO ZOOTECNICO

INDUSTRIALE

IGIENICO-SANITARIO

Allegato 3/4 ANTINCENDIO

PISCICOLO

STRATIGRAFIA O A V T T I O A N V T T I I 59 4002 Morello Franca via Borbelli (Borselli) 4 12,00 60 4009 Formica Carlo c.so Marconi 29 14,00 61 4021 Tortora Lorenzo Fraz. S. Giacomo 29 2,00 62 4023 Arborio Pierina non più esistente 63 4063 Pastè Pietro Fraz. Gerbidi 11 6,00 64 4066 Formica Franco via Vaccolo 21 10,00 65 4067 Giugliano Paolo Agostino Cascina Balducca 16,00 66 4068 Audino Severino via Martiri Libertà 12 7,00 67 4069 Bartorello Giuseppe via C. Battisti 44 68 4263 Corlazzoli Grazia 5,00 69 4309 Mocca Carlo via del Ritorno 2 12,00 70 4310 Giaretta Mario via Cannera 5 20,00 71 4323 Regis Giovanna via Giuseppe Capitani 18,00 72 4534 Agostini Luigi Livorno Ferraris 10,00 73 4789 Bessone Francesco via Tulio Buzzi 10,00 74 4803 Fogliasso Giovanni via Conti della Rocchetta 1 7,70 75 4862 Virginio Fraz. Gerbidi 23 7,00 76 4881 Designore Giancarlo Tenuta Cantone 80,00 77 4885 Macario Carmela Fraz. S. Giacomo 30 8,00 78 4919 Santhià Francesco Fraz. S. Giacomo 33 8,00 79 5012 Barbeo Giuseppe Fraz. Garavoglie 10,00 80 5036 Bazzano Pierfranco via del Ritorno 6 10,00 81 5278 Michelone Luigina via G. Necco 32 10,00 82 5510 Sciuto Alfio via C. Battisti 97 9,00 83 5811 Maffei Carlo via Alice 11 0,00 84 5812 Lavarino Giuseppe C. Leone Giordano 16 14,00 85 5812 Lavarino Giuseppe C. Leone Giordano 16 13,00 86 6295 Michelone Marco viale IV Novembre 20 35,00 87 6328 Bollo Mario via Corvo (Corio) 3 8,00 88 6625 Maro Paolo Murone B 12,00 88b 10427 Roveglia Vittorio via Alberi 16 10,00 89 10459 Fogliasso Angelo via A. Ferraris 6,00 90 10533 Vallero Franca via Chivoli 9,00 91 10534 Fares Michele via Vasco Vittone 3a 6,00 92 10535 Rodella Fabrizio via Saluggia 17 7,00 93 10536 Mezzalama Bianca piazza Corio 6,00 94 10537 Falchetti Antonio via Solaro del Borgo 20 7,00 95 10538 Battù Emilia via Solaro del Borgo 14 5,00 96 10541 Marchese Gianfranca via Alberi 18 13,00 97 10549 Boga Fausto via Martiri Libertà 82 5,00 98 10550 Celidonio Albino Cascina Pista Balducca 5,00 99 10551 Celidonio Albino Cascina Aisetta 5,00 100 10552 Ferraris Luigi via Conte delle Rocchette 19 6,00 101 10553 Avere Antonio via Solaro del Borgo 51 8,00 102 10554 Lavarino Mario via Martiri Libertà 20 10,00 103 10555 Regis Domenico Fraz. S. Giacomo 7 7,00 104 10556 Celidonio Albino via Conti della Rocchetta 39 5,00 105 10557 Celidonio Albino via A. Ferraris 6 5,00 106 10558 Celidonio Albino via G. Marconi 41/43 5,00 107 10560 Mezzalama Giuseppe via C. Battisti 31 6,00 108 10560 Mezzalama Giuseppe via C. Battisti 31 6,00 109 10561 Cerano Anna Maria via C. Battisti 7 8,00 110 10562 Lomartire Cosimo via Alice 6 7,00 111 10563 Casarin Luigi via Solaro del Borgo 35 6,00 112 10565 Nironi Silla via Bianzè 5 7,00 113 10567 Vaudagna Elisabetta viale IV Novembre 6,00 114 10571 Giovannina Emilia c.so Leone Giordano 60 6,00 115 10590 Bovo Eleonora non più esistente 116 10591 Audisio Lucia via Roma 28 6,00 117 10592 Tasinto (Tasinato) Piero via Don Buronzo 6 7,00 118 10593 Mezzalama Bianca Cavour 35 6,00 119 10594 Biava Alma via Borgonuovo 10 13,00 120 10595 Ferreri Pierangela vicolo Fera 11 6,50 121 10599 Liantonio Giuseppe via Solaro del Borgo 19 13,00 122 10600 Giuliano Pierino via G. Angelo Bergancini 12 7,00 123 10603 Dellarovere Valentina Fraz. Garavoglie 6,50

Comune di LIVORNO FERRARIS (VC) - P.R.G.C. Relazione Geologico Tecnica Allegato 3/4 124 10604 Ionia Antonio via G. Capitani 5 5,00 125 10605 Larussa Renato Cascina Bellezza 18,00 126 10605 Larussa Renato Cascina Bellezza 9,20 127 10606 Ferreri Antonio via Buzzi 16 13,00 128 10607 Russo Ciarra Giacomo c.so Marconi 6,00 129 10608 Barro Lorenzo via C. Battisti 65 8,00 130 10609 Ferrazza Antonio via Roma 5,00 131 10617 Forzati Maggorino via Borgonuovo 6,00 132 10618 Fastro Giacomo c.so Marconi 19/21 6,00 133 10619 Tricerri Pierino Fraz. S. Giacomo 0,00 134 10620 Vittone Carlo via G. Capitani 6,00 135 10623 Carlino Secondo Cascina Coppa 30,00 136 10624 Negri Giuseppe via G. del Monferrato 23 6,00 137 10625 Passis (Possis) Angela via Dante 38 6,00 138 10626 Ciocchetti Pietro Cascina Murone (cortile sud) 4,00 139 10628 Bonifacio Francesco via Alice 16 8,00 140 10629 Maschera Cesare Strada Bianzè 1 12,00 141 10630 Lazzarotto Giuseppe viale XXIV (XIV) Maggio 34 6,00 142 10631 Vittone Giovanni via G. Capitani 6,00 143 10632 Corando Alessandrina via Fra Francesco Maria 8,00 144 10633 Demarchi Riccardo Fraz. S. Giacomo 8,00 145 10634 Rastaldi Graziella viale XIV Maggio 7/9 0,00 146 10635 Trinchero Pierina via Antonio Anino 28 6,00 147 10636 Ros Boch Teresa Maria 148 10637 Chirie Emilia via Bianzè 18 5,00 149 10639 Rigoletti Anna 150 10640 Gastandi Pierino non più esistente 151 10647 Albera Clementina via F. Oliglietta (Miglietta) 10,00 152 10650 Albera Carlo via Saluggia 8 5,00 153 10651 Mattea Emilio non più esistente 154 10681 Boggiato Piero via delle Coppe 10,00 155 10692 Varalga Giovanni Castel'Apertole 10,00 156 10692 Varalga Giovanni via Dante Alighieri 41 6,00 157 10720 Michelone Francesco via Monferrato 20,00 158 10821 Rocca Giuseppe Cascina Rocca - via Trino 1 12,00 159 10821 Rocca Giuseppe Cascina Rocca - via Trino 1 150,00 160 10842 Rastaldi Claudio via Borselli 2 8,00 161 10873 Sali Mario via Giuseppe Rigasso 6 7,00 162 10903 Portinaro Marco 5,00 163 10904 Vercellotti Giovanni 5,00 164 10955 Santhià Margherita via Alice 2 5,00 165 11011 Tonello Corrado via Elice (Alice) 2 5,00 166 11070 Gosto Luigi via C. Battisti 106 8,00 167 11148 Nuzzo Giuseppe via A. Ferraris 6,00 168 11149 Calligaris Sergio via Rossignolo 19 10,00 169 11150 Graziolo Alessandro via Solaro del Borgo 10 6,00 170 11426 Ariagno Luciana via L. Giordano 90 8,00 171 11491 Gealloni Maria non più esistente 172 11492 Bellotti Aldo Fraz. Gerbidi 30b 18,00 173 11532 Mocca Giuseppe via Roma 10,00 174 11558 Michelone Enzo Tenuta Nuova 15,00 175 11604 Michelone Giovanni via Saluggia 0,00 176 11605 Michelone Giovanni via A. Ferraris 13,00 177 11618 Stacchino Guglielmina via Antonio Anino 15 bis 10,00 178 11619 Vittone Laura via Giuseppe Capitani 27 10,00 179 11691 Coppo Giovanni Tenuta Mandria 70,00 180 11703 Tiozzo Ivone via Alberi 12 0,00 181 11707 Corgnati Giuseppe 6,00 182 11729 Federico Simone via C. Battisti 11 7,00 183 11731 Regis Domenico Fraz. S. Giacomo 7 7,00 184 12114 Pelle Romolo via C. Battisti 67 12,00 185 12131 Corbiletto Giuseppe piazza Corio 2 3,00 186 12391 Deambrogio Sabrina via Dante 53 0,00 187 12819 Luppi Ivo via Solaro del Borgo 47 5,00 188 13346 Salice Giovanna Paola Livorno Ferraris 6,00 189 13348 Trento Roberto via Antonio Anino 5 6,00

Comune di LIVORNO FERRARIS (VC) - P.R.G.C. Relazione Geologico Tecnica Allegato 3/4 190 13766 Deguglielmi Lorenzo via Alberi 2/4 0,00 191 13768 Deguglielmi Lorenzo via Alberi 6 0,00 192 13810 Franconeri Nicola Livorno Ferraris 10,00 193 13913 Garbin Alfio via Tulio Buzzi 13 10,00 194 14151 Ungaro Salvatore c.so Leone Giordano 21 8,00 195 14495 Rossini Teresa via Borgonuovo 14 4,00 196 14650 Grimaldi Camilla via Alberi 6 4,00 197 15389 Bellotti Giovanni Fraz. Gerbidi 27 10,00 198 15389 Bellotti Giovanni Fraz. Gerbidi 27 5,00 199 15414 Francese Giovanni via Saluggia 10 10,00 200 15415 Francese Giovanni Fraz. Gerbidi 4 0,00 201 15801 Giordano Giovanni via Dante Alighieri 55 10,00 202 15969 Bauce Pier Gianni via Alice 23 7,00 203 17045 Grua Mario via Solaro del Borgo 37 5,00 204 17166 Formia Francesco via Giorgio del Soldato 1 7,00 205 17244 Venturino Giovanni via A. Ferraris 7 8,00 206 17402 Suman A. via Solaro da Borgo 11 8,00 207 17452 Capellino Piero via G. B. Vercelli 12 30,00 208 17471 Demaria Pasquale via Farvo Spirito 13 10,00 209 17563 Garavoglia Severina via Marconi 66 12,00 210 17565 Tonello Candido Cascina Bevilacqua 40,00 211 18047 Michelone Marco viale IV Novembre 20 35,00 212 18053 Grassino Teresa via G. Capitani 14 7,00 213 18054 Folchi Silvio Fraz. Gerbidi 15 0,00 214 18149 Spatafora Raffaele 215 18207 Massone Giuseppe vicolo S. Clemente 7 12,00 216 18250 Bigoglio Pierina via S. Bernardo 27 0,00 217 18355 Terrone Giorgio via G. Marconi 10 8,00 218 18470 Gardin Franco C. L. Giordano 48 12,00 219 19050 Roveglia Giuseppina via Martiri Libertà 101 10,00 220 19169 Carignano Dario Cascina Antoniana 11,00 221 19169 Carignano Dario Cascina Ajassa 0,00 222 19194 Bossi Chiara via Vaccolo 8,00 223 19749 Firpo Adriana via Alice 22 8,00 224 19750 Firpo Giuseppe via 24 9,00 225 19875 Broglia Riccardo via Roma 18 8,00

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