Seconda Parte
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Produzione audio-visiva a cura della Control Room del Conservatorio. Via Mazzini, 11 - 10123 Torino Tel. +39 011 88.84.70 | 011 81.78.458 Responsabile tecnico: Carlo Barbagallo Coordinatore generale: Stefano Bassanese Via San Francesco da Paola, 27 Assistenti alla produzione: Federico Primavera, Giovanni Corgiat, Riccardo Taccardi, Mattia Bena, Ilaria Lemmo www.conservatoriotorino.eu | e-mail: [email protected] Docenti Giacomo Agazzini, Andrea Agostini, Riccardo Balbinutti, Elena Ballario, Stefano Bassanese, Erik Battaglia, Carlo Bertola, Paolo Borsarelli, Davide Botto, Mauro Bouvet, Marco Braito, Filippo Maria Bressan, Silvio Bresso, Gianluca Cagnani, Andrea Campora, Fausto Caporali, Stefano Casalegno, Giulio Castagnoli, Marco Chiappero, Emanuele Cisi, Giorgio Colombo Taccani, Sabina Colonna Preti, Livia Conte, Daniele Cordisco, Vittorio Costa, Gabriele Croci, Mario Dalbesio, Roberto Dani, Edoardo De Angelis, Valeria De Bernardi, Franco De Grandis, Lorenzo Della Fonte, Stefano De Micheli, Dario Destefano, Furio Di Castri, Antonella Di Michele, Doina Dinu, Giuseppe Elos, Umberto Fantini, Enrico Maria Ferrando, Marco Ferrari, Paolo Fiamingo, Dora Filippone, Luciano Folco, Giacomo Fuga, Fulvio Galanti, Alessandro Galoppini, Paolo Garganese, Massimiliano Genot, Rino Ghiretti, Franco Giacosa, Saskia Giorgini, Claudio Gonella, Enrico Groppo, Guido Maria Guida, Maria Teresa Immormino, Sergio Lamberto, Mario Lamberto, Achille Lampo, Veronica Lapiccirella, Stefano Leoni, Monica Lonero, Giuliana Maccaroni, Vito Maggiolino, Vivetta Maiolini, Claudio Mantovani, Pietro Marchetti, Isabelle Massara, Orietta Mattio, Nicola Morelli, Orazio Mula, Michele Nurchis, Francesca Odling, Maria Luisa Pacciani, Francesco Pennarola, Michele Porzio, Giorgio Pugliaro, Patrizia Radici, Fulvio Rampi, Giuseppe Ratti, Claudia Ravetto, Paolo Ricagno, Natalino Ricciardo, Laura Richaud, Mauro Righini, Guido Rimonda, Floriano Rosini, Piergiorgio Rosso, Alessandro Ruo Rui, Christian Joseph Saccon, Umberto Santoro, Aldo Sardo, Marina Scalafiotti, Fulvio Schiavonetti, Domenico Sciajno, Giuseppina Scravaglieri, Silvana Silbano, Benedetto Mattia Spina, Salvatore Fabrizio Spinoso, Giorgio Tabacco, Dario Tabbia, Paolo Tarallo, Paolo Tonini Bossi, Luca Truffelli, Damyan Tudzharov, Paola Tumeo, Renzo Turola, Antonio Valentino, Caterina Vivarelli, Claudio Voghera, Manuel Zigante, Enzo Zirilli Via Mazzini, 11 - 10123 Torino Tel. +39 011 88.84.70 | 011 81.78.458 Via San Francesco da Paola, 27 www.conservatoriotorino.eu | e-mail: [email protected] “Non dirmi quanto talento possiedi, ma quanto lavori sodo”. uesta frase celebre del grande pianista Arthur Rubinstein fotografa bene quello che presentiamo in queste pagine: il lavoro sodo che c’è Qdietro ogni performance dei nostri studenti. È un lavoro appassionante, fatto di grande impegno e dedizione, seguito da Docenti che alimentano giorno per giorno la crescita dei loro studenti, avviandoli alla professione. Non che il talento non conti, ma la vita del musicista è innanzitutto dedizione, costanza e grande lavoro quotidiano, e il risultato non si esaurisce peraltro nell’atto della performance pubblica in sé: si raccoglie nei mesi e negli anni, e cambia nel tempo con il maturare dell’esecutore. In queste pagine raccontiamo tutto questo: sfogliare questo libretto è un po’ come guardare il backstage di ciò che avviene nelle nostre aule, provando a immaginare cosa ci sia dietro l’esecuzione di una pagina famosa. Qui è raccontato come nasce e si sviluppa la nostra Stagione, si vede il lavoro di ricerca del repertorio da parte dei Docenti, si ritrovano i giovani interpreti che forse già abbiamo ascoltato in altre occasioni e che qui riscopriamo impegnati in pagine di più ampio respiro. Quello che avviene in sala da concerto è l’atto della performance, ma qui presentiamo l’intero lavoro che i nostri giovani musicisti stanno svolgendo in questi mesi: un lavoro sodo, che Arthur Rubinstein avrebbe sicuramente apprezzato. E, siamo certi, anche voi! Il Direttore Francesco Pennarola 1 entile pubblico, anche la seconda parte delle Serate del Conservatorio inizia purtroppo Gin un generale clima di incertezza, senza sapere se i nostri appuntamenti, a partire dal concerto di apertura, il 5 marzo, con l’Orchestra degli studenti e due giovani solisti impegnati in brani di Mozart, Weber e Beethoven, si potranno ascoltare in presenza o se continueremo a dover registrare le esibizioni e mandarle in streaming. È un’incertezza che riguarda noi e il paese intero, nell’attesa che la pandemia si attenui e ci permetta di tornare ad avere una vita sociale con la sua indispensabile dose di cultura, musicale e non. In attesa di notizie incoraggianti il Conservatorio lavora assiduamente e programma una bellissima seconda parte di stagione, per permettere ai propri studenti il fondamentale confronto con il pubblico, reale o virtuale che sia, e ricordare alla città che la nostra volontà di far musica e farla ascoltare non è stata minimamente scalfita. Nel secondo appuntamento, il 12 marzo, saranno di scena ancora tre dei nostri migliori diplomati, con brani di Frescobaldi, Rameau, Händel e Bach e un primo assaggio della rassegna dedicata a Giovanni Bottesini, di cui trovate maggiori informazioni più avanti. Il concerto del 19 marzo sarà un primo omaggio a Igor Stravinskij, nel 50° anniversario della scomparsa, con un'esecuzione dell’Histoire du soldat nella versione ridotta e senza la parte scenica, preceduta dall’unica Sonata per pianoforte dell’autore russo. Martedì 13 aprile, la prima di tre serate monografiche dedicate rispettivamente a Brahms, Mozart e Schumann. Si inizia con le tre Sonate per violino e pianoforte del compositore tedesco, seguite l’11 maggio da altre tre Sonate per la stessa formazione del genio salisburghese e infine, il 25 maggio, completa il trittico uno sguardo alla produzione iniziale e finale del compositore romantico per antonomasia. Agli amanti della musica antica segnaliamo il concerto del 16 aprile a cura del dipartimento di musica antica, con i Madrigali alla corte dei Gonzaga e musica strumentale da camera e vocale, dal XVI al XVIII secolo. Un bel confronto tra strumenti ad arco sarà quello del 23 aprile, in cui si 2 potranno ascoltare tre brani del Novecento storico, partendo dal contrabbasso di Nino Rota e, tramite il violoncello di Šostakovič, risalendo fino al violino, con la scintillante Tzigane di Ravel. Se invece non sapete decidere se preferite la corrente avanguardista francese di inizio XX secolo o quella più tradizionale e filo-germanica della Schola Cantorum, l’altra importante istituzione musicale parigina di fine Ottocento, avrete la possibilità, il 30 aprile, di assistere a uno scontro generazionale, tra la famosa Sonata per violino di Franck, e quella altrettanto nota e con evidenti influenze jazz di Ravel. Il clarinetto è uno strumento dalle mille anime, amato da compositori come Mozart e Brahms, ma anche inevitabile sonorità della musica jazz o Klezmer. La sua poliedricità verrà esaltata nell’appuntamento del 4 maggio, grazie a tre brani da camera tra i più interessanti del repertorio di questo strumento. Ogni anno, lo sapete, non può mancare qualche concerto all’insegna della fantasia e del contrasto e tale sarà quello del 7 maggio, in una festa di strumenti a fiato, da soli o in compagnia, che vi affascineranno con i loro timbri diversi. Ancora giovani solisti e l’Orchestra degli studenti, il 14 maggio, in una serata che prevede nuovamente un omaggio a Bottesini e al suo amato contrabbasso. Secondo protagonista della serata sarà il corno di bassetto, uno strumento che difficilmente si ascolta come solista, ma che fu usato in più occasioni da Mozart, e con risultati particolarmente felici in uno dei suoi massimi capolavori, la Gran Partita KV 361. Il repertorio liederistico ha pagine di rara bellezza e alcune tra queste verranno eseguite il 21 maggio in una serata che presenta le gemme più luminose della musica vocale da camera, con un repertorio che va da Mozart a Strauss. Protagonista del concerto del 25 maggio sarà il pianoforte, con opere di Schumann, Chopin e Rachmaninov, tre autori la cui cifra stilistica è legata ad un mondo interiore personalissimo e unico. Insieme ad un altro solista in erba è la volta, il 28 maggio, dei giovani direttori d’orchestra, che daranno la loro impronta al secondo omaggio del nostro 3 Istituto a Stravinskij; verranno eseguiti due brani del suo cosiddetto periodo neoclassico, la Suite dal balletto Pulcinella, basato su musiche all’epoca attribuite a Pergolesi, e Dumbarton Oaks, ispirato ai concerti Brandeburghesi di Bach. Ancora un concerto all’insegna della varietà, l’1 giugno, incentrato sul brani che coprono tre secoli con una bella panoramica di strumenti: chitarre, violino, flauto, oboe e ottoni. Sempre per i cultori del pianoforte, un interessante appuntamento è quello del 4 giugno, dove tre diversi tipi di pianismo, di Liszt, Prokof’ev e Ravel, si fronteggeranno. Negli ultimi due incontri della stagione, il 15 e il 18 giugno, i più romantici tra i nostri ascoltatori saranno felici di poter confrontare il romanticismo francese e quello tedesco, in due serate cameristiche che impegneranno le tre formazioni più famose: il trio e il quintetto con pianoforte e il quartetto d’archi. Con questi ultimi concerti ci congediamo da voi, almeno fino al prossimo autunno, sperando che l’attenuarsi dell’emergenza sanitaria ci permetta di tornare ad avere in sala il nostro pubblico il più presto possibile. Certamente si possono fare concerti