Design Machines

Oltre 20 anni di macchine e sistemi per l’ 115 anni di tradizione e innovazione del caffè More than 20 years of espresso machines and systems 115 years of tradition and innovation Sigle dei sistemi e delle macchine Indice Acronyms of systems and machines Contents

Introduzione p. 04 Introduction Di che cosa stiamo parlando? p. 08 What are we talking about? Gamma Macchine p. 12 Range of machines I valori del progetto macchine p. 14 The values of Lavazza machine design Il buon giorno si vede dal Mattino p. 20 Well begun is half done! La L Maiuscola p. 30 The ‘Big L’ Pininfarina. Espresso, punto e a capo p. 34 Pininfarina. Espresso, pure and simple BLUE p. 42 BLUE Lavazza e Guzzini p. 50 Lavazza and Guzzini A Modo Mio p. 56 A Modo Mio Macchine nuove p. 64 New machines Omaggio ad Alighiero p. 66 A tribute to Alighiero La marcia degli Extraterrestri p. 70 The march of the extra-terrestrials Pininfarina in Black p. 76 Pininfarina in Black Workshop 3D.sign Lavazza Coffee Machine p. 80 Workshop 3D.sign Lavazza Coffee Machine Workshop Nuova A Modo Mio Braccetto p. 82 Workshop for the new A Modo Mio Braccetto Piccina p. 84 Piccina Chiara p. 88 Chiara Lavazza Time p. 90 Lavazza Time EP › Espresso Point Macchine passeggere p. 94 LB › Lavazza BLUE Transitional machines LM › Conclusioni p. 96 Conclusions ECL › Espresso e Cappuccino Lavazza Biografie p. 100 EL › Espresso Lavazza Profiles Introduzione Introduction

L’espresso è la passione di famiglia da quattro gene- Senza nulla togliere al bar, che resta il tempio in cui si razioni e da 115 anni, una passione che ci ha spinto a consacra il rito del caffè italiano, lo sviluppo dei sistemi guardare avanti e intraprendere strade nuove con la Lavazza ha reso possibile la diffusione dell’espresso in volontà di raggiungere l’eccellenza in materia di caffè. luoghi impensabili. Negli anni 70, sotto la guida di mio padre Emilio e di mio Nei bar e nei caffè vi è il primato della storia, i valori cugino Alberto Lavazza, l’Azienda ha iniziato a ragionare insostituibili della gestualità, del profumo, del calore sul come offrire un buon espresso nei luoghi di lavoro umano. I nostri sistemi però hanno consentito a milioni o a casa, proprio nel momento in cui hanno fatto la loro di persone di prepararsi un ottimo caffè espresso in comparsa le primissime macchine da caffè di ridotte modo facile, sicuro e divertente. dimensioni. Dopo una fase di sperimentazione, nel 1989 abbiamo prodotto il nostro primo sistema chiuso e la Le parole fondamentali sono tre: nostra prima macchina. Piacere Qualità In oltre vent’anni di lavoro sono stati messi a punto tre Design sistemi di macchine e cialde, con specifiche tecnologie industriali studiate appositamente per i diversi canali. Questo triangolo equilatero esprime la perfezione e Queste azioni sottolineano l’impegno e la determi- l’equilibrio verso cui Lavazza idealmente tende. nazione dell’azienda nel ricercare soluzioni che rendano Con lo strumento del design abbiamo cercato, sin dagli semplice la preparazione di un prodotto non facile, esordi, di progettare macchine che esprimessero il quale è il caffè espresso. linguaggio della contemporaneità e al tempo stesso si adattassero alle necessità di spazi molto diversi tra loro, e fossero in grado di evolvere con il mutare delle esigenze.

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Without taking anything away from the cafes — which are still “shrines” where Italians continue to enjoy their — the advent of Lavazza home espresso The Lavazza family has been passionate about espresso systems means that coffee can be enjoyed in places for four generations: 115 years. This passion has driven that would previously have been impossible. us to look ahead and embark on new avenues with the Nothing can replace the historic value of the traditional desire to achieve excellence in all about coffee. gestures, aromas and human warmth of a cafe. But our During the 1970s, under the leadership of my father systems mean that millions of people can now prepare Emilio, and my cousin Alberto Lavazza, the company an excellent espresso safely, simply and enjoyably. began to consider the question of how people could enjoy a good espresso at work or at home — just at the time The concept is summed up in these three little words: the very first compact coffee machines were beginning Pleasure to appear. After a trial period, in 1989 we introduced our Quality first closed system and the first . Design

Over two decades, we have developed three machine/ An equilateral triangle that embodies the perfection capsule systems with industrial specifications, designed and equilibrium that have always been Lavazza’s ideal specifically for each channel. goals. Our efforts underline Lavazza’s determination and Through design, we have tried to create machines commitment to finding a solution to simplify the with a contemporary style that adapt to the needs of consumption of espresso coffee, a product that is not very different environments, but can evolve as people’s always easy to prepare. demands change. Introduzione introduction

Con la sperimentazione, l’innovazione e la cura del come tanti altri elettrodomestici, ma sono le uniche che prodotto abbiamo perseguito la ricerca della qualità consentono di celebrare una bevanda in cui gran parte per consentire a tutti e ovunque di farsi interpreti di d’Italia si rispecchia; momento di piacere che racconta quell’arte tutta italiana dell’espresso. il legame familiare e affettivo fra la tazzina di caffè e gli Il piacere si esprime nel portare un caffè sempre Italiani. fresco, ben dosato, disponibile in tanti gusti e sapori, Per Lavazza essere oggi il testimonial internazionale direttamente sui luoghi di lavoro e nelle case, con una di questo piccolo ma simbolico rito italiano è quindi un preparazione fatta di gesti semplici, facili e socializzanti. importante impegno.

Le nostre macchine nei luoghi di lavoro sono diventate Il progetto ha più di vent’anni… eppure sembra partito punto di aggregazione sociale, rispecchiano il vissuto ieri. Lo ravviva continuamente il desiderio di creatività, del caffè all’italiana: non solo bevanda, ma veicolo di la voglia di esprimere forme, colori, messaggi che interscambio e di valori umani. Come spiegano anche i spesso anticipano i contenuti. Lo spinge la fantasia, sociologi, la macchinetta del caffè è stata il primo vero che per Lavazza è da sempre un cavallo di battaglia e social network! un’esigenza imprescindibile.

Ed è per queste ragioni che Lavazza ha con le sue macchine un rapporto fatto di intensità e passione. Giuseppe Lavazza Le macchine del caffè hanno un loro linguaggio, così Direttore Marketing

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This is why Lavazza has an intense, passionate relationship with its coffee machines. Like many other domestic appliances, they have their own language, but they are the only ones that celebrate a drink that most of identifies with strongly. A moment of indulgence Through experimentation, innovation and attention to that embodies the Italians’ affection for their espresso. detail, we have endeavoured to achieve quality so that Lavazza considers its role as an international ambas- everyone, wherever they are, can enjoy the famous sador for this small but symbolic Italian ritual as an Italian art of espresso making. important commitment. The pleasure aspect comes from having a fresh, perfectly-dosed coffee you can enjoy in the company of The Lavazza machine project is now more than twenty other people, at home or at work, that’s quick and easy years old, but seems as though it was launched to prepare, and available in a wide range of flavours. yesterday. It is constantly revitalised by the desire to express creativity, shapes, colours and messages In the workplace, Lavazza coffee machines are where that often anticipate the contents of the design. The people meet up for a chat, reflecting the tradition of project is driven by imagination — always an essential Italian coffee — more than just a beverage, it is also requirement and favourite ingredient of Lavazza. a channel for interaction and a reflection of human values. Even sociologists have described the espresso Giuseppe Lavazza machine as the first real social network! Marketing Director Di che cosa stiamo parlando? What are we talking about?

Ventuno anni di macchine. Ogni cosa, ogni punto di questa galassia in piena attività, O 20 miliardi di caffè gustati sul posto di lavoro e a casa? si regge su un unico principio: Trentamila persone che lavorano a distribuire le “È il caffè che fa la differenza!” macchine o 5 aziende che le producono? Una differenza sedimentata nei 115 anni di storia di Diciannove modelli principali di piccoli elettrodomestici un’azienda che non si dedica ad altro: trasformare un per l’espresso fai da te con 211 varianti di accessori- frutto della natura in una bevanda che scenda bollente colori-funzioni disponibili o 12 architetti, ingegneri, nella tazza, obbedendo a quella complessa alchimia di designer e progettisti che hanno disegnato il tutto? densità, colore, sapore e aroma che in parole semplici Quasi tre milioni di macchine negli uffici e nelle case viene descritta come “un caffè all’italiana”. del mondo – di cui una regolarmente sul mercato da 20 anni - o 5 nuovi modelli sfornati negli ultimi mesi? Il caffè italiano per sua tradizione si divide in due grandi Ottantotto Paesi del globo terracqueo o 3 sistemi di filoni: quello che viene preparato in casa tramite una cialde? caffettiera, in genere di tipo moka (equivalente a circa il Nove sapori differenti sulla punta della lingua o una 65% dei consumi nazionali) e il caffè espresso che viene babele di lingue attorno a un caffè degustato da milioni servito al bar. di esseri umani? Espresso significa “fatto velocemente” e sta a indicare la velocità con cui il caffè sotto pressione viene estratto È una storia sola, fatta di tante piccole grandi storie. e servito in tazza. Sono ventuno anni di progetti, tecnologie e sistemi pensati da Lavazza per portare nei più variegati luoghi di lavoro e in ogni casa che lo desideri, il piacere di un vero espresso italiano.

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Twenty-one years of coffee machines. Or 20 billion drunk in homes and workplaces? Thirty thousand people busily distributing the machines, or the 5 companies that make them? The nineteen small home espresso machines models including 211 different colours, accessories and func- Every element of this bustling galaxy is based on the tions, or the 12 designers, engineers and technicians same principle: who created them? “It’s the coffee that makes the difference!” The almost three million machines found in homes This difference is rooted in the 115-year history of and offices around the world — of which 1 has been a company that has only ever dedicated itself to permanently on the market for 20 years, or the 5 new transforming a fruit of Nature into a piping hot beverage models released over the past few months? according to a complex alchemy of densities, colours, Eighty-eight countries in the world, or the 3 capsule flavours and aromas. In other words, coffee, “Italian systems? style”. The nine different flavours on the tip of the tongue, or a babel of languages around a coffee enjoyed by millions Italian coffee, by tradition, comes in two main varieties: of human beings? the kind that’s made at home using a coffee pot, usually a mocha coffee pot (this variety accounts for about This is a single story, with lots of small, but very 65% of national consumption), and the espresso coffee important parts. Twenty-one years of designs, served in cafes. technologies and systems created by Lavazza to bring Espresso means “made quickly”, and indicates the the pleasure of authentic Italian espresso into homes speed at which pressurised coffee is extracted and and workplaces everywhere. served in the cup. Di che cosa stiamo parlando? What are we talking about?

Qui vogliamo parlare di quello specifico espresso che In conclusione questo piccolo libro, inquadra da lontano Lavazza, grazie a un’innovazione industriale senza le tecnologie, i sistemi e le reti di vendita Lavazza eguali, a partire dalla seconda metà degli anni 80, ha che hanno generato il fenomeno socio-economico reso disponibile dapprima sui posti di lavoro, nelle dell’espresso fai da te, e si focalizzano sulle macchine metropolitane, nelle stazioni, negli aeroporti e infine dal che l’azienda, con l’ausilio di numerosi progettisti, ha 2007 anche reperibile nei supermercati. prodotto a partire dal 1989. È il “self made” espresso, estratto al momento in virtù Con quali occhi guarderemo queste piccole architetture di una serie di piccole macchine automatiche o manuali elettriche che accendendosi e scaldandosi “esprimono” e alle apposite cialde protette che rendono il caffè la magia di una bevanda corroborante? macinato e porzionato sempre fresco, integro, gustoso. Le guarderemo con gli occhi del design: quel linguaggio In particolare la storia che vi raccontiamo si concentra essenziale – come la verità e la natura – con cui sulle macchine per espresso che vengono usate nei riusciamo a leggere lo scorrere del tempo e il passare luoghi di lavoro e a casa, non prendendo quindi in delle mode, l’affacciarsi di una nuova tecnica e la considerazione le più voluminose macchine a cialda e nascita di un materiale, l’evoluzione dell’essere umano neppure i medi e grandi totem, denominati “vending e dei suoi strumenti. machines” che si trovano nelle grandi aziende, negli ospedali, nelle scuole e nei suddetti luoghi di transito.

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In this book, we want to talk about that special kind of espresso that Lavazza, thanks to its unparalleled industrial innovation, began to supply in the late 1980s. First, it came to workplaces, followed by underground This little book ends with an overview of the technologies, and mainline railway stations, airports and finally, in systems and sales networks Lavazza has used to 2007, began to appear on supermarket shelves. generate the socio-economic phenomenon of “self- This is “self-made” espresso, extracted just when made” espresso. It highlights the machines produced by you need it, thanks to a series of small automatic and Lavazza, with the aid of various designers, since 1989. manual machines and special protective capsules that How are we going to approach this miniature pieces keep the pre-portioned ground coffee fresh, intact and of electrical architecture that switch on and heat up to full of flavour. express the real magic of this intense beverage?

The story we are about to tell you revolves around the Through the eyes of design: a language as essential espresso machines used in homes and workplaces, not as truth or Nature itself, that allows us to interpret the the larger capsule machines nor the medium and large passage of time and the changing of fashions, the advent “totems” or vending machines found in large companies, of a new technology or the discovery of a material, the hospitals, schools and other public places. evolution of mankind and his tools. Gamma Macchine Range of machines

• Designer/Designer ◊ Produttore/Producer

EP distributore EP distributore EP distributore EP distributore BALCONCINO distributore 1x inox lifting BALCONCINO ecl VAPORIZZATORE ep 2100 ep matinée EL EVOLUZIONE ep 2302 ◊ Balzano • Savino Balzano ◊ Balzano • Savino Balzano • Mauro Zona • Savino Balzano • Pininfarina • Savino Balzano • Mauro Zona • Pininfarina 1989 ◊ Balzano 1990 ◊ Balzano ◊ Sgl ◊ Balzano ◊ Balzano/Axon/Sgl ◊ Balzano/Axon/Sgl ◊ Sgl ◊ Balzano/Axon/Sgl 1989 1991 1992 1992 1995 1995 1996 1997

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lb 1000 lb 2000 lb 800 el 3200 ep 800 lb guzzini LM extra LM guzzini ecl 101 EP 950 • Pininfarina • Pininfarina • Jürgen Seifert • Mauro Zona • Jürgen Seifert • Hiroshi Ono • Studio01 Design • Hiroshi Ono • MR&D • Maurizio Giordano ◊ Sgl ◊ ◊ Sgl ◊ Sgl ◊ Sgl /Axon ◊ Sgl ◊ Saeco ◊ Sgl ◊ Imper ◊ Brasilia 2003 2003 2004 2004 2006 2006 2007 2008 2008 2008

ep maxi 1050 DUAL ep maxi gold/silver ep 850 lb 2300 1050 dual LM premium lavazza in black (prototipo) LM piccina LM piccina lb 850 chiara ep 1800 • Mac Design • Pininfarina • MR&D • Studio01 Design • Pininfarina • MR&D • Elastico Disegno • Elastico Disegno • Enrico Azzimonti • Marco Merendi ◊ Tsann Kuen ◊ Saeco ◊ Imper ◊ Saeco ◊ Imper ◊ Imper ◊ Saeco ◊ Saeco ◊ Necta/Sgl ◊ Necta/Sgl 2008 2008 2009 2009 2009 2009 2009 2010 2010 2010 I valori del progetto macchine The values of Lavazza machine design

La prima domanda che ci si dovrebbe porre nel prendere della penisola, diventando l’azienda di riferimento nel in considerazione un progetto è molto semplice: che settore per varietà di gamma e canali distributivi. valori esprime? Il sistema è composto da: progettazione e produzione di macchine, produzione di cialde predosate, servizio Per raccontare la storia del progetto macchine ci di rifornimento delle cialde sul posto di lavoro (o sembra quindi utile porre subito in evidenza alcuni dei distribuzione delle cialde A Modo Mio, nei supermercati) valori che ha generato. Valori così evidenti e grandi, e nel suo insieme è una delle grandi innovazioni come i fiumi o le montagne, da essere spesso dati per industriali e commerciali generate dall’azienda scontati. torinese. Una realtà industriale “espressa” direttamente da Lavazza Il primo valore è l’innovazione, l’intuizione industriale. e che ha generato un indotto ancora più grande. Il secondo valore è il lavoro. Il terzo è il progetto, con l’implicita dinamica del design. Un indotto che è un mare di lavoro. Esteso sia all’interno Infine la durata nel tempo e il servizio. dell’Azienda, sia nell’Italia Intera, da dove gradualmente si va espandendo nelle principali aree del mondo. Negli anni 80 c’erano nuclei di materia e idee allo stato In Italia, a Gattinara, nel vercellese, è stata progettata gassoso disperse nell’Universo. Lavazza ha aggregato una nuova grande realtà industriale, interamente queste polveri di stelle (e di caffè!) e ne ha fatto un dedicata alla produzione delle cialde, dove trovano sistema solare. lavoro circa 460 persone fra dirigenti e maestranze. A Settimo Torinese, è stato creato lo specifico reparto Prima non esisteva, poi Lavazza, in vent’anni di intuizioni, Direzione Macchine (che nel 2010 confluirà nel nuovo ricerca, design e fatica ha reso il sistema dell’espresso edificio Lavazza Innovation Centre) dove operano circa tramite cialda uno dei volani economici più interessanti 35 fra ingegneri, tecnici e assistenti.

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The first question we have to ask when embarking on a of the most interesting economic phenomena in Italy. project is a simple one: what are its values? Lavazza is now the landmark in its sector in terms of the variety of its range and distribution channels. To tell the story of Lavazza’s machine design, it might The system consists of: the design and manufacture of be useful to start by describing some of the values it machines, the production of pre-dosed capsules, has generated. Like rivers or mountains, some of these supplying capsules to workplaces (and distributing values are so large, so obvious that the are often taken A Modo Mio capsules to supermarkets). Overall, the for granted. system represents one of the -based company’s greatest ever industrial and commercial innovations. The first is innovation: industrial intuition. This industrial reality is expressed directly by Lavazza The second is work. itself, and has generated an even larger network of The third is planning, which implies the design process downstream industries. itself. Then comes durability and service. These downstream suppliers have created a whole host of jobs, within the company itself, and in Italy as During the 1980s, this subject was nothing more than a whole. Operations are gradually expanding to other clouds of gaseous ideas floating through the Universe. main areas of the world. Lavazza shaped all this star dust (and coffee powder!) At Gattinara (near Vercelli), a major new factory has been into a complete solar system. planned, responsible purely for capsule production. Stabilimento delle cialde di Gattinara It provides jobs for around 460 people (managers and Before there was nothing. Lavazza, thanks to twenty in alcuni fotogrammi di Francesco Radino. factory floor workers). years of ideas, research, design and hard work, has Gattinara capsule factory, Settimo Torinese is the home of the new Machine transformed the capsule espresso machine into one in various shots by Francesco Radino. Division (to be incorporated into the new Lavazza I valori del progetto macchine The values of Lavazza machine design

Nel mondo lavorano 3.000 distributori, sparsi in quasi Siamo così giunti al valore del progetto che dalle prime 90 paesi, per una stima di circa 30.000 persone coinvolte macchine disegnate da Savino Balzano, passando per nell’attività di distribuzione e servizio. le pietre miliari poste da Pininfarina arriva alla A Modo Senza dimenticare il valore indiretto e parziale, ma non Mio, disegnata da Studio01 Design, per dischiudersi nei trascurabile, delle persone impiegate nelle 5 aziende progetti attuali a cui stanno lavorando diversi architetti italiane di cui Lavazza si serve per produrre i diversi e designer, italiani e non, della nuova generazione. Un modelli di macchine distribuiti! firmamento di piccole e grandi stelle, supportato da esperti di CMF (colori, materiali, finiture) da specialisti Per finire con tutti noi lavoratori del design, della dell’interface design, da prototipisti e ingegneri. comunicazione, del packaging, della fotografia che con ricerche, disegni, parole, immagini, accompagniamo Un progetto di design integrato, a tratti caotico ed le macchine nel loro tragitto vivente dalla fabbrica alle entusiasmante, come succede in tutte le fasi innovative, mani di chi poi si farà un perfetto espresso in santa dove le nuove esigenze si accavallano in tempi brevi e al pace! cui interno, come vedremo, brillano alcuni modelli che per estetica, soluzioni, tempestività, forza o simpatia si A confermare il valore socio economico del settore staccano dagli altri e marcano col loro segno un’epoca, è uscito nell’autunno 2009 un interessante libro di una tecnologia, un canale distributivo. Antonio Barbangelo intitolato “Pausa Caffè. Il grande Espresso Point. Il grande espresso per piccoli ambienti. Campagna pubblicitaria Campagna pubblicitaria business della distribuzione automatica”, un testo di Armando Testa, 1995. di Armando Testa, 1999. E grazie al design, spesso non firmato e mai urlato, ricco di ragionamenti e di cifre, che aiuta a ricostruire unito alla sapienza tecnica e costruttiva, le macchine Espresso Point The great espresso for small environments. e capire sia i mutamenti comportamentali sia le nuove Advertising campaign Advertising campaign Lavazza hanno manifestato negli anni un valore sempre 1 tecnologie che “alimentano” questi nuovi bisogni. by Armando Testa, 1995. by Armando Testa, 1999. più raro: la durata nel tempo.

16 17 book confirms the socio-economic value of the coffee Innovation Centre in 2010). The division provides jobs for machine industry. around 35 people (engineers, technicians and support It is packed with facts and figures that give an insight staff). into the behavioural changes and new technologies that are driving these new demands.1 Worldwide, there are 3,000 distributors scattered over almost 90 countries. It is estimated that around This brings us to the value of planning. From the early 30,000 people are involved in distribution and service machines designed by Savino Balzano, through to the operations. milestones laid by Pininfarina, to A Modo Mio styled by We must not forget the indirect (but nevertheless Studio01 Design, and the actual projects that are important) value of the people employed by the 5 Italian currently keeping a whole team of young international companies Lavazza relies on to make the various designers hard at work, the projects represent a models of its coffee machines. constellation of stars, small and large, supported by CMF (colours, materials, finishes), design interface Last but not least, there are all of us involved in design, experts, prototypers and engineers. advertising, packaging and photography, the people whose studies, drawings, texts and pictures accompany In this integrated design project, chaotic and exciting the machines as they travel from the factory into the 1_Antonio Barbangelo, Pausa Caffè. by turns (as with any phase of innovation, when new hands of the customer who can then sit down to enjoy a Il grande business Espresso & Cappuccino, a casa tua. demands accumulate at rapid speed), there are several della distribuzione automatica, Campagna pubblicitaria perfect espresso in peace and quiet. Egea, Milano, 2009. di Armando Testa, 2000. models that shine more brightly than the others. Perhaps because of their look, technological charac- Autumn 2009 saw the release of an interesting book 1 _ Antonio Barbangelo, Pausa Caffè. Espresso & Cappuccino, teristics, good timing, strength or individual appeal, Il grande business in the comfort of your own home. by Antonio Barbangelo. Entitled “Pausa Caffè. Il della distribuzione automatica, Advertising campaign they stand out from the others and characterise a point grande business della distribuzione automatica”, the Egea, Milan, 2009. by Armando Testa, 2000. in time, a specific technology or a form of distribution. I valori del progetto macchine The values of Lavazza machine design

Il modello che oggi si chiama Matinée, evoluzione di Dal 1990 a oggi abbiamo cambiato mediamente e modelli del 1989, è stata la prima macchina a cialde a buttato in una problematica spazzatura 6 computer, essere installata sui TGV e Eurostar italiani e ancora oggi 15 telefoni cablati, cordless o cellulari, 5 televisori e la si trova inossidabile e attiva nei più svariati contesti. altrettanti riproduttori del suono, 4 automobili, 3 cucine La Espresso Point di Pininfarina continua a funzionare elettriche o a gas con annesso forno, 2 o 3 lavatrici. così bene e a essere così richiesta da rimandare nel La Matinée è ancora lì, fa il caffè anche di sera. tempo la sua sostituzione. Se si rompe, telefonate, vengono, la riparano, ve la Di fatto, a parte 3 o 4 modelli secondari, la maggior parte riportano. delle macchine progettate sono ancora in produzione Si chiama servizio. Ma è qualcosa di più. e, nota di merito, la maggior parte di esse è ancora in L’azienda è grande, eppure ha nome e indirizzo, non si funzione. cela dietro marchi di fantasia e azionisti fantasma. Porta Se pensiamo che all’uscita dalla grande crisi del 1929 il nome di una Famiglia torinese e italiana che la governa l’industria americana sosteneva che: “L’affezione del da 115 anni e quattro generazioni, con responsabilità e pubblico per un oggetto va stroncata con una deliberata con fierezza. Tutti sanno dove si trova Lavazza e con un programmazione della sua obsolescenza, o di carattere po’ di pazienza si può anche venire a visitarla. formale – ecco l’intervento del designer – o di durata tecnica, per garantire la sopravvivenza dell’istituto industriale stesso”2, ci possiamo rendere conto di quanto coscienziosa, per certi versi genuinamente piemontese e contadina - ovvero di chi per rispetto della terra non Lavazza BLUE. Campagna pubblicitaria butta via una cosa che ancora va bene - sia la cultura di Armando Testa, 2005. industriale di questa azienda. Lavazza BLUE. Advertising campaign by Armando Testa, 2005. 18 19

the concept of industry itself can be guaranteed”2: this gives us some idea of Lavazza’s conscientious approach to It is thanks to the thorough, understated design, industry, an approach that from certain angles is typical technical and manufacturing capabilities of Lavazza, of rural Piedmont: don’t throw something away if it still that the company’s machines have achieved a value that works properly, out of respect for the environment. is becoming increasingly rare: durability. The model now known as Matinée, an evolution of Since 1990, we have all thrown away, on average, 6 the 1989 models, was the first capsule machine to be computers, 15 telephones (with or without cords, or installed on TGVs and high speed trains in Italy. Even mobiles), 5 TVs and the same number of speakers, 4 today, it is still working, rust-free, in a whole range of cars, 3 electrical or gas cookers and ovens, and 2 or 3 environments. washing machines. The Pininfarina Espresso Point still works so well and The Matinée is still there, making coffee, even in the is so much in demand that plans to replace it have been evening. put on hold. If it breaks down, just call, the technicians will come Apart from 3 or 4 secondary models, most of the out, they’ll repair your old machine and bring it back. machines designed by Lavazza are still in production. It’s called service, but it’s not as simple as that. Even more importantly, most of them are still working Lavazza is a big company. But it still has a name and today. address. It doesn’t hide behind invented names and 2_Maria Cristina Tonelli Michali, A Modo Mio. Just think, that in the aftermath of the great 1929 L’avventura dell’innovazione, Campagna pubblicitaria phantom shareholders. It bears the name of a Family Depression, American industrialists believed that “The Alinea, Firenze, 2003. di Armando Testa, 2009. from Turin that has run the company for 115 years and public’s affection for a product should be eliminated by four generations, with great pride and responsibility. 2 _ Maria Cristina Tonelli Michali, A Modo Mio deliberately planning its obsolescence, either of its shape — L’avventura dell’innovazione, Advertising campaign Everyone knows where to find Lavazza. If you’re willing that’s where designers come in —or its technical life, so that Alinea, Florence, 2003. by Armando Testa, 2009. to wait a while, you can even come for a visit! Il buon giorno si vede dal Mattino Well begun is half done!

Adesso entriamo nel vivo. Questo primo “distributore” per l’azienda ha l’identico Passiamo alla storia! valore della prima monetina di Paperon de’ Paperoni! E al design. La sigla stessa riportata sul fronte macchina 1x, dove x è segno moltiplicatore e non di mistero, sembra La storia delle macchine a cialda Lavazza prende il via sancirne la valenza originaria di Numero 1. in maniera fluida e indefinita, come ogni galassia che si La macchina è un cubo primordiale ma ha quel che rispetti, negli anni 80. basta a fare un buon caffè. Risponde ai criteri della Il percorso è ormai storicizzato e viene riportato nel poesia classica: libro di Barbangelo, citato in precedenza, in un capitolo “Chi è bello è bello da vedere, e basta. intitolato “La capsula Lavazza entra in Orbita”: Ma chi è buono sarà subito bello”.4 “Il ‘big bang’ del mercato OCS (Office Coffee Service) avviene con la nascita della Uno Per, la prima macchinetta Infatti la sua semplicità è tale da ricordarci i computer a monodose a capsula, nel 1983. Aveva una meccanica lei coevi, i Commodore o gli IBM, quelli con la scrittura a molto affidabile e veniva prodotta in un unico modello pixel verdi, che si rifletteva nei nostri occhi conferendoci dall’omonima società di Gattinara (Vercelli), guidata da uno sguardo da marziani. Edoardo Macchi, Adriano Foglia e Franco Pavero. …Nel 1989 Lavazza, volendo entrare definitivamente nel La 1x è il design del minimo: scatola economica per settore della distribuzione automatica, rileva la Uno Per, che contenere tecnologia, lo stesso principio che da 50 anni rilancia sul mercato nazionale e poi su quello europeo. viene applicato alle macchine lavatrici. Successivamente Lavazza con una divisione specifica per il Ancora oggi 10 di queste macchine sono in attività vending, guidata da Michele Motterlini, colloca sul mercato e i proprietari ne sono così soddisfatti che chiedono il sistema Espresso Point, che diventerà il marchio della a Lavazza di mantenere in vita il servizio ricambi e macchina OCS (con capsula) del gigante italiano del caffè.”3 assistenza!

20 Savino Balzano, 21 imprenditore, progettista e aviatore.

Savino Balzano, businessman, designer Now let’s get down to detail. and aviator. Through a specific vending division led by Michele Motterlini, It’s time for a bit of history, Lavazza then launched the Espresso Point system which and design. later became the brand of the Italian coffee giant’s OCS capsule machine.”3 Like any galaxy worthy of the name, the story of Lavazza and its capsule machines had fluid, indistinct Lavazza’s first “distributor” had the same value as the beginnings, back in the 1980s. first coin of Scrooge McDuck! Barbangelo’s book (mentioned above) chronicles the Even the logo on the front of the 1x machine — where x story in a chapter entitled “The Lavazza capsule goes indicates a multiplier rather than a mystery — seems to into orbit”: validate the original value of the number 1. “The big bang in the OCS (Office Coffee Service) market The machine is a basic cube shape, but has everything took place in 1983, with the birth of Uno Per, the first 3_Antonio Barbangelo, Op. Cit. you need to make a good coffee, reflecting the classic single-dose capsule machine. Its mechanical system was lines: 3 _ Antonio Barbangelo, Op. Cit. highly reliable, and only a single model was produced by the “If you’re beautiful you’re beautiful, and that’s all. company (also named Uno Per) based in Gattinara (Vercelli) But if you’re good, you’re instantly beautiful”.4 4_ Saffo “Il bello e il buono”, and led by Edoardo Macchi, Adriano Foglia and Franco Pavero. in Filippo Maria Pontani (a c. di), … In 1989 Lavazza wanted to establish itself firmly in the I lirici greci, Einaudi, Torino, 1969. Its simplicity reminds us of the computers of that era automatic distribution market, and took over Uno Per which — the Commodores and IBMs — with their green pixels 4 _ Saffo “Il bello e il buono”, was re-launched, first in Italy and then on the European in Filippo Maria Pontani (a c. di), that used to reflect in our eyes making us look like market. I lirici greci, Einaudi, Turin, 1969. Martians. 1989 Il buon giorno si vede dal Mattino distributore 1x Well begun is half done! La prima macchina monodose a capsula, prodotta nel 1983 dalla Uno Per di Gattinara e acquisita da Lavazza nel 1989.

Con l’acquisizione della Uno Per la Distribuzione The first single-dose capsule machine produced in 1983 Automatica diventa così, dopo l’Alimentare e i Pubblici by Uno Per (Gattinara), Esercizi, la terza area di business dell’azienda. acquired by Lavazza in 1989.

In contemporanea entra in scena il primo protagonista: Savino Balzano. Inventore, genio della meccanica, comandante aeronautico, aviatore, imprenditore, Savino Balzano, morto nel 2007, rientra in quella categorie di persone che con la loro intraprendenza hanno fatto grande l’Italia nel dopoguerra. Nel cyberspazio ancor fluttuano tracce e leggende a lui riconducibili, come il brevetto per la macchina pela-ananassi!5

Fondatore della Balzano srl, il Signor Savino è, assieme all’architetto Marco Zanuso, il padre della caffettiera Carmencita, da lui prodotta a partire dal 1979 in uno dei due stabilimenti Balzano, quello di Settimo Torinese. Anche la produzione delle macchine 1x viene quindi affidata alla capacità produttiva del medesimo stabilimento ed è lì che già nel 1989 l’estro di Savino Balzano genera la prima macchina 100% Lavazza: denominata appunto Lavazza Espresso Point e

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The 1x is design of the minimum: an inexpensive, basic box with technology inside: the same principle that has been applied to washing machines for 50 years. 10 of these machines are still working today, and their owners are so pleased they’ve asked Lavazza to keep the parts and service department open!

With the acquisition of Uno Per, Vending became Lavazza’s third largest division, after Retail and Ho.Re. Ca.

This is when our first protagonist, Savino Balzano, enters the stage. An inventor, mechanical genius, air force commander, aviator and businessman, Savino Balzano (who died in 2007), was one of those people whose drive and enterprise helped Italy become great again after World 5_ Savino Balzano US Patent 4690047 War Two. Anecdotes and myths about Balzano — such Tool for peeling and coring pineapples and the like. as the patent for a pineapple-peeling machine — can Per i riferimenti/For references: still be found in cyberspace today!5 www.patentstorm.us/patents/4690047/claims.html 1989 Il buon giorno si vede dal Mattino EP distributore Inox Well begun is half done! Disegnata da Savino Balzano, è detta “Distributore dal tasto rosso”, per via del tasto di accensione che la caratterizza.

contraddistinta nei primi anni dal nome generico di Designed by Savino Balzano, it was known as the “Distributore” per poi prendere quello definitivo e “red button machine”, francofono di Matinée. because of its distinctive on/off switch.

Questa macchina merita una riflessione. La prima versione del 1989, evoluzione estetica della 1x di cui manteneva le performance, è la cosiddetta “Distributore dal tasto rosso”: un parallelepipedo dagli spigoli arrotondati, con un erogatore frontale e un tasto rosso di accensione.

Nel 1991 Savino Balzano proporrà la versione cosiddetta a “Balconcino”, caratterizzata dalla ringhiera della “terrazza” scaldatazze e dalla maniglieria in acciao inox lucidato e dorato. Nei luoghi di lavoro l’oro regala faville di luce e l’acciaio delle pareti laterali è così liscio che ci si può specchiare. Si capisce che a pensarla e realizzarla è stato un adepto di Vulcano, un principe della metallurgia applicata, perché sprigiona una forza tale da farcela sembrare solida, potente, indistruttibile.

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Savino was the founder of Balzano srl, and together with Marco Zanuso created of the Carmencita coffee pot, which he started producing at Settimo Torinese, one of Balzano’s two factories, in 1979. Production of the 1x machine was also entrusted to the same factory, and it was there that Balzano’s creative talents led to the first 100%-Lavazza machine being produced in 1989. Named the Lavazza Espresso Point, in the early years it was known under the generic name “Distributore” before it received its final baptism, the French-sounding Matinée.

This machine deserves a special mention. The look of the first version, produced in 1989, was based on the 1x, and it had the same performance. It was known as the “red button distributor”: a parallelepiped with rounded corners, a frontal dispenser and a red La versione del “on” button. Distributore Espresso Point con il balconcino dorato.

In 1991 Savino Balzano presented the “Balconcino” Espresso Point version, with its characteristic “balcony” used as a cup- with gold-plated balcony. 1995 Il buon giorno si vede dal Mattino ep matinée Well begun is half done! Matinée è la versione elettronica sviluppata dal 1995 al 1998, ultimo restyling del Distributore di Savino Balzano.

Matinée was the electronic version Due anni dopo la macchina diventa la Espresso Point developed between 1995 and 1998, “Balconcino con Vaporizzatore”, monta una nuova the final restyling of Balzano’s Distributor. caldaia in grado di erogare acqua calda ed è dotata di lancia termica per fare il vapore. Qualche anno dopo arriverà la versione “elettronica”, con interfaccia a tastiera sul frontalino e i dosatori automatici che vanno incontro al gusto del pubblico internazionale, attratto da un caffè meno a cui si aggiunge la possibilità di fare un bel cappuccino. Oramai si chiama Matinée, forse licenza poetica che richiama il desiderio del caffè più amato, quello del mattino o forse in onore delle ferrovie francesi che alla fine degli anni 90 la installano a bordo dei TGV . Supposizioni che hanno un loro fondamento… anche se la motivazione più realistica sulla scelta del nome la scopriremo solo fra poche pagine.

Così dopo 5 restyling l’ultima Matinée, del 1998 non si discosta molto dalla prima ed è immediatamente riconoscibile al primo sguardo. Nuda, forte, sobria, resistente, meccanica e celeste. Sarebbe piaciuta a Marinetti e forse anche al primo Sottsass, quello dell’Olivetti, perché ha la forza del metallo ceruleo, l’onestà dell’industria pulita, la 26 27

warmer, and polished steel, gold-plated handles. The gold added a sparkle to the workplace, while the steel on the side walls was so smooth you could see your reflection in it. It emits a solid, powerful, indestructible force and looks as though it was created by an apprentice of Vulcan, that prince of applied metallurgy.

Two years later the machine became the Espresso Point Balconcino con Vaporizzatore, boasting a brand-new boiler that dispensed hot water, complete with steam spout. A few years later the “electronic” version arrived, with a keypad on the front and automatic dosers to cater for the international market that wanted a machine that made good cappuccino and an espresso that was less intense. It was now called the Matinée, perhaps a bit of poetic licence referring to the desire for the best coffee of the day — the first one of the morning. Or perhaps it was a reference to the French railways who installed the La Espresso Point Distributore Balconcino machine on their TGVs in the late 1990s. a cui è stato aggiunto il vaporizzatore. This might just be speculation, but it has some The Espresso Point Distributore Balconcino foundation, even though the most likely reason for the with steam spout attachment. Il buon giorno si vede dal Mattino Well begun is half done!

brillantezza dell’oro nell’oscurità. La sua vita lavorativa è interamente legata alla Lavazza. Anzi si può dire che abbia iniziato a Caffè nero, caffè forte, Lavazza oro, Matinée! lavorarci prima ancora di metterci piede, come lui stesso ci racconta: “Nel 1989 stavo finendo il mio corso di studi al Politecnico di Milano con una tesi su un progetto Il progetto EP Inox/Matinée è anche quello con cui si che proprio in quel periodo era in attuazione: ovvero il trasferimento dell’impianto di produzione afferma il primo sistema a cialda prodotto in azienda, lo della Balzano da Settimo Torinese al nuovo stabilimento di Rondissone. Mi sono laureato nel 1990 standard Espresso Point, come certifica la scritta sotto e grazie anche alla tesi il primo febbraio 1991 sono stato assunto dalla Lavazza, dove ho iniziato il marchio, che in due parole leggibili in tutto il mondo ben presto a occuparmi di temi relativi alle macchine e dove ho avuto modo di lavorare con Savino sintetizza esattamente di cosa si tratta: un punto, in Balzano, persona dotata di grandi capacità tecniche e progettuali. Con lui, nello stabilimento di ufficio e nei luoghi di lavoro, in cui preparasi da soli un Rondissone, ho seguito tutte le fasi delle prime macchine espresso, dalla EP Inox alla ‘Balconcino’, vero espresso italiano. che nella versione elettronica venne poi chiamata Matinée. In merito ricordo che lui la volle chiamare così perché con l’introduzione del dosatore elettronico, su un sistema che già forniva Nel frattempo un accordo fra le due società porta nel vapore e acqua calda, questa macchina era la prima a riunire in una dimensione contenuta le funzioni 1992 all’acquisizione della Balzano srl da parte di utili a servire una colazione completa: caffè, cappuccino, ma anche tè e bevande Lavazza spa e nasce la volontà di costruire una fabbrica calde. Questa varietà di servizio in una macchina così piccola (larga meno di 25 cm!) per l’epoca nuova per ospitare la produzione delle macchine. era un’innovazione straordinaria. Inoltre il signor Savino aveva sviluppato negli anni una linea di casalinghi in metallo per il settore alberghiero di lusso e credo che avesse pensato un nome a esso Per farci guidare in questa ventennale girandola di collegato.“ progetti, a cui hanno preso parte decine di persone, alcune delle quali oggi non facili da rintracciare, abbiamo chiesto lumi a colui che nonostante l’età ancora relativamente giovane è ormai la memoria storica delle macchine: l’ingegnere Alberto Fantinato, a capo della Direzione Macchine.

28 29 choice of name will be revealed on the following pages...

After 5 restyles, the last Matinée machine, made in 1998 was not so different from the first, and was still instantly the machines. recognisable. To guide us through this twenty-year whirlwind of projects involving dozens of people, some Stark, strong, solemn, resistant, mechanical and of whom have been hard to trace, we asked someone who despite his relatively young age celestial. It would have found favour with Marinetti and is a mine of historical information about Lavazza coffee machines: the engineer Alberto perhaps even early Sottsass (from the Olivetti era), with Fantinato, head of the Machinery Division. its cerulean metal, fresh, clean industrial look and the He has been at Lavazza all his working life. You could almost say that he began working gold-plating that glowed in the dark. there even before he set foot inside the factory, as he himself describes: Strong, black, Lavazza coffee: Matinée! “In 1989 I was finishing my degree at Milan Polytechnic, with a dissertation on a project that was taking shape just at that time: the transfer of the Balzano factory from Settimo Torinese to the The EP Inox / Matinée design was also the machine that new plant at Rondissone. I graduated in 1990 and, partly thanks to my dissertation, on 1 February established Lavazza’s first capsule system, the Espresso 1991 I got a job at Lavazza, where I quickly became involved in machine production and began Point standard, as certified by the two words underneath working with Savino Balzano, a man with great technical and design skills. Working with him at the the brand name, universally comprehensible, that Rondissone factory, I followed every stage of the first espresso machines, from the EP Inox to summarise exactly what the machine is: a place where the ‘Balconcino’, the electronic version of which was then known as the Matinée. I remember he you can get your own Italian espresso, at home or at wanted to call it the Matinée because the introduction of an electronic doser on a system that work. already supplied steam and hot water made the machine the first to incorporate everything you needed for a complete breakfast: coffee, cappuccino, latte macchiato but also tea and other hot Meanwhile, an agreement between the two companies drinks. The variety of service on such a small machine (less than 25 cm wide) was an incredible led to Balzano srl being acquired by Lavazza spa in innovation at that time. Savino had also developed a range of metal domestic appliances to be 1992, and the plans to build a new factory to produce used for luxury hotels, and I think he had wanted a name that was related to that.” La L Maiuscola ecl 1992 The “Big L” La Espresso e Cappuccino Lavazza, ECL, disegnata da Mauro Zona, con la caratteristica forma a “L” che riprende l’iniziale del marchio. Il secondo astro della costellazione viene disegnato nel The ECL (Espresso e Cappuccino Lavazza), designed by Mauro Zona, 1992 dall’ingegnere Mauro Zona, consulente esterno with its characteristic L dell’azienda di piccoli elettrodomestici SGL. shape that imitates the first letter Denominata Espresso e Cappuccino Lavazza, ECL, of the brand name. ha nella sigla e nella forma a lettera maiuscola L un chiaro riferimento alla marca. Di colore bianco, come nella tradizione dei piccoli elettrodomestici da cucina, la ECL funziona con un’innovativa capsula bidose ed è quindi provvista di beccuccio erogatore in grado di servire, due caffè in simultanea. Alla sua uscita la macchina viene data in esclusiva a un unico distributore (la NIMS di Padova). Il colore e le due tazzine piene in contemporanea rivelano l’intento di rivolgersi alla famiglia e di esplorare il target domestico. Il suo progetto assolve uno degli aspetti fondamentali dell’attuale mondo: quello della riconoscibilità. Con il suo corpo slanciato, le sue colorazioni mono-tono, bianco, grigio metallizzato, antracite e il suo aspetto di puro design industriale non appariscente e operativo, la ECL/EL si distingue a cento metri e la vox populi in quella grande “L” vede un mitico scarpone da sci!

30 31 The second star in our constellation was designed in 1992 by Mauro Zona, an external design consultant from SGL, a company that produced small domestic appliances. Named the ECL (Espresso e Cappuccino Lavazza), the logo and capital L incorporate a clear reference to the brand. The ECL was white, according to the tradition of small kitchen appliances. It used a new bi-dose capsule system and had a double dispensing head that could brew two coffees at the same time. After its launch, the machine was entrusted to a single distributor (NIMS of Padua). The colour, and the fact it could make two coffees at the time, were clear indicators that the machine was targeted at families and the household market. Its highly distinctive design was completely detached from one of the basic characteristics of today’s oversized world, where abundance, exaggeration, banality and imitations abound. With its slender shape, monotone colour scheme (white, metallic grey and anthracite) and its austere, functional industrial design, the ECL/EL stood out a mile away, and was popularly referred to as a ski boot (thanks to the distinctive L shape). 1996 La L Maiuscola EL evoluzione The “Big L” La Espresso Lavazza, EL, denominata Evoluzione, disegnata da Mauro Zona.

The EL (Espresso Lavazza), Volume contenuto, semplicità d’uso e instancabile known as Evoluzione, efficacia ne sono i punti di forza. Nel tempo la famiglia si designed by Mauro Zona. è arricchita della versione monodose, Epresso Lavazza, EL, uscita nel 1995 a cui fa seguito l’anno dopo la EL 3100, denominata Evoluzione. Tra varianti destinate ai mercati esteri, modelli con maxi serbatoio e un modello speciale solo per la Svizzera in tutto si registrano ben 13 versioni e la storia progettuale si chiude con l’ultima nata nel 2004, la EL 3200, rinnovata nel look con una nuova verniciatura metallizzata, e migliorata nell’efficienza, con un nuovo dispositivo di filtraggio acqua integrato. Il progetto si evolve quindi durante 11 anni di restyling, implementazioni, modifiche e produzioni. Così da 18 anni, incurante delle mode, l’amata ECL/EL, che gli umani chiamano “vecchio scarpone”, continua a camminare per gli uffici, le case e gli interni della In basso, la EL Evoluzione, Terra e il 60% delle macchine installate sono ancora in fotografata da Marino Ramazzotti allo Spazio Rossana Orlandi. servizio. Milano, Fuori Salone 2008. A noi piace ricordarla nel giardino dello Spazio Rossana Orlandi a Milano, durante la Settimana del Design, dove The EL Evoluzione, photographed by Marino Ramazzotti all’aperto, su un tavolo povero ma imbandito di leccornie, at the Rossana Orlandi Space. estrae instancabile giuste dosi di caffè bollente. Milan, Fuori Salone 2008.

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Its strengths were its compact size, ease of use and tireless efficiency. Over time, the series expanded to include a single-dose version, the Espresso Lavazza EL, produced in 1995. A year later it was joined by the EL 3100, known as Evoluzione. Including the variations produced for foreign markets, large-tank models and a special machine produced exclusively for Switzerland, no fewer than 13 versions were created. The last design in the series was the EL 3200, launched in 2004, which had a new metallic finish, improved efficiency and an integrated water filter system. The project evolved over 11 years, amid restyles, launches, modifications and production runs. The popular ECL and EL, referred to affectionately as the “old ski boot”, has plodded on steadily in offices, homes and other public places. 60% of the machines installed are still in service today, regardless of changing fashions. We like to think of it in the gardens of the Rossana Orlandi Space during Milan Design Week, where it stood outside on a humble table groaning with delicious food, producing cup after cup of perfect, piping hot coffee. Pininfarina. Espresso, punto e a capo ep 2100 1995 Pininfarina. Espresso, pure and simple La prima versione riconoscibile dalla firma del designer al centro.

The first version to be recognised by the designer’s name in the centre. Se giri il mondo, parli di design, dici Pininfarina, tutti capiscono. E per capire ancora meglio bisogna andare a casa loro. Le automobili, i treni, gli arredi e gli oggetti disegnati in Pininfarina da tre generazioni di progettisti ed esposti nel loro show room sono di tale impatto, varietà e complessità che da soli equivalgono a un museo di storia del design.

Uno dei prodotti di maggior successo di Pininfarina è senza dubbio la Lavazza Espresso Point, prodotta da 15 anni in 3 versioni principali di cui oltre il 90% ancora in funzione. All’interno del grande team Pininfarina la divisione che si occupa di progettare oggetti e ambienti non riferiti ai mezzi di trasporto si chiama Pininfarina Extra, occupa circa 20 persone e negli anni, come vedremo, ha avviato una stretta collaborazione con Lavazza, disegnando e ridisegnando più macchine, dalle Espresso Point, alla lunga serie di Lavazza BLUE, sino all’ultima Lavazza in Black.

Per ricostruire questo particolare rapporto progettuale, insieme con Alberto Fantinato, nostra guida alle macchine o “macchina” guida di questo percorso, abbiamo rivolto alcune domande all’ingegnere Paolo Pininfarina, presidente dell’azienda.

34 Wherever you go in the world, if you’re talking design, Schizzi originali di Pininfarina. 35 mention Pininfarina and everyone understands. To get an Original sketches by Pininfarina. even clearer picture, you need to visit Pininfarina in person. The cars, trains, furniture and other objects designed by Pininfarina over three generations and displayed at their show room have an impact, variety and complexity that you’ll only find in a museum of design history.

One of Pininfarina’s most successful products is without a doubt the Lavazza Espresso Point. First produced over 15 years ago, there are 3 basic versions of the machine, 90% of which are still in operation today. Within the great Pininfarina team, the division responsible for designing non-transport products and environments is known as Pininfarina Extra. The division employs around 20 people and over the years has formed a close working relationship with Lavazza, by designing and re-designing several machines from the Espresso Points through to the long Lavazza BLUE series and the most recent Lavazza in Black.

To reconstruct this very special design relationship, together with our personal machine guide, Alberto Fantinato, we conducted a brief interview with the company’s chairman, Paolo Pininfarina. 1997 Pininfarina. Espresso, punto e a capo ep 2302 Pininfarina. Espresso, pure and simple L’ultima variante della macchina, dotata di microprocessore.

The last variation of the machine, complete with microprocessor. Come è nato il rapporto con Lavazza?

“Dal 1993 è passato parecchio tempo per cui non ricordo esattamente, ma posso dire che le aziende sono state messe in contatto da un amico comune.”

Perché secondo lei la Espresso Point 2100 da voi firmata è di fatto diventata un’icona nel mondo della distribuzione automatica di caffè in cialda?

“Questa macchina può effettivamente definirsi iconica. Il primo modello di macchina distributrice a cialde Lavazza era in effetti molto minimale dal punto di vista del design. Era un prodotto quasi senza design: un monolite metallico la cui estetica era dettata in modo iper-minimalista dalla sola funzionalità. Il passaggio alla plastica ci ha consentito di sviluppare proposte di colori e trattamenti innovativi (blu e grigio, lucido e opaco) ma mi sento di dire che l’elemento ispiratore sia stato la ricerca del giusto compromesso tra rigore architettonico e funzionalità amichevole. In questo senso la prima Espresso Point di nostro design, presentata nel 1995, rappresenta in modo corretto il design Pininfarina in termini di innovazione, eleganza ed essenzialità, ma anche e soprattutto l’immagine Lavazza in termini di solidità, versatilità, trasversalità e approccio ‘friendly’ al consumatore.” 36 37

How did your partnership with Lavazza come about? “1993 was a long time ago so I can’t remember exactly, but I can say that the two companies were put in touch by a mutual friend.”

Why do you think the Espresso Point 2100 has become an icon in the field of automatic capsule coffee distribution? “I think iconic is a good way to describe the machine. Lavazza’s first capsule distribution system had an extremely minimalist design. In fact it had almost no design: it was a metal block whose ultra-minimalist look was dictated by its functionality. The changeover to plastic allowed us to develop new colours and finishes (blue, green, polished and matte) but I can say that the real inspiration behind the project was the search for the right compromise between rigorous design and approachable functionality. In this sense the first Espresso Point we designed, presented in 1995, was the perfect embodiment of the art of Pininfarina, in terms of innovation, sophistication and simplicity. But most importantly, it represented Lavazza’s image in terms of its solid, transverse and consumer-friendly approach.” Pininfarina. Espresso, punto e a capo Pininfarina. Espresso, pure and simple

visto essere realizzato in serie: la parte laterale trasparente che Quale è il fattore vincente di un rapporto di lavoro che va consente di visualizzare immediatamente il livello dell’acqua.” avanti da 17 anni? L’ultimo vostro progetto è una macchina grintosa e “Come molte altre collaborazioni di successo di termine affascinante, una perla nera che sembra ambientata nella sviluppate dalla Pininfarina (Ferrari e Snaidero a titolo di esempio) serie “Star Wars”! la linfa vitale è stata garantita dalla continua ricerca di elementi innovativi del design, pur nel rispetto dei connotati e della “Come tutti i progetti di successo, Lavazza BLUE Pininfarina ha una tradizione dei nostri partner.” grande vitalità ed è in continua evoluzione. Il modello ‘in Black’ esprime dei valori allineati a prodotti di tendenza nel mondo dei Con quale spirito o filo conduttore avete affrontato nel tempo giovani e della comunicazione. È quindi dimostrato che un prodotto progetti di macchine diverse per sistema di cialde e per dal design classico ed equilibrato può essere facilmente declinato posizionamento? in uno attuale e contemporaneo. E parlare di “declinazione” è per certi aspetti riduttivo perché ‘in Black’ è a tutti gli effetti un nuovo “Senza entrare nel dettaglio tecnico, è l’estetica che parla un prodotto di questa ormai consolidata collaborazione.” linguaggio semplice ed evidente: EP 2100 e macchine BLUE non hanno niente in comune ma sono evidentemente entrambe due La Espresso Point è una grande architettura in piccolo. macchine pensate da Pininfarina per Lavazza. Quindi Lavazza BLUE è Definita dallo stesso Pininfarina, al momento della un corretto mix di innovazione e continuità. presentazione nel 1995: “La porta di ingresso nel mondo del Da utente quotidiano della macchina ne apprezzo particolarmente caffè”. Modelli, mock up e disegni la semplicità intesa come interfaccia facile con l’utente. di Pininfarina Extra indicativi Il mio incontro con questa macchina risale al 1996, quando Per esempio, sono particolarmente affezionato a un dettaglio che del percorso progettuale mi venne chiesto di commentarla sul Magazine di “INTERNI”, personalmente proposi sin dall’inizio del progetto e che ho poi che hanno portato all’Espresso Point 2100.

38 Models, mock-ups and drawings 39 by Pininfarina Extra, Your latest project is a very striking, tough-looking illustrating the design process that led to the Espresso Point 2100. machine that almost looks like it could be part of a What’s the key to the success of a working relationship “Star Wars” set! that has lasted 17 years? “Like many of Pininfarina’s other successful long-term “Like all successful projects, Lavazza BLUE Pininfarina partnerships (with Ferrari and Snaidero for example), the exudes great vitality and is in constant evolution. ‘In Black’ essence of this one is the constant quest for innovative expresses the values of new products targeted at the design that reflects the characteristics and traditions of our young, tech-savvy generation. It is proof that a product partners.” with a classic, harmonious design can easily be transformed into an up-to-date, contemporary version. Although speaking How have you approached the design of various capsule of transformation is kind of downplaying it, because to all machines, in terms of positioning? Is there a main intents and purposes the ‘In Black’ is a brand-new product theme? of this long-standing partnership.” “Without going into too much technical detail, the look of the machine conveys a simple, clear style: the EP 2100 The Espresso Point is a great piece of architecture in and BLUE machines have nothing in common but are quite miniature, as Pininfarina himself defined the machine clearly two machines designed by Pininfarina for Lavazza. So when it was launched in 1995: “The gateway to the world Lavazza BLUE is the perfect mix of innovation and continuity. of coffee.” When you use the machine every day, you really appreciate I first met the machine in 1996 when I was asked to its simplicity and ease of use. write an article on it for the “INTERNI” supplement of I’m particularly fond of one detail that I personally “Panorama” magazine. I immediately likened it to the suggested at the start of the project, and then saw become Grande Arche at Paris La Défense. The proportions are part of standard production: the transparent section on the similar, just as the entrance is: a threshold that opens side that lets you see the water level.” up towards a new vision of the capital, or releases the Pininfarina. Espresso, punto e a capo Pininfarina. Espresso, pure and simple

allegato a “Panorama”. La paragonai immediatamente alla la firma è più discretamente posta ai piedi dello “stipite” Grande Arche che si staglia sulla spianata della Défense a destro della colonna. A questa viene anche affiancata la EP Parigi. Le proporzioni sono simili, così come lo è il portale 2400 Cappuccinatore, dedicata esclusivamente all’emissione d’ingresso: una soglia che dischiude una nuova visione libera o dosata di vapore acqueo. della città capitale o che sprigiona il profumo di un espresso italiano in ogni città. Ma al di là del design curato e severo al tempo stesso, da Qualche anno dopo, nel mio libro dedicato al restyling inserii vera macchina industriale, con quei rivetti da nave mercantile il passaggio dalla prima Espresso Point Inox, alla Matinée, a o da meccano, la Espresso Point di Pininfarina ha un valore quella di Pininfarina come un esempio particolare di restyling umano, d’uso quotidiano che la consacra macchina vera, non solo estetico, ma anche evolutivo. 6 di vera vita! Chiunque abbia girato l’Italia negli ultimi anni, entrando nei più svariati uffici e nelle fabbriche, nelle officine In 15 anni di carriera la Espresso Point di Pininfarina ha dei meccanici, nei retrobottega di parrucchieri o ferramenta, conosciuto tante piccole varianti e aggiustamenti intermedi: avrà visto appoggiata su un piano qualsiasi o mirabilmente dopo l’ iniziale EP 2100 del 1995, firmata centralmente con sorretta dal suo totemico mobile di servizio (o legata da il classico logo in corsivo tutto minuscolo, ci sono state cinghie di sicurezza sugli autobus dei turisti e dei pellegrini, delle successive evoluzioni fino all’ultima versione del 1997. a Venezia a Roma o a Lourdes) questa scatola scura dai tasti È la EP 2302 Microprocessore, che permette di dosare la illuminati e dal cuore sempre in caldo. Con molta probabilità temperatura e la quantità di caffè desiderata ed è inoltre gli avranno offerto un caffè: sincero, corroborante, cocente!!! fornita di una gradevole luce che illumina il vano tazza. Qui

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fragrance of an Italian coffee into every town and city. EP 2400 Cappuccinatore, that dispenses steam, freely A few years later, in my book on restyling, I included or at regulated intervals. the transition from the first stainless steel Espresso Point to the Matinée to the Pininfarina machine, as an But, apart from its design, sophisticated yet austere at example of a restyle that was more than just aesthetic, the same time like the best industrial machines, with but also evolutionary.6 those rivets that might have come from a cargo ship or a Meccano set, the Pininfarina Espresso Point has The Pininfarina Espresso Point has undergone lots of an everyday, human dimension that makes it a real, changes and adjustments during its 15-year career. “living” machine. Anyone who’s travelled around Italy After the first EP 2100 (1995), with the classic lower- in recent years and seen offices, factories, workshops, case cursive logo in the centre, further changes were A sinistra: disegno hairdressers’ shops and hardware stores will have gradually introduced until the last version was produced dell’Espresso Point Pininfarina. seen this dark box with illuminated buttons and boiling in 1997. This was the EP 2302 Microprocessor, that lets 6_Virginio Briatore, Restyling. A destra: la macchina accostata insides, either resting on a worktop, supported by its Meraviglie e miserie del progetto contemporaneo, alla EP 2400 Cappuccinatore. you dose the temperature and quantity of coffee and Castelvecchi Editore, Roma, 2000. tall base or secured by a seatbelt on coaches used also features an attractively-lit cup compartment. The Left: drawing by tourists and pilgrims travelling to Venice, Rome or 6 _ Virginio Briatore, Restyling. of the Espresso Point Pininfarina. logo is more discreetly positioned at the bottom of the Meraviglie e miserie del progetto contemporaneo, Right: the machine paired Lourdes. It probably offered them a coffee: honest, right-hand base of the column. It is accompanied by the Castelvecchi Editore, Rome, 2000. with the EP 2400 Cappuccinatore. invigorating and hot!!! Blue lb 1000 2003 BLUE Disegnata da Pininfarina, prodotta da Saeco, avvia la serie Lavazza BLUE, con un nuovo sistema di cialde. Introduce finiture e colori nuovi.

È un bel nome da ricordare. Cielo, occhi, mare e “It’s All Designed by Pininfarina and produced by Saeco, the advent of the Lavazza BLUE Over Now Baby Blue”. series and a new capsule system. New finishes, new colours. BLUE in realtà è un acronimo che significa “Best Lavazza Ultimate Espresso” ed è la seconda innovazione tecnica e progettuale che Lavazza lancia nel mondo della distribuzione automatica del caffè predosato. La prima del XXI secolo. Un nuovo sistema di cialde autoprotette, nuove macchine con più tecnologie e più prestazioni, nuovi canali distributivi.

Lavazza però seleziona, produce e commercializza caffè e non vuole diventare anche un’azienda di piccoli elettrodomestici o di casalinghi. Così nel 2003, per una scelta strategica, viene presa la decisione di cedere l’azienda produttrice di macchine e caffettiere e di avviare una produzione cosiddetta in out sourcing, cercando di volta in volta i partner industriali idonei allo scopo.

La nuova linea di macchine Lavazza BLUE, prende il via nel 2003 e si rivolge a un pubblico più trasversale. È disegnata da Pininfarina e prodotta da Saeco.

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It’s a good name to remember. It makes you think of sky, blue eyes, the sea, or “It’s All Over Now Baby Blue.”

BLUE is in fact an acronym that stands for “Best Lavazza Ultimate Espresso”. It is Lavazza’s second technical design innovation in the world of automatic pre-dosed coffee distribution, and the first of the 21st century. A new system of self-preserving capsules, new multi- technology, multi-performance machines retailed through new distribution channels.

But Lavazza selects, produces and markets coffee — it is not aiming to become a manufacturer of household and domestic appliances. This is why in 2003 the company took the strategic decision to sell the division that manufactures machines and coffee pots, and to outsource its production, finding suitable industrial partners for each project.

The new line of machines, Lavazza BLUE, was launched in 2003, aimed at a wider cross-section of the market. It was designed by Pininfarina and produced by Saeco. Blue BLUE

Si parte come sempre dal caffè: una scelta di 4 miscele dal colosso Philips). Infine vi è la continuità con la mano per altrettanti sapori, di cui una decaffeinata e una progettuale di Pininfarina. Le nuove macchine inoltre, disponibile in cialda bidose che consente l’erogazione di con la loro tecnologia più complessa e performante, si due espressi. Per dare ai clienti un servizio di caffetteria possono distribuire sia nel canale OCS (Office Coffee completa la linea è integrata da 14 bevande monodose Service) rivolgendosi agli uffici con più di 15 persone, sia che offrono tè, tisane, cioccolata e consommé. Poi vi in quei segmenti dell’hotellerie e della ristorazione che è l’innovazione tecnologica con un nuovo sistema di servono un numero di caffè significativo, ma non tale da estrazione del caffè messo a punto da Lavazza che lo necessitare di grandi macchine espresso in uso nei bar. rende particolarmente cremoso e gustoso. Quindi c’è la Senza dimenticare che, con il modello più piccolo della partnership con Saeco, azienda italiana leader mondiale gamma, la LB 1000, si inizia anche a entrare in famiglia nelle piccole macchine per espresso (nel 2009 acquisita e nel consumo domestico.

È bene ricordare che il sistema BLUE è una vera innovazione di progetto, che offre modalità d’uso e di servizio tali che i concorrenti sinora non sono riusciti a eguagliare. Infatti (anche se, come anticipato, gli apparecchi per il food service e il vending non rientrano negli obiettivi di questo tascabile) il sistema BLUE è quello che alimenta le macchine automatiche dei luoghi ad alta frequentazione, garantendo sempre l’eccellenza dell’espresso. È la storia vincente e democratica della Coca Cola: dal Presidente della Repubblica all’uomo qualunque tutti hanno accesso allo stesso prodotto

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2009). Finally, there is the ongoing design partnership with Pininfarina. The new machines, with their more complex, high-performance technology, can also be distributed in the OCS (Office Coffee Service) channel, targeted at offices with more than 15 employees, and used in hotels and restaurants who serve a lot of coffee, but not enough to need the large espresso machines used in bars. Also, with the smallest model in the range, the LB 1000, Lavazza made its entry into the family and home segment.

As always, the project began with the coffee: a It must be remembered that the BLUE system is a selection of 4 blends and flavours, one decaffeinated truly innovative design, offering a level of service and and one available in bi-dose capsules that produce functionality that competitors have yet been unable to two espressos. The series was extended to include 14 match. Although food service and vending machines are single-dose beverages (tea, infusions, hot chocolate and not part of the objectives of this portable system, BLUE consommé), in order to give customers a complete range technology is used in dispensing machines found in of hot drinks. Then there’s the technical innovation — busy public places, guaranteeing top quality espresso. Lavazza’s new extraction system that makes the coffee Schizzi originali dello studio It’s similar to the successful, democratic story of Coca particularly creamy and flavourful. Then there’s the Pininfarina Extra. Cola: President of the USA or ordinary man in the partnership with Saeco, a leading Italian manufacturer Original sketches street — everyone can enjoy the same product, quality of small espresso machines (acquired by Philips in by Pininfarina Extra Studio. guaranteed! This is all made possible because wherever Blue BLUE

di qualità garantita! Questo è possibile perché gli apparecchi per la distribuzione automatica di giorno e di notte, ovunque voi li incontriate, sono alimentati con una cialda sigillata, che mantiene le miscele in atmosfera controllata, preservando perfettamente l’aroma e la freschezza del caffè fino a quando vi scende nel bicchierino! In tante macchine vending invece, dove si usa il caffè in grani, c’è il rischio che il caffè, se non viene consumato in tempi brevi, perda molte delle sue proprietà organolettiche. I valori organolettici e corroboranti del caffè sono garantiti anche dal sistema di erogazione esclusivo di BLUE, dove il passaggio dell’acqua all’interno della cialda consente la perforazione a opera di un filtro a punte. Modulando la pressione nella cialda si crea una preinfusione per ottenere il massimo del gusto e dell’aroma. Così ogni abitante del pianeta Terra (astro senza proprietari, sul quale siamo tutti passeggeri) può estrarre dal totem di tasti, codici e luci il suo fantastico caffè italiano, sempre fresco, sempre bollente! La linea BLUE disegnata da Pininfarina è stata nel tempo pensata e realizzata in 2 modelli base: la LB 1000, proposta in 6 colori, e le più voluminose

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you find them, Lavazza’s automatic day-and-night machines use sealed capsules that keep the coffee in a controlled atmosphere, retaining all the flavour and aroma until the liquid drops into the cup. By contrast, lots of vending machines that use ground coffee run the risk that the product will lose a large part of its flavour and aroma in a short time. The intensity, flavour and aroma of coffee is also guaranteed by the exclusive BLUE dispensing system, in which the water passes through the capsule which is perforated by a spiked filter. Varying the pressure inside the capsule creates a “pre-infusion” that exploits the flavour and aroma to the full. In this way any human being on this ownerless planet Earth on which we are all just passengers, can enjoy a top quality Italian coffee, always fresh and piping hot, from this totem of buttons, codes and lights. The Pininfarina BLUE series takes the form of two basic La gamma colori ispirata models: the LB 1000, available in 6 colours, and the al mondo dell’automobile e dell’arredo. larger LB 2000 and LB 2200 machines, of which several Colour scheme inspired variations are available. by the car and furniture industries. The last two models received a facelift and extra features on the LB 2300 and LB 2302 versions. 2003 BLUE lb 2000 BLUE Implementa il sistema con nuove prestazioni, tecnologie e dimensioni. Disegnata anch’essa da Pininfarina, ha un serbatoio di 4 litri che permette di fare 100 e più espressi. LB 2000 e LB 2200, disponibili in alcune versioni. Implements the system with new performances, Queste ultime sono state rivisitate a livello estetico con technologies and dimensions. l’aggiunta di nuove performance nelle versioni LB 2300, Also designed by Pininfarina, LB 2302. it has a 4-litre tank that can produce Dal punto di vista del design vi sono alcuni passaggi more than 100 espressos. salienti, come ci ha detto lo stesso Paolo Pininfarina: “Con la 1000 abbiamo esplorato il mondo del CFM (colori, materiali, finiture) verniciando la plastica ABS con una finitura metallizzata e usando 6 tonalità di colore, tra cui l’azzurro della torcia olimpica di Torino 2006, il rosso Ferrari e il rame. Quest’ultimo anche con valenze in linea con i trend delle cucine, al fine di rendere la macchina un elemento di arredo, da inserire più facilmente in casa. La serie ‘2000’ invece ha una carenatura più larga e profonda perché ha un serbatoio da 4 litri che permette di fare 100 e più espressi, ha un cassetto che contiene il doppio di cialde esauste e soprattutto perché ospita un motore più avanzato, con un meccanismo evoluto e complesso. Da qui il particolare intrigante delle prese d’aria laterali. Anche l’interfaccia della 2300 è di nuova concezione, con display e tasti a sfioramento.”

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Their design has involved several key stages, as explained by Paolo Pininfarina himself: “With the 1000, we explored the world of CFM (colours, materials and finishes), by coating ABS plastic with a metallic finish and using 6 different colours, including the blue of the torch used at the 2006 Turin Olympics, Ferrari red, and copper. Copper also reflects the latest trend in kitchens, making the machine a design feature that will blend into the home environment. Meanwhile the ‘2000’ series has a larger, deeper body because it contains a 4-litre tank — enough water for more than 100 espressos — and a drawer that will hold twice the number of used capsules. It also has a more sophisticated, complex and evolved motor. This is the reason for the intricate design of the air intakes on the side. The 2300 also has a re-designed interface with soft-touch keys and display.” Lavazza e Guzzini lb guzzini 2006 Lavazza and Guzzini Disegnata da Hiroshi Ono, è un originale co-brand fra due storiche aziende italiane.

Designed by Hiroshi Ono, Due aziende, due marchi internazionali del Made in it is an original co-branding venture between Italy, due famiglie di persone che si conoscono e si two historic Italian companies. stimano decidono di lavorare insieme. Già solo questa è una bella storia. Lavazza, 1895, e Guzzini, 1912, sono due brand storici che hanno costruito il loro successo grazie alla paziente tessitura del progetto impresa, che da un lato tiene saldi i fili della tradizione, radicati nella cultura italiana e nel territorio d’origine, e dall’altra sa innovare linguaggi e segni per andare incontro ai mondi nuovi del domani. Lavazza ci mette il cuore propulsore, la caldaia e il sistema a cialde, ovvero il know-how dell’espresso. Guzzini li riveste con il design, e scolpisce loro un nuovo corpo di pigmenti e polimeri che prende forma dalla lavorazione sapiente della materia plastica. Nata nel 2006 la LB Guzzini è un co-brand coraggioso, portatore di numerose novità. Per prima cosa si nota la modalità del caricamento manuale con il tradizionale “braccetto”, che concede a tutti di rivivere la nota gestualità riservata al . Poi viene la forza del colore puro: 4 tonalità schiette, vivaci che la fanno sembrare subito una macchina divertente, un piccolo elettrodomestico da tenere bene in vista.

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Two companies, two international Italian brands, two families who know and respect each other decide to work together: a happy story in itself. Lavazza (1895) and Guzzini (1912) are two historic brands whose success is built on a project constructed patiently, step by step. On the one hand, their joint venture was strongly rooted in the values of tradition, Italian culture and the companies’ home territory, and on the other, it successfully reinterpreted modern styles and trends in order to embrace the new opportunities of the future. Lavazza was the engine of the project, with the boiler, capsule system and know-how of espresso. Guzzini used design to dress this engine, cleverly sculpting a new body out of pigments, polymers and plastic. Established in 2006, LB Guzzini is a bold example of co- branding that led to many new developments. First, there’s the manual loading with the traditional filter handle, so that everyone can imitate the actions of a real barista. Then there’s the power of pure colour: 4 bright and cheerful shades that transform the machine into a cheerful companion to be kept in full view in your kitchen. Lavazza e Guzzini Lavazza and Guzzini La LB Guzzini è pronta a entrare nelle case con un aspetto amichevole e 4 colori.

The LB Guzzini ready to make its entry to the Home segment, with a “friendly” look in 4 different colours. La forma esce dai canoni severi e maschili della macchina novecentesca per divenire oggetto di compa- gnia, più femminile, fashion, amichevole. Infine per la prima volta il design viene affidato a una persona straniera, il giapponese Hiroshi Ono, proveniente da una cultura lontana ma ricchissima di cerimonie, estetiche e sapori che per certi versi ce la rendono vicina e affine. Formatosi in Giappone, trasferitosi a Milano a 26 anni nel 1994, dapprima collaboratore e poi partner del bravissimo George Sowden, con cui firma diversi piccoli elettrodomestici della serie Guzzini Plus, Hiroshi Ono fonda il suo studio Happy Design nel 2001 e così descrive la sua macchina per espresso. “Nel progettare il look di queste macchine mi sono focalizzato sull’idea di disegnare linee semplici, chiare, essenziali. Penso che la semplicità sia un elemento fondamentale per ambientare facilmente la macchina nelle case.” Per poi concludere con la sua piccola verità che tanto ricorda i koan, brevi pensieri su cui riflettere, tipici della filosofia zen: “Il piacere o l’allegria non hanno una forma propria. Ma nella forma potrebbero esserci nascosti il piacere e l’allegria.”

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The shape departs from the austere, masculine lines of 20th-century machines and has a softer, more feminine, friendlier look. For the first time, the mandate was given to a non-Italian, designer Hiroshi Ono. The distances between these two cultures, Japan and Italy, were narrowed by the fact that Ono’s native land has a culture rich in ceremonial tradition, and a particular sensitivity to aesthetics and flavours. After completing his training in Japan, Ono moved to Milan in 1994, at the age of 26. After working for, then partnering the talented George Sowden, with whom he designed various domestic appliances in the Guzzini Plus series, he founded his own studio, Happy Design, in 2001. This is how he described his espresso machine: “In designing the look, I focused on the idea of designing simple, clear, essential lines. I think simplicity is essential for a machine to blend seamlessly into the home.” He concludes with a little thought of his own, reminiscent of koan, short meditations typical of the Zen philosophy: “Pleasure and cheer have no form of their own. But form can hide pleasure and cheer.” 2008 Lavazza e Guzzini a Modo Mio guzzini Lavazza and Guzzini Il piccolo elettrodomestico viene modificato per funzionare con il nuovo sistema A Modo Mio.

This small domestic appliance Prodotta in Italia da SGL/Necta, presentata da Guzzini was modified to operate nei propri stand al MACEF di Milano e a Maison&Object with the new A Modo Mio system. a Parigi, distribuita nei migliori negozi di casalinghi e oggettistica, la LB Guzzini con le sue forme giocose e glamour ha inaugurato un nuovo rapporto con il consumatore dei sistemi a cialda, mettendolo nelle condizioni di acquistare direttamente la macchina e di fare da sé l’espresso a casa. Inoltre, due anni dopo, la macchina del co-brand, grazie a una piccola modifica tecnica sarà anche in grado di “migrare” dalle capsule del sistema BLUE a quelle del sistema A Modo Mio. Una macchina che vale per due: due famiglie, due marchi, due sistemi, due vite!

Sono mutati i tempi. In Italia e nel mondo cresce la voglia di avere un self made espresso tra le pareti domestiche, in cucina o in soggiorno, nelle camere d’albergo, in barca o nel camper! È un punto di svolta che nel 2007 introduce la terza grande innovazione industriale di Lavazza: il sistema A Modo Mio. Sul fronte della scocca il marchio circolare A Modo Mio sostituisce il precedente Lavazza BLUE.

54 The circular A Modo Mio on the front 55 replaces the previous Lavazza BLUE logo.

Made in Italy by SGL/Necta, presented by at Guzzini’s stand at MACEF (Milan) and Maison&Object (Paris), and retailed in top consumer electronics and homeware stores, the playful yet glamorous look of the LB Guzzini heralded the beginning of a new relationship with the capsule system consumer, who can now buy his own machine and make his own espresso at home. Two years on, a minor technical adjustment will also enable the co-branded machine to “migrate” from BLUE capsules to those of the A Modo Mio system. Two machines in one: two families, two brands, two systems, two lives!

Times have changed. The demand for self-made espresso — in homes, kitchens, living rooms, hotel rooms, yachts and camper vans — is rising, both in Italy and abroad to enjoy at home. This is a turning point that paved the way for Lavazza’s third great industrial innovation, introduced in 2007: the A Modo Mio system. A Modo Mio A Modo Mio

Presentata in primavera, collaudata in corsa in mille assaggi, vernissage, fiere ed eventi,messa a disposizione del pubblico per Natale 2007, la macchina che del sistema porta il nome a fine 2009 è già stata prodotta in un grande numero di esemplari, confermando con i numeri la bontà del prodotto e dell’intuizione. Intuizione e progetto di cui abbiamo chiesto le origini al vice presidente dell’azienda e direttore del marketing Giuseppe Lavazza, che del sistema A Modo Mio è il più grande sostenitore: “Facciamo un passo indietro. Le nostre prime cialde Espresso Point sono del 1989: due cialde monodose racchiuse in un sacchettino sotto vuoto. Quando se ne consuma solo una è bene usare l’altra nel giro di pochi giorni, altrimenti gli aromi del caffè si perdono. Nel 2004, forti di 15 anni di esperienza e di ricerca abbiamo lanciato BLUE: cialde sigillate e autoprotette singolarmente. Mi sono reso conto della forza di questo prodotto qualche mese dopo. Una sera mi sono fermato a fare benzina sulla via del rientro e da una nostra macchina vending, sotto una tettoia, mi sono preso un caffè. Dopo averlo bevuto mi sono reso conto che era il mio preferito! In quel periodo infatti mi ero portato a casa la LB 1000 di Pininfarina e ogni mattina

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The A Modo Mio machine was presented in the spring. After being tested at a thousand tastings, trials, trade fairs and other public events at Christmas 2007, a huge number of machines had already been produced by the end of 2009, confirming the validity of the product and the intuition of Lavazza. We asked the company’s Vice Chairman and Marketing Director, Giuseppe Lavazza (also the most fervent supporter of the A Modo Mio system), to explain the intuition behind this project. “Let’s take a step back. Our first Espresso Point capsules date back to 1989: two single-dose capsules in a shrink-wrapped package. If you only used one of them, you had to use the other one within a few days, otherwise the coffee aromas would evaporate. In 2004, on the strength of 15 years of research and experience, we launched BLUE: sealed, individually-wrapped capsules. I only realised just how strong the product was a few Schizzi e volumi preparatori dello Studio01 Design. months later. One evening I stopped to fill up with petrol A destra: un primo piano on the way back home, and had a coffee from one of our del beccuccio e del logo. vending machines on the forecourt. I drank it and realised Preparatory sketches and dimensions it was my favourite kind! At the time, I’d just taken home by Studio01 Design. one of the Pininfarina LB 1000 machines, and used to enjoy Right: close-up of the nozzle and logo. 2007 A Modo Mio a Modo Mio extra A Modo Mio Progettata dallo Studio01 Design si ispira all’estetica pop degli anni 70.

Designed by Studio01 Design, it is inspired by Seventies pop art. prendevo un ‘espresso dolce’, quello dalla cialda color marrone. Ritrovarmi lo stesso fantastico sapore in quel ‘non luogo’ desolato mi è sembrato un buon segno. Le macchine vending sono la trincea del caffè, la prova suprema, perché spesso sono esposte ai quattro venti, lavorano da sole 24 ore su 24, in luoghi di vero street life! Quindi dopo aver portato un buon espresso negli ambienti di lavoro e nei luoghi di transito la scommessa era riuscire a offrire anche a casa la stessa qualità, con un sistema professionale in miniatura. Da qui le nuove cialde A Modo Mio appositamente alleggerite e studiate nel packaging per poterle distribuire nei supermercati e una nuova macchina, compatta e allegra, progettata assieme a Saeco e ai designer.”

Nera, Bianca, Rossa, colorata la macchina A Modo Mio è da subito allegra, amichevole e POP. Come la musica e l’arte, nel senso di “popolare”, non elitaria e gerarchica, vicina e comprensibile da molti. Intuitiva nell’interfaccia e nel serbatoio trasparente è per certi versi spiazzante per via del “maniglione”, che però contribuisce in modo determinante alla sua riconoscibilità.

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an ”espresso dolce” (the one in the brown capsule) every morning. I remember thinking that rediscovering the same fantastic flavour at that garage in the middle of nowhere was a good omen. Vending machines are the ultimate test for any coffee. The machines are exposed to the elements and in operation 24 hours a day. They see everything that goes on in the street. So after we’d taken quality espresso into workplaces, stations and airports, the next thing was to offer the same quality in the home, with a miniature professional system. The result was the new A Modo Mio capsules, lightened and repackaged to make them suitable for supermarket retail. And the new machine, compact and cheerful, created in collaboration with Saeco and a team of designers.”

Black, white and red: the A Modo Mio machine has an I mock up di Studio01 Design approachable, cheerful, “pop” appeal. Like music and per studiare le proporzioni art, not élitist or exclusive. A machine that could be del nuovo piccolo elettrodomestico. understood by everyone. With a user-friendly interface Mock-ups by Studio01 Design and see-through tank, the big handle might look a little produced in order to study the proportions unusual at first glance, but it’s certainly distinctive. of the new kitchen appliance. A Modo Mio A Modo Mio La A Modo Mio è caratterizzata dal grande maniglione, abbassando il quale, si predispone la cialda per l’estrazione del caffè. A sinistra, i 4 colori Limited Edition.

Per meglio valorizzarne il design siamo risaliti ai The A Modo Mio machine has a large handle you can pull down suoi autori, lo StudioO1 Design, composto da Patrizio to position the capsule for extraction. Cionfoli, Diego Forasacco, Fabio Fieni, che così ci hanno Left: the four Limited Edition colours. spiegato il progetto: “Tutto è partito da un concorso a inviti indetto da Saeco, dove a partire da una tecnologia data e dai relativi ingombri, ma senza conoscere l’azienda committente, ci veniva chiesto di progettare una macchina per fare l’espresso a casa. Eravamo cinque o sei studi e infine Lavazza ha scelto il nostro progetto. A noi piace lavorare sul concetto di ‘memoria’, portando nell’estetica e nei materiali del presente tracce di storia del disegno industriale. Con le sue forme arrotondate e la sua solidità, con la lucidità e gli elementi cromati, la nostra A Modo Mio evoca gli anni 70, ci fa venire in mente il mangiadischi o i primi televisori portatili. Anche abbassare la maniglia per caricare la cialda è lo stesso gesto in uso

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To fully understand the design, we asked its creators at StudioO1 Design — Patrizio Cionfoli, Diego Forasacco and Fabio Fieni — who told us more about the project: “It all started with a Saeco competition by invitation, in which we were asked to design a home espresso machine based on a certain technology and dimensions, but without knowing the client company. There were five or six entries, and in the end Lavazza chose our design. We like working according to the ‘memory’ concept, by incorporating traces of the history of industrial design into the look and feel of the machine. With its rounded, solid shape and shiny chrome fittings, our A Modo Mio reminds us of the 1970s and makes you think of a cassette player or an early portable TV. The way you lower the handle to load the capsule is the same gesture used in many of the famous machines used in bars during the Seventies, like the ... It’s all about ‘gestuality’, and the lever accentuates the horizontal 2009 A Modo Mio a Modo Mio premium A Modo Mio Questa versione ha colori e finiture esclusive. È arricchita dal dispositivo per la gestione elettronica della temperatura e dal “pannarello”.

This version has exclusive colours and finishes, in molte grandi macchine da bar di quegli anni, tra cui la as well as electronic temperature control and steam spout. Faema… La gestualità è il cuore del progetto e la leva di caricamento mette in evidenza la perforazione orizzontale della cialda. Vi sono poi dei dettagli, che sfuggono ai più, di cui siamo contenti, come ad esempio essere riusciti a dare al serbatoio integrato lo stesso raggio e la stessa curva del corpo macchina.”

La macchina prodotta da Saeco è in due versioni: Extra e Premium, con la seconda dotata di un dispositivo per la gestione elettronica della temperatura e del professionale “pannarello”, una lancia vapore che sfrutta l’effetto Venturi per montare mirabilmente la schiuma del latte.

Dapprima disponibile in due colori, la Extra dall’aprile 2009 viene prodotta anche in 4 colori sgargianti: la Limited Edition.

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perforation of the capsule. Then there are other details that most people don’t even notice, but things that we are very pleased with, like the fact that the tank has the same radius and curve as the body of the machine.”

The Saeco machine is produced in two versions: Extra and the Premium, which has an electronic temperature control device and a pannarello, a steam spout that works according to the Venturi principle to produce an excellent milk foam.

Initially available in two colours, from April 2009 the Extra was also launched in 4 bright and cheerful shades: the Limited Edition. Macchine nuove New machines

Il lancio di A Modo Mio è una ventata nuova. Si entra nelle parti e oggetto persino di una sit-com, “Camera Café”, in case. Da almeno tre anni, mettendo piede in un negozio di onda su Italia1. elettrodomestici, i primi prodotti che si incontrano sono Nella prefazione al già citato libro il professore Vincenzo le macchine per il caffè e tra queste la A Modo Mio, con Perrone, ordinario di Organizzazione Aziendale alla Bocconi le sue riconoscibili cialde pop, è sempre in primo piano. scrive. “Quelle stesse macchine sono state i catalizzatori dei primi A testimonianza del fatto che le cialde A Modo Mio, i cui ‘social network’. Intorno a loro si scambiano informazioni e pareri, sette sapori e gusti sono contraddistinti da altrettanti colori, lamenti e desideri. Lì si tesse quella trama informale di relazioni sono ormai diventate uno standard, accanto alle macchine che fa delle imprese anche delle comunità coese e vitali.”7 sono comparsi anche appositi oggetti con funzioni di porta cialde, orizzontali o a torre, disegnati e prodotti da aziende di Lo stesso libro, riportando dati Confida (Associazione casalinghi. Italiana Distribuzione Automatica) ci informa che nel 2008 le consumazioni di bevande calde nel nostro paese sono I tre sistemi Lavazza coesistono e ognuno di essi copre il state 4,42 miliardi, di cui l’84,7% caffè. In Italia circa il 90% suo mercato e naturalmente lungo i confini i segmenti si delle macchine per il caffè oggi è assorbito dagli uffici e dalle incontrano e si incrociano. Il target famiglia trova le capsule fabbriche e il settore OCS nel 2008 conta 1,635 milioni di di A Modo Mio direttamente al supermercato e nei principali macchine installate. negozi alimentari e scopre il piacere di avere un espresso sempre disponibile fra le mura domestiche. La sfida della certamente coesa e vitale comunità Lavazza è Al tempo stesso i modi di vivere fanno sì che i consumi quella di mantenere le posizioni nazionali e di crescere nel alimentari fuori casa siano in costante crescita. L’ISTAT stima mondo. che nel 2008 per ogni 10 euro spesi per alimenti e bevande da consumare in casa, altri 4,7 sono spesi in consumazioni A tal fine una grande energia si mette in moto e a partire presso pubblici esercizi. dal 2007 nuovi designer e nuovi progetti vengono messi in La pausa caffè è ormai un fenomeno sociale studiato da più cantiere, per poi gradualmente venire alla luce. 64 65 A Modo Mio was a breath of fresh air. It brought the Lavazza a sitcom called “Camera Café.” machine into our homes. For at least three years now, In the preface to his book, Vincenzo Perrone, Professor whenever you enter a domestic appliance store, coffee in Business Administration at Bocconi University, writes: machines are the first things you see. The A Modo Mio with “Those same machines helped to catalyse the first social its distinctive brightly-coloured capsules is always in the networks. People exchange information, opinions, complaints foreground. As proof of the fact that A Modo Mio capsules and wishes around them. They are the backdrop for the — seven flavours identified by seven different colours — informal web of relations that makes a company a cohesive, are now an established standard, alongside the machines living entity.”7 you can now see special capsule racks, horizontal or “tower” style, created and produced by homeware firms. The same book draws on data gathered by Confida (the Italian Automatic Distributors’ Association) who inform us Lavazza’s three systems all coexist harmoniously. Each that in 2008, the Italian hot drinks market was worth 4.42 has its own segment of the market, although at times billion euros. Coffee accounted for 84.7% of this amount. these segments overlap. The household market can find About 90% of coffee machines in Italy are found in offices A Modo Mio capsules in the supermarket and leading food and factories. In 2008, the OCS market counted 1.635 stores, and people are discovering the pleasure of having million machines installed. a ready-made espresso in the comfort of their own homes. Changing lifestyles also mean that away-from-home The challenge now facing the Lavazza community consumption is rising all the time. ISTAT estimates that in (certainly cohesive and vibrant!) is to maintain its position 2008, for every 10 euros spent on food and drink for home in the Italian market and boost its international profile. consumption, another 4.70 euros is spent on products bought in bars and cafés. Great efforts have been made since 2007, with new The coffee break is now a social phenomenon that has 7_ Antonio Barbangelo, Op. Cit. designers and innovative projects, with the aim of gradually been the object of various studies, and in Italy there is even 7 _ Antonio Barbangelo, Op. Cit. achieving this objective. Omaggio ad Alighiero ep 950 2008 A tribute to Alighiero Disegnata da Maurizio Giordano è la prima macchina monocolore. Si contraddistingue per l’omaggio all’arte di Alighiero Boetti.

È la Tutta Bianca. La Purissima. Designed by Maurizio Giordano, it is the first single-colour machine, Ghiaccio Zucchero Latte. and a tribute to the artwork Monolite solido dalle linee morbide, nato dall’incontro tra of Alighiero Boetti. l’iMac e “La marcia dei Pinguini”. È una storia d’amore. Di un doppio amore, così come ci viene raccontata da Giuseppe Lavazza: “Mia sorella Francesca è una grande appassionata dei linguaggi contemporanei, con una non celata passione per arte e fotografia. Aveva un piccolo quadro di Alighiero Boetti, uno degli artisti che lei ama di più in assoluto. Questo dipinto intessuto le venne rubato e ne era sinceramente rattristata. Per consolarla ho pensato di farle una sorpresa e un bel giorno sono entrato nel suo ufficio con una grande scatola e le ho detto: ‘Guarda cosa abbiamo fatto per te!’. Lei ha aperto la scatola e dentro c’era una macchina bianca, con in rilievo sulle fiancate la grafica/lettering che ricorda i lavori di Alighiero Boetti. Lei è contenta e stupita, ma siccome è anche precisa mi fa notare che Boetti scriveva in verticale!… Allora le ho risposto: ‘Sì certo, ma il nostro è un omaggio, non un’imitazione!’ Da allora la macchina bianca è sempre dietro la sua scrivania e sono certo che quando lei la guarda sorride.”

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Pure, unspoiled whiteness. Ice. Sugar. Milk. Solid, monolithic and softly contoured, a combination of the iMac and the “March of the Penguins.” This is a love story. Two kinds of love, as told by Giuseppe Lavazza: “My sister Francesca is a great fan of modern design, and her passion for art and photography is no secret. She used to have a small painting by Alighiero Boetti, one of her favourite artists of all time. The weaving was stolen, and she was genuinely upset about it. So I thought of a surprise to console her, and one day I walked into her office holding a large box. I said to her ‘Look what we’ve got for you!’ She opened the box and inside was a white machine bearing the graphics and lettering in the style of Alighiero Boetti’s works. She was amazed and very pleased, but being a stickler for detail she also pointed out that Boetti used to write vertically. I replied ‘Of course, but this is a tribute, not an imitation!’ Since then the white machine has always been behind her desk. I’m sure she smiles whenever she looks at it.” Omaggio ad Alighiero A tribute to Alighiero

Prodotta da Brasilia e disegnata da Maurizio Giordano la EP 950, entra nel 2008 con poco clamore ma con la forza di un prodotto fresco, minimal e glamour nel primario circuito del sistema Espresso Point. E lo fa a una velocità record, come ci racconta l’architetto Giordano: “Nel luglio 2007 la Brasilia ci ha affidato il concept per una macchina a cialde. Ci siamo ispirati al mondo dell’ufficio evoluto, in cui sono presenti tecnologie come quelle di Apple e arredi con lo stile Vitra. Lavazza ha scelto la nostra proposta a fine dicembre 2007. Dopo prove e prototipi ad aprile 2008 è stato dato il via alla produzione! In totale 9 mesi: un fenomeno! Inoltre siamo contenti che alla fine, dopo 18 prove colore, sia stata accolta la nostra proposta: una macchina pulita, semplice, tutta bianca.”

Compatta ed essenziale, si carica dall’alto con un semplice gesto e il beccuccio d’acciaio quasi scompare nella curva candida dell’accogliente vano porta tazze. Sulle fiancate, laddove una trasparenza rivela il livello d’acqua nel serbatoio, compare la sorpresa delicata: una quasi impercettibile marchiatura Lavazza, bianco su bianco. Un omaggio al genio del grande artista piemontese Alighiero Boetti (Torino 1940-Roma 1994).

68 69 Produced by Brasilia and designed by Maurizio Giordano, the EP 950 arrived quietly in 2008, but with all the power of a fresh, minimalist but sophisticated product, to form part of the primary circuit of the Espresso Point system. It made its appearance at record speed, as its designer, Giordano, tells us: “In July 2007, Brasilia asked us to design the concept for a capsule machine. We were inspired by the ‘office of the future’, featuring technologies like Apple and Vitra furnishings. Lavazza chose our design at the end of December 2007. After the testing and prototyping, production began in April 2008: 9 months from start to finish, incredible! We are also pleased that in the end, after 18 colour tests, our proposal was accepted. It’s a clean, simple, pure white machine.”

Compact and essential, it loads from the top with a simple manoeuvre, and the steel nozzle almost blends into the smooth curves of the spacious cup-holding compartment. On the sides, where the transparent panels reveal the water level in the tank, there’s a subtle surprise: the almost invisible white-on-white Lavazza logo, a tribute to the genial Piedmont artist Alighiero Boetti (Turin 1940 - Rome 1994). La marcia degli Extraterrestri ecl 101 2008 The march of the extra-terrestrials Disegnata dallo studio di design MR&D, nella persona di Gianluca Nigro, usa la capsula bidose.

Designed by the MR&D design studio Per capire basta vederli uscire dalla catena di montaggio: (Gianluca Nigro), su una linea i bianchi, sull’altra i neri. Procedono compatti, it operates with bi-dose capsules. inarrestabili. Hanno un lato del corpo e della testa coperto dalla scocca lucente, l’altra metà ha nervi, cip ed elettroni scoperti! Se l’antropomorfismo delle vecchie Espresso e Cappuccino Lavazza era rivolto al tallone, quello delle nuove ECL 101 ed EP Maxi 1050 Dual, va dritto alla testa. Teste d’uovo, robotiche ed efficienti, che ricordano i guerrieri di “Guerre Stellari”.

Per incontrare questi marziani siamo andati, sempre introdotti dall’ingegnere Fantinato, a visitare uno stabilimento niente affatto orientale, anzi 100% brianzolo.

Fondata nel 1952 la IMPER (Industria Materie Plastiche e Resine) di Garbagnate è oggi guidata da Gaetano Pagano, imprenditore di lungo corso che definire entusiasta del proprio lavoro/progetto è dire poco. Spaccato rivelatore della complessità tecnologica. Con 252 presse per lo stampaggio delle materie plastiche la In basso: lo scalda tazze accessorio. IMPER è uno dei più grandi stabilimenti europei del settore. Cross section displaying Qui si progettano e si producono componenti per le industrie the complex technology. dell’auto, degli elettrodomestici, della domotica e dell’arredo. Below: the cup-warming accessory. Qui dal 2008, grazie a un accordo di partnership si producono

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Just look at them as they come off the production line: white on one side, black on the other. They march on, compact and unstoppable. One side of their heads and bodies is covered by a shiny case, while the other side is open, revealing nerves, chips and electrons. The anthropomorphic features of the old ECL had more to do with the feet, but the new ECL 101 and EP Maxi 1050 Dual are all about the head. Robotic, ruthlessly efficient egg heads like something out of “Star Wars”.

To meet the Martians, we accepted Mr. Fantinato’s invitation to visit a factory that has nothing to do with the Far East, and everything to do with Brianza.

Established in 1952, IMPER (Industria Materie Plastiche e Resine) of Garbagnate is today run by Gaetano Pagano, a businessman with a long career behind him. To say he’s enthusiastic about his work is a huge understatement! With 252 plastics moulding presses, IMPER is one of the largest companies of its type in Europe. The factory designs and produces components for the automotive, electrical appliance, domotics and furnishings markets. Under a partnership agreement signed in 2008, the 2009 La marcia degli Extraterrestri ep maxi 1050 dual The march of the extra-terrestrials La versione Dual ha un doppio tasto per il caffè espresso e per il caffè filtro in tazza grande. In questa pagina: immagine di un prototipo “trasparente”.

The Dual version has a double button for espresso tre nuove macchine del sistema Espresso Point: le ECL 101, or large-cup filter coffee. la EP MAXI 1050 Dual e la nuova Lavazza in Black, di cui In this page: image of a “transparent” prototype. parleremo subito dopo, concesse in esclusiva al distributore NIMS, tranne la EP Maxi 1050 Dual.

Dice Alberto Fantinato: ”Grazie anche all’impegno di IMPER siamo riusciti a garantire e gestire efficentemente tutto il processo in Italia. In soli due anni abbiamo raggiunto una notevole performance, superando un totale di 200.000 macchine prodotte.”

Grazie all’esperienza e alle sinergie di Gaetano Pagano, proprietario anche di un’azienda del settore medicale e di una metallurgica, la IMPER lavora polimeri di alta qualità, forniti da General Electric, che conferiscono al policarbonato aspetto e prestazioni speciali. Inoltre alle scocche di plastica è possibile applicare un innovativo trattamento detto “sputtering”, che permette di rivestirle con un micro strato di metallo, come ci spiega lo stesso Pagano: “Il rivestimento metallico si ottiene tramite trasferimento di elettroni in un ambiente sotto vuoto quasi assoluto, dove opera un campo magnetico a bassa frequenza.”

Dalle sperimentazioni sono nati degli esemplari, al momento unici, rivestiti interamente con finiture oro e argento.

72 73 company produces three new machines for the Espresso Point system: the ECL 101, the EP MAXI 1050 Dual and the new Lavazza in Black (more of that in a moment). The ECL 101 and Lavazza in Black are distributed exclusively by NIMS.

Alberto Fantinato: “Thanks to the efforts of IMPER, we can run the entire process in Italy, very efficiently. In just two years we have achieved a remarkable performance. Over 200,000 machines have been produced.”

Thanks to the experience and added value brought by Gaetano Pagano who also owns companies operating in metallurgy and the medical field, IMPER processes high quality polymers supplied by General Electric, who can give special finishes and properties to polycarbonate. The plastic shells can also be treated with a process known as sputtering, during which they are covered with a microlayer of metal, as explained by Mr. Pagano himself: “The metal coating is obtained by transferring electrons in a vacuum environment with a low-frequency magnetic field.”

Trials have led to prototypes, currently one-offs, coated entirely with gold and silver finishes. La marcia degli Extraterrestri The march of the extra-terrestrials Le versioni Gold e Silver sono prototipi di affascinanti prove sulle finiture.

The Gold and Silver versions are Guardandoli di fronte o di lato, col gioco dell’acqua nel prototypes of striking colour effects. serbatoio fumè e i mille riflessi delle luci circostanti sulle teste ovali, assomigliano davvero agli ammiragli della grande flotta spaziale Espresso!

Progettate dall’agenzia di design MR&D Institute di Gallarate, e in particolare dal designer Gianluca Nigro la ECL 101 del 2008 e la EP Maxi 1050 Dual del 2009 usano entrambe la capsula bidose, ma differiscono per il sistema di erogazione e per il tasto, che nella Dual è appunto doppio, con l’icona della tazza piccola per l’espresso e quella della tazza grande per il caffè con filtro senza crema, molto gradito nei paesi nordici. Investite del difficile compito di sostituire gradualmente le poderose ECL originarie (diventate insostenibili da produrre per via dei materiali e dei componenti invecchiati), queste nuove macchine conservano delle vecchie la medesima inclinazione a “L” e sono state fin da subito molto apprezzate dal pubblico.

Bianco e Nero. Argento e Oro. Design, fashion e sapore 100% Italian style.

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Looking at them front- or side-on, with the effect of the water behind the smoky transparent plastic and the reflection from the lights on the oval-shaped heads, the machines look like the flagships of the mighty Espresso space fleet!

The machines were designed by Gianluca Nigro from the MR&D Institute, a design agency from Gallarate. The ECL 101 (2008) and the EP Maxi 1050 Dual (2009) both use bi-dose capsules but have different dispensing systems. The Dual also has a double button (hence the name), with an icon for the small espresso cup and large cup for filter coffee with no crema, very popular in Northern Europe. These new machines, which have the difficult task of gradually replacing the cumbersome ECL (now unsustainable because of ageing materials and components), have the same “L” angle and proved to be an instant hit with the public.

White and Black. Silver and Gold. Design, fashion and 100% Italian style. Pininfarina in Black lavazza in black 2009 Pininfarina in Black Segna una nuova collaborazione con Pininfarina che dà vita a una macchina esteticamente e tecnologicamente inconfondibile.

It marked a new partnership with Pininfarina, Maschile. Severa. Giovane. Hi-tech. resulting in a machine with an unmistakeable look Sei anni dopo la LB 1000 lo studio Pininfarina applica and technology. la sua razionalità creativa a questa nuova macchina che come una Ferrari Gialla viene subito chiamata Lavazza in Black. I volumi e le forme sono praticamente simili alla precedente, eppure questa sembra vivere in un’altra dimensione spazio-temporale. Come già detto da Paolo Pininfarina, questo progetto dimostra che un prodotto dal design classico ed equilibrato può essere facilmente declinato in uno attuale e contemporaneo.

A farla spiccare nella semi oscurità o nell’area break di piccoli e grandi uffici è il policarbonato lucido, stampato con grande perizia da IMPER. Anche la visione laterale dell’acqua (effetto naturale antichissimo a cui Peter Grenaway attribuisce la metà della magia dei suoi film) all’interno di cui vive immerso un prezioso filtro Brita, apporta all’insieme un senso di forza e affidabilità.

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Masculine, austere, young and hi-tech. Six years after the LB 1000, Pininfarina Studio applied its creative talents to this new machine. Like a yellow Ferrari, it was immediately christened Lavazza in Black. The shape and form is almost identical to its predecessor, but it looks like it belongs in another dimension of space and time. As already mentioned by Paolo Pininfarina, it is proof that a product with a classic, harmonious design can easily be transformed into an up-to-date, contemporary version.

It stands out from the shadows, or in the staff rest area, thanks to the glossy polycarbonate, expertly moulded by IMPER. The side view of the water (a very old and natural effect to which Peter Greenaway attributes half the appeal of his films), inside which is a top quality Pininfarina in Black Pininfarina in Black

Naturalmente poi sotto il cofano c’è un nuovo motore, che i tecnici sanno ben capire: controllo elettronico della temperatura e quindi comportamento in tazza migliore, sistema di Energy Saving al posto del vecchio ON/OFF, gruppo punte estraibile che semplifica la manutenzione. Senza dimenticare il maggiore serbatoio, il cassetto per cialde esauste più grande e un’interfaccia utente più attraente, dotata anche di segnalazioni acustiche.

Tecnologia altissima, diurna e notturna, perfettamente racchiusa in un look potente e aggressivo. Sintesi: ad alcuni la EP Maxi versione Gold ha fatto venire in mente, Obi-Wan Kenobi, il maestro Jedi, a molti la Lavazza in Black ha immediatamente ricordato Dart Fener, temporaneo signore dell’oscurità!

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Brita filter, adds a sense of strength and reliability to the ensemble. Of course, under the bonnet there’s a new engine that the technicians are well able to understand: electronic temperature control which means improved in-the-cup performance, an energy saving system instead of the old on-off switch, and a removable spike unit to simplify maintenance. Not forgetting the bigger tank, larger waste capsule drawer and restyled user interface that also includes acoustic alerts.

The highly advanced day and night technology is perfectly incorporated into a powerful, aggressive look. In short: the EP Maxi Gold version made some people think of Obi-Wan Kenobi, the Jedi master, while Lavazza in Black was instantly associated with Darth Vader, lord of darkness! Workshop 3D.sign Lavazza Coffee Machine Workshop 3D.sign Lavazza Coffee Machine

La crescente domanda di caffè espresso nel mondo e il Nella prima decade del febbraio 2008 i designer tornano a desiderio di utilizzare al meglio la specificià dei tre canali, Torino a presentare i lavori e anche se da tempo Lavazza patrimonio di Lavazza, portano l’azienda a rivolgersi con applica per molti suoi progetti la modalità del workshop, la più forza e tempismo al mondo del design, con l’obiettivo vista di 17 nuovi concept in un colpo solo genera una forte di avere un parco macchine sempre aggiornato e ben impressione. segmentato. Nei mesi successivi le scelte dell’azienda si indirizzano Il 18 dicembre 2007 si tiene a Torino il “Workshop verso i progetti di Azzimonti, Elastico, Merendi e partono 3D.sign Lavazza Coffee Machine”, a cui vengono invitati a subito gli studi di fattibilità presso la Direzione Macchine e partecipare sei team di designer della nuova generazione: presso le aziende selezionate per la produzione. Enrico Azzimonti, Delineo Design, Elastico Disegno, Marco A due anni di distanza i progetti sono ancora tutti Merendi, Setsu e Shinobu Ito, Marco Zito. interessanti e si preferisce quindi tenerli riservati. Certo ve ne sono alcuni un po’ troppo “giocattolosi” e altri un Per capire lo spirito è bello andare a riprendere un paragrafo po’ troppo austeri. Per i designer non è stato facile capire del brief di progetto che recita così: le differenze che esistono nei tre canali di vendita e nelle “Cosa chiediamo ai Designer. Disegni preparatori di Enrico Azzimonti tre capsule e - forse anticipando una tendenza - molti dei Di disegnare 3 modelli di macchine differenti (un modello di per LB 850 Chiara progetti potevano sconfinare da un ambiente all’altro. e di Marco Merendi (sotto) macchina per ciascun sistema). Ciascun modello dovrà rispettare per l’EP 1800. A chi scrive è rimasta nel cuore una macchina di Marco Zito, il posizionamento del brand di sistema e costruire un mondo pulitissima e con chiavetta per il vapore laterale di sapore di riferimento legato alle parole chiave e ai valori del sistema Preparatory drawings by Enrico Azzimonti retrò, che sembrava uscita dalla mano di Naoto Fukasawa. for the LB 850 Chiara, stesso. Le macchine che utilizzano le capsule Lavazza BLUE e and by Marco Merendi (below) Una semplicità tale da sembrare povera, ma di fatto così Lavazza Espresso Point saranno destinate al segmento SOHO for the EP 1800. sofisticata da non essere pronta per il grande pubblico. (Small Office Home Office), mentre quelle che usano il sistema A Modo Mio saranno dedicate al mondo della casa.”

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The growing international demand for espresso coffee and Lavazza’s ability to exploit all three distribution Early in February 2008 the designers returned to Turin channels to the full have led the company to take its to present their designs. Although Lavazza had used relation with the design world to a new level, with the the workshop idea for many of its designs, the 17 new aim of putting together an up-to-date, well-segmented concepts all lined up at the same time were still a very series of machines. impressive sight. 18 December 2007 was the date for “Workshop 3D.sign Over the months that followed, the company decided Lavazza Coffee Machine” held in Turin and attended by on the designs presented by Azzimonti, Elastico and six teams of young designers: Enrico Azzimonti, Delineo Merendi, then launched the feasibility studies with the Design, Elastico Disegno, Marco Merendi, Setsu and Machinery Division and the selected outsourcers. Two Shinobu Ito, and Marco Zito. years later, all the designs are still of interest, so the company is keeping them a secret. Of course, some of To give you an idea of what the event was about, here is them are a bit too “playful” while others are a little too an extract from the design brief: austere. It was hard for the designers to understand the “What we want from the designers. differences between the three sales channels and the To design 3 models of different machines (one model for three capsules. Perhaps — in anticipation of a future each system). Each model must reflect the positioning of trend — many of the designs can be switched from one the individual brand and be able to create a universe for the environment to another. system, related to its key words and values. The machines I was particularly impressed with a machine by Marco using Lavazza BLUE and Lavazza Espresso Point capsules will Zito, with extremely clean lines and a retro-look steam be intended for the SOHO (Small Office Home Office) knob that could have been designed by Naoto Fukasawa. segment, while those using A Modo Mio will be reserved It is so simple it seems almost humble, but in fact it is for the HOME segment.” so sophisticated that it’s not yet ready to face the public. Workshop Nuova A Modo Mio Braccetto Workshop for the new A Modo Mio Braccetto

Mentre le prototipazioni dei quattro o cinque modelli Dopo appena un mese i quattro studi invitati presentano potenzialmente interessanti stavano prendendo corpo, in totale 10 nuove proposte di macchina a braccetto, di un’ulteriore esigenza irrompe con l’energia tipica cui ne viene ritenuta immediatamente sperimentabile del caffè: bisogna progettare una nuova macchina a una, di Elastico Disegno, mentre una di Marco Merendi braccetto che utilizzi il sistema A Modo Mio! viene opzionata per future opportunità. Anche questa Di gran carriera vengono convocati i tre vincitori della volta il workshop è una piccola tempesta emozionale, precedente tornata, a cui si aggiungono Raffaella con molte idee, forme, mood e modi di vivere il marchio Mangiarotti e Matteo Bazzicalupo, dello studio Deep Lavazza, il Made in Italy, il rito domestico dell’espresso. Design. L’energia in gioco e la voglia di fare presto e bene sono Il 23 settembre 2008, sempre a Torino, si tiene un tali che la “sala macchine” viene messa sotto pressione, secondo workshop a inviti durante il quale viene partono velocemente diverse prove di materiali, finiture, trasferito ai designer il brief di marketing e la tecnologia stampi, pesi e misure e a soli 12 mesi dal workshop di estrazione che si intende utilizzare. il modello presentato da Elastico Disegno, denominato Semplificando al massimo si può dire che le richieste Piccina e fabbricato da Saeco, è pronto per entrare sono poche ma chiare: deve essere una macchina nelle case delle persone! piccola, deve trovare posto in cucina, deve utilizzare il sistema manuale “a braccetto”, deve costare meno della A Modo Mio automatica ed è bene che sia simpatica e amichevole!

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While the prototypes for the four or five potential models were taking shape, another requirement bubbled up with the typical energy of coffee: we had to design a new filter handle machine compatible with the A Modo Mio Just a month later, the four design studios asked to take system! part in the workshop presented 10 new ideas, of which Without further ado, the three winners from the one, by Elastico Disegno, was immediately considered previous round were summoned, together with a contender. Another, by Marco Merendi, was reserved Raffaella Mangiarotti and Matteo Bazzicalupo from the for the future. Once again, the workshop was a hotbed Deep Design studio. of ideas, generating a storm of suggestions, shapes, On 23 September 2008, a second workshop was held, moods and interpretations of the Lavazza brand, the also in Turin, where the designers were given the image of Italian-made products and espresso-drinking marketing briefs and a presentation of the extraction habits. The designers’ energy and drive was such that technology. the machine room was put under pressure. Rapid tests In a nutshell, the requests were few, but clear: the Prove colore e finiture were conducted on materials, finishes, moulds, weights per la A Modo Mio Piccina machine had to be small enough to fit in the kitchen, di Elastico Disegno. and measures. Just 12 months after the workshop was had to use the manually-operated filter holder, had to held, the model presented by Elastico Disegno, named Tests on colours and finishes cost less than the automatic A Modo Mio system, and for the A Modo Mio Piccina Piccina and manufactured by Saeco, was ready to make needed to be attractive and “approachable”. by Elastico Disegno. its début in people’s homes! Piccina a modo mio piccina 2009 Piccina Piccina, disegnata da Elastico Disegno è contenuta nelle dimensioni e recupera il caricamento manuale a braccetto.

Piccina, by Elastico Disegno, La Piccina è quella macchina che fa un grande espresso is a compact machine that features in un piccolo spazio! the traditional manual loading action. In virtù del super collaudato meccanismo “coppetta più braccetto”, in vigore da 100 anni in tutti i bar d’Italia, il passaggio acqua calda, caffè, tazzina è cortissimo e il risultato è quindi eccellente. Come in una macchina professionale. La Piccina utilizza il sistema A Modo Mio e in queste cialde di ultima generazione il caffè è già ben compattato e non serve quindi avere un braccetto massiccio in metallo pieno (che nelle macchine da bar aiuta a esercitare la pressione e a compattare il macinato). Da qui la ricerca di un design leggero, attento all’utilizzo dei materiali e dell’energia, simboleggiato da un nido attorno a cui si riuniscono la famiglia e gli amici, come ci hanno raccontato i progettisti di Elastico Disegno, Sara Dal Gallo e Guido Cherici: “Piccina è un nido caldo che mantiene tiepide le tazze pronte per il caffè. La macchina è come un albero che cresce, avvolge, protegge il nido e da la vita per mezzo dell’acqua che è sempre in vista.”

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Piccina is a machine that makes great espresso in a tiny space! The filter holder/handle system, tried and tested again and again over a century in every bar in Italy, keeps the transition from hot water to coffee in the cup to a minimum, with excellent results just like with a professional machine. The Piccina uses the A Modo Mio system, and with the new-generation capsules the coffee is already well tamped, so that a solid metal tamper is no longer necessary (on bar machines the tamper helps to exert pressure and make the coffee more compact). This led to the search for a lightweight design with efficient use of materials and energy, symbolising a “nest” around which family and friends can gather, as described by Sara Dal Gallo and Guido Cherici from Elastico Disegno: Dettaglio della lancia per il vapore “Piccina is a warm nest that keeps the cups warm, ready e del braccetto, reso leggero for the coffee. It’s like a tree that can grow, envelop and da un manico a guscio vuoto. protect the nest, giving life through the water, that’s always Detail of steam spout and filter holder, visible.” lightened by a hollowed-out handle. Piccina Piccina

Lanciata per il Natale 2009 in una prima versione colorata nelle sfumature terre e sabbia, con finiture poco Prove colore per la lucenti e soft-touch, in piena sintonia con il concetto del A Modo Mio Piccina. nido, la Piccina A Modo Mio nella primavera 2010 viene Colour tests for the presentata in anteprima in una fioritura di colori caldi e A Modo Mio Piccina. attraenti, accompagnando così i colori del bosco e del frutteto ai colori tropicali del caffè.

Larga appena 18,7 centimetri, di forma gentile, accogliente e senza spigoli, con serbatoio trasparente da 1,4 litri, la Piccina, pur essendo una macchina cosidetta level entry, ha anche la lancia per il vapore e il “tettuccio” scaldatazzine ed è quindi un piccolo bar domestico. Un nido di tecnologia, natura e design, racchiusi in soli 3,7 chilogrammi.

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Launched in time for Christmas 2009, first in earthy, sandy tones with a soft-touch, matte finish to reflect the nest idea, in spring 2010 the A Modo Mio Piccina was previewed in an array of warm, attractive floral colours, accompanying the woody, orchard shades and the tropical tones of the coffee.

Just 18.7 cm wide, with a gently curving, welcoming, smoothly-rounded shape and a transparent 1.4 litre tank, the Piccina, despite being an entry-level machine, also has a steam nozzle and cup-warming “canopy” — a miniature domestic bar. A nest of technology, Nature and design, weighing just 3.7 kg. Chiara lb 850 Chiara 2010 Chiara Chiara, di Enrico Azzimonti ha forma cilindrica e ampio serbatoio.

Chiara, by Enrico Azzimonti. La LB 850 è l’ultima nata delle piccole macchine Cylindrical in shape with a large tank. manuali a braccetto che utilizzano il sistema BLUE. Si va ad affiancare alla già nota LB Guzzini del 2006 e alla più anonima LB 800 del 2004. Disegnata dall’architetto Enrico Azzimonti la nuova macchina per espresso LB 850 Chiara è un concentrato di purezza ed energia. Come egli stesso scrive: “La macchina è una torre tecnologica in cui si incontrano la purezza e la forza dell’acqua, con l’energia e la fragranza del caffè. Un mulinello di aromi liquidi che concentra nella tazza preziose gocce di espresso Lavazza.”

Chiara è semplice, come l’acqua che avvolge il cuore cilindrico della macchina. Nella sua forma, quasi classica e atemporale. La LB 850 si collega al design degli anni 80, ma si proietta nel futuro con l’estetica quasi “cartoon” della pulsantiera. Per renderla ancora più amichevole, leggera e vicina al cosidetto “universal design” comprensibile e fruibile da tutti, il designer ha svuotato il braccetto e la leva del vapore, rendendoli cavi come il manico di una tazzina.

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The LB 850 is the latest addition to the series of small manual filter-handle machines that use the BLUE system. It is intended to accompany the 2006 LB Guzzini and the untitled LB800 (2004). Designed by Enrico Azzimonti, the new LB 850 Chiara espresso machine is a concentration of purity and energy. In the words of the designer himself: “It’s a technological tower that combines the purity and power of water with the energy and fragrance of coffee — a factory of liquid aromas churning out precious drops of Lavazza espresso into the cup.”

Chiara is simple, like the water that envelops the cylindrical heart of the machine. The classical, almost timeless shape of the LB 850 is influenced by the Eighties era, but the cartoon-like keypad gives it a slightly futuristic air. To make it even more approachable, light hearted and close to the “universal design” concept that can be used and understood by everyone, the designer has hollowed out the filter handle and steam lever like the handle of a cup. Lavazza Time ep 1800 Lavazza Time 2010 Lavazza Time Rendering di Marco Merendi per la sua macchina dalle geometrie nitide ed evocative, dotata di orologio digitale.

Rendering by Marco Merendi L’ultimissima è una Espresso Point. La fine e l’inizio. for his design with clean, L’ha progettata un designer italo-olandese, Marco striking lines and digital clock. Merendi, motociclista e windsurfista indomabile. Suo nonno materno, dirigente Philips, gli ha trasmesso la passione per l’elettro-domestico, suo padre, albergatore e ristoratore faentino, la cultura del servizio. Di suo si è specializzato nelle ombre della luce e nelle luci dell’architettura. Da questo background europeo, incrociato con l’esperienza e la vitalità Lavazza, è nata una macchina dei tempi nostri. Una Lavazza Time, parola di M.M.:

“Ho pensato alle cose che mi piacciono. Al design italiano, alle icone, alle geometrie di base, semplici, alle forme pure, alle architetture del razionalismo italiano degli anni Trenta, al taglio della pasta, del salame, delle zucchine ripiene… Ho pensato a tutto quello che ha una superficie, una pelle, un dentro e un fuori, un pieno e un vuoto, una luce e un’ombra. Ho pensato al liscio e al ruvido, al lucido e all’opaco, al texturizzato, al rilievo. Ho pensato alle persone, allo spazio in cui si muovono.

90 91 The very latest machine is an Espresso Point: the end and the beginning. It was created by an Italo-Dutch designer, Marco Merendi, motorcyclist and irrepressible windsurfer. His maternal grandfather, a director at Philips, gave him a passion for domestic appliances while his father, a hotelier and restaurateur from Faenza, transmitted the culture of service. He has developed his own specialisation in using the play of light and shadows to good effect in design. His European background combined with the experience and vitality of Lavazza has produced a machine of our time: a Lavazza Time, in the words of M.M. himself:

“I thought about the things I like. Italian design, icons, simple geometries, pure forms, the lines of 1930s Italian architecture, the shape of pasta, salami and stuffed courgettes... I thought about everything that has a surface, a skin, an inside and an outside, full and empty parts, a light and a shadow. I thought about rough and smooth, matte and opaque, texture and relief. I thought about people and the spaces they move in. Lavazza Time Lavazza Time

Ho pensato al tempo, ai piccoli dettagli, ai numeri, ai gesti di tutti i giorni, al rito del caffè che si accompagna alla nostra vita. Caffè come metafora dello scorrere del tempo.”

Non priva di riferimenti al design italiano degli anni 60, all’elettro minimalismo della Braun o al calibrato design dei piccoli elettrodomestici bianchi di Jasper Morrison, questa macchina è la più glamour del momento e ha il difficile compito di conquistare nuovi e giovani uffici. In questo sarà aiutata dal suo linguaggio colto e trasversale fatto di geometrie pulite e innovative, compresenza di leggerezza e solidità, accostamenti di materiali e colori di sapore soft-tech, interfaccia immediato e ben visibile.

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I thought about time, small details, numbers, everyday gestures, the ritual of coffee that accompanies us through life. Coffee as a metaphor for the passage of time.”

With no shortage of references to Italian designs of the Sixties, the electro-minimalism of Braun or the calibrated design of small white appliances styled by Jasper Morrison, this machine is the most glamorous on the market. It has the difficult task of conquering the new, young office segment. It is sure to be helped by its sophisticated styling, and broad-ranging appeal that comes from its clean, innovative lines, lightweight yet solid body, soft-tech materials and colour contrasts, and easy to read interface. Macchine passeggere Transitional machines EP Distributore Lifting: l’originaria 1x arredata con una scocca a doppia anta.

EP Distributore Lifting: In questi 21 anni di storia per soddisfare la varietà di the original 1x complete gamma sono venuti alla luce anche modelli meno with dual-panel body. significativi in termini di design e di numeri, ma utili per colmare fasi transitorie o avvalersi della leva del prezzo. È il caso del Distributore Lifting, una voluminosa macchina automatica dalla curiosa forma cilindrica che, nata come primo passaggio dopo la 1x, è stata ben presto sostituita dalla più compatta e performante Matinée. Il Lifting aveva però un’innovazione straordinaria: di fatto era una 1x inglobata in un piccolo mobile-carrozzeria, con ante e contenitori, passaggio significativo di quella difficile integrazione “apparecchi-arredo” che è ancora oggi soggetto di ricerca per entrambe le filiere industriali. Le sue forme classiche e semplici sono state recuperate in parte (forse tramite la consapevolezza del LB 800, Jürgen Seifert. Sgl 2004. designer) con la nuova LB 850 Chiara! Oppure come i modelli LB 800, EP 800 ed EP 850 che hanno avuto il merito di affinare il caricamento manuale a braccetto, il quale da un lato abbassa i costi della macchina, che diviene così una “entry level”, e dall’altro riprende la gestualità consolidata del bar.

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During these 21 years of history, there have also been other models, less significant in terms of design and numbers, but useful to fill transitional phases or exploit pricing strategies. EP 800, Jürgen Seifert. Sgl 2006. This is the case of Lifting, a large automatic distributor with an unusual cylindrical shape. Created as the first step after the 1x, it was soon replaced by the more compact, high-performing Matinée. But there was a remarkable thing about the Lifting: it was a 1x enveloped in a small shell that also had storage space and a door on the front, and marked an important step on the difficult road towards integrating domestic appliances with furniture, still the subject of research in both these industries today. Some of Lifting’s simple, classic lines have been recovered (perhaps thanks to the designer’s sensitivity) in the new LB 850 Chiara. There are also models such as the LB 800, EP 800 and EP 850, which have refined the filter-handle manual loading system which on the one hand reduces the cost of the machine to “entry level”, and on the other imitates the gestures traditionally used by . EP 850, Mac Design. Tsann Kuen 2008. Conclusioni Conclusions

Siamo arrivati a oggi: un intermezzo fra i 7.665 giorni di Un Paesaggio Italiano. Unico, inconfondibile. ieri e il giorno di domani. Dove abita il Tempo. Dove vive Lavazza. Dove il caffè è di casa da 115 anni. Ora tutte le macchine sono allineate su alcuni tavoli. Espresso. Sembra che abbiano occhi, narici, nervi e braccia. Nei serbatoi l’invincibile acqua ancora oscilla. Un paesaggio italiano in cui le grandi aziende oneste Ci piacerebbe affidarle al genio di Subodh Gupta, si inseriscono in maniera naturale, lavorando bene e l’artista indiano che assemblando gli oggetti metallici con umanità, per tanto tempo, per più generazioni e in uso nella cucina asiatica costruisce nuovi dei e nuove diventano, quasi senza accorgersene, parte profonda visioni. del fluire e del mutare della sociètà. Oppure darle al tosco-milanese-newyorkese Luca Pancrazi, l’ultimo allievo di Alighiero Boetti, capace con Per ritrovarsi poi in un libro di testo per le Scuole Medie memorie dismesse, transistor e flaconcini di vetro di della Repubblica, a pagina 160, nel paragrafo intitolato costruire micro città in cui non è difficile perdersi. “I simboli di un’epoca”, in cui vengono accostate la foto in bianconero di “Uno sciopero a Roma”, nel 1895, Dormono e sognano le nostre macchine, sbuffano il dipinto di Pelizza da Volpedo, “Il Quarto Stato”, del silenziose, vicine le une alle altre, random. 1901, ispirato da quella foto, e infine la campagna Formano d’un tratto una visione che ci è familiare, una pubblicitaria Lavazza, “Giovani al loro primo lavoro”, visione non algida e turrita di metropoli verticale, ricca, La pagina tratta dal testo di storia 2000 in cui la scena è la stessa del dipinto ma al posto potente e crudele, ma una visione umana, un paesaggio per le Scuole Medie che riprende degli operai vi sono giovani impiegati e impiegate, di cui di alti e bassi, di capolavori e normalità, di fattorie e una campagna pubblicitaria di Lavazza. una stringe in braccio la Espresso Point di Pininfarina.8 ville palladiane, di semafori e cipressi, di cattedrali e Page from the Italian school text book capannoni. featuring a Lavazza advertising campaign.

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We have reached an end, an interlude between the 7,665 days of yesterday, and tomorrow. An Italian landscape, unique and unmistakeable. Where Time lives. The machines are all lined up on a row of tables. They Where Lavazza lives, and where espresso coffee has look as though they have eyes, nostrils, nerves and been at home for 115 years. arms. The water is still rippling gently in the tanks. We’d like to give them to Subodh Gupta, the genial Indian In this landscape, the honest, hardworking companies artist who constructs new gods and visions by forming of Italy, with compassion for people have laboured for collections of metal utensils used in Asian cooking. generations, becoming an integral part of society as it Or Luca Pancrazi an artist with roots in Tuscany, Milan moves and changes. and New York, the latest disciple of Alighiero Boetti who can use old transistors, hard disks and glass bottles to Companies like these then find themselves mentioned build miniature cities you cannot help but get lost in. on page 160 of a school text book, in a paragraph entitled “Symbols of an era”, next to a black and white Our machines dream, sleep and sigh quietly, as they photograph of “A strike in Rome” (1895), a painting by stand close together. Pelizza da Volpedo, “Il Quarto Stato” (1901), inspired 8_Ernesto Baffi e Paola Brengola, Then, they suddenly merge into a familiar vision, not a Il grande racconto della Storia, by the same photo, and finally the Lavazza advertising cold, anonymous metropolis but a human vision made Mondadori Scuola, Milano, 2005 campaign “Young men entering the world of work” up of highs, lows, masterpieces and ordinary buildings, (2000), with the same scene as the painting, but instead 8 _ Ernesto Baffi e Paola Brengola, farms, luxurious villas, traffic lights, cypress trees, Il grande racconto della Storia, of the labourers there are young office workers, one of cathedrals and warehouses. Mondadori Scuola, Milan, 2005. whom is clasping the Pininfarina Espresso Point.8 Conclusioni Conclusions

Siamo giunti a una fine, una fine in divenire e forse - importanti.Sono storia del costume e stimolo per nuovi progetti, come la nuova “A Modo Mio visto che abbiamo trattato l’argomento col linguaggio roulotte” disegnata da Mirko Gabellini, un designer inventore romagnolo che si inserisce del progetto e del design - ognuno può guardarsi le perfettamente nel solco del “saper fare” che già fu caro a Savino Balzano. macchine con l’occhio severo di uno dei padri del design contemporaneo. E rispondersi da solo! Ma a noi infine piace pensarle per la loro natura primaria: dispensatrici di un vero espresso Rendering del chiosco mobile A Modo Mio italiano. Punto di incontro fra le persone, luogo senza gerarchie, social network di parole, Good design is innovative. progettato da Mirko Gabellini. risate ed emozioni autentiche. Good design makes a service useful. Dietro ogni macchina ci sembra di vedere una mano che fa ciao e ci serve un caffè fumante. Rendering of the Good design is aesthetic. A Modo Mio mobile kiosk, Un gesto semplice di accoglienza, saluto e convivialità: l’Alfa e l’Omega di tutta questa Good design makes a service understandable. designed by Mirko Gabellini. piccola galassia. Good design is unobtrusive. Good design is honest. Good design is long-lasting. Good design is thorough down to the last detail. Good design is as little design as possible.9

Questa macchina, o quella, risponde ad alcune di queste caratteristiche? Yes or Not. Valutate voi!

Non si può dire però che sia solo una questione di design. Abbiamo visto che le macchine e i sistemi Lavazza, ovvero “the italian art of self made espresso” sono un fenomeno socio economico, con cifre e dati

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We have reached an end, but not a definitive one. Perhaps, seeing that we have approached the subject through the eyes of a designer, we can all look at these machines with the critical eye of one of the fathers of modern design, and draw our own conclusions.

Good design is innovative. Good design makes a service useful. Good design is aesthetic. Good design makes a service understandable. Good design is unobtrusive. Good design is honest. Good design is long-lasting. They describe the history of our customs and traditions, and provide inspiration for new Good design is thorough down to the last detail. projects like the “A Modo Mio caravan” designed by Mirko Gabellini, an inventive designer Good design is as little design as possible.9 from Emilia Romagna who is a perfect example of the type of skill displayed by Savino Balzano. Does this or that machine meet any of these characteristics? Yes or no — you decide! But in the end, we like to think of these machines in terms of their true nature: dispensers of 9_Ispirati ai “Ten principles of Good Design” authentic Italian espresso. They are places where people meet, places without hierarchies, Obviously, it’s not just about design. di Dieter Rams. where social networks formed of chatter, laughter and genuine emotion are woven. We’ve seen that Lavazza’s machines and systems — Behind each machine there’s an imaginary hand waving hello as it serves us a piping hot 9 _ Inspired to “the Italian art of self-made espresso” are now a major “Ten principles of Good Design” espresso! social phenomenon. by Dieter Rams. A simple, welcoming gesture: the alpha and omega of this miniature galaxy. Biografie Profiles

Enrico Azzimonti Maurizio Giordano

Architetto, dal 1996 affianca l’industrial design all’attività di L’architetto Maurizio Giordano fa parte di Architettura progettazione architettonica. Ha svolto attività didattica presso Laboratorio di Milano, studio attivo dal 1990. Al centro del lo IUAV di Venezia, La Sapienza di Roma, l’Istituto Marangoni lavoro c’è l’osservazione del mondo e la passione per la di Milano; dal 2006 è docente presso lo Ied di Milano. Dal 1998 progettazione, applicate con una buona dose di curiosità e collabora con il designer catalano Jordi Pigem. I suoi lavori si sono fatti notare in concorsi ed esposizioni internazionali, poeticità in diversi campi. Gli spazi abitativi, quelli del lavoro, sulla stampa specializzata in Italia e all’estero, sono stati il prodotto industriale, la comunicazione. Con la convinzione selezionati per tre edizioni di International Design Yearbook e che, in ogni buon progetto, l’immagine e la sostanza possano per l’Adi Design Index 2007. Alcuni suoi lavori fanno parte della coincidere. collezione permanente del Museu de les Arts Decoratives di Barcellona.

Architect, he added industrial design to his repertoire in 1996. He has lectured at the IUAV in Venice, La Sapienza University in Rome and the Marangoni Institute in Milan. Since 2006 Designer Maurizio Giordano is a member of Architettura he has lectured at the IED in Milan. Since 1998 he has Laboratorio (Milan), a studio formed in 1990. His work revolves worked with Catalan designer Jordi Pigem. His works have around his observation of the world, and a passion for design received acclaim at international contests and exhibitions, together with a healthy dose of curiosity and the application in the specialist press in Italy and overseas, and have also been selected for three editions of the International Design of his artistic talents in various fields — homes, workplaces, Yearbook and for the 2007 ADI Design Index. Some of his industrial products and communications — with the belief works are part of the permanent collection at the Museu de that in any successful project, image and substance can be les Arts Decoratives in Barcelona. www.enricoazzimonti.it www.archilab.it one and the same.

100 Elastico Disegno Marco Merendi 101

Lo studio è nato nel 1998 dalla collaborazione tra Sara Dal Vive e lavora a Milano. Il suo lavoro spazia tra architettura e Gallo, laureata in Architettura al Politecnico di Torino, e il design e si fonda sulla sperimentazione di nuovi materiali e Beppe Demonte. In seguito si è aggiunto Guido Cherici, che tecnologie. Nato a Faenza nel 1968, si laurea in Architettura a Firenze nel 1996 con una tesi in disegno industriale in ha studiato disegno industriale a Torino, prima al Politecnico collaborazione con il team Minardi Formula 1, con cui in seguito e poi all’Istituto Europeo di Design. Lo studio si occupa di collabora per la progettazione dei bilici del team e di quello product design, comunicazione, concept design, design di di Honda Gresini. Ha lavorato con lo studio “LITE: daglicht / interni. Gli uffici di Elastico Disegno si trovano nel complesso kunstlicht adviezen” di Amsterdam, occupandosi di oggetti storico industriale della Fornace Spazio Permanente a luminosi e della progettazione illuminotecnica di grandi spazi. Cambiano, vicino a Torino. Con lo Studio Cerri e Associati e con lo studio Ivana Porfiri per la progettazione di interni di yacht, gallerie d’arte, allestimenti e abitazioni private. Nel 2002, con la lampada Bamboo ha vinto a Francoforte il premio “Design Plus”. Insegna alla Scuola Politecnica di Design (SPD) di Milano. He lives and works in Milan. Marco’s work includes architecture and design, and is based on experimentation with new materials and technologies. Born in Faenza (1968), he graduated in architecture from Florence University in 1996, with a thesis on industrial design written in collaboration with the Minardi The studio was formed in 1998, the result of a partnership Formula 1 team, with whom he later worked to design the between Sara Dal Gallo, who holds a degree in architecture trailers for Minardi and also Honda Gresini. He has also worked from Turin Polytechnic, and Beppe Demonte. They were with Amsterdam studio “LITE: daglicht / kunstlicht adviezen”, later joined by Guido Cherici, who studied industrial design designing lamps and producing lighting designs for large areas. in Turin, first at the Polytechnic and later at the European Other collaborations include projects in partnership with Studio Design Institute. The studio specialises in product design, Cerri e Associati, and the Ivana Porfiri studio, for the interiors communications, concept and interior design. Their offices of yachts, art galleries, exhibitions and homes. In 2002, his are located inside the historic industrial complex of Fornace bamboo lamp design won the “Design Plus” award (Frankfurt). Spazio Permanente in Cambiano, near Turin. www.elasticodisegno.it www.marcomerendi.it He lectures at the Polytechnic Design School of Milan. Biografie Profiles

MR&D Pininfarina Extra

Basata a Gallarate, (Varese) MR&D, acronimo di Marketing, È la società del Gruppo Pininfarina specializzata in product Research & Development, è una società di consulenza e interior design. È stata costituita nel 1986 per estendere i specializzata nella “gestione del processo di Innovazione”. servizi del Gruppo, la qualità e le competenze per le imprese Con i suoi 20 anni di esperienza garantisce alti livelli di impegnate in tutti i settori di attività, tranne l’automobile. innovazione, know-how tecnologico, copertura brevettale, L’obiettivo della Pininfarina Extra è essere un partner affidabile soluzioni per la produzione. E fornisce un supporto nella e competente attraverso la costruzione di partnership a lungo definizione delle strategie di prodotto/mercato, nella termine con le imprese che intendono utilizzare il design progettazione e sviluppo di nuove linee di prodotto e nello come un aspetto strategico della propria identità aziendale. start-up produttivo. Presidente e Amministratore Delegato è Paolo Pininfarina. All’interno dello studio il designer che ha portato avanti il progetto per Lavazza è Gianluca Nigro.

Based in Gallarate (Varese), MR&D (an acronym for Marketing, Pininfarina Extra is the part of the Pininfarina Group that Research & Development) is a consulting firm specialising specialises in product and interior design. It was established in innovation process management. Its 20-year experience in 1986 in order to extend the Group’s services, quality and guarantees high levels of innovation, technological know-how, patent coverage and production-related solutions. The studio expertise to all sectors, except the automotive industry. also provides support for product and market strategies, the Pininfarina Extra aims to be a reliable, competent partner by design and development of new product lines and start-ups. building long-term partnerships with companies who want to The designer who worked on the Lavazza project was Gianluca use design as a strategic part of their corporate identities. Its Nigro. www.mrd-institute.com www.extra.pininfarina.it Chairman and CEO is Paolo Pininfarina.

102 Hiroshi Ono Studio01 Design 103

Originario di Kurashiki, in Giappone, nel 2001, dopo una Lo studio viene fondato nel 2000 dai designer Patrizio esperienza nello Studio Sowden ha fondato a Milano il suo Cionfoli, Diego Forasacco e Fabio Fieni. Attivo in vari studio Happy Design. La collaborazione con George Sowden, campi - dal web design, all’allestimento, grafica e product iniziata nel 1994 e proseguita due anni dopo con il ruolo design - è attento alla costante sperimentazione derivante di socio, ha dato vita a progetti per vari clienti, premiati dalle possibilità che offrono le applicazioni dei materiali. con prestigiosi riconoscimenti, tra cui due selezioni per il Nei progetti elaborati dallo Studio01 la ricerca formale ed Compasso d’Oro. Oggi prosegue il lavoro con il suo studio estetica dialoga con il concetto di “memoria”, che diventa sviluppando, attraverso un design innovativo, idee nuove il filo conduttore forma-funzione, tra scenari creativi, basate sull’uso delle tecnologie oggi disponibili. concettuali e realtà produttive.

The studio was founded in 2000 by Patrizio Cionfoli, Diego Originally from Kurashiki (Japan), after working with Studio Forasacco and Fabio Fieni. Active in various fields including Sowden he formed his own studio in Milan - Happy Design. web design, exhibition, graphic and product design, the studio His collaboration with George Sowden began in 1994, and two years later became a partnership. He produced designs specialises in experimenting with the possible applications of for various clients and won prestigious awards including various materials. Its projects combine formal and aesthetic two Golden Compass nominations. Today, Hiroshi produces research with the concept of “memory”, the main theme innovative designs at his own studio, creating new ideas based linking form and function, creative and conceptual scenarios on modern technologies. www.happydesign.it www.studio01design.it and the real-life production environment. Biografie Profiles

Mauro Zona

Nato a Salerno nel 1951 è ingegnere meccanico. Lavora dapprima in Olivetti OSAI come Responsabile Progetto Robots di Montaggio; poi in Italdesign presso la divisione Giugiaro Design; quindi fonda a Torino, nel 1986, la Zona Engineering & Design s.a.s. La società opera nel settore dell’industrial design di macchine speciali, con una formula che privilegia la generazione di idee per la risoluzione dei problemi progettuali assegnati ed è attiva nel settore Spazio per la categoria dei Robot semoventi. Docente di Industrial Design per i corsi master STOÀ (Istituto di Studi per la Direzione e Gestione di Impresa) a Ercolano, ha insegnato presso il Politecnico di Milano per il corso di laurea in Disegno Industriale e l’Università Federico II di Napoli, corso di laurea in Ingegneria Meccanica. Born in Salerno (1951), he is a mechanical engineer. His first job was at Olivetti OSAI, responsible for the design of assembly line robots. He then moved to the Giugiaro Design division of Italdesign, before establishing Zona Engineering & Design s.a.s. in Turin, in 1986. The firm operates in the sector of industrial design, working on special machines mainly by Thanks to generating ideas to resolve design issues. It is also active in the Space industry, designing self-propelling robots. A Giuseppe Lavazza lecturer in Industrial Design for master’s degrees at the STOÀ Francesca Lavazza (Institute of Business Management Studies) at Ercolano, he Alessandra Bianco has also lectured at the Milan Polytechnic (Industrial Design Alberto Fantinato course) and Federico II University in Naples (Mechanical Michela Belotti 104 Engineering course). www.zonaengineering.com Monica Balocco Roberta Garizio Antonella Damberto Virginio Briatore Virginio Briatore, 1955, Piemonte, è un filosofo del design e un Concept and words osservatore dei linguaggi contemporanei. Su questi temi ha Virginio Briatore tenuto seminari e workshop in Italia e all’estero, pubblicato 11 libri, 450 articoli, coordinato ricerche ed e-competition Editing per Lavazza, Epson, Samsung, Citroën, Martini&Rossi, JVC, Porzia Bergamasco Dainese, Guzzini, Safilo, Panasonic. Scrive per Interni, D.La Repubblica delle Donne, DAMn° (Bruxelles), atcasa.corriere.it. Supervision and Coordination Lavora a Milano e vive a Ravenna, con la moglie Rita e i figli Alessandra Bianco Luigi, 1996 e Valentino, 1998. Simona Busso Maria Teresa Lo Gioco Art Direction and Graphic Design Oikos Associati visual communication Photos Virginio Briatore, born in Piedmont (1955) is a design Fabrizio Esposito philosopher and observer of contemporary style. He has Francesco Radino held workshops and seminars on these topics both in Italy Marino Ramazzotti and abroad, has published 11 books and 450 articles and Leo Torri coordinated research and e-competitions for Lavazza, Epson, Samsung, Citroën, Martini&Rossi, JVC, Dainese, Guzzini, Printed by Safilo and Panasonic. He writes for Interni, D.La Repubblica Stamperia Artistica Nazionale delle Donne, DAMn° (Bruxelles), atcasa.corriere. it. He works in Milan and lives in Ravenna with his wife Rita and children Translated by Luigi (1996) and Valentino (1998). www.virginiobriatore.it Koinè © 2010 S.p.A. Corso Novara, 59 -10154 Torino www.lavazza.com

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