Camilla Benaim, Elisa Rosselli, Valentina Supino

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Camilla Benaim, Elisa Rosselli, Valentina Supino Edizioni dell’Assemblea 61 Istituto Storico della Resistenza in Toscana Camilla Benaim, Elisa Rosselli, Valentina Supino Memorie di guerra e di persecuzione Tre generazioni a confronto (Firenze 1943-1944) a cura di Marta Baiardi Firenze, gennaio 2012 Memorie di guerra e di persecuzione : tre generazioni a confronto (Firenze 1943-1944) / Camilla Benaim, Elisa Rosselli, Valentina Supino. – Firenze : Consiglio regionale della Toscana, 2012. In testa al front.: Istituto storico della Resistenza in Toscana. 1. Benaim, Camilla 2, Rosselli, Elisa 3. Supino, Valentina 4. Istituto storico della Resistenza in Toscana 5. Toscana. Consiglio regionale 945.510916 Ebrei – Persecuzione – Firenze – 1943-1944 - Diari Guerra mondiale 1939-1945 – Firenze – Diari C.I.P. (Cataloguing in publishing) a cura della Biblioteca del Consiglio regionale della Toscana In copertina: dipinto di Camilla Benaim, La panchina verde, 1950 (olio su cartone, 50 x 70). I testi di Camilla Benaim Supino, di Elisa Rosselli Benaim e di Valentina Supino sono pubblicati per concessione a titolo gratuito di Valentina Supino, che ne è proprietaria. Il volume Il nome delle serpi di Valentina Supino è già stato pubblicato nel 1995 da Giuseppe Laterza Editore (Bari). Consiglio regionale della Toscana Settore Comunicazione istituzionale, editoria e promozione dell’immagine Progetto grafico e impaginazione: Patrizio Suppa Stampato presso il Centro stampa del Consiglio regionale della Toscana Gennaio 2012 Sommario Presentazione - Giuliano Fedeli 7 Ringraziamenti - Valentina Supino 9 I testi e le autrici - Marta Baiardi 13 Prima parte Un pezzo di vetro giallo - Marta Baiardi 19 Nota al testo - Marta Baiardi 55 Diario 43-44 - Camilla Benaim 61 Seconda parte All is well that ends well - Marta Baiardi 211 La fuga in Svizzera - Elisa Rosselli 229 Terza parte La guerra di una bambina - Marta Baiardi 241 Il nome delle serpi - Valentina Supino 247 Appendice fotografica e documentaria 319 bozza - bozza Presentazione Nei dodici anni trascorsi dall’istituzione del Giorno della memoria, il Consiglio regionale della Toscana si è impegnato con continuità nel- la direzione di consegnare alla cittadinanza, alle scuole, ai nostri giovani strumenti utili alla comprensione del passato, affiancando a momenti ce- lebrativi istituzionali di alto profilo civile, la promozione di un patrimonio di ricerche e di memorie che rappresentino un sicuro incremento di sapere intorno alla storia del secolo scorso, a partire anche da una particolare at- tenzione rivolta al nostro territorio regionale. In sintonia con questa linea progettuale il Consiglio quest’anno, in oc- casione del Giorno della Memoria 2012, accoglie nelle Edizioni dell’Assem- blea questo nuovo volume di scritti di memoria, curato da Marta Baiardi per l’Istituto Storico della Resistenza in Toscana. Vengono qui pubblicate le testimonianze di tre donne di una stessa famiglia ebraica fiorentina - i Supino-Benaim - appartenenti per scelta e per tradizioni familiari all’anti- fascismo dei fratelli Rosselli, di cui i Benaim erano anche cugini. Malgrado la differenza di contenuti e le diverse date di composizione, questi scritti - qui opportunamente riproposti in senso cronologico- compongono una sorta di microstoria, un ulteriore tassello per una ricostruzione analitica di quanto accadde sul nostro territorio nel cruciale biennio 1943-1944 sotto l’occupazione tedesca. Le vicende individuali e le diverse soggettività delle scrittrici lasciano affiorare, infatti, anche i tratti del contesto di allora: la presenza quotidiana e pervasiva della guerra, e insieme il volto feroce di quella Firenze nazifa- scista, in cui occupanti e collaborazionisti della Repubblica sociale condus- sero contro gli ebrei una capillare caccia all’uomo, che aveva per meta lo sterminio fisico ad Auschwitz. Ma anche è forte in questi scritti la presenza della Resistenza: Camilla Benaim e il marito Giulio Supino ne fecero parte a tutti gli effetti; e così quella lotta contro il nazifascismo declinata al fem- minile appare come un impegno del tutto quotidiano, in mezzo a tante al- tre incombenze minute indispensabili a garantire la sopravvivenza. I lutti, le sconfitte, gli estremi pericoli che quella battaglia impose si mescolarono non solo con le grandi speranze e gli entusiasmi per una guerra quasi vinta e una liberazione tanto tenacemente preparata, ma anche con le code inter- 7 bozza - bozza minabili per l’acqua e il pane, con le cure assidue verso la figlioletta, con il sostegno ai confratelli in difficoltà, con le lettere clandestine che tenevano le fila di affetti e lontananze. Ed ancora questi scritti, efficacemente corredati da ampie introduzioni storiche e informazioni biografiche, lasciano affiorare un altro aspetto che non ha a che vedere con la guerra in corso: un’aria di famiglia frutto di tra- dizioni domestiche articolate e lunghe e di reti parentali complesse, che si traducono per le nostre autrici in un habitus comune che unisce un’intensa e sobria energia vitale con una sapiente capacità pedagogica e una presenza decisa nel mondo. Ci pare importante infine che attraverso le vicende di una famiglia ebraica sia consentito, almeno in parte, di delineare meglio i rapporti in- tercorsi fra cultura maggioritaria e minoranza lungo tre generazioni, nella storia spesso drammatica dell’Italia del Novecento. Riteniamo in tal modo di poter contribuire a promuovere insieme co- noscenza e virtù civili e che questo costituisca un indubitabile investimen- to per il futuro di tutti. Giuliano Fedeli Vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana 8 bozza - bozza Ringraziamenti Ringrazio il Consiglio regionale della Toscana, l’Istituto storico della Resistenza in Toscana, il prof. Simone Neri Serneri, che con tanta energia e convinzione hanno operato per la pubblicazione di queste testimonianze di famiglia. Un mio particolare e affettuoso ringraziamento va a Marta Baiardi che si è così appassionata ai presenti scritti, impegnandosi fino in fondo a che essi fossero riuniti in un unico volume e proponendone nel contempo una sua finissima lettura critica. Valentina Supino 9 bozza - bozza 10 bozza - bozza L’individuo è anche memoria: ogni parola è un retaggio, ogni albero verde fu piantato da padri antichi e ogni paese, ogni istituto storico sono per l’uomo una particolare condizione di vita. Carlo Levi 11 bozza - bozza 12 bozza - bozza I testi e le autrici di Marta Baiardi Compongono questo volume gli scritti di memoria di tre generazio- ni di donne appartenenti alla famiglia della borghesia ebraica fiorentina Benaim-Supino. Si tratta di un diario finora inedito sugli ultimi mesi di guerra a Firenze e di due memoriali: la breve cronaca di una salvifica fuga in Svizzera e uno scritto autobiografico sui ricordi d’infanzia di una bam- bina. I tre testi vengono qui proposti seguendo l’ordine cronologico in cui furono scritti, oltre che per rispetto filologico, anche per meglio documen- tare il sedimentarsi del lavoro della memoria nel tempo. Ne risulta una rievocazione a più voci, che fornisce una significativa testimonianza sulle vicende relative alla guerra e alla persecuzione antiebraica nel capoluogo toscano, aggiungendo un altro tassello alla numerosa produzione memo- riale degli ultimi anni su questi temi. Assai differenti per stile, tipologia, dimensioni, tempi di composizione e anche per le diverse intenzioni che li hanno originati, questi testi di Camilla Benaim, Elisa Rosselli e Valentina Supino nel loro insieme non solo ben rappresentano ancora una volta «la straordinaria risorsa»1 che la scrittura costituisce nei drammatici frangenti della guerra e anche delle persecuzioni razziali, ma riescono a fare emergere un quadro variegato e anticonvenzio- nale delle esperienze rievocate, amplificate dalla differenza di angoli pro- spettici da cui queste tre donne -in tempi tanto diversi- raccontano ciascuna la propria guerra. Tuttavia l’insieme di questi scritti rivela anche dei tratti comuni derivanti dall’appartenenza alla stessa rete parentale; circola un’aria di famiglia fra nonna, figlia e nipote, affiorano codici primigeni di lettura della realtà: una certa vena ottimistica, uno sguardo sul mondo curioso e lieto, la forza sicura e intensa dei legami domestici e infine una netta dispo- sizione antifascista, che deriva loro non solo dalle tradizioni risorgimentali della famiglia ma anche imperativamente dai lutti familiari patiti, in primis quello dei cugini Carlo e Nello Rosselli assassinati dal regime nel 1937. Molte interpretazioni della storiografia in merito alle donne in guer- ra risultano confermate dalla lettura di questi testi: il loro ruolo nella 1 Patrizia Gabrielli, Scenari di guerra, parole di donne. Diari e memorie nell’Italia della seconda guerra mondiale, Il Mulino, Bologna 2007, p. 10. 13 bozza - bozza resistenza civile, la centralità del quotidiano, la disposizione alla cura e alla tutela degli affetti, l’importanza delle reti di relazioni, le alterazioni nei rapporti fra uomini e donne, il continuo attraversamento dei confini fra sfera pubblica e sfera privata, favorito dalla stessa collocazione delle donne in spazi informali della società2. Troviamo tutte queste compo- nenti ma anche qualcosa di più in questi scritti: la specificità ebraica innanzitutto, un’identità diversamente graduata per ciascuna delle no- stre protagoniste, ma con un aspetto comune molto ben definito: quel- la «fede nella cultura, nell’impegno e nel progresso»3 che caratterizzò la vocazione intellettuale di molte ebree «emancipate». Per le nostre autrici ciò si è tradotto in un
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