Mauro Corona, IL VOLO DELLA MARTORA
Mauro Corona, IL VOLO DELLA MARTORA. Copyright 1997 Vivalda Editori, Torino. Edizione su licenza. I edizione I Miti settembre 2003. 9 ottobre 1963, ore 22.39. 270 milioni di metri cu- bi di terra e roccia si staccano dal monte Toc e preci- pitano nel lago artificiale formato dalla diga del Vajont, sollevando un'onda alta più di 70 metri che spazza la valle, travolgendo boschi, case, vite umane. I morti fu- rono quasi duemila: insieme alle loro esistenze ando perduto un intero mondo. Grazie all'inconfondibile voce di Mauro Corona, che all'epoca della tragedia era poco più che un bambino, in queste pagine quel mon- do torna a vivere. Ventisei racconti che, come in un grande affresco, raffigurano le vicende di uomini e don- ne semplici, ma anche di animali, di alberi e di rocce. Storie di fatica e di sofferenza, il ritratto di un uni- verso scomparso, custodito con amore nella memoria dell'autore, perché «la forza dei ricordi e una falce che taglia i tristi fieni dell'oblio». A Marisa, che un giorno mi disse: «Scrivi». PREFAZIONE. Mi chiedo quale sarà la prossima sorpresa che mi farà Mauro Corona. La prima è avvenuta pochi secondi dopo il nostro primo incontro. Ero ad Andreis, insieme a Marisa, a Paolo Bozzi e a Margareta, sua moglie; gira- vamo per la Valcellina, volevo conoscere un po' di più della terra dei miei avi e pensavo che da quella scorri- banda avrebbe potuto forse nascere, come altre volte insieme a quegli stessi compagni di cammino, un viag- gio-racconto, uno dei miei microcosmi.
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