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6. Zonizzazione acustica

Per quanto riguarda questa tematica è stato redatto un apposito Piano di Classificazione Acustica del territorio comunale – ai sensi della L.N 447 del 26/10/1995 e L.R 15 del 9/05/2001- che riscontra per il territorio comunale di Travo a seguito del processo di classificazione “alcune situazioni di potenziale conflitto fra classi acustiche, che possono determinare scostamenti superiori ai 5 dBA. Tali situazioni, in via generale, presuppongono indagini e monitoraggi ai fini di poter valutare le effettive incompatibilità fra le varie zone ed ai fini della eventuale definizione del piano di risanamento acustico che dovrà determinare gli interventi necessari e prioritari ai fini della mitigazione acustica. Nel caso in esame le criticità rilevate sono le seguenti: criticità legata all’attribuzione della classe I all’area della scuola, mentre le zone circostanti sono attribuite alla classe III; criticità legata all’attribuzione della classe I all’area golenale, in buona parte a contatto con aree appartenenti alla classe III e in parte anche in contatto con aree di classe IV esclusivamente appartenenti alla fascia stradale. area di insediamento di un nuovo asilo nel centro abitato del di Travo (classe I): in parte confinante con aree appartenenti alla classe III; area della scuola materna “Anguissola”, in classe I e confinante in parte con aree in classe III; area dell’asilo nido “Ciottoli del ”, in classe I e confinante in parte con aree in classe III; aree di espansione residenziale, attribuite alla classe II, prossime alla strada statale.”

Per una chiara comprensione si rimanda alla tabella seguente che individua le classi acustiche definite dalla legge.

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Con riferimento a quanto esposto, “al fine di verificare eventuali ed effettivi superamenti dei limiti di emissione sonora e quindi conflitti acustici propri fra le zone potenzialmente incompatibili sopra descritte, saranno necessari appositi monitoraggi che potranno individuare la necessità di eventuali interventi di mitigazione acustica nei punti di confine con la zona abitata o con le aree comunque sensibili. Ulteriori interventi migliorativi possibili, specialmente qualora si rilevassero situazioni critiche dovute al traffico veicolare, sono individuabili tra i seguenti: opere con finalità di fonoassorbimento o fonoisolamento come barriere acustiche o simili; isole pedonali nel centro abitato; opere strutturali sugli edifici che dimostrino un cattivo isolamento acustico (ad es. scuole), tali da aumentarne il potere fonoisolante; sistemi di rallentamento del traffico, relativamente alle strade non frequentate da mezzi pesanti, come i cordoli di rallentamento, la riduzione dei limiti di velocità, il controllo della velocità. Gli interventi più efficaci rimangono tuttavia certamente quelli preventivi. In questo senso si raccomanda un’attenta pianificazione in particolare delle zone di espansione sia residenziali che produttive, finalizzata alla protezione dei recettori e alla concentrazione in aree ad-hoc quantomeno delle sorgenti artigianali/industriali più significative. La legge 447/1995 ha introdotto numerosi strumenti che in questo senso vengono certamente in aiuto, al fine di garantire uno sviluppo urbanistico compatibile con le classi acustiche assegnate al territorio: la valutazione di impatto acustico previsionale per la

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realizzazione di impianti e infrastrutture adibite ad attività produttive, sportive e ricreative, la valutazione di clima acustico per le aree interessate da scuole, ospedali, case di cura, parchi pubblici, la verifica dei requisiti acustici passivi degli edifici. A livello di pianificazione territoriale, in conformità alle indicazioni fornite dalla normativa vigente, si ricorda che la compatibilità acustica tra i diversi tipi di insediamento deve essere perseguita tenendo conto di considerazioni economiche, della complessità tecnologica e della estensione dell’infrastruttura rumorosa, delle necessità di interventi di risanamento e di eventuali programmi di bonifica o trasferimento. Strumento essenziale discendente dalla classificazione acustica è inoltre il piano di risanamento acustico comunale. Ai sensi dell’art. 11 della L.R. n. 13 del 10/08/01 e dell’art. 7 della L. 447/1995, in caso di superamento dei valori di attenzione di cui all’art. 2 della L. 447/1995 o qualora non sia possibile il rispetto del divieto di contatto diretto di aree i cui valori limite si discostino in misura superiore a 5 dB(A), i comuni provvedono all’adozione dei piani di risanamento acustico, contenenti l’individuazione e la caratterizzazione dei rumori presenti, dei soggetti a cui competono gli interventi, delle modalità, delle priorità, dei tempi, degli oneri, ecc.”

(Tratto da: Relazione Tecnica, Classificazione acustica del territorio comunale, Comune di Travo)

7 Criticità e relazioni con la ValSAT

L'analisi della qualità ecologica ambientale del Comune di Travo, nelle sue diverse componenti, evidenzia le seguenti criticità:

- qualità dell'aria: si osservano occasionali superamenti dei valori limite di PM10 e di ozono, secondo dinamiche stagionali. I superamenti dei valori limite di PM10 si registrano nella stagione invernale, molto probabilmente per l'apporto degli impianti di riscaldamento ed in misura minore per incrementi sporadici del traffico automobilistico.

- qualità delle acque: nella stagione estiva la criticità prevalente è costituita dal difficoltoso mantenimento del fabbisogno idrico in alcune frazioni.

L'esame della potenzialità degli impianti di depurazione ha evidenziato la piena efficienza del servizio, che garantisce un ulteriore margine di trattamento pari a

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1.679 A.E. residui. Il dato dovrà essere opportunamente confrontato con le ipotesi di nuovo sviluppo insediativo.

- qualità del suolo: ------

- rifiuti: non si evidenziano criticità

- campi elettromagnetici: non si evidenziano criticità

Nel documento di ValSAT le criticità sopra descritte saranno messe a sistema con le azioni di PSC, valutando potenziali ricadute ed eventuali interventi di mitigazione e/o compensazione.

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C 2 - IL SISTEMA DELLE INFRASTRUTTURE E DELLA MOBILITÀ

Il sistema delle infrastrutture per la mobilità comprende le parti di territorio costituenti la rete delle infrastrutture e parti dei servizi annessi al trasporto pubblico necessari a garantire alle strutture insediative i livelli di relazione e collegamento commisurati alle esigenze espresse dalla comunità sociale ed economica.

Classificazione funzionale delle strade :

La classificazione della rete stradale presente all’interno del territorio comunale è stata costruita sulla base delle informazioni desunte dall’ultimo aggiornamento del quadro conoscitivo della pianificazione provinciale (PTCP) che nella tavola C1.h “Infrastrutture e reti tecnologiche di rilievo provinciale” riporta il reticolo stradale classificato secondo le tipologie definite nel D.Lgs. 285/1992 Nuovo codice della strada che si riporta di seguito: “Secondo quanto riportato nell’art. 2 di suddetto Decreto, le strade sono classificate, riguardo alle loro caratteristiche costruttive, tecniche e funzionali, nei seguenti tipi: A - Autostrade; B - Strade extraurbane principali; C - Strade extraurbane secondarie; D - Strade urbane di scorrimento; E - Strade urbane di quartiere; F - Strade locali; F bis - Itinerari ciclopedonali. Il Decreto stabilisce anche le caratteristiche che deve avere una strada per poter essere classificata in una determinata tipologia: • A - Autostrada: strada extraurbana o urbana a carreggiate indipendenti o separate da spartitraffico invalicabile, ciascuna con almeno due corsie di marcia, eventuale banchina pavimentata a sinistra e corsia di emergenza o banchina pavimentata a destra, priva di intersezioni a raso e di accessi privati, dotata di recinzione e di sistemi di assistenza all'utente lungo l'intero tracciato, riservata alla circolazione di talune categorie di veicoli a motore e contraddistinta da appositi segnali di inizio e fine. Deve essere attrezzata con apposite aree di servizio ed aree di parcheggio, entrambe con accessi dotati di corsie di decelerazione e di accelerazione.

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• B - Strada extraurbana principale: strada a carreggiate indipendenti o separate da spartitraffico invalicabile, ciascuna con almeno due corsie di marcia e banchina pavimentata a destra, priva di intersezioni a raso, con accessi alle proprietà laterali coordinati, contraddistinta dagli appositi segnali di inizio e fine, riservata alla circolazione di talune categorie di veicoli a motore; per eventuali altre categorie di utenti devono essere previsti opportuni spazi. Deve essere attrezzata con apposite aree di servizio, che comprendano spazi per la sosta, con accessi dotati di corsie di decelerazione e di accelerazione. • C - Strada extraurbana secondaria: strada ad unica carreggiata con almeno una corsia per senso di marcia e banchine. • D - Strada urbana di scorrimento: strada a carreggiate indipendenti o separate da spartitraffico, ciascuna con almeno due corsie di marcia, ed una eventuale corsia riservata ai mezzi pubblici, banchina pavimentata a destra e marciapiedi, con le eventuali intersezioni a raso semaforizzate; per la sosta sono previste apposite aree o fasce laterali esterne alla carreggiata, entrambe con immissioni ed uscite concentrate. • E - Strada urbana di quartiere: strada ad unica carreggiata con almeno due corsie, banchine pavimentate e marciapiedi; per la sosta sono previste aree attrezzate con apposita corsia di manovra, esterna alla carreggiata. • F - Strada locale: strada urbana od extraurbana opportunamente sistemata ai fini di cui al comma 1 non facente parte degli altri tipi di strade. • F bis - Itinerario ciclopedonale: strada locale, urbana, extraurbana o vicinale, destinata prevalentemente alla percorrenza pedonale e ciclabile e caratterizzata da una sicurezza intrinseca a tutela dell'utenza debole della strada. Per le esigenze di carattere amministrativo e con riferimento all'uso e alle tipologie dei collegamenti svolti, le strade extraurbane classificate B, C ed F si distinguono in strade «statali», «regionali», «provinciali», «comunali», secondo le indicazioni che seguono: - Statali, quando: a) costituiscono le grandi direttrici del traffico nazionale; b) congiungono la rete viabile principale dello Stato con quelle degli Stati limitrofi; c) congiungono tra loro i capoluoghi di regione ovvero i capoluoghi di provincia situati in regioni diverse, ovvero costituiscono diretti ed importanti collegamenti tra strade statali;

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d) allacciano alla rete delle strade statali i porti marittimi, gli aeroporti, i centri di particolare importanza industriale, turistica e climatica; e) servono traffici interregionali o presentano particolare interesse per l'economia di vaste zone del territorio nazionale. - Regionali, quando allacciano i capoluoghi di provincia della stessa regione tra loro o con il capoluogo di regione ovvero allacciano i capoluoghi di provincia o i comuni con la rete statale se ciò sia particolarmente rilevante per ragioni di carattere industriale, commerciale, agricolo, turistico e climatico. - Provinciali, quando allacciano al capoluogo di provincia capoluoghi dei singoli comuni della rispettiva provincia o più capoluoghi di comuni tra loro ovvero quando allacciano alla rete statale o regionale i capoluoghi di comune, se ciò sia particolarmente rilevante per ragioni di carattere industriale, commerciale, agricolo, turistico e climatico. - Comunali, quando congiungono il capoluogo del comune con le sue frazioni o le frazioni fra loro, ovvero congiungono il capoluogo con la stazione ferroviaria, tranviaria o automobilistica, con un aeroporto o porto marittimo, lacuale o fluviale, con interporti o nodi di scambio intermodale o con le località che sono sede di essenziali servizi interessanti la collettività comunale. Per le finalità di applicazione del Codice della strada, le strade «vicinali» sono assimilate alle strade comunali. Le strade urbane classificate D, E e F sono sempre comunali quando situate nell'interno dei centri abitati, eccettuati i tratti interni di strade statali, regionali o provinciali che attraversano centri abitati con popolazione non superiore a diecimila abitanti. All’interno del Nuovo codice della strada la classificazione funzionale costituisce il presupposto essenziale in materia di: − norme di circolazione (limiti generali di velocità, segnaletica, ecc.); − disciplina a tutela della strada (distanza per la costruzione di edifici o di manufatti a margine della strada, requisiti degli accessi ed organizzazione delle intersezioni); − disciplina relativa alla regolamentazione della pubblicità sulle strade; − disciplina relativa alla regolamentazione della sosta.”

L’analisi e le valutazioni relative al sistema infrastrutturale della mobilità del comune di Travo sono evidenziate negli elaborati cartografici del Quadro conoscitivo C3 a/b - Sistema delle infrastrutture per la mobilità”– nei quali sono riportati i seguenti elementi:

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- tratti di competenza sovracomunale: viabilità secondaria (D.Lgs 285/1992) - Strade extraurbane secondarie (strade di tipo C); viabilità territoriale di progetto (D.Lgs 285/1992);

- tratti di competenza comunale: viabilità locale (D.Lgs 285/1992) - Strade locali (strade locali di tipo F); - itinerario ciclopedonale (D.Lgs 285/1992) - (strade locali di tipo F bis); - viabilità panoramica e percorsi escursionistici - strada dei vini e dei sapori - trasporto pubblico: linee; punti di raccolta – fermate; Come si evince dalla tavola, il territorio comunale presenta un impianto esclusivamente viabilistico di carattere sovracomunale e locale poichè non è attraversato dalla rete ferroviaria.

La rete stradale sovracomunale:

La rete stradale sovracomunale è caratterizzata dalla presenza lungo l’asse nord/est - sud/ovest, dal passaggio della S.S. 45, importante collegamento diretto tra la Val Trebbia e la oltre che da numerosi tratti di tracciati provinciali che attraversano il territorio comunale in direzione dei vari comuni limitrofi.

La strada statale 45 di Val Trebbia (S.S 45) è una strada statale italiana che collega le province di Genova e e quindi la costa del Mar Ligure con la pianura Padana. Ha origine a Genova nei pressi della stazione Brignole (in centro) e termina a Piacenza nel quartiere Galleana nei pressi della tangenziale dopo aver attraversato l'Appennino ligure passando per la val Bisagno ,la val Trebbia e per , antico feudo monastico. La strada nel suo lungo itinerario è ampia ed è stata interessata da continue migliorie per eliminare i tratti più insidiosi. Si contraddistingue per la buona manutenzione, visibilità e accuratezza della segnaletica verticale ed orizzontale, specie nel tratto ligure. Al contrario

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nel tratto emiliano risulta stretta e tortuosa, con poca manutenzione e nel tratto compreso tra e Bobbio si puo dire che non vi è stato nessun cambiamento dal tracciato originario di inizio '900. Nel tratto tra Bobbio e Perino (frazione di Coli) e nel tratto tra Ottone e Zerba vi sono state le uniche migliorie stradali emiliane. Poi arrivando in pianura a la strada ritorna ampia e rettilinea.

Nella provincia di Piacenza la strada statale corre con il suo tracciato parallelamente al fiume Trebbia ed attraversando i comuni di Ottone, Zerba, , Bobbio e Coli arriva nel comune di Travo. All’interno del territorio comunale si trova sulla sponda destra del fiume, si estende per circa 8,32 km e collega svariate località e frazioni tra cui le più importanti oltre al capoluogo sono: Due Bandiere, Cernusca e Quadrelli. Nei pressi della loc. Due Bandiere il tracciato della strada segue la sua sede originaria,ha un andamento tortuoso caratterizzato da curve di stretto raggio e da una scarsa larghezza della carreggiata. Al fine di velocizzare il flusso veicolare e risolvere alcuni nodi critici pericolosi per la viabilità, nel corso degli ultimi anni il collegamento è stato oggetto di numerosi interventi di rettifica e messa in sicurezza in tutto il tratto di competenza provinciale. Gli ultimi lavori stradali realizzati e piuttosto discussi riguardano il rifacimento del tratto presso Perino dove è stato realizzato un nuovo tracciato ex novo che, lasciata la sede originaria, corre ai margini dell’alveo del fiume su un viadotto.

L’ammodernamento finora realizzato doveva poi proseguire sul territorio di Travo, su di un nuovo viadotto posizionato ai margini dell’alveo del fiume. Il tratto di cui sopra – da Perino – Due Bandiere a Cernusca - non è ancora stato realizzato. In un primo momento è stato bloccato dall’opposizione esercitata dalla Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali, poi, in seguito a specifiche rettifiche e variazioni del progetto originario, ha ottenuto le autorizzazioni necessarie ed è stato quindi approvato il progetto esecutivo da parte dell’ANAS. Ad oggi, l’opera non è ancora stata cantierata per temporanea mancanza di fondi e quindi, il tracciato stradale è rimasto nella sede originaria e presenta svariati e rilevanti problemi di dissesto idrogeologico.

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La variante suddetta prosegue, di fatto, nella logica della rettifica del tracciato su viadotto intrapresa e realizzata nei tratti insistenti sul territorio del comune di Coli e di Bobbio. Tale soluzione, se da un lato permette una positiva sostanziale rettifica del tracciato, dall’altra risulta davvero negativa per l’impatto sull’ambiente e sul paesaggio. Inoltre, i tratti di strada dimessi della sede originaria, devono comunque essere mantenuti in funzione per servire le edificazioni sorte lungo il tracciato. La repentina trasformazione dei collegamenti di carattere nazionale e l’evolversi delle dinamiche dei trasporti e della mobilità ha, di fatto, notevolmente trasformato gli scenari delle aree a diretto contatto con la strada. Nell’ultima metà del XX secolo, infatti, si è assistito ad un notevole sviluppo dei nuclei abitati direttamente attraversati dalla strada. Cambiano notevolmente gli scenari dell’urbanizzazione del territorio; si assiste al costante abbandono dei nuclei storici posti in posizioni dominanti della collina a favore dell’espansione delle località abitate poste lungo le vie di comunicazione. Si sviluppano così le frazioni di Quadrelli, Cernusca e Due Bandiere assumendo un ruolo urbano di una certa importanza. In queste località, accanto alla residenza, si sviluppano anche alcune attività commerciali e artigianali che indicano una certa vivacità dei luoghi. Nel corso degli anni, però, lo scenario cambia nuovamente e rapidamente; la strada intesa come via di comunicazione, passaggio e fonte di ricchezza diventa talmente trafficata - specialmente nel fine settimana - da costituire elemento di fastidio per i centri abitati. La strada prima ricca di episodi commerciali, ora è congestionata dal traffico e il continuo attraversamento degli agglomerati urbani ne rallenta ed ostacola il flusso. La strada da risorsa diventa elemento problematico; quando attraversa gli abitati rende di difficile percezione l’ambiente urbano dei luoghi, e, soprattutto costituisce elemento di pericolo per la viabilità e la sicurezza dei pedoni.

Da rilevarsi sono inoltre due intersezioni critiche tra la SS45 e strade di rango inferiore. Il primo, anche se situato sul territorio del comune di Rivergaro in loc Belvedere, interessa la strada provinciale che collega gli abitati del comune di Travo - Case Marchesi e - con la SS45. Altra intersezione problematica è stata individuata in loc. Quadrelli tra SS 45 e strada comunale per Denavolo.

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In generale per la strada statale 45 si rileva la presenza di numerosi incidenti specialmente nel periodo estivo quando è frequentata da un grande numero di motociclisti. Dai dati pervenuti dalla Polizia Municipale non si sono riscontrati punti del tracciato ricorrenti nelle dinamiche degli incidenti, per cui non si individuano punti critici particolari per cui prevedere interventi di rettifica o miglioramento delle sede stradale.

Si riportano i dati acquisiti sugli incidenti sulla rete stradale comunale anno 2004 n. 44 incidenti stradali rilevati, n. 25 persone ferite (dati Osservatorio Prefettura Piacenza e Polizia Municipale) anno 2005 n. 30 incidenti stradali rilevati, n. 21 persone ferite (dati Osservatorio Prefettura Piacenza e Polizia Municipale) anno 2006 n. 6 incidenti stradali rilevati, n. 4 persone ferite (dati della sola Polizia Municipale, i dati della Prefettura non sono ancora comunicati) dei quali n. 4 rilevati sulla ss 45 anno 2007 n. 10 incidenti stradali rilevati, n. 2 morti, n. 5 persone ferite (dati della sola Polizia Municipale, i dati della Prefettura non sono ancora forniti) dei quali n. 8 rilevati sulla ss 45 anno 2008 n. 8 incidenti stradali rilevati, n. 4 persone ferite (dati della sola Polizia Municipale, i dati della Prefettura non sono ancora forniti) tutti rilevati sulla ss 45.

Sull’asse principale della strada statale si articola una rete stradale provinciale che si sviluppa all’interno del territorio comunale per circa 26,70 km. La strada provinciale 40 attraversa il comune secondo un andamento nord/est- ovest collegando nel comune i centri di prima collina a quelli di alta collina. Dalla loc. Rivalta, situata nel comune di , entra nel comune di Travo presso loc.Balestrazza; il suo tracciato prosegue in direzione del capoluogo passando vicino ai nuclei minori di: Statto (in tratto panoramico),Casone, Visignano, Ballotta, Marano, Fiorano e Boelli; entra nell’abitato di Travo nei pressi del cimitero comunale, lambisce i nuclei storici di S.Maria e S.Andrea, fino ad arrivare in centro paese in P.zza Veneto. Successivamente il suo tracciato (a tratti dissestato a causa dell’instabilità idrogeologica dei terreni) lascia l’abitato e prosegue in direzione Bobbiano, cambiando la sua

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denominazione in S.P.68, passando per loc. Ria, Pastori, il nucleo di Chiosi raggiunge il nucleo storico di Bobbiano; ridiscende a Termine Grosso arriva in loc.Pietra per poi proseguire in direzione Mezzano Scotti, sotto l’amministrazione del limitrofo comune di Bobbio e verso il comune di situati ad ovest rispetto a Travo. Sul collegamento della strada provinciale 40 sopra descritta in loc. Belvedere di Statto si snoda la strada provinciale 76 per Pigazzano. Questa strada è caratterizzata da un tracciato tortuoso e da una limitata larghezza della carreggiata; nel compenso offre un panorama di gran rilievo su tutta la vallata. Il suo tracciato lambisce la loc.Nicolini, Corte, il nucleo di Scrivellano fino a giungere nel centro dell’abitato di Pigazzano, da dove si partono altri tracciati comunali che collegano i limitrofi nuclei abitati. Vi è inotre all’estremo sud del territorio comunale un piccolo tratto pressoché rettilineo della strada provinciale 39 detta del Cerro che corre lungo il fiume Perino e collega loc.Molino Soria al territorio del comune di . In sintesi si riporta l’elenco delle strade sovracomunali che interessano il territorio del comune di Travo: - S.S. 45 della Val Trebbia - S.P. 40 per Statto - S.P. 68 per Bobbiano - S.P. 76 per Pigazzano - S.P. 39 del Cerro

La rete stradale comunale:

Sugli assi principali del sistema sovracomunale si articola una fitta rete stradale locale che comprende: - strade comunali (per uno sviluppo di ben 76,46 km) - strade vicinali (per uno sviluppo di 46,52 km) - altre strade minori o carraie Tra questi numerosi tracciati viari locali su cui si struttura l’intero territorio comunale si segnalano particolari tratti di viabilità panoramica; spesso questi sedimi sono affiancati o in coincidenza a percorsi escursionistici.

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La viabilità locale esistente presenta nel complesso una sufficiente funzionalità anche se sono numerose le strade che presentano situazioni di dissesto o sono difficilmente percorribili (in assenza di fondo stradale afaltato) specialmente quando servono aree del territorio scarsamente popolate. Tra le strade di rilevanza comunale si riconoscono i seguenti tracciati principali: S.C. Pigazzano - Scrivellano: collega il centro di Pigazzano alle limitrofe località di Selvatici, Uccellina, Piante, Castello di Scrivellano e chiesa di Scrivellano; questo tracciato comunale si innesta su quello provinciale (S.P 40) per proseguire in tratto panoramico di notevole interesse naturalistico-paesaggistico per il nucleo di Pelacagna per poi continuare oltre il confine comunale in direzione Momegliano (comune di Gazzola). S.C. Pigazzano – Monticello – Boffalora: collega l’abitato di Pigazzano al comune di Gazzola passando per l’insediamento Ponte radio AGIP, loc.Costa Paola, Boffalora per proseguire oltre il confine comunale in direzione Rezzanello. S.C. Fradegola: dalla S.P.40 nei pressi loc.Lazzaretto corre una strada comunale parallela al torrente Guardarabbia che collega gli abitati di Fradegola e Canova Fradegola. Un altro tratto di strada collega l’abitato di Travo capoluogo alla località La Valle, al vicino nucleo di Civardi ed alle località di Villa Nera, Bertoni, Azzano, Tradoni. Parallelo a questi due rami della viabilità comunale corre un percorso escursionistico ad anello che funge da collegamento tra i due e collega la località di Fradegola al capoluogo comunale, attraversa l’abitato di Travo si ricongiunge ai nuclei storici di S.Andrea e S.Maria fino alla già citata località denominata Lazzaretto. S.C. Caverzago : dalla S.P.40 che da Travo capoluogo prosegue in direzione Caverzago si diparte un tracciato comunale che corre lungo la sponda sinistra del fiume Trebbia. Questo tracciato passa nelle vicinanze del nucleo storico denominato Case Balzini, di notevole pregio architettonico e delle limitrofe località Dorba, Molino Maffi e Colombara. Dopo questi abitati il tracciato si ramifica in due parti, il primo conduce al nucleo di Caverzago, attraversa i pressi dell’abitato di Calzarossa per poi risalire verso il nucleo di Vei per proseguire fino al nucleo storico di Montà, ai piedi della Pietra Perduca fino a Donceto.

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S.C. Donceto-Caverzago: dall’abitato di Donceto si diparte un altro ramo viario comunale che attraversa l’abitato di Comezzano, la località denominata “il Gà” per ricongiungersi alla località Colombara. Dal nucleo di Donceto un altro tracciato comunale scende verso sud in direzione del fiume Trebbia presegue in un tratto per la vicina Rondanera per poi collegarsi alla S..S 45 per Bobbio. S.C.Coni – Rallio: sulla S.S. 45 dopo lo svincolo per l’abitato denominato Coni di sotto si innesta un tracciato comunale che attraversa la loc.il Poggio e il nucleo storico di Coni Scarpa per poi proseguire per l’abitato di Rallio di Montechiaro nel comune di Rivergaro. Presso l’abitato di Coni si congiunge al tracciato un percorso escursionistico ad anello che arriva dalla loc.Denavolo e prosegue per Rallio correndo parallelo alla strada comunale. S.C.Pian di sopra – Denavolo: sulla S.S 45 presso la Loc.Piana di Sopra si innesta un tracciato comunale che collega le località di Bettolarga, Bellaria e i nucleo Costa Denavolo. Successivamente la strada si ramifica in due tratti, un primo tracciato conduce al nucleo abitato di Gattavera mentre l’altro al nucleo di Casalini e località Allotti. In questi ultimi due tratti la S.C. è affiancata da percorsi escursionistici ad anello che si estendono a tratti anche oltre il confine comunale. Un percorso collega l’abitato di Coni a Rallio, nel comune di Rivergaro, alla località di Canova Donnina per poi ritornare a Dinavolo. Un altro percorso attraversa l’abitato di Gattavera, località Campo di Ponte e l’oratorio del Castellaro per poi proseguire parallelamente al confine comunale con il comune di per collegarsi poi con altri percorsi escursionistici extracomunali. S.C..Martini – Franzè: sulla S.S.45 prima dell’abitato di Quadrelli si innesta un tracciato comunale che collega i nuclei denominati: Martini, Stabellini, loc. Fellino ed il vicino nucleo Franzè. Successivamente il tracciato corre nei pressi dell’oratorio del Castellaro per proseguire verso Chiulano nel comune di Vigolzone inserito nella Val Nure. S.C. Zanrè – della Bettola: sulla S.S.45 in prossimità dell’abitato Cernusca si trova lo svincolo per la strada comunale. Il tracciato attraversa il nucleo abitato per proseguire verso i nuclei storici: Montalbero, Zanrè, Castagneto, Chiesa di Viserano, Rocca di Viserano. Successivamente il tracciato si ramifica in due parti: l’una porta a località Casa Croce mentre l’altro conduce al nucleo Vacchignano, passando nelle vicinanze di

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Cassano di sotto, il nucleo Dodici, attraversa l’abitato denominato Vacchignano per poi proseguire oltre il confine comunale in direzione Passo Pia nel comune di Bettola. S.C. Quaraglio: sulla S.S. 45 superato il primo agglomerato edilizio di Cernusca si trova lo svincolo per la strada comunale che porta a Quaraglio inferiore. Nei pressi dell’abitato il tracciato si ramifica in due tratti: l’uno conduce al nucleo Due Bandiere, situato a valle verso il fiume Trebbia mentre l’altro prosegue per Quaraglio superiore passando per la località denominata Colombara. S.C. Lentià – Martini: sulla S.S.45 nei pressi dell’abitato Due Bandiere si innesta il tracciato comunale ad anello che collega Lentià al nucleo storico Martini.

Flussi di Traffico La rete viaria del territorio comunale di Travo è caratterizzata prevalentemente da strade comunali (comunali e provinciali) di scarsa rilevanza per quanto riguarda la tematica dei flussi di traffico. Per l’analisi di questa tematica specifica si riportano i dati tratti dalla Relazione Generale del Piano di Classificazione acustica del territorio comunale secondo cui : “Le principali infrastrutture viarie che interessano i centri abitati sono state indagate mediante rilievi del flusso di traffico di breve durata, per meglio caratterizzarne l’entità dell’impatto acustico sul territorio circostante, come suggerito dal documento “Proposte di linee guida per la caratterizzazione acustica delle aree urbane”, redatto dall’Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente dell’Emilia Romagna nel 2001. I rilievi del flusso di traffico sono stati effettuati seguendo le indicazioni fornite dalle linee guida sopra citate, considerando automezzi pesanti i veicoli con peso (a vuoto) approssimativamente superiore a 4.8 t. L’unità di misura impiegata per la stima del flusso di traffico è il veq/h (veicoli equivalenti/ora): il numero di veicoli equivalenti si ottiene considerando che un veicolo pesante equivale ad 8 veicoli leggeri. Pur con la consapevolezza dei limiti dovuti alla breve durata, i rilievi di flusso effettuati, in mancanza di altre fonti di informazioni, hanno consentito di ricostruire una gerarchia dei principali archi di traffico e delle infrastrutture più rumorose, di caratterizzare le infrastrutture viarie presenti nonché di avere una utile indicazione della possibile incidenza dei vari segmenti stradali sulle aree di territorio circostanti.

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In coda ad ogni rilievo, nel seguito si è riportato il livello stimato mediante il modello proposto dall’ente francese CETUR (centre d’etudes des trasports urbains), rappresentato dalla seguente equazione:

Per analizzare questo fenomeno che caratterizza esclusivamente le strade extraurbane principali e secondarie presenti sul territorio che sinteticamente sono: Dove: - Veq: veicoli equivalenti; - v: velocità media, posta pari a 50 Km/h all’interno del centro abitato e 90 Km/h all’esterno; - d: distanza del recettore dal bordo della carreggiata (posta pari a 5 m); - lc: larghezza della carreggiata (posta pari a 10 m); - Θ: angolo sotto il quale il recettore vede la strada. Seguono i dati rilevati S.S. 45 “Strada statale Piacenza – Genova” Segmento 1 – Tra il ponte di Travo e la località Quadrelli. Veicoli rilevati (punto di rilievo 1): • 42 autoveicoli • 8 automezzi pesanti (> 4.8 t) Flusso: 106 veq in 15 min Il flusso di traffico risultante equivale a circa 416 veq/h. Leq = 69 dBA Ponte di collegamento SS45 - Capoluogo Veicoli rilevati (punto di rilievo 2): • 40 autoveicoli • 2 automezzi pesanti (> 4.8 t) Flusso: 56 veq in 15 min Il flusso di traffico risultante equivale a circa 224 veq/h. Leq = 67 dBA Strada locale Capoluogo – Case Marchesi Veicoli rilevati (punto di rilievo 3):

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• 24 autoveicoli Flusso: 24 veq in 15 min Il flusso di traffico risultante equivale a circa 96 veq/h. Leq = 63 dBA SP68 verso Bobbiano Veicoli rilevati (punto di rilievo 4): • 8 autoveicoli Flusso: 8 veq in 15 min Il flusso di traffico risultante equivale a circa 32 veq/h. Leq = 58 dBA SP68 verso Donceto Veicoli rilevati (punto di rilievo 5): • 3 autoveicoli Flusso: 3 veq in 15 min Il flusso di traffico risultante equivale a circa 12 veq/h. Leq = 54 dBA Strada locale che da Quadrelli prosegue in direzione Fellino Veicoli rilevati (punto di rilievo 6): nessuno. S.S. 45 “Strada statale Piacenza – Genova” Segmento 3 – A nord del ponte che conduce al capoluogo. Veicoli rilevati (punto di rilievo 7): • 56 autoveicoli • 2 automezzi pesanti (> 4.8 t) Flusso: 72 veq in 15 min Il flusso di traffico risultante equivale a circa 288 veq/h. Leq = 73 dBA Naturalmente i rilievi in cui non si è rilevato passaggio di veicoli non significano un flusso di traffico nullo, ma comunque molto basso e tale da richiedere rilievi di lunga durata (comunque non rilevanti ai fini del presente lavoro).”

In relazione a quanto sopra esposto dall’analisi dei flussi di traffico di alcuni dei principali tratti della rete infrastrutturale presente nel territorio comunale si può ritenere che il carico

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veicolare che interessa le vie di comunicazione è compatibile con le caratteristiche delle infrastrutture esistenti.

Le criticità dei tracciati stradali della rete infrastrutturale

Tra le criticità riscontrabili all’interno della rete del sistema delle infrastrutture per la mobilità vi sono una serie di punti specifici: 1. immissione per strade comunali che servono centri abitati: Le Piane, Denavolo, nei fine settimana anche il capoluogo risulta di difficile accessibilità. 2. rettifica del restante tratto del tracciato su territorio comunale da eseguirsi migliorando la sede stradale attuale e risolvendo il problema del raccordo tra vecchio e nuovo tracciato in loc.Cernusca 3. la strada comunale per Scarniago – Madellano risulta completamente inagibile a causa del dissesto presente, il collegamento alle due località viene garantito da un percorso alternativo. 4. un tratto della vecchia ss45 in località Quadrelli risulta ancora di proprietà dall’ANAS, quando allo stato dei luoghi il suo tracciato ha le caratteristiche di una mulattiera. 5. carenza della razionalizzazione del sistema infrastrutturale in relazione al sistema dei servizi di trasporto in sede propria, al sistema dei parcheggi di scambio anche connesso alle diverse modalità di trasporto. 6. carenza di una chiara definizione dei sistemi e dei tracciati legati alla mobilità ciclabile e pedonale 7. carenza della definizione delle prestazioni che le infrastrutture devono possedere in termini di sicurezza, sezione, capacità di carico, al fine di garantire livelli di funzionalità, accessibilità e fruibilità ai sistemi insediativi

La rete ciclopedonale - escursionistica e gli itinerari turistico-tematici

La rete ciclopedonale presente nel territorio provinciale viene descritta dagli strumenti di pianificazione provinciale nell’ultimo aggiornamento del quadro conoscitivo del P.T.C.P. : “In provincia di Piacenza, secondo i dati disponibili (2003/07) si registra un totale di circa 72 km di strade ciclabili o ciclopedonali, circa 600 km di itinerari turistici e circa 700 km di

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percorsi per mountain bike. Rimanendo alla rete ciclabile in senso stretto (quindi su sede propria) e che possa rispondere ad esigenze di mobilità, occorre notare come non sia possibile, allo stato attuale, parlare di “rete ciclabile” provinciale. Inoltre, ad eccezione del Comune di Piacenza, dove si registra comunque uno sviluppo di circa 36 km di ciclopedonali, anche all’interno dei singoli Comuni, ci si trova di fronte a brevi tratti di collegamento tra punti diversi senza che sia stata costituita una rete. Pur a fronte di un’evidente carenza infrastrutturale, occorre comunque registrare che il 35% degli spostamenti infracomunali (dati censimento 2001) avviene a piedi o in bicicletta. Un primo elemento da evidenziare è la confusione che si apre davanti alla classificazione: alcuni comuni identificano come pista ciclabile dei tracciati che non hanno le caratteristiche tecniche per essere definite tali, come, ad esempio, la larghezza non regolamentare della pista ciclabile o la presenza di segnaletica non corretta. Analizzando i risultati si può notare che non esiste un’ ossatura infrastrutturale consistente della Provincia, con una maglia principale ed una secondaria, ma si possono individuare alcuni assi preferenziali in cui i tracciati si sviluppano quasi naturalmente:lungo il fiume , attraverso l’itinerario Via Po, lungo la Via Emilia e le principali strade provinciali di vallata. Lo sviluppo delle piste e degli itinerari nella provincia, varia molto, non solo in base alle diverse scelte seguite dai comuni, ma soprattutto in funzione della differente altimetria e geografia del territorio. Richiamando la cartografia di sintesi risulta chiara la diversa distribuzione tra le fasce altimetriche della pianura, della collina e della montagna, le piste e gli itinerari. I tracciati con indirizzo a piste ciclabili e ciclopedonali, oltre 70 Km (di cui 20 Km appartengono al percorso turistico “VIA PO” di competenza del Comune di Piacenza, itinerario che collegherà le province di Piacenza, Parma e R.Emilia), si sviluppano principalmente su territorio pianeggiante, con solo 2,5 Km in territorio collinare. Gli itinerari cicloturistici e di mountain-bike, con una lunghezza totale di 1300 Km, si ripartiscono, per la loro vocazione sportiva e di fruizione nel tempo libero, nelle diverse fasce altimetriche, i primi con il 37% in pianura, 16% in collina e 47% in area montana, per i secondi l’89% si distribuisce in fascia montana, il 10% in territorio collinare e solo 1% in area pianeggiante.”29

29 Provincia di Piacenza – PTCP(agg.2007) Quadro conoscitivo – sistema territoriale –sistema delle Infrastrutture per la Mobilità

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Il Piano Provinciale della Viabilità Ciclabile nella Tavola n.2 – Tipologia dei tracciati esistenti – ripresa dall’ultimo aggiornamento dello strumento di pianificazione comunale (P.T.C.P) riporta all’interno del territorio comunale di Travo una rete di itinerari sportivi per mountainbike di 51 km di interesse comunale e provinciale.

Itinerario Donceto – Costa Embresi e anello Costa Embresi – Caverzago – Costa del Bulla – Bobbiano – Scarniago – Madellano – Costa Embresi I due itinerari si snodano lungo la sponda sinistra del fiume Trebbia utilizzando in parte strade provinciali, comunali e vicinali ed in parte coincidono con percorsi escursionistici destinati al trekking. Da sud il primo percorso sale verso Donceto, costeggia il fiume Perino in territorio del comune di Coli. A Perino sale verso il nucleo di Donceto ricalcando la strada comunale per Rondanera, prosegue verso località Pianella per poi deviare verso ovest verso la località Monteraschio nel comune di Bobbio. Successivamente prosegue per l’abitato di Brodo fiancheggiando la Pietra Parcellara ricalca la strada comunale per Pecorara fino a rientrare nel comune di Travo presso località Costa Embresi. Da qui l’itinerario si divide in due percorsi, uno ad anello porta a Travo capoluogo e poi risale per ricongiungersi al punto del bivio di Costa Embresi, mentre l’altro prosegue ricalcando il confine comunale con il comune di Piozzano verso il centro di Piozzano. L’itinerario ad anello, invece, compreso nel territorio comunale di Travo ricalca parti di tracciati provinciali, comunali e vicinali in coincidenza anche con percorsi escursionistici destinati al trekking. Dal bivio presso località Costa Embresi l’itinerario si dirige ad ovest per un tratto la strada provinciale 68 per Bobbiano, nei pressi dell’abitato Pietra segue una strada secondaria in coincidenza con il sentiero per trekking che conduce all’ oratorio della Perduca fino all’abitato denominato Montà. Successivamente l’itinerario per mountain bike segue la strada comunale per Vei – Caverzago passando per le località Ca Bruciata, Fugazza, il nucleo Vei, Calzarossa e Caverzago, seguendo la strada che fiancheggia la riva sinistra del fiume Trebbia in coincidenza con la strada comunale che conduce a Travo capoluogo. Superato l’abitato di Travo, l’itinerario ciclistico risale lungo la strada provinciale 40 per Statto, per poi svoltare sulla strada comunale che conduce all’abitato

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Fradegola in direzione ovest. Dopo aver superato località Cavicchi segue una strada vicinale che attraversa località Mercore fino all’abitato denominato Zucca d’Uomo che sorge sul confine con il comune di Gazzola. Il percorso prosegue verso ovest in coincidenza con la strada comunale denominata Costa del Bulla – del Grillo che prende il nome dalle vicine località. Il tracciato poi prosegue lungo la strada comunale panoramica attraversando le località Case Rotte, Cassero e Bergonzi fino all’intersezione con la strada provinciale 68 nei pressi di Bobbiano; segue questa strada fino al bivio con la strada comunale che conduce ai nuclei di Scarniago e Madellano, ricalca il tracciato comunale per ricongiungersi, dopo aver attraversato i due nuclei abitati alla strada comunale per Costa Embresi che segna il confine con il comune di Bobbio e chiude l’anello dell’itinerario ciclistico.

Itinerario anello Monte Pillerone L’itinerario descrive un anello intorno al Monte Pillerone percorrendo in parte strade provinciali e comunali ed in parte strade vicinali, il fondo alterna tratti in asfalto ed altri in sterrato. Il percorso parte dalla S.P 40 per Statto dal bivio presente sul tracciato superato l’abitato di Boelli di sotto. L’itinerario in tratto sterrato risale verso monte ed attraversa le località di Ca Maschi, Ca Paniotti, Castel Volpi e Ceresola. Successivamente continua per un tratto asfaltato ripercorrendo la strada comunale per poi ricalcare tratti sterrati vicino alle località di Comagnano, Sarniago ed i Pilè. L’itinerario poi scende a valle in un tratto parallelo al torrente Guardarabbia, lambisce l’abitato denominato Gazzoli fino a ricongiungersi con la strada provinciale S.P 40 la ripercorre in direzione Statto fino ad arrivare al bivio di partenza dell’itinerario.

Itinerario anello della Pietra Parcellara L’itinerario, partendo appena a monte di Travo, descrive un anello intorno alla Pietra Parcellara percorrendo in parte strade provinciali ed in parte strade comunali; si attraversano alcuni abitati, fra cui le frazioni Chiosi, Brodo e Donceto. Il percorso parte dalla Strada provinciale per Bobbiano che collega il capoluogo Travo al centro abitato Chiosi. Il punto di partenza dell’itinerario coincide con il bivio presente sulla

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strada comunale che porta all’abitato denominato Dolgo, situato sulla sponda sinistra del fiume Trebbia. L’itinerario sale verso valle in direzione Chiosi ricalca la strada comunale asfaltata che porta alle seguenti località: Bosco, Gattavera, Truzzo, Casone, Chiosi e Foschi. Successivamente attraversa i centri di Madellano e Scarniago e continua fino all’innesto con la strada comunale presso località Costa Embresi. Da qui l’itinerario ricalca un tratto a fondo sterrato, fiancheggia i rilievi della Pietra Parcellara e Pietra Marcia, lambisce le località: Brodo, Monteraschio, Pianella, fino al centro abitato Donceto. Il percorso risale fiancheggiando la sponda sinistra del fiume Trebbia, l’itinerario, di nuovo in tratto asfaltato, lambisce le località: Calzarossa, Caverzago, Dorba, Balzini per poi ritornare al punto di partenza.

Itinerario anello Travo – Fradegola – Travo L’itinerario descrive un anello intorno al torrente Guardarabbia percorrendo tratti di strade comunali e vicinali. Il percorso parte dal bivio presente sulla strada provinciale che collega Statto a Travo nei pressi dell’innesto con la strada comunale per Fradegola. L’itinerario sale verso monte, ricalca la strada comunale in tratto asfaltato correndo parallelamente al torrente Guardarabbia. Attraversa le località denominate Fradegola di sotto e Fradegola di sopra. Successivamente nei pressi di loc. Cavicchi ricalca un tratto sterrato, attraversa la strada comunale per Zucca d’Uomo – Cavicchi per poi ridiscendere verso l’abitato di Vei e di Casa Vecchia e poi ritornare nei pressi dell’abitato dei Tradoni in tratto asfaltato. Da qui l’itinerario ridiscende verso valle attraversa le località: Bertoni, Villa Bianca, Villa Nera e ripercorre la strada provinciale per Bobbiano. Successivamente attraversa il capoluogo di Travo per poi ricadere sul tratto provinciale asfaltato per Statto, attraversando il borgo di S.Maria, per poi tornare al punto di partenza dell’itinerario.

Itinerario Due Bandiere – Amaini – Castellaro - Gattavera L’itinerario parte dall’abitato Due Bandiere, sale verso monte seguendo una strada vicinale che corre parallela al Rio Perino fino all’innesto con la strada comunale Lentià – Roncole nei pressi dall’abitato Roncole di sotto. Da qui il percorso ricalca la strada

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comunale in direzione del nucleo storico denominato Martini; superato il bivio che conduce all’abitato, ricalca un tratto di strada vicinale che fiancheggia Monte Martini, sconfina nel territorio comunale di Bettola raggiunge Passo Pia per poi riprendere il tratto di strada minore che segna il confine con il territorio del comune di Bettola. Successivamente l’itinerario rientra nel territorio comunale di Travo, attraversa il nucleo abitato Dodici per poi risalire a nord lungo tratti di strade minori in confine comunale. L’itinerario poi prosegue per l’abitato Amaini in tratto panoramico ricalcando una strada locale minore. Dopo aver attraversato l’abitato prosegue ricalcando un tratto della strada comunale asfaltata che collega l’abitato Fellino a Chiulano nel territorio del comune di Vigolzone. Il percorso attraversa i pressi dell’Oratorio del Castellaro per poi risalire verso la località Campo di Ponte e proseguire lungo una strada minore fino all’abitato Gattavera.

Il percorso escursionistico di interesse europeo – E7 Sentiero escursionistico di fondamentale importanza per lo sviluppo turistico del comune, attraversa il territorio in direzione nord/est - sud/ovest. I Sentieri Europei sono nati nei primi anni Settanta per opera dell'Associazione Escursionisti Europei con l'intento di favorire il contatto tra popoli di lingua e cultura differenti. La rete sentieristica europea è una rete di sentieri di lunghezza estremamente elevata attraverso l'Europa. Questi camminamenti attraversano diversi paesi (almeno tre), al contrario della maggior parte dei sentieri a lunga distanza europei che sono circoscritti in un'unica nazione o regione. L’itinerario E7 parte da Lisbona (Portogallo) ed arriva a Costanta (Romania) attraversando le seguenti nazioni: Portogallo, Spagna, , Italia, Slovenia, Croazia, Romania, il percorso segnato e percorribile è di 3800 km circa. Attualmente si ferma a Zagabria ed il tratto che prosegue verso Costanta, importante porto sul Mar Nero, è solamente progettato ed in via di studio. In Italia è segnato e percorribile da Ventimiglia (IM) al Passo Pelegatta (VR). L’itinerario attraversa il territorio comunale di Travo da nord/est a sud/ovest; dopo aver lasciato il comune di Rivergaro lambisce la frazione Case Marchesi e ricalca la SP 40 di Statto e prosegue in direzione Travo capoluogo lungo la riva sinistra del fiume Trebbia.

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Attraversa le vicinanze della località Boelli, presso il torrente Guardarabbia si innesta con altri due percorsi ad anello per trekking di interesse provinciale, l’uno che gira intorno al monte Pillerone passando per Scarniago, Ceresola, CastelVolpe e l’altro per Fradegola, Cavicchi, Tradoni, Azzano, Bertoni, Travo e Lazzaretto. Il sentiero di interesse europeo segue la strada provinciale 40 fino all’interno dell’abitato di Travo, lambisce il centro del nucleo storico e risale in coincidenza con la strada comunale e parte del percorso da trekking provinciale verso loc.Villa Bianca, Bertoni, Azzano, Tradoni attraversando parte di questi ultimi abitanti. Successivamente prosegue in direzione nord-ovest per località Perdono seguendo tracce di strada secondaria fino alla località denominata Ca del Bulla. Da qui ricalca la strada comunale denominata “Costa del Bulla” e “Costa del Grillo” per poi proseguire in direzione ovest sempre seguendo la strada per località Case Rotte, Cassero e San Giorgio. Superate queste località abitate l’itinerario E7 prosegue su un tracciato secondario in una zona priva di abitazioni fino all’innesto con la strada comunale Monte Bogo – Scarniago. Prosegue per il Monte Bogo, in confine con il territorio del comune di Bobbio raggiunge il monte per poi ricongiungersi al tracciato comunale detto Costa Embresi che prosegue verso sud segnando il confine con il territorio di Bobbio. Da segnalare è l’innesto con un itinerario per trekking di interesse provinciale che collega Costa Embresi alla località Pietra e conduce ai piedi dei massicci rocciosi della Pietra Parcellara e Pietra Marcia. Successivamente il sentiero europeo prosegue per la località Caldarola seguendo il tracciato di Costa della Pianazza fino ad arrivare a Passo Penice nel comune di Bobbio.

Itinerario “Strada dei vini e dei sapori”

L’ itinerario provinciale denominato “Strada dei vini e dei sapori” viene nominato e definito dagli strumenti di pianificazione provinciale nelle norme del P.T.C.P.2007 approvato tra: “gli itinerari turistici, gli itinerari ciclo-pedonali e le ippovie, suddivisi in base ai diversi tracciati (Via Francigena, Strada di vini e dei sapori, Via Po, itinerari cicloturistici e itinerari per mountain bike) hanno una valenza culturale-turistica e non sono legati a opere di infrastrutturazione; gli itinerari sono caratterizzati di solito da una sede mista solo in parte insistente sulla viabilità ordinaria”. A livello provinciale l’Associazione Strada dei Vini e dei

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Sapori dei (costituitasi nel 2000 da 57 soci privati e 32 soci pubblici e istituzionali come Amministrazione Provinciale, Comuni e associazioni di categoria presenti sul territorio), ha tra i propri scopi l’affermazione storica, culturale, ambientale, economica e sociale del suo territorio. Persegue infatti l’incentivazione dello sviluppo economico attraverso la promozione di un’offerta turistica integrata, costruita sulla qualità dei prodotti e dei servizi, valorizzando le produzioni vitivinicole ed agricole, le attività agroalimentari e le specialità enogastronomiche, le produzioni e i servizi, nel quadro di un’economia ecocompatibile, le attrattive naturalistiche storiche, culturali e ambientali presenti sul proprio percorso; e garantisce l’adozione di una segnaletica informativa e il rispetto di standard qualitativi da parte di ogni singola azienda che aderisce all’associazione stessa. La Strada dei vini e dei sapori nel territorio di Travo ricalca il tratto della presente Strada Statale n.45.; il territorio comunale fa parte di questa rete di percorsi perché sede di vigneti delle uve bianche per la produzione del Trebbianino Val Trebbia DOC. Questo vino viene riconosciuto a Denominazione di Origine Controllata negli anni ’80, questo marchio di origine italiano, certifica la zona di origine e delimita la raccolta delle uve utilizzate per la produzione del vino sul quale è apposto il marchio; esso viene utilizzato per designare un prodotto di qualità e rinomato, le cui caratteristiche sono connesse all'ambiente naturale, ai fattori umani e rispettano uno specifico disciplinare di produzione approvato con decreto ministeriale. Tali vini, prima di essere messi in commercio, devono essere sottoposti in fase di produzione ad una preliminare analisi chimico-fisica e ad un esame organolettico che certifichi il rispetto dei requisiti previsti dal disciplinare; il mancato rispetto dei requisiti ne impedisce la messa in commercio con la dicitura DOC. Secondo il D.M. 18/07/84 (G.U. n. 351 del 22/12/84), i vitigni con cui è concessa la produzione del Trebbianino Val Trebbia DOC sono: Ortrugo: 35.0% - 65.0%, Sauvignon: 15.0% - 30.0%, Trebbiano Romagnolo: 15.0% - 30.0%, Malvasia di Candia Aromatica: 10.0% - 20.0%, Moscato Bianco: 10.0% - 20.0%. Dal 2009 la denominazione DOC, così come la DOCG, sono state assorbite dalla nuova denominazione DOP.

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La viabilità panoramica

Per quanto concerne la Viabilità Panoramica a partire dalle analisi di PTCP si è provveduto a verificare i tratti individuati all’interno del territorio comunale attraverso sopraluoghi in sito e se ne è verificata la rispondenza con l’individuazione provinciale. Per l’analisi di dettaglio dei singoli tratti si rimanda allo specifico allegato – Analisi dei tratti di viabilità panoramica di interesse comunale - in calce alla presente relazione in cui ogni tratto viene individuato e documentato attraverso riprese fotografiche. Dalle analisi svolte si è rilevato l’effettiva correttezza dell’individuazione di viabilità panoramica sulla base della metodologia contenuta nel PTCP e pienamente condivisa a livello comunale. La percorrenza dei tratti di viabilità panoramica permette, infatti, una visione privilegiata degli elementi panoramici più importanti del contesto, prime tra tutte le emergenze naturalistiche e a seguire quelle antropiche. Tra gli elementi di rilievo emergono la valle del fiume Trebbia e la valle del torrente Luretta, il rilievo del monte Pillerone, il rilievo della Pietra Parcellara, l’insediamento storico di Bobbiano con Torrione e Chiesa di S.Michele Arcangelo e i due insediamenti castrensi di Statto e Scrivellano. Si conferma, quindi in generale la previsione dei tratti individuati a livello provinciale e si specifica inoltre che non si è rilevata la presenza di elementi fisici o antropici che generano criticità per quanto riguarda la percezione visiva degli elementi paesaggistici di rilievo. In considerazione della constatazione che il valore paesaggistico riguarda comunque in modo diffuso tutto il contesto territoriale, a livello comunale non si ritiene necessario individuare nuovi tratti di viabilità panoramica. In sede di PSC si provvederà a redigere apposita normativa per la salvaguardia dei tratti panoramici e di tutto il territorio comunale con valenza paesaggistica.

Si riporta di seguito l’elenco dei tratti di viabilità panoramica di interesse comunale:

COD. ID COD. ID Km RIF. TAV. QUADRO LOCALIZZAZIONE TRATTO RIF. TAV. PSC COMUNE PROVINCIA appross. CONOSCITIVO da I a

1 5 Croara Nuova - Statto 2,1 D5 e C9 – parte c PSC 5 a

2 6 Statto - Torrazzo 3,4 D5 e C9 – parte c PSC 5 a

3 13 Monticello - Stradella 1,9 D5 e C9 – parte c PSC 5 a

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4 14 Case Rotte - Cà Foschi 2,8 D5 e C9 – parte c PSC 5 a

5 32 Travo – Due Bandiere 5,7 D5 e C9 – parte c PSC 5 a

Nello specifico a seguito di sopralluogo e verifica del tracciato panoramico identificato dal PTCP con cod.5 si è rilevato che erroneamente l’individuazione grafica provinciale comprende nella viabilità panoramica un tratto di strada interpoderale in ghiaia (da loc. Cella a incrocio con loc. San Giorgio) e un secondo tratto ad oggi non più esistente (da loc. Bergonzi a nuovo cimitero di Bobbiano). Si è quindi proceduto in sede di redazione del PSC a rettificare il tratto di viabilità panoramica coincidente con l’attuale tracciato percorribile che ricalca la strada comunale. Per approfondimenti si rimanda alla scheda specifica n.4 – tratti di viabilità panoramica.

Tratto individuato dal PTCP con cod.5 Tratto individuato dal PSC comunale

La rete del trasporto pubblico

La rete del trasporto pubblico extraurbana presente nel territorio provinciale viene descritta dagli strumenti di pianificazione provinciale nell’ultimo aggiornamento del quadro conoscitivo del P.T.C.P. : “la rete è suddivisa nelle cinque principali vallate del territorio Provinciale a partire in prevalenza dal terminal di piazza Cittadella↓: Val Tidone, Val Trebbia, Val Nure, Val D’ Arda, Val D’ Ongina.

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La rete è poi attraversata da due tipologie di servizio quali il servizio Suburbano e il servizio Extraurbano, oltre a servizi a chiamata in territori a domanda debole (tipo Pronto BUS e/o bus scolastici non convenzionale) ambiti montani parziali nei comuni di Farini, Bettola, e .”

Immagine tratta da Quadro Conoscitivo del PTCP della Provincia di Piacenza(agg.2007) – Il Sistema Territoriale – Il Sistema delle Infrastrutture e della Mobilità Per quanto riguarda il trasporto pubblico il territorio comunale di Travo è interamente coperto della società Tempi di Piacenza con linee di collegamento al Capoluogo di Provincia e linee di servizio locale di collegamento dei centri minori. Allo stato attuale non si evidenziano carenze specifiche nel servizio che garantisce una buona copertura a livello di collegamento del capoluogo Travo sia con i centri maggiori della Val Trebbia sia con il capoluogo provinciale Piacenza e sia a livello di connessione locale all’interno del territorio comunale. Nello specifico la rete dei trasporti pubblici è composta dalle seguenti linee: 1. Piacenza – Bobbio – Ponte Organasco – Ottone (fermate: Travo Casino Agnelli, Travo paese, Quadrelli, Dolgo, Viserano bivio) 2. Piacenza – – Rivergaro – Statto - Bobbiano (fermate: Statto bivio, Fiorano, Bovelli, Lazzaretto, Travo S.Maria, Travo paese, Bosco, Gattavera, Teruzzi bivio, Pastori, Casoni bivio, Pilati bivio, Bobbiano Chiosi)

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3. Piacenza - Quarto - Settima – Rivergaro (fermate: travo Casino Agnelli, Travo Paese) 4. Pigazzano- Statto - Travo (fermate: Pigazzano, Scrivellano, bivio Momeliano, Statto, Castellaccio, Boelli, bivio Fradegola, Travo)

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C 3 IL SISTEMA DEL TERRITORIO RURALE

Il territorio rurale è costituito dall’insieme del territorio non urbanizzato ed è caratterizzato dalla compresenza ed integrazione di valori naturali, ambientali e paesaggistici e di attività agricole. Il territorio rurale si articola nelle parti di territorio omogenee che si contraddistinguono: - per l’uso e le caratteristiche morfologiche, podologiche e climatiche dei suoli in rapporto alla vocazione agricola, zootecnica, silvo-pastorale o forestale - per le condizioni di marginalità produttiva agricola dei territori dissestati o improduttivi, anche a causa della pressione insediativa - per la presenza di valori paesaggistici, quale peculiare rappresentazione della identità fisica, biologica, vegetazionale e culturale delle diverse realtà locali - per le caratteristiche delle aziende agricole e per la loro particolare vocazione e specializzazione nell’attività di produzione di beni agro-alimentari - per la consistenza del patrimonio edilizio esistente e delle dotazioni infrastrutturali e dei servizi.

Secondo quanto dispone il comma 1 dell’art.A-16 della L.R. 20/2000 “il territorio rurale è costituito dall’insieme del territorio non urbanizzato e si caratterizza per la necessità di integrare e rendere coerenti politiche volte a salvaguardare il valore naturale, ambientale e paesaggistico del territorio con politiche volte a garantire lo sviluppo di attività agricole sostenibili.” Lo stesso articolo della L.R. definisce inoltre gli obiettivi di pianificazione di questo territorio volti a: a) promuovere uno sviluppo di agricoltura sostenibile e multifunzionale; b) preservare i suoli ad alta vocazione agricola, consentendo il loro consumo soltanto in assenza di alternative localizzative tecnicamente ed economicamente valide; c) promuovere la permanenza delle attività agricole ed il mantenimento di una comunità rurale vitale, quale presidio del territorio, incentivando lo sviluppo nelle aziende agricole di attività complementari d) mantenere e sviluppare le funzioni economiche, ecologiche e sociali della silvicoltura;

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e) promuovere la difesa del suolo e degli assetti idrogeologici, geologici ed idraulici e salvaguardare la sicurezza del territorio e le risorse naturali ed ambientali; f) promuovere la valorizzazione e la salvaguardia del paesaggio rurale nella sua connotazione economica e strutturale tradizionale; g) valorizzare la funzione dello spazio rurale di riequilibrio ambientale e di mitigazione degli impatti negativi dei centri urbani. A livello locale il PSC ha il compito di: “delimitare e disciplinare gli ambiti del territorio rurale ed indicare le aree interessate da progetti di tutela, recupero e valorizzazione degli elementi naturali e antropici, nonché le aree più idonee per la localizzazione delle opere di mitigazione ambientale e delle dotazioni ecologiche ed ambientali”

PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE

Per quanto concerne la consistenza del patrimonio edilizio esistente nel territorio comunale, è stata effettuata un’analisi puntuale degli edifici presenti nei tessuti storici urbani e non urbani, nei nuclei a carattere agricolo e degli edifici isolati nel territorio rurale. Lo studio analitico, si pone l’obiettivo di ricostruire un quadro aggiornato del patrimonio edilizio esistente sul territorio, attraverso un processo di catalogazione e compilazione di schede descrittive. Obiettivi e metodologia di analisi La redazione delle schede di rilievo ed analisi puntuale vuole perseguire i seguenti obiettivi: • Costituire una banca dati informativa di semplice consultazione e rapido aggiornamento attraverso l’utilizzo di strumenti informatici • Verificare e aggiornare tutto il materiale cartaceo esistente facente parte degli strumenti di pianificazione vigenti; • Completare la banca dati attraverso ulteriori approfondimenti specifici che saranno fondamentali nelle successive fasi di pianificazione per poter impostare azioni di controllo, disciplina e tutela dei processi coinvolti nel riuso del patrimonio edilizio esistente.

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Il lavoro condotto è stato organizzato a partire dall’analisi degli elaborati del PRG vigente, redatti ad integrazione della variante al PRG adottata dal comune di Travo con Delibera nº 66 del 10/11/1992, già contenente modelli di schede di rilievo. Gli elaborati ripresi sono stati digitalizzati, corretti ed aggiornati attraverso sopraluoghi mirati effettuati su tutto il territorio comunale, verifiche cartografiche comparate (aerofotogrammetrico, cartografia Ctr, informazioni digitali fornite dagli uffici provinciali). Successivamente si è proceduto all’elaborazione di nuove schede -tipo compatibili con il materiale esistente ed attraverso una campagna di rilievo puntuale, condotta sugli edifici interni ai tessuti dei centri storici, sui nuclei minori di interesse storico-testimoniale e sul rimanente patrimonio edilizio isolato si è aggiornato ed integrato il materiale esistente. L’aggiornamento degli edifici non presenti nella documentazione originaria è stato evidenziato nelle schede relative ai tessuti storici e ai nuclei agricoli con la colorazione degli edifici in rosso mentre, per quanto concerne gli edifici sparsi, l’aggiornamento è relativo a quegli edifici con numerazione successiva al n° 835. L’aggiornamento della catalogazione dei nuovi manufatti è stata effettuata sulla base delle ortofoto satellitari e da specifici sopralluoghi; in questa fase conoscitiva ci si è limitati al semplice rilievo della presenza dei manufatti quindi, per la loro eventuale trasformazione, dovrà sempre essere verificata la regolarità e la presenza dei necessari titoli autorizzativi.

Tutti gli edifici facenti parte del patrimonio edilizio esistente sono rappresentati nella Tav C9 del Quadro Conoscitivo – analisi del patrimonio edilizio presente nel territorio rurale- dove sono individuati da apposita simbologia e numerazione. Il patrimonio edilizio è classificato in base all’appartenenza alle seguenti categorie: - tessuti storici urbani e non urbani - nuclei e aggregati di origine agricola - edifici isolati La Tav. C9 contiene inoltre indicazioni relative alle principali destinazioni d’uso degli edifici alla specifica individuazione dei beni di interesse storico- architettonico e testimoniale e, tra questi, dei beni sottoposti a tutela ai sensi del D.Lgs 42/2004. Ogni specifica indicazione rimanda ad apposite schedature di approfondimento raccolte in

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elaborati allegati del quadro conoscitivo. Le schedature relative ai beni sottoposti a tutela sono contenute nello specifico allegato – All. D5.1 relativo al sistema della pianificazione.

Analisi dei tessuti storici – tessuti urbani e nuclei presenti nel territorio rurale – e degli edifici di interesse architettonico e storico-testimoniale - All. C9.1 Nella tav C9 sono individuati i beni di interesse architettonico e storico-testimoniale. Tra questi, inoltre, sono individuati i beni vincolati ai sensi del D.Lgs. 42/2004 oggetto di specifica trattazione all’interno dell’allegato D5.1 al sistema della pianificazione. I beni di interesse architettonico non sottoposti a vincolo sono stati individuati con la sigla i.a. con numerazione crescente e sono trattati nelle schede dell’allegato C9.1. Questi beni sono testimonianza del sistema insediativo storico, del governo del territorio e delle tipologie e delle tecniche costruttive storiche locali e ricadono sia all’interno dei tessuti storici sia all’interno dei nuclei di origine agricola sia tra le case isolate. Per una maggiore comprensione dei valori morfo-tipologici e materici di tali beni si è optato per una loro individuazione e schedatura complessiva; all’interno di questa raccolta per gli edifici ricadenti nei tessuti storici si rimanda all’analisi dello specifico insediamento storico al fine di poter contestualizzare il valore dei manufatti. Nel caso in cui, invece, si tratti di edificio sparso o ricadente all’interno dei nuclei di origine agricola, la schedatura è realizzata nel documento all C9.1 in quanto più approfondito e a cui si rimanda anche all’interno delle schede di analisi dell’all. C9.2 e C 9.3.

Si specifica che dal confronto tra l’analisi degli elementi di interesse storico- architettonico e testimoniale presenti sul territorio comunale individuati dal PTCP 2007 – approvato (contenuta nell’ all N3 – PTCP aggiornato e rivisto in sede di elaborazione dello strumento di pianificazione provinciale tra fase di adozione e approvazione) e l’approfondimento della tematica effettuata a livello comunale attraverso il recepimento dei precedenti strumenti urbanistici ed apposite verifiche con sopraluoghi specifici in sito si sono rilevate una serie di difformità nell’individuazione degli elementi come in seguito riportate :

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Id provincia id comune corrispondenza/note

1 – Torrione della Rocca V1 - Torrione della Rocca corrispondenza Anguissola – Anguissola – Castello 2 – Chiesa Parrocchiale di V2 – Chiesa Parrocchiale Vi è corrispondenza con S.Maria Assunta e di S.Maria Assunta e l’identificazione S.Michele pertinenze dell’elemento ma non con la denominazione. La denominazione provinciale è errata – id comune coincide con denominazione presente sul Decreto di Vincolo della Soprintendenza. 3 – Oratorio di S.Maria Non esistente. L’oratorio è Non vi è corrispondenza in individuato correttamente quanto l’edificio individuato su edificio limitrofo con id dal id provincia è una stalla provincia 20. dismessa risalente al L’id.comune corrisponde a secondo dopoguerra. V3 - Oratorio di S.Maria L’oratorio è invece correttamente individuato dal id provincia 20 ma erroneamente denominato Chiesa parrocchiale di S. Maria Addolorata

4 – Oratorio di S.Anna di V4 - Oratorio di S.Anna di corrispondenza Pietra Perduca Pietra Perduca 5 – Castello di Statto V5 – Castello di Statto corrispondenza 6- Castello presso V6 – Castello di corrispondenza Pigazzano Pigazzano 7- Oratorio B.V delle V7 - Oratorio B.V delle corrispondenza Grazie del Castellaro Grazie del Castellaro 8 – Chiesa Parrocchiale di V8 - Chiesa Parrocchiale corrispondenza S.Antonino di S.Antonino 9 – Torrione di Bobbiano V9 - Torrione di Bobbiano corrispondenza 10 – Chiesa Parrocchiale V10 – Chiesa corrispondenza di S.Alessandro martire e Parrocchiale di canonica S.Alessandro martire e canonica 11 – Chiesa di S.Giorgio V11 - Chiesa di S.Giorgio corrispondenza parziale. martire, canonica e martire, canonica e L’id.provincia n.11 è pertinenze pertinenze attribuito erroneamente a due edifici ben distinti, una ia.21 Castello chiesa e una castello. Loc.Viserano L’id.comunale differenzia in ia.22 Complesso edilizio modo corretto attribuendo fortificato di notevole V11 – Complesso Chiesa di pregio in Loc.Viserano S.Giorgio /ia.21 Castello nella stessa località è inoltre

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individuato un edificio di tipo a torre di particolare interesse (ia 22) 12 – Chiesa Parrochiale di V12 - Chiesa Parrochiale La denominazione S.Paolo Apostolo di S.Paolo Apostolo e provinciale non è completa pertinenze trattasi di complesso parrocchiale vincolato anche nelle sue pertinenze – id comune coincide con denominazione presente sul Decreto di Vincolo della Soprintendenza.

13 – ex casa Canonica di V13 - ex casa Canonica di Non vi è corrispondenza in S.Michele Arcangelo S.Michele Arcangelo quanto l’edificio individuato dal id provincia è portico agricolo dismesso risalente al secondo dopoguerra. L’ex casa canonica è invece correttamente individuata ed identificata dalla specifica comunale in quanto l’edificio è adiacente alla chiesa di S.Michele Arcangelo 14 – Ponte Trebbia V14 - Ponte Trebbia corrispondenza

15 – Chiesa parrocchiale S15 - Chiesa parrocchiale corrispondenza dei SS.Faustino e Giovita dei SS.Faustino e Giovita 16 – Chiesa parrocchiale S16 – Chiesa di S.Stefano corrispondenza di S.Stefano 17 – Chiesa parrocchiale S 5 – Chiesa di San corrispondenza di S.Lorenzo martire Lorenzo martire 18 – Chiesa parrocchiale S17 – Chiesa di corrispondenza di S.Cristoforo S.Cristoforo 19 – Chiesa parrocchiale S 18 – Chiesa di corrispondenza di S.Michele Arcangelo S.Michele Arcangelo 20 – Chiesa parrocchiale V3 Oratorio di S.Maria Vi è corrispondenza con di S.Maria Addolorata l’identificazione dell’elemento ma non con la denominazione. La denominazione provinciale è errata – non si tratta di chiesa parrocchiale ma di oratorio 21 – ex Casa del fascio, S 14 - ex Casa del fascio, corrispondenza edificio ex Enal edificio ex Enal 22 – architettura fortificata ia.37 . torre fortilizia Vi è corrispondenza con la militare diroccata loc.Caverzago denominazione dell’elemento ma non con l’individuazione. Il

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posizionamento dell’elemento come da id. provincia è errata. E’ invece corretta l’individuazione secondo id.comune 23 - architettura fortificata ia.17 complesso edilizio corrispondenza militare 24 - architettura fortificata ia.16 complesso edilizio corrispondenza militare 25 - architettura fortificata - Non corrispondenza militare loc Tradoni l’individuazione di edifici di pregio in loc Tradoni è inesatta. Non sono stati rilevati edifici o elementi di interesse. 26 - architettura fortificata - Non corrispondenza militare loc Case Foschi l’individuazione di edifici di pregio in loc Foschi è inesatta. Non sono stati rilevati edifici o elementi di interesse. 27 – architettura civile ia.19 complesso edilizio Corrispondenza l’individuazione comunale specifica meglio la localizzazione dell’elemento 28 - architettura fortificata ia.13 complesso edilizio corrispondenza militare 29 - architettura fortificata ia.14 Castello Loc.Coni corrispondenza militare Sopra 30 - architettura fortificata Rudere/non più esistente Non vi è corrispondenza in militare quanto l’edificio è interamente crollato e trasformato in epoche recenti in modo massiccio e incongruo 31 - architettura fortificata ia.2 Castello in corrispondenza militare Loc.Scrivellano 32 - architettura civile - Non vi è corrispondenza nella localizzazione individuata dalla provincia non sono stati rilevati elementi o fabbricati di pregio 33 – architettura votiva e - Non vi è corrispondenza funeraria Trattasi di portico agricolo e stalla dismessa risalente al secondo dopoguerra senza pregio. Non vi sono architetture vortive

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34 – architettura Ia.33 struttura ex frantoio Vi è corrispondenza solo paleoindustriale dismesso nella denominazione. .La localizzazione data dal id.provincia è errata è corretta la localizzazione dell’id.comune 35 - architettura votiva e Non esistente Non vi è corrispondenza funeraria nella localizzazione individuata dalla provincia non sono stati rilevati elementi o fabbricati di pregio 36 - architettura votiva e Non esistente Non vi è corrispondenza funeraria nella localizzazione individuata dalla provincia non sono stati rilevati elementi o fabbricati di pregio 37 - architettura votiva e Non esistente Non vi è corrispondenza funeraria nella localizzazione individuata dalla provincia non sono stati rilevati elementi o fabbricati di pregio 38 - architettura votiva e S21 – Chiesa di corrispondenza funeraria Scrivellano 39 - architettura votiva e - Non vi è corrispondenza funeraria Trattasi di croce sulla vetta del Monte Pillerone che non è stato censito tra i fabbricati di interesse architettonico. 40 – architettura rurale ia.8/ ia.9/ ia.10 – edifici parziale corrispondenza. prospicienti P.za Trento – l’id. provinciale coincide con Travo Capoluogo una serie di edifici individuati in modo preciso e più dettagliato attraverso id.comunale trattasi di edifici civili non rurali 41 –architettura civile i.a 7 – edificio in Travo corrispondenza. Capoluogo 42 – architettura rurale ia.24 /ia.25/ia.26 corrispondenza complesso edilizio

Oltre gli edifici individuati dalla provincia a livello comunale si individuano nell’elenco sottostante altri edifici di interesse storico – architettonico e testimoniale presenti nel territorio comunale. Per l’analisi di questi elementi si rimanda al Quadro Conoscitivo di

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Piano all’All.C9.1 – Sistema territoriale - Analisi dei tessuti storici- tessuti urbani e nuclei presenti nel territorio rurale e degli edifici di interesse architettonico e storico – testimoniale – che raccoglie la schedatura di questi elementi.

Si riporta l’elenco completo degli edifici di interesse storico-architettonico e testimoniale presenti sul territorio:

RIF. TAV. EDIFICIO DI COD.ID LOCALIZZAZIONE QUADRO RIF. TAV. PSC INTERESSE CONOSCITIVO ia.1 Edificio Loc. Statto C9 – parte a 4/a ia. 2 Castello Loc. Scrivellano C9 – parte a 4/a ia. 3 Torrione Loc. Scrivellano C9 – parte a 4/a ia. 4 Edificio Travo capoluogo C9 – parte c 4/a ia.5 Edificio Travo capoluogo C9 – parte c 4/a ia.6 Edificio Travo capoluogo C9 – parte c 4/a ia. 7 Edificio Travo capoluogo C9 – parte c 4/a ia. 8 Edificio Travo capoluogo C9 – parte c 4/a ia. 9 Edificio Travo capoluogo C9 – parte c 4/a ia. 10 Edificio Travo capoluogo C9 – parte c 4/a ia. 11 Edificio Loc. S. Andrea - Travo C9 – parte c 4/a ia. 12 Edificio Loc. S. Maria - Travo C9 – parte c 4/a ia. 13 Edificio Loc. Coni Sotto C9 – parte c 4/a ia. 14 Castello Loc. Coni Sopra C9 – parte c 4/a ia. 15 Edificio Loc. Coni Sopra C9 – parte c 4/a ia. 16 Complesso edilizio Loc. Case Balzini C9 – parte c 4/a ia. 17 Complesso edilizio Loc. Tosi C9 – parte c 4/a ia. 18 Complesso edilizio Loc. Chiosi C9 – parte c 4/a ia. 19 Complesso edilizio Loc. Chiosi C9 – parte c 4/a ia. 20 Edificio Loc. Montalbero C9 – parte d 4/b ia. 21 Castello Loc. Viserano C9 – parte d 4/b ia. 22 Complesso edilizio Loc. Viserano C9 – parte d 4/b ia. 23 Complesso edilizio Loc. Pillori C9 – parte e 4/b ia. 24 Complesso edilizio Loc. Colombara C9 – parte a 4/a ia. 25 Complesso edilizio Loc. Colombara C9 – parte a 4/a ia. 26 Complesso edilizio Loc. Colombara C9 – parte a 4/a ia. 27 Edificio Loc. Corte / Pigazzano C9 – parte a 4/a ia. 28 Edificio Loc. Corte / Pigazzano C9 – parte a 4/a ia. 29 Edificio Loc. Corte / Pigazzano C9 – parte a 4/a ia. 30 Edificio Loc. Campadello C9 – parte c 4/a

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ia. 31 Edificio ex molino Loc. S.Maria / Travo C9 – parte c 4/a ia. 32 Edificio ex molino Loc. S.Maria / Travo C9 – parte c 4/a Struttura ex frantoio ia. 33 Travo C9 – parte c 4/a dismesso ia. 34 Edificio Loc. Pilati / Chiosi C9 – parte c 4/a ia. 35 Edificio Loc. Fellino C9 – parte d 4/b ia. 36 Edificio Loc. Amaini / Fellino C9 – parte d 4/b ia. 37 Torre fortilizia diroccata Loc. Caverzago C9 – parte c 4/b ia. 38 Complesso edilizio Loc. Margherita C9 – parte e 4/b ia. 39 Edificio Loc.Angorsola C9 – parte b 4/b

L’analisi dei tessuti storici è stata effettuata sulla base della perimetrazione delle zone omogenee A definite dagli strumenti di pianificazione vigenti, attraverso la compilazione di n.28 schede specifiche contenenti la comparazione tra la cartografia del catasto Ducale datato 1822 (scala 1:2500), quello ancora reperibile datato 1947 (scala 1:2000) e il catasto corrente aggiornato attraverso sopraluoghi in sito. Sulla base dell’ultimo aggiornamento della planimetria catastale si è assegnata una numerazione progressiva alfabetica ai singoli manufatti edilizi.

Sia per gli edifici di interesse architettonico e storico testimoniale che per quelli ricadenti all’interno dei tessuti storici ogni manufatto viene descritto secondo le seguenti specifiche: • Destinazione d’uso: individua l’attuale funzione principale dell’edificio o porzione di fabbricato con le seguenti specifiche: residenza, servizi connessi con l’agricoltura, edifici pubblici, trasformazione prodotti agricoli, altri, cortili, spazi verdi/giardini • Datazione edifici: individua attraverso la lettura delle mappe catastali e degli elementi costruttivi dell’edificio l’epoca di costruzione del manufatto. Rispetto a questa analisi si individuano le seguenti datazioni: medioevale, secoli XV/XVI, secoli XVII/XVIII, secoli XIX/XX, contemporanei, edifici a carattere spontaneo • Valore morfologico: evidenzia la presenza o meno di valore storico-architettonico o di valore paesaggistico rispetto al contesto ambientale dell’edificio individuando le seguenti specifiche: monumentale, preminente valore testimoniale, non in contrasto, in contrasto, superfetazione, spazi di valore testimoniale

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• Elementi architettonici: evidenzia la presenza di particolare valore architettonico specificando particolari elementi di pregio quali: fronte esterno, fronte interno, scale, volte, torre uccellaia, elementi decorativi specifici • Stato di conservazione: rileva lo stato di consistenza fisica della costruzione, definendo tre categorie di valutazione: buono, mediocre, pessimo, rudere • Tipologia edilizia: descrive il carattere costruttivo e volumetrico dell’edificio identificandone il tipo edilizio secondo le seguenti categorie: - castello: identifica la tipologia fortilizia residenziale - villa: identifica la tipologia residenziale unifamiliare che caratterizza le costruzioni signorili del XVII secolo di pregio storico architettonico sia edifici più recenti per cui si specifica epoca di costruzione e presenza di valore storico- architettonico. - casa a corte plurifamiliare - casa a schiera unifamiliare: identifica la tipologia edilizia residenziale unifamiliare caratterizzata dalla presenza di cortili o giardini di pertinenza - edilizia rurale a blocco: identifica un tipo costruttivo massiccio e compatto, costituito da un insieme di fabbricati addossati gli uni agli altri; questa tipologia spesso caratterizzata dalla presenza di rustici destinati all’attività agricola è molto diffusa nel territorio rurale delle colline piacentine. - tipologia edilizia indefinita: identifica tutti quei fabbricati edilizi che hanno subito profonde trasformazioni costruttive per i quali non è più possibile riconoscere la matrice tipologica costruttiva originaria. • consistenza: descrive le caratteristiche altimetriche delle costruzioni identificando nello specifico: numero di piani e altezza dei piani insufficiente • La scheda presenta inoltre per ogni edificio uno spazio riservato alle annotazioni in cui vengono all’occorrenza riportati: i decreti di vincolo esistenti sull’edificio, le specifiche riguardanti le destinazioni d’uso particolari e i materiali costruttivi di pregio impiegati. La scheda di analisi riporta la documentazione fotografica per ciascun edificio analizzato e la panoramica d’insieme con il contesto del nucleo storico ove è inserito ed il riferimento alla localizzazione della tavola del quadro conoscitivo.

Analisi dei nuclei aggregati di origine agricola presenti nel territorio rurale – All.C9.2

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L’analisi dei nuclei aggregati è stata effettuata sulla base degli elaborati ripresi dagli strumenti di pianificazione vigenti, attraverso la compilazione di n.77 schede specifiche contenenti la cartografia del catasto corrente alla scala 1:2000 aggiornato attraverso immagini satellitari, sopraluoghi in sito e rilievi a vista. In particolare questa campagna di catalogazione dell’edilizia rurale si pone l’obiettivo di sintetizzare i principali caratteri edilizi e morfo-tipologici degli insediamenti rurali presenti sul territorio rurale. Nello specifico in accordo con i contenuti dell’art. A-8 della L.R 20/2000 che riconosce l’insediamento storico rurale costituito da “struttura insediativa puntuale rappresentata da edifici e spazi inedificati di carattere pertinenziale“ viene riconosciuto all’interno della schedatura del patrimonio edilizio rurale la valenza di “elemento di pregio testimoniale” quando l’immobile oggetto di analisi è caratterizzato dalla presenza di un contesto rurale testimoniato dall’esistenza di un’area pertinenziale, un’aia o una corte che rimanda al carattere rurale dell’insediamento. La specifica di “elemento di pregio architettonico” viene invece attribuito, in accordo ai contenuti dell’art.A-9 della L.R 20/2000 che riconosce gli edifici di pregio storico- architettonico e culturale / testimoniale, quando l’immobile oggetto di analisi evidenzia caratteri architettonici e tipologici ancora ben definiti e riconoscibili. All’interno di questa casistica vengono collocati tutti quegli edifici caratterizzati da: valore compositivo/decorativo di facciata ed elementi di pregio quali: altane, torri –colombaie, portali. La specifica riguardante “elemento di pregio legato alla tecnica costruttiva” viene altresì attribuito all’immobile oggetto d’analisi quando si rileva la presenza di specifiche caratteristiche inerenti la ripresa di una tecnica costruttiva locale legata all’uso di materiali tipici come la pietra e il mattone faccia a vista. In particolare viene riconosciuta e segnalata attraverso differente numerazione la presenza di: copertura in lastre di pietra, paramento in pietra e/o mattoni faccia a vista, presenza di pilastri/lesene o elementi decorativi in mattoni presenti in edifici rurali come fienili e stalle. La schedatura del patrimonio edilizio rurale segnala inoltre per ciascun edificio analizzato la presenza di “elementi di contrasto” in disaccordo con la valenza del territorio rurale.

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In generale dall’analisi condotta sul patrimonio edilizio esistente emerge una situazione negativa dovuta a una realtà insediativa caratterizzata da: bassa qualità costruttiva, gravi fenomeni di abbandono diffusi nelle località più marginali e difficilmente accessibili, insufficiente livello architettonico e qualitativo degli interventi di recupero, bassa qualità formale ed alto impatto ambientale degli insediamenti di recente formazione, dovuta soprattutto all’utilizzo di materiali incongrui rispetto al contesto ambientale e paesaggistico in cui sono inseriti. Nella schedatura d’analisi del patrimonio edilizio si segnalano, “elementi di contrasto ambientali” ed “elementi di contrasto degli edifici” sulla base di valutazioni su ubicazione ed utilizzo di materiali impropri. Nello specifico nella schedatura d’analisi dei nuclei aggregati di origine agricola si è assegnata una numerazione progressiva alfabetica ai singoli manufatti edilizi. Ogni edificio viene descritto attraverso documentazione fotografica e secondo le seguenti specifiche: - Numero di piani - Destinazione d’uso: (abitazione utilizzata, abitazione non utilizzata, stalla, attività produttive azienda, attività produttive extra-azienda, rimesse/magazzini/depositi) - Condizioni igieniche: (B=buone, M=mediocri, C=cattive, P=pessime) - Condizioni statiche: (B=buone, M=mediocri, C=cattive, P=pessime) - Valore morfologico: (A=monumentale, B=architettonico, C=testimoniale, D= non in contrasto, E=in contrasto) - Elementi di pregio testimoniali: indica presenza di immobili inseriti in contesti rurali con elementi tipologici testimoniali (presenza di aia, corte ed aree pertinenziali) - Elementi di pregio architettonici: indica presenza di immobili con caratteri architettonici e tipologici definiti (altana, torre, colombaia, portale, elementi compositivi/decorativi di facciata) - Elementi di pregio per tecnica costruttiva :indica la presenza di immobili caratterizzati dall’uso di tecniche e materiali legati alla tradizione costruttiva locale in particolare viene riconosciuta la presenza di 1= copertura in lastre di pietra, 2= paramento in pietra e/o mattoni faccia a vista, 3= pilastri/lesene ed elementi decorativi in mattoni - Elementi di contrasto: ambientali e riguardanti edifici

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- Tipi edilizi: ( 1=corte chiusa, 2=corte aperta, 3=casa singola, 4=villa, 5=palazzo, 6=casino) - Datazione edifici: (1= medioevale, 2=sec XV-XVI, 3= sec XVII-XVIII, 4=secXIX- XX, 5=contemporanei)

Analisi degli edifici isolati presenti nel territorio rurale – All.C9.3 Il patrimonio edilizio composto dagli edifici isolati presente nel territorio rurale è stato analizzato sulla base del materiale cartografico e di schedatura ripreso dagli strumenti di pianificazione vigenti, attraverso la revisione e l’aggiornamento della numerazione e della descrizione tramite schedatura di n. 951 edifici isolati presenti nel territorio comunale. Nello specifico sono state mantenute e le schede del PRG vigente, integrate dalla schedatura degli edifici realizzati (e/o omessi) in seguito all’approvazione degli strumenti di pianificazione. Questo consistente patrimonio edilizio, comprende manufatti di varia natura e destinazione d’uso ed è caratterizzato in buona parte da edifici rurali isolati a carattere sparso. Il censimento delle costruzioni e il suo necessario continuo aggiornamento e l’analisi conoscitiva delle condizioni igienico-statico dei singoli manufatti è condizione necessaria per poter promuovere una politica di valorizzazione e riuso di questi fabbricati che caratterizzano il territorio rurale. L’allegato All.C9.3 contiene tutta la schedatura del patrimonio edilizio isolato, ad ogni manufatto corrisponde un numero identificativo riportato anche sulla tavola grafica C9 del Quadro Conoscitivo che consente di individuare la precisa localizzazione dell’edificio. La schedatura del patrimonio edilizio descrive inoltre ogni manufatto secondo le seguenti specifiche: - Numero di piani - Utilizzo (abitazione utilizzata, abitazione non utilizzata) - Destinazione d’uso (abitazione, stalla, edificio per attività produttive aziendali, edificio per attività produttive extra aziendali, rimessa, magazzino, deposito) - Condizioni igieniche (B= buone, M=mediocri, C=cattive, P=pessime) - Condizioni statiche (B= buone, M=mediocri, C=cattive, P=pessime)

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- Valore morfologico (A=monumentale, B=architettonico, C=ambientale, D=non in contrasto,E=in contrasto) - Elementi di pregio ambientali (1=viali di accesso, 2=argini e canali, 3= pavimentazioni, 4=giardini, 5=recinzioni) - Elementi di pregio architettonici (1= altana, 2=torre, 3=colombaia, 4=loggia, 5=scala esterna, 6=porticato, 7=androne, 8=portale, 9=cappella) - Elementi di pregio di facciata (1=cornici, 2=decorazioni, 3=lapidi, 4=infissi o battenti) - Tipi edilizi (1=corte chiusa, 2=corte aperta, 3=casa singola, 4=villa,5=palazzo, 6=casino) - Elementi di contrasto (ambientali, edifici) - Età degli edifici (1=medioevale, 2= secolo XV-XVI, 3=secoloXVII- XVIII, 4=secolo XIX-XX, 5= contemporanei) - Note : fornisce ulteriori specifiche rispetto alla destinazione d’uso del fabbricato ( per es. portico, rimessa, deposito, tettoia ecc..)

Analisi delle aree e dei beni vincolati ai sensi del D.Lgs 42/2004 Vedi sistema della pianificazione – allegato D 5.1.

VOCAZIONE AGRICOLA E PAESAGGISTICA DEL TERRITORIO RURALE

La L.R.20/2000 prevede l’articolazione del territorio rurale da parte degli strumenti di pianificazione nei seguenti ambiti: - ambiti agricoli di rilievo paesaggistico (definiti dall’art. A-18 ) - ambiti ad alta vocazione agricola (definiti dall’art. A-19 ) - ambiti agricoli periurbani (definiti dall’art. A-20). Gli ambiti agricoli di rilievo paesaggistico sono gli ambiti “caratterizzati dall’integrazione del sistema ambientale e del relativo patrimonio naturale con l’azione dell’uomo volta alla coltivazione e alla trasformazione del suolo” (art.A-18, comma 1). Gli ambiti ad alta vocazione produttiva agricola sono “quelle parti del territorio rurale con ordinari vincoli di tutela ambientale, idonee, per tradizione, vocazione e specializzazione, ad una attività di produzione di beni agroalimentari ad alta intensità e concentrazione” (art.A-19, comma 1).

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Gli ambiti agricoli periurbani sono definiti come “parti del territorio limitrofe ai centri urbani ovvero in quelle intercluse tra più aree urbanizzate, aventi una elevata contiguità insediativa.”(art.A-20, comma 2). All’interno del territorio comunale di Travo non sono presenti né ambiti ad alta vocazione produttiva agricola né ambiti agricoli riconoscibili come agricoli periurbani. Nel sistema del territorio rurale locale si riconoscono: - ambiti di tutela naturalistica e ambientale - ambiti agricoli di rilievo paesaggistico Alla restante parte di territorio non interessato dagli ambiti sopraccitati viene riconosciuto un valore ambientale-paesaggistico diffuso costituito dalle componenti paesaggistiche e naturalistiche dell’agricoltura dalla presenza diffusa di valori ambientali. Il sistema del territorio rurale del comune di Travo, è caratterizzato da una forte componente paesaggistica dove l’agricoltura è riconosciuta come attività sempre più marginale ai fini di reddito ma fondamentale nel ruolo di governo e manutenzione del territorio e di costruzione del paesaggio. Il territorio comunale, ubicato in ambito collinare, è stato oggetto di antropizzazione prevalentemente lungo i crinali e i fondovalle. Dalla carta del quadro conoscitivo C8 a/b- Uso del suolo e vocazione agricola del territorio - costruita sulla base della Carta uso del suolo della Regione Emilia Romagna tramite un processo di fotointerpretazione su ingrandimenti in scala 1:25000 del volo Italia 94 - si evince che in base alla localizzazione dei terreni sono principalmente presenti: formazioni boschive a prevalenza di latifoglie, formazioni di conifere adulte, vigneti, prati stabili, seminativi, aree agricole eterogenee e cespuglieti, zone a prevalente affioramento litoide, zone estrattive e discariche, zone urbane e corsi d’acqua. Nello specifico si riconoscono le seguenti categorie d’uso del suolo: Aree agricole eterogenee: aree prevalentemente occupate da colture agrarie con presenza di vegetazione naturale (siepi,lembi di bosco e/o di cespuglieto ecc), frequenti nelle zone collinari e montane. Nel territorio comunale occupano una superficie pari a circa 716,7 ha, attorno al 9% dell’intera area comunale. Cespuglieti: voce generica da usarsi per qualsiasi superficie ricoperta da cespugli e arbusti e/o vegetazione arborea rada. Per vegetazione arborea molto carente si intende una superficie di terreno caratterizzata dalla rada presenza di esemplari arborei aventi un’area complessiva di incidenza delle chiome sul terreno uguale o minore al 30%. Non rientrano in questa voce le “tagliate” (superfici di bosco ceduato a maturità ovvero al termine del periodo colturale o turno) né i pascoli arborati, nei quali l’importanza colturale dello strato erbaceo risulta predominante su quella degli esemplari arborei né tantomeno

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i parchi e giardini. Nel territorio comunale occupano una superficie pari a circa 523,5 ha, attorno al 6,5% dell’intera area di Travo. Formazioni boschive a prevalenza di latifoglie: si tratta di formazioni vegetali, costituite principalmente da alberi, nelle quali predominano le specie forestali a latifoglie. La superficie a latifoglie deve coprire almeno il 75% dell’unità, altrimenti è da classificare come bosco misto. Nel territorio comunale occupano una superficie pari a 2063,4 ha, pari a circa il 25,7% dell’intera area di Travo. Formazioni di conifere adulte: si tratta di formazioni vegetali nelle quali predominano le specie forestali costituite da conifere. Le formazioni di conifere adulte sono definite col criterio principale di chiusura delle chiome e subordinatamente con l’altezza media del soprassuolo, onde valorizzare al massimo la metodica aereofotointerpretativa. La superficie a conifere deve coprire almeno il 75% dell’unità altrimenti è da classificare come bosco misto. Nel territorio comunale occupano una superficie pari a 6,5 ha, pari circa lo 0,1% dell’intera area di Travo. Prati stabili: si tratta di superfici a copertura erbacea densa e con composizione floristica rappresenta principalmente da graminacee, non soggette a rotazione. Sono soprattutto pascolate, ma il foraggio può anche essere raccolto meccanicamente. Ne fanno parte i prati permanenti e i pascoli. Nel territorio comunale occupano una superficie pari a circa 253,6 ha, attorno al 3,1% dell’intera area di Travo. Seminativi: si tratta di superfici coltivate regolarmente arate e, generalmente sottoposte ad un sistema di rotazione. Occupano la maggior superficie dell’area di indagine, pari a circa 3900 ha, il 48% della superficie comunale. Vigneti: si tratta di superfici piantate a vigna; nel territorio comunale occupano una superficie pari a circa 170,1 ha, attorno al 2,2 % dell’intera area di Travo. Zone a prevalente affioramento litoide: si tratta di rocce nude, falesie, rupi e affioramenti. Non rientrano in questa voce le alluvioni fluviali, ciottolose o sabbiose prive di vegetazione poiché si presume che tali zone siano interessate con frequenza periodica dalle piene stagionali ordinarie. Nel territorio comunale si tratta in prevalenza di affioramenti ofiolitici, che occupano una superficie pari a circa 23,2 ha, attorno al 0,3% dell’intera area di Travo. Zone estrattive e discariche: si tratta di aree adibite all’estrazione di materiali inerti a cielo aperto, discariche e depositi. Sono compresi anche gli edifici e le istallazioni industriali associate. Nel territorio comunale occupano una superficie pari a circa 12 ha, attorno al 0,2% dell’intera area di Travo.

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Zone urbane: si tratta di aree caratterizzate dalla presenza di edifici. Nel territorio comunale occupano una superficie pari a circa 93,8 ha, attorno al 1,2% dell’intera area di Travo. Corsi d’acqua: vengono raggruppati in questa categoria tutti i corsi d’acqua naturali o artificiali che servono per il deflusso delle acque e comprendono l’alveo di piena ordinaria (inclusi gli argini). Nel territorio comunale occupano una superficie pari a 239,6 ha, attorno al 3% dell’intera area comunale.

Le attività agricole maggiormente sostenibili sono quelle rivolte alla produzione di vino e alla coltivazione della vite. In relazione all’uso del suolo vengono inoltre rappresentate in cartografia la localizzazione delle attività connesse all’agricoltura presenti nel territorio comunale quali: agriturismi, cantine - attività vitivinicole e aziende agricole e allevamenti. Tra queste attività si contano ben 6 agriturismi localizzati prevalentemente nelle zone più interessanti dal punto di vista paesaggistico - panoramico e naturalistico nei pressi di: loc.Poggiarello, vicino a Pigazzano, loc. Zucca d’Uomo, in confine con il comune di Gazzola, loc.Case Pivati nei pressi di Bobbiano, loc.Agliarino e Pietra nei pressi di Scarniago e nei centro di Castagneto nei pressi dell’abitato Cernusca. Vi sono inoltre quattro cantine che operano nel settore vitivinicolo curando produzione e vendita al dettaglio di vino, queste aziende sono dislocate nei pressi di: loc. Poggiarello, loc.Case Mulazzi vicino all’abitato dei Chiosi, loc.Bosco vicino a Travo e presso il centro di Donceto che con Rondanera presenta la maggior parte di vigneti inseriti nel territorio comunale. Per quanto riguarda le aziende agricole e gli allevamenti presenti nel territorio comunale si è deciso di rappresentare solo le principali aziende caratterizzate da una superficie coltivata superiore a 50 Ha. In generale la struttura dell’azienda agricola presente sul territorio travese è di modeste dimensioni,la superficie media dell’azienda agricola è di 14,44 ha, tra tutte le aziende presenti solo n.128 aziende (corrispondenti al 30% del totale) hanno superficie complessiva compresa tra 10-20 ha, n.66 aziende (corrispondenti al 16% del totale) hanno superficie complessiva compresa tra 20-50 ha, n.13 aziende (corrispondenti a 3% del totale) hanno superficie compresa tra 50 e 100 ha ed infine solo tre aziende hanno superficie complessiva che supera i 100 ha di terreno. Complessivamente le aziende agricole presenti nel territorio di Travo rappresentano il 4,7% delle aziende della provincia di Piacenza. Dall’analisi specifica riguardante l’attività agricola all’interno del comune di Travo (per cui si rimanda alla lettura della relazione del quadro conoscitivo contenuta

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all’interno del sistema demografico ed economico) si evince come negli ultimi vent’anni si sia verificata una progressiva chiusura delle aziende agricole nella montagna piacentina e anche nel territorio travese. Il fenomeno di abbandono dei terreni agricoli è confermato anche dall’analisi dei dati occupazionali che evidenziano il forte calo dei soggetti impiegati nel settore, la loro sempre più elevata età e inoltre la mancanza del ricambio generazionale.

In base a quanto sopraesposto si può quindi affermare che a livello comunale è necessario promuovere incentivi a favore dell’agricoltura nel suo ruolo di governo del territorio poiché contribuisce alla costruzione degli aspetti paesaggistici di rilievo del territorio, alla salvaguardia del paesaggio rurale e forestale, alla cura e al mantenimento dell’assetto idrogeologico.

Il territorio rurale presente è quindi riconosciuto come ambito agricolo caratterizzato da una forte componente paesaggistica; la varietà degli appezzamenti delle colture messe a dimora, il sistema di arginature, le scoline, e filari di alberi caratterizzano e testimoniano l’antropizzazione del territorio nel corso dei secoli. La forte presenza di aree ad alto valore naturalistico deve favorire, inoltre, attività di tutela, potenziamento della biodiversità o attività agricole specifiche che non alterino gli assetti territoriali.

I dati sintetici, relativi al comune di Travo, della dotazione di suolo agricolo, sono i seguenti:

superficie agricola Superficie comunale SAU SAU/abitanti (ha) (ha)

4.809 8.033,1 3.205 1,56

Sulla base degli approfondimenti sviluppati dall’Amministrazione Provinciale sulla dotazione di suolo agricolo, valutata nel corso del periodo 1988-2000, risulta che nel comune di Travo l’indice SAU, in linea con l’andamento generale, tende a diminuire in modo abbastanza netto.

Il significato della drastica riduzione di superficie agricola totale in montagna, al contrario del fenomeno verificatosi in pianura, è da individuarsi nel veloce e progressivo

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abbandono dei territori montani da parte degli agricoltori più anziani e dei titolari delle aziende più piccole.

L’abbandono delle aziende ha significato al contempo l’incoltura dei campi, riconquistati progressivamente dal cespuglieto e dal bosco, nonché l’abbandono del presidio idrogeologico del territorio, della manutenzione delle difese dei versanti, delle carraie, dei drenaggi e degli scoli delle acque, e così via. L’abbandono dell’agricoltura montana, che si riflette chiaramente nella perdita di superficie agricola, ha dunque significato per un verso un benefico aumento della superficie forestale (seppure dominata spesso da essenze alloctone e infestanti, quali la robinia), ma per l’altro un progressivo dissesto e degrado generale del territorio montano, reso così sempre più vulnerabile nei confronti degli eventi climatici.

La vocazione agricola del territorio comunale secondo gli elaborati della pianificazione sovraordinata redatti in occasione dell’aggiornamento del PTCP dell’anno 2007 è contraddistinta (in riferimento all’estratto della tavola sotto riportata) dalla suddivisioni in macroaree identificate con colorazione riferita a otto classi tipologiche di suolo riportate nella legenda estratta dalla tavola del PTCP qui sotto riportata. La vocazione agricola del territorio comunale di Travo – estratto dalla carta C3.2 Carta della capacità d’uso dei suoli ai fini agroforestali – Quadro Conoscitivo allegato al Documento Preliminare del PTCP 2007

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A prima vista si nota come la maggior parte dei suoli comunali sono caratterizzati dalle seguenti classi: IV classe (identificata da colore rosso), VI classe (identificata da colore verde chiaro) VII classe + VI classe (verde scuro con tratteggio verde chiaro) e in parte II classe (identificata da colore giallo) presente nelle zone limitrofe alle sponde del fiume localizzate a nord e a sud del capoluogo. In particolare queste ultime parti classificate come suoli di II classe contengono specifiche legate ai codici identificativi sulle limitazioni d’uso dei suoli. Rispettivamente è possibile osservare dalla legenda riportata in estratto che ad ogni classe corrispondono specifiche caratteristiche: “IV CLASSE: suoli con limitazioni molto severe che restringono la scelta delle piante e/o richiedono una gestione molto accurata. Quando questi suoli sono coltivati è richiesta una gestione molto accurata e le pratiche di conservazione sono difficili da applicare e da mantenere. Possono essere utilizzati per colture, pascolo,boschi, praterie o riparo e nutrimento per la fauna selvatica. Possono essere adatti solo a due o tre delle colture comunemente praticate oppure il raccolto prodotto può essere basso rispetto agli imput per un lungo periodo di tempo. VI CLASSE: suoli con limitazioni che li rendono generalmente imuttilizzabili per la coltivazione e limitano il loro uso principalmente al pascolo o prateria , boschi o riparo e nutrimento per la fauna selvatica. Le condizioni dei suoli sono tali per cui è consigliabile effettuare miglioramenti dei pascoli e delle praterie, se necessari quali semine, calcitazioni, fertilizzazioni e regimazioni delle acque tramite fossi perimetrali , fossi drenanti e fossi trasversali. VII CLASSE: suoli con limitazioni molto severe che li rendono inutilizzabili per la coltivazione e restringono il loro uso principalmente al pascolo, al bosco o alla vegetazione spontanea. Le condizioni dei suoli sono tali per cui è sconsigliabile attuare miglioramenti dei pascoli o delle praterie quali semine, calcinazioni, fertilizzazioni, regimazione delle acque con fossi perimetrali, canali di scolo, fossi trasversali. Nel caso del territorio comunale caratterizzato da suolo misto: verde scuro con tratteggio verde chiaro il colore di fondo si riferisce alla capacità d’uso dei suoli dominanti, mentre il tratteggio riguarda quella dei suoli subordinati. CLASSE II: suoli con qualche limitazione che riduce la scelta di piante e/o richiedono speciali pratiche di conservazione. Richiedono inoltre un’accurata gestione del suolo,

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comprendente pratiche di conservazione, per prevenire il deterioramento o per migliorare la relazione con aria e acqua quando il suolo è coltivato. Le limitazioni sono poche e le pratiche sono facili da attuare. I suoli possono essere utilizzati per piante coltivate, pascolo, praterie, boschi, riparo e nutrimento per la fauna selvatica. Nello specifico tra i suoli classificati vicini alle sponde del fiume Trebbia vi sono aree con codice specifico di limitazione d’uso del suolo: - Area a nord della loc.Scrivellano: di classe II, identificata dai codici w2 e s3 che indicano rispettivamente, limitazioni dovute all’eccesso idrico per rischio inondazione e limitazioni dovute al suolo con pietrosità superficiale. - Area loc. Case Marchesi: di classe II con limitazioni dovute al suolo per lavorabilità - Area Monte Pillerone: di classe VI, identificata dai codici e1, 3 e c2 che indicano limitazioni dovute al rischio di erosione per inclinazione del pendio e limitazioni dovute ad interferenza climatica - Area limitrofa loc. Le Piane: di classe IV identificata dai codici s1, 3 e w2 che indicano limitazioni dovute a profondità utile per radici e presenza suolo con pietrosità superficiale ed inoltre limitazioni dovute ad eccesso idrico per rischio di inondazione - Area a nord del capoluogo: di classe II con limitazioni per lavorabilità del suolo - Area a sud del capoluogo: di classe II e IV con codici s1,3 e w2 e quindi limitazioni dovute a profondità utile per radici e presenza suolo con pietrosità superficiale ed inoltre limitazioni dovute ad eccesso idrico per rischio di inondazione - Area limitrofa alla loc. Zanrè: di caratteristiche analoghe all’area sopra citata - Area limitrofa all’abitato di Due Bandiere: di classe VII e caratteristiche analoghe all’area sopra citata

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SINTESI CONCLUSIVA - PUNTI DI FORZA E CRITICITA’ DEL SISTEMA TERRITORIALE

SISTEMA INSEDIATIVO TERRITORIALE

Punti di forza/opportunità: - Localizzazione geografica favorevole per il comune situato tra Piacenza e Bobbio, nelle vicinanze di Rivergaro e Perino che contribuiscono ad una elevata qualità nell’offerta dei servizi rivolti alla popolazione - la favorevole posizione del capoluogo e delle principali località abitate in tangenza alla strada statale 45 (caratterizzata da notevole flusso di popolazione) caratteristica positiva legata al o sviluppo dell’offerta turistica

Punti di debolezza/minacce: - Necessario ammodernamento della strada statale 45 per favorile accessibilità al territorio comunale

SISTEMA INSEDIATIVO STORICO URBANO E RURALE

Punti di forza/opportunità: - Presenza di tessuti storici in centri e nuclei abitati riconosciuti come importante testimonianza storica e presidio antropico del territorio - Ricchezza di zone e beni di valore storico-architettonico e archeologico di interesse testimoniale - Presenza di architetture rurali che hanno mantenuto i caratteri tipologici e costruttivi originari - Presenza rilevante di sistemi insediativi storici a connotazione specifica (castelli e ville) - Ricchezza di percorsi storici e panoramici

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Punti di debolezza/minacce: - Recupero dell’edificato e in alcune situazioni, del contesto locale, non congrui alle permanenze riconoscibili (perdita della qualificazione architettonica dell’architettura dei luoghi) - Mancanza di relazione fra la produzione edilizia del dopoguerra e il contesto storico - Modifica della morfologia dei nuclei rurali attraverso l’aggiunta di nuovi corpi o il sopralzo e ampliamento di quelli esistenti che causano l’altrazione delle caratteristiche originarie di alcuni edifici dovuta soprattutto all’uso di materiali impropri - Trasformazioni d’uso degli insediamenti rurali incontrollate attraverso interventi edilizi intrusivi che hanno in alcuni casi alterato caratteri originali degli edifici - Degrado e abbandono di alcune emergenze storico-architettoniche per mancanza di politica programmata volta a favorire il recupero e il riuso compatibile con i caratteri originari di questi edifici

SISTEMA INSEDIATIVO DEI TERRITORI URBANIZZATI

Punti di forza/opportunità: - Buona quantità e qualità di dotazioni territoriali e servizi alla popolazione nel capoluogo - Adeguato dimensionamento quantitativo delle aree destinate a dotazioni territoriali

Punti di debolezza/minacce: - scarsa attuazione delle aree di dotazioni territoriali al di fuori del capoluogo

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SISTEMA DELLE RETI TECNOLOGICHE E DELLA QUALITA’ ECOLOGICO- AMBIENTALE

Punti di forza/opportunità: - adeguati sistemi di rete in relazione alla popolazione esistente - generale buona qualità di acqua, aria e suolo

Punti di debolezza/minacce:

- qualità dell'aria: si osservano occasionali superamenti dei valori limite di PM10 e di ozono, secondo dinamiche stagionali. I superamenti dei valori limite di PM10 si registrano nella stagione invernale, molto probabilmente per l'apporto degli impianti di riscaldamento ed in misura minore per incrementi sporadici del traffico automobilistico.

- qualità delle acque: nella stagione estiva la criticità prevalente è costituita dal difficoltoso mantenimento del fabbisogno idrico in alcune frazioni. L'esame della potenzialità degli impianti di depurazione ha evidenziato la piena efficienza del servizio, che garantisce un ulteriore margine di trattamento pari a 1.679 A.E. residui. Il dato dovrà essere opportunamente confrontato con le ipotesi di nuovo sviluppo insediativo.

- qualità del suolo: non si evidenziano criticità

- rifiuti: non si evidenziano criticità

- campi elettromagnetici: non si evidenziano criticità

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SISTEMA DELLE INFRASTRUTTURE PER LA MOBILITA’

Punti di forza/opportunità: - la rete viaria comunale non evidenzia particolari criticità di carattere distributivo; la rete costituita dalla doppia trama sovracomunale (statale e provinciale) e locale collega in modo capillare tutti i centri e le località abitate - la favorevole posizione del capoluogo e di alcune principali frazioni in tangenza alla strada statale 45 favorisce lo sviluppo dell’offerta turistica - presenza di numerosi tracciati viari minori da potenziare nella logica di trasformazione per lo sviluppo dell’offerta turistica - presenza di numerosi itinerari escursionistici e ciclopedonali di rilievo tra cui un particolare percorso escursionistico di interesse europeo da potenziare e promuovere in una logica legata all’offerta turistica - il trasporto pubblico è caratterizzato da una buona copertura territoriale sia tra Travo e gli altri capoluoghi comunali sia a livello di connessione locale all’interno del territorio comunale.

Punti di debolezza/minacce:

- immissione per strade comunali che servono centri abitati: Le Piane, Denavolo, Case Marchesi-Pigazzano e nei fine settimana anche il capoluogo risulta di difficile accessibilità - rettifica del restante tratto del tracciato su territorio comunale da eseguirsi migliorando la sede stradale attuale e risolvendo il problema del raccordo tra vecchio e nuovo tracciato in loc.Cernusca - carenza di una chiara definizione dei sistemi e dei tracciati legati alla mobilità ciclabile e pedonale - carenza della definizione delle prestazioni che le infrastrutture devono possedere in termini di sicurezza, sezione, capacità di carico, al fine di garantire livelli di funzionalità, accessibilità e fruibilità ai sistemi insediativi - carenza generalizzata di aree destinate a parcheggio pubblico

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SISTEMA DEL TERRITORIO RURALE

La forte presenza di aree ad alto valore naturalistico sottolinea l’importanza di favorire attività di tutela o potenziamento della biodiversità o attività agricole specifiche che non alterino gli assetti territoriali. In accordo con lo strumento di pianificazione sovracomunale (PTCP) si riconoscono all’interno della varietà del territorio rurale una serie di “punti di forza/opportunità” e di “punti di debolezza/minacce” da approfondire nell’azione di pianificazione volte alla salvaguardia e alla valorizzazione di questo territorio.

Punti di forza/opportunità: - territori caratterizzati da un’alta vocazionalità alle produzioni tipiche di elevata qualità certificata - diffusione dei sistemi di produzione e pratiche agricole con elevato grado di sostenibilità ambientale ( produzione integrata e biologica) - dominanza ed estensione di elementi naturalistici nelle loro forme più evolute - presenza di diverse forme di tutela delle emergenze naturalistiche (SIC e ZPS) - valori paesaggistici e culturali connessi allo sviluppo di attività integrative dei redditi - equilibrata compresenza di attività agricola,zootecnica, risorsa silvicola, risorsa ambientale - ampie possibilità di sviluppo di una agricoltura multifunzionale, connessione con fattori di sviluppo integrato del territorio (percorso enogastronomico – attività agrituristiche – zone di fruibilità ricreativa del territorio)

Punti di debolezza/minacce: - rischio idrogeologico e della degenerazione dei soprassuoli, diffusa presenza dei fenomeni di dissesto attivi e potenziali - alterazione e/o scomparsa, in alcuni contesti dei caratteri del paesaggio tradizionale - abbandono della manutenzione dell’attività di raccolta di prodotti del sottobosco, dovuta alla cessazione della attività agropastorali - degrado delle strutture edilizie causato dall’abbandono di molte architetture rurali di valore testimoniale e dei relativi spazi pertinenziali e conseguente compromissione dell’assetto paesaggistico

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- ampliamento delle corti rurali con l’aggregazione di elementi in modo disorganico allo schema morfologico originario e con l’utilizzo di materiali dissonanti o fuori “scala” con quelli dell’insediamento esistente - progressivo abbandono del territorio e delle pratiche agricole, che generano scompensi idrogeologici e geomorfologici, specie nelle aree più acclivi - modificazione della morfologia dei nuclei rurali attraverso l’aggiunta di nuovi corpi o il sopralzo ed ampliamento di quelli esistenti, con modalità che cancellano le caratteristiche originarie degli edifici a causa dell’uso di materiali impropri e di anomale soluzioni costruttive (coperture,cornicioni,camini e torrini di areazione, balconi) - abbandono dell’attività agricola verso la montagna, con rischio di degrado progressivo dell’ambiente e del paesaggio - degrado e abbandono delle emergenze di valore storico-architettonico per mancanza di una politica programmata di restauro dei monumenti o cancellazione dei caratteri originali delle emergenze storico architettoniche inserite nel paesaggio. - inserimento di nuovi edifici non coerenti con il sistema insediativo e sfruttamento intensivo del suolo attraverso la nuova edificazione - abbandono o distruzione della vegetazione naturale o seminaturale del paesaggio agrario - progressiva inaccessibilità e scomparsa dei sentieri - impoverimento delle varietà di specie arboree presenti e prevalenza delle specie dominanti - scarsa regimazione delle acque superficiali che provoca fenomeni di dissesto rendendo il versante meno fruibile e compromettendone le caratteristiche paesaggistiche - alterazione delle visuali esistenti lungo i percorsi panoramici

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Allegato:

– Analisi dei tratti di viabilità panoramica di interesse comunale

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La metodologia di analisi e la schedatura dei tratti di viabilità panoramica

Ai sensi dell’art.28 delle NTA del PTCP vigente il Comune nel proprio strumento urbanistico ha proceduto alla verifica dei tratti di viabilità panoramica individuati dalla pianificazione provinciale sovraordinata all’interno del territorio comunale ed ha analizzato tali tratti questo specifico elaborato allegato alla Relazione del Sistema Territoriale del quadro conoscitivo. A partire dalle analisi di PTCP e dalla schedatura specifica dei tratti provinciali contenuta nell’All. C1.6 (R) del PTCP si è provveduto a verificare i tratti individuati all’interno del territorio comunale attraverso sopraluoghi in sito e se ne è verificata la rispondenza con l’individuazione provinciale. Dalle analisi svolte si è rilevato l’effettiva correttezza dell’individuazione di viabilità panoramica sulla base della metodologia contenuta nel PTCP e pienamente condivisa a livello comunale. La percorrenza dei tratti di viabilità panoramica permette, infatti, una visione privilegiata degli elementi panoramici più importanti del contesto, prime tra tutte le emergenze naturalistiche e a seguire quelle antropiche. Tra gli elementi di rilievo emergono la valle del fiume Trebbia e la valle del torrente Luretta, il rilievo del monte Pillerone, il rilievo della Pietra Parcellara, l’insediamento storico di Bobbiano con Torrione e Chiesa di S.Michele Arcangelo e i due insediamenti castrensi di Statto e Scrivellano. Si conferma, quindi in generale la previsione dei tratti individuati a livello provinciale e si specifica inoltre che non si è rilevata la presenza di elementi fisici o antropici che generano criticità per quanto riguarda la percezione visiva degli elementi paesaggistici di rilievo. In considerazione della constatazione che il valore paesaggistico riguarda comunque in modo diffuso tutto il contesto territoriale, a livello comunale non si ritiene necessario individuare nuovi tratti di viabilità panoramica. In sede di PSC si provvederà a redigere apposita normativa per la salvaguardia dei tratti panoramici e di tutto il territorio comunale con valenza paesaggistica. Nello specifico a seguito di sopralluogo e verifica del tracciato panoramico identificato dal PTCP con cod.5 si è rilevato che erroneamente l’individuazione grafica provinciale comprende nella viabilità panoramica un tratto di strada interpoderale in ghiaia (da loc. Cella a incrocio con loc. San Giorgio) e un secondo tratto ad oggi non più esistente (da loc. Bergonzi a nuovo cimitero di Bobbiano). Due estratti cartografici riportati di seguito evidenziano le differenti individuazioni. Si è quindi proceduto in sede di redazione del PSC a rettificare il tratto di viabilità panoramica coincidente con l’attuale tracciato percorribile che ricalca la strada comunale. Per approfondimenti si rimanda alla scheda specifica n.4 – tratti di viabilità panoramica.

218

Tratto individuato dal PTCP con cod.13 Tratto individuato dal PSC comunale

Si riporta di seguito l’elenco dei tratti di viabilità panoramica di interesse comunale:

COD. ID COD. ID Km RIF. TAV. QUADRO LOCALIZZAZIONE TRATTO RIF. TAV. PSC COMUNE PROVINCIA da I a appross. CONOSCITIVO

1 14 Croara Nuova - Statto 2,1 D5 e C9 – parte c PSC 5 a

2 6 Statto - Torrazzo 3,4 D5 e C9 – parte c PSC 5 a

3 5 Monticello - Stradella 1,9 D5 e C9 – parte c PSC 5 a

4 13 Case Rotte - Cà Foschi 2,8 D5 e C9 – parte c PSC 5 a

5 32 Travo – Due Bandiere 5,7 D5 e C9 – parte c PSC 5 a

Per poter procedere ad elaborare la schedatura dei tratti di interesse comunale si è proceduto ad attribuire ad ogni tratto un codice identificativo comunale.

219 Tratto da CROARA NUOVA a STATTO - SCHEDA N° 1 Comune di Travo - PC-

COMUNE DI TRAVO - PC

PIANO STRUTTURALE COMUNALE L.R. 20/2000

- QUADRO CONOSCITIVO -

Viabilità Panoramica

Tratto da CROARA NUOVA a STATTO

Rif. Tav n° Scheda n° QC-Tav. C2 1

INDIVIDUAZIONE DEL TRATTO E SUE CARATTERISTICHE Cod. id. Provincia: 14 Individuazione Tratto Provincia: da Gragnano T.se a Rivergaro Localizzazione Provincia: da Rivalta a Statto Cod. id. Comune:1 Individuazione Tratto Comune: da Croara Nuova a Statto; Trattasi di tratto di strada provinciale S.P.40 a percorrenza carrabile, caratterizzata da manto in asfalto. Km (approssimativi): 2

COMPOSIZIONE DEL PAESAGGIO Il contesto paesaggistico - ambientale è caratterizzato dalla compresenza della componente agricola, urbanizzata e boscata. Il tracciato è caratterizzato da visuali privilegiate sul paesaggio che inquadrano i seguenti elementi: elementi naturali: area boscata Croara, area boscata Monte Pillerone, fiume Trebbia, arbusti e associazioni arboree ripariali nei pressi dell'alveo fluviale e degli affluenti minori, formazioni vegetazionali lineari; elementi antropici: mosaico agricolo caratterizzato principalmente da seminativi, agglomerato urbano di Rivergaro e Pieve Dugliara, nuclei storici di Pigazzano e Statto, nucleo rurale denominato Casone. Tra gli elementi storico-culturali si individuano: l'architettura fortificata del castello di Statto, la Chiesa di S.Antonio Abate a Statto, la Chiesa di S.Agata a Rivergaro e l'insediamento religioso di S.Pietro Apostolo a Pieve Dugliara.

PANORAMICITA' Leggibilità degli elementi: Il percorso si sviluppa lungo il versante, segna la struttura poderale con la chiara visione degli insediamenti agricoli. Ricchezza di elementi: La presenza di borghi medioevali con strutture fortificate, e la presenza di boschi lungo alcuni tratti, evidenzia il passaggio attraverso paesaggi con struttura naturale ed antropica diversificata. Composizione del quadro visivo: La struttura agricola del paesaggio è condizionata dalla presenza di strutture insediative recenti situate prevalentemente in sponda destra del fiume Trebbia nell'area dell'agglomerato urbano di Rivergaro e Pieve Dugliara. Il tracciato panoramico risale il territorio di prima collina e consente la visione all'orizzonte degli insediamenti urbani della pianura oltre che dei primi crinali collinari e una visione parziale del fiume Trebbia. Scenari di riferimento: Visione del nucleo storico di Pigazzano e dell'emergenza paesaggistica del Monte Pillerone (bene paesaggistico vincolato ai sensi dell' art.136 D.Lgs 42/2004 e s.m.i) dell'agglomerato urbano di Rivergaro e Pieve Dugliara. Visione in primo piano della Chiesa di S.Antonio Abate a Statto e dell'architettura fortificata del castello di Statto. Problematiche del tracciato: Instabilità del suolo che provoca frequenti interruzioni e danni alla sede stradale. Si segnala inoltre la presenza di spazi di sosta non attrezzati lungo la carreggiata. 220 Tratto da CROARA NUOVA a STATTO - SCHEDA N° 1 Comune di Travo - PC-

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Vista 7 Vista 8 221 Tratto da CROARA NUOVA a STATTO - SCHEDA N° 1 Comune di Travo - PC-

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222 Tratto da STATTO a TORRAZZO - SCHEDA N° 2 Comune di Travo - PC-

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Viabilità Panoramica

Tratto da STATTO a TORRAZZO

Rif. Tav n° Scheda n° QC-Tav. C2 2 INDIVIDUAZIONE DEL TRATTO E SUE CARATTERISTICHE Cod. id. Provincia: 6 Individuazione Tratto Provincia: da Gazzola a Statto Localizzazione Provincia: da Momeliano a Statto Cod. id. Comune: 2 Individuazione Tratto Comune: da Statto a Torrazzo; Trattasi di tratto di strada comunale a percorrenza carrabile, caratterizzata da manto in asfalto. Km (approssimativi): 3,4

COMPOSIZIONE DEL PAESAGGIO Il contesto paesaggistico - ambientale è caratterizzato dalla compresenza della componente agricola e boscata. Il tracciato è caratterizzato da visuali privilegiate sul paesaggio che inquadrano i seguenti elementi: elementi naturali: area boscata Monte Pillerone, ambito fiume Trebbia, arbusti e associazioni arboree ripariali, formazioni vegetazionali lineari; elementi antropici: mosaico agricolo caratterizzato principalmente da seminativi e vigneti, nuclei storici di Statto, Scrivellano e Pigazzano, nuclei e aggregati rurali. Tra gli elementi storico-culturali si individuano: l'architettura fortificata del castello di Statto e di Scrivellano, la Chiesa di S.Antonio Abate a Statto, la Chiesa di S.Maria Assunta a Pigazzano, edificio di interesse architettonico in loc. Colombara adibito a struttura ricettiva.

PANORAMICITA' Leggibilità degli elementi: Percorso che si sviluppa a mezzacosta, permette la visione del mutamento di paesaggio dalla pianura alla pedecollina, con gli elementi caratteristici che li differenziano. Ricchezza di elementi: I diversi tipi di appoderamento che si sviluppano della pianura alla collina con la forte rappresentatività delle costruzioni rurali e fortificate mettono in risalto lo storico sfruttamento del suolo ai fini agricoli. Composizione del quadro visivo: Maglia dell'appoderamento sul versante con regolarità e definizione delle partiture, area boscata sul crinale collinare, zona a valle di transizione con presenza di associazioni arboree ripariali nei solchi incisi dai rii e tracce di filari di gelsi. Visione aperta all'orizzonte degli insediamenti urbani della pianura oltre che dei primi crinali collinari e visione dell'alveo fluviale del Trebbia. Scenari di riferimento: Visione a monte del nucleo storico di Pigazzano con la Chiesa di S.Maria Assunta e dell'emergenza paesaggistica del Monte Pillerone (bene paesaggistico vincolato ai sensi dell' art.136 D.Lgs 42/2004 e s.m.i). Visione sul versante dell'architettura fortificata del castello di Scrivellano e dei nuclei e aggregati rurali. Problematiche del tracciato: Instabilità del suolo che provoca frequenti interruzioni e danni alla sede stradale. Si segnala inoltre la presenza di spazi di sosta non attrezzati lungo la carreggiata. 223 Tratto da STATTO a TORRAZZO - SCHEDA N° 2 Comune di Travo - PC-

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Vista 6 Vista 7 224 Tratto da STATTO a TORRAZZO - SCHEDA N° 2 Comune di Travo - PC-

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Vista 13 225 Tratto da MONTICELLO a STRADELLA - SCHEDA N° 3 Comune di Travo - PC-

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Viabilità Panoramica

Tratto da MONTICELLO a STRADELLA

Rif. Tav n° Scheda n° QC-Tav. C2 3

INDIVIDUAZIONE DEL TRATTO E SUE CARATTERISTICHE Cod. id. Provincia: 5 Individuazione Tratto Provincia: da a Monticello Localizzazione Provincia: da Arola a Case Bulla Cod. id. Comune: 3 Individuazione Tratto Comune: da Monticello a Stradella; Trattasi di tratto di strada comunale a percorrenza carrabile, caratterizzata da manto in asfalto, il tratto da La Moia a Stradella si trova al di fuori del confine comunale di Travo (Comune di Gazzola). Km (approssimativi): 1,9 COMPOSIZIONE DEL PAESAGGIO Il contesto paesaggistico - ambientale è caratterizzato dalla compresenza della componente agricola e boscata. Il tracciato ricalca un percorso di crinale minore che consente visuali aperte sul paesaggio che caratterizza la Val Trebbia nella parte ricadente all'interno del territorio amministrativo del Comune di Travo e la Val Luretta nella parte ricadente nel territorio amministrativo del Comune di Gazzola. Il percorso panoramico consente inoltre la visione in secondo piano dei rilievi collinari che caratterizzano il Comune di Piozzano. In particolare nel tratto preso in esame le visuali panoramiche inquadrano i seguenti elementi: elementi naturali: Monte Pillerone, Pietra Parcellara e Pietra Perduca, Monte Travo, Monte Boffalora, valle del fiume Trebbia, arbusti, associazioni arboree, formazioni vegetazionali lineari e aree boscate. Si segnala inoltre la vista al di fuori del territorio comunale del Monte Assano e Monte Colombano; elementi antropici: mosaico agricolo caratterizzato principalmente da seminativi, nuclei e aggregati rurali diffusi. Tra gli elementi storico-culturali si individuano: al di fuori del territorio comunale l'architettura fortificata del castello di Monticello e di Monteventano. PANORAMICITA' Leggibilità degli elementi: Percorso di crinale minore che ricalca parte del confine comunale tra Travo e Gazzola. Il tracciato definisce uno dei crinali spartiacque tra Val Trebbia e Val Luretta permettendo una visione ottimale del contesto ambientale, insediativo e poderale attraverso una visuale panoramica che inquadra le vicine valli. Ricchezza di elementi: Lungo il tracciato si trovano edifici storici; dai versanti si nota lo sfruttamento a seminativo e bosco del territorio in cui sono presenti aziende agricole e nuclei abitati. Composizione del quadro visivo: Nella parte terminale del tracciato compare in modo diffuso il bosco mentre nella parte centrale si nota l'appoderamento con radici storiche consolidate. Visione aperta all'orizzonte delle valli del Nure e del Luretta. Scenari di riferimento: Visione verso la Val Trebbia dell'emergenza paesaggistica del Monte Pillerone (bene paesaggistico vincolato ai sensi dell' art.136 D.Lgs 42/2004 e s.m.i), dell'affioramento ofiolitico della Pietra Parcellara e Pietra Perduca. Visione al di fuori del Comune di Travo verso la Val Luretta dell' architettura fortificata del castello di Monteventano. Visione in adiacenza al tracciato panoramico del fortilizio di Monticello ricadente nel territorio del contermine Comune di Gazzola. Problematiche del tracciato: Si segnala inoltre la presenza di spazi di sosta non attrezzati lungo la carreggiata. 226 Tratto da MONTICELLO a STRADELLA - SCHEDA N° 3 Comune di Travo - PC-

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Vista 4 227 Tratto da MONTICELLO a STRADELLA - SCHEDA N° 3 Comune di Travo - PC-

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Vista 10 228 Tratto da CASE ROTTE a CA’ FOSCHI - SCHEDA N° 4 Comune di Travo - PC-

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Tratto da CASE ROTTE a CA’ FOSCHI

Rif. Tav n° Scheda n° QC-Tav. C2 4

INDIVIDUAZIONE DEL TRATTO E SUE CARATTERISTICHE Cod. id. Provincia: 5 Individuazione Tratto Provincia: da Bobbiano a Pietra Parcellara Localizzazione Provincia: da Cella a Cà Foschi Cod. id. Comune: 3 Individuazione Tratto Comune: da Case Rotte a Cà Foschi; Trattasi di tratto di strada in parte comunale e in parte provinciale (S.P.68) a percorrenza carrabile, caratterizzata da manto in asfalto. A seguito di sopralluogo e verifica del tracciato panoramico identificato dal PTCP con cod.5 si è rilevato che erroneamente l'individuazione grafica provinciale comprende nella viabilità panoramica un tratto di strada interpoderale in ghiaia (da loc. Cella a incrocio con loc. San Giorgio) e un secondo tratto ad oggi non più esistente (da loc. Bergonzi a nuovo cimitero di Bobbiano). Si è quindi proceduto in sede di redazione della presente scheda a rettificare il tratto di viabilità panoramica coincidente con l'attuale tracciato percorribile che ricalca la strada comunale. Km (approssimativi): 2,8 COMPOSIZIONE DEL PAESAGGIO Il contesto paesaggistico - ambientale è caratterizzato dalla compresenza della componente agricola-insediativa e boscata. Il tracciato è caratterizzato da visuali privilegiate sul paesaggio che inquadrano i seguenti elementi: elementi naturali: Monte Pillerone, Pietra Parcellara e Pietra Perduca e in secondo piano in direzione della Val Nure visione del Monte Denavolo, valle del fiume Trebbia, arbusti, associazioni arboree, formazioni vegetazionali lineari e aree boscate. Si segnala inoltre la presenza di boschetto di Querce in loc. San Giorgio vincolato ai sensi della L.R. 2/77; elementi antropici: mosaico agricolo caratterizzato principalmente da seminativi, nuclei e aggregati rurali diffusi tra cui le seguenti località: Poggio, Chiosi, Bergonzi, Cella e Cà Foschi. Tra gli elementi storico-culturali si individuano in adiacenza al tracciato il Torrione ed il complesso religioso di S.Michele Arcangelo a Bobbiano. PANORAMICITA' Leggibilità degli elementi: Il percorso si sviluppa lungo il versante segna la struttura poderale con la chiara visione dei nuclei aggregati agricoli. Ricchezza di elementi: Lungo il tracciato si trovano edifici storici; dai versanti si nota lo sfruttamento a seminativo e bosco del territorio in cui sono presenti aziende agricole e nuclei abitati. Composizione del quadro visivo: Il percorso è caratterizzato dalla principale visione dell'appoderamento con radici storiche consolidate. Visione aperta all'orizzonte della valle del Trebbia. In secondo piano rilievi collinari della Val Nure. Scenari di riferimento: Visione verso la Val Trebbia dell'emergenza paesaggistica del Monte Pillerone (bene paesaggistico vincolato ai sensi dell' art.136 D.Lgs 42/2004 e s.m.i), dell'affioramento ofiolitico della Pietra Parcellara e Pietra Perduca. Visione in adiacenza al tracciato panoramico dell'architettura fortificata del Torrione di Bobbiano con il complesso religioso della chiesa di S.Michele Arcangelo. Problematiche del tracciato: Instabilità del suolo che provoca frequenti interruzioni e danni alla sede stradale. Si segnala inoltre la presenza di spazi di sosta non attrezzati lungo la carreggiata. 229 Tratto da CASE ROTTE a CA’ FOSCHI - SCHEDA N° 4 Comune di Travo - PC-

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Vista 5 Vista 6 230 Tratto da CASE ROTTE a CA’ FOSCHI - SCHEDA N° 4 Comune di Travo - PC-

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231 Tratto da TRAVO a DUE BANDIERE - SCHEDA N° 5 Comune di Travo - PC-

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Tratto da TRAVO a DUE BANDIERE

Rif. Tav n° Scheda n° QC-Tav. C2 5 INDIVIDUAZIONE DEL TRATTO E SUE CARATTERISTICHE Cod. id. Provincia: 32 Individuazione Tratto Provincia: da Rivergaro S.S.45 a Bobbio Localizzazione Provincia: da Travo a Bobbio (esclusa galleria) Cod. id. Comune: 5 Individuazione Tratto Comune: da Travo a Due Bandiere; Trattasi di tratto di strada Statale S.S.45 a percorrenza carrabile, caratterizzata da manto in asfalto. Km (approssimativi): 5,7 COMPOSIZIONE DEL PAESAGGIO Il contesto paesaggistico - ambientale è caratterizzato dalla compresenza della componente agricola-insediativa, fluviale e boscata. Il tracciato è caratterizzato da visuali privilegiate sul paesaggio che inquadrano i seguenti elementi: elementi naturali: Monte Pillerone, Pietra Parcellara e Pietra Marcia in secondo piano in direzione della valle del Perino del Monte Armelio, alveo del fiume Trebbia, arbusti, associazioni arboree ripariali, formazioni vegetazionali lineari e aree boscate; elementi antropici: mosaico agricolo caratterizzato principalmente da seminativi e vigneti in loc. Donceto, nuclei di:Caverzago e Donceto e Travo situati sponda sinistra e del nucleo di Due Bandiere in sponda destra. Tra gli elementi storico-culturali si individuano in sponda sinistra il nucleo storico di Travo con le sue principale emergenze architettoniche, tracce dell'insediamento fortilizio e della chiesa di S.Stefano a Caverzago. Veduta in secondo piano verso valle dell'insediamento fortilizio del Castello di Montechiaro situato all'esterno del territorio comunale. PANORAMICITA' Leggibilità degli elementi: Visione del versante della sponda sinistra del fiume Trebbia con prevalente identificazione degli insediamenti e della loro composizione, come pure delle maglie poderali e delle essenze boscate. Ricchezza di elementi: Variabilità geomorfologica e naturalistica, con conseguente cambiamento dell'assetto vegetativo e insediativo. Composizione del quadro visivo: Il percorso è caratterizzato dalla principale visione dell'appoderamento con radici storiche consolidate. Visione aperta all'orizzonte della valle del Trebbia con visione all'orizzonte dei primi insediamenti urbani della pianura. Panoramica complessiva dell'insediamento urbano di Travo. Scenari di riferimento: Visione dell'alveo del fiume Trebbia, dell'emergenza paesaggistica del Monte Pillerone (bene paesaggistico vincolato ai sensi dell' art.136 D.Lgs 42/2004 e s.m.i), dell'affioramento ofiolitico della Pietra Parcellara e Pietra Marcia. Visione sul versante di sponda sinistra dell'insediamento agricolo di Donceto caratterizzato dalla presenza di vigneti. Problematiche del tracciato: Presenza in prossimità dalla loc. Cernusca del nuovo tracciato della S.S.45 (in direzione Bobbio) che insiste parzialmente sulle aree di pertinenza dell'alveo fluviale. Si segnala inoltre la presenza di spazi di sosta non attrezzati lungo la carreggiata. 232 Tratto da TRAVO a DUE BANDIERE - SCHEDA N° 5 Comune di Travo - PC-

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Vista 7 233 Tratto da TRAVO a DUE BANDIERE - SCHEDA N° 5 Comune di Travo - PC-

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