Anno XLV N. 2 Aprile-Giugno 2015 Direzione e redazione New Via A. da Recanate 1 20124 Milano tel. 026771371 fax 0266716194 http://www.odg.mi.it e-mail: [email protected] Ordine dei Giornalisti Poste Italiane Spa Sped. della Lombardia abb. post. DIn: 353/2003 (conv.in L27/2/2004 n.46) art.1 Tabloid (comma 1). Filiale di Milano | Non solo il web uccide i giornali

Giornali, una corsa a ostacoli

■ Inchiesta ■ deontologia ■ LEGGE ■ storia Poste Italiane Carta di Treviso: Adolescenti: Quando sempre più care parla il Presidente tutti i richiami la sera Distribuzione flop del Tribunale del Garante andavamo I trucchi digitali per i minorenni per la privacy al Giamaica Ordine giornalisti Lombardia n. 2 | 2015 Ordine New Tabloid New Tabloid - Periodico ufficiale del Consiglio dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia Sommario Poste Italiane Spa. Sped. Abb. Post. Dl n. N. 2 aprile-giugno 2015 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004 n. 46) art. 1 (comma 1). Filiale di Milano - Anno XLIII N. 2 / Aprile-Giugno 2015

n editoriale Fare i cronisti e i giornali 4 un mestiere e un mercato difficili Direttore responsabile: di Gabriele Dossena Gabriele Dossena n INCHIESTA Coordinamento redazione: Paolo Pozzi Non solo il web uccide i giornali 6 di Paolo Pozzi e Pier Luca Santoro Hanno collaborato: Ciro Cascone, Maria Comotti, Giuseppe Il risveglio della pubblicità 28 Dicorato, Pier Luca Santoro, Pino Rea, Mario dopo otto anni da brivido Zevola.

Progetto grafico e impaginazione: Siamo alla fine del tunnel, 33 Maria Luisa Celotti ma è ancora in difficoltà Studio Grafica & Immagine Crediti fotografici: Giorgio Mondolfo, Photos n multimedialità Valeria Abis-Agenzia Photoviews Sorpresa: italiani analfabeti digitali 38 Copertina: Elaborazione R. Minoia n la legge Direzione, redazione e amministrazione: Minori e deontologia 48 Via Antonio da Recanate 1 20124 Milano Tel: 02/67.71.371 - Fax 02/66.71.61.94 un rapporto privilegiato Consiglio dell’Ordine di Mario Zevola dei giornalisti della Lombardia: Presidente del Tribunale per i minorenni di Milano Gabriele Dossena: presidente Stefano Gallizzi: vicepresidente Rosi Brandi: consigliere segretario Adolescenti: la cronaca 53 Luca Pagni: consigliere tesoriere cede il passo alla riservatezza Franco Abruzzo, Mario Consani, Letizia di Ciro Cascone Gonzales, Massimo Cherubini, Roberto Di Sostituto procuratore consiglieri Sanzo: del Tribunale per i minorenni di Milano Collegio dei revisori dei conti: Angela Battaglia, Vito Lops, Paolo Zucca Direttore OgL: Elisabetta Graziani Le decisioni più significative 56 del Garante per la privacy Registrazione n. 213 del 26-05-1970 presso il Tribunale di Milano. Testata iscritta al n. 6197 del Registro n Storia del giornalismo degli Operatori della Comunicazione (Roc) Quando la sera andavamo al Giamaica 58 Tiratura: 28.000 copie di Giuseppe Dicorato Chiuso in redazione il 22 giugno 2015 Stampa: Italgrafica srl n osservatorio sull’estero Via Verbano 146 - 28100 Novara Veveri Giornali Usa, avanti tutta 70 a cura di Pino Rea (Lsdi)

Concessionaria di pubblicità: Imagina srl Negli Stati Uniti capitali a fiumi sui new media 75 Corso di Porta Romana 128 - 20122 Milano E.mail: [email protected] Il governo americano 77 Tel: 02/58320509 - Fax: 02/58319824 spia i giornalisti investigativi

NewTabloid 2 / 2015 3 L’editoriale | di gabriele dossena*

legge sulla diffamazione e distribuzione dei giornali: due nodi da risolvere Fare i cronisti e fare i giornali un mestiere e un mercato difficili

Care colleghe e cari colleghi, mentre va in stampa questo numero di New Tabloid è in discussione alla Camera dei Deputati il nuovo testo di legge sulla diffamazione. Ci siamo occupati dell’argomento innumerevoli volte sia sulle pagine del nostro giornale sia in dibattiti, convegni e durante molti corsi di formazione. Ora il testo approvato dai deputati (questo è già il terzo passaggio parlamentare) deve tornare al vaglio e all’approvazione del Senato. Le novità contenute nel testo licenziato dalla Camera sono conosciute dai più ma le riassumo qui per Mentre il Parlamento sta discutendo comodità: niente più carcere per chi diffama a il testo del progetto di legge sulla mezzo stampa, ma esclusivamente una multa che va dai 5 mila ai 10 mila euro e se il fatto attribuito diffamazione, approvato dalla Camera è “consapevolmente falso” allora si applica la dei Deputati e ora in attesa di un ulteriore multa da 10 mila a 50 mila euro. Alla condanna passaggio al Senato, le Poste Italiane è associata la pena della pubblicazione della sentenza e, in caso di recidiva, vi sarà anche hanno deciso di consegnare i quotidiani l’interdizione da uno a sei mesi dalla professione. un giorno sì e uno no e di cancellare La rettifica tempestiva potrà essere valutata dal giudice come causa di non punibilità. La rettifica alcune agevolazioni postali, mettendo a o la smentita dovrà essere pubblicata senza rischio chiusura centinaia di testate commento né risposta. Altra novità contenuta in questo nuovo testo della legge: il segreto professionale è esteso anche ai pubblicisti che potranno quindi opporre al giudice il segreto sulle proprie fonti. In caso di querela temeraria, infine, il querelante potrà essere condannato al pagamento di una somma da mille a 10 mila euro. Nel caso venisse approvata, così com’è, anche dal Senato, questa legge contiene alcuni passi avanti e tanti passi indietro. Una normativa, in ogni caso, che coinvolge pesantemente la vita professionale dei giornalsti e dello stesso Ordine.

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C’è in gioco, fuor da ogni retorica, In un’Italia vanno in vacanza. Insomma tante, l’indipendenza della nostra troppe cose concorrono a creare professione. Seguiremo passo ancora poco ostacoli, di fatto, alla vendita dei passo l’iter parlamentare di questa giornali.Non è davvero solo il web, proposta di legge e vi terremo internettiana, quindi, a uccidere i giornali. Eppure informati sia attraverso il sito (www. basterebbe poco. Basterebbe un odg.mi.it alla voce Media News in le testate po’ di buon senso e un pizzico di home page) sia attraverso la nostra disponibilità a sedersi intorno a un newsletter. Se il progetto di legge di carta cercano tavolo - tutti i protagonisti della filiera sulla diffamazione arriverà, volenti della carta stampata - e decidere o nolenti, a condizionare la nostra il rilancio che forse è meglio agevolare professione con una serie di paletti anziché ostacolare la produzione e imposti dal Parlamento, ci sono, in la distribuzione dei giornali cartacei. realtà, innumerevoli altri temi che concorrono a I quali, certo, devono sfruttare al meglio le condizionare sempre di più la vita dei giornali, sinergie possibili con il digitale. Non solo per soprattutto cartacei e pongono anacronistici non morire, ma al contrario, per avere un paletti al mercato stesso dell’editoria. Proprio rilancio auspicabile. E siamo poi così sicuri che di questo ci occupiamo in apertura di giornale. il digitale da solo rappresenti la soluzione a tutti Paolo Pozzi e Pier Luca Santoro firmano i guai della stampa? A giudicare alcuni aspetti, l’inchiesta di copertina dal titolo “Non solo il meno noti, contenuti nell’ultimo Rapporto web uccide i giornali”, a dimostrazione che Istat parrebbe che gli italiani non sono poi così fare un giornale, oggi, è diventato una vera e sgamati nell’uso del web. Se è vero infatti che propria corsa a ostacoli. Alcuni esempi degli sono in aumento le famiglie con accesso a ostacoli nella produzione di un giornale, dalla Internet da casa (dal 60,7% al 64% in un anno) redazione al lettore? Uno su tutti: il caso delle è anche vero che ci sono 22 milioni di italiani Poste Italiane che stanno attuando una politica che non usano Internet. Anche in questo caso, di rincari e di cancellazione delle agevolazioni quindi, c’è un’Italia a due velocità. Soprattutto postali. Un’iniziativa che sta mettendo a rischio generazionali, ma anche geografiche. Non è di chiusura centinaia di testate periodiche. Non un caso che l’Italia è fanalino di coda, a livello solo, sempre le Poste hanno in progetto di internazionale per l’utilizzo della Rete, con consegnare i giornali quotidiani un giorno sì e una media del 56% rispetto al 72% della Ue. un giorno no in più di cinquemila comuni italiani. Terz’ultimi, in Europa, dopo la Grecia e appena Fa sorridere pensare di poter leggere il Corriere prima di Bulgaria e Romania. Nella sezione del della Sera o o giornale dedicata alla legge, infine, ospitiamo dopo. Eppure in Italia succede anche questo. gli interventi di due autorevoli magistrati, Mario Oltretutto la rete dei centri di distribuzione non Zevola, presidente del Tribunale per i minori di copre la capillarità né di territorio né di orari Milano e Ciro Cascone, sostituto procuratore di cui un quotidiano avrebbe bisogno. Fino a del Tribunale per i minori di Milano. Il tema è tra qualche anno fa c’erano camion che partivano i più delicati che possa capitare a un cronista: i alle 4 del mattino dalle sedi delle rotative alla minori e la deontologia. Parliamo insomma della volta dei distributori locali e quindi alle edicole, Carta di Treviso. Forse la più importante tra le ora è già tanto se si riesce ad arrivare d’estate Carte deontologiche dei giornalisti. nelle edicole della Romagna o della Liguria Buona lettura. con qualche copia in più per i milanesi che *Presidente Ordine Giornalisti Lombardia

NewTabloid 2 / 2015 5 Inchiesta | di PAOLO POZZI e pier luca santoro Non solo il web uccide i giornali i trucchi del digitale Poste care, distribuzione flop

Le diffusioni dei quotidiani cartacei sono al minimo storico di 3,2 milioni di copie. I periodici sono in crisi nera. Eppure Poste Italiane taglia le agevolazioni tariffarie e sta chiedendo cinque anni di arretrati a centinaia di testate che, così, rischiano di chiudere. E vuole consegnare i quotidiani un giorno sì e un giorno no

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nche le Poste, in Italia, uccidono i gior- di contenuto più venale: chiede soldi. O meglio, nali. Sono quasi raddoppiate, infatti, comunica che le tariffe postali sono cambiate e la le tariffe postali per la spedizione dei richiesta dei soldi dovuti (senza appello e senza giornali. Una decisione niente male possibilità di chiarimenti) è da considerarsi retro- per i giornali cartacei che almeno da attiva. Di cinque anni. Un modo, molto semplice una dozzina di anni devono già ve- e diretto, per far chiudere centinaia di giornali. derselaA con la spietata concorrenza del web. Una botta inaudita che, in Italia, sta mettendo a rischio Periodici senza tariffe agevolate di chiusura alcune centinaia di testate periodiche. e quotidiani a giorni alterni L’ultima stangata, in ordine di tempo, è arrivata tra l’ottobre 2014 e il giugno 2015 con due let- “Una decisione inaudita e senza precedenti - tere indirizzate a tutte le testate edite da enti e commenta Francesco Saverio Vetere, segretario associazioni di categoria o sindacali, Ordini pro- nazionale dell’Uspi, l’Unione stampa periodica fessionali, Fondazioni, etc, che vengono improv- italiana - Su questa incredibile vicenda abbia- visamente escluse dalle agevolazioni postali. Il mo pronta una richiesta di moratoria alla Pre- tenore della prima lettera è di elevato e sibillino sidenza del Consiglio. Non è possibile che su linguaggio burocratese e informa che le Poste un settore già così pesantemente colpito dalla Italiane (bontà loro) hanno chiesto un parere alla crisi si abbatta la mannaia esosa delle Poste Presidenza del Consiglio per sapere se alcu- Italiane. Sborsare cinque anni di arretrati signifi- ni enti rientrano o no nel diritto di agevolazioni ca stroncare l’esistenza di numerosi periodici”. delle tariffe postali previste dalla legge n. 73 del Non vengono toccati, in questo caso, dalla scure 2010. La seconda, decisamente più stringata, è delle Poste, i periodici della Fieg (Federazione

I numeri dell’editoria Spedizioni postali:

128 milioni di euro: 8.603 sono i ricavi 2013 delle spedizioni gli editori cartacei postali, pari all’8,8% dei ricavi di attivi iscritti al Poste Italiane Roc (Registro operatori della (erano milioni nel 2012) comunicazione) 148,8

2.455 gli editori elettronici 478,7 milioni: è il volume attivi iscritti al delle spedizioni nel 2013 (erano 531 Roc nel 2012) pari al 23,8% dei volumi trattati da Poste italiane

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degli editori). Anche se, in realtà, ce n’è per l’editoria cartacea, visto che già gli abbona- tutti, anche per gli editori, come Rcs, Gruppo menti dei quotidiani fanno figurare l’Italia come l’Espresso o altri. Sempre le Poste Italiane, in- la Cenerentola del mondo intero. Nel Belpaese fatti, hanno unilateralmente messo a punto un infatti gli abbonati ai quotidiani sono il 6% della progetto che prevede la consegna dei quoti- diffusione. Una barzelletta rispetto, ad esem- diani ogni due giorni (anziché ogni giorno) agli pio, ai Paesi scandinavi che viaggiano su una abbonati che risiedono in 5.296 Comuni italiani. quota di abbonati ai quotidiani intorno al 90%. Iniziativa che ha provocato le proteste e la rea- E dire che le Poste Italiane vedono pure calare zione immediata della stessa Fieg che è inter- di anno in anno sia i volumi di spedizione sia le venuta con un comunicato del presidente Mau- quote di mercato. I ricavi di Poste infatti sono rizio Costa, facendo notare che l’iniziativa “è in calati di oltre 20 milioni di euro in un solo an- aperto contrasto con la normativa dell’Unione no, dal 2012 al 2013 e di 52,3 milioni il volume europea” mentre l’eurodeputato David Sassoli delle spedizioni trattate. Ciononostante (o forse ha presentato una interrogazione prioritaria alla proprio per questo), sono state tolte alcune age- Commissione europea segnalando l’anomalia volazioni tariffarie, per fare cassa, il più possibile del caso italiano. Così al Parlamento europeo e subito. Ma è chiaro che, con la chiusura di è scoppiato il putiferio e l’lItalia rischia una centinaia di testate, le Poste perderanno ulteriori procedura d’infrazione (con relativa multa) da volumi di spedizioni e perderanno quindi ulteriori parte dell’Ue. Un altro “bel servizio” delle Poste soldi. Insomma, una soluzione che peggiorerà i Italiane che mette ulteriormente in ginocchio futuri ricavi delle stesse Poste Italiane.

QUOTIDIANI VENDITE DIGITALI, il trend di due anni COPIE singole, MULTIPLE e ABBINATE 600000 500000 400000 300000 200000 100000 0 229.625 4 248.567 273.597 290.527 298.335 299.000 327.506 343.737 367.707 384.961 384.961 433.601 Aprile Aprile Luglio Marzo Agosto Giugno Maggio Ottobre Febbraio Dicembre Novembre Settembre Gennaio 2013 2013 Gennaio

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Pubblicare un giornale? la carta che in quattro anni ha visto aumentare i Una corsa a ostacoli costi del 25% (nel 2011 una tonnellata di carta da quotidiano costava circa 400 euro, ora costa Non è un caso che solo nell’ultimo anno, il 550), gli uomini del marketing editoriale che 2014, hanno chiuso 20 testate quotidiane (i impongono ai lettori abbinamenti improbabili 143 quotidiani del 2013 sono diventati 123 alla fra una testata e l’altra, facendo aumentare (di fine del 2014), le società editrici di quotidiani poco) i fatturati delle aziende editrici ma crollare sono scese, anche loro, di 20 unità (erano 105 le vendite dei giornali, l’elevata quota delle rese nel 2013 mentre ora sono 85). Per effetto do- (il 31% dei giornali stampati e poi resi vanno al mino, hanno chiuso anche 12 Concessionarie macero) e degli omaggi (pari al 3% delle copie), di pubblicità (da 80 a 68), sempre in un solo un mercato pubblicitario “dopato” da decenni anno. Cosa concorre a questa falcidia? e squilibrato a totale favore della televisione a Le tariffe postali che, anziché agevolare, rinca- discapito della carta stampata. rano i prezzi, gli abbonamenti che, in Italia, sono Insomma, tutto concorre a fare in modo che praticamente inutilizzati per inaffidabilità delle pubblicare un giornale cartaceo, oggi, sia una consegne e prezzi elevati, i crediti d’imposta corsa a ostacoli. Così, ora, in un momento di che un anno ci sono e non si sa se ci sono an- massima crisi, tutti i nodi stanno venendo al cora l’anno dopo, il network della distribuzione pettine. sul territorio che è sempre più complicato, per “La verità è che gli editori sono ostaggio dei niente flessibile e che si mangia il 20% dei ricavi, distributori - ha tuonato Alberto Di Giovanni,

QUOTIDIANI VENDITE DIGITALI, il trend di due anni COPIE singole, MULTIPLE e ABBINATE 600000 500000 400000 300000 200000 100000 455.058 457.005 468.967 495.760 504.921 498.988 508.165 512.686 518.015 515.980 524.065 537.775 530.545 0 Aprile Aprile Luglio Marzo Agosto Giugno Maggio Ottobre Febbraio Dicembre Novembre Settembre Fonte: elaborazione New Tabloid su dati Ads Fonte: elaborazione New Tabloid Gennaio 2014 Gennaio 2015

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Gli indicatori-chiave dell’editoria

Quotidiani, i lettori Mercato pubblicitario

3,2 milioni: diffusione media 6 miliardi e 201 milioni e 302 mila euro giornaliera 2014: erano 3.990.573 il fatturato pubblicitario complessivo nel nel 2012 copie giornaliere (-6,6% su 2014 (erano 6 miliardi e 359 milioni e 486 2011) e 3,6 nel 2013 (-12%) mila nel 2013, -2,5%), 7 miliardi e 304 milioni e 790 mila nel 2012 (-14%)

537.775 diffusione copie digitali al dicembre 2014 (erano 229.625 a gennaio 2013) 810 milioni e 498 mila euro il fatturato pubblicitario dei quotidiani nel 2014 (erano 1 miliardo e 115 milioni nel 2012 (-17,5%) 19.351.000 lettori di quotidiani nel giorno medio: 42% della popolazione 56% è la quota % della televisione italiana adulta. sul mercato pubblicitario complessivo. Erano 22.502.000 (42,7%) 16% è la quota % dei quotidiani sul nel 2012 mercato pubblicitario complessivo

presidente dell’Osservatorio tecnico Asig (As- distribuiti prima e quali dopo. A seconda dei sociazione degli stampatori italiani) durante volumi delle consegne e di quanto vale l’affare l’ultimo congresso che si è svolto a Bologna economico che si mette sul piatto”. Non solo il promosso da Wan-Ifra (l’Associazione mondia- web, quindi, uccide i giornali. Ma è tutta la filiera le degi editori) - Una volta, in piazza Colonna a della distribuzione, dal produttore all’edicola, Roma arrivavano i turisti, all’alba, a vedere i ca- che penalizza l’acquisto e la lettura dei gior- mion che uscivano dalla tipografia con i giornali nali. Eppure l’affidabilità del giornale cartaceo freschi di stampa. E c’erano una cinquantina rispetto al web è innegabile e certificato da di operai solo su questo snodo della filiera. innumerevoli e autorevoli studi e ricerche. I siti Oggi c’è l’imbuto dei distributori. Decidono web più visti, d’altronde, sono quelli legati ai loro quali sono i giornali che devono essere brand dei giornali cartacei.

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Diffusioni, un calo storico irreversibile sui conti delle aziende editoriali. E mentre negli ultimi due anni la diffusione è diminuita del 21%, Il calo diffusionale delle copie dei giornali quo- le rese sono calate solo del 12%. Segno che il tidiani prosegue da otto anni consecutivi. Al- network dei distributori disseminati sulla Penisola la fine del 2014, i quotidiani sono precipitati a non consente flessibilità alcuna. 3,2 milioni di copie diffuse (era di 5,4 milioni nel 2007, anno precedente alla grande crisi, di 6 Torta pubblicitaria: milioni nel 2000 e di 6,8 nel 1990, anno record) la Tv mangia tutto e a poco più di 3 milioni di venduto reale. Pre- occupante l’ultima annata. Visto che alla fine E’ così da decenni e anche questa - si sa - è del 2013 si era poco oltre i 3,6 milioni vuol di- un’anomalia solo e tutta italiana rispetto al pano- re che in un solo anno si sono perse 400 mi- rama mondiale. In Italia infatti 6 euro di investimenti la copie, quindi con un vistoso calo del 12%. pubblicitari su 10 sono assorbiti dalla televisione Nel solo periodo 2009-2011, invece, le co- e, di fatto, da quattro player (Mediaset, Rai, Sky, pie perse hanno raggiunto il milione. Un La7). Il resto del budget pubblicitario è suddiviso punto dolente della produzione e dei man- su tutti gli altri mezzi con una enorme polveriz- cati ricavi, anzi degli sprechi, è quello relati- zazione delle risorse. La carta stampata nel suo vo alle rese. Ancora molto elevate, in Italia. complesso (quotidiani e periodici) intercetta circa il Anzi, sono addirittura aumentate dal 28% del 20% della torta pubblicitaria complessiva, circa la 2011 ai 31% del 2014: mezzo miliardo di copie metà di quanto riusciva a raccogliere all’inizio del ogni anno che finiscono al macero e che pesano Millennio, negli anni 2000 e 2001. I dati Nielsen di-

Quotidiani, in Italia Quotidiani, in Francia il 6% di abbonamenti il 46%di abbonamenti e il 31% di rese e il 14% di rese

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Audipress, stabili i lettori dei quotidiani (+0,4%)

Gazzetta dello Sport 3.623 2.554 La Repubblica 2.523 Corriere dello Sport-Stadio 1.529 La Stampa 1.408 QN 1.253 1.149 932 928 Metro 847 731 51.896 724 QN 700 Il Giornale 550 527 Gazzetta del Mezzogiorno 527 493 30.089 444 437

La Sicilia 429 19.351 Il Secolo XIX 393 L’Unione Sarda 366 353 350 348 Corriere dell’Umbria 347 311

valori in migliaia (000) quotidiani Totale lettori Totale Popolazione Totale letture Totale

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cono molto chiaramente che dal 2008 (primo anno della grande crisi dell’editoria) al 2014 il mercato Poste italiane, periodici pubblicitario ha perso il 36,9% degli investimenti, costo/copia a regime passando dai 9,8 miliardi di euro (tra quotidiani, periodici, televisione, radio, affissioni, cinema, in- PESO (Gr) EURO ternet, direct mail e altro) del 2008 ai 6,2 miliardi del fino a 200 0,3109 2014. E la sola carta stampata ha perso il 60% del fatturato, passando da 3,3 miliardi del 2008 a 1,3 da 201 a 250 0,4679 miliardi del 2014. Il raffronto tra gli spazi pubblicitari (-30%) e i fatturati (-60 la pubblicità nazionale, - da 251 a 300 0,6223 55% la locale) poi ci dice che le concessionarie di da 301 a 350 0,6977 pubblicità, pur d’incassare, hanno effettuato sconti astronomici, fino al 70-80%. Un esempio che dà da 351 a 400 0,8547 bene la misura delle proporzioni: fatto 100 il valore da 401 a 450 1,0117 degli spazi pubblicitari, nel 2000 si vendevano a 55, nel 2008 a 27 e nel 2014 a 16. Effetto della politica da 451 a 500 1,0902 dello spam della televisione e della carta stampata assoggettata al traino della tv. da 501 a 600 1,2472 da 601 a 700 1,4042 Il valore economico della notizia da 701 a 800 1,5612 “C’è un terzo fattore che non può essere trascu- da 801 a 900 1,7188 rato se si vuole avere un quadro completo della crisi dell’industria dell’informazione stampata nel

La rete produttiva Capacità produttiva:

66 gli stabilimenti 3.880.000 di stampa in Italia giri cilindro/ora (erano 92 nel 2011) (4.660.000 nel 2011)

Numero rotative di stampa installate:

114 (152 nel 2011)

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Diffusione quotidiani 2014, gli omaggi valgono il 3%, gli abbonamenti pagati solo il 6%

Testata Diffusione Totale Vendite in Abbonamenti media Gratuita blocco pagati

CORRIERE DELLA SERA 311.873 6.027 1 3641 REPUBBLICA 284.298 2.476 33 1765 GAZZETTA SPORT-LUNEDI 204.017 3.859 0 496 GAZZETTA SPORT 193.765 3.859 1.292 486 STAMPA 188.617 4.097 3 24178 SOLE 24 ORE 181.090 3.449 394 42506 MESSAGGERO 129.086 2.832 34 255 QN-Il Resto del Carlino 114.666 1.439 57 1246 CORRIERE SPORT-STADIO LUN. 114.574 1.612 0 250 AVVENIRE 111.365 1.116 0 89264 CORRIERE SPORT - STADIO 100.194 1.627 424 176 GIORNALE 91.740 1.096 0 1226 QN-La Nazione 89.441 1.450 90 954 TUTTOSPORT LUNEDI’ 63.602 629 0 244 GAZZETTINO 62.542 1.716 72 1352 TUTTOSPORT 55.697 626 0 162 LIBERO 53.061 534 1.525 187 QN-Il Giorno 51.966 1.634 3 120 TIRRENO 50.051 1.201 0 334 SECOLO XIX 49.598 1.912 0 368 UNIONE SARDA 45.487 1.034 0 116 MATTINO 44.523 1.301 0 157 44.411 366 0 36455 MESSAGGERO VENETO 43.434 468 0 1843 ECO DI BERGAMO 41.426 916 1 12808 39.310 656 3.743 8013 NUOVA SARDEGNA 39.206 480 0 121 FATTO QUOTIDIANO 38.832 352 0 1068 L’ARENA 38.534 1.021 72 4933 GIORNALE DI VICENZA 33.480 909 8 4450 32.984 1.657 293 9249 GIORNALE DI BRESCIA 32.071 711 61 7637 TEMPO 30.052 660 0 46 GAZZETTA DEL SUD 28.691 1.085 0 228 PICCOLO 27.958 445 28 1240

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Testata Diffusione Totale Vendite in Abbonamenti media Gratuita blocco pagati

PROVINCIA (CO-LC-SO) 27.721 979 0 3991 GIORNALE DI SICILIA 25.219 1.418 0 151 GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 24.642 1.014 227 349 SICILIA 24.024 2.539 266 362 LIBERTA’ 23.734 571 0 2165 23.710 375 0 3518 MATTINO DI PADOVA 21.747 378 0 824 L’ADIGE 21.373 224 157 6867 (EDIZ. DEL SABATO) 19.858 2.117 0 15393 ALTOADIGE/ 19.044 492 83 3768 PROVINCIA DI CREMONA 17.519 644 0 1592 15.634 721 0 135 PROVINCIA PAVESE 15.413 402 0 332 NUOVA DI VENEZIA E MESTRE 13.013 334 0 162 12.814 593 14 259 TRIBUNA DI TREVISO 12.701 239 0 541 NUOVO QUOTIDIANO DI PUGLIA 12.450 436 0 46 QUOTIDIANO DI SICILIA 12.365 2.037 0 7973 CORRIERE Umbria/VT/RI/ 11.855 252 0 33 Fonte: Ads Nelle tabelle la classifica dei quotidiani in base alla diffusione media del 2014, con l’indicazione di copie gratuite, vendite in blocco e abbonamenti. Le tabelle qui sotto fotografano la situazione di vent’anni fa: impressionante il calo di diffusione dei principali quotidiani, con numeri più che dimezzati rispetto al 1995, quando il Corriere, con l’edizione del giovedì comprensiva di Sette raggiunse le 836.568 copie e Repubblica, edizione del venerdì con supplemento, le 845.421. Decisamente più contenuto il calo dei quotidiani locali.

COM’ERAVAMO VENT’ANNI FA Quotidiani, i top 6 nazionali I top 6 locali lombardi La diffusione nel 1995 La diffusione nel 1995 Testata Diffusione Testata Diffusione media/copie media/copie

CORRIERE DELLA SERA 739.118 L’ECO DI BERGAMO 58.757 REPUBBLICA 567.538 GIORNALE DI BRESCIA 55.305 GAZZETTA DELLO SPORT 421.167 PROVINCIA DI COMO 39.612 LA STAMPA 419.674 GAZZETTA DI MANTOVA 36.270 SOLE 24 ORE 345.643 PROVINCIA PAVESE 25.735 MESSAGGERO 250.892 PROVINCIA DI CREMONA 23.557 Fonte: Ads

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nostro Paese ed è la diminuzione del valore eco- realtà sappiamo bene che per l’informazione non nomico della notizia - dice il Rapporto Asig (l’As- è così. Le bufale che circolano su Internet gettano sociazione degli stampatori della Fieg) - per effetto discredito sul ruolo e la funzione del giornalismo. della sua progressiva trasformazione in una “com- E sulla carta stampata, l’informazione autorevole modity”. Oggi l’offerta di notizie è sovrabbondante e di qualità paga certo di più e fornisce una affida- rispetto alla domanda e l’utente fatica a cogliere bilità e una credibilità maggiore di un’informazione le differenze qualitative tra un giornale e l’altro, tra sciatta, senza filtri e senza verifiche. un telegiornale e l’altro, tra un portale e l’altro. Il rischio è che finisca per scegliere l’informazione Abbonamenti, Cenerentoladell’editoria con lo stesso criterio con cui sceglie la pompa di benzina: visto che il carburante (tipico esempio di Tranne due grandi eccezioni - Avvenire (80% commodity) è grosso modo lo stesso dappertutto, di abbonati) e Il Sole 24Ore (23,5%) – gli altri la comprerà da chi glielo fa pagare di meno”. In quotidiani hanno quote davvero minime di ab-

Le proposte fieg sulla rete le proposte uspi sulla carta

Trasparenza e tutela Contributi e detassazione del diritto d’autore della pubblicità Tutelare il diritto d’autore e garantire la Per rilanciare la piccola e media editoria trasparenza degli operatori della Rete: sono periodica l’Uspi propone l’introduzione di queste le indicazioni fornite dalla Fieg, un contributo statale di 0,05 euro a copia nell’audizione svoltasi a febbraio nell’ambito per la distribuzione delle pubblicazioni delle dei lavori della Commissione per i diritti associazioni no-profit e degli editori con e i doveri in Internet della Camera dei tiratura a numero inferiore alle 20.000 copie. deputati. Per la Federazione degli editori è Propone inoltre un credito d’imposta per fondamentale un richiamo al riconoscimento l’acquisto della carta e un credito agevolato e alla tutela del diritto d’autore in Rete per per promuovere il passaggio dal cartaceo garantire, anche nell’ambiente digitale, al web, fissando un massimale di credito la piena applicazione di un principio usufruibile. Altra proposta è la detassazione costituzionalmente riconosciuto quale della pubblicità commerciale e l’introduzione è il diritto all’informazione. Il sistema di di agevolazioni per la sottoscrizione di diffusione dei contenuti è radicalmente abbonamenti a riviste spcializzate effettuati mutato rispetto a quello tradizionale e da universitari, oltre alla creazione di un richiede un aggiornamento degli strumenti Fondo per l’innovazione tecnologica. L’Uspi di valorizzazione dei contenuti editoriali. È propone infine l’equiparazione dell’Iva al 4% inoltre necessario eliminare ogni opacità nei tra le testate cartacee e quelle telematiche e comportamenti degli operatori e assicurare il mantenimento dei contributi statali diretti la trasparenza dei criteri di indicizzazione a per i periodici locali e le “vere” cooperative garanzia della neutralità degli stessi. giornalistiche.

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bonamenti sottoscritti dai lettori. Se comunque per i quotidiani la percentuale degli abbona- periodici, vendite menti è il 6%, i volumi e i costi/ricavi totali degli in abbonamento al palo abbonamenti sono imputabili essenzialmente alla spedizione di periodici, che in Italia, per i periodici Fieg, raggiunge la quota del 19% Paesi Abbonamenti Edicola Altri a fronte del 91% degli Stati Uniti e della Sve- % % (Free) % zia. Insomma, in quanto a spedizioni postali di periodici e quotidiani, l’Italia è un Paese da Argentina 9 88 3 Terzo mondo. Un altro eccellente servizio (si Australia 12 88 fa per dire) sull’altare dell’incentivo alla lettura. Belgio 68,3 25,1 6,6 All’interno del variegato settore dei periodici Brasile 43 57 (generalisti o specializzati), la piccola e media Bulgaria 3,5 96,5 editoria (tecnica, specializzata, professionale) Canada 88 12 rappresenta, a ben vedere in termini di valore, Cina Taipei 70 30 circa la metà del mercato. Colombia 75 15 10 Repubblica Ceca 15,3 83,2 1,5 Stampatori e rotative: Estonia 50 50 si produce più di quanto si diffonde Finlandia 95 5 Francia 47,6 52,4 La spina dorsale del sistema produttivo italiano Germania 47 39 5 dei quotidiani è costituito da rotative installate tra India 38 60 2 il 2004 e il 2007, che coprono quasi il 60% della Indonesia 20 80 capacità produttiva complessiva e che sale a ol- Irlanda 26 74 tre l’80% con gli impianti installati, in precedenza, Italia 19,6 80,4 nel quinquennio tra il 1998 e il 2003. Malesia 3 87 10 E’ quanto emerge dall’ultimo Rapporto sull’indu- Paesi Bassi 68 18 14 stria dei quotidiani in Italia che realizza ogni anno Perù 20 80 l’Asig (Associazione stampatori italiana giornali). Polonia 2 81,4 16,6 La regione con maggior capacità produttiva è la Portogallo 15 59 26 Lombardia con 28 impianti di cui 19 full color, con Regno Unito 21,9 50 28,1 una capacità complessiva di oltre 1 milione di giri/ Romania 10 83 7 ora e una foliazione massima di 2.500 pagine. Spagna 9,3 88,2 2,5 Dal confronto dei dati tra la capacità produttiva Svezia 91,6 8,4 e quella distributiva, appare evidente che in al- Sud Africa 9,8 70 16,8 cune aree geografiche la capacità produttiva è Turchia 7,4 92,6 eccedente rispetto a quella distributiva, in par- Ucraina 30 69 1 ticolare in Lombardia, Lazio, Puglia e Sicilia. Di Ungheria 32 68 fatto gli impianti, oggi, girano per poco meno di Usa 91 9 un’ora e dieci minuti per realizzare la produzione Fonte: FIPP, World Magazine Trends 2012/2013 di quotidiani richiesta dal mercato. Tanto che gli impianti esistenti potrebbero soddisfare una domanda dalle quattro alle cinque volte superiore Anche per i periodici la formula degli abbonamenti a quella attuale. pone l’Italia come fanalino di coda in Europa

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Ads e Audipress: sione Stampa, associazione costituita ormai diffusioni, vendite reali e lettori 40 anni fa, nel 1975, da Upa (Utenti Pubbli- cità Associati), Fieg (Federazione Italiana Per poter inquadrare correttamente lo sce- Editori Giornali), Fcp (Federazione Conces- nario di riferimento è utile, forse addirittura sionarie di Pubblicità) e Unicom (Unione Na- necessario, distinguere tra diffusioni, ven- zionale Imprese di Comunicazione) ha inizia- dite e lettorato o readership che dir si voglia. to a diffondere i dati relativi alle copie digitali. Le diffusioni sono relative al totale delle copie Per edizione o copia, digitale si intende una diffuse in Italia e all’estero tramite i canali previsti replica esatta e non riformattata dell’edizione dalle disposizioni di legge, le altre vendite, gli cartacea in tutte le sue pagine, pubblicità inclu- abbonamenti a pagamento (diffusione pagata), sa, fruibile su diversi dispositivi digitali e distri- le vendite in blocco, gli abbonamenti da quota buita elettronicamente come unità inscindibile associativa e i coupon gratuiti, gli abbonamenti ed esclusiva. L’edizione digitale può beneficiare gratuiti, gli omaggi (diffusione gratuita). delle funzionalità tecnologiche proprie del mez- Le vendite sono invece il totale risultante dalla zo quali ad esempio lo sfoglio, l’indicizzazione sommatoria delle copie vendute tramite i canali dei contenuti, l’ingrandimento dei testi e delle di vendita previsti, inclusi gli abbonamenti pagati, immagini, i link rivolti all’esterno. dalle disposizioni di legge e dalle altre vendite. L’edizione digitale può inoltre fruire di contenuti Il totale vendita si ottiene sottraendo alle copie multimediali correlati a quelli dell’edizione car- distribuite le copie rese nonché le copie con- tacea quali ad esempio gallerie fotografiche, segnate a fronte di coupon gratuiti. In caso di filmati, podcast. L’edizione digitale è quindi co- sconto superiore al 90%, le relative copie devono stituita dall’edizione “replica”, dalle funzionali- essere classificate tra le copie omaggio. tà e dai contenuti aggiuntivi ed è accertata nel Dal gennaio 2013 Ads, Accertamenti Diffu- suo complesso come unità inscindibile. Nessun

quotidiani, precipita il cartaceo

Fonte: Asig su dati Ads

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contenuto redazionale o pubblicitario presente sul sito di Ads, analizzando andamento del- nell’edizione cartacea può essere omesso o va- le vendite, peso delle copie digitali sul totale riato nell’edizione digitale mentre è consentita delle vendite complessive di ciascuna testata. l’introduzione di posizioni pubblicitarie specifi- Gli abbonamenti alle edizioni digitali dei quoti- che del mezzo. Recentemente gli editori hanno diani italiani salgono in un anno di 94mila unità, lanciato “Edicola Italiana”, consorzio costituito dalle 422mila di dicembre 2013 alle 516mila di da Caltagirone Editore, Gruppo 24 Ore, Gruppo dicembre 2014. L’aumento annuo degli abbo- Espresso/Repubblica, Gruppo Stampa/Itedi, namenti digitali mostra un continuo rallenta- Mondadori e Rcs, che offre i quotidiani e periodici mento e scende dall’80% di inizio anno al 22% di questi editori; complessivamente una sessan- di dicembre 2014. L’andamento mensile indica tina di titoli. Un’offerta che sostanzialmente, per i che a partire da aprile 2014 il trend è cambia- quotidiani, è speculare a quanto già proposto su to: nel 2013 la dinamica di crescita era soste- altri store e sui siti web degli editori coinvolti. nuta da un aumento mensile medio del 4/5% mentre alla fine del 2014 si è ridotta all’1,7%. Quotidiani digitali, il boom nel 2013, Le prime tre testate per diffusione digitale pos- l’assestamento nel 2014 siedono una quota molto elevata del totale delle Digital Edition di tutti i quotidiani: più di due co- Ma le copie digitali e le vendite in que- pie digitali su tre sono diffuse da Il Sole24Ore, Il sto formato sono in grado di supplire al- Corriere e La Repubblica. Il Sole24Ore ha visto la flessione delle vendite del cartaceo? l’incremento maggiore con 52mila abbonamenti Per rispondere a questa domanda sono sta- in più nell’ultimo anno e con questo tasso di cre- ti elaborati i dati dall’inizio della rilevazione, o scita ha superato Repubblica all’inizio del 2015 comunque, della diffusione pubblica del dato per diffusione complessiva (carta + digitale). La – disponibile per chiunque previa registrazione diffusione del Corriere continua a calare, sia sul

quotidiani, più di un milione di copie va al macero

Fonte: Asig su dati Ads

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I primi 15 quotidiani digitale (-17mila abbonamenti digitali nell’ultimo anno) che nella carta (-45mila). La Repubblica per diffusione cartacea aggiunge 10mila abbonamenti digitali rispetto Testata 2014 2013 all’anno scorso e procede con una crescita lenta Corriere della Sera 335.365 386.880 ma stabile. Nella diffusione digitale si nota un Repubblica 305.627 351.832 deciso trend crescente per La Stampa, Avvenire Gazzetta dello Sport 222.145 238.832 e Quotidiano Nazionale. La vendita delle copie La Stampa 202.890 225.975 cartacee considerata nel perimetro di Ads è Il Sole 24 Ore 183.592 212.737 calata dell’11,2% in un anno (-370mila unità) Il Messaggero 137.546 150.789 e nello stesso periodo si sono aggiunti 94mila Corriere dello Sport 120.787 141.252 abbonamenti digitali: un nuovo abbonamento QN-Resto del Carlino 118.595 126.472 digitale ogni 3,9 copie cartacee perdute. Le Avvenire 108.999 107.983 uniche due testate che hanno aumentato nell’ul- Il Giornale 97.657 116.325 timo anno la diffusione complessiva - digitale o QN-Nazione 93.838 102.639 cartacea - sono Avvenire, con una crescita del Tuttosport 67.920 75.920 +1,7%, e Il Sole24Ore, che cresce addirittura Il Gazzettino 64.732 69.091 del 12,0%. Libero 63.053 86.809 E’ ormai evidente che la crescita del digitale non Il Tirreno 54.651 59.578 riesce a compensare la perdita di copie cartacee, a parte due eccezioni: Avvenire e Il Sole 24Ore. Fonte: Fieg La readership si riferisce invece al numero di persone che hanno letto una determinata te- stata. I primi 15 quotidiani per diffusione digitale La nuova Audipress

Testata 2014 2013 Per quanto riguarda i quotidiani, i lettori nel Il Sole 24 Ore 183.719 85.808 giorno medio sono quanti leggono o sfogliano Corriere della Sera 88.097 71.382 un determinato giornale almeno una volta in La Repubblica 65.817 51.838 media (nel corso di una settimana) in un giorno. Italia Oggi 21.946 7.892 Nella rilevazione Audipress 2014/I-II so- La Stampa 20.471 7.529 no stati forniti per la prima volta conte- Gazzetta dello Sport 17.157 18.420 stualmente i dati della lettura di copie car- Il Fatto Quotidiano 12.331 11.833 tacee e delle copie digitali replica in Italia. L’Unione Sarda 7.958 7.177 Seppure l’innovazione nel modello di rac- Il Messaggero 7.702 3.774 colta dei dati non rende in alcun modo com- Avvenire 5.283 1.264 parabili i risultati dell’edizione Audipress Il Gazzettino 3.498 6.292 2014/I-II con i dati delle precedenti edizio- QN-Resto del Carlino 3.371 1.138 ni, emergono alcuni elementi d’interesse. Il Mattino 2.757 2.053 In particolare si evidenzia come le copie digitali QN-La Nazione 2.421 1.010 abbiamo un peso contenuto in termini di reader- Il Giornale 2.239 1.918 ship rispetto alla sola versione cartacea dei quoti- Fonte: Fieg diani anche se “la rosea”, , resti ampiamente il quotidiano più letto d’Italia.

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E’ infine interessante notare come il peso degli E’ chiaro che rispetto al totale delle copie digitali abbonamenti sia assolutamente marginale e vendute la modalità con la quale questo avvie- siano le copie lette gratuitamente a predomi- ne, fornisce indicazioni preziose sia in un caso nare, soprattutto se si considera anche quella che nell’altro. Infatti mentre per Il Fatto Quoti- parte di lettori che leggono copie “comprate diano, La Gazzetta dello Sport, Il Messaggero, dai familiari” oltre a coloro che leggono poiché le vendite dell’edizione digitale in abbinamento l’hanno “avuta da altri” che pesano oltre il 50%. all’edizione cartacea ha un peso risibile, per Semplificando, per sintesi, le vendite sono quel- tutte le altre così non è. Nel 2014 Avvenire ha le che generano ricavi, appunto, dalla vendita di venduto oltre 58mila copie in abbinamento e una determinata pubblicazione, sia essa quoti- solo 3.100 digital only, Il Giornale 93mila contro diana o periodica, mentre la readership diviene 25mila, l’Unione Sarda 72mila rispetto a 17mila poi il valore, l’unità di misura per la vendita degli digital only, ad esempio. spazi pubblicitari e i relativi ricavi. Emerge quindi come sia preponderante la ven- dita abbinata carta – digitale, mentre le versioni Il trucchetto delle copie digitali solo digitali non paiono avere un appeal signifi- multiple, abbinate e poco only cativo. Sotto questo profilo sia i vincoli posti da Ads, che i limiti strutturali delle edizioni digitali, E’ analizzando però il dettaglio delle testate che che complessivamente non brillano certo per emergono aspetti d’interesse che è opportuno creatività e multimedialità, sembrano costituire evidenziare. un freno al già debole sviluppo registrato nel Entrando nel dettaglio di vendite delle copie 2014 delle vendite di copie digitali dei quotidiani digitali, vendite multiple digitali e vendite abbi- nostrani. Ancora di maggiore interesse, se pos- nate carta e digitale il panorama di riferimento sibile, il dato sulle vendite multiple. assume contorni più chiari rispetto alla rilevanza A spiccare è Italia Oggi che realizza 219mila co- delle copie digitali per le testa- pie con questa modalità con- te in questione e al modo di tro le 38.600 vendute come procedere di alcune di queste. copie/abbonamenti singoli. Secondo il regolamento di Anche l’altro quotidiano Ads, per vendite abbinate si economico-finanziario,Il So- intende il totale delle copie le24Ore, ha una fortissima dell’edizione digitale vendute incidenza di vendita di copie in abbinamento con l’edizione multiple con quasi 900mila cartacea della stessa testata copie vendute nel 2014 con a un prezzo non inferiore al questa modalità rispetto alle 50% del prezzo dell’edizio- 652 mila singole e 636 mila ne cartacea corrispondente, in abbinamento alla versione mentre le vendite multiple indicano un’offerta cartacea. Tra i quotidiani generalisti è invece il commerciale che prevede a fronte di un’uni- Corriere della Sera a spingere sulle copie mul- ca transazione economica la messa a dispo- tiple con 143mila copie rispetto alle 661mila sizione di un numero di utenze individuabili singole vendute nell’arco di tutto il 2014, oltre pari agli abbonamenti o alle copie acquistate. un quinto. Nelle tabelle della pagina a fianco Il prezzo di vendita di ciascuna copia di- riassumiamo comunque i dati di dettaglio delle gitale deve essere almeno pari al 30% del prime 15 testate scorporando il totale diffusio- prezzo di vendita dell’edizione cartacea. nale delle copie cartacee e di quelle digitali.

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Periodici: le copie digitali sono un flop le vendite di copie digitali dei settimanali sono assolutamente inconsistenti e, ovviamente, non Se per i quotidiani sia gli accessi ai siti web che la compensano neppure lontanamente il calo della vendita delle copie digitali hanno, con le dovute versione cartacea con vendite e diffusioni che, differenze, un valore, per i periodici la situazione anche con il contributo, minimo davvero, delle è molto diversa e pare che l’impatto del digitale­ copie digitali, calano complessivamente tra il 7 causi una “sofferenza” di gran lunga maggiore. e il 35% a seconda delle diverse testate rispet- Non solo il totale delle prime dieci testate, sia to al dicembre 2013. Le uniche eccezioni sono nel caso dei settimanali che dei mensili, non rag- rappresentate da Donna Moderna, Vanity Fair e giunge nel complesso nemmeno gli accessi del Sorrisi e Canzoni TV che superano le 15mila co- solo Corriere.it (o Repubblica.it, fate vobis), ma pie ciascuno ma che lo fanno prevalentemente anche le copie digitali sono decisamente al palo. con le vendite abbinate, in bundle con la versione Secondo i dati Ads del mese di dicembre, se cartacea. Sono solo cinque, su 57 settimanali, le si escludono i magazine allegati ai quotidiani testate che vedono crescere le loro vendite: Chi

Anagrafe dell’industria editoriale quotidiana regione per regione

Testate società editrici stabilimenti concessionarie di produzione di pubblicità Valle d’Aosta 0 0 0 0 Piemonte 3 3 2 1 Liguria 3 1 1 1 Lombardia 24 18 12 20 Veneto 10 4 5 2 Trentino 7 5 3 3 Friuli 3 1 2 1 Emilia Romagna 12 7 6 5 Toscana 6 1 2 1 Marche 2 2 2 1 Umbria 2 2 0 1 Lazio 20 17 8 9 Abruzzo 2 1 3 2 Molise 2 2 0 2 Campania 10 9 6 7 Puglia 9 6 5 5 Basilicata 1 1 0 1 Calabria 1 0 3 3 Sicilia 4 4 3 2 Sardegna 2 1 3 1 Totale 123 85 66 68 Fonte: Asig

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Le due tabelle a fianco Quotidiani: volumi produttivi annui 2011-2014 sintetizzano alcuni grafici delle pagine 2011 2014 % ‘14/13 % ‘14/11 precedenti. In particolare Vendite 1.388.742.002 1.008.765.865 -11,7 -27,4 è significativo il raffronto Abbonamenti 127.913.559 97.274.672 -12,2 -24 tra il 2001 e il 2014 del pagati volume complessivo Copie gratuite 31.466.844 23.200.162 -6,8 -26,3 delle copie di quotidiani Altro (abbonamenti 47.579.417 31.469.343 -6,9 -33,9 diffusi divisi per voce. gratuiti, Se risulta evidente il vendite in blocco, crollo del 24,9% della diffusione estero) tiratura complessiva in Resa 629.106.831 510.318.775 -8,5 -18,9 quattro anni, è altrettanto Tiratura 2.224.808.653 1.671.028.817 -10,6 -24,9 significativa la perdita complessiva del 10,6% in un solo Fonte: Elaborazione Asig su dati Ads. Valori in copie anno (dal 2013 al 2014). Ancora incredibilmente Mercato pubblicitario italiano 2008-2014 elevata è la resa (delle copie invendute) per 2008 2014 % ‘14/13 % ‘14/08 inefficienza distributiva, Quotidiani 1.816.448 810.498 -9,7 -55,4 pur con il calo (e quindi Periodici 1.231.541 494.682 -6,5 -59,8 con un risparmio) Totale stampa 3.047.989 1.305.180 -8,5 -57,2 del 18,9% dal 2011 a Televisione 4.851.355 3.510.104 -0,5 -27,6 oggi. Ma il calo delle Radio 472.904 346.673 -1,8 -26,7 vendite del 27,4% Affissioni 227.201 81.874 3,2 -64 rimane preoccupante. Cinema 58.322 24.030 -18,2 -58,8 Lo stesso vale per il internet 556.539 474.488 2,1 -14,7 mercato pubblicitario: Direct mail 600.268 348.927 -4,5 -41,9 pur contenuto il calo Altro 15.929 109.756 -4,4 589 del 2,5% del 2014, Totale 9.830.507 6.201.032 -2,5 -36,9 rimane pesantissima la perdita del 36,9% degli Fonte: Nielsen Media research. Valori in migliaia di euro investimenti in otto anni.

(+8.3%), Diva e Donna (+6.1%), Giallo (+25.1%), passo con i tempi e le modalità dell’online e del Gioia (+17%), Novella2000 (+14.6%) e Topolino digitale. È chiaro che il futuro offre grandi opportu- (+21.5%). Va però considerato che alcune di que- nità. È anche disseminato di trabocchetti. Il trucco ste sono vendute a “panino”, in abbinata con altre consiste nell’evitare i trabocchetti, prendere al testate e questo gonfia, falsandole, le vendite. balzo le opportunità e rientrare a casa per l’ora Tra i mensili un’unica rivista, Wired, mostra una di cena, diceva Woody Allen in “Effetti collaterali”. tendenza positiva con una crescita del 6% rispetto Forse è proprio quello che si deve fare. Una buona al mese corrispondente dell’anno precedente. pausa di riflessione per ridisegnare la filiera e i E’ evidente che i periodici italiani non reggono il contenuti. Altrimenti il cartaceo muore.

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Audipress: tanti over 55 per i quotidiani e i settimanali

Oltre il 60% di chi sceglie i mensili ha una laurea o un diploma

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Imprenditori e professionisti prediligono quotidiani e mensili

Fonte: Audipress

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Una readership più consapevole, ma gli abbonamenti sono un flop Fonte: Audipress

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In Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna i lettori più fedeli

32,4% Piemonte e VALLE D’AOSTA 32,5% Piemonte e VALLE D’AOSTA 27,9% Piemonte e VALLE D’AOSTA 40,5% LIGURIA 35,5% LIGURIA 25,3% LIGURIA 41,7% LOMBARDIA 41,7% LOMBARDIA 37,4% LOMBARDIA 41,9% TRENTINO 20,9% TRENTINO ALTO ADIGE 30,0% TRENTINO ALTO ADIGE 37,7% VENETO 40,4% VENETO 31,8% VENETO 54,2% FRIULI VENEZIA GIULIA 40,8% FRIULI VENEZIA GIULIA 40,3% FRIULI VENEZIA GIULIA 50,1% EMILIA ROMAGNA 46,6% EMILIA ROMAGNA 43,2% EMILIA ROMAGNA 41,3% TOSCANA 32,7% TOSCANA 31,3% TOSCANA 45,3% MARCHE 40,0% MARCHE 36,6% MARCHE 37,0% UMBRIA 35,7% UMBRIA 35,7% UMBRIA 40,8% LAZIO 35,1% LAZIO 34,8% LAZIO 34,8% ABRUZZO E MOLISE 30,5% ABRUZZO E MOLISE 28,7% ABRUZZO E MOLISE 27,4% CAMPANIA 34,3% CAMPANIA 27,4% CAMPANIA 24,5% PUGLIA 22,3% PUGLIA 24,5% PUGLIA 26,7% BASILICATA E CALABRIA 27,4% BASILICATA E CALABRIA 32,3% BASILICATA E CALABRIA 22,5% SICILIA 20,6% SICILIA 17,8% SICILIA 47,1% SARDEGNA 27,2% SARDEGNA 23,1% SARDEGNA

Fonte: Audipress

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la tendenza Il risveglio della pubblicità dopo otto anni da brivido

I dati Nielsen parlano di un 2014 in cui il trend costantemente negativo degli investimenti in advertising si è fermato, grazie al +5,5 e al +3,7% registrato nei mesi di giugno e di novembre. L’anno si è chiuso rispetto al 2013 con un calo “solo” del 2,5%, facendo intravedere la possibilità di una timida speranza di ripresa

li editori non lo dicono, i numeri sì. E da Nielsen hanno, inaspettatamente, registrato di solito i numeri non mentono. Vanno “solo” un calo del 2,5% rispetto al periodo interpretati, certo, ma non mentono. omogeneo dell’anno precedente (gennaio-di- GIl dato di fatto è che la pubblicità sui cembre 2013) che era stato invece di -12,3% media è in ripresa, dopo otto anni (2007-2014) rispetto al 2012. Più o meno lo stesso dato si da brivido con investimenti drammaticamente era visto anche un mese prima, cioè nel periodo in picchiata. I dati Nielsen (gennaio-dicembre gennaio-novembre 2014 che si era chiuso con 2014) lo dicono, un po’ in sordina, da qualche un calo tutto sommato lieve (-2,6%) rispetto al mese: il pauroso trend costantemente negativo vertiginoso calo a due cifre (-13%) del periodo s’è fermato. omogeneo del 2013. In particolare sono gli inserti speciali, più di Sempre a novembre 2014, tra l’altro, Nielsen ha tutti gli altri, ad attirare investimenti pubblicitari, registrato un promettente +3,7% rispetto a no- con un vero e proprio boom di segni + mai visti vembre dell’anno precedente. Un dato positivo, prima, da una decina di anni in qua. Se poi in realtà, Nielsen l’aveva già registrato anche alla fotografia dei numeri fornita da Nielsen si nel mese di giugno 2014 (addirittura +5,5% aggiunge l’intera annata, gennaio-dicembre rispetto allo stesso mese del 2013) condizio- 2014, di Fcp, cioè le Concessionarie di pubbli- nato però dai Mondiali cità, allora, anche se due indizi non fanno una di calcio che avevano prova, possiamo dire almeno, con un pizzico fatto introitare 29,4 di prudenza, che il 2014 anticipa una timida milioni in più di raccol- speranza: la ripresa nella pubblicità. ta rispetto allo stesso E di solito la ripresa della pubblicità anticipa, mese del 2013 (+36,2 a sua volta, quella dei consumi. Di certo, co- milioni sulla Tv ma munque, possiamo dire che nel 2014 il trend anche un timido +1,6 fortemente negativo che durava ormai da anni milioni sui quotidiani). ha segnato una brusca frenata. Al punto che gli Bella consolazione, investimenti pubblicitari di tutto il 2014 calcolati direte voi: due mesi

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Nel 2012 il settore aveva fatto registrare la peggiore annata degli ultimi 20 anni scendendo per la prima volta dal 2003 sotto gli 8 miliardi a prezzi correnti e ai livelli del 1991 in termini reali

positivi su dodici, non c’è da rallegrarsi. Rimane media, a eccezione di Internet. In questi otto incontrovertibile però il sorprendente passaggio anni di crisi, insomma, si è verificato un cambio da –12% a -2,5%. In un solo anno, insomma, non congiunturale, ma strutturale. A scorrere la il 2014, il pericoloso calo della pubblicità ha sequenza del calo registrato dal 2008 a oggi c’è avuto una frenata di dieci punti percentuale. da rabbrividire: -2,8% il 2008 sul 2007 (ma con Una bella differenza! un secco -10% del dicembre natalizio 2008 sul “Una boccata di ossigeno inaspettata”, ha dicembre 2007), -13,4% il 2009 sul 2008. Solo commentato lo stesso Alberto Dal Sasso, nel 2010, in occasione dei Mondiali in Sudafri- Advertising Information Services Business ca, l’annata si era chiusa con un incremento del Director di Nielsen, nel presentare i dati. +3,8% (a conferma della crescita pubblicitaria Anche se la stampa (quotidiani e periodici) con- che si registra, sempre, in occasione di eventi tinua ad andare meno bene di Internet e Tv. sportivo-mediatici importanti), per tornare ne- Il dato è confermato dal raffronto dei numeri gativo con uno speculare -3,8% nel 2011 fino forniti da Nielsen, che fotografa tutti i mezzi (tv, a sprofondare nel già citato -14,3% nel 2012 stampa, radio, web, cinema, affissioni, direct e ancora un -12,3% nel 2013. mail, etc), e i dati di Fcp che rilevano invece Oltre alla decisa frenata del trend negativo, se solo quelli relativi alla stampa (quotidiani e pe- si analizza poi lo stato di salute della stampa, al riodici). di là dei numeri, a fronte del pauroso e costante calo delle diffusioni (ormai intorno ai 3 milioni Quotidiani, un piccolo passo avanti: di copie di venduto reale per i quotidiani) che nel 2014 -8,6%, (nel 2013 era - 22%) costituisce il vero problema della carta stam- pata, si scopre che, tutto sommato, il brand Ma anche l’analisi Fcp, secondo cui il 2014 si delle testate quotidiane e periodiche è ancora chiude con un -8,6%, ben lontano, in ogni caso, fortissimo. dal -22% o -24% che aveva caratterizzato tutto il 2013, conferma che il calo della pubblicità Periodici, boom degli inserti speciali potrebbe essere giunto al capolinea. A ciò si (+10%) contro il -7,8% della tabellare aggiunga il fatto che solo tre anni fa, nel 2012, il mercato della pubblicità aveva registrato la Proprio in questi anni di crisi i quotidiani hanno peggiore annata degli ultimi vent’anni, con una accresciuto il loro ruolo istituzionale e la loro performance negativa del 14,3% scendendo funzione di informazione dell’opinione pubbli- per la prima volta, dal 2003, sotto la soglia degli ca, favorendo la creazione di un orientamento 8 miliardi di euro a prezzi correnti e addirittura ai informato e plurale, favorendo dibattiti, incontri, livelli del 1991, al netto dell’inflazione, in termini convegni ed eventi. reali. Il forte calo è stato trasversale su tutti i Il giornale cartaceo, tra l’altro, è rimasto uno

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dei pochissimi media ancora pagati. E questa organizzate sviluppando al loro interno strutture caratteristica, in un Paese dove è meno diffusa dedicate alle “Iniziative Speciali” attraendo in- la pratica dell’abbonamento per inefficienze po- serzionisti e investimenti. Con qualche proble- stali e rincari dei prezzi, comincia a posizionare muccio – inutile nasconderlo – nello stabilire il giornale a pagamento su carta stampata, in il limite tra marketing e informazione, ma con un’area pubblicitaria più appetibile rispetto ad l’evidente risultato di portare a galla investimen- altri media. Non è un caso che tutti i marchi ti che, durante la crisi, erano solo sopìti e che pubblicitari di qualità utilizzano il quotidiano un potrebbero migrare stabilmente su come mezzo elettivo e ne hanno dei risultati altre voci pubblicitarie più di qualità. positivi e concreti. Se poi, sempre sui periodici, si fa un confronto Approfondimento a sé meriterebbe, comunque, il diretto tra l’ultimo quadrimestre (il periodo più dato relativo alla “pubblicità speciale” sui periodi- importante dell’anno) del 2014 rispetto a quello ci (+14,4% nei settimanali e +11,1% sui mensili), del 2013 si scopre che settembre ha segnato unico dato fortemente positivo nel mare magnum +1,9%, ottobre +1,8% e dicembre +4,9%. Se- dei segni meno della carta stampata. gnali positivi a macchia di leopardo. Se la perdita della pubblicità sui periodici, nel C’è solo da augurarsi che il leopardo riprenda 2014, ha superato di poco il 6%, tutta la “spe- a scorrazzare a perdifiato lungo le praterie dei ciale” è cresciuta quasi del 10%, a fronte di un mezzi d’informazione, dalla carta stampata al -7,8% della “tabellare”. Editori e Concessio- web, ridando ossigeno a chi non ne ha. narie, infatti, nel corso degli ultimi anni si sono (ha collaborato Maria Comotti)

Il mercato negli ultimi 25 anni Il valore degli investimenti pubblicitari è tornato ai livelli del 1990

12.000.000 1992-2000 2000 -2008 2008-2014 10.000.000

8.000.000

6.000.000 Forecast ‘15 vs’14 -0,1% 4.000.000

2.000.000

0 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

valori nominali valori a prezzi 1990 Fonte: AdEx/Nielsen

30 NewTabloid 2 / 2015 Inchiesta

La stagionalità non si modifica negli anni 1.100.000

900.000 Valore 700.000 medio

500.000

300.000

100.000

-100.000

-300.000

-500.000 Gen. Feb. Mar. Apr. Mag Giu. Lug: Ago. Set. Ott. Nov. Dic. Anno 2006 Anno 2010 Anno 2014

Scarto vs media 2006 Scarto vs media 2010 Scarto vs media 2014 Fonte: Nielsen/Fcp

Le quote dei mezzi nel 2014: Internet vale un quarto del mercato

5% 6% Tv

Radio

18%* Stampa

47% Out of Home

Cinema

3% Digital 17% Digital fcp

4% Direct Mail

Fonte: Nielsen/Fcp

NewTabloid 2 / 2015 31 Inchiesta

La pubblicità nel 2014 (senza il digital) segna -2,5% 6.201 milioni di € -2,5% -158 M€ Totale Media

-0,5% -17 M€ Tv

-8,5% +120 M€ Stampa

+10 M€ 2,1% Internet

-1,8% -6 M€ Radio

-4,5% -16 M€ Direct Mail

-3,5% -8 M€ Altri Mezzi Fonte: Nielsen

Con la stima totale del digital*, l’anno è quasi in parità (-0,4%) 7.627 milioni di € -0,4% -34 M€ Totale Media

-0,5% -17 M€ Tv

-8,5% +120 M€ Stampa

+135 M€ +7,6% Internet

-1,8% -6 M€ -6 M€ Radio

-4,5% -16 M€ Direct Mail

-3,5% -8 M€ Altri Mezzi (*Search Adv, Social Adv, Video YT, Classified) Fonte: Nielsen

32 NewTabloid 2 / 2015 Inchiesta

Siamo alla fine del tunnel, ma la stampa (-8,5%) è ancora in difficoltà

Il 2014 degli investimenti pubblicitari in Italia a -1,8%. Internet mostra una crescita a dicembre, è stato definito prudentemente un anno di attestandosi a +2,1% per tutto il 2014, che diventa transizione: la chiusura a -2,5% rispetto al 2013, + 7,6% se si allarga il perimetro dell’analisi alle dato di per sé incoraggiante, visto che si tratta del categorie digital non abitualmente monitorate. Il decremento più contenuto registrato negli ultimi cinema e il direct mail sono negative, perdendo quattro anni, si trasforma addirittura in un pareggio rispettivamente il -18,2% e il -4,5%. L’outdoor, (-0,4%) se si considera la totalità degli investimenti insieme al web, è l’unico mezzo in controtendenza, digital, aggiungendo cioè le stime sulle categorie con una crescita del +3,2%. Parlando invece di video, social e search advertising attualmente settori merceologici (tabella sotto) si nota che alla non misurate (si vedano le tabelle della pagina crescita degli alimentari (+3,4%, pari a 25 milioni) a fianco). Prendendo in esame i singoli mezzi, e della distribuzione (+6,9%, circa 23 milioni), si chiude in leggero calo la tv (-0,5%), la stampa si contrappongono un calo dell’automotive (-4,2%, conferma essere in difficoltà (-8,5% nel complesso) circa 25 milioni) e la frenata delle tlc (129 milioni anche se i lievi segnali di ripresa che arrivano da in meno di investimenti rispetto al 2013, pari a questo mezzo nel mese di dicembre consentono -26,5%). I maggiori apporti alla crescita arrivano dal a quotidiani e periodici di chiudere il 2014 con un settore finanza/assicurazioni (+20,6%), farmaceutici calo rispettivamente del -9,7% e del -6,5%. La radio e sanitari (+9,3%) ed elettrodomestici (+8,5%), che conferma gli andamenti positivi degli ultimi mesi complessivamente incrementano l’investimento di e, grazie a un dicembre in crescita, chiude il 2014 85 milioni.

Top 10 settori: auto, abbigliamento e tlc in negativo recuperano finanza, farmaceutici e distribuzione

Top 10 settori -2,1% 70.4%

Alimentari 25 M€ 3,4% 14.0% Automobili -4,2% - 25 M€ 10.6% Telecomunicazioni -26,5% -129 M€ 6.6%

Distribuzione +23 M€ 6,9% 6.5%

Media/Editoria -5,8% -20 M€ 6.0% Finanza/Assicurazioni +55 M€ 20,6% 5.9% Abbigliamento -2,9% -9 M€ 5.4% Farmaceutici/Sanitari +25 M€ 9,3% 5.4%

Cura persona -6,5% -20 M€ 5.2% Toiletries 4.8% -2,9% -8 M€

(variazione % 2014 vs 2013) Fonte: Nielsen

NewTabloid 2 / 2015 33 Inchiesta

Numero di aziende e investimento medio: la tv attira di più

Aziende attive Aziende attive 18.400 -6,7% -5,0% 17.482 -5,8% 3,0%

1.596 -1,2% 27,9% 2.038 -8,9% -22,2%

4.725 5,4% 3,3% 4.861 -6,9% -0,3%

1.080 0,1% 0,6% 1.082 -8,3% -3,6%

12.254 -10,9% -9,3% 11.116 -14,7% 0,5% Numero Aziende Invest. medio Fonte: AdEx/Nielsen

In Usa, Inghilterra e Germania la pubblicità cresce, in Italia, Francia, Giappone e Australia soffre ancora Il contesto internazionale (mappa nella pagina a particolarmente positive dei mesi di giugno (chiuso fianco, in basso) mostra che l’Italia è tra i pochi Paesi a quota +7,1% rispetto all’omologo mese 2013) (insieme a Francia, Giappone e Australia) ad aver e novembre (+4,6%). A giugno l’incremento è registrato un segno meno nel 2014 per il suo mercato stato dovuto ai Mondiali di Calcio, evento che pubblicitario, mentre crescono gli investimenti negli tradizionalmente porta a un’impennata della raccolta Stati Uniti (167 miliardi di dollari), nel Regno Unito pubblicitaria, come dimostrano anche i dati del (grazie al traino delle Olimpiadi) e in Germania, con giugno 2006 (+3,9% sul giugno 2005) e del giugno un leggero aumento anche in Spagna. Il mercato 2010 (+11,9% sul giugno 2009). Il dato positivo dell’advertising nel nostro Paese si è assestato su una di novembre invece è stato registrato senza eventi nuova dimensione di investimento e seppure è dagli speciali. Guardando infine al numero di aziende Anni ‘30 che non si vedeva una crisi così lunga, la (grafico sopra in pagina) si può notare come il mezzo turbolenza che ha devastato i mercati nell’ultimo che fa registrare nel 2014 un aumento più significativo decennio sembra essersi placata. Guardando infatti degli investitori (27,9%) sia la tv, con una riduzione l’andamento del mercato mese su mese (grafico nella però del 22,2% dell’investimento medio. Per la stampa pagina a fianco, in alto), spiccano le performance invece chi investe (-9,3%) lo fa in modo più cospicuo.

34 NewTabloid 2 / 2015 Inchiesta

Pubblicità 2014 in Italia: giugno e novembre positivi

+3.9% 2006 vs 2005 +11.9% 2010 vs 2009

10% +7.1% +4.6% 5%

0%

-5%

-10%

-15%

-20%

-25% Gen. Feb. Mar. Apr. Mag Giu. Lug: Ago. Set. Ott. Nov. Dic. Var% ‘13vs’12 Var% ‘14vs’13 Fonte: Nielsen

L’advertising nel mondo Fonte: Nielsen

NewTabloid 2 / 2015 35 Inchiesta

Pubblicità sui quotidiani italiani 2008-2014 a valori costanti 2014

Fonte: Asig su dati Osservatorio Stampa Fcp e Istat

Fatturato medio per modulo pubblicitario 2008-2014 a valori costanti 2014

Fonte: Asig su dati Osservatorio Stampa Fcp e Istat

36 NewTabloid 2 / 2015 Inchiesta

Andamento di spazi e fatturati pubblicitari sui quotidiani 2008-2014 (2008=100)

spazi fatturati

Fonte: Asig su dati Osservatorio Stampa Fcp e Istat

Quotidiani: ricavi da vendite e pubblicità

Fonte: Asig su dati Osservatorio Stampa Fcp e Istat. Dati in percentuale

NewTabloid 2 / 2015 37 multimedialità Sorpresa: italiani analfabeti digitali in 22 milioni mai su internet

Il nostro Paese è fanalino di coda a livello internazionale per l’utilizzo regolare della Rete, con una media del 56% rispetto al 72% della Ue, anche se le famiglie con un accesso Internet da casa, nel 2014, sono aumentate dal 60,7% al 64% rispetto all’anno precedente e quelle che dispongono di una connessione a banda larga sono passate dal 59,7% al 62,7%

38 NewTabloid 2 / 2015 multimedialità

el 2014 è aumentata rispetto al 2013 nessione fissa (45,1%); tuttavia, rispetto al 2013 la quota di famiglie con un acces- si registra un incremento maggiore tra le famiglie so a Internet da casa (dal 60,7% al che si connettono da casa usando una con- 64%), ma ci sono ancora 21 milioni nessione mobile a banda larga tramite rete di e 994 mila persone che non naviga- telefonia mobile, almeno 3G, ad esempio UM- no (pari al 38,3% della popolazione TS, utilizzando come modem una scheda SIM, Nresidente): questo il quadro di un Paese in cui una chiavetta USB, un telefono cellulare o uno resta ampio il digital divide rispetto alla media smartphone (dal 20,8% al 28%). europea, come rivelato dal Rapporto Istat 2014 Nell’ultimo anno risulta in decisa crescita, dal “Cittadini e nuove tecnologie”. Un’Italia in cui a 43,9% al 54%, la quota di famiglie che possie- essere offline sono soprattutto le fasce di età dono un cellulare abilitato alla connettività. In più anziane e di uscita dal mondo del lavoro, ac- crescita anche la diffusione degli e-book (dal canto ai giovanissimi che, seppure definiti “nativi 5,4% al 6,8%). Diminuiscono invece le fami- digitali ”, per più del 50% non utilizzano la Rete. glie che possiedono il lettore DVD/Blu Ray (dal Nell’utilizzo di Internet si riduce il divario rappre- 53,8% al 49,5%), il lettore MP3/MP4 (dal 30,4% sentato dalla professione del capofamiglia, men- al 27,5%) e la macchina fotografica digitale (dai tre rimane stabile il divario sul territorio, con un 53,4% al 50,8%). Mezzogiorno ancora in rincorsa e rimangono forti le differenze di genere (navigano di più gli uomini) Con gli under 18 in famiglia aumenta e di generazione (con in testa i 15-24enni). la connessione a Internet e a banda larga

Nel 2014 le nuove tecnologie per l’informazio- Tra le famiglie si osserva un forte divario tecnolo- ne e la comunicazione più diffuse nelle famiglie gico, da ricondurre a fattori di tipo generazionale, italiane, se si esclude il telefono cellulare ormai culturale ed economico. Le famiglie in cui è pre- presente nel 93,6% delle famiglie, sono l’accesso sente almeno un minorenne si dimostrano quelle a Internet da casa (64%), il personal compu- a più alta intensità di tecnologia ICT: il personal ter (63,2%) e una connessione a banda larga computer e l’accesso a Internet da casa sono di- (62,7%); seguono il telefono cellulare abilitato sponibili, rispettivamente, nell’87,1% e nell’89% alla connessione a Internet (54%), la macchina dei casi. Le famiglie con un componente under fotografica digitale (50,8%), il lettore DVD/Blu 18 sono anche quelle in cui è più frequente la Ray (49,5%). Meno diffusi sono invece l’antenna connessione a banda larga (87,2%) e in cui il te- parabolica (32,2%), il lettore Mp3/Mp4 (27,5%), lefono cellulare è onnipresente. Molto più intenso la console per videogiochi (19,3%) e il lettore rispetto alla media nazionale è inoltre il possesso di e-book (6,8%). Rispetto al 2013 risultano in di macchine fotografiche digitali (73,7% contro aumento le famiglie il 50,8%), di lettori DVD/Blu Ray (69,1% con- Lo strumento che dispongono di tro il 49,5%), di lettori Mp3/Mp4 (44,7% contro un accesso a Internet il 27,5%) e di console per videogiochi (45,1% più diffuso da casa (dal 60,7% al contro il 19,3%). 64%) e di una conne- Sul versante opposto, le famiglie costituite esclu- (nel 93,6% delle sione a banda larga sivamente da persone over 65 si confermano (dal 59,7% al 62,7%). quelle meno provviste di beni e servizi tecnologici: famiglie) rimane Tra le connessioni a appena il 17,8% di esse dispone di un personal banda larga, quella computer a casa e il 16,3% di una connessione il telefono cellulare più diffusa è la con- per navigare su Internet. L’unico bene ampiamen-

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te diffuso in questa tipologia di famiglie è il cellu- Rispetto al 2013 il divario tra le famiglie con ca- lare, il cui possesso è comunque molto inferiore pofamiglia dirigente, imprenditore o libero pro- alla media nazionale (il 76,8% rispetto al 93,6%). fessionista e quelle con capofamiglia operaio si Le famiglie più tecnologiche sono quelle in cui il riduce per alcuni beni tecnologici, come per il capofamiglia è un dirigente, un imprenditore o un telefono cellulare abilitato (dal 23,5 al 16,1%), per libero professionista e quelle con il capofamiglia l’accesso a Internet da casa (dal 18,7 al 13,6 %) direttivo, quadro o impiegato. In particolare, il e per la disponibilità di una connessione a banda 93,1% delle prime dispone di un pc, il 92,6% larga (dal 18,6 al 14,4%). ha accesso a Internet da casa, il 91,6% dispone di una connessione a banda larga, l’85,5% ha Centro-Nord, due famiglie su tre il cellulare abilitato, l’81,3% la macchina foto- hanno Internet a casa grafica digitale, il 75,2% il lettore DVD/Blu Ray. Anche il lettore di e-book, poco diffuso in Italia, Le famiglie del Centro-Nord si confermano è maggiormente disponibile tra queste famiglie più equipaggiate di beni e servizi ICT. Il pc ad (il 17,6% contro il 6,8% della media nazionale). esempio, è disponibile nel 66% delle famiglie Il cellulare è presente in tutte le famiglie, con del Centro-Nord e solo nel 57,3% delle famiglie valori più bassi in quelle in cui il capofamiglia del Sud e nel 57,9% delle Isole. Analogamente, risulta non occupato; oltre sette famiglie su dieci nel Centro-Nord si riscontra la quota più elevata dispongono di un telefono cellulare abilitato alla di famiglie che dispongono di un accesso a In- connessione a Internet, a eccezione di quelle ternet da casa (66,6%, contro il 58,3% del Sud con capofamiglia non occupato dove il telefono e il 59,2% delle Isole) e di una connessione a abilitato è presente solo nel 32,8% dei casi. banda larga (65,4%, contro il 56,4% del Sud e

L’uso di Internet nel 2014 Dai 15 ai 24 anni, una generazione digitale

Almeno una volta l’anno Tutti i giorni

100 90,9 93,8 89,1 90 80,8 83,5 76,2 76,1 80 70,2 70,6 65,6 70 61,0 60 50,2 52,5 44,4 44,5 50 40,7 41,6 40 30,9 30 23,4 21,1 20 9,0 10,2 10 4,3 1,9 0 6-10 11-14 15-17 18-19 20-24 25-34 35-44 45-54 55-59 60-64 65-74 75 e più Fonte: Istat

Gli internauti più assidui nel nostro Paese risultano essere i 18-19enni, seguiti dai 20-24enni e dai 15-17enni, mentre in coda alla classifica dell’utilizzo della Rete per classi di età si posizionano gli over 75enni, i bambini tra i 6 e i 10 anni di età e i 65-74enni.

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il 58,1% delle Isole). Il possesso di almeno un go, l’1,9% indica tra le motivazioni l’insicurezza cellulare abilitato è più diffuso tra le famiglie del rispetto alla tutela della propria privacy e l’1,4% Nord-Est (58,2%) mentre al Sud la disponibilità la mancanza di disponibilità di una connessione è nel 47,1% delle famiglie. a banda larga (1,4%). Nelle famiglie di soli anziani è più elevata la quota di coloro che dichiarano Una famiglia su tre una mancanza di capacità (69,6%), seguite da non sa navigre in Rete quelle che non lo considerano utile e interessante (26,2%). Se più della metà delle famiglie italiane dispone ormai di un accesso a Internet e di una connes- Oltre il 70% dei 15-24enni usa Internet sione a banda larga, restano ancora ampi i margini di sviluppo per la diffusione e l’utilizzo del web. A Rispetto al 2013, la quota di utenti del pc rimane tal proposito, la maggior parte delle famiglie che stabile intorno al 54% circa (il 33,5% ne fa un non dispongono di un accesso a Internet da casa uso quotidiano) mentre quella relativa all’uso di indica la mancanza di competenze come princi- Internet aumenta dal 54,8% al 57,3% (il 36,9% pale motivo del non utilizzo della Rete (55,1%). lo usa quotidianamente). La crescita maggiore Una percentuale significativa (24,3%) non consi- si registra tra i 60-64enni (41,6% contro il 36,4% dera Internet uno strumento utile e interessante. del 2013). Aumenta anche la quota di persone Seguono motivazioni di ordine economico legate che usa Internet quotidianamente, dal 33,5% al all’alto costo dei collegamenti o degli strumenti 36,9%. L’uso giornaliero del web è più frequente necessari (15,8%). L’8,5% non naviga in Rete da tra i 15-24enni (oltre il 70%) ma va sottolineato il casa perché accede a Internet da un altro luo- forte aumento dell’uso quotidiano di Internet tra

Cresce la dotazione tecnologica delle famiglie Il 93,6% degli italiani ha un cellulare, solo il 64% accede a Internet

Cellulare 93,6 93,1 Accesso a Internet 64,0 60,7 63,2 Personal computer 62,8 62,7 Connessione a banda larga 59,7 Cellulare abilitato 54,0 2014 2013 43,9 50,8 Macchina fotografica digitale 53,4 Lettore DVD/Blu Ray 49,5 53,8 32,2 Antenna parabolica 33,3 27,5 Lettore MP3/MP4 30,4 Console per videogiochi 19,3 20,2 Lettore di e-book 6,8 5,4 Fonte: Istat

Nel 2014 rispetto al 2013 sono cresciute di qualche punto percentuale nel nostro Paese le famiglie che dispongono di un accesso Internet da casa e di una connessione a banda larga e in modo ancora più sensibile quelle che possiedono un celluare abilitato alla connettività.

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i 25-34enni (+7%) e tra le giovani di 15-17 anni totalità degli studenti di 15 anni e più usa il pc e (+9,2%). Uomini più tecnologici: dichiara, infatti, Internet (rispettivamente 89,8% e 93,2%), ma la di utilizzare il pc il 59,3% degli uomini, a fronte quota di utenti scende sotto l’80% per gli occu- del 50,2% delle donne, mentre naviga su Internet pati (rispettivamente 76% e 78,9%); le persone il 62,3% degli uomini e il 52,7% delle donne. tecnologicamente meno attive restano, invece, Fanno eccezione solo le ragazze 11-17enni e 20- le casalinghe (22,9% e 24,2%) e i ritirati dal la- 24enni, che superano di 3 e 4 punti percentuali voro (19,2% per entrambe le tecnologie). Tra gli rispettivamente per l’uso del pc e di Internet i occupati, il pc risulta maggiormente utilizzato coetanei maschi. Sono forti le differenze anche da direttivi, quadri e impiegati (90,6%) rispetto a rispetto alla condizione occupazionale. Quasi la dirigenti, imprenditori e liberi professionisti (88%); seguono a grande distanza i lavoratori in proprio, i coadiuvanti (65,3%), gli operai e gli apprendisti L’uso del web, dal 2007 al 2014 (il 60,2%). una crescita esponenziale Casalinghe e pensionati 2007 2014 usano poco Internet Totale popolazione 36,9 57,3 Le stesse differenze si ripropongono per l’uso di Ripartizione geografica Internet, che è utilizzato soprattutto da dirigenti, Nord-ovest 41,9 61,4 imprenditori, liberi professionisti, direttivi, quadri e Nord-est 41,2 61,3 impiegati (oltre l’88%), contro il 66,1% degli ope- Centro 38,7 59,9 rai e degli apprendisti. Rispetto al 2013 rimane Sud 29,6 49,3 Isole 29,8 52,9 stabile la quota degli occupati che utilizzano il pc, Italia 36,9 57,3 mentre aumenta quella di coloro che navigano su Internet (dal 75,7% al 78,9%). Nell’ultimo anno Condizione professionale si riducono le differenze sociali poiché gli operai Occupati 54,1 78,9 fanno registrare incrementi percentuali relativi Dirigenti, del 4,7% per quanto riguarda l’uso del pc e del Imprenditori, 72,1 88,6 12,2% per l’uso di Internet, mentre tra dirigenti, Liberi professionisti imprenditori, liberi professionisti si registrano in- Direttivi, quadri, impiegati 74,9 91,4 crementi percentuali relativi intorno all’1,5% per Operai, Apprendisti 30 66,1 entrambe le tecnologie. Considerando il ruolo Lavoratori in proprio che le tecnologie ICT hanno assunto nello svilup- e coadiuvanti 39,4 68,8 In cerca di nuova po della società e dell’economia, va evidenziato occupazione 36,3 64,8 che il dato rilevato sulla capacità di utilizzo del In cerca di prima computer non è molto positivo. occupazione 47,4 75,3 Casalinghe 8 24,2 Studenti 80,6 93,2 Nella tabella a sinistra i dati fotografano la “crescita Ritirati dal lavoro 7,8 19,2 digitale” dell’Italia dal 2007 al 2014, con una Altra condizione 10,9 25,6 progressiva riduzione del divario tecnologico per Totale 37 57 area geografica e per condizione professionale. Nella Valori per 100 persone con le stesse caratteristiche pagina a fianco, la classifica europea dell’utilizzo Fonte: Istat regolare di Internet negli ultimi tre mesi.

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Uso regolare della Rete Italia fanalino di coda, con Grecia e Bulgaria

Islanda 100 95 Lussemburgo 100 93 Finlandia 99 89 99 Slovacchia 74 Danimarca 98 91 Svezia 98 92 Lettonia 98 71 Estonia 98 77 Slovenia 97 69 97 Germania 80 Regno Unito 97 87 Austria 97 77 Lituania 96 65 Polonia 96 60 Belgio 96 80 Portogallo 96 58 Malta 95 66 Francia 95 78 Cipro 95 62 Ungheria 94 71 Spagna 94 66 Irlanda 93 75 Repubblica Ceca 93 70 Grecia 89 56 16-24 16-74 Italia 84 56 Fonte: Istat Bulgaria 80 51 Romania 76 45 0 20 40 60 80 100 120

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I non utenti della Rete si trovano, in gran parte, nelle fasce d’età più anziane (65-74 anni) e tra chi è uscito dal mondo del lavoro, ma anche tra i giovanissimi (1 milione e 518 mila tra i 6 e i 10 anni) la metà dei quali, seppur “nativi digitali”, non utilizza il web

Se l’82,7% dichiara di saper compiere opera- network, presentano le percentuali più elevate zioni elementari come copiare o muovere file per tutte le operazioni che si possono effettuare o cartelle o parti di documento (82,9%), solo il mediante Internet. Sono 21 milioni 994 mila 66,8% sa trasferire file da un computer a un altro le persone di 6 anni e più che nel 2014 non e/o da altri dispositivi, il 57,3% sa connettere utilizzano Internet (38,3% della popolazione e installare periferiche, il 52,2% sa adoperare residente in Italia). formule aritmetiche di base di un foglio elettro- Le quote maggiori di non utenti si concentrano nico. Solo il 49,2% sa comprimere un file e il nelle fasce di età più anziane e di uscita dal 37,4% sa preparare presentazioni con specifici mondo del lavoro: la percentuale di non utenti software. tra i 65-74 anni è del 74,8% e sale al 93,4% tra Appena un quarto degli utenti sa installare un gli over 75. Alte anche le quote di non utenti nuovo sistema operativo o sostituirne uno vec- tra i giovanissimi (1 milione 518 mila tra i 6-10 chio o è in grado di modificare o verificare i anni) che, seppure definiti “nativi digitali” per parametri per configurare un software (24,4%). più del 50%, non utilizzano la Rete. La quota di uomini che dichiara di possedere i suddetti skills è sempre superiore a quella A 1 italiano su 4 non interessa la Rete delle donne. Nel caso dell’utilizzo di Internet, la quasi totalità La presenza in famiglia di genitori che utilizzano sa usare un motore di ricerca (95,6%) e l’81,8% Internet favorisce tale comportamento nei figli: sa spedire e-mail con allegati. Sei internauti su nelle famiglie in cui entrambi i genitori navigano, dieci sanno postare messaggi in chat, new- la percentuale di figli tra gli 11 e 14 anni che non sgroup o forum di discussione online (60,5%) e frequentano il web scende al 6,7%, mentre nel il 54,9% è in grado di effettuare il download di caso in cui entrambi i genitori non navigano su testi, giochi, immagini, film, video e musica. Internet, la quota sale addirittura al 40,1%. Si Per altre competenze si passa a quote inferiori riscontra una maggiore prevalenza di non utenti al 50%, come telefonare via Internet (48,4%), di Internet nel Sud e nelle Isole (45,5% e 43%), caricare testi, giochi, immagini, film o musica su mentre nel Centro-Nord circa un terzo della po- siti (45%), modificare le impostazioni di sicurez- polazione non naviga in Rete. za dei browser per accedere a Internet (28,3%), Le cause indicate del non uso del web sono la usare il peer to peer per scambiare film, musica mancanza di gradimento verso questo strumen- (17,8%) o creare una pagina web (14,3%). to (28,7%), la totale non conoscenza di Internet Anche nel possesso degli e-skills le donne oc- (27,9%) e l’assenza di capacità nell’utilizzarlo cupano posizioni di retrovia. I giovani tra 15 e (27,3%). Il 23,5% ha dichiarato di non utilizzar- 24 anni che sono cresciuti con Internet e social lo perché non gli serve e non ne trova utilità

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e il 14,3% ha affermato di non disporre degli Al Sud piace di più Facebook (63,1%) strumenti necessari per connettersi. In pochi lamentano alti costi degli strumenti necessari Nel Sud e nelle Isole emerge una maggiore per connettersi (4,3%) o delle tariffe di connes- pratica nell’utilizzo delle nuove forme di co- sioni (3,7%). Il 3,1% si dichiara diffidente verso le municazione attraverso Internet. In particolare, nuove tecnologie e appena l’1,9% ha espresso nel Sud il 63,1% degli utenti di Internet ha cre- preoccupazioni per la tutela della privacy. ato un profilo utente, inviato messaggi o altro Mentre tra i minorenni una larga quota di non su Facebook o Twitter (rispetto al 51,1% degli utenti ha dichiarato di non accedere al web in utenti residenti nel Nord-ovest) e il 24,5% ha quanto gli è proibito dai genitori per la loro età, in scambiato via web opinioni su problemi sociali particolare ben il 58,5% dei non utenti tra i 6-10 o politici (rispetto al 16,9% del Nord-ovest). Nel anni e il 42,2% tra gli 11-14 anni. Centro-nord è invece più diffuso l’utilizzo della rete per inviare o ricevere e mail (oltre l’80% Connessi regolari: contro il 76,1% del Sud). Nell’ambito dell’utilizzo 56% in Italia, 72% in Europa delle diverse piattaforme comunicative disponi- bili in Rete, rispetto al 2013 si registra un lieve Considerando la percentuale di individui tra i 16 decremento nell’uso dell’e-mail (dall’81,7% al e i 74 anni che si sono connessi regolarmente 79,9%) a favore di altre forme d’interazione, a Internet emerge che a fronte di una media come l’utilizzo dei social network (dal 53,2% al europea pari al 72% e a Paesi come Olanda, 57%) e l’uso della messaggistica su chat, blog, Lussemburgo, Svezia e Danimarca che hanno newsgroup o forum di discussione online (dal raggiunto livelli prossimi alla saturazione, l’Ita- 49% al 50,7%). lia si posiziona solo al terz’ultimo posto della graduatoria internazionale, con un valore pari Il 20,5% degli italiani usa i social al 56% (equivalente a quello registrato per la network per esprimere opinioni Grecia). Tale andamento si registra anche tra i 16-24enni: Cresce anche l’uso del web per telefonare o fare se nei Paesi nord europei quasi la totalità di videochiamate (dal 34,5% al 37,3%). I social questa classe di età naviga in rete regolarmente, network vengono utilizzati anche come stru- in Italia tale percentuale è dell’84%. Internet si mento per partecipare alla vita sociale o politi- connota come un importante strumento per l’in- ca del Paese: circa un quinto degli utilizzatori terazione sociale: otto internauti su dieci l’hanno ha espresso in Rete opinioni su temi sociali utilizzato negli ultimi 3 mesi per spedire o rice- o politici (20,5%) e il 10,4% ha partecipato a vere e-mail, il 62,7% per inviare messaggi in consultazioni o votazioni su tali temi. Il 12% par- chat, blog, forum di discussione online e per la tecipa a network professionali come ad esempio messaggistica istantanea, più della metà (57%) Linkedin. Nel 2014 più della metà degli utenti di per inviare messaggi su Facebook e Twitter. Internet ha utilizzato il web per leggere giornali, Più contenuta la quota di coloro che hanno informazioni, riviste online (55,8%) e il 15,6% ha effettuato telefonate via Internet (37,3%). È da letto o scaricato libri online o e-book. sottolineare come queste attività siano già molto Gli uomini mostrano una maggiore propensione, diffuse tra i minorenni con età compresa tra gli rispetto alle donne, a fruire della rete per legge- 11 e i 17 anni che, rispetto a queste operazio- re giornali, informazioni o riviste (58% rispetto ni, dimostrano una precoce confidenza con le al 53,4% delle donne). Tuttavia, si nota che, tecnologie telematiche. nelle classi 11-17 e 20-24 anni sono le donne

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a utilizzare maggiormente le pagine web per I settori che registrano la crescita maggiore sono leggere news o informarsi, mentre tra i 25-34 gli articoli per la casa (+5,1%) e gli abiti e gli ar- anni le differenze di genere sono pressoché ticoli sportivi (+3,8%). Di rilievo la quota di utenti nulle. I maggiori fruitori di libri online si indivi- che ha utilizzato Internet per usufruire di servizi duano tra le giovani internaute di 15-24 anni: bancari online (37,4%) che ha fatto registrare oltre il 21%). l’incremento più consistente (+4,5%). E’ importante inoltre l’uso della Rete per la diffu- Circa un terzo degli utenti di Internet ha fatto sione di contenuti audio e video, il 42,9% degli ricorso a servizi cloud per accedere ai propri utilizzatori ne ha usufruito per il download di file. Gli spazi per l’archiviazione/condivisione immagini, film, musica, il 38,1% per guardare su Internet sono usati soprattutto dagli uomini film o video in streaming, il 24,6% programmi (il 30,2% contro il 26,1% delle donne) e dalle televisivi e il 26,4% di chi naviga online vi ascolta persone tra i 18 e i 34 anni. la radio. I più attivi in quest’ambito sono i giovani di 15-24 anni; il 61% di questi ha guardato film o Glossario video in streaming (contro il 38,1% della media nazionale); più di un terzo (38%) l’ha utilizzato Banda larga. Per disponibilità nelle famiglie per la fruizione di programmi televisivi (rispetto di una connessione a banda larga s’intende la al 24,6% della media) e per l’ascolto della radio possibilità da parte di quest’ultime di accedere (oltre il 36% rispetto al 26,4% della media). Ri- ad Internet da casa mediante tecnologie DSL, spetto al 2013 cresce l’uso del wiki per ottenere (ADSL, SHDSL, ecc.) o mediante connessio- informazioni su qualsiasi argomento (dal 58,7% ne senza fili (wireless) sia fissa (fibra ottica, rete al 60,8%) mentre decresce la consultazione locale, PLC cioè segnali trasmessi tramite rete di siti o pagine web per avere informazioni su elettrica), che mobile (telefonino o palmare 3G, merci o servizi (dal 58% al 51,7%) o per cercare chiavetta USB e simili). informazioni sanitarie (dal 49,6% al 42%). L’uso del wiki prevale nelle fasce giovanili di Blog. Diario in Rete, gestito in modo autonomo 15-24 anni, anche se incrementi consistenti si dall’utente per la pubblicazione in Rete e la con- sono registrati tra i 35-44enni (+2,9%). Quasi divisione con gli utenti in tempo reale di opinioni, tre internauti su dieci navigano per acquisire notizie e informazioni e contenuti multimediali. informazioni dai siti della pubblica amministra- zione: sono il 29,8% degli utenti di Internet, in Cloud computing (nuvola informatica). Indica aumento dal 28,5% del 2013. un insieme di tecnologie che permettono di Cresce anche l’e-commerce: nel 2014 il 34,1% memorizzare/archiviare o elaborare dati grazie degli individui di 14 anni e più che hanno usato all’utilizzo di risorse hardware/software distribuite Internet ha ordinato e/o comprato merci e/o e virtualizzate in Rete in un’architettura tipica servizi per uso privato. client-server.

Il 55,8% degli internauti utilizza la Rete per leggere giornali e riviste (58% uomini, contro il 53,4% delle donne), mentre le internaute 15-24enni sono le maggiori lettrici di libri online

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Minori e Internet: le abitudini si imparano in famiglia Figli di 6/17 anni che non usano la Rete

6-10 anni 52,0 Entrambi i genitori hanno usato Internet 40,4

I genitori non hanno usato Internet 80,0

11-14 anni 13,9 Entrambi i genitori hanno usato Internet 6,7 I genitori non hanno usato Internet 40,1

15-17 anni 4,4

Entrambi i genitori hanno usato Internet 1,0

I genitori non hanno usato Internet 14,0 27,3 Totale Entrambi i genitori hanno usato Internet 21,0

I genitori non hanno usato Internet 44,8

3G. Acronimo di “Terza Generazione”. Le tecno- UMTS. Acronimo di Universal Mobile Tele- logie di terza generazione permettono di trasfe- communications Service. Modalità di terza rire sia dati voce sia altri dati, come i download generazione per la trasmissione ad alta ve- di file da Internet, invio e ricezione di mail, mes- locità di testo, voce, video, multimedia e dati saggistica istantanea e la videochiamata. a banda larga.

GPRS. Acronimo di General Packet Radio Utenti di Internet. Si intendono le persone Services. Tecnologia di connessione alla Rete di 6 anni e più che si sono collegate in Rete, Internet in modalità Wireless, che consente di indipendentemente dal possesso effettivo trasmettere ad alta velocità e gestire contenuti della connessione. multimediali tramite connessione a Internet, utilizzando cellulari, palmari e computer por- WiMAX. Acronimo di Worldwide Interopera- tatili. bility for Microwave Access. Si riferisce ad apparecchiature che sono conformi e sod- Smartphone. Telefono cellulare con le funzio- disfano i criteri di interoperabilità più veloce ni e le potenzialità di un computer palmare, con un raggio d’azione maggiore rispetto al in grado di operare con un sistema operativo WiFi. autonomo per la gestione di dati personali. Wireless (WiFi). Modalità di connessione in Social network. Sito web per lo scambio di rete mediante dispositivi che trasmettono il idee e informazioni all’interno di una community segnale senza fili, tramite onde elettroma- tematica. gnetiche.

NewTabloid 2 / 2015 47 la Legge - l’intervento 1 | di mario zevola* Minori e deontologia un rapporto privilegiato L’appello del presidente del tribunale per i minorenni

Quando si parla di under 18 è necessario valutare con attenzione il peso del diritto all’informazione rispetto ai limiti imposti dalle normative e dai diritti dei bambini e dei ragazzi coinvolti. Le violazioni alla normativa sono sanzionate dal Garante per la privacy. Riportiamo, qui, gli interventi di due magistrati intervenuti al convegno di Artelier onlus all’Umanitaria di Milano

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I mio intervento a proposito della Carta di scusate Ia vena polemica, anche quando Ii toc- Treviso nella veste di giudice minorile mi por- cano indirettamente, se l’informazione finisce col ta a considerare temi che necessariamente porre in discussione senza obiettività le risorse, le coinvolgono il rapporto fra “informazione, strutture e i soggetti la cui funzione è di sviluppare cronaca e giustizia”. In questa società de- le azioni di aiuto e di protezione dei minori, come finita “della conoscenza”, informazione e in più casi si è verificato anche recentemente con Icronaca integrano le modalità e gli strumenti (tra riferimento all’opera dei servizi sociali, delle strut- cui in particolare quelli in cui si esplica il diritto di ture di accoglienza, degli organi giudiziari che si cronaca) diretti a realizzare il diritto di ciascuno occupano dei minori. alla conoscenza che vorrebbe essere intesa come Perché, come ha detto acutamente Stefano Ro- mezzo per il miglioramento e il progresso collettivo dotà in un suo intervento, l’accesso alla cono- e individuale. Diritto alla conoscenza in particolare scenza non può essere pretesa di costruire una dei fatti che riguardano la vita personale e sociale. conoscenza globale, che comprenda qualsiasi Si tratta però di fatti che spesso sono oggetto di informazione sulle persone; va bene Ia conoscen- “cognizione” da parte del sistema giustizia, da za come strumento indispensabile al progresso e parte delle istituzioni deputate a leggere, a inter- all’arricchimento individuale e collettivo, ma non pretare quei fatti secondo leggi non sempre chiare, deve tradursi in mezzo che conduca a limitare le allo scopo di “attribuire a ciascuno il suo diritto”, libertà o che finisca col recare danno ai singoli. fatti Ia cui conoscenza (per il fatto di esprimere delle passioni, delle debolezze, delle fragilità, delle La Convenzione di New York del 1989 contraddizioni umane) è particolarmente ricercata e spesso richiesta sulla spinta di una curiosità SuIla Carta di Treviso siamo stati chiamati a o di un’attenzione sempre più distorte, spesso intervenire io e Ciro Cascone, entrambi magistrati addirittura morbose. E’ quindi necessario valutare che si occupano di minori, con diverse funzioni, con attenzione il diritto all’informazione nel rappor- giudicante Ia mia, inquirente quella del dottor to con le regole, con i limiti propri dell’intervento Cascone, ma con identità di vedute relativamente giudiziario e con i diritti dei soggetti che vi sono ai principi sui quali si fonda l’intervento giudiziario a diverso titolo coinvolti e che possono essere a favore dei minori. Ci siamo suddivisi il tema danneggiati anche irreversibilmente, perché espo- cercando di evitare ripetizioni, facendomi io carico sti al pubblico giudizio anche su aspetti molto di un inquadramento che tenga conto del mio intimi e personali, con effetti che possono essere ruolo di giudice minorile, di carattere piuttosto discriminatori, etichettanti o anche stigmatizzanti, generale ma col richiamo ad alcune vicende o comunque influenti sulla propria autostima, sulla che hanno interessato fortemente il mondo considerazione di sé, sull’onore, sulla reputazio- dell’informazione. Credo che sia ben noto a ne; effetti dannosi di particolare rilevanza quando tutti che Ia Carta di Treviso, documento redatto le modalità e gli strumenti a Treviso nel 1990, integrato nel 1995 con un dell’informazione vanno a “Vademecum” e quindi in parte modificato nel Carta di Treviso toccare personalità in via di 2006, sia diretta ad assicurare ai minori una più formazione, in fase di evolu- ampia tutela quanto al diritto alla riservatezza, e Convenzione zione, quali sono i bambini, i proteggendoli dallo sfruttamento mediatico fanciulli, i ragazzi. Effetti che della loro persona, nell’intento di proteggere il di New York sono certamente dannosi loro essere in quanto soggetti in evoluzione e di quando Ii toccano diretta- non pregiudicarne le possibilità di farsi persone a tutela dei minori mente, ma a ben vedere, soddisfatte di sé, responsabili e correttamente

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inserite nella vita sociale. La Carta nasce, sulla citaria e che vede i minori come soggetti passivi spinta dei principi affermati dalla Convenzione di della comunicazione e come soggetti da tutelare, New York del 1989 sui diritti del bambino, grazie in quanto possono percepire parole, immagini e all’azione dell’associazione Telefono Azzurro, suoni idonei a influire, e in modo incisivo, sul loro che riuscì a sensibilizzare sul tema della tutela modo di essere, di pensare, di relazionarsi, sulla della privacy dei minori nell’informazione alcuni formazione della loro personalità. E’ una Carta che giornalisti e Ia Federazione Nazionale della richiama con forza alI’attenzione degli operatori Stampa Italiana, pervenendo, anche con l’aiuto della comunicazione Ia specialità della persona di di alcuni magistrati minorili, alla formulazione di questa fascia di utenti, portatori di specifici diritti. alcune norme di autoregolamentazione vincolanti non solo per i giornalisti italiani, ma anche per Media e genitori tutti coloro che si trovano a operare nel settore dell’informazione La Carta impegna a prestare Non sono qui a parlare dell’universo mondo del particolare attenzione nella diffusione di notizie minore; ne posso dire, come anticipavo, con ri- e immagini che riguardino minori, allo scopo di ferimento alle attività del mio ufficio giudiziario, proteggerne I’identità e la personalità, essendo tenendo presente che di regola le iniziative di tu- assolutamente chiara a tutti Ia misura della tela dei bambini e dei ragazzi, di tutela anche dal compromissione della possibilità di uno sviluppo sistema dell’informazione, spettano ai genitori. adeguato e corretto dei bambini, dei fanciulli e Bisogna però anche dire che non è infrequente dei ragazzi, quando non del pericolo per la loro che proprio i genitori chiedano che Ia vicenda stessa persona fisica (con gesti autolesionistici o che vede coinvolto il loro figlio sia portata a co- addirittura suicidari) che può conseguire alla loro noscenza del pubblico. Comunque, relativamente esposizione al mondo mediatico. alla posizione consenziente o dissenziente del genitore, credo sia corretto affermare che Ia vo- Anche uno spot può fare danni lontà del genitore non può condizionare il diritto di cronaca o all’informazione, purché le comuni- La considerazione per Ia persona del minore esige cazioni rispettino i principi contenuti nella Carta di che sia mantenuto l’anonimato nei suoi confronti, Treviso. E’ però, come dire, un dovere istituzionale il che comporta Ia rinuncia alla pubblicazione di del giudice minorile sottolineare, in tutte le sedi in dati che anche indirettamente, per la loro evidente cui interviene, il diritto dei minori alla riservatezza riconoscibilità e individuabilità, possano comun- della loro persona e dei fatti che Ia riguardano, in que portare alla sua identificazione. La Carta di funzione della salvaguardia della “specificità del Treviso considera quelle situazioni in cui il minore minore come persona in divenire” nonché del “suo è iI soggetto attivo dell’informazione, in cui cioè si interesse a un regolare processo di maturazio- scrive e si parla di lui. Ma, a proposito di Carta, e ne”. Per vero, ancor prima della Carta di Treviso di comunicazione, è opportuno ricordare anche Ia esistevano alcune disposizioni normative dirette “Carta di Milano per il rispetto delle bambine e dei alla protezione della condizione di “minorenne”, bambini nella comunicazione”. Non mi riferisco, in qualche modo anche negli aspetti relativi alla qui, alla Carta di Milano dell’Ordine sui diritti dei cronaca. Una prima Ia possiamo trovare nella leg- detenuti né alla Carta di Milano di Expo, ma alla ge sull’adozione del 1983. L’adozione è diretta ad Carta di Milano che ha preso vita nel 2012 sugli assicurare al minore abbandonato una famiglia stimoli di Terre des Hommes (altra organizzazione valida in cui potersi sentire pienamente integra- tesa alla difesa dei diritti dei bambini) al fine di to. A questo scopo si è circondata Ia condizione migliorare Ia qualità della comunicazione pubbli- di figlio adottivo di particolari cautele, presidiate

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anche da sanzioni penali, per evitare, da un lato, averne ancora la preparazione e, soprattutto, la che la convivenza dei genitori adottivi col mino- maturità. Va detto che all’epoca la pubblicazione re, se rintracciato dalla famiglia di origine, possa della vicenda era assolutamente legittima: pre- essere impedita o disturbata. Dall’altro lato, si è senta invece aspetti di complessità oggi, proprio disposto in modo che Ia normalità di crescita del legati alla successiva adozione e alla crescita del minore e il progetto educativo dei genitori adottivi, protagonista e alla facilità del rinvenimento della comprendente anche i tempi e i modi in cui rivelare notizia. Una seconda disposizione normativa la al minore Ia sua origine adottiva (essendo stato troviamo nel codice di procedura penale minori- poi affermato che la conoscenza del suo stato di le, dove all’art. 13 è disposto che “Sono vietate adottato costituisce un diritto per il figlio) non sia- la pubblicazione e la divulgazione, con qualsiasi no disturbati o compromessi per l’indiscriminata mezzo, di notizie o immagini idonee a consentire possibilità di conoscenza di tale stato da parte di l’identificazione del minorenne comunque coin- chiunque. In senso riconducibile con molta am- volto nel procedimento”. Questo anche al fine, piezza a questo secondo profilo, mi è stata pre- oltre a quello di protezione del minore anche per sentata recentemente da una coppia adottiva la possibili effetti di protagonismo, di evitare pos- seguente preoccupazione che coinvolge il web e sibili effetti di suggestione o di emulazione da prende in considerazione una forma di comunica- parte degli altri giovani. Dovrebbe soccorrere in zione giornalistica che utilizza un questi casi, in cui comunque l’in- innovativo strumento tecnologico formazione va assicurata, l’appli- per il quale è necessario tenere cazione del principio di essenzialità presente la prolungata disponi- dell’informazione; nel senso che il bilità nel tempo dell’informazione, giornalista dovrebbe riportare solo e cioe l’archiviazione informatica i fatti rilevanti della notizia, omet- delle notizie, che sul web possono tendo quei dettagli che possono essere recuperate e lette anche portare all’identificazione del mi- a distanza di molti anni. E’ suc- nore. Confesso che la percezione cesso che i genitori adottivi di un dell’insidiosità degli sviluppi mi ha minore abbiano lamentato che sul sempre indotto a tenermi a una web (archivio storico del Corriere della Sera “Nes- certa distanza dal mondo dell’informazione di suno si fa vivo per Corrado. A Como una gara di massa, al quale ricordo di essermi avvicinato in solidarietà”)) risultassero le vicende del loro figlio un’occasione in tema di adozione, ai tempi del adottivo. Il bambino, ora undicenne, il 18 aprile caso di Serena Cruz. E’ stata questa vicenda in 2003, era stato trovato, neonato, in un cassonetto particolare a spingere al fine della redazione della dei rifiuti di Menaggio. Il fatto venne ripreso dalla Carta di Treviso, documento del quale richiamo cronaca del tempo e gli articoli al riguardo risultano alla vostra attenzione l’intestazione, molto appro- oggi facilmente leggibili e consultabili in Internet. I priatamente completata con l’espressione “per genitori, accortisi recentemente della circostanza, una cultura dell’infanzia”. hanno chiesto al Tribunale che lo aveva loro dato in affidamento preadottivo nel 2003 e in adozione Caso Serena Cruz, la Carta è nata da lì nel 2004, di provvedere al fine dell’oscuramento dei fatti decritti, a tutela del bambino. Ciò che è Nei primi mesi del 1988 un cittadino italiano, sembrato temessero era che, attese le partico- sposato, introduce in Italia una bambina di circa larità della vicenda, il bambino potesse risalire a un anno e mezzo, filippina, dichiarando che è il fatti che lo riguardano così profondamente senza frutto di una relazione adulterina consumata nelle

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Filippine. Dopo una serie di univoche pronunce que in questo caso l’identità della giovane riuscì giudiziarie, nel marzo 1989 la bimba viene allon- a essere mantenuta riservata. Qualche tempo tanata, purtroppo di forza, dalla coppia essendosi prima mi ero occupato di un’altra vicenda che i accertato che “non esiste nessun atto accertato genitori apparenti avevano cercato di trasformare, che comprovi l’avvenuto riconoscimento da parte quanto a coinvolgimento mediatico, in qualcosa del sedicente padre che, d’altra parte, non si è di simile al caso di Serena Cruz. Si trattava di un voluto sottoporre all’esame del sangue”. La pic- bambino di circa nove – dieci anni che viveva in cola viene affidata a un’altra famiglia che ha già un piccolo centro isolato, che non risultava fosse due figli naturali. I giornali non solo eccedono in stato vaccinato e che non frequentava la scuo- dettagli, pubblicando le fotografie della bambina, la. Ancorché non gli mancassero beni materiali, ma riescono anche a individuare, e a mostrare, la presentava difficoltà di socializzazione e ritardi nuova famiglia, comprese le nuove sorelline. A chi nell’apprendimento. Il fatto era che non aveva volesse maggiori informazioni al riguardo, segnalo l’atto di nascita e nel corso degli accertamenti un video che nel 2009 ha vinto il concorso “Minori, era sorto il forte dubbio che non fosse figlio della l’informazione prima e dopo la Carta di Treviso” coppia che dichiarava di esserne padre e madre. indetto dall’Ordine nazionale dei giornalisti in oc- A seguito dell’allontanamento da loro, i sedicenti casione del ventennale della “Dichiarazione dei genitori avevano interessato del caso la stampa, Diritti del Fanciullo”. Il video tratta di questo caso, presentandosi come vittime dei giudici minorili. La per mesi al centro del dibattito mediatico, e riper- pubblicazione di fotografie del bambino portò ad corre le tappe principali della vicenda attraverso le anticipare una conclusione che già era nell’aria: voci dei protagonisti e dei giornalisti. Tra gli inter- il bambino per alcuni particolari somatici venne vistati, Serena Cruz, oggi maggiorenne, la madre riconosciuto dai familiari per il bambino rapito a adottiva, il pubblico ministero che si occupò del Milano a circa sei mesi di età da una donna che caso, i giornalisti che raccontarono la storia. Fu aveva carpito la fiducia della madre presentandosi comunque poco dopo che, non ricordo per quali come benefattrice e sparendo dopo esserselo canali, la stampa viene informata di una giovane fatto consegnare. La vicenda assunse purtroppo adolescente di colore, adottata alcuni anni prima sviluppi sofferti e delicati per il bambino, poiché e condotta in Tribunale dai genitori che ne erano la situazione della famiglia naturale, con i genitori così esasperati da lasciarla in ufficio. A fronte di in conflitto non si presentava idonea a riprender- un’evidente crisi adolescenziale, che coinvolgeva lo. Anche di questo caso incredibile la stampa si la percezione del sé da parte della ragazza, che occupò in modo ampio, e ricordo che fu molto fa- non riusciva ad accettarsi come scura di pelle al ticoso per gli operatori, che già dovevano spiegare punto da lavarsi in continuazione per sbiancarsi, i al bambino la verità della sua storia, proteggerlo genitori non erano riusciti a stabilire con lei una re- dalle notizie, talora approssimative e deformate, lazione adeguata e a riconoscersi comunque nella che riguardavano lui e le sue famiglie, riportate da responsabilità del loro ruolo, pur particolarmente giornali e da riviste. Più che mai andava evitato che difficile in quel momento. La vicenda interessò la “il processo di maturazione, già purtroppo diffi- stampa e il pubblico, proprio per il collegamento coltoso, fosse ulteriormente disturbato e deviato, prospettico con la vicenda di Serena. L’interrogati- con effetti che potevano rendersi irreversibili, da vo era cosa sarebbe potuto essere di Serena una spettacolarizzazioni del suo caso di vita, da clamo- volta raggiunta l’adolescenza se fosse rimasta con rosi protagonismi”. Il bambino andava soprattutto persone che, aggirando la legge, avevano operato preparato ad affrontare gli effetti della notizia, ossia per impossessarsi di lei, dimostrando proprio di la diffidenza, il pregiudizio, la curiosità insistente di non aver capito cosa fosse l’adozione. Comun- molti con i quali era abituato a relazionarsi.

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Lo sfruttamento mediatico dei bambini tumore, per il quale morirà dopo qualche tempo, e che il padre non c’entrava assolutamente. Ec- Altro obiettivo della Carta di Treviso è poi im- co, in questa vicenda c’è stata una gravissima pedire lo sfruttamento mediatico del bambino, diffusione mediatica di un pregiudizio. Di notizie l’utilizzare la presenza del bambino per fare col- che andavano prima attentamente verificate. po sui lettori, sugli ascoltatori. Anche questo Concludo dicendo che ho letto da qualche parte obiettivo fu messo a fuoco a seguito di un’altra che il giornalista che volesse assicurare la pubbli- drammatica vicenda. Nell’aprile 89 una bimba cazione dei propri articoli dovrebbe ricorrere alle di due anni viene portata al Pronto Soccorso cinque esse: Sangue, Sesso, Soldi, Spettacolo e per lesioni alle parti intime. La diagnosi formu- Sport. A esse ben presto si potrebbe aggiungere lata affrettatamente è “violenza sessuale”, per la M: Minori. Si tratta però di materie, che come la quale il tribunale minorile assume immedia- si è osservato, spesso non vanno d’accordo con tamente provvedimenti cautelari disponendo l’etica deontologica; mentre quando si tratta di l’allontanamento della bambina dal padre, un minori, non bisognerebbe mai mettere da parte professore di matematica. Purtroppo la notizia la coscienza morale e ricordare che i minori con trapela, la stampa prende a occuparsene e il la deontologia devono sempre avere un rapporto padre si trasforma per tutti in un “mostro”. Nel assolutamente privilegiato. seguito però si scopre che la bambina aveva un *Presidente del Tribunale minorenni di Milano

l’intervento 2 / di ciro cascone* Adolescenti, la cronaca cede il passo alla riservatezza

Per i minori il diritto all’anonimato è una priorità, tranne quando il giornalista valuti, sotto la propria responsabilità, che rivelarne l’identità sia utile al minore stesso

l rapporto tra stampa e tutela dei minori ha in quanto spesso si assiste a violazioni an- assunto sempre maggiore rilievo a partire che serie, come rilevabile dagli interventi in dalla metà degli anni ‘80 del secolo scorso, materia del Garante per la privacy, costretto Inon essendosi prima quasi mai posto il a sanzionare comportamenti quanto meno problema della pubblicazione di foto o noti- superficiali da parte di alcuni giornalisti. Ciò zie relative a bambini. Da allora si sono fatti detto, va però ribadito che la normativa vigente grossi passi in avanti, teorizzandosi sempre appare sicuramente adeguata (per quanto non più la necessità di proteggere i dati dei minori. sempre correttamente rispettata), come pure Il cammino non è ancora giunto al traguardo, si assiste a un’accresciuta sensibilità socia-

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le, merito sicuramente anche della maggiore nei confronti dei mezzi di comunicazione di attenzione prestata dai giornalisti. Quando si massa, allorquando il minore sia l’oggetto del parla di rapporto tra mezzi di comunicazione messaggio trasmesso dal mezzo di informa- e minori, occorre distinguere tra minore de- zione, ossia nel caso in cui il minore sia prota- stinatario del messaggio (in qualità di lettore, gonista (spesso suo malgrado) della notizia o telespettatore, radioascoltatore, utente di in- della trasmissione. La legge sulla privacy non ternet) e minore oggetto del messaggio stesso distingue tra minori e maggiori di età, poiché (come protagonista, vittima o testimone di un entrambi sono pacificamente titolari del diritto fatto di cronaca). alla tutela dei dati personali. Con riguardo al primo aspetto, vengono in rilie- vo trasmissioni televisive ovvero film con scene Privacy, minori protetti dall’art. 52 di violenza o di sesso, e dunque contenuti violenti o “immorali”, che in qualche modo L’unica norma dettata specificamente per i veicolano messaggi e valori negativi, per non minori è l’art. 52 del Codice Privacy (D.Lgs. parlare di internet e dei pericoli che vi si incon- 196/03), il cui comma V sancisce che: “Chiun- trano navigando liberamente in Rete. que diffonde sentenze o altri provvedimenti Vari sono stati sul punto gli interventi norma- dell’autorità giudiziaria di ogni ordine e grado tivi, basti qui accennare alla risoluzione del è tenuto ad omettere in ogni caso [...] le gene- Consiglio d’Europa del 1° luglio 1993, relativa ralità, altri dati identificativi o altri dati anche all’etica del giornalismo, che al punto 35 af- relativi a terzi dai quali può desumersi anche in- ferma: “Tenuto conto della specifica influenza direttamente l’identità dei minori, oppure delle dei mezzi di comunicazione sociale, e in par- parti nei procedimenti in materia di rapporti ticolare della televisione, sulla sensibilità dei di famiglia e di stato delle persone”. Viene in minori, è opportuno evitare la trasmissione di tal modo espressa la volontà di riconoscere al programmi, messaggi o immagini che esalti- minore una tutela rafforzata in tema di diritto no la violenza, sfruttino il sesso e il consumo, alla riservatezza. Anche se non va dimenticato ovvero facciano uso di un linguaggio delibe- che il nostro legislatore ha dettato altra norma ratamente sconveniente”, la quale ha trovato ad hoc nel DPR 448/88 (codice di procedura attuazione nel nostro ordinamento con la co- penale minorile), il cui art. 13 pone il divieto di siddetta “legge Mammì” del 1990, e con una pubblicazione e divulgazione, con qualsiasi successiva serie di norme, fino alla cosiddetta mezzo, di notizie o immagini idonee a consen- “legge Gasparri” che ha formalizzato il Codice tire l’identificazione del minorenne comunque di autoregolamentazione Tv e minori. coinvolto nel procedimento penale. Nella stessa direzione, va ricordata la già ci- Come pure l’articolo 114 del codice di proce- tata “Carta di Milano”, documento promosso dura penale (DPR 447/88), che regola il divieto dall’associazione “Terre des Hommes” e sot- di pubblicazione di atti e immagini del proce- toscritto da oltre 70 esperti del settore per dimento penale, e il cui comma 6 è dedicato migliorare la qualità della comunicazione pub- espressamente ai minori: “E’ vietata la pub- blicitaria rispetto ai bambini e proteggerli da blicazione delle generalità e dell’immagine dei (troppo frequenti) strumentalizzazioni e abusi. minorenni testimoni, persone offese o danneg- Insomma, tutta una serie di norme a tutela dei giati dal reato fino a quando non sono divenuti giovani bombardati dai media. L’altro aspetto, maggiorenni. È altresì vietata la pubblicazione che ci riguarda oggi da vicino, è quello rela- di elementi che anche indirettamente possa- tivo alla tutela della riservatezza del minore no comunque portare alla identificazione dei

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suddetti minorenni”. a questo punto, la diversa gerarchia tra diritto C’è poi un altro testo di carattere normativo che di cronaca e diritto alla privacy. Mentre in linea tratta specificamente della tutela del minore generale al giornalista è chiesto di trovare un rispetto all’informazione. Si tratta dell’articolo contemperamento tra questi due diritti, ciò 7 del Codice deontologico per il trattamento di non vale nei casi riguardanti i minori, per i dati personali nell’esercizio dell’attività giorna- quali viene stabilita una priorità netta: il diritto listica (1998), che così si esprime: all’anonimato deve essere anteposto al diritto 1. Al fine di tutelarne la personalità, il giornalista di cronaca. Con un’unica eccezione: quando non pubblica i nomi dei minori coinvolti in fatti il giornalista valuti, sotto la propria responsa- di cronaca, né fornisce particolari in grado di bilità, che rivelare l’identità del minore serva al condurre alla loro identificazione. minore stesso. L’esempio classico è quello dei 2. La tutela della personalità del minore si bambini rapiti: ovvio che in questo caso vada estende, tenuto conto della qualità della no- rivelato il nome e pubblicata la foto, proprio tizia e delle sue componenti, ai fatti che non perché può essere di aiuto alle ricerche. siano specificamente reati. E qui ci si allaccia alla Carta di Treviso - pro- 3. Il diritto del minore alla riservatezza deve tocollo firmato il 5 ottobre 1990 da Ordine dei essere sempre considerato come primario Giornalisti, Federazione nazionale della stampa rispetto al diritto di critica e di italiana e Telefono azzurro con cronaca; qualora, tuttavia, per l’intento di disciplinare i rapporti motivi di rilevante interesse pub- tra informazione e infanzia - ci- blico e fermo restando i limiti tata e fatta propria dall’articolo di legge, il giornalista decida di 7 sopra riportato. Carta che po- diffondere notizie o immagini tremmo senz’altro definire quale riguardanti minori, dovrà farsi “manifesto contro lo sfruttamen- carico della responsabilità di to mediatico del minore”. Nono- valutare se la pubblicazione sia stante la chiarezza della Carta davvero nell’interesse oggettivo di Treviso, bisogna purtroppo del minore, secondo i princìpi e rilevare che in alcuni casi la vio- i limiti stabiliti dalla “Carta di Treviso”. lazione da parte di qualche giornalista si pone I princìpi sanciti possono così essere sinte- in termini concreti, pur apparendo l’intervento tizzati: formalmente rispettoso del dettato letterale: 1. Regola dell’anonimato: il giornalista non ri- pensiamo a tutti quei casi di minori coinvolti porta i nomi dei minori coinvolti in fatti di cro- in vicende di cronaca, in cui apparentemente naca, né fornisce altre indicazioni che possano il diritto all’anonimato del minore viene rispet- portare il pubblico a identificarlo. tato (attraverso l’uso di pseudonimi o iniziali 2. Tale regola vale non solo quando si scrive di puntate), e tuttavia vengono diffusi dettagli tali processi o inchieste giudiziarie, ma anche di da rendere comunque identificabile il minore altre vicende penalmente irrilevanti (ad esem- e la famiglia, con conseguenze talvolta gravi. pio suicidio, adozione, malattie, ecc). Basta passare in rassegna i fatti di cronaca degli 3. Infine, e questo è un principio cardine, ultimi anni in cui erano coinvolti minori (magari l’affermazione che il diritto del minore alla ri- vittime di abusi sessuali) o trasmissioni televi- servatezza deve essere sempre considerato sive in cui, pur non facendosi i nomi del bam- come primario, e dunque prevalente, rispetto bino e dei genitori, vengono offerti al pubblico al diritto di critica e di cronaca. Va evidenziata, dettagli relativi all’ambiente di vita, al contesto

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lavorativo e scolastico che porta del giornalista, tenuto comunque inevitabilmente all’identificazione (e a una autonoma valutazione sulla conseguente etichettamento o, peg- pubblicabilità delle notizie (vedasi, gio, stigmatizzazione) del minore, sia ad esempio, Provvedimento Ga- pure in un ambito territoriale ristretto, rante Privacy 15 novembre 2001, che coincide con quello del proprio doc-web 30943), anche perché contesto di vita. Eppure la Carta di spesso in questi casi i minori so- Treviso aveva previsto proprio que- no utilizzati e strumentalizzati dai sto, ossia che l’identificabilità va applicata in genitori. Utile, al riguardo, la rassegna delle un ambito territoriale circoscritto, ossia il luogo decisioni del Garante Privacy, pubblicata a interessato dalla quotidianità del minore, quindi seguire. Per le pubblicazioni online valgono il suo “domicilio”. le stesse indicazioni valide per la carta stam- pata. Occorre però fare i conti con la speciale Il consenso del genitore non fa venir potenzialità lesiva di internet, per molti versi meno la responsabilità del giornalista maggiore di quella dei media tradizionali: la trasmissione elettronica consente infatti una Va poi evidenziato che la garanzia dell’anoni- diffusione ampia e rapida delle informazioni, mato è estesa ai minori coinvolti in qualsivoglia offre la possibilità di “prelevare” e modificare procedimento giurisdizionale, soprattutto nei immagini e notizie, agevola enormemente il procedimenti civili che spesso li vedono con- reperimento di informazioni e foto attraverso tesi in procedimenti di separazione, o altri casi i motori di ricerca, con ciò mettendo a dura delicatissimi per la psicologia del minore. Come prova anche il cosiddetto “diritto all’oblio”. pure va rimarcato che l’esplicito consenso del *Sostituto Procuratore genitore non fa venire meno la responsabilità Tribunale per i minorenni di Milano

le case history I “richiami” più significativi del Garante per la privacy

Il caso Tele Boario Non parlare di “bambino adottato” Nel corso di un’intervista, una giornalista rende noti Non si può pubblicare, senza il consenso dei geni- i nomi e l’età di due minori. Al termine del servizio, tori, la notizia che un minore è in stato di adozione. viene diffusa una fotografia delle bambine fornita di- E’ una violazione della normativa sulla privacy e del rettamente dal padre intervistato. L’interesse pubblico Codice deontologico dei giornalisti. Oltre alla legge che può destare l’argomento affrontato non elimina sulla protezione dei dati personali viene violata an- l’esigenza di salvaguardare i minori che vi risultino che la normativa in materia di adozione, in partico- coinvolti e di evitare che spettacolarizzazioni del loro lare dove si affida ai genitori la scelta sui modi e i caso di vita ne compromettano un ordinato processo di termini per informare il minore della sua condizione. maturazione. La diffusione del nome e delle fotografie Roma, 5 maggio 2005 delle minori, nonché del loro controverso affidamento, non era essenziale riguardo al fatto di pubblico interesse “Rispettate i bambini di Rignano” Roma, 15 novembre 2001 L’Autorità Garante ha scritto alla autorità giudiziaria

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competente per le vicende della scuola di Rignano Fla- do era bambina, vittima di ripetuti episodi di violenza minio chiedendo di conoscere se il materiale documen- sessuale da parte di uno zio. tale relativo all’inchiesta pubblicato da alcuni quotidiani, Nel corso della trasmissione la stessa ha riferito, in sia o meno coperto da segreto o divieto di pubblicazione. risposta ad una specifica domanda della conduttrice, che ... Il fatto assumerebbe particolare gravità considerando anche la sorella più piccola, ora quattordicenne e che che la Carta di Treviso afferma con nettezza il principio aveva due anni e mezzo al tempo dei fatti, è stata vittima che l’anonimato del minore debba sempre prevalere di episodi analoghi, e ha fornito altresì alcuni elementi sullo stesso diritto di cronaca. idonei a identificare indirettamente la bambina, quali il Roma, 5 maggio 2007 proprio cognome e il luogo di svolgimento dei fatti di Sta per cominciare una fase delicatissima dell’inchie- violenza. La bambina in questione, successivamente ai sta sui presunti casi di pedofilia a Rignano Flaminio. fatti, è stata adottata. Con l’incidente probatorio e la perizia psicologica che Il trattamento dei dati in esame rientra tra quelli per i coinvolge i minori, c’è il forte rischio per i piccoli, quali opera la particolare disciplina del Codice in ma- le loro famiglie e gli stessi accusati di una devastante teria di protezione dei dati personali (d. lgs. 30 giugno esposizione mediatica. Il Garante privacy rivolge un 2003, n. 196 – di seguito “Codice”) prevista per l’attività pressante richiamo a tutti i mezzi di informazione al giornalistica e altre manifestazioni del pensiero (artt. 136 rigoroso rispetto dell’anonimato, della dignità e dei e ss. del Codice) e del codice di deontologia relativo al diritti di tutte le parti interessate, a cominciare dai bam- trattamento dei dati personali nell’esercizio dell’attività bini. In particolare il Garante invita i media a evitare giornalistica, allegato A1 al Codice. una spettacolarizzazione dell’evento che può tradursi In merito, si premette che, con particolare riguardo ai in una grave lesione delle persone coinvolte. E questo dati sui minori, il Codice di deontologia introduce una anche nel rispetto della Carta di Treviso e del Codice disciplina specifica, riconoscendo come prevalente l’esi- deontologico dei giornalisti che prescrivono la massima genza di salvaguardare la personalità dei minori da in- tutela della personalità dei bambini e l’assoluta necessità debite interferenze nella loro vita privata da parte degli di garantirne l’armonico sviluppo psicologico. organi di informazione e di comunicazione di massa. Roma, 5 giugno 2007 Come più volte affermato dall’Autorità (provv. ti 28 gennaio 2010, doc. web n. 1696265 e 11 febbraio 2010, Il bambino di Padova prelevato dalla polizia doc. web. n. 1696239; provv. ti 10 marzo e 6 aprile 2004 Il Garante per la protezione dei dati personali, di fron- doc. web nn. 1090071, 1091956, nonché provv. ti del te al diffondersi in rete e nei media del video con le 10 luglio e del 2 ottobre 2008, doc. web nn. 1536583 immagini del bambino prelevato a scuola dalle forze e 1557470), tali garanzie operano a maggior ragione di polizia e di dati personali riguardanti anche la sua con riferimento a minori vittime di violenze di natura salute, pur se forniti dai familiari, richiama i media e i sessuale. siti web al più rigoroso rispetto della riservatezza del Il Garante, ai sensi degli artt. 139, comma 5, 143, comma minore e raccomanda loro di astenersi dal pubblicare e 1, lett. b) e 154, comma 1, lett. c), vieta di diffondere diffondere immagini del bambino e dettagli eccessivi ulteriormente in relazione alla vicenda indicata, anche che possano lederne la dignità. L’Autorità si riserva tramite il sito Internet della Società, la parte dell’intervi- comunque di adottare eventuali specifici provvedimenti sta, compresa la specifica domanda dell’intervistatrice, a tutela del minore. nella quale si fa riferimento alle violenze subite dalla Roma, 11 ottobre 2012 sorella dell’intervistata. Ciò, tenendo presente che, in caso di inosservanza del divieto disposto con il presente In tv più tutele per i minori vittime di violenza provvedimento, si renderà applicabile la sanzione di cui In una trasmissione televisiva è stata ospitata una ragazza all’art. 170 del Codice. ventunenne, XY, che ha affermato di essere stata, quan- Roma, 16 settembre 2010

NewTabloid 2 / 2015 57 STORIA del giornalismo / di giuseppe dicorato Quando la sera andavamo al Giamaica E’ stato il ritrovo preferito di giornalisti, poeti, pittori Mezzo secolo di personaggi e storie anche politicamente scorrette nella Milano capitale dell’editoria, dal Dopoguerra alla scomparsa degli editori “puri”

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el 1945, tra le La copertina di “Andavamo al macerie dei bom- Giamaica” di Giuseppe Dicorato, bardamenti che edito da “Lampi di stampa”. ancora deturpano Nella foto a sinistra Anna Milano, rinasce il Faccini e a destra Franco Berutti giornalismo, depu- (Archivio Dicorato). Nrato dalle veline del Minculpop, irriverente sigla del ministero della Cultura popolare fascista. Un polo di aggregazione serale di giornalisti e artisti è il centra- ha un irripetibile personaggio lissimo quartiere di Brera, so- in Franco Berutti, ispiratore di stanzialmente diviso in due. Più questo libro, e che finirà con o meno dalla piazzetta di Brera la progressiva scomparsa dei a piazza della Scala diventerà grandi editori “puri”: Rizzoli, riserva di caccia del gruppo Mondadori, Mazzocchi, Pa- de l’Europeo, diretto da Arrigo lazzi. Quest’ultimo, in una ec- Benedetti e nel quale dopo il cezionale accoppiata con un ‘50 comparirà un collaboratore grande direttore, Arturo Tofa- romano de Il Mondo di Pannunzio, Eugenio Scal- nelli, è l’editore del settimanale Tempo. Da qui co- fari, uno di quelli che “andavano in via Veneto”. minciano i ricordi imperfetti allineati nelle pagine Tra loro, anche Tommaso Besozzi, che firmerà del libro, con sincere scuse ai troppi dimenticati la prima grande inchiesta di rottura del dopo- per motivi di spazio e di memoria. guerra: quella sulla verità della morte del bandito Giuliano. Politicamente impegnati in una sinistra Fra gli dei minori del Giamaica liberale discesa dalla linea Omnibus-Il Mondo e che darà vita al partito radicale, hanno il loro Come caporedattore di Tempo, dopo Gennarini punto di riferimento in Raffaele Mattioli, il grande e Musso era arrivato Vittorio Bonicelli. Cesenate, banchiere della Comit e mecenate della cultura. corrispondente di guerra del Corriere della Sera Dalla piazzetta di Brera in su, verso la storica sede passato poi all’Avanti!, si era specializzato nella del Corriere della Sera, è territorio di giornalisti, critica cinematografica. Raffinato nella scrittura, pittori, scrittori e varia con una non nascosta tendenza all’ermetismo, umanità che hanno il sarebbe cresciuto di anno in anno. Passato dal- Nato nel 1911 loro punto di riferimen- la carta stampata alla Rai, si sarebbe poi fatto to nel Bar Giamaica, un nome come sceneggiatore di kolossal per il come fiaschetteria gestito da “mamma Li- piccolo schermo, primo fra tutti l’Odissea. Per na (Mainini)” e da suo noi giovani di redazione, a quel tempo (più o diventò un bar nel figlio, Elio. Molto meno meno metà anni Cinquanta) era un concorren- politicamente impe- te temibile perché - bello, riccioluto, suadente, primo dopoguerra: ci gnati rispetto all’altra gentile - monopolizzava le ragazze di passaggio metà, sono in buona in redazione. beveva il cappuccio parte gli inconsapevoli Come critico cinematografico era, sotto mol- epigoni di una bohème ti aspetti, il contraltare di Berutti, ricordato in Benito Mussolini che, nel giornalismo, precedenza anche come socio fondatore, nel

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‘45, del Giamaica, oggi no- La mitica “mamma Lina” to come “Bar Jamaica” in Mainini, che gestì il bar dal primo dopoguerra. (Foto Mereu). omaggio ai tempi anglofoni. A quel tempo esisteva già da trentacinque anni (ne ha compiuti cento nell’aprile le Pirovini e la trattoria “Il 2011). In origine era stato soldato d’Italia”, entrambi una fiaschetteria, rilevata nel in via Fiori Chiari, e il Gia- primo dopoguerra da Carlo maica. Perché quella trat- Mainini, che la gestiva con la toria (toscana, ovviamente) moglie Lina, e trasformata in avesse un nome così mili- bar dove non disdegnava di taresco è un mistero che andare a bere un cappuccino mi perseguita ancora oggi. anche un giovane direttore Per i giormalisti del Corrie- di giornale di nome Benito re della Sera, più danarosi, Mussolini. c’era anche l’alternativa del Il nome “Giamaica” arrivò ristorante Rigolo, in largo nel secondo dopoguerra, Treves, a due passi dal quando all’occhio materno giornale. ma vigile di “mamma Lina” Dalle sorelle Pirovini, che si affiancò l’iniziativa di suo sfamavano con piatti sem- figlio, Elio, che - tra amicizie e simpatie - pro- plici da poche lire, potevi incontrarci, radunati mosse il lancio del locale come ritrovo di gente di attorno a un grande e unico tavolo, tutti i più lettere e di pennello (con la successiva aggiunta squattrinati geni di Milano. Una sera capitò al di future grandi firme della fotografia). Su chi ab- tavolo Tonino Pierfederici, attore giovane ma bia inventato l’esotico nome ci sono due scuole già noto e “gay” dichiarato serenamente, senza di pensiero. Sull’origine, concordano: qualcuno esibizionismi. Per cui, quella sera, suscitò una che entrò e, guardandosi intorno, esclamò “Ma complice ilarità ordinando prima un finocchio questa è la Taverna della Giamaica!”, titolo di bollito (occhiata con sottintesi dei commensali) un film di Hitchcock del 1939 con Charles Lau- e poi, quando il finocchio arrivò, brandendo una ghton e Maureen O’Hara. Ma è sul copyright forchetta, infilzandola con rabbia nel vegetale e di quell’esclamazione che le scuole divergono. tuonando con voce e tono di scena: “Faida di Gli uni l’attribuiscono a Berutti e alla sua cultura comune!”. cinematografica. Gli altri (tra i quali il figlio del maestro, Luigi) optano invece per Giulio Confa- Direttori e gentiluomini lonieri, musicologo, musicista e frequentatore del locale: come Berutti, era uno degli “Dei minori La vita di redazione, a Tempo, era scandita, es- dell’Olimpo giamaicano”, secondo la felice in- sendo Tofanelli praticamente direttore a vita, dal tuizione di uno di loro, il pittore e scrittore Emilio passaggio dei capiredattori. Tadini. Dopo Bonicelli, fu il turno di Pier Angelo Soldini, Lungo, magro, calvo da quel dì e pertanto sem- formatosi alla scuola di Ermanno Amicucci (gior- pre con in testa un cappelluccio nero da anni ‘40, nalista di regime ma profondo conoscitore del con due baffetti alla Clark Gable, Berutti la sera mestiere), direttore della Gazzetta del popolo di pendolava tra la leggendaria latteria delle sorel- Torino. Si sarebbe fatto conoscere come inviato

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di guerra con la Marina (lui che più terragno di così non sarebbe potuto essere, in quanto di Castelnuovo Scrivia), ma poi anche come scrit- tore, specialmente con racconti che meritereb- bero di essere recuperati, in quest’epoca nella quale la qualifica di “scrittore di razza” è un po’ inflazionata (a torto). Soldini era una miniera di storie del ventennio, per averlo vissuto nelle pri- me file. Una delle migliori era quella della visita a Roma, prima della guerra, dell’imperatore del Manchukuo: stato fantoccio creato nel 1934 dal Giappone con l’appoggio di Italia e Germania allo scopo di agevolare i suoi piani espansionistici in Cina. A Roma, si pose fra gli altri il problema di chi avrebbe pronunciato il discorso di benve- Il direttore della libreria Hoepli Cesarino Branduani nuto all’“imperatore” nella sua oscura lingua, il con (da sinistra) Giuseppe Marotta, Salvatore mancese. Qualche gerarca ebbe d’improvviso Quasimodo e (ultimo a destra) il pittore Riccardo un’illuminazione: il professor Giuseppe Tucci, Manzi. (Archivi Berutti e Mereu). il più insigne orientalista italiano. Il giorno della cerimonia, davanti al re, all’“imperatore” e a Mus- solini, il professor Tucci pronunciò il tanto atteso di dirigerne uno: Marie Claire (testata in conces- discorso in una lingua criptica. L’“imperatore” sione alla Palazzi dall’editore francese, ma niente lo ascoltò con orientale compunzione e quan- a che vedere con l’originale). Essendo partito dal do venne il momento di rispondere, debuttò in presupposto poi adottato da altri - scusate la perfetto francese: “Mi spiace di non aver capito rivendicazione - che il settimanale “femminile” quello che il professor Tucci ha detto, ma comun- non era altro che un settimanale “maschile” con que...”. Mah: questione di accento? più moda, cosmesi e alcune altre frivolezze, To- I capiredattori si succedevano, come previsto in fanelli mi incoraggiò, per esempio, a pubblicare qualunque giornale. Ma un giorno se ne andò un’inchiesta a puntate sulla condizione femminile anche l’uomo la cui scomparsa non era prevista: in Russia (Eva russa, firmata da Vittoria Ronchey a 64 anni, il “comenda” Aldo Palazzi, stroncato ma con la collaborazione fantasma di suo mari- da un malore. Gli to, Alberto). E soprattutto convinse una firma di succedette il figlio, spicco del giornalismo italiano come Giovanni Il locale prende Giancarlo. E co- Ansaldo a scrivere ogni settimana una rubrica minciò una nuova di politica che potesse interessare un pubblico il nome dal titolo storia, nella quale femminile. Grande gentiluomo di antico stampo, mi trovai coinvolto. non per nulla autore con lo pseudonimo di Willy di un film di Hitchcock In tempi nei quali i Farnese di un galateo di successo (Il vero signo- settimanali “femmi- re). Ansaldo inviava puntualmente ogni settimana del 1939 nili” rappresentava- la sua rubrica vergata a mano, con una stilogra- no un convento di fica a inchiostro verde, esattamente calibrata in con Charles Laughton clausura a se stante lunghezza rispetto allo spazio fissato. Aveva una nel panorama gior- calligrafia bellissima, con il solo difetto di essere e Maureen O’Hara nalistico, mi capitò illeggibile in quanto era più simile al tracciato

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C’erano una volta...

I colleghi esterni a Tempo formano una galleria a sé. Inutile dire che molti li vedevo ai soliti Giamai- ca e Rigolo, in quanto poli d’attrazione di mezzo giornalismo milanese. Apriva la sfilata l’indimen- ticabile Notarnicola, per molti anni caporedattore (con Gino Fantin) del Corriere d’Informazione. Mi faceva collaborare, visti i miei interessi nel set- tore, su temi aerospaziali, che potevano andare dal primo volo di un nuovo aereo all’astronauti- ca. Tutti temi sui quali, in quell’epoca priva della sterminata enciclopedia elettronica di Internet, ci documentavamo principalmente su due Bibbie: il Jane’s, il più autorevole annuario aerospaziale del mondo, e Aviation Week, settimanale americano. Del caporedattore, Vittorio aveva tutte le caratte- ristiche, rapidità dei riflessi e decisionismo in te- sta. Lo provò tra l’altro quella mattina che, alle sei e mezza (il giornale “chiudeva” prima delle dieci), mi tirò giù dal letto telefonando: “Senti, è arrivata Roberto Crippa, pittore spazialista e pilota acrobatico, un’Ansa che dice che i russi hanno lanciato un insieme a Carlo Carrà. (Foto Giancolombo) coso che non si sa cos’è, non si sa com’è fatto, non si sa a che serve... Fra un’ora mi telefoni venti righe di commento?”. Consultate le Bibbie, alle di un elettrocardiogramma che a una scrittura. sette e mezza telefonavo le venti righe. La sapeva decifrare solo un linotipista, un certo Nel 1960, a New York, in una serata che mi vide Papagno, dal quale Tofanelli faceva decrittare tremante e ammutolito dall’emozione a casa di anche le lettere personali inviategli da Ansaldo. E Giuseppe Prezzolini, conobbi Paolo Monelli (da se una settimana per caso il linotipista mancava, sempre titolare delle “Lettere al Direttore” di Tem- erano problemi. po). Inviato de La Stampa e scrittore consacrato Un giorno, incredibilmente, arrivò per me da Na- non immune da un certo snobismo nei confronti poli (dove Ansaldo allora dirigeva Il Mattino) una dei giovani colleghi come me, era però ammi- rubrica più lunga del solito che sforava di sette revole perché a settant’anni scarpinava ancora o otto righe. La tagliai personalmente, tremando per New York, come un coscienzioso cronista, all’idea di sacrificare la prosa di un Maestro. Al alla riceca di anticipazioni sulla nuova era aperta quale scrissi subito (a mano) una lettera di scuse dall’elezione di J.F.K. alla presidenza. Andava a per essere stato costretto al parziale sacrificio parlare con la gente, ignorando il telefono che dell’illustre scritto. Qualche giorno dopo mi arrivò oggi, nel giornalismo, ha da tempo soppiantato un biglietto di Ansaldo, che mi precipitai a far i contatti personali (a volte immagino un giornale leggere dal linotipista Papagno. Diceva: “Caro fatto di sms, condensato e liofilizzato come i cibi Dicorato, non si preoccupi: tutto quello che fa Lei degli astronauti...). è ben fatto”. Se l’avesse firmato “Willy Farnese”, Scrittore consacrato e torrenziale conversatore lo avrei trovato appropriato. era anche Goffredo Parise (Il prete bello). Il suo la-

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Giuseppe Ungaretti, un giorno, chiese di conoscere Arnoldo Mondadori. L’editore andò nel panico, ma quando s’incontrarono lo accolse con un sorriso, dicendo: “Maestro, m’illumino d’immenso!”. Il poeta, commosso, confidò all’amico Bompiani: “Pensi, ha letto tutte le mie poesie”

to debole era un certo attaccamento alla lira, che distillerie Nardini (1779) di Bassano del Grappa una sera alla Mantovana, ristorante non lontano che, alla terza massiccia richiesta, si sentirono da Brera, alla vista del conto lo fece esplodere in autorizzate a confermargli la spedizione con una un grido che attirò su di lui tutti gli occhi della sala, cartolina indirizzata “Allo Spett. Bar Giancarlo compresi i miei: “Vampiri! Vampiri!...”. Doveva Fusco”. essere un suo mantra in occasioni del genere, Occasionalmente, al Giamaica si vedeva anche visto che anche Berutti annotò - mettendo i soliti Luciano Visintin, tostissimo cronista del Corriere. puntini sulle i - nei suoi canovacci: “Parise Gof- Un tipo, per intenderci, che una sera, a un rice- fredo. Tutti, a cominciare dal grande inserto del vimento alla Villa Reale di via Palestro, si trovò Corsera del 29/10/86, parlano di lui come di un grande. Citano Neri Pozza e Livio Garzanti come scopritori. Il merito va a Pietro Bianchi. Telefonata del Pietrino a me (non ricordo l’anno): “Vieni alla ‘Mantovana’, all’inizio di via Volta, verso le dieci di sera? Mi ha invitato Parise per ringraziarmi di tutte le cortesie. Ma per ragioni economiche non può invitare te!”. Perfetto! Arrivai quando Goffredo Parise, davanti al suo ospite, chiamò “Vampiro!” il cameriere per il prezzo di una bot- tiglia di vino. No, sinceramente non mi sento di onorare l’Altissimo Poeta di Vicenza”. Giancarlo Fusco, dai modi spicci e massiccio come si conveniva a uno che era stato pugile e buttafuori prima che inviato del Giorno e caustico cronista del fascismo (Le rose del ventennio), aveva invece un’altra sorta di attaccamento: Il grande critico musicale (e giocatore di scopa) quello per l’alcol e, in sommo grado, la grappa. Giulio Confalonieri, una delle molte istituzioni del Quando entrava al Giamaica, Elio Mainini, prima bar Giamaica a cui viene attribuita (in alternativa ancora che aprisse bocca tirava giù la bottiglia al critico cinematografico Franco Berutti) anche la della Nardini dallo scaffale. Per uso domestico, paternità dell’invenzione dell’esotico nome del locale. Fusco la ordinava direttamente alle premiate (Foto Giancolombo).

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impegnato in una conversazione con un gruppo condo lei. Mina vagante in un corpo da bella di invitati che conosceva solo in parte. Aggan- ragazza alla soglia della maturità, coraggiosa ciatosi a un discorso, a un certo punto disse (era e determinata (oh, quanto determinata!), solo l’epoca delle storielle sui carabinieri): “Adesso vi alla fine del tumultuoso viaggio arrivai a capire racconterò l’ultima sui carabinieri...”. Un signore chi fosse in essenza: una donna sola, malinco- molto distinto, in abito scuro d’ordinanza, lo nicamente sola. Accadde a Linate, l’aeroporto guardò con sguardo fintamente serio: “Guardi di Milano, quando le offrii un passaggio in taxi che io sono un colonnello dei carabinieri...”. Re- perché, per andare a casa, incrociavo casa sua. plica di Visintin, con accattivante sorriso: “Stia Durante la corsa, a un certo punto, guardandomi tranquillo, la racconterò molto lentamente...”. con il volto imbronciato che in genere preludeva Altro bravo cronista con una marcia in più, Fran- a una tempesta, mi disse invece con un magone co Gonzaga, del Giorno. La sua marcia in più represso: “Tu adesso vai a casa e ci trovi una consisteva nel fatto che, di suo nome completo, moglie e un figlio. E io invece chi ci trovo? Un faceva Gianfrancesco Gonzaga di Vescovato, gatto...”. L’avrei abbracciata, ma sarebbe sicu- con un “Principe” come prefisso. Giornalista ramente esplosa, tanto per non smentire la sua che avea prestato servizio militare come pilo- facciata di “dura”. ta di caccia F-104 ai quali - sinistramente noti anche come “bare volanti” - era sopravvissuto, Il grande Arnoldo divertendosi lui per primo raccontava di essere l’ultimo principe a Milano titolato a entrare in Nel breve passaggio a Panorama (lo lasciai dopo Duomo a cavallo. In molti gli chiedemmo di farlo un anno, per una di quelle impuntature non in- per noi. “Non posso”, fu la risposta, “perché non frequenti con Sechi e nelle quali ero in assortita so andare a cavallo”. compagnia) mi accadde di conoscere da vicino un altro mito: Arnoldo Mondadori. Accadde un Oriana, una donna sola giorno nel giardino della sua villa di Meina, sul Lago Maggiore, dove era stata convocata una Già grande giornalista e fumantina quant’altre conferenza stampa per la presentazione di una mai, Oriana Fallaci la conobbi nel 1963, quan- joint venture (un’enciclopedia, mi pare) fra la do ci trovammo fra un centinaio di colleghi Mondadori e una grande casa editrice svedese. europei invitati dall’allora Pan Am (gigante del L’editore svedese debuttò con un forbito discor- trasporto aereo americano che non riuscì ad so di circostanza educatamente pronunciato, adeguarsi ai tempi per evitare problemi di simultana, in perfetto che cambiavano) a francese. Quando ebbe finito, prese la parola Arnoldo Mondadori un viaggio inaugura- Mondadori, che nel suo italiano scivolante nel le Lisbona-Portorico. veneto debuttò: “Tutti sanno che io sono l’edi- era noto per la Fu una settimana di tore più ignorante d’Italia, e quindi mi scuso se passione, nel senso non ho capito quello che ha detto il mio illustre grande autoironia. che fu tutta punteg- collega...”. giata dalle sfuriate di I manager succeduti agli editori “puri” non hanno Si definì più volte Oriana (allora in fa- in genere il dono dell’autoironia. O ne hanno se di sinistra spinta) una di tipo diverso. Come quell’amministrato- come “l’editore più specialmente contro re delegato piovuto alla Mondadori da tutt’altra i colleghi spagnoli, attività, che la prima cosa che domandò al suc- ignorante d’Italia” “tutti franchisti”, se- cessore di Sechi fu: “Quanti pezzi ha venduto

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questa settimana Panorama?”. “Pezzi”, come le saponette o le posate. D’altro tipo l’autoironia dell’amico Piero Stucchi Prinetti, che incrociai quando, lasciata la “3M” che aveva amministrato per lunghi anni, stava a sorpresa per diventare amministratore delegato del Corriere della Sera. “Come fai”, gli chiesi, “a passare senza traumi dai nastri adesivi alla carta stampata?”. Risposta: “Mi sto documentando su alcuni libri america- ni sull’editoria, non essendoci corsi serali per manager di quotidiani”. Pensai di offrirgli una consulenza, ma mi astenni: troppo presuntuoso da parte mia. Arnoldo Mondadori fu, tra i tanti illustri autori, anche l’editore di Giuseppe Ungaretti, segnala- La redazione del Tempo negli anni ‘60: da sinistra togli da non so quale consulente. Raccontò in Giuseppe Dicorato, il caporedattore Pierangelo un’autobiograia Valentino Bompiani, che aveva Soldini, Franco Vegliani, Flavio Simonetti e Aldo iniziato la carriera come segretario di Mondado- Borelli. (Foto Giancolombo). ri prima di diventare editore in proprio, che un giorno Ungaretti telefonò al suo nuovo editore chiedendogli un appuntamento per conoscer- che sbandava in tutte le direzioni, irta di note, lo, finalmente. Mondadori andò in panico: nella codicilli, richiami e puntigliose precisazioni come sua notoria incultura, che cosa poteva dire a “ricordo del...”. Solo i tre quaderni di appunti di Ungaretti? Chiamò Bompiani perché lo consi- cui dicevamo all’inizio seguivano un approssi- gliasse, e il conte Valentino gli tenne una dotta mativo ordine alfabetico. A volerle raggruppare conferenza sul poeta. Il giorno dell’incontro, il per temi, quelle note, si giustifica ampiamente la massiccio Arnoldo si fece incontro a Ungaret- qualifica di “enciclopedia vivente” che Tullio Ke- ti appena entrato nel suo ufficio aprendogli le zich applicò all’amico e collega. Un primo tema braccia e parafrasando, con il più affascinante è rappresentato da giornalisti, scrittori, poeti e dei sorrisi, un celeberrimo verso del poeta: “Ma- affini che conobbe più o meno da vicino in mezzo estro, m’illumino d’immenso!”. Ungaretti uscì secolo di giornalismo a Milano. stravolto dall’incontro e a Bompiani confidò, commosso: “Pensi, è incredibile: ha letto tutte L’elenco inizia con un’imprevedibile annotazione le mie poesie!”. autobiografica: “Berutti Franco, ossia io, me medesimo. Slogan: Ritratti in miniatura ‘Sono Franco Berutti, che se ne frega di tutti’. Poi, in un momento euforico (è il 4 ottobre ‘86, mio Manzi fu solo uno dei personaggi della compa- onomastico) posso dire, con grande esagerazio- gnia di giro giornalistico-artistica che gravitava ne: ‘Sono Franco Berutti, amato (quasi) da tutti’. nei dintorni di Brera o che comunque era oggetto Schifosa annotazione, ma non troppo lontana dell’interesse di Berutti. Il quale, tornato a casa dal vero. (Autocommento del 1° dicembre ‘86: la sera si dedicava, prima di andare a dormire, ‘Biskero!’)”. all’aggiornamento delle sue agende. Le riempiva Dopo l’esangue quanto ironica autobiografia, si di annotazioni tracciate con una grafia nervosa, continua con minibiografie (o semplici appunti)

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di colleghi, amici e nemici. In Da sinistra Giancarlo Palazzi, un soprassalto di ordine, questi figlio di Aldo, editore del Tempo, con Giuseppe spesso puntuti “ritratti in minia- Dicorato (Foto Giancolombo) tura” (riprendendo il titolo di un libro per pochi intimi di Lutton Strachey, prezioso scrittore in- glese che Berutti segnalava a tutti), ma indirettamente anche trovarlo e lui distribuiva generi ritratti dell’autore, malumori di sconforto. (Battuta mia, in compresi, seguivano almeno data 28/8/1974). all’ingrosso il filo dell’alfabeto: Longanesi, Leo. 1950, confe- “Emanuelli Enrico, classe 1909 renza all’Angelicum. C’erano (mi pare). Veniva al Giamaica anche Dino Alfieri e mio suo- con Rosanna Pelù. Traduttrice, cero (Cesarino Branduani), e poi proprietaria, mi pare al 12, il distributore Mauri (cognato seminterrato di via De’ Togni, di di Bompiani?). L. difendeva una scuola di ginnastica. Io, al il fumetto perché aiutava a Giamaica, per discrezione guar- combattere l’analfabetismo. davo da un’altra parte, ma lui mi Longanesi, irritato dall’algi- richiamava al banco. dità (algidezza? chissà) delle Gatto Alfonso, che nel 1946 librerie milanesi, nelle quali scriveva le poesie a macchina (lo vidi io, in via non si riusciva a vendere un libro, disse di essere Scarpa 12), disse una sua poesia al congresso entrato in uno di quei negozi asettici. “Desidera?” socialista. Terminava: “Sul mondo batte il cuore gli chiese un commesso. “UN GELATO!”. di Milano”. Marotta gli fece osservare che una Marotta Giuseppe. Maglione a giunte larghe e... poesia di Auro D’Alba (anzi, una canzone bellica) cravatta. Calzini gialli. Il figlio, nel novembre ‘84 terminava: “Sul mondo batte il cuor di Mussolini”. ha rivelato che era daltonico. Possibile?! Si firma- Gatto abbozzò, ammise e scomparve. (Ricordo va su un giornale di cinema, nella Roma ancora del 3/6/77). sotto Salò, “Gino Avorio” (la madre si chiamava Giornalismo. Ottimo Attilio Crepas, Stampa Sera, Avolio). A proposito dei ciclisti (arrancanti) in sa- anteguerra. lita, diceva: “Chi non li aiuta, non ha mai avuto Borges José Luis, morto nel 1986. Il cieco veg- una madre”. Vedeva nemici dovunque. L’ho fatto gente (nel quale quelli del Premio Nobel non riconciliare con Altichieri nel ‘48 (si sono guardati hanno mai creduto). Noi avevamo il Rapagnetta con entusiasmo infantile le rispettive etichette (d’Annunzio), l’“orbo veggente”. Francisco Rabal delle giacche); con diversi altri e, alla presenza di ha adombrato Borges in La verità non si dice Carlo Bernari, con Riccardo Manzi, in via Senato. mai, un film del ciclo “Teste dure” dato su Rai3 Uno cantò: “Chi ha avuto, ha avuto, ha avuto...”, alle 22.30 di lunedì 21/7/86, regia di Maria Bosio, l’altro disse: “...chi ha dato, ha dato, ha dato...”. con Stefania Casini. Poi si strinsero la mano e, all’unisono “...Simm’ Kafka al Teatro Fossati (di Milano). Lo si legge ‘e Napule, paisà!”. in “Viaggio a Lugano, Parigi, Erlenbach”, 4 sett Monelli Paolo. Conosciuto, finalmente, al risto- 1911. Kafka era coscritto di Mussolini, ma nato rante “12 Apostoli” di Verona per il premio a Pie- un po’ prima, 3 giugno 1883. trino Bianchi (‘71 o ‘72). Si dimostrò supponente Franco Nasi. Quando eravamo giù andavamo a sia col Pietrino, sia con gli altri. Mangiò tanto.

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Oriana Fallaci si rivelò in tutta la sua fragilità a Giuseppe Dicorato quella sera che, tornando da Linate in taxi, gli disse con un magone represso: “Tu adesso vai a casa e ci trovi una moglie e un figlio. E io chi ci trovo? Un gatto...”

Montanelli osservò che non gli era mai caduto Totò...”. Il giorno dopo (era il ‘48 o il ‘49), Quasi- (nel piatto) il monocolo. Che peccato! modo disse a me: “Perché mi ha chiamato Totò? Montale Eugenio. Visto spesso in via Solferino. Nessuno mi ha mai chiamato così!”. Molti anni “Sembra un armadio con due gambe, quando dopo, sua sorella, nelle memorie, ha scritto: “In cammina”, disse V.G. Orlandi. Con stuzzicadenti, casa, Salvatore era per noi ‘Totò’”. Di Montale, (sorpreso a effettuare) pulizie di Pasqua (naso che l’aveva definito “un barbiere siciliano”, disse e orecchie) al “Soldato d’Italia”, in attesa delle “quella specie di poeta”. portate, attorno al ‘49, quando andava alla Scala Soukhotine (o qualcosa del genere) è il cogno- con la (sua compagna) Mosca, lei scartocciava me della moglie di Albertini, Tatiana, nipote di caramelle nel più bello delle romanze e (cieca) Tolstoj. domandava ad alta voce: “Chi sta cantando?”. Segàla Renzo. Mio direttore a “Grazia” per 15 Montale e Quasimodo. Un pranzo al Rigolo (c’era giorni nel giugno 1972. Mi fece fare la domanda di anche Pietrino Bianchi) e M. mi disse parole lu- assunzione a mano (“Sa”, mi disse, “qui preferi- singhiere. Quasimodo era un amico simpatico, scono così”). Invece era per far fare un resoconto sornione, ma sempre cordiale. Entrambi Premi grafologico al prof. Vian, che poi mi lesse. Era Nobel. Mica male. (Ricordo del 10 aprile 1986. molto positivo. Ricordo del 22/6/77. Sono ancora in vita, eh la miseria!). Simoni Renato. Confidenza di Paolo Grassi (‘48): Piazzolla Astor. Esecutore di necrologie in musi- “Fece delle regie a Verona e Firenze. Raccoman- ca, sul più funebre degli strumenti, il bandoneon dava agli attori: “Donne, più utero! E voi omini, (27/6/86). più casso!”. Piovene Guido. Milite della Milizia volontaria per Somma Peppino. Corrispondente da Milano, alla la sicurezza nazionale (si fece anche la guerra di fine degli anni ‘40, delMattino di Napoli, diceva: Spagna?). Era (nel ‘40? ho dubbi) in caserma a “Mi fanno ridere, a me, quelli che dicono di non Como. La moglie, Marise Ferro, andò a trovarlo avere la sifilide”. una domenica nella città lariana, ma si rifiutò di Solinas Vittoria (sorella di Marisa, sulla quale passeggiare con lui - che era in divisa - dicendo: Missaglia, allora direttore di Settimo Giorno, mi “Puzzi troppo di uomo”. (Ricordo del 16 giugno costrinse a scrivere un pezzo “in parallelo” con 1985. La memoria tiene ancora). la Garbo. Temendo di perdere il posto, lo feci). Piovene Guido. Quando fu lasciato da Marise Vittoria si mise con Armando Stula (facendosi Ferro e andò a piangere da Aldo Borelli si sentì chiamare Maria Sole) e fece una serie di show dire: “Piovene, questo è il più bel giorno della immondi. sua vita!”. Testori Luigi. Fu festeggiato (la cena la offrì lui Quasimodo Salvatore. Marco Valsecchi gli disse stesso) al Ristorante Giannino il 25 marzo 1971. una volta, uscendo dal bar della Titta: “Senti, Menù: Grande antipasto Giannino - Risotto Gian-

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sulla panchina di via Veneto con Alberto Savinio (l’afrore della donna che poi, invece, era del di lei fidanzato). Costanzo Maurizio ha mollato la stecca (la di- rezione) della Domenica del Corriere il 15/2/79. Mi dispiace. E’ il direttore al quale devo di più (mi ha fatto caposervizio: un pensiero al quale non erano arrivati Zucconi, Nascimbeni, Oriani, Benedetto Mosca e Bertoldi). Ed è il direttore al quale - attraverso i ristoranti, nei quali non si doveva parlare di lavoro, e i bar - sono stato vicino di più. Riflessione del 16/2/79. Goldoni Luca. Palpebre esauste, gentilissimo, ecc. Ti confessa: “Da piccolo soffrivo. Luca ter- mina in ‘a’. Ti immagini quante sfottiture? E poi il cognome, quindi preservativi!”. Gli ho detto che, la prima volta che l’ho incontrato al Rigolo, mi è parso antipatico. “Vedi? Vedi?”. (Appunto dell’8/1/81). Ottone Piero. (Direttore del Corriere della Sera) abbandonato da Montanelli, che poi fondò “il Un inappuntabile Franco Berutti con la fedele Giornale”. “Chi va con lo zoppo, impara a cam- compagna Olivetti Lettera 22. (Archivio Berutti) minare diritto” (pensiero del 10/12/81). (Piero Ottone, in effetti, claudicava - n.d.c.). Savinio Alberto. Ora ammirato e compianto, ma nino - Rognonata di vitello al forno - Primizie di ai suoi tempi smerdato. “Il più intelligente cretino stagione - Torta gelato, sfogliatine - Cesto di d’Europa” lo definì, parlando con me nel 1949 frutta - Caffè - Vini: Bianco toscano, Barbaresco al Bar Titta - ricordo perfettamente - Salvatore minuto, Champagne Mumm Cordon Rouge (ri- Quasimodo. (Ricordo del 20/5/86). cordo e ricupero del 28/1/74). Salerno Enrico Maria, dopo lo spettacolo sul- Tomizza Fulvio. Visto in tv, correttissimo, al Pre- la Monroe: il suo guaio è che vuole pensare (4 mio Strega ‘71. Vien voglia di ordinargli, cor- agosto ‘86). tesemente, due Fernet Branca per noi e un Scalfari Eugenio. Visto in tv giugno 1981. Un cappuccino per la turista americana. (Ricorda il incrocio fra un domenicano e Wanda Osiris”. cameriere Persi Gino del Rigolo). Osservazione del 6/7/77. Vergani Orio. Detto Orio sul passaporto, Olio L’autore quando scriveva e Ovvio quando lo si leggeva. Wilde Oscar. Rivista sul Corsera la solita foto Giuseppe Dicorato (Milano, 1925), voleva fare l’inge- di W. con Lord Alfred Douglas (Bogie). Bè, ‘sto gnere. Iscritto al Politecnico nel 1943, lo abbandonò agli finocchietto (con paglietta portata all’indietro) inizi del ‘44 per una involontaria trasferta in Germania sembra sinistramente Virginia Woolf. 4/9/77. a cura dell’agenzia di viaggi Rodolfo Graziani-Hermann Bontempelli Massimo (dalle Pirovini - 1945). Am- Goering. Tornato a Milano nel giugno 1945, cambiò idea mirava ma detestava Rina Morelli. Il suo episodio e decise di fare il giornalista.

68 NewTabloid 2 / 2015 l’osservatorio sull’estero / a cura di pino rea Giornali Usa avanti tutta nuove idee e nuovi contenuti

Caroline Little, presidente e ceo della Newspaper Association of America, stila un bilancio dell’andamento del settore che nel 2014 ha saputo rinnovarsi e sviluppare modi sempre più efficaci per raggiungere e coinvolgere i lettori, puntando su contenuti personalizzati e sulla presenza su tutte le piattaforme, dalla stampa al digitale e al mobile

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li ultimi mesi del 2014 sono stati un Il caso periodo tonificante per l’ industria dei quotidiani negli Stati Uniti e i Al Washington Post dodici mesi del 2015 si preannun- ciano ancora migliori. 100 assunti in un anno Ne è convinta Caroline Little, pre- sidenteG e ceo della Newspaper Association of D’accordo, non sono tutti giornalisti, ma America, secondo cui il 2014 ha visto l’indu- parlare di controtendenza in questo caso è stria dei giornali traboccare di “nuove idee, proprio necessario, visto che in un anno i nuovi di nuove tecnologie e di nuovi contenuti. Il assunti della testata hanno superato le due settore – spiega Little in un editoriale su Au- cifre, con effetti benefici anche sull’andamento burnpub.com – ha sviluppato modi migliori della readership online. Stiamo parlando del per raggiungere i lettori e dar loro quello che Washington Post, dove in meno di quattro anni vogliono in maggiore quantità: più storie, più sono più che decuplicati gli sviluppatori che impegno, più coinvolgimento, informazione lavorano per la redazione del giornale, passando più personalizzata e più contenuti sulle loro da 4 a 47. E ora ‘’nel giro di qualche settimana piattaforme preferite. Il futuro dei giornali è saranno tutti fisicamente integrati in seno alla la loro presenza su tutte le piattaforme, dalla redazione’’, ha spiegato il direttore giornalistico stampa al digitale e al mobile”. del quotidiano, Marty Baron, parlando ad Austin Grazie ai tanti dati sul consumo delle notizie (Texas). Lo riporta Meta-media.fr, spiegando online “noi – osserva ancora Little – siamo in che ‘’un forte impulso alla loro crescita è grado di personalizzare i contenuti sempre venuto nell’autunno del 2014, con l’arrivo al meglio, di individuare le tendenze e creare pro- giornale di Jeff Bezos, che ha dato la priorità alla dotti migliori sia per i consumatori che per gli ‘cooperazione fra redattori e ingegneri’’. In un inserzionisti. Il pubblico dei lettori di giornali periodo di forte crisi della stampa, il quotidiano digitali è salito a 166 milioni di visitatori unici ha assunto l’anno scorso 100 persone, soprattutto nel mese di ottobre, un livello record’’. per il web, ha aggiunto Baron. E questo sforzo ha ottenuto come risultato un’impennata nel La crescita digitale grazie numero dei visitatori unici (+ 71%) e delle alle 18-24enni e ai 25-34enni pagine viste (+88%). La crescita è ancora più rilevante nel segmento mobile, con + 230% Il segmento di lettori che accede ai contenuti nelle pagine viste e +112% fra i visitatori unici. esclusivamente dal cellulare è letteralmente Bezos – sottolinea Meta-media.fr – ha imposto esploso nel 2014, toccando l’85% (secondo i suoi metodi e soprattutto un controllo della comScore) “e – dice ancora la presidente della ‘’qualità dei contenuti’’ che si svolge ogni mese Newspaper Association of America – ci aspet- su un campione di 300 persone a cui vengono tiamo che il trend continui. Questa crescita ci sottoposti degli articoli e a cui viene chiesto di ha offerto la possibilità di avere un’immagine dire se leggerebbero cose come quelle. più nitida dei nostri lettori: la crescita più in- I dirigenti del quotidiano d’altra parte segnalano tensa si deve alle donne di età compresa fra i come il magazine tech ‘’Fast Co’’ abbia 18 e i 24 e agli uomini di età 25-34. Tecnologia classificato il Post come la testata più innovativa all’avanguardia, informazioni molto aggiornate dell’anno. e legate al mondo dei social media sono impor- tanti per questi lettori, e ognuna di queste cose

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sarà una componente chiave delle strategie tare degli eventi speciali. Una strategia che è degli editori nel prossimo anno”. già stata utilizzata e ha dato risultati di grande Ecco come la presidente della NAA articola le popolarità per giornali come l’Atlanta Journal- linee strategiche essenziali. Constitution e il Denver Post. “E’ probabile – ipotizza la Little – che altri giornali Idee di successo per connettere si impegneranno in questa direzione in tutto il start-up ed editoria Paese. Per il lettore, il coinvolgimento può avve- nire anche attraverso la possibilità di partecipare A volte tutto ciò che serve è un’idea creativa. a delle dimostrazioni di cucina online nei casi “Credo che il prossimo anno – osserva la pre- in cui la sezione cibo del giornale è partico- sidente Caroline Little – vedremo più accordi larmente letta. Può passare anche attraverso di collaborazione fra giornali e nuove start-up delle esposizioni per i matrimoni realizzate con per fornire ai lettori notizie e informazioni con le migliori aziende locali; oppure organizzando qualsiasi metodo con cui sceglieranno di im- incontri su temi locali con esperti ben conosciu- pegnarsi. Nel 2014 la Newspaper Association ti dalla comunità; oppure, ancora, realizzando of America ha lanciato alla conferenza annuale degli incontri musicali rivolti ai lettori che amano NAA mediaXchange l’Accelerator Pitch Pro- molto le informazioni sull’intrattenimento. Eventi gram come un sistema per connettere diretta- unici e mirati a promuovere un coinvolgimento mente le start-up di successo con i dirigenti del più profondo dei lettori, attraverso un impatto nostro settore. Mi ha fatto piacere trovare tanti positivo sulla comunità in generale”. imprenditori interessati al mondo dei giornali, con delle nuove visioni per massimizzare i no- Lifestyle locale, sport nei college: basta stri contenuti, interagire con i lettori e sfruttare intercettare i gusti delle comunità le nuove tecnologie appropriate. La cosa si è ripetuta a marzo al NAA mediaXchange 2015 Il Boston Globe ha recentemente lanciato una a Nashville. L’evento ha portato a una nuova sezione specifica sull’attività economica, vista ondata di idee e collaborazioni per servire al la forte crescita industriale della regione. meglio i nostri lettori”. Allo stesso modo, il Dallas Morning News offrirà un nuovo magazine di lifestyle di lusso nel 2015, Corsi di cucina online, esposizioni utilizzando i propri giornalisti per discutere sui per matrimoni: così coinvolgi i lettori temi del design e dell’arredamento nel Texas. Mentre l’Omaha World-Herald ha ampliato la Un modo per approfondire il coinvolgimento propria offerta digitale con siti web di nicchia, con le comunità locali e per offrire qualcosa di destinati agli sport nei college e alla vita all’aria unico ai lettori fedeli è quello di creare e ospi- aperta.

L’Atlanta Journal-Constitution e il Denver Post hanno già sperimentato gli eventi speciali mentre il Dallas Morning News e l’Omaha World-Herald puntano su contenuti personalizzati

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“E’ solo una serie di esempi ne. “Più – sentenzia Caroline Little – è il termine – puntualizza la presidente migliore per descrivere quello che ci dobbiamo della Newspaper Associa- aspettare dall’industria dei giornali nel 2015. tion of America – di come Abbiamo già cambiato il modo con cui la gente gli editori siano in grado di guarda al giornale ma dobbiamo fare di più. Con capire i loro lettori e le loro le nuove tecnologie il giornalismo e l’impegno comunità di riferimento e of- dei media continuano a crescere e a evolversi, frano così in misura crescen- e altrettanto devono fare le strutture aziendali te ciò che a essi piace, che siano una maggiore che sostengono questi sforzi. copertura delle notizie locali, dei video esclusivi Nel 2015 – conclude la presidente della New- o dei nuovi contenuti”. Si tratta in definitiva di spaper Association of America – dovremo co- personalizzare l’offerta su misura per ogni let- struire ancora sui successi del 2014 e ho tutte tore e trovare nuovi modi per offrire sempre di le ragioni per credere che queste azioni saranno più l’informazione che interessa alla comunità di premianti per i lettori, gli inserzionisti e la nostra riferimento di ogni singolo mezzo d’informazio- industria”.

Il report di globalwebindex Pubblicità online, un miliardo di “dimenticati”

Ma la pubblicità online funziona davvero? Si Di conseguenza, i rapporti di misurazione online interroga su questo tema un nuovo studio realizzato tendono a sovrastimare il peso dei Paesi sviluppati, i dalla società di ricerche di mercato GlobalWebIndex mercati maturi. Questo significa che gli inserzionisti, - riporta Leo Mirani su Quartz -: mentre crescono attirati dalla promessa di Internet di individuare un sempre di più le persone che accedono a Internet nei target preciso, stanno spendendo soldi per annunci modi più diversi, i sistemi di misurazione utilizzati ottimizzati per, ad esempio, un pubblico britannico, per la pubblicità sono sempre meno efficaci, perché mentre molti di questi utenti potrebbero stare in sovrastimano la popolazione di americani ed europei Indonesia o in Vietnam. online e sottostimano gli utenti dei Paesi in via Ma il calcolo in queste parti del mondo è ancora di sviluppo, distorcendo i budget pubblicitari e più difficile. Il nuovo mantra è l’identificazione: le compromettendo l’efficacia dei contenuti creati per aziende stanno cercando di spingere al massimo soddisfare gli inserzionisti. Il difetto fondamentale è gli utenti a restare loggati. In questo modo non che i meccanismi basati sulle misurazioni per il web importa se l’utente si trovi su un telefono cellulare su desktop – cookie, indirizzi IP e altri segnali inviati o stia utilizzando un desktop o un tablet, oppure dal dispositivo in background – oggi non sono più tutti e tre, perché lo si identifica dal log in. Quindi, adatti allo scopo. GlobalWebIndex stima che oltre sempre più servizi richiedono oggi un log-in aiutati 400 milioni di persone accedono tramite reti virtuali in questo dalle aziende ‘’terze’’, che inseriscono private (VPN) che oscurano la loro vera posizione. nelle applicazioni le credenziali di identità degli Altri 400 milioni non vengono calcolati perché utenti su Google e Facebook. Ed è facile capire condividono i dispositivi, e più di 150 milioni non il motivo per cui Facebook abbia lanciato una vengono conteggiati perché accedono al web da soli piattaforma pubblicitaria basata sulla promessa di dispositivi mobili. identificazione.

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le previsioni La pubblicità su mobile supera quella su pc

Lo rivela uno studio di eMarketer: le aziende investitrici americane quest’anno spenderanno quasi 53 miliardi di dollari per raggiungere i clienti che utilizzano dispositivi online. Un valore in crescita del 16,6% rispetto all’anno precedente

egli Usa quest’anno la pubblicità su mo- bile per le categorie “search” e “display” Stima 2015 sulla spesa supererà la spesa per pubblicità su de- Search e Display Advertising Nsktop. Lo dice uno studio di eMarketer. 25,66 Totale 27,05 Totale Ciò significa che per la prima volta gli investitori spenderanno di più per raggiungere i clienti che usano dispositivi mobile che quelli che usano i 12,85 14,67 pc. Si parla di 52,71 miliardi solo per le inserzio- ni “search” e “display” (+16,6% sul 2014). “La più grande sfida che abbiamo davanti è spo- starci verso un marketing che abbia al centro 12,82 il consumatore” spiega Chad Gallagher, global 12,38 director mobile di Aol. I pubblicitari pensano in modo più olistico considerando l’esperienza del Spesa in Search Spesa in Display cliente sui diversi dispositivi invece di concen- Advertising Advertising trarsi su un device alla volta. Mobile Desktop Valori in miliardi di dollari Fonte: eMarketer, Marzo 2015

Usa, numero e tipologia di apparecchi utilizzati dagli internauti

Generazione Z (18-24) 3,6 Millennials (25-34) 4 Generazione X (35-44) 3,6 Baby Boomers A (45-54) 2,9 Baby Boomers B (55-64) 2,6 Fonte: Forrester Research Seniors (65+) 2 Media Totale 3,3

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L’inversione di tendenza Usa, capitali a fiumi sui nuovi media

Vox Media ha annunciato l’arrivo di 46,5 milioni di dollari, Buzzfeed e Reddit hanno già ricevuto ciascuno 50 milioni di dollari, Vice Media ne ha raccolti 500 milioni. E l’interesse arriva da fondi di investimento abituati a puntare su attività redditizie

a chi aveva detto che l’industria della parte di General Atlantic, una società di investi- stampa era morta? menti di New York. Perlomeno negli Stati Uniti la produ- Cosa che porterà il valore dei siti di Vox (infor- Mzione di informazione sembra susci- mazione generalista), The Verge (tech) e SB Na- tare di nuovo l’interesse degli investitori. E che tion (sport) a 380 milioni di dollari! investitori! Una somma che – continua Challenges – in Eu- La cosa più rassicurante infatti – osserva Jérô- ropa non si è abituati a vedere quando si tratta me Lefilliâtre su Challenges.fr – è che questo del settore stampa, contrariamente a quanto interesse non arriva da miliardari mecenati che succede invece dall’altra parte dell’Atlantico. A cercano di migliorare la loro immagine salvando partire da agosto, Vice Media ha raccolto 500 dalla rovina un mastodonte preistorico, ma da milioni di dollari, che ne hanno portato il valore fondi di investimento abituati al plusvalore della a 2,5 miliardi, mentre Buzzfeed e Reddit hanno Silicon Valley e di Wall Street: e cioè da attori ricevuto ciascuno investimenti per 50 milioni – il che impegnano i loro soldi solo se esiste la pro- primo vale 850 milioni e il secondo 500. spettiva di moltiplicarli in poco tempo. Che succede? Come mai questi cambiamenti Investimenti veri, dunque, non specchietti per le positivi? allodole destinati a lasciare che trovano “Siamo in un momento di forte trasformazione (e ad abbandonare i progetti o prodotti editoriali – spiega Anton Levy, di General Atlantic –. Nei a metà del guado, prossimi cinque anni vedremo emergere nuove una volta acclarata piattaforme mediatiche’’. Il numero uno la difficoltà a ot- Ad Andreessen Horowitz, megafondi della Si- tenere gli obiettivi licon Valley, condividono questa convinzione. di Vice vuole creare la sperati). “Siamo nel cuore di una grande rivoluzione nuova CNN, Vox pronta Qualche esempio? tecnologica, che porterà sempre di più a una Vox Media ha ap- situazione in cui informazione e intrattenimento a diventare la Condé pena annunciato saranno distribuiti dalle reti sociali e verranno l’arrivo di investi- consumati sui terminali mobili’’, osserva Chris Nast del 21°secolo menti per 46,5 mi- Dixon, che, sulla base di questa constatazione, lioni di dollari da ha investito in Buzzfeed e Reddit.

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lo scenario In parole povere, un gruppetto di start-up del giornalismo stanno per ridisegnare completa- Longform journalism, mente l’industria della stampa, e ne sono pie- namente e orgogliosamente coscienti: Shane tanti attori Smith, il boss di Vice, dice che ha intenzione poco mercato di realizzare “la nuova CNN”, mentre quello di Vox, Jim Bankoff, ha l’ambizione di costruire “la Il giornalismo narrativo (longform journalism) è Condé Nast del 21° secolo”. protagonista negli Stati Uniti di un momento di Tra Buzzfeed, Reddit, Vox e Vice i punti in co- grande sviluppo. mune sono numerosi. Tutte hanno scelto di Dopo l’annuncio (lo scorso novembre) da parte proporre contenuti gratuiti e vengono finanziate di Jill Abramson (ex direttrice del New York dalla pubblicità – soprattutto attraverso il brand Times) e Steven Brill, fondatore di American content e il native advertising, quelle forme di Lawyer Magazine, della progettazione di una pubblicità che si integrano casualmente all’in- nuova testata longform (dovrebbe ospitare un terno degli articoli scritti dalle redazioni. servizio per numero con compensi fino a 80.000 euro ciascuno), a dicembre 2014 è stato lanciato Il segreto nei contenuti gratuiti, un nuovo sito, Latterly Magazine, creato da Ben reti sociali e tecnologia innovativa Wolford, ex caporedattore del Bangkok Post in Tailandia, e da sua moglie, Christina Asencio: Tutte si affidano comunque indistintamente alle longform journalism con un taglio internazionale. reti sociali, che svolgono la funzione di vere e Sono solo i concorrenti più recenti, visto che proprie rampe di lancio virali per i loro articoli. E il genere comincia a essere sovraffollato e la tutte – ad eccezione di Vice – sono state create “bolla” rischia prima o poi di esplodere. Nel negli ultimi dieci anni da persone che non han- corso degli ultimi sei anni, racconta la Columbia no conosciuto il mondo senza internet. Journalism Review, il giornalismo narrativo è Dall’inizio, considerandosi come delle aziende esploso ma il gran numero di testate che coprono tecnologiche che facevano informazione piut- questa nicchia rende difficile che si possa tosto che come delle aziende giornalistiche che arrivare al successo. L’elenco, oltre ad Atavist dovevano fare i conti con le tecnologie, hanno (storie multimediali, lanciata nel 2011), include puntato su degli strumenti adatti all’epoca in Narratively (storie sociali locali, 2012), Compass cui viviamo. Cultura (viaggi, agosto 2014) e Matter (in origine Così ad esempio Chorus, il programma edito- scienza e la tecnologia, ora generalista, 2012). riale di Vox, permette ai giornalisti di editare, Nella corsa a conquistare l’attenzione dei illustrare e “spingere’’ i loro articoli sulle reti so- lettori sono in competizione anche aggregatori ciali e gestire i commenti. di narrativa non-fiction come Longreads e Viene considerato forse uno dei migliori pro- Longform, testate come Eater (alimentazione) grammi del mondo. e Gothamist (blog cittadini), oltre a siti come Lo stesso – conclude Challenges – avviene in BuzzFeed. Ad eccezione del progetto che stanno Francia con i siti di Melty, che prosperano sulla curando Abramson e Brill, la maggior parte di base di un misterioso algoritmo progettato dal queste testate hanno grandi ambizioni ma piccoli suo fondatore, Alexandre Malsch, un ragazzo di budget, vanno solo online e hanno una redazione 29 anni, che non si è formato in una scuola di molto ‘’snella’’. giornalismo ma all’Epitech (la Scuola di innova- zione e di formazione informatica).

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il sondaggio dell’ire (investigative reporters and editors) Il governo Usa “spia” i giornalisti investigativi

Ne è convinto il 64% degli intervistati (cronisti, producer, redattori, data specialist, fotogiornalisti), secondo cui l’amministrazione pubblica avrebbe raccolto dati sulle telefonate, e-mail o altre comunicazioni elettroniche dei giornalisti investigativi

irca due terzi dei giornalisti investiga- ministrazione o di hacking (l’insieme dei me- tivi americani (il 64%) ritengono che il todi, delle tecniche e delle operazioni volte a governo degli Stati Uniti abbia raccol- conoscere, accedere e modificare un sistema Cto dei dati sulle loro telefonate, e-mail che nel gergo informatico, è spesso connotato o altre comunicazioni online, e otto su dieci da un’accezione negativa, in quanto nell’im- pensano che il fatto di essere un giornalista maginario collettivo identifica una tipologia di aumenti la probabilità che i propri dati verran- operazioni e comportamenti del tutto illegali) no raccolti. E sono coloro che si occupano non hanno per lo più condizionato i giornalisti di sicurezza nazionale, affari esteri e attività nel loro lavoro investigativo: solo il 14% del del governo federale a essere particolarmente campione intervistato afferma infatti che negli propensi a credere che il governo possegga ultimi 12 mesi tali sospetti hanno loro impedito dei dati sulle loro comunicazioni elettroniche di affrontare una vicenda o contattare una par- (il 71% risponde affermativamente). ticolare fonte, o li hanno portati a considerare Lo mette in luce un sondaggio condotto da In- l’ipotesi di abbandonare del tutto il giornalismo vestigative Reporters and Editors (IRE) – un’or- investigativo. L’indagine si basa su un sondag- ganizzazione senza scopo di lucro che fa capo gio online condotto dal 3 al 28 dicembre 2014 al Pew Research Center – in collaborazione su un campione rappresentativo di 671 per- con il Columbia University’s Tow Center for sone: un mix di cronisti, producer, redattori, Digital Journali- data specialist, fotogiornalisti, impegnati in una Questo sospetto sm. Sul suo sito vasta gamma di aree di copertura giornalistica. il Pew Research Se l’attività non è stata bloccata, c’è da dire non ha però creato Center rileva però che queste preoccupazioni hanno spinto comunque che, molti giornalisti a modificare il loro comporta- condizionamenti almeno finora, le mento negli ultimi 12 mesi. Quasi la metà degli preoccupazioni intervistati infatti (parliamo per la precisione del nel metodo di lavoro o per l’azione di 49%) dice di aver “almeno un po’” cambiato il sorveglianza da modo di raccogliere o condividere documenti nel rapporto con le fonti parte dell’am- sensibili, e il 29% dice di aver modificato invece

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Il problema che preoccupa di più in realtà è la diminuzione delle risorse nelle redazioni (per l’88% degli intervistati), quindi le azioni legali contro i giornalisti (5%), e solo in ultima posizione la sorveglianza elettronica (4%) e l’hacking (1%)

il modo di comunicare con i colleghi, i direttori o aver ottenuto nessuna formazione o istruzione i producer. E tra i 454 reporter del campione, il in materia di sicurezza elettronica da parte di 38% sostiene che nel corso dell’ultimo anno ha fonti professionali come le associazioni giornali- almeno un po’ cambiato il modo di comunicare stiche, gli editori o le scuole di giornalismo. Co- con le fonti. Quanto alla protezione esterna da munque, ci sono problemi più pressanti rispetto minacce, i giornalisti investigativi non hanno alla sorveglianza e all’hacking. Dovendo fare molta fiducia nei loro fornitori di servizi inter- una classifica delle quattro sfide maggiori che net (gli ISP). Solo il 2% dichiara in si trova ad affrontare la profes- effetti di avere “molta fiducia” nel sione, la stragrande maggioran- fatto che il loro ISP sia in grado di za (88%) dei giornalisti mette al proteggere i loro dati da accessi primo posto la diminuzione delle da parte di persone non autorizza- risorse nelle redazioni. Seguono te, mentre il 71% non ha ‘’molta’’ molto a distanza, le azioni legali o ‘’nessuna’’ fiducia in generale. contro i giornalisti (5%), la sor- Le redazioni giornalistiche offrono veglianza elettronica da governi valutazioni contrastanti sulla ca- o corporation (4%) e l’hacking pacità delle aziende di proteggere la sicurezza contro giornalisti e organi di informazione (1%). delle comunicazioni dei propri dipendenti. Tra E infine relativamente pochi giornalisti (27%) coloro che lavorano per organi di informazione hanno dedicato almeno “un po’ di tempo” negli (589 dei 671 giornalisti intervistati), la metà dice ultimi 12 mesi alla ricerca di come migliorare la che il loro datore di lavoro non sta facendo loro sicurezza elettronica. abbastanza per proteggere i giornalisti e le loro Nel complesso – conclude l’articolo - questi fonti dall’attività di sorveglianza o dall’hacking, dati dipingono un quadro complesso da cui mentre circa la stessa quota (47%) sostiene che emerge come i giornalisti investigativi si senta- stanno facendo ‘’abbastanza’’. Solo il 21% dei no complessivamente vulnerabili di fronte alla giornalisti intervistati afferma al contrario che sorveglianza e all’hacking, ma non al punto la propria organizzazione si è impegnata nel da cambiare drasticamente le loro pratiche corso dell’ultimo anno per proteggere loro e le giornalistiche o di investire energie per capire loro fonti, mentre il 36% dichiara che la propria come farlo. E quasi tutti gli intervistati (97%) testata non l’ha fatto. Il 42% risponde poi di non sostengono che per i giornalisti di oggi i van- saperlo. E non sono solo gli editori a essere taggi della comunicazione digitale superano i chiamati in causa sull’argomento. Circa la metà rischi. Solo il 3% è convinto invece che i rischi (54%) degli intervistati riferisce infatti di non superino i benefici.

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