Archeomolise L'alta Valle Del Volturno Raddi

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Archeomolise L'alta Valle Del Volturno Raddi L’Alta VALLE DEL Alta Valle del Volturno, costituita da depositi fluvio-lacustri L’o lacustri frammisti a lapilli e pomici provenienti dalla zona V OLTurnO vulcanica di Roccamonfina, si snoda in una conca inframontana Insediamenti tardo antichi e medioevali che si estende da Sesto Campano fino a Colli a Volturno. di Michele Raddi Ad occidente si ergono gli ultimi contrafforti parte dell’Università degli Studi di Roma “La delle Mainarde i cui punti salienti sono Monte Sapienza”, che a partire dal 1996, ha condot- S. Croce, alle spalle di Venafro, e le alture su to in tutta la provincia d’Isernia una lunga e cui sorgono gli attuali Comuni di Santa Maria complessa ricerca topografica ed archeolo- Oliveto, Roccaravindola Alta, Montaquila e più gica, volta a comprendere le trasformazioni internamente Filignano. Ad oriente si esten- dell’ambiente e dei rispettivi insediamenti dono le alture del Matese tra cui, quella su cui nelle varie epoche storiche con particolare ri- si erge Monteroduni, costituisce un punto di ferimento al periodo tardo antico e medievale. osservazione privilegiato. Tanto le Mainarde, Partendo dai dati geomorfologici si è cer- quanto il Matese presentano una struttura ge- cato di capire quanto l’ambiente avesse con- nica prettamente calcarea e si collegano alla dizionato la genesi dei diversi insediamenti e pianura alluvionale mediante conoidi di deie- quanto il territorio fosse molto più popolato zioni o per mezzo di una fascia costituita da rispetto a ciò che si evince dalle fonti scritte, le detriti di falda. quali, per epoche così antiche, ben pochi ele- L’Alta Valle del Volturno è caratterizzata da menti possono fornire. L’unico documento a innumerevoli sorgenti di cui alcune, di note- disposizione è stato il Chronicon Vulturnense, vole entità, trovano il loro serbatoio naturale redatto nel XII secolo, ma scarno di informa- nei massicci carbonatici delle Mainarde e del zioni per il periodo che va dal IV al VII sec. d. Matese, mentre altre confluiscono nel fiu- C. Pertanto le informazioni oggi a disposizio- me Volturno, il quale, nel territorio di Colli ne sono soprattutto frutto di quanto è emerso a Volturno, si insinua in un’area di media ed dalle ricognizioni topografiche e dalle nume- alta collina assumendo una forma prevalente rose campagne di scavo archeologico che han- Veduta dell’Alta Valle del Volturno a “V”. Quest’area è stata oggetto di studio da no interessato, nel corso di quasi un decennio, (foto: M. Raddi) l’intera provincia di Isernia. In basso: Sin dalle prime fasi la ricerca ha evidenziato Veduta aerea di Monteroduni uno stretto rapporto tra insediamento e viabi- (foto: M. Raddi) lità, in particolare in riferimento al riutilizzo A destra: degli antichi percorsi di epoca romana ancora Limites della via romana nel Medioevo: infatti, nonostante il disfaci- (foto: M. Raddi) mento delle vie antiche all’indomani della ca- duta dell’impero romano e alla scomparsa dei ancora visibili negli attuali paesi che si dispon- curatores viarum et riparum, addetti alla ma- gono sulle alture dell’Alta Valle del Volturno e nutenzione delle strade e delle rive dei fiumi, nel percorso dell’arteria della Via Latina che sono evidenti numerosi casi di continuità di da Monteroduni giunge a Pettoranello di Molise. sfruttamento della viabilità antica. Altre attestazioni sono rintracciabili, inoltre, Significativo è stato il rapporto con la Via in località San Silvestro nel Comune di Mon- Latina che con i suoi diverticoli attraversava taquila, dove un bellissimo tratto di strada tutto il territorio rivelandosi particolarmente acciottolato ricalca un diverticolo dell’arte- importante ai fini insediativi. Molti di questi ria della Via Latina che passando per Colli al tracciati, riutilizzati in epoca medievale, sono Volturno permetteva di raggiungere il Lazio e l’Abruzzo. Così come di particolare interesse mi di fortificazioni a controllo della viabilità. risulta il tratto messo in luce presso il Comune Le ricerche hanno evidenziato, inoltre, uno di San Pietro Infine, il quale ha subito diverse stretto rapporto tra viabilità e complessi in- fasi di manutenzione di cui sono visibili alcune sediativi di tipo agricolo, le ville rustiche, che tracce. In questa zona, la presenza di una torre ancora nel periodo tardo antico sopravvivono di guardia posta sul punto più alto del Passo in tutto il territorio. Le ville rustiche si diffu- della Nunziata Lunga, ha consentito inoltre sero soprattutto a partire dal III secolo a.C. in di supporre che nella maggior parte dei casi, territorio romano o romanizzato, in concomi- lungo i percorsi viari, sorgevano insediamenti tanza ed in conseguenza delle trasformazioni d’altura, spesso castra, che costituivano siste- dell’economia e della cultura romana, cui con- 18 19 A sinistra: mento dai punti focali di traffico di persone e Resti della torre medievale (foto: M. Raddi) merci fa sì che molti di questi castra non pre- sentino alcun rapporto con la viabilità roma- In basso: na, né hanno restituito tracce della presenza Veduta aerea scavo archeologico località Socce (foto: M. Raddi) romana, ma controllino piuttosto una viabilità esclusivamente d’epoca medievale. Bisogna pianura a vantaggio di insediamenti più sicuri però sottolineare che non sono rari i casi in cui in altura. vengono riutilizzati insediamenti di altura di Particolarmente interessante dal punto di epoca italica, nel nostro caso sannitici. vista archeologico si rivela inoltre il territorio È il caso del castrum individuato in località di Macchia d’Isernia. Qui la Via Latina subiva “Le Mura”di Mennella, nel comune di Filigna- varie diramazioni ed attraversava il territorio no, in cui le indagini archeologiche attestano con diversi diverticoli lungo i quali sorgevano il recupero, già dal VI-VII secolo d. C., di siti numerose ville d’epoca romana, molte delle d’altura occupati precedentemente da insedia- quali vennero riutilizzate per la realizzazione menti preistorici e preromani. A questo punto di cappelle e di spazi funerari. è possibile ipotizzare che il precoce abban- Oltre a forme insediative pertinenti ad una dono della pianura fu causato non tanto dalla continuità di occupazione della pianura fino minaccia longobarda, quanto piuttosto dalla almeno all’VIII secolo d. C., disponiamo di situazione orografica di quel lembo di territo- esempi di occupazione di siti d’altura legati a rio alle sorgenti del Volturno. Il rapporto tra cause naturali o militari: per cui un allontana- castra e viabilità si coglie anche all’ingresso tribuirono notevolmente la politica espansio- canto, di un abbandono a favore dei siti di altu- nistica di Roma e le conquiste che nel II secolo ra. In questo senso significativo appare il caso a.C., aggiunsero ai territori romani anche le di Monteroduni, dove, in località “Le Socce”, terre d’Oriente, della Grecia, della Macedonia, lo scavo archeologico ha portato alla luce un della Siria e dell’Asia Minore. Si verificò qua- complesso religioso di carattere rurale che riu- si all’improvviso un grosso afflusso di capitali tilizza le solide strutture murarie di una gran- che, accanto alla grande disponibilità di mano- de villa rustica di epoca romana. Ci troviamo dopera servile, permise ai beneficiari di mette- con molta probabilità di fronte ad una eccle- re in atto notevoli investimenti. sia baptimalis, uno di quei complessi di culto Se molte sono le informazioni pertinenti alle fondati tra il IV e il VI sec. d.C. per garantire ville rustiche in epoca romana, risulta invece assistenza religiosa alle comunità rurali. Ciò ancora incompleto e frammentario il quadro testimonia la persistenza dell’insediamento in relativo al loro utilizzo durante il periodo tar- pianura in un periodo in cui le invasioni barba- do-antico, in particolare riguardo all’esistenza riche e la caduta dell’impero romano avrebbe- di una continuità di insediamento o, d’altro ro comportato un completo abbandono della 20 21 dell’Alta Valle del Volturno, dominato dal ca- tà antica sono ancora evidenti nel territorio, proprio su Colle Castellano l’insediamento di nali del monastero. stellum di Roccaravindola Alta. come in località “Francisca” dove sono indivi- Olivella, fondato nel X sec. d.C. da S. Vincen- Il sito di Colle Castellano costituisce il pro- Sebbene molti siano i dubbi relativi alla sua duabili nel letto del Volturno resti di un ponte zo al Volturno, di cui parlano le fonti. Tuttavia babile luogo di concentrazione della popo- fondazione, a causa della mancanza di docu- romano, mentre in località “Taverna”, sempre molti sono i dubbi al riguardo in quanto, nei lazione rurale precedentemente sparsa nella menti scritti che ne attestino in qualche modo nel comune di Montaquila, è ancora visibile vari documenti del Chronicon Vulturnense che campagna limitrofa, nelle diverse ville rusti- l’origine, è probabile che Roccaravindola sia parte di una strada acciottolata d’epoca me- fanno esplicita citazione di Olivella in relazio- che di cui le ricognizioni topografiche han- stata fondata per motivi di carattere strate- dievale. ne alle concessioni terriere fatte nel X secolo no accertato la presenza. Probabilmente la gico in quanto si pone a guardia dell’ingres- Il castrum di Roccaravindola dominava dall’abbazia di San Vincenzo, manca qualsia- popolazione rurale gradualmente si spostò so dell’Alta Valle del Volturno ed insieme a un’altra via che correva a nord dell’insedia- si riferimento alla costruzione di un castrum. sull’altura, e nel momento di maggior perico- Montaquila (altra fondazione successiva al X mento fino a giungere in località Colle Castel- Dalla lettura dei documenti sembrerebbe, lo, provvide in modo autonomo a darsi una secolo) controllava un’importante strada pro- lano, nel Comune di Montaquila, che, abitata quindi, che il piano di organizzazione territo- fortificazione che potesse difenderli in caso di veniente dall’arteria della Via Latina, la Via a partire dal IX secolo, presenta il periodo di riale non fosse associato all’incastellamento, necessità. Francisca che, attraversando il territorio di massima vitalità insediativa nei secoli X-XI.
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