Piano D'ambito Del Servizio Di Gestione Dei Rifiuti Urbani E
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AGENZIA TERRITORIALE DELL’EMILIA-ROMAGNA PER I SERVIZI IDRICI E RIFIUTI SERVIZIO GESTIONE RIFIUTI - PIANO D’AMBITO Rev. 02 Provincia di Forlì – Cesena – Relazione generale Pagina 1 di 62 AGENZIA TERRITORIALE DELL’EMILIA-ROMAGNA PER I SERVIZI IDRICI E RIFIUTI SERVIZIO GESTIONE RIFIUTI Piano d’Ambito del Servizio di Gestione dei Rifiuti urbani e assimilati della Provincia di Forlì - Cesena RELAZIONE GENERALE Novembre 2016 AGENZIA TERRITORIALE DELL’EMILIA-ROMAGNA PER I SERVIZI IDRICI E RIFIUTI SERVIZIO GESTIONE RIFIUTI - PIANO D’AMBITO Rev. 02 Provincia di Forlì – Cesena – Relazione generale Pagina 2 di 62 INDICE 1. INTRODUZIONE ........................................................................................................................................... 3 1.1. NORMATIVA DI RIFERIMENTO E SISTEMA DI REGOLAZIONE ............................................................................ 3 1.2. DESCRIZIONE DELL’AMBITO DI RIFERIMENTO .............................................................................................. 9 1.3. PIANO DI LAVORO E DETTAGLIO DEI TEMI .................................................................................................. 11 1.4. APPROCCIO METODOLOGICO PER LA REDAZIONE DEI PIANI D’AMBITO ......................................................... 12 2. DEFINIZIONE DELLO STATO DI FATTO DEL SERVIZIO DI GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI E ASSIMILATIINQUADRAMENTO TERRITORIALE ........................................................................................ 13 2.1. PREMESSA .............................................................................................................................................. 13 2.2. INQUADRAMENTO TERRITORIALE .............................................................................................................. 13 2.2.1. Aspetti geomorfologici e urbanistici ............................................................................................... 13 2.2.2. Il sistema infrastrutturale viario ...................................................................................................... 15 2.2.3. Contesto economico sociale .......................................................................................................... 17 2.3. I FLUSSI DI RIFIUTO ATTUALI ..................................................................................................................... 21 2.3.1. Produzione complessiva dei rifiuti urbani ...................................................................................... 22 2.3.2. Raccolta differenziata .................................................................................................................... 25 2.3.3. Dati quali-quantitativi per Comune ................................................................................................ 27 2.4. DESCRIZIONE ATTUALI MODALITÀ ORGANIZZATIVE SERVIZI ......................................................................... 30 2.4.1. Organizzazione territoriale della Gestione del servizio ................................................................. 30 2.4.2. I servizi di raccolta indifferenziata .................................................................................................. 30 2.4.3. I servizi di raccolta differenziata .................................................................................................... 31 2.4.4. I centri di raccolta ........................................................................................................................... 33 2.4.5. I servizi di spazzamento ................................................................................................................ 34 2.4.6. Schema di gestione del SGRU nella Provincia di Forlì – Cesena al 2014 .................................... 35 2.5. DESCRIZIONE IMPIANTISTICA ATTUALE ...................................................................................................... 36 2.5.1. Rifiuti indifferenziati ........................................................................................................................ 36 2.5.2. Rifiuti differenziati .......................................................................................................................... 40 2.6. ANALISI ECONOMICA DELLE ATTUALI GESTIONI .......................................................................................... 46 3. VERIFICA, APPROFONDIMENTI SITUAZIONE ATTUALE, DEFINIZIONE PUNTUALE E CARATTERIZZAZIONE TECNICO - ECONOMICA ....................................................................................... 49 3.1. ANALISI E VALUTAZIONE ATTUALI MODALITÀ ORGANIZZATIVE ...................................................................... 49 3.2. UTILIZZO DELL’IMPIANTISTICA DI RIFERIMENTO .......................................................................................... 50 3.3. ANALISI DI PREVISIONE-EVOLUZIONE DEL FLUSSO DEI RIFIUTI ..................................................................... 50 3.4. QUADRO DI SINTESI ATTUALI MODALITÀ GESTIONALI................................................................................... 52 3.5. DALLA SITUAZIONE ATTUALE VERSO IL NUOVO MODELLO ORGANIZZATIVO ................................................... 52 4. PIANO TECNICO-ECONOMICO: SERVIZIO BASE, SERVIZI OPZIONALI E ACCESSORI E INDIVIDUAZIONE DEGLI INTERVENTI ......................................................................................................... 53 4.1. STRATEGIE, OBIETTIVI, LINEE GUIDA ........................................................................................................ 53 4.2. BACINI DI GESTIONE ................................................................................................................................ 56 4.3. SCENARI DI RIFERIMENTO ORGANIZZATIVI ................................................................................................. 57 4.4. PROGETTAZIONE OPERATIVA E ANALISI ECONOMICA DEGLI INTERVENTI PREVISTI ......................................... 58 5. DEFINIZIONE DI STRUMENTI A SUPPORTO DELL'ATTUAZIONE DEL PIANO ................................... 62 AGENZIA TERRITORIALE DELL’EMILIA-ROMAGNA PER I SERVIZI IDRICI E RIFIUTI SERVIZIO GESTIONE RIFIUTI - PIANO D’AMBITO Rev. 02 Provincia di Forlì – Cesena – Relazione generale Pagina 3 di 62 1. INTRODUZIONE 1.1. NORMATIVA DI RIFERIMENTO E SISTEMA DI REGOLAZIONE ll sistema di regolazione e di organizzazione territoriale in Emilia-Romagna per l’esercizio associato delle funzioni pubbliche relative al Servizio Idrico Integrato e al Servizio di Gestione dei Rifiuti Urbani si è basato, dall’approvazione della legge regionale n. 25 del 1999, sull'azione affidata a livello provinciale alle nove Agenzie d'Ambito Territoriale Ottimale (ex AATO), speciali forme di cooperazione tra Enti locali. Ogni Agenzia operava sulla base di una convenzione stipulata tra tutti i Comuni di ciascuna provincia e l'ente Provincia. Con l'art. 2, comma 186 bis, della legge n. 191 del 2009, le Autorità d'Ambito previste dal decreto legislativo n. 152 del 2006 sono state soppresse ed è stato affidato alle Regioni il compito di riattribuire, con legge, le funzioni da esse esercitate “nel rispetto dei principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza". La Regione Emilia-Romagna, con l’emanazione della Legge Regionale n. 23 del 23 dicembre 2011, ha adempiuto alle prescrizioni della L. 191/2009 prevedendo l'individuazione di un unico Ambito territoriale ottimale comprendente l'intero territorio regionale, attribuendo le funzioni delle vecchie Agenzie provinciali ad un nuovo organismo pubblico dotato di autonomia amministrativa, contabile e tecnica: l'Agenzia Territoriale dell'Emilia-Romagna per i Servizi Idrici e Rifiuti (ATERSIR). La Regione Emilia Romagna, in raccordo con le Autonomie locali, nell'ambito dei principi fissati dalla legge e nel rispetto delle discipline comunitarie e statali, esercita le proprie attribuzioni in materia di regolazione dei servizi pubblici prevedendo per il servizio di gestione dei rifiuti urbani fra l’altro: • la formulazione di indirizzi e linee guida vincolanti per l'organizzazione, la gestione ed il controllo sull'attuazione degli interventi infrastrutturali • la definizione delle modalità e degli obblighi di raccolta delle informazioni di tipo territoriale, tecnico, economico, gestionale ed infrastrutturale al fine di garantire l'omogeneità dei dati a livello regionale, coordinandone le rispettive analisi e possibilità di impiego e promuovendo inoltre la costituzione di sistemi di conoscenza e condivisione dei dati raccolti. L’ATERSIR relativamente al servizio di gestione dei rifiuti urbani il Consiglio d'ambito provvede: • all'approvazione della ricognizione delle infrastrutture; • alla definizione e approvazione dei costi totali del servizio; • all'approvazione, sentiti i Consigli locali, del piano economico-finanziario; • all'approvazione del piano d'ambito e dei suoi eventuali piani stralcio; • alla gestione dei rapporti con il Comitato consultivo degli utenti e dei portatori di interesse costituito presso l'Agenzia; • all'assunzione delle decisioni relative alle modalità di affidamento del servizio; • alla definizione di linee guida vincolanti per l'approvazione dei piani degli interventi e delle tariffe all'utenza da parte dei Consigli locali; • al controllo sulle modalità di erogazione dei servizi; • al monitoraggio e valutazione, tenendo conto della qualità ed entità del servizio reso in rapporto ai costi, sull'andamento delle tariffe all'utenza