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personaggi in P ri m o Piano

 Blaise de Monluc, governatore di – 276 Draghût Raìs, corsaro turco – 277

Gli Strozzi, ricca famiglia fiorentina di banchieri — 278

Leone Strozzi, priore di Capua — 278

Piero Strozzi, maresciallo di Francia — 281

Gabriele Serbelloni, luogotenente di artiglieria — 283

Gianluigi Vitelli, detto Chiappino, marchese di Cetona — 284

Giovanni Giacomo de’ Medici, marchese di Marignano — 285

Andrea Doria, ammiraglio genovese — 288

Khayr ed-Din, detto Barbarossa — 290

 ©|† Vedi anche: I protagonisti dell’impresa — 232

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In primo piano: senso del dovere ad un’altrettanta for - resciallo di Francia, ma l’anno succes - te tendenza verso il piacere. Il mattino sivo, ormai vecchio e malato, si ritirò Blaise de Monluc era solito vestirsi come se andasse a definitivamente a vita privata nel suo (ca. 1502 –1577) festa: pantaloni di velluto cremisi, ca - castello di Estillac, dove morì nel 1577. micia di seta, giubba, mantello e cap - Nel periodo trascorso in convalescen - pello di seta grigia portante un gran za per la ferita di Rabastens, scrisse i Quando accettò la nomina di gover - cordone d’argento e un ciuffo di pen - suoi “ Commentari ”, nei quali si mo - ••• •••• Draghût Raìs natore di Siena, Blaise Lasseran Mes - ne d’airone argentate. Egli completava stra narratore tanto efficace e colorito, detto Dragutte sencomme, signore di Monluc, aveva la sua toilette lavandosi le mani e il vi - quanto millantatore e apologetico. — (1485 –1565) poco più di 50 anni. Si era distinto in so con un po’ del vin greco mandatogli basato su: varie battaglie contro gli Imperiali in in dono dall’amico cardinale, finché ritratto dell’epoca. Italia ed Enrico II lo nominò governa - non gli si colorasse un po’ di rosso, e tore di Moncalieri e di Alba. non senza berne un sorso, mangian - In primo piano: dovi insieme un po’ di pane. Finito il curioso cerimoniale, s’armava e scen - Draghût Raìs deva in strada per salutare gaiamente (1485 –1565) Blaise de Monluc •••• • gli abitanti, incoraggiandoli a con- (1502 –1577) tinuare la loro stoica resistenza. Negli basato su un ritratto dell’epoca. ultimi mesi dell’assedio fu colpito da Corsaro turco originario dell’Anato - quartiere contro i Cristiani, tanto da febbre continua e da dissenteria che lo lia; fin da giovane aveva cominciato a meritarsi il titolo di Spada snudata ridussero in uno stato gravissimo al correre i mari, divenendo presto uno dell’Islam . Le sue imprese convinsero punto da far temere il peggio. Al mo - dei più abili e audaci luogotenenti di l’imperatore ad organizzare una nuo - mento della sua uscita da Siena, la Khayr ed-Din con il quale partecipò, il va spedizione contro la roccaforte di mattina del 21 aprile 1555, Blaise de 27 settembre 1538, alla battaglia navale Al Mahdia, ma il corsaro riuscì a evi - Monluc fu salutato con tutti gli onori di Prevesa. Le sue continue incursioni tare la cattura, continuando le azioni dai capitani imperiali ed in particolare e devastazioni lo resero famoso in tut - piratesche contro le coste tirreniche dal marchese di Marignano, con il to il Mediterraneo e alle popolazioni dell’Italia centro-meridionale. quale si fermò amichevolmente a con - costiere gelava il sangue nelle vene il Nell’agosto del 1553 attaccò l’isola di versare sugli ultimi avvenimenti del - solo nominarlo. Montecristo distruggendo il convento l’assedio; i due condottieri si scambia - La situazione era diventata così gra - e l’antica fortezza. Nel giugno 1555 rono abbracci e convenevoli atti di ve che Carlo V in persona diede ordi - Draghût era il comandante dell’arma - Collerico, ma magnanimo e corag - convenienza. ne ad Andrea Doria di catturarlo a ta turca forte di 68 galere e 25 galeot - gioso, Blaise de Monluc mostrò in più Tra la fine di ottobre e i primi di no - qualunque costo. La caccia ebbe suc - te, di cui i difensori di Porto Ercole at - occasioni di saper dividere con i suoi vembre del 1556 Enrico II lo inviò a cesso nel maggio del 1540, quando le tesero invano l’arrivo. Il mese succes - subalterni le miserabili condizioni di Montalcino per assumere il comando galere di Giannettino Doria sorpresero sivo attaccò in forze Piombino ma fu vita durante gli interminabili giorni delle truppe francesi dislocate in To - Draghût nel golfo della Girolata, lun - respinto da Chiappino Vitelli che, alla dell’assedio di Siena. Si racconta che, scana, al posto di Jean Lachevéque de go le coste nord-occidentali della Cor - testa di 6.000 soldati, inflisse al corsa - avuto il permesso dal marchese di Ma - Parthenay signore di Soubise, non be - sica. Dopo un violento combattimento ro una severa lezione. rignano di prendere possesso di un ca - ne accetto ai Senesi. Rientrato in il corsaro fu catturato e messo in cate - Negli anni successivi Dragût riprese rico di vino inviatogli dal cardinale Francia dopo la pace di Cambrésis ne sulla galera del nipote di Andrea la sua intensa azione di pirateria con - Georges d’Armagnac, lo facesse distri - (1559), il Monluc combatté contro gli Doria per essere portato a Genova. La tro le navi e i centri costieri cristiani, buire metà alle donne incinte, prima Ugonotti, ma durante l’assedio di Ra - prigionia durò quattro anni, dopo di suscitando enorme sgomento tra le di darne alcuni fiaschi a . bastens un colpo d’archibugio gli sfi - ché Draghût fu liberato dietro paga- popolazioni dell’Occidente per la stra - Arrivò persino a far ammazzare il suo gurò orribilmente il viso, costringen - mento di un riscatto di 3.500 ducati e ge dell’isola di Djerba e la cattura del cavallo pur di offrire da mangiare ai dolo ad abbandonare momentanea- la cessione dell’isola di Tabaka alla no - vescovo di Catania. La carriera di suoi soldati. Amante delle belle donne mente la vita militare. Richiamato bile famiglia genovese dei Lomellini. Draghût terminò nel giugno 1565, e del vino buono, egli impersonava la nel 1573, partecipò all’assedio di La Divenuto comandante della flotta quando durante l’assedio di Malta fu figura del soldato-gentiluomo france - Rochelle, roccaforte dei Protestanti. turca, dopo la morte di Khayr ed-Din, colpito a morte da una scheggia di se che sapeva mescolare un profondo Il nuovo re Enrico III lo nominò Ma - egli riprese a combatterere senza pietra. —

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In primo piano: miglia prese il nome, sono pendagli I che gli offrì il comando di sei galere profanata dalle truppe ispano-fiorentine che scendono dal giogo e passano in - francesi nel Mediterraneo. In conse - entrate vittoriose nella piazzaforte e il Gli Strozzi torno alla gola dei buoi. Dal disegno si guenza di ciò Carlo V gli tolse il Prio - suo corpo fu gettato in mare. può notare come le“strozze” assomi - rato di Capua. Nel 1544 navigò a fian - Ricca famiglia fiorentina di banchie - glino a lune crescenti e. non a caso, co dell’ammiraglio turco Khayr ed- ri. Il capostipite, Filippo Strozzi il Vec - in araldica la luna indica fortuna Din che dopo aver svernato con la sua chio (1428–1491), fu scacciato da incostante e forza d’animo nella flotta a Tolone si apprestava a ritorna - ••• ••• Leone Strozzi Firenze e fece fortuna a Napoli. Il figlio sventura. — re a Costantinopoli. Durante il passag - (1515 –1554) Filippo (1489–1538) fu uno dei promo - gio nel mar Tirreno partecipò attiva - basato su: ritratto della tori della repubblica di Firenze, diven - mente alle scorrerie del Barbarossa , prima metà tando dopo la restaurazione dei Medici conquistando momentaneamente Ta - del ’500; Palazzo Vecchio, uno dei più grandi avversari di Cosimo In primo piano: lamone e Porto Ercole. Firenze. I. Sconfitto a Montemurlo nel 1537, fu Nel 1545 oltrepassò con le sue galere fatto prigioniero e morì in carcere. Leone Strozzi lo Stretto di Gibilterra per combattere Filippo aveva sposato Clarice de’ Me - (1515–1554) contro gli Inglesi. Nel 1547 ottenne il dici dalla quale ebbe, oltre a Piero comando di tutte le galere francesi e (1510–1558), altri nove figli di cui sei Figlio di Filippo Strozzi e Clarice de’ combatté in Scozia a favore dei cat - maschi: Giulio, morto quindicenne nel Medici, Leone Strozzi nacque a Firen - tolici locali. Tornato nel Mediterra - 1537. Vincenzo, morto nel 1537, e Ales - ze il 15 ottobre 1515. Nel 1524 fu man - neo iniziò un’intensa guerra di sandro, morto nel 1541, che furono co - dato a Padova a fare gli studi. Tornato corsa assieme alle galere del lonnelli dell’esercito francese. Leone a Firenze dette prova di abilità in oc - Draguth. Per le sue vittorie e per la (1515–1554), priore di Capua, cavaliere casione del gioco del pallone. Nel brillante carriera fu oggetto di invidia Celebre per il suo valore e per la sua di Malta, nonché ammiraglio di Fran - 1528, deciso a vendicare le proposte di alcuni comandanti francesi che ten - abilità nel campo militare Leone Strozzi cia, caduto a Scarlino il 24 giugno 1554. oscene fatte da Girolamo Salviati alla tarono addirittura di ucciderlo. In se - fu così descritto da Giacomo Bosio nella Roberto, successore del padre nell’atti - sorella Luisa, il giovane Leone, proba - guito a questi fatti, verso la fine del sua “ Dell’Istoria della Sacra Religione et vità di banchiere, che, naturalizzato bilmente coadiuvato dai fratelli, non 1551, decise di passare dalla parte degli ill. ma Militia di san Giovanni Gerosoli - francese, diventò cavaliere d’onore di esitò a lavare con il sangue l’offesa, Imperiali e ritornò a Malta accolto mitano ”, pubblicata a Roma nel 1594: Caterina de’ Medici e morì nel 1556. pugnalando a morte il Salviati in con tutti gli onori. Durante uno dei Oltra al possedere diverse lingue, e parti - Lorenzo (1523–1571), che intraprese la Piazza delle Pallottole. tanti scontri avuti con i Turchi-barba - colarmente la latina e la greca; et all’ha - carriera ecclesiastica, ottenendo cari - Intrapresa la carriera religiosa e reschi fu ferito ad una coscia da un ver buona cognitione dell’arti liberali, che e riconoscimenti dai pontefici ne - militare, nel 1532 ottenne l’investitura colpo d’archibugio, mentre il nipote delle matematiche, delle fortificationi, mici della Casa medicea; fu vescovo di del Priorato di Capua grazie alla sua Scipione, figlio di Piero Strozzi, rima - dell’assaltare, e del difendere le fortezze, Béziers, arcivescovo d’Aix, abate di S. parentela con papa Clemente VII. Nel se ucciso. dimostrava ancor straordinario valore, Vittore di Marsiglia e nel 1557 fu fatto novembre del 1535 giunse a Malta do - Nel 1553 gli fu restituito il Priorato e giudicio mirabile in mare, e in terra, in cardinale. Le femmine erano Maddale - ve divenne cavaliere dell’Ordine Gero - di Capua ed ebbe il comando effettivo ogni esercitio d’armi, nelle quali era agi - na, Maria e Luigia, quest’ultima, famo - solimitano e fu uno degli Otto Elettori della flotta maltese col grado di Gene - lissimo; da così vago, e gratioso aspetto; sa per la sua bellezza, sposò un patrizio chiamati a votare per eleggere il Gran rale. Sospettato di aver avvelenato tre e da così gentil maniere accompagnato, fiorentino e morì avvelenata nel 1534, Maestro. Nel dicembre del 1536 otten - cavalieri dell’ordine che avevano che da tutte le nationi era molto amato . si disse ad opera del duca Alessandro ne il comando della flotta dei cavalieri osteggiato la sua nomina a Gran Mae - In occasione della sua morte il poeta de’ Medici a cui si era rifiutata. di Malta e combatté contro i Barbare - stro, Leone riuscì ad evitare l’arresto Bernardo Tasso scrisse un’ode: Giambattista Strozzi, fratellastro di schi al fianco di Andrea Doria e Genti - e, dopo aver rinunciato alla carica di Filippo fu preso prigioniero nella batta - le Virginio Orsini. Quando seppe della Generale, passò di nuovo al servizio In morte d’un principe italiano glia di Marciano e condotto a Firenze, cattura del padre Filippo a Montemur - del re di Francia Enrico II che lo no - (Ne la morte del Prior di Capua) dove fu decapitato assieme ad altri 26 lo, rientrò a Firenze per tentare di sal - minò Capitano Generale dell’Armata. compagni di sventura. varlo, ma inutilmente. Giunto a Porto Ercole, partecipò alla Ben fu barbaro Scita, Gli Strozzi avevano come stemma Nel 1541 fece fabbricare due galere rafforzamento delle difese, ma il 24 un Creonte tebano, d’arme tre “strozze” d’argento poste per conto proprio per una spesa di giugno 1554 rimase mortalmente feri - quello di sangue umano sopra una fascia orizzontale rossa in 13.400 ducati, quindi si recò in Fran - to durante l’assedio di Scarlino. Fu se - vago che tanto corta e sì spedita campo d’oro. Le “strozze”, da cui la fa - cia dove accettò l’offerta di Francesco polto a Porto Ercole ma la tomba fu strada trovò per torre altrui la vita!

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Ma tu come consenti, Ma se chi n' have il danno Un suo nipote , di nome Leone come che ancora oggi si vede nella Cappella o Padre giusto, o pio, sentir deve il dolore, lui, figlio di Roberto Strozzi, fece alza - Strozzi in Sant’Andrea della Valle a così crudel desio? qual italico core, re in memoria dello zio un mausoleo Roma, con la seguente epigrafe: Perché non spargi, polve fatti, ai venti qual cristian oggi fia (se non m' inganno) gli scelerati fabbri e gli stromenti? che non ne senta un non provato affanno? LEONI STROZZAE PHILIPPI FILIO FIORENTINO

Ahi Parca, ahi Parca acerba, Ahi, Italia, chi fia ORDINIS HIEROSOLIMITANI PRIORI CAPUAE perch' hai tronco e destrutto che ti doni conforto? CLASSIS ENDICI II GALLORUM REGIS GENERALI PRAEFECTO or ch' era in sul far frutto Il tuo gran figlio è morto, LEO STROZZA PATRUO il fior candido e bel che facea l' erba e seco ha morte dispietata e ria de le nostre speranze alta e superba? spenta la gloria tua, che 'n lui fioria.

Perché, spietata, hai spento Al suo cader in terra un de' lumi maggiori cadd' ogni tuo sostegno, degli italici onori, quasi troncato legno un ch' a la gloria, ai fatti egregi intento, di quercia o pin che duro ferro atterra In primo piano: mia di Piefrancesco de’ Medici, dalla a' nemici terrore era e spavento? perché faccia con l' onde eterna guerra. quale ebbe due figli, Filippo (1541– Piero Strozzi 1582), che fu un valoroso Un ch' avea, come forte Ma tu, ombra onorata, (1510 –1558) al servizio della Francia e Clarice, che petto, saggio consiglio, che fra que' chiari spirti andò in sposa al Marchese di Tenda. che temea più periglio ch' han d' allori e di mirti Nel 1541 tornò ancora in Francia, dove d' infamia vil che d' onorata morte, l' altiera fronte cinta e coronata La rivalità tra Piero Strozzi e la fami - gli fu dato il titolo di ciambellano rea - e chiuse a quello, a questo aprio le porte? lieta ti spazii a tutte l' alme grata, glia de’ Medici risale al 1533 quando le. Un altro figlio, probabilmente na - egli fu imprigionato perché sospettato turale ma non legittimo, di nome Sci - Or i marini mostri E mostri ad una ad una di avere partecipato all’uccisione di pione, morì nel settembre del 1552 del dragon d' Oriente le gloriose piaghe, Giuliano Salviati, confidente del duca mentre combatteva a fianco dello zio giràn securamente troppo di laude vaghe, di Firenze Alessandro de’ Medici, che Leone. predando in ogni parte i lidi nostri le quai ti diede la Parca importuna aveva insidiato la sorella Luisa. Libe- Nel 1542 , mentre si trovava a Venezia, e carchi se n' andran di gemme e d' ostri, col dardo fiero de la tua fortuna, rato su pressione del papa, fu costret - Piero fu costretto a fuggire con i fra - to all’esilio prima a Roma e poi in telli, in seguito alla scoperta di una re - Francia. Che pria davan le spalle, Da così bel soggiorno, te spionistica a favore dei Francesi. Nel 1534 fu dichiarato ribelle con il com' a veltro mordace ove fra tanti Eroi, Nel 1543 fu chiamato dal re France - padre Filippo, considerato allora il più sco I e da quel momento iniziò a ser - suol timida e fugace de' rari pregi tuoi ricco gentiluomo in Italia. Con altri vire la Francia, distinguendosi per au - damma od in alto poggio o 'n ima valle, meravigliosi, che ti stanno intorno, fuoriusciti si accostò al cardinale Ip - dacia e coraggio su tutti i campi di per ogni salso lor liquido calle, passi 'l sempre tranquillo e lieto giorno, polito de’ Medici, emulo e concorren - battaglia d’Italia e d’Europa. Il re di te del duca. Mentre si trovava in Lom - Francia per i suoi meriti gli concesse Al suo valore invitto, Mira quanto cordoglio bardia sfuggì a un tentativo di assassi - il feudo di Belleville e gli dette il il qual facea tremare chiuda nel forte petto nio perpetrato dai sicari medicei. comando di cinque insegne di fanti. ogni Dio di quel mare, il tuo fratel diletto, Ritornato in Francia fu nominato Nel 1544 condusse alcune azioni te - con cui più d' un funesto empio conflitto a guisa d' onda che nasconde scoglio gentiluomo di camera. Unitosi a Gui - merarie in val Padana e nel Monferra - fatt' avea già, senza restar mai vitto. sì che non può mostrar l' ira o l' orgoglio, do Rangoni e a Cesare Fregoso, prese to; con la pace di Crequy (agosto) fece parte alla conquista di Chieri e acqui - ritorno in Francia. Passato in Piangete, Arno e Mugnone, E che con l' alma grama stò la fama di ardito guerriero. Nel Bretagna, partecipò alla difesa di Ar - che fia 'l pianto immortale chiede il tuo fido aiuto 1537, dopo l’uccisione di Alessandro dres e, armata una galea datagli dal se sarà al danno uguale; e 'l consiglio perduto, de’ Medici, tentò con altri fuoriusciti fratello Leone, si dette alla guerra da piangete il valoroso e gran Leone, com' augellin che pien d' ardente brama di approfittare della situazione, ma il corsa contro inglesi. L’anno dopo, a che di lagnarvi avete alta cagione. la cara compagnia sospira e brama. tentativo fallì. Nel 1539 sposò Laudo - Marsiglia, si unì alla flotta francese e

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si scontrò con gli inglesi nelle acque in uno scontro fu ferito da una lancia Nel 1556 si ritirò per qualche tempo Di Piero Strozzi ci rimane un bel ri - della Provenza e in Normandia. che gli trapassò il braccio. Nonostan - a vita privata ad Antibes, inseguito dal tratto eseguito da Jacopo Del Conte. Nel 1546 ebbe un diverbio con Pier te che non si fosse ancora ripreso dai disprezzo generale. Dopo quindici Inoltre Taddeo Zuccai lo dipinse nel Maria de’ Rossi conte di San Secon - postumi del nuovo accidente, non giorni di attesa fu ricevuto dal re e Palazzo farnese di Caprarola insieme a do, capitano generale delle fanterie esitò a trasferirsi a Boulogne sur Mer venne accusato per la sua fuga da Por - Caterina de’ Medici, al re di Navarra, italiane; ne vennero ingiurie d’ambo per scontrarsi di nuovo con gli to Ercole. Per l’accoglienza ricevuta si al duca di Guisa ed altri, nella raffigu - le parti e cartelli di sfida. Il re Fran- inglesi. ammalò. Alla fine la regina di Francia, razione che rappresenta gli sponsali di cesco I lo mandò allora in missione Nel giugno 1551 ebbe l’incarico di Caterina dei Medici, sua cugina non - Orazio Farnese con la Duchessa d’An - in Germania, ma ben presto egli soccorrere a Parma Orazio Farnese, ché sua grande estimatrice, lo inviò a goulême, ovvero Diana di Francia. — tornò in Italia per sfidare a duello il assediato dagli imperiali di Ferrante Roma dove il cardinale Carafa lo rice - Rossi. Quest’ultimo non accettò la Gonzaga e dai pontifici. Nell’agosto vette con molti attestati di benevolen - sfida e rinnovò le sue ingiurie ricor - 1552 passò alla difesa di Metz contro za. A Roma, nonostante che fosse an - dandogli le sconfitte patite a Monte - gli spagnoli, con il duca di Guisa, cora infermo, seguì il riordinamento murlo e a Serravalle Scrivia, nonché Alfonso d’Este ed Orazio Farnese, dell’esercito pontificio e supervisionò In primo piano: la sua ribellione al Medici costata la duca di Castro. le opere di fortificazione del Lazio e decapitazione a molti gentiluomini Nel gennaio 1553 , dopo che gli impe - quelle ancora controllate dai francesi Gabriele Serbelloni fiorentini. Lo Strozzi tacciò il rivale riali abbandonarono l’assedio di nel senese. In settembre si ammalò di (1508 –1580) di codardia. Metz, il nome dello Strozzi divenne terzana a Civitavecchia e si recò a Ro - popolarissimo in Francia. Cosimo I ma per curarsi. Ripresosi dalla malat - Gabriele Serbelloni , detto il Gran mise su di lui una taglia di 10.000 tia, attaccò Battistino Moretto, suo Gabrio , era cugino del marchese di scudi e accettò la proposta di Ippolito vecchio subalterno, a Nettuno ma ven - Marignano al seguito del quale svolse Piero Strozzi ••••• ••• Ferrara che si offrì di ucciderlo in ne respinto. Nel 1556 fu nominato So - il ruolo di capitano e luogotenente di (1510 –1558) cambio della propria libertà. vrintendente alle armate pontificie e artiglieria, combattendo per gli Impe - basato su un ritratto da Jacopo Del Conte Nel gennaio 1554 assunse il coman - signore di Epernay. riali in Ungheria (1542) e in Sassonia (prima metà del ‘500). do per la difesa di Siena al posto del Nel gennaio 1557 , ricevuti rinforzi (1546). Tornato in Italia, partecipò alla Palazzo Vecchio, Firenze. Thermes, con il titolo di luogotenen - dalla Francia, recuperò Ostia in un so - conquista di Saluzzo (1547–51) e com - te generale. Il re per l’occasione lo giorno obbligando gli spagnoli del batté per i Medici di Toscana nella regalò ai suoi uomini 20 insegne di presidio alla resa. Non poté aggredire guerra contro Siena (1549–1555). colore verde decorate con varie scrit - la Toscana come desiderava, anche te che inneggiavano alla libertà, tra perché nel frattempo gli imperiali ave - cui alcune con il verso dantesco: “ Li - vano vinto i Francesi a San Quentino •• •••• Gabriele Serbelloni bertà vo cercando ch’è sì cara ”. Al mo - ed egli fu richiamato in Francia con il (1508 –1580) mento della sua elezione aveva 44 an - duca di Guisa. detto il ni, era un condottiero audace, valoro - Nel gennaio 1558 gli fu riconosciuta Gran Gabrio. so, ma anche impulsivo e incostante, una provvigione annua di 2.800 che seppe dare alla guerra di Siena franchi. Insieme con il duca di Guisa Nel 1547 il nuovo re di Francia En - un ritmo che spesso mise in grossa assalì Calais che si arrese dopo una rico II gli concesse il collare dell’ordi - difficoltà il suo antagonista, il settimana di assedio, quindi fu la volta ne de San Michele e lo spedì a Tori - marchese di Marignano, salvo poi di Guines che cadde dopo quattro no, al comando della fanteria italiana. perdere irrimediabilmente a Marcia - giorni di continui assalti. Strinse d’as - Nel giugno 1548 si recò in Francia per no il 2 agosto 1554. Nell’occasione lo sedio Thionville dove fece costruire assumere il comando di una Strozzi fu ferito al fianco, alla coscia tutta una serie di trincee attorno alla spedizione in Scozia. In un assalto vi - e alla mano sinistra, e fu costretto ad città. In giugno, mentre controllava cino a Edimburgo fu ferito alla coscia abbandonare la battaglia prima della una postazione di colubrine, morì per da una palla di archibugio e dovette sua conclusione, lasciando il coman - un colpo di moschetto al petto. È se - rientrare in Francia per essere curato. do a Clemente della Cervara. La sfor - polto a Epernay, nel nord della Fran - Durante la presa di Porto Ercole Nel 1549 , mentre si trovava a Parigi tunata difesa di Porto Ercole gli pro - cia. Viene generalmente considerato partecipò in prima persona all’assalto per i festeggiamenti dati in onore del curò non poche difficoltà, soprattutto come l’inventore dei Dragoni, le trup - del Forte S. Ippolito e coordinò la di - re, volle partecipare ad una giostra e in Francia. pe di archibugieri a cavallo. sposizione dei pezzi d’artiglieria con -

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tro i forti Stronco e S. Ippolito. Alla che ottenne il permesso di ospitarlo medicee, quando questi si ritirò dalla •••••••••••• • Gianluigi Vitelli morte del marchese di Marignano nella sua casa. Tra l’altro non rimase a vita militare. detto Chiappino Cosimo I lo nominò generale d’arti - lungo prigioniero, venendo presto ri - Nel 1562 fu il primo a ricevere le in - (1520 –1575) basato su glieria, affidandogli la sovrintenden - scattato dal fratello cardinale Giovan - segne dell’Ordine di S. Stefano, di cui un ritratto za di tutte le fortezze del Ducato fio - ni Antonio in cambio di 36 schiavi fu presto nominato commendatore. d’epoca rentino sino a quando, diventato Pa - turchi. In seguito Cosimo I lo inviò quale pa col nome di Pio IV il cugino Gio - Tra il 1572 e il 1573 operò nei Presidi ambasciatore presso la corte di Elisa - vanni Angelo Medici, nel 1559 fu di Toscana, lavorando al potenziamen - betta I d’Inghilterra. Passato al servi - chiamato a Roma per essere nomina - to del circuito difensivo costiero in zio di Filippo II di Spagna, salvò l’in - to generale delle milizie pontificie e qualità di ingegnere militare. Ritorna - tera armata spagnola dall’improvviso insignito dei titoli di Cavaliere di to a Milano nel 1575, gestì la situazione attacco dei Mori a Penon di Valera. Malta e Priore d’Ungheria. durante la peste del 1576 al posto del Partecipò alla guerra contro il prin- Alla morte del Pontefice , su incari - governatore che era fuggito fuori cipe d’Orange e, quando morì il co - Morì il 4 novembre 1575 nei pressi co del re di Spagna Filippo II, ispe- città. Finita la peste, tornò sui campi mandante generale, assunse il co- di Anversa a causa delle gravi ferite zionò le fortezze del Regno di Napoli di battaglia e tra il 1577 e il 1579 parte - mando dell’armata salvandola che si era procurato cadendo dalla e nel 1571 partecipò alla battaglia na - cipò alla guerra di Fiandra con molto dall’annientamento. propria lettiga. — vale di Lepanto, mostrando tutto il onore, conquistando la città di suo valore al punto da meritarsi il ti - Maastricht. Tornato definitivamente a tolo di viceré di Tunisi. Quando i Tur - Milano vi morì nel gennaio del 1580, chi assalirono la città Gabrio fu fatto lasciando quattro dei cinque figli avuti prigioniero e condotto a Istambul. La dal matrimonio con Caterina Bellinge - In primo piano: prigionia, tuttavia, non fu delle peg - ri. Uno di questi, Giovan Antonio, era giori grazie all’intercessione dell’am - rimasto ucciso combattendo contro i basciatore veneziano Antonio Tiepolo Turchi durante la difesa di Tunisi. — Giovanni Giacomo Medici, marchese di Marignano (1498 –1555)

In primo piano: Nacque il 13 febbraio 1498 da un sposò Marzia Orsini, vedova dal 1537 appaltatore di pubbliche gabelle, Ber - del capitano di ventura Livio Attilio Chiappino Vitelli nardino Medici, del ramo milanese d’Alviano, nonché figlia del conte di (1520 –1575) dei Medici di Nosigia, e da Cecilia Pitigliano e cognata di Pier Luigi Far - Serbelloni. Primo di 13 figli, sei ma - nese, con la quale visse tre anni sen - Gianluigi Vitelli marchese di Ceto - Quest’ultima caratteristica era così schi e sette femmine, entrò nella car - za avere figli. 1 Già castellano di Mus - na, detto Chiappino , nacque a Città strabiliante da dargli un aspetto quasi riera militare e si distinse per valore so, quindi marchese di Marignano di Castello, terzogenito di Niccolò II mostruoso. La sua pancia prominente e capacità strategica. In gioventù non (oggi Melegnano), Gian Giacomo Me - conte di Montone; gli altri due figli era sostenuta da una fascia appesa al era stato propriamente uno stinco di dici al momento del matrimonio ot - erano Paolo (1519–1574) e Giovanni collo, eppure, nonostante questo fasti - santo. Dopo aver ucciso in duello un tenne da papa Paolo III l’autorizza - (1521–1554). Nel 1548 sposò Eleonora dioso impedimento, egli era sempre tale Paolo Pagnano, che poco tempo zione a chiamarsi “de’ Medici” e ad Cibo, vedova del conte Gianluigi Fie - attivo sul campo di battaglia, sia come prima lo aveva assalito a tradimento assumere lo stesso stemma della fa - schi, ma aveva già due figli illegitti - comandante che come subalterno. ferendolo gravemente, si rivelò sica - miglia ducale fiorentina. mi, Faustina e Giovanni Vincenzo, Capitano di ventura al servizio di rio astuto e spietato al servizio di Durante la guerra di Siena il Mari - avuti da una relazione con Giavanna Cosimo I, Chiappino Vitelli ebbe mo - Francesco Sforza duca di Milano. Zio gnano aveva da poco superata la cin - Gavarri. Fece una prestigiosa carriera do di mostrare più volte le sue indub - di S. Carlo Borromeo e fratello di quantina, ma il suo fisico era in pre - militare che lo portò a diventare gran bie capacità militari. Guidò personal - Gian Angelo Medici, futuro pontefice coce declino per la salute malferma, contestabile dei cavalieri di Santo mente le truppe all’assalto ai forti S. col nome di Pio IV (1559–1565), Gian probabilmente in seguito ad una feri - Stefano e maestro di campo generale. Ippolito e Ercoletto durante la presa Giacomo nella primavera del 1545 ta d’archibugio subita in combatti- Si distingueva per il suo valore , la di Porto Ercole, e subentrò al Mari- sua crudeltà e la sua corpulenza. gnano alla guida delle truppe 1 Marzia Orsini morì il 13 agosto 1548, all’età di 33 anni.

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mento nel 1525. Per la stessa ferita fu portava un bergantino per impresa col che gli avanzavano, scriveva assai di non prendeva mai decisioni affrettate. creduto inabile al generare, oltre ch’egli motto: Salva Domine vigilantes. Fu sua mano, e quando egli era in Musso Cosimo I, dopo la prima valutazione ne pativa spesse volte nell’orinare, inol - di modo risoluto, e lodava più gli si trovò più volte avere scritto le notti lusinghiera, lo giudicò un mediocre e tre soffriva di gotta in un brazo et in estremi che i mezzi, contro i trasgres - intiere, e il giorno era vigilantissimo, lento esecutore delle sue risoluzioni. li piedi 2 e si era ammalato ai polmoni sori della obbedienza fu piuttosto cru - non tralasciando alcuna sorta di ne - Le critiche e le pressioni da parte del mentre combatteva in Lorena al sol - dele che severo, stimandolo fondamen - gozi, come fosse stato ben sazio di ri - Duca divennero quasi giornaliere, so - Giovanni 3 Giacomo do di Carlo V. to della vera disciplina militare. Ne’ poso e di notturna quiete; e benché le prattutto dopo la decisione del Mari - Medici, pericoli di guerra fu sempre seguito sue lettere fossero senza alcuna leggia - gnano di abbandonare le posizioni già marchese dai suoi con allegria, come certi di es - dria di parole, la quale egli fuggiva, e conquistate intorno a Siena per timo - di Marignano •••••••• •• ser condotti all’utile ed onore, e di qui con caratteri mal composti e righe re della rinnovata forza di Piero Stroz - (1498 –1555) avvenne ch’egli fu sempre temuto ed storte, non gli levarono però punto di zi dopo l’arrivo dei rinforzi sbarcati a basato su: PALMISANO V., amato in tutte le sue azioni così pia - grazia, essendo elle succinte, risolute e Porto Ercole nell’estate del 1554. Cosi - Gian Giacomo cevoli, come d’importanza. Servò piene di succo. Nel condurre gli eserci - mo I sfogò tutto il suo disappunto in Medici Marchese di Marignano ; sempre incorrotta la maestà dell’impe - ti non stava mai nel corpo delle batta - una lettera all’imperatore: Melegnano, 2006. ro. Fu voce che alcuni matematici ec - glie, ma fuori delle squadre in più La natura del marchese è in questo cellenti, vista con molta diligenza la eminente parte che poteva… 4 modo: è animoso ma vol far le cose sua natività, fecero pessimo giudizio Era considerato il condottiero e il con gran vantaggio che è troppo…, della sua vita, e peggiore del suo fine; tecnico di artiglierie e fortificazioni il nemico, mentre che lui considera il che ne’ suoi primi anni comune- più quotato in quel momento in Ita - quel che vol fare, eseguisce e passa mente fu creduto per lo scapestrato lia. Carlo V, dopo averlo nominato l’occasione. Non pensa se non da vec - suo procedere. Ma al fine fu la mala Generale dell’armata contro il Turco e chio… quello che si può fare in una sua inclinazione sviata per la molta avergli conferito l’ambita onorificen - settimana ci va un mese. Non vol che sua diligenza, e coll’esempio di Socra - za del Tosón d’oro, lo mise a malin - persona gli proponga cosa alcuna se te, necessitato di volgersi al cammino cuore a disposizione del duca di Fi - non lo domanda né mai fa cosa che della vera virtù; onde fattosi, e conti - renze per l’impresa di Siena. Cosi- altri gli proponga, tanto collerico che nente e abborrente dai piaceri umani, mo I, per essere sicuro di non perde - non gli si può parlare… per minima soleva meravigliarsi di coloro che dice - re il suo servizio, gli concesse uno cosa si altera come per le grandi… Questa la dettagliata descrizione vano di non saper vivere senza tratte - stipendio personale di 500 scudi d’o - mai vol essere errato. Non è secreto… che ci ha lasciato di lui Marcantonio nimento di qualche dolce compagnia, ro, oltre a garantirgli laute somme Discorre bene quello che li è presente Missaglia: dicendo che non trovava maggior di - per la guardia personale, per i segre - ma non pensa troppo al futuro. Sul Fu il marchese di Marignano di medi- letto che nel pensare alla guerra e a tari e per un medico che avrebbe do - fatto lo trovo manco astuto di quel che ocre statura, largo in petto col resto casa, ma più alla guerra; e quel tem - vuto occuparsi esclusivamente della mi pensavo e piuttosto material nel delle membra proporzionate, di faccia po che gli avanzava, sotto il padiglio - sua salute. Era conosciuto da tutti col suo comertio che sottile e penetrativo. bianca e ridente, di guardatura dolce ne si raccoglieva sopra qualche forzie - nome di Medeghino da Milano 5 ed E forse par così a me perché l’aer di e penetrante: ebbe un’efficace e natu - re succhiandosi le ugne, standogli i era soprannominato anche Gran dia - Toscana è molto più sottile di quel di rale persuasiva, non punto aiutata da suoi in cerchio con mirabile silenzio; volo per l’aspetto torvo e la paura che Lombardia ma vedo certo che è facile artificiose parole, perocché egli parlò così se ne passava gran pezzo tutto incuteva nei nemici, 6 mentre i suoi ad esser ingannato. For de questo è sempre la semplice lingua milanese, e pensoso, pei quali pensieri gli soccorre - soldati lo gratificavano col nome di amorevole e, cavato le cose del danaio piuttosto la plebea che la nobile, e vano nuovi partiti. Onde poi avveniva Boccale . io mi son trovato molte volte a farlo questa congiunta con una piacevolis - che con inusitati modi di guerreggiare Cauto e puntiglioso, tenace e meto - piagner d’amorivolezza .7 sima maniera d’accogliere e accarez - erano spesse volte i suoi nemici da lui dico, al contrario del suo antagonista Per aver portato vittoriosamente a zare ogni sorta di persone, lo rendeva - vinti e superati. Per natura e lunga Piero Strozzi, Gian Giacomo Medici termine la guerra di Siena, il Mari- no grato e amabile chiunque aveva da assuefazione non dormiva quasi mai, conversare seco. Nelle sue imprese usò ancorché vinto dal sonno; ma quando 4 MISSAGLIA M., Vita di Giovan Giacomo Medici, marchese di Marignano , pp. 160-162. prestezza e vigilanza; e per questo gli tornava più comodo, e in quelle ore 5 Secondo alcuni il soprannome “Medichino” aveva origine dal fatto che il nonno, col quale Gian Giacomo visse dopo la prematura morte del padre, faceva il cerusico; altri, invece, affermano che avesse origine dalla sua bassa statura. 2 MISSAGLIA M., ibidem. 6 Queste caratteristiche hanno indotto lo scrittore ticinese Francesco Bertoliatti ad avanzare l’ipo - 3 Nel tentativo di guarire dal male ai polmoni, nella primavera del 1555, fece un ciclo di cure anti-catarro tesi che dietro l’Innominato manzoniano si nascondesse il Marignano. alle terme di Montecatini. 7 SPINI G., Lettere di Cosimo I , pp. 146-147.

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gnano fu accolto trionfalmente da slato a Marignano il 12 marzo dell’an - fu nominato capo della flotta di Ge - cune delle sue galere, al comando del Cosimo I che gli offrì un vitalizio di no successivo, poi ritornò a Milano. nova e combatté al fianco dei France - nipote Giannettino Doria, catturaro - 2.000 scudi e il palazzo degli Altoviti Le esequie furono molto solenni; le si contro gli Imperiali. Ben presto si no Draghût Rais, che fu messo al re - a Firenze, appositamente confiscato a cronache parlano della presenza di costruì una flotta personale che gli mo e portato a Genova in catene, sal - pro suo. La presa di Porto Ercole fu numerose personalità dell’epoca con permetteva di concedere i suoi servi - vo poi essere liberato dietro paga- l’ultima azione militare di Gian Gia - tanto di stendardi, araldi, paggi ac- gi al miglior offerente. In particolare, mento di un ricco riscatto. Questo fu como de’ Medici. A causa del peggio - compagnati da quattro trombetta e dopo la sconfitta di Francesco I a Pa - pagato dal Barbarossa che concesse rare delle sue condizioni di salute altrettanti timpani. via (1525) , si mise al servizio del papa anche ai Lomellini, famiglia genovese egli lasciò la propria carica a Chiappi - In onore della sua morte un anoni - Clemente VII che lo nominò coman - amica dei Doria, di sfruttare i banchi no Vitelli per andarsi a curare a Mila - mo poeta scrisse un ode: In morte dante della sua flotta. di corallo dell’isola di Tabarka. no. del valoroso Gian Jacopo de Medici, La guerra per la libertà dell’Italia lo Nel mese di ottobre di quello stes - marchese di Marignano , documento vide combattere di nuovo al fianco di so anno fu colpito da due terzane 8 che porta la data 15 novembre 1555, Francesco I contro gli Spagnoli in mentre si trovava nel suo palazzo di conservato nell Archivio di Stato di qualità di comandante della Lega di Brera e morì l’8 novembre alle ore 23 Firenze. Cognac riguardo alle operazioni na - in Venerdì .9 Secondo un’altra fonte il Il maestoso mausoleo di marmo di vali. Ma ecco che, nel luglio del 1528, marchese di Marignano morì in se - Carrara fu realizzato dall’artista areti - proprio mentre era in corso una spe - guito ad un forte catarro bronchiale no Leone Leoni su disegno di Miche - dizione organizzata dai Francesi con - malcurato dal suo medico, il protofi - langelo Buonarroti e si trova nella tro Napoli, Andrea Doria si alleò con sico Cavenago . Un’altra versione me - cappella dell’Assunta e di S. Gia- Carlo V, che in cambio dei suoi servi - •••• •••••• Andrea Doria no probabile narra che morì assassi - como, chiamata poi dei Medici, del gi concesse a Genova la restaurazio - (1466 –1560) nato con il veleno contenuto in uno Duomo di Milano. Una delle campate ne della Repubblica. Dopo aver mes - basato su sciroppo contro il catarro ordinatogli laterali del monumento funebre por - so le sue dodici galere al servizio de - un affresco 10 del XVII secolo. dal suo medico . Il suo corpo fu tra - ta la scritta seguente: gli Imperiali per un compenso annuo Museo navale, di 60.000 scudi, tornò nella sua Ge - Genova. IO. JACOPO. MEDICI. MEREGNANI nova, che grazie a lui era tornata ad EXIMJ. ANIMI. ET. CONSILJ. VIRO. MULTIS essere libera e indipendente, ma ri - VICTORIIS. PER. TOTAM. FERE. EUROPAM. PARTIS fiutò tutte le cariche ufficiali, pur re - APUD. OMNES. GENTES. CLARISSIMO. CUM. AD stando di fatto il primo fautore della La scalata e il consolidamento del EXIOTUM. VITAE. ANNO ÆTATIS. LX. PERVENISSET politica genovese. potere a vantaggio della sua famiglia L’alleanza con Carlo V lo impegnò procurarono ad Andrea Doria non in una estenuante guerra sul mare pochi nemici tra le ricche casate della contro i Turchi, che lo vide protago - città. Le congiure contro la vita e il In primo piano: nista vittorioso in diverse occasioni, potere dei Doria si susseguirono nu - come ad esempio la conquista di Tu - merose nel corsi degli anni, ma falli - Andrea Doria nisi (1535). Lo “strano” comportamen - rono tutte, anche se durante una di to tenuto nella battaglia navale di queste, la cosiddetta congiura dei Fie - (1466 –1560) Prevesa, non mancò di sollevare un schi avvenuta nel gennaio del 1547, fu caso diplomatico, soprattutto da par - ucciso Giannettino Doria . Genovese di nascita , iniziò giova - ventura al servizio dei Montefeltro, te dello Stato Pontificio che imputò Con lo scoppio della guerra di Sie - nissimo la carriera militare a Roma, degli Aragonesi e di Giovanni della all’ammiraglio genovese, colpevole di na Andrea Doria fu chiamato a con - dove il cugino Niccolò Doria coman - Rovere. aver abbandonato la battaglia nel mo - durre le azioni contro le navi turche e dava la guardia di papa Innocenzo Nel 1503 , divenuto comandante delle mento cruciale, la mancata vittoria francesi nel Mar Tirreno e in Corsica. VIII. Alla morte del pontefice (1492) truppe genovesi, fu mandato in Cor - sulla flotta turca comandata da Khayr Nell’azione contro Porto Ercole il vec - intraprese la carriera di soldato di sica per sedare una rivolta. In seguito ed-Din. chio ammiraglio genovese aveva il Le perplessità sull’effettiva volon- compito con le sue galere di appog - tà di Andrea Doria di combattere i giare e rifornire le truppe imperiali , 8 Terzana: forma di malaria in cui l’accesso febbrile insorge ogni terzo giorno. nemici della Cristianità tornarono ad tuttavia , sia il marchese Marignano 9 MISSAGLIA M., op. cit. , pag. 167. 10 cfr. PALMISANO V., Gian Giacomo Medici Marchese di Marignano , pag. 268. essere sollevate nel 1540, quando al - che il duca Cosimo I restarono

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tutt’altro che soddisfatti dell’apporto cupò principalmente dell’organizza - ed era considerato da tutti i Musul - ••• ••••••••• Khayr ed-Din da lui dato in quella occasione . zione, lasciando il comando al proni - mani un eroe nazionale. detto Barbarossa Nel 1560 gli Spagnoli organizzaro - pote Gianandrea Doria, figlio di Le sue imprese lo resero famoso (1483 –1546) basato su no un’altra spedizione contro gli Ot - Giannettino . Colui che alla morte sia in Oriente che in Occidente. Nel una stampa tommani, alla quale prese parte in del vecchio ammiraglio, avvenuta 1534 si rese protagonista di una lun - dell’epoca. qualche modo anche l’ormai ultra pochi mesi dopo, ne doveva racco - ga scorribanda lungo le coste della novantenne Andrea Doria che si oc - gliere l’eredità. — penisola italica; nel 1537 attaccò l’iso - la di Corfù, da tempo in mano ai Ve - neziani; nel 1538 partecipò valorosa - mente alla battaglia tra navi turche e cristiane avvenuta nel golfo di Preve - In primo piano: sa; nel 1543 si recò in Francia con tutta la sua flotta, ospite del re Fran - Khayr ed-Din, detto Barbarossa cesco I che aveva rinnovato l’ empia (1483 –1546) alleanza con il Sultano. Sia nel viag - gio d’andata verso Tolone che in quello di ritorno verso Costantino - Il ritorno a Costantinopoli coinci - Personaggio storicamente più Khayr ed-Din, ovvero Difensore della poli, Khayr ed-Din non perse l’occa - se con il suo ritiro dall’attività di cor - famoso e importante di tutta la pi - Fede . sione di saccheggiare molti centri saro. Dopo un’intensa vita trascorsa rateria turca e barbaresca, Khayr ed- Dopo la morte di Aruj, avvenuta costieri dalla Calabria alla Liguria. sul mare a combattere gli Infedeli , il Din, il cui vero nome era Khirz, nel 1518, Khayr ed-Din mandò A farne le spese furono soprattutto Grande Ammiraglio si ritirò nel suo nacque a Mitilene nel 1483 e iniziò un’ambasceria a Costantinopoli per San Remo, vado, l’Isola d’Elba, Ca - palazzo e lì, il 3 luglio 1546, morì a giovanissimo a navigare sulla fare atto di sottomissione alla Subli - stiglion della Pescaia, Talamone, l’I - 63 anni, stroncato da una violenta galeotta di cui era capitano il fratel - me Porta , ovvero il governo dell’Im - sola del Giglio, Porto Ercole, Ischia, febbre. Fu sepolto a Beshiktash, a lo maggiore Aruj. Giunti sulle coste pero ottomano, quindi incrementò Procida, Pozzuoli, Lipari, Reggio e Nord di Istanbul, in un piccolo mau - nord-africane, tra il 1501 e il 1503, i il suo potere estendendo i suoi do - Cariati. soleo sulle rive del Bosforo. — due fratelli in pochi anni s’impos - mini su quasi tutta la costa algeri - sessarono di gran parte del litorale, na. Al tempo stesso, messosi al co - gettando le basi per la nascita degli mando di una numerosa squadra di “Stati Barbareschi” che comprende - fuste, galere, galeotte e brigantini, vano quasi tutto l’attuale Maghreb. iniziò un’intensa attività piratesca Alto e robusto, oltre che coraggio - che ogni anno con l’inizio della bel - so e audace, Khayr ed-Din aveva un la stagione lo portava a perlustrare portamento maestoso ed era dotato il Mediterraneo occidentale in cerca di una spiccata intelligenza che uni - di facili prede. ta ad un vasto bagaglio culturale - Nel 1533 fu convocato a Costanti - conosceva almeno sei lingue - lo nopoli al cospetto di Solimano il portò a diventare un esperto di stra - Magnifico che lo volle nominare tegia militare e ad acquisire uno Ammiraglio del Mare . A capo della sviluppato senso politico. La sua fi - flotta ottomana, forte di quasi cento gura, occhi lampeggianti, labbro in - navi, negli anni a seguire Khayr ed- feriore cadente, sopracciglia cespu - Din dette vita ad una vera e propria gliose, anelli d’ora alle orecchie, il guerra di corsa contro i Cristiani, viso coperto da una folta barba ros - condotta senza esclusione di colpi. siccia e l’inseparabile scimitarra al Lui, figlio di un ex cristiano, dopo fianco, divenne tristemente nota tra aver iniziato la sua carriera come i Cristiani che lo indicavano col no - pirata, in pochi anni aveva raggiun - mignolo di Ariadeno Barbarossa , to un posizione eccezionale per la mentre i Turchi lo chiamavano quale riceveva 14.000 ducati l’anno

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