La Battaglia Navale Al Largo Dell'isola Del Giglio

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La Battaglia Navale Al Largo Dell'isola Del Giglio ANNO II - Numero 5 Marzo 2018 La battaglia navale al largo dell’Isola del Giglio (3 MAGGIO 1241) di Gualtiero Della Monaca Guelfi e Ghibellini Quando papa Gregorio IX (1227-1241) convocò a Roma un Concilio Ecumenico per la Pasqua del 1241 con lo scopo preciso di deporre l’imperatore Federico II (1220-1250), non pensava che il suo illustre e irri- ducibile rivale, nel tentativo di impedire quella even- tualità, sarebbe arrivato al punto di mettere in atto una vera e propria aggressione contro gli inermi prelati che da tutta Europa si erano messi in viaggio per raggiun- gere la Città Eterna. Il drammatico episodio rientra nella feroce contesa che da anni vedeva coinvolte le due figure più impor- tanti nel panorama politico della prima metà del secolo XIII: il Papa e l’Imperatore del Sacro Romano Impero. L’accesa rivalità aveva radici lontane e s’inquadra nelle lotte tra Guelfi e Ghibellini che tanto danno fece- ro all’Italia dei Comuni e delle Repubbliche Marinare. La morte di Enrico V di Franconia, quarto e ulti- mo Imperatore del Sacro Romano Impero, avvenuta a Utrecht il 23 maggio 1125 senza lasciare eredi legitti- mi, aprì in Germania un periodo di lotte per la succes- sione al trono. In tale contesto vennero a crearsi due La situazione politica dell'Impero e del Papato schieramenti opposti, che presero il nome di Guelfi e (prima metà del XIII sec.) Ghibellini. Furono detti Ghibellini i sostenitori della casa di Hohenstaufen, duchi di Svevia e signori della prima di morire, la madre Costanza d’Altavilla (1154- Franconia; Guelfi i sostenitori della casa di Baviera. 1198) lo affidò alla tutela del nuovo papa Innocenzo Successivamente, negli anni dello scontro tra Fede- III (1198-1216). rico Barbarossa (1155-1190) e il Papato, finirono per Durante la minore età di Federico II, Innocenzo III essere chiamati Ghibellini i sostenitori dell’Imperatore portò la Chiesa a grande potenza facendo del Papato la e Guelfi i sostenitori del Papa. La stessa distinzione suprema autorità politica in Europa. Grazie all’appog- si ebbe al tempo di Federico II, quando i due termini gio del Papa, Federico poté sconfiggere i suoi rivali in passarono a indicare due schieramenti rivali, presenti Germania e nel 1212 fu eletto Re. nell’Italia centro-settentrionale, divisi da motivazioni Negli anni successivi, con gli auspici della Chie- politiche, economiche e religiose. sa, Federico fu incoronato ufficiosamente Imperatore Federico II di Svevia e il Papato e nell’occasione promise solennemente di mantenere Alla morte del padre Enrico VI (Messina, 28 set- la separazione fra Impero e Regno di Sicilia (preteso tembre 1197) il giovanissimo - aveva appena tre anni dominio del Pontefice) e di rinunciare ai diritti ger- - Federico di Hohenstaufen fu nominato re di Sicilia e, manici in Italia; si impegnò, inoltre, ad intraprendere 3 Rivista di Cultura L'ARGENTARIANA del Centro Studi Don Pietro Fanciulli al più presto una che il Papa considerò effimera, ma era pur sempre una crociata in Terra- vittoria, per cui la scomunica fu ritirata e il 1 settem- santa, nonostante bre 1230 Papa e Imperatore si incontrarono ad Anagni in tal senso non ci arrivando ad un accordo. fosse stata nessuna Si trattava, beninteso, di una pace armata poiché esplicita richiesta era evidente che l’Imperatore non intendeva rinuncia- da parte del Papa. re al sogno di restaurare un nuovo Impero Romano, A Innocenzo III, così come il vecchio ma combattivo Pontefice non era morto a Perugia affatto disposto a rinunciare al potere temporale eredi- il 16 luglio 1216, tato dai suoi predecessori. successe Onofrio Nella diatriba fra Tiara e Corona si erano inseriti, III (1216-1227) il nel frattempo, i Comuni della Lega Lombarda ed era quale, nel tentativo ripresa la secolare divisione fra Guelfi e Ghibellini. di indurre Federico Nel novembre 1237 a Cortenuova Federico colse una Federico II di Svevia a mantenere la pro- grande vittoria sulla Lega Lombarda, conquistando il messa di indire una Carroccio che inviò provocatoriamente in omaggio al crociata, decise di nominarlo ufficialmente Imperatore. Papa. In seguito a questa sconfitta la Lega Lombarda L’incoronazione definitiva ebbe luogo in San Pietro il si sciolse e i Comuni si sottomisero al potere impe- 22 novembre 1220,1 ma non sortì l’effetto voluto. Fe- riale, ponendo Federico II all’apice della sua potenza derico, nonostante le pressioni del Papa, riguardo alla in Italia. crociata continuò a tergiversare, mentre pian piano ap- L’anno successivo il figlio Enzo sposò Adelasia di pariva sempre più chiaro che il suo vero obiettivo poli- Torres, vedova di Ubaldo Visconti, giudice di Torres e tico era l’unione fra Regno di Sicilia e Impero, nonché Gallura e Federico lo nominò Re di Sardegna. Ciò non l’estensione del potere imperiale all’Italia. poteva essere accettato dal Papa, visto che la Sardegna Quest’ultimo obiettivo preoccupava non poco i Co- gli era stata promessa in successione dalla stessa Ade- muni del nord Italia che si premunirono costituendo lasia sulla base dell’imbarazzante (un vero e proprio di nuovo la Lega Lombarda. Nel frattempo, il nuovo falso storico) Donazione di Costantino. Alle rimostran- papa Gregorio IX, molto più determinato del suo pre- ze di Gregorio IX, Federico rispose nel marzo 1239 decessore, costrinse Federico ad onorare la promessa tentando di sollevargli contro la Curia, ma il Papa tor- fatta di partire per la sesta Crociata; se non che una nò subito a scagliare contro di lui la scomunica. pestilenza scoppiata durante il viaggio in mare, che Uno contro l’altro falcidiò i crociati, costrinse l’Imperatore a rinunciare La tensione tra le due massime potenze del tem- all’impresa. Gregorio IX interpretò quel comporta- po raggiunse livelli elevatissimi, tanto che il Papa, in mento come un pretesto e, conformemente al trattato un’enciclica del 21 giugno 1239, descrisse Federico II di San Germano del 1225, il 29 settembre 1227 nella come la Bestia che sorge dal mare carica di nomi bla- cattedrale di Bitonto lo scomunicò. A nulla valse una sfemi... che si erige contro Cristo redentore del genere lettera di giustificazioni inviata da Federico al Papa nel umano.2 L’Imperatore, dal canto suo, ripagò Gregorio novembre successivo; la scomunica fu confermata il IX con uguale moneta, definendoloil fariseo assiso sul- 23 marzo 1228. la cattedra di un dogma perverso, unto con l’olio della Federico decise allora di partire per la Terrasanta, malvagità.3 pur sapendo che durante la sua assenza il Papa avreb- Il Pontefice, contrariato dall’atteggiamento ostile di be cercato di riunire tutti i suoi oppositori in Germania Federico, iniziò a spedire lettere circolari che prean- e in Sicilia, minacciando la Lombardia e il suo Regno nunciavano un Concilio Ecumenico da farsi in Roma nel Meridione dell’Italia. Grazie all’abilità diplomatica per la Pasqua del 1241 con l’intenzione di dichiarare di Federico, la sesta Crociata si risolse, senza combat- il suo avversario decaduto da Imperatore e da Re di tere, con la riconquista di Gerusalemme. Una vittoria Sicilia. 1. La prima incoronazione era avvenuta il 9 dicembre 1212 nel 2. Cfr. ROFFI R., La battaglia del Giglio nel... 1241, in “Il Messag- duomo di Magonza, ad opera del vescovo Sigfrido III di Eppstein; gero Marittimo”, 2 maggio 2016. la seconda ad Aquisgrana il 25 luglio 1215. 3. Ibidem. 4 ANNO II - Numero 5 Marzo 2018 Federico, nel tentativo di impedire lo svolgimento Pontifici, avvertendoli che, in caso contrario, Pisa si del Concilio, bloccò le principali vie di comunicazio- sarebbe sentita obbligata ad intervenire. Ma il tentativo ne terrestri verso Roma, compresi i valichi delle Alpi, fallì: La nostra Città, risposero i Genovesi, è il braccio che fece sorvegliare dalle truppe ghibelline. Allo stesso di Roma, e difende la Chiesa. Vi porteremo al certo i tempo, durante l’inverno del 1240 si recò personal- Prelati, i Principi e Baroni e tutti quei Signori che sono mente in Toscana alla ricerca di aiuti ed alleati che opportuni al gran Concilio.5 La risposta suonò come un aderissero alla sua causa. Firenze non si lasciò convin- guanto di sfida tra le due Repubbliche. cere, al contrario dei Pisani e dei Lucchesi che, insie- L’allestimento delle flotte me al marchese Oberto Pallavicino, Vicario Imperiale, Nelle settimane successive le sottili galere genove- occuparono in suo nome la Garfagnana. si si recarono a Nizza e trasportarono i rappresentanti Il Pontefice, con l’aiuto del suo Legato di Romagna, dell’Alto Clero francese, inglese e spagnolo, che erano Gregorio da Montelongo, predispose allora che i pre- convenuti in quella città, a Genova, dove già erano in lati provenienti da tutta Europa s’imbarcassero sulle attesa gli ambasciatori dell’Episcopato lombardo. navi della Repubblica di Genova, fedele alleata di par- Dopo di che, radunate le navi e affidato il comando te guelfa, per essere trasportati sulla costa laziale. a Jacopo Marocello,6 il 26 aprile il convoglio fece vela Federico provò dapprima con la strada della per- verso sud, alla volta di Ostia. L’armata era composta suasione, facendo pervenire - secondo quanto rife- di sessantasette legni, tra cui ventisette galere e il ri- risce Giovanni Villani - a ciascuno dei prelati, molti manente formato da taride7 e navi d’appoggio di ogni dei quali già anziani e poco inclini ad intraprendere sorta. Le galere avevano equipaggi di 132 uomini, tra un viaggio simile, una lettera in cui Roma veniva de- marinai e nocchieri, più 40 soldati, mentre le taride scritta come un luogo dove i religiosi sono in conflitto ne portavano 77 di cui 25 armati;8 facendo i dovuti fra loro, le chiese sono profanate. Dappertutto regna la calcoli, l’armata genovese poteva contare in totale su sporcizia, l’aria è fetida, il caldo insopportabile, l’acqua circa 7.500 uomini.
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