Congregazione Degli Studi. La Riforma Dell'istruzione Nello Stato Pontificio. Inventario (1816-1870)
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PUBBLICAZIONI DEGLI ARCHIVI DI STATO STRUMENTI CLXXXIV Congregazione degli studi La riforma dell’istruzione nello Stato pontificio (1816-1870) Inventario a cura di MANOLA IDA VENZO MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI DIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVI 2009 A Leonardo e Valerio PUBBLICAZIONI DEGLI ARCHIVI DI STATO STRUMENTI CLXXXIV Congregazione degli studi La riforma dell’istruzione nello Stato pontificio (1816-1870) Inventario a cura di MANOLA IDA VENZO MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI DIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVI 2009 DIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVI Servizio III - Studi e ricerca Direttore generale per gli archivi: Luciano Scala Direttore del Servizio III: Patrizia Ferrara Cura redazionale: Maria Grazia Lippolis Hanno collaborato: schedatura analitica e informatizzazione dei dati, Maria Idria Gurgo (bb. 97-204); Angelina Procaccia (bb. 316-430); Anna Risi (bb. 431-567); Maria Gloria Aquilina (bb. 205-315) ricondizionamento del fondo e revisione di parti d’inventario, Maria Idria Gurgo progetto informatico, Gemma Pusceddu elaborazione immagini, Luisa Salvatori Si ringraziano Ludovica de Courten e Antonella Mulè per la consulenza scientifica ©2009 Ministero per i beni e le attività culturali Direzione generale per gli archivi ISBN 978-88-7125-300-8 Vendita: Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato - Libreria dello Stato Piazza Verdi 10, 00198 Roma Stampato da: Tipografia Mura - Roma SOMMARIO Prefazione di Patrizia Ferrara VII INTRODUZIONE La Congregazione degli studi e la riforma dell’istruzione Le origini XI La scolarità in antico regime Istruzione primaria XII Istruzione secondaria XVIII Istruzione superiore XXVII Le riforme dei francesi XXIX La Restaurazione e la riforma degli studi Studi superiori XXXII Scuole primarie XLI Scuole secondarie XLIII Accademie, associazioni culturali, bande musicali XLVI Provvedimenti in tempo di crisi XLVII La Congregazione degli studi, l’archivio, l’inventario XLIX VI Sommario INVENTARIO Congregazioni preliminari alla riforma degli studi 3 Congregazioni ordinarie 9 Segreteria - Atti diversi 21 Note informative sugli istituti di istruzione 29 Contabilità 35 Università di Bologna 53 Università di Camerino 71 Università di Ferrara 85 Università di Macerata 97 Università di Perugia 111 Università di Roma 125 Università di Urbino 161 Istituti di istruzione nei comuni 173 Personale - Istanze 353 Rescritti 491 APPENDICE Costituzione Quod divina sapientia 493 INDICI Indice dei nomi 539 Indice dei luoghi 857 TAVOLA DI RAFFRONTO 873 La documentazione prodotta dalla Congregazione degli studi, di cui si pub- blica oggi l’inventario, testimonia l’impegno posto dallo Stato pontificio - all’in- domani della Restaurazione - nel riformare il mondo dell’istruzione in tutti i suoi gradi, nelle quattro regioni che costituivano allora il suo ambito territoria- le: Lazio, Marche, Umbria, Emilia Romagna. Si tratta di documenti di grande importanza sia per la molteplicità dei soggetti cui la Congregazione degli studi si rivolgeva, sia per la notevole estensione territoriale di riferimento. È il 1824 quando questa Istituzione dedicata alla scuola e all’università si affaccia sulla scena istituzionale dello Stato pontificio, con le funzioni proprie di un dicastero centrale, ed è il 1870 quando cessa di esistere, alla caduta dello Stato pontificio medesimo. Un breve, ma intenso arco di vita: 46 anni dedicati a sovrintendere infatti non solo alle scuole e alle università, ma a tutte le asso- ciazioni di carattere culturale presenti sul territorio. Le carte - subito dopo la cessazione della Congregazione degli studi - furono acquisite dall’Archivio di Stato di Roma, dove vennero realizzati un primo rior- dinamento e un’inventario sommario, che però non dava certo conto della ric- chezza e della vasta gamma di tipologie documentarie contenute nel fondo archivistico. Questo infatti - pur dotato al suo nascere di un titolario di classifi- cazione - al momento del versamento all’Archivio di Stato di Roma aveva smar- rito completamente il proprio impianto originario e subìto successivamente anche la distruzione dei registri di protocollo. Pertanto gli studi sulla storia dell’istruzione e dell’educazione del periodo pre-unitario, antecedenti alla creazione dell’inventario che oggi si pubblica, avevano dovuto giocoforza privilegiare la realtà romana, non solo perché sede del papato e della curia, ma soprattutto per la penuria delle fonti conosciute relative alle altre zone del territorio pontificio. L’inventario analitico, oggetto dell’attuale pubblicazione e frutto di un lungo e complesso lavoro, ha invece consentito di ridisegnare la fisionomia originaria delle serie documentarie e di ricostruire i relativi fascicoli, facendo emergere tutta quella documentazione assai eterogenea, della quale si ignorava l’esisten- za, contenuta proprio nei singoli fascicoli: verbali, carteggi, testi normativi, bozze di regolamenti, istanze, relazioni, disegni, opuscoli a stampa, documen- ti relativi a tutte le zone del territorio pontificio. VIII Prefazione La descrizione analitica del fondo, quindi, fornisce oggi uno strumento che consente di allargare l’area di indagine a tutto il territorio dello Stato pontificio, rendendo visibili le realtà dei comuni grandi e piccoli che lo componevano, e dando corpo all’umanità che afferisce al mondo della scuola e alle professioni a questo collegate: maestri, scolari, docenti, levatrici, padri di famiglia. Tale variegata molteplicità si riflette sugli indici dei toponimi e dei nomi di persona, che corredano l’inventario e che risultano particolarmente corposi e di per sé significativi. Anche le tavole a colori, tratte dal fondo archivistico e pubblicate nel volume, riflettono in modo compiuto la molteplicità dei soggetti che interagivano con la Congregazione degli studi e l’eterogeneità della documentazione prodotta: patenti per insegnare, diplomi, regolamenti, materiali cartografici ed iconogra- fici, spartiti musicali, e altro ancora. Proprio la grande varietà di tipologie documentarie presenti nel fondo ha richiesto un notevole impegno da parte della curatrice dell’inventario e dei cura- tori redazionali, per il necessario adeguamento agli standard di pubblicazione degli inventari messi a punto negli anni dalla Direzione generale per gli archivi. Prima di concludere questa breve premessa, vorrei sottolineare il rigore scien- tifico e l’ampio quadro di riferimento storico-istituzionale che la curatrice traccia nell’introduzione all’inventario, descrivendo l’evolversi delle strutture preposte all’istruzione e all’educazione nel terre dei papi a partire dai secoli antecdenti alla Restaurazione, muovendo dalla scolarità in antico regime e giungendo, attraver- so gli avvenimenti del periodo napoleonico e della stessa Restaurazione, fino alla riforma degli studi avviata – nel più vasto contesto di riforma amministrativa dello Stato – da Pio VII nel 1816 e attuata dal suo successore Leone XII nel 1824. PATRIZIA FERRARA Dirigente del Servizio Studi e ricerca INTRODUZIONE LA CONGREGAZIONE DEGLI STUDI E LA RIFORMA DELL’ISTRUZIONE LE ORIGINI La Congregazione degli studi venne istituita nel 1824 con funzioni di dica- stero centrale preposto al coordinamento e al controllo di tutto ciò che afferi- va all’ambito dell’istruzione. Lo Stato pontificio intendeva così farsi carico della gestione centralizzata dell’istruzione mediante un progetto di riorganizzazione del sistema scolasti- co nei vari gradi, dall’istruzione primaria a quella superiore. Già in passato erano stati fatti alcuni tentativi in tal senso, falliti in breve tempo senza lascia- re segni tangibili. Infatti, con i brevi Dum attentae sollecitudinis del 23 gen- naio 1552 e Pastoralis officii del 27 marzo 1552, Giulio II aveva istituito una Congregazione cardinalizia a cui erano affidate la “presidenza” e la “protezio- ne” degli studi e che avrebbe vigilato anche sull’Università. In seguito, nel 22 gennaio 1588, Sisto V con la bolla Immensa aeterni Dei istituì quindici con- gregazioni preposte a vari ambiti amministrativi: tra queste al decimo posto inserì la congregazione “Pro Universitate Studi Romani”, composta di cinque cardinali, con l’incarico di presiedere agli studi e in particolar modo alla rifor- ma universitaria. Le sue competenze - estese a tutte le università dello Stato e anche ai collegi esistenti in Roma dei Greci, dei Maroniti e dei Neofiti - furo- no esercitate attraverso i pontificati successivi, fino a quello di Innocenzo XI (1676-1689), quando la congregazione cessò di esistere non essendo stati nominati nuovi cardinali in sostituzione dei defunti. All’indomani della Restaurazione il tema dell’istruzione tornò d’attualità, sia in generale per un’esigenza di razionalizzazione e di riorganizzazione dell’intera impalcatura amministrativa sia, in particolare, per la necessità che aveva lo Stato pontificio, appena risorto e già attraversato da focolai di rivol- ta, di controllare i settori della formazione e della cultura, di riconfessiona- lizzare dunque l’intero sistema didattico ed educativo. Fin dalle origini, infatti, essendo un organismo teocratico, nello Stato pontificio la componen- te religiosa e quella civile e politica fungevano da reciproco sostegno, e soprattutto ciò avveniva nell’ambito dell’istruzione. Basti pensare che le scuole primarie erano tenute per lo più dal clero regolare e secolare e che l’istruzione secondaria era appannaggio esclusivo degli ordini regolari (i vari collegi dei gesuiti, degli scolopi, dei barnabiti, e così via). XII Introduzione LA SCOLARITÀ IN ANTICO REGIME