Domenica 18 novembre 1979 SPETTACOLI 1 Unità PAG. 9 Lo spettacolo del « Nuovo canzoniere italiano » Mostra delVETl contestata Il regista ha inscenato « Caterina di Heilbronn » a Nanterre

MILANO — Ironia della sor­ te (o sapienza della storia?): Ivan Della Mea, il più. «pa­ Sperimentazione leo-comunista » dei cantautori italiani, quello che alle Fé- ' ste dell'«. Unità » canta anco­ Rohmer rilegge Kleist ra l'« Internazionale », quello che non ha ancora capito che sì, ma non la politica rende greve la musica, ha messo in piedi L'autore di « La marchesa von... » e di « Perceval » crea un teatro inerme, fra­ uno degli spettacoli più free, più anticonformisti, più di rot­ imbalsamata gile, naif, limpido però come una parabola - Finzione e fantasia senza inganno tura degli ultimi anni. Roba che al confronto Patti Smith sembra Nunzio Gallo. ROMA — Conferenza stampa molto polemica ieri mattina Nostro servizio ' naggi secondari e valorizza la ' (Pascale Ogier) vive un amo­ nei locali di Spaziozero a Testacelo. I rappresentanti di « favola » interiore dei prota­ « Sudadio Giudabestia » (in alcuni qualificati gruppi del teatro di sperimentazione ita­ PARIGI — Eric Rohmer è re senza riserve per il conte scena al Pierlombardo fino liano (Lisi e Silvana Natoli appunto di Spaziozero, Gian­ passato dal grande schermo gonisti. Ne risulta un teatro di Strahl (Pascal Greggory). al 5 novembre), una sorta franco Varetto dell'Odradek teatro, Simone Carella del Calorosa del cinema al grandissimo inerme, fragile e naif, limpi­ un amore cosi assoluto da di diario cantato di un mi­ Beat 72, Pippo di Marca dei Metavirtuali, Giorgio Barberio boccascena di Nanterre. Uno do come una parabola e pro­ non essere compreso né dal lanese di periferia, è free, Corsetti della Gaia Scienza e ancora Carlo Montesi, Gianni accoglienza cedente per stazioni. diretto interessato né dal anticonformista e di rottura spazio .teatrale immenso die Cojosimo, Carlo Monnl e Donato Sannini), hanno detto al Quirinale pare fatto apposta per rac­ , Come nel suo cinema, an­ padre della ragazza che la per almeno tre motivi: intan­ « no » alla « Mostra del teatro di sperimentazione » in alle­ che sul palcoscenico Rohmer reputa indemoniata. L'intrec­ to perchè impone un ascolto stimento a Roma su iniziativa dell'ETI (Ente Teatrale Ita­ cogliere gli inviti al «gran completo di parole e musica liano) e dell'Atisp (Associazione teatro italiano sperimen­ per « Ogro » teatro» nascosti entro un'o­ non ci toglie il piacere della cio si avvale di una perfida per un'ora e mezza consecu­ tale), con la collaborazione dell'Assessorato alla Cultura del ROMA — Il film Ogro di pera come Caterina di Heil­ finzione e della fantasia; solo Cunegonda (Arielle Domba- tiva (vietato distrarsi); poi Comune (curatore della Mostra, il critico Giorgio Polacco). Gillo Pontecorvo è stato bronn di Heinrich von Kleist ce le fa gustare senza ingan­ sle) che vuole sposare il con­ perchè non concede nulla al­ Si è~ trattato di un rifiuto decisamente apodittico, carico proiettato l'altra sera al scelta per questo singolare no. Grazie all'aiuto dello sce­ te e" avvelenare Caterina, si l'applauso a-scena aperta, al di risentimenti e di rivendicaalonl già più volte e a lungo Quirinale alla presenza «debutto». Già una prima e- nografo e costumista Yannis snoda grazie a lettere smar­ uciaio ragazzi, siamo dei vo­ espressi e avanzate, ma sempre più o meno platonicamente, del presidente della Re­ Kokkos, ci porta tra 1 fumi rite e padri ritrovati, • si pubblica Pertini e di nu­ dizione t (Vienna 1810) con stri)), all'identificazione faci­ in svariate occasioni. Evidentemente la Mostra in questione di una grotta in cui si svolge scioglie infine nell'abbraccio le e consolatoria; in terzo è soltanto un pretesto, o meglio un'occasione per porre merose altre personalità tremila spettatori era stata luogo perchè è stato messo ancora una volta sul tappeto una serie di problemi ogget­ tra le quali 11 presidente enfatica, seguita da una ver- ' l'antefatto, e di lì in ,un bo­ dei due giovani che vivranno in piedi COÌI criteri economi­ tivamente • gravi, indilazionabili, concernenti la gestione a del Senato, Panfani, il mi­ sione coreografica un secolo sco notturno con agguati, ra­ felici e contenti. Ti teatro du­ co-produttivi che farebbero livello ministeriale, della politica culturale in Italia nistro degli Interni Ro­ pimenti e (rnicidi. quindi in ra finché non arriva il rico­ gnoni, l'ex ministro Osso­ dodo con Max Reinhardt venire un infarto ai mega­ Diario cantato (Berlino 1905), da una rilet- ' regge stilizzate con archi go­ noscimento, cosi come la pel­ In un documento distribuito alla conferenza stampa e, la, il senatore compango impresari Zard e Mamone. per ora firmato da 11 gruppf (oltre al nomi già citati, pre­ Gerardo Chiaromonte, il tura mèlo suggerita da Jean tici. troni e drappi, e ancora licola della Marquise von O. Tutte cose che, in epoca di senti all'incontro di Spaziozero, vanno aggiunti 1 gruppi ci trasporta in un sogno durava tutto il tempo in una trionfante business, di maxi­ generale Ferrara. Alla fi­ Anouilh in anni più, vicini torinesi di Assemblea Teatro e del Cabaret Voltaire, La ne della prolezione si è (Parigi 1967). fino ad arriva­ proiettato da una pellicola. falsa coscienza in attesa che spettacoli. di /carovane kano- dalla periferia Grande Opera e Leo De Bernardinis-Perla Peragallo), è avuto un caloroso applau­ simula l'incendio del castello la protagonista si riconosces­ re /colossali, e soprattutto di re ad un Ronconi Natante precisato infatti che il rifiuto a partecipare alla Mostra so e il presidente Pertini con un modellino, lascia che se e riconoscesse il suo amo­ ascolto acrìtico e imbelle, so­ tocca «varie questioni del fare teatro in Italia». «Annu­ e gli altri invitati si sono sulle acque di Zurigo nel no sicuri elementi di corag­ siamo puzza di cadavere — proseguono i firmatari del docu­ a lungo congratulati con 1972. sagome di cartone indichino re. gio artistico e di innovazione di Milano mento — in questa strana e finanziata proliferazione di il regista. Niente di tutto questo per il paesaggio aspro, fa cadere Qui Caterina è il metro di culturale. mostre-musei-documentazioni sul teatro di ricerca... Se si l'autore della Marquise von come in una gag del muto 1 confronto, l'unità di misura sta tentando di imbalsamare e cadaverizzare, diciamo di fiori avvelenati. Nell'ombra A sentire gli spettacoli del conosce il modo tutto emoti­ drake, visto che con tre luci essere ancora vivi e che con il lavoro ci si confronti». 0. e del Perceval che ha interiore, il sentimento puro Nuovo Canzoniere, insomma, vo (ma tutto ragionato) con e quattro pezzi di stoffa rie­ Martedì spogliato il lunghissimo testo di una luce onirica, Rohmer e disarmato, l'amore senza ci va ancora chi vuole ascol­ ' il quale Della Mea parla at­ sce ad inventarsi qualcosa Che significato viene, ad assumere uha mostra del genere, ci tiene dentro la finzione e si chiedono i protestatari, confrontata al burlesco inter­ degli orpelli da grand opera artifici; il resto è teatro, iti­ tare e capire, senza sapere traverso • i suoi personaggi, che assomiglia molto a una a Roma un romantico tenendolo sempre la mostra come tale. Lascia «già da prima» quello che può già farsi un'idea del cam­ scena vento promozionale concesso dall'ETI al settore della speri­ nerari forzosi provocati dalla mentazione? Si consideri — ha precisato Lisi Natoli, rinca­ al di sotto di ambizioni na­ che il teatro sia teatro ma falsa coscienza, dal confor­ gli viene dato, senza essere pionario umano e sentimen­ Ultimissime annotazioni: la incontro sfida l'impopolarità allesten­ rassicurato dal fascino ruffia­ tale di « Sudadio Giudabe­ rando la dose, cifre alla mano — che nella scorsa stagione turalistiche. Coerente con la mismo alle regole, dalla su­ prima è che due brani del­ il denaro speso a sostegno del solo Teatro Eliseo o del linea di ricerca degli ultimi dolo quasi nella sua fase no delle preconfezioni. stia ». Con in più, questa vol­ lo spettacolo (quello dedica­ Piccolo di Milano, o addirittura la messinscena di Verso con l'ANAC perstizione e dalla perversio­ ta, una ricchezza musicale . film. Rohmer rilegge Kleist terminale. Immersi dentro la ne dell'anima. Come in u- Della Mea, Paolo Ciarchi, to a un cane ammazzato a Damasco del Teatro Stabile di Torino (si parla di 650 mi­ ROMA — L'Associazione Pepe Gagliardi, Isabella Ca­ (dal rock alla romanza) revolverate da un drogato, e come un mistero (o forse sa­ storia di fate, streghe e in­ un'altra opera di Rohmer lioni) è più o meno uguale alla somma spesa «a sostegno» nazionale autori cinema­ namorati. misuriamo la di­ gliarti, Claudio Cormio. Pao­ Tanto per non deludete quei quello sulla fonizzazione col­ di tutto il teatro sperimentale italiano. Inoltre, ha detto tografici (ANAC) ha in­ rebbe meglio dire una «mo­ (L'amour l'aprèsmidi) gli lo De Vecchi. Fabio Rizzato pochi che aspettano ancora lettiva) sono da antologia del- " ancora Lisi Natoli, pare che quest'anno manchino addirit­ detto per martedì 20 no­ ralità») medioevale, stHizza il stanza dei due estremi: le o- sforzi dell'uomo per tradire e e Attilio Zanchi rappresenta­ « il parere dei critico », dire­ la canzone italiana; la secon­ tura gli « awii » alla programmazione della stagione vembre alle ore 21,30 una linguaggio in un'alternanza di rigini medioevali della fin­ ingannare l'istinto costitui­ no, all'interno di una strut­ mo che Paolo Ciarchi è il da, che se Branduardi abi­ Comunque, al di là di certe, in parte comprensibili, esa­ conferenza stampa - incon­ versi e di prosa, di rime e di zione scenica quasi al grado scono lo spettacolo, la rap­ tura scenico-musicale di gu­ solito funambolo del suono, tasse in via Montemartini for­ sperazioni emotive, dall'animato dibattito svoltosi nel corso tro pubblico presso la Fe­ assonanze, stende una sce­ zero e gli esiti ridondanti e sto artigianale, le immagini ma meno debordante rispet­ se non scriverebbe più a Co­ dell'incontro di Spaziozero sono emerse alcune indicazioni derazione nazionale del'a presentazione. Il recitare è nografia allusiva, simbolica • alienati del romantico Kleist. per Rohmer l'ultima risorsa di emarginazione colte da una to ad altre occasioni; che gli la prima mela ». che riassumiamo molto in breve: 1) Unificare i finanzia­ stampa. Verrà reso noto Il nostro teatro ancora post finestra di via Montemar- tutti gli altri sono molto bene menti, superando le assurde discriminazioni categoriali; ed illustrato il testo della mai illusoria, marca la divi­ del , nostro mascheramento tini, stradetta ai confini di amalgamati nonostante la Michele Serra 2) Porre in maniera corretta il problema della distribuzione nuova piattaforma unita­ sione dei quadri-sequenza in­ romantico si misura con le interno. E lo svelamento non Milano. Drogati, travoltini. quasi totale assenza di prove: dì un prodotto diverso ria. vece di risolverli in una con­ sue radici. finisce forse mai. pensionati, cani, umanità va­ che • Nuccio Ambrosino più NELLA FOTO: Ivan Della tinuità di rappresentazioni, ria; inutile raccontare: chi ' La «moralità» comincia ma­ che un regista sembra Man- Mea n. f. riduce il rilievo dei perso­ la • finisce bene; Caterina Siro Ferrona

CINEMAPRIME «Amarsi?... Che casino! » La tenerezza è quasi un oggetto misterioso

Marie-Catherine Conti • Jean-Luc Bideau in un'inquadratura del film

AMARSI? ...CHE CASINO! femminile. " sconveniente signor Francois: — Regia, soggetto, sceneggia­ Unico scampo, almeno en­ i cui approcci versificati in tura, musica: Patrick Schul- tro il quadro prospettatoci alessandrini (zoppicanti, qua mann. Interpreti: Jean-Luc da Schulmann. è una perfetta e là, nella traduzione nostra­ Bideau. Evelyne Dress, Ber­ monogamia, venata appena di na) gli avrebbero forse meri­ nard Giraudeau, Anne-Marie qualche screzio e resistente a tato indulgenza. Philipe, Régis Porte, Marie- ogni insidia. Come illustra la Scherziamo, si capisce. Ma Catherine Conti. Direttore vicenda — che è - poi la vogliamo dire che la comme­ della fotografia: Jacques As- a struttura portante » del film dia cinematografica in, que­ suèrus. Montaggio: Aline — di Lue ed Eva: lui disoc­ stione brilla per garbo quan­ Freess. Satirico-sentimentale, cupato o sottoccupato, per il do si tiene sul suo proprio francese, 1979. momento (si arrangia svol­ terreno, che è quello d'un. Il titolo originale di que­ gendo, di casa in casa, inda­ «alla maniera di Truffaut»: st'opera prima di Patrick gini demoscopiche), lei assi­ ricalco e civetteria della vi­ Schulmann (regia, soggetto, stente in una clinica psi­ ta quotidiana, non senza bre­ sceneggiatura, musica sono chiatrica. dove anche i pa­ vi escursioni nel surrealismo, tutti suoi) fa riferimento in­ zienti più difficili ricevono pur esso « formato famiglia ». vero alla tenerezza, che del­ un certo beneficio dalle sue Ma se si vuol far sul seria l'amore è solo una compo­ cure affettuose, ispirate, si allora il discorso cambia, e nente, seppur essenziale. Do­ direbbe, alla « linea italiana » occorre più fiato a sostener­ ve la tenerezza manca, ecco per il recupero dei a diversi ». lo. crearsi un rapporto sbilancia­ Questi ultimi, segregati e Nei suoi limiti, insomma. to, e offensivo per la donna, no, occhieggiano un po' una cosa pulita e spiritosa, come nel caso estremo del troppo fuggevolmente nel­ anche per merito degli in­ signor Francois, fallocrate l'intreccio delle storie accen­ terpreti: fra i quali minaccia convinto, che del resto ge­ nate prima. E strumental­ comunque di spiccare, in stisce un'azienda specializzata mente, se succede, ad esem­ quanto a simpatia, quello che negli affari dei sesso. Dove la pio, che l'eviratrice Anne. incarna il personaggio nega­ tenerezza diventa una ma­ dimessa dalla clinica perchè tivo. cioè- Jean-Luc Bideau, schera ipocrita, frutto magari giudicata guarita (ma vor­ particolarmente e favorevol­ di un'educazione repressiva, remmo, timidamente, sapere mente noto ai frequentatori si rischia, a lungo termine, di che fine ha fatto il ragazzo del cinema svizzero. ricadere- nel libertinaggio da lei mutilato), debba ripe­ maschile e nella soggezione tere ' l'atro» gesto sullo ag. ta. «Le quattro gemme* dell'autore franco-argentino a Roma Copi gioca al massacro ROMA — Il nome di Copi, disegnatore tanto della violenza, quanto della sua raf­ commediografo regista attore franco-argen­ figurazione, cinematografica, televisiva o te tino, è di quelli che bastano a fare il pieno forse più) fumettistica: tanto che. nei mo­ in una sala, almeno la sera della «prima*. menti riusciti, con un po' di fantasia si Cosi è accaduto al Parnaso, dove si rap­ possono quasi vedere le 'battute incorniciate presentano Le quattro gemme', autore del In nuvolette fuoriuscenti dalle bocche delle testo (tradotto da Margiotta e Reim) ap­ protagoniste. punto lui. Copi, che cura anche l'allesti­ 'Ila, alla lunga, e sebbene lo spettacolo mento. ma non compare alla ribalta, se duri appena un'ora e un quarto, senza in­ non sulla fine, per ricevere la sua parte tervallo, il gioco risulta ripetitivo e stuc­ di applausi. chevole; • facitotto nelle allusioni a certi All'origine, Le quattro gemme (che risale miti americani (è là che s'immagina lo Mi va .Miva. al 1973) s'intitolava Le quattro gemelle: svolgimento dei fatti). L'andatura voluta­ Mi va più esattamente, si tratta d'una doppia cop­ mente scempia, disgregata e degradata del pia di sorelle, drogate e criminali, venule racconto drammatico avrebbe inoltre biso­ I ~ a brutale contatto nella casa delle prime gno dell'apporto d'una recitazione «tirata per nspamnare. due di loro: ricerche affannose d'oro e di via», si, ma nel fondo controUatissima: eroina, passaggi di mano di denaro vero obiettivo difficile a raggiungersi, e che vie­ "Lo scatto è una dote indispensabile «•'1« 5 Km con un litro. Così risponde e falso, di lingotti, di preziosi gioielli costi­ ne comunque toccato più spesso da Diana •*ll portelione posteriore tuiscono l'aggrovigliato filo conduttore del­ Dei, col suo mestiere (o mestieraccio) non per una macchina, oggi più che mai! Ford Resta alla mia necessità è molto pratico. Nel vano bagagli posso la vicenda, costellata di ammazzamenti. immemore dell'esperienza della rivista, e Nel traffico convulso, in una veloce Già.- perché, mentre alleanze e compromes­ meno spesso dalle giovani, volonterose com­ di consumare poco e il risparmio è anche caricare tutte le valigie della mia famiglia. si si fanno e si disfano qui secondo la lo­ pagne. che sono Alessandra Palladino, Cin­ autostrada, Ford Fiesta mi dà sempre la notevole nei costi di manutenzione. Ford Ford Resta dentro è così gica più casuale, ciascuna delle quattro e zia Romanazzi e Stefania Spugnini. tutte insieme non smettono di uccidersi re­ La scena, funzionale, è di Federico Wlme sicurezza nei sorpassi. Resta vale davvero il denaro che spendo spaziosa che ci stiarmccfnodarnerrte - ciprocamente. o di mutilarsi, o di invali­ e Nicola Martinelli, i costumi di Metka E il piacere di una guida brillante." i e inoltre mantiene il suo valore nel tempo.'9 darsi. usando coltelli, martelli, pistole, si­ Kosak e Luciana Luciani, le luci di Enzo in cinque." ringhe, cerbottane, armi fantascientifiche. D'Antonio. Il pubblico, nel complesso, sem­ Solo che poi, ogni volta, resuscitano, e la brava divertirsi, ed esprimeva con calare storia ricomincia. il suo consenso. Insomma, siamo davanti a una satira Modtfll: Ptt*LS-G hta, con motori §57.1117-1217 oo. grottesca, o meglio a ' una parodia, non ag. sa. Tradizione diforza e sicurezzt*+*\a ^^y