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CURATORI ELISA REBELLATO E ANTONIO CAVEDONI PROGETTO DI GRIFFO–LA GRANDE FESTA DELLE LETTERE PRESENTAZIONE 7 SAGGI 8 CRONOLOGIA 18 INTRODUZIONE 24 COME NASCE UN CARATTERE PER LINOTYPE 26 IL BREVETTO 32 ASTER 44 SELENE 48 PERMANENT 52 GARAMOND SIMONCINI 56 DELIA 82 ENGLISH TEXTS 105 BIBLIOGRAFIA 126 INDICE DEI NOMI E DEI CARATTERI 127 PRESENTAZIONE Invenzione rivoluzionaria che ogni giorno, invisibile, passa sotto i nostri occhi; idea così potente da essere ancora oggi strumento fondamentale per la diffusione di pensiero e cultura–le lettere. L’orafo bolognese Francesco Griffo, inventore del primo corsivo e tra i precursori nell’arte del disegno di caratteri tipografici, incise gli alfabeti per le edizioni di Aldo Manuzio, riconosciute come capolavori del Rinascimento. A distanza di cinque secoli Francesco Simoncini, altro bolognese progettista di caratteri, si arruolò nel secolare e difficile lavoro di aggiornamento dei caratteri romani alle possibilità e alle esigenze tecniche del tempo. Entrambi condivisero genio, passione e coraggio, oltre alla possibilità di collaborare con un importante e illuminato editore. Simoncini si distinse per l’approccio tecnico che privilegiava la leggibilità piuttosto che la bellezza del carattere, e diversamente da Griffo riuscì nella tutela delle proprie invenzioni. «Griffo, la grande festa delle lettere» porta al grande pubblico, per la prima volta, l’avventura imprenditoriale di Simoncini e delle sue Officine. La ricerca storica e tipografica dei curatori insieme al design dell’allestimento, ispirato al reparto disegno caratteri delle Officine Simoncini →P 22, creano il percorso espositivo attraverso cinque postazioni di lavoro (le aree tematiche) che illustrano l’approccio innovativo di Simoncini, enfatizzando l’importanza del type design nello sviluppo culturale ed economico della società di oggi e domani. Griffo, la grande festa delle lettere 6•7 ELISA REBELLATO Francesco Simoncini, Francesco dopo la formazione scolastica imprenditore con metodo non era rimasto con le mani in mano L’esperienza imprenditoriale di Francesco e prima di entrare nell’azienda paterna fece Simoncini si colloca significativamente la propria “gavetta” all’interno di altre aziende nella Bologna del secondo dopoguerra, bolognesi: prima modellatore meccanico quando un’Italia uscita sconvolta dai presso la ditta Roberto Brini, poi cesellatore bombardamenti cercava di rimettersi in moto. d’arte nella ditta d’argenteria di Enea Stefani. Il fermento che pervase l’industria nazionale Dal 1931 al 1939 Francesco lavorò per il padre portò sia alla creazione di nuove attività, come meccanico, ma dovette interrompere che alla rivitalizzazione di quelle sopravvissute, la propria attività in periodo di guerra, perché ed è in questa seconda forma, quella del richiamato al servizio militare nel 1941. rinnovamento sostanziale di un’azienda Tuttavia, in quanto operaio specializzato, già esistente, che si pone l’avvio dell’attività prestò la propria opera presso le industrie imprenditoriale di Simoncini. di guerra bolognesi, prima la Cevolani, riconvertita alla produzione di armi e di Nato a Bologna il 18 dicembre 1912 (lo stesso motori aerei, poi alla Ducati, dove oltre ad anno di Giulio Einaudi, che utilizzò per primo apparecchi radio per l’esercito si producevano il suo carattere più celebre, il Garamond pompe per motori e apparecchi ottici. Simoncini), Francesco nel 1927 ottenne Qui Francesco fu impiegato come tecnico la licenza presso l’Istituto industriale Giacomo nel reparto condensatori e dopo poco più Venezian, mentre negli anni successivi di un anno fu promosso caporeparto. frequentò la Scuola per le Industrie artistiche Alla Ducati ebbe modo di conoscere Lorenzo di Bologna e i corsi di disegno meccanico Malaguti, capo ufficio tecnico che nel della Scuola industriale Aldini Valeriani. dopoguerra lasciò l’azienda di Borgo Panigale La scelta di una formazione tecnica lo poneva per legarsi alle Officine Simoncini. Il ruolo come ideale continuatore dell’attività paterna. rivestito dalla Ducati nella storia aziendale delle Officine Simoncini non fu occasionale. Infatti il padre Vincenzo, nato a Bologna Entrambe le ditte producevano meccanica il 25 aprile 1881, dal 1908 aveva una piccola di precisione ed erano alla ricerca di personale officina per la lavorazione di prodotti in filo in grado di progettare tale tipologia di ferro in via Mascarella 24-28. Per dare di macchinari, e così alcuni tecnici lavorarono un’idea delle dimensioni artigianali dell’attività, per entrambe: oltre a Francesco Simoncini si può segnalare che nel 1921 la ditta e a Lorenzo Malaguti, anche Giuseppe Monti impiegava solo tre operai. L’ingresso nel e Gianluigi Mengoli. Nel 1945 Francesco mondo della Linotype, nel quale Francesco rientrò nell’azienda paterna come direttore avrebbe poi ricoperto un ruolo di leader tecnico e il 10 aprile 1946 la ditta di Vincenzo in Italia, avvenne nel 1931, quando Vincenzo fu trasferita in via delle Fragole 4. acquisì un’officina meccanica con sede a Nave, in provincia di Brescia, dove si Nel febbraio e marzo del 1950 Francesco fabbricavano pezzi di ricambio per macchine Simoncini fece un viaggio negli Stati linotipiche. Pochi anni dopo, nel 1934, l’attività Uniti che si rivelò fondamentale per la sua originaria della ditta, legata ai lavorati in filo preparazione tecnica e imprenditoriale: ebbe metallico, fu dismessa e fu anche chiusa infatti occasione di visitare due importanti la sede bresciana, con il probabile trasporto aziende attive nel campo della linotipia. del materiale a Bologna, nella nuova sede La Mergenthaler Linotype Company, nata di via Mura Galliera 7. nel 1886, era la più importante azienda produttrice di macchine compositrici; l’Intertype, fondata nel 1911 a Brooklyn ANTONIO CAVEDONI Francesco Simoncini, un’attività che non può prescindere dal progettista di caratteri supporto su cui questi caratteri dovranno Progettare caratteri è un mestiere antico essere utilizzati. È la piena consapevolezza come l’invenzione della stampa e chi di tutti i passaggi che vanno dal disegno lo pratica si trova spesso a dover giustificare di una lettera alla sua rappresentazione una simile professione: non esistono forse agli occhi del lettore, a rendere migliore già abbastanza caratteri per ogni necessità? il progetto di un carattere. Sicuramente è una domanda posta più di una volta anche a Francesco Simoncini. Francesco Simoncini è stato un imprenditore In questa mostra, attraverso i documenti e un progettista di caratteri. La sua impresa, e le testimonianze, abbiamo cercato di le Officine Simoncini, è cresciuta e si è immaginare concretamente la risposta che lui sviluppata principalmente con la vendita stesso potrebbe dare se fosse ancora tra noi. del suo prodotto di punta, ovvero le matrici per macchine Linotype. Lo scopo delle La progettazione di caratteri tipografici si matrici nel sistema di composizione linotipica pone al crocevia di discipline diverse come è di fare da supporto fisico per trasportare la grafica, il design, l’ingegneria e la linguistica. la forma delle lettere, e Simoncini si è quindi Per questa sua natura multidisciplinare non trovato nella posizione di progettare sia è sempre facile comunicarne le sottigliezze. il supporto sia la forma stessa. In mostra I caratteri hanno una componente estetica è esposta una panoramica complessiva delle – la più evidente – che li colloca nell’ambito varie fasi di progettazione e produzione di un delle arti applicate. Si può dire, ad esempio, carattere per composizione linotipica →P 28. che le curve delle lettere sono sinuose o angolari, che le forme sono opulente La carriera imprenditoriale di Simoncini o asciutte e che lo stile di un certo carattere è parzialmente ricostruibile attraverso è più appropriato a un particolare uso rispetto la documentazione dei bilanci delle Officine, a un altro. Ma i caratteri, fondamentalmente, la comunicazione aziendale nelle forme sono progettati per rappresentare un testo, della pubblicità, articoli su riviste di settore e in questo caso il loro valore ha più a che e tramite i frequenti interventi di Simoncini vedere con la funzionalità che con l’estetica. stesso presso associazioni, enti, fiere, convegni A seconda delle condizioni di lettura, della e altre occasioni d’incontro nel mondo superficie e delle tecnologie di riproduzione dell’industria di cui faceva parte. L’immagine del carattere, e infine del contesto grafico che si profila è quella di un imprenditore in cui il carattere viene utilizzato, esso risulterà molto attivo, concentrato non solamente più leggibile di un altro, esteticamente sui suoi interessi ma anche sull’educazione equivalente. La leggibilità è data in dei propri clienti e in particolare delle nuove particolare dal rapporto tra le forme positive generazioni di giovani potenziali collaboratori; delle lettere, cioè tra la parte solitamente nonché di un imprenditore disposto ad stampata in nero, e le forme negative, ossia assumere i rischi necessari per innovare gli spazi generalmente bianchi tra le lettere e e per crescere. all’interno delle stesse. È questo rapporto che permette ai nostri occhi di differenziare L’identità dell’imprenditore sembra riflettersi le forme le une dalle altre, riconoscendole; in gran parte anche nella carriera di un rapporto molto delicato e legato progettista di caratteri. Ma prima di entrare strettamente a fattori esterni al carattere nel merito di questo peculiare aspetto di come la dimensione di riproduzione e la Simoncini è necessario affrontare il problema distanza