LETTEREMERIDIANE www.letteremeridiane.it Anno VIII - n. 27/28 - Gennaio/Giugno 2012 - ! 2,00 Una radice di pietra e di mare più forte della diversità delle rive (Franco Cassano) Ma l'Italia è un paese per donne?

Vittorio De Seta: Il Viaggio in Calabria il maestro del grande cinema di Un lungo documentario italiano cammino... Federica Legato pagine 4-5 pagine 8-9 a sacrosanta battaglia che le donne conducono ormai Intervista a Sandra Savaglio, Cronache Meridionali nel “L da anni per il riconosci- mento delle loro capacità, della loro in- telligenza, della loro forza, non si vin- astrofisica con la Calabria racconto di Abdon Alinovi cerà nelle camere da letto. Si conduce da tempo ormai in tutti i luoghi di lavo- nel cuore ro, dove spesso le donne sono ancora umiliate e discriminate”. È il testamento scomodo - come lo sono tutte le verità - di una delle più grandi pagina 11 pagine 16-17 firme del giornalismo italiano: Miriam Mafai. Le sue parole, quelle di una don- na che del potere della parola ha fatto la Il ricordo di Lucio Pasquale, Le novità della propria arte, riecheggiano ruvide e pal- pitanti in questa primavera in cui ci ha protagonista della vita Città del Sole Edizioni lasciati orfani della sua penna maestra che ha saputo scardinare la logica ma- culturale romana schilista quanto le pretese conservatrici di una sinistra, oggi, «mille miglia lon- tana dal paese reale». pagine 20-21 pagine 24-31 continua a pagina 2 2 Anno VIII - n. 27/28 - Gennaio/Giugno 2012 LettereMeridiane

segue dalla prima pagina Le storie minime, i ritratti quotidiani, figura della piccola grande donna to- di un genere emblema della discrimi- scana, «dolce di cuore e dura di testa», nazione, sono la cartina di tornasole di cercando di riassumere la sua lezione. Un lungo cammino… un sistema di sopraffazione che ha af- Una delle tante verità con le quali la filato le proprie armi per colpire più a Mafai illuminò il nostro tempo, insie- Quella sinistra a cui aveva dato l’ani- concetto di emancipazione – che forse fondo, nell’intimo di un universo la cui me a quella sua risata che - come ha af- ma, contribuendo alla sua spinta rivolu- è finito per accartocciarsi, paradossal- direzione traccia, oggi più che mai, la fermato, durante le esequie, il collega zionaria e concreta del secondo dopo- mente e prosaicamente, su se stesso -, via da seguire “in questo tempo degli Franco Marcoaldi - ci «porteremo den- guerra, ma alla quale non asservì mai la in questo tempo, alla frontiera di nuo- assassini”. tro per sempre». propria penna, dritta per la sua strada di ve lotte, per le quali servirebbero nuo- Ci accorgiamo, dunque, che nel pur Ora, sarebbe il caso di capire cosa, co- donna libera e resistente. Alle donne, ve forze. complesso quadro della realtà, della me donne, intendiamo regalare a noi attraverso i suoi saggi, tra cui “Pane ne- Donne sfregiate con l’acido: succede quotidianità delle donne “normali” stesse, - perché probabilmente è questo ro. Donne e vita quotidiana nella secon- in Pakistan, nel Bangladesh, sempre (convinti come siamo che la normalità il vero punto nevralgico dell’attuale da guerra mondiale”, consegnò un’i- più spesso in Afghanistan, succede in sia un valore) la bilancia protende più lotta, in questo mondo globalizzato dentità storica e la forza di un autode- Italia, succede a Reggio Calabria l’otto sul lato delle sconfitte e delle rinunce che, insieme e alla pari velocità delle terminismo fondato sulla dignità, sul marzo scorso, nel giorno della donna. che da quello delle conquiste e dei pro- informazioni, esporta ed importa ingiu- coraggio della diversità, sui diritti. È il lungo cammino delle donne, pe- gressi. stizie e intolleranza - in termini di op- E, dunque, alle donne abbiamo deciso rennemente in salita, quando la lotta ha “Come donne nessuno ci ha regalato portunità, di consapevolezza, di scelte di dedicare la copertina di questo nu- preso i connotati dell’indignazione – niente” è stato il leitmotiv attraverso per custodire le conquiste delle giganti mero di Lettere Meridiane, ben lungi un’indignazione spesso colpevolmente cui, nei giorni della sua scomparsa, i sulle cui spalle ci issiamo. Ma per guar- dal fare dissertazioni anacronistiche sul muta. media hanno raccontato e ricordato la dare avanti.

Franco Arcidiaco

fascino del suo vissuto che permeava Spoon river di esotiche atmosfere ogni nostro in- contro. Oscar era un viaggiatore del corpo e dell’anima e non sono in gra- n questi sei mesi di pausa forzata della Provincia Giuseppe Raffa, con la sto che te la fa scoprire. A Lucio è de- do di ridurre la sua storia nelle poche (abbiamo saltato un numero per dif- pubblicazione di tutte le sue poesie e dicato un ricordo all’interno di queste righe che ho a disposizione. Sul pros- I ficoltà economiche), sono purtrop- l’istituzione di un premio intestato a pagine. simo numero di Lettere Meridiane uno po scomparsi ben sei carissimi amici. lui e riservato ai giovani poeti. Fortunato Valenzise caparbio intel- speciale lo celebrerà adeguatamente. Ciccio Svelo, Lucio Pasquale, Fortu- Ciccio Svelo è una parte della mia sto- lettuale e delizioso illustratore era un Addio cari amici, e, se veramente c’è nato Valenzise, Isabella Loschiavo, ria, è quello che io e tanti altri compa- grande estimatore della nostra casa un magnifico posto dove vanno a fini- Oscar Carchidi e Luca Caccamo. An- gni non siamo riusciti ad essere: “un editrice. Mi creavano un po’ d’imba- re le anime belle, vi raccomando di sta- dando avanti con gli anni ti ritrovi come militante totale”. Non c’è stata una so- razzo i suoi complimenti sulle pagine re vicini al mio piccolo grande Luca. in una trincea della prima guerra mon- la situazione di conflitto nel nostro ter- di Calabria Sconosciuta, era sempre diale, un colpo improvviso e vedi ritorio che non l’abbia visto protagoni- molto attento e puntuale nell’indivi- scomparire l’amico che ti stava a fianco sta. Gli inquirenti che sono intervenuti duare le nostre opere più valide. A lui con il quale avevi appena condiviso un all’atto del ritrovamento del suo corpo, devo la pubblicazione dei racconti del sorriso, una battuta, un pensiero, un ge- l’hanno definito sbrigativamente “av- grande Domenico Monoriti, che è uno LettereMeridiane sto affettuoso, una bevuta… vocato no global”; Ciccio era l’avvo- dei libri più prestigiosi del nostro cata- Gli anni t’induriscono e riesci perfino cato dei poveri e degli ultimi, le eti- logo, arricchito dai suoi disegni. Negli CITTÀ DEL SOLE EDIZIONI a farti una ragione della scomparsa dei chette dal sapore televisivo l’avrebbe- ultimi tempi la sua crudele malattia REGGIO CALABRIA tuoi coetanei o di quelli che hanno ro fatto incazzare ancora di più. A Cic- aveva interrotto la quotidiana consue- qualche anno di più; ma la crudeltà del- cio mi avvicinava non tanto la militan- tudine di incontrarci all’edicola di Ma- Iscrizione Registro Stampa Trib. di Messina n° 17 la morte di un giovane di 28 anni, quel- za politica (un anarchico come lui non ria Grazia Lanza sul Viale Calabria, dell'11 luglio 1991 la no proprio non riesci a tollerarla ed poteva accettare il mio totalitarismo momenti di colto relax e amichevoli Iscrizione R.O.C. n° 9262 ancora più insopportabile ti risulta do- sovietico) ma la passione per la musi- schermaglie politiche. ver ascoltare il discettare di un prete ca; quando mandava in onda da Radio Isabella Loschiavo, la cultura e l’u- Via Ravagnese Sup. 60/A che cerca di giustificare l’ingiustifica- Touring la mitica Out of the Shell, gli miltà fuse nella figura di una educatri- 89131 Reggio Calabria bile e ti parla di disegno divino e di telefonavo in diretta e i dissidi politici ce esemplare. Isabella entrava in casa Città del Bergamotto anima candida che “Dio ha voluto ac- scomparivano come per incanto. editrice in punta di piedi, non chiedeva Tel. 0965644464 canto a sé”. Detesto i funerali e i riti Lucio Pasquale era un amico recente, e non pretendeva nulla, attendeva pa- Fax 0965630176 religiosi che accompagnano la morte, ma in sette anni si era consolidato tra ziente la pubblicazione dei suoi lavori www.cittadelsoledizioni.it sono quelli i momenti in cui faccio più di noi un rapporto professionale che e rifuggiva dalle occasioni “monda- e-mail: [email protected] fatica a capire le motivazioni che spin- era sfociato in un’amicizia cordiale e ne”. Punto di riferimento per genera- [email protected] gono tanti cari amici, che pur stimo, a “cameratesca”. Le serate romane che zioni di studenti, è stata un faro della seguivano le presentazioni dei libri cultura della Piana. Anche di Isabella ABBONAMENTO ANNUO: professare una qualunque fede religio- ! 20,00 comprese spese postali sa. Di Luca Caccamo e dello strazio della sua collana, hanno il sapore del troverete un ricordo tra queste pagine. vino, del jazz, delle sue immancabili Oscar Carchidi ha fatto la storia de da versare su CCP n. 55406987 che mi ha provocato la scomparsa del- intestato a Città del Sole Edizioni S.A.S. la sua giovane vita, ho scritto su “Il sigarette, del borbottio della sua vec- Laltrareggio prima e della Città del Quotidiano” (l’articolo è riportato a chia Panda amaranto e di una Roma Sole Edizioni dopo; una tempesta di Direttore Responsabile: pagina 31 di questo numero). Ricorde- felliniana che ancora esiste, se hai la emozioni mi travolge nel ricordare il FRANCO ARCIDIACO remo Luca, d’intesa con il presidente fortuna di conoscere il “Virgilio” giu- modo in cui ci siamo conosciuti e il Direttore Editoriale: FEDERICA LEGATO 3 Non è un paese per donne: un libro di voci femminili. 12 I personaggi positivi e surreali di Rocco Familiari. Coordinamento Editoriale: Una donna, un libro: il convegno di Pietre di Scarto. ORIANA SCHEMBARI 13 Viaggio in Israele di Mario La Cava. Stampa: 4-5 Vittorio De Seta: il maestro del grande cinema A Gallicianò di Condofuri, un museo intitolato Tipografia A. Trischitta - Messina documentario italiano. ad Angela Bogasari Merianoù. Associato USPI 6 Recensione a “Elogio alle donne mature” 14 La Quercia di Matassi e le origini di Sant’Andrea dello Jonio. Unione Stampa di Stephen Vizinczey. Periodica Italiana 15 Parallelo 38: a Taurianova una nuova realtà culturale. 7 La brocca rotta a Ferramonti della compagnia “Le nozze”. «Questo periodico è aperto a quanti desiderano Cronache Meridionali nel racconto di Abdon Alinovi. collaborarvi ai sensi dell’art. 21 della Costitu- “Il Disconauta” Rubrica di Dave Mangano. 16-17 zione della Repubblica italiana che così dispo- ne: “Tutti hanno diritto di manifestare il proprio 8-9 Il resto è rumore di fondo: Viaggio in Calabria 18-19 Anno 2012: aspettando la fine del mondo. pensiero con la parola, lo scritto e ogni mezzo di Alan Lomax. di diffusione”. La pubblicazione degli scritti è 20-21 Lucio Pasquale: instancabile protagonista subordinata all’insindacabile giudizio della re- 11 Sandra Savaglio: una calabrese della vita culturale romana. dazione; in ogni caso, non costituisce alcun rap- che ha conquistato il mondo. porto di collaborazione con la testata che, quin- 22 Pasqualino: il racconto di, deve intendersi prestata a titolo gratuito. Poesie Notizie, articoli, fotografie, composizioni artisti- che e materiali redazionali inviati al giornale, an- sommario 24-31 Le novità della Città del Sole che se non pubblicati, non vengono restituiti». 3 LettereMeridiane Anno VIII - n. 27/28 - Gennaio/Giugno 2012 Non è un paese per donne Un libro di voci femminili per raccontare le donne di oggi Oriana Schembari

he la normalità delle donne fosse garia, giornaliste in prima fila nelle que- finita a battere sulle strade di Napoli. straordinaria, possiamo dirlo, stioni femminili, hanno chiesto alle loro Una quotidiana lotta alla ricerca di ri- C non è una novità. Che a quanto colleghe (Margherita Oggero, Elvira Se- spetto, dignità e verità accomuna queste coraggio, volontà, tenacia, capacità, le minara, Raffaella Ferré, Emilia Marasco, donne che faticosamente ricostruiscono donne non sono seconde al maschio or- Patrizia Rinaldi, Barbara Garlaschelli, le loro vite e quelle delle persone che mai in preda alla “crisi”, forse non c’era Cristina Sivieri Tagliabue, Viola di Gra- amano in un continuo lavorìo fatto di neanche bisogno di sottolinearlo ancora. do, Busi Sopelsa, Manuela Iatì, - muscoli e pazienza, lacrime e risate. To- Eppure in un’Italia afflitta dagli scandali sca Barra, Alessandra Faiella) di raccon- ni ironici, sfumature surreali, personaggi dell’imperatore e della sua corte, si è tare al Paese storie di “straordinaria nor- venati da un filo di follia si rincorrono in sentita la necessità di ribadire che le don- malità”, la normalità delle donne che questa carrellata che fa emergere soprat- ne italiane sono molto altro rispetto alle combattono ognuna la propria battaglia. tutto la instancabile capacità di rigenera- belle “olgettine” balzate agli onori della Scopriamo così il viso dolente e piegato zione femminile, la combattività inesau- cronaca un anno fa. A scandalizzare l’o- di Matilde Sorrentino, uccisa nel 2004 ribile, l’accogliente solidarietà verso le pinione pubblica, e a far scendere in per aver denunciato anni prima i violen- “sorelle” più fragili, accanto alle quali piazza nel febbraio scorso, nella manife- tatori del figlio bambino, caduto in una molte si schierano combattendo battaglie stazione “Se non era quando?” una folla rete di pedofili a Torre Annunziata con la che non sono le “loro” ma è come se lo soprattutto femminile, è stata la consape- connivenza del personale della scuola fossero. volezza che mentre nella nostra società, che frequentava, atto di sofferto coraggio Dalla madre divorziata che combatte con così evoluta e garantista, permangono pagato prima con l’isolamento nel paese il lavoro, le turbe adolescenziali della fi- sacche di strisciante discriminazione di e poi con la morte. glia, il pigro egoismo dell’ex-marito e genere e mancano gli strumenti di soste- O la bellezza mediterranea di Antonella, tenta contemporaneamente di avere un gno sociale alle donne, dal punto di vista la “Cinciallegra” raccontata dalla giorna- suo privato, alle Big Beautiful Woman, lavorativo e familiare, da altre parti si Italia. Ne è scaturito un ritratto variega- lista reggina Manuela Iatì, che nella sua le donne di taglia extra large oggetto di permette ad alcune di utilizzare le “soli- to, composito, dalle sfumature ora più casa vicina alla centrale telefonica, di cui un infantile desiderio sessuale, alle iden- te” vecchie scorciatoie per farsi strada. realistiche, ora più fantasiose. Ma sem- il padre era custode, ha visto morire i ge- tità nebulose che si muovono tra emula- Ecco perché e come nasce il libro Non è pre estremamente veritiero. Come scrive nitori e le sorelle del terribile cancro che zione, senso ossessivo della cura, manie un paese per donne, (Mondadori, nella sua prefazione la purtroppo scom- si propaga in alcune zone del nostro pae- e attacchi di panico, questi racconti, co- pp.276, - Euro 10,00), quattordici “Rac- parsa Miriam Mafai, pioniera del giorna- se come un’epidemia, senza che nessuno me scrivono le curatrici, tentano «di da- conti di straordinaria normalità”, come lismo e dell’impegno politico femminili, sappia dare spiegazioni o tantomeno por- re una risposta ai messaggi distorti che recita il sottotitolo, racconti scritti da «La donna-corpo occupa ormai da trop- re rimedio. Oppure il volto anoressico di circolano nelle vene della nostra società, donne sulle donne, e non solo per le don- po tempo la cronaca politica e mondana Poli, albanese, picchiata dal marito e aiu- sintomo, lo sappiamo di un malessere ne. Quattordici autrici, giornaliste, scrit- e rischia di lasciare in ombra tutte le al- tata da una famiglia italiana a sfuggire al profondo e sotterraneo. Ogni scrittore è trici, di varia età, provenienza e forma- tre, quelle che ogni giorno lavorano, stu- persecutore tra le mille difficoltà della una spia, qualcuno dice, e chissà che una zione, sono state chiamate a raccontare diano, si occupano dei figli, stabiliscono legge, o il sorriso aperto e largo della volta tanto la “delazione” non possa ser- attraverso personaggi femminili, inven- reti di solidarietà e di affetti». Le due cu- giovane nigeriana Chinue, arrivata in Ita- vire a spifferare ciò che tutti sanno e che tati o reali, la condizione femminile in ratrici, Carmen Pellegrino e Cristina Za- lia con la prospettiva di un buon lavoro e pochi dicono». Una donna, un libro: nel segno femminile della parola Pietre di scarto dedica il suo annuale Convegno alla presenza delle donne nella letteratura O. S. accontiamo di un piccolo mani- coro di voci femminili, variegato e do più crudele, a preservare la nazione polo di brave donne che a Reg- composito. Un viaggio nella letteratura armena. A salvarsi, per poi raccontare. R gio Calabria da più di un decen- di spessore e nelle letture personali del- A tacere, per poi testimoniare. “c’è un nio fanno cultura. Non quella dei salot- le loro “presentatrici”. momento nella vita di ogni donna arme- ti, ma dei laboratori; accanto ai più gio- L’ultimo appuntamento è stato dedicato na in cui sa che sarà lei a prendere sul- vani e a chi, anche non esperto, vuole all’incontro tra la scrittrice di origine le spalle il peso della famiglia”, scrive affacciarsi alla lettura in un’atmosfera armena Antonia Arslan e gli studenti, la Arslan. Così è stato per le donne in accogliente e stimolante. Sono le brave che hanno letto e commentato i suoi te- ogni epoca e latitudine, così è stato per professoresse dell’Associazione cultu- sti con Gawronski durante l’anno. Ar- le donne armene che hanno salvato il rale Pietre di Scarto che, accanto al loro slan è una brava scrittrice e una brava loro popolo, sacrificandosi per i piccoli consueto programma di incontri di let- oratrice. Affabula con il suo parlare superstiti e per la cultura armena. Non a tura e scrittura creativa, frutto di un la- quanto con la sua scrittura, forse perché caso la Arslan dedica l’ultima sua fatica voro alacre e silenzioso, propongono al- i suoi romanzi nascono proprio dal rac- a una piccola storia del genocidio: quel- la cittadinanza il Convegno nazionale conto orale. Da quando, bambina, la del Libro di Mush, un preziosissimo di Letteratura, unico evento pubblico ascoltava i racconti dei grandi, le storie codice miniato del 1202, libro sacro per della loro attività. Quest’anno l’incon- di un paese orientale sconosciuto, riti e gli armeni, a cui vengono attribuiti po- tro è stato dedicato alle scritture femmi- costumi della favolosa Armenia, accan- teri taumaturgici; per salvarlo due don- nili, “Una donna un libro. Presenze to ai tragici fatti della persecuzione, gli ne e un bambino si metteranno in viag- femminili nella letteratura”, svoltosi dal orrori del genocidio perpetrato dalla gio, portandolo sulle spalle, diviso in 26 al 28 aprile, ed è stato come al soli- Turchia nazionalista nel 1915. parti uguali, - era alto un metro, pesan- to un momento intenso e vivace, perché Storie antiche di odi non sopiti e avidità te ventisette chili. Una marcia estenuan- è l’appuntamento durante il quale si incontrollate. Gli armeni, ricchi e miti, te in cui una delle due perirà. L’altra coagulano le esperienze e le fatiche del- Densa e ricca di momenti importanti la popolo di mercanti cristiani, lavoratori metterà in salvo la sua metà e consen- l’intero anno. I consueti amici-compa- tre giorni si è svolta nelle scuole, per gli operosi e fedeli, cancellati dalla furia dei giovani turchi al potere che, dopo tirà il ritrovamento dell’altra e il ricon- gni di viaggio sono tornati nella città incontri con gli studenti, mentre per i giungimento del libro. dello Stretto a sostenere e accompagna- pomeriggi aperti al pubblico la formula aver spodestato il Sultano, distruggono re le piccole professoresse: Saverio Si- con rinnovato ardore il popolo nemico e Una storia emblematica, che suggella il scelta non è stata la consueta presenta- filo rosso del convegno: la donna e la monelli, critico e direttore dei program- zione di relazioni, ma quella della tavo- fratello. Uno sterminio pensato e orga- mi culturali della televisione Sat2000; la rotonda, in cui a turno varie commen- nizzato, lucido e silenzioso. Che ricorda scrittura, la scrittura come salvezza, Stas Gawronski, volto noto dei pro- tatrici hanno parlato della loro scrittrice in modo sinistro quelli che verranno: il strumento di vita, segno di speranza. grammi di Rai Educational; la critica e e poetessa di riferimento: per la poesia, genocidio degli ebrei, la ferocia argen- Così per la Arslan, così per tutte le altre poetessa Rosa Elisa Giangoia; i giovani Saffo e Nosside, Emily Dickinson, Azar tina e cilena. di cui si è parlato: Così anche per le pic- scrittori Paolo di Paolo e Stefano Ra- Nafisi e Clarice Lispector, Alda Merini Anche in questa storia sono le donne, cole e miti professoresse che nella guer- daelli; e le ospiti dell’anno, non a caso e Wislawa Szimborska; per la prosa risparmiate ma soggette a dolori e umi- ra dei giorni quotidiani, sulla punta del- due scrittrici italiane molto note, Maria Marguerite Yourcenar, Irene Nemiro- liazioni terribili, dopo aver visto padri, lo stivale, salvano la scrittura e la con- Pia Veladiano e Antonia Arslan. ski, Christa Wolf, Gioconda Belli. Un mariti, figli cadere per primi e nel mo- segnano alle nuove generazioni. 4 Anno VIII - n. 27/28 - Gennaio/Giugno 2012 LettereMeridiane Il regista del mondo perduto, che ha immortalato le tradizioni Vittorio De Seta: il maestro del Antico e aspramente contemporaneo, raccontò i dimenticati e il

uandu nescisti tu, spingula d’uo- che nei lungometraggi, ritroviamo le stes- vanguardia, in Lombardia e in Puglia, a ru/ Quattru tuorci a lu cielu s’ad- se antinomie che si ritrovano in Luigi “…è stato dimostrazione della sua tesi. dumaru. Bruzzano, che avevano in comune con il Successivamente, dopo la morte di sua Q moglie Vera Gherarducci che fino al 1979 Sono queste le rime del canto popolare maestro del cinema la stessa umile empa- capace“ di tradurre lo aveva aiutato in Banditi a Orgosolo, Un che Vittorio De Seta scelse, tra quelle che tia nel raffigurare la realtà popolare. uomo a metà, Un giorno in Barbagia e Iso- gli presentammo, per aprire la sua prefa- “Ancora una volta resto colpito, ammira- in racconto il rumore, to, - ci spiegò il maestro - dalla bellezza, le di fuoco, Vittorio De Seta gira La Sicilia zione all’antologia* della Rivista di Lette- rivisitata (Italia, 1980 – 207 min. 4 episo- ratura Popolare diretta da Luigi Bruzzano vastità, importanza della nostra cultura ora lieve ora popolare, dallo zelo, dalla tenacia di quei di, 16 mm, col.), Hong Kong, la città dei dal 1888 al 1902. Era la prima che scrive- pochi che si preoccuparono di registrarla, travolgente, profughi (Italia, 1980 – 135 min. 3 episodi, va: quando, nel 2008, andammo a trovare salvarla”. Vittorio De Seta amava profon- 16 mm, col.), Un carnevale per Venezia Vittorio De Seta, nella sua tenuta di Sellia damente la Calabria, la sua cultura popo- della vita di tutti (Italia, 1983 – 56’ min., 16 mm, col.). Marina, per chiedergli di scriverci una lare ed aveva usato queste parole per de- i giorni Dieci anni dopo, con il film documentario prefazione ci disse che era una cosa che scrivere la sensazione che aveva avuto In Calabria (Italia, 1993 – 83’ min., 16 non aveva mai fatto. Ma poi, il maestro nello scorrere e leggere i canti, le novelle mm, col.) Vittorio De Seta ritorna alle tra- opere non è certo sterile saggistica,” ma si- dizioni, al “racconto della realtà ancestra- gnifica invece riconoscere sia l’uomo sia le in cui un paese, un villaggio erano una il maestro. comunità”. Si occupa, ancora una volta, di Nel 1953 De Seta aveva iniziato collabo- riprendere e conservare quello che egli rando come aiuto regista ne Le village ma- sempre più ritiene il “mondo perduto”. gique di Jean Paul Le Chanois e, sempre Poi, col lungometraggio Lettera dal Saha- nello stesso anno, affiancò Mario Chiari in ra (Italia, 2004 – 123’ min., col.) De Seta un episodio di Amori di mezzo secolo. A immortala il fenomeno del lavoro e del- partire dal ‘54 sino al ‘59 scrive e dirige l’immigrazione nel mondo di oggi attra- una serie di documentari cortometraggi verso la storia di Assan, un senegalese considerati oggi veri e propri capolavori sbarcato a Lampedusa e che, in meno di del cinema mondiale: Lu tempu di li pisci sei mesi, risale l’Italia passando per Napo- spata (1954 min 10’.04”); Isole di fuoco li, Prato, Torino e cambiando ogni volta (1954 min 09’.02”); Surfarara (1955 min un lavoro. Una storia che, per De Seta, 09’.39”); Pasqua in Sicilia (1955 min non è troppo diversa da quella degli italia- 08’.12”); Conrtadini del mare (1955 min ni e dei calabresi che alla fine dell’Otto- 09’.24” ); Parabola d’oro (1955 min cento e agli inizi del secolo scorso varca- 09’.39”); Pescherecci (1958 min vano l’atlantico in cerca di lavoro. 10’.02”); Pastori di Orgosolo (1958 min E proprio sul tema del lavoro, in occasio- 09’.54”); Un giornoin Barbagia (1958 ne del sessantesimo anniversario della di- min 09’.27”); I dimenticati (1959 min chiarazione universale dei diritti dell’Uo- 16’.56”). Straordinari documenti origina- mo, Vittorio De Seta era stato scelto per riamente in Ferraniacolor e Cinemascope girare, a Pentedattilo, in provincia di Reg- oggi digitalizzati e ripubblicati ne Il mon- gio Calabria, un cortometraggio (7 min) do perduto assieme a La fatica delle Ma- sull’articolo 23 della dichiarazione dei di- ni, una raccolta di scritti su Vittorio De Se- ritti dell’Uomo: Articolo 23. Pentedàttilo ta a cura di Mario Capello che accompa- il titolo del cortometraggio poi presentato Vittorio De Seta gna il dvd e in cui spiccano: La sabbia ne- il primo dicembre 2008 al Teatro Argenti- gli occhi di Roberto Saviano, Su Banditi a na in Roma. che aveva rappresentato le tradizioni del e le leggende popolari raccolte da Luigi Orgosolo di Martin Scorsese, Una conver- Vittorio De Seta, il maestro del film docu- meridione con le immagini, leggendo e Bruzzano nella rivista La Calabria (Mon- sazione con Vittorio De Seta di Goffredo mentario era nato a Palermo 88 anni fa da scorrendo i canti e le poesie popolari, i teleone, 1888-1902) e che gli avevamo la- Fofi, Il metodo verghiano di De Seta di una nobile famiglia di origini calabresi e, racconti sulle tradizioni popolari, pubbli- sciato in lettura. Vincenzo Consolo, De Seta: la Grande dopo essersi iscritto alla facoltà di Archi- cati sulla rivista La Calabria diretta da Magro e col volto scavato dalle fatiche di del documentario di Alberto Farassino, tettura nel 1941 era stato allievo ufficiale Luigi Bruzzano, e che illustri professori una vita intera, Vittorio De Seta, il grande L’arcaico e la trasmissione della cono- dell’Accademia Navale di Livorno. Anti- ateniesi avevano già lodato, il maestro del maestro del film documentario italiano, il scenza di Marco Maria Gazzano, Un lun- co e aspramente contemporaneo, Vittorio cinema documentario, il regista apprezza- regista di un mondo perduto e dei dimen- go viaggio verso il mondo perduto di Gian De Seta, con la forza delle immagini dei ticati, si è spento nel sobrio silenzio, inter- to in tutto il mondo, da cui anche Martin Luca Farinelli. suoi film e cortometraggi è riuscito a far rotto solo dal frusciare del vento tra gli uli- Nel 1961 Vittorio De Seta esordì col 35 parlare gli alberi, gli animali, il vento, il Scorsese sembra abbia imparato qualcosa, vi, della sua tenuta a Sellia Marina dove si convinse e ci disse candidamente che si mm nel lungometraggio con Banditi a Or- mare, è stato capace di tradurre in raccon- molti suoi concittadini neanche si rendeva- gosolo (Italia, 1961 – 98 min., 35 mm to il rumore, ora lieve ora travolgente, del- sentiva, lui, onorato per il fatto che noi l’a- no conto chi avessero nella loro comunità. vevamo scelto per scrivere una prefazio- b/n). Seguono poi Un uomo a metà (Italia, la vita di tutti i giorni. Al funerale c’erano i famigliari più stretti e 1966 – 93 min., 35 mm, b/n) osteggiato “Io ho fatto il lavoro manuale, sono stato ne. Quando andammo a trovarlo non sape- pochi amici. Neanche il sindaco aveva dalla critica ma che ottenne riconoscimen- vamo ancora che il volume sarebbe stato due anni prigioniero”, ci ha rivelato una scritto un discorso per ricordarlo adeguata- ti a Venezia e lodi da parte di Pier Paolo sera quando gli chiedemmo cosa fosse di- edito da Città del Sole, né sapevamo che il mente ai presenti durante le esequie. Mar- Pasolini e Moravia, L’invitata (Italia- ventato oggi il lavoro. “Una volta il lavo- professor Luigi Maria Lombardi Satriani tin Scorsese l’aveva definito “antropologo” Francia, 1969 – 90 min., 35 mm, col.); ro in un certo senso era creativo” - ci avrebbe accettato di scrivere l’introduzio- e “poeta”; Saviano aveva scritto “Sabbia Diario di un maestro (Italia, 1973 – 270 spiegò - “perché il lavoro manuale è crea- ne. Così che a noi restò solo di scrivere il negli occhi” per descrivere, dipingere lette- min. 4 episodi, 16 mm, col.) evidenzia la tivo. Uno fa un lavoro. Vengono qui gli “perché” avevamo voluto raccogliere e ralmente, la sensazione che i film e i docu- problematica della scuola italiana e il vero operai, una siepe, è finita e la vedi. Ma l’a- curare la ripubblicazione antologica di mentari di Vittorio trasmettono. scopo della scuola non finalizzata all’otte- lienazione consiste nel fatto che ci sono una così importante rivista di letteratura Quando se ne va un grande come Vittorio nimento di una promozione o di un diplo- degli operai in certe fabbriche meccani- popolare ricca di tradizioni calabresi e De Seta è difficile, se non quasi impossi- ma ma piuttosto come preparazione alla che, che fanno dei pezzi che non sanno cultura popolare. bile, trovare le parole adatte. Conoscere vita, la formazione del carattere e della neanche che cosa sono, dove vanno. Se Abbiamo pensato di accostare l’opera di Vittorio De Seta significa conoscere l’ani- personalità. Tutti temi ripresi in Quando sono pezzi d’automobile o pezzi di un raccolta della cultura e delle tradizioni po- ma del Sud, rivivere la meridionalità e la scuola cambia (Italia, 1978 – 240 min. qualsiasi altro meccanismo. Perché ormai polari compiuta da Luigi Bruzzano a fine scoprire la bellezza della verità. Un gran- 4 episodi, 16 mm, col.) con cui De Seta, è fatto tutto per appalti. La fiat non è che Ottocento con quella del maestro Vittorio de regista, un maestro, che ha rappresenta- rispondendo a chi gli sottolineava dopo produce, appalta tutte le parti. La cosa non De Seta perché nei lavori cinematografici to la cultura popolare e le tradizioni del l’uscita di Diario che quel maestro era fin- può funzionare. Non fosse altro che per il di quest’ultimo, soprattutto nei documen- meridione e della Calabria come nessun to e che non poteva attuarsi quel tipo di fatto che per quattro milioni di anni si sa- tari raccolti ne “Il mondo perduto” ma an- altro ha fatto. Ricordarne oggi la vita e le scuola, descrive quattro casi di scuola d’a- peva che cosa si faceva. Capito? 5 LettereMeridiane Anno VIII - n. 27/28 - Gennaio/Giugno 2012 popolari del meridione, si è spento nella sua casa di Sellia Marina grande cinema documentario italiano suo profondo amore per la Calabria Giuseppe Candido e Filippo Curtosi

La vita media poteva essere, che ne so, qua- mano il suo cellulare) l’abbiamo pagati rantacinque anni, mortalità infantile, gravi- troppo caro”. danze, …figuriamoci, malaria, tubercolosi. Che rapporto aveva De Seta con la Fede? Ci siamo liberati da questo, però si è persa Anche questo ci aveva spiegato la sua po- una qualche altra cosa che era fondamenta- sizione con parole semplici e chiarissime: le. E che si sarebbe potuto mantenere”. “Io non riesco a rinunciare alla ragione. Se Esattamente tre anni or sono, nell’ottobre la fede è rinuncia alla ragione” - aveva ag- del 2008, Vittorio ci aveva gentilmente giunto - allora non ho fede”. E ancora: concesso un’intervista i cui contenuti sono “Ho una grande devozione, come dire, ancora straordinariamente attuali. un’ammirazione immensa per Gesù. Per Il maestro amava leggere: “Non ho avuto l’autentica dottrina di Gesù. Però non cre- il tempo. Io per esempio”, ci aveva detto, do che Gesù abbia mai espresso i concetti “Purz non l’ho letto. Non ho fatto in tem- che son riassunti nel credo. Cioè questa po. Però qualche anno fa ho passato due revisione, questo abbandono totale. Que- anni a rileggere solo Tolstoj. Perché Tol- sta deve essere roba…, Tolstoj l’ha ap- stoj oltre ai romanzi ha scritto dei saggi profondito in questo libro che ho ma è in morali bellissimi. Gandhi? È diventato inglese e non riesco a leggere. Si chiama Gandhi dopo aver letto Il Regno di Dio è Critica della teologia dogmatica. I discor- in noi di Tolstoj. Una frase che c’è nel si diventano troppo lunghi. In sostanza, vangelo.” Tolstoj mi ha insegnato che al di là della versione chiesastica, diciamo, esiste la dottrina di Gesù. Che si riassume nel cre- do, che è stata annunciata a Nicea nel 300 Ancora una d.C.. Al di là di questo, la dottrina di Gesù Filippo Curtosi con Vittorio De Seta volta“ resto colpito, è un’altra cosa, contrasta enormemente”. metafisico nella dottrina di Gesù. Se tutti un impero militare fiscale. Non c’era que- Gli avevamo domandato se Vittorio De facessimo così credo che vivremmo in pa- sta grandezza di Roma che si dice. Perché ammirato dalla Seta fosse innamorato di San Paolo: “Sì, ce meravigliosamente”. facevano le strade ma in realtà spremeva- ma soprattutto di Gesù perché lui è stato Secondo De Seta, anche nelle nostre stes- no sangue da tutti”. bellezza, vastità, falsato. E forse non si poteva fare altro. se tradizioni e cultura popolare, come per Ascoltarlo è un’estasi e la chiacchierata importanza della San Paolo lo stesso. Praticamente Gesù è l’aborto clandestino c’era la figura delle continua. Vittorio De Seta “antropologo e un profeta, infatti Lui dice (va) sempre: è “mammane”, esistevano delle figure simi- poeta” come sostiene Scorsese?, gli chie- stato detto occhio per occhio ma, Io vi di- nostra cultura li per quanto riguarda l’aiutare a far soffri- diamo: Ah, questo l’ha detto Scorsese?. co …... Quindi Lui era venuto a cambiare. re meno durante la fine della vita: “In Sar- Rispose con un’altra domanda Vittorio Quella frase che c’è nel vangelo: Sono ve- popolare, dallo zelo, degna c’era sicuro. C’era la cabadora: che però poi cita nella sua risposta di nuo- nuto soltanto a compiere non è vera. Era vo il vangelo: “Va beh questo riguarda i dalla tenacia così che Vittorio De Seta riassumeva il quando c’era qualcuno che era così, in dif- ficoltà, quando la situazione era insosteni- documentari. Sì, ma perché io neanche me suo rapporto con la fede; quando gli chie- ne rendevo conto quando li ho fatti. Ades- di quei pochi che demmo se nei suoi film riuscisse a espri- bile, provvedeva lei. La saggezza popola- re aveva trovato un rimedio. È una que- so, ha ragione (Scorsese ndr), c’è – come si preoccuparono mere il concetto che, secondo lui, Gesù dire – un’interpretazione religiosa della era stato falsato ci disse: “E no. Io volevo stione di senso comune. Se uno accantona i pregiudizi, i principi. Umanamente una vita. Si sente nei documentari. Li avete vi- di registrarla, fare, ma non ce la farò. Insomma, non tut- sti adesso quelli restaurati?”, ci chiede lui to il vangelo, un film su una parte del van- situazione così bisognerebbe intervenire, salvarla assumersi responsabilità. È facile dire la riferendosi alla nuova pubblicazione di gelo per cercare di spiegare. C’è un gros- Feltrinelli con Il Mondo perduto: “Perché so equivoco di base. La dottrina di Gesù vita è sacra. Ma che cosa vuol dire? Ab- V. De Seta biamo avuto i cappellani militari. La chie- una volta era così. C’era la soggezione per viene sempre espressa come un qualcosa il mistero: si riconosceva cioè che c’era un di meraviglioso ma di astruso, inattuabile, sa ha partecipato alle guerre”. Per De Seta “il senso di colpa è in noi”. qualcosa che non si può capire. La saggez- metafisico. Mentre invece no: Tolstoj mi za popolare questo lo aveva intuito. Men- ha insegnato che è profondamente razio- “Noi - ci disse quel giorno - veniamo dal male. Dal cosiddetto male, il mondo della tre invece, oggi, è come la parabola dei vi- Alla domanda in cui gli chiedemmo” se il nale. Quando Gesù dice quei paradossi, gnaioli omicidi che è nel vangelo: quella è natura si vede: c’è il male”. Quello dei di- “De Seta” regista scandagliasse il fondo che sembrano paradossi, ama il tuo nemi- illuminante. Il padrone, cioè Dio, costrui- delle cose e dell’animo umano della cultu- co. In realtà è giusto, è vero. E la gente lo nosauri, ci aveva detto per fare un parago- ne, “era un mondo basato sulla violenza. sce una vigna, la circonda di un muro, in- ra popolare, la sua risposta era stata candi- sente tant’è vero che a questa dottrina la somma, e poi la consegna a questi vi- da e chiara: “Sì, in sostanza, la cultura gente aderisce. Però poi è invalsa la con- Noi veniamo da là, ce lo portiamo nell’in- conscio, e l’inconscio è ereditario. L’uo- gnaioli. Poi quando manda a prendere contadina che è la cultura popolare, è stata suetudine di dire: va bene, però questi so- l’affitto, manda i profeti, questi li maltrat- buttata a mare”. E per render più chiaro il no sogni, la realtà è un altra. E quindi, per mo esprime questa contraddizione: si è instaurata, non so quando non so come, tano, qualche volta li uccidono. Allora Lui concetto ci propone un paragone: “Si par- esempio, il Male. La chiesa riconosce il dice: manderò mio figlio almeno avranno la dell’Uomo da 4 milioni di anni. 42.000 male, mentre invece Gesù non lo ricono- una coscienza morale però è rimasto que- sto ricordo ereditario del male dal quale rispetto di lui. Di questi temi, di queste co- secoli sono come i metri della maratona sceva. Oppure lo riconosceva come dimi- se non se ne parla più. Il materialismo è che sono 42.195 metri. Il progresso prende nuzione del bene, ecco, non come entità usciamo”. Ma il maestro De Seta, in quell’intervista, questo. Si parla solo della pensione, del- soltanto gli ultimi due metri. Nessuno par- autonoma”. l’ambiente. Cose sacrosante, per carità. che fu proprio una bella chiacchierata, ci la mai di questo”, ci aveva detto. “Il nostro Sulla questione relativa alla vita e alla Però questo e basta. S’è perso quel senso, cervello si era sviluppato lentamente fino morte, quando gli avevamo chiesto di aveva detto di più. Ci aveva spiegato co- quando si dice gli antichi, che poi noi giu- al 1827 quando è entrata in campo la loco- esprimersi sul caso di Eluana Englaro ci me fare a liberarsi dal senso di colpa: “Ca- dichiamo spregevoli, ignoranti, arretrati, il motiva, tanto per stabilire una cosa. E lì c’è aveva freddati dicendoci che “Gesù sareb- pendo il meccanismo. Per cui Gesù dice popolo rozzo, violento. Ma quando mai! stato un movimento. Un’accelerazione be stato per l’eutanasia”. delle cose fondamentali. Una volta gli di- Avete visto i dimenticati? Quello era e an- esponenziale. Per cui io sento che noi non “Detto proprio in soldoni: la chiesa quan- cono: Tu che sei buono… E Lui (Gesù cora in parte è. Quindi è tutto un inganno. facciamo più fronte. La vita è proprio cam- do dice così tradisce perché Gesù, credo ndr) dice: Io non sono buono, Dio è buo- È tutto un’impostura. Questo è il fatto”. biata. I documentari ripropongono quell’e- che nel vangelo è riportato tre o quattro no. Lui, Gesù, si dichiara Uomo. E poi sperienza di vita che poteva avere un uomo volte, dice: voglio misericordia e non sa- perdona tutti: perdona l’adultera, perdona siciliano di cinquant’anni fa. E quindi quel- crificio. È tutto lì. Mantenerla in vita sa- il partigiano, il brigante crocefisso vicino *Curtosi F. e Candido G., La Calabria, an- la di sempre. Mi segue? E quindi gli odori, rebbe un sacrificio. Per lei (Eluana ndr), a Lui, perdona tutti. Lo accoglievano i tologia della Rivista di Letteratura Popola- i sapori, i suoni. Tutto. Noi siamo stati pri- per la famiglia, per tutto. Io credo che Ge- pubblicani, che erano gli esattori delle im- re diretta da Luigi Bruzzano dal 1888 al vati di questo patrimonio in cambio del sù sarebbe stato per l’eutanasia perché è la poste, quindi doppiamente spregevoli per 1902; Prefazione di Vittorio De Seta, intro- progresso. Però a questo punto io dico che cosa logica, è razionale. Non c’è niente di il popolo. Perché percepivano le imposte duzione di Luigi Maria Lombardi Satriani, il frigo e questo telefonino (prendendo in irrazionale, niente di astruso, niente di per i Romani, che poi l’impero romano era Città del Sole Edizioni, giugno 2009. 6 Anno VIII - n. 27/28 - Gennaio/Giugno 2012 LettereMeridiane Un frate francescano in un harem

di splendide quarantenni Franco Arcidiaco

pensione che le donne hanno fin gogliosa. Pensavo che fosse la don- gruppo di ebrei da parte delle SS e dalla nascita, e agli uomini è con- na più sensuale del mondo. Era dei collaborazionisti ungheresi. Le cesso acquisire, se sono fortunati. sempre amichevole ma distaccata, e pagine riguardanti il cosiddetto esi- (…) Spero che i francescani mi questo suo modo di fare (che ritro- lio a Roma dei cosiddetti profughi perdonino se dico che non sarei vai poi in molte donne ben educate) della cosiddetta rivoluzione del mai stato capace di comprendere e mi gettava in un mare tempestoso di ‘56, pur essendo al solito scritte in amare tanto le donne, se la Chiesa speranza e di disperazione. …Ma modo mirabile risultano artificiose non mi avesse insegnato l’estasi e il quel lampo nei suoi occhi era il mio e improbabili. I trecento cosiddetti rispetto della sacralità”. faro. Sebbene sembrasse non avvi- rifugiati ungheresi a Roma vivono Il suo mondo si divideva tra il sa- cinarsi mai, mi permetteva di anda- una condizione di esilio dorato a lotto della madre, ricco di amiche re alla deriva lungo le coste del suo spese della CIA e del Vaticano e allegre e procacemente gioiose, e il corpo”. Con Maya ha il primo am- non dimostrano affatto di subire la monastero francescano: “…ancor plesso importante e lo descrive ge- triste condizione classica dei veri oggi sono convinto che il miglior nialmente così: “Si dice che prima rifugiati politici di ogni epoca. An- modo di vivere, sarebbe quello di di morire uno riveda in un lampo cora la vera Storia non ha inteso far farsi frate francescano e avere un tutta la sua vita” e lui, steso nel let- luce sulle nefandezze della Guerra harem di donne quarantenni”. to al fianco di Maya, ripercorre tut- Fredda e sull’aggressione e l’accer- Orfano di padre, per mano nazista, te le immagini e le sensazioni eroti- chiamento (fatto di calunniosa pro- fu colto all’ingresso nell’adole- che che hanno costellato la sua in- paganda e provocazioni dei servizi scenza dal dramma della guerra e fanzia e la sua adolescenza, compo- segreti), a cui furono sottoposti i dai disagi del dopoguerra. Le scene nendo un mosaico delizioso e stuz- Paesi del blocco Sovietico da parte vissute in un campo militare ameri- zicante. “(…) Maya mi insegnava di un mondo occidentale che, nel- Stephen Vizinczey cano, nei pressi di Salisburgo, sono tutto quello che c’era da sapere. Ma l’affermazione del Comunismo, ve- ELOGIO DELLE DONNE un affascinante (direi felliniano) forse insegnare è la parola sbaglia- deva lo spettro del fallimento della MATURE miscuglio di realismo onirico, ta: si dava semplicemente del piace- sua spietata ideologia basata su quel Tascabili Marsilio, 2011 umorismo ed erotismo. Qualcuno re e ne dava anche a me, e io non mi Capitalismo i cui frutti nefasti stia- pp. 210 - Euro 7,00 ha richiamato Balzac, lo condivido rendevo conto di lasciarmi alle spal- mo assaporando in questi anni. pienamente; a me ha richiamato an- le la mia ignoranza mentre scoprivo Per non far torto, con queste mie ri- che le atmosfere di Victor Hugo e, le vie dei suoi sorprendenti territori. flessioni critiche, a un libro che l motto di Stephen Vizinczey è fatte le debite proporzioni con i pri- Godeva di ogni movimento, sempli- considero comunque un capolavo- “Confesso di conoscere una mi due, di Anne e Serge Golon. Il cemente toccando le mie ossa e la ro assoluto, vi trascrivo alcune pre- sola regola di scrittura: essere suo compito nel campo, quando era mia carne. Maya non era una di ziose chicche, invitandovi, tra l’al- I appena dodicenne, era di fare il quelle donne che dipendono dal- chiaro”. Complice la perfetta tradu- tro, a far vostro il Sermone per un zione di Maria Giulia Castagnone, sensale delle donne ungheresi, che l’orgasmo come unica ricompensa incontro di Onanisti Anonimi, un il libro risulta godibilissimo e coin- si prostituivano ai militari per la di un’attività fastidiosa: fare l’amo- mirabile intreccio di ironia ed ero- volgente. Siamo al cospetto di un necessità dettata dalla povertà. La re con lei era una sorta di comunio- tismo che dovrebbe essere recitato grandissimo narratore che seduce il pagina in cui descrive l’angoscia ne, e non la masturbazione interiore ogni mattina nelle scuole all’inizio lettore con uno stile scorrevole e “leggermente artefatta” di una con- di due estranei nello stesso letto. delle lezioni. divertente, che sa essere sapiente- tessa, del marito e della giovane fi- Guardami adesso - mi raccomandò “Ora che avevo la mano infilata mente distaccato anche nel descri- glia, quando lui arrivava nella loro prima di venire - ti piacerà”. sotto le sue mutandine, le mie dita vere le scene più erotiche, di cui baracca con l’allettante offerta da Da Maya riceverà un’altra lezione tastavano quel terreno umido come peraltro il libro è costellato. Nato in parte di un ufficiale americano, è fondamentale: “Imparerai che l’a- esploratori mandati in ricognizione Ungheria, si è trasferito in Canada esemplare per la chiarezza descrit- more raramente dura e che è possi- prima del passaggio dell’esercito per intraprendere la carriera univer- tiva e per la levità con cui descrive bile amare più di una persona alla regolare”. sitaria; Elogio delle donne mature una situazione a dir poco scabrosa. volta”. “Prendemmo l’autobus fino al Da- uscì nel 1965, Vizinczeylo scrisse Alla fine sarà proprio la contessa Le uniche pagine inutili e direi fa- nubio e percorremmo il ponte a in lingua inglese, imponendosi da ad aiutare il suo “ragazzo immora- stidiose del libro sono quelle in cui piedi, mano nella mano. Il fiume subito sulla scena letteraria come le” a varcare la linea d’ombra e a Vizinczey si abbandona, forse per emanava un odore fresco, simile a un maestro della prosa inglese, al completare la sua educazione senti- compiacere il suo editor e la critica quello di un torrente di montagna. punto che Anthony Burgess arrivò mentale: “…improvvisamente aprì occidentale, a un anticomunismo di C’era una luna pallida, e la soffice a ringraziarlo “per aver insegnato le labbra, si chinò e mi prese in boc- maniera che non è assolutamente massa scura dell’isola si profilava agli inglesi a scrivere in inglese”. Il ca. Fui subito privo di peso e avevo funzionale alla narrazione anzi stri- davanti a noi simile a un enorme l’impressione che non avrei mai più libro ha avuto un successo planeta- de apertamente con il contesto nar- letto, che aveva come cuscino le va- voluto muovermi, per tutta la vita”. rio ed è ancora oggi ristampato rativo. L’Ungheria in cui vive le porose collinette nere degli alberi”. continuamente marciando con il Da quel momento la sua vita amo- sue avventure risulta, dalle sue “Quando entrava nella hall vestita passo del grande classico. Non si rosa è il susseguirsi di un turbinio di con un abito aderente di seta o di capisce per quale motivo la Marsi- incontri spesso travolgenti ma mai stesse pagine, libera e disinibita, gioiosa, colta e scanzonata, non si maglia, straordinariamente elegan- lio abbia deciso di relegarlo nell’e- troppo duraturi. Manco a dirlo i più te, si aveva l’impressione che il suo sangue collana dei Tascabili tra soddisfacenti sono quelli intrecciati intravede alcuna traccia del presun- corpo fosse stato modellato nella l’altro dotandolo di una copertina con donne mature e “saldamente to “terrore staliniano”. Si nota chia- sua forma perfetta da una lunga se- orrenda. L’infanzia trascorsa in un sposate”. Spesso arrivava a fre- ramente che Vizinczey inserisce al- rie di amanti focosi”. istituto religioso retto da frati fran- quentare i mariti per sedurne le mo- cuni episodi “per dovere” e sono le “Stare con lei era come vivere su un cescani è stata naturalmente la fon- gli. Sentite la descrizione dell’avvio poche pagine in cui la sua potenza altopiano. L’aria era chiara ma rare- te del suo pensiero successivo. “È della relazione con la splendida narrativa assume un suono innatu- fatta, bisognava reagire più lenta- sebbene io ora sia ateo, ricordo e Maya: “…cominciai ad andare nel rale e artefatto. Viceversa, e non a mente, respirare piano, essere calmi conservo ancora quella sensazione loro appartamento per farmi presta- caso, le sue grandissime doti di e prudenti ed evitare le emozioni”. di estasi, e le quattro candele nel re i libri sempre più frequentemen- narratore vengono fuori senza esi- “Manifestò il suo rifiuto con un freddo silenzio marmoreo, pieno di te… la preferivo in gonna e cami- tazione quando si tratta di narrare, rimpianto così affettuoso che solo echi. Fu lì che imparai a percepire e cetta… mettevano meglio in risalto in una sola paginetta tremenda e es- in seguito mi accorsi che mi aveva recensioni amare il mistero elusivo, una pro- la sua figura a un tempo fragile e ri- senziale, la deportazione di un respinto”. 7 LettereMeridiane Anno VIII - n. 27/28 - Gennaio/Giugno 2012 La brocca rotta a Ferramonti: quando la letteratura tedesca si intreccia con la storia calabrese Lo spettacolo messo in scena dalla compagnia Le nozze, il 27 gennaio, al teatro Siracusa Anna Foti

a verità latita nella storia come del drammaturgo Suriano che attra- Una luce continuamente e costante- Assistente alla regia, Salvatore Vac- sul palcoscenico e la memoria verso l’esperienza del meta teatro, mente stridente, e non sempre vitto- caro. Un team di professionalità per L tenta di colmare a posteriori teatro dentro il teatro, fotografa le vi- riosa, con il buio del dolore della per- la realizzazione di uno spettacolo quella latitanza per non ingannare al- te di sette personaggi e cristallizza un secuzione, della sofferenza dell’inter- prodotto nel 2011 da Mediterranea meno il presente e sfidare il futuro. legame tra la letteratura tedesca e la namento, dell’assurdità di una condi- Teatro - Laboratorio Le Nozze (2011) La storia è quella dell’olocausto, in cui storia calabrese dell’olocausto. zione incomprensibile, della nostal- in collaborazione con il Centro Arti sei milioni di ebrei, dissidenti, disabili Sul palco, ebrei internati provenienti gia lacerante per familiari di cui si Musica e Spettacolo (CAMS) dell’U- fisici e mentali, persone di etnia rom e dall’Austria, dalla Polonia, dalla Ger- ignorava il destino. In questa altalena niversità della Calabria, il sostegno omosessuali, furono internati nei cam- mania, dalla Jugoslavia, dalla Cina, di sogni e angoscia, i personaggi in- dell’Università “Mediterranea” di pi di concentramento nazisti, torturati e lasciano rivivere insieme alla loro tarsiano, a ritmo lento, le loro storie Reggio Calabria, della Regione Cala- uccisi perché di razza indegna, durante storia personale, anche quella di quel- di uomini e donne, le voci interiori, bria, patrocinio della Fondazione la seconda Guerra mondiale. le persone internate documentate nel- con quelle dei personaggi di un’opera “Museo Internazionale della Memo- Il palcoscenico è stato quello del Po- la foto scattata a Ferramonti, campo che fu scritta e concepita da Heinrich ria di Ferramonti di Tarsia”, liteama Siracusa di Reggio Calabria divenuto specchio di una follia e di Von Kleist nel 1802 per sfidare la ve- dell’A.N.P.I. (associazione nazionale che si appresta a vivere una nuova una persecuzione che ciecamente si rità e chi tentasse di stabilirla. Partigiani Italiani) di Reggio Calabria stagione e che intanto nell’occasione diffondeva in Europa. La brocca è in realtà la verginità di e il Circolo Arcigay di Reggio Cala- della Giornata della Memoria, lo scor- Una scena essenziale per sette vite e Eva, figlia di Marta. Alla ricerca del bria “I due Mari”. so 27 gennaio, ha ospitato diretta- sette artisti guidati da colei che a ‘colpevole’ si snoda la storia di Von ‘Il teatro non ha confini’, dice Marta mente dalla dodicesima edizione del Vienna, prima dell’internamento, era Kleist, che a Ferramonti viene inter- ad un tratto di questa storia, che attra- festival Primavera dei Teatri di Ca- attrice di teatro: Marta, personaggio pretata all’interno del campo, e che versando due secoli, da quella prima strovillari del giugno dello scorso an- chiave anche nel classico di Von Klei- poi diventa progetto meta - teatrale rappresentazione, che vide Goethe no, la compagnia Mediterranea Tea- st. Marta, interpretata da Marilù Pra- grazie all’intuizione di Suriano e Ni- nel 1808 interpretarla, è giunta fino in tro – Le nozze, diretta da Renato Ni- ti, è, infatti, la regista di questa com- colini. Calabria dentro un campo di interna- colini con lo spettacolo ‘La brocca pagnia. Un’esperienza che grazie a Intepreti Marilù Prati (Marthe Rull), mento in cui le vittime di questa fol- rotta a Ferramonti’, regia di France- quella foto e all’intuizione di France- Maria Marino (Eve), Francesco Aiello lia testimoniarono la libertà del teatro sco Suriano e dello stesso Renato Ni- sco Suriano e Renato Nicolini non si (Ruprecht), Giuseppe Murdaca (Adam), stesso e la sua universalità. Così un colini. è dispersa e oggi racconta di un cam- Francesco Spinelli (Walter), Adele tassello di letteratura tedesca diventa Così da una foto rinvenuta nella do- po in Calabria che, mentre fuori si fa- Rombolà (Brigitte), Egizia Scopelliti in realtà patrimonio della storia scrit- cumentazione relativa al campo di la- ceva razzia di vita e di sogni, si spar- (Grete), Paolo Failla (Veit Tumpel), ta nel nostro Paese e nella nostra re- voro di Ferramonti di Tarsia (CS), in gevano sangue e orrore, ha conosciu- Marcello D’Angelo (Licht). Scene di gione, proprio grazie ad un gruppo di Calabria, in cui le persone internate to la luce ed i colori della vitalità e Aldo Zucco con i costumi di Milly internati che della Germania avrebbe- inscenavano ‘La brocca rotta’, il clas- dell’arte, una traccia di umanità in un Basile Rognetta e Simona Sicari e le ro potuto ricordare soltanto l’odio e la sico della letteratura tedesca di Hein- frangente storico accecato dalla disu- luci di Gennaro Dolce e Iris Balzano. crudeltà ed invece scelse la vita, l’ar- rich Von Kleist, si dipana il progetto manità. Musiche a cura di Evelina Meghnagi. te, la letteratura, il teatro.

[email protected] Angelo sperduto dagli occhiali neri… l 19 aprile del 2002 si è conclu- e l’hardcore punk. I gruppi che face- aveva smesso con la musica e si era sa definitivamente la favola del vano questo genere di musica, non rifugiato nella sua solitudine inquie- I grunge, i vari tg di tutto il mon- avendo grande consenso, si riuniva- ta, dopo la prematura morte della do annunciavano il ritrovamento del no in posti più disparati per suonare, compagna Demri Lara Parrot stron- corpo senza vita di Layne Staley, vo- in bar per gay, locali con impianti cata da un’endocardite batterica. ce e leader degli Alice in Chains, pessimi e fatiscenti, e in qualunque Aveva perso i contatti con il mondo morto d’overdose. Il corpo era in sta- orario, infatti, spesso e volentieri, ve- esterno, e con chi aveva condiviso to di decomposizione, si è poi accer- nivano interrotti dall’intervento della tutto con lui, non voleva più vedere e tato che il decesso era avvenuto due polizia. Quasi tutte le band facevano sentire nessuno, l’autodistruzione lo settimane prima. Layne faceva spes- lunghi tour, anche della durata di cin- logorava giorno dopo giorno. Canta- so uso di eroina, pensava di curare que anni, senza smettere mai di suo- va nel verso di Nutshell: “Il mio re- così il suo malessere… Infanzia tor- nare e senza troppi riscontri econo- galo dell’ego è stuprato, la mia pri- mentata, popolata da un padre che mici. La ricompensa era la libertà di vacy è frugata, ancora cerco, ripeto faceva anch’egli uso di droga, e per suonare ciò che si voleva senza scen- nella mia mente, se non posso essere vivere la spacciava pure. Più tardi, si dere a compromessi con nessuno. solo, preferirei essere morto…”. scoprì, addirittura, che era un affilia- Grazie al successo planetario dei Per capire la sua grandezza, fortuna- to della mafia. La madre, da subito, Nirvana, Pearl Jam, Sound Garden, tamente ci restano queste immense non esitò a chiedere il divorzio. Stone Temple Pilots e degli stessi reliquie, a testimonianza di un’epoca Layne era un bambino molto sveglio, Alice in Chains il grunge divenne non molto lontana da noi e che non sensibile. Il passo verso la musica fu uno dei movimenti più importanti di ha nulla da invidiare a generi e stili breve: la musica come unico mezzo tutti i tempi, tanto che le maggiori Layne Staley precedenti. di sfogo. Durante il periodo del liceo, etichette si arricchirono tantissimo e, Oggi, è difficile ascoltare un gruppo dopo l’incontro con Jerry Cantrell, ancora oggi, si parla di post-grunge. “Dirt” “Face Lift”, il mitico Unplug- e non fare riferimento a quei favolo- fondò gli Alice in Chains e da qui Layne era dotato di una grandissima ged dove Layne munito di occhiali si anni ’90, gli anni della sporcizia, iniziò la scalata verso il successo. voce,– purtroppo, poco considerato, neri, con voce cristallina incanta il del malessere, della crisi americana e Siamo alla fine degli anni ’80 e Seat- ieri e oggi, a causa di un sistema di- pubblico estasiato, o l’unico meravi- mondiale, dei jeans strappati e delle tle è diventata il centro del mondo. scografico che valorizza i mediocri, glioso progetto con i Mad Season camicie di flanella. Gli anni della ge- Stava nascendo un nuovo movimen- in un circolo vizioso che a poco a che “Above” (dove le contaminazioni nerazione x… ma, tutto sommato, gli to “il Grunge”: inizialmente era un fare con l’arte – riusciva ad adattarsi musicali sono davvero sorprendenti). anni della grandissima creatività in- genere alternativo con influenze di al- ad ogni situazione, memorabili tutti i Ma i suoi ultimi anni di vita sono sta- tellettuale e della libertà musicale. tri generi, come il punk, l’heavy metal suoi live. Basta sentire “Jar of filies”, ti un incubo, ormai da molto tempo Cosa che oggi è lontana anni luce. 8 Anno VIII - n. 27/28 - Gennaio/Giugno 2012 LettereMeridiane Il resto è rumore di fondo: Il commento “intradiegetico” di una “preistoria” al di fuori del tempo,

Italia è una terra dalle molte A causa di una personalità caratterialmente voci, alcune aspre e dolenti, indipendente e del forte impegno progressi- “L’ altre estremamente arcaiche: sta da attivista antiautoritario, il suo nomi- nessuna corrisponde alla nostra idea della nativo compare nella lista “Red Channels” bella arte della canzone. Eppure in ogni re- dei cosiddetti sovversivi, per attività consi- gione sono giunti fino al nostro tempo un derate antiamericane, prodotta dalla dila- sentimento antico, una cultura locale della gante paranoia maccartista di quegli anni; bellezza”, questa frase lapidaria ci ha la- in ogni caso si trova in ottima compagnia, sciato Alan Lomax (1915-2002). con Leonard Bernstein, Aaron Copland, Dashiell Hammett, Orson Welles… Fu for- se questo il motivo che gli fa scegliere di trasferirsi a lavorare in Inghilterra, dove al- cuni amministratori della Bbc, come Geof- frey Bridson, lo stimano. Per la collana del- la Columbia Records pubblicherà però, di tutti quelli previsti, solo diciotto LP (il pri- mo dedicato all’Irlanda, l’ultimo alla Ro- mania), riuscendo comunque, a detta dei re- censori di The Journal of American Folklo- re (1958), a “catturare il senso della totalità di una nazione” e a trasmettere una “sensa- zione pervadente di verità”. Decisiva, per Roberto Leydi (L’altra musi- più felice della mia vita (2008) - che il pae- della struttura del gruppo: cantare è un’arte ca, 1991), la presenza di Lomax in Italia saggio sonoro che aveva scoperto in Italia specializzata della comunicazione che “per lo sviluppo di una ricerca etnomusico- era il più ricco, il più sorprendentemente esprime profondi contenuti sociali” (Tullia logica moderna e culturalmente aperta nel vario ed originale da lui mai incontrato, e fu Magrini Universi sonori, 2002). nostro paese”. Quei pochi riferimenti alla In una prospettiva interculturale, in Italia, musica, nel Viaggio in Italia di Guido Pio- sempre molto fiero delle sue registrazioni. Inoltre la realtà musicale italiana rappre- Lomax individua quella correlazione ideale vene (1957), contemplano un’annotazione circa la variabilità dei costumi sessuali, dal- sui canti albanesi in Calabria “nei quali la sentò uno dei principali modelli (assieme a l’isolamento meridionale completo alle pra- nenia orientale sembra mescolarsi a ritmi quello spagnolo) nei suoi studi sullo stile tiche prematrimoniali solo blandamente che ricordano gli spirituals negri”. vocale degli anni ’50…” sanzionate al Nord. “Alan non si stancò mai di ripetere - ram- Difatti, la moderna etnomusicologia è con- “Nel 1955 un’inchiesta sul campo più menta Anna Lomax Wood (Il doppio solita- corde nel ritenere che “lo stile di canto sim- estensiva ha stabilito una correlazione nord- rio in Goffredo Plastino: Alan Lomax: l’anno boleggia e rinforza certi aspetti importanti sud tra costumi sessuali e tensione vocale. Alan Lomax, Vittorio De Seta e Pier Paolo Pasolini: tre grandi di un passato perduto li alberghi erano pochi e spesso, anche per non lo di alcuni bambini sulla sabbia, accompagnato da un chitar- no e la lettura che si può dare di ciascuno viene mediata dal- allontanarsi dal posto di lavoro, dormivano al- rista e dal battito delle mani delle persone che li attorniano. l’altro, confermando la persistenza d’un piccolo mondo in- “G l’aperto: un’impronta pionieristica che mal si L’impiego delle registrazioni di Lomax da parte di De Seta triso di tradizioni immutate. La nostalgia per un’epoca per- addiceva a Diego, che però affrontava i disagi con noncuran- avviene sulla base di un’accurata valutazione estetica e di mette di criticare la contemporaneità secondo le modalità di za filosofica… Io giravo il mio primo documentario, sulla una precisa concezione ideologica che determina le scelte una cultura perenne. La musica di commento al film che do- pesca del pescespada. Ci avvicinammo con l’iniziale diffi- espressive. Secondo tale concezione, i suoni naturali per- vrebbe teoricamente essere extradiegetica, di fatto arriva ad denza dei cittadini che si incontrano ‘fuori’, ma diventammo mettono di porre in stretta connessione realtà espressiva ed assumere delle caratteristiche che concernono lo stesso an- subito amici: ci scambiammo informazioni, consigli, regi- estetica comportamentale. Musica, cultura, espressività au- damento narrativo. strazioni. L’atmosfera dello stretto era permeata delle voci diovisiva sono parte integrante del mondo agropastorale me- “La musica popolare non ha storia: il suo livello culturale si delle vedette che, dalle alte antenne, avvistavano i pescespa- ridionale. Per De Seta forse si trattava persino di filmare: un pone oltre agli eventi storici; è sempre pre-istorica – scrive da e, con grida violente, cadenzate, guidavano le piccole tempo mitico. Nessuno di noi sospettava che quel mondo - fat- Roberto Calabretto, in Pasolini e la musica (1999) - Anche barche, i ‘luntri’, neri di pece come ai tempi di Ulisse, che to di musiche, canti, povertà, gioia, disperazione, costumi, quando se ne conosce la data di nascita, la sua collocazione fendevano il mare azzurro-cupo, verde-malachite, acceso di violenza, consuetudini, ingiustizie, amore, dialetto, poesia – è fuori dalla storia”. riflessi abbaglianti. Mentre le voci delle vedette si affievoli- che era cresciuto e s’era formato nel corso di millenni, di lì a Il Decameron di Pasolini non riguarda più il medioevo né gli vano, arrochite per lo sforzo, venivano in primo piano la ca- due anni sarebbe stato spazzato via, ucciso violentemente dal- anni ’50 delle registrazioni di Lomax e neppure il “presen- denza ritmica dei remi del ‘luntro’, il delirio delle voci con- le macchine, dal boom economico, dalla grande emigrazione, te” di allora, gli anni ’70, ma diventa una rappresentazione citate, finché il fiocinatore dalla prua non avvistava la preda dalla superstizione del progresso” (De Seta: “Con Diego” in folklorica alla quale partecipano pastori e contadini di sem- e lanciava l’arpione che non doveva, non poteva fallire” Goffredo Plastino: “Le immagini e i suoni”, 1992). pre. Il film di Pasolini è stato definito da Barth David (Vittorio De Seta: “Con Diego”, in “Le immagini e i suoni” Ma le registrazioni di Lomax furono impiegate, spesso a sua Schwartz (Pasolini Requiem, 1995): “un canto funebre per di Goffredo Plastino, Mapograf, Vibo V. 1992). insaputa, anche altrove. Nello spettacolo teatrale di Dario un mondo ormai perduto”, perché un film di fantasmi, un “Alla colonna sonora, al commento fuori campo ed ai suoni Fo: Ci ragiono e canto del 1966, alcune registrazioni di Lo- inattuale esorcismo, un day after fuori dal tempo, un impos- ricostruiti in studio, faceva subentrare la presa diretta e le max e Carpitella, tra cui una ninna nanna di Bagnara, sono sibile tentativo di far risorgere una civiltà, sfumato nel ricor- musiche registrate dal vivo che finiscono per guidare il suc- rielaborate nello stile folk revival italiano di quegli anni. do di ciò che non è più. cessivo lavoro alla moviola, nel corso del montaggio, contri- Il brano Spring no more and love come in the wind di Fabio Lomax e Pasolini sono quindi accomunati da una sorta in in- buendo ad imprimere al cortometraggio un ritmo del tutto Orsi (My Cat is an alien, For Alan Lomax, CD A Silent Place consapevole oscillazione tra una forma di nostalgia, per come peculiare. Sul nastro magnetico il regista calabrese andava ASP 10, 2006), che include una registrazione fatta a Scilla il l’ha intesa Svetlana Boym in The Future of Nostalgia (2001), fissando per intero i richiami dei pescatori, i canti delle don- 25 luglio 1954, trae ispirazione proprio dal lavoro di Lomax. di tipo restaurativo, che immagina cioè la ricostruzione del ne, e perfino lo sciabordio delle barche e dei remi, dimo- E poi c’è la famosa colonna sonora del Decameron di Pier passato perduto, ed un’altra, di tipo riflessivo, concentrata strando di avere quella sensibilità etnomusicologica molto Paolo Pasolini. Tra altri numerosi pezzi usati dal poeta, co- com’è sull’incompletezza della memoria e sulla sua perdita. apprezzata da Lomax, il quale non esita a riversare i nastri me la Zeza di Mercogliano, a volte arrangiati da Ennio Mor- A proposito de La lunga strada di sabbia di Pasolini (2005), di De Seta, fornendogli in cambio le sue personali riprodu- ricone, per pochi secondi occupano il commento musicale Enzo Siciliano (su La Domenica di Repubblica del 25 set- zioni. E difatti, nella scatola della bobina dedicata a Bagna- dell’episodio di commare Gemmàta (terza propaggine della tembre 2005: Lo sguardo del regista colse la voglia di nuo- ra, quella del 26 luglio 1954, i brani di De Seta sono contras- storia-cornice) due frammenti di tarantelle registrate a Car- vo) ha detto: “Ci si poteva vivere felici, e non lo sapevamo”. segnati con la dicitura: Vitt. 1, Vitt. 2, ecc. Da parte sua, De deto e Melia (provenienti dal disco Tradition Records Music Ebbene, proprio questa mancanza di consapevolezza era for- Seta, per la sonorizzazione della sequenza di chiusura de Lu and Song of , TLP 1030, 1958). Lomax non compare nei se un sovrapporsi delle impressioni in parallelo sulla vita, tempu di lu pisci spata (1954), impiega la tarantella per chi- titoli di testa, e nonostante l’offensivo affronto del mancato quasi un doppio binario, un vissuto, questa volta, intradiege- tarra e voci maschili, registrata da Lomax a Bagnara il 26 lu- riconoscimento del suo valore, ne rimane però irritato solo tico, che andava a riflettere, negli appunti, nelle immagini e glio 1954 (la cui versione integrale verrà inclusa, quale 26° per poco, e senza serbare rancore, si sentirà invece orgoglio- nei suoni registrati, quella “felicità” (rievocata dal titolo del brano, in Italian Treasury: Calabria, CD Rounder Records so del fatto che le sue registrazioni siano state impiegate da libro curato da Goffredo Plastino, ma estrapolata da Saga of 11661-1803-2, 1999). La ripresa verrà realizzata, ricorda il un regista che ammira moltissimo. a Folksong Hunter, 1960), della quale pochi, come Alan Lo- regista, al volo, illuminando con i fari dell’automobile il bal- Nel capolavoro di Pasolini il passato ed il presente coincido- max, ci hanno trasmesso una così rara testimonianza. 9 LettereMeridiane Anno VIII - n. 27/28 - Gennaio/Giugno 2012 Viaggio in Calabria di Alan Lomax tra impossibile verbalizzazione e riflessiva nostalgia Giuseppe M. S. Ierace

Andando a sud dall’Italia centrale la seve- torno a due enormi giganti di cartapesta che Alla musicologia, all’etnografia e alla psi- la musica italiana preparati per la Bbc, Lo- rità dei costumi sessuali e l’intensità della passavano per le strade: una rispettabile cologia, Lomax affianca un interesse antro- max annota pertanto i compensi ai musici- gelosia maschile aumentano fino al rag- coppia di sposi, alti più di tre metri, portati pologico pure per la fotografia. La sua idea sti, circostanza e caratteristiche dei paga- giungimento di una condizione di virtuale sulle spalle da due giovani uomini. Erano la di fotografia serve a fissare sulla pellicola menti, specificando se sono stati effettuati segregazione nei villaggi rurali della Sicilia e nonna ed il nonno di tutti, cresciuti enorme- ciò che meglio articola le sue ipotesi sulla direttamente in denaro. A volte il compenso della Calabria meridionale. I migliori cantori mente durante l’estate, e giravano lenta- voce e sul canto. Gli appunti visivi che ac- pagato ai musicisti, come avviene a Bagna- dell’Italia del Sud usano un attacco vocale mente in cerchio, l’uno intorno all’altra, in compagnano le registrazioni di Lomax van- ra, nel caso della seduta di registrazione del teso, a volte perfino strangolato, molto simi- una solenne tarantella scandita da un tam- no però al di là della ricerca antropologica 26 luglio 1954, viene annotato direttamente le a quello dell’Africa del Nord, ed il canto buro; le lunghe ombre dei giganti si muove- per sfiorare una fine indagine psicologica, sulla scatola della bobina, dove si legge: in coro è allo stesso tempo raro e diffusa- vano per il paese ed i bambini e le donne, inquadrano i comportamenti del corpo, i ge- “Bagnara II Calabria III, paid 7500 lire, mente organizzato. Attraverso gli Appennini che in Calabria sono poco più che bambine sti e le espressioni dei volti, il modo di sta- Reel n. 31, speed 15 July 26 Bagnara 2 Re- verso il Po e andando ai piedi delle Alpi, si piene di paura, si sparpagliavano urlando re insieme, di gioire o di riflettere dei musi- corded in open air on beach…”. riscontra un facile cameratismo tra i giovani per le strade, mentre intorno alla falda dei cisti incontrati. “Quando cominciammo quel viaggio in lui e, allo stesso tempo, cori misti di voci che ar- giganti correva veloce uno strano, piccolo “L’espressione sui volti di questi cantori è era evidente la curiosità e l’interesse, e mo- monizzano, come campane” (Alan Lomax: gobbo, vestito da diavolo, con indosso una tesa e dolorosa. Non sembrano cantare, ma strò subito una notevole efficienza operati- Folk Song Style and Culture, 1968). grande capra nera di cartapesta. La tensione gridare e lamentarsi come abbandonati ad va; possedeva una tecnica del raccogliere, Quando si trova nei dintorni di Cinquefron- necessaria per suonare molte ore si poteva un’angoscia che dà tormento e le ciglia so- nella individuazione delle fonti e nell’ac- di, appunta: “In Italia del Sud, dove le gio- vedere sui volti del suonatore di tamburo e no aggrottate, i muscoli facciali sono tesi al- quisizione delle informazioni… aveva già vani donne non hanno il permesso di uscire del figlio di dieci anni che portava la gran- l’altezza degli zigomi, il volto ed il collo so- un mestiere, da etnologo, da etnomusicolo- con i ragazzi, di danzare con loro, di sedere cassa, e che sembrava affamato. Avevano no arrossati per la tensione, le vene ed i mu- go: le nostre ricerche, infatti, sono state con loro in salotto, e neanche di parlarci per suonato tutta l’estate ogni giorno in una fe- scoli del collo sono in rilievo, come se inve- condotte tutte sul campo. Per me fu un’av- strada, le ragazze, tutte, cantano durante il sta diversa, un ritmo diverso per ciascun ce di cantare stessero sollevando dei pesi. ventura l’esplorazione di un mondo che for- lavoro. Tutte le canzoni sono d’amore e le momento della giornata”. Possono intonare i loro accordi solo urlando se avrebbe dovuto essermi più noto di quan- loro voci squillanti, alte si sentono da lonta- Lomax propone di inquadrare gli elementi to non fosse a Lomax, lui aveva una siste- no, attraverso gli oliveti, e dicono ai ragaz- così: quando chiesi loro di ripetere un verso zi che passano di lì: siamo qui, stiamo pen- formali dello stile musicale “nella cornice a bassa voce, l’armonia andò in pezzi e non maticità di approccio che si rivelò utilissi- sando a voi”. di tecnica vocale, di tensione fisica ed emo- riuscirono a ricordare la melodia.” ma nel sollecitare gli informatori (cantori e Questa sua ipotesi, consistente nella muta- tiva, di partecipazione di gruppo e di con- Secondo Mary Warner Marien (Photo- suonatori). Qualche volta abbiamo avuto zione dello stile vocale a seconda della se- suetudini sessuali. Gli elementi diagnostici graphy. A cultural history, 2002), Lomax dei contrasti sul modo di coinvolgere gli verità delle sanzioni sessuali viene riportata dello stile musicale sembrerebbero consi- segue la lezione di quella corrente socio do- esecutori: spesso conoscere la psicologia ed sulla prestigiosa rivista italiana diretta da stere nel grado e nel genere della partecipa- cumentaria di quanti (come Walker Evans, i comportamenti della gente del proprio Moravia e Carocci, Nuovi Argomenti: Nuo- zione di gruppo nel concreto, nell’intona- Dorothea Lange, Margaret Bourke-White) paese (nel mio caso) complica le cose; per va ipotesi sul canto folkloristico italiano nel zione e nel timbro della voce, nella tecnica lavorano sul campo. Le sue foto vivono an- Lomax, invece, in quanto forestiero, il con- quadro della musica popolare mondiale vocale, nelle tensioni facciali e corporee e che al di fuori dei riferimenti etnografici, tatto era più disinvolto ed esuberante” (Die- (n.17-18, 1955-56). Si tratta di quel celebre nelle sottostanti emozioni che determinano possiedono una loro forza, tale da escluderle go Carpitella intervistato da Maurizio Aga- numero doppio sul quale, tra l’altro, com- tali tensioni”. dalle comuni appendici visuali dei suoni. mennone, 1989). paiono per la prima volta Le ceneri di Individua quindi gli elementi determinanti Dal 25 luglio al 6 agosto 1954, Lomax e Car- A Carpitella piace il modo in cui Lomax Gramsci di Pier Paolo Pasolini e le Pagine proprio nel codice di condotta sessuale, nella pitella, provenienti dalla Sicilia, trascorrono riesce a farsi benvolere, a entrare in contat- di un’inchiesta a Palermo di Danilo Dolci. condizione della donna e nel trattamento ri- una dozzina di giorni a registrare, fotografa- to con le persone, risolvendo persino situa- Lomax sottopone questa sua ipotesi a tutta servato alle nuove generazioni. Nel rapporto re ed incontrare gente di Calabria: Scilla, zioni collettive o interpersonali che per lui una serie di controlli, sulla base di schede tra cultura e stili musicali, rileva l’influenza Melia, Bagnara, Cardeto, Giffone, Mammo- erano d’impaccio. che, attraverso l’ascolto, possano misurare dell’infrastruttura sulla sovrastruttura. la, Cinquefrondi, Vibo Marina, Nicastro, Fe- “Lomax parlava itagnolo, se così si può di- lo stile, includendo dei parametri relativi a “Dopo un bel piatto di pasta ed una dormi- roleto Antico, Serrastretta, le tappe principa- re, perché veniva dalla Spagna e provava a ogni possibile documento sonoro cantato: ta gli abitanti arrivarono in piazza, storditi e li, prima di proseguire verso la Puglia. parlare italiano ma era uno spagnolo italia- dall’organizzazione del gruppo vocale (uni- felici per il vino e per il tempo libero – que- Lomax e Carpitella sono interessati a quel- nizzato. Qualche volta io comunque facevo sono, eterofonia) al livello della sua coesio- sta è gente che lavora tutte le settimane tut- lo che possono “scoprire” direttamente, da interprete, il che creava non poche diffi- ne, dall’andamento ritmico e metrico del to l’anno, può permettersi il vino raramente senza mediazioni di sorta e soltanto per una coltà; risultava problematico rendere ver- brano (semplice, regolare, libero, irregola- e la carne quasi mai. La sera uscì il santo in sottile specie di accondiscendente e affabile balmente il senso di alcune sue tipiche re) alle caratteristiche della melodia (profi- processione per il paese, sulle spalle degli cortesia, di rado, accettano di dedicare ai espressioni gestuali: per esempio, il noto lo ad arco, discendente), dall’ornamentazio- uomini, dietro le donne nei loro scialli mi- gruppi folkloristici ufficialmente raccoman- gesto OK spesso dava adito ad equivoche e ne (glissando, melisma) alla dinamica inte- gliori, il suonatore di tamburo con il mal di dati quel poco di nastro magnetico even- maliziose interpretazioni. Ne nascevano si- sa quale tempo o volume. Ottenuto il profi- testa, dietro a lui lo zampognaro, e ancora tualmente rimasto inutilizzato in coda a tuazioni un po’ complicate ed imbarazzanti. lo modale del canto, viene messo in relazio- dietro la banda del paese con i bambini”. qualche bobina, come avviene il 4 o 5 ago- Certe volte Alan pretendeva l’immediata ne con i dati socioculturali, macro e microe- Da un paio di lettere di Luciano Berio, che sto 1954, in provincia di Catanzaro, con i traduzione di espressioni dialettali molto conomici, disponibili, per determinare quel- Lomax conoscerà attraverso Roberto Leydi, Canterini nicastresi. particolari che non potevano essere riporta- le connessioni esistenti tra sistemi socioe- si deduce che a essere interessati alle ricer- Per ovviare a qualche difficoltà Lomax ri- te facilmente, ad alta voce, trattandosi spes- conomici e culturali, da una parte, e stili vo- che dell’etnomusicologo americano c’erano corse alla mediazione economica, pescando so di sfumature molto sottili o di circostan- cali, dall’altra. anche degli psicofisiologi. Berio gli fa sape- nei fondi destinati dalla Bbc al suo compen- za. Ma comunque Lomax si faceva capire “Durante l’estate mi trovavo in Calabria in re pure di aver intrapreso una ricerca sulle so forfettario; evita così che le registrazioni bene, in quanto la musica lo ha aiutato mol- un paese importante per la produzione del- alterazioni inconsce della qualità della voce vengano disturbate oppure sblocca ritrosie, tissimo perché ogni tanto prendeva la chi- l’olio. Lì, durante un mattino di metà estate, cantata in relazione alla quantità dei filtri magari offrendo da bere. Nei dattiloscritti tarra e si metteva a suonare, cantando can- i bambini strillavano con allegro terrore in- utilizzati. dei testi delle trasmissioni radiofoniche sul- zoni di cow-boy. 10 Anno VIII - n. 27/28 - Gennaio/Giugno 2012 LettereMeridiane Le radici poetiche del linguaggio subalterno: un Concorso di poesia dialettale Indetto dalla Casa Editrice il Papavero, con il patrocinio del Comune di Castel Baronia, il Primo Concorso di Poesia Dialettale

l concorso vuole favorire una più ampia conoscenza e fruizione I diritti rimangono comunque di proprietà dell’autore. Le poesie premiate e quelle ritenute valide dalla giuria andranno a co- degli idiomi con lo scopo di riscoprire le radici culturali e propor- Le opere pervenute non verranno restituite. stituire l’antologia del Premio. La giuria si riserva il diritto di istituire I le fuori dal territorio affinché, intrecciandosi tra loro, costituisca- Si precisa che non saranno accettate opere inviate tramite posta elet- premi speciali ed effettuare segnalazioni. no una rete forte e popolare. Il dialetto costituisce la “specificità im- tronica. Le prime tre poesie premiate per ogni sezione saranno inoltre pubbli- materiale” di un’etnia, la sua perdita porta verso l’omologazione cul- Si chiede cortesemente agli autori di non attendere l’approssimarsi cate su un quotidiano irpino, sul sito del comune di Castel Baronia e turale, il recupero è un atto di salvataggio. Attraverso questo concorso della scadenza del premio ma di della Casa Editrice Il Papavero. La premiazione avverrà in un giorno si intende raccogliere le voci che giungono dal basso, da una cultura anticipare, se possibile, l’invio delle opere in modo tale da agevolare da stabilirsi nel mese di agosto 2012, alle ore 18 nel Salone dell’Osso, popolare e non cattedratica, le voci che vivono ancora di storia, tradi- il lavoro della segreteria. piazza Mancini, Castel Baronia. zioni, paesi, natura e che riconoscono, nella lingua locale, un vincolo All’atto del ricevimento, ogni opera sarà consegnata alla giuria con di appartenenza. Il concorso non prevede alcuna quota di partecipazio- numero e senza nome per evitare qualsiasi favoritismo. TRATTAMENTO DATI ne, né prevede l’obbligo di acquisto dell’antologia del premio. Ai par- I dati personali trasmessi verranno trattati in conformità alla Legge tecipanti si chiede solo di attenersi al regolamento sotto indicato. La partecipazione al concorso implica l’accettazione integrale del 196/2003 e utilizzati esclusivamente per le finalità connesse al concor- presente bando. so in oggetto e conservati per il tempo strettamente necessario all’e- BANDO e REGOLAMENTO La giuria spletamento del suddetto concorso. Il conferimento dei dati è obbliga- Il concorso si articola in 2 sezioni di seguito denominate A e B: Ogni componimento segnalato riceverà una valutazione scritta dai torio e necessario per partecipare al concorso. Gli interessati godono Ogni concorrente può partecipare con tre poesie inedite in dialetto, membri della giuria, il cui giudizio è insindacabile e inappellabile. dei diritti di cui all’art. 7 del D.Lgs. 196/2003. con relativa traduzione a fronte, specificando il luogo di provenienza Vista la complessità del lavoro, sarà costituito anche un comitato e rispettando le regole della parlata scelta. scientifico come supporto ai giurati in caso di dubbi, incertezze o per- MODULO DI PARTECIPAZIONE - Sezione A: Ragazzi dai 6 ai 18 anni plessità. I Concorso Nazionale di Poesia Dialettale - Sezione B: Adulti dai 18 anni in poi Gli esperti che andranno a costituire la giuria e il comitato scientifico “Le Radici Poetiche del Linguaggio Subalterno” MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE lo faranno a titolo gratuito come atto d’amore per la scrittura e per la propria terra. Le opere dovranno essere trasmesse a pena di inammissibilità al con- Il/la sottoscritto/a ______corso, nel rispetto delle modalità sotto indicate: Tutte le opere (insieme al CD) dovranno essere inviate entro e non ol- 1 - N. 1 copia cartacea dell’opera firmata in originale sul frontespizio tre il 30 giugno 2012 (farà fede la data presente sul timbro postale di nato/a a ______il ______spedizione). che conterrà obbligatoriamente le seguenti informazioni: e residente a ______- Nome, cognome, data e luogo di nascita, indirizzo di residenza e re- Per qualsiasi informazione rivolgersi alla segreteria del premio: n. 339 capiti (telefono, fax, e-mail), specifiche del dialetto utilizzato, tradu- 7475004 c.f. ______zione e sezione del concorso alla quale si intende partecipare. Brevi note biografiche sull’autore. Modulo di partecipazione correttamente PREMI e-mail ______tel ______compilato in tutte le sue parti. Sez. A - Dichiarazione del partecipante attestante che l’opera presentata è - Il 1° classificato Dichiara inedita e autentica. un’opera realizzata dall’artista Franca Molinaro, una copia dell’anto- di essere proprietario unico dei diritti dell’opera inviata e che il testo - I testi presentati dai ragazzi, a pena di esclusione, dovranno essere logia del Premio e pergamena. è totalmente inedito e mai comparso su carta stampata. controfirmati da uno dei due genitori oppure da chi ne esercita la po- - Il 2° e 3° classificato Accetta testà genitoriale. una copia dell’antologia del Premio e pergamena. tutte le regole del concorso e che le poesie possano essere pubblicate 2 - N. 1 copia dell’opera presentata in formato digitale (file word 2003 Sez. B nell’antologia “Le radici poetiche del linguaggio subalterno”a cura – su CD) - Il 1° classificato di Franca Molinaro, edita e distribuita da Edizioni il Papavero un’opera realizzata dall’artista Franca Molinaro, una copia dell’anto- Cede Chi non invierà il formato elettronico verrà automaticamente logia del Premio, la pubblicazione di una sua silloge poetica nei qua- i diritti d’autore solo ed esclusivamente per questa pubblicazione. escluso dalla partecipazione derni della collana Radici, e pergamena. Pertanto nulla sarà dovuto a nessun titolo. Il materiale dovrà essere inviato in busta chiusa (non è necessario l’in- - Il 2° classificato Autorizza vio tramite raccomandata) secondo le modalità precedentemente defi- un’opera realizzata dall’artista Franca Molinaro, una copia dell’anto- l’uso dei dati personali ai sensi della L.675/96 e successive modifi- nite a Edizioni Il Papavero, Viale Usa, 83030, Manocalzati, (AV). logia del Premio e pergamena. che. Si allega copia del documento di riconoscimento Gli autori, per il fatto di partecipare al concorso, cedono il diritto di - Il 3° classificato pubblicazione cartaceo e digitale senza aver nulla a pretendere come una copia dell’antologia del Premio e pergamena. Firma diritto d’autore. ______

Lomax A.: “Folk Song Style and Culture” Il resto è rumore di fondo: Viaggio in Calabria di Alan Lomax (1968), Transaction Publishers, New Brun- swick 1994 segue dalla pagina precedente incominciare a perdere sicurezza nella lo- Calabretto R.: “Pasolini e la musica”, Cine- Lomax A.: “La terra del Blues. Delta del mazero, Pordenone 1999 Mississipi. Viaggio all’origine della mu- ro stessa tradizione” (Lomax in Saga of a sica nera.”, Il Saggiatore, Milano 2005 In fondo si trattava di situazioni che susci- Folksong Hunter, HiFi/Stereo Review, Carpitella D.: “Musica e tradizione orale. L’Et- tavano curiosità e simpatia. La gente vol. 4, n. 5, 1960). L’espressione Tin Pan Lomax Wood A.: “Il doppio solitario” in nomusicologia in Italia”, Flaccovio, Paler- Goffredo Plastino (a cura di): “Alan Lo- avrebbe voluto sempre che poi si rimanes- Alley, che ricorda i vicoli di New York in mo 1975 cui si potevano sentire i suoni cacofonici max: l’anno più felice della mia vita”, Il se” (Diego Carpitella intervistato da Mau- Carpitella D.: “Conversazioni sulla Musica. Saggiatore, Milano 2008 rizio Agamennone, 1989). delle percussioni su padelle stagnate, defi- Lezioni, conferenze, trasmissioni radiofo- La sensibilità di Lomax è tale da avvertire nisce l’industria musicale in auge, in que- Magrini T.: “Universi sonori. Introduzione al- niche 1955-1990”, Ponte alle Grazie, Fi- l’etnomusicologia”, Einaudi, Torino 2002 il processo in atto di marginalizzazione, se gli anni non ancora del tutto sconfitta dal- renze 1992 non di vero e proprio rigetto, delle tradi- l’avvento del rock’n roll. Marien M. W.: “. A cultural hi- Clemente P.: “Il Passato imprevedibile”, in- zioni locali. “Con Diego Carpitella ci siamo conosciuti story”, Laurence King Publishing, Lon- “Molti musicisti nelle città italiane consi- nell’estate del ’54, a Bagnara, Scilla, Gan- troduzione al CD Italian Treasury: Tosca- don 2002 derano le canzoni dei loro colleghi di pae- zirri, sullo stretto di Messina. Era con Alan na, di prossima pubblicazione Nettl B.: “The Study of . se con un’avversione sempre più intensa, Lomax: Avevano un pulmino Volkswagen De Seta V.: “Con Diego”, in “Le immagini e Thirty-one issues and Concepts”, Univer- tanto forte quanto quella che gli afro-ame- pieno fino all’inverosimile di registratori, i suoni” di Goffredo Plastino, Mapograf, sity of Illinois Press, Chicago 2005 ricani della classe media provano per le nastrini magnetici, bagagli. Incidevano Vibo V. 1992 Palumbo M.: “Pesce spada di Sicilia”, Maria genuine canzoni folk del profondo Sud. musiche popolari, canti…”. Proprio in Fofi G. e Volpi G.: “Vittorio De Seta. il mon- Pacini Fazzi, Lucca 2008 Questi italiani di città vogliono che tutto quel periodo, De Seta stava profondamen- do perduto”, Lindau, Torino 1999 Pasolini P. P.: “La lunga strada di sabbia”, sia bello – cioè carino, o ingentilito. Per- te modificando in Italia le modalità di rea- Ierace G.M.S.: “Il morso della Tarantola sa- Contrasto, Roma 2005 tanto (secondo lo stile di molti dei nostri lizzazione dei documentari. cra”, Essere secondo Natura (Speciale Piovene G.: “ Viaggio in Italia”, Mondadori, cosiddetti folk-singers americani che sono La sensibilità, lo studio, la ricerca, la cul- Suono), 16, 26-35, agosto 1987 Milano 1957 attivi nel mondo dello spettacolo) i profes- tura affratellano le anime intuitive repenti- Plastino G.: “Le immagini e i suoni”, Mapo- namente, comunque e dovunque. Ierace G.M.S.: “Il kordax”, Calabria Scono- sionisti della musica folk in Italia lasciano sciuta, 85, 37-40, gennaio-marzo 2000 graf, Vibo V. 1992 fuori dalle loro esecuzioni tutto ciò che è Plastino G. (a cura di): “Alan Lomax: L’anno irritante, che può disturbare o è strano. E la Bibliografia essenziale: Leydi R.: “L’altra musica”, Giunti Ricordi, più felice della mia vita: Un viaggio in Rai, fedele al suo debito con Tin Pan Alley, Firenze 1991 Italia 1954-1955”, (con un testo di Anna trasmette un menù di pop napoletano e di Agamennone M.: “Etnomusicologia italiana: Lomax A.: “Nuova ipotesi sul canto folklori- Lomax Wood e la presentazione di Mar- jazz americano un giorno dopo l’altro, nel- radici a Sud: Intervista a Diego Carpitella stico italiano nel quadro della musica po- tin Scorsese), Il Saggiatore, Milano 2008 le ore di maggior ascolto. È naturale che i sulla storia dell’etnomusicologia in Ita- polare mondiale”, “Nuovi Argomenti”, Ross A.: “Il resto è rumore”, Bompiani, Mi- musicisti di paese, dopo una certa quantità lia”, SuonoSud, 4, 1989 n.17-18, 1955-56 lano 2009 di esposizione agli schemi della televisio- Boym S.: “The Future of Nostalgia”, Basics Lomax A.: “Saga of a Folksong Hunter”, Hi- Schwartz B. D.: “Pasolini Requiem”, Marsi- ne ed agli altoparlanti della Rai possano Books, New York 2001 Fi/Stereo Review, vol. 4, n. 5, 1960 lio, Venezia 1995 11 LettereMeridiane Anno VIII - n. 27/28 - Gennaio/Giugno 2012 Sandra Savaglio: una calabrese che ha conquistato il mondo L’astrofisica, originaria di Cosenza, si racconta e fa il punto sulla ricerca scientifica Anna Foti

a alzato lo sguardo in cielo fermare con certezza è che l’equili- da piccola, e anche se ades- brio del sistema solare non è eterno, H so non è più in Calabria do- ma non da adesso, e che la Terra vi- ve il cielo è più limpido e si trova in ve in questa condizione da tanto tem- Germania dove il cielo è quasi sem- po. Quasi quattro miliardi di anni fa pre nuvoloso, Sandra Savaglio non il sole si è formato, la vita si è svilup- ha smesso di interrogarsi su cosa ci pata nell’ultimo miliardo di anni. E sia al di là delle stelle. Laureatasi in tutto ciò è avvenuto, nonostante que- Calabria all’Università di Cosenza sto equilibrio precario. Questo è, in- nel 1991, oggi è un’astrofisica di fa- fatti, il destino delle stelle e dei pia- ma mondiale. Opera ormai stabil- neti, il cui equilibrio non regge in mente presso il Max Planck Institut di eterno e prima o poi le stelle muoio- Monaco, uno degli istituti più all’a- no e la vita sul pianeta non potrà es- vanguardia nel settore dell’osserva- sere come quella che oggi conoscia- mo. Quando il carburante che brucia zione delle galassie lontane. Il suo è un lavoro affascinante, nonostante ne parli come la più comune tra le que- stioni.

Come nasce la sua passione per le stelle? Fin da bambina guardavo il cielo stellato. A suggellare la mia scelta, i miei docenti a scuola e all’università in Calabria e poi la lettura illumi- Mi manca la famiglia ma anche il ci- diamo, oppure qualcosa che provie- nante di un libro di Isaac Azimov. bo, i paesaggi, le montagne, il mare ne da mondi paralleli. Lei è stata emblema dell’emigra- e persino le stelline nel cielo terso. A Dunque potrebbero esistere altre zione dei cervelli italiani. Il setti- Monaco il cielo è spesso nuvoloso. forme di Vita nell’Universo? manale americano ‘Time’ le ha de- Inoltre, per il punto a cui siamo arri- Non ne abbiamo prova scientifica, dicato una copertina nel 2004. Sen- vati sul fronte delle scoperte scienti- ma non possiamo certamente esclu- te aderente questa definizione? fiche ormai, per andare oltre, neces- derlo. La sfida è comprendere se esi- stano altri sistemi stellari in cui vi sia la Vita. L’esistenza di miliardi di Il punto sulla conoscenza stelle e pianeti induce ad una possi- bile probabilità di altre forme di vita, del Cosmo con Sandra Savaglio che rimangono comunque rare. Che poi vi sia una civiltà consapevole, nel nucleo del Sole, l’idrogeno, finirà uella attuale si profila come una fase di stallo. Quella fase in cui si dotata di coscienza e intelligenza, il Sole comincerà a bruciare elio ed Q sa tutto quello cui si poteva giungere. Sarebbe necessaria una nuo- come quella umana, ciò è ancora più allora la sua temperatura salirà, va rivoluzione scientifica come quelle di Galileo e di Newton. Se si pen- raro. Magari tra un miliardo di anni l’acqua sulla Terra evaporerà e la sa ai passi compiuti fino adesso dalla Terra piatta alla Terra rotonda, dal- le cose saranno diverse. Vita scomparirà. Quando?È difficile la Terra piccola ad una Terra di dimensioni più grandi, dalla Terra cen- E sull’esistenza di alieni, cosa ci dirlo anche perché vi sono anche al- tro dell’Universo alla Terra pianeta di un sistema con al centro una stel- dice? tri fattori che incidono sul surriscal- la, il Sole, a sua volta stella tra miliardi di altre stelle e in una galassia Se alieni ci avessero fatto visita lo damento del pianeta, come l’inqui- tra miliardi di altre galassie. Dunque ad oggi si è in attesa di un’altra sco- sapremmo di sicuro ed al momento namento ed il progresso umano e tec- perta rivoluzionaria. Abbiamo capito cosa è accaduto nel momento in non c’è prova alcuna della loro esi- nologico non accompagnato dal ri- cui si è formato l’Universo, il cosiddetto Big Bang, quando la materia stenza. spetto dell’ambiente. Senza conside- era concentrata in un punto e lì si è espansa, diversi miliardi di anni fa. Il mondo finirà nel 2012? rare anche altri pericoli, come aste- Ciò che non sappiamo, e questo è uno dei banchi di sfida attuali, è cosa Il mondo potrebbe finire anche do- roidi, ciò che comunemente chiamia- sia successo nei primi istanti in cui l’universo ebbe origine, quando lo mani, non è prevedibile quando que- mo meteoriti, che potrebbero impat- spazio ed il tempo si crearono. L’altro fronte attiene alla scoperta di che sto accadrà. Quello che possiamo af- tare fatalmente sulla Terra. cosa componga quel 75% di energia sconosciuta.

Io sono emigrata ma solo per inse- sitiamo di un maggiore isolamento La storia e l’amore per la Calabria guire la ricerca. In Calabria avrei la- luminoso e atmosferico dunque an- vorato volentieri e ci lavorerei, se in che l’osservazione tramite telescopi li studi portano Sandra Savaglio (originaria di Cosenza) da subito, Italia non mancassero le opportunità implica lo spostamento in zone molto G fin dai tempi della tesi, in Germania poi negli Stati Uniti. Al di là di lavoro in generale. Credo che gli fuori città, oppure l’invio in orbita di una breve negativa parentesi italiana, torna e si afferma all’estero. standard dell’Università che mi ha degli stessi telescopi. Tante tappe ed una vita in viaggio ma nessuno scoraggiamento al punto formato, quella di Cosenza, siano al- Proprio a questo proposito, a che che con fermezza consiglierebbe ad ogni giovane aspirante di fare que- ti e credo anche che essa abbiano of- punto siamo nella conoscenza del sto mestiere se è ciò che realmente si desidera. I sacrifici ci sono ma con ferto un contributo significativo alla cosmo? essi anche le soddisfazioni. Forse è necessario andare fuori dall’Italia per crescita dell’intera regione. Ciò di cui siamo certi è che tutto ciò realizzare il proprio sogno, ma in fondo questo è il destino di ogni scien- Di cosa si occupa a Monaco in que- che sappiamo è in realtà poco. Sap- ziato che nasca in un paese che non crede nella ricerca e non incentiva gli sto momento? piamo abbastanza di cosa è fatto scambi con l’estero. Questo è un problema italiano, non calabrese. Studio le galassie lontane. Studio e l’Universo nella misura del 4%. La Sandra Savaglio era tornata in Italia e ci sarebbe anche rimasta se il suo vedo la luce partita miliardi di anni comunità scientifica è divisa e conti- stesso paese non l’avesse tradita imponendo logiche assai distanti dalla fa per giungere oggi alla nostra por- nua a sperimentare circa l’essenza di meritocrazia e non investendo nella ricerca e nella scienza. Conserva an- tata di osservazione e analisi. Una un altro 25 %. Forse atomi, forse al- cora un grande amore per la Calabria, che invece non l’ha mai tradita, e sorta di fotografia dell’universo di tre forme di materia. Poi sul restante una grande riconoscenza nei confronti dell’Università che l’ha ottima- un tempo che, alla velocità non infi- 71 % brancoliamo nel buio, qualco- mente preparata per il salto nel difficile mondo della scienza. Tornereb- nita della luce, oggi si propone alla sa che non siamo ancora riusciti a be in Calabria, che porta nel cuore e ritratta sul ciondolo che porta orgo- nostra attenzione. decifrare e che chiamiamo ‘energia gliosamente al collo, ma i suoi pellegrinaggi l’hanno allontanata dagli Cosa le manca di più della Cala- oscura’, sconosciuta, indefinita, che interessi prossimi dei suoi colleghi calabresi. bria? avrebbe effetti sulla materia che ve- 12 Anno VIII - n. 27/28 - Gennaio/Giugno 2012 LettereMeridiane I personaggi positivi e surreali di Rocco Familiari La musica al centro de Il Ragazzo che lanciava messaggi nella bottiglia del famoso drammaturgo e scrittore Zina Crocè

po la critica ha trovato punti di contat- 110). I messaggi che il ragazzo richiu- disegno e nella scultura, autodidatta, to tra Familiari e lo scrittore russo), de, con estrema cura, dentro le botti- sa comunicare solo così. I segni del hanno un certo senso di “alienazione” glie che lancia nel mare, tornano in- linguaggio comune, invece, che lui rispetto al mondo: una sorta di estra- dietro, sospinti impietosamente da decide di apprendere, sono destinati neità ontologica, che si manifesta in quella immensa distesa di luce, una allo scacco: i messaggi scritti tornano un rapporto realtà/finzione, che, pe- tempesta di barbaglii che lo stordisce, indietro, mentre il “linguaggio” del- raltro, è costitutivamente indissolubi- investendolo col suo fragore lumino- l’arte riesce a “vedere”, a evocare, a le in un’opera d’arte. Ciò fa sì che, in so (pag. 101). Il rapporto luce-ombra comunicare, forse. Dunque, l’arte sem- questo libro di racconti “in musica”, è una delle note caratterizzanti questo bra prospettarsi come unica “luce” la parola chiave sia “interpretazione”. racconto, che è fortemente metafori- possibile. Anche se conduce verso l’i- E del resto, ogni opera artistica che si co. Lo si intravede fin dalle prime bat- gnoto. E, in finale di racconto, ecco la rispetti trascende se stessa, e consen- tute, lì dove il termine dell’ombra, il dissonanza-consonanza luce/oscurità. te, con le suggestioni che offre, una ciglio del bosco, coincide col punto in molteplicità di percorsi ermeneutici, cui la montagna finisce a precipizio lucidamente distanti dalla pretesa di sull’acqua (pag. 110). Attorno a quel- “interpretazione autentica”. la montagna, un promontorio che La musica è il filo che unisce i rac- oscura la vista, le bottiglie giravano, conti di questo volume. Il sentimento di senza andare oltre, senza che i mes- fondo è una smisurata passione per ciò saggi potessero essere letti, o visti. che la musica significa e dà. I protago- L’incomunicabilità, la solitudine, temi nisti sono, infatti, dei musicisti, real- cari al Familiari drammaturgo, si ri- mente vissuti, o personaggi di fantasia trovano anche nello scrittore: la soli- legati, in qualche modo, al mondo mu- tudine l’avevano nelle ossa, da quelle sicale (dalle note di copertina). parti (pag. 112). Ma il bisogno di “al- Rocco Familiari tro” è forte, e fa mandare i messaggi IL RAGAZZO CHE LANCIAVA I primi due racconti, “La volta pagi- ne”, e “La buca” (il primo pubblicato che aveva nel cuore…, porta il ragaz- MESSAGGI NELLA BOTTIGLIA su “Il caffè illustrato” di Walter Pe- zo a imparare a dargli forma, a tra- racconti Marsilio dullà, il secondo in fase di pubblica- durli, per comunicarli. Familiari si pp. 157 - Euro 16,00 zione sulla rivista francese “Europe”) sofferma molto sui segni, sul linguag- si collocano in un contesto geografi- gio, che qui è quello dell’arte, ele- co-culturale di tipo internazionale; il mento sovrano della comunicazione. Il ragazzo, un pastore abilissimo nel rammaturgo dotato di rara terzo, “I corni, entreranno all’uniso- padronanza della parola tea- no?” è ambientato in Russia, colloca- D trale (così ha detto di lui Al- zione geografica “obbligata” dalla tra- do Trionfo), da qualche anno Rocco ma; gli ultimi tre, invece, “Dorfmu- Familiari si è dedicato alla narrativa. sikanten”, “Il maestro di violino”, “Il Rocco Dopo i due romanzi editi da Marsilio, ragazzo che lanciava messaggi”, sono “Il Sole nero”, da cui Krzysztof Za- ambientati in una Calabria di cui l’au- nussi ha tratto un film interpretato da tore narra le atmosfere, le abitudini, la Familiari Valeria Golino, e “L’Odore”, il cui mentalità, i ritmi di vita, seppur “rein- omonimo dramma è andato in scena ventando” i luoghi. al per la regia Il titolo del libro, “Il Ragazzo che lan- drammaturgo e scrittore di Massimo Zucchi, con Enrico Lo ciava messaggi nella bottiglia”, è an- Verso (in novembre è stato dato in che quello del racconto conclusivo, ato ad Addis Abeba, ha trascorso parte della sua giovinezza a Melito Por- Russia, con la regia di Zanussi), ecco che, in qualche modo, sembra rappre- to Salvo. Da circa trent’anni vive a Roma. Ha dimorato a lungo a Messi- “Il Ragazzo che lanciava messaggi sentare la cifra dell’intera produzione N na, dove ha diretto il “Teatro Struttura” e ha curato la regia di lavori di nella bottiglia”, pubblicato dalla stes- di Familiari. E allora, mi piace inizia- Hauptmann, De Ghelderode, Euripide, Nino Pino. sa casa editrice veneziana. re questa recensione dalla fine, come Fondatore e direttore del Festival Internazionale del Teatro di Taormina, ha rea- Si tratta di un libro di racconti caratte- si conviene a un’analisi “disordinata lizzato alcune tra le produzioni di maggiore spicco nel panorama internazionale e ha fatto conoscere in Italia i maggiori registi e gruppi teatrali operanti sulla scena rizzati da un elemento comune: la ma non troppo”: …se l’ordine è il pia- passione per l’arte, in modo particola- mondiale. Ha curato la critica musicale per “L’Ora” di Palermo, si è occupato di cere della ragione, il disordine - soste- storia dell’arte, in particolar modo dell’espressionismo tedesco, pubblicando per re la musica, che ha il potere di con- neva Paul Claudel - è la pura delizia trastare questa discesa verso l’abis- Franco Maria Ricci. dell’immaginazione. Tra le sue opere Ritratto di spalle, monodramma, Scheiwiller, All’insegna del pe- so… (pag. 107). La “domanda”, infat- È proprio l’immaginazione, infatti, sce d’oro, 1973; Don Giovanni e il suo servo, dramma (Premio IDI), Casa Usher, ti, tutta dostojievskjana, myskiana più che questo racconto di Familiari sem- 1982; Orfeo Euridice, Franco Maria Ricci, 2000; L’odore, romanzo, Marsilio, precisamente, che sembra percorrere bra voler sollecitare, e fascinare, con 2006 (premio “Festival du Premier Roman”,Chambery, 2008, Premio “Padula” le pagine di questo libro, è: la Bellez- la sua apertura verso l’ignoto, seppur 2008); Il sole nero, romanzo, Marsilio, 2007 (Premio “Siderno”), da cui è stato za, può salvare il mondo? Un’idea, in un calibrato, ma misuratamente ap- tratto un film, diretto da Krzysztof Zanussi, con Valeria Golino; Teatro, Gangemi, quella della prekrasnyi, lo splendore passionato, calcolo degli effetti stili- 2008, volume che raccoglie tutti i testi e i saggi teatrali pubblicati precedentemen- interiore, che, sicuramente, muove dal- stici. Ci troviamo di fronte a una scrit- te in altre edizioni o in riviste culturali. la musica: troppo difficile, ma al tempo tura di cui si apprezza la pacata musi- Fra i suoi lavori più importanti andati in scena: Don Giovanni e il suo servo, nel stesso estremamente seducente, scrive- calità, e, a tratti, il sapore timbrico 1982 con Andrea Giordana e la regia di Aldo Trionfo, nel 1998 con Corrado Pa- va lo scrittore de “I demoni”. Da que- dell’esametro. Familiari, profondo co- ni e la regia di A. Zucchi; Il Presidente, con Raf Vallone e la regia di K. Zanussi; sta identica “difficoltà”, e suggestione, noscitore delle lingue classiche (ha Herodias Salome, in una prima edizione con Manuela Kustermann e la regia di sembra essere stato mosso Rocco Fa- tradotto varie opere dal latino) nella Giancarlo Nanni, più di recente con Paola Quattrini e la regia di K. Zanussi; L’al- miliari, il quale, se come drammatur- scelta delle parole, non lascia nulla al tra metà, con Amanda Sandrelli, regia di Piero Maccarinelli (Teatro Stabile di Ca- go ha fatto esplodere, sulle pagine e caso. A pagina 118: non esistendo le tania); L’odore, con Enrico Lo Verso, al Festival dei Due Mondi di Spoleto nel 2003; Amleto in prova, con la regia di Mario Missiroli, sempre a Spoleto, nel sulle scene, anche i lati oscuri, non so- parole in natura, né disegnate dalle lo demonici, ma anche “demoniaci”, 2004. Le rappresentazioni più recenti: Ritratto di spalle, con Viviana Piccolo (at- nuvole, né tracciate dai fulmini, o trice prediletta da Arrabal) al Teatro di Messina nel 2010, e In scena, con Mita dell’umano, in questo libro di raccon- composte dalle onde del mare. Il “ma- ti, invece, tratteggia personaggi “posi- Medici, al Teatro dell’Orologio, Roma, nel 2011; L’Odore, dato in Russia, per la re” è il simbolo di tutto ciò che è “al- regia di K. Zanussi, sempre nel 2011. tivi”. In qualche modo surreali, però. tro”, è “mistero”, evoca “viaggi”, che, Nel 2005 il Presidente della Repubblica gli ha conferito il titolo di Benemerito Questi personaggi, infatti, in comune però, possono ferire: come aghi pun- recensioni della Cultura e dell’Arte. con l’Idiota dostoievskjiano (da tem- tuti, …conficcati nelle palpebre (pag. 13 LettereMeridiane Anno VIII - n. 27/28 - Gennaio/Giugno 2012 Viaggio in Israele di Mario La Cava Nuova edizione del libro incompreso dalla critica del tempo Oriana Schembari

del processo Eichmann, come inviato conto delle avventure e disavventure ac- dario, trova la sua risposta: la condanna del Corriere Meridionale di Matera, uscì corse a un semplice e sprovveduto turi- di morte è certa, ed è stata da Eichmann per la prima volta nel 1967, pubblicato sta. La testimonianza del processo Eich- stesso invocata. Perché non si può sfug- dall’editore Fazzi di Lucca e, in secon- mann si racchiude in un unico capitolo gire alla legge naturale degli uomini: da edizione, nel 1985 da Brenner di Co- che però, come al solito per il sensibile come animale politico non si può fare a senza. e sintetico La Cava, riesce a cogliere le meno di vivere infliggendo la morte a Come scrive l’autore nella nota apparsa sfaccettature salienti di un personaggio coloro che, tra i propri simili, sono più in quest’ultima edizione, e riproposta e di una vicenda emblematica per l’u- deboli. Per questo motivo egli ha com- nell’attuale, la pubblicazione fu uno manità. Eichmann appare allo scrittore piuto solo il suo “dovere”, di belva. E co- «strepitoso insuccesso». Ne parlarono calabrese in tutta la sua tranquilla fero- sì anche i giudici assolveranno al loro. solo a livello locale Pasquino Crupi e cia, occupato com’è a minimizzare il Basterebbe solo quest’unico intenso Michele Abbate, in un periodo in cui co- suo ruolo e a presentarsi come semplice passaggio a rendere prezioso uno scritto munque La Cava, pur dall’estrema pro- esecutore di ordini superiori. “La bana- che per il resto, invece, si contraddistin- vincia calabrese, continuava a intratte- lità del male”, acutamente descritta dal- gue per un tono lieve e autoironico, in nere rapporti con intellettuali e giornali la filosofa Hannah Arendt, appare anche cui l’autore prende in giro se stesso per di calibro nazionale. all’autore in tutta la sua chiarezza. La essere incappato per ingenuità in un Come scrive la curatrice e sottolinea an- condanna è netta, eppure La Cava, con guaio in terra straniera. Dove avrebbe che il docente Tassoni, l’accoglienza del l’onestà intellettuale che lo contraddi- avuto molte difficoltà se non avesse in- testo risentì della sua difficile colloca- stingue, non può che chiedersi «non tan- contrato sulla sua strada persone gentili zione in un genere letterario: reportage, to chi fosse Eichmann nella sua concre- e disponibili che lo accolgono nella loro racconto-testimonianza, romanzo a sfon- ta individualità di malvagio, quanto chi casa, aiutandolo anche economicamen- do autobiografico? È per quest’ultima fosse l’uomo in astratto (…)». E, subito te. Ha così modo di conoscere da vicino definizione che protendono gli autori dopo, estendendo la riflessione alla con- il paese, entrando in contatto con quelle dell’apparato critico, per i quali il testo dizione umana, «Non era più possibile esistenze di rifugiati da tutto il mondo, appare così ricco di suggestioni e anali- illudersi sull’aspetto confortante della ma in particolare ebrei italiani, che han- Mario La Cava si da poter essere considerato tra le ope- propria natura, e immaginare che in no trovato finalmente una terra e una ca- VIAGGIO IN ISRAELE re migliori e più riuscite di La Cava. Te- qualche piega segreta non si annidasse sa. Le loro vicissitudini sono condivise Edicampus si condivisa anche dal critico Gianni quello diabolico». La Cava va al noc- dal mite La Cava, che si aggira per pp. 118 – Euro 15,00 Carteri che a questo lavoro ha dedicato ciolo: la malvagità è insita nel genere Israele con la curiosità del bambino, un capitolo del suo libro su La Cava Co- umano e a questa ci si sottrae per caso, continuando ad affidarsi candidamente me nasce uno scrittore (Città del Sole o per scelta: «Il caso mi aveva liberato. al suo prossimo e proprio per questo riu- sce in nuova edizione Viaggio in Edizioni, 2011). La freddezza del pub- Il caso mi aveva liberato pure dal peri- scendo a penetrare, com’è sua consuetu- Israele di Mario La Cava, per le blico e della critica sicuramente deriva colo di cadere nel peccato infamante di dine, negli animi spesso tormentati di E edizioni Edicampus (pp. 188 - da una certa aspettativa disillusa per un omissione di soccorso… ». coloro che gli stanno intorno. Con quel- Euro 15,00), a cura di Milly Curcio e testo che apparentemente, invece di af- E poi ancora la questione morale: ri- la sua coscienza che si fa parola, in una con un saggio di Luigi Tassoni. Il rac- frontare rivelanti questioni di tipo stori- sparmiare o no una vita, anche quella di prosa che è lieve e delicata eppure sor- conto dello scrittore di Bovalino sul suo co e politico come suggerirebbe l’occa- un assassino? La Cava si dibatte, è sgo- prendentemente sempre esatta, sinteti- viaggio in Israele nel 1961 in occasione sione, sembra ridursi a un piacevole rac- mento, eppure in una sola pagina, lapi- ca, vigile. Angela Bogasari Merianoù: la prima donna Greca tra i Greci di Calabria Un museo etnografico intitolato alla “mamma” dei gallicianesi Anna Foti

nisce tin pòrta, na mbèi o bria, - con l’insostituibile contributo dei Un’autentica amba- ìglio’- apri la porta affinché paesani di tutta l’area che nell’ultimo sciatrice dei Greci ‘A entri il sole - disse la prima quinquennio hanno conferito utensili, di Calabria in Gre- donna greca giunta a Gallicianò di Con- oggetti e attrezzi della vita contadina -, cia, colei che schiu- dofuri, in provincia di Reggio Calabria, è stato allestito, infatti, il museo etno- se le porte del paese a Mastro Antonio alla cui porta bussò. grafico intitolato a colei che da queste e della sua casa agli Erano gli anni Sessanta e una giovane parti tutti chiamavano e continuano a ellenofoni calabresi. donna bionda, studiosa della cultura chiamare ‘la mamma’. Instancabile divul- Magnogreca, era partita dalla Grecia al- Angela Bogasari Merianoù, filologa gatrice della cultura la volta dell’Italia meridionale, dove il greca scomparsa alcuni anni fa, era Magnogreca ed ap- greco antico non era e non sarebbe tra- giunta per la prima volta in Calabria ol- passionata esplora- montato. tre mezzo secolo fa alla ricerca dei bor- trice dei luoghi in Così sulle orme dei greci di Calabria ghi grecanici della vallata dell’Amendo- cui tale cultura mi- giunse nella Vallata dell’Amendolea. lea. Un festa, dunque, per l’intera comu- se radici. Nata a Cominciò a salire a piedi lungo un sen- nità, per le sue tradizioni e per la memo- Patrasso, viveva tra tiero neppure asfaltato fino a quando un ria di questa donna indimenticata. Rodi e Atene dove uomo non cedette il suo asino, accom- Appassionata ai Greci dell’Italia meri- si era laureata in pagnandola fino a Gallicianò. dionale, cui dedicò svariate pubblicazio- Filologia, Lettere e Anzel Bogasàri-Merianoù, Angela Bo- ni (Con l’aratro della penna, 1956; La Lingue, specializ- Gallicianò di Condofuri gasari Merianoù, era il suo nome. Un grecità dell’area meridionale, 1974; zata in Etnografia. nome che a Gallicianò di Condofuri tut- Viaggiando nei paesi elleno foni dell’Ita- Autrice di articoli, poesie, saggi e mo- colori che raffigura una donna che ver- ti ricordano ancora per la luce sulla cul- lia meridionale, 1980), si affezionò parti- nografie, vinse molti premi. All’ingres- sa acqua, simbolo della Vita in un ru- tura greganica di Calabria che questa colarmente agli abitanti di Gallicianò, so del museo etnografico di Gallicianò scello. donna ha portato con semplicità e amo- con cui strinse un legame strettissimo al di Condofuri, un quadro, opera di Car- Suggestiva anche la lettura offerta dal re. Ecco perché l’intitolazione alla sua punto da considerarli tutti come suoi mela Rosa Mafrica, rappresentare il poeta Giovanni Favasuli, originario di memoria del museo etnografico, il mu- fratelli e figli. fermento che animava il paese ogni Africo, che ha parlato di una donna che seo della vita contadina, per non di- In molti ricordano le sue battaglie per il qualvolta Angela era attesa per le sue ha portato, in questo borgo calabrese in menticare, per non smarrire tracce e se- loro ingresso in Grecia da cittadini stra- frequenti visite: come si aspetta una particolare, anche la sua storia, la sua gni di una cultura tutta da conoscere e nieri, affinché potessero essere da lei madre che con il suo amore nutre tutti i vita, la sua passione per la cultura gre- riscoprire. Su iniziativa dell’associazione ospitati e da lei guidati alla scoperta del suoi figli, perché era così che lei soleva ca in tutte le sue espressioni, anche Cum.El.Ca. (Cummunia Ellenofona Ca- paese che ha dato luce e cultura al mon- chiamare i suoi amici di Gallicianò, al- quelle lontane dal suo paese originario. lavria) con il patrocinio dell’Ambascia- do e di cui ancora oggi molti angoli, tra lora ragazzi e ragazze, oggi uomini e Un paese, la Grecia, oggi in ginocchio, ta Greca in Italia, della Regione Cala- cui la Bovesìa di Calabria, mantengono donne che la ricordano con commo- ma che - occorre ricordarlo - molto ha bria e della Provincia di Reggio Cala- vive tracce. zione. Dunque, un’immagine piena di dato al mondo. 14 Anno VIII - n. 27/28 - Gennaio/Giugno 2012 LettereMeridiane La Quercia di Matassi e le origini di Sant’Andrea dello Jonio Storie di nobili e di banditi, tra superstizioni e fede Salvatore Mongiardo

atassi è chiamata la mon- ni. Ma non gli bastò a proteggerlo. stosa che si scorge- tagna di Sant’Andrea che La prima disgrazia si abbatté su Pier va addirittura dalla M scende verso Isca e si Nicola nel 1822, quando suo fratello chiesa di Campo. scorge chiaramente dalla marina. Il Francesco Antonio Scoppa gli mise I banditi furono con- nome Matassi viene dal greco Metà- incinta la figlia Diana, proprio nel dannati alla galera a Assi, al di là dell’Assi, il fiume che palazzo di Sant’Andrea! Ne nacque vita e spediti in un sbocca a Monasterace. I fatti che sto una vicenda straziante che vide carcere lontano. L’ul- per raccontare avvenivano nell’anno coinvolti baroni e baronesse, Papa e timo dei sopravvis- del Signore 1833. Il barone Pier Ni- Re di Napoli, notai e tribunali. Una suti, sapendo che mai cola Scoppa, nonno della baronessa storia complessa e dolorosa che non sarebbe uscito per Enrichetta, aveva finito di abbellire può essere narrata ora. impadronirsi del bot- la grangia certosina di Sant’Andrea, La seconda batosta arrivò appunto tino, confidò il fatto a da lui acquistata in seguito alla con- nel 1833, quando banditi armati as- un altro galeotto, non fisca dei beni ecclesiastici, operata salirono il palazzo di Pier Nicola, il condannato a vita, nel 1806 dal regime napoleonico nel quale si salvò dal sequestro di perso- con il quale aveva Regno di Napoli. Era l’ultimo rile- na nascondendosi dietro una porta. fatto amicizia, gli vante acquisto degli Scoppa, che già E lì stette trattenendo il respiro, narrò i fatti e gli de- prima si erano ingranditi enorme- mentre i banditi razziavano quello scrisse la quercia e la mente sul litorale ionico. Infatti, con che potevano. Pier Nicola fece un particolarità che si astuzia avevano acquisito in trenta- voto alla Madonna perché lo salvas- vedeva da Campo. tré comuni i possedimenti che il re se dalle mani dei banditi. La Madon- Quando quel galeotto Ferdinando di Borbone aveva confi- na lo esaudì e lui fece cesellare in ar- fu rimesso in libertà, scato alla Chiesa, per finanziare la gento la porticina del tabernacolo si recò a Sant’Andrea e cercò la chiesa di Campo. Era forestie- ro, nessuno l’aveva mai visto prima, e parlava con un ac- cento sconosciuto. Diceva che doveva sciogliere un voto alla Madonna As- sunta, ma destava sospetto che un fo- restiero conoscesse Porta del tabernacolo nella chiesa del Protettore Sant’An- quella chiesa di cam- drea Apostolo in Sant’Andrea Ionio, Catanzaro, Italia pagna. Finse di pre- gare, o forse pregò ardentemente la Madonna di fargli Ora la quercia di Matassi non c’è trovare il bottino per campare. Ma la più, il palazzo Scoppa è abitato da Madonna Assunta, alla quale gli tre suore indiane che si prendono cu- Scoppa tenevano accesa la lampada ra di pochi bambini, la Madonna As- a olio perpetua, non ascoltò la sup- sunta è stata sloggiata dalla chiesa di plica del poveraccio. Campo da un’indagine archeologica L’Assunta aveva culto antichissimo che l’ha resa inagibile e ha stabilito in marina di Sant’Andrea, nella che inizialmente era una fattoria ma- chiesa rurale di Campo di proprietà gnogreca del terzo secolo avanti La Fiumara Assi degli Scoppa. Cristo. In seguito diventò chiesa cri- Il galeotto guardava da Campo ver- stiana vicino a un accampamento ro- ricostruzione della Calabria dopo il nella chiesa del Protettore Sant’An- so la montagna, ma la quercia dove mano: Campo sta per accampamen- grande terremoto del 1783. drea. Lì è rappresentato con l’abito a era? Era tutta una selva, e poi erano to militare, probabilmente una po- Il barone Pier Nicola trasformò la due code, il tàit, mentre i banditi con passati tanti anni… Si decise allora stazione lungo la via che andava da grangia in lussuoso palazzo barona- schioppo e baionetta lo cercano e di chiedere informazioni a un pasto- Taranto a Reggio. Quella prima le, con colonnato, divani in oro zec- dall’alto la Vergine stende la mano a re che pascolava le pecore nel greto chiesa fu dedicata al legionario San chino, quadri e un’argenteria così fermare i banditi (vedi foto). del fiume Saluro, a pochi passi dalla Martino, finché con la conquista bi- favolosa che il liguorino Padre Ce- Chi erano quei banditi? Erano dispe- chiesa. Il pastore conosceva benissi- zantina della Calabria non fu dedica- sarano più volte la menziona nelle rati coraggiosi, che rischiavano la mo la quercia, ma si chiese perché ta alla Dormizione della Madonna, lettere ai suoi superiori. vita pur di non sottostare alle feroci mai un forestiero la cercasse. E gli dai cattolici poi intesa come Assunta Ma se il barone Pier Nicola pensava regole feudali che asservivano le po- rispose in modo convincente: «Voi in cielo. Il 14 e il 15 agosto la Ma- di averla fatta franca, si sbagliava. polazioni alla nobiltà. Ma quella cercate quella quercia grande che si donna Assunta è ancora oggi onorata Lui era dottore in utroque jure, ave- volta avevano osato troppo, e la rea- vede dalla marina? Non è a Matassi, davanti alla chiesa di Campo. va acquistato i possedimenti con atti zione non si fece attendere. Le trup- ma ad Assi, verso Monasterace. An- Gli episodi dei banditi e della quer- pubblici ineccepibili, ma sempre ro- pe borboniche mossero dai vari di- date, tutti la conoscono e sapranno cia, da me inseriti in una cornice sto- ba della Chiesa era! E impossessarsi staccamenti e chiusero i banditi nel- indicarvela!». rica più ampia, mi furono narrati in- di beni della Chiesa portava male. Il la montagna di Matassi, dove alcuni Il forestiero partì, il pastore chiamò i torno al 1950 da mio nonno materno barone Pier Nicola forse sorrideva furono catturati. Prima però di cade- fratelli e andarono alla quercia di Bruno, l’uomo più buono e onesto per quelle credenze superstiziose. re nelle mani dei soldati, i banditi fe- Matassi. Smossero il terriccio, tro- del mondo, che mi indicava anche le Nella famiglia aveva due vescovi, cero in tempo a nascondere il botti- varono il tesoro e con quello costrui- case costruite in paese con il ricava- quello di Roccella e quello di Ostu- no nel cavo di una quercia così mae- rono in paese delle case. to del bottino. 15 LettereMeridiane Anno VIII - n. 27/28 - Gennaio/Giugno 2012

Un nuova realtà associativa fatta da giovani che hanno scelto di restare In Calabria la cultura giace sul Parallelo 38 Traguardi e obiettivi nell’intervista alla presidente Emanuela D’Eugenio Federica Legato

el cuore della Piana di Gioia Tauro, a na. È già in corso, poi, il cartellone che abbia- Taurianova, un gruppo di giovani con mo messo a punto per la manifestazione nazio- N attitudini e personalità di diverse, uniti nale “Il Maggio dei Libri”, dal titolo “Sfoglia- dall’amore per la cultura e per la propria terra, mo i libri”. Anche in questo caso, ci siamo mes- hanno fondato una nuova realtà associativa, con si all’opera, con le nostre idee e le nostre ener- l’intento di fare squadra per contribuire al cam- gie, programmando laboratori di lettura anima- biamento di un territorio che non si può e non si ta e laboratori creativi per bambini, presenta- deve più accontentare. Emanuela D’Eugenio, zioni di libri e reading. I nostri obiettivi, pertan- trentenne impegnata e pasionaria, è la presiden- to, possiamo dire, si esplicitino al meglio in ciò te dell’Associazione “Parallelo 38”. che già facciamo e che intendiamo continuare a fare, ad offrire al nostro territorio e alla nostra Perché un’associazione culturale a Tauriano- comunità. va, perché l’Associazione culturale “Paralle- lo 38”… L’idea, il progetto ambizioso di dare vita a un’associazione culturale nel nostro territorio, a Taurianova, nasce dalla volontà di creare una nuova realtà umana e culturale con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio storico-artistico del territorio promuovendo, al contempo, le diverse Un momento della presentazione di “Avvelenati” espressioni della cultura contemporanea. Perché “Parallelo 38”? Perché ci piaceva fare tiamo ogni volta che pianifichiamo un evento co presente. Poi, il 27 e il 28 gennaio, in occa- nostro l’ideale legame di pace e collaborazione culturale. Abbiamo abolito i preconcetti, non ci sione della “Giornata della Memoria”, abbia- siglato fra tutte le città che giacciono sul 38° siamo posti limiti o paletti. La cultura, in senso mo allestito una mostra fotografica e documen- parallelo. Città, geograficamente lontanissime, generale, non è contenibile tra i margini delle taria sullo “Sterminio in Europa”, a conclusio- che hanno deciso di usare la cultura come stru- ideologie, piuttosto che delle mode. La cultura è ne della quale abbiamo organizzato una tavola mento di collaborazione pacifica: San Franci- apartitica, non ha nazionalità, semmai è condi- rotonda sui calabresi nei lager nazisti, con il sco, Cordova, Smirne, Seul, Atene e, ovviamen- visione di un ideale, è un mezzo di condivisione, contributo di storici, esperti e testimoni, in col- te, Reggio Calabria. di liberazione se vogliamo. Per questo la nostra laborazione con l’Istituto “Ugo Arcuri” di Cit- tanova, che ha riscosso un notevole successo, soprattutto per la massiccia partecipazione de- gli studenti del comprensorio della Piana di Gioia Tauro. E, ancora, “Animeshon - Rasse- Emanuela D’Eugenio gna del Cinema di animazione giapponese”, che ha preso il via il 23 marzo scorso e si pro- trarrà, a cadenza mensile, fino a dicembre. E, Le difficoltà non sono poche, di certo. Ad esem- infine, la presentazione del libro-inchiesta “Av- pio, non possiamo usufruire di grandi budget, velenati” dei giornalisti Giuseppe Baldessarro praticamente ci autofinanziamo. Ma, visto quel- e Manuela Iatì: un’intricata storia di traffici di lo che siamo riusciti a fare finora, non credo rifiuti tossici che vede insieme faccendieri, ser- siano indispensabili molte risorse finanziarie, vizi segreti, politici, ’ndrangheta, ma anche in- piuttosto sono indispensabili le risorse umane. vestigatori e magistrati che lottano per una ve- Albert Camus diceva che la cultura è “l’urlo rità che stenta a venire a galla. Una storia non degli uomini in faccia al loro destino”. Forse, di fantasia, ma tristemente reale, che ci è stata alla luce di quanto detto, è questa l’accezione raccontata dai giornalisti che hanno condotto di “cultura” che più si addice all’Associazio- l’inchiesta giornalistica e dal giudice France- ne “Parallelo 38”? sco Neri, – che ha condotto l’inchiesta madre Decisamente sì. “Parallelo 38” prende vita dal- sui rifiuti tossici, a partire dal ’94 – testimone e la passione per il sapere, per tutto ciò che è cul- protagonista di una vicenda che ci riguarda tut- tura, nella consapevolezza che la cultura è un ti, che riguarda la nostra terra usata come pat- seme, un motore di cambiamento e rinnovamen- Il concerto del coro gospel “Corona Chorus” tumiera da uomini senza coscienza. È stata to. Individualità capaci insieme di promuovere un’occasione importante – l’evento, anche in dialogo, crescita, perché “il tutto è più della E, in fondo, questo vogliamo fare anche noi: Associazione è un’entità aperta, aperta al dialo- questo caso, ha visto una grande partecipazio- somma delle sue parti” e perché solo facendo promuovere la cultura a 360 gradi, creando si- go e al dialogo interculturale, allo scambio di ne di pubblico – per sensibilizzare l’opinione squadra, collaborando, con e per un comune nergie e collaborazioni costruttive con le tante idee e di esperienze. Uno spazio fisico e virtua- pubblica, creando un senso di responsabilità obiettivo, unendo le prospettive si ha una visio- realtà culturali e associative presenti sul terri- le, che si propone come luogo di incontro e di condivisa, nei confronti di uno stato attuale del- ne di insieme completa, proiettata al futuro, un torio, e non solo. aggregazione, proiettato alla crescita umana e le cose che non può più essere lasciato in sordi- futuro migliore per tutti. Un gruppo di giovani che hanno deciso di re- civile della comunità di appartenenza. stare, “un gruppo di giovani coeso, ma fatto Siamo giovani donne e uomini che hanno deci- di personalità diverse, pronte a mettersi in so di rimanere in questa terra - bella e maledet- gioco con uno scopo comune, per tentare di ta insieme – pertanto, siamo i primi fruitori dei cambiare le sorti di un territorio che non si progetti che ci coinvolgono. Facciamo cultura può e non si deve più accontentare”. Signifi- perché ne abbiamo bisogno, in primis, noi stes- ca che, nonostante tutto, questa terra ha un si e poi perché siamo convinti che la cultura non futuro? sia qualcosa di astratto, ma è un’opportunità, è Questa terra avrà un futuro, quando si avrà un motore di sviluppo non solo civile, ma anche l’assoluta convinzione che la cultura è l’unica sociale ed economico. via percorribile per ribellarsi ai soprusi della Un cammino, quello dell’Associazione “Pa- ’ndrangheta; l’unico strumento che abbiamo rallelo 38”, iniziato lo scorso dicembre. Tra- per ambire ad uno sviluppo sociale ancora trop- guardi, difficoltà e obiettivi… po zoppicante. Mi piace definirci un’officina di idee in conti- Riscoprire “le tradizioni, gli usi e i costumi nua evoluzione. Abbiamo “debuttato”, lo scor- locali, attraverso la valorizzazione condivisa so dicembre, con il concerto del coro gospel e partecipata dell’identità culturale, apren- “Corona Chorus”. Un meraviglioso evento, dosi, altresì, al dialogo interculturale e ad un grazie alla performance musicale di questo co- concetto di cultura sempre più cosmopolita”. ro gospel – uno dei migliori nel panorama mu- Come si mette in pratica tutto ciò? sicale - che si è esibito in brani della tradizione Passione, abnegazione, amore per la propria gospel, da “Oh Lord we praise You” a “Oh terra, sono questi gli ingredienti dai quali par- Happy Days”, trascinando il numeroso pubbli- La mostra fotografica e documentaria “Sterminio in Europa” 16 Anno VIII - n. 27/28 - Gennaio/Giugno 2012 LettereMeridiane Cronache Meridionali: una rivista chiamata Il ricordo, con sguardo al presente, di un lucido testimone di una tra

contro la feudalità sopravvissuta al fa- (Nota inviata da Abdon Alinovi al- scismo specialmente in Calabria. Ca- la direzione di Lettere Meridiane”: peggiò la lista comunale vittoriosa a Melissa, epicentro della lotta. Sul feu- Caro Franco, t’invio lo scritto che do Fragalà, nel marchesato crotonese, ho dato alle “Cronache Meridio- erano caduti Giuditta Levato, Angeli- nali”, la rivista di un gruppo di in- na Mauro, Rocco Zito e Giovanni Ni- tellettuali napoletani che mi hanno gro. Tempi di repressione dei moti di invitato a scrivere per il 1° numero povera gente. Alicata coinvolse artisti della nuova serie. Si sono rivolti a e grandi intellettuali alle battaglie me- me, ricordando che sono stato ani- ridionali, continuando poi a Roma co- matore e collaboratore dell’antica me responsabile culturale del Pci. Di- testata. La memoria mi ha portato rettore dell’Unità, animò la lotta con- al percorso... ed al presente. In al- tro la speculazione edilizia. Napoli, cuni passaggi, la Calabria c’è si- Bari, Roma, Agrigento lo trovarono in gnificativamente; il Sud c’è in tutto prima fila. Fu anche riformatore e i il filo del discorso, se alla tua rivi- suoi contributi sulla politica meridio- sta servisse, si può pubblicare. Un nale furono alti, in Parlamento e sulla caro saluto Abdon. stampa. Crollò, ancora giovane, al- l’improvviso. Sottolineo la fecondità e la forza del suo impegno politico, Caro Direttore, mi era giunta notizia ideale e morale, anche per auspicare della tua iniziativa e vedo che ha già studi sulla sua complessa figura. preso corpo. Sono grato dell’invito a scrivere una nota. Non riesco a fer- marmi al ricordo. Infrenabile il moto Ritrovare dei pensieri e dei sentimenti. Mi si consentirà di cogliere l’occasione per Gramsci“ gioverebbe manifestare una veduta, del tutto per- sonale, sul cammino lungo, che la te- molto alla sinistra stata evoca, e sul presente difficile. italiana, austerità Dalle passate stagioni si ereditano patrimoni ed anche difficoltà. Mi e questione morale scuso con te e con i lettori. Se incon- trerò la critica e la discussione, sarà si possono declinare assai utile, forse non solo per me. se va avanti la uel titolo, la stessa composi- zione tipografica, lo stile so- riforma intellettuale brio, classico delle antiche Q e morale Mario Alicata “Cronache Meridionali”, hanno susci- tato nel mio animo emozione e smarri- degli italiani mento. La memoria mai spenta di uo- dionali chiuse la sua esperienza nel spese il suo prestigio internazionale per mini valorosi, di compagni cari, mae- ’64 dopo un decennio e mancò in una sostenere a Praga la famosa “primave- stri ed amici, mi pervade e scopre il Napoli con Amendola era stata” alla te- stagione di dibattiti importanti. Gli an- ra”, contemporanea ai movimenti stu- cammino inesorabile del tempo. sta del movimento meridionale. Le ni Sessanta reclamavano cambiamenti denteschi e culturali, sorti nel mondo in Di Amendola, De Martino, Sereni, si è lotte del Sud si collegavano a quelle politici, e anche culturali. Non furono forme varie e contraddittorie. La rivo- celebrato recentemente il centenario operaie e contadine di ampie aree del colti a sinistra nella loro intensità. Il luzione scientifica e tecnologica, il va- della nascita. Dubito che in molti se ne Nord, anch’esse investite da repressio- miracolo economico aveva portato l’I- lore dei saperi irrompevano nella pro- siano accorti… Erano leader della lot- ni sanguinose. Cronache Meridionali talia in avanti. La forza di lavoro del duzione e nella vita sociale. Brutale, a ta di popolo per la libertà e la giustizia sorse con l’intento di raccogliere l’e- Sud fu decisiva, il meccanismo distorto Praga si riprodusse la repressione del sociale, fondatori della Repubblica. sperienza della sinistra nel dopoguer- dello sviluppo aggravava il divario. ‘56 in Ungheria. Il “sistema” che si era C’è anche un bel film-documento che ra. La sinistra aveva garantito la vitto- Tutta l’Italia, Nord e Sud in movimen- proclamato socialista, dimostrava l’im- è stato prodotto. Vederli in azione gio- ria repubblicana; era riuscita a capeg- to; fiducia e sentimento popolare in possibilità dell’autoriforma, si condan- verebbe alla salute politica e morale, giare vasti movimenti di popolo; ave- ascesa. Le caute aperture a sinistra del- nava alla rovina. nella nebbia che ci avvolge. Ma… la va compiuto una grande operazione la Dc morotea, si rinchiusero presto in Berlinguer ne prese atto e volse la rot- pigrizia o… altro vanifica le potenzia- democratica: grandi masse oppresse un quadro moderato frustrando l’area ta verso Ovest. L’alleanza con gli Usa lità culturali dell’opera. Di Gerardo dalla soggezione, fiaccate dai momen- più avanzata del Psi. Nel Pci l’interes- divenne punto non equivoco della sua Chiaromonte, che della rivista fu di- ti di ribellismo e repressioni, diveniva- sante discussione sulla prospettiva pre- politica. Rifiutava però l’appiattimen- rettore effettivo, prim’ancora che for- no protagoniste della democrazia mo- se la via dello scontro tra due ali, en- to satellitare dei governi succedutisi malmente, il ricordo è più vicino, l’a- derna. Avevamo bisogno di riflettere trambe portatrici di analisi fondate che dal ‘48; auspicava un’Europa alleata rea orientale di Napoli era il suo colle- sul nostro cammino e sul corso della non trovarono sintesi efficace nell’XI agli Usa, non ostile, anzi amica della gio senatoriale e la Sala dei Baroni ri- vita nazionale, elaborare idee, strate- Congresso; il partito era guidato da Russia. L’esperienza dell’euro-comu- suona delle sue analisi serrate. C’era lì gie, suscitare, promuovere quadri e Longo, mentre compariva l’alternativa nismo fu fragile. Insegnerà che il di- il Consiglio comunale e lui era già da gruppi dirigenti. Sembrò possibile Berlinguer. Si scontava una lunghissi- scorso sul socialismo andava riconsi- allora una personalità del Pci. Altre mettere mano a un progetto politico ma leadership togliattiana, già da tem- derato con altri protagonisti. Nel Nord due personalità scomparse, solo di lo- unitario nazionale: ravvivare il lascito po deprivata della carica innovatrice Europa e in Germania,la socialdemo- ro parlo, furono colonne portanti del- della Resistenza, attuare il programma lanciata a Napoli nel ’44, verso una crazia aveva introdotto “elementi di l’impresa: Gaetano Macchiaroli e Ma- costitutivo della Repubblica. L’edito- “democrazia progressiva”. Cronache socialismo” dentro un sistema di capi- rio Alicata. Gaetano, l’editore, portò il riale del primo numero reca la firma di Meridionali si chiudeva nell’anno della talismo sviluppato. Di qui mosse il soffio di un progetto culturale che va- De Martino. Bisogna riconoscere che morte di Togliatti e del memoriale di suo impegno politico e di vita. A Ove- lorizzava il nesso tra passato e presen- la soggettività nazionale della sinistra, Yalta. Il “testamento”, pubblicato per st, drammatica la situazione dell’A- te. Mario Alicata era stato l’ideatore e non solo quella meridionale, fu impari volontà solitaria di Luigi Longo, rivela- merica latina: tragedia in Cile, ma an- un artefice primario. Dirigente infati- rispetto ad un’ambizione valida e re- va un Togliatti che, alla fine dei suoi che esperienze interessanti. Nella visi- cabile, sua La Voce, il quotidiano al- clamata dalla storia. Chiusure e con- giorni, offriva una lezione di lucida ta in Messico, il Segretario coglieva fiere della battaglia repubblicana al servatorismo borioso da un lato, cedi- analisi critica e indicazioni strategiche non solo l’aggravamento del rapporto Sud. Alicata aveva guidato, alla fine mento alla seduzione di un potere a agli epigoni del lungo contraddittorio, Nord-Sud nel continente americano degli anni Quaranta, e nei primi di portata di mano dall’altro, frustrarono che aveva avuto in origine una rivolu- ma anche gli annunci di una crisi vasta quelli Cinquanta, l’ultima battaglia la generosa opzione. Cronache Meri- zione liberatrice. Nel ’68 Luigi Longo del sistema capitalistico. 17 LettereMeridiane Anno VIII - n. 27/28 - Gennaio/Giugno 2012 a dar voce e anima al cammino del Sud le più importanti esperienze editoriali del dopoguerra Abdon Alinovi

Gli anni Settanta in Italia si erano aper- stato democratico e del suo divenire. I ti con una novità istituzionale, le elezio- sacrifici vanno inquadrati in una pro- ni per le Regioni a statuto ordinario. spettiva che muti sostanzialmente il L’iniziativa era stata di Francesco De meccanismo selvaggiamente liberisti- Martino, vicepresidente del Consiglio, co, che ha consentito da un lato l’accu- in uno degli opachi governi a direzio- mulazione di ricchezze da superprofit- ne Dc. Un difficile avvio per dare va- ti e rendite e, dall’altro, l’impoveri- lore a tutte le autonomie, in un quadro mento della società nella sua grande di rinnovamento dello stato. Gravi maggioranza, la dispersione della for- ostacoli, specialmente al Sud. Inva- za-lavoro nella disoccupazione mas- dente, nel nuovo istituto, la politica siccia, la svalutazione della forza-la- della legittimazione istituzionale delle voro occupata e il super sfruttamento clientele e dei gruppi di potere Dc, in attraverso il precariato. La crescita un clima di scontri e di spartizioni di non può avvenire in Italia, e in Euro- domini. Quel segno iniziale è presente pa, diminuendo i diritti del lavoro che ancora e la sinistra avrebbe interesse a sono parte del diritto del cittadino. La esaminare criticamente e senza sconti, restaurazione di un autoritarismo pa- dronale nella fabbrica, l’uso selvaggio dell’immensa riserva di forza-lavoro disoccupata, nel paese e nel mondo, La crescita non non produce crescita economica, esa- spera la questione sociale. I professori può“ avvenire lo dovrebbero insegnare nelle lezioni della storia. in Italia, e in Europa, La valorizzazione del lavoro, delle ri- sorse del territorio, questa la forza mo- diminuendo i diritti trice dello sviluppo e della crescita ci- del lavoro che sono vile. Guai a trovarsi con un’Europa a due velocità. In Italia è stata sperimen- parte del diritto tata questa opzione, il disastro del Sud ne è stata la conseguenza. Il Sud d’Ita- del cittadino. lia e d’Europa ha bisogno di grandi novità produttive e di maggiore velo- La restaurazione di cità di crescita rispetto al Nord. C’è un mare che bagna le coste europee e al- un autoritarismo tre rive. Anche questo conta, in pre- padronale nella senza di sommovimenti dei popoli fino a questi giorni. La riflessione sul intorno al Partito Comunista. Candi- arabi, e con la perdurante tensione nel fabbrica, l’uso presente e sulla lunga, assai lunga, dato come deputato nelle elezioni eu- Vicino Oriente. transizione non può che partire di qui. ropee del ‘84 si batteva per una strate- Il ruolo dei popoli europei, non solo selvaggio dell’immensa Vale per chi si riconosce nella tradi- gia europea fondata sull’interdipen- dei governi e delle istituzioni, è decisi- zione della sinistra storica ed anche denza nel mondo contemporaneo. So- vo. Lo è stato più volte negli anni Set- riserva di forza-lavoro per coloro che, mossi da coscienza re- pra questo terreno aveva incontrato tanta e Ottanta. I movimenti di popolo disoccupata, nel ligiosa profonda, raccolgono il mes- Willy Brandt prima e più volte, Olaf in Italia sono chiamati a misurarsi con saggio che viene da una visione della Palme dopo. Nel confronto si matura- la visione del bene comune, non pos- paese e nel mondo, globalizzazione. La crisi del sistema va una collaborazione della sinistra sono chiudersi in settorialismi e riven- capitalistico obbliga tutte le forze di italiana con la socialdemocrazia euro- dicazionismi senza respiro. I Padri non produce crescita progresso a muoversi verso il supera- pea, a partire dal Parlamento di Stra- Costituenti statuirono giustamente che mento d’intollerabili diseguaglianze. sburgo. Il tema Nord-Sud del mondo, i partiti “concorrono alla formazione economica, esaspera Anche nell’Occidente progredito, af- le relazioni con i grandi paesi in avan- della volontà popolare”. I partiti sono fliggono l’umano e minacciano le ge- zamento erano parte essenziale del di- pilastri necessari dell’agire politico la questione sociale. nerazioni giovani nel loro futuro. scorso. Anche il concetto dell’auste- generale. Certo, il “partito del leader” I professori lo Nel 1989 si è avviata un’iniziativa per rità risaltò nella sua analisi della crisi è stato imposto dalla destra e sappia- ristrutturare diversamente la sinistra, degli anni Settanta. Ci furono incom- mo il Paese “di che lacrime gron- dovrebbero insegnare partendo dal Pci. Certo, la sua funzio- prensioni. La sua veduta nasceva da da…”. Ancora provarci a sinistra? Si ne si era esaurita. Non era fatale che il un quadro di crisi ciclica, che però an- rischia di imbarcare, com’è accaduto, nelle lezioni cambiamento dovesse avere inizio con nunciava pericolose dimensioni nel “ruffian, baratti e simile lordura…”. l’identificazione del Pci con i costrut- futuro. Non bastava il superamento Gli sforzi nella leadership Pd si muo- della storia tori del muro di Berlino; non era fata- congiunturale. Era necessario pensare vono in una direzione che può essere le che si dovesse passare attraverso il un “modello di sviluppo” diverso del- feconda. Un forte partito laico di sini- dissolvimento di altre due esperienze l’economia; assunzione del compito, stra e democratico, con ispirazioni so- quarant’anni di esperienza di ” opposi- di partiti. La critica qui suona amara- per il partito, di promuovere una gran- cialiste-cristiane-liberali, serve all’Ita- zioni e di governance di un’istituzione mente, anche verso la parte che non fu de lotta sulla questione morale, cioè il lia. La ricomposizione della sinistra è vitale. capace di passare da un diniego alla ri- rinnovamento del rapporto politica- parte determinante della costruzione Gli anni ’70 sono stati, malgrado tutto, cerca accanita per costruire la sinistra partiti con istituzioni e amministrazio- di un nuovo sistema politico in Italia. fecondi: ripresa dell’antifascismo, del tempo nuovo. Si avviò un proces- ni. Qui s’interruppe la ricerca di Ber- Se da un lato vanno rifiutate le fughe movimenti culturali di popolo e con- so tormentoso, ombre, disinvolte scor- linguer. Antistorico santificarlo e can- nell’impossibile, dall’altro lato, va quiste di diritti civili, sconfitta del ciatoie, poche luci. Le radici sono in cellarlo. Ritrovare Gramsci giovereb- sciolta l’ipoteca del moderatismo. La “terrore politico”. L’ascesa del Pci si gran parte salve e novità si affacciano, be molto alla sinistra italiana, austerità sinistra è forza propulsiva della demo- fece travolgente: nel ‘75 a Napoli un progressive, promettenti. Oggi si può, e questione morale si possono declina- crazia. Il Sud è vitalmente interessato sindaco comunista, Maurizio Valenzi. si deve costruire. re se va avanti “la riforma intellettuale allo sviluppo e al consolidamento di Nel ‘76 il Pci di Napoli, che trent’anni Sembra appropriato ritrovare il mes- e morale degli italiani”. Arduo e ne- una sinistra unitaria. Ecco perché nel prima aveva avuto l’8%, raggiunse il saggio di Berlinguer nel tratto finale cessario. Oggi, il Nostro “tiene” lezio- rivolgere l’augurio ai coraggiosi auto- 41,2 %. della sua vita fino alla piazza di Pado- ni in Usa come nel Pacifico, in Sud ri delle nuove Cronache Meridionali, È difficile sottrarsi a una considerazio- va. Il Segretario del Pci era stato mol- America come nel movimento arabo. con umiltà si ritrova una memoria, non ne: l’acme del ‘76 rappresenta il mo- to deciso fin dalle sue prime mosse per Nella crisi economica e sociale il per venerarla; ma riflettendo su di es- mento storico-politico in cui si annoda svincolare il partito dagli impacci del mondo del lavoro può esprimere oggi sa, è doveroso segnalare le difficoltà e tutta la vicenda del trentennio della passato; si era adoperato per salvare il ancora una classe dirigente all’altezza le potenzialità del presente. La rivista “prima Repubblica”, con gli avveni- protagonismo della grande forza po- della situazione. Le classi lavoratrici è chiamata a dar voce e anima al cam- menti, le tempeste, le molteplici crisi polare raccoltasi democraticamente possono farsi parte essenziale dello mino del Sud. 18 Anno VIII - n. 27/28 - Gennaio/Giugno 2012 LettereMeridiane Anno 2012: aspettando Un excursus storico, tra il dipanarsi delle ipotesi, con

ui disastri dell’anno ormai fi- nito non c’è altro da dire! Si S può solo affermare che su di essi non ci siano ombre di dubbio: per tutto e per tutti. Lo sanno bene specialmente quanti hanno deciso di “indossare” l’orologio che scandisce il tempo del debito pubblico (“partu- riumt Momtes”?), invece di indicare un po’ di “carpe diem” e ricordare la speranza: autentica sorgente di forza per vivere. In tal senso, la cabala ci offre qual- che dolce sussidio, indicando che il dodici - insieme al tre e al sette - è il più sacro tra i numeri. Il dodici – ci ricorda - è in stretta re- lazione con il tre, poiché la sua ridu- zione equivale a questo numero (12 = 1 + 2 = 3) e atteso che è dato dalla moltiplicazione di 3 per 4. Il dodici indica, poi, la ricomposizio- ne della totalità originaria, la discesa in terra di un modello cosmico di pienezza e di armonia. Segnala, in- fatti, la conclusione di un ciclo com- piuto. Inoltre, è il numero biblico dell’alta elevazione spirituale, ricollegandosi alle Sacre Scritture, al numero delle cerimonie religiose, al Vangelo, agli Apostoli, ma è connesso anche alle arti e ai mestieri, che - collegati a Il calendario Maya questo numero - assumono l’aspetto del rituale. me, ma tornando a Nazaret, non tro- la comunità della “Città di Dio”, e della Dalmazia fu riconosciuto impe- In sintesi il dodici indica: il bene so- vandolo più nella carovana, preoccu- chi vive con la superbia egoistica ri- ratore da Michele I, imperatore d’O- pra tutto; la virtù: pensiero ed azione; pati tornano indietro a cercarlo. Lo volta contro Dio nella “Città del dia- riente. e l’agire senza lucro e senza calcolo. ritrovano al terzo giorno nel Tem- volo”. La prima si manifesta nella Anno 912: muore l’imperatore bi- La realtà s’ingarbuglia, però, se il 12 pio, dove insegna fra i dottori della Chiesa Cattolica, l’altra nell’impero zantino Leone il “Saggio” (grande è aggregato al 20: (20/12). Legge. della Roma pagana. letterato ma anche “il filosofo”). Con Il venti è considerato, infatti, il nu- Nel 112 era papa Alessandro I, quan- Disastrosa l’eruzione del Vesuvio del il figlio ancora infante (Costantino mero della malizia, delle insinuazio- do Plinio il Giovane, procuratore in 512, dettagliatamente descritta dal VII, 6 anni), il governo passò nelle ni, delle cattiverie, delle persone in- Bitinia, interpellò l’imperatore Traia- nostro Cassiodoro di Squillace, que- mani di suo zio Alessandro, che non sensibili, dei sospetti, dei pettegoli, no in seguito alle denunce anonime store di re Teodorico, in una lettera all’altezza del gravoso impegno. dei creditori, oltre che il numero dei contro i cristiani. La risposta non si redatta per chiedere l’esenzione dal- Passando poi al secondo millennio, il corteggiamenti, dei viaggi, delle fece attendere: «...Quanto ai libelli le tasse per le popolazioni danneg- 12 maggio 1012, alla morte di papa grandi avventure. Chi vivrà…. ve- anonimi messi in circolazione - scris- giate. Sergio IV si scatenano lotte per la drà! se Traiano - non devono godere di Nel 612 d.C., San Colombano s’in- nuova investitura. Prevale la fami- Intanto – per restare in tema – giova considerazione in alcun processo; in- contrò a Milano con il re longobardo glia dei Conti di Tuscolo su quella ricordare che: fatti è prassi di pessimo esempio, in- Agilulfo e con sua moglie Teodolin- dei Crescenzi. Dalla prima fu fatto nel 412 a.C. i Persiani aiutarono in degna dei nostri tempi». da, la quale decise di donargli dei ter- eleggere Benedetto VIII (Teofilatto); denaro Sparta, che rinunciò alle città Nel 312 (1065 ab Urbe condita) si reni demaniali perché potesse co- dall’altra l’antipapa Gregorio VI, il della Ionia; svolse la CCLXXIII olimpiade. struirvi una nuova struttura religiosa quale il 25 dicembre si recò in Ger- nel 212 a. C. Annibale conquistò la Gli eserciti dell’Augusto Massenzio (senza versamento di “Ici”, varrebbe mania, dove chiese sostegno dell’im- colonia greca di Taranto, utile porto sono sconfitti a Susa, a Torino e a la pena ricordare!). peratore Enrico II. Questi, esaminata per ricevere aiuti via mare dall’Afri- dall’Augusto Costantino; lo A partire dal 712 il re cattolico Liut- la legge e le consuetudini canoniche, ca contro Roma che proprio in quel- scontro diretto e risolutivo sarà alle prando si rese conto che, se non gli tolse le insegne papali e gli intimò l’anno per realizzare unità dell’Im- porte di Roma nei pressi di Ponte avesse conquistato tutta l’Italia, il re- di cessare ogni pretesa sul papato. pero conferì con la “Costitutio Anto- Milvio in località Saxa Rubra: Mas- gno dei Longobardi sarebbe crollato Cento anni dopo, nel 1112 San Ber- niniana” piena cittadinanza romana a senzio annega nel Tevere. e, dopo un’intelligente preparazione nardo entra nel monastero di Citeaux tutti i provinciali liberi; Costantino abolisce il corpo dei pre- si fece paladino della conservazione per poi passare a Clairvaux, dove tre nel 112 a. C. sotto l’imperatore toriani ed estende l’uso egiziano di e della venerazione delle immagini anni dopo avrebbe fondato l’abbazia Traiano al suo VI mandato, affianca- stabilire con editto l’ammontare del- contro i Bizantini iconoclasti, li at- detta di Chiaravalle. Da lì sarebbero to da Sestio Africano alla sua prima le imposte ogni quindici anni a tutto taccò nell’Esarcato, nella Pentapoli e partiti i monaci che fondarono l’ab- investitura, iniziarono i lavori dei l’impero: le indizioni. nel ducato romano e puntò sulla stes- bazia della Sambucina nell’attuale Fori Traiani sotto la direzione di Costantino attua una riforma mone- sa Roma, giuridicamente sempre comune di Luzzi (Cs). Apollodoro di Damasco, opera che taria, basata sull’introduzione del so- soggetta a Bisanzio, per assumerne Nel 1212 ebbe luogo la Crociata “dei Traiano purtroppo non avrebbe mai lidus aureo. la difesa. fanciulli”. Migliaia di bambini ven- visto ultimata. Nel 412 Agostino d’Ippona scrive il Nell’812 si registrò la prima incur- gono imbarcati a Marsiglia da armato- Memorabile l’anno 12 dell’era vol- “De civitate Dei”, saggio fondamen- sione saracena sulle coste calabresi, ri privati ed inviati ad Alessandria, do- gare: Gesù compie 12 anni. Maria e tale della Chiesa antica, in cui si illu- che colpì Reggio, capitale del The- ve sono venduti come schiavi, men- Giuseppe lo conducono a celebrare stra l’antitesi di chi con una fede ma. Carlo Magno in cambio della re- tre Federico di Svevia, dopo essere la Pasqua nel Tempio di Gerusalem- umile si abbandona a Dio e vive nel- stituzione di Venezia, dell’Istria e stato indicato come gradito futuro re 19 LettereMeridiane Anno VIII - n. 27/28 - Gennaio/Giugno 2012 la fine del mondo l’auspicio di una vera duratura resurrezione Pietro De Leo

scientifica: il pianeta Nettuno fu os- elettorale, varata dalla Camera il 25 servato per la prima volta da Galileo maggio con 284 voti favorevoli 62 L’anno 12 Galilei, che disegnò la posizione del contrari. Si stabilisce diritto di voto del“ III Millennio: pianeta sulle proprie carte astrono- solo ai cittadini maschi, compresi gli miche, scambiandolo però per una analfabeti che abbiano almeno com- di certo sappiamo stella fissa. piuto 30 anni, e scende fino a 21 per L’anno 1712 vide scendere in Cala- tutti coloro che hanno invece presta- che ci tartasseranno bria insieme con Giovan Vincenzo to servizio militare. I votanti quindi le tasse, che l’età di Gravina. Gravina, letterato e giurista passano da 3.329.147 a 8.672.249, il italiano, nonché uno dei fondatori sistema è uninominale, i collegi 508. lavoro si allungherà dell’Accademia dell’Arcadia, P. An- Nel contempo apparve il primo origi- tonio Domenico Bonaventura Tra- nale saggio sulla riforma fiscale con e che le retribuzioni passi, poeta e librettista italiano det- una nuova teoria finanziaria di Luigi per i lavoratori to Metastasio. Questi seguì a Scalea Einaudi appena trentenne: il Concet- (Cs) gli studi filosofici presso l’aba- to di reddito imponibile e sistema di non faranno passi te G. Caloprese, cugino del suo pro- imposte sul reddito consumato. È il tettore, che lo avviò al pensiero car- primo contributo che porterà poi alla avanti tesiano, donde il giovane trasse il gu- denuncia dei redditi delle persone fi- sto per la precisione concettuale e la siche: il 740. nettezza dell’espressione. Nel 1717 Ed eccoci a noi: l’anno 12 del III e imperatore del Sacro Romano” Im- pubblicò il «Giustino», tragedia millennio: di certo sappiamo che ci pero, davanti al Papa e davanti ai no- scritta nel 1712. tartasseranno le tasse, che l’età di la- bili siciliani accetta l’investitura e Nel 1812 - il 15 aprile - dominando voro si allungherà e che le retribuzio- promette che non unirà mai le coro- ni per i lavoratori non faranno passi ne di Germania e di Sicilia. nel regno di Napoli Gioacchino Mu- si come Marzia Nicotri: “2012 il rat fu nominato Ispettore Generale avanti. mondo non finirà: se pensi che nel Un intrepido capitano e armatore li- Sulla fine del mondo segnata al 21 gure di nobile famiglia, Lanzarotto delle acque, o foreste Giuseppe Me- 2012 ci sarà la fine del mondo questo lograni, mineralogista e naturalista dicembre secondo alcune aspettative libro ti farà cambiare idea”, oppure Malocello, che pochi ricordano, nel e profezie si è già scritto molto: «si 1312 partì da Genova alla ricerca di nato a Parghelia. La sua professiona- hanno romanzato lo scenario come lità fu riconosciuta al rientro dei Bor- dovrebbe verificare un evento di na- Luis Sepùlveda e Geraldine McCau- nuovi approdi sulla rotta verso le In- tura imprecisata e di proporzioni pla- die: scoprì così le Isole Canarie, at- boni, quando venne riconfermato nel ghrean, designando anche come medesimo ruolo. Pochi anni dopo netarie, capace di produrre una signi- Nick Harkaway “Il mondo dopo la tribuendo alla più settentrionale di ficativa discontinuità storica con il esse il nome di Lanzarote. Lo stesso pubblicò l’opuscolo: “Osservazioni fine del mondo” o tratteggiando, co- sulla nota del signor Monticelli ap- passato: una radicale trasformazione me Giuseppe Mazzone l’“Ultima anno con la bolla “Vox in excelso” dell’umanità in senso spirituale op- del 3 aprile 1312 Clemente V, su posta alla sua memoria sulle acque”, notte prima della fine del mondo” . un testo che bisognerebbe rispolve- pure la fine del mondo. L’evento at- Altri hanno posto la domanda – can- pressione del re di Francia Filippo il teso viene collegato temporalmente Bello, pone fine all’Ordine dei Tem- rare dati i continui disastri che il Vi- tando forse “A che ora è la fine del bonese ancora subisce. alla fine di uno dei cicli (b’ak’tun) mondo?” con Luciano Ligabue - co- plari. Il Gran Maestro Jacques de del calendario Maya». Molay, è costretto sotto tortura a Lo stesso anno in Spagna il parla- me Paola Giovetti: “2012: fine del Nessuna di queste profezie, però, ha mondo o fine di un mondo?”; e addi- confessare la veridicità di leggende mento iberico, in opposizione all’oc- alcun fondamento scientifico, anzi che circolano intorno a quell’istituto. cupazione napoleonica, emanò la co- rittura come “Sopravvivere al 2012. sono state più volte smentite dalla La rinascita di una nuova civiltà” co- Anno 1412: “mala tempora currunt”! stituzione, detta di Cadice dell’anno comunità geofisica e astronomica, L’antipapa Giovanni XXIII si accor- dodici, fondata su un sistema mono- me scrive Geryl Patrick. come pure da molti studiosi di storia Murakami Haruki ha immaginato: da col re di Napoli Ladislao nomi- camerale eletto a suffragio universa- Maya. nandolo gonfaloniere della Chiesa; le e sulla restrizione dell’autorità re- Intanto, è fiorita una vivace produ- “La fine del mondo e il paese delle mentre Gregorio XII il vero papa, é gia: uno stato caratterizzato da un re- zione di opere culturali. meraviglie”, mentre Armado Torno costretto a fuggire da Roma per non gime democratico parlamentare in C’è chi si è chiesto, come Sabrina ha ritrovato “Le profezie di Mala- essere ucciso o malmenato e si rifu- cui il governo è responsabile verso il Mugnos: “I Maya e il 2012: è possi- chia: i papi e la fine del mondo”, e gia a Rimini dai Malatesta. parlamento e non verso il re. bile prevedere la fine del mondo?: Marie D. Jones si è spinta avanti Situazione più “allegra” nel 1512, L’anno 1912 vide in Europa il falli- un’indagine scientifica”, e sempre chiedendosi “2013: la fine del mon- quando in autunno papa Giulio II mi- mento delle trattative per un accordo dubitativamente come Roberto Gia- do o la rinascita?”. naccia Michelangelo di buttarlo giù navale tra Berlino (Kiderlen - Wäch- cobbo: “2012: la fine del mondo?”. Spostando più avanti l’apocalisse, dal palco, giacché tardava a finire la ter) e Londra (Haldane) e la tragedia Oppure, senza remore come Elvis Jakob Lorber ha previsto la: “Fine decorazione della volta della cappel- che il 14 aprile coinvolse la famosa Giudici: “21 dicembre 2012: la fine del Mondo entro il 2031” sulla scia la Sistina, avviata nel 1508. Pressato nave britannica da crociera “Titanic” del mondo” e Mariano Tomatis: del “Calendario della fine del mon- continuamente dalle insistenze del per la collisione con un iceberg, uno “2012 è in gioco la fine del mondo” do…”, con la speranza di Enzo Bra- papa, Michelangelo rispose che l’o- spiacevole e mortale incidente che e addirittura categoricamente come schi che sia il 2012: “l’anno del con- pera sarebbe finita “quando io arò sa- segnò la fine di un’epoca: il secolo Francesco De Rose: “È arrivata la fi- tatto: l’inizio di un nuovo mondo”. tisfatto a me nelle cose dell’arte”. “E positivista. Non a caso alla vicenda ne del mondo: ...e nessuno se n’è ac- È questo anche l’augurio di quanti noi vogliamo - rispose il papa - che del Titanic sono stati dedicati quasi corto”, opinando come Inio Asano sono consapevoli che il “trend” diffi- satisfacciate a noi nella voglia che seimila titoli bibliografici e più di che “La fine del mondo è prima del- cile in corso d’opera, se bene affron- aviamo di farla presto”. Il 1 novem- una mezza dozzina di film. l’alba” tato può portarci ad una vera e dura- bre, festa d’Ognissanti, la Cappella L’Italia ebbe un’importante riforma Ma c’è anche chi ha respinto l’ipote- tura resurrezione. fu inaugurata solennemente, non senza il rammarico del pittore, che non ebbe il tempo di apportare le ri- finiture a secco, specialmente nei panneggi e nel cielo ultramarino. Giulio II poté servirsene pochissimo, e morì contento dopo tre mesi. Un secolo dopo il 27 dicembre del 1612 un evento scientifico di grande www.bottegascriptamanent.it rilievo segnò la storia della ricerca 20 Anno VIII - n. 27/28 - Gennaio/Giugno 2012 LettereMeridiane Lucio Pasquale, instancabile protag Il 23 novembre 2011 si è tenuta a Roma presso la sede della FUIS (Federazione Unitaria Italiana Scrittori)

sfatto, Musa romana di Settembre 2000 apre tensa attività letteraria e artistica si dovette con questo altro editoriale: “Ben tornato abbandonare per sopravvenute necessità le- Gruppo Panama: Grazie al patrocinio della gate alla vita del Museo. seconda circoscrizione e alla disponibilità Quando sembra che il Gruppo Panama deb- del Museo Canonica è possibile riprendere i ba disperdersi in mille rivoli Lucio riesce a nostri incontri con cadenza mensile… vi in- trovare un moderno Mecenate, amante delle vitiamo a divulgare la notizia… Da noi, lo lettere, dell’arte, della musica nel Cavaliere sapete bene, non ci sono quote associative, Avvocato Fausto Puccini e il Gruppo Pana- tessere, abbonamenti, statuti, contributi, bi- ma torna nel suo habitat naturale dei Parioli glietti d’ingresso, ma c’è qualcosa di più so- nel Grand Hotel Ritz di Piazza Euclide a lido: gli ideali, la purezza degli intenti, la partire dall’ottobre del 2002, si protrarrà forza di una idea fuori dal tempo, la bellez- ininterrottamente fino al maggio dello scor- za della cultura. Bentornato Gruppo Pana- so anno. È elevato il livello del nuovo am- ma, c’è ancora bisogno di te!”. biente, da sempre il Ritz è stato un punto di Al Museo Canonica, pur con qualche diffi- riferimento della cultura, dell’arte, della coltà per raggiungerlo, accorre un numero mondanità. sempre più grande di poeti, scrittori, artisti e Prima di parlare di questa nuova esperienza gente amante della letteratura e dell’arte. Si bisogna premettere che Musa Romana cessa presentano libri di narrativa e di poesia, vi di essere pubblicata; l’ultimo numero esce a sono mostre di pittura, il tutto in una corni- maggio del 2004. Quale fu il motivo indub- Da sinistra: Francesco Mercadante, Anna Marcon consigliere secondo ce festosa e culturalmente appagante. Anche biamente spiacevole? I costi divenuti insop- municipio (di Roma), Francesco Dell’Apa, Franco Arcidiaco questo splendido posto dopo due anni di in- portabili. ucio Pasquale si è rivelato un perso- nia per una breve stagione, di cui spesso si naggio eclettico nel panorama della parlava, rappresentava l’esempio più signi- L cultura romana e nazionale: giornali- ficativo di denuncia di un Meridione povero Ciao Lucio, non riesco a dirti addio! sta, scrittore, operatore culturale, appassio- e abbandonato. Lucio prendeva parte ai di- nato di fotografia. Tutte queste professioni battiti, si mostrava interessato alle idee che Credere e perdere la tua amicizia è uno spazio fra cielo e terra e non riesco a dirti ha curato sempre con passione in unione con emergevano e ben presto divenne promoto- addio! la sua attività lavorativa di consulente azien- re e animatore di stagioni letterarie che su- L’Amicizia, sempre, è più di un amore con le pulsioni che confondono l’affetto. dale che lo hanno portato a condurre centi- scitarono in lui un tale vivo entusiasmo por- L’Amicizia, come dicevi sempre, “Senza Se e Senza Ma”, che hai voluto confer- naia di corsi e seminari in tutta Italia. tandolo via via all’idea di far nascere una mare nella dedica del tuo ultimo libro, come tuo ultimo messaggio affinché io lo Nell’attività culturale di Lucio Pasquale bi- Rivista che fosse portavoce di quel fermen- ricordassi. sogna considerare tre tappe: quella di Via to letterario e artistico. La sua nascita non fu Panama, del Museo Canonica, del Ritz. Ne- facile, vi erano difficoltà organizzative ed Come dimenticare la Serenata di Pulcinella? gli anni Ottanta nel Salotto letterario di Via economiche, si discusse a lungo sul titolo da Sulla mia chitarra, che suonavi solo tu, le tue dita scorrevano sulle note e, guardan- Panama, animatrice la nobildonna Angrisa- dare e alla fine nacque Musa Romana. domi negli occhi, cantavi con un filo di voce: ni, lei stessa, poeta e scrittrice, si riunivano Musa Romana vede la luce il primo ottobre “Te voglio tantu bene, poeti, scrittori, artisti, musicisti e si discute- del 1998, era formata da quattro pagine mol- te voglio tantu bene! va non solo di letteratura, di arte ma anche to grandi, stampata su carta pregiata con T’o dico zittu zittu… di problemi sociali e spesso il dibattito cade- estrema attenzione all’estetica di cui si co- Zittu zittu va sul Meridione ancora non al passo con le nosceva la cura che Lucio metteva perché Ca, si allucco, a gente regioni più ricche. La figura di Rocco Sco- fosse accettata dai lettori pure per il forma- Ca non sape niente tellaro, poeta e sindaco di Tricarico in Luca- to. Ecco cosa scrive nell’Editoriale: “Nasce Po sentì: con questo numero Musa romana, un noti- te voglio bbene…” Per Lucio ziario che intende spaziare nel mondo lette- Così cantavi, quelle parole che un Poeta aveva inventato, “te voglio tanto bene e rario e artistico romano. Allo stesso tempo te lo dico zitto zitto che se grido la gente che non sa niente può capire” quella gen- sarà uno strumento di comunicazione del te che, come scrive Baudelaire, “Quaggiù non v’è cosa sicura: soltanto all’egoismo Nella mia testa è sopita una poesia “Salotto letterario di Via Panama” con l’o- che esprimerà la mia anima appena è dovuta, benché lo nasconda con cura…”. biettivo di non disperdere il patrimonio cul- Era il tuo messaggio. turale degli incontri e favorire lo scambio e È questo messaggio che lega la nostra amicizia silenziosa “Senza Se e Senza Ma” Vaga come il suono del vento la circolazione delle informazioni di interes- se comune… Lo spirito che deve animarlo che conservo e mi serve perché, seguendo Baudelaire, “edificar sui cuori che sto- non ha strofa, verso lida illusione! Rovinano amore e beltà, finché nella sua gerla l’Oblio cieco li po- non parola sono: libertà intellettuale, obiettività, sem- plicità, serenità, prospettiva. Sono le linee ne, per renderli all’eternità!”. guide che accompagneranno l’itinerario del- Non è, neppure, come un sogno Conservo con cura i tuoi regali, con la stessa cura con cui tu li hai preparati con le è il mio sentimento la rivista. Collaborano scrittori e artisti. Sul- la prima pagina della Rivista campeggia la tue mani per me, come ti aveva insegnato la tua mamma. Pensavi, con l’affetto che indefinito fotografia con la padrona di casa che presen- ti suggeriva, cosa consegnarmi! velata bruma attorno ad un pensiero ta la serata agli ospiti, un esilarante e ironi- Mi desti il tuo esile braccio perché io potessi appoggiarmi a te nell’accompagnar- co trafiletto con gli Incubi notturni sul fa- mi in ospedale. Che bene fuggevole e ingannevole moso caso Lewinsky firmato con lo pseudo- Che dire? è la vita nimo di Gerardo, seguono altri articoli. Con No, io non posso dirti addio! amarezze ingoiate la scomparsa di Anna Angrisani Il Salotto di Sai, sognavo da tanto tempo la venuta di un amico vero. L’amico che non giudica, subito barattate Via Panama ha termine ma non Musa Ro- che ti dà una mano quando ne hai bisogno, che sorridendo dice: “guarda che sei sto- con furtivi, disperati tentativi d’amore mana. Vengono alla mente le lunghe discus- nata…” e poi continuiamo a cantare sorridendoci, perché siamo amici per la pelle… sioni di cosa fare dopo Via Panama, Lucio In attesa di un futuro non voleva che quella esperienza ricca di “Lucio, immagino la quantità di amici che hai incontrato nella tua vita…” che spesso non verrà fermenti culturali e artistici avesse fine, que- “No, non tanti… – dicevi – quando ero giovane, al paese, sì, avevo un bel gruppo sto rovello lo faceva stare male, scrive nel- e, comunque, ti restituirà di amici. Il barbiere del paese mi insegnò a suonare la chitarra e andavamo in giro a l’Editoriale di gennaio 2000 Lettera aperta fare le serenate alle ragazze. Quando ritorno al paese, purtroppo, qualcuno manca… all’infinito, finalmente al Gruppo Panama: Sono molti gli scrittori, Con quelli rimasti è sempre una bella amicizia che rinfranca. Non devi chiedere scu- i poeti, gli artisti che telefonano in redazio- sa se hai “sgarrato” o detto una parola in più perché hai avuto una giornata nera… Lascia la faccia ne su quando riprenderanno gli incontri di Sai, forse già lo sai, non è la quantità di persone che incontri, e che, per un motivo ad uso e consumo degli altri Via Panama. Non sappiamo al momento da- oppure perché hanno bisogno di te, si dicono amici, ma ricorda, è la Qualità dell’a- e riprenditi l’anima re delle risposte. Quel che possiamo dire è micizia che riduce di molto quella quantità che hai incontrato”. che un Movimento come il Gruppo Panama Vera Beth non può e non deve dissolversi, lo riteniamo Ciao amico mio e non addio! eticamente immorale. Dopo lungo girovaga- La tua è stata una bella amicizia “Senza Se e Senza Ma”. Roma, 23 Novembre 2011 re si trova ospitalità al Museo Canonica di Lidia Romagnoli Villa Borghese. Lucio è contento e soddi- 21 LettereMeridiane Anno VIII - n. 27/28 - Gennaio/Giugno 2012 onista della vita culturale romana davanti a un folto pubblico di parenti e amici la commemorazione di Lucio Pasquale Francesco Dell’Apa

radossali, che lasciano spazio alla riflessio- rate hanno l’eccezionalità che l’amore può ne e all’immaginazione. offrire ad ogni individuo. Essi sono ben deli- La notte del gabbiano (2001). In questo ro- neati nei loro atti attraverso una approfondita manzo vengono messe a fuoco luci e ombre introspezione anche quando si tratta degli ul- del mondo culturale romano. I protagonisti timi della terra come i barboni. Realtà e fan- si muovono nell’ambiente culturale romano tasia si intersecano continuamente, e a volte dove emergono vizi e virtù di ambienti do- la realtà supera la fantasia. Anche in questo rati, ma anche grandi e straordinari artisti libro viene condannata l’arroganza, l’indiffe- che prestano la loro opera nell’illustrare le renza e gli stereotipi che la società vuole im- copertine di libri. L’amicizia si manifesta porre come modelli. Racconti indubbiamente molto forte nei personaggi e soprattutto nel di piacevole lettura per il suo stile chiaro, protagonista Eugenio che lo porta a sostene- essenziale, di matrice giornalistica. re gli altri e a sua volta affidarsi ad essi. Ecco Il taschino a destra (2010). È un romanzo dunque che il gioco delle utopie si rivela fon- breve il cui titolo può sembrare strano ma damentale nello sviluppo del romanzo, cari- del tutto aderente sul piano personale. I rac- candolo di quelle incertezze che lo proiettano conti legati dal fil rouge del protagonista su un piano di ideali e di sensibilità. Tommaso, per questo motivo si può ritenere Scritti randagi (2004) comprende racconti, un romanzo, acquistano un valore documen- monologhi e strisce satiriche. Il testo ci of- taristico perché ci conducono attraverso la fre una forma di scrittura originale e icasti- memoria a eventi vissuti, al mito dell’infan- ca, di natura filosofica, nel senso che espri- zia e della giovinezza in un continuum tra me realtà vere e terribili e stigmatizza il tut- tempo presente e tempo passato. La storia di In prima fila la moglie e le figlie di Lucio Pasquale (foto di Maria Buttinelli) to con la finissima arte dell’ironia. Nella let- Tommaso-Lucio, pur in misurata dimensio- tura non bisogna fermarsi alla superficie ma ne rispecchia la storia d’Italia del dopoguer- Lucio non voleva abbonamenti perché rite- tività culturale di Lucio Pasquale ma sappia- bisogna cogliere il significato sotteso. Lucio ra, la trasformazione epocale dei costumi, neva che potessero ledere la libertà della Ri- mo bene che molto altro ci sarebbe da dire e con la totale libertà intellettuale che lo ha dell’economia, della tecnologia. Lucio rie- vista, essa, diceva, deve essere libera da pre- solo chi ne ha seguito questa sua attività sa sempre contraddistinto, a volte gli è costato sce a cogliere nella narrazione il suo mondo tese e da condizionamenti. Dispiacque la co- bene quanta generosità c’era in lui nell’esse- un prezzo alto, ha lottato contro l’arroganza, interno e il mondo esterno; la lettura ci dà la sa a molti che si erano legati ad essa in un re sempre disponibile verso tutti e paziente sensazione di un testo da sempre confezio- la mercificazione della cultura, il provinciali- nato nell’inconscio dell’autore che attende- connubio informativo e letterario-artistico verso i capricci di scrittori, poeti e artisti, smo. La commistione di generi diversi (rac- ma noi sappiamo pure che le riviste lettera- quanto sacrificio, a volte, gli è costato sot- va di vedere la luce nella pagina scritta co- conti, monologhi, strisce) sembrerebbe con- me paradigma della problematicità e dell’e- rie, anche le più importanti non hanno mai traendo anche del tempo al suo lavoro. Ma durre a una discontinuità nel contenuto e in- vita lunga, per motivi diversi dopo qualche Lucio, teniamo a sottolineare, non è stato voluzione della storia dell’uomo. Il pregio vece bene si amalgamano con il pensiero di del libro è suffragato da una scrittura di epi- anno cessano la pubblicazione. Il gruppo solo animatore culturale, sarebbe un limite Lucio. Questo volume coinvolgente può far grammatica essenzialità e chiarezza alla ma- originale e storico rimane compatto ma mol- veramente molto riduttivo e fuorviante, ma sorridere per il tono accattivante con cui è niera di un elzeviro d’altra parte congeniale ti altri poeti, scrittori e artisti entrano a pie- si è distinto, anche e soprattutto, come pro- stato scritto, mai però induce al riso. Il senti- alla sua professione di giornalista. no titolo e portano una ventata d’aria nuova lifico scrittore. La sua scrittura chiara, scor- mento prevalente è di profonda inquietudine Il libro rappresenta la testimonianza del per- e anche di rinnovamento. Nelle serate, l’ul- revole, essenziale, attenta al linguaggio, che sulla realtà complessa e labirintica e sulla fra- corso umano, culturale e letterario di Lucio timo mercoledì di ogni mese, la splendida non doveva mai essere astruso o ricercato a gilità dell’uomo in balia degli avvenimenti. che ha saputo in ogni occasione discernere il Sala Empire del Ritz è frequentata da un danno della comprensione, ha riempito pa- Fuori stagione (2008). Con questo libro Lu- sentimento e la ragione, il bello e il brutto, pubblico numeroso e felice di potere assiste- gine di testi. Nel ricordare i suoi scritti biso- cio ritorna di nuovo al genere dei racconti. Vi l’apparente e il reale, il bene e il male. Esso re a un avvenimento di cultura molto alto. gna distinguere quelli che si riferiscono alla sono storie d’amore fuori dagli schemi e dai offre molti spunti sulla capacità di dialogare Il Ritz diventa Centro Culturale Gino Puc- sua professione e quelli di Letteratura. luoghi comuni. Altro sentimento forte che con le dimensioni del nostro essere: l’amo- cini, e alla normale attività culturale si ag- Le pubblicazioni che riguardano la sua atti- emerge dai racconti è l’amicizia che può re, il sogno, l’irrazionale, il presente e il pas- giunge un premio di poesia e di narrativa vità professionale di consulente di direzione riempire l’esistenza e abbattere la solitudine. sato perché come dice Sofocle “Nessuno in- cioè il Premio Letterario Gino Puccini. e organizzazione aziendale sono: Caro Tutti i personaggi che animano le storie nar- dovina il futuro che esito avrà”. Il Gruppo Panama e quello recente si è fatto cliente (1993) sulla comunicazione tra carico di pubblicazioni di testi di poeti e azienda e mercato; Imago (1996) sui codici scrittori attraverso Lucio, direttore editoria- di immagine aziendale e personale; Strate- NOTE BIOGRAFICHE le, con la casa editrice Lo Scarabeo di Bolo- gie e tecniche di vendita (2006) che è un ap- gna prima e negli ultimi anni con Città del profondito manuale di marketing operativo. LUCIO PASQUALE esprime la forte passione per la scrittura sin dai lontani tempi della Sole di Reggio Calabria. La prima collana Lucio fa il suo esordio nella repubblica del- scuola, quando gli insegnanti di italiano convocano i suoi genitori per riferire che “È aveva come logo Il Salotto Letterario dei le lettere con Corpo 8 Corpo 10 edito nel molto bravo, ma scrive cose così strane…”. Parioli, la seconda Salotto Letterario Roma- 1982. Il libro attiene alla sua attività di gior- Intraprende la carriera giornalistica che lo porta nel tempo a dirigere testate culturali no. Le due collane hanno avuto un notevole nalista. Nel risvolto di copertina troviamo e radiofoniche. Il suo primo romanzo “Corpo 8 e corpo 10” (Ed. Nocera, 1982) è an- successo per la pazienza che Lucio aveva scritto: È pensando ai giovani ed a quanti che un vademecum, ancora oggi utilizzato, per i giovani che aspirano alla professio- verso gli scrittori ma soprattutto per l’amore vogliono muovere i primi passi verso questa ne di giornalista. e la cura che poneva nel seguire l’iter della bellissima e dura professione che il giorna- Segue la raccolta di racconti “Giorni” (Ed. Lo Scarabeo, 1995) dove ogni storia na- sce, si sviluppa e si conclude nell’arco di una sola giornata. Altre raccolte di narrati- pubblicazione. Collane molte ammirate alla lista Lucio Pasquale ha concepito Corpo 8 va sono “Luomo di vetro” (Ed. Lo Scarabeo, 2001), volume più volte da altri copia- Fiera della Piccola e Media Editoria di Ro- Corpo 10. Il libro è scritto in forma roman- to nei contenuti e nel titolo, che affronta il modo di rapportarsi davanti alla verità e ma che si svolge nella prima decade di di- zata e descrive una esperienza di lavoro di “Scritti randagi” (Ed. Lo Scarabeo, 2004) che comprende racconti, monologhi e stri- cembre. Scriveva in un numero di Musa Ro- cui Lucio è stato protagonista. sce satiriche. mana: Una soddisfazione che ci ripaga di Segue una raccolta di racconti, il titolo è Un altro romanzo, “La notte del gabbiano” (Ed. Lo Scarabeo, 2001), mette a fuoco lu- tutte le notti insonni, i sacrifici, le difficoltà, Giorni (1995). Nel libro ogni storia nasce e ci ed ombre del mondo del mondo culturale romano. Contesto che Pasquale conosce le discussioni che stanno dietro a queste me- si conclude in un giorno. La sensazione che bene, essendo il punto di riferimento di uno storico quarantennale movimento cultu- ravigliose creature. Quei libri li considerava si prova dalla lettura di questi racconti è che rale che si riunisce una volta al mese al Grand Hotel Ritz presso il “Centro Culturale creature e questo ci dà la misura dell’onestà l’autore segua un itinerario del cuore e della Gino Puccini”, da lui stesso diretto, che rappresenta uno dei più prestigiosi ritrovi del- intellettuale e dell’amore. ragione, dove fantasia e realtà si rincorrono la cultura romana. Molte sono le antologie che sono state pub- in un caleidoscopio di immagini, a volte ve- Importanti sono le pubblicazioni che riguardano la sua attività professionale di con- blicate a cui hanno aderito poeti e scrittori re, a volte surreali, nelle quali il lettore vie- sulente di direzione e organizzazione aziendale: “Caro cliente” (Ed. Lo Scarabeo, del Gruppo. Quelle edite dalla Casa editrice ne immerso. 1993) sulla comunicazione tra azienda e mercato, “Imago” (Ed. Lo Scarabeo, 1996) Lo Scarabeo di sono: I racconti di L’uomo di vetro (1998) è una nuova raccol- sui codici si immagine aziendale e personale, e “Strategie e tecniche di vendita” (Ed. Via Panama (2000); Poesia a Via Panama ta di racconti dove viene affrontato con sem- Città del Sole, 2006) un approfondimento manuale di marketing operativo. (2001); Narrativa ai Parioli (2003); Le an- plicità e sottile ironia un tema assai impe- Grandi artisti hanno realizzato le copertine dei suoi libri: Alfonso Artioli, Tino Avelli, tologie pubblicate per i caratteri di Città del gnativo nel modo di porsi davanti alla ve- Eliano Fantuzzi, Emilio Greco, Aldo Riso, Alfredo Romagnoli, Mirella Rossomando. Sole Edizioni di Reggio Calabria sono Caffè rità. Nella quarta di copertina si legge: È presente in diverse antologie fra cui “I racconti di Via Panama” (Ed. Lo Scarabeo, Letterario (2006); Fiori di Campo (2008); Esprimerla con totale spontaneità può esse- 2000), “Narrativa ai Parioli” (Ed. Lo Scarabeo, 2003). È anche autore di alcuni testi Un gruppo di sognatori (2010); gli autori di re gratificante ma rischioso. Conoscerla teatrali: “Occhiali da sole”, “Ponte Mollo”, “Vigilia di Natale”, “Eden”, portati in sce- queste tre ultime antologie con i loro scritti sempre e fino in fondo costituisce un sicuro na da Vera Beth, Giuseppe Alagna, Lucia Modugno, Giorgio Sessa, Vincenzo Sartini. hanno partecipato al premio di poesia e nar- vantaggio, ma notevoli sono le contraddi- Direttore editoriale della collana “Salotto letterario romano” pubblicata da Città del rativa del Centro Culturale Gino Puccini. zioni. Le diverse scelte dei protagonisti Sole Edizioni. Abbiamo illustrato con estrema sintesi l’at- creano una serie di situazioni, possibili e pa- 22 Anno VIII - n. 27/28 - Gennaio/Giugno 2012 LettereMeridiane Pasqualino Salvatore Mongiardo

asqualino Frustaci, nipote del badare alle pecore col pastore Saverio Sordo, porta ancora con bal- Zangari all’età di sei anni, con caldo, P danza i suoi ottantadue anni freddo, acqua e vento. A dieci anni come al tempo che militava, anima e passò sotto Antonio Varano e il 10 corpo, nel Partito Comunista andreo- giugno del 1940 si trovava con lui a lese, del quale fu uno dei fondatori pascolare le capre presso il vecchio nel 1944. Lo incontrai una mattina di mulino di Macca, quando all’improv- fine estate 2011 in Piazza Castello a viso le campane suonarono a stormo Sant’Andrea, e lo invitai a venire in perché l’Italia era entrata in guerra: macchina in montagna, dove andavo Viva la guerra, dobbiamo distruggere ad attingere acqua alla Fontana dello l’America, viva Mussolini! Sant’Andrea dello Ionio Scoglio. Mio padre, da fontaniere, Non andò proprio così. Il 16 luglio volle lasciare quella fontana a servi- del 1943, dodici aerei americani bom- positata dentro l’impronta lasciata nel Schietta. Sai perché si chiamava così? zio del pubblico quando, intorno al bardarono il ponte sul fiume Alaca e fango dallo zoccolo di una vacca. Non lo sapevo, e mi spiegò che l’ac- 1950, immisero la sorgente nell’ac- la terra tremò tanto che le capre si di- Intanto avanzavamo con la macchina qua usciva dalla fessura della roccia, quedotto comunale. spersero. Nel cercare le capre Pasqua- sotto gli alberi della montagna, e a un stretta come la natura di una vergine. Pasqualino si lasciò andare ai ricordi lino ebbe sete e, dopo avere scacciato punto Pasqualino disse: In andreolese schietta vuol dire non e mi raccontò che aveva cominciato a le vespe, bevve l’acqua che si era de- - Qui c’era la fontana della Femmina sposata, e si dice anche per il celibe: è schietto. Raggiungemmo la nuova diga della Lacina, che fornisce acqua potabile a Odio queste luci…… A Melitu, l’Italia ottantasei comuni della costa tirreni- Odio queste luci invadenti ca. Il paesaggio con gli abeti era alpe- A dimocrazia, na prumissa, stre; l’acqua del bacino artificiale che uccidono la notte, ogni jornu dici missa. aveva ricoperto la pozza chiamata che non lasciano dormire il cielo. A tutti ndi duna, Gran Gurno dalla quale, nel terremo- Ho bisogno dell’oscurità a stissa furtuna. to del 1783, uscivano acqua calda e per guardarmi dentro, fango. Non per nulla le cime attorno, per riflettere sulla mia follia diurna. oggi disseminate di pale eoliche, sono Ho bisogno di parole nuove I cu è arretu si dduna, dandu valori a ogni pirsuna. segnate sulle mappe come Monte Tre- per ricostruire questo mondo stantio, materra. forse nella confusione del buio Sdirrupa mura, Al ritorno Pasqualino mi parlò di un troverò il segreto che accomuna iinchi fossi cu cura. grande masso isolato, la Pietra di tutte le cose e smetterò di dire Io. Mommo, che un tempo si ergeva soli- Al mattino riempirò la casa di specchi Èprogressu, tario. Gli andreolesi dicevano che fino a non capire chi sono e dove mi trovo, stu sbiluppu è regressu. quel masso era il Pallino dei Giganti: voglio risorgere ogni giorno, Si pensa sul’ e lavuri, figuriamoci quanto dovevano essere ogni giorno sentirmi migliore. rimandu ch’i favuri. grandi le bocce! Quell’allusione ai gi- Voglio cercare nel quotidiano ganti era forse il ricordo di una civiltà i segni dell’eternità, megalitica che si sviluppò in Calabria I lizzioni su na finta, in epoca preistorica, e che sembrereb- come in un film di Tarkovsky. i sta dimocrazia tinta. Voglio imparare a morire be confermata dal recente ritrova- I clienteli na firuta, mento dei megaliti di Nardo di Pace. per imparare a vivere. ogni jornu na puta. Chiesi a Pasqualino di parlarmi di Mommo, e mi raccontò: Giuseppe Gangemi U malaffari si nzita, - Era uno che passando andò a guar- ndi ffuca a nostra vita. dare la pietra da vicino e si accorse Poi, si vota pi casatu, che c’era una scritta: Quando la luce finirà forti du parentatu. Scoppa e troverai! Scoppare significa in andreolese to- Quando la luce finirà gliere il coperchio, la coppa, ma pro- Si vota a l’amicu, babilmente quella scritta era un’allu- noi non saremo ciechi all’abbaglio mi sconsa e nci lu dicu. di quel terrore sione alla potente famiglia Scoppa e Cu vinci cumanda, alla baronessa Enrichetta Scoppa, zia e solo potremo credere e stu votu no sbanda. allora come non mai in quel laccio di fede dei marchesi Lucifero, padrona di tut- nascosta e limpida to il territorio dal mare ai monti. Mom- come da notti e giorni A pulitica è custanza, mo non seppe resistere alla tentazione, e tempi andati prisenza e sustanza. e riuscì ad aprirla in un punto. Ma vi e vibratili fibre che ci impediscono A l’urtimu minutu, trovò un’altra scritta, però beffarda: ora come sempre è nu tempu pirdutu. E mo’ chi mi scoppasti, chi cazzu di volare trovasti? Melitu è sulu, Mommo allora si adirò e prese a pic- Quando la luce finirà peju i nu mulu. conate la pietra fin quando quella non e d’improvviso un altro degrado Nuddu nci sapi diri, si aprì come una melagrana. E trovò il sarà lì a convincerci che la follia palori veri e so rispiri. paiolo di rame, u stagnatìaddhu, pie- forse non era tale no di ducati d’oro. e che il tempo non è bastato a farci capire Lasciai Pasqualino davanti casa sua e Astissa sunata, prima di congedarmi gli feci la do- che matti si è savi e savi si è stolti pi ogni lista mbrischjata. così come ci vediamo oggi manda tipica degli andreolesi: Tutti bravi pirsuni, - Pasqualino, chi ti parza d’a vita? e forse non immaginiamo una possibile fine a spiranza p’i minchjuni. ci ritroveremo allora Cioè, cosa ti è sembrata la vita, che per un solo attimo idea te ne sei fatto. eterno, vero, solido Ndi vitti tanti, Rispose. ... a pentirci prumissi a mbacanti. - La vita è una cosa difficile e bisogna Melitu, paisi o sbandu, saper resistere saldamente a tutte le Claudio Fiorentini spetta, puru vutandu. tempeste. Comunque ci vogliono sem- pre due cose: onestà e sincerità di cuo-

racconti e poesie re. Adesso però entra in casa, perché Premio Letterario Internazionale “IL MOLINELLO” ed. 2007 - sez. A, poesia inedita Orchisimia l’acqua è buona, ma il vino è meglio! 23 LettereMeridiane Anno VIII - n. 27/28 - Gennaio/Giugno 2012 Alla memoria di Isabella Loschiavo una stanza della Biblioteca comunale di Taurianova Federica Legato na stanza della Biblioteca co- mini di eredità culturale, alla sua terra. cabile studio, di un amore per la cultu- Prete, di cui riportiamo un breve stral- munale “A. Renda” di Tauria- Vastissima, infatti, la sua produzione ra, di cui è emblema la sua ultima ope- cio: «In quel fatidico 15 luglio, mam- U nova, è stata intitolata, lo letteraria, che annovera innumerevoli ra, uscita postuma, pochi giorni dopo ma, ti sei spenta, tra le mie braccia, su scorso 24 marzo, a Isabella Loschiavo, saggi, molti dei quali dedicati proprio la sua scomparsa: “L’Amore nella di un letto di ospedale. Tu avevi una a pochi mesi dalla sua prematura al paese natio, tra cui: “Radicena, Ja- Poesia Classica. Lirici greci e poeti mente poliedrica e, oltre ad aver fatto scomparsa. trinoli, Taurianova”, “Rassegna di elegiaci latini”. da madre esemplare ed essere stata un La cerimonia di intitolazione, tenutasi poeti, prosatori e artisti di Tauriano- Un agile volume a cui Isabella Lo- punto di riferimento per la mia crescita a suggello di un convegno sulla figura va”, “Il Convento dei Domenicani di schiavo lavorò, senza risparmiarsi nei professionale, sei stata protagonista della saggista, giornalista e docente Radicena”, “Taurianova nelle immagi- giorni della sua lunga degenza ospeda- principale nella vita culturale, giornali- taurianovese, ha preso le mosse dalla ni del Novecento” e “Antonio Renda, liera. Un’opera che – come si evince stica e politica della tua città». presentazione del volume “Un Quindi- filosofo di Taurianova”; e altrettanti già nell’introduzione dell’autrice – ci di Luglio” di Ugo Verzì Borgese, saggi di notevole valenza come “Co- «intende riportare alla luce il prezioso L’Università “Ponti con la so- contenente un epicedio che lo studioso mitati di liberazione nazionale nella patrimonio classico, che sarà utile non cietà per il tempo libero e la so- rosarnese ha dedicato a Isabella Lo- provincia di Reggio Calabria”, “Il ter- solo agli addetti ai lavori, ma anche cializzazione” con sede a Gioia schiavo, in virtù di un rapporto profes- remoto del 1908 nel circondario di agli appassionati di letteratura». Un Tauro, organizzatrice della se- sionale ed umano di lungo corso. A Palmi” e “Il brigantaggio nella prima lavoro di esegesi sulle opere d’amore conda edizione del concorso let- questo volume, pubblicato a cura del Calabria ultra”. Non meno interessan- nei lirici greci e negli elegiaci latini, - terario “Metauros”, ha assegnato Centro Studi Medmei, seguirà un se- ti, poi, le opere di narrativa, tra cui il pubblicato postumo dalla famiglia e la il premio alla Memoria alla com- condo, - edito a cura della famiglia romanzo “Un calabrese nel salento” e cui metà del ricavato della vendita sarà pianta saggista e giornalista Isa- Loschiavo-Prete – ricco di numerose “L’Utopia della legalità”. Una lunga devoluto all’Associazione italiana con- bella Loschiavo per il saggio sto- testimonianze, articoli, scritti in prosa bibliografia, dunque, - per la quale gli tro le Leucemie, Linfomi e Mieloma di rico “Il brigantaggio nella prima e poesia in ricordo della compianta in- furono conferiti numerosi riconosci- Reggio Calabria - che si apre con una Calabria ultra”, Città del Sole tellettuale, che tanto ha lasciato, in ter- menti - frutto di un paziente ed instan- commossa nota del figlio, Giuseppe Edizioni, 2010. Il camioncino della primavera Il ricordo del primo amore ro alla ricerca di qualcosa da scrivere, un’ispirazione. Sono anni E che non scrivo una delle mie piccole storie, poche righe, più im- pressioni che storie vere e proprie. Anche perché non credo che esista- nel romanzo di Erri De Luca no le storie, tutto è frammentario, episodico. Siamo noi che colleghia- Erri De Luca mo questi frammenti e ci illudiamo che abbiano una logica. Una sera, a Piazza Duomo, attendevo dentro la macchina un amico. Un I PESCI NON CHIUDONO GLI OCCHI gruppo di marocchini discuteva animatamente, qualcuno tra loro era Feltrinelli ubriaco. Più in là c’era un piccolo camion posteggiato sopra il pavimen- pp. 115 - Euro 12,00 to della piazza. Era uno di quei camioncini che si aprono e si trasforma- no in bancarella. Vendeva maschere, coriandoli e spray di carnevale. rri De Luca, straordinario scrittore napoletano, Stava chiudendo, la piazza era deserta, il freddo e la crisi economica si E attraverso i suoi libri ci regala pagine di prosa erano fatte sentire. Gli anziani proprietari cominciavano a celebrare len- che diventano dolce poesia, attraverso la sua scrit- tamente, senza parlare, il solito rito serale. La signora, grassa e con oc- tura ha la capacità di raccontare il passato renden- chiali spessi, stava piegando le gambe di uno dei tavoli e lo poggiava a dolo immortale. Possiamo benissimo affermare che terra, in attesa che il marito lo caricasse sul camion. Lui con grande le sue pagine difficilmente saranno cancellate dal sforzo ha sollevato uno alla volta i tavoli e li ha sistemati sul camion, tempo. infine lei gli ha porto il bastone per abbassare le saracinesche. Con il suo ultimo romanzo dal titolo I pesci non Osservando quella coppia di anziani, ho rivisto i miei genitori mentre chiudono gli occhi, lo scrittore ci porta nel suo pas- lavoravano con fatica, contenti di assicurarmi un avvenire migliore. Mio sato, quando aveva solo dieci anni, in una storia di padre, che morì quando avevo venti anni, e mia madre che gli fu sempre ricordi, naturalmente contrassegnata dal suo in- vicina, anche nei momenti difficili, soprattutto nei momenti difficili. confondibile stile letterario. Quando ho visto le saracinesche del camioncino abbassarsi, ho pensato Il romanzo è ambientato nella romantica e bella Ischia, nell’estate del 1960. alla vita che volge al termine ma anche al tramonto di un’epoca, quan- De Luca bambino è lì in vacanza con la mamma mentre il papà è a New York per do i padri si accontentavano di poco e si dedicavano esclusivamente ai motivi di lavoro. Le sue giornate le trascorre sotto l’ombrellone a leggere libri e a loro figli, per farli studiare, per farli avanzare economicamente e cultu- fare cruciverba. Ogni tanto, va in barca con un amico pescatore che gli racconta del ralmente. Sono cresciuto negli anni ‘70 e ‘80, anni di benessere e di svi- suo mestiere. Un mestiere “senza sorte” fatto “sulo p’a ncannarienzia”, cioè per il luppo, in cui si pensava che il futuro rappresentasse necessariamente un desiderio ostinato di portarlo avanti, senza ottenere tanto in cambio. miglioramento, un progresso, anche se ascoltavo come un monito le sto- Quell’estate tutto sembrava piatto e quasi noioso, quando all’improvviso, conosce una sua vicina di ombrellone, una ragazza del nord, anche lei amante della lettura e rie di povertà delle generazioni precedenti. soprattutto appassionata osservatrice del comportamento degli animali. Si accende Adesso vivo l’epoca della disillusione, della precarietà, in cui il benes- allora, fra i due un contatto, all’inizio solo discorsi freddi e astratti e dopo un gioco sere economico è riservato a una minoranza e la classe media si ridi- di sguardi che diventa attrazione reciproca. mensiona. Tuttavia la gente non è disponibile a delle rinunce: il consu- Lo scrittore scopre così un sentimento fino ad allora sconosciuto e scopre anche co- mismo, la superficialità ed il cattivo gusto imperversano. Sta terminan- me le sue mani non siano fatte solo per nuotare o gesticolare, ma anche per dimo- do l’egemonia economica e culturale dell’Occidente, incombono le mi- strare affetto, attraverso il verbo “mantenere”, che è letteralmente “tenere per ma- nacce della povertà e delle malattie dovute alle disparità economiche, no”, quando il contatto non si fa “madreperla né pane, ma solo corrente”, in quella all’aumento della popolazione, alla limitatezza delle risorse del pianeta stessa acqua dove i pesci non chiudono gli occhi perché vivono ogni attimo come se e all’inquinamento, ma non si diffondono la sobrietà e uno stile di vita fosse l’ultimo. più sostenibile che rimangono prerogative di una élite. Questa nuova conoscenza, però, gli procura anche dolore, a causa di un gruppo di Cosa possiamo fare noi cittadini comuni per vivere felicemente? Occor- ragazzi più grandi che prima lo deridono e in un secondo momento lo picchiano: la re quella rivoluzione culturale di cui ha parlato, prima di morire, il regi- scelta controcorrente di non difendersi è frutto della sua voglia di far cambiare il suo sta greco Theo Anghelopulos, una rivoluzione non violenta fatta di cul- corpo, svuotandolo dalle barriere infantili per liberarlo, finalmente, verso la pubertà. tura, di etica, di consapevolezza, di coscienza e di conoscenza che fac- Dolcissime le pagine dove ricorda il primo bacio, il primo di tanti dati tra le barche. cia tornare il Mediterraneo culla e faro delle civiltà. Occorre che ci di- “Da lassù, dalla cima dei baci si può scendere poi nelle mosse convulse dell’amo- stacchiamo dalla logica del potere, del consumo e dell’accumulazione. re”. Dopo quell’estate, Erri non rivedrà più la ragazza del nord, non saprà più nien- Si può vivere con poco, come insegnano Gesù, Socrate, Ghandi e mol- te di lei, come forse ognuno di noi con il nostro primo amore, con chi abbiamo ti altri grandi personaggi, e riempirsi con la fede, la bontà e la giustizia. scambiato il fatidico “primo bacio”. Prendiamoci per mano in questo 2012 e riponiamo con cura nel nostro Del primo amore, per tutti, resta solo un dolce ricordo, come è rimasto allo scritto- piccolo camioncino un bagaglio di arte, di cultura e di amore per vive- re che ha scelto, attraverso questo libro, di renderlo immortale. re questa primavera. Giuseppe Gangemi Caterina Sorbara 24 Anno VIII - n. 27/28 - Gennaio/Giugno 2012 LettereMeridiane Esce Toghe rosso sangue di Paride Leporace Sarà presentata al XXV Salone di Torino l’inchiesta sugli omicidi dei magistrati italiani

programma dal 10 al 14 maggio, con il 1994 sono stati ventisette, di cui uno 1992 aveva solo intuito: quelle morti fu- grande entusiasmo e un rinnovato impe- “semplicemente” scomparso, gli uomini rono il frutto di un insano mercato tra gno. In tempi di crisi, bisogna fare di più di giustizia che hanno perso la vita perché Stato e criminalità. e meglio, e la casa editrice reggina inter- hanno scelto di fare bene il loro dovere. Scrive Leporace, nella premessa, “Toghe preta il suo lavoro come una passione ir- I brutali assassinii della mafia siciliana, rosso sangue ricostruisce le vite umane e rinunciabile. gli oscuri delitti della ‘ndrangheta, le chi- le carriere professionali attraverso le te- Per questo si è dedicata a portare avanti rurgiche eliminazioni delle bande del ter- stimonianze dei parenti, degli atti giudi- diversi progetti editoriali che trovano nel- rorismo rosso e nero disegnano una teoria ziari, degli articoli dell’epoca. È anche la l’importante appuntamento di Torino il di omicidi che attraversa gli anni bui del- storia di uomini delle forze dell’ordine momento giusto per essere presentati al la storia nazionale, lasciando molto spes- uccisi per difendere inutilmente uomini grande pubblico. Numerosi i testi che so misteri insoluti e domande in cerca di che per conto di tutti amministravano avranno la loro uscita ufficiale alla Fiera risposte ancora oggi. Giustizia. Dalle vecchie Fiat 1300 alle e di cui si parlerà diffusamente nelle pa- Le storie di questi magistrati caduti vitti- Croma blindate una lunga scia di sangue gine successive. me di mano armata rivivono in queste pa- innocente versata dalle scorte attraversa In particolare la Città del Sole Edizioni gine in ritratti documentati e attenti che gli anni della lotta armata e dello stragi- conferma la sua vocazione all’inchiesta e aiutano soprattutto a conoscere e non di- smo mafioso. Si narrano i contesti in cui al giornalismo di qualità con il volume menticare. maturarono gli omicidi, a volte rimasti Toghe rosso sangue di Paride Leporace. Leporace costruisce un libro inchiesta senza colpevoli, e si tracciano i ritratti de- Direttore de «il Quotidiano della Basili- che si legge come un romanzo, sintetico e gli assassini. Spesso le motivazioni delle cata», fondatore de «il Quotidiano della tagliente, intenso e drammatico. sentenze di assoluzione dei sospettati con- Calabria» e «Calabria Ora», Leporace è Pubblicato per la prima volta nel 2009, il tengono tracce di verità dei delitti eccel- Paride Leporace un giornalista di razza, impegnato e rigo- libro esce in una nuova edizione rivista e lenti. La storia di questi magistrati eroi è TOGHE ROSSO SANGUE roso. Dedica il suo primo libro alle storie ampliata alla luce delle nuove risultanze anche storia dei loro colleghi pavidi o peg- dei magistrati uccisi in Italia dal dopo- investigative. In particolare, elementi gio corrotti e conniventi con l’antistato”. pp. 352 - Euro 16,00 guerra ad oggi. inaspettati emergono sulla strage di via Da questo libro, ampiamente citato nel- Un mestiere difficile, a volte amaro, spes- D’Amelio dove persero la vita Paolo l’opuscolo voluto dal Presidente della so solitario, quello del magistrato, che in- Borsellino e la sua scorta. Un omicidio Repubblica Napolitano dedicato ai magi- a Città del Sole Edizioni saluta la daga, inquisisce, emette sentenze e prov- che assume oggi un significato ancora strati uccisi Nel loro segno, è stato tratto XXV edizione del Salone interna- vedimenti. Ma in Italia vestire la toga è an- più inquietante ed emblematico, deli- anche uno spettacolo teatrale della com- L zionale del Libro di Torino, in che terribilmente pericoloso. Tra il 1969 e neando ciò che l’opinione pubblica nel pagnia “Les enfants terribles”. L’Associazione Parallelo 38 presenta Avvelenati a Taurianova Nuovi scenari di una storia che deve continuare ad essere raccontata Federica Legato iamo stati avvelenati tutti e lo essere stati zitti per decenni». Secondo il saremo fino a quando non arri- giornalista, inoltre, «il nostro stato ha sem- «S veremo alla verità, fino a quan- pre saputo che quella a largo di Cetraro non do, su questi fatti, cadrà il silenzio del se- era una nave dei veleni, ma ciò non signifi- greto di stato» sono queste le prime battute ca che non esistano» (mancano all’appello, dell’appassionato intervento del magistrato secondo l’ultimo dato ufficiale, 55 “navi a Francesco Neri - che ha condotto l’inchiesta perdere”, molte delle quali trasportavano madre sui rifiuti tossici, a partire dal 1994, carico velenoso o sconosciuto). «Ma se tu, - durante la presentazione del libro-inchie- stato, - ha detto, ancora, Baldessarro - ali- sta Avvelenati, tenutasi a Taurianova. Il vo- menti la polemica e poi dici che quella non lume, scritto dai due giornalisti Giuseppe è una nave dei veleni, ammazzi tutte le in- Baldessarro e Manuela Iatì, edito dalla casa chieste successive, perché nessun altro an- editrice Città del Sole Edizioni, è stato al drà mai a cercare una nave dei veleni», nes- centro di un’interessante e partecipato in- suna inchiesta sarà finanziata. È stato «co- contro, moderato da Raffaele Loprete e or- me mettere un sigillo sul futuro» e sulla ve- ganizzato dall’Associazione culturale “Pa- rità. Intanto, secondo le recenti dichiarazio- rallelo 38”. «Abbiamo scelto di presentare ni di Mariangela Gritta Grainer (portavoce questo libro, - ha spiegato la Presidente del- dell’Associazione Ilaria Alpi) esiste un do- l’associazione, Emanuela D’Eugenio, - per- cumento segretato - oggi all’attenzione del ché siamo convinti che cultura e informa- Copasir (Comitato parlamentare per la sicu- zione vanno di pari passo. Se da un lato la rezza della Repubblica) – che certifica che cultura ci permette di non soggiacere al- il Sismi sarebbe stato coinvolto nella ge- l’oppressione della mafia, dall’altro, stione del traffico di rifiuti tossici e di armi l’informazione può creare un senso di re- di porre degli interrogativi e offrendo al nellate l’anno - 60 mila in Italia (in paese e svela che «il governo di allora, guidato da sponsabilità condivisa, nei confronti di uno pubblico» un quadro completo della realtà, che ha detto no al nucleare, ma ancora paga Lamberto Dini, avrebbe destinato una som- stato attuale delle cose che non può più es- «perché informare e, quindi, da parte del la dismissione delle centrali nucleari) - ma ma ingente di denaro al nostro servizio se- sere lasciato in sordina». cittadino essere informati significa poter non si sa dove stoccarle, perché non esiste il greto per lo stoccaggio di rifiuti radioattivi La storia raccontata, nel libro “Avvelenati”, prendere delle contromisure e capire perché concetto di rifiuto nel nucleare». Per com- e armi». dai due giornalisti, infatti, è una storia che è necessario vigilare». Ed è questo, dunque, prendere le dimensioni del problema dei ri- Il documento è datato l’11 dicembre 1995, riguarda la nostra terra, ma non solo, perché il grande merito dei due professionisti del- fiuti pericolosi, che vanno dal nucleare alle «due giorni prima che De Grazia morisse» la ’ndrangheta e la Calabria rappresentano l’informazione che secondo l’editore Fran- comuni antenne, basta sapere che, tra quel- ha sottolineato, infine, il magistrato Fran- solo l’anello finale di un sistema internazio- co Arcidiaco sono riusciti «a tirare fuori una lo che si produce ogni giorno e quello che si cesco Neri, che ha aggiunto: «Se questo nale che vede coinvolti servizi segreti de- storia negata». Il problema dei rifiuti, in smaltisce, manca una parte, che sparisce nel documento esiste, spiega perché non riu- viati, faccendieri, capi di stato e che ha pro- particolare delle scorie nucleari, è quanto nulla (secondo le stime di Legambiente, so- scivamo ad ottenere una lira per continua- dotto morti misteriose e senza colpevoli, mai complicato: il cittadino comune non ha lo nel 2006, sono spariti 31 milioni di ton- re le indagini. Ecco le ostilità, le pressioni come quella dei giornalisti Ilaria Alpi e Mi- gli strumenti per comprendere cosa sia l’u- nellate), che va a finire nei paesi del terzo di cui parla Ciampi (nella motivazione ad- lan Hrovatin e del capitano di Marina Nata- ranio, ad esempio, e i suoi derivati, o «per mondo o nel Sud dell’Italia, una rotta che dotta al riconoscimento di eroe nazionale, le De Grazia. «Un libro, ancora oggi, a di- quanti milioni di anni il torio produce ra- investe gli interessi della ’ndrangheta, con- insignito della Medaglia d’oro), ecco le stanza di due anni, attualissimo - ha spiega- dioattività e colpisce le cellule umane e le sentita da «amministratori, nella migliore delegittimazioni contro il pool di investi- to Manuela Iatì - perché la vicenda della na- porta al tumore» - ha spiegato il giudice Ne- delle ipotesi, disattenti» - ha sottolineato gatori. Dove c’è il segreto di stato c’è il ve di Cetraro non poteva non raccontarsi ri, che ha affermato: «Le scorie nucleari esi- Giuseppe Baldessarro - e da una società che muro di gomma, Natale è morto per que- prescindendo da tutto il resto, con l’intento stono, se ne producono 80 milioni di ton- non parla e noi abbiamo la responsabilità di sto muro di gomma». 25 LettereMeridiane Anno VIII - n. 27/28 - Gennaio/Giugno 2012 Arruzza, storia vera di un vero artista Pietro Comito racconta la vita dell’acclamato pittore calabrese di fama internazionale

ato nel 1937 a Dasà, piccolo Qui, nell’Italia del dopoguerra che co- nale di pittura e nel 1973 espose nella centro delle pre-Serre vibone- mincia a intravedere benessere e nuo- Douglas Gallery di New York. Succes- N si, Mike Arruzza è uno dei più ve possibilità per tutti, si mantiene fa- si internazionali immediatamente, ma grandi pittori calabresi contempora- ticosamente, ma ha grandi passioni Arruzza decide di tornare in Italia, ad- nei. Figlio di una famiglia priva di che presto lo prenderanno interamen- dirittura nella sua Dasà, dove prende mezzi, divisa dall’emigrazione, lascia te. Ama la musica, scrive canzoni, la via dell’insegnamento di educazio- giovanissimo la Calabria alla ricerca canta, studiando con l’anziano mae- ne musicale e, contemporaneamente, di un futuro migliore. La sua è una fa- stro Zefferino Grossetti. Scritturato da asseconda ormai il suo prolifico estro ticosa storia di impegno, riscatto e ri- una nota etichetta discografica del artistisco. cerca delle proprie radici. Pietro Co- tempo, il suo “Le ragazze calabresi” Dalla creatività innata, ha al suo attivo mito, giovane e vivace giornalista ca- riscuote un importante successo, spe- oltre 700 opere, dallo stile inconfondi- labrese, la racconta in toni caldi e ap- cie sulle radio locali. Il suo cavallo di bile, che ridà vita ai frammenti di passionati. Una biografia che diventa battaglia però è la cover di “Vecchio un’epoca, di una civiltà contadina in qualcosa di più: come nei migliori ro- frac” che una sera del 1961 canta al parte dimenticata. Immagini che ap- manzi del secondo dopoguerra, raccon- Cinemateatro smeraldo di Milano, da- partengono alla Calabria anni ’50, il ta il Belpaese, quello del «miracolo vanti al grande Domenico Modugno in lavoro dei campi, la vita nei vicoli dei economico», segnato dalla perdurante persona. Quindi si fa conoscere come paesini, i giochi di un tempo, ma an- divisione tra nord e sud, dal dolore di cantautore, ma nel 1971, a 34 anni, ri- che le grandi figure calabresi; celebri i un’emigrazione forzata, dalla spasmo- scopre una vena artistica che da ragaz- suoi Tommaso Campanella e Giuditta dica ricerca della fortuna in un nuovo zo aveva coltivato: la pittura. Grazie Levato. Da Miami a Stoccarda, pas- mondo. Arruzza, dalla mente vivace e alla famiglia emigrata in America, sando per Firenze e Milano, ha espo- Pietro Comito intelligente, viene mandato a Roma espone subito all’Old Town Gallery di sto le sue opere nel corso di alcune tra ARRUZZA per studiare, malgrado i pochi mezzi Stamford. Applausi a scena aperta per le manifestazioni artistiche più impor- della famiglia. Poi anche per lui, gio- quel pittore giunto dalla terra di Leo- tanti in campo nazionale e internazio- Storia vera di un vero artista vanissimo, il trasferimento obbligato a nardo, Michelangelo e Caravaggio. In nale, ricevendo innumerevoli premi e pp. 192 - Euro 15,00 Milano alla ricerca di lavoro. America fu invitato per un’altra perso- riconoscimenti. Vizzarro, storia di un brigante calabrese La Calabria del primo Novecento in Giovanni Francica Esce in nuova edizione il romanzo di Sharo Gambino dedicato a Francesco Moscato Torna in ristampa anastatica il romanzo del 1910 di Luigi Siciliani

Sharo Gambino Luigi Siciliani VIZZARRO GIOVANNI FRANCICA pp. 264 - Euro 14,00 pp. 344 - Euro 14,00

iene ristampato dopo diversi anni una delle migliori ope- ell’immaginaria cittadina di Co- V re di Sharo Gambino, poliedrico giornalista e scrittore ca- N na, si consumano le vicende, a labrese, grazie al contributo della Regione Calabria e del Siste- sfondo autobiografico, di un proprie- ma Bibliotecario Vibonese: Vizzarro, storia della vita del bri- tario calabrese e della sua famiglia. gante calabrese Francesco Moscato, realmente vissuto nel pe- Il protagonista è una sorta di dandy riodo napoleonico. Nella Calabria povera e arretrata di fine d’estrazione provinciale che si salva Settecento, Moscato, bravo dei potenti Baroni De Santis di dalle degenerazioni dell’estetismo e Vazzano, intreccia una storia d’amore con la giovane barones- della lussuria grazie all’amore per le sa Felicia, destinata dai fratelli a diventare monaca di casa per sue origini. Deciderà di tornare, da questioni di eredità. Scoperta la tresca, inizia per Moscato, det- Roma, nella sua città natale per attua- to il Vizzarro per il carattere indomito e prepotente, una vita di re un nobile progetto politico di ri- avventure, violenze e guerre, all’insegna della vendetta contro scatto della sua terra. La ristampa la famiglia della donna che ha amato. La sua storia si intreccia anastatica del romanzo di Luigi Sici- tragicamente con il periodo del dominio napoleonico nelle regioni meridionali. Divenuto brigan- liani, Giovanni Fràncica, apre la collana “Storia e Cultura del Crotone- te e capomassa, fedele alla causa borbonica contro i francesi invasori, Vizzarro diventerà terribil- se”. Il progetto, curato da un attento studioso della Cultura crotonese, il mente noto per la sua ferocia, la sua mancanza di scrupoli e la sua astuzia. La vox populi colo- notaio strongolese Carlo Perri, si prefigge di valorizzare ciò che il ter- rerà di un’aura demoniaca i suoi misfatti, ma Moscato è solo un figlio del suo tempo, uno dei tan- ritorio ha prodotto negli ultimi due secoli, contribuendo a creare un’i- ti calabresi che in quel periodo preferirono ad un’esistenza di miseria e secolare sottomissione dentità storica del Crotonese. Pubblicato per la prima volta nel 1910 una vita violenta e votata alla morte, ma libera. dall’editore Quintieri e poi in seconda edizione nel 1920, su cui si basa Ideato come sceneggiatura in quattordici puntate per la Rai calabrese, poi rielaborato nella for- la presente, vuole riscoprire e valorizzare la figura, a torto quasi dimen- ma romanzo, Vizzarro è stato pubblicato per la prima volta nel 1981. Un potente affresco stori- ticata, dello scrittore Siciliani. Si carica inoltre d’importanti significati co, costruito su personaggi veri e vicende reali, in una narrazione fluida e avvincente, mirabile che il curatore Carlo Perri evidenzia nella sua Nota: il Fràncica è un ri- prova della penna di un esperto scrittore qual era Sharo Gambino. Capace di colorare la narra- tratto realistico della Calabria dell’inizio del secolo scorso e ha, quindi, zione di notazioni storiche e sociologiche, Gambino offre il meglio della sua scrittura quando de- un notevole valore documentale. Si proietta, inoltre, nel presente con un scrive certe psicologie, sentimenti e sensazioni di personaggi. Non a caso la prima ad essere pre- messaggio attuale e positivo: la convinzione che il cambiamento sia sentata è la protagonista femminile che, destinata ad una vita solitaria e infelice, senza le natura- possibile. A suggellare il progetto, la Prefazione di Margherita Ganeri li gioie della famiglia, a causa dell’avidità dei fratelli, decide di mutare irrimediabilmente il suo che ne parla come di «un’iniziativa editoriale lodevole, che mette final- destino. Coscientemente cerca la relazione amorosa con il servo, per infangare il buon nome del- mente a disposizione del pubblico, dopo decenni, un interessante libro la famiglia e vendicarsi dell’egoismo dei fratelli; dà inizio così ad una spirale di sciagure e vio- ormai introvabile». Luigi Siciliani nacque a Cirò, nel crotonese, nel lenze che vedranno la figura di Moscato incupirsi sempre più, per diventare poi quel sanguinario 1881. Studiò a Roma, dove conobbe Giovanni Pascoli, a cui lo strinse assassino che le cronache hanno tramandato. Nel romanzo emerge soprattutto il quadro di una un solido legame, di amicizia e di stima intellettuale. Le sue passioni fu- Calabria marginale rispetto alla grande storia che le passa sopra e la distrugge. Le scorribande rono gli studi classici e la poesia, fu anche traduttore e saggista. Trasfe- delle masse fedeli ai Borbone si alternano alle feroci rappresaglie dei francesi: una violenza inau- ritosi a Milano, entrò in contatto con i maggiori intellettuali del tempo, dita che non risparmia bambini, donne, interi paesi. Un triste destino per la popolazione che non quali D’Annunzio e Gozzano. Si dedicò anche alla politica: nel 1911 si accorge di difendere la parte che la schiaccia e la sottomette: la maggior parte infatti sostiene fondò l’Associazione nazionalista e, poco dopo, il settimanale Il Trico- il Re, custode della Chiesa e dell’ordine costituito contro i giacobini senza Dio che parlano di li- lore, antitedesco e interventista; nel 1919 divenne deputato al Parla- bertà e autodeterminazione. Ma cosa succederebbe se tutti fossero liberi?, si chiede uno dei per- mento nel collegio di Catanzaro e, nel 1922, sottosegretario alle Anti- sonaggi a un certo punto. Un’ipotesi inaudita, inconcepibile, che sovverte il mondo così come era chità e Belle arti. Morì a Roma nel 1925. Oggi nella casa natale a Cirò stato concepito fino ad allora. Un’occasione mancata per la Calabria, determinata dall’estrema i discendenti del poeta custodiscono un archivio che ne conserva le cor- ignoranza e miseria, dalla terribile violenza dei tempi, che condanna i calabresi a quel destino di rispondenze con gli intellettuali del tempo e le diverse pubblicazioni: un “banditi” nel senso di “fuori-legge”, che Pasolini aveva così intuitivamente loro attribuito. patrimonio di grande interesse per il primo ventennio del Novecento. 26 Anno VIII - n. 27/28 - Gennaio/Giugno 2012 LettereMeridiane Il male nell’ordine naturale dell’Universo L’orrore del nazismo nel romanzo “Berlino 1940. La convocazione” di Nadia Crucitti

egli anni in cui in Germania si possiamo percepire il dramma dell’uo- Francesco Idotta afferma il nazismo, molti arti- mo incapace di dominare il proprio de- N sti e intellettuali lasciano il siderio di sopraffazione. Come l’A- paese, impoverendo così lo spirito te- drian di Thomas Mann, il quale nel Per quasi tutto il libro sono indulgente desco. La notte improvvisamente cala Doctor Faustus vende l’anima al dia- con Harlan nel senso che lo guardo su una delle nazioni più vivaci d’Euro- volo per raggiungere il suo successo, scivolare verso l’abisso di indegnità pa; il popolo resta senza punti di riferi- così Veit vende se stesso al potere na- che gli si spalanca sotto i piedi e che mento e l’unico appiglio appare essere zista per realizzare il suo sogno, ma lui, tutto preso a guardare avanti, ver- il potere ammaliante di un manipolo di l’arte non ammette compromessi e chi so fama e danaro, non vede: lo seguo folli, i quali, facendo leva sulla super- pensa che ciò sia possibile è destinato nel suo percorso di persona normale, stizione popolare e sul bisogno umano a soccombere. Nadia Crucitti crea un assolutamente non cattiva e neppure di certezze, concretizzano i loro piani personaggio complesso, per molti antisemita, con i suoi difetti e le sue meschini: i libri vengono bruciati, le aspetti indolente ed egocentrico, ma virtù. E sono indulgente perché ancora coscienze cancellate e con esse ogni nella cui natura si cela l’artista com- Veit non sa che sarà proprio lui a idea- forma di libertà; la vendetta scatena un battuto tra la libertà e il successo, tra re la parte più brutta del film, quella Armageddon implacabile, che travol- l’essere se stesso e il diventare genio dello stupro di Dorothea; quando si ge, senza riserve, ogni potenziale av- del male. Per meglio far vivere al let- renderà conto di quello che ha fatto e versario. tore il dramma del protagonista, Nadia tenterà di giustificarsi appellandosi al- La letteratura che cerca di descrivere Crucitti utilizza uno stile sobrio e deli- l’arte allora gli dirò che “aveva sba- quell’orrore, frutto di una alienazione cato; non partecipando agli eventi può gliato per vanità. Per superficialità. collettiva, è vasta, come il grido, udi- guardarli col distacco dello storico, ma Aveva sbagliato per opportunismo”. bile ancor oggi, di tutti coloro che han- anche con la sensibilità di chi conosce Perché è questo che penso di lui: Har- no vissuto l’inferno creato dalla schi- l’animo umano e le bassezze alle qua- Nadia Crucitti lan è un piccolo uomo e non è nem- zofrenia del super-uomo e della vo- li può scendere. meno più un artista perché, ideando lo lontà di potenza. La sciagura del nazi- Un romanzo sull’arte e il suo ruolo espatriava. Persino tra gli ebrei e gli stupro di Dorothea, lui non vede più il smo è stata interpretata da molteplici nella società, un’opera di grande valo- omosessuali, le categorie più colpite mondo con i suoi occhi, ma lo vede punti di vista, tutti ugualmente chiari- re letterario, capace di accendere una dalle persecuzioni, molti non hanno così come Goebbels vuole che tutti lo ficatori e sconvolgenti. A questa pro- riflessione profonda. Abbiamo chiesto capito e sono rimasti. D’altronde era vedano. duzione necessaria si aggiunge oggi il all’autrice di rispondere ad alcune del- molto difficile immaginare il tragico Molti intellettuali sono fuggiti all’este- bel romanzo di Nadia Crucitti, Berlino le domande che le sue pagine ci hanno futuro, anche perché Hitler all’inizio ro, durante il nazismo, continuando a 1940. La convocazione, il quale narra suggerito. non parlava di guerra, ma di lotta alla lottare contro; altri hanno abbraccia- le vicende dell’attore Veit Harlan, un Nell’epoca in cui si chiama arte tanto disoccupazione e di orgoglio naziona- to lo stile di vita borghese e si sono artista determinato a rimanere in Ger- il ciarpame televisivo quanto un bal- listico; anzi nei primi discorsi pubblici gettati alle spalle tanto orrore, conti- mania, semplicemente perché la nuova letto alla scala; nel tempo in cui abu- affermava di essere contrario alla nuando la vita di sempre in un paese ideologia, come sostiene l’autrice, gli siamo della parola arte, potremo vera- guerra. Inoltre, durante le Olimpiadi straniero; altri ancora, come Veit, piace: ammira la sontuosità scenogra- mente comprendere il senso che si da- del ’36, la persecuzione si era fermata. hanno pensato di poter continuare a fica delle adunate naziste, e più di tut- va a questa parola in passato? Potre- Harlan, dunque, che non era un intel- creare anche in un contesto meno libe- to è consapevole di stare sul punto di mo comprendere il concetto di arte per lettuale, ma un attore (si darà alla regia ro; alcuni sono rimasti e hanno com- raggiungere il suo vero obiettivo, la re- l’arte, cioè quella straordinaria e po- in un secondo tempo) vanesio, superfi- battuto fino alla morte, come per esem- gia cinematografica. Veit Harlan non tente dimensione apolitica in cui si ciale e ambizioso, intreccia rapporti pio Dietrich Bonhoeffer. Che cosa fugge: crede che l’artista possa creare viene a trovare chi è in balia del sacro con i potenti per tornaconto, senza im- avrebbe fatto Nadia Crucitti, a quale di rimanendo estraneo al suo tempo, sen- fuoco e non ha uno scopo nel creare, maginare le conseguenze della sua queste categorie avrebbe aderito? za subire condizionamenti politici e perché esso va al di là dell’umana scelta opportunista. comprensione? Oggi, così come sono, pacifista, soli- pesanti compromessi. Non sarà così… Può l’arte, quando è vera, trascendere dale con i deboli, antirazzista, contra- Il suo dramma avrà inizio nel momen- È sempre molto difficile distinguere la la dimensione storica nella quale si to in cui il ministro della propaganda, vera arte; distinguerla dal ciarpame te- ria ai compromessi, direi che mai al levisivo è più semplice (ovvio che per trova e diventare fonte rigeneratrice, mondo sarei diventata nazista. Il pro- Goebbels, lo costringerà a usare la sua capace anche di redimere l’uomo che “arte” per sostenere, con un film, la farlo è necessario possedere delle basi blema, però, è che sotto una dittatura culturali), ma siamo anche inondati di è stato artefice di tali atrocità? violenta, criminale, crudele, nessuno campagna nazista contro gli ebrei. Certamente. Trascende la dimensione Goebbels è laureato in filosofia presso libri che sembrano scritti dallo stesso di noi sa davvero come reagirebbe. l’Università di Heidelberg, ma le al- autore, di “opere” che tendono a colpi- storica un’opera che assurge a simbolo Certo, se non fossi riuscita a partire, tezze del pensiero non gli hanno impe- re il fruitore allo stomaco (e troppo di tragedia o di bellezza e amore uni- me ne sarei rimasta quantomeno isola- dito di macchiarsi dei crimini peggiori spesso si tratta di conati di vomito an- versale. Penso, per esempio, a Dante e ta. Per esempio, in questi ultimi anni che la mente umana possa concepire. ziché di emozioni). Dunque? Natural- alla sua allegorica Divina Commedia, dominati da leghisti e berlusconiani ho Come ci mostra Nadia Crucitti, con mente ci sono leggi di mercato che ge- ma Dante rimane un uomo del suo firmato appelli e dichiarazioni evitan- una scrittura asciutta ed elegante, con stiscono persino l’arte e a nessuno di tempo con tutte le sue passioni, il suo do di fare “carriera”, una piccola cosa, l’appoggio di intellettuali e artisti, si noi è dato intervenire se non con isola- odio, le sue vendette ed io sono con- o forse non tanto piccola guardando ai afferma, in Germania, un nuovo “cor- te grida di dissenso destinate a perdersi vinta che dietro a ogni artista ci sia “venduti” che ci sono in giro. so”: ciò che conta è lo spirito della na- nel vuoto. L’unica possibilità è fidarsi sempre l’uomo con tutta la sua carica Il tuo romanzo è un libro che potrem- zione, che si identifica col Fuhrer, dio del proprio bagaglio culturale e del sen- di bene e male; però sono anche con- mo definire memorialistico, una bio- del male, angelo capovolto. Si trascen- so di commozione che ogni vera opera vinta che un vero artista ricerchi sem- grafia partecipata. Quando lo hai de il singolo e si attinge nel collettivo d’arte produce toccando profonde cor- pre una dimensione altra in cui tutto scritto, avevi in mente un obiettivo condiviso, per generare un mondo di de di comprensione istintuale che van- sia armonia, in cui angoscia e inquie- preciso? Che valore ha, oggi, la me- morte, progettato da una mente mala- no al di là della razionalità. tudine si stemperino nella ricerca della moria, ricordare gli orrori del passa- ta, la quale partorisce una Weltan- Descrivi Veit Harlan come un uomo perfezione, raggiungibile o meno è un to, per una scrittrice dei nostri giorni? schauung capace di giustificare la col- che ha un solo dio, l’arte. Egli ha una altro discorso, altrimenti sarebbe un Il libro fa parte di una trilogia (il ter- locazione del male nell’ordine genera- fede cieca nella sua forza. Documen- semplice distruttore. E riguardo alla zo volume non l’ho ancora scritto e le dell’Universo. Il popolo ha bisogno tandoti sulla sua vita, per scrivere il redenzione, sì, l’arte come ricerca del penso che non lo farò) ed è nato dal di credere in qualcosa: questa nuova tuo romanzo, pensi che Veit avesse sublime redime, ma nel momento in mio bisogno di capire come una na- “visione del mondo” convince molti; realmente compreso la potenza di- cui inizi un percorso artistico significa zione evoluta, quale la Germania, sia occorre un uomo scaltro che sappia da- struttrice del nazismo o sia caduto in che sei già un redento e, come tale, do- potuta scivolare nella barbarie. E sic- re una dimensione sovra personale del una sorta di ingenua follia? vresti anche voler pagare il tuo debito come, per dirla con Giambattista Vi- punto di vista nazista. Goebbles è All’inizio no, Veit Harlan, come tantis- con la società: quindi, l’arte vista da co, i cicli storici si ripetono (l’uomo è quell’uomo e Veit Harlan diviene uno simi altri, non ha capito la potenza di- un punto di vista salvifico solo spiri- sempre uguale a se stesso, con le sue dei suoi congegni. struttrice del nazismo e si è fatto affa- tualmente. passioni, i suoi vizi e le sue virtù) so- Nel narrare le vicende di Veit, Nadia scinare; a intuirla sono stati gli opposi- Chi legge il tuo libro ha la sensazione no convinta che la memoria ci aiuti a Crucitti ci fa entrare in un universo tori, gli intellettuali, i pacifisti, e infat- che tu sia molto indulgente con Veit capire meglio il presente e a tentare di straordinario e claustrofobico, in cui ti chi di loro aveva i mezzi necessari Harlan. Se sì, perché? delineare il futuro. 27 LettereMeridiane Anno VIII - n. 27/28 - Gennaio/Giugno 2012 Gli Itinerari Mediterranei incrociano gli studenti di Reggio e doppiano la Sicilia, giungendo a Siracusa

La lettura al Liceo Scientifico mare, quindi, e porti e isole e città e Nell’isola di Ortigia a Siracusa Biblios, un cafè letterario che si collo- ”Leonardo Da Vinci” di Reggio paesaggi e culture e religioni. Se- ca nel cuore medievale di Ortigia, nel- guendo la citazione di Asor Rosa, Co- el dedalo urbano dell’isola di la via del Consiglio Reginale, la Sira- ono i colori dello Stretto di Mes- sta valorizza lo stile del Boccaccio N Ortigia si è formulato un simpo- cusa catalana e mediterranea. S sina che ispirano le pagine di Iti- che attribuisce, ai luoghi geografici, sio ellenico sull’idea di un Mediterra- Un momento intimo e quasi aulico, nerari Mediterranei ed è il ricordo di dimensioni e simboli dell’immagina- neo eteroclito e crocevia di transu- dove il dialogo tra autore ed editori un paesaggio aspro e attraente a un rio, conformati in modo tale da espri- manze culturali, grazie al testo dell’a- (Città del Sole) e i giovani dell’Acca- tempo, che nutre il Professore Enrico mere le fantasie narrative dell’Autore. mico-urbanista Enrico Costa, Itinera- demia di Belle Arti di Siracusa e del- Costa. Il viaggio a ritroso dentro la L’immaginario del Boccaccio è fonte ri mediterranei. La presentazione e l’Università hanno reso vivace e sti- giovinezza della sua vita e dentro la di attrazione, per il Prof. Costa, per- l’incontro con l’autore ha aperto un molante l’indagine e la ricerca del giovinezza della natura mediterranea, ché il Decameron è una “moderna dialogo tra letteratura e società, tra percorso letterario. Un libro, quello di Enrico Costa lo compie per risarcire Commedia umana”, che rispecchia la formazione e new generation, un Enrico Costa, che dalla storia e visio- il Paesaggio Mediterraneo e riscattar- nostra quotidianità lontana dall’im- colloquio tra esperienza vissuta da ne delle città marinare del Mediterra- lo da anni di “incuria e di interventi maginario mitologico di Omero e Vir- Costa, dalla Turchia al Magreb, e la neo, da Susa o Sousse a Reggio e sbagliati”, per riscoprirlo come “dirit- gilio. È perché il Prof. Costa ha anche lettura del Decameron di Boccaccio, Messina indaga e intreccia nuovi per- to delle generazioni future” nel mo- lui un’anima cosmopolita che predili- linea conduttrice di un odisseico viag- corsi urbani, dove la letteratura e la mento in cui egli si augura un proces- ge il Boccaccio, guida dei suoi viaggi. gio tra narrazione e autobiografia narrazione geo/grafica reinterpretano so di antropizzazione giudiziosa. Viaggi che conduce ed ha condotto emozionante. Il Mediterraneo è stato il nuove mappo/logie dell’Essere, gra- La geografia del Decameron, infatti, nella consapevolezza che, citando polo e la centralità del dialogo forma- zie all’eterogeneità unificatrice del è un momento del libro in cui, attra- Boccaccio “la vita è gioco e vicenda tivo, dal Pensiero Meridiano di Cassa- Medi/terraneo. verso l’ironico viaggio mediterraneo della fortuna, vicenda or lieta ed ila- no a Il Mediterraneo di Braudel, per di Frate Cipolla, emerge la dimensio- re, or drammatica e persino tragica”. giungere al luogo della presentazione, Michele Romano ne che del Mar Mediterraneo intende Ecco il Prof. Costa, allora giovane un genius loci nell’isola di Aretusa, da Accademia di Belle Arti di Catania dare il Prof. Costa. Mare nostrum co- studente liceale, si mette alla ricerca, me Mare Unicum perché fatto di tan- attraverso le novelle del Decameron, te unicità che si fondono insieme: dei suoi luoghi, dei luoghi della sua umanità. Trascinato dall’onda dei ri- cordi egli ritrova nel Decameron, “la marina (che) da Reggio a Gaeta cre- desi sia la più dilettevole parte di Ita- lia”, ma la ritrova, purtroppo, anche nell’altra parte della medaglia, quella dello “sfasciume pendulo in perenne frana” (Giorgio Bocca), riferendosi all’instabile assetto idrogeologico e geomorfologico, ma anche a quello politico e socio-economico dell’at- tualità. I luoghi si identificano con il vissuto delle persone, con le loro sto- rie di lavoro, di relazioni interperso- nali, di amicizie, di legami forti. I luoghi chiariscono i lineamenti del- l’anima e i libri danno conforto e so- stegno soprattutto in tempi di crisi. Maria Gabriella Trapani docente Liceo Scientifico “Leonardo Da Vinci” I relatori della serata ad Ortigia (foto di Alessandro Consiglio) Il culto dei caduti nel saggio di Maria Pascuzzi Maria Pascuzzi secazione dei piani: una parte genera- stato preso in considerazione il territo- LUOGHI DI MNEMOSINE le che analizza l’universo e lo spazio rio della provincia di Reggio Calabria, degli eroi e una che contiene le strut- dove sono stati analizzati i monumen- Spazie e forme del Culto ture monumentali dedicate alla com- ti funebri dei vari comuni. dei Caduti memorazione dei caduti nei conflitti Scrive Lombardi Satriani, in merito al pp. 240 - Euro 15,00 mondiali, in altre esperienze di guerra nuovo progetto editoriale: “È sin trop- Collana “Antropologia e violenza” e delle vittime sul lavoro. Il testo ana- po facile, persino ovvio, notare che la diretta da Luigi M. Lombardi Satriani lizza la dimensione antropologica del violenza è uno dei tratti più rilevanti di ricordo dei caduti, che siano vittime questo nostro tempo tormentato. Essa delle guerre, dei conflitti sociali, del intride di sé ogni articolazione della sce il volume Luoghi di Mne- lavoro, nella società contemporanea, nostra vita associata e si insinua in mosine spazi e forme del culto sottolineando gli aspetti storici, socia- quasi tutti i nodi della nostra rete di re- E dei Caduti di Maria Pascuzzi, li e antropologici del fenomeno che si lazioni. Questa collana ha l’ambizione Docente di Antropologia Culturale esprime nella realizzazione di monu- di presentare strumenti conoscitivi in- Università Mediterranea di Reggio menti alla memoria dei morti. L’inda- dispensabili per la dilatazione della Calabria. gine portata avanti dalla prof.ssa Pa- nostra coscienza critica”. Il volume fa parte della collana “An- scuzzi nell’ambito dell’attività di ri- Maria Pascuzzi è docente di “Antropo- tropologia e violenza” diretta dal prof. cerca del Dipartimento PAU dell’Uni- logia culturale” presso la facoltà di Ar- Luigi M. Lombardi Satriani e affronta versità Mediterranea, è, quindi, prose- chitettura dell’Università di Reggio Ca- l’analisi dei luoghi di memoria dove si guita nella ricerca e nell’individuazio- labria e coordinatrice delle attività del- celebra il ricordo di quanti caddero ne dei monumenti e delle loro peculia- l’Istituto Calabrese “R. Lombardi Sa- vittime della violenza delle guerre che rità, seguendo un tracciato articolato triani” per la ricerca folklorica e sociale. hanno devastato la storia del secolo che ha permesso di stabilire modelli Per la sua attività accademica ha ricevu- trascorso. Il saggio presenta un’inter- ideologici e culturali. In particolare è to numerosi premi e riconoscimenti. 28 Anno VIII - n. 27/28 - Gennaio/Giugno 2012 LettereMeridiane Per i suggestivi scatti di Vizzari del volume Rosarno... bisogna andare una mostra itinerante organizzata dall'Auser Territoriale di Gioia Tauro Federica Legato

me ha affermato Mimma Sprizzi, Presi- dente Auser Territoriale di Gioia Tauro - l’importanza di tale tematica è, senza al- cun dubbio, trasversale, in quanto con- templa in sé il tema della dignità del la- voro, dello sviluppo del nostro territorio e del rispetto dei diritti umani e certi che, dalla sinergia di uomini di nazionalità e culture diverse, possa solo emergere un reciproco arricchimento, una spinta allo sviluppo della nostra terra». La mostra, pertanto, è stata un’occasione per ribadi- re con forza, a distanza di due anni da quei tragici fatti, la centralità della vicen- da umana dei ragazzi di Rosarno, che si Giuseppe Vizzari dei lavoratori africani da Rosarno, dopo nità disarmante, raccontata con un ritmo intreccia con le drammatiche realtà socia- ROSARNO, 9 gennaio 2010… quella che è ormai (universalmente nota) narrativo serrato ed inedito. Meravigliosa li della Calabria; per guardare con occhio bisogna andare come la “rivolta” degli extracomunitari - la scelta delle brevi citazioni a corredo attento e critico al contesto che ha pro- racconta, appunto, per immagini, quel tri- delle foto: stralci delle liriche di grandi dotto la rivolta degli africani; per rilan- pp. 120 – Euro 20,00 ste momento, che lascia un messaggio poeti e scrittori, tra cui Hirschman, Argi- ciare l’idea di un dialogo costruttivo e di molto forte sul tema del rispetto degli es- roffi e Pasolini, grazie all’accurata e sa- un rapporto fondato sulla solidarietà, la seri umani e della tolleranza a cui deve piente ricerca bibliografica di Antonella cooperazione, il rispetto reciproco, nel- Associazione di Volontariato essere ispirata ogni convivenza. A tal Cuzzocrea. l’interesse unico e condiviso insito in di- “Auser” Territoriale di Gioia proposito, scrive, nella Prefazione al li- Una delle foto contenute nel libro, inol- ritti inalienabili, come il diritto al lavoro L’ Tauro, in collaborazione con la bro, l’architetto e critico fotografico Da- tre, ha vinto il secondo premio al presti- e il diritto a vivere una vita dignitosa. Al- Cgil del comprensorio della Piana di niela Sidari «…il reportage fotografico di gioso concorso nazionale del National l’apertura della mostra, tenutasi a Gioia Gioia Tauro e la casa editrice Città del Vizzari può considerarsi come l’analisi Geographic Italia nella categoria “Perso- Tauro lo scorso 10 marzo, presso il Salo- Sole Edizioni, ha organizzato una Mostra sociale di un microcosmo. La comunica- ne”. L’evento, fortemente voluto da Au- ne Cgil “Nino Gullo”, sono intervenuti, fotografica itinerante tratta dal libro “Ro- zione dell’autore è chiara ed ogni foto- ser e Cgil – che dopo la tappa gioiese si oltre all’autore del libro, Mimma Sprizzi, sarno, 9 gennaio 2010… bisogna andare” grafia è parte del documento visivo in cui sposterà, nei prossimi mesi, in vari luoghi Presidente Auser Territoriale di Gioia di Giuseppe Vizzari. Il volume, edito da palese è la volontà di denuncia affinché, della Piana di Gioia Tauro, dove l’Auser Tauro, Renato Fida, Segretario Flai-Cgil Città del Sole, che raccoglie il reportage in altri posti, non si debba venire a ripe- ha le proprie sedi - nasce dalla volontà di Piana di Gioia Tauro, Antonino Calogero, fotografico di Vizzari, – il quale ha im- tere un’altra Rosarno». soffermarsi a riflettere sul tema dell’im- Segretario generale Cgil Comprensorio mortalato, nei suoi scatti, la giornata del Scatti autentici e suggestivi, quelli di migrazione, alla luce dei fatti di Rosarno di Gioia Tauro, Claudia Carlino della Se- 9 gennaio 2010, il giorno della partenza Giuseppe Vizzari, che disvelano un’uma- del gennaio 2010, «consapevoli che - co- greteria Regionale Cgil Calabria. Nisticò analizza la Storia delle Italie Riflessioni sulla caduta di Berlusconi Ulderico Nisticò Aldo Abenavoli STORIA DELLE ITALIE UN LAICO ALLA RICERCA dal 1734 al 1870 DELLA VERITÀ con un Antefatto e un Epilogo pp. 304 - Euro 14.00 pp. 208 - Euro 14.00 ante furono le mutazioni di assetti politici di con- n laico alla ricerca della verità di Aldo Abena- T fini della nostra terra da imporre alla logica di U voli è un percorso a ritroso che si propone di in- chiamarla le Italie. Già l’Italia romana fu messa assie- dagare sui motivi che impediscono ad un paese me da realtà composite. Perse la sua unità nel 568 straordinario come l’Italia di sfruttare le enormi po- d.C.; attraverso complesse vicende, conservò tuttavia tenzialità e di consentire ai propri cittadini di condur- una sostanziale indipendenza fino al secolo XVI; la re una vita normale. Una ricerca che parte dal lonta- recuperò nel XVIII; la perse sotto Napoleone, e se ne no dopoguerra ma che poi si concentra nel periodo trovò diminuita anche nell’ordine della Santa Allean- successivo al 1994, anno della discesa in campo di za. Il volume dello storico Ulderico Nisticò affronta Silvio Berlusconi, che sembra uscito di scena anche la complessa questione dell’unità italiana. La libertà e se il berlusconismo è tuttora vivo e vegeto. L’autore unità della Penisola era un problema internazionale e esamina le origini del fenomeno, indaga sulle respon- interno che apparve a molti di necessaria soluzione. Ne furono elaborate o sognate o ten- sabilità e riflette sulle ragioni per le quali questa tate alcune; e non era la sola possibile né può dirsi la migliore o buona in sé quella sabau- esperienza si sarebbe potuta e dovuta evitare. Tutto questo non per proclamare la verità da e centralista che infine prevalse per abili mosse e per conflittuali interessi stranieri. L’u- ma per andare alla sua ricerca anche a costo di scoprire come spesso e volentieri sia ter- nificazione affrettata e forzata generò un’Italia grigia e inquieta e molte e variegate delu- ribilmente scomoda. sioni e orgogli e ire. Di questa storia, o piuttosto cronaca, il Meridione fu vittima, e oggi Sul berlusconismo si sono versati fiumi di inchiostro che peraltro hanno sempre eluso una è mille volte inferiore al Settentrione che non fosse nel 1860; e ciò per colpa delle sue de- domanda fondamentale: per quale motivo, dopo la crisi della prima repubblica, il paese bolezze politiche e di ceti culturali e dirigenti, che tuttora gravano. non ha avuto il coraggio o la volontà di dare fiducia e sostegno al centrosinistra, sicura- Ulderico Nisticò nasce a Catanzaro Sala e vive a Soverato. Ha insegnato nei Licei. Di for- mente carente e inadeguato in senso assoluto, ma a livello dei governi di Atene ai tempi mazione classicistica, si cura anche di storia sia generale sia nazionale sia calabrese, e la di Pericle se paragonato alla tragica esperienza del Cavaliere di Arcore. La risposta del- intende come narrazione di fatti. Ha pubblicato più libri storiografici, e tra questi: “Il ri- l’autore è amara ma lascia uno spiraglio alla speranza. torno degli Eracliti”, 1978; “La cultura della memoria”, 1979;”Storia delle Calabrie”, Aldo Abenavoli nasce a Roma, dove vive tuttora, da genitori di origine calabrese e pie- 1984; “Ascendant ad montes. La difesa passiva ed attiva della costa ionica in età bizanti- montese. La passione per la natura appresa nella terra d’Aspromonte e coltivata nella na”, 1999; “Prontuario oscurantista”, 2000; “Abele e Caino. Storie della guerra mondiale esperienza scout è stata la base per l’attuale impegno a favore dell’ambiente. Di educa- 1814-2001”, 2002; “Controstorie delle Calabrie”, 2009; e le edizioni critiche di Grano, Fio- zione e cultura religiosa segue con interesse e con una certa inquietudine le vicissitudini re, Destito, Romano, Anania, Arturo; e scritti di storia cittadina. Ha pubblicato anche opere della Chiesa Cattolica nel periodo postconciliare. Laureato in giurisprudenza, è stato diri- poetiche e di narrativa, tra le quali: “Di Lalage e di Iole (Liriche)”, 1975; “Sette novelle me- gente di una associazione imprenditoriale e, dopo essere andato in pensione, ha intrapre- tafisiche”, 1986; “Il Giulivo”, 2003; “L’ospite”, 2006; “Resurrexit”, 2009; “Poliporto, La so la professione forense. Con la Maremmi Editore ha pubblicato Globalizzazione e stile Leggenda di Eutimo e Caritea”, 2010. Collabora a riviste, quotidiani e televisioni. di vita cristiano e Un laico alla ricerca del creato. 29 LettereMeridiane Anno VIII - n. 27/28 - Gennaio/Giugno 2012 Uluch-Alì, la leggenda del pirata calabrese L’epopea del Mediterraneo del Cinquecento rivive nel romanzo di Santino Oliverio

l’immaginario collettivo di un intero popo- dalle truppe della Lega Santa (coalizione lo. A partire da questo tema, il crotonese creata da papa Pio V con le truppe della Re- Patrizia Piperis Santino Oliverio (originario di Punta delle pubblica di Venezia e quelle spagnole) su Castella) nel suo romanzo storico dal titolo quelle dell’Impero Ottomano. Il protagoni- ragazzo fermo a scrutare dalle Serre l’oriz- Uccialì, il re di Algeri racconta la storia del sta – come sopra accennato – sceglie libera- zonte sulla distesa azzurrina del mare,[…] noto personaggio legato all’epopea popola- mente di convertirsi alla religione musulma- nelle cale tra Capo Piccolo e Capo Rizzuto, o re. Il romanzo è ambientato in un periodo na: la fede e la cultura cristiana non lo osta- pronto a reagire ad un’offesa con il sangue storico ben definito: il XVI secolo è “cano- colano ad abbracciare un nuovo credo. Indi- negli occhi apportando la morte dell’avversa- vaccio” di accese e continue battaglie, quel- pendentemente dai rituali, dalle dottrine e rio…». Ad animare il romanzo non vi è solo le tra spagnoli e turchi per la contesa del do- dalle pratiche religiose, egli è convinto che la figura del protagonista. Oliverio sapiente- minio della penisola italiana; primo fra tutti gli uomini abbiano tutti lo stesso Dio. mente dà vita a una galleria di personaggi vi- il conflitto di Lepanto del 1571, il quale La sua conversione risulta determinante nel vidi e realistici: da Eloisa, cugina di Giovan- cambiò le sorti dell’Europa intera e che rap- suo temperamento: egli da uomo pacato, ni, donna da sempre amata dal protagonista, presenta il fulcro della narrazione. È in que- quando ancora cristiano, propenso a rifles- la quale entrerà a far parte dell’harem di Ga- sto scenario di guerra e di tumulti che Olive- sioni di tipo spirituale, passa all’azione, mo- leni, assieme ad altre come - tra le principali rio dà vita alla vicenda narrata, la quale ha strando spesso un’indole bellicosa. Una del- - Miriam. Di spicco, la figura “mistica” di pa- perprotagonista il giovane calabrese Gio- le letture a cui maggiormente si offre il testo dre Poerio, mentore di Galeni prima della sua vanni Galeni. Si tratta di un personaggio è proprio la riflessione relativamente ai cattura. E ancora: Giafer, l’uomo al quale Ga- leggendario conosciuto sotto vari nomi: Oc- cambiamenti che si attuano nell’animo leni è stato venduto e di cui diventa genero chialì, Luccialì, Uccialì, i quali sicuramente quando un uomo viene sradicato con forza sposandone la figlia Brancaduna; Mehemet, provengono da deformazioni del suo nome dal proprio ambiente e dalle proprie origini. figlio di Giafer, che Galeni addestrerà alla na- arabo, Uluch Alì. Nacque nel 1507 a Le Ca- Galeni, portato contro la sua volontà in una Santino Oliverio vigazione per renderlo invincibile in battaglia stella, secondo l’immaginario popolare, fu terra straniera, lontano dalle sue usanze, e che, in seguito, diventerà il fedele consi- UCCIALÌ, IL RE DI ALGERI fatto prigioniero dai pirati Ottomani. Le vi- sente presto la necessità di conformarsi alla gliere di Uluch Alì. Dunque tra spietati uomi- pp. 384 - Euro 16,00 cende narrate da Oliverio prendono vita a nuova realtà, ma così facendo si attuano in ni di guerra e personaggi inclini a forti pas- partire dalla cattura di Giovanni Galeni da lui mutamenti profondi. sioni e a radicali decisioni, come Eloisa, Oli- parte dei Turchi. Dapprima divenuto schia- Il romanzo sostanzialmente si divide in due verio inscena una varietà umana molto reali- a terra calabrese è stata per secoli vo riuscì, grazie alla sua conoscenza del ma- parti: la prima si svolge in Calabria dove stica e particolare: sono soprattutto i dialoghi soggetta ai domini di varie popola- re e alla decisione del tutto spontanea di partono le origini di Giovanni Galeni; nella tra i protagonisti a rendere questi ultimi in- L zioni provenienti da diverse parti del convertirsi alla religione musulmana, ad ot- seconda il punto d’azione si sposta nelle ter- tensi all’occhio del lettore. Complice di una mondo e che s’insediavano soprattutto per tenere ricchezza e potere diventando così in re dell’Impero Ottomano. Ciò regala alla lettura scorrevole e vivace in questa narrazio- vie marittime. Alcune di esse sono rimaste un primo momento Uluch Alì, temibile cor- narrazione una notevole varietà negli scena- ne è anche l’aspetto sintattico e stilistico: abbastanza a lungo in Calabria, tanto da de- saro, fedele servitore del sultano ottomano, ri: si passa dalle suggestive rive di Le Ca- semplicità e ritmo rendono piacevole e fluido terminarne la storia, la cultura e le tradizio- fino ad essere re di Algeri e del Maghreb. La stella - terra molto cara in quanto natia del- il testo, nonostante l’argomento storico com- ni; altre sono state semplicemente delle figura di Galeni emerge con forza, nel ro- lo stesso autore - alle esotiche coste orienta- plesso che esso elabora. Questo è un libro “meteore” di passaggio nella nostra regione. manzo, attraverso il racconto delle vicende li. L’ambientazione, non a caso, è una delle adatto ad ogni lettore, che sia appassionato di Com’è noto, però, anche i “visitatori” che si bellicose e, in particolare, nella narrazione colonne portanti di questo testo; perfino le storia o che ami semplicemente le vicende fermano per un periodo abbastanza breve, delle battaglie fra turchi e spagnoli, soprat- battaglie più crudeli e sanguinose sono inca- ricche e “intricate” come quelle che Oliverio possono lasciare un segno indelebile nel- tutto il conflitto di Lepanto del 1571,vinto stonate nelle bellezze dei luoghi narrati. «Il ha saputo regalare. Il passato che ritorna nel nuovo romanzo di Pontecorvo Il tempo delle attese e dei cambiamenti Gerardo Pontecorvo NON SI UCCIDE IL PASSATO Daniela Orlando dà voce alle donne di oggi alla ricerca di nuove strade pp. 184 - Euro 14,00 Daniela Orlando La luna nel mezzo n giovane musicista si appassiona alla ri- U costruzione del passato di un direttore pp. 208 - Euro 12,00 d’orchestra al quale è stato legato umanamen- te e artisticamente. La ricerca, che è anche in- consapevole ricerca di se stesso, lo porta a sco- leonora lavora come dipendente in una casa farmaceutica, prire e affrontare un percorso sconosciuto a E vive a Roma ed è sposata con Massimo. È una donna fie- molti: quello che ha unito in tempi diversi il ra, introspettiva, intelligente, alla ricerca di se stessa in seguito fascismo e la ‘ndrangheta nella città di Reggio ad un periodo difficile. Cerca di ricomporre i pezzi di un puzz- Calabria. È questa la trama del nuovo roman- le, di un equilibrio che senza alcun preavviso si è rotto. In po- zo di Gerardo Pontecorvo Non si uccide il pas- co tempo vive l’esperienza di un aborto, della separazione dal sato. L’ultima fatica letteraria del reggino Pon- marito e la perdita del lavoro. Il nuovo romanzo di Daniela Or- tecorvo vede l’intreccio tra le vicende persona- lando è una storia dei nostri tempi, molto vicina alla realtà so- li del protagonista e la Grande Storia, di Reg- ciale attuale che vive la frammentazione dei legami sentimen- gio e d’Italia. Un giallo storico o un romanzo tali e familiari e contemporaneamente una rovinosa crisi econo- d’attualità? Difficile la collocazione in un ge- mica. Confrontatasi, con il precedente L’età imperfetta, sull’età nere per una narrazione che si colora di volta in volta di pennellate intime e per- dell’adolescenza, sul rapporto madre-figlia, sul difficile mo- sonali, di considerazioni storiche e sociali, in una trama ricca e avvincente che mento della crescita e della perdita di certezze, la sensibile Or- scopre a poco a poco segreti nascosti e dimenticati, crimini che si volevano tace- lando punta l’attenzione su un passaggio altrettanto comune ed estremamente complesso: la scelta re per sempre, assassini che si credevano ormai impuniti. di un cambiamento consapevole, lucido e ponderato, che per la protagonista consiste nel rompere il Il dovere della memoria, ma anche l’imprescindibile e intima convinzione che “il legame matrimoniale con Massimo, e che si mescola e si fonde a cambiamenti invece inaspettati e presente non esiste, è solo un’illusione” mentre è il passato a tessere la trama del- subiti. La perdita dell’occupazione che toglie stabilità e sicurezza all’esistenza, ed è esperienza mol- le nostre esistenze e da esso non possiamo liberarci. Un’affermazione esistenzia- to comune oggi, genera la domanda cui nel libro si tenta di dare risposta. In che modo affrontare la listica che si coniuga a un testo che si presenta anche come di forte denuncia so- perdita, la crisi? Non è facile e non ci sono ricette precostituite: l’importante, per la protagonista, è ciale, che guarda dritto in faccia la realtà mafiosa di oggi di cui la società reggi- rimettersi in gioco, aprire nuove vie, anche senza sapere dove condurranno, accogliendo i nuovi in- na, e non solo, è permeata e che indaga con le sue antiche e recenti connivenze, contri e reinventandosi per continuare a vivere, a stare a galla. La luna nel mezzo, infatti, con una che hanno permesso alla ‘ndrangheta di diventare la più potente organizzazione narrazione che non lascia spazio e non scade mai in patetismi o in facili risoluzioni degli accadi- criminale oggi attiva nel mondo. Gerardo Pontecorvo ha già al suo attivo numero- menti interiori, racconta di un cambiamento, del rinnovamento, che è fatto di attese, risoluzioni im- se opere di narrativa e saggistica. I suoi racconti hanno ricevuto premi e riconosci- provvise, prese di coscienza e nuove scelte. Daniela Orlando è nata a Reggio Calabria nel 1962. At- menti, come il Concorso Internazionale “Città di Villa San Giovanni”, il premio tualmente vive a Messina dove lavora come docente di formazione in Psicologia sociale e pubbli- letterario “Amicizia” di Palermo, il premio Rhegium Julii Inedito. Molte delle sue che relazioni con particolare riferimento alle dinamiche della comunicazione. Da sempre coltiva la opere sono state pubblicate su antologie di narrativa e riviste culturali. Nel 2005 è passione per la scrittura. Nel 2009 ha pubblicato con Città del Sole Edizioni il suo romanzo d’esor- uscita per Città del Sole Edizioni la raccolta di racconti L’ultimo prigioniero. dio L’età imperfetta, accolto con favore da pubblico e critica. 30 Anno VIII - n. 27/28 - Gennaio/Giugno 2012 LettereMeridiane Luigi Valli: eroe o errore storico-culturale? Ritratto di un intellettuale che ha unito l’ardore nazionalistico all’amore per la Sicilia

subito passati all’analisi condotta dal profes- astanti le motivazioni del suo interesse nei sore Rando, che ha guardato al letterato Val- confronti di Luigi Valli. Da ex studentessa Petronilla Bonavita li approfondendo in particolar modo la sua del Liceo e da bibliotecaria, la dottoressa produzione, lirica ma anche prosastica. Il Naselli ha infatti riscontrato delle donazioni ma di primo Novecento grazie a una mostra giudizio del docente è stato modesto. Egli ha fatte alla biblioteca comunale ma anche a di opere di Luigi Valli e Angelica Picardi, infatti scorto nella scrittura dell’intellettuale quella del Liceo da parte della famiglia della antistante la sala conferenze del Liceo, che una retorica tipica di chiunque scrivesse, co- moglie dell’intellettuale. Tra l’altro, proprio riproduceva perfettamente un’ambientazio- me lui, in epoca fascista, e perciò interpreta la stessa famiglia si è fatta promotrice di un ne tipica delle abitazioni delle famiglie alto- il suo dantismo ma anche tutte le opere che ambulatorio e di un centro di accoglienza per borghesi del tempo. Inoltre è stata apprezza- caldeggiano la guerra e un razzismo in nuce bambini disagiati nella cittadina messinese. tissima la presenza dei parenti di Luigi Valli, semplicemente come un atteggiamento co- Senza dimenticare la caratura intellettuale di venuti appositamente da Roma per presen- mune a molti allora. Pertanto giudica Luigi Luigi Valli, ideatore dei “giardini di lettura”, ziare all’evento. Sia loro che il sindaco e i Valli un ordinario studioso del tempo, che che vedono la luce per la prima volta a Ro- partecipanti hanno voluto pubblicamente possa assurgere esclusivamente a ruolo di ma per poi diffondersi all’estero, ed interes- ringraziare la dottoressa Naselli, senza la epigono di grandi come Carducci, Dante, Pa- satosi all’istituzione di quello stesso liceo di quale un personaggio di notevole levatura scoli, o Nietzsche, che ispirò la sua filosofia. cui diverrà titolare. Senza alcuna intenzione storico-nazionale sarebbe rimasto nell’om- Impossibile non notare il brusio in sala da di negare gli aspetti del Valli politico, filo- bra, immerso in una dimensione provinciale parte di coloro che hanno sempre idealizzato sofo e letterato, l’obiettivo dell’autrice rima- che non merita, probabilmente sì circondato la figura cui è intitolato il prestigioso e unico ne quello di porre luce su una figura che al- da un’aura di magnificenza e venerazione, liceo classico della città. Emerge, dicono al- trimenti, a suo parere, il postfascismo avreb- ma pur sempre privo del riconoscimento e cuni, un approccio marcatamente ideologico be volentieri rimosso. Ci si trova di fronte a della gratitudine che ogni barcellonese ma Maria Rosa Naselli da parte del docente, che ha poco guardato al- un personaggio che ad una attenta analisi ri- anche ogni studioso di letteratura e filosofia le effettive innovazioni apportate dall’intellet- sulta contraddittorio, in quanto all’estremi- gli deve. Al di là infatti di qualsiasi conni- LUIGI VALLI tuale all’interno delle sue opere letterarie. smo che emerge dagli scritti contrappose venza col regime fascista, è innegabile il Il primo novecento attraverso Dipinge invece un rapido e tuttavia ap- nella vita di ogni giorno atteggiamenti di contributo che Valli e la sua famiglia diede- gli affetti, le azioni, gli scritti profondito contesto storico la professoressa moderazione, solidarietà e filantropia: un in- ro alla crescita sociale e culturale della citta- di un intellettuale Zangla, che giustifica i contenuti dell’opera tellettuale che ad un radicale nazionalismo dina messinese. Così come innegabili i suoi di Valli ritraendo l’ambiente in cui egli si politico fece corrispondere uno sperimentato contributi alla critica dantesca e all’evolu- pp. 256 - Euro 14.00 muoveva. La docente afferma di esser stata cosmopolitismo culturale. zione del nazionalismo in Italia. Ben venga- piacevolmente colpita da un personaggio che A coronamento di uno spaccato di vita fatto- no allora le critiche, gli approfondimenti e credeva di conoscere e che aveva giudicato si anche spaccato storico, il pubblico ha avu- quella curiosità cui il testo della Naselli po- i è rivelato un ottimo spunto di rifles- di dimensioni provinciali. In realtà Luigi to anche la possibilità di immergersi nel cli- trà sicuramente fornire delle risposte. sione l’incontro svoltosi presso il Li- Valli si è dimostrato non solo uomo piena- S ceo classico “Luigi Valli” di Barcello- mente coinvolto nelle dinamiche della classe na Pozzo di Gotto (ME), organizzato dalla dottoressa Maria Rosa Naselli allo scopo di dirigente (nazionalista convinto, partecipa a presentare il suo libro Luigi Valli. Il primo numerosi convegni del movimento), ma an- Novecento attraverso gli affetti, le azioni, gli che, in molte sue riflessioni, anticipatore di scritti di un intellettuale (Città del Sole edi- tante di quelle che sarebbero state le caratte- zioni, 256 pp., Euro 14,00). L’autrice, biblio- ristiche salienti del fascismo. Nonostante tecaria della cittadina messinese, ha coinvol- l’intellettuale avesse pienamente appoggiato to nella tavola rotonda studiosi come il pro- la causa mussoliniana (firma il Manifesto fessore Giuseppe Rando, docente di Lettera- degli intellettuali fascisti di Gentile), tuttavia tura italiana all’Università degli studi di si salva da un giudizio che lo vedrebbe “col- Messina, e la professoressa Patrizia Zangla, pevole” di collusione con la politica più fer- insegnante di Storia e Filosofia nello stesso rea del Ventennio, in quanto la morte, che lo liceo. L’obiettivo è stato quello di analizzare coglie nel 1931, gli impedisce di vivere e a tutto tondo la figura dell’intellettuale Luigi quindi di scegliere come comportarsi in quel Valli, cui il testo è dedicato: una figura che momento storico in cui il fascismo accoglie tutti gli abitanti di Barcellona hanno sentito la strategia hitleriana e assume posizioni am- nominare, ma che in verità, dopo la presen- bigue in politica interna ed estera. tazione e il dibattito scaturito, si è rivelato I due interventi, che hanno svelato aspetti uomo poco conosciuto. poco conosciuti dell’intellettuale protagoni- L’incontro è stato aperto da una breve pre- sta, suscitando non poco stupore in sala, so- sentazione del preside della scuola e dal sa- no stati seguiti dal tentativo di “redenzione” La mostra su Luigi Valli allestita in occasione della presentazione del luto del sindaco Candeloro Nania. Si è poi dell’autrice, che ha spiegato ai colleghi e agli libro al Liceo Classico "Luigi Valli" di Barcellona Pozzo di Gotto Felice Bisazza fra tradizione e modernità Un volume ripercorre l’opera dell’ottocentesco poeta messinese Daniela Bombara (a cura di) ga di Cesare Cantù e Massimo Apprezzato nel continente forse rità popolari. Nato all’inizio del FELICE BISAZZA FRA D’Azeglio, tradotto in francese e più che in Sicilia, Bisazza non ar- secolo, fa in tempo a vedere quel- TRADIZIONE E MODERNITÀ spagnolo, Felice Bisazza si ricor- riverà mai ad abbandonare la sua l’Italia unita che aveva prefigurato da oggi soltanto per aver diffuso terra; il poeta dalle grandi pro- nelle sue poesie. Muore in dispar- Rompe il raggio in Sicilia le idee romantiche. Col messe rimane quindi confinato ad te nel 1867. Il verismo è alle por- di tremula aurora… tempo la sua voce si è persa, fram- un ambito culturale provinciale, te, ed il vecchio poeta, con il suo pp. 272 - Euro 20,00 mista ad un coro anonimo di scrit- estraneo ai più prestigiosi ed este- romanticismo fantastico e un po’ tori minori citati per dovere di si circuiti editoriali. Non riesce a trasandato, come l’ebbe a definire urato dalla studiosa di lettera- cronaca nelle storie della letteratu- pubblicare una valida silloge delle un pungente critico siciliano, è ir- C tura Daniela Bombara, e con ra italiana. Questo libro intende ri- sue opere, ma soprattutto non rimediabilmente demodée per i contributi di Stefano Morabito e proporre la figura multidimensio- evolve la propria poetica attingen- quei tempi, ma certo più vicino al- Julia Valdez, il volume Felice Bi- nale di un letterato che è stato poe- do dal vivo a un dibattito culturale la sensibilità post-romantica del sazza fra tradizione e modernità ta ma anche librettista, critico, che si svolge in altri luoghi. Il Bi- lettore odierno. Corredato da una ne lo stile e gli echi della cultura ha il merito di riportare alla luce la giornalista, insegnante; che ha sazza, ormai anziano, pedante e vasta antologia di opere, e da ap- del tempo, e diventa altresì testi- vita e l’opera del letterato messi- proposto ai contemporanei una ri- sussiegoso, ha poco da spartire profondimenti sulla fama in Spa- monianza dell’estrema vivacità di nese di primo Ottocento. flessione seria e motivata sui con il giovane poeta romantico, gna del poeta messinese, e sul fra- una città, Messina, sicuramente Salutato poeta da Leopardi, porta- grandi temi della propria epoca: il fascinoso narratore di leggende tello anch’egli poeta, Domenico all’epoca ponte tra una Sicilia an- to sulle scene da Adelaide Ristori rapporto con la classicità, l’amore, della propria terra con un linguag- Bisazza, il volume ne esamina cora classicista e un’Italia già mo- e Tommaso Salvini, amico e colle- la religione, il conflitto e il potere. gio che riecheggia antiche sono- l’intera produzione, analizzando- derna ed europea. 31 LettereMeridiane Anno VIII - n. 27/28 - Gennaio/Giugno 2012 La breve intensa vita di Luca Scompare improvvisamente una limpida voce della poesia reggina

n poeta non dovrebbe mai vestendo tutti i suoi risparmi. Dalle lieve la terra! Agli inconsolabili ge- morire, men che meno se sue parole in pubblico scaturiva, nitori e al fratello dedico un epigram- Franco Arcidiaco U giovane. Luca Caccamo netta, la scissione tra l’apparenza di ma dell’Antologia Palatina: «Piange- aveva 28 anni, è morto improvvisa- ragazzo moderno e spensierato e la re nella casa di un poeta è vietato, da “il Quotidiano della Calabria” mente. Diplomato al Vallauri, colti- profondità del suo animo tormenta- non è da noi questo cordoglio!» del 29/03/12 vava la sua passione per la poesia e to. Nella silloge Il sentiero che at- la musica, mantenendosi con il lavo- traversò scriveva: “Ho disciplina ro di barista. Come tutti i poeti si morale, ma non vivo tranquillo con portava sulle spalle il dolore dell’e- me stesso; fune perversa blocca alle- sistere, apparentemente allegro e gria tra paura e dubbio”. Il suo amo- scanzonato lasciava trapelare la sua re per il prossimo lo manifestava tristezza all’atto del sorriso. Irrom- con la donazione del sangue e delle peva in casa editrice, spesso con gli piastrine, era tra i più giovani e atti- abiti di lavoro, perché aveva urgen- vi volontari dell’Avis. La sua ultima za di leggermi i suoi versi. La sua raccolta contiene una lirica che a poesia si diffondeva con sublime leggerla oggi fa rabbrividire, si chia- leggerezza; solo una lettura superfi- ma Volevo soltanto amare: “In vita ciale, tipica di una certa critica bo- costrinsi il pensiero, un incanto di- riosa e supponente, poteva bollarla strusse i sogni, di un ragazzo vero, di ingenuità. Luca aveva fretta, ave- nessuno consolerà quel che ero. va una fretta dannata, voleva pubbli- L’abbandono mi ha reso solo, l’a- care una raccolta l’anno e, appena more non è oro, (…). Per una volta uscito il libro, convocava parenti e mondo di merda ti ammiro, tu non amici in una sala per organizzare soffri! Adesso toglimi il respiro”. una presentazione memorabile, in- Povero, piccolo grande Luca, ti sia

Una donna di nome poesia Quando giungerò a te Mi avete amato con odio

Amica poesia… Quando sarai luce di umile grandezza, L’ennesima lacrima tradita, riempi di magia quando abbraccerai i miei successi, per un’illusione mai finita; la mia incompresa isolata fantasia. quando di vita potremo parlare, dolce vita mai fu, Non farmi dimenticare quando di un lungo sogno saprò meditare, per esseri di grandi ideali, sogni e virtù; cosa vuol dire trovare quando milioni di pensieri sorrideranno al tuo cospetto, ami tanto tuttora, in un’umile vita, quando giungerò a te… ma gente più non si innamora, una felicità mai tradita. non ci sarà più niente che io debba sapere. e non possiamo più camminare, Subito di te mi innamorai, sulla strada dell’amore; ma ti prego non deludermi mai; non c’è più niente, amerò soltanto te, Volevo soltanto amare chi sogna è perdente, perché non c’è, chi riesce a darmi non si sa più che fare, la forza di cercami, di trovarmi, amarmi. In vita costrinsi il pensiero, non so!… continuo però ancora a sperare. un incanto distrusse i sogni di un ragazzo vero, Un istante per mille domande nessuno consolerà quel che ero. tratte dal libro Lassù, L’abbandono mi ha reso solo, tra mille pensieri ascoltati dall’immenso mistero del cielo, l’amore non è oro, di Luca Caccamo aspetto un istante da poter consolare… di tristezza la mia vita coloro. Non è necessario saper amare per vivere, ma vivere sapendo amare è la saggezza Devo riuscire a imparare, Ascolta l’amore di un uomo sfumato dalla virtù dell’esser umile; che perdere per non perdere te stesso attimi che parlano, è sinonimo di amare. pensieri che appassiscono, gesti travolti da sfumature… Per una volta mondo di merda ti ammiro, …cammino da anni su di un istante rattristato da mil- tu non soffri!!! I e II EDIZIONE le domande. Adesso toglimi il respiro. Via Nazionale, 18 89013 GIOIA TAURO (RC) Tel. 0966.51070-8-9 Telefax 0966.57455 e-mail: [email protected]

www.hsyco.com

Home Systems Consulting S.p.A. Strada 4 - Palazzo Q6 20089 Milanofiori Rozzano (MI) Tel: +39-02-45077418 Fax: +39-02-93661735