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PRESSToday Rassegna stampa 27/02/2012 : Notizie di oggi Corriere della Sera Risparmio, mini patrimoniale più pesante Corriere Economia Fondi comuni Oltre la crisi C'è chi ha reso più del 100% Daily Yomiuri, The DPJ should shelve new pension system plan Firm loses 200 billion yen in pension funds / AIJ told to halt business; other probes planned Minimum pension hard to guarantee Raise consumption tax to protect future elderly Uncertainty lingers over AIJ / Firms seek answers over 200 bil. yen in unaccounted-for pension funds Gtnews.com Aegon Selects Logica to Support Delivery of Pension Auto-enrolment 'Hub' ItaliaOggi7 Colf, buste paga poco più pesanti Enti di previdenza sotto attacco Il contributivo non risolve tutti i problemi SCADENZARIO del mese di marzo 2012 Mattino, Il Rossella Lama Roma. C'è qualche confusione sull'articolo 27 del decreto (Nazionale) liberalizzazioni che... Milano Finanza Auguri di lunga vita. Potete permettervela? Brambilla (Itinerari previdenziali): complementare senza paura La leggerezza delle pensioni Qui c'è già la flexsecurity Si andrà in pensione più tardi e con un assegno più magro Sole 24 Ore, Il SuperInps, una sfida per tutta la Pa Sole 24 Ore, Il Il «quinto» con clientela mirata (Plus) LA POSTA DEL RISPARMIATORE Tirreno, Il riscatto laurea, domanda bis possibile Do you want your PRESSToday ? La soluzione per le tue rassegne stampa on-line: www.presstoday.com PRESSToday Rassegna stampa Corriere della Sera Data: "Risparmio, mini patrimoniale più pesante" 27/02/2012 Stampa Indietro CORRIERE DELLA SERA - CORRIERE DELLA SERA sezione: Primo Piano data: 27/02/2012 - pag: 5 Risparmio, mini patrimoniale più pesante Il bollo dello 0,1% anche su certificati di deposito e depositi vincolati ROMA Arriva il bollo proporzionale dell'uno per mille anche sui depositi bancari e postali e i certificati di deposito ma non sui conti correnti. Lo prevede l'ultima versione disponibile del decreto sulla semplificazione fiscale, che oggi dovrebbe approdare per la promulgazione al Quirinale nella sua versione definitiva, messa a punto dai tecnici dopo l'approvazione del Consiglio dei ministri di venerdì scorso. Il salva Italia. Come è noto, i conti di deposito finora non sono stati gravati da maxibollo sugli estratti conto ma neanche da quello sulle comunicazioni relative al deposito dei titoli. La normativa attuale, così come innovata dal decreto salva Italia a dicembre scorso, stabilisce che l'onere dell'imposta di bollo di 34,20 euro annuali venga pagato dagli intestatari persone fisiche solo se il conto è attivo e con un saldo medio nell'anno oltre i 5 mila. Per chi non supera tale soglia l'imposta di bollo non è dovuta. Una particolarità che determina un risparmio per ben 8 milioni di contribuenti, un terzo dei correntisti italiani. Anche sui titoli si è cercato di introdurre un principio equo per cui l'imposta è diventata proporzionale e si calcola applicando una percentuale sul valore totale posseduto pari allo 0,1% nel 2012 e allo 0,15% dal 2013, comprendendo però tutti i tipi di prodotti finanziari, anche quelli detenuti all'estero. Con un limite minimo di 34,20 euro e, solo per il 2012, un massimo di 1.200 euro di imposta. Il decreto salva Italia infine esclude dalla tassazione i fondi pensioni ed i fondi sanitari. La nuova versione. Una volta che la norma del salva Italia è stata approvata, non tutti sono rimasti convinti della sua chiarezza e equità. Alcuni operatori del settore ne avevano azzardato un'interpretazione estensiva, ricomprendendo tra gli strumenti finanziari, cui si sarebbe dovuta applicare l'imposta proporzionale, anche i conti di deposito e i certificati, considerandoli nel novero degli strumenti di investimento. La novità introdotta con il decreto sulla semplificazione fiscale sana proprio questa incertezza rendendo esplicito ciò che era ancora «in nuce». La norma stabilisce che vengano tassate le comunicazioni periodiche alla clientela relative a prodotti finanziari, anche non soggetti a obbligo di deposito, «ivi compresi i depositi bancari e postali anche se non rappresentati da certificati». L'imposta resta non dovuta per le comunicazioni ricevute e emesse dai fondi pensione e dai fondi sanitari. La base imponibile. L'imposta proporzionale si calcola sul valore del deposito o, nei casi dei certificati, sul valore nominale o di rimborso. La norma dice che l'imposta si applica sulle comunicazioni nel senso che, se applicando l'un per mille sul conto, l'importo dovuto fosse pari a mille, questo importo può essere prelevato una volta sola se la comunicazione è una, o suddiviso per il numero delle comunicazioni effettuate, se sono più di una. L'applicazione. La nuova imposizione verrà applicata dalle banche ai conti vincolati già in corso o solo a quelli che verranno stipulati dall'entrata in vigore della norma in poi? La decisione starà alle banche che potrebbero propendere per la seconda soluzione. Ma potrebbero anche fare di più per accaparrarsi il cliente: accollarsi l'onere del bollo almeno per i conti che non siano troppo bassi, quelli che vengono tenuti in vita con pochi euro. Resta inteso che le banche che oggi espongono clausole del tipo «bollo vigente a carico della banca» dovranno farvi fronte oppure cambiare le condizioni dando al cliente il necessario preavviso di almeno due mesi. Antonella Baccaro RIPRODUZIONE RISERVATA PRESSToday Rassegna stampa Corriere Economia Data: "Fondi comuni Oltre la crisi C'è chi ha reso più del 100%" 27/02/2012 Stampa Indietro CORRIERE ECONOMIA - ECONOMIA sezione: Prima data: 27/02/2012 - pag: 18 Fondi comuni Oltre la crisi C'è chi ha reso più del 100% DI GIUDITTA MARVELLI E FRANCESCA MONTI Rendimenti a tre cifre per i migliori prodotti. Tra le sgr vince JP Morgan, seguita da Pimco. Pioneer è prima tra le italiane. Ecco dove puntano ora i gestori fuoriclasse I l mondo dei fondi si mette in mostra, sfidando la crisi e i numeri non incoraggianti del 2011. L'edizione 2012 del Salone del risparmio, organizzato da Assogestioni di cui il Corriere della Sera è media sponsor, invita gli operatori del settore e tutti i privati investitori desiderosi di sapere di più sulle possibilità di gestione a lungo termine dei propri risparmi, ad una tre giorni di dialogo, informazione e cultura. Dal 18 al 20 aprile, a Milano, negli spazi dell'Università Bocconi, la Fiera degli investimenti offre seminari, dibattiti, ricerche: due giorni sono dedicati agli operatori, il terzo al pubblico. La passata edizione ha ospitato novemila visitatori e 76 mila contatti online. Le iscrizioni sono gratuite e si possono già fare sul sito www.salonedelrisparmio.com. RIPRODUZIONE RISERVATA L e performance non mancano: basta guardare le classifiche dei migliori fondi (vedi tabelle in queste pagine e a pagina 20). Negli ultimi tre anni con i prodotti specializzati sui Paesi Emergenti si poteva portare a casa anche il 170%. Ma anche nella martoriata Piazza Affari, c'è chi è riuscito, tra il 2009 e il 2011, a mettere insieme un +29%, vale a dire un 10% l'anno. Ma il punto è un altro. Questi numeri affascinanti sono finiti in poche tasche perché manca un collegamento efficiente tra i bisogni dei risparmiatori e i veicoli che possono trasportarli nel futuro. Classifiche Le trenta case di investimento che con i loro punteggi di eccellenza si sono guadagnate un posto nella classifica di CorrierEconomia costruita sui risultati a tre anni dei rispettivi fondi impegnati in 22 diverse categorie hanno di fronte questa notevole sfida, da giocare in una partita doppia e non semplice con le rispettive reti distributive. Cioè con quei canali (in Italia sono soprattutto banche) che vendono all'investitore finale non solo i fondi, ma anche altri strumenti. Se Jp Morgan, Pimco e Franklin Templeton i tre big internazionali sul podio ma anche Pioneer (la fabbrica di Unicredit, prima italiana e quinta classificata) o Eurizon (Intesa Sanpaolo, 24esima posizione) un giorno arrivassero a produrre il fondo Miracoloso, uno strumento dalle performance taumaturgiche, non avrebbero comunque risolto il problema della mancanza di organizzazione efficiente dei portafogli familiari. Anche il Miracoloso, se finisce nelle tasche sbagliate, può rivelarsi inutile. O, peggio, distruttivo. Il sentimento Il 2011 è stato un anno di fuga dai fondi (meno 40 miliardi la raccolta netta, ma il patrimonio resta pur sempre a quota 938 miliardi) e di risparmi sempre più stretti. Una gelata che si spiega con la crisi e che mette l'industria di fronte all'impellenza di recuperare la fiducia delle famiglie, mai così bassa. «Non mi fido delle banche, non mi fido dei fondi e non mi fido neanche di me stessa». Firmato: Grazia. Questo è uno degli aforismi, forse il più disincantato, raccolto dai creativi di Saatchi&Saatchi che si sono presi la briga di analizzare per conto di Assogestioni l'umore degli italiani qualunque davanti al risparmio. Uno screening emotivo, senza pretese di scientificità, che rivela grandi insicurezze e grande bisogno di strumenti utili. «Non voglio comprare niente dice Max voglio consigli seri, comprensibili e disinteressati. Nel mio interesse». Dal 18 al 20 aprile l'industria del risparmio gestito, quella che dovrebbe nel suo articolato complesso fatto di sgr, promotori, banche, attori nazionali e stranieri tradurre in pianificazione di lungo termine, i soldi delle famiglie sempre più orfane di Welfare state, si ritrova al Salone del risparmio, una tre giorni dedicata alle innumerevoli possibilità di investimento a disposizione dei privati. Il dialogo non parte da numeri incoraggianti, ma ci sono anche nuove tendenze interessanti. Per esempio, in un quadro funesto di raccolta, quella degli strumenti di tipo previdenziale è stata piccola (2,8 miliardi nel 2011) ma positiva. Un segnale di consapevolezza dell'importanza crescente di accumuli personali per la pensione. E poi c'è anche un primo tentativo di istituzionalizzazione. Che cosa vuol dire? Oggi in Italia solo il 25% delle risorse delle famiglie viene affidato al risparmio gestito (polizze, fondi, fondi pensione e così via) contro medie del 40-50% riscontrabili in altri paesi.