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LABIRINTI viene inviato gratuitamente a enti e associazioni che si interessano di speleologia, in cambiodi pubblicazioni analoghe. I gruppi che non dispongono di proprie pubblicazioni, ma desiderano continuare a ricevere il bollettino, sono pregati di segnalarcelo. La riproduzione di articoli, fotografie e disegni a scopo divulgativo e scientifico, purché senza fini di lucro, è libera se viene citata la fonte

LABIRINTI 34 1 MINIERE DEL VERGANTE E VAL D’AGOGNA (Piemonte nord-orientale)

G. D. Cella, L.Botta, D. Gigante

SOMMARIO copie vendute del magnifico catalo- Vengono descritte 24 strutture minerarie sot- go ad esso dedicato (512 pagine a terranee tuttora esistenti, messe in opera a colori), che confermano l’originalità partire dalla prima metà dell’800 e rimaste in del progetto. uso fino a metà ‘900 nella regione del Mergozzolo (Piemonte nord-orientale). La ricerca, condotta all’interno degli scisti della Formazione dei Laghi Si è trattato della coronazione di più di tre (orogenesi ercinica) era finalizzata al rinvenimento anni di lavoro sul campo; il progetto, par- di mineralizzazioni a galena e blenda (solfuri di tito dalla lungimiranza e supportato dalle piombo e di zinco) e portò alla scoperta di alcune larghe… spalle del Gruppo Archeologico importanti miniere. Vengono forniti di ciascuna Storico Mineralogico di Arona, ha visto la opera il posizionamento, la descrizione, il rilie- vo topografico e un sintetico inquadramento collaborazione del Gruppo Mineralogico storico. Ossolano, della Società dei Verbanisti, del Foto Club Arona, del GGN e di un ABSTRACT pugno molto motivato di volontari; la The authors describe 24 old mining galleries for research nostra partecipazione si è rilevata utile of galena (lead sulfide) and blend (zinc sulfide), localized in per esplorare e documentare numerosi the region of Mergozzolo, , north-east ; mineral saggi e miniere che storici e studiosi di extraction started at the half of the nineteenth century and varie branche avevano individuato grazie ended at the half of the twentieth century. The research was a ricerche di archivio. carried out inside schist of Formazione dei Laghi (Lakes Una ventina di soci ha partecipato atti- Formation), a rock formation old about 300 million of years. Each gallery has been localized, descripted, surveyed and vamente a questa attività, raccogliendo historically framed. documentazione in modo preciso e competente. Il frutto di questo lavoro è servito da supporto a vari studi presenti PREMESSA nel catalogo della mostra, per il quale Quattro anni di intense ricerche sulle abbiamo redatto e compilato tutte le miniere del Mergozzolo hanno portato schede tecniche delle miniere e dei saggi alla realizzazione di una bellissima catastabili, per un totale di 24 siti esplo- mostra al museo civico di Arona, che rati, rilevati e fotografati. dovrebbe divenire permanente in altra sede. La mostra ha riscontrato gran- Al fine di meglio raggiungere la comu- de successo di pubblico, contando nità degli speleologi, abbiamo deciso di poco meno di 3000 visitatori in meno estrapolare dal catalogo le schede tec- di due mesi e svariate centinaia di niche delle miniere visitate, integrandole

Siti minerari del Vergante e della Valle d'Agogna (by GGN, 2014) con un minimo di informazioni storiche, informazioni, storiche, di archivio, mine- indispensabili per inquadrare i lavori ralogiche e bibliografiche. Ne abbiamo minerari succedutisi; il catalogo rimane anche approfittato per sistemare alcune ovviamente la fonte più completa di piccole sviste.

LABIRINTI 34 PRECISAZIONI TECNICHE DESCRIZIONE Le miniere vengono presentate partendo Modesta galleria orizzontale parzialmente grossomodo da Ovest a Est e cioè dal ostruita da varie frane, collassata in corri- Lago d’Orta al Lago Maggiore, seguen- spondenza di un banco di roccia sfaldata do per quanto possibile anche l’ordine mista ad argilla. Sono presenti delle pozze catastale che, ahimè, segue un criterio di acqua. Grotta non armata, stabilità sta- cronologico. tica cattiva. Nelle argille vengono segna- I posizionamenti sono stati effettuati late barite, pirite e arsenopirite. mediando non meno di due acquisizioni La fauna rinvenuta viene descritta in altro GPS, che sono poi state incrociate con lavoro presente su questo bollettino. la cartografia regionale (ed. digitale 2001) a scala 1:10.000. Le coordinate (UTM) si ALPE CERVEC riferiscono al map datum ED 1950. Le Gli affioramenti interessano in realtà la quote fanno riferimento alle CTR di cui vicina collina del Mottaccio, circa 500 sopra. m a est dell’alpe (chiamata sui docu- I fogli CTR di riferimento sono: 073100, menti anche Cervecchia, Cervecchio, 073110, 073140, 073150, 094020. Cerrovecchio ecc.). I primi interessamenti per le mineralizza- zioni risalgono al 5 maggio 1863, quando BREVE DESCRIZIONE DELLE Bartolomeo Reina ne fece domanda di MINIERE SOPRAVISSUTE ricerca al prefetto di Novara, ricerca che venne in realtà concessa a Giulio Crana BOLZANO NOVARESE e a Mario Bonomi, che ne avevano fatta L’unico documento conosciuto al momento domanda in data successiva (4 e 8 giu- è una lettera datata luglio 1825 inviata dal gno). L’equivoco non venne mai chiarito sindaco di Bolzano Novarese Bedoni alla e fu fonte di lunghi contenziosi. Nel 1864 Segreteria di Stato, in accompagnamento a l’ing. Niccoli del Corpo delle Miniere accer- campioni minerari rinvenuti da tal Giuseppe ta l’esistenza di due gallerie di lavoro. Altre Satler in un giacimento aurifero sito nel domande di concessione vennero suc- territorio. cessivamente avanzate nel 1869 (Reina), 1872 (Donati e Maranghi), 1875 (Razzini GALLERIA DEL MOTTO SAN e Castoldi), 1881 (Crana), 1926 (Ferrari), MARTINO - CA 64 PiNO 1942 (Peretti), che poi entra in collabora- Speleometria zione con la società Ceramiche di Laveno. Comune: Bolzano Novarese Data al 1950 la rinuncia alle ricerche. Coordinate UTM: 457777 E; 5067755 N Quota: 395 m slm CROTTO MOTTACCIO Sviluppo spaziale: 35 m GALLERIA BASSA - CA 65 PiNO Dislivello: +2 m Speleometria Litotipo: scisti e argille Comune: Tipo di opera: galleria di ricerca Coordinate UTM: 459974 E; 5073425 N Quota: 631 m slm LOCALIZZAZIONE Sviluppo spaziale: 64 m Sita nei pressi della chiesa di San Martino, Dislivello: +1 m, -1 m sul lato destro del torrente Agogna, di non Litotipo: scisti quarzosi facile reperimento. Tipo di opera: galleria di ricerca

LABIRINTI 34 5 rosso-bruni in ossidi di ferro e diffusi concrezionamenti bianchi, probabilmente calcitici. I documenti segnalano mineralizzazioni a blenda e galena inframezzate da piani di quarzo e calcite; nelle ricerche è stato trova- to sotto il piano di cava un globetto di svariati centimetri di galena nera, molto pura. Opera ben conservata, con stabilità sta- tica eccellente. La fauna rinvenuta è descritta su questo bollettino in un lavoro specifico.

CROTTO MOTTACCIO GALLERIA ALTA - CA 66 PiNO Speleometria Comune: Armeno Coordinate UTM: 460000 E; 5073420 N Quota: 641 m slm Sviluppo spaziale: 9 m Dislivello: -2 m Cascata a fianco della miniera di Litotipo: scisti quarzosi Tipo di opera: saggio di ricerca LOCALIZZAZIONE La galleria si apre nel torrente che scorre a est dell’alpe Cervec, a una quota leg- germente superiore.

DESCRIZIONE Disceso il cumulo di detriti presente all’in- gresso, si raggiunge il piano della galleria interessato da un basso laghetto per una ventina di metri. Sulla sinistra è presente un modesto pozzo totalmente allagato, intasato da detrito, che conserva all’imbocco un bel quadro in legno ottimamente conservato; è possibile, anzi probabile, che la galleria avesse un livello inferiore mineralizzato. A una trentina di metri dall’ingresso la gal- leria, ora senz’acqua, compie un’ampia svolta sulla destra e presto si giunge al fondo, ove lo scavo si interrompe. Prima della svolta, sulla destra diparte una breve diramazione cieca. Sono presenti vistosi concrezionamenti Galleria del Mottaccio

6 La galleria risultava totalmente ostruita. Disceso il cumulo di detriti, si raggiunge il piano della galleria dalla sezione vagamen- te quadrata di circa 2x2 m, che va un po’ restringendosi verso il fondo; lo scavo è stato interrotto a 9 metri dal- l’ingresso. Nell’aprile 2012 vi soggiornava uno splendido esem- plare di tasso. Mottaccio, galleria inferiore La presenza di grossi blocchi squadrati nel LOCALIZZAZIONE detrito iniziale fa pensa- La galleria si apre una decina di metri re che l’opera sia stata intenzionalmente sopra la galleria bassa. ostruita. Nel corso delle visite non sono state indi- DESCRIZIONE viduate mineralizzazioni, ma i documenti L’accesso è stato individuato nel 2012 da di archivio segnalano mineralizzazioni a Claudio Albertini, grazie alla presenza di blenda e galena. Nel torrentello sono stati una discarica. ritrovati due noduletti di galena.

LABIRINTI 34 7 L’opera è nel complesso ben conservata, con buona stabilità statica. La fauna rinvenuta è descritta su questo bollettino in un lavoro specifico.

FOSSENO Le prime informazioni risalgono al 1871, quando il Comune dava seguito al decreto prefettizio che autorizzava Angelo Donati a ricerche inerenti mineralizzazioni contenenti oro e argento. Nel 1873 il permesso viene ceduto a Maranghi e Arthaud, che tosto lo cedevano alla Soc. Genovese delle Miniere. Nel 1873 Jervis ne fa cenno nella sua cele- bre opera Tesori Sotterranei dell’Italia. Altre richieste di concessione vengono successivamente avanzate nel 1927 (Soc. Chimica Lombarda), 1938 (Zanotti), 1942 (Fornara), 1953 (IMI), 1955 (Valsesia SpA).

GALLERIA SUPERIORE Fosseno, pozzo allagato PONTE DEL CHÖMAT - CA71 PiNO Speleometria Comune: Nebbiuno, loc. Fosseno Coordinate UTM: 461727 E; 5073528 N Quota: 669 m slm Sviluppo spaziale: 31 m Dislivello: -6, +7 m Litotipo: micascisti Tipo di opera: galleria di ricerca

LOCALIZZAZIONE La galleria si apre sul torrente Chömat, un centinaio di metri al di sopra del ponte.

DESCRIZIONE Immediatamente dopo l’ingresso, sulla sini- stra sprofonda un pozzo verticale profondo 6 m, completamente allagato, un tempo forse gradinato. La rimozione delle acque ad opera del GGN, coordinati dal solito capomastro Valerio Botta e dalla sua spalla Fiorenzo Guiglia, ha permesso di verificare che al fondo non sono presenti prosecuzioni. Proseguendo dritti è possibile invece … e dopo svuotamento

risalire in un ambiente franoso, che chiude La fauna rinvenuta è descritta su questo dopo una quindicina di metri. Alla base bollettino in un lavoro specifico. della frana scorre un rigagnolo che si getta nel pozzo. GALLERIA INFERIORE Riteniamo che il pozzo sia stato scavato PONTE DEL CHÖMAT - CA72 PiNO per seguire una vena della mineralizza- Speleometria zione, ancora visibile sulla volta, poi per Comune: Nebbiuno, loc. Fosseno approvvigionarsi di acqua E’ probabile Coordinate UTM: 461676 E; 5073359 N che gli ambienti franosi derivino dal crollo Quota: 658 m slm di una sottostante galleria. Sviluppo spaziale: 25 m E’ visibile sulla volta una mineralizzazione Dislivello: -1 m in ganga quarzosa costituita principal- Litotipo: micascisti mente da arsenopirite. Albertini segnala Tipo di opera: galleria di ricerca tra i minerali secondari scorodite (un ossi- do arsenico-ferroso idrato) amorfo. LOCALIZZAZIONE L’opera specie a livello del pozzo presenta La galleria si apre sul torrente Chömat, una un accettabile stato di conservazione, ma ventina di metri al di sotto del ponte. la stabilità statica della galleria principale è compromessa. DESCRIZIONE Mesi dopo la nostra visita il tratto frano- L’opera è costituita da una unica galleria ret- so è stato artificialmente otturato. tilinea lunga 25 m, parzialmente allagata.

LABIRINTI 34 9 L’ingresso alla galleria è parzialmente ostruito da terriccio. Sulla volta sono presenti piccole concrezioni di ossido di ferro. Sono presen- ti noduli di quarzite con mineralizzazioni nerastre. Sulla base della docu- mentazione acquisita, potrebbe trattarsi di una (molto improbabi- le) galleria di ribasso. Lo stato di conser- vazione dell’opera è nel complesso buono, come buona è la stabi- lità statica. La fauna rinvenuta è descritta su questo bollettino in un lavoro specifico.

NEBBIUNO Risale al 1861 una prima richiesta di ricerca avanzata da Angelo Donati, riproposta ancora nel 1864, nel 1865 e nel 1869. Seguono poi domande nel 1873 (Maranghi e Arthaud, che poi la cedono nel 1874 alla Soc. Prom. Miniere Italiane), 1874 (Soc. Genovese per le miniere), 1926 (G. Ferrari per conto della Soc. Chimica Lombarda), 1929 (Sanna), 1938 (Zanotti), 1942 (Fornara), 1951 (Alberti, che non otterrà mai il permes- so), 1953 (IMI), 1955 (Valsesia SpA).

MINIERA DI RIO STROLO CA73 PiNO Speleometria Comune: Nebbiuno Coordinate UTM: 4628898 E; 5073445 N Miniera di Nebbiuno Quota: 485 m slm

#" Sviluppo spaziale: 78 m volta a botte in mattoni, pure intonacata. Dislivello: -2 m L’accesso era originariamente protetto da Litotipo: porfidi e micascisti una porticina, di cui si sono conservati i Tipo di opera: galleria di coltivazione cardini. La galleria prosegue nuovamente rettili- LOCALIZZAZIONE nea in direzione ovest per una trentina di La miniera si trova a monte della cartiera metri, fino ad essere interessata da una di Nebbiuno, nei presi della cascata sul potente frana, che la occlude dopo una rio Strolo decina di metri.

DESCRIZIONE OSSERVAZIONI L’opera consiste in un’unica comoda Il primo tratto della miniera è scavato in un galleria larga poco meno di 2 metri e alta porfido molto solido, tant’è che la galleria altrettanto, con volta a botte. Il terriccio è perfettamente conservata. In corrispon- che occlude l’accesso ha generato uno denza della frana è visibile il netto contatto specchio d’acqua profondo dai 50 agli 80 con i micascisti qui estremamente friabili, cm, che interessa l’intera galleria. specie lungo i piani di scistosità. Sulla sinistra è presente un pozzo rettan- Nel pozzo presso l’ingresso e nella camera golare, profondo all’incirca 1,50 m. murata è presente attrezzatura abbando- La galleria prosegue rettilinea in direzione nata: una pompa per acqua ottocentesca, NE per una trentina di metri, ove in corri- un barramine, picconi, badili e altro che spondenza di un modesto diaframma in sono stati recuperati. cemento, curva a sinistra. Una decina di Il locale intonacato conserva interessanti metri più in avanti, si incontra un locale testimonianze scritte: lungo all’incirca tre metri, con pavimen- - sulla parete esterna di accesso, la scritta tazione in cemento, pareti intonacate e 1873 impressa nel cemento;

LABIRINTI 34 11 Caratteristiche dell’acqua (17.9.2011): Temperatura: 11.2 °C pH: 8.15 Conducibilità: 245 μS/cm

COIROMONTE Numerosi saggi e piccole gallerie si apro- no negli impervi rii ad est della frazioncina. Le prime informazioni risalgono al 1806, quando il ministro dell’interno del regno trasmetteva al prefetto del dipartimento dell’Agogna la richiesta pervenuta dall’ar- ciprete di , Gio Batta de Donatis, per scavare in località Ori di Oiro “fili di argento frammischiati d’oro”; la scoperta risaliva al 1805. Successivamente sono documentate altre richieste di concessio- ne quali, ad esempio, Satler e Fassio 1825, Franzini 1825, Zanetti 1854, Zolla 1864, Reina 1872, Maranghi 1872, Razzini et al. Miniera di Nebbiuno, locale datato 1873 1875, Comola 1897, soc. IMI 1953.

- sulla parete settentrionale, scritte a nero- fumo, la sigla AB, U(?). Giacomo 13.9.1929, GALLERIA DECIA ALTA e altre scritte poco decifrabili; CA 67 PiNO - sul lato interno del muro di accesso, Speleometria scritta con lapis copiativo, la frase “Fu Comune: Armeno fr. Coiromonte messa per (…) nell agosto 1873(?)” Coordinate UTM: 459244 E; 5075861 N Sono presenti piccole concrezioni di Quota: 753 m slm calcite bianca presso l’ingresso e dopo il Sviluppo spaziale: 9 m locale intonacato; più consistente il con- Dislivello: 0 m crezionamento a ossidi di ferro, specie nel Litotipo: scisti e quarzite primo tratto della galleria. Tipo di opera: galleria di ricerca Non sono state rinvenute mineralizzazioni significative, fatto salvo tracce di galena, LOCALIZZAZIONE mosche di pirite, tracce di calcopirite e Un centinaio di metri a SE di Coiromonte, arsenopirite. Le primitive ricerche segna- lungo il rio Decchia (Decia). lavano piombo argentifero; l'ing. Spezia vi rinvenne anche bei campioni di blenda. DESCRIZIONE Lo stato di conservazione come pure la Modesta galleria orizzontale di sezione quasi stabilita statica dell’opera sono ottime nel quadrata, con ingresso parzialmente ostruito. primo tratto scavato nei porfidi, del tutto Galleria non armata, conservazione e compromessi nel tratto successivo. stabilità statica ottime. Nelle quarziti si La fauna rinvenuta è descritta su questo rinvengono pirite e goethite; presenti bollettino in un lavoro specifico. diffuse patine di limonite.

# La fauna rinvenuta è descritta su questo comoda galleria rettangolare con volta bollettino in un lavoro specifico. arrotondata di dimensioni all’incirca 140 cm di larghezza e 170-180 cm di altezza. La galleria è percorsa da un torrentello GALLERIA DECIA BASSA che origina delle pozze poco profonde. In CA 68 PiNO questo primo tratto la galleria si sviluppa Speleometria in scisti con giacitura sub orizzontale; Comune: Armeno fr. Coiromonte sono presenti modesti crolli. Coordinate UTM: 459250 E 5075837N Dopo una quindicina di metri si osservano Quota: 743 m slm sulle pareti depositi chimici bruno rossic- Sviluppo spaziale: 64 m ci, in particolare piccole stalattiti, colate, Dislivello: +5 m canne d’organo. Litotipo: scisti e quarzite In corrispondenza di una curva a sinistra, Tipo di opera: galleria di ricerca la galleria intercetta una prima lente di quarzite; sulla volta si notano scavi e LOCALIZZAZIONE numerosi fori di barramina. Coiromonte, un centinaio di metri al di Dopo circa 25 m, in corrispondenza di sotto di Decia Alta, sempre lungo il rio una seconda grossa lente di quarzite Decchia (Decia). molto sfaldabile, apparentemente non mineralizzata, la galleria presenta un bivio: DESCRIZIONE proseguendo dritto si supera una grossa L’opera è costituita da due gallerie sovrap- frana che dà origine a un lago profondo poste lunghe globalmente 64 m. 60-80 cm, lungo 14 m, al cui termine la Sul lato destro dell’ingresso sono presenti galleria si arresta. resti di un muro a secco; fa seguito una Sulla sinistra, nella quarzite, si stacca inve-

LABIRINTI 34 # ce una breve galleria in salita, gradinata, LOCALIZZAZIONE percorsa da un rivolo di acqua. Questa dà Di difficile reperimento. Discendere per accesso a un'area pianeggiante di scavo, circa 150 m di dislivello il rio Selvaronda, che si affaccia nuovamente sul lago. partendo dalla mulattiera Coiromonte- La galleria principale era in origine armata Gignese. con travi in legno; molti armi sono ora crollati. Nel complesso, lo stato di con- DESCRIZIONE servazione dell’opera è buona, ma la L’ingresso, ostruito da massi riportati stabilità statica è modesta. Nelle ispezioni intenzionalmente, è stato reso agibile con non sono state riscontrate mineralizza- un piccolo scasso. zioni di interesse, se non diffuse patine Disceso l’ammasso di detriti, si raggiunge di limonite. la galleria allagata, lunga poco meno di La fauna rinvenuta è descritta in un arti- 12 m, di sezione grossomodo trapezoi- colo presente su questo bollettino. dale con volta leggermente arrotondata (170-180 cm di larghezza per 170-200 cm di altezza). L’acqua presenta un’al- ORDECIA GALLERIA 1 (ALTA) tezza di 15-20 cm; al di sotto si estende CA70 PiNO un fine deposito argilloso di 10-15 cm di Speleometria spessore. Comune: Armeno fr. Coiromonte Per lo scavo sono stati utilizzati barra- Coordinate UTM: 459488 E; 507600 N mine, di cui rimangono a testimonianza Quota: 697 m slm numerosi fori. Sviluppo spaziale: 12 m Il saggio, eseguito nei micascisti, segue Dislivello: 0 m una vena di quarzite mineralizzata di Litotipo: scisti e quarzite circa 40 cm di larghezza, che si nota sia Tipo di opera: saggio sulla paretina di accesso che al fondo del

# saggio. Sono presenti alcune minuscole lire il torrente dall’Alpe Garbogna: sono un stalattiti bianche. centinaio di metri di comodo percorso a Sono presenti mineralizzazioni a pirite, partire dall’orlo della bella cascata sotto arsenopirite e probabile siderite; opera l’alpe. non armata, ottimamente conservata e con ottima stabilità statica. DESCRIZIONE L’entrata della galleria, semi ostruita, ORDECIA GALLERIA 2 (BASSA) occhieggia in alto, a metà circa di una CA74 PiNO evidente discarica. Speleometria Disceso l’accumulo di terriccio che Comune: Armeno fr. Coiromonte occupa l'ingresso, si raggiunge il piano Coordinate UTM: 459507 E; 5076092 N di una galleria, usualmente occupato Quota: 693 m slm da un laghetto poco profondo. La zona Sviluppo spaziale: 32 m è interessata da copioso stillicidio; una Dislivello: -2 m sorgentella sgorga dai piani di scistosità, Litotipo: micascisti confluendo poi nel sottostante laghetto. Tipo di opera: saggio La galleria, ad andamento rettilineo, ha un’altezza media di 2 m ed una larghezza LOCALIZZAZIONE di 1.25 m. A 13 m dall’ingresso, si incontra Di difficile reperimento. Discendere per sulla destra una nicchia molto pronuncia- circa 200 m di dislivello il rio Selvaronda, ta; poco oltre, la galleria è interessata da partendo dalla mulattiera Coiromonte- un crollo lungo circa 6 m; oltre, la galleria Gignese. Decisamente più comodo è risa- prosegue rettilinea ancora per una decina

LABIRINTI 34 15 rocce mineraliz- zate accatastato sulla sponda del torrente: arseno- pirite associata in subordine a piccoli cristalli di pirite e occasio- nalmente sfalerite e rare masserelle di galena. Inoltre Albertini segnala tra i minerali secon- dari rara mime- tite, emimorfite, plumbojarosite, scorodite, rara kankite (prima segnalazione in Italia). L’opera, che non risulta armata, è discretamente conservata, ma la stabilità statica lascia a deside- rare. La fauna rinve- di metri, con sezione non variata. Lo scavo nuta è descritta è stato interrotto in corrispondenza di una in un articolo presente su questo bol- grossa vena di quarzite, in alcuni punti lettino. potente anche 50 cm, apparentemente priva di minerali accessori. MONTE FALÒ In più punti, sulle pareti si possono osser- Il monte Falò evidenzia parecchi lavori vare, in corrispondenza di impercettibili minerari su entrambi i versanti. La ricca fuoriuscite d’acqua, tracce rubiginose di documentazione acquisita mette in luce prodotti limonitici. In corrispondenza di situazioni complesse e numerose diatri- una specie di camino scavato sulla volta a be. Nel 1863 Reina avanza una richie- circa 6 m dall’ingresso è presente invece sta di ricerca non sapendo di essere un sottile deposito di carbonato di calcio stato preceduto di pochi mesi da una microcristallino bianco, che ha dato ori- richiesta del sindaco di Coiromonte De gine a delle piccole stalattiti. Non è stato Gasparis, che in realtà aveva raggirato possibile determinare la mineralizzazione tali Giazzi e Romagnoli, i reali scopri- oggetto della coltivazione, dedotta però tori del primo giacimento individuato indirettamente da un piccolo deposito di all’Alpe Feglio.

16 Seguono varie domande, cessioni, GALLERIA DELLA PIOVA concessioni, revoche negli anni 1863 CA69 PiNO (Wellenstein), 1866 (Giazzi e Romagnoli), Speleometria 1869 (Erba e Franzi; Reina), 1879 (Nobili Comune: Armeno fr. Coiromonte de Toma et al.), 1905 (Tassera), 1907 (Soc. Coordinate UTM: 460190 E; 5076832 N An. Miniere Agogna), 1917 (Cuzzi; Soc An. Quota: 843 m slm Nebida), 1925 (Soc. Chimica Lombarda), Sviluppo spaziale: 2 m 1939 (Giavani et al.); 1941 (Peretti); 1943 Dislivello: 0 m (Soc. Ceramiche It. Laveno); 1951 (IMI); Litotipo: scisti 1954 (Soc. Valsesia); 1966 (Mineraria Tipo di opera: non noto Riunita Varesina). Nel 1969 l’area risulta libera da concessioni. LOCALIZZAZIONE Le gallerie più importanti, che si trovano Un paio di chilometri a est di Coiromonte, nelle regione di vetta e che si sviluppava- una cinquantina di metri sopra la mulat- no per centinaia di metri, risultano attual- tiera che porta a Gignese. mente tutte crollate. Le miniere Falghera, qui riportate perché alle pendici del Falò, DESCRIZIONE rientrano molto probabilmente nella con- Galleria ostruita già all’ingresso, in corri- cessione Motto Piombino. spondenza di un quadro zoppo, ottima-

LABIRINTI 34 17 mente conservato, la cui trave di volta arrotondata, di 160-180 cm di altezza per poggia direttamente in un incavo della 120-140 di larghezza. roccia. La nostra impressione è che più Dopo 14 m la galleria risulta ostruita da che di crollo possa trattarsi di materiale sfasciume, non si capisce se dovuto al riportato ad arte. crollo della volta o a materiale di riporto. La galleria attraversa un affioramento di micascisti immersi NW con una pendenza GALLERIA FALGHERA NORD 1 di circa 30°, contenenti modesti nuclei CA2004 PiVB quarzitici debolmente mineralizzati. Speleometria L’opera, che non risulta armata, è discre- Comune: Gignese tamente conservata, la stabilità statica Coordinate UTM: 460876 E; 5077825 N parrebbe discreta (rimane il dubbio circa Quota: 716 m slm il tratto finale). Sviluppo spaziale: 14 m La fauna rinvenuta è descritta in un arti- Dislivello: -1 m colo presente su questo bollettino. Litotipo: micascisti Tipo di opera: galleria di ricerca GALLERIA FALGHERA NORD 2 LOCALIZZAZIONE CA2005 PiVB La galleria si trova a una ventina di metri Speleometria da Falghera Nord 2 (vedi), poco più a nord Comune: Gignese e ad un livello leggermente superiore. Coordinate UTM: 460902 E; 5077998 N Quota: 705 m slm DESCRIZIONE Sviluppo spaziale: 34 m Un modesto accumulo di terriccio pre- Dislivello: -4 m cede una galleria piuttosto regolare, Litotipo: micascisti parzialmente allagata, con volta molto Tipo di opera: galleria di ricerca

# LOCALIZZAZIONE Dopo una ventina di metri la galleria pre- Di non facile localizzazione; l’itinerario di senta un allargamento, scavato a mano, accesso proposto nel catalogo è ora nel- in corrispondenza del quale si osservano l’ultimo tratto divenuto problematico per sulle pareti di destra e sinistra degli incavi la presenza di un intricato roveto. scavati nella roccia, atti a sostenere delle Conviene piuttosto parcheggiare nei pres- travi. si del ponte sull’Agogna lungo la provin- Si supera quindi in spaccata un tratto ciale Gignese-Sovazza, quindi procedere allagato lungo qualche metro (attenzio- per pochi metri lungo la carrareccia che ne!), accedendo ad una saletta colma di porta all’alpe Torona, fino a incontrare materiale franato, interessata da abbon- sulla destra un sentiero che taglia in leg- dante stillicidio. Lo scavo della galleria è gera pendenza la montagna. Giunti sulla stato qui condotto con l’uso di mazzuolo perpendicolare della villetta adiacente la e scalpello (sono ancora visibili i segni). provinciale, scendere ortogonalmente il In corrispondenza del laghetto, è visibile pendio per una ventina di metri di disli- una galleria inferiore, totalmente allagata, vello; l’ingresso si trova alla base di una che pare terminare dopo pochi metri; è paretina rocciosa. possibile si tratti di una zona mineralizzata esattamente sottostante la saletta finale. DESCRIZIONE La galleria attraversa un affioramento di Sorpassato un accumulo di terriccio micascisti immersi NW con una penden- franato, si accede alla galleria mineraria, za di circa 25°; alcuni livelli (almeno 3) piuttosto regolare, di 170-190 cm di altez- contengono nuclei quarzitici variamente za per 120-140 di larghezza, con volta mineralizzati, particolarmente abbondanti dapprima piatta, poi molto arrotondata. nella saletta finale. La saletta si apre in

LABIRINTI 34 19 corrispondenza di un disturbo tettonico; CAI. Ci furono poi vari passaggi di pro- da segnalare in questo punto livelli di prietà: 1867 (Soc. Genovese Miniere), micascisti completamente destrutturati, 1900 (Brescia Mining Metallurgical privo di proprietà meccaniche. Comp.), 1904 (Soc. Anonima Miniere Sono presenti numerose concrezioni fer- dell’Agogna e del Motto Piombino), rose, anche sul pavimento, quali stalattiti, 1909 (Soc. Min. Novarese), 1916 (Soc. colonnine, colate e gours. An. Miniere de Nebida), 1925 (Soc. L’opera, nel complesso, è accettabilmente Chimica Lombarda), 1929 (Soc. Anon. conservata, la stabilità statica nel tratto Miniere Gignese, che poi rinunciò alla finale è pessima. coltivazione e mise in sicurezza il can- La fauna rinvenuta è descritta in un arti- tiere). Nel 1935 vennero presentati vari colo presente su questo bollettino. progetti di riapertura e tra questi ven- nero accolti quelli della CAINE (1935), GIGNESE MINIERA (MOTTO della Società Ceramiche Italiane (1944 PIOMBINO E VALLE AGOGNA) e 1946), della IMI-Valsesia (1951), fino Si tratta della mineralizzazione maggior- ad arrivare alla chiusura avvenuta uffi- mente coltivata, con una produzione di cialmente nel 1959. Merita segnalare migliaia di tonnellate tra galena e blen- le imponenti opere esterne apprestate, da, in gallerie lunghe migliaia di metri. quali decauville, pompe di ventilazione Per quanto ne sappiamo, già nel 1860 a caduta, laverie e altro. la Società Inglese coltivava l’area; Gli ingressi visibili attualmente sono abbiamo addirittura un rapporto di monconi di alcuni antichi accessi o di visita risalente al 1861 steso dall’ing. gallerie non rintracciabili sui documenti Perazzi, uno dei padri fondatori del esistenti.

" GALLERIA CAGNASSI galleria fanno pensare a una coltivazione CA2006 PiVB antica (fine ottocento; primi ‘900); rite- Speleometria niamo quindi molto probabile che rap- Comune: Gignese, loc. Miniera presenti l’accesso più antico alla galleria Coordinate UTM: 460807 E; 5078172 N Cagnassi. Quota: 707 m slm Sviluppo spaziale: 7 m GALLERIA SAN GIUSEPPE Dislivello: 0 m CA2014 PiVB Litotipo: micascisti Speleometria Tipo di opera: galleria di accesso alla Comune: Gignese loc. Miniera coltivazione Coordinate UTM: 460787 E; 5078468 N Quota: 767 m slm LOCALIZZAZIONE Sviluppo spaziale: 21 m Sponda sin. del fiume Agogna al Motto Dislivello: -2 m Piombino. Litotipo: micascisti

DESCRIZIONE LOCALIZZAZIONE L’imbocco è stato ritagliato dalla parete L’opera si trova una cinquantina di metri settentrionale di un rudere, probabilmente sopra i caseggiati della località Miniera. a suo tempo facente parte del complesso Interessante notare che nei pressi, nasco- minerario. sto da un pollaio, si apre l'ingresso ben Immediatamente dopo ha inizio la galleria conservato di una ulteriore galleria docu- mineraria vera e propria, totalmente fode- mentata praticata nel 1957, interessata rata da muratura a secco; la volta, a tutto da crollo dopo pochi metri. sesto, è ottenuta con pietre messe di taglio. La larghezza media è di 1.15 m, l’altezza originale non è deter- minabile, il pavimento è costituito da detrito minuto e piccoli massi di crollo. Dopo 5 m si incontra un muro a secco, die- tro il quale un gigante- sco crollo rende intran- sitabile la galleria. Le pareti della galleria paiono conservate. Tra muro a secco e ingresso una grossa pozzanghera (circa 15 cm di altezza) occupa il pavimento. Le dimensioni della

LABIRINTI 34 # DESCRIZIONE Milano, parte della calotta cranica di un Sul piazzale antistante l’ingresso si notano ungulato. ancora i basamenti di antiche costruzioni Nei pressi del sentiero di accesso sono (muri a secco) e l’edicola (ora ribaltata, state rinvenute due monete di rame mal ma che nel gennaio 2013 risultava ancora conservate e una lira in argento con l’effi- in piedi) riportati in una antica cartolina gie di Vittorio Emanuele II datata 1863. viaggiata nel 1907. Nella discarica della sottostante galleria Raggiunta la paretina rocciosa, un pertu- S.Ilario sono stati rinvenuti noduletti di gio aperto dal GGN nel crollo iniziale (ad galena, sfalerite (blenda), cerussite, piri- opera dei soliti Valerio Botta e Fiorenzo te, calcopirite, quarzo; nelle immediate Guiglia; il passaggio è stato successiva- vicinanze dell'ingresso, ottimi campioni mente rinchiuso), permette di raggiungere di piromorfite con galena. la galleria vera e propria, che presenta una Conservazione dell’opera nel complesso sezione media di 2 m di altezza per 160 discreta, stabilità statica discreta, tranne cm di larghezza. l’area della frana finale. Sulle pareti si notano una serie di incavi, La fauna rinvenuta è descritta in un arti- atti a ospitare quadri di sostegno in legno colo presente su questo bollettino. (5, di cui uno zoppo), di cui non c’è più traccia. La galleria prosegue in leggera salita per GALLERIA ANONIMA una quindicina di metri, fino a essere CA2013 PiVB interessata da una potente frana, che in Speleometria breve la ostruisce completamente. Uno Comune: Gignese, loc. Miniera scavo di un paio di metri ha evidenziato Coordinate UTM: 461236 E; 5078611 N sulla volta la presenza di una specie di Quota: 684 m slm camino; lo scavo è stato interrotto causa Sviluppo spaziale: 2 m nuovi crolli. Dislivello: 0 m Sul pavimento, interessato da una poz- Litotipo: micascisti zanghera nell’ultimo tratto, sono ancora Tipo di opera: galleria di ricerca presenti tracce dei binari e delle traversine a suo tempo messi in opera, per il traspor- LOCALIZZAZIONE to con vagoncini del materiale. Sponda destra del torrente Erno, a monte A una decina di metri dall’ingresso si rin- del ponte sulla provinciale Gignese- viene sulla parete di sinistra un cuneo di Sovazza legno; potrebbe trattarsi di un caposaldo per il rilievo topografico. DESCRIZIONE La galleria è scavata in un banco di mica- L’imbocco è costituito da una bella galleria in scisti discretamente compatti, attraversati pietre legate con malta, parzialmente intona- da una piccola faglia che è stata riempita; cata, larga 120 cm e alta oltre 140, sovrastata la frana risulta costituita da un micascisto da una fila orizzontale di beole a secco. scivoloso e poco resistente. Sono presenti Dopo due metri la galleria è sbarrata da un frequenti affioramenti di quarzite bianca. muro costituito da un prima fila di pietre Alla base della china di ingresso si rin- legate con malta e da una seconda fila vengono vari di bulloni di ferro, resti di un di pietre non legate; oltre si incontra un sacco di 50 kg di sale marino confezionato insieme compatto di terriccio e pietrame. dai Monopoli di Stato – Stabilimento di Dovrebbe trattarsi di un crollo provocato

ad arte, come suggerisce il marcato avval- con dubbia estrazione di piombo. Nel lamento del terreno esterno che si osserva 1953 una ispezione segnala l’immobilità in corrispondenza dell’opera. dell’IMI, circa la prosecuzione dell’opera Un sondaggio ha evidenziato che la frana di ribasso presente in loco. interessa la galleria per oltre 2-3 m. Vista l’accuratezza costruttiva, verrebbe da CAVITÀ DELL’AGRITURISMO pensare che questo imbocco desse acces- CA2007 PiVB so alla coltivazione del Motto Piombino, Speleometria ma gente del posto la descrive unicamente Comune: Gignese, loc. Molini come una galleria di ricerca piuttosto Coordinate UTM: 461953 E; 5078496 N recente e dotata di un profondo pozzo. Quota: 583 m slm Nel tratto visitabile, lo stato di conserva- Sviluppo spaziale: 15 m zione e la stabilità statica sono ottimi. Dislivello: +1 m Litotipo: micascisti Tipo di opera: galleria di ricerca GIGNESE – LOCALITÀ MOLINI Le località interessate alla ricerca erano LOCALIZZAZIONE già state incluse anticamente da Francfort Si apre all’interno dell’agriturismo ai Molini (Società Inglese) nel permesso di ricerca di Gignese. Motto