Geological Field Trips

Società Geologica Italiana

2012 Vol. 4 (2.2) ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

SERVIZIO GEOLOGICO D’ITALIA Organo Cartografico dello Stato (legge N°68 del 2-2-1960) Dipartimento Difesa del Suolo

ISSN: 2038-4947

La geologia della Sardegna 84° Congresso Nazionale della Società Geologica Italiana, Sassari 15-17 settembre 2008

DOI: 10.3301/GFT.2012.04 La geologia della Sardegna L. Carmignani - P. Conti - A. Funedda - G. Oggiano - S. Pasci GFT - Geological Field Trips geological fieldtrips2012-4(2.2) Periodico semestrale del Servizio Geologico d'Italia - ISPRA e della Società Geologica Italiana Geol.F.Trips, Vol.4 No.2.2 (2012), 104 pp., 64 figs. (DOI 10.3301/GFT.2012.04)

La geologia della Sardegna 84° Congresso Nazionale della Società Geologica Italiana, Sassari 15-17 settembre 2008, Escursione E01

Luigi Carmignani(1), Paolo Conti(1), Antonio Funedda(2), Giacomo Oggiano(3), Sandro Pasci(4)

(1) Centro di GeoTecnologie - Università degli Studi di Siena, San Giovanni Valdarno (Ar). (2) Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche, Università degli Studi di , Cagliari (Ca). (3) Dipartimento di Scienze della Natura e del Territorio, Loc. Piandanna - Sassari (Ss). (4) Consulente Regione Autonoma della Sardegna Progetto Carg, Via Dolcetta - Cagliari (Ca).

Corresponding Author e-mail address: [email protected]

Responsible Director Editorial Board Claudio Campobasso (ISPRA-Roma) M. Balini, G. Barrocu, C. Bartolini, 2 Editor in Chief D. Bernoulli, F. Calamita, B. Capaccioni, Gloria Ciarapica (SGI-Perugia) W. Cavazza, F.L. Chiocci, R. Compagnoni, D. Cosentino, Editorial Responsible S. Critelli, G.V. Dal Piaz, C. D'Ambrogi, Maria Letizia Pampaloni (ISPRA-Roma) P. Di Stefano, C. Doglioni, E. Erba, publishing group Editorial Manager R. Fantoni, P. Gianolla, L. Guerrieri, Mauro Roma (ISPRA-Roma) M. Mellini, S. Milli, M. Pantaloni, V. Pascucci, L. Passeri, A. Peccerillo, Convention Responsible L. Pomar, P. Ronchi (Eni), Anna Rosa Scalise (ISPRA-Roma) B.C. Schreiber, L. Simone, I. Spalla, Alessandro Zuccari (SGI-Roma) L.H. Tanner, C. Venturini, G. Zuffa. ISSN: 2038-4947 [online] http://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/periodici-tecnici/geological-field-trips

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INDEX carbonatica litorale ...... 41 geological fieldtrips2012-4(2.2) Stop 1.5 - Mores (serbatoio d’acqua): la successione Information marnosa del 2° ciclo sedimentario miocenico ...... 42 Riassunto ...... 5 Stop 1.6 - Monte Lachesos: i depositi silicoclastici e Abstract ...... 5 carbonatici del 3° ciclo sedimentario miocenico e Informazioni generali sugli itinerari ...... 6 panorama sulla strutturazione del bacino ...... 42 Primo giorno ...... 6 Stop 1.7 - S.S. 131 d.c.n., km 38: depositi sintettonici Secondo giorno ...... 8 oligo-miocenici del bacino transtensivo di Ottana ...... 45 Terzo giorno ...... 10 Stop 1.8 - Cava dismessa (Cuile Romasinu-): contatto tettonico tra il basamento paleozoico, i calcari Excursion notes giurassici della formazione di M. Bardia e i conglomerati Inquadramento geologico ...... 12 sintettonici terziari ...... 46 Il basamento varisico sardo ...... 13 Stop 1.9 - Monte Pizzinnu: La struttura della catena varisica ...... 18 contatto tettonico tra il basamento paleozoico granitico e Collasso del cuneo orogenico varisico ...... 19 i calcari giurassici della formazione di M. Bardia ...... 50 Le coperture meso-cenozoiche ...... 22 Stop 1.10 - S.S. 131 d.c.n., presso P.ta Urros-M. Albo: Tettonica delle coperture post-varisiche ...... 23 panoramica della struttura a fiore di M. Albo ...... 51 3 Tettonica trascorrente terziaria ...... 24 Stop 1.11 - Sa Mitra (Galtellì): scaglia tettonica di Tettonica distensiva del Miocene medio ...... 25 calcari arenacei dell’Eocene inferiore ...... 52 Itinerary Secondo giorno - Successione meso-cenozoica e zona a falde del basamento varisico della Sardegna sud-orientale Primo giorno - La tettonica terziaria della Sardegna Sguardo geologico d’insieme ...... 54 centro-settentrionale Descrizione dell’itinerario ...... 60 Sguardo geologico d’insieme ...... 27 Stop 2.1 - Pitzu Sant’Antonio: la discordanza basale Descrizione dell’itinerario ...... 36 giurassica ...... 61 Stop 1.1 - Strada Mores-Ittireddu: Stop 2.2 - Sud di : faglie dirette le vulcaniti oligo-mioceniche ...... 37 post-eoceniche ...... 62 Stop 1.2 - Oppia Nuova: il conglomerato basale Stop 2.3 - Arcu is Fronestas: la discordanza angolare index del 2° ciclo sedimentario miocenico ...... 39 triassica ...... 63 Stop 1.3 - Mores: transizione da depositi continentali a Stop 2.4 - Escalaplano: la discordanza angolare eocenica ...63 marini ...... 40 Stop 2.5 - Escalaplano: la successione triassica ...... 63 Stop 1.4 - Circonvallazione di Mores: la successione Stop 2.6 - Genna Mesa: sovrascorrimento varisico

DOI: 10.3301/GFT.2012.04 La geologia della Sardegna L. Carmignani - P. Conti - A. Funedda - G. Oggiano - S. Pasci nell’unità tettonica del Gerrei e successione paleozoica .....64 Stop 2.7 - Porto Corallo: arenarie di , fianco geological fieldtrips2012-4(2.2) rovescio di pieghe isoclinali varisiche ...... 67 Stop 2.8 - Monte Perdosu: Successione del Cambriano- Ordoviciano superiore dell’unità tettonica del Gerrei ...... 69 Terzo giorno - Aspetti stratigrafici e strutturali del basamento varisico dell’Iglesiente Sguardo geologico d’insieme ...... 71 Descrizione dell’itinerario ...... 75 Stop 3.1 - Panoramica del bacino terziario del Cixerri ...... 77 Stop 3.2 - Contatto stratigrafico tra la fm. di e quella di Campo Pisano lungo la sinclinale E-W di Iglesias .. 76 Stop 3.3 - Discordanza basale tra i sedimenti carboniferi (fm. di Rio S. Giorgio) e le metasiltiti cambro-ordoviciane (fm. di Cabitza) ...... 78 Stop 3.4 - Caratteri strutturali al contatto tra la fm. di Gonnesa e la fm. di Cabitza presso Monteponi ...... 80 Stop 3.5 - Interferenza tra strutture E-W e N-S nella 4 fm. di Cabitza presso Bindua ...... 82 Stop 3.6 - "Discordanza sarda" di età ordoviciana media tra la fm. di Cabitza e la fm. di M. Argentu lungo la strada per Nebida ...... 83 Stop 3.7 - Base della successione triassica e caratteri strutturali dell’area di M. San Giuseppe: anticlinali-sinformi e sinclinali-antiformi ...... 85 Stop 3.8 - "Discordanza sarda" di età ordoviciana media tra la fm. di Cabitza e la fm. di M. Argentu lungo la passeggiata di Nebida ...... 87

Stop 3.9 - Interferenza tra pieghe E-W e pieghe N-S index presso Masua ...... 88 Stop 3.10 - La struttura mineraria di Porto Flavia ...... 90

Bibliografia ...... 92

DOI: 10.3301/GFT.2012.04 geological field trips 2012 - 4(2.2)

5 information La geologia della Sardegna L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci ). Infatti vi affiorano rocce sedimentarie, ). Infatti vi affiorano 84° Congresso Nazionale della Società Geologica sensu latu 84° Congresso Nazionale della Società Geologica Italiana, Sardegna, basamento varisico, , tenutosi in Sardegna nel 2008 dopo circa 60 anni, offre la possibilità di apprezzare direttamente DOI: 10.3301/GFT.2012.04 Riassunto occidentale riflette una storia geologica La Sardegna per la sua attuale posizione al centro del Mediterraneo geodinamici degli eventi più o meno completa, alcuni dei grandi molto articolata, che testimonia, in maniera tetideo ed alpino ultimi 400 milioni di anni (varisico, Abstract position of the SardiniaThe present-day Island is the result of a complex geological history that testifies, more Thetys and occurred in the last 400 Ma (Variscan, some of the greatest geodynamic events or less completely, magmatic and metamorphic rocks emplaced during there crop out sedimentary, Actually, Alpine s.l. evolution). Eon and of the last part Proterozoic. the whole Phanerozoic This guide to the field trip happened at end of 84th National meeting Società Geologica Italiana, allows to appreciate directly a part of this complexity. vulcaniche, intrusive, metamorfiche che, quasi senza soluzione di continuità, rappresentano l’intero Eontema metamorfiche che, quasi senza soluzione di continuità, rappresentano vulcaniche, intrusive, e parte di quello Proterozoico. Fanerozoico dell’ in chiusura La presente guida all’escursione svoltasi Italiana almeno una parte di tale complessità. testimoniata nella Sardegna e tettonica meso-cenozoica stratigrafica Il primo giorno è dedicato all’evoluzione centro-settentrionale. Il secondo giorno permette di conoscere l’edificio a falde tettoniche che contraddistingue esterna giorno permette di visitare la zona della Sardegna centro meridionale. Il terzo il basamento varisico sono del Nord-Gondwana primari dell’antico margine passivo i caratteri dove dello stesso basamento varisico, ben conservati. sono stati aggiornati con alcune recenti pubblicazioni, e degli inquadramenti dei riferimenti bibliografici Parte descritti. ma il testo rimane sostanzialmente fedele a quello originale come pure lo sono gli itinerari chiave: Parole successione meso-cenozoica. geological field trips 2012 - 4(2.2)

6 information La geologia della Sardegna L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci . : Fogli IGM in scala 1:50.000 Serie nuova 25 (480-Bonorva; 481-Ozieri; 482-Siniscola; 499- 481-Ozieri; 482-Siniscola; 25 (480-Bonorva; IGM in scala 1:50.000 Serie nuova : Fogli : Carta Geologica del (Funedda 2000), Carta geologica del Logudoro et al., 84th National meeting of the Società Geologica Italiana, , Variscan basement, Meso- DOI: 10.3301/GFT.2012.04 settentrionale (Cerri & Oggiano, 2002), Carta Geologica della Sardegna in scala 1:250.000 (Carmignanisettentrionale (Cerri & Oggiano, et al., F°207 “Nuoro” e F° 208 F°195 “Orosei”, 2008), Carta Geologica d’Italia in scala 1:100.000 (F° 190 “Bonorva”, 1983). in scala 1:50.000 (Porcu, di Ottana - Sardegna centrale, “Dorgali”; Carta geologica del Graben Nuoro ovest; 500-Nuoro est; 501-Orosei) e corrispettive sezioni in scala 1:25.000. 500-Nuoro est; 501-Orosei) e corrispettive Nuoro ovest; Carte geologiche Cenozoic succession The first day is dedicated to the Meso-cenozoic stratigraphic and tectonic evolution observable in the central- observable and tectonic evolution stratigraphic is dedicated to the Meso-cenozoic The first day that crops out in Central nappe zone allows to visit the Variscan northern side of the island. The second day foreland in Southern Sardinia where the formations is dedicated to the variscan Sardinia. The third day margin are well preserved. along the ancient North Gondwana developed is the in account some recent papers, text as well the itinerary Although some small revisions that take same of the original field trip. words: Key Informazioni generali sugli itinerari Primo giorno la del Logudoro osservando nella zona interamente inizia da Sassari e per la mattinata si svolge L’itinerario Ottana e successione miocenica del 2° ciclo tettono-sedimentario miocenico; nel pomeriggio si prosegue verso al 1° ciclo dovuti i sedimenti e gli effetti della tettonica trascorrente si possono osservare e le Baronie, dove asfaltate; sono tuttavia lungo strade prevalentemente Esso si svolge tettono-sedimentario oligo-miocenico. percorribili in auto. di campagna agevolmente di strade previsti alcuni brevi spostamenti a piedi e tratti Cartografia Consigliata Carte topografiche geological field trips 2012 - 4(2.2)

7 information Base cartografica: ©OpenStreetMap contributors. La geologia della Sardegna L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci DOI: 10.3301/GFT.2012.04 geological field trips 2012 - 4(2.2)

8 information La geologia della Sardegna L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci : Fogli IGM in scala 1:50.000 Serie nuova 25 (480-Bonorva; 481-Ozieri; 482-Siniscola; 499- 481-Ozieri; 482-Siniscola; 25 (480-Bonorva; IGM in scala 1:50.000 Serie nuova : Fogli : Carta Geologica della Sardegna in scala 1:250.000 (Carmignani 2008); Carta et al., DOI: 10.3301/GFT.2012.04 Nuoro ovest; 500-Nuoro est; 501-Orosei) e corrispettive sezioni in scala 1:25.000. 500-Nuoro est; 501-Orosei) e corrispettive Nuoro ovest; Carte geologiche Secondo giorno di circa due ore da Nuoro per raggiungere un viaggio di trasferimento prevede così come ipotizzato, L’itinerario, del paesaggio, lungo il quale è possibile apprezzare la variazione il primo Stop poco a sud di Jerzu in Ogliastra, piattafome carbonatiche i testimoni di più vaste a quelle dove granitiche passando da aree prevalentemente le questa giornata si attraversano dei “tacchi”). Durante hanno le tipiche forme a mesas (zona mesozoiche e Trexenta. Gerrei, Sarrabus regioni storiche del Nuorese, Ogliastra, Cartografia Consigliata Carte topografiche Geologica d’Italia in scala 1:50.000 (F° 541 “Jerzu” e F°549 “”). geological field trips 2012 - 4(2.2)

9 information Base cartografica: ©OpenStreetMap contributors. La geologia della Sardegna L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci DOI: 10.3301/GFT.2012.04 geological field trips 2012 - 4(2.2) information 10 La geologia della Sardegna L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci : Fogli IGM in scala 1:50.000 (F. 555 Iglesias) ed in scala 1:25.000 (555-, 555- IGM in scala 1:50.000 (F. : Fogli : Carta Geologica della Sardegna in scala 1:200.000 (Litografia Artistica Cartografica, : Carta Geologica della Sardegna in scala 1:200.000 (Litografia DOI: 10.3301/GFT.2012.04 Iglesias, 555- e 555-). Iglesias, 555-Villamassargia in scala 1:10.000 (sezioni: 555010, 555020, 555050, 555060, 555070, 555080, Regionale Carta Tecnica 555100, 555110 e 555120). Carte geologiche Terzo giorno da rocce caratterizzata la regione collinare della Trexenta, parte da Senorbì ed attraversa L’itinerario presso l’abitato di Monastir fino ad arrivare sedimentarie di età miocenica e da subordinate rocce paleozoiche, SW fino a Decimomannu Da questo paese si prosegue verso del Campidano. che segna l’ingresso nella pianura alcune località situate presso la 130 in direzione Iglesias, dopodiché si raggiungono si imbocca la S.S. dove lungo Funtanamare e Masua. Il percorso si sviluppa prevalentemente costa sud-occidentale della Sardegna tra e di corti sentieri da percorrere a piedi. a fondo naturale di strade asfaltate ad eccezione di piccoli tratti strade e bei paesaggi montuosi, l’itinerario località costiere molto suggestive Oltre all’opportunità di poter osservare gli Stop) inserito tra Flavia, cui il sito di Porto fascino (tra offre molti esempi di archeologia industriale grande di tutta la regione dell’Iglesiente. mineraria legati alla importante tradizione Cartografia Consigliata Carte topografiche Firenze). Carta Geologica d’Italia, Foglio 233 “Iglesias” in scala 1:100.000 (con le relative carte geologiche in 233 “Iglesias” in scala 1:100.000 (con le relative Carta Geologica d’Italia, Foglio Firenze). dell’Iglesiente (Sardegna sud-occidentale) in scala 1:50.000 scala 1:25.000), Carta Geologica del Paleozoico 1983). (Carmignani et al., geological field trips 2012 - 4(2.2) information 11 Base cartografica: ©OpenStreetMap contributors. La geologia della Sardegna L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci DOI: 10.3301/GFT.2012.04 geological field trips 2012 - 4(2.2) excursion notes 12 La geologia della Sardegna L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci Fig. 1 - Schema geologico della Sardegna, con indicato l'itinerario dell'escursione. che hanno rifting t-varisiche sono rappresentate da sono rappresentate t-varisiche ante le fasi collisionali alpine ed DOI: 10.3301/GFT.2012.04 portato all’apertura del Bacino balearico e Mar portato all’apertura Tirreno. rocce sedimentarie e vulcaniche solo debolmente deformate dur le fasi di appenniniche e durante Inquadramento Geologico da Carmignani et al., 2001b, lievemente modificato Questa escursione si propone di offrire un quadro della geologia Sardegna, operazione generale tutt’altro che semplice nell’arco di soli tre giorni: infatti in un areale così le aree nel mondo dove, sono rare in di rocce che affiorano presentano la varietà ristretto, Sardegna e una storia geologica documentata così circa in misura lunga. Nell’Isola sono rappresentate, rocce metamorfiche, magmatiche e equivalente, sedimentarie (Fig. 1). un Le rocce più antiche che hanno età comprese tra superiore, probabile Precambriano ed il Paleozoico all’alto dall’anchizona metamorfismo variabile grado, hanno subito deformazioni eocaledoniche e magmatiche affiorano Rocce varisiche. soprattutto dell’Isola; si estesamente, costituendo quasi un terzo tardo- essenzialmente di un complesso intrusivo tratta ad affinità fondamentalmente calcalcalina, varisico, messosi in posto nel Carbonifero superiore-Permiano. Le coperture pos geological field trips 2012 - 4(2.2) excursion notes 13 La geologia della Sardegna L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci Fig. 2 - Schema tettonico del basamento sardo (da Carmignani et al., varisico 2001c). DOI: 10.3301/GFT.2012.04 Data questa complessità l’escursione cercherà di solo gli aspetti principali di questo grande illustrare necessariamente tralasciando puzzle geologico, alcuni aspetti pur particolari ed interessanti, come il della complesso metamorfico di alto grado solo talaltri, Sardegna settentrionale; sfiorandone come i prodotti del ciclo magmatico tardo-ercicnico e comunque ed il complesso vulcanico cenozoico, non potendo approfondire gli altri. Ugualmente, per necessità di sintesi, questa guida alla ovvia approfondita in maniera escursione non può trattare dimensioni non questi argomenti senza raggiungere consone ad un libretto guida di una escursione; per allegata e, per una cui si rimanda alla bibliografia realizzata dagli estesa, alla monografia trattazione stessi autori sulla Geologia della Sardegna (Carmignani 2001b). et al., Il basamento varisico sardo Il basamento metamorfico sardo (Fig. 2) è un europea, separatosi segmento della catena varisica dall’Europa solo nel Miocene inferiore (Burdigaliano). il blocco sardo-corso nella posizione pre- Restaurando miocenica, le strutture fondamentali del deriva la loro prosecuzione basamento delle due isole trovano 1972; Arthaud & e Catalogna (Alvarez, in Provenza Matte, 1966; 1977; Cherchi & Montadert, 1982; Edel 1981; Gattaccecaet al., 2007; Matte, 2001; et al., Ricci & Sabatini, 1978; Westphal 1976). et al., geological field trips 2012 - 4(2.2) excursion notes 14 La geologia della Sardegna L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci (C) (B) (2001); et alii Ricostruzione al Permiano, modificato da Stampfli Ricostruzione al Permiano, nelle zone meridionali con metamorfismo di basso e nelle zone Fig. 3 europeo. del basamento varisico - Schema tettonico interpretativo Saxothuringian. La freccia rossa indica la posizione di Sardegna e Corsica. Saxothuringian. riscostruzione tettonica al Siluriano modificato da Stampfli & Borel (2002); Abbreviations: AA, al Siluriano. sezione schematica interpretativa Am, Armorica; Aq, plate; Ad, Adria s.str.; Alboran AustroAlpine; Ab, Ch, Channel Brunovistulian; Aquitaine/French Pyrenees; Bk, Bolkardag; BV, Cabo Ortegal; Ct, CO, Iberia; Cm, Cadomia s.str.; Islands; cI, central Gory Spanish Pyrenees; DH, Dinarides–Hellenides; GS, Cantabria–Asturia; Hz, Harz mountain; iA, Intra-Alpine Sowie; Gi, Giessen-nappe; He, Helvetic; Lg, Ligerian; Lz, Lizard; Karaburun; Kb, Iberia, NW-allochthon; Ib, terrane; OM, Ossa Moravo-Silesian; Moldanubian; Ms, Meseta, Morocco; MS, MD, Penninic/Brianconnais; Pe/Br Penninic; Ordenes ophiolites; Pe, Morena; Or, Sx, South Portugese; sP, sA, South Alpine; SM, Serbo-Mazedonian; (A) DOI: 10.3301/GFT.2012.04 Le diverse ricostruzioni della geometria pre-mesozoica di ricostruzioni della geometria pre-mesozoica Le diverse & Cocozza, 1986) sono questa catena (Matte, 1986; Vai orogenica concordi nel delineare una cintura generalmente francese arcuata che dalla Spagna giunge al Massiccio centrale (Fig. 3). (arco ibero-armoricano) ha interessato tutto il basamento della varisica L’orogenesi Sardegna con intense deformazioni, un metamorfismo sin- cinematico e un importante magmatismo post-collisionale. della deformazione è ben definita sia su basi L‘età varisica in quanto: che radiometriche stratigrafiche a) i terreni del Cambriano fino al Carbonifero bassissimo grado, inferiore (Barca & Olivieri, 1991; Maxia, 1983; 1969; Spalletta, 1982) sono deformati, debolmente metamorfici e D- ricoperti in discordanza dai sedimenti del (?)Westfaliano non deformati e affetti da metamorfismo Stefaniano, 1979); 1973; Fondi, regionale (Cocozza, 1967; Del Rio, geological field trips 2012 - 4(2.2) excursion notes 15 rifting La geologia della Sardegna L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci e pieghe (“zona esterna” di Carmignanie pieghe (“zona 1987) intensamente et al., thrust nelle zone settentrionali l’età di chiusura isotopica delle bande delle migmatiti della Gallura è di 344±7 Ma isotopica delle bande migmatiti della Gallura settentrionali l’età di chiusura nelle zone il complesso intrusivo diffuso in tutta l’Isola ha età variabile da 311 a 274 Ma (Cocherie, 1978; 1985; Del diffuso in tutta l’Isola ha età variabile il complesso intrusivo DOI: 10.3301/GFT.2012.04 b) Moro 1972; Del Moro et al., & Orsini, 1982; Oggiano 1975; Ghezzo et al., 2005). et al., nella esterne che affiorano dalle zone una sezione completa della catena varisica: In Sardegna affiora nel settore nord-orientale dell’Isola e proseguono in interne che affiorano fino alle zone Sardegna SW, tettono- e da una zonazione da raccorciamenti ed è caratterizzata Corsica. La catena ha direzione NW-SE con continuità metamorfica tipica delle orogenesi da collisione continentale. La polarità varia alla facies anfibolitica nella parte NE dell’Isola (Di Simplicio nella Sardegna SW, dall’anchizona 1974; et al., Franceschelli (Carmignani dello stile strutturale 1982), e da un’altrettanto netta variazione et al., 1979; et al., 1982b). a falde“ di Carmignani SW (“zona verso vergenti da falde varisiche Il basamento sardo è caratterizzato et al., in facies anfibolitica della Sardegna il complesso metamorfico prevalentemente 1987), interposte tra esterna a settentrionale e una zona e l’età radiometrica dei minerali metamorfici è compresa tra 350 e 284 Ma (Del Moro metamorfici è compresa tra dei minerali e l’età radiometrica 1991; Di Vincenzo et al., 2004; Ferraraet al., 1978); et al., c) deformata, ma sostanzialmente autoctona, che affiora nella parte SW dell’Isola (Fig. 2). Il mancato deformata, ma sostanzialmente autoctona, che affiora nell’orogene ha portato per lungo tempo ad riconoscimento di resti crosta oceanica coinvolta di di zone della catena: inversione interpretazioni completamente ensialiche dell’evoluzione continentale (Carmignani attivi dal Cambriano superiore al trascorrenti movimenti 1979) o grandi et al., ampiamente diffusa, che sostenute anche dall’opinione, allora Queste interpretazioni erano Carbonifero. di importanti “falde cristalline” e associazioni ofiolitiche con europeo fosse privo l’orogene varisico & Cocozza, 1986; Zwart, 1973; Vai metamorfismo di alta pressione (Badham, 1982; Krebs & Wachendorf, 1967), cosicché le concezioni mobilistiche della tettonica a placche hanno tardato molto ad affermarsi. Quasi degli orogeni “alpinotipi” e “ercinotipi” non che molti caratteri dimostrato un trentennio di ricerche ha invece Secondo Cappelli et al. (1992) e Carmignani (1994b) associazioni assimilabili sono così contrastanti. (Burg & Matte, 1978; Burgalle falde cristalline interne del Massiccio Centrale nella 1989), affiorano et al., il complesso migmatitico varisico (Fig. 2), che separa Sardegna settentrionale lungo la linea Posada-Asinara compresi nella “zona in facies anfibolitica (entrambi prevalentemente dal complesso metamorfico varisico assiale” di Carmignani 1987). et al., geological field trips 2012 - 4(2.2) excursion notes 16 La geologia della Sardegna saldati assieme durante terrane L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci espansione di un fondo oceanico tra i margini continentali passivi del Gondwana e dell’Armorica dal e dell’Armorica i margini continentali passivi del Gondwana espansione di un fondo oceanico tra un bacino oceanico di lunga durata tra le placche di Gondwana e di Armorica (Perroud & Bonhommet, e di Armorica (Perroud le placche di Gondwana tra un bacino oceanico di lunga durata una crosta oceanica precambriana obdotta durante cicli orogenici precambriani o del Paleozoico inferiore cicli orogenici precambriani o del Paleozoico una crosta oceanica precambriana obdotta durante un lungo periodo di convergenza tra il Gondwana e l’Armorica (Fig. 4b), con subduzione di tipo B diretta al e l’Armorica il Gondwana tra un lungo periodo di convergenza DOI: 10.3301/GFT.2012.04 La linea Posada-Asinara è una fascia fortemente deformata, caratterizzata dalla presenza di corpi limitata è una fascia fortemente deformata, caratterizzata La linea Posada-Asinara eclogitica (Oggiano & Di Pisa, 1992) e relitti di granulitica, estensione di anfiboliti con relitti paragenesi 1990; Carosi & Palmeri, (Elter et al., tessiture milonitiche tipiche di condizioni metamorfiche alto grado 2007). Dati geochimici e geocronologici che indicano un’origine MORB un’età di et al., 2002, Franceschelli suggerito anche in Sardegna (Cappelli circa 950 Ma per i protoliti delle anfiboliti con relitti eclogitici avevano francesi: per le variscidi 1992) le ipotesi formulate da alcuni Autori francesi et al., a) 1981), un bacino cioè che iniziò ad aprirsi nel Precambriano e fu subdotto definitivamente nel Devoniano; 1981), un bacino cioè che iniziò ad aprirsi nel Precambriano e fu subdotto definitivamente b) (Bernard-Griffith & Cornichet, 1985; Paquette 1985) e metamorfosata sotto condizioni eclogitiche et al., l’orogenesi varisica. durante divide due Secondo Cappelli et al. (1992), infatti, la linea Posada-Asinara e testimoniata dalla diffusione di prodotti vulcanici con chimismo da di sotto del margine Gondwana (Di Pisaintermedio-basico ad acido dell’ Ordoviciano 1992; Tommasini et al., 1995), riconducibili ad un et al., arco vulcanico su crosta continentale (tipo andino) (Fig. 4c); quindi una subduzione oceanica al di sotto della fino a rimane passivo mentre il margine della placca del Gondwana placca armoricana, a partire dal Siluriano, (Fig. 4d); tutto il Devoniano l’orogenesi varisica e rappresenta una paleo-sutura oceanica trasportata tettonicamente tra un basamento tettonicamente tra oceanica trasportata una paleo-sutura e rappresenta l’orogenesi varisica dal complesso costituito da crosta armoricana decompressa (rappresentato forse precambriano, cristallino, a falde della impilate nella zona e le coperture del margine continentale di Gondwana, migmatitico varisico), catena. della catena formulata negli Abbandonando quindi l’interpretazione completamente ensialica dell’evoluzione come già di un bacino oceanico, la chiusura anni ‘70, Cappelli et al. (1992) propongono un’ipotesi che prevede Autori a partire dagli anni ‘80 (Pin, 1990). In questo modello l’evoluzione ipotizzato per altre regioni da diversi riscontro in un di catena polideformata e polimetamorfica, trova con i suoi caratteri del basamento sardo, prevede: completo ciclo di Wilson che, a partire dal Cambriano, a) inferiore (Fig. 4a); (?)Precambriano fino all’Ordoviciano b) geological field trips 2012 - 4(2.2) excursion notes 17 La geologia della Sardegna L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci Ordoviciano Carbonifero (c) (e) Hun Superterrane , o Ordoviciano medio; Ordoviciano (b) Siluriano-Devoniano; Siluriano-Devoniano; (d) Armorica Terrane Assemblage Carbonifero superiore-Permiano (da Carmignani et al., 2001b). (da Carmignani et al., Carbonifero superiore-Permiano (f) Cambriano-Ordoviciano inferiore; Cambriano-Ordoviciano collasso gravitativo del cuneo orogenico così realizzato, con del cuneo orogenico così realizzato, collasso gravitativo collisione continentale al Carbonifero inferiore tra il margine di collisione continentale al Carbonifero inferiore tra Fig. 4 - Schema dell'evoluzione geodinamica del Basamento varisico sardo: geodinamica del Basamento varisico Fig. 4 - Schema dell'evoluzione inferiore; superiore-Siluriano inferiore; superiore-Siluriano (a) DOI: 10.3301/GFT.2012.04 (Franke, 2000; von Raumer 2000; von (Franke, 2003), andrebbe aggiornato alla et al., prodotti in luce dei dati geocronologici U/Pb nel frattempo Sardegna, Corsica e Mauri. In queste aree, ascrivibili allo stesso settore di catena, le età dei protoliti oceanici risultano in genere e quelle del loro metamorfismo eclogitico siluro- ordoviciane 1999; Cortesogno (Buscail & Leyreloup, devoniche 2004; et al., Palmeri tendono ad escludere lavori 2004). Recenti et al., di sutura, con una zona l’identificazione della linea Posada-Asinara tardo- di taglio fragile-duttile interpretandola come una zona 2006). (Giacomini et al., varisica tipo andino del Gondwana e la crosta della placca armoricana, in tipo andino del Gondwana dello spazio oceanico e impilamento seguito alla chiusura unità tettoniche (Fig. 4e); crostale in diverse d) risalita dei nuclei metamorfici più profondi (Fig. 4f) (Carmignani 1994b). Alla distensione crostale è associata la messa in et al., sono calcalcalini, che dal Westfaliano posto dei granitoidi contemporenei alla formazione di bacini molassici continentali ed al vulcanismo tardo-paleozoico. di la chiusura attuale in quanto prevede ancora Questo modello, e il margine settentrionale del Gondwana uno spazio oceanico tra o l’Armorica” c) geological field trips 2012 - 4(2.2) excursion notes 18 La geologia della Sardegna L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci , variamente denominati, intermedi tra Gondwana e Baltica sulle Gondwana denominati, intermedi tra , variamente terranes oceanica che doveva separare i separare oceanica che doveva DOI: 10.3301/GFT.2012.04 caratteristiche del vulcanismo ordoviciano come tracciante geodinamico (Oggiano et al., 2010; Gaggero et al., 2012). 2010; Gaggero et al., geodinamico (Oggiano et al., come tracciante del vulcanismo ordoviciano caratteristiche La struttura della catena varisica dal complesso migmatitico che in Sardegna è caratterizzata La geometria collisionale della catena varisica della Sardegna e anche la Carta Geologica e Strutturale nella Sardegna NE e in Corsica (vedi affiora Corsica allegata in Carmignani il complesso metamorfico varisico 2001b) che sovrascorre et al., e in facies degli scisti verdi in facies anfibolitica e dal complesso metamorfico varisico prevalentemente che indicati come complesso metamorfico di basso e medio grado) anchimetamorfico (che in seguito saranno da numerose unità caratterizzati e centro-orientale (Fig. 2) a loro volta nella Sardegna centrale affiorano 2010). di taglio milonitiche (Casini et al., da importanti zone e separate tettoniche impilate una sull’altra metamorfici: un metamorfismo precoce in facies da due eventi e la collisione sono registrate La convergenza di pressione intermedia. Il metamorfismo in facies metamorfismo barroviano eclogitica e un successivo nelle metabasiti in facies anfibolitica che affiorano relitte conservate eclogitica è testimoniato da paragenesi Come visto anche le lungo la linea Posada-Asinara. nel complesso migmatitico e soprattutto sporadicamente più recenti datazioni del metamorfismo eclogitico in Sardegna, nei Mauri e Corsica non si discostano da sono le età radiometriche e nel Massiccio armoricano dove francese nel Massiccio centrale quelle riscontrate 430 e 380 Ma (Ducrotcomprese tra 1987; Paquette 1983; Paquette, et al., & Cogné, 1987; Peuchat et al., 1977; Peuchat eclogitico è stato 1988). Questo evento 1983; Quadt & Gebauer, 1982; Postaire, et al., oceanica (Bodinierattribuito a subduzione di litosfera 1986; Matte, Paquette et al., 1987; Pin, et al., di tipo anfibolitico o granulitico. 1990) indipendentemente da sovraimpronte connesso con l’impilamento crostale causato dalla collisione continentale, Il metamorfismo barroviano, dalle falde esterne Il metamorfismo è progrado interessa il complesso metamorfico di medio e basso grado. alla facies anfibolitica. dalla facies degli scisti verdi e varia la linea Posada-Asinara verso nel in senso progrado hanno una evoluzione il metamorfismo varisico In Sardegna le condizioni di P/T durante nel complesso essenzialmente decompressivo, ed in senso retrogrado, complesso di basso e medio grado geotermici: 400-600 °C e 6-7 kb per le metamorfiti di medio sono anche i paleogradienti migmatitico; diversi e 550-650 °C 3-4 kb per le migmatiti a N di questa linea (Di Pisa - Asinara a sud della Linea Posada grado 1993; Franceschelliet al., 1982; Franceschelli et al., 2007). et al., I nuovi sforzi sulla ricostruzione del ciclo varisico si stanno attulamente focalizzando sulla natura, l’età e l’ampiezza della si stanno attulamente focalizzando sulla natura, sforzi sulla ricostruzione del ciclo varisico I nuovi seaway geological field trips 2012 - 4(2.2) excursion notes 19 ) con La geologia della Sardegna metamorphic core complex L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci DOI: 10.3301/GFT.2012.04 L’evoluzione metamorfica delle rocce eclogitiche, equilibrate a 850 °C e 20 kb sembra, almeno in parte, a 850 °C e 20 kb sembra, metamorfica delle rocce eclogitiche, equilibrate L’evoluzione indipendente da quella del complesso migmatitico (Cortesogno & Orsini, 1982; Miller 2004; Ghezzo et al., et da tholeiiti oceaniche relitte in metabasiti derivate 1976) e in base a modelli attualistici queste paragenesi al., oceanica. sono interpretabili in termini di subduzione litosfera anche a nord della linea Posada-Asinara eclogitiche affiorano Piccoli corpi di metabasiti con relitti paragenesi 2009). Scaglie di crosta oceanica possono essere state accorpate alla base della et al., (fino in Corsica, Rossi oceanica ed la fase di subduzione della litosfera durante crosta continentale del margine sovrascorrente sia tutto il prisma di crosta continentale sovrascorrente che hanno attraversato esumate secondo traiettorie alla fine della convergenza. il suo collasso gravitativo la crescita del cuneo orogenico che durante durante di strutture da milonitiche a cataclastiche, associate varietà da una grande è caratterizzata La linea Posada-Asinara 1987; Elter (Elter, suborizzontali a direzioni di movimento come questa linea sia stata 1990), che dimostrano et al., crostali. E’ possibile che una componente livelli a diversi di taglio trascorrente come zona ripetutamente attivata la collisione continentale, come 2002) fosse presente anche precocemente durante (Carosi & Oggiano, transpressiva come l’attivazione (Matte, 1986; 1991); tuttavia interna dell’arco ibero-armoricano in tutta la zona del resto avviene con sviluppo di miloniti intorno a 300 Ma, è la più evidente. tardo-varisica, retrograda di taglio trascorrente zona Collasso del cuneo orogenico varisico testimoniato da varisico di un importante raccorciamento La scoperta, a partire dagli anni ’70 del XX secolo, e in falde di ricoprimento ha portato a interpretare per lungo tempo tutte le strutture del basamento, in termini di tettonica compressiva. particolare le deformazioni duttili sin-metamorfiche, esclusivamente una profondità sembra con esumazione di metamorfiti diversa Un’importante tettonica distensiva dei cunei orogenici che si sviluppano nelle collisioni di crosta conseguenza necessaria al riequilibrio gravitativo continentale (Platt, 1986) e l’esumazione di rocce dalla crosta media o inferiore induce necessariamente deformazioni duttili sin-metamorfiche. di taglio a come faglie o zone dei sovrascorrimenti con riattivazione delle strutture compressive, Inversione basso angolo e sviluppo di bacini molassici, duomi metamorfiti ( metamorfismo sin-cinematico di bassa pressione e alta temperatura contemporaneo alla messa in posto di contemporaneo metamorfismo sin-cinematico di bassa pressione e alta temperatura 1989; & Seranne, sin-cinematici, sono state documentate sia nelle catene caledoniane (Chauvet granitoidi McClay 1986; Norton, Séguret et al., & Séguret, 1987) che in quelle varisiche 1989; Séranne et al., 1990; Malavieille(Echtler & Malavieille, 1988). 1990; Menard & Molnar, et al., geological field trips 2012 - 4(2.2) excursion notes 20 core t-varisici”). La geologia della Sardegna L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci ). Le età radiometriche delle vulcaniti intercalate ). Le età radiometriche cum bibl. a Capo Spartivento, nell’estremità SW dell’Isola, e in corrispondenza dell’antiforme del Flumendosa, a Capo Spartivento, cogenetica di 322 Ma (età U/Pb su zircone, Oggiano 2007). Anche al Monte Grighini l’età dei granitoidi et al., DOI: 10.3301/GFT.2012.04 La distensione interessa tutta la trasversale dell’orogene e tutto lo spessore della crosta; essa è evidente sia La distensione interessa tutta la trasversale metamorfismo di alta è associata a deformazioni penetrative, nelle rocce in facies anfibolitica, dove più superficiali, strutturali sin-cinematici, che nei livelli e bassa pressione intrusione di granitoidi temperatura e faglie dirette poco inclinate molto (Fig. 4f). di taglio distensive si manifesta con zone ove con geometria tipo e meridionale, metamorfiti in facies anfibolitica affiorano Nella Sardegna centrale complex a falde. che costituisce una della maggiori culminazioni tettoniche zona è definita dall’età delle manifestazioni magmatiche, del post-collisionale della tettonica distensiva L’età Nelle zone pressione associati e dei bacini molassici stefaniano-autuniani. metamorfismo di alta temperatura-bassa del 1987) l’età di chiusura (Di Pisa & Oggiano, interessate da metamorfismo di bassa pressione e alta temperatura è di 303±6 Ma (Del Morosistema Rb/Sr della muscovite anatettici sintettonici della Gallura 1991). I granitoidi et al., 308±9 Ma e 298±9 ed età di messa in posto una comprese tra della muscovite hanno età di raffreddamento suite (312±12 Ma) e l’età del è prossima al limite Westfaliano-Stefaniano la fase distensiva iniettati durante Musumeci, 1991). pressione è di 307±5 Ma (Ar/Ar su muscovite, metamorfismo di alta temperatura-bassa o normali connesse con la fase distensiva, di taglio trascorrenti Queste magmatiti messe in posto lungo zone Quindi le età deformazioni milonitiche e cataclastiche anche allo stato solido. spesso hanno subito successive né l’inizio la fine della distensione, non rappresentano di messa in posto al limite Westfaliano-Stefaniano ma piuttosto un momento della sua evoluzione. acide del Carbonifero superiore-Permiano, I depositi molassici continentali, associati a vulcaniti prevalentemente (o “pos ritenuti “post-tettonici” sono nettamente discordanti sul basamento e tradizionalmente Anche superiore-Permiano. o al Westfaliano riferiti allo Stefaniano-Permiano In Europa essi sono generalmente e forse anche il in Sardegna vi sono stati documentati, sulla base delle paleoflore, lo Stefaniano e l’Autuniano D (CassinisWestfaliano 1999; Pittau et al., 2008, et al., in questi depositi si distribuiscono su un vasto intervallo di tempo compreso tra il Carbonifero superiore e di tempo compreso tra intervallo in questi depositi si distribuiscono su un vasto stratigrafiche con le evidenze in contrasto Alcune età sono però da scartare perché chiaramente Triassico. (Fontana concordi nel ritenere che i primi bacini si siano 1982). Comunque, gli Autori sono generalmente et al., di distensione con sedimentazione e vulcanismo si sono Periodi D. impostati nello Stefaniano o nel Westfaliano alternati a periodi di stasi della tettonica e sedimentazione, fino al Triassico. successivamente geological field trips 2012 - 4(2.2) excursion notes 21 (Platt, 1986) sotto al La geologia della Sardegna underplating L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci DOI: 10.3301/GFT.2012.04 Le età radiometriche del batolite calcalcalino sardo si distribuiscono in un intervallo che va da 307 Ma (Del che va del batolite calcalcalino sardo si distribuiscono in un intervallo Le età radiometriche Moro superiore e il il Westfaliano 1989; Cocherie, 1978), cioè tra 1975) a 274 Ma (Castorina & Petrini, et al., inferiore (HarlandPermiano 1990). et al., (sistemi filoniani) associato Le età del plutonismo e vulcanismo calcalcalini magmatismo ipovulcanico esistere una queste manifestazioni magmatiche sembra e tra sono quindi abbondantemente sovrapposte, dedurre perciò che la messa in posto del batolite, il vulcanismo tardo-paleozoico continua. Si deve evoluzione all’estensione tardo-varisica dei bacini carbonifero-permiani sono contemporanei e buona parte dell’evoluzione (Cortesognodella crosta in Sardegna come altri settori varisici 1998). et al., perché essi “postorogenici”, non possono essere considerati i bacini tardo-paleozoici a nostro avviso, Pertanto, della catena, che è l’espressione superficiale delle fasi finali dell’estensione post-collisionale rappresentano il Carbonifero durante che interessa l’orogene varisico con la tettonica trascorrente probabilmente coeva 1982; 1984). Alcuni elementi 1991; Ziegler, (Arthaud & Matte, 1977; Vai, superiore e il Permiano interna e quella esterna dell’orogene la zona tra testimonierebbero un’eterocronia della tettonica distensiva il limite indicano generalmente di alta temperatura delle paragenesi interne le età di chiusura Nelle zone sardo. mentre nei depositi discordanti non metamorfici della Sardegna centro-meridionale è Westfaliano-Stefaniano, quindi che nella Sardegna centro- D). Sembra paleontologicamente documentato lo Stefaniano (?Westfaliano Stefaniano ed è proseguita, accompagnata meridionale la distensione sia iniziata a partire dal (?Westfaliano) (Gaggeroda magmatismo calcalcalino e transizionale mentre nelle zone 2007) per tutto il Permiano; et al., in buona parte compiuta. E’ possibile che superiore l’esumazione del basamento era interne, nel Westfaliano inizio più precocemente per interne la distensione abbia avuto nelle zone complesso migmatitico della Sardegna settentrionale, e che poi essa si sia estesa a tutto il basamento quando della il collasso gravitativo della catena, è subentrato è terminata e, su tutta la trasversale la convergenza 1988). crosta inspessita (Menard & Molnar, è stata tettonica varisica, fondamentale del basamento sia legata all’evoluzione Sebbene l’impronta strutturale precedente che interessa le formazioni pre-Ordoviciano Autori una fase deformativa evidenziata da diversi descritti 1959a; fase sarda, Stille, 1939), i cui aspetti vengono Calvino, superiore (fase sarrabese, del 3° giorno. nell’itinerario geological field trips 2012 - 4(2.2) excursion notes 22 ., 2009) che ., et al La geologia della Sardegna ad evoluzione oceanica: l’apertura ad evoluzione L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci rifting t-varisica della Sardegna è sempre stata interpretata come quella di un cratone t-varisica t-varisiche. Complessivamente le coperture non metamorfiche hanno una potenza di circa 6000 Complessivamente t-varisiche. DOI: 10.3301/GFT.2012.04 del Bacino balearico nel Burdigaliano e l’apertura del Tirreno centro-meridionale nel Miocene superiore-Pliocene. del Bacino balearico nel Burdigaliano e l’apertura pos L’evoluzione e regressioni senza implicazioni negli eventi sostanzialmente stabile, soggetto a periodiche trasgressioni ben descritta Questa evoluzione, il ciclo alpino. collisionali che hanno interessato tutte le aree limitrofe durante dall’impostazione di fosse tettoniche (“rift il Terziario interrotta solo durante da Cocozza et al. (1974), veniva del Bacino balearico. sardo”) correlate con l’apertura e terziaria sono state cronologicamente correlate con eventi nella successione mesozoica discordanze Varie individuata che fosse chiaramente fase austriaca, ecc.), senza peraltro orogenici del ciclo alpino (fase laramica, di collisione con le zone regionale correlabile, da un punto di vista geodinamico, in Sardegna una strutturazione 1984; Oggianoalpina (Cherchi & Barberi, 1980; Cherchi Montadert, 1982; 1984; Tremolieres, et 1988). 1987; Tremoliéres, al., recenti (CarmignaniLavori 1994a, Oggiano et al., 2009, Oggiano et al., 2011) hanno evidenziato come, et al., anche la Sardegna sia stata interessata dalla tettonica collisionale terziaria, al pari della “Corsica varisica”, (Carmignani che inducono importanti transpressioni con sviluppo di un sistema faglie trascorrenti et al., post- sulla copertura del basamento paleozoico 1997), con sovrascorrimenti 1992a; 1994a; 2004; Pasci, Ottana), (bacini di Chilivani-Berchidda, e transtensioni ), M. Tuttavista, (M. Albo, varisica (Oggiano 1995). et al., m; i maggiori spessori sono raggiunti nella “fossa sarda” (Vardabasso, 1962) o “rift sardo” (Cherchi & nella “fossa sarda” (Vardabasso, m; i maggiori spessori sono raggiunti Montadert, 1982), in realtà costituiti da una serie di bacini sedimentari terziari (Oggiano Le coperture meso-cenozoiche e del Mesozoico dell’Isola è coperto da sedimenti e vulcaniti del Carbonifero superiore-Permiano, Circa un terzo con sono di età miocenica; esse infatti affiorano (Fig. 1). Le formazioni più rappresentate del Cenozoico delle da sole oltre la metà degli affioramenti continuità dal Golfo di Cagliari a quello Sassari e rappresentano coperture pos interessano una fascia meridiana, più o meno continua tra il Golfo di Cagliari e quello Sassari. interessano una fascia meridiana, più o meno continua tra ai orogenica alpina, si è trovata la Sardegna, benché al di fuori della zona varisica Dopo la sua evoluzione da fenomeni orogenici importanti: i Pirenei e gli Appennini. Successivamente margini di due aree caratterizzate e poi a est, da due episodi di essa è stata interessata, prima a ovest geological field trips 2012 - 4(2.2) excursion notes 23 La geologia della Sardegna L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci DOI: 10.3301/GFT.2012.04 Nella successione oligo-miocenica sono intercalati prodotti vulcanici calcalcalini (ciclo vulcanico calcalcalino distensione post-collisionale e alla relativa oligo-miocenico) riferibili alla subduzione nord-appenninica (Beccaluva 1994; Carmignani et al., 1994a; 1994c; 2001c; Lecca et al., 1997). et al., connessi con l’apertura da basalti intraplacca Gli ultimi prodotti vulcanici riconosciuti nell’Isola sono rappresentati e subalcalina del Plio-Pleistocene). del Tirreno meridionale (ciclo vulcanico ad affinità alcalina, transizionale con differente intensità tutti i della Sardegna sono quindi “registrati” Nelle successioni post-varisiche delle Alpi e degli Appennini. Questo è ben noto da tempo in Provenza, connessi con l’evoluzione movimenti geologica fino al Miocene inferiore. regione con la quale Sardegna ha condiviso l’evoluzione tettonico che ha maggiormente interessato citate, l’evento stratigrafiche Nonostante le numerose discordanze Fig. 1). (vedi è, secondo gli Autori, la collisione pirenaica e quella nord-appenninica, l’Isola dopo il Paleozoico Tettonica delle coperture post-varisiche della Sardegna si limitasse solo ritenuto che la tettogenesi compressiva generalmente Fino agli anni ’60 era miocenica (“Fossa da tempo l’importanza della tettonica distensiva già chiara mentre era all’orogenesi varisica, & Cocozza di Chabrier (1967; 1969; 1970) e Alvarez sarda” Auct.). Solo a metà degli anni ’60, con i lavori del basamento sulle e sovrascorrimenti (1974) sono state messe in evidenza importanti faglie trascorrenti Quasi sempre queste deformazioni furono correlate con la tettonica del dominio coperture mesozoiche. Recenti mesozoiche. stratigrafiche con cui la Sardegna condivide molte caratteristiche pirenaico-provenzale hanno evidenziato come questa tettonica interessi buona parte del blocco sardo-corso e lavori ed anche pirenaica collisionale nord-appenninica terziaria dell’Isola sia correlabile con la cintura l’evoluzione (Carmignani 1995; 2004; Oggiano et al., 2009). et al., parte dell’Isola La tettonica terziaria nella Sardegna appare oggi particolarmente interessante in quanto gran mentre la sua parte SW era assieme alla Corsica, il retropaese del catena nord-appenninica, ha costituito, rispetto agli orogeni del Mediterraneo La sua posizione centrale collocata in prossimità dell’orogene pirenaico. consentita delle fasi deformative, occidentale e la possibilità di una buona attribuzione cronostratigrafica e metamorfismo terziari, contribuisce anche a delineare le tappe dall’assenza di deformazioni penetrative occidentale. delle catene e dei bacini del Mediterraneo dell’evoluzione gli attuali lineamenti l’orogenesi varisica, crostale dell’Isola si è realizzata durante Mentre la strutturazione tettonica terziaria e quaternaria. essenzialmente dall’evoluzione derivano fisiografici geological field trips 2012 - 4(2.2) excursion notes 24 La geologia della Sardegna L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci ., 2011; Oggiano et al., 2011) 2011; Oggiano et al., ., DOI: 10.3301/GFT.2012.04 Recentemente è stato documentato come la tettonica trascorrente di età oligo-aquitaniana rappresenti uno dei rappresenti di età oligo-aquitaniana è stato documentato come la tettonica trascorrente Recentemente sarda da riferire alla collisione continentale post-varisica deformativi della copertura più importanti eventi la placca apula ed il margine sud-europeo (Carmignaniterziaria tra 1997; Pasci 1992a; 1994a; Pasci, et al., 1998). et al., che il margine collisionale oligocenica recentemente proposta prevede Una ricostruzione della paleogeografia di subduzione oceanica. Questo implica che la crosta della S con una zona della Corsica NE prosegua verso nella non fosse confinata ad E. La cinematica dei blocchi coinvolti N-S il raccorciamento Sardegna durante supportare questa interpretazione geodinamica. A N del Golfo di Orosei il basamento sembra trascorrenza E di blocchi crostali con un’estensione realizzata mediante estrusione verso N-S reagisce al raccorciamento destre (di direzione e a S da faglie transpressive sinistre (di direzione NE-SW) limitati a NW da faglie transpressive Alle fasi distensive pliocenica e miocenica sono rispettivamente da imputare il margine orientale, riferibile pliocenica e miocenica sono rispettivamente Alle fasi distensive del Tirreno meridionale, e quello occidentale impostato nel Burdigaliano superiore con l’apertura all’apertura dell’interno distensivi hanno determinato anche l’assetto strutturale Questi eventi del Bacino balearico. e del Campidano con le sue le fosse tettoniche plio-quaternarie del Golfo di Palmas dell’Isola, individuandovi inferiore-medio) della prosecuzioni a mare (golfi di Oristano e Cagliari) i bacini miocenici (post-Burdigaliano più diretta della fisiografica sarda” Auct.). L’espressione Sardegna meridionale e settentrionale (“Fossa determinati (Aquitaniano–Burdigaliano inferiore) è data dai lineamenti morfo-strutturali tettonica compressiva della Sardegna centro-settentrionale. NE-SW dalle faglie trascorrenti Tettonica trascorrente terziaria post-varisiche 1970) e strutture trascorrenti (Chabrier, Nella Sardegna nord-orientale locali sovrascorrimenti 1982). Chabrier (1970) attribuisce queste & Cocozza, 1974; Sgavetti, sono note da tempo (Alvarez et al., anche da Zattin deformazioni alla tettonica pirenaica dell’Eocene, un’ipotesi simile è stata avanzata sintettonico di Cuccuru ‘e 2008. In base alla presenza di nummuliti luteziani rimaneggiati nel conglomerato un’età più recente, et al. (1998) ipotizzavano & Cocozza (1974) e Pasci Flores, Dieni & Massari (1965), Alvarez importante per la comprensione del ruolo della Sardegna probabilmente oligocenica. Su questo argomento, concluso (Dieni definitivamente considerarsi geodinamica terziaria, il dibattito non può ancora nell’evoluzione et al geological field trips 2012 - 4(2.2) excursion notes 25 tectonic La geologia della Sardegna delimitati da faglie E-W, ma delimitati da faglie E-W, graben L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci mediante il sistema di faglie trascorrenti destre orientate NW-SE. Coerentemente con l’assenza di un destre orientate NW-SE. mediante il sistema di faglie trascorrenti DOI: 10.3301/GFT.2012.04 in un’interpretazione più recente vengono considerati come sinclinali di crescita sviluppatesi all’interno una considerati in un’interpretazione più recente vengono destre orientate NW (Carmignani due faglie trascorrenti compresa tra zona 2009). 2004; Funedda et al., et al., Tettonica distensiva del Miocene medio che da cambiamento del regime deformativo, Con il Burdigaliano superiore in tutta l’Isola si ha un radicale questo Durante distensivo. diventa e transtensione), soggette a transpressione (con ampie zone trascorrente W verso periodo sul margine occidentale dell’Isola si sviluppa un importante prisma sedimentario progradante ed è troncato superiormente dalla che, localmente, poggia sui depositi vulcano-sedimentari oligo-aquitaniani, superficie di erosione messiniana (Lecca che questo prisma 1986). Le indagini sismiche mostrano et al., continuità su tutta la piattaforma ha grande per quanto molto articolato nel dettaglio, sedimentario, nel depositi marini del Burdigaliano superiore-Langhiano si rinvengono occidentale dell’Isola. Sulla terraferma, mentre nella Sardegna meridionale essi Logudoro e nel sassarese proseguendo in mare Golfo dell’Asinara; E-W) (cuneo di Capo Comino, cuneo di Posada, Fig. 6). A S del Golfo di Orosei si realizza una geometria cuneo di Posada, (cuneo di Capo Comino, E-W) escape E, queste faglie hanno sistematicamente un’importante componente diretta. confinamento verso in cui si sono sinistra, da una tettonica trascorrente In sintesi, la Sardegna settentrionale resta caratterizzata La Sardegna e importanti cinture transpressive. orientati NE-SW sviluppati limitati bacini transtensivi l’altro, che, tra con componenete distensiva destra da una trascorrenza caratterizzata meridionale è invece molto più ampi e profondi di determina lo sviluppo di bacini sedimentari oligo-miocenici orientati NW-SE, quelli settentrionali. può essere prospettata per la dei lineamenti trascorrenti distensiva di riattivazione Un’interpretazione in chiave della Sardegna. Quest’area è costituita da un blocco di basamento parte sud-occidentale (Iglesiente-Sulcis) Gli completamente isolato del resto al basamento sardo dalla fossa plio-pleistocenica Campidano. varisico che allungati in direzione E-W, principali in quest’area sono costituiti da due bassi strutturali elementi strutturali dalla classica Questi bacini sono caratterizzati del Cixerri. N sono: il Bacino di e la Fossa da S verso “Lignitifero” Auct.) sormontata dai depositi (“Miliolitico”, successione dell’Eocene inferiore dell’Iglesiente-Sulcis (Eocene superiore-Oligocene) e, infine, dai prodotti vulcanici clastici grossolani della formazione del Cixerri descritti sopra orientati E-W I bassi strutturali (andesiti ed ignimbriti) dell’Oligocene superiore-Miocene medio. come considerati sono tradizionalmente del Cixerri) (Bacino di Narcao e Fossa geological field trips 2012 - 4(2.2) excursion notes 26 di Punta limitati a W da una master fault La geologia della Sardegna horst L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci sul Mesozoico della Nurra a ovest. Il contrario si verifica per il bacino del si verifica Il contrario a ovest. della Nurra sul Mesozoico onlap (“2° ciclo miocenico”) collegati da zone di trasferimento orientate EW. Nel sassarese il orientate EW. di trasferimento (“2° ciclo miocenico”) collegati da zone graben che si sviluppa ad oriente della Nurra si approfondisce verso est contro la si approfondisce verso che si sviluppa ad oriente della Nurra graben DOI: 10.3301/GFT.2012.04 affiorano in Marmilla, Trexenta e nel Campidano fino a mare Golfo di Cagliari. Questi depositi sono separati in Marmilla, Trexenta affiorano di basamento: dal prisma sedimentario miocenico della piattaforma occidentale dell’Isola da alti strutturali di Malu Entu (Lecca il Rialzo l’Iglesiente-Sulcis-Arburese, 1986) che culmina con l’Isola di Mal Ventre, et al., sono altrettanti Questi alti strutturali al largo del Golfo di Oristano e la Nurra-Asinara. serie di semi- semi- Tramontana mentre poggia in Tramontana Logudoro ad esso collegato da una zona di trasferimento (Funedda di trasferimento Logudoro ad esso collegato da una zona 2000). Nella Sardegna meridionale, et al., circa E-W che, almeno su una trasversale mostra un profilo sismico a riflessione eseguito nel 1992 dall’Agip pochi chilometri a N di Cagliari, il bacino burdigaliano-langhiano è bordato da una faglia diretta principale coincidente con il bordo sud-occidentale del Campidano (Funedda praticamente orientata NW-SE, 2009). et al., un lineamento tettonico persistente che ha probabile che questa faglia rappresenti sembra Come già detto, come faglia ed è stato riattivato la fase oligo-aquitaniana durante destra giocato come faglia trascorrente il Plio-Quaternario. il Miocene medio e durante diretta durante ed i depositi oligo-aquitaniane le strutture trascorrenti Nella Sardegna settentrionale, la distinzione tra ed i relativi sedimenti (“2° ciclo”) è facilitata dal fatto che le associati (“1° ciclo”) dalle strutture distensive nella Sardegna meridionale la fase hanno direzioni fortemente differenti. Al contrario, faglie dei due eventi e la distensione miocenica destre orientate NW-SE ha prodotto principalmente trascorrenti oligo-aquitaniana come faglie dirette. Questo determina una certa queste trascorrenti si è realizzata principalmente riattivando (Cherchi & Montadert, 1982; le strutture ed i depositi dei due cicli. Dalla letteratura difficoltà nel separare e della del Miocene della Trexenta 1984) emerge che il quadro stratigrafico-strutturale Cherchi & Tremolieres, e dall’interferenza di strutture oligo-aquitaniane Marmilla è complesso in quanto probabilmente derivato burdigaliano-langhiane. della Sardegna centro-settentrionale sembra la tettonica trascorrente Da un punto di vista geodinamico, il margine sud- tra essere connessa alla deformazione di retropaese legata collisione nord-appenninica parte) e la placca apula (Carmignani allora europeo (di cui il blocco sardo-corso faceva 1994a; 1995; et al., 2009). 1997; Oggiano et al., Pasci, geological field trips 2012 - 4(2.2) itinerary 27 La geologia della Sardegna Fig. 5 - Stop del 1° giorno al., 2008). al., (base geologica da Carmignani et (principalmente depositi clastici e rocce vulcaniche). L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci Itinerario da Sassari a Nuoro, Fig. 5 Primo giorno: La tettonica terziaria della Sardegna centro-settentrionale DOI: 10.3301/GFT.2012.04 Sguardo geologico d’insieme (Carmignani di età oligo-aquitaniana La tettonica trascorrente 1992a; 1994a; Oggiano et al., 1995; 2009; et al., 1997; PasciPasci, sono presenti 1998) è molto ben espressa nella Sardegna centro-settentrionale, dove et al., ben visibili anche da immagini satellite. Questi lineamenti interessano sia il estesi lineamenti morfo-strutturali che le sue e rocce granitoidi, da metamorfiti di basso e medio grado rappresentato basamento paleozoico, e cenozoiche (costituite da una potente successione carbonatica di età giurassico-cretacica) coperture mesozoiche geological field trips 2012 - 4(2.2) itinerary 28 La geologia della Sardegna Fig. 6 - Schema tettonico della Sardegna NE (da Oggiano et al., 2009). Sardegna NE (da Oggiano et al., L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci Tutta l’area centro-settentrionale Tutta fino al dell’Isola (dalla Gallura Marghine e alle Baronie) è interessata da due principali sistemi di faglie (Fig. 6), ai quali trascorrenti localmente si associano strutture Il e bacini transtensivi. transpressive è primo sistema, più sviluppato, (faglie di Nuoro, orientato NE-SW Olbia e quelle della Gallura) Tavolara, da rigetti ed è caratterizzato con sinistri; mentre l’altro, trascorrenti è contraddistinto direzione circa E-W, destri trascorrenti da movimenti Posada, d’Agultu, (faglie di Trinità ecc.). Cedrino, DOI: 10.3301/GFT.2012.04 geological field trips 2012 - 4(2.2) itinerary 29 La geologia della Sardegna L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci , coerenti con la positive (Carmignanipositive et en echelon flower structure Fig. 7 - Dislocazioni lungo le faglie trascorrenti terziarie sardo- Fig. 7 - Dislocazioni lungo le faglie trascorrenti 1979; Galdeano & Rossignol, 1977, modificato). 1979; Galdeano & Rossignol, corse desunte dalle anomalie magnetiche. da (da Cassano et al., DOI: 10.3301/GFT.2012.04 cinematica sinistra della faglia di Nuoro e con una geometria cinematica sinistra delle caratteristica che mostrano 1992a). Lungo questi accavallamenti, al., sinistre, sono coinvolti predominanti componenti trascorrenti di Cuccuru ‘e depositi clastici sintettonici (conglomerati Flores, Dieni & Massari, 1965; 2008). et al., è sottolineata di queste strutture transpressive L’importanza dal fatto che più elementi del basamento sono sovrascorsi è e terziaria, che a sua volta mesozoica sulla copertura tettonici. Simili strutture interessata da raddoppi interessano probabilmente anche l’Isola di transpressive di Capo Figari. e la zona Tavolara L’entità dei rigetti orizzontali delle faglie maggiori è pluri- dei rigetti orizzontali L’entità sinistro delle il rigetto orizzontale chilometrica: ad esempio, anomalie aereomagnetiche (Cassano 1979) lungo la et al., faglia di Olbia può essere stimato in circa 5 km (Fig. 7); subordinati rispetto a quelli mentre i rigetti verticali, alcune centinaia di metri, e raggiungono trascorrenti, lungo la fino al migliaio di metri nell’area M. Albo, arrivano In quest’area faglia di Nuoro. inoltre sono presenti con disposizione sovrascorrimenti geological field trips 2012 - 4(2.2) itinerary 30 La geologia della Sardegna L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci Fig. 8 - Modello evolutivo schematico tettono- Fig. 8 - Modello evolutivo schema) (da Pasci et al., 1998). et al., schema) (da Pasci sedimentario ipotizzato per l’area di M. Coazza-M. nelle depressioni La sedimentazione avviene Corallino. progressivamente i depositi clastici vengono sinclinali dove piegati in strutture tipo "sinclinali di crescita", delimitate da nello (non rappresentate inverse faglie trascorrenti del M. Tuttavista. strutture transpressive sono presenti pure nell’area strutture transpressive sintettonico (Fig. 8), (Pasci 1998). Simili et al., all’interno delle sinclinali che ne dimostrano il carattere all’interno delle sinclinali che ne dimostrano nummuliti del Luteziano ed hanno rapporti di crescita nummuliti del Luteziano ed hanno rapporti ‘e Flores). Questi depositi rimaneggiano i calcari a faglie transpressive di M. Albo (conglomerati di Cuccuru di M. Albo (conglomerati faglie transpressive depositi conglomeratici analoghi a quelli presenti lungo le depositi conglomeratici che a nucleo delle principali sinclinali sono coinvolti componente trascorrente. Sia lungo le faglie transpressive componente trascorrente. impostarsi locali sovrascorrimenti a predominante impostarsi locali sovrascorrimenti Oddoene, M. Tuttavista, ecc.) lungo i quali possono Oddoene, M. Tuttavista, rovesci di dimensioni ettometriche (Supramonte di Oliena, di dimensioni ettometriche (Supramonte rovesci Pasci, 1997). Queste pieghe talvolta sviluppano fianchi 1997). Queste pieghe talvolta Pasci, trascorrenti (Buttautrascorrenti 1967; 1969; 2008; Chabrier, et al., di strutture plicative connessi con lo sviluppo delle faglie di strutture plicative Sovana, Tiscali, M. Oseli, ecc.). Sono inoltre presenti sistemi Sovana, direzione che varia da NE-SW a N-S (faglie di Oddoene, a N-S da NE-SW direzione che varia sinistro NE-SW ha un caratteristico andamento arcuato con ha un caratteristico sinistro NE-SW Nel settore del Supramonte (Fig. 6) il sistema trascorrente Nel settore del Supramonte DOI: 10.3301/GFT.2012.04 geological field trips 2012 - 4(2.2) itinerary 31 La geologia della Sardegna L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci con faglie principali su bordi opposti, dei bacini transtensivi della Sardegna centro- dei bacini transtensivi settentrionale i depositi associati ad una relativamente documentazione stratigrafica sono completa indicano che le faglie trascorrenti nell’Oligocene superiore attive state sicuramente superiore. Sempre a questi fino all’Aquitaniano sembrano bacini ed alle faglie che li strutturano essere correlate le effusioni vulcaniche oligo- aquitaniane. Il limite cronologico superiore per l’attività delle è dato dallo sviluppo delle fosse faglie trascorrenti estensionali del Burdigaliano superiore che le che le intercettano e dai loro depositi trasgressivi (Fig. 9). I Bacini burdigaliani, infatti, suturano hanno direzione circa NNW ed interessano la parte occidentale della Sardegna settentrionale, dal Golfo a nord fino all’altopiano di Campeda dell’Asinara come semi- si configurano sud. Strutturalmente graben di taglio prevalentemente connessi da zone ad orientamento EW che trasferiscono trascorrenti la deformazione estensionale da un fianco all’altro dei bacini. (Fig. 6b). Studi di dettaglio eseguiti nel Bacino Chilivani- (Bacino di Ottana, Chilivani-Berchidda, Benetutti, ecc.), riempiti da (Bacino di Ottana, Chilivani-Berchidda, releasing bend di strutture (pieghe, faglie sinsedimentarie dirette, faglie trascorrenti, inverse di strutture (pieghe, faglie sinsedimentarie dirette, trascorrenti, pull apart pattern Fig. 9 - Schema delle relazioni tra i bacini transtensivi ad i bacini transtensivi Fig. 9 - Schema delle relazioni tra (da Oggiano et al., 1995). (da Oggiano et al., orientazione N60 di età aquitaniana ed i bacini estensionali burdigaliani ad andamento N160 nella Sardegna settentrionale DOI: 10.3301/GFT.2012.04 prodotti vulcano-sedimentari sintettonici di età compresa tra l’Oligocene medio-superiore e l’Aquitaniano. prodotti vulcano-sedimentari sintettonici di età compresa tra Questi bacini si sviluppano lungo i Berchidda indicano un e dirette) coerenti con un regime deformativo trascorrente sinistro (Oggiano trascorrente e dirette) coerenti con un regime deformativo 1995). Proprio all’interno et al., Alle stesse zone di taglio trascorrenti NE-SW sono spesso associate anche strutture transtensive NE-SW di taglio trascorrenti Alle stesse zone da bacini di rappresentate geological field trips 2012 - 4(2.2) itinerary 32 La geologia della Sardegna L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci , orientato NNW che si estende dall’altopiano di Campeda a sud fino graben Fig. 10 - Rappresentazione schematica dei bacini burdigaliani (2° ciclo miocenico) della Sardegna settentrionale (da Funedda Fig. 10 - Rappresentazione DOI: 10.3301/GFT.2012.04 et al., 2000). et al., alla zona di Ittiri e Ploaghe a nord; più a settentrione si sviluppa il bacino di Porto Torres di cui è noto il Torres di Ittiri e Ploaghe a nord; più settentrione si sviluppa il bacino Porto alla zona proseguimento a mare (Thomas & Gennesseaux, 1986), (Fig. 10). una serie di faglie dirette che ne identificano il tramite del bacino Logudoro avviene La strutturazione miocenica su un substrato dalla trasgressione margine occidentale, mentre quello orientale è caratterizzato dalle vulcaniti aquitaniane-burdigaliane. I sedimenti, procedendo da est verso costituito prevalentemente da ambienti prossimali a distali (Fig. 11). Il riempimento è costituito tre un’evoluzione mostrano ovest, da vulcaniti del esclusivamente principali: la più antica in quest’area è rappresentata stratigrafiche sequenze più che affiorano epiclastiti, ed è correlabile con i depositi dei bacini transtensivi Miocene inferiore e relative ad est (1° ciclo tettono-sedimentario oligo-miocenico). La seconda sequenza è una successione sedimentaria costituita alla base da sedimenti clastici grossolani tipici di ambiente alluvionale, conoide prossimale a delta, e sabbie, seguiti da siltiti marne arenacee epibatiali (2° ciclo tettono- che passano a calcari litorali L’orientazione discordante tra i bacini di trascorrenza oligo-aquitaniani e quelli puramente distensivi del e quelli puramente oligo-aquitaniani i bacini di trascorrenza discordante tra L’orientazione i due cicli tettono-sedimentari – tra Burdigaliano superiore permette di meglio delineare le differenze 1° e 2° ciclo – che li caratterizzano. rispettivamente Il bacino del Logudoro è un semi- geological field trips 2012 - 4(2.2) itinerary 33 La geologia della Sardegna L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci Fig. 11 - Schema stratigrafico delle successioni mioceniche del Bacino del Logudoro (da Funedda et al., 2000). delle successioni mioceniche del Bacino Logudoro (da Funedda et al., Fig. 11 - Schema stratigrafico DOI: 10.3301/GFT.2012.04 geological field trips 2012 - 4(2.2) itinerary 34 2000). Fig. 12 - Funedda et al., del Logudoro (da Sezione geologica attraverso il Bacino attraverso La geologia della Sardegna L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci sulle sottostanti vulcaniti ed epiclastiti è interrotta superiormente onlap DOI: 10.3301/GFT.2012.04 da una superficie erosiva. Su quest’ultima giace una terza sequenza deposizionale (3° ciclo tettono- da una superficie erosiva. costituita da sabbie fluvio-marine fino al Tortoniano-(?)Messiniano, sedimentario oligo-miocenico) che arriva 1990). & Oggiano, alla base e da calcari di piattaforma interna ricchi in alghe (Mazzei che si sviluppa a NW, Torres sono evidenti anche nel bacino di Porto e strutturali Gli stessi aspetti stratigrafici la geometria che inverte di trasferimento una complessa zona con cui il bacino del Logudoro è collegato tramite è quello la trasgressione il bordo lungo quale è avvenuta Torres dei bacini, così che nel bacino di Porto vulcanico che il substrato occidentale, mentre quello orientale è bordato da faglie dirette che sollevano è in accordo con quella descritta nel suo prolungamento costituisce le alture di Osilo (Fig. 10). Questa struttura a mare da Thomas & Gennesseaux (1986). come ristrette con continuità: in genere si configurano i due bacini non affiorano Le faglie NNW che strutturano a più riprese, sia durante sono state riattivate di taglio più che come singole superfici e, spesso, zone dei bacini miocenici che nel Pliocene (Fig. 12). l’evoluzione sedimentario oligo-miocenico). Questa seconda sequenza ha un’età che va dal Burdigaliano superiore fino al sedimentario oligo-miocenico). Questa seconda sequenza ha un’età che va di poggia con rapporti Langhiano, geological field trips 2012 - 4(2.2) itinerary 35 La geologia della Sardegna L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci durante la formazione dei bacini burdigaliani legati al 2° ciclo è coerente con un’estensione durante stress DOI: 10.3301/GFT.2012.04 Un secondo sistema di faglie è orientato circa E-W, ha cinematica prevalentemente diretta ed è in genere ben ha cinematica prevalentemente Un secondo sistema di faglie è orientato circa E-W, di Ittiri, ecc.), per esempio presso San evidente nella parte occidentale del bacino Logudoro (Faglia il blocco meridionale portando alla completa erosione della formazione ha sollevato Maurizio di Ittiri, dove vulcanico direttamente il substrato langhiana, cosicché i calcari tortoniani della terza sequenza trasgrediscono la Carta geologica del Logudoro in della seconda sequenza (vedi con scarse testimonianze oligo-aquitaniano, scala 1:50.000 da Funedda principali lungo queste faglie sono successivi alla 2000). I movimenti et al., e probabilmente coicidono con le ultime fasi dell’attività seconda sequenza, si collocano nel Serravalliano vulcanica calcalcalina datata a 14Ma. orientata di trasferimento una zona i lineamenti tettonici ad andamento meridiano si è inoltre instaurata Tra a nord da quello del Logudoro sud e la cui presenza giustifica Torres il bacino di Porto che separa circa E-W il secondo (Fig. 10) e la ovest est il primo e verso l’opposta direzione di ribaltamento dei due bacini: verso posizione dei depocentri, in particolare della seconda sequenza burdigaliano-langhiana. diversa in fino ai basalti alcalini plio-pleistocenici dislocando, interessa tutte le successioni affioranti Il sistema N-S anche dei due il Plio-Pleistocene si hanno riattivazioni Sempre durante del bacino. particolare, la parte centrale Alle faglie N-S, del bacino. è quello di blocchi ribassati nella parte centrale descritti. L’effetto sistemi sopra della morfologia plio-pleistocenica (come testimoniata dai strettamente connessa l’inversione inoltre, sembra è meno Su Coloru) ed altre dove basalti alcalini), con aree in cui questa è molto marcata (Monte Santo, di Ardara). a ovest evidente, se non assente (area di Funtana Zuighe e parte alta del Riu s’Adde, tettonica burdigaliana- discontinua, l’evoluzione in maniera In sintesi, anche se i lineamenti tettonici affiorano tortoniana (?messiniana) dei bacini miocenici della Sardegna settentrionale risulta abbastanza complessa, e deposizionali ad essa coeve. influenzato le sequenze chiaramente di aver mostra Il campo di circa E-W legata all’apertura del bacino balearico e Tirreno settentrionale (Gattacceca legata all’apertura circa E-W 2007; Vigliotti et al., alla successiva & Langenheim, 1995). Questa tettonica estensionale è correlabile l’estensione post-orogenica (Carmignani e l’Adria parte il blocco sardo-corso, la placca sud-europea di cui faceva collisione tra et al., 1994a; 1995). geological field trips 2012 - 4(2.2) itinerary 36 La geologia della Sardegna L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci DOI: 10.3301/GFT.2012.04 Nell’area attraversata dall’itinerario le successioni interessate dalla deformazione oligo-miocenica sono dall’itinerario Nell’area attraversata ricoperte in discordanza dagli espandimenti basaltici di età pliocenica. Questi si sono messi posto durante ciclo vulcanico legato alla dinamica estensionale che ha interessato la Sardegna e il Tirreno nel un nuovo delle rocce vulcaniche hanno infatti fornito età comprese tra Pliocene e Pleistocene; le datazioni radiometriche 5,3 e 0,14 Ma (Beccaluva come “post-elveziano” noto nella letteratura ciclo vulcanico era 1985). Tale et al., e petrochimici fin dai primi decenni del 1937), ed è stato oggetto di molti studi petrografici (Vardabasso, geochimico-isotopico e radiometrico geochimico, a carattere A partire dagli anni ‘70 i numerosi lavori secolo. (Beccaluva 1976; 1977; Coulon, Lustrino et al., & Pasini, 1984; Savelli 2002; Macciotta & Savelli, et al., queste vulcaniti, sia sotto il profilo dell’affinità seriale, che della 1974) hanno contribuito a caratterizzare - essenzialmente lave di prodotti ascrivibili ad un vulcanismo intraplacca cronologia assoluta. Si tratta associati a differenziati più evoluti. e subalcaline- talvolta basaltiche, da alcaline ad alcaline-transizionali Le manifestazioni vulcaniche che hanno interessato la Sardegna centro-orientale un’età intermedia, 2,9 e 2,3 Ma (Beccaluvacompresa tra 1985). et al., legata a delle vulcaniti plio-pleistoceniche riflettono un’attività essenzialmente fessurale, giaciturali I caratteri lungo le quali si allineano piccoli coni di direttrici tettoniche con orientazione sub-meridiana o anche NE-SW, scorie e plateau basaltici di discreta estensione. Descrizione dell’itinerario quindi Macomer, da Sassari verso principalmente lungo la S.S.131 del primo giorno (Fig. 5) si svolge L’itinerario d.c.n. per Siniscola, Orosei e Nuoro. Oniferi ed infine lungo la S.S.131 verso lungo la S.S.129 in in direzione sud fino al km 174, quindi si svolta da Sassari si procede lungo la S.S.131 il primo tratto Per 47 per la S.P. a destra l’abitato e alla periferia est si svolta bis, si attraversa direzione Mores per la S.S.128 fino a percorrere circa 4 km. geological field trips 2012 - 4(2.2) itinerary 37 " nel gas pipe La geologia della Sardegna Fig. 13 - Strutture tipo " presso lungo la S.P. 47. presso lungo la S.P. flusso piroclastico del Miocene inferiore L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci Proseguendo verso lo Stop successivo Proseguendo verso in direzione nord si possono osservare anche la parte superiore di questa del successione vulcanica: al di sopra flusso piroclastico scarsamente saldato poggiano delle epiclastiti lacustri, da bianche a verdastre, ben abbondantemente zeolitizzate, con selci intercalate, che si stratificate circa 1,8 km più a nord incontrano dello Stop 1.1 (Fig. 14). “) di degassamento (Fig. 13). pipe DOI: 10.3301/GFT.2012.04 Stop 1.1 - Strada Mores-Ittireddu: le vulcaniti oligo-mioceniche di andesite, un flusso piroclastico poco saldato di colore grigio con pomici e xenoclasti mostra L’affioramento Secondo Cerri & Oggiano (2002), il deposito fa parte dell’unità di e feldspato. cristalli liberi di biotite, quarzo flusso “ignimbrite inferiore” ed è attribuita ad un probabile Aquitaniano - Burdigaliano inferiore. Questo con geometria cilindroide, presenta inoltre porzioni maggiormente saldate di colore violaceo, affioramento interpretate come condotti (“ diametro di massimo 10 cm, verticali, geological field trips 2012 - 4(2.2) itinerary 38 E: β: Lit: La geologia della Sardegna flusso piroclastico poco flusso piroclastico fortemente Llb: Llw: calcari di Mores (Burdigaliano sup.); calcari di Mores (Burdigaliano sup.); f.ne di Oppia Nuova (Burdigaliano sup.); di Oppia Nuova f.ne flusso piroclastico riolitico (Burdigaliano); L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci Fig. 14 - Carta geologica dell'area a SW di lave basaltiche plioceniche. lave saldato; saldato (Aquitaniano-Burdigaliano inf.); epiclastiti di ambiente lacustre (Burdigaliano); Ul: OP: CM: Mores, con indicati gli Stop 1.1, 1.2, 1.3 2002). (particolare da: Cerri & Oggiano, flusso piroclastico scarsamente saldato zeolitizzato; Si prosegue in direzione verso Mores Si prosegue in direzione verso nord) e in per circa 3 km (quindi verso è ubicato lo Stop prossimità della curva 1.2. DOI: 10.3301/GFT.2012.04 geological field trips 2012 - 4(2.2) itinerary 39 La geologia della Sardegna Fig. 15 - Conglomerato poligenico Fig. 15 - Conglomerato formazione di Oppia Nuova. eterometrico alternato a sabbie con strutture sedimentarie tipiche della il taglio stradale in prossimità il taglio stradale della curva. L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci (Fig. 15). I depositi continentali e deltizi del braided DOI: 10.3301/GFT.2012.04 Stop 1.2 - Oppia Nuova: il conglomerato basale del 2° ciclo sedimentario miocenico poco in questo ed altri affioramenti continentali della formazione di Oppia Nuova: dei conglomerati Affioramento distanti sono visibili canali, barre del sistema fluviale di tipo bacino del Logudoro sono indicati nella carta allegata (Funedda 2000) con il nome di formazione Oppia et al., sia di strutture simili sia di tessitura (OP). Questa formazione presenta in tutto il bacino caratteri Nuova direzioni delle paleocorrenti (Martinisedimentarie, ma diverse 1992). Questo lascia supporre che lo sviluppo et al., in tempi e località leggermente diversi. dei sistemi fluvio-deltizi nell’area del Logudoro sia avvenuto il Burdigaliano medio (età delle vulcaniti sottostanti) ed è compresa tra della formazione di Oppia Nuova L’età depositi marini). il Burdigaliano superiore (età dei soprastanti Ozieri. che porta verso all’incrocio con la strada Proseguendo in direzione di Mores dopo meno 1 km si arriva Mores, lo Stop 1.3 è lungo verso Ozieri, e si risale lungo la strada Si parcheggia presso l’incrocio in direzione verso geological field trips 2012 - 4(2.2) itinerary 40 topset , i cui Gilbert La geologia della Sardegna L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci Fig. 16 - Transizione dai depositi continentali Fig. 16 - Transizione Mores) alla periferia di Mores. (f.ne di Oppia Nuova) a quelli marini (calcari di di Oppia Nuova) (f.ne il loro contatto con la formazione dei calcari lo Stop 1.4. di Mores, fino a raggiungere a larga scala immergenti verso NW, un livello NW, a larga scala immergenti verso foreset , un livello di sabbia calcarea con diffusi macrofossili tra i quali di sabbia calcarea con diffusi macrofossili tra , un livello open-work possono essere interpretate come un piccolo apparato deltizio del tipo possono essere interpretate come un piccolo apparato foreset . Le condizioni marine franche hanno permesso la deposizione dei calcari inferiori (calcari di Mores) che . Le condizioni marine franche DOI: 10.3301/GFT.2012.04 sono stati rielaborati dalle acque marine ed hanno dato origine ai depositi di spiaggia con il livello conglomeratico dalle acque marine ed hanno dato origine ai depositi di spiaggia con il livello sono stati rielaborati open-work nello Stop successivo. osserveremo e dopo pochi chilometri si percorre la quindi in direzione Chilivani Oppia Nuova, Si prosegue in auto verso ed i depositi continentali della formazione di Oppia Nuova di Mores per 4,5 km, si attraversano circonvallazione sono particolarmente abbondanti gasteropodi, echinidi e lamellibranchi. Al tetto la successione si completa con sono particolarmente abbondanti gasteropodi, echinidi e lamellibranchi. i calcari di Mores (Fig. 16) La sabbie con Stop 1.3 - Mores: transizione da depositi continentali a marini delle sabbie con mostra Dalla base al tetto l’affioramento conglomeratico con struttura tipo con struttura conglomeratico geological field trips 2012 - 4(2.2) itinerary 41 La geologia della Sardegna Fig. 17 - Livelli carbonatici all'interno Fig. 17 - Livelli la circonvallazione di Mores (Stop 1.4). la circonvallazione L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci della formazione dei calcari di Mores lungo Fig. 18 - Aspetto nodulare caratteristico dei livelli Fig. 18 - Aspetto nodulare caratteristico area limitrofa allo Stop 1.4. carbonatici della formazione dei calcari di Mores, in DOI: 10.3301/GFT.2012.04 Stop 1.4 - Circonvallazione di Mores: la successione carbonatica litorale è possibile osservare In questo affioramento della barre con dettaglio le caratteristiche carbonatiche, molto ricche in bioclasti, spesso rodoliti, della formazione dei calcari di Mores. Nella trincea a tetto di questi, si può osservare arenaceo la presenza di un altro livello testimoniante una fase regressiva silicoclastico, del corpo terra l’accrescimento verso durante sedimentario (Figg. 17 e 18). verso Dopo poche centinaia di metri si svolta vicinale fino a sud e si percorre una strada il serbatoio d’acqua di Mores. raggiungere geological field trips 2012 - 4(2.2) itinerary 42 La geologia della Sardegna L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci Fig. 19 - Affioramento delle marne di Borutta lungo la Fig. 19 - Affioramento tramite una faglia diretta orientata N-S. tramite circonvallazione di Mores, in contatto con i calcari Mores circonvallazione rappresenta il massimo approfondimento del bacino rappresenta il 2° ciclo tettono-sedimentario miocenico durante la medesima (Fig. 19). E’ possibile osservare litofacies, anche se con più difficoltà, nello Stop in del bacino, 1.6. Nella parte centrale successivo posizione quindi più distale, la litofacies comune di questa formazione è data da una ritmica alternanza di arenacei silicoclastici. siltoso-carbonatici e strati strati l’abitato di Mores in direzione est fino a Si attraversa la Via Lachesos e si prosegue raggiungere il paese. che sovrasta l’omonimo rilievo raggiungendo DOI: 10.3301/GFT.2012.04 Stop 1.5 - Mores (serbatoio d’acqua): la successione marnosa del 2° ciclo sedimentario miocenico da marne la formazione delle marne di Borutta, rappresentata Lungo la salita che porta al serbatoio d’acqua, affiora ed, in particolare, di pteropodi. Questa litofacies di echinidi e bivalvi con componente siltosa, frammenti Stop 1.6 - Monte Lachesos: i depositi silicoclastici e carbonatici del 3° ciclo sedimentario miocenico e panorama sulla strutturazione del bacino i depositi tipici del la cima è possibile osservare A partire dalla chiesetta di Monte Lachesos procedemdo verso dalle che giace in discordanza angolare su quelli del 2°, qui rappresentati 3° ciclo sedimentario miocenico, carbonatici, ricchi in livelli sabbiosi silicoclastici discontinui e soprastanti di livelli marne di Borutta. Si tratta geological field trips 2012 - 4(2.2) itinerary 43 La geologia della Sardegna L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci Fig. 20 - Sezione geologica attraverso la successione miocenica di Monte Lachesos, caratterizzata da scivolamenti gravitativi da scivolamenti la successione miocenica di Monte Lachesos, caratterizzata Fig. 20 - Sezione geologica attraverso probabilmente dovuti al sollevamento plio-pleistocenico (da Funedda et al., 2000). plio-pleistocenico (da Funedda et al., al sollevamento probabilmente dovuti DOI: 10.3301/GFT.2012.04 fossili, appartenenti alla formazione delle sabbie di Florinas. Le sono medio grossolane con scarsa e costituiti da quarzo sono quasi esclusivamente matrice argillosa (caolinitico-halloisitica) (10-15 %). I grani ed è in parte La discordanza angolare è particolarmente evidente a scala cartografica feldspato alcalino. dalla cima di Monte Lachesos, insieme ad uno sguardo d’insieme del bacino miocenico osservabile nel rilievo massima raggiunta la sezione stratigrafica in panorama NW è possibile osservare Logudoro: verso colmato NE è possibile intuire la parte più occidentale del bacino di Chilivani-Berchidda, Verso di Monte Santo. i testimoni degli W e NW è possibile anche osservare Sempre verso dai depositi del 1° ciclo oligo-miocenico. plio-pleistocenici, attualmente disposti a differenti quote s.l.m. espandimenti lavici di Monte Santo è costituito dalla medesima successione Lachesos, ma con potenza In particolare il rilievo A tetto la attribuita al Tortoniano. maggiore, con a tetto una formazione carbonatica dubitativamente notevolemente il rilievo in panorama si può osservare ovest successione è chiusa dai basalti pliocenici (Fig. 20). Guardando più verso costituito dalla medesima successione e con spessori analoghi a quelli di Monte Santo (Fig. 21). A di Monte Pelao prima vista è evidente la dislocazione che ha probabilmente interessato i basalti pliocenici, hanno una differenza geological field trips 2012 - 4(2.2) itinerary 44 marne di d) calcari di Monte Santo La geologia della Sardegna b) L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci Fig. 22 - Schema della riattivazione ipotizzata delle Fig. 22 - Schema della riattivazione lave basaltiche plioceniche; lave Funedda et al., 2000). Funedda et al., faglie che interessano il bacino miocenico del Logudoro (da Da Mores si raggiunge la S.S. 131, la si percorre fino la S.S. Da Mores si raggiunge Nuoro; all’altezza verso al km 151, quindi si gira d.c.n. la si percorre in dell’incrocio con la S.S.131 direzione Abbasanta ed in prossimità del km 37,8 si si riprende la il bivio per Oniferi dove incontra Nuoro; si consiglia di parcheggiare direzione verso immediatamente prima del il l’auto sotto il cavalcavia a piedi al taglio stradale. bivio e di avvicinarsi a) calcari di Mores (Burdigaliano sup.). e) sabbie di Florinas con intervallate barre carbonatiche; sabbie di Florinas con intervallate c) Fig. 21 - Veduta di Monte Santo da Lachesos, in cui è possibile riconoscere Fig. 21 - Veduta dall'alto verso il basso: dall'alto verso (?Tortoniano); Borutta (Langhiano); DOI: 10.3301/GFT.2012.04 di quota circa 100m (Fig. 12). In realtà il medesimo lineamento tettonico ha probabilmente giocato più come testimoniato dai volte che rigetti contrastanti interessano la successione miocenica (Funedda et al., dei 2000). La riattivazione medesimi lineamenti tettonici è un fenomeno riconoscibile in a testimonanza tutto il bacino, della sua strutturazione complessa (Fig. 22). geological field trips 2012 - 4(2.2) itinerary 45 ); lc: cg brecce br: ) di probabile età pr La geologia della Sardegna Fig. 23 - Depositi sintettonici burdigaliana (2° ciclo miocenico). eterometriche del basamento metamorfico paleozoico; sedimenti lacustri sormontati con e da conglomerati contatto erosivo brecce di ambiente fluviale ( questi depositi sono ricoperti in discordanza da depositi piroclastici saldati ( del 1° ciclo miocenico bacino di Ottana, lungo la transtensivo 131 d.c.n., S.S. faglia di Nuoro, bivio per Oniferi. L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci ) un conglomerato eterometrico ad elementi del sottostante basamento paleozoico, con blocchi eterometrico ad elementi del sottostante basamento paleozoico, ) un conglomerato non conformity DOI: 10.3301/GFT.2012.04 di granito con diametro fino a 1,5 m poco elaborati immersi in una matrice arenacea, debolmente cementati e con diametro fino a 1,5 m poco elaborati di granito seguono dei una discordanza erosiva, sopra l’alto, con disposizione caotica, per uno spessore di circa 5 m. Verso decimetrici di flussi piroclastici non saldati colore e livelli materiali arenacei grossolani, alternati a conglomerati con scarsa o nessuna classazione, il molto grossolano, Quindi si ha un altro deposito conglomeratico biancastro. Stop 1.7 – S.S.131 d.c.n., km 38: depositi sintettonici oligo-miocenici del bacino transtensivo di Ottana della faglia di Nuoro (Figg. 1 in prossimità di un tratto Ci troviamo con affiora e 6). Lungo il taglio stradale con elementi di potente circa una decina di metri, fortemente eterometrico, chiarezza un deposito clastico, tramite questo deposito poggia tettonicamente sul basamento varisico varisici; metamorfiti e granitoidi l’alto passa a prodotti piroclastici più o meno saldati del mentre verso un’evidente faglia immergente a NNW, in prevalenza è qui costituito da metamorfiti di medio grado, Miocene inferiore (Fig. 23). Il basamento paleozoico fortemente deformate durante filladi e metarenarie di età incerta (probabilmente cambro-ordoviciane), Su queste poggia in discordanza basale ed intruse da tonaliti del Carbonifero sup.-Permiano. l’orogenesi varisica ( geological field trips 2012 - 4(2.2) itinerary 46 La geologia della Sardegna L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci DOI: 10.3301/GFT.2012.04 quale poggia sui sottostanti depositi tramite un contatto erosivo con evidente canalizzazione. Nella parte più alta un contatto erosivo quale poggia sui sottostanti depositi tramite flussi tutti questi sedimenti sono troncati e ricoperti dai caratteristici in prossimità della curva, del taglio stradale, piroclastici saldati (ignimbriti) facenti parte della successione vulcanica miocenica del bacino di Ottana. Le che questi depositi clastici siano tipici di suggeriscono chiaramente sedimentarie e stratigrafiche caratteristiche ha connesse con la faglia di Nuoro che in questo tratto in questo caso sicuramente scarpate di faglie attive, è supportata anche dalla presenza di livelli la sua attività nell’Oligocene-Aquitaniano transtensivo; carattere vulcanoclastici intercalati nel deposito e dall’età burdigaliana delle ignimbriti al tetto (Porcu 1997). Si et al., Supramonte), di Cuccuru ‘e Flores (M. Albo, perciò di depositi sintettonici analoghi al conglomerato tratterebbe oligo-miocenico. trascorrente sviluppatisi nel medesimo contesto strutturale entrambi sono visibili delle Domus de Janas, cavità della strada sulla destra oltre, procedendo in direzione di Nuoro, Poco bivio per nelle vulcaniti terziarie, visitabili imboccando il successivo adibite anticamente a tombe, scavate il bivio per Nuoro; proseguendo d.c.n.in direzione di Siniscola, si supera Oniferi. Continuando lungo la S.S.131 lo svincolo per si imbocca sulla destra fino al km 93,4 ove oggetto dei successivi Stop, si costeggia il M. Albo, della Nuoro-Siniscola; stradale tracciato ripercorrendo il vecchio a destra Siniscola-Orosei, dopo 100 m si gira d.c.n. appena percorsa; in un sottopassaggio la S.S.131 attraversando a destra ancora dopo circa 1 km si gira di calcare per la per l’estrazione fronte di una cava in tutta evidenza il grande ora di fronte a noi si mostra che impedisce si può parcheggiare in prossimità della sbarra produzione di calce, attualmente inattiva; la coltivazione. durante a piedi lungo le piste tracciate e avviarsi l’accesso agli autoveicoli Stop 1.8 – Cava dismessa (Cuile Romasinu-Monte Albo): contatto tettonico tra il basamento paleozoico, i calcari giurassici della formazione di M. Bardia e conglomerati sintettonici terziari è a tutt’oggi di circa 100 m con faglie e non in sicurezza per la presenza di un fronte verticale della cava L’area e quindi con evidenti problemi di stabilità; si consiglia pertanto la massima cautela a franapoggio, stratificazione (Figg. 24, 25 di casco protettivo adatta, comprensiva ed un’attrezzatura è osservare che si va e 26). L’area delle quali è possibile sinistre, sintetiche della faglia di Nuoro, dalla presenza di faglie transpressive caratterizzata al limite settentrionale della scaglia tettonica di Cuile è avvenuta La coltivazione riconoscere il senso del rigetto. di Cuccuru ‘e Flores (Dieni & Massari, sul conglomerato sovrascorrono dolomie e calcari giurassici dove Ramasinu, (Fig. 25); in questo modo sono particolarmente dalle metamorfiti varisiche a loro volta 1965) e sono sovrascorsi geological field trips 2012 - 4(2.2) itinerary 47 La geologia della Sardegna L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci Fig. 25 - Sezione geologica dell'area di Cuile Ramasinu, presso lo Stop 1.8 (da Carmignani et al., 1994a). presso lo Stop 1.8 (da Carmignani et al., Fig. 24 - Carta geologica semplificata di Monte Albo. DOI: 10.3301/GFT.2012.04 evidenti i rapporti tra i vari elementi tettonici. i vari tra evidenti i rapporti lungo le Procedendo dalla parte più esterna, inoltrandoci dapprima il basamento si osserva piste di cava, ridotto a una metamorfico fortemente cataclasato, molto inquarzata, breccia incoerente di colore scuro, sui calcari che poggia con contatto subverticale geological field trips 2012 - 4(2.2) itinerary 48 La geologia della Sardegna L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci Fig. 27 - Particolare del conglomerato di Cuccuru 'e del conglomerato Fig. 27 - Particolare Ramasinu. Flores coinvolto nella faglia transpressiva presso Cuile nella faglia transpressiva Flores coinvolto Fig. 26 - Affioramento del conglomerato di Cuccuru 'e del conglomerato Fig. 26 - Affioramento Albo (Stop 1.8). Flores nella Cava Concas sul versante meridionale del Monte Concas sul versante Flores nella Cava DOI: 10.3301/GFT.2012.04 giurassici. Lungo il fronte di cava, in particolare nella parte settentrionale, si possono osservare degli specchi di in particolare nella parte settentrionale, si possono osservare Lungo il fronte di cava, giurassici. (circa N195/10); l’orientazione delle suborizzontale N130 di 75°, con strie a giacitura faglia con immersione verso Nella parte sinistro. un rigetto orizzontale del contatto tettonico indicano chiaramente inverso strie ed il carattere di Cuccuru come conglomerato un deposito clastico eterometrico noto in letteratura meridionale del fronte affiora “pizzicato” tra e di basamento varisico poco arrotondati di calcari e dolomie mesozoici ‘e Flores, con frammenti appoggiato al fronte della cava, ancora di questo deposito affiora Parte due scaglie tettoniche di calcari giurassici. Nella parte più alta della cava, dell’elemento tettonico a tetto. il calcare giurassico essendo stato estratto di come la deformazione subita dal conglomerato è possibile osservare un sentiero laterale, tramite raggiungibile le angolari tra i rapporti osservando (Fig. 27). Anche in questo caso, Cuccuru ‘e Flores sia piuttosto elevata sinistro. superfici di taglio e la direzione allungamento dei clasti deformati, si deduce un rigetto orizzontale superfici di taglio e analoghi tra Rapporti massimo appiattimento connesse alla deformazione geological field trips 2012 - 4(2.2) itinerary 49 . La geologia della Sardegna L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci Fig. 28 - Foto panoramica della scaglia di Cuile Ramasinu vista dalla cima del Monte Albo verso est: i calcari giurassici si est: i calcari giurassici vista dalla cima del Monte Albo verso della scaglia di Cuile Ramasinu panoramica Fig. 28 - Foto accavallano sul conglomerato oligocenico-aquitaniano (conglomerato di Cuccuru ‘e Flores) e sulla copertura giurassica autoctona giurassica di Cuccuru ‘e Flores) e sulla copertura (conglomerato oligocenico-aquitaniano sul conglomerato accavallano DOI: 10.3301/GFT.2012.04 per taglio semplice sono osservabili anche in affioramenti poco più a sud, sempre lungo la medesima scaglia anche in affioramenti per taglio semplice sono osservabili in direzione SE, sono ben visibili primo piano tettonica (Fig. 28). Da quest’ultima sosta, guardando il panorama che geometricamente sovrastano costituite da metamorfiti varisiche le colline di San Giacomo e M. Pedduzza, coincide della superstrada del Rio Loccoli. Il tracciato lungo la valle di Cuccuru ‘e Flores affiorante il conglomerato costituiti i rilievi dei Monti Remule, più o meno con l’andamento della faglia di Nuoro; sullo sfondo si intravedono e metamorfiti paleozoici. da granito geological field trips 2012 - 4(2.2) itinerary 50 La geologia della Sardegna L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci DOI: 10.3301/GFT.2012.04 Si riprende la vecchia strada statale in direzione di Nuoro che corre ai piedi del M. Albo, e ci si ferma poco prima statale in direzione di Nuoro che corre ai piedi del M. Albo, strada Si riprende la vecchia 131 d.c.n.). in prossimità di M. Pizzinnu (in corrispondenza del km 82 nella S.S. della caserma dei carabinieri Stop 1.9 – Monte Pizzinnu: contatto tettonico tra il basamento paleozoico granitico e i calcari giurassici della formazione di M. Bardia affiora un muro di sostegno, valicato dopo aver osservabile Nella parte orientale della trincea superstrada, La faglia qui della faglia di Nuoro. sviluppatasi lungo questo tratto una breccia tettonica di spessore notevole della (Elter & Sarria, 1989) con le dolomie e i calcari giurassici tardo-paleozoici mette a contatto i leucograniti e calcari formazione di M. Bardia. La breccia tettonica è costituita da elementi basamento paleozoico fillosilicatica di colore grigio. molto deformati, immersi in una matrice cataclastica prevalentemente giurassici riconosciuta per la prima volta di colore biancastro, Al suo interno si riconosce una scaglia di argilla del Dogger, la costruzione della non è ottimale, ma durante & Cocozza (1974). La qualità dell’affioramento da Alvarez permesso a questi Autori di riconoscere il senso taglio sinistro della scaglia aveva la giacitura superstrada non deformati. Sul lato orientale, lungo il i leucograniti affiorano Ad est della strada della faglia di Nuoro. i calcari dolomitici della formazione di M. Bardia, che costituiscono in affiorano della strada tracciato vecchio Nuscalè, allungati secondo la direzione NE-SW Boe e P.ta Tomasu quest’area i rilievi isolati di M. Pizzinnu, P.ta di taglio trascorrenti. tipico delle zone anastomizzato, della faglia di Nuoro che in quest’area ha un tracciato si procede in direzione di Nuoro; dalla salita prossimità della della strada, tracciato Sempre lungo il vecchio in 131 d.c.n.) è possibile osservare di San Marco (corrispondente al km 75 nella S.S. casa cantoniera vecchia di M. Albo. le strutture transpressive panorama geological field trips 2012 - 4(2.2) itinerary 51 ). La geologia della Sardegna flower structure L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci sovrascorse dal basamento paleozoico. sovrascorse Nella sezione geologica in Fig. 25 è evidente aumento dell’inclinazione il caratteristico delle faglie sintetiche in prossimità della faglia principale secondo una tipica a fiore” ( “struttura lungo la vecchia Proseguendo ancora si giunge dopo circa Nuoro, verso strada a si gira 10 km al bivio per Lula, ove Dorgali e dopo poche verso destra per i a destra centinaia di metri si gira paesi di Irgoli, Loculi e Onifai; all’’uscita il di quest’ultimo paese si attraversa ponte sul Cedrino (Sa Ghea e Sa Mandria) finché si giunge sulla sponda meridionale del fiume immettendosi in e si prosegue a destra nella la S.S.129 direzione Galtellì. Dopo circa 500 m si giunge presso la collinetta di Sa Mitra (indicata in alcune carte come Cuccuru ‘e sul cui fianco meridionale è Paza), presente un alto e ampio taglio stradale. Fig. 29 - Sovrascorrimento delle dolomie giurassiche della formazione delle dolomie giurassiche Fig. 29 - Sovrascorrimento orientale del Monte Albo. di Dorgali (D) sui calcari giurassici della formazione di M. Bardia (T) lungo di Dorgali (D) sui calcari giurassici sud- sintetica della faglia di Nuoro nel versante una faglia transpressiva DOI: 10.3301/GFT.2012.04 Stop 1.10 - S.S. 131 d.c.n., presso P.ta Urros-M. Albo: panoramica della struttura a fiore di M. Albo in NW è possibile osservare di taglio della faglia Nuoro; guardando verso la zona sopra in pratica La sosta avviene i calcari della sopra di Dorgali, colore più scuro, delle dolomie della Formazione il sovrascorrimento panorama di M. Bardia, colore biancastro (Fig. 29), lungo una delle faglie sintetiche a basso angolo della faglia Formazione le Urros, dove di P.ta del rilievo a ovest lo stesso contatto tettonico si può osservare SW, Guardando verso Nuoro. di M. Bardia e sono a loro volta sui calcari della Formazione di Dorgali) sovrascorrono dolomie del Dogger (Formazione geological field trips 2012 - 4(2.2) itinerary 52 La geologia della Sardegna L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci nummuliti paleozoico, fortemente basamento dell'Eocene Fig. 30 - La con i calcari a del Cedrino che cataclasato (a sx) mette a contatto il Mitra (Stop 1.11). Mitra faglia transpressiva inferiore, presso Sa DOI: 10.3301/GFT.2012.04 Stop 1.11 – Sa Mitra (Galtellì): scaglia tettonica di calcari arenacei dell’Eocene inferiore il contatto si osserva Lungo il taglio stradale i calcari arenacei dell’Eocene tettonico tra che in questo inferiore e le filladi paleozoiche alquanto alterate si mostrano affioramento e con aspetto molto cataclastico (“tritume” argilloso grigiastro) (Fig. 30). geological field trips 2012 - 4(2.2) itinerary 53 La geologia della Sardegna L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci basaltico dal quale spiccano i coni di emissione plateau ) di età plio-quaternaria (Dieni & Massari, 1971) che coinvolgono porzioni ) di età plio-quaternaria (Dieni & Massari, 1971) che coinvolgono land slides DOI: 10.3301/GFT.2012.04 La sequenza di strati eocenici è potente una trentina di metri ed stata descritta minuziosamente da Dieni et La sequenza di strati contenenti principalmente di calcari arenacei e arenarie calcaree colore grigio-giallastro, al. (1966). Si tratta è il contenuto di feldspati e porzioni litoidi scisti filladici. Notevole frammenti di quarzo, frequenti granuli gasteropodi, echinidi, che da abbondantissimi nummuliti, assiline, bivalvi, rappresentato paleontologico, il Cuisiano inferiore e quello superiore. Le giaciture degli indicano per questi sedimenti un’età compresa tra piccole pieghe di trascinamento NW e NNW di circa 30°-50°, descrivendo verso immergono generalmente strati ed associate alla faglia. Ben visibili sono gli indicatori cinematici sul contatto tettonico (orientato circa E-W di strie (generalmente e i calcari eocenici. Si tratta le filladi paleozoiche N di circa 70°) tra immergente verso destro con trascorrente W di 25°-35°) e strutture tipo “S-C” che indicano un movimento immergenti verso associate componenti inverse. molto cataclastate poggiano le filladi paleozoiche settentrionale della collinetta di Sa Mitra Anche sul versante tettonicamente sulla successione eocenica descritta. Quest’ultima risulta quindi essere una scaglia tettonica, limitata a letto e tetto da rocce paleozoiche. da numerosi caratterizzato settentrionale del M. Tuttavista, il versante Da questo sito si può osservare ( gravitativi scivolamenti carbonatiche mesozoiche di notevole estensione (Castello Pontes, ecc.). Al di sotto questi accumuli gravitativi estensione (Castello Pontes, di notevole carbonatiche mesozoiche interessati i carbonati giurassici sopra di ignimbriti permiane che si accavallano sono presenti estesi affioramenti 1997). (Pasci, con il fianco settentrionale rovescio da un’importante sinclinale di trascinamento anche l’esteso N, si può osservare Guardando verso pliocenici (ad esempio Gollei Lupu, a W di Loculi, ecc.). Le colate laviche sono intercalate con sedimenti fluvio- pliocenici (ad esempio Gollei Lupu, a W di Loculi, ecc.). Le colate laviche Casteddu, Dieni & Massari, 1973), la cui età è riferibile al Villafranchiano lacustri (formazione di Nuraghe inferiore secondo Marini & Murru (1981). I basalti poggiano su sedimenti marini del Pliocene (ad Orosei) e sui NW). verso osservando (costituenti i rilievi a N del Fiume Cedrino e visibili in panorama paleozoici granitoidi è possibile pernottare. Nuoro dove 131 d.c.n. si raggiunge Ripercorrendo a ritroso la S.S. geological field trips 2012 - 4(2.2) itinerary 54 La geologia della Sardegna L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci Sardegna sud-orientale da Nuoro a Senorbì, Fig. 31 adociana Auct.); talvolta alcune talvolta adociana Auct.); tra il complesso vulcanico subaereo tra non-conformity Secondo giorno: Successione meso-cenozoica e zona a falde del basamento varisico della Fig. 31 - Stop del 2° giorno (stralcio base geologica da Carmignani Fig. 31 - Stop del 2° giorno (stralcio et al., 2008). et al., DOI: 10.3301/GFT.2012.04 Sguardo geologico d’insieme a falde, sia falde interne (unità della nella Sardegna SE è quello tipico della zona che affiora Il basamento varisico (Fig. 32). Queste unità hanno Gerrei, Riu Gruppa e Sarrabus) Barbagia) sia falde esterne (unità di Meana Sardo, sostanzialmente analoga, che si differenzia principalmente nella successione una successione litostratigrafica attribuiti alla formazione e per la presenza o meno di estesi affioramenti vulcano-sedimentaria ordoviciana Manna del Carbonifero inferiore (Fig. 33). flyschoide di Pala di primo ordine suddividono la successione discordanze Tre all’interno delle singole unità tettoniche in litostratigrafica la quattro cicli sedimentari. La discordanza più antica separa inferiore dal successione del Cambriano medio- Ordoviciano (?)medio- complesso vulcanico dell’Ordoviciano sovrastante come “Discordanza sarrabese” superiore, nota in letteratura 1959b) e dallo stesso autore attribuita alla “fase (Calvino, sarda” proposta da Stille (1939) nell’Iglesiente. La seconda è una ordoviciano e la successione trasgressiva dell’Ordoviciano e la successione trasgressiva ordoviciano car superiore (trasgressione sono completamente formazioni vulcaniche ordoviciane assenti, perché non deposte o erose. La terza discordanza la successione terrigena e carbonatica del Siluriano - separa clastici Carbonifero inferiore dai depositi prevalentemente geological field trips 2012 - 4(2.2) itinerary 55 La geologia della Sardegna L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci Fig. 32 - Schema tettonico del basamento varisico della Sardegna SE (da Conti et al., 1998, modificato). della Sardegna SE (da Conti et al., DOI: 10.3301/GFT.2012.04 detritici del Carbonifero (?)inferiore, secondo alcuni della Autori legati allo smantellamento progressivo catena (Barca, 1991; Barca 1992; Maxia, et al., 1983). le seguenti caratteristiche, I quattro cicli mostrano a in tutta la zona comuni con piccole differenze affiorante falde del segmento della catena varisica in Sardegna (Fig. 33). La base della successione è costituita da prevalenti del metarenarie e metasiltiti da metaconglomerati, inferiore; appartiene Cambriano medio - Ordoviciano alla formazione delle arenarie di San Vito nel definita 1959b), in alcuni lavori (Calvino, Sàrrabus anche come arenarie di Solanas, in Barbagia. Le ricostruzioni paleo-deposizionali indicherebbero da conoidi sottomarine a depositi ambienti che vanno a falde, nella zona intertidali. Non si osserva, litorali la potente successione carbonatica che caratterizza nella zona affiorante quella parzialmente coeva È probabile esterna della catena nella Sardegna SW. di quanto rimane un margine continentale si tratti persistente per tutto il Cambriano fino passivo inferiore, che potrebbe essere all’Ordoviciano individuato nel margine settentrionale del continente Gondwana. geological field trips 2012 - 4(2.2) itinerary 56 La geologia della Sardegna L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci Fig. 33 - Schema lito-stratigrafico delle successioni della zona a falde varisica (da Oggiano et al., 2010, modificato). (da Oggiano et al., a falde varisica delle successioni della zona Fig. 33 - Schema lito-stratigrafico DOI: 10.3301/GFT.2012.04 geological field trips 2012 - 4(2.2) itinerary 57 re che varia in che varia suite La geologia della Sardegna L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci DOI: 10.3301/GFT.2012.04 In discordanza angolare sopra la successione cambro-ordoviciana, spesso marcata da metaconglomerati la successione cambro-ordoviciana, In discordanza angolare sopra in Carmignani di Muravera (metaconglomerati un complesso magmatico costituito da 2001b), affiora et al., con abbondanti in composizione da basalti a rioliti, e metavulcanoclastiti che variano metavulcaniti, e metaepiclastiti spessori di metavulcaniti da grandi le falde esterne sono caratterizzate Tutte metaconglomerati. costituisce una Il magmatismo ordoviciano discordanti sulle metarenarie cambro-ordoviciane. composizione da riolitica ad andesitica. Questi prodotti sono attribuiti un’attività di arco vulcanico su crosta Recentemente al di sotto del Gondwana. continentale riferito ad una fase di subduzione dell’oceano sud-armoricano et al. (2012) hanno definito con maggiore dettaglio l’età Oggiano et al. (2010) e Gaggero (2012), Pavanetto l’altro anche la presenza di un ciclo riconoscendo tra geochimiche di questo complesso, e le caratteristiche di composizione nelle inferiore. Il complesso magmatico presenta marcate variazioni magmatico dell’Ordoviciano dell’arco vulcanico (Carmignani unità tettoniche, attribuite ad un’originaria zonazione diverse 1994b). et al., marina sui depositi vulcanici geodinamica, con la trasgressione ciclo testimonia un’importante variazione Il terzo Auct.) testimoniata da sedimenti detritici anche grossolani d’ambiente costiero caradociana (trasgressione ordoviciani con intercalazioni carbonatiche d’ambiente neritico (Ashgill). seguiti da depositi pelitico-arenacei (?Caradoc), testimonia una da basalti intraplacca, superiore (Ashgill), una modesta attività vulcanica caratterizzata Nell’Ordoviciano inferio sull’arco vulcanico calcalcalino dell’Ordoviciano cui è da riferire il collasso e la trasgressione tettonica distensiva di facies: i variabilità da una grande caratterizzata superiore è generalmente La successione dell’Ordoviciano e medio. vulcanici subaerei sono fortemente dipendenti dalla locale morfologia della prodotti dello smantellamento degli apparati si stabilisce una sedimentazione alla fine dell’Ordoviciano, instauratosi Nel dominio marino, superficie di trasgressione. della sedimentazione siluro- L’ambiente fino all‘inizio del Carbonifero. che arriva uniforme per un lungo intervallo modesta, con apporti dalle le faune pelagiche di profondità relativamente come provano è di mare aperto, devoniana di una Si tratta del Siluriano. terre emerse scarsi o assenti e frequenti condizioni riducenti sul fondo soprattutto liditi e metacalcari ad da metapeliti nere con graptoliti, rappresentato successione clastica e carbonatica del Siluriano, che passano a metacalcari marnosi e nodulari del Devoniano. nel Siluriano, ortoceratidi estensioni di metarenarie con caratteristiche da grandi di una successione tipo flyschoide, caratterizzata Si tratta litologiche piuttosto omogenee, poco definita, che rimaneggia tutte le successioni sottostanti, attribuita al 2003). et al., Carbonifero inferiore (Corradini unità tettoniche, impilate le diverse falde esterne è costituita da un edificio a dove la zona Attualmente sono ripiegate in ampie antiformi (Fig. 34). una sull’altra, geological field trips 2012 - 4(2.2) itinerary 58 La geologia della Sardegna L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci sinforme della Barbagia; SB: antiforme del Fumendosa; AF: antiforme del (da Conti et al., 1999, modificato). antiforme del Gennargentu (da Conti et al., Fig. 34 – Profilo schematico della struttura a falde della Fig. 34 – Profilo schematico della struttura della zona tettonica del basamento varisico Fig. 35 - Evoluzione Sardegna sud-orientale (da: Carmignani et al., 2001a). Sardegna sud-orientale (da: Carmignani et al., AG: a falde. DOI: 10.3301/GFT.2012.04 L’evoluzione tettonica varisica della zona a falde si della zona tettonica varisica L’evoluzione D1, linee, in una fase di raccorciamento articola, a grandi connessa alla collisione continentale, ed una fase post- strutture: collisionale D2. Il riconoscimento di diverse la loro foliazioni, ecc., pieghe, sovrascorrimenti, interpretazione cinematica nonché le relazioni di permettono di distinguere, reciproca sovrapposizione, all’interno di questi due momenti principali di fasi deformative diverse varisica, dell’evoluzione minore entità, responsabili di un quadro deformativo è quella complesso (Fig. 35). La fase di raccorciamento geological field trips 2012 - 4(2.2) itinerary 59 in La geologia della Sardegna L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci ; Pertusati 1951). 2002; Vardabasso, et al., in stampa a), 541-Jerzu (Pertusatia), 541-Jerzu (Funedda et al., 2002), 548-Senorbì et al., orientale della cosiddetta “fossa sarda”, che si estende nella fascia dal golfo orientale della cosiddetta “fossa sarda”, in stampa horst sul basamento varisico poggiano le coperture permiane, triassiche, giurassiche, eoceniche e poggiano le coperture permiane, triassiche, giurassiche, sul basamento varisico non conformity DOI: 10.3301/GFT.2012.04 di Cagliari va al golfo dell’Asinara, costituita da una serie di bacini con riempimento oligo-miocenico il cui contesto al golfo dell’Asinara, di Cagliari va nell’introduzione geologica e in parte nello sguardo d’insieme del 1° giorno. geodinamico e tettonico è illustrato rigettano anche le che, nelle aree più ad ovest I lineamenti principali sono delle faglie orientate circa N-S dei bacini responsabili anche della strutturazione formazioni oligo-mioceniche, e numerose faglie NW-SE eseguiti per i fogli geologici in scala 1:50.000 Dai rilevamenti miocenici e della fossa pliocenica del Campidano. 540- (Funedda et al., mioceniche che, a loro volta, hanno dato origine ad una serie di discordanze angolari che testimoniano un’evoluzione hanno dato origine ad una serie di discordanze mioceniche che, a loro volta, tettono-sedimentaria complessa (Funedda et al., che testimoniano Nella Sardegna sud-orientale esistono numerose faglie, perlopiù dirette e/o trascorrenti, a più riprese ed tettonica complessa, che ha interessato tutte le coperture post-paleozoiche un’evoluzione di numerosi cicli tettono- del sovrapporsi stratigrafica influenzandone la sedimentazione. Testimonianza particolarmente termini litostratigrafici, i vari angolari che separano sedimentari sono le numerose discordanze evidenti nel settore a nord di Escalaplano (Fig. 36). l’area inoltre costituisce l’ Tutta che ha indotto nella successione cambro-carbonifera la deformazione più importante, pervasiva a tutte le la deformazione più importante, pervasiva che ha indotto nella successione cambro-carbonifera le diverse che hanno sovrapposto scale, con metamorfismo sin-cinematico e formazione di sovrascorrimenti chilometrica ed una marcata unità tettoniche, e al loro interno pieghe isoclinali coricate con ampiezza a volte i responsabili della formazione delle sembrano scistosità di piano assiale. Gli ultimi stadi del raccorciamento elencati, originando la megastruttura strutture antiformi (D1t) che ripiegano gli elementi sopra grandi della Sardegna centro-meridionale (Figg. il basamento varisico dell’antiforme del Flumendosa, che caratterizza 34 (D2 e D3), la risposta al disequilibrio isostatico nell’edificio di unità la fase post-collisionale e 35). Durante di taglio con cinematica diretta, che da pieghe asimmetriche e zone tettoniche formatosi, è caratterizzata la geometria antiforme dei nuclei più profondi delle unità tettoniche, esasperando il sollevamento favoriscono del raccorciamento. la fase tardiva dell’edificio a falde acquisita durante geologico-strutturale, e l’ampliamento delle aree soggette ad un rilevamento La progressione delle conoscenze a falde, e della zona varisiche ha portato ad un dettaglio sempre maggiore nel distinguere le fasi deformative in tabella riassuntiva Autori (vedi proposte dai vari nomenclatura risulta difficile orientarsi nella relativa talvolta Conti 2001). et al., In geological field trips 2012 - 4(2.2) itinerary 60 La geologia della Sardegna L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci b), e 549-Muravera (Carmignani et al., 2001a), i lineamenti (Carmignani et al., b), e 549-Muravera Fig. 36 - Schema delle discordanze angolari della Sardegna sud-orientale Fig. 36 - Schema delle discordanze (da Pertusati et al., 2002, modificato). et al., (da Pertusati stampa le fasi tardo-varisiche. orientati N150 sono già attivi durante di un’attività tettonica pre-eocenica è comunque L’evidenza evidenziata dalla discordanza angolare con cui la base della formazione di Monte Cardiga (Eocene inferiore) poggia in triassici e giurassici, indistintamente su depositi paleozoici, E’ quindi verosimile di loro. anche a poca distanza tra affioramenti ed ci sia stata una strutturazione ed il Paleocene il Giurassico che tra erosione che ha originato la superficie d’appoggio una successiva dell’Eocene inferiore. Indizi di una tettonica mesozoica-paleogenica (Fase da Cherchi & Tremolieres sono riportati in letteratura 1984) e da OggianoLaramica, et al. (1987), anche per la Sardegna nord-occidentale. Descrizione dell’itinerario a Jerzu lungo la strada inizia da Nuoro e ci si dirige verso L’itinerario di la galleria del valico attraversato dopo aver scorrimento veloce, Strisaili si il paese di Villanova superato in Ogliastra; Correboi si entra si scende Gairo, verso a destra il Bivio Carmine e si gira raggiunge il pase di Osini e Ulassai, attraversato e, dopo aver il Rio Pelao verso i paesi di Quindi si procede attraversando il primo Stop. si raggiunge San Vito e . Quindi a , Escalaplano, Perdasdefogu, durante Senorbì. In pratica passando da Goni si raggiunge ritroso, le regioni storiche del Nuorese, questa giornata si attraversano (Fig. 31). e Trexenta Gerrei, Sarrabus Ogliastra, DOI: 10.3301/GFT.2012.04 geological field trips 2012 - 4(2.2) itinerary 61 ) visibile f.ne di Genna Selole f.ne basamento metamorfico La geologia della Sardegna f.ne di Dorgali (Giurassico- f.ne non conformity Fig. 38 - Particolare dello Fig. 38 - Particolare varisico. stesso contatto di Fig. 37. D: medio Superiore); G: medio); (Giurassico B: L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci Fig. 37 - Contatto discordante ( Pitzu Sant'Antonio (Jerzu). Pitzu Sant'Antonio allo Stop 2.1 tra la successione basale giurassica ed il la successione basale giurassica allo Stop 2.1 tra 13 presso lungo la S.P. sottostante basamento varisico ). Questo ferricrust con i sovrastanti DOI: 10.3301/GFT.2012.04 Stop 2.1 - Pitzu Sant’Antonio: la discordanza basale giurassica la copertura il contatto basale tra attraversa La strada (Figg. 37 e 38) ed il basamento varisico giurassica mettendo in evidenza alla base le metamorfiti del inferiore), su cui poggiano (Paleozoico basamento varisico carboniosi (lignite in discordanza le argille, con anche livelli medio), di Genna Selole (Giurassico picea), della f.ne con segni di bioturbazioni, della quindi le dolomie, talvolta medio). Lungo lo stesso di Dorgali (Giurassico f.ne di Genna SE la base della f.ne verso inoltrandosi contatto, Selole è costituita da un crostone di ossi-idrossidi ferro, spesso in concrezioni mammellonari con forti anomalie un’evoluzione fosforo e bario che rappresenta pedogenetica in clima tropicale di un paleosuolo ( in contrasto in contrasto di silititi e arenarie con livelli di lignite e noduli livelli marcassite, tipici di ambiente che testimoniano un paralico ambiente riducente. fino Si prosegue lungo la S.P.13 ad oltrepassare l’abitato di lo Stop successivo Perdasdefogu: il dopo circa 5 km dove si trova compie un stradale tracciato destra. ampio tornante verso geological field trips 2012 - 4(2.2) itinerary 62 La geologia della Sardegna L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci succcessione dell'Eocene Eo: basamento varisico. In rosso è indicato basamento varisico. B: successione giurassica; successione giurassica; G: Fig. 39 - Visione panoramica dallo Stop 2.2. Fig. 39 - Visione panoramica Fig. 40 - Stralcio dalla carta 1:25.000 549 III Escalaplano (Pertusati et al., 2002). et al., dalla carta 1:25.000 549 III Escalaplano (Pertusati Fig. 40 - Stralcio l'andamento di una delle principali faglie post-Eocene a direzione N-S. l'andamento di una delle principali faglie post-Eocene inf.; inf.; DOI: 10.3301/GFT.2012.04 Stop 2.2 - Sud di Perdasdefogu: faglie dirette post-eoceniche basale della succesione giurassica Lo Stop è ubicato sul conglomerato in panorama è possibile osservare SSE di Genna Selole). Verso (f.ne la successione eocenica poggia in dove l’altopiano del Salto di Quirra, che sulla successione discordanza sia sul basamento varisico ed è dislocata da una serie di faglie dirette, con probabile giurassica ovest con direzione di immersione verso componente trascorrente, che queste (Fig. 39). Dalla carta geologica è possibile osservare in più momenti, dato che la dislocazione dei faglie sono state attive ad una cinematica dovuta sembra lineamenti tettonici varisici opposta a quella che ha dislocato le formazioni eoceniche (Fig. 40). Escalaplano ci si ferma al km 10 della strada Proseguendo verso in località Arcu is Fronestas. provinciale, geological field trips 2012 - 4(2.2) itinerary 63 . La geologia della Sardegna Cerithium L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci ). cum bibl. DOI: 10.3301/GFT.2012.04 Dall’abitato di Escalaplano si scende nuovamente nella valle del F. Flumendosa, lungo la strada per Ballao, dove per Ballao, Flumendosa, lungo la strada del F. nella valle Dall’abitato di Escalaplano si scende nuovamente basale, epiclastiti ed intercalati flussi la successione permiana, costituita da un conglomerato si osserva andesitica. piroclastici; a tetto la successione permiana è chiusa da una lava Stop 2.3 - Arcu is Fronestas: la discordanza angolare triassica la discordanza basale della successione triassica sul basamento varisico attraversa Dal tornante in poi la strada (Fig. 36). La base è marcata da un conglomerato questa e la successione giurassica e quindi il passaggio tra poligenico ad elementi spigolosi di metamorfiti paleozoiche. Stop 2.4 - Escalaplano: la discordanza angolare eocenica interseca il contatto con la base della successione eocenica, costituito da un oltre (Fig. 36) la strada Poco e dal basamento paleozoico provenienti poligenico grossolano a elementi ben elaborati conglomerato bianco e liditi, organizzati in banchi metrici con matrice arenacea grossolana. abbondante quarzo presenta frequenti laminazioni prevalente, arenacea diventa la frazione e verticalmente Lateralmente anche resti fossili, in genere ostreidi e e si osservano incrociate e piano-parallele Stop 2.5 - Escalaplano: la successione triassica modificato da Carmignani et al., 1986 dell’abitato di Escalaplano (Fig. 36) è ben visibile il contatto base della all’inizo Lungo il taglio stradale successione clastica permiana. La giace in discordanza angolare sulle arenarie di San Vito metarenarie del substrato e più rare a clasti di quarzo inferiore). Inizia con un metro di conglomerati (Palezoico seguiti da una monotona sequenza di siltiti e argilliti rosse in una abbondante matrice arenacea di colore rosso, di gesso. con sottili orizzonti i più antichi e Lago di Mulargia rappresentano Perdasdefogu Insieme con i depositi dei bacini di , , di età La maggior parte degli Autori li considerano della Sardegna centrale. depositi tardo e post-varisici autuniana (Cassinis 1999, et al., Proseguendo per la S.P. 13 si oltrepassa il paese di Escalaplano fino alla sua periferia sud. Proseguendo per la S.P. geological field trips 2012 - 4(2.2) itinerary 64 ” del foot-wall La geologia della Sardegna L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci DOI: 10.3301/GFT.2012.04 Proseguendo verso Ballao si percorre la S.S. 369 che segue la bassa valle del Flumendosa, attraversando il nucleo del Flumendosa, attraversando 369 che segue la bassa valle Ballao si percorre la S.S. Proseguendo verso per il borgo di Brecca si si giunge a pochi km da San Vito; lungo la strada dell’omonima antiforme di falde varisica, nord la sua sponda settentrionale. Quindi dopo circa 1 km il Fiume Flumendosa per poi percorrere verso attraversa fino alla sella nota come Genna Mesa. destro della valle risalendo il versante del Rio Piras sterrata si prende la strada Stop 2.6 - Genna Mesa: sovrascorrimento varisico nell’unità tettonica del Gerrei e successione paleozoica e strutturali in poco spazio alcune delle caratteristiche permette di osservare Questo affioramento dalla chiusura è caratterizzata delle falde esterne. L’area tipiche del basamento varisico stratigrafiche costituisce l’antiforme del Flumendosa, che deforma periclinale di una delle strutture antiformi il cui inviluppo nelle due sottounità di minore all’interno dell’unità tettonica del Gerrei, che la separa un sovrascorrimento (la più alta) e di Arcu de su Bentu bassa) (Fig. 41). Monte Lora il di Genna Mesa è possibile osservare abbandonata (2.6a), all’altezza dell’ovile sterrata Lungo la strada a spese marcato da una sottile fascia cataclatico-milonitica (Fig. 42) fatta prevalentemente sovrascorrimento e degli argilloscisti di Rio Canoni (Hirnantiano) con a delle metasiltiti carboniose siluriane (Scisti a Graptoliti) N025. Nella verso La superficie immerge di pochi gradi tetto le arenarie di San Vito (cambro-ordoviciane). di questa alla riattivazione indicatori cinematici di tipo “s-c” dovuti diversi fascia cataclastica si osservano Lo stesso contatto è l’estensione post-collisionale. come faglia diretta durante porzione del sovrascorrimento Moi presso Arcu Paoli circa cento metri più in basso lungo la strada anche se meno chiaramente, osservabile, In questo ugualmente a tetto sono presenti le arenarie di San Vito ed muro gli Scisti Graptoliti. (2.6b), dove N160° circa, in quanto ripiegato antiforme immerge di circa 20° verso caso però il sovrascorrimento antiforme tardo-collisionale, e nel “ (antiforme di Genna Mesa) (Fig. 43). A nucleo della struttura sovrascorrimento si trova la parte alta della successione sottounità di Arcu de su Bentu, costituita dai si trova sovrascorrimento è possibile In prossimità dell’ovile superiore e del Siluriano-Devoniano. metasedimenti dell’Ordoviciano il podotto dello in dettaglio la formazione delle metarcose di Genna Mesa che rappresentano osservare medio-superiore. Sono costituite da smantellamento del sottostante complesso vulcanico dell’Ordoviciano da costituite prevalentemente metarenarie organizzate in bancate metriche, di colore bianco-grigio chiaro, le metarcose litici ed alla base da feldspati. Mentre nella della successione prevalgono frammenti quarzo, in genere di quarziti, con intercalazioni sottili metasiltiti scure. nella parte alta si tratta e metagrovacche, formazione degli argilloscisti di Rio Canoni, il contatto con la sovrastante si osserva Nello stesso affioramento geological field trips 2012 - 4(2.2) itinerary 65 La geologia della Sardegna L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci Fig. 41 - Carta geologica dell'area di Genna Mesa Brecca (da Funedda, 1996). DOI: 10.3301/GFT.2012.04 geological field trips 2012 - 4(2.2) itinerary 66 1996). La geologia della Sardegna Genna Mesa (da Funedda, Fig. 43 - Carta delle linee di forma del sovrascorrimento di forma del sovrascorrimento L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci Fig. 44 - Affioramento della litofacies quarzitica Fig. 44 - Affioramento Genna Mesa. della parte alta formazione delle metarcose di ) ct ) (Cambriano medio- SVI Fig. 42 - Particolare del sovrascorrimento di del sovrascorrimento Fig. 42 - Particolare Ordoviciano inferiore). Ordoviciano fatta a spese degli Scisti a Graptoliti siluriani e a tetto fatta a spese degli Scisti Graptoliti le arenarie di San Vito ( Genna Mesa, con la fascia cataclastico-milonitica ( DOI: 10.3301/GFT.2012.04 costituita da metasiltiti per uno spessore inferiore ai 10 m, e gasteropodi. brachiopodi con abbondanti resti di briozoi, lo in panorama ESE è possibile osservare Guardando verso spessore delle metarcose di Genna Mesa che in quest’area lo spessore massimo di circa 50 m (Fig. 44). A raggiunge la sottounità di Monte affiora tetto del sovrascorrimento costituita dalle arenarie di San Vito cambro- Lora, a chimismo intermedio- e dalle metavulcaniti ordoviciane basico della formazione di Monte Santa Vittoria. geological field trips 2012 - 4(2.2) itinerary 67 ) SVI unidirezionali, e con La geologia della Sardegna ) dell'unità del Gerrei, ripple ) (Fig. 46). La loro polarità SD flute-cast L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci Fig. 45 - Panoramica del rilievo di Monte del rilievo Fig. 45 - Panoramica sovrascorrimento di . sovrascorrimento sovrascorse dalla arenarie di San Vito ( sovrascorse il tramite dell'unità del Sarrabus Lora, costituito dalle formazioni siluro- Lora, ( devoniane Porto Corallo. Poche centinaia di metri a Poche Corallo. Porto subito dopo la spiaggia che nord del porto, è ubicato lo Stop 2.7. ne sta a ridosso, ) e talvolta di flusso ( ) e talvolta load-cast unidirezionali. Le metavulcaniti hanno in genere una matrice filladica, unidirezionali. Le metavulcaniti ripple DOI: 10.3301/GFT.2012.04 Le arenarie sono qui costituite da alternanze irregolari di metarenarie fini e metasiltiti, colore nocciola, con Le arenarie sono qui costituite da alternanze frequenti laminazioni incrociate da Stop 2.7 - Porto Corallo: arenarie di San Vito, fianco rovescio pieghe isoclinali varisiche le arenarie di San Vito dell’unità del Sarrabus quaternaria, affiorano Lungo la spiaggia, al di sotto della copertura di circa di Villasalto). Sono principalmente metarenarie fini disposte in strati (quindi a tetto del sovrascorrimento 50 cm di potenza al loro interno organizzati con laminazioni incrociate, probabilmente di color verde scuro, con rari clasti scuri di piccole dimensioni, probabilmente in origine cristalli femici che con rari scuro, di color verde decimetrici biancastri con plaghe di cloritico-epidotica; alternati si hanno dei livelli hanno subito un’alterazione centimetri. da pochi millimetri a diversi plagioclasi appiattiti sulla scistosità principale; le dimensioni variano anche cristalli di quarzo. il plagioclasio è intensamente sericitizzato e si osservano Talvolta costituito da metacalcari del di Monte Lora, SW il rilievo verso in panorama Moi si può osservare Da Arco Pauli le arenarie su cui sovrascorrono superiore-Carbonifero inferiore appartenenti alla sottounità di Monte Lora, Devoniano faglia di Villasalto Auct.; Fig. 45). di Villasalto, (sovrascorrimento di San Vito della unità tettonica del Sarrabus la località balneare di e quindi verso 389 si prosegue in direzione San Vito-Villaputzu S.S Riguadagnata la strada evidenti controimpronte di strutture da carico ( geological field trips 2012 - 4(2.2) itinerary 68 La geologia della Sardegna indicano assi di piega orientati circa L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci verso ovest. Come evidenziato già in ovest. verso 0-1 facing Fig. 47 - Schema geologico e sezione geologica dell'area di Porto Corallo - Villaputzu (da Carmignani et al., 1992b). - Villaputzu (da Carmignani et al., Corallo di Porto indica chiaramente che in questo affioramento la che in questo affioramento indica chiaramente è La foliazione S1 varisica successione è rovesciata. più grossolane, mentre è poco sviluppata nelle frazioni nelle sottili intercalazioni fini. Le lineazioni ben registrata d’intersezione L S0, S1 evidenziano una mentre le relazioni tra N-S, direzione di Fig. 46 - Controimpronte di strutture carico e flusso nelle arenarie di San Vito presso Porto Corallo (Stop 2.7). Corallo nelle arenarie di San Vito presso Porto DOI: 10.3301/GFT.2012.04 Carmignani & Pertusati (1977) la stratificazione rimane (1977) la stratificazione Carmignani & Pertusati di circa 800 m lungo la costa e per un tratto rovesciata anticlinale a di una grande costituisce il fianco rovesciato est, il cui fianco immergente verso piano assiale rovesciato della sulla cima delle colline poco ad ovest diritto affiora 1977; ‘e Mesu) (Carmignani & Pertusati, linea di costa (Br.cu Carmignani 1998), (Fig. 47). 1986; Conti & Patta, et al., Ballao e all’altezza della casa verso Si riprende la strada a tragitto si effettua un breve Monte Lora, cantoniera piedi guadando il Fiume Flumendosa. geological field trips 2012 - 4(2.2) itinerary 69 : MGM : f.ne di Su : f.ne MUZ La geologia della Sardegna : porfiroidi; POR L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci : f.ne di Monte Santa Vittoria. : f.ne MSV metavulcaniti da basiche sino ad intermedie (più metavulcaniti Fig. 48 - Panorama del tratto del F. Flumendosa. del F. del tratto Fig. 48 - Panorama Muzzioni; metarcose di Genna Mesa; rielaborazione sedimentaria di materiali vulcanici (f.ne rielaborazione di Su Muzzioni). 4) della formazione di Monte Santa Vittoria, rare) di brecce quasi nere, con livelli colore grigio scuro, eterometriche a spigoli vivi. metasedimenti, in particolare metarenarie micacee, metaconglomerati e quarziti derivati dalla e quarziti derivati metasedimenti, in particolare metarenarie micacee, metaconglomerati le metavulcaniti a tessitura occhiadina, in origine probabili flussi piroclastici a chimismo da riolitico rio- a tessitura le metavulcaniti quarziti feldspatiche e metarenarie, subito al di sotto degli strati fossiliferi della formazione degli Argilloscisti quarziti feldspatiche e metarenarie, subito al di sotto degli strati DOI: 10.3301/GFT.2012.04 dacitico, definite “porfiroidi”, che in questo punto affiorano per pochi metri di spessore, fino a scomparire; che in questo punto affiorano definite “porfiroidi”, dacitico, 3) Stop 2.8: Monte Perdosu: Successione del Cambriano-Ordoviciano superiore dell’unità tettonica Gerrei modificato da Carmignani et al., 1986 e il contatto dell’unità di M. Lora la successione pre-caradociana è possibile osservare del M. Ferru A Est del rilievo dello stesso contatto tettonico Stop 2.6a. tettonico con l’unità di Arcu de Su Bentu; si tratta la successione pre-caradociana Flumendosa, attraversiamo a piedi lungo il F. tragitto Effettuando un breve (Figg. 48 partendo dalle formazioni più recenti. Lungo il fiume possiamo osservare dell’unità di Monte Lora e 49): 1) superiore); di Rio Canoni (Ordoviciano 2) geological field trips 2012 - 4(2.2) itinerary 70 La geologia della Sardegna L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci Fig. 49 - Sezione geologica dell'area di Monte Perdosu e sua correlazione con Fig. 49 - Sezione geologica dell'area di Monte Perdosu Carmignani et al., 1986). Carmignani et al., la sezione geologica di Monte Ferru situata immediatamente ad ovest (da situata immediatamente ad ovest la sezione geologica di Monte Ferru DOI: 10.3301/GFT.2012.04 Continuando per circa 1 km lungo il torrente che scende dal M. Su Perdosu, si vede chiaramente che la precedente chiaramente si vede Continuando per circa 1 km lungo il torrente che scende dal M. Su Perdosu, di sull’unità di Arcu de Su Bentu. Il contatto tettonico è marcato da un sottile livello successione è sovrascorsa sedimentaria dei la copertura che rappresentano metapeliti nere con clasti di metacalcari siluriano-devoniani porfiroidi dell’unità di Arcu de Su Bentu. è possibile Goni, San Basilio fino a giungere Senorbì, dove Da questo Stop si prosegue in direzione Ballao, il pernottamento. geological field trips 2012 - 4(2.2) itinerary 71 La geologia della Sardegna Fig. 50 - Stop del 3° giorno al., 2008). al., (base geologica da Carmignani et una tra le più antiche discordanze una tra L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci 2) Da Senorbì ad Iglesias, Fig. 50. Terzo giorno: Aspetti stratigrafici e strutturali del basamento varisico dell’Iglesiente una successione tra le più antiche d’Italia (del Cambriano inferiore); una successione tra DOI: 10.3301/GFT.2012.04 Sguardo geologico d’insieme del basamento e strutturali alcuni aspetti stratigrafici si propone principalmente di illustrare Questo itinerario quelli delle coperture terziarie e quaternarie della stessa area. dell’Iglesiente e, in minor misura, varisico gli aspetti geologici più importanti e significativi di quest’area si segnalano: Tra 1) geological field trips 2012 - 4(2.2) itinerary 72 La geologia della Sardegna L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci la presenza di importanti giacimenti minerari, 3) DOI: 10.3301/GFT.2012.04 angolari (la “discordanza sarda“ dell’Ordoviciano medio); angolari (la “discordanza sarda“ dell’Ordoviciano sfruttati da millenni, che hanno avuto un ruolo fondamentale per la vita economica e sociale di questa regione. sfruttati da millenni, che hanno avuto d’Europa, dichiarato il più grande della Sardegna”, Geominerario Inoltre l’area è compresa entro il “Parco geologica Le evidenti implicazioni economiche che la struttura dell’Umanità”. dall’UNESCO “Patrimonio hanno costantemente richiamato in questa parte dell’Isola i per l’industria mineraria dell’Iglesiente aveva ricercatori più famosi d’Europa. dalla presenza di successioni in un contesto geologico complesso (Fig. 2), caratterizzato Quest’area si inquadra e sedimentologici dei petrografici i caratteri metamorfico dove di basso grado sedimentarie di età paleozoica permo- protoliti sono quasi sempre ben riconoscibili. Queste metamorfiti intruse da rocce granitoidi e l’Oligo- il Permo-Carbonifero carbonifere, alle quali seguono successioni sedimentarie, di età compresa tra diffuse le coperture quaternarie antiche e recenti, Miocene e depositi vulcanici oligo-miocenici. Sono variamente resti di cervidi e elefante nano. con depositi alluvionali, marini ed eolici sabbiosi in cui sono stati trovati esterna” del segmento sardo della catena varisica. Il basamento metamorfico dell’Iglesiente appartiene alla “zona media è divisa da una discordanza angolare di età ordoviciana La successione metamorfica paleozoica arenacei di età cambriana inferiore (fm. (“discordanza sarda”) ed inizia con sedimenti prevalentemente Nebida), seguiti da depositi carbonatici (fm. di Gonnesa, “Metallifero” Auct.), carbonatico-terrigeni Campo inferiore (fm. di Cabitza) (Fig. 51). Pisano) e da depositi silico-clastici di età Cambriano medio-Ordoviciano composta da depositi di ambiente poggia una successione trasgressiva della discordanza ordoviciana Al di sopra l’Ordoviciano e marino di età compresa tra continentale (fm. di M. Argentu, “Puddinga” Auct.), transizionale ). Genna Muxerru, , di M.te Orri, Portixeddu, (f.ni ?medio-superiore ed il Devoniano 1931) ed attribuita è conosciuta da tempo (Teichmüller, La “discordanza sarda“, ben descritta in letteratura, della Sardegna sud-orientale alla “fase sarda” (Stille, 1939) e si correla con la “discordanza sarrabese” angoli di in modo spettacolare e mostra 1959a). Nell’Iglesiente questo contatto discordante affiora (Calvino, discordanza fino a 90° (Nebida, Masua, Domusnovas). cui l’importanza alcuni aspetti, tra dell’Iglesiente sia studiata da oltre un secolo, Nonostante la tettonica paleozoica interpretazioni della Un resoconto dettagliato delle varie controversi. sono tuttora della tettonica ordoviciana, polifasica nell’Iglesiente esula dagli obbiettivi di questa escursione. Ci limitiamo a ricordare che strutturazione sostanzialmente condivisa dalla maggior parte degli Autori (Arthaud, 1963; 1970; Poll l’interpretazione strutturale 1966; Dunnet, 1969; Barca 1964; Poll, & Zwart, 1987; Carmignani et al., 1982b; 1986; 1992a) prevede et al., geological field trips 2012 - 4(2.2) itinerary 73 2009). La geologia della Sardegna L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci Fig. 51 - Schema geologico-strutturale del basamento varisico del Sulcis-Iglesiente (Carmignani et al., 1982a; Funedda et al., 1982a; Funedda et al., (Carmignani et al., del Sulcis-Iglesiente del basamento varisico Fig. 51 - Schema geologico-strutturale DOI: 10.3301/GFT.2012.04 geological field trips 2012 - 4(2.2) itinerary 74 . Lo sviluppo di La geologia della Sardegna down-dip L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci DOI: 10.3301/GFT.2012.04 quattro fasi deformative, la prima di età eocaledoniana (“fase sarda”) e le successive di età varisica: la prima di età eocaledoniana (“fase sarda”) e le successive quattro fasi deformative, L’età senza sviluppo di scistosità penetrativa. da blandi piegamenti con assi circa E-W rappresentata • “fase sarda”, la successione cambro- medio) è marcata dalla discordanza angolare tra della deformazione (Ordoviciano ?medio-superiore (Barca dell’Ordoviciano inferiore ed i conglomerati ordoviciana 1987). Questa discordanza et al., 1959a). a E del Campidano (Calvino, ha importanza regionale e si correla con la “discordanza sarrabese” che accentuarono le con assi E-W da blande strutture plicative ancora caratterizzata • “prima fase varisica”, di queste strutture con le precedenti ha sempre implicato precedenti, senza sviluppo di scistosità. Il parallelismo da quelli della “fase sarda”. della “prima fase varisica” nel distinguere gli elementi strutturali incertezze grandi (pieghe, la deformazione principale, con strutture orientate circa N-S che rappresenta • “seconda fase varisica”, il piano assiale molto inclinato e sono spesso Le pieghe hanno generalmente e sovrascorrimenti). faglie inverse associate ad una foliazione di piano assiale ben sviluppata ed a lineazioni estensione queste strutture è molto variabile e dipende sostanzialmente dalle diverse litologie. Faglie inverse, spesso molto inverse, litologie. Faglie e dipende sostanzialmente dalle diverse queste strutture è molto variabile nella formazione carbonatica di Gonnesa. Caratteristici soprattutto inclinate, si accompagnano alle strutture plicative un senso di trasporto e mostrano sono anche i retroscorrimenti, che tagliano le pieghe ad asse N-S della fase N-S in Sardegna (Funedda, 2009). E, cioè opposto a quello del resto della catena varisica verso da strutture minori che ripiegano le precedenti con direzioni caratterizzata • “terza fase varisica”, principalmente circa E-W. una volta assiali ancora pieghe a scala chilometrica, piano assiale tra deformativi determina interferenze Questa successione di eventi con assi circa N-S. con pieghe chilometriche a piano assiale verticale e direzione assiale circa E-W sub-verticale di con le metarenarie della f.ne (oggetto di alcuni Stop) produce strutture “a duomi e bacini”, L’interferenza di di Cabitza o le rocce carbonatiche della f.ne Nebida spesso a nucleo di “duomi” e le metasiltiti della f.ne Gonnesa spesso a nucleo di “bacini”. medio sia nota da molto tempo nell’Iglesiente (Stille, Nonostante la discordanza angolare dell’Ordoviciano riconducibili ad sicuramente 1939), non sono state documentate fino a poco tempo fa strutture deformative oggi oggetto di e l’importanza di questa tettonica sono dunque ancora La natura una tettonica ordoviciana. dibattito (Luneburg & Lebit, 1998). suddivisioni stratigrafiche 2009), eseguiti con nuove 2008; Funedda et al., et al., CARG (Pasci I recenti rilevamenti superiore (Leone nella fm. di Nebida (Pillola, 1991), Cabitza (Loi, 1993) e in quelle dell’Ordoviciano soprattutto geological field trips 2012 - 4(2.2) itinerary 75 La geologia della Sardegna L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci DOI: 10.3301/GFT.2012.04 et al., 1991), hanno permesso di incrementare il dettaglio cartografico precedente e di identificare strutture fragili 1991), hanno permesso di incrementare il dettaglio cartografico et al., e duttili (pieghe di dimensioni anche chilometriche) riferibili ad una tettonica e sovrascorrimenti) (faglie inverse che hanno Queste strutture sono poi state deformate da pieghe e faglie di età varisica medio. dell’Ordoviciano principale del basamento dell’Iglesiente. Il complesso assetto comunque conferito l’impronta deformativa con direzioni differenti e dal forte di più fasi deformative dalla sovrapposizione di quest’area deriva strutturale che determinano una deformazione delle successioni cambro-ordoviciane di competenza soprattutto contrasto formazioni geologiche. differenti per le diverse estremamente disomogenea, con meccanismi di raccorciamento la potente al contatto tra a “cuspidi e lobi”, di competenza è la struttura Un aspetto di questo forte contrasto successione carbonatica (fm. di Gonnesa) e quella marnoso-siltitica (formazioni Campo Pisano Cabitza), descritta da tempo nell’Iglesiente (Dunnet, 1969; Carmignani 1982a): sinclinali molto strette in et al., arrotondata delle rocce anticlinali a cerniera corrispondenza dei litotipi marnoso-siltitici “pizzicate” tra nell’area di Monteponi. ad esempio, carbonatiche. Strutture di questo tipo si osservano, il progetto CARG confermano sostanzialmente l’interpretazione eseguiti durante I recenti rilevamenti per la prima volta, indicate in precedenza e documentano, e la cronologia delle fasi deformative strutturale strutture tettoniche riferibili alla “fase sarda” e correlabili con la “discordanza sarda“. 555 “Iglesias”) e F. 556 “Assemini” F. 564 “Carbonia”, CARG eseguiti nel Sulcis e nell’Iglesiente (F. I rilevamenti correlabile con la tettonica oligocenica del hanno permesso inoltre di riconoscere un’ulteriore fase deformativa che determinano blande orizzontali 2004). Infatti, i raccorciamenti resto della Sardegna (Carmignani et al., Stop n.3.1) sono coerenti con quelli nelle coperture eoceniche-oligoceniche (cfr. ad asse E-W strutture plicative nei blandi piegamenti dei piani assiali delle pieghe N-S). (ad esempio, nel basamento varisico misurabili Giorgio e Campumari) sono localizzati lembi di depositi permo-carboniferi e triassici nell’area (S. Inoltre, i rari ad esempio la di età paleozoica, in discordanza sulle principali sinclinali E-W al nucleo di blande sinclinali E-W di una blanda accentuazione post-triassica. sinclinale di Iglesias, suggerendo per quest’ultima che si tratti Descrizione dell’itinerario 131 ed sud, quindi sulla S.S. 129 verso Da Senorbì si procede dapprima in direzione Cagliari lungo la S.S. 130 in direzione Iglesias. infine lungo la S.S. geological field trips 2012 - 4(2.2) itinerary 76 La geologia della Sardegna L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci ) e non una faglia, come verificato in molte ) e non una faglia, come verificato non-conformity Fig. 52 - Sezione geologica attraverso le valli del Cixerri e di Narcao che evidenziano i blandi piegamenti delle formazioni del Cixerri le valli Fig. 52 - Sezione geologica attraverso eocenico-oligoceniche (scala delle altezze esasperata 2x). Da Carmignani et alii (2004). esasperata eocenico-oligoceniche (scala delle altezze DOI: 10.3301/GFT.2012.04 località. Inoltre le rocce sedimentarie eocenico-oligoceniche che affiorano con buona continuità lungo i bordi località. Inoltre le rocce sedimentarie eocenico-oligoceniche che affiorano l’asse dei bacini con giaciture solitamente attorno ai 20- delle depressioni, immergono costantemente verso Stop 3.1 - Panoramica del bacino terziario Cixerri allo sviluppo il km 25 ed 45), corre parallelamente Siliqua ed Iglesias (tra tra 130, lungo il tratto La S.S. principalmente sedimenti continentali di età eocenico- affiorano dove del Cixerri) di una depressione (Valle da rilievi di rocce e depositi quaternari. La depressione è limitata lateralmente oligocenica (fm. del Cixerri) e da subordinate vulcaniti oligo-mioceniche ed è stata recentemente interpretata metamorfiche paleozoiche come una blanda sinclinale (Fig. 52) di età terziaria (Carmignani 2004). Questa depressione, come altre et al., da altri Autori come una fossa tettonica delimitata analoghe (ad esempio il Bacino di Narcao), è considerata da faglie dirette (Cherchi 1982; Cherchi & Montadert, Cocozza et al., 1974). et al., il progetto di dettaglio eseguiti durante si basa su recenti rilevamenti interpretazione strutturale La nuova 2009). Infatti, il contatto dei depositi paleogenici lungo i bordi delle depressioni sul CARG (Funedda et al., è una discordanza basale ( basamento paleozoico geological field trips 2012 - 4(2.2) itinerary 77 La geologia della Sardegna ), accompagnate da pieghe ad assi L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci in stampa DOI: 10.3301/GFT.2012.04 25°; l’inclinazione localmente può aumentare fino a 40° in prossimità dei margini delle depressioni. Oltre da è spesso caratterizzata del Cixerri la f.ne del basamento paleozoico ciò, al contatto con gli alti strutturali e mancano le tipiche di ambienti alluvionali a meandri con bassa energia rilievo facies argilloso-arenacee ai bordi di una fossa tettonica come ci si aspetterebbe di trovare facies tipiche delle scarpate di faglia attiva è deformata del Cixerri la sedimentazione è controllata da una tettonica sinsedimentaria. Infine, f.ne dove Non sono presenti faglie sub-orizzontali. coerenti con raccorciamenti tipo, secondo strutture tettoniche di vario con rigetti metrici e decametrici pieghe. sono frequenti faglie inverse dirette sin-sedimentarie; al contrario del carbone mineraria sono ben evidenziate anche nei piani di coltivazione Queste deformazioni compressive (Fadda 1924) e nei sondaggi (Pasci 1994; Taricco, et al., et al., Stop 3.2 - Contatto stratigrafico tra la fm. di Gonnesa e quella Campo Pisano lungo sinclinale E-W di Iglesias al passaggio con la parte alta della fm. di Gonnesa (“Metallifero” Auct. p.p.) In questo Stop si può osservare quella di Campo Pisano. cabonatica marca il passaggio dalla La fine della deposizione silicoclastica e l’inizio di quella prevalentemente fm. di Nebida alla Gonnesa. La successione carbonatica è suddivisa in una parte inferiore costituita da e laminate (“Dolomie Rigate”). La parte alta della formazione (“Calcari dolomie primarie ben stratificate spesso mal stratificati, quasi puri, generalmente Ceroidi”) è costituita da calcari massivi di colore grigio, sub-orizzontali orientati circa E-W che talvolta sviluppano fianchi rovesci e hanno lunghezze d’onda e hanno lunghezze sviluppano fianchi rovesci che talvolta orientati circa E-W sub-orizzontali ettometriche. in corrispondenza dei rilievi compresi tra affiora le due sinclinali di Narcao e del Cixerri che separa L’anticlinale di questi delle quote più elevate (Fig. 52). L’inviluppo costituiti da rocce del basamento paleozoico le due valli la della quale poggiava una paleosuperficie di erosione blandamente piegata al sopra rilievi descrive di conglomerati quasi completamente smantellata. Isolati e piccoli affioramenti successione eocenica, ora sulla sommità di questi rilievi. localmente conservati basali paleogenici sono però ancora interessano i sedimenti eocenici (“Miliolitico” Auct. e “Lignitifero” Auct.) la f.ne Queste strutture compressive (di età eocenico-oligocenica), ma non interessano i prodotti vulcanici del Burdigaliano superiore. del Cixerri presso di Iglesias, si giunge nella località Campo Pisano, la galleria lungo circonvallazione Attraversata in disuso. di Cabitza ora a qualche centinaio di metri dalla stazione ferroviaria l’omonima miniera, geological field trips 2012 - 4(2.2) itinerary 78 La geologia della Sardegna L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci DOI: 10.3301/GFT.2012.04 intensamente dolomitizzati (“Dolomia grigia” Auct. e “Dolomia gialla” Auct.). In questo Stop i calcari sono le dolomie gialle ed i completamente dolomitizzati (“Dolomia gialla”) e localmente silicizzati. Il contatto tra calcari nodulari della fm. di Campo Pisano (“Calcescisti” Auct.) è molto netto ed interessato da pieghe con assi periodo di queste formazioni marca, dopo un breve Il passaggio tra e piano assiale circa N-S. sub-verticali locale emersione, l’annegamento della piattaforma carbonatica cambriana con ambienti neritici, corrispondenti con apporti ritmici di materiale ad un mare epicontinentale subsidente poco profondo e ossigenato, terrigeno fine (Gandin & Pillola, 1985; Gandin lo sviluppo W si può osservare 1987). Guardando verso et al., media (“fase di età ordoviciana chilometrica ad andamento circa E-W della sinclinale di Iglesias, una struttura la fm. di Cabitza che Nel nucleo della sinclinale affiora sarda”), deformata da strutture con direzione N-S. limitata a N ed S dai rilievi di rocce biancastre della fm. Gonnesa che occupa il fondo della ampia valle, costituiscono i fianchi della sinclinale. statale fino allo Stop successivo. Si prosegue per poche centinaia di metri lungo al strada Stop 3.3 - Discordanza basale tra i sedimenti carboniferi (fm. di Rio S. Giorgio) e le metasiltiti cambro-ordoviciane (fm. di Cabitza) di Iglesias, si giunge nella A poche centinaia di metri dallo Stop precedente, sempre lungo la circonvallazione le metasiltiti della fm. di Cabitza la discordanza basale tra si può osservare Giorgio dove località di S. Giorgio del Carbonifero inferiore) ed i sedimenti clastici della fm. di Rio S. (Cambriano medio - Ordoviciano (Fig. 53a). D-Stefaniano) superiore (Westfaliano & Taricco, 1914; Novarese discordante è ben studiata da molto tempo (Novarese, La successione carbonifera e paleontologica è quella di Cocozza (1967) (Fig. 1923) anche se la prima dettagliata descrizione stratigrafica paleontologiche e sedimentologiche di questa hanno poi precisato molte caratteristiche 53b). Altri lavori in l’età della tettonica varisica formazione. Questa successione permette di definire su basi stratigrafiche Giorgio non sono deformati e interessati Sardegna. Infatti, i depositi del Carbonifero superiore di S. da metamorfismo e poggiano in discordanza su rocce metamorfiche intensamente deformate durante riferibile al Carbonifero inferiore. l’orogenesi varisica superfici di erosione con sviluppo canalizzazioni. La Il contatto discordante è netto ed irregolare e mostra strutture successione è riferibile ad ambienti fluvio-lacustri con abbondanti resti di piante e varie geological field trips 2012 - 4(2.2) itinerary 79 di heringi ) La geologia della Sardegna Saurichnites ( a) L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci Salichnium colonna della bacino (1999). (1999); Schema b) San Giorgio Fig. 53 - stratigrafica (Stop. 3.3), (Stop. successione, geologico del modificato da modificato da Fondi (1979), Fondi carbonifero di Del Rio & Pittau Del Rio & Pittau Cocozza (1967), DOI: 10.3301/GFT.2012.04 età Westfaliano (D) (Fondi, 1979). (D) (Fondi, età Westfaliano il vecchio di Monteponi, dove della minera a ridosso delle discariche minerarie Si prosegue fino ad arrivare rettificata. ora un’ampia curva compiva stradale tracciato sedimentarie ed è costituita da strati di brecce e conglomerati poligenici caotici con elementi clastici angolosi di brecce e conglomerati sedimentarie ed è costituita da strati ed a dolomie e calcari di Cabitza e subordinatamente a graniti alla sottostante f.ne riferibili soprattutto di arenarie, marne e siltiti dolomitiche fittamente cambriani. Superiormente la sequenza continua con livelli di microconglomerati. laminate e livelli della formazione sono molto frequenti e riferibili ad un’età stefaniana sulla base di I resti fossili vegetali e riferibili ad 2008). I resti animali sono molto più rari abbondanti specie di piante e sporomorfi (Pittau et al., riconducibili a artropodi (Selden & Pillola, 2009) ed impronte di tetrapodi, geological field trips 2012 - 4(2.2) itinerary 80 La geologia della Sardegna L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci DOI: 10.3301/GFT.2012.04 Stop 3.4 - Caratteri strutturali al contatto tra la fm. di Gonnesa e Cabitza presso Monteponi di Iglesias, si possono della sinclinale E-W ubicato lungo il fianco settentrionale sub-verticale In questo Stop, la fm. di Gonnesa (“Metallifero” Auct.) e tipici del contatto tra strutturali alcuni caratteri osservare (fm. di Campo Pisano e fm. Cabitza). successione carbonatico-terrigena sovrastante (sinclinale di Iglesias), nel dettaglio questo è del contatto abbia direzione E-W Nonostante l’inviluppo ed assi sub- diretta circa N-S scala con scistosità di piano assiale pervasiva, da pieghe a diversa caratterizzato verticali. della “fase sarda” e la strutturazione di competenza nella successione cambro-ordoviciana Il forte contrasto varisico il raccorciamento durante molto diversi di meccanismi raccorciamento l’attivazione hanno favorito molto disomogenea. Nella spessa con sviluppo di una deformazione complessivamente della fase ad assi N-S, a scala chilometrica e formazione carbonatica (fm. di Gonnesa) si sviluppano strutture plicative e massiva Cabitza e M. (formazioni Campo Pisano, nei litotipi pelitici invece spesso pervasive; deformazioni fragili Argentu) la lunghezza d’onda delle pieghe è molto minore (solitamente da centimetrica a ettometrica), con ispessita che si adattano alla geometria delle con cerniera disarmoniche, talora formazione di pieghe parassite pieghe maggiori delle rocce carbonatiche. la successione carbonatica e quella terrigena è il frequente sviluppo di tipica al passaggio tra La caratteristica a “cuspidi e lobi” (Carmignanistrutture N-S dalla diversa 1982a; Dunnet, 1969) che derivano et al., ben stratificate. sovrastanti competenza della spessa successione carbonatica e delle litologie pelitico-arenacee Le strutture a “cuspidi e lobi” sviluppano sinclinali molto strette in corrispondenza dei litotipi pelitici adattati arrotondata le ampie anticlinali a cerniera alla deformazione delle formazioni più competenti e “pizzicate” tra delle rocce carbonatiche. Una recente ricostruzione tridimensionale ha permesso di evidenziare una più complessa che ha messo in evidenza anche un ulteriore blando piegamento con piano ancora strutturazione 2012) probabimlente legato a fasi di esumazione della catena (Buttau et al., assiale orizzontale, a solfuri molto spesso le importanti mineralizzazioni Lungo i contatti di queste strette sinclinali si concentrano hanno lasciato vuoti di coltivazione nel corso dei secoli passati e che ora dell’Iglesiente che sono state coltivate vuoti di hanno prodotto grandi minerari i lavori di enormi dimensioni. Nell’area Monteponi, ad esempio, in corrispondenza dei calcari e delle le quote +270 e -140 m s.l.m., (Fig. 54), sviluppati tra coltivazione della falda, inferiori, il livello consentire lo sfruttamento dei livelli Auct.). Per dolomie cambriane (“Metallifero”, geological field trips 2012 - 4(2.2) itinerary 81 La geologia della Sardegna L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci originariamente (nel 1867) a quota +70 è stato depresso prima fino a quota - gli ultimi anni di 160 e poi, durante attività, fino a quota -200. Questi enormi vuoti sono sostenuti da roccia in posto con funzioni statiche (solette e nei pilastri) ed in certi casi (soprattutto al più bassi), si è provveduto livelli riempimento dei vuoti utilizzando di ghiaia materiale con caratteristiche incoerente. Nonostante ciò, fenomeni di subsidenza si sono verificati di preocupante rilevanza di che dopo i lavori sia durante in sottosuolo. mineraria coltivazione di collasso hanno Alcuni eventi circoscritte, mentre altri interessato zone i diversi Tra zone. si sono diffusi su vaste in di collasso e subsidenza rilevati eventi superficie, quello del 1960 è senza dubbio il più importante. In quella circostanza, si formò nel piazzale cratere un grande di “Villamarina” del villaggio minerario Fig. 54 - Sezione geologica NNW-SSE attraverso i vuoti di coltivazione attraverso Fig. 54 - Sezione geologica NNW-SSE Iglesias ad asse E-W (fase sarda). Iglesias ad asse E-W dell’area di Monteponi. Ridisegnato da dati dell’IGEA s.p.a.. Si noti la forma a dell’area di Monteponi. Ridisegnato da dati dell’IGEA s.p.a.. estremamente (fase varisica) cuspide della stretta sinclinale ad asse NNW-SSE con la geometria aperta della sinclinale di che contrasta "strizzata" (a destra) DOI: 10.3301/GFT.2012.04 Monteponi, coinvolgendo una parte di un edificio adibito ad ospedale. Fenomeni di subsidenza e crollo anche più una parte di un edificio adibito ad ospedale. Fenomeni Monteponi, coinvolgendo Iglesias e Buggerru). di Acquaresi (tra pure nella vicina miniera sono avvenuti gravi alcuni esempi di archeologia industriale che offre l’area Iglesias: le In questo Stop è anche possibile osservare discariche. e di Monteponi con i loro edifici le grandi Giovanni di S. strutture minerarie che 126, preso il bivio a destra del km 33 della S.S. l’abitato di Bindua e la casa cantoniera superato Dopo aver allo Stop successivo. si arriva ferrovia, il ponte della vecchia di M. Agruxiau e, superato la miniera porta verso geological field trips 2012 - 4(2.2) itinerary 82 La geologia della Sardegna L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci Fig. 55 - Pieghe decimetriche nella parte intermedia della fm. di Cabitza (zona di cerniera della sinclinale E-W di Iglesias presso Bindua). della sinclinale E-W di cerniera (zona DOI: 10.3301/GFT.2012.04 Stop 3.5 - Interferenza tra strutture E-W e N-S nella fm. di Cabitza presso Bindua nella e quelle ad asse circa N-S le pieghe ad asse circa E-W di interferenza tra i rapporti Qui è possibile osservare da monotone parte intermedia della fm. di Cabitza. Questa formazione (Fig. 55) è contraddistinta arenacei biancastri e da sottili livelli di laminiti siltitiche dal tipico colore rosso e subordinatamente verde alternanze e da altre strutture sedimentarie riferibili ad un da un’evidente superficie di stratificazione ed è caratterizzata ambiente di delta interessato dalla dinamica delle maree (Loi 1995). et al., un sistema di pieghe è osservabile dove è visibile a scala dell’affioramento le strutture plicative tra L’interferenza ad asse circa N110E, senza sviluppo di scistosità piano assiale, deformato da un sistema pieghe circa N030-050E accompagnato da una scistosità sempre ben sviluppata. Gli di questo Stop sono ubicati affioramenti della sinclinale di di cerniera lungo la zona a scala chilometrica Iglesias, una struttura con piano assiale quasi sempre molto e di età diretto circa E-W inclinato, media (“fase sarda”). Il sistema ordoviciana di pieghe ad asse circa N030-040E che è legato allo deforma quello circa E-W che sviluppo della tettonica varisica la deformazione principale di rappresenta deformato a sua volta questo basamento, successiva. da una fase di raccorciamento principale verso Si riprende la strada per Gonnesa e quindi si svolta Funtanamare e Nebida. Prima che la costeggi la falesia è possibile strada la parte terminale della galleria osservare Umberto I, un altro dei numerosi esempi di archeologia industriale quest’area. geological field trips 2012 - 4(2.2) itinerary 83 La geologia della Sardegna L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci Fig. 56 - Discordanza angolare ("discordanza sarda") lungo la Auct.) in giacitura sub-verticale. Auct.) in giacitura strada costiera presso Nebida tra le metargilliti della f.ne di Cabitza (a le metargilliti della f.ne presso Nebida tra costiera strada di M.te Argentu ("Puddinga" della f.ne ed i metaconglomerati sinistra) DOI: 10.3301/GFT.2012.04 Scavata da Monteponi a Funtana a Mare, entrò in funzione nel 1908 per abbassare il livello idrodinamico da Monteponi a Funtana Mare, entrò in funzione nel 1908 per abbassare il livello Scavata fu poi percorribile in barca fino allo sbocco, +15m s.l.m. La galleria, che era al livello dell’acqua sotterranea alla -50, - 100 e -200 infine murata per pompaggio dai livelli utilizzata per allontanare le acque sollevate minerari. dei lavori chiusura Stop 3.6 - "Discordanza sarda" di età ordoviciana media tra la fm. Cabitza e M. Argentu lungo la strada per Nebida che da Funtanamare conduce Lungo il tragitto un taglio stradale Nebida si può osservare verso è ben esposta la netta discordanza dove i depositi angolare (“discordanza sarda”) tra siltitici della parte superiore fm. di Cabitza inferiore) e (Cambriano medio - Ordoviciano della fm. di M.te Argentu quelli conglomeratici ?medio- dell’Ordoviciano (“Puddinga” Auct., superiore) (Fig. 56). I clasti di quest’ultima formazione sono eterometrici (di dimensioni da centimetriche a decimetriche), sia spigolosi che subarrotondati e poligenici ed appartengono a tutte le formazioni sottostanti (soprattutto quelle di Gonnesa e Cabitza). Questi elementi clastici sono fortemente appiattiti lungo la della principale scistosità (orientata circa N-S) che deforma anche la superficie di fase varisica discordanza secondo pieghe ad assi sub- verticali. può In questo Stop la discordanza ordoviciana anche in panorama, essere osservata proseguendo di qualche centinaio metri lungo geological field trips 2012 - 4(2.2) itinerary 84 originato La geologia della Sardegna pencil cleavage L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci Fig. 58 - Aspetto della fm. di Cabitza con il tipico all'incrocio tra la strada camionabile e la strada costiera in prossimità di Nebida. costiera camionabile e la strada la strada all'incrocio tra dall’intersezione tra la superficie di scistosità N-S e la stratificazione, affioramento e la stratificazione, la superficie di scistosità N-S dall’intersezione tra Dallo Stop precedente (3.5) si può imboccare la “strada camionabile” Dallo Stop precedente (3.5) si può imboccare la “strada che collega Nebida ad Iglesias e dopo circa 1 km è possibile fermarsi in corrispondenza di una piccola sella. Proseguendo a piedi per un la il pianoro di Campumari si può osservare centinaio di metri verso guardando verso base della successione triassica e successivamente, di M. San Giuseppe. N, il panorama pencil (Fig. 58) per intersezione Fig. 57 - Panoramica della Fig. 57 - Panoramica triassica poco a sud di Nebida. "discordanza sarda" e di quella DOI: 10.3301/GFT.2012.04 la strada verso Nebida. Da questo punto si può vedere anche la discordanza tra i sedimenti triassici di Campumari anche la discordanza tra Nebida. Da questo punto si può vedere verso la strada suddette (Fig. 57). (dislocati da una faglia diretta) e le formazioni cambro-ordoviciane In quest’ultima località possono essere esaminati nel dettaglio i metasedimenti della fm. di Cabitza, interessati da un tipico cleavage con il clivaggio della stratificazione varisico. geological field trips 2012 - 4(2.2) itinerary 85 Fig. 59 - Base della successione triassica di Campumari: conglomerati clasto- sostenuti a prevalenti elementi di rocce carbonatiche cambriane. La geologia della Sardegna L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci DOI: 10.3301/GFT.2012.04 Stop 3.7 - Base della successione triassica e caratteri strutturali dell’area di M. San Giuseppe: anticlinali-sinformi e sinclinali- antiformi La base della successione triassica (Fig. 59) è irregolari di depositi costituita da alternanze subordinate arenarie silico-clastici (conglomerati, grossolane e paleosuoli argillosi rossastri) carbonatici (calcrete dolomitizzate, calcari da caratterizzati dolomitici). I conglomerati, banchi metrici, sono comunemente clasto- sostenuti e la matrice può essere arenacea o dolomitica. I clasti sono da centimetrici a talvolta decimetrici, da subangolosi a subarrotondati e calcari siluriani, ecc.). circostanti (dolomie cambriane, metapeliti ordoviciane, rimaneggiano le formazioni paleozoiche da dolomie e subordinati calcari dolomitici, in genere massivi o mal Le litologie carbonatiche sono rappresentate con deboli laminazioni e più o meno calicizzati. Localmente, questi litotipi si presentano brecciati raramente stratificati, di delta- di deposizione è riconducibile a condizioni variabili L’ambiente da dissoluzione evaporitica). e cariati (cavità soggetta a periodiche emersioni e conseguenti conoide alluvionale e di deposizione carbonatica sub-acquea, (calicizzazioni) in un clima tendenzialmente caldo-arido. alterazioni della delle strutture plicative alcune caratteristiche di M. San Giuseppe permette osservare Il panorama settentrionale della Sinclinale e la loro interferenza con il fianco rovescio ad asse N-S principale fase varisica della il piegamento ad assi N-S durante (Fig. 60). La presenza di questo fianco rovescio di Iglesias ad asse E-W che sono ha prodotto antiformi e sinformi costituite da successioni rovesciate principale fase varisica hanno piani assiali molto inclinati sinclinali ed anticlinali. In quest’area le pieghe della fase N-S rispettivamente N. da 65° a 90° verso con inclinazioni elevate, E ed assi diretti circa N-S immergenti verso generalmente nell’Iglesiente ha acceso un lungo dibattito sulla successione La frequente presenza di successioni rovesciate secolo dalla fine del ‘800 alla prima metà ‘900. Il dibattito verteva oltre mezzo durato dell’Iglesiente-Sulcis, geological field trips 2012 - 4(2.2) itinerary 86 rsa eppe. La geologia della Sardegna L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci Fig. 60 - Panoramica dell’anticlinale sinforme a nucleo della fm. di Gonnesa (in celeste) e sinclinale antiforme Fig. 60 - Panoramica tra la fm. di Gonnesa e quella M. Argentu. tra della fm. di Cabitza (in verde) lungo il fianco rovescio della Sinclinale di Iglesias ad inviluppo E-W nell’area di M. San Gius E-W della Sinclinale di Iglesias ad inviluppo lungo il fianco rovescio della fm. di Cabitza (in verde) Il tratteggio giallo indica la fm. di Campo Pisano; in viola è rappresentata la "discordanza sarda" ed in rosso una faglia inve giallo indica la fm. di Campo Pisano; in viola è rappresentata Il tratteggio DOI: 10.3301/GFT.2012.04 sostanzialmente sull’ordine stratigrafico dei tre termini della successione cambro-ordoviciana: le “Arenarie” (fm. le “Arenarie” dei tre termini della successione cambro-ordoviciana: sostanzialmente sull’ordine stratigrafico (fm. di Campo Pisano e Cabitza). Questo dibattito di Nebida), il “Metallifero” (fm. Gonnesa) e gli “Argilloscisti” e (1932), sulla base di analogie con la successione della Montagna Nera si concluse negli anni ‘30 quando Havre (1914) che fu adottata nella Carta Geologica d’Italia la successione di Novarese propose di rovesciare l’Aragona, (1939), basandosi sulla polarità della più tardi Schwarzbach Poco in scala 1:100.000 foglio “Iglesias”. e scistosità, confermò definitivamente stratificazione tra nelle “arenarie” cambriane e sui rapporti stratificazione a tetto. alla base e gli “Argilloscisti” con le “Arenarie” l’ordine della successione cambro-ordoviciana l’abitato di Nebida e all’ingresso si percorre a piedi la passeggiata sul mare. Si raggiunge geological field trips 2012 - 4(2.2) itinerary 87 La geologia della Sardegna L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci Fig. 61 - Contatto stratigrafico sub-verticale e sub-verticale Fig. 61 - Contatto stratigrafico formazione discordante. silicizzato tra la fm. di Cabitza (a destra) e quella la fm. di Cabitza (a destra) silicizzato tra ("Puddinga" Auct.); di M.te Argentu (a sinistra) sono ben visibili gli olistoliti alla base della alternanze di metarenarie ed olistoliti alternanze da dimensioni, costituiti soprattutto grandi “Dolomie gialle” e “Calcari ceroidi” (fm. di abbondanza e Gonnesa) (Fig. 61). La grande degli olistoliti le dimensioni considerevoli (fino a migliaia di metri cubi), oltrechè la loro presenza localizzata solo in determinati settori, indicano una genesi da fenomeni di crollo lungo scarpate di faglia sin- sedimentarie. Questi blocchi di grandi a mineralizzati dimensioni sono talvolta barite. DOI: 10.3301/GFT.2012.04 Stop 3.8 - "Discordanza sarda" di età ordoviciana media tra la fm. Cabitza e M. Argentu lungo la passeggiata di Nebida Dal Anche in questo Stop (nei pressi dello 3.6) il tema principale è quello della “discordanza sarda”. il tipico aspetto del secondo membro della fm. di piazzale della passeggiata di Nebida, si può osservare con di laminiti dal tipico colore rosso e subordinatamente verde Cabitza, costituita da monotone alternanze strutture sedimentarie riferibili ad un ambiente di delta interessato dal moto delle maree. Lungo la passeggiata questa formazione e la “Puddinga“. Proseguendo lungo il contatto “tettonizzato” tra è poi possibile osservare della “Puddinga”. sedimentologici e strutturali costiero si possono esaminare nel dettaglio i caratteri il tratto e metabrecce con subordinati di metaconglomerati Alla base di questa formazione sono presenti alternanze geological field trips 2012 - 4(2.2) itinerary 88 La geologia della Sardegna L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci Dall’abitato di Nebida si prosegue N e, dopo circa 2 km, si arriva verso si Masua. Da questa frazione il mare attraversando continua verso con le imponenti il villaggio minerario strutture e gli estesi bacini di accumulo dei fanghi di laveria. a fondo Proseguendo su una strada si giunge alla spiaggia di naturale, Masua. DOI: 10.3301/GFT.2012.04 Fig. 62 - Panoramica aerea dei ruderi della struttura mineraria di Sorrebasciu al di sotto della passeggiata Nebida (visibile in alto a sinistra). Lungo il tratto litoraneo della passeggiata è possibile apprezzare i ruderi di vecchie strutture minerarie come quella strutture minerarie della passeggiata è possibile apprezzare i ruderi di vecchie litoraneo Lungo il tratto di Zucchero. isolotti (olistoliti) e con l’Isola di Pan costiero con vari di Sorrebasciu (Fig. 62) ed il panorama Stop 3.9 - Interferenza tra pieghe E-W e N-S presso Masua dei sistemi plicativi nella parte alta della fm. di nel dettaglio le interferenze In questa località è possibile osservare marina. Pieghe ad asse ai fenomeni di abrasione all’eccellente esposizione di queste rocce dovuta Cabitza, grazie ed assi molto sono ripiegate da pieghe con piano assiale diretto circa N-S e piano assiale sub-verticale circa E-W (Fig. 63). inclinati che deformano il piano assiale delle pieghe E-W geological field trips 2012 - 4(2.2) itinerary 89 La geologia della Sardegna Fig. 63 - Piega ad asse E-W ripiegata da pieghe ad assi N-S con associata scistosità di piano assiale nelle metasiltiti cambro- (fm. di Cabitza) ordoviciane presso Masua. Si noti verso la terminazione periclinale destra e la dell’antiforme ad asse E-W quasi ortogonalità dei piani assiali delle pieghe N-S. Inoltre, al sistema di pieghe N- S è associata una scistosità di piano assiale penetrativa. Questo sistema di interferenza L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci DOI: 10.3301/GFT.2012.04 di pieghe è poi ulteriormente ripiegato da blande pieghe a piano assiale circa E-W, visibili dal terrazzo morfologico visibili dal terrazzo di pieghe è poi ulteriormente ripiegato da blande a piano assiale circa E-W, la piattaforma di abrasione. sovrastante e della “fase sarda” di età ordoviciana è correlabile con la tettonica plicativa Il sistema di pieghe ad assi E-W alla principale fase varisica. quello a piani assiali N-S del Tirreniano sormontati litorali residui di depositi conglomeratici della piattaforma sono conservati Al di sopra e sedimenti eolici del Pleistocene superiore. da depositi di versante Flavia. di Porto Proseguendo si può visitare il sito minerario geological field trips 2012 - 4(2.2) itinerary 90 La geologia della Sardegna Questo sito è inserito all’interno Storico Geominerario, del “Parco il Ambientale della Sardegna” che 30 luglio 1998 è stato ufficialmente dall’UNESCO “Patrimonio dichiarato è Questa dichiarazione dell’Umanità”. formalizzata a stata successivamente Cagliari il 30 settembre 1998. Con questo atto ufficiale (denominato “Carta di Cagliari”) si è costituito il storico ed primo parco geominerario L’importanza ambientale del mondo. dell’area è testimoniata culturale dalla prolungata attività estrattiva che si è articolata nel corso dei periodi storici passati e che ha avuto un ruolo economico e sociale fondamentale nella storia della Sardegna. L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci Fig. 64 - Porto Flavia, lungo la costa di Masua, che consentiva l’imbarco del minerale della miniera direttamente sulle sottostanti navi mercantili. DOI: 10.3301/GFT.2012.04 Stop 3.10 - La struttura mineraria di Porto Flavia dell’Iglesiente. Nel 1922 venne più caratteristici uno dei siti minerari In questo Stop è possibile osservare di questo innovativa (Fig. 64). L’idea Flavia quello di Porto realizzato un brillante progetto ideato dall’Ing. Vecelli: mercantili, evitando di Masua direttamente sulle navi della miniera l’imbarco del minerale progetto consentiva dalle piccole imbarcazioni (bilancelle carlofortine) di carico e scarico operate così le numerose e costose operazioni all’interno della montagna di dal vicino porto di Masua. Un sistema silos d’immagazzinamento sotterraneo collegato ad una galleria con uno sbocco nella parete rocciosa a picco sul di Zucchero era fronte all’isola di Pan ormeggiate al di sotto. delle navi direttamente sulla stiva poi il minerale caricava mare; un nastro trasportatore La geologia della Sardegna L. Carmignani - P. Conti - A. Funedda - G. Oggiano - S. Pasci g e o l o g i c a l

f i e l d

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4 ( 2 . 2 )

91 m e m o r a n d u m

DOI: 10.3301/GFT.2012.04 geological field trips 2012 - 4(2.2) references 92 e l. l. ter- Dictyonema fla- La geologia della Sardegna L. Carmignani - P. Conti A. Funedda G. Oggiano S. Pasci et Acritarches dans la partie supérieure de formation “Cambrienne” Cabitza (SW Sardaigne, Italie): Mineral. Petrol., 40, 57-72, Milano. Petrol., Mineral. Soc. Geol. It., 95 (1-2), 339-350, Roma. Soc. Geol. It., 40 (3), 1-16. in Sardinia. Bull. Volc. volcanism building in southeastern Sardinia (Italy). In: (Eds) Carmignani L. & Sassi F. P.: «Contributions to the Geology of Italy with P.: building in southeastern Sardinia (Italy). In: (Eds) Carmignani L. & Sassi F. 5, 33-44, Siena. 276, NEWSLETTER: Basements»; IGCP No. to the Paleozoic Special Regard the south of Corsica. In: (Eds) Maxia C. & Pomesano A.: «Paleogeografia del Terziario sardo nell’ambito del Mediterraneo occi- sardo nell’ambito del Mediterraneo del Terziario A.: «Paleogeografia the south of Corsica. 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