Informatore Ottobre 2008.Pub
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Comunicato interno Ottobre 2008 www.nuovolaboratoriolirico.it Le Senzazioni del Suono Vocale: Aurora Tirotta sul palcoscenico strumento di emozioni della Scala di Milano a ottobre con le “Nozze di Figaro” di Mozart Difficilmente attecchisce il La produzione scaligera “Le Nozze di Figaro” concetto che non si canta con del compositore salisburghese, che andrà in la voce, tutti possono cantare , scena nel mese di ottobre vedrà il debutto quindi tutti canticchiano, pro- nell’opera del soprano reggino Aurora Tirotta, va ne sia che qualsiasi essere attualmente presso l’Accademia dello stesso può esternare a proprio piaci- teatro. Il giovane soprano, che vanta già una mento una melodia, cammi- serie di riconoscimenti artistici e di produzioni nando, lavandosi, cucinando, operistiche oltre che concertistiche, calcherà le sbarbandosi, ecc.; ma a ben scene del massimo teatro italiano con la verve pensare, la metodologia attra- scenica e vocale che più le si addicono, pre- verso la quale il canto diventa senza teatrale e sonorità timbrica. Dunque, una ascesa costante nel “Belcanto”, ovvero l’ARTE mondo del teatro lirico, un mondo zeppo di difficoltà, ma che ben del belcanto, passa attraverso delle specifi- si confà con la grande voglia di studiare, di imparare e di appren- che sensazioni: fisiche e psichiche. La tra- dere sempre di più per migliorare l’aspetto professionale, artistico sformazione della voce in suono ne conse- di questa difficile quanto mai bella disciplina: ovvero l’arte del gue uno specifico ed attento, quanto faticoso belcanto. Auguri Aurora! E... Un in bocca al lupo da tutti gli artie- studio, chiamato per antonomasia : “studio ri del Nuovo Laboratorio Lirico. (ad Majora !) della tecnica vocale”, una serie di norme che determinano un equilibrio di tutti quegli or- Esecuzione Missa Secunda Pontificalis di L. Perosi Dir. M° Alessandro Tirotta gani, che se utilizzati in maniera corretta Luglio 2008 Nella foto Gli artisti del laboratorio sfociano nella perfetta produzione fonica: libertà nell’emissione dei suoni, sensazione di espressione, quindi un perfetto strumento, attraverso il quale esprimiamo le giuste e significative emozioni di tutto quello che al momento vogliamo comunicare in musica. Strumento di emozioni, di suoni chiari, dut- tili, pastosi emessi nell’ambito della nostra tessitura vocale. Ricordiamo Stentore, personaggio mitologi- co, che aveva sfidato il dio Ermes a chi a- vesse la voce più forte: “tanto gridò a più non posso fino a morire”. Avere la voce cosi detta stentorea vuol dire avere una voce molto voluminosa e una voce che produce un suono tonante vuol dire anche avere stu- diato appropriatamente la buona tecnica vo- C’era una volta…! Fino a qualche tempo fa, nelle messe festive si solea ac- compagnare la liturgia con le messe in latino, c’è la Schola Cantorum si vocife- cale, che altro non è che l’osservanza di nor- rava, un insieme di professionali cantori, che muniti di seria vocalità, (si studia- me che ben si confanno ad una libera e si- va molto) e senso del sacro, si ponevano in un ordine religioso e con dovuta gnificativa dolcezza dei propri suoni vocali. dedizione cantavano tutte le parti fisse della Santa Messa. Finalmente! Il Labo- Cantare bene vuol dire libertà!… cantiamo, ratorio, invitato, ha eseguito la Missa Secunda Pontificalis di Mons. Lorenzo ma…,ricordiamoci di Stentore! Perosi, una composizione magniloquente nella struttura dell’impianto armonico, una stupenda melodia che riportava al passato, ricca di fraseggio vocale, interse- M° Gaetano Tirotta cato da una candida quanto mistica preghiera. Ricordi, rininiscenze, musica... Ottobre 2008 Il Belcanto: Voci del Passato a cura di Raffaele facciolà Daniele Tirotta SALVI Lorenzo il mondo: dalla Hofoper di Berlino (1860) al Teatro tenore Italiano (Bologna 4 maggio Italiano di Parigi (1861, 1863, 1877, 1884), 1810 - 16 gennaio 1879). Esordì al dall'Her Majesty's Theatre, dal Drury Lane di Londra San carlo di Napoli come 2° tenore (città in cui apparve quasi ininterrottamente dal 1863 al nella prima esecuzione 1882) al Metropolitan (1883-1884). Emerse in: La Favo- dell’oratorio Il diluvio Universale rita, Rigoletto, Trovatore, La forza del destino, Aida, di Donizetti. Dal 1831 al 1833 si Carmen, Lucrezia Bargia, II barbiere di Siviglia, Semira- esibì nei teatri di Roma. Cantò a mide. La sua voce era di timbro bellissimo, ampia e Vienna e alla Scala di Milano, e uguale in tutta la tessitura, e molto agile. Per il suo fi- qui resto fino al 1842; coprendo i sico elegante e slanciato fu un'ideale interprete di ruoli ruoli nelle opere verdiane Un giorno di regno e Oberto maschili. Conte di san Bonifacio. Fu poi al Theatre des Italiens , Pietroburgo, Londra e STRACCIARI Riccardo baritono italiano negli stati Uniti. Per la soavità del timbro, la flessibili- (Casalecchio di Reno, Bologna, 26 VI 1875 - Roma 10 tà del suono del canto fu uno dei maggiori tenori di X 1955).Studiò al conservatorio di Bologna, dove, al grazia del suo tempo. Emerse nelle opere: Barbiere di Comunale, nel 1899 cantò per la prima volta in pubbli- Siviglia , lucia di Lammermoor, nell’Elisir D’Amore. co sostituendo il celebre G. Kaschmann, nella Resurre- zione di Lazzaro di L. Perosi. Nel 1899 esordì in teatro a RUSS Giannina, nata Cerri Rovigo, passando a Bologna nel 1900 soprano italiano (Lodi 27 III 1873 come Marcello nella Bohème. Cantò poi - Milano 28 II 1951). Allieva del a Trieste (Sansone e Dalila di Saint- maestro A. Leoni al conservatorio Saens e Pagliacci) e il successo ottenuto di Milano, esordì nel 1904 al D'A- gli aprì le porte dei maggiori teatri ita- zeglio di Bologna con La Bohème liani e stranieri. Nel 1904-1905 cantò di Puccini e Un ballo in maschera per la prima volta alla Scala (Aida), nel di Verdi, iniziando subito dopo una 1908-1909 all'Opera di Parigi brillante carriera internazionale. (riesumaz. della Vestale di Spontini) e Esordì alla Scala nella stagione nel 1909 vi tornò per Andrea Chénier 1904-1905 e a Buenos Aires nell'e- di U. Giordano, vespri siciliani di Verdi e Manon Le- state 1905. Fu quindi al Manhattan di New York scaut di Puccini. Si ritirò dalle scene nel 1937, per dedi- (1906-1907 e 1907-1908), a Pietroburgo (1912) e fino carsi all'insegnamento a Roma. Ebbe voce di splendido al 1919 nei maggiori teatri italiani e spagnoli. Si timbro e addirittura eccezionale quanto a dolcezza, mor- ritirò nel 1922, dedicandosi all'insegnamento a Mila- bidezza, sonorità, estensione. Solista di grande livello, no. Tra i suoi allievi è stata C. Petrella. specie nel melodramma della prima metà dell'Ottocento, Ebbe voce di magnifico timbro, sonora, estesa, omo- fu uno degli ultimi baritoni « gran seigneur » della scuo- genea e molto duttile e flessibile. Vantò anche una la vocale italiana, emergendo nella Favorita di Donizet- tecnica eccellente e ottime doti stilistiche.Potè così ti, in Emani, in Rigoletto, nel Trovatore e nella Traviata distinguersi sia nel repertorio verdiano (Emani, II di Verdi, nonché nel Barbiere di Siviglia di Rossini. Trovatore, Don Carlos, Aida) sia in parti di soprano drammatico d'agilità (Anna di Don Giovanni di Mo- zart e soprattutto nella Norma di Bellini). TREBELLI BETTINI Zelia mezzosoprano e contralto francese (Parigi 1838 - Étretat, Le Havre, 18 Vili 1892). Dopo aver studiato a Parigi con P. F. Wartel, esordì a Madrid nel 1858 -1859 in Trovatore (Azucena) e in Semi-ramide(Arsace). Da allora venne scritturata nei teatri di tutto Gli artisti del laboratorio in Campania Ottobre 2008 Musica ...in breve LA SCUOLA NAPOLETANA Tra il 1778 ed il 1781 furono messe in scena ben di- a cura di Demetrio Marino Christiane Poitras ciotto opere di Cimarosa tra le quali "L'italiana in Lon- dra" oggetto di molti applausi e fu la prima opera di Cimarosa ad essere eseguita a Milano al Teatro alla Domenico Cimarosa Scala e poi a Dresda, dove, nei primi anni ottanta furono presentate ben quattro sue opere tradotte in compositore rappresentante della tedesco. Organista aggiunto della Cappella Reale Scuola Napoletana, nacque da fa- Napoletana, posizione che mantenne fino al 28 mar- miglia molto povera ad Aversa zo 1785, quando venne elevato a secondo organista (Caserta) il 17 dicembre del1749. Il Nell'autunno del 1781 Domenico Cimarosa rappre- padre era un muratore, e la madre sentò, nel Teatro San Samuele di Vene- una lavandaia. zia, "Giannina e Bernardone" ed ebbe un grande Dimostrò un precoce talento musi- successo. Nel 1787, su invito della zarina Caterina di cale e già a dodici anni Cimarosa Russia, Domenico Cimarosa si recò a Pietroburgo, fu ammesso a frequentare il Con- assumendo l'incarico di musicista di corte Domenico servatorio della Madonna di Loreto a Napoli compo- Cimarosa alla fine del 1791 tornò dalla Russia e fece nendo mottetti e messe. In pochi anni divenne un abile rappresentare a Vienna, nel Burgtheater, "Il matrimo- violinista, clavicembalista e organista, si dilettava di nio segreto", su libretto di Giovanni Berta- canto e interpretava magistralmente pezzi d’opera per ti. Essendosi compromesso con la Repubblica parte- i compagni di studi. Nel carnevale del 1772 Domenico nopea nel 1799, dovette scontare quattro mesi di car- Cimarosa debuttò come operista con la commedia per cere sotto i Borboni e, quando venne liberato, se ne musica "Le stravaganze del conte", al Teatro dei Fio- andò da Napoli e visse gli ultimi anni a Venezia dove rentini e seguita dalla farsa "Le magie di Merlina e Zo- morì l'11 gennaio del 1801.Cimarosa compose 99 opere , roastro" .Le sue opere di Cimarosa divennero presto se ne riportano alcune; Chi dell'altrui si veste presto si spoglia popolari a Roma, dove i suoi intermezzi comici furono (1790,) Giannina e Bernardone (1781) Gli Orazi e i Curiazi rappresentati soprattutto al Teatro Valle e gli anni se- (1797) I due baroni di Rocca Azzurra (1783) I tre amanti guenti furono ricchi di nuovi lavori, come "La finta pa- (1777)Il fanatico burlato (1787) Il maestro du cappella(1790) Il marito disperato (1786 ) Il pittor parigino (1781) L'amor ren- rigina" "I Sdegni" e "La Frascatana nobile" o "La finta de sagace (1793) Le astuzie femminili(1794) Le trame deluse Frascatana", "I matrimoni in ballo", ormai perduta.