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TORRE DEL GRECO

Torre del Greco (Torre 'o Grieco in napoletano e Torre 'u Grieco o semplicemente 'a Torre in torrese) è un italiano di 87.384 abitanti dellaprovincia di Napoli in .

Torre del Greco è situata nelle immediate vicinanze del parco nazionale del Vesuvio, tra il Vesuvio e il golfo di Napoli. Toponomastica L'antica denominazione della città era quella diTurris Octava, riferita probabilmente ad una torre eretta da Federico II di Svevia. Il suo scopo era l'avvistamento dei nemici, nella fattispecie dei Saraceni, ed era l'ottava torre di questo tipo a partire da Napoli, o forse da essa distava otto miglia. Secondo un'altra ipotesi il nome deriverebbe da una villa appartenente ad Augusto. In epoca romana, come testimoniano numerosi reperti archeologici, Torre del Greco era probabilmente un sobborgo residenziale di . Qui erano sorte numerose ville che godevano dall'amenità dei luoghi e dalla posizione centrale all'interno del golfo di Napoli. Proprio come accadde con Ercolano, ,Stabia e Oplonti, la devastante eruzione del Vesuvio del 79 d.C. sconvolse anche questi luoghi, fino a rimodellarne l'intero suolo e respingere il mare per oltre 500 metri. Tra il XVII e il XVIII secolo, in epoca borbonica, vi furono edificate diverse ville signorili dell'area vesuviana: le ville del Miglio d'oro, che conservano ancora oggi splendidi esempi di architettura settecentesca. La città divenne municipio sotto la dominazione di Giuseppe Bonaparte nel 1809 con l'elezione del primo sindaco Giovanni Scognamiglio. Sotto la dominazione di Murat diventò, insieme alla vicinaPortici, la terza città del Regno di Napoli, dopo Napoli e , con 18.000 abitanti, malgrado le ripetute eruzioni vulcaniche che, anche nel XIX secolo, avvenivano quasi ogni due anni . Torre del Greco è nota nel mondo soprattutto per la lavorazione artigianale dei coralli, dei cammei e della madreperla. Questa tradizione artistica, sviluppatasi a partire dal XVII secolo è ancora oggi tramandata dall'antica Scuola d'incisione e lavorazione del corallo annessa all'omonimo Museo.

Aree arche ologic he L'area di maggior interesse archeologico, risalente al I secolo d.C., è la "contrada Sora", caratterizzata da resti della Villa Sora, probabilmente posseduta dalla famigli Flavia. Annesso alla villa, vi è un complesso termale, ora praticamente sulla spiaggia torrese. In zona "Colle dei Camaldoli" esistono i ruderi di una villa rustica e in "contrada Calastro" altre presenze archeologiche testimoniano l'esistenza di un suburbio cittadino. Tutto ciò fu sempre catalogato e ritrovato grazie all'attività di campo dell'Gruppo Archeologico Torrese, che, tra le altre cose, rinvenì anche dei ruderi in Contrada Scappi. Mentre in zona porto si possono trovare le famosissime Cento Fontane Monumenti Luoghi di culto Le chiese di Torre del Greco furono spesso riedificate su edifici più antichi, distrutti nel corso dei secoli dalle eruzioni laviche del Vesuvio. Tra questi: •la Basilica di Santa Croce, Chiesa Madre della città e più ampio luogo di culto della zona vesuviana; •la vicina chiesa del Santissimo Sacramento e San Michele Arcangelo; •la Chiesa di Santa Maria di Portosalvo, attuale parrocchia della zona porto, di costruzione ottocentesca; •la chiesa di Maria Ss. Assunta, con la sua zona ipogea e i cunicoli scavati al di sotto dell'eruzione del 1794; •la chiesa di Santa Maria del Principio, conserva ancora intatta l'area ipogea e le vestigia dell'antica chiesa risalente al 1000; •il Santuario di Maria Ss.ma del Buon Consiglio, grande centro di spiritualità per il XIII decanato dell'Arcidiocesi di Napoli; •la chiesa di Santa Maria del Carmine, Chiesa del 1500. E i vari Istituti religiosi, fra i quali: •Monastero degli Zoccolanti, edificato sulle vestigia di un precedente complesso monastico nel Cinquecento. All'interno del chiostro sono rappresentati in 28 pannelli affrescati, episodi della vita e della predicazione di Francesco d'Assisi •Convento delle Adoratrici dell'Addolorata e della Santa Croce •Convento delle Suore Benedettine di Santa Geltrude •Convento dei Frati Carmelitani Scalzi con la relativa chiesa di Santa Teresa (nel territorio parrocchiale di S. Maria del Popolo).

Le Ville vesuviane Tra le ville che sorsero nella zona tra il XVII e il XVIII secolo sono da citare: •Villa Bruno Prota, •Villa Caramiello, •Palazzo Cicchella, •Masseria Donna Chiara •Villa Ercole, •Villa Fienga, •Villa Guerra, •Villa Macrina, •Villa Maria, •Villa Mennella, •Palazzo Petrella, •Palazzo del Salvatore •Villa San Gennariello •Villa Solimena, •Villa delle Ginestre (già villa Ferrigni), dove soggiornò Giacomo Leopardi •Palazzo Vallelonga, dei primi del Settecento, attualmente sede centrale della Banca di Credito Popolare di Torre del Greco, •Villa del Cardinale, con un bel salone con affreschi settecenteschi, •Villa Macrina, oggi restaurata.

D ipi nto della città del 1848, diAleksandr Andreevič Ivanov I giardini pubblici sono stati intitolati a Vincenzo Ciaravolo, marinaio morto nel Mar Rosso, che scelse, durante l'affondamento della nave su cui navigava, di sacrificare la propria vita pur di non abbandonare il suo comandante che era rimasto a bordo. Musei La città ospita due musei dedicati al corallo: uno storico all'interno dell'"Istituto statale d'arte Francesco Degni " e l'altro più piccolo e privato, con la collezione Liverino. Dal 2006 presso la Pro Loco è visitabile un piccolo Museo Del Gioco e del Giocattolo d'epoca. Dal 2010 la sezione locale della Lega Navale Italiana ha insediato il Museo della Marineria nei pressi della zona porto, più precisamente nei locali della stazione ferroviaria F.S. Torre del Greco si fregia del titolo di Città Leopardiana.Giacomo Leopardi soggiornò a Torre del Greco poco prima della sua morte ed ivi compose: La Ginestra e Il tramonto della Luna.

Ritratto di Giacomo Leopardi Festa dei Quattro Altari ("a fest ri quatt altar") Nata come festa ricadente nell'ottava giornata dopo ilCorpus Domini, per questo anche chiamata "Festa dell'Ottava" che in dialetto locale viene indicata come "A festa 'i ll'uttava". Si racconta, sebbene in realtà la città non fosse mai stata sottoposta a dominio feudale, che nel corso della giornata del "Corpus Domini" del 1699, il popolo torrese a fronte di enormi sforzi economici e notevoli sacrifici, acquisiva il territorio cittadino dal nobile Marchese di Monforte. Per quanto detto, in occasione dei festeggiamenti, per la raggiunta nuova condizione civico-sociale della città, che ebbero luogo nell'ottava giornata dopo il Corpus Domini, per poter dare più importanza e solennità alla festa e per dimostrare lo stato di perdurante ricchezza della popolazione torrese, in quattro punti importanti della città, come di seguito indicato, vennero costruiti quattro altari ovvero "are": •il primo di questi altari sorgeva, sotto "a la ripa" ovvero nell'attuale Via Principal Marina, presso quello che al momento viene definito "Largo di Pezzettella". Il detto altare risultava chiaramente visibile da Via Noto, da Piazza Santa Croce e da Via Comizi; •il secondo sorgeva nella via dei commercianti, oggi via Roma, angolo via Salvator Noto; •il terzo veniva eretto, nella piazza più antica di Torre del Greco, ovvero Piazza Luigi Palomba; •il quarto, il più popolare, in corso Umberto I ('ncoppa â Guardia). Il primo citato, quello della zona di "vasciammare", era comunemente identificato come " Ardare 'i fravica (di fabbrica)", in quanto veniva realizzato totalmente in muratura di "fabbrica". Sull'intonaco della stessa muratura, con la tecnica dell'affresco, autorevoli artisti locali, in tutte le epoche, venivano chiamati ad affrescare soggetti relativi alla cultura locale e religiosa. Uno dei più autorevoli di questi fu il Maestro Nicola Ascione detto "Don Niculino Ascione", il quale, per le sue non comuni capacità artistiche, fu chiamato ad affrescare la Basilica Pontificia di Pompei. Lo stesso Maestro Nicola Ascione fu per parecchi anni docente presso l'Accademia Belle Arti. Festa dell'Immacolata E' di particolare importanza la festa patronale dell'Immacolata di antica tradizione alla quale partecipano migliaia di fedeli e di spettatori provenienti da ogni parte.