Piano Stralcio Delle Aree Aurifodine

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

Piano Stralcio Delle Aree Aurifodine REGIONE PIEMONTE - PARCO REGIONALE E SIC ZPS IT1180026 “CAPANNE DI MARCAROLO” PIANO STRALCIO DELLE AREE AURIFODINE INTERVENTI DI CONSERVAZIONE NATURALISTICA E VALORIZZAZIONE CULTURALE DELL’AMBIENTE GEOLOGICO E STORICO-MINERARIO DELLE VALLI GORZENTE E PIOTA Art. 5, par. 4, lett. e); art. 23 par. 3 I Variante al Piano dell’Area (D.C.R. n. 307-52921 del 10 dicembre 2009) Rilievi sul campo e contributi a cura di: Emanuele Biggi, Andrea De Giovanni, Enrico Lana, Alessandro Panci, Gabriele Panizza, Giuseppe Pipino, Roberto Toffoli. Coordinamento, adattamento e stesura a cura di Gabriele Panizza via Baldo, 29 15070 Lerma AL • Telefono:0143877825 • fax: 0143877825 • www.parcocapanne.it REGIONE PIEMONTE - PARCO REGIONALE E SIC ZPS IT1180026 “CAPANNE DI MARCAROLO” PIANO STRALCIO DELLE AREE AURIFODINE INTERVENTI PER LA CONSERVAZIONE NATURALISTICA E VALORIZZAZIONE CULTURALE DELL’AMBIENTE GEOLOGICO E STORICO-MINERARIO DELLE VALLI GORZENTE E PIOTA I. INQUADRAMENTO GENERALE, DESCRIZIONE 1.1 - Premessa Parlare di valorizzazione e conservazione dei siti minerari del territorio di Marcarolo può apparire argomento desueto: se le Aurifodine, depositi di ciottoli derivanti dal lavaggio delle sabbie aurifere attribuiti all’epoca romana, rappresentano una emergenza riconosciuta in ambito archeologico, le ex miniere d’oro disseminate principalmente lungo le ripide vallate torrentizie del Moncalero, Pio- ta e Gorzente, molte delle quali in fase di crollo e con sviluppo limitato, sono state nel tempo rele- gate a curiosità locali o a facile palestra per speleologi, nonostante il consistente materiale scientif- co pubblicato che ne attesta l’elevato interesse geologico e storico. Di fatto, con l’attivazione delle indagini scientifche relative alla biodiversità attuate dall’Ente Gestore del Parco naturale regionale e Sito di Importanza Comunitaria “Capanne di Marcarolo” è emersa l’urgenza e l’importanza di una rivalutazione e conservazione dei siti minerari abbandonati, quali importanti habitat per spe- cie tutelate a livello comunitario. Per questi motivi il contesto ambientale, storico e culturale delle ex miniere d’oro dell’Area protetta richiede uno sviluppo specifco all’interno del più ampio ambi- to di interesse delle aree Aurifodine, comprendenti le valli Gorzente, Piota e Orba, la cui individua- zione di massima è stata defnita dal Piano Territoriale Provinciale (vedi cap. II) . 1.2 - Aspetti culturali Le miniere rappresentano l’esemplifcazione più calzante della “old economy”, il settore dove maggiormente si è esplicata la materialità della produzione, dove più direttamente si è svolto il confronto fra il lavoro e la forma fsica del territorio. L’attività mineraria ha un atto di nascita che precede di molto l’avvento della rivoluzione indu- striale. E’ fuor di dubbio che il settore estrattivo abbia partecipato appieno alla modernizzazione indotta nel XIX secolo dall’applicazione delle nuove fonti energetiche (la macchina a vapore, l’aria compressa, ecc.) e dalla meccanizzazione di mansioni svolte prima manualmente, ma in molti casi l’inizio dell’attività mineraria può risalire ai romani, alle popolazioni italiche, o anche alla preisto- ria (cave di rame sul Garda). Molte miniere costituiscono quindi il luogo di un’attività plurisecola- re che si è accompagnata per un lungo tratto alla storia dei territori e delle popolazioni insediate, plasmandone le forme dell’economia e i modi di fare comunità. Inoltre, l’abbandono nel tempo delle attività scarsamente produttive, ha di fatto consentito che in molti territori le miniere si trasformassero in habitat assimilabili alle grotte naturali, ospitando una fauna troglofla caratteristica, sovente di grande valore naturalistico. E’ il caso delle Miniere delle Valli Piota e Gorzente, le cui specifcità assumono grande importanza per la conservazione di spe- cie di interesse comunitario, come il geotritone Speleomantes strinatii, endemismo dell’Italia nord occidentale. La biodiversità rappresenta un valore di fondamentale importanza per la conservazio- ne e il rilancio sostenibile dei territori cosiddetti “marginali”, caratterizzati da un assetto paesaggi- stico, agricolo e forestale che testimonia il passaggio dall’economia di sussistenza degli antichi nu- clei abitati all’importanza culturale, naturalistica e ricreativa per il presente, unitamente alle pro- duzioni agropastorali di qualità che si vanno pian piano affermando. via Baldo, 29 15070 Lerma AL • Telefono:0143877825 • fax: 0143877825 • www.parcocapanne.it REGIONE PIEMONTE - PARCO REGIONALE E SIC ZPS IT1180026 “CAPANNE DI MARCAROLO” La valorizzazione di un territorio fortemente condizionato dalla sua storia può pertanto divenire il contenitore dove è possibile depositare il passato, entro cui viene custodito il retaggio della identità di persone e luoghi, il che signifca considerare le risorse del presente in virtù della loro capacità di testimoniare il passato. Accade così che luoghi, impianti e strumenti di lavoro assumano valenza di bene culturale non per il valore intrinseco (rarità, bellezza etc.), ma in quanto capaci di rievocare modi di vita e valori che improntavano la cultura di una comunità in relazione all’ambiente, al la- voro, alle forme di socializzazione. La valorizzazione così intesa può avere un duplice ruolo: conservare da un lato, e dall’altro pro- muovere i valori delle culture locali, agendo con sempre maggiore attenzione e rispetto nel senso dell’identità naturalistica e storica di un territorio. Nell’ambito della tutela e valorizzazione delle cavità minerarie presenti nell’area del Sito di Impor- tanza Comunitaria e Parco regionale “Capanne di Marcarolo” è stato redatto il presente Piano stralcio delle aree Aurifodine, quale strumento di indirizzo per interventi che hanno come obietti- vo il recupero dei siti minerari e delle mulattiere a questi funzionali, la conservazione delle specie e degli habitat di interesse comunitario e la valorizzazione a scopo didattico delle cavità minerarie e dei percorsi di fruizione annessi. 1.3 - Cenni storici L’area in oggetto è anche sede di importanti e non comuni testimonianze storiche: si trova infatti nella zona di confne tra Piemonte e Liguria, nel territorio storicamente noto come “Oltregiogo ge- novese”, in particolare in area controversa fra la repubblica di Genova, il marchesato di Monferrato e il ducato di Milano, che qui avevano loro specifci feudi (Lerma, Casaleggio, Tagliolo, Mornese), al confne con l’ampio territorio genovese della Val Polcevera. Innumerevoli e storicamente pre- gnanti sono gli episodi di confittualità che vi si sono svolti e che hanno anche ingenerato particola- ri assetti territoriali (vedi articolo G. Pipino sull’Isola Territoriale di Lerma, nel bollettino del Co- mune). Un insolito aspetto di confittualità, legato a risorse naturali, risale ai primi anni del Cinquecento, quando è testimoniata la fabbricazione e la commercializzazione della calce con risvolti di contrab- bando e di condanne per illegali emissioni di bolle daziarie. La produzione locale della calce è pro- seguita fna alla fne dell’Ottocento, e ancora si registra la presenza di un piccolo edifcio per la cot- tura del minerale (calcinaia) in località Cascina Albergo Le prime testimonianze sullo sfruttamento delle miniere d’oro risalgono alla fne del Cinquecento, ad opera dei duchi di Mantova, che in quel periodo erano anche marchesi del Monferrato. Partico- larmente attiva è stata la coltivazione dei giacimenti nella seconda metà dell’Ottocento, e di questa, come delle ricerche eseguite nel corso del Novecento, esiste una abbondantissima documentazione originale presso il Museo Storico dell’Oro Italiano. 1.4 - Ambito di interesse del Piano stralcio Il Piano stralcio riguarda specifcamente il contesto territoriale dei siti minerari (ex miniere d’oro) delle valli Gorzente e Piota, ricadenti interamente nel Parco naturale regionale e Sito di Importanza Comunitaria IT1180026 “Capanne di Marcarolo”. Il comprensorio interessa i comuni di Bosio, Ca- saleggio Boiro, Lerma e Mornese. 1.5 - Principali caratteristiche geologiche dell’area analizzata L’area in oggetto è caratterizzata dalla presenza di estesi e ben evidenti afforamenti di rocce parti- colarmente rare ed interessanti, quali le ultramafti (rocce del mantello terrestre), in molteplici tipi e varietà metamorfche. Prevalgono le serpentiniti, ma sono ben evidenti le rare duniti e vari tipi di metabasiti; signifcative, per la loro posizione strutturale, sono anche litotipi carbonatici e loro for- via Baldo, 29 15070 Lerma AL • Telefono:0143877825 • fax: 0143877825 • www.parcocapanne.it REGIONE PIEMONTE - PARCO REGIONALE E SIC ZPS IT1180026 “CAPANNE DI MARCAROLO” me di afforamento e di aspetto tettonizzato. Particolarmente interessanti, anche per la loro rarità, sono gli afforamenti di brecce serpentinitiche silicizzate con presenza di oro, rocce indicate nella letteratura internazionale con il nome di “listwaeniti”, che sono piuttosto rare a livello mondiale. Lo sfruttamento di questi particolari giacimenti ha lasciato molte tracce, le più evidenti delle quali sono le gallerie, numerose seppur di limitato sviluppo. Nei periodi di siccità è anche possibile ve- dere i resti del Mulino dell’oro utilizzato nella seconda metà dell’Ottocento e ricoperto dalle acque del bacino artifciale detto Laghi di Lavagnina, costruito ai primi del Novecento. Molto ben evidente è una faglia di interesse regionale che attraversa, da nord a sud, tutta l’area, mettendo in contatto rocce di natura e origine diversa e determinando la presenza di un grosso “klippe”,
Recommended publications
  • Scarica Il Documento
    TRATTA A.C. MILANO – GENOVA III VALICO Sintesi non tecnica Relazione COMMESSA LOTTO FASE ENTE TIPO DOC. CODIFICA DOCUMENTO PROGR. REV. Pag. A301 0 R CV RG SA0000 001 A 1 di 114 INDICE QUADRO PROGRAMMATICO ......................................................................................... 4 1 IL PROGETTO NELLA LEGGE OBIETTIVO ............................................................................................. 4 2 LA PIANIFICAZIONE DI SETTORE........................................................................................................ 5 3 GLI STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE ........................................................................... 11 4 STATO DEI VINCOLI TERRITORIALI E AMBIENTALI.............................................................................. 15 5 INQUADRAMENTO AMMINISTRATIVO E STATO DELLA PIANIFICAZIONE COMUNALE ............................... 15 6 GLI ACCORDI E LE DETERMINAZIONI IN MERITO AL NUOVO COLLEGAMENTO FERROVIARIO.................. 17 7 DAL PROGETTO PRELIMINARE 2002 ALL’ATTUALE PROGETTO PRELIMINARE ..................................... 19 8 RAPPORTI DI COERENZA DEL PROGETTO PRELIMINARE 2003 CON LA PIANIFICAZIONE SETTORIALE E TERRITORIALE.................................................................................................................................. 21 9 GLI STRUMENTI DI CONCERTAZIONE DA ATTIVARE ........................................................................... 22 QUADRO PROGETTUALE..............................................................................................24
    [Show full text]
  • Le Aurifodine Dell'ovadese
    Giuseppe Pipino [email protected] LE AURIFODINE DELL’OVADESE Secondo la tradizione popolare, riportata in vecchi manoscritti, nella bassa piana del torrente Piota era esistita la mitica città di Rondinaria, presso la quale migliaia di schiavi erano obbligati, dai Romani, a raccogliere l’oro dalle sabbie: i cumuli di ciottoli residui e visibili in alcuni punti erano considerati il risultato dei “lavaggi”, quando non i ruderi della stessa città (PIPINO 1989, 1997, 2013). A GASTALDI (1862), si deve la prima segnalazione a stampa dei cumuli più montani, per la cui formazione abbozza una credibile ipotesi: “Trovandomi sopra un’altura, da cui l’occhio poteva abbracciare un buon tratto della valle del Corsente, ed osservando con meraviglia i cumuli di ciottoli di cui è letteralmente coperta la stretta zona di suolo piano, la quale corre parallelamente al torrente, supposi che là era stato praticato, in antico, un lavaggio di oro a mo’ di quelli che i Romani eseguirono alla Bessa, al piede della Serra d’Ivrea. Ebbi in seguito la soddisfazione di constatare che non mi era sbagliato; il signor Primard mi mostrò antichi utensili trovati in quel tratto di terreno, e mi disse che nel letto del torrente scorgonsi ancora oggidì avanzi di apparecchi in pietra destinati al lavaggio dell’oro”. Continuando, riporta poi alcune osservazioni scritte poco più di 10 anni prima dall’ing. Baldracco, in un rapporto manoscritto sulla statistica mineralogica di Genova: “...Sulla distesa di qualche chilometro il suolo di alcun breve spazio della pianura affacciasi, verso soprattutto il mulino di Casaleggio, quasi ovunque formato di ciottoli e massi di varia grossezza, e per tal guisa sconvolti e talora ammucchiati, da far chiaramente palese essere ciò l’opera dell’uomo anziché semplicemente delle acque.
    [Show full text]
  • Il Livello Dei Laghi Del Gorzente Calato Di 10 Metri
    La Stampa.it 08/08/2017 Gorzente sotto di 10 metri, si può attraversare a piedi La siccità ha trasformato la zona in un paesaggio lunare BOSIO Un paesaggio quasi lunare appare chi arriva ai laghi del Gorzente dal sentiero che parte del guado sotto il monte Tobbio, a Bosio. Appena ci si affaccia sulla diga del lago Lungo, si nota che l’invaso è quasi del tutto vuoto e l’isolotto sul quale sono cresciuti i pini, al centro dello specchio d’acqua nelle altre stagioni, è addirittura raggiungibile a piedi. Il livello delle acque è sceso di oltre dieci metri. La siccità si fa sentire sull’Appennino tanto che il Comune di Bosio, per la vicina frazione di Capanne di Marcarolo, da giugno ha imposto lo stop all’uso dell’acqua potabile durante la notte. Anche l’altro lago facente parte sistema di invasi del Gorzente, il Badana, è vuoto da oltre dieci anni. Non c’entra la siccità: sono in progetto un innalzamento della diga di vari metri e alcuni interventi per renderla più sicura ma l’iter a Roma è stato lungo, anche se dovrebbe concludersi a breve con il via ai cantieri. Il terzo lago, il Bruno o Lavezze, in provincia di Genova, è invece pieno d’acqua. Attualmente, tra carenza idrica e lavori, nei laghi del Gorzente, da cui si alimentano gli acquedotti di Genova, ci sono poco più di 3,6 milioni di metri cubi di acqua, pari al 57% della loro capacità. «La situazione del Lago Lungo e del Badana - spiegano dalla Mediterranea delle Acque (gruppo Iren) - non sta mettendo a rischio l’approvvigionamento idrico di Genova: è stata creata una rete di interconnessioni che evita la carenza».
    [Show full text]
  • Alessandria & Monferrato a To
    Always stay connected AlessAndriA & monferrAto Discover the area on: alexala.it one land, a thousand stories web app social www.alexala.it Art, History and Castles ∕ The Holy Ways ∕ Golf and Wellbeing ∕ Nature and Sport ∕ The Taste Trails Art, History and Castles ∕ The Holy Ways ∕ Golf and Wellbeing ∕ Nature and Sport ∕ The Taste Trails InFo InFo UnESCo World Heritage Alexala Piazza Santa Maria di Castello 14, Alessandria [email protected] Sites Info Ph +39 0131 288095 ∙ Fax +39 0131 220546 www.alexala.it Vineyard Landscape of Piedmont: Langhe-Roero and Monferrato www.paesaggivitivinicoli.it ALEXALA was created with the specific aim of giving the province the tools The full programme of our initiatives is with which the tourism potential of the area could be developed. packed with meetings, events, exhibitions and shows. To be kept up to date and not ALEXALA wants to make a positive contribution to the development of tourism miss anything visit our site: in the Alessandria area using two specific routes. www.alexala.it On one hand create a marketing oriented tourism programme which is able to satisfy, or better, anticipate the requests and demands of today’s tourists having always in mind customer satisfaction. On the other hand we try and promote synergy between institutions and private businesses. our Tourism Information offices (IATs) Alessandria Il Monferrato degli Infernot IAT di Piazza della Libertà, 1 Ph. +39 0131 51 51 11 www.ecomuseopietracantoni.it [email protected] www.cultural.it The Sacred Mounts of Piemonte and of Lombardia www.sacri-monti.com Acqui Terme Casale Monferrato Novi Ligure IAT di piazza Levi, 12 IAT di Piazza Castello di Casale M.
    [Show full text]
  • Il Disastro Di Molare Del 1935 in Valle Orba (Al): Un Vajont Dimenticato
    Geologia dell’Ambiente Periodico trimestrale della SIGEA Società Italiana di Geologia Ambientale oma 1/2011 ISSN 1591-5352 Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1 comma - DCB R Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. VITTORIO BONARIA 29 Il disastro di Molare del 1935 Geologo libero professionista e-mail: [email protected] in Valle Orba (AL): un Vajont sito web: www.molare.net GIOVANNI TOSATTI dimenticato Dipartimento di Scienze della Terra Università di Modena e Reggio Emilia e-mail: [email protected] sito web: www.terra.unimore.it PREMESSA Tutt’oggi, nel cuore della Valle Orba, pres- delle attività silvo-pastorali, agricole e vini- a Valle Orba è ubicata tra la Liguria ed so Bric Zerbino, è ancora presente la Diga Prin- cole delle valli piemontesi e l’inderogabile il Piemonte e si sviluppa da sud verso cipale, tradizionalmente denominata “la Diga necessità del controllo della risorsa idrica. nord all’interno dei territori provincia- di Molare”. Il Torrente Orba però non scorre più Di fronte alla dura opposizione a questi li di Genova, Savona ed Alessandria. nel vecchio alveo. La grande opera, situata progetti idraulici da parte di un consorzio for- LIl Torrente Orba, che ha origine dai rilievi all’interno di un’area umida di grande inte- mato da vari comuni della Valle Orba, primi dell’estremità orientale delle Alpi Liguri (M. resse naturalistico e circondata da versanti fra tutti Molare ed Ovada, venne stilata una Reisa 1183 m), è un affluente di destra del ripidi e boscosi, rappresenta ora, al pari delle serie di nuovi progetti che contemplavano la Fiume Bormida (Bacino del Po) e confluisce dighe del Vajont e di Gleno, un monumento produzione idroelettrica a favore dei comuni in esso poco a monte di Alessandria.
    [Show full text]
  • Consumption of Atmospheric Carbon Dioxide Through Weathering of Ultramafic Rocks in the Voltri Massif
    geosciences Article Consumption of Atmospheric Carbon Dioxide through Weathering of Ultramafic Rocks in the Voltri Massif (Italy): Quantification of the Process and Global Implications Francesco Frondini 1,* , Orlando Vaselli 2 and Marino Vetuschi Zuccolini 3 1 Dipartimento di Fisica e Geologia, Università degli Studi di Perugia, Via Pascoli s.n.c., 06123 Perugia, Italy 2 Dipartimento di Scienze della Terra, Università degli Studi di Firenze, Via La Pira 4, 50121 Firenze, Italy; orlando.vaselli@unifi.it 3 Dipartimento di Scienze della Terra dell’Ambiente e della Vita, Università degli Studi di Genova, Corso Europa 26, 16132 Genova, Italy; [email protected] * Correspondence: [email protected] Received: 1 May 2019; Accepted: 5 June 2019; Published: 9 June 2019 Abstract: Chemical weathering is the main natural mechanism limiting the atmospheric carbon dioxide levels on geologic time scales (>1 Ma) but its role on shorter time scales is still debated, highlighting the need for an increase of knowledge about the relationships between chemical weathering and atmospheric CO2 consumption. A reliable approach to study the weathering reactions is the quantification of the mass fluxes in and out of mono lithology watershed systems. In this work the chemical weathering and atmospheric carbon dioxide consumption of ultramafic rocks have been studied through a detailed geochemical mass balance of three watershed systems located in the metaophiolitic complex of the Voltri Massif (Italy). Results show that the rates of carbon dioxide consumption of the study area (weighted average = 3.02 1.67 105 mol km 2 y 1) are higher than ± × − − the world average CO2 consumption rate and are well correlated with runoff, probably the stronger weathering controlling factor.
    [Show full text]
  • Memorie Dell'accademia Urbense N
    ACCADEMIA URBENSE - OVADA FRANCESCA CACCIOLA SUL FEUDO DELLA ROCCA COMUNE DI ROCCA GRIMALDA 1994 (Memorie dell'Accademia Urbense n. s.) studi n° 13 collana a cura di A. Laguzzi Referenze fotografiche: Enzo Cacciola Composizione testi: Massimo Natali Un ringraziamento particolare agli attuali proprietari del castello di Rocca Grimalda: famiglia Spingardi; Renato Gastaldo, Alessandro Laguzzi e tutta l'Accademia Urbense di Ovada, Renato Lucchetti e gli amici del volo, Minuccia Moccagatta, Maria Assunta Orsi, Giorgio Perfumo. Giovanni Battista Scarsi, Giancarlo Subbrero. In copertina:documento di Alfredo D' Andrade del 1906 (collezione privata). Foto di retrocopertina: Enzo Cacciola La prima edizione di quest'opera è stata patrocinata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Torino con il patrocinio del Comune di Rocca Grimalda e dell'Accademia Urbense di Ovada. D.O.C. 945.45 145 IV 000 Dico che in certi punti dal basso, sembrava che la roccia si prolungasse verso il cielo, senza soluzione di tinte e di materia, e diventasse a un certo punto mastio e torrione (opera di giganti che avessero gran familiarità e con la terra e col cielo)... (Umberto Eco, Il nome della rosa) v SUL FEUDO DELLA ROCCA 1 PREMESSA 3 IL FEUDO E IL BORGO Il CENNI STORICI DEL FEUDO E DEL CASTELLO PREMESSA SUL TERRITORIO IPOTESI STORICHE DATI CERTI E CRONOLOGIA UNIVERSALE 47 IL CASTELLO DI ROCCA GRIMALDA: DESCRIZIONE DELLO STATO ATTUALE FASI COSTRUTTIVE DATI TECNICI APPARATO DECORATIVO IN SITO INTERVENTI DI RESTAURO 62 DUE FAMIGLIE DEL FEUDO: I TROTTI . I GRIMALDI 65 DALL' "INVENTARIO ED ESTIMO DELLA MOBILIA ESISTENTE NEL CASTELLO DI ROCCA GRIMALDA (1778)" 67 DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA DELL'ATTUALE STATO DI CONSERVAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO E ARTISTICO DI ROCCA GRIMALDA 79 APPENDICE: DOCUMENTAZIONE D'ARCHIVIO MATERIALI DOCUMENTARI BIBLIOGRAFIA VII el 1990 prendeva il via, con l'edizione del In quanto all'opera, non vi sono dubbi, sarà volume Rocca Grimalda: una storia fortunata' Lo garantisce il numero di tredici che il N millenaria.
    [Show full text]
  • Capanne Di Marcarolo
    1 CAPANNE DI MARCAROLO Codice sito Natura 2000: Fiume: Torrente Piota, Superficie (ha): 9.552 IT1180026 Torrente Gorzente, Torrente Lemme Caratteristiche generali Comuni interessati: Il sito si trova all’estremo sud della provincia alessandrina, nel settore Bosio, Casaleggio Boiro, Lerma, appenninico, al confine con la regione Liguria. Esso è posto tra i Mornese, Tagliolo Monferrato, 225 e i 1.172 metri di quota e occupa la parte superiore dei bacini Voltaggio dei torrenti Piota, Gorzente e Lemme ed è coronato dalle cime del Monte Tobbio (1.092 m), del Monte Figne (1.172 m), del Monte Poggio (1.081 m) e del Monte Pracaban (946 m). I rilievi, dalle cime Stato di protezione: e dai crinali arrotondati, sono percorsi da un reticolo idrografico Area protetta regionale (Parco ramificato e fitto che localmente incide molto profondamente la naturale delle Capanne di roccia; i segmenti minori del reticolo idrografico sono asciutti per Marcarolo); protezione parziale la massima parte dell’anno. L’ambiente prevalente è quello boschivo: più di tre quarti del territorio sono occupati da estesi boschi cedui a prevalenza di rovere (Quercus petraea) e castagno (Castanea sati- va), da rimboschimenti di pino nero (Pinus nigra) e pino marittimo Circoli coinvolti nel ter- (Pinus pinaster), realizzati a partire dall’inizio del secolo scorso su vaste superfici disboscate in passato. Le aree boscate sono alternate ritorio: a versanti scoperti ove si trovano praterie montane, ancora in parte VOLTAGGIO - VAL LEMME sfalciate, pascoli abbandonati, e zone con affioramenti rocciosi con Circolo Val Lemme vegetazione erbacea discontinua. Di notevole interesse sono i tratti dei corsi d’acqua ad apporto perenne di acqua e non eutrofizzati, Ente delegato alla ge- alcune micro-torbiere e piccole aree palu- stione: stri, rare sul territorio Ente di gestione delle Aree appenninico, mentre protette dell’Appennino antiche miniere di Piemontese.
    [Show full text]
  • Oltregiogo Monti.Pdf
    In copertina Scorcio dei Laghi del Gorzente; sullo sfondo i contrafforti innevati del Monte Figne Diapositiva gentilmente concessa dall'Ente Parco Capanne di Marcarolo Ernesto Leardi Giovanni Leardi Alla scoperta dei monti dell'Oltregiogo Ligure-Piemontese Essenze aromatiche, funghi, ricette di cucina. I fiori ed i percorsi più suggestivi ACCADEMIA URBENSE DI OVADA 1999 Memoriedell'Accademia Urbense(N.S.) n. 27 Collana a cura di Alessandro Laguzzi © Vietata la riproduzione anche parziale de/libro senza il consenso degli autori L'apparatofotografico è stato realizzato dall'Architetto A. Gandino di Ovada Alla scoperta dei monti dell'Oltregiogo Ligure-Piemontese Prefazione Non è agevole valutare criticamente ed individuare l'ispirazione più recondita di quest'opera, data la ricchezza e la diversificazione dei temi trattati. L'oggetto di indagine degli autori si incentra sul Parco Capanne di Marcarolo e si ricollega quindi direttamente alla precedente pubblicazione "Il parco Capanne di Marcarolo e dintorni" ediz. 1997, a firma degli stessi fratelli Leardi. Il precedente approccio al territorio, nel tentativo di non lasciarsi sfuggire tutte le tematiche stori­ che, etnografiche e naturalistiche che lo caratterizzano, è sfociato in un' opera che gli autori stessi hanno definito una "miscellanea" di voci che sorgono dal Parco, siano esse argomenti di storia o di attualità connesse all'istituzione del Parco stesso. Tale diversificazione di tematiche suggerisce certamente una prima impressione di frammentarietà che trova un filo conduttore solamente in certi spunti di fondo che si ripetono e che riconducono il tutto ad unità logica e concettuale, come ha opportu­ namente commentato il prof. Francesco Surdich dell'università di Genova.
    [Show full text]
  • VARIANTE AL PAI TORRENTE ORBA Da Silvano D'orba Alla Confluenza Nel Fiume Bormida
    VARIANTE AL PAI TORRENTE ORBA da Silvano d’Orba alla confluenza nel fiume Bormida PIENE TORRENTE ORBA 5/11/2011 E 13/10/2014 - EFFETTI E DANNI E CONFRONTO CON I PRINCIPALI EVENTI STORICI (Redatto novembre 2015) Dicembre 2017 2 1 PREMESSA................................................................................................................................................................ 1 2 INTRODUZIONE...................................................................................................................................................... 1 3 TORRENTE ORBA INQUADRAMENTO GENERALE ...................................................................................... 2 4 EVENTI ALLUVIONALI DEL 5/11/2011 E DEL 13/10/2014 ............................................................................... 2 4.1 CONFLUENZA PIOTA - CONFLUENZA LEMME .......................................................................................................... 3 4.1.1 Confluenza Piota – confluenza Lemme – fasce fluviali B e B di progetto vigenti......................................... 6 4.1.2 Silvano d’Orba – confluenza Lemme, aree inondabili TR 200..................................................................... 7 4.2 CONFLUENZA T. L EMME – C ASAL CERMELLI ........................................................................................................ 8 4.2.1 Confluenza T. Lemme – Casal Cermelli, fasce B e B di progetto vigenti ................................................... 11 4.2.2 Silvano d’Orba – confluenza Lemme,
    [Show full text]
  • Tratti Di Corsi D'acq Ua Del Reticolo Principale E
    PROGETTO DI VARIANTE AL PIANO STRALCIO PER L’ASSETTO IDROGEOLOGICO - TRATTI DI CORSI D’ACQ U A DEL RETICOLO PRINCIPALE E CORSI D’ACQ U A DEL RETICOLO M INORE NON SOGGETTI A DELIM ITAZ IONE DELLE F ASCE F LU VIALI IN PROVINCIA DI ALESSANDRIA RELAZ IONE F e b b ra io 2 0 0 8 Autorità di bacino del fiume Po PROGETTO DI VARIANTE AL PIANO STRALCIO PER L’ASSETTO IDROGEOLOGICO - TRATTI DI CORSI D’ACQ U A DEL RETICOLO PRINCIPALE E CORSI D’ACQ U A DEL RETICOLO M INORE NON SOGGETTI A DELIM ITAZ IONE DELLE F ASCE F LU VIALI IN PROVINCIA DI ALESSANDRIA Corsi d‘acq ua interessati: - torrente Scrivia dal confine reg ionale a Serravalle (sez ione limite dell‘attuale delimitaz ione delle F asce F luviali del PAI) e torrente B orbera dalla confluenz a del torrente G ordonella (a monte di Cabella L ig ure) alla confluenz a in Scrivia - torrente Orba da M olare a Silvano d‘Orba (sez ione limite dell‘attuale delimitaz ione delle F asce F luviali del PAI) e torrente Stura di Ovada nel tratto di confluenz a in Orba ad Ovada - torrente Stura del M onferrato da M uriseng o alla confluenz a in Po (località Pontestura) RELAZ IONE F e b b ra io 2 0 0 8 Autorità di bacino del fiume Po INDICE 1. PREM ESSA 1 2. M ETODOLOGIA GENERALE 4 3. CARATTERIZ Z AZ IONE TOPOGRAF ICA 5 4. CARATTERIZ Z AZ IONE GEOM ORF OLOGICA E NATU RALISTICA 6 4.1 Carattreriz z az ione del T .
    [Show full text]
  • Sentiero E1-Bocchetta Figne
    CARTOGRAFIA I SENTIERI IN PROVINCIA DI ALESSANDRIA Estratto dalla CTR 1:50.000 in formato vettoriale Regione Piemonte - Settore Cartografico La Regione Piemonte ha promosso negli ultimi anni un pro- Autoriz. N. 7/2007 del 9/5/2007 (riproduzione vietata) gramma di censimento, recupero e promozione della rete sen- tieristica regionale, con la creazione del Catasto Regionale dei Sentieri . La Provincia di Alessandria, facendo seguito alle indicazioni della Regione, ha istituito nel Febbraio 2006 la Consulta Provincia di Alessandria Provinciale Per la Sentieristica , costituita dagli enti e dalle Direzione Tutela e Valorizzazione Ambientale associazioni che operano nel settore, con compiti di indivi- Servizio Parchi, Protezione Naturalistica duazione dei sentieri da inserire nel catasto, di coordinamen- e Forestazione to e programmazione degli interventi sul territorio e di con- sulenza a enti e associazioni. Consulta Provinciale per la Sentieristica Il territorio provinciale è stato suddiviso in 8 settori, facen- ti capo alle sezioni del Club Alpino Italiano presenti in provin- cia: SENTIERO E1 • Settore 1: Tortona PASSO DELLA BOCCHETTA — MONTE FIGNE • “ 2: Novi Ligure • “ 3 e 4: Ovada • “ 5: Acqui Terme LOGISTICA • “ 6: S. Salvatore e Valenza In auto • “ 7: Casale M.to Autostrade A7 Genova-Milano • “ 8: Alessandria Uscita Serravalle Scrivia Seguire direzione Gavi Voltaggio e seguire la SP 160 fino a Il Servizio Parchi individua i sentieri più significativi degli 8 giungere al valico Passo del Bocchetta settori al fine di promuovere forme di turismo a basso im- patto ambientale e una migliore conoscenza del nostro terri- torio. Castelnuovo Bormida Passaggio tra le rocce La vetta del Monte delle Figne (mt.
    [Show full text]