Parole in Conflitto
PAROLE IN CONFLITTO 20 anni di narrazione del conflitto israelo- palestinese sui quotidiani italiani Introduzione Il conflitto israelo-palestinese è, sin dal suo scoppio, uno dei temi più trattati dai media occidentali; con una cadenza costante, che diventa quotidiana durante le frequenti fasi di crisi, Palestina e Israele entrano nelle nostre vite attraverso le immagini trasmesse dalla televisione, le analisi radiofoniche, i lunghi articoli stampati sui giornali. Questo estremo interesse nei confronti di questo specifico conflitto è dovuto a diversi fattori, in primis, la sua durata: a 68 anni dal suo inizio, che si usa far corrispondere al 1948, anno del riconoscimento dello Stato di Israele, benché l’incipit del processo possa essere fatto risalire alla fine dell’800, esso può essere considerato il più lungo della storia contemporanea. L’importanza geopolitica dell’area mediorientale, della quale Palestina e Israele fanno parte, ha rivestito durante il ‘900 e riveste tutt’ora un ruolo fondamentale nello scacchiere economico mondiale per la presenza di risorse petrolifere e gas naturali, responsabili dell’instabilità dell’intera area a causa del tentativo di influenza su di essi da parte delle potenze mondiali. Si aggiungano a questi altri fattori: religiosi, dovuti al forte legame tra questo piccolo territorio (27,000 km2) e il cristianesimo; culturali, legati a migliaia di anni di contatti nel bacino mediterraneo; etnici, in quanto gli israeliani vengono percepiti dal pubblico come europei bianchi, per i quali viene sentita un’empatia da parte occidentale, che va a sommarsi alla paura del “diverso”, in particolare se “arabo”, acuitasi dopo il crollo delle Torri Gemelle del 2001.
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