PRG Cantiano

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PRG Cantiano 1 RELAZIONE GENERALE A cura di: Giorgio Conti 2 INDICE INTRODUZIONE UNA RELAZIONE GENERALE ATIPICA PER UN PRG ATIPICO pag. 3 PARTE PRIMA L’ESCLUSIONE DEL TERRITORIO DI CANTIANO DALLE DIRETTRICI E DALLE AREE DI SVILUPPO: UN APPROCCIO STORICO, MORFOGENETICO, TERRITORIALE E AMBIENTALE pag. 8 1 LA REGIONE MARCHE: QUADRI MORFOLOGICO-AMBIENTALI E OROGRAFIA pag. 9 2 MORFOGENESI DELLA STRUTTURA INSEDIATIVA: UN APPROCCIO STORICO pag. 11 3 DISTRETTI PRODUTTIVI ED INFRASTRUTTURE pag. 16 4 DINAMICHE DEMOGRAFICHE, SOCIO-ECONOMICHE ED ABITATIVE A SCALA REGIONALE pag. 20 5 LA PROVINCIA DI PESARO-URBINO: SISTEMI INSEDIATIVI, PRODUTTIVI, INFRASTRUTTURALI pag. 23 6 L’ESCLUSIONE DI CANTIANO DA DIRETTRICI DI SVILUPPO pag. 25 7 LE IMMAGINI DEL TERRITORIO DAL DOPOGUERRA AD OGGI pag. 25 8 LA CRISI DEL MODELLO DISTRETTUALE pag. 31 9 GLI STRUMENTI DELLA PIANIFICAZIONE SOVRAORDINATA pag. 33 10 IL PIANO TRIENNALE DI SVILUPPO ECOSOSTENIBILE pag. 38 11 CANTIANO: TUTELA SENZA SVILUPPO? pag. 40 3 PARTE SECONDA QUALE PIANIFICAZIONE E SVILUPPO LOCALE IN UN TERRITORIO “A DOMINANTE NATURALISTICA” E “A FRAGILITA’ ECONOMICO-SOCIALE”? pag.43 1 LA CO-PIANIFICAZIONE COME ADEGUAMENTO CRITICO AGLI STRUMENTI DELLA PIANIFICAZIONE SOVRAORDINATA pag. 44 IL NUOVO PRG COME METAFORA DELLO SVILUPPO LOCALE: DALLA REGOLAZIONE URBANISTICA ALLA PROMOZIONE DELLE ECCELLENZE LOCALI pag. 48 2 LA DEFINIZIONE DEL TERRITORIO DELLO SVILUPPO COME AMBITO DELLO SVILUPPO DEL TERRITORIO: COSTRUIRE RETI DI PROMOZIONE-GOVERNO DELLE RISORSE AMBIENTALI E TERRITORIALI pag. 50 3 LA PROMOZIONE DELLE RISORSE AMBIENTALI E TERRITORIALI: DALLA LOCALITA’ AL TERRITORIO, ALLE RETI LUNGHE pag. 55 4 LE NUOVE FORME DELLA DOMANDA E DELL’OFFERTA TURISTICA pag. 56 PARTE TERZA IL NUOVE P.R.G. DI CANTIANO: PROCESSI E PRODOTTI DI UN MODELLO/ TIPOLOGIA DI PIANIFICAZIONE STRATEGICA E SOSTENIBILE pag. 60 IL NUOVO PRG DI CANTIANO: LA SPERIMENTAZIONE DI UN METODO TRANSDISCIPLINARE E PARTECIPATO pag. 61 CRITERI PER IL DIMENSIONAMENTO DEL NUOVO PRG: QUANTITA’, QUALITA’, COSTRUTTI STRATEGICI pag.72 UNA PIANIFICAZIONE STRUTTURALE E STRATEGICA PER PROMUOVERE LO SVILUPPO LOCALE pag.91 ALLEGATO: STRALCIO DELLE NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE TITOLO V- INDIRIZZI DI PIANIFICAZIONE STRATEGICA RIFERITI AI SISTEMI AMBIENTALI-TERRITORIALI pag. 96 BIBLIOGRAFIA pag.117 4 INTRODUZIONE UNA RELAZIONE GENERALE ATIPICA PER UN PRG ATIPICO. Il Piano Territoriale di Coordinamento (P.T.C.) della Provincia di Pesaro- Urbino suggerisce, attraverso un documento di indirizzi in materia di pianificazione urbanistica 1, uno schema-tipo al quale fare riferimento per la redazione della Relazione Generale illustrativa relativa ai nuovi PRG. Secondo questo schema di riferimento debbono essere evidenziati “i punti salienti degli aspetti analitici e di quelli progettuali su cui la relazione illustrativa generale dovrebbe soffermarsi per rendere esplicite le motivazioni delle scelte formulate e per rendere comprensibili la logica e la coerenza delle stesse anche nel rapporto con i Piani e gli Indirizzi redatti a scala provinciale e regionale” 2. Si propone anche un indice di Relazione che si articola attraverso le seguenti tematiche: 1. Il rapporto con la pianificazione d’Area vasta che deve considerare la relazione con l’adeguamento del nuovo PRG con gli indirizzi- prescrizioni del PPAR e del PTC; 2. L’inquadramento ambientale, socio-economico, territoriale; 3. Le caratteristiche e lo stato di attuazione del PRG vigente; 4. Le scelte significative del nuovo piano; 5. Il bilancio ambientale; 6. Il bilancio delle spese e delle risorse. Essendo lo schema-tipo e l’indice proposto per la Relazione illustrativa di tipo generalista, comune a tutti i nuovi PRG della provincia di Pesaro- Urbino, è ovvio che nel concepirlo non si siano tenute in debito conto le differenze relative alle problematiche/potenzialità degli ambienti e dei territori provinciali. 1 Amministrazione Provinciale di Pesaro e Urbino, Schema Piano Territoriale di Coordinamento. Documento di indirizzi in materia di pianificazione urbanistica: criteri per l’adeguam ento dei PRG al PPAR e per la definizione del progetto urbanistico , Pesaro, 1998. 2 Ibidem, pagg.57-58. 5 Questi suggerimenti possono funzionare per quelle realtà territoriali e per gli Enti Locali che, toccati da dinamiche positive di carattere produttivo (specie quelle riferite ai Distretti industriali) hanno necessità di analizzare meglio gli aspetti e gli impatti del loro modello di sviluppo. Ma cosa succede quando un PRG, come nel caso del Comune di Cantiano, si trova ad essere operativo in un territorio in regressione dal punto di vista socio-economico? Una regressione ancor più grave perché alimentata da tendenze demografiche negative, che accentuano il grado di senilizzazione della popolazione locale. In questo caso il “disagio insediativo” non è la risultante –come ad esempio nei comuni costieri o per quelli dei Distretti produttivi- in un iperattivismo che comporta un’iper-trasformazione degli ambienti e dei territori locali, ma è il frutto, la risultante complessa e composita di scelte di sviluppo non locali ma d’Area vasta, regionali o nazionali o dell’Unione Europea che condannano i piccoli comuni montani alla marginalità socio-economica. A questo proposito, gli indirizzi del PTC per la redazione della Relazione Generale suggeriscono: “L’analisi socio-economica dovrà essere finalizzata ad individuare ed esporre le caratteristiche strutturali e tendenziali della popolazione e delle attività economiche. Andrà inoltre relazionato sullo stato e l’evoluzione dell’attività edilizia: a tal proposito potrà costituire valido punto di riferimento l’analisi socio-economica della realtà provinciale effettuata per il PTC dai proff. Paolo Leon e Riccardo Mazzoni” 3. Ma, nel caso del comune di Cantiano, non si tratta di adeguare il PRG alle “caratteristiche strutturali e tendenziali della popolazione e delle attività economiche”, si tratta, al contrario, di tentare di invertire una logica storica che ha portato alla regressione delle risorse ambientali e territoriali, con la conseguente criticità derivante dallo spopolamento del territorio, dalla senilizzazione della popolazione e dalla marcata dipendenza economica da altri contesti produttivi. Una vera e propria rivoluzione copernicana nel concepire la strumentazione urbanistica, non la pianificazione dell’espansione edilizia conseguente ad un 3 Ibidem, pag.59. 6 accentuato sviluppo economico (1960-70), non quella del ripensamento delle criticità dello sviluppo (1980-90), ma quella della sostenibilità dello sviluppo locale (dal 1990 ad oggi). Uno sviluppo sostenibile che si deve declinare non solo rispetto all’eco- compatibilità delle scelte di intervento in campo ambientale, ma che deve, soprattutto, saper coniugare le nuove qualità ambientali con nuove tendenze “pro-attive” e virtuose che riescano ad invertire le tendenze negative socio-economiche locali. Una rivoluzione copernicana perché la sostenibilità ambientale non viene considerata come una politica esaustiva, quasi obbligatoria, in riferimento ai nuovi paradigmi della pianificazione locale, ma come struttura fondante di una nuova strategia economico-sociale. Se anche il PTC accentua il passaggio epocale dal concetto di vincolo ambientale passivo a quello delle tutele attive la sfida consiste nel tra- smutare le stesse tutele in politiche pro-attive di sviluppo economico e sociale a livello locale per i comuni marginali. La sfida che si è tentata con il Nuovo PRG di Cantiano è quella di trasformare lo strumento di pianificazione comunale in una metafora, un medium, per promuovere un modello di sviluppo locale alternativo a quello dei Distretti industriali e, nello stesso tempo, incentrato su un concetto complesso ed articolato di sviluppo sostenibile, da intendersi in senso ambientale, economico e sociale.Un obiettivo ambizioso, che ha comportato la necessità di un lungo iter di maturazione dei paradigmi metodologici, analitici e progettuali ed insieme un processo complesso di partecipazione degli attori pubblici e privati nella costruzione di una nuova coscienza relativa alle potenzialità del territorio e dell’ambiente del Cantianese. Una nuova visione del governo del territorio e dell’ambiente a scala comunale, d’Area vasta, regionale. Pertanto “per rendere esplicite le motivazioni delle scelte formulate e per rendere comprensibili la logica e la coerenza delle stesse anche nel rapporto con i Piani e gli Indirizzi redatti a scala provinciale e regionale”, 7 come suggerisce il PTC della Provincia di Pesaro-Urbino, si è optato per una suddivisione di questa Relazione Generale in tre Parti, in ciascuna delle quali sono stati definiti gli assi problematici e, nello stesso tempo, le metodologie ed i criteri d’azione. Le parti individuate, costitutive della presente Relazione Generale, sono: 1. Parte Prima . L’esclusione del territorio di Cantiano dalle direttrici e dalle aree di sviluppo: un approccio storico, morfogenetico, territoriale e ambientale. 2. Parte Seconda . Quale pianificazione e sviluppo locale in un territorio “a dominante naturalistica” e “a fragilità economico-sociale”? 3. Parte Terza . Il Nuovo PRG di Cantiano: processi e prodotti di un modello/tipologia di pianificazione strategica e sostenibile. Nella prima parte si definiscono le motivazioni plurime che, in particolare dopo la costituzione dell’Unità d’Italia, hanno portato ad un costante declino delle attività produttive, della popolazione e delle risorse territoriali ed ambientali locali. L’approccio metodologico è duplice: da un lato, da un lato si rifà
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