INDICE 1. Introduzione 3 2. Rassegna Della Letteratura 7 3. Metodo 15 4
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INDICE 1. Introduzione 3 2. Rassegna della letteratura 7 2.1. Introduzione 7 2.2. Studi linguistici sulla sitcom The Big Bang Theory 7 2.3. Conclusioni 13 3. Metodo 15 3.1. Introduzione 15 3.2. Quesiti della ricerca 15 3.3. Quadro teorico di riferimento 15 3.3.1. Il Principio Cooperativo di Grice 16 3.3.2. La Teoria della Pertinenza di Sperber e Wilson 22 3.3.3. La cortesia 25 3.3.3.1. Il modello di Leech 26 3.3.3.2. Il modello di Brown e Levinson 32 3.3.3.3. Conclusioni 36 3.4. Raccolta, preparazione e analisi dei dati 37 3.4.1. Raccolta dei dati 37 3.4.2. Preparazione dei dati 38 3.4.3. Analisi qualitativa 40 3.4.4 Analisi quantitativa 53 3.5. Conclusioni 53 4. Risultati 55 4.1. Introduzione 55 4.2. Risultati analitici quantitativi e qualitativi della ricerca 55 4.2.1. Risultati della prima stagione 56 4.2.2. Risultati della seconda stagione 62 4.2.3. Risultati della terza stagione 69 4.2.4. Risultati della quarta stagione 75 4.2.5. Risultati della quinta stagione 82 4.2.6. Risultati della sesta stagione 88 4.2.7. Risultati della settima stagione 94 4.2.8. Risultati della ottava stagione 101 4.2.9. Risultati della nona stagione 107 1 4.2.10. Risultati della decima stagione 114 4.3. Risultati quantitativi e qualitativi sintetici della ricerca 120 4.3.1. (In)efficienza comunicativa 120 4.3.1.2. Il Principio Cooperativo di Grice 120 4.3.1.3. La Teoria della Pertinenza di Sperber e Wilson 128 4.3.2. (S)cortesia sociale 134 4.3.2.1. La nozione di “faccia” di Brown e Levinson 134 4.3.2.2. Il Principio della Cortesia di Leech 138 4.3.3. Sintesi dei risultati 144 4.4. Conclusioni 149 5. Discussione e conclusioni 153 5.1. Introduzione 153 5.2. Incidenza delle problematicità comunicative 153 5.2.1. La (s)cortesia sociale 153 5.2.2. L’(in)efficienza comunicativa 156 5.3. Conclusioni 159 Appendice 161 Bibliografia e sitografia 353 2 Capitolo 1 INTRODUZIONE L'oggetto di questa tesi di laurea è la serie televisiva comica statunitense The Big Bang Theory e, in particolare, le strategie comunicativo-interazionali di uno dei suoi protagonisti, Sheldon Cooper. La sitcom è stata ideata da Chuck Lorre e Bill Prady ed è stata trasmessa per la prima volta dal Columbia Broadcasting System (CBS) nel 2007, giungendo quest'anno (2018) all’undicesima stagione. Ha avuto quindi un grande successo, anche fuori dagli Stati Uniti, tanto è vero che alla fine del 2017 ha avuto inizio uno spin-off e prequel di The Big Bang Theory: la serie televisiva Young Sheldon, incentrata sull’infanzia di Sheldon. La sitcom è ambientata a Pasadena, in California, e ha come protagonisti Sheldon, Leonard, Raj e Howard, quattro scienziati che lavorano al California Institute of Technology (Caltech). Sheldon è un fisico teorico, Leonard è un fisico sperimentale, Raj è un astrofisico e Howard è un ingegnere e, nonostante tutti e quattro si siano distinti in maniera brillante nei loro rispettivi ambiti di ricerca, non hanno le stesse abilità nelle interazioni sociali. All’inizio della prima stagione Leonard e Sheldon vivono insieme nell’appartamento di un condominio, Howard vive ancora con la madre, e Raj vive da solo, mantenuto dai suoi ricchi genitori indiani. I quattro trascorrono il loro tempo libero insieme principalmente leggendo fumetti comprati nella fumetteria di fiducia dell’amico Stuart, giocando ai videogiochi, guardando film e serie tv fantascientifici e che hanno per protagonisti dei supereroi, senza sviluppare una vita sociale al di fuori dell’ambito lavorativo. Questa routine subisce dei cambiamenti con l’arrivo di una nuova dirimpettaia per Leonard e Sheldon: Penny, una ragazza che proviene da Omaha, nel Nebraska, e che sogna di diventare un’attrice. Al contrario dei quattro scienziati, Penny ha una vita sociale molto attiva e il fatto che diventi amica del gruppo cambierà le loro vite in modo totale. Diventerà la moglie di Leonard nella nona stagione e farà conoscere al gruppo Bernadette, la futura moglie di Howard. Anche Sheldon troverà la sua anima gemella, Amy, che gli verrà presentata da Raj e Howard. Tra tutti i personaggi spicca Sheldon, un ex bambino prodigio texano: si è diplomato all’età di 11 anni e ha ottenuto il suo primo dottorato di ricerca a 16 anni. Il suo lavoro di ricerca al Caltech riguarda soprattutto la teoria delle stringhe e, per un breve periodo, anche la materia oscura. È un vero genio nel campo della fisica teorica. Il motivo principale per cui spicca, però, non è la sua intelligenza, bensì alcuni 3 atteggiamenti o comportamenti molto marcati, quasi maniacali. Prima di tutto, è una persona molto abitudinaria e ordinata: ogni giorno della settimana prevede determinati pasti e attività da svolgere; tutti gli oggetti che possiede sono catalogati ed etichettati secondo un criterio logico, anche quelli che non usa più e non sono più funzionanti e che custodisce in un magazzino noto solo ad Amy. Poi, Sheldon è anche misofobo, a tal punto da possedere dei “pantaloni da autobus” da indossare sui mezzi pubblici per non far poggiare direttamente i suoi vestiti sui sedili. Inoltre, come non manca mai di fare notare, ha una memoria eidetica e ricorda qualsiasi cosa che sia successa nella sua vita. Ha anche una passione sfrenata per i treni, e per la vessillologia tanto che trasmette un programma on line dal titolo Fun with flags. Cosa alquanto strana, Sheldon gestisce le sue relazioni interpersonali come se fossero delle transazioni d’affari; per esempio, mantiene la sua relazione di convivenza con Leonard, sulla base di un contratto molto poco paritario redatto da lui stesso, che limita la libertà d’azione del coinquilino e che comporta dei vantaggi quasi unicamente per sé; farà lo stesso anche per gestire la sua relazione amorosa con Amy. Quel che è ancora più strano è che Sheldon sembra non avere nessuna abilità di socializzazione e comunicazione con gli altri, in quanto ignora le “regole” più elementari che vigono nei rapporti interpersonali e, soprattutto, nell’interazione verbale. Si tratta di “regole” non scritte, ma a cui tutti gli altri si attengono, in modo più o meno consapevole, e che servono a rendere gli scambi comunicativi efficaci rispetto al loro scopo e accettabili per gli interlocutori. Queste “regole”, che sono ovvie per il pubblico e per gli altri personaggi, Sheldon le ignora o le scardina o non le nota, causando a volte irritazione, fraintendimenti, ilarità o una combinazione di queste reazioni. È frequente, per esempio, che interpreti alla lettera gli enunciati e che non riconosca, in particolare, il sarcasmo e l’ironia. Ha anche difficoltà ad adeguarsi alle convenzioni sociali e, di conseguenza, a comportarsi in modo adeguato a seconda delle circostanze comunicative, risultando spesso offensivo e sconveniente. I suoi interlocutori, osservando questo suo comportamento comunicativo, concludono spesso che Sheldon sia “weird” o, addirittura, “crazy”, ma a questi commenti Sheldon reagisce con la sua classica risposta: “I’m not crazy, my mother had me tested”. La sitcom ha attirato l’attenzione di vari studiosi (v. capitolo 2) di diversi ambiti di ricerca. Nell’ambito linguistico essa è stata esaminata, in particolare, dalla prospettiva della pragmatica. Gli studiosi hanno osservato che c’è una correlazione non casuale tra gli aspetti pragmatici delle battute della sitcom e l’umorismo che ne deriva. In particolare, è stata messa in evidenza la stranezza asociale di Sheldon, come il fatto 4 che non sappia andare oltre il significato letterale degli enunciati e che non conosca determinate restrizioni sociali all’uso del linguaggio in alcuni eventi comunicativi. E tuttavia, in uno degli studi, è stata ipotizzata un’evoluzione graduale del personaggio verso una sempre maggiore consapevolezza pragmatica. Anche io avevo sviluppato l’impressione che Sheldon modificasse il suo comportamento interazionale in questo senso nel corso delle stagioni. Visto che nella letteratura mancava un’analisi sistematica, longitudinale, di una possibile transizione verso una maggiore consapevolezza comunicativa di Sheldon, ho voluto verificare, con dati alla mano, se questa mia impressione fosse fondata. Usando gli strumenti di indagine tipici della pragmatica linguistica ho mirato a spiegare i meccanismi dei comportamenti comunicativi del personaggio che apparissero strani, insoliti e generassero l’effetto umoristico. Con il mio lavoro di tesi, quindi, ho preso in esame il suo parlato da una prospettiva pragmatica, ponendo l’attenzione sul rapporto tra l’uso del linguaggio e i contesti comunicativi, gli interlocutori coinvolti nelle interazioni e i fini delle conversazioni. L’obiettivo era quello di comprendere e spiegare in che modo Sheldon gestisca i due aspetti complementari delle interazioni linguistiche: l’efficienza comunicativa e la cortesia sociale. La tesi è, pertanto, così organizzata: il secondo capitolo è una breve rassegna della letteratura linguistica su The Big Bang Theory. Il terzo capitolo formula i quesiti della mia ricerca e traccia i quadri teorici di riferimento che ho adottato per esaminare la sceneggiatura di un numero sostanzioso di episodi (v. Appendice), tratti da varie stagioni, mediante un metodo di analisi qualitativo e quantitativo. Il quarto capitolo mostra i risultati quantitativi e qualitativi dell’analisi. Il quinto e ultimo capitolo offre una discussione dei risultati della ricerca e ne trae delle conclusioni preliminari. 5 6 Capitolo 2 RASSEGNA DELLA LETTERATURA 2.1. Introduzione In questo capitolo si intende fornire una rassegna di alcuni dei numerosi studi svolti sulla sitcom The Big Bang Theory. Ne sono stati condotti in vari ambiti di ricerca come quelli della traduzione, della filosofia, della psicologia, degli studi di genere e dell’ingegneria informatica; tuttavia, in questa rassegna verranno presi in considerazione solo quelli di ambito linguistico1.