<<

17SPE02A1703 FLOWPAGE ZALLCALL 12 22:19:34 03/16/99

Venerdì 17 marzo 2000 20 GLI SPETTACOLI l’Unità

sione, forse ora sarei già ricovera- to a Villa Arzilla..») e di cui è usci- ta una raccolta di successi I miei Doppio Ionesco Salpa il «vascello» di Renato Zero numeri oltre a una biografia (per Rizzoli), è attualmente in hit pa- rade con un album di duetti can- Lo show da martedì su Raiuno. Poi Ligabue, Teocoli e Proietti tati con Mina. «Veramente, l’ave- vo convocata come autrice. Ma per uno Scaccia per questo viaggio musicale, fia- ria ha accolto la stampa come un tate dell’one man show andrà in ho capito che in amicizia bisogna ADRIANA TERZO besco e sentimentale costruito so- dj, facendo arrivare in platea le onda, in diretta. rispettare le scelte altrui e non es- prattutto sulle sue canzoni e inter- musiche del più disobbediente e «Quando irruppi in tv - ha rac- sere invadenti. Ma se un giorno «La cantatrice calva» e «Lezione» ROMA Tutti pazzi per Renato Ze- pretazioni ma dove troveranno ribelle fra i nostri musicisti: Viva contato l’artista romano che si Mina riapparirà in tv, sarò con ro. A cominciare da due insospet- anche nutrito spazio ricordi, in- la Rai, sigla di un Fantastico impose a colpi di travestimenti e voi ad applaudirla». mento dell’inglese, qualche ru- tabili «sorcini» doc come Roberto contri, ospiti, momenti più intimi dell’83, e il Carrozzone. Poi, ha trovate sceniche - non fui accet- Un varietà-evento: nello spetta- AGGEO SAVIOLI ga oggi la mostra; se non altro Zaccaria ed Agostino Saccà, rispet- e raccolti. E sorprese, più o meno letto interi brani di suoi testi, Pe- tato. Ma anche adesso, che lo so- colare «vascello» navigherà an- perché il degrado della parola, tivamente presidente Rai e diret- trasgressive: a cominciare dalla si- riferia e Marciapiedi. Chiosando: no fin troppo, mi sento imbaraz- che Lucrezia Lante Della Rovere ROMA Si ritrova a suo agio, Eugè- in ogni paese (per quanto ne tore di Raiuno. Chi l’avrebbe mai gla di coda realizzata dalla sola vo- «Zero è artista che parla con lin- zato. Insomma, nun se trova mai che affiancherà Zero insieme a ne Ionesco, nella Sala Molière (ex sappiamo), ha compiuto nel detto? E così, dopo anni di imba- ce di Mina (lei non apparirà «ma guaggio universale, a tutte le ge- pace!». Perché questo titolo, Tutti Paolo Bonacelli e Dodi Conti. Più San Genesio). Sarebbe magari una frattempo passi da gigante. Gui- razzi al solo sentir nominare quel non è detto che, dovesse girarle lo nerazioni, descrivendo con poe- gli zeri del mondo? «È dedicato a Diana Ross e Ray Charles che po- forzaturavederenelsommogenio dati dall’attenta regia di Mario nome e cognome, ecco che il no- sghiribizzo, non torni in tv prima sia le realtà più difficili». E già. chi, come me, non ha trovato la trebbero aggiungersi alla lista de- secentesco un antesignano di Scaccia, gli attori restituiscono, stro clown triste approda con la o poi») alle telecamere aperte nel «Presidente, quando sarai stanco pappa pronta». Renato Zero, che gli ospiti che già comprende quello che, con formula facile ma comunque, quanto possibile di sua «Zeronave» sulla prima rete suo sontuoso camerino straripan- di viale Mazzini, vieni a Fonopo- a settembre compie 50 anni Gianni Morandi, Gigi Proietti, fortunata, è stato definito Teatro freschezza alle situazioni e alle nazionale martedì prossimo, e an- te di costumi e oggetti. li: sei più preparato di me», ha re- («pensavo che arrivato a quest’e- Irene Grandi, Lara Fabian, En- dell’Assurdo. Pure, assistendo an- battute di questa «anticomme- cora per altre tre puntate. Protago- Potere del grande Renato Zero. Ie- plicato scherzando Zero da Mira- tà, avrei avuto traumi irreversibi- semble Kataklò. Mentre Saccà già cora una volta alla rappresenta- dia»: sono Tullio Valli, Bruna nista assoluto («Che delusione, mi ri, alla presentazione dello spetta- bilandia, il parco giochi vicino a li. Se non avessi avuto il mio pub- annuncia i prossimi show: con zione di uno dei titoli più famosi Feirri, Edoardo Sala, Consuelo hanno dato totale carta bianca...») coloTutti gli zeri del mondo, Zacca- Ravenna da dove le quattro pun- blico e questa tempestiva trasmis- Ligabue, Teo Teocoli, Proietti. dell’autore franco-romeno, La Le- Ferrara, Liliana Randi, Massimo zione, insorge il ricordo della de- Di Vincenzo. lirante didattica esplicata dal Il meglio, come si accennava, Maestro di Filosofia nel Borghese viene dopo: ecco Scaccia prota- gentiluomo. Certo, tale Maestro gonista, oltre che regista, della non uccide Monsieur Jourdain, sempre inquietante Lezione: anche se lo frastorna alquanto. nella quale profonde l’esperien- Sorte ben più crudele tocca, nel za e la sapienza del grande in- «dramma comico» ioneschiano, terprete e di Molière e di Ione- alla giovane Allieva che il Pro- sco (nasce anche da qui la mo- fessore dal mite aspetto, al cul- desta riflessione iniziale del vo- mine di una strampalata esibi- stro cronista); al suo fianco, la zione pedagogica, dalla violen- brava Antonella Schirò, perfetta za verbale trascorrendo a quella nel ruolo dell’Allieva, come lo Qui accanto 17SPE02AF01 fisica, pugnala a morte (ma quel era in quello di Tonina nel re- Milla coltello invisibile richiama an- cente allestimento del Malato Jovovich 4.50 che un simbolo fallico). Del re- immaginario. Senza dimenticare in una scena 11.0 sto, la dice lunga il bracciale Danilo Gattai, che della Gover- del nuovo con la svastica che il Professore nante fa, congruamente, una film indossa, accingendosi a liberar- sorta di kapò. Detto non per in- di Wim si, con l’ausilio di una burbera ciso, quando il lavoro si diede Wenders Governante, di quel cadavere (e in «prima assoluta», a Parigi (17 «The Million dei trentanove che lo hanno già febbraio 1951), la memoria del- Dollar Hotel» preceduto, ma la serie, quasi si- la guerra e del nazismo era viva, sugli schermi curamente, non è finita). e il «revisionismo storico» non italiani La Lezione è il pezzo forte d’u- aveva cominciato a celebrare i dal 31 marzo na «serata Ionesco» che evoca suoi nefasti. Tra gli artefici della gli esordi del Nostro, giusto un riuscita operazione (lo spettaco- mezzo secolo fa, tra il 1950 e il lo dura un paio d’ore) vanno ci- 1951. In apertura, la celebre tati gli scenografi Andrea Bian- Cantatrice calva, testo che, sati- chi e Laura Forlani, la costumi- reggiando l’usurato linguaggio sta Antonia Petrocelli, il curato- della vita quotidiana, e ricalcan- re delle luci, Alessandro Jacoan- do addirittura le balordaggini geli. Assai calde le accoglienze «Così mi incastrò» d’un manuale per l’apprendi- del pubblico. Roma, Wenders racconta «» OGGI AI CINEMA FIAMMA - GIULIO CESARE - KING Qui sotto ESCE LA COLONNA SONORA DEL FILM GABRIELLA GALLOZZI il quartetto DANIELA AMENTA degli EURCINE - SAVOY - ROXY ROMA «The Million Dollar Hotel ? che firma Morbidi e rassicuranti Tredici anni dopo gli U2 ritor- Poteva essere una canzone, inve- la colonna nano sul tetto del «Million Dol- ce è diventato un film». Anelloni sonora del film lar Hotel» di , dove INTRASTEVERE - MAESTOSO da rocker sulle mani e impecca- Gli U2 guardano al passato girarono il video di Where The bile camicia bianca, Wim Wen- Streets Have No Name. E tra le JOLLY - DELLE MIMOSE ders, regista tra i più rockettari stanze di questo albergo-labirinto, affollato come la piazza di dei nostri giorni nonostante la un mercato e in disarmo al pari di una vecchia corazzata, ritro- non più giovane età, sintetizza vano parte dello staff di The Joshua Tree e lo spirito di quel di- ANDROMEDA - CINELAND (Ostia) così il ruolo centrale della musi- sco. Il fracasso tecnologico di Pop si frantuma davanti allo sky- ca in questo suo nuovo film, line livido della metropoli californiana. E non c’è elettronica presentato in pompa magna al- che tenga per descrivere una storia d’amore. Così Bono e com- WARNER VILLAGE (PARCO DE’ MEDICI) l’ultima Berlinale e dal prossimo pagni recuperano la forma-canzone, la cifra stilistica delle bal- 31 marzo nelle sale italiane (di- late. Da The First Time che apre il film a The Ground Beneath Her LA NUOVA STRAORDINARIA INTERPRETAZIONE stribuisce Medusa). Non è un se- Feet (con testo di Salman Rushdie) che lo chiude, fino alla stes- DI TOM CRUISE greto, infatti, che The Million sa Stateless sembra di tornare indietro del tempo. È rock caldo, Dollar Hotel sia stato per Wen- di grande impatto, con gli armonici di The Edge a scandire i ders quasi un film «su commis- tempi e una base ritmica sommessa, che avvolge. Tre pezzi sione», nato com’è da una idea nuovi di zecca per gli irlandesi, mentre il resto è affidato alla di Bono, il leader degli U2. Tan- «Million Dollar Hotel Band», supergruppo fantasma che oltre to che il cineasta tedesco raccon- a Bono vede protagonista la premiata ditta Daniel Lanois- ta come uno scherzo il modo in Brian Eno, nonché Bill Frisell alla chitarra e un sorprendente cui l’amico musicista (già suo Jon Hassell alla tromba, presenza «cameo» anche all’interno «complice» in Fino alla fine del 17SPE02AF02 della pellicola. mondo, Così lontano, così vicino e Spetta proprio ad Hassell sottolineare un’obliqua versione di Crimini invisibili) è riuscito a «in- 2.0 , brano di Lou Reed cantato stavolta da Milla castrarlo»: «Un giorno è venuto 19.0 Jovovich, la «Maria Vergine» in versione punk. Ma non c’è da me e mi ha detto di avere un nulla di dissonante in questa colonna sonora. Nulla di disar- problema: voleva sapere a quale monico o aspro. Come se i suoni scelti e realizzati servano a regista affidare un certo soggetto smussare la vicenda che si dipana sullo schermo, come se la che gli era venuto in mente. Mi musica d’arte possa davvero nobilitare la schiera di freak del- sono fatto raccontare l’idea, ho l’hotel. Molte anche le citazioni beatlesiane, assenti nel cd, ma preso appunti, ci abbiamo lavo- che segnano in più parti l’opera filmica grazie a The Walrus, rato un po’. Poi ho fatto una li- un personaggio che immagina di essere il quinto e non ricono- sta col nome dei registi papabili. sciuto «Fab Four». A quel punto Bono si è messo a Giochi di specchi, di rimandi nei quali si inserisce anche un ridere e ho capito: mi aveva in- riadattamento di Anarchy In The Uk, l’inno generazione dei Sex castrato». Pistols, diffusa a volume impossibile dal televisore di Tom Da allora sono passati sei anni. Tom, il protagonista. Ed è l’unico momento «forte» in una se- E in mezzo ci sono stati l’ameri- quenza di brani rassicuranti, che pacificano più che scuotere. canissimo Crimini invisibili eil Pezzi composti ed eseguiti da artisti di lusso con la produzione fortunatissimo Buena Vista Social ricca e navigata di Hal Willner. E che rimarcano la differenza Club che ha portato alla ribalta tra chi è angelo per ceto e genia e chi è costretto a lanciarsi nel mondiale il cubano Compay Se- vuoto per volare. gundo, aggiudican- dosi la candidatura all’Oscar nella sezio- sti, si doveva am- ammortizzatore sociale». Davies), il maggiordomo dei bar- dipendente venga rapidamente ne documentari bientare nel 2050) ri- A tredici anni dal Cielo sopra boni, «un Cristo involontario - assorbito dalle major». E i pro- («Non so se avremo A Los Angeles paro per tutti i dise- Berlino, insomma, Wenders tor- spiega Wenders - che fa tutto per getti futuri? «Di solito quando si molte chance di vin- l’albergo esiste redati della città, do- na a parlare di angeli, angeli ca- gli altri, scegliendo addirittura di finisce un film gli attori si sento- cere, ma so che ve irrompe per inda- duti che raccontano il lato «più morire per loro». Il film, infatti, no abbandonati dalla grande fa- davvero,“ ci quella sera sarò ner- gare su un omicidio oscuro della società americana» inizia proprio con il salto nel miglia che si crea ogni volta sul vosissimo»). Sei lun- sono i disperati lo straordinario Mel sempre più divisa tra vincitori e vuoto del ragazzo, dal tetto del- set. Stavolta, però, sono io a pro- ghi anni di lavoro, Gibson, nei panni di vinti. Tra loro c’è il vecchio alco- l’albergo. Una morte come pro- vare questa enorme sensazione insomma, per dare vittime un agente dell’Fbi. lista, il cantante ossessionato dal logo per raccontare la vita, pro- di vuoto. Mi mancano gli attori alla luce questo af- del reaganismo «A Los Angeles l’al- mito di John Lennon, la tossica prio come succede in American con cui ho lavorato e mi sento fresco postmoderno bergo esiste davve- invecchiata prima del tempo. E Beauty. «È vero - dice Wenders - perso in un buco nero». Ma se su una Los Angeles ro», racconta Wen- poi c’è lei, la Giovanna D’Arco quando ho visto il film di Men- Wenders è in crisi di «abbando- del terzo millennio, ders, «costa 40 dolla- Milla Jovovich, una spostata fi- des sono rimasto stupefatto: non no», la sua casa di produzione, Il 14 marzo è nato dove si intrecciano ri la settima: il giorno nita nell’hotel dopo essere sfug- penso che sia una coincidenza e invece, non perde colpi. Sta co- le vite degli sballati ospiti del la strada è piena di Limousine e gita alle cure psichiatriche. Ca- neanche che ci abbiano rubato pruducendo con Ken Loach (col Matteo Marchetti «Million Dollar Hotel», un vec- manager, ma appena cala la not- pace però di suscitare l’amore - e l’idea. Ma colpisce che una gran- quale ha già collaborato alla rea- chio albergo degli anni Trenta, te si popola di gente disperata già perché prima di tutto The de società come la Dreamworks lizzazione di cinque sue pellico- Tanti auguri alla mamma Vanessa al papà Luca diventato oggi (siamo nel 2001,”che si porta dietro i cartoni per Million Dollar Hotel è un film sul- di Spielberg punti su certi temi. le) un film sui viados milanesi e specialmente al nonno Roberto Di Lorenzo. anche se nel progetto iniziale, dormire. Sono le vittime del re- la forza dell’amore - dello sballa- Credo perciò che queste cose sia- ispirato alla Princesa cantata da Da tutti i lavoratori de l’Unità. abbandonato per ragioni di co- ganismo che ha cancellato ogni to Tom Tom (il giovane Jeremy no nell’aria e che il pensiero in- De André nel suo ultimo album.