Rapporto Ambientale

COMUNE DI PROVINCIA DI

Piano Regolatore Generale PARTE STRUTTURALE

Rapporto Ambientale AI SENSI DELL’ART. 2 COMMA 1 LETT. C) L.R. 16 FEBBRAIO 2010 N. 12

INDICE

1. INTRODUZIONE 1.1 Finalità e struttura del Rapporto Ambientale

2. SCREENING 2.1 Riferimenti normativi per la valutazione ambientale - Direttiva europea 42/2001 - LR 12/2010, indirizzi e criteri della Regione 2.2 . Descrizione dei contenuti del PRG

3. VALUTAZIONE DEGLI AMBITI DI RIFERIMENTO (SCOPING). 3.1 Definizione dell'ambito delle indagini necessarie per la valutazione,

4. DOCUMENTAZIONE DELLO STATO DELL'AMBIENTE (DEFINIZIONE DEL QUADRO CONOSCITIVO AMBIENTALE E SOCIO-ECONOMICO) 4.1 Suolo e sottosuolo 4.2 Acque superficiali e sotterranee 4.3 Aria e fattori climatici 4.4 Paesaggio e beni culturali 4.5 Mobilità e trasporti 4.6 Rumore 4.7 Flora e Fauna 4.8 Energia 4.9 Rifiuti 4.10 Insediamenti a rischio di incidente rilevante 4.11 Attività produttive e commerciali 4.12 Popolazione, lavoro, salute 4.13 Qualità dell’abitare e servizi alla persona 4.14 Radiazioni

5. DEFINIZIONE DEI PRINCIPI DI SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE

5.1 Gli obiettivi e le previsioni del PRG di Guardea 5.2 I principi di sostenibilità ambientale 5.3 Il confronto tra gli obiettivi del PRG di Guardea e i principi di sostenibilità ambientale.

6. VALUTAZIONE DI COERENZA AMBIENTALE DEGLI OBIETTIVI DI SVILUPPO (ANALISI DI COERENZA ESTERNA) 6.1 Politiche, piani e programmi regionali, piani e programmi provinciali e “tematici”, Piani dei Comuni limitrofi, Piani settoriali 6.2 Matrice di valutazione della coerenza esterna del piano

7. VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI AMBIENTALI INDOTTI DAL PRG. 7.1 Le linee d’azione del PRG 7.2 La valutazione delle azioni del PRG, la valutazione della situazione attuale 7.3 Stima degli effetti ambientali e misure di mitigazione e di compensazione

8. PROGRAMMA DI MONITORAGGIO 8.1 Struttura del sistema di monitoraggio 8.2 Il sistema degli indicatori

SINTESI NON TECNICA

3 Rapporto Ambientale AI SENSI DELL’ART. 2 COMMA 1 LETT. C) L.R. 16 FEBBRAIO 2010 N. 12

1. INTRODUZIONE

1.1 Finalità e struttura del Rapporto Ambientale Ai sensi dell'art.2 della L.R. 12/2010 il Rapporto Ambientale (RA) è «il documento, redatto sulla base degli elementi indicati nell'Allegato VI alla Parte seconda del D.Lgs. 152/2006 e successive modifiche e integrazioni, che descrive e valuta gli impatti significativi che l’attuazione del piano o programma potrebbe avere sull’ambiente, sul paesaggio e sul patrimonio culturale, nonché le ragionevoli soluzioni alternative che possono adottarsi in considerazione degli obiettivi e dell’ambito territoriale del piano o programma medesimo. In sostanza nel RA sono comprese le informazioni anche relative ai possibili impatti significativi sull'ambiente, ed in particolare quelli incidenti sulla biodiversità, sulla popolazione, sulla salute umana, sulla flora e la fauna, sul suolo, sull'acqua, sull’aria, sui i fattori climatici, sui beni materiali, sul patrimonio culturale, architettonico e archeologico, sul paesaggio e sull'interrelazione tra i suddetti fattori. Questi sono i presupposti normativi di cui si deve tener conto nello sviluppo del RA, anche in considerazione che la VAS è strumento di sviluppo sostenibile1. Nel rapporto ambientale debbono essere individuati, descritti e valutati gli effetti significativi che l'attuazione del piano o del programma proposto potrebbe avere sull'ambiente e sul patrimonio culturale, nonché le ragionevoli alternative che possono adottarsi in considerazione degli obiettivi e dell'ambito territoriale del piano o del programma stesso. L'Allegato I alla parte seconda del citato decreto riporta le informazioni da fornire a tale scopo nei limiti in cui possono essere ragionevolmente richieste, tenuto conto del livello delle conoscenze e dei metodi di valutazione correnti, dei contenuti e del livello di dettaglio del piano o del programma e, nei casi di processi di pianificazione a più livelli, tenuto conto che taluni aspetti sono più adeguatamente valutati in altre successive fasi di detto iter.

Per redigere il rapporto ambientale possono essere utilizzate le informazioni di cui all'Allegato I alla parte seconda del decreto n. 152/2006, concernenti gli effetti ambientali del piano e del programma oggetto di valutazione, che siano comunque disponibili e anche qualora siano state ottenute nell'ambito di altri livelli decisionali o altrimenti acquisite in attuazione di altre disposizioni normative.

Il proponente ha la facoltà di attivare una fase preliminare allo scopo di definire, in contraddittorio con l'autorità competente, le informazioni che devono essere fornite nel rapporto ambientale.

Le altre autorità che, per le loro specifiche competenze ambientali, possono essere interessate agli effetti sull'ambiente dovuti all'applicazione del piano o del programma oggetto d'esame devono essere consultate al momento della decisione sulla portata delle informazioni da includere nel rapporto ambientale e sul loro livello di dettaglio.

4 Al rapporto ambientale deve essere allegata una sintesi non tecnica dei contenuti del piano o programma proposto e degli altri dati ed informazioni contenuti nel rapporto stesso al fine di consentirne un’agevole comprensione da parte del pubblico ed un’agevole riproduzione, che descrive in sintesi e con linguaggio non tecnico le informazioni contenute nel Rapporto ambientale.

L’Allegato I (informazioni da inserire nel rapporto ambientale) alla seconda parte del decreto n. 152/2006, stabilisce le informazioni da fornire con i rapporti ambientali che devono accompagnare le proposte di piani e di programmi sottoposti a valutazione ambientale strategica e nello specifico: a) illustrazione dei contenuti, degli obiettivi principali del piano o programma e del rapporto con altri pertinenti piani o programmi; b) aspetti pertinenti dello stato attuale dell'ambiente e sua evoluzione probabile senza l'attuazione del piano o del programma; c) caratteristiche ambientali delle aree che potrebbero essere significativamente interessate; d) qualsiasi problema ambientale esistente, pertinente al piano o programma, ivi compresi in particolare quelli relativi ad aree di particolare rilevanza ambientale, quali le zone designate come zone di protezione speciale per la conservazione degli uccelli selvatici e quelli classificati come siti di importanza comunitaria per la protezione degli habitat naturali e dalla flora e della fauna selvatica; e) obiettivi di protezione ambientate stabiliti a livello internazionale, comunitario o degli Stati membri, pertinenti al piano o al programma, e il modo in cui, durante la sua preparazione, si è tenuto conto di detti obiettivi e di ogni considerazione ambientate; f) possibili effetti significativi sull'ambiente, compresi aspetti quali la biodiversità, la popolazione, la salute umana, la flora e la fauna, il suolo, l'acqua, l'aria, i fattori climatici, i beni materiali, il patrimonio culturale, anche architettonico e archeologico, il paesaggio e l'interrelazione tra i suddetti fattori. Devono essere considerati tutti gli effetti significativi, compresi quelli secondari, cumulativi, sinergici, a breve, medio e lungo termine, permanenti e temporanei, positivi e negativi; g) misure previste per impedire, ridurre e compensare nel modo più completo possibile gli eventuali effetti negativi significativi sull'ambiente dell'attuazione del piano o del programma; h) sintesi delle ragioni della scelta delle alternative individuate e una descrizione di come è stata effettuata la valutazione, nonché le eventuali difficoltà incontrate (ad esempio carenze tecniche o difficoltà derivanti dalla novità dei problemi e delle tecniche per risolverli) nella raccolta delle informazioni richieste; i) descrizione delle misure previste in merito al monitoraggio e controllo degli effetti ambientati significativi derivanti dall'attuazione del piani o del programma proposto; j) sintesi non tecnica delle informazioni di cui alle lettere precedenti. L’Allegato II (Criteri per verificare se lo specifico piano o programma oggetto di approvazione possa avere effetti significativi sull'ambiente) alla seconda parte del decreto n. 152/2006, sono indicati i criteri di verifica secondo le seguenti modalità: 1. Caratteristiche del piano o del programma, tenendo conto in particolare, dei seguenti elementi: - in quale misura il piano o il programma stabilisce un quadro di riferimento per progetti ed altre attività, o per quanto riguarda l'ubicazione, la natura, le dimensioni e le condizioni operative o attraverso la ripartizione delle risorse; - in quale misura il piano o il programma influenza altri piani o programmi, inclusi quelli gerarchicamente ordinati;

5 - la pertinenza del piano o del programma per l'integrazione delle considerazioni ambientali, in particolare al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile; - problemi ambientati pertinenti al piano o al programma; - la rilevanza del piano o del programma per l'attuazione della normativa comunitaria nel settore dell'ambiente (ad es. piani e programmi connessi alla gestione dei rifiuti o alla protezione delle acque). 2. Caratteristiche degli effetti e delle aree che possono essere interessate, tenendo conto in particolare, dei seguenti elementi: - probabilità, durata, frequenza e reversibilità degli effetti; - carattere cumulativo degli effetti; - natura transfrontaliera degli effetti; - rischi per la salute umana o per l'ambiente (ad es. in caso di incidenti); -entità ed estensione nello spazio degli effetti (area geografica e popolazione potenzialmente interessate); - valore e vulnerabilità dell'area che potrebbe essere interessata a causa: - delle speciali caratteristiche naturali o del patrimonio culturale; - del superamento dei livelli di qualità ambientale o dei valori limite; - dell'utilizzo intensivo del suolo; - effetti su aree o paesaggi riconosciuti come protetti a livello nazionale, comunitario o internazionale. Con riferimento agli "Aspetti territoriali" delle Considerazioni, il redigendo Rapporto Ambientale2: -dovrà opportunamente elaborare il quadro normativo di riferimento per la VAS prendendo in considerazione la L.R.12/2010, con particolare riferimento all'art.8 (Indicatori Ambientali e Quadro Ambientale Regionale); dovrà prendere in considerazione il vigente PUT, ai fini della valutazione di coerenza esterna del PRG; -dovrà sviluppare, con particolare riferimento ai capitoli "Documentazione dello stato dell'ambiente", "Definizione dei probabili effetti ambientali significativi" e "Valutazione degli effetti ambientali indotti dal “PRG" nella PROPOSTA DI INDICE, le analisi e valutazioni sia degli effetti del PRG sia di contesto comprendendo tutti gli aspetti ambientali elencati nell’Allegato VI alla Parte seconda del D.Lgs. 152/2006; -in particolare, anche partendo da quanto già trattato nei documenti previsti dall'art.9, co. 2, della L.R. 11/2005, dovrà opportunamente tener conto della interconnessione delle tre dimensioni di sostenibilità dello sviluppo, che sono: economia, società e ambiente.

2. SCREENING Verifica dell’ambito giuridico per il quale è prevista la VAS,

2.1 Riferimenti normativi per la valutazione ambientale - Direttiva europea 42/2001 La valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente (Valutazione Ambientale Strategica) è stata introdotta con la Direttiva 2001/42/CE, che stabilisce una procedura di valutazione degli effetti sull’ambiente generati dall’attuazione di piani e programmi attraverso un “processo sistematico inteso a valutare le conseguenze sulla qualità dell’ambiente delle azioni proposte – piani o iniziative nell’ambito di programmi

6 – ai fini di garantire che tali conseguenze siano incluse a tutti gli effetti e affrontate in modo adeguato fin dalle prime fasi del processo decisionale, sullo stesso piano delle considerazioni di ordine economico e sociale”. La procedura di VAS (art.1 dir. 2001/42/CE) ha l’obiettivo di garantire un elevato livello di protezione dell’ambiente, contribuendo all’integrazione di considerazioni ambientali all’atto dell’elaborazione e dell’adozione di determinati piani e programmi, che possono avere un impatto significativo sull’ambiente. - Legge Regionale (LR) 16 febbraio 2010, n. 12 "Norme di riordino e semplificazione in materia di valutazione ambientale strategica e valutazione di impatto ambientale, in attuazione dell'art. 35 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale). -Deliberazione di Giunta Regionale (DGR) n. 383 del 16 aprile 2008 " Procedure di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) in ambito regionale. Prime disposizioni applicative delineate in conformità al contenuto della Parte seconda del D.Lgs. 152/2006 come sostituite dal D.Lgs. 4/2008"e successive modificazioni e integrazioni".

2.2 . Descrizione dei contenuti del PRG

IL MODELLO TERRITORIALE DI GUARDEA

Il modello territoriale del Comune di Guardea prende corpo dalla coniugazione del Piano Urbanistico Territoriale (PUT) dell’ Umbria adottato nel 1998 e il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Terni (PTCP) adottato, successivamente approvato nell’aprile 2000, applicando il modello insediativo del ”sistema delle reti di città”, indicato dal DST, tendente a definire la parte strutturale del territorio urbano, intendendo per questo sia la componente urbana che la componente rurale. Il nuovo concetto della “reti di città” genera un sistema territoriale ove i sottosistemi (centri minori, borghi, realtà urbanizzate e di paesaggio) assumono il ruolo della struttura del “modello umbro”. Ogni realtà locale assume il ruolo identitario di sviluppo culturale, sociale, economico del territorio. Il territorio dell‘attuale Comune di Guardea, è testimone dell’asse cerniera storica di scambi a raggiera (corridoio bizantino); rivalutato da assi storici di transito (via Amerina) seppure scomparsi negli elementi lineari storici; ma leggibili con evidenti testimonianze antropizzate con elementi lineari e puntuali, come borghi, pievi e ville lungo l’asse storico. Questa ricca stratificazione storica ha posto il territorio comunale al centro di scambi con le vicine Amelia e (via Amerina) in passato ed oggi; con la proposta di individuazione dell’asse trasversale pedonale ciclabile con valenza paesaggistica qualificata ed ecologica che partendo dall’area dell’Oasi naturalistica del Lago di Madonna del Porto fino ad intercettare la storica via Amerina, passando per la futura zona della “piastra di servizi”, capoluogo, Guardea vecchia e Frattuccia, si completa un telaio a maglie interconnesse tra loro tendenti a valorizzare gli elementi storici del luogo con quelli di valore paesaggistico di oggi che si possono percorrere in bike o a piedi. Gli scambi economici, sociali e culturali vedono Guardea in relazione anche con la Conca Ternana e la città di Terni capoluogo di provincia, che costituisce il principale polo di attrazione su scala regionale a cui il territorio del comune è legato dalle due infrastrutture principali: l’Autostrada e la la strada provinciale Amerina. Da tutto ciò deriva il ruolo territoriale di tipo baricentrico; da un lato “marginale” rispetto alle singole città di Todi e Amelia, Terni e , dall’altro una singolarità con funzione di “cerniera” rispetto alla rete di comunicazione autostradale e le città regionali capoluogo.

IDENTITA’ E TERRITORIO

7 Oltre all’entità storica, il territorio del Comune di Guardea offre la leva per puntare ad un programma che non perde di vista la qualità. Negli anni 80 lo slogan della “qualità della vita” occupava con forza qualsiasi tipo di programma che si voleva attuare a livello territoriale. Oggi si è voluto affinare questo slogan, tendendo ad individuare una “qualità di settore”. La “qualità di settore” è lo slogan che il PRG anche tramite il documento programmatico ha voluto proporre, attuando quanto indicato nel DST. Il PRG strutturale ha posto attuazione all’entità locale dell’ambito Amerino muovendosi su una posizione centrale strategica rispetto al contesto provinciale (PTCP). Il ruolo dell’Ambito Amerino che vede coinvolti 7 comuni, determina e focalizza l’interesse territoriale nel settore del turismo e la produzione di qualità nel settore alimentare, materie prime e di cosmesi. La vocazione propria in questi settori sottintendono la necessità di orientare il suo sviluppo. L’Amministrazione comunale, tenuto conto della vocazione del territorio prevalentemente turistica, si è orientata a valorizzare una rete di servizi integrati e di circuiti di promozione di valenze storico-culturali ed ambientali: la montagna, i romitori, le emergenze archeologiche, storiche e servizi per i giovani. Il ruolo nodale di questa parte di territorio, costituisce anche uno dei “maggiori corridoi ambientali con caratteri di continuità, ed anche a livello funzionale è fascia di transizione tra il sistema sud della Conca Ternana a prevalente carattere antropico ed il sistema nord-occidentale, cui sono preponderanti le valenze ambientali”.

INDIRIZZI

Si è posto l’accento nell’evitare la dispersione abitativa nel capoluogo e nelle frazioni, contenendo costi di gestioni e di servizi. Si è previsto a ricucire brani di città sfrangiati riutilizzando spazi interconnessi riqualificando l’urbano con servizi e attività di supporto al cittadino. La crescita edilizia “a pettine” non trova forma nella proposta progettuale; processi di completamento contenuti e organicamente inseriti nel contesto della stratificazione esistente, rivelano potenziamento di realtà in forte fase di crescita, dopo una sostanziale stasi durata per circa 30 anni. Lo sviluppo edilizio è comunque contenuto nel dimensionamento che le norme urbanistiche prevedono senza compromettere l’entità del paesaggio, dei punti di vista, dei coni visuali e dei corridoi ecologici. Il progetto è orientato anche a salvaguardare i cittadini in fasce di età più deboli. Nel programma della riqualificazione emerge una volontà a contenere una previsione di servizi a garantire la vivibilità delle fasce di età più deboli. Spazi comuni sono stati previsti per qualificare la vivibilità dei soggetti più esposti. Ulteriori azioni previste per il territorio del Comune di Guardea riguardano la qualificazione di eventi divenuti ormai pietre miliari nell’ambito del settore eno- gastronomico; valorizzando tali manifestazioni, si inciderà anche nel rapporto di relazione tra abitanti e visitatori generando una valenza di alto spessore sociale, culturale e di relazione. Le varie manifestazioni stagionali ne sono una conferma ormai consolidata tanto da ritenere necessario un ripensamento logistico tendente a soddisfare la sua sostanziale potenzialità. Ulteriori indirizzi sono stati recepiti da quelli dettati dal PTCP di Terni che integralmente si riportano. 3. Indirizzi per i PRG-parte strutturale. Tipologie insediative

8 - Evitare la dispersione abitativa, che nei casi di maggiore peso e rilevanza determina sia problematiche di tipo ambientale sia maggiori costi di gestione dei servizi. In particolare il PTCP individua a sud del centro storico di Amelia e nei dintorni di Giove contesti ad elevata polverizzazione degli insediamenti la cui crescita incontrollata deve essere dissuasa. In limitati ed adeguatamente giustificati ambiti dei suddetti contesti, i Comuni possono prevedere processi di densificazione secondo i parametri definiti all’art. 17. -Sono disincentivati ulteriori fenomeni di crescita edilizia lungo gli assi secondari che “a pettine” si dipartono dalla SS amerina degradando verso valle, sono consentiti contenuti processi di completamento secondo le modalità definite all’art.17. -Sono disincentivate le espansioni lineari lungo l’asse che collega Amelia a Giove. -Le crescite insediative vanno contenute in prossimità dei centri edificati a completamento e qualificazione dei tessuti esistenti. -Il PTCP promuove la salvaguardia del sistema a corona della dorsale amerino narnese, in particolare lungo la strada provinciale amerina, evitando di compromettere i varchi, anche visivi, esistenti. Sistema funzionale-relazionale La Provincia promuove la razionalizzazione e la riorganizzazione del sistema attraverso: -la creazione ad Amelia di un centro espositivo e promozionale dei prodotti agroalimentari; -l’individuazione nei contenitori storici di Amelia di centri di formazione superiore e specializzazione legati al “polo universitario” organizzato in rete sul territorio provinciale; -il potenziamento delle sedi scolastiche (Istituti Superiori) in termini di servizi e di nuove localizzazioni e la possibilità di una maggiore “apertura” all’esterno (attività di laboratorio, biblioteche, auditorium, palestre ed altre attrezzature sportive), come ampliamento della dotazione dei servizi presenti nei diversi territori e di integrazione tra il sistema scolastico ed i relativi “sistemi locali”; -la qualificazione e la valorizzazione dei centri capoluogo, creando un’offerta complementare di servizi distribuiti sia nella fascia di centri pedemontani sia nei centri di valle; -il miglioramento del trasporto pubblico, per il quale dovrebbe essere garantita una razionalizzazione dei percorsi, al fine di servire con tempi minori di percorrenza, ampi bacini di utenza (popolazione nei piccoli centri, nei nuclei e nelle case sparse, agriturismi, etc.); -la valorizzazione dei tessuti di impianto storico attraverso il mantenimento e l’ampliamento della gamma di servizi pubblici e privati presenti, confermando il ruolo di “capisaldi” di un sistema insediativo formatosi in epoca storica; -la creazione di centri espositivi legati alle valenze locali, attribuendo un carattere permanente a iniziative espositive e promozionali ora periodicamente presenti con particolare riferimento all’agro-alimentare; -il potenziamento delle infrastrutture e dei servizi che valorizzano le valenze dell’ambito territoriale, agro - alimentare, dei trasporti, del boscato. Viabilità e mobilità Il PTCP individua in termini di indirizzo: - il miglioramento dei collegamenti viari tra Amelia, la zona industriale di Fornole e la superstrada evitando l’attraversamento del centro abitato di Fornole. - L’attuazione di percorsi alternativi per lo smistamento del traffico locale in corrispondenza di Porta Romana ad Amelia. Favorire il trasporto su navetta nel centro storico di Amelia con mezzi a basso o nullo impatto ambientale.

9 - Il completamento del percorso ciclabile tra l’ingresso del parco, nel comune di Montecchio, e la Stazione di , realizzando detto percorso in affiancamento al tracciato carrabile. È opportuno che in fase di progetto venga valutata la facilità di vigilanza dei percorsi ciclabili onde evitare problemi di ordine pubblico e di sicurezza individuale dei fruitori. - La creazione di sistemi di trasporto non convenzionale finalizzato a ridurre l’onerosità del trasporto pubblico nelle zone con bassi volumi di utenza e a servire le zone penalizzate dalla rete del servizio attuale. Questi sistemi di trasporto non convenzionale, dovranno privilegiare, ove possibile, l’intermodalità ferroviaria e dovranno essere adeguatamente pubblicizzati.

Gli indirizzi citati dal PTCP sopra descritti sono stati definiti anche in riferimento: - alle risorse ed alle opportunità di sviluppo riconosciuti per il territorio di Guardea, per i suoi centri abitati e per la sue comunità e le loro richieste; - ai programmi e progetti dell’amministrazione comunale già avviati in fase di relazione preliminare; - agli indirizzi e alle indicazioni contenuti nelle leggi di settore (legge forestale, legge per i centri storici, attività turistiche ecc.) e negli strumenti sovraordinati, principalmente il DST (PUST), il PPR (anche se non ancora approvato) ed il PTCP di Terni, precedentemente richiamati; - alle indicazioni dell’Ambito Amerino del PTCP di Terni. E’ stato tenuto debito conto del programma che dal 2003, la Provincia di Terni, la Regione Umbria, le Amministrazioni locali, le organizzazioni ed associazioni presenti sul territorio, hanno aderito e collaborato al Progetto Agenda 21 locale per uno sviluppo sostenibile autocentrato che, attraverso il Forum Agenda 21 provincia di Terni, ha individuato una serie assi strategici di sostenibilità ambientale e territoriale per il territorio provinciale riassunti in cinque macro priorità: -Sicurezza integrata (salute pubblica - qualità dell’aria in particolare; alimentare; luoghi di lavoro; centri abitati); -Gestione delle risorse e uso del suolo (approccio integrato alla pianificazione e gestione del suolo e sottosuolo) ; -Esternalità attività antropiche diffuse (gestione dei rifiuti; consumo – inquinamento risorse idriche; inquinamento atmosferico; rumore; trasporti/traffico; elettromagnetismo;) -Adeguamento dei PRG comunali al Piano T erritoriale di Coordinamento Provinciale di Terni.

STRATEGIE DEL NUOVO PRG

Posto l’inquadramento territoriale e il modello territoriale, abbiamo individuato e proposto gli obiettivi del nuovo PRG del Comune di Guardea ai sensi dell’art. 8 della L.R.11/2005.

PROPOSTE PER SISTEMI

I principali sistemi in cui si articolano gli obiettivi del piano sono. -il sistema ambientale paesaggistico; -il sistema antropico insediativo. Il sistema ambientale paesaggistico assume una connotazione strutturale che detta funzioni e ruoli alle varie frazioni, puntando però ad una visione unitaria del territorio. Lo schema strutturale strategico del piano (tav. DP 12) ne rappresenta la portata ideologica delle scelte.

10 Gli obiettivi sono stati sintetizzati sulla base delle precedenti fasi e orientati verso un programma più confacente alle peculiarità del territorio, mettendo in relazione le indicazioni degli strumenti sovracomunali con l’idea di progetto relazionato alla particolare naturalità del territorio con le peculiarità archeologico-storiche e di paesaggio naturale. Con queste premesse il PRG strutturale valorizza le emergenze storico archeologiche del territorio sottolineando la loro esistenza e conoscenza puntuale con studi di settore supportati dalla Soprintendenza regionale di competenza. L’individuazione dei principali paesaggi agrari, tutelando le aree interessate e testimoni del tempo, mantenendo toponimi e luoghi storici, filari camporili e colture dimesse completeranno la valorizzazione del territorio. Particolare valenza assumono le linee di cresta, coni visuali e percorsi di particolare valenza storica e paesaggistica del territorio. Il sistema della rete infrastrutturale miniore tiene conto di queste valenze ambientali anche ai fini del minore impatto possibile con gli interventi esistenti e di progetto. Il contenimento del rischio e dissesto idrogeologico è supportato da una rilettura di settore specifico che è allegato al piano strutturale come pure per le acque sotterrane è stata studiata la criticità del territorio. Per le acque superficiali è stata fatta una valutazione rispetto alle classi di criticità suggerite dal PTCP. Per questo specifico settore si è tenuto e si terrà conto del monitoraggio periodico dell’Arpa. Il sistema idrografico nel Comune di Guardea è molto importante per la presenza dell’Oasi naturalistica alimentata dal Tevere. Un sistema complesso e allo stesso tempo delicato che interessa una superficie territoriale significativa di Guardea. La valorizzazione e il risanamento di questo sito è una prerogativa importante per lo sviluppo del territorio; lo strumento di pianificazione interviene, come per gli altri elementi del sistema con normative di riferimento. Il sistema antropico insediativo, certamente meno interessante da un punto di vista progettuale, assume importanza vitale per la filosofia degli intenti. La pianificazione dei centri storici minori, anche con specifici piani attuativi di previsione o studi di settore supportati dalle politiche regionali, dovrebbero portare le frazioni portatrici di interesse storico a quel livello culturale sociale e di fruizione che gli competono. La fruizione dei centri frazionali serviti di parcheggi e reti infrastrutturali adeguate possono contribuire a valorizzare anche edifici di pregio ancora non fruiti e conosciuti. Il PRG come indicato dagli strumenti sovraordinati da indicazioni e previsioni specifiche al fine di collegare e connettere le varie zone di espansione già realizzate evitando la frammentazione edilizia del paesaggio e lo sviluppo lineare lungo gli assi stradali. Particolare attenzione dovrà essere posta alle zone già edificate e a quelle in fase di attuazione già previste dal vigente PRG. La necessità di individuare un’area che soddisfi più funzioni sociali è stata necessaria per una comunità che vuole dialogare con l’esterno; il PRG prevede l’individuazione di un’ area dove collocare strutture mobili e temporanee per allestire piccole mostre, organizzare feste, sagre ed incontri, legati alla tradizione del territorio e dei prodotti tipici locali. La stessa area dovrà essere laboratorio di idee per i giovani fruitori di strutture logistiche informatiche che allo stesso tempo è capace di generare interesse culturale ed ecologico del sistema territoriale di Guardea. Nella parte periferica del nucleo abitato del capoluogo, è stata individuata un’area da destinare a verde pubblico attrezzato in ampliamento a quella esistente, per consentire l’incontro e lo svago agli abitanti e soprattutto a bambini ed adolescenti, tramite istallazione ed utilizzo di giochi. Interessi ed attrezzature per la fascia di età senile verranno localizzati in aree pertinenti. Le associazioni del territorio, Dominio Collettivo, Pro Loco, vanno ristrutturate negli interessi e competenze che le competono, rilanciando la cultura del territorio in senso

11 stretto; il rilancio e la creatività degli Usi Civici possono ridare al territorio quella identità che le compete, nello sviluppo e la sua tutela. E’ stato potenziato il settore del turismo, praticamente assente a Guardea. Territorio con vocazione propria capace di dar vita ad una filiera seppure esile ma di interesse specialistico, per le potenzialità che può esprimere e con minimo impatto al paesaggio. Il turismo diffuso, come valenza di nicchia, è l’eccellenza che l’Amministrazione comunale vuole perseguire anche per dare nuova linfa ai centri storici minori. Il settore propriamente produttivo, svolge un ruolo marginale a Guardea, destinazioni urbanistiche in questo settore non ne sono state previste in maniera significativa. La zonizzazione di Madonna del Porto e di Frattuccia ne sono l’esempio. Ampliamenti di attività esistenti e incentivi per casi da delocalizzare sono stati previsti nell’ambito di nuovi criteri di previsione, sempre nel rispetto delle indicazioni del PTCP. Sono stati previsti ampliamenti di aree di contesti esistenti che vanno a pianificare esigenze minime di interesse dell’Amministrazione comunale.

STRUMENTI DI CONNESSIONE PIANIFICATORIA

La pianificazione è attiva se rilevante è il significato che viene attribuito all’efficacia del Piano, alla sua dimensione operativa e agli strumenti innovativi per la sua gestione. Oggi il piano non è inteso come una cosa di proprietà: il piano oggi è sentito come lo strumento per la gestione del territorio in maniera pratica ed equa. La legge regionale n.11/2005 ha introdotto il concetto della perequazione e premialità nei piani urbanistici. Il piano di Guardea vuole perseguire tali temi con normativa specifica, ma prima ancora vuole sensibilizzare i cittadini e l’amministrazione che la strada giusta in questo momento di scarse risorse è quella indicata da questo piano. Specifiche soluzioni e diverse forme di impiego di diritti vengono poste in relazione ai principi ed alle scelte strategiche del piano. La perequazione ed i diritti edificatori sono utilizzati per l’acquisizione di aree e immobili funzionali alla costruzione della città pubblica. L’altro strumento possibile ai fini della riqualificazione è quello dei premi volumetrici, strumento adatto per lo sviluppo vero dei centri storici. La sua efficacia sta nel dettare condizioni di convenienza economica che ne trae la proprietà immobiliare in coerenza con gli obiettivi dell’amministrazione comunale. Possibili accordi tra le parti come il project financing e la partership sono strumenti di ridistribuzione del plus valore in grado di perseguire obiettivi di superiore efficienza per la trasformazione della città. In una città di circa duemila abitanti l’inserimento di tali strumenti può veramente trasformare la qualità della vita dei cittadini residenti, se gli stessi vengono gestiti con cura e fatti capire agli utenti. Il modello è quello di valutare il territorio nella sua interezza alla stessa maniera non dividendolo in parti buone e meno buone, secondo le decisioni del piano. L’impegno ad essere equo ed efficace deve essere anteposto ad ogni valutazione e decisione.

LO SCHEMA STRUTTURALE

Il telaio del piano strutturale è sintetizzato nella tav. DP12. IL territorio del Comune di Guardea si articola in un brano di territorio che si distribuisce partendo da una zona fluviale valliva fino alla montagna del Monte Melezzole, passando per l’Oasi Naturalistica e i boschi di macchia mediterranea di alto valore naturalistico ambientale. A ridosso di questi elementi strutturanti si snodano due elementi lineari: uno di carattere ecologico, il percorso naturalistico lungo l’Oasi Naturalistica; l’altro, all’estremità del territorio comunale a ridosso della frazione di Frattuccia, il percorso storico della via Amerina, che lambendo il territorio comunale a est, si snoda verso nord direzione Todi e

12 verso sud, direzione Amelia. Il tracciato storico della via Amerina assunse nel tempo una importanza fondamentale di scambi, essendo il territorio di Guardea interamente ricompresso nel “corridoio bizantino”. I due assi secondari di interesse particolare, sono collegati con la nuova infrastruttura secondaria pedonale ciclabile di progetto che, toccando Guardea Vecchia, Santa Illuminata, il castello del Poggio, generano un poligono di interesse storico paesaggistico con il capoluogo posto al centro. Nella zona pedecollinare del territorio si sviluppa il poligono turistico, che mette in relazione le attività esistenti rigenerando le consistenze e gli interessi con le attività sportive e del tempo libero del territorio circostante. Lungo l’asse dell’infrastruttura minore di progetto, in località Madonna del Porto, è prevista la piastra di servizi destinata ai giovani e alle loro attività motorie sociali e culturali fornita di rete we-fi.

GLI OBIETTIVI DEL PRG E LE MISURE

Obiettivo 1 SALVAGUARDIA DELL'OASI NATURALISTICA

Misura 1.1 Disciplina di tutela e valorizzazione

Obiettivo 2 VALORIZZAZIONE DELLE PRESENZE DI PREGIO NATURALISTICO AMBIENTALE CON VALORIZZAZIONE DEI BOSCHI A MONTE DEL TERRITORIO COMUNALE

Misura 2.1 Disciplina di tutela e valorizzazione

Obiettivo 3 VALORIZZAZIONE E RISANAMENTO DELL'OASI

Misura 3.1 Nuova zonizzazione con riduzione delle superfici edificabili

Obiettivo 4 CONTENIMENTO RISCHIO E DISSESTO IDROGEOLOGICO

Misura 4.1 Zonizzazione

Misura 4.2 Prevenzione tramite puntuali NTA

Obiettivo 5 VALORIZZAZIONE DEI PRODOTTI DOP E DOC DEL TERRITORIO

Misura 5.1 Individuazione di spazi per la promozione e valorizzazione (tramite tensostrutture)

Obiettivo 6 CREAZIONE DI UN'ISOLA ECOLOGICA INTERCOMUNALE

Misura 6.1 Individuazione di un sito specifico

Obiettivo 7 PIANIFICAZIONE DEI CENTRI STORICI MINORI

Misura 7.1 Disciplina specifica e premialità

Misura 7.2 Piano del colore

Obiettivo 8 INDIVIDUAZIONE E CREAZIONE DI AREE A VALENZA SOCIALE

Misura 8.1 Previsione di spazi specifici

Obiettivo 9 POTENZIAMENTO DEL SETTORE TURISTICO

Misura 9.1 Disciplina specifica e premialità

Misura 9.2 Previsione di spazi specifici

Obiettivo 10 AMPLIAMENTO ATTIVITA' PRODUTTIVE ESISTENTI

13

Misura 10.1 Disciplina specifica

Misura 10.2 Previsione di spazi specifici

Obiettivo 11 VALORIZZAZIONE DELL'ACCOGLIENZA DIFFUSA

Misura 11.1 Disciplina specifica, premialità, patti specifici

Obiettivo 12 REALIZZAZIONE DI AREE A VERDE PUBBLICO ATTREZZATO

Misura 12.1 Disciplina specifica

Misura 12.2 Creazione di spazi specifici

Obiettivo 13 TUTELA DEI PAESAGGI AGRARI E LOCALI

Misura 13.1 Disciplina specifica per la valorizzazione

Misura 13.2 Individuazione di spazi specifici

Obiettivo 14 TUTELA LINEE DI CRESTA E CONI VISUALI E PERCORSI DI VALENZA STORICA

Misura 14.1 Disciplina specifica di tutela

Obiettivo 15 VALORIZZAZIONE EMERGENZE STORICO ARCHEOLOGICHE

Misura 15.1 Disciplina specifica

Misura 15.2 Individuazione di spazi specifici

Obiettivo 16 PROMOZIONE E VALORIZZAZIONE DELLE ASSOCIAZIONI DEL TERRITORIO (PRO LOCO E DOMINI)

Misura 16.1 Disciplina specifica con incentivi

Obiettivo 17 TUTELA DELLA RETE INFRASTRUTTURALE STORICA MINORE

Misura 17.1 Disciplina specifica di tutela e valorizzazione

Misura 17.2 Ripristini ed adeguamenti

Obiettivo 18 EVITARE LA FRAMMENTAZIONE EDILIZIA DEL PAESAGGIO E LO SVILUPPO LINEARE LUNGO GLI ASSI STRADALI

Misura 18.1 previsioni di piano coerenti

Obiettivo 19 RAZIONALIZZAZIONE DELLA RETE STRADALE ESISTENTE

Misura 19.1 Realizzazione di una nuova bretella stradale (completamento bretella est)

Obiettivo 20 FAVORIRE LA FRUIZIONE DEL TERRITORIO ATTRAVERSO LA MOBILITA' ALTERNATIVA, LA SENTIERISTICA, PISTE CICLABILI

Misura 20.1 Disciplina specifica di tutela e valorizzazione/interventi coerenti con il mantenimento della viabilità esistente

Obiettivo 21 PREVISIONE DI UNA Zona Agricola Utilizzabile per Insediamenti Abitativi

Misura 21.1 previsioni di piano coerenti

14

3. VALUTAZIONE DEGLI AMBITI DI RIFERIMENTO (SCOPING).

3.1 Definizione dell'ambito delle indagini necessarie per la valutazione,

L’ambito delle indagini necessarie per la valutazione ha riguardato l’area geografico- morfologico-idrogeologica costituente il bacino dove l’interazione tra uomo, fauna, flora, suolo, acqua, aria, clima, beni materiali, patrimonio culturale, paesaggio avviene in un sistema chiuso o con bordi aperti a flussi potenziali in ingresso e in uscita calcolabili e definibili con sufficiente approssimazione. In questo contesto il Progetto Tevere, contenuto nel DST, per la cui attuazione la Regione Umbria fa riferimento allo strumento del Contratto di Fiume, è apparso un ambito trasversale e di notevole interesse per la pianificazione d’area vasta. L’asta fluviale può infatti essere elemento centrale di iniziativa, collegando alle azioni del Piano anche quelle legate alla valorizzazione e consolidamento della rete ecologica (RERU).

4. DOCUMENTAZIONE DELLO STATO DELL'AMBIENTE (DEFINIZIONE DEL QUADRO CONOSCITIVO AMBIENTALE E SOCIO-ECONOMICO)

Il Comune di Guardea, situato nella valle del Tevere, è parte del comprensorio Amerino. Il suo territorio, della superficie di 39,30 Kmq si sviluppa longitudinalmente (est-ovest) e presenta una favorevole esposizione a sud-ovest. Si estende dalla pianura alluvionale del Tevere alla bassa montagna, attraversando aree collinari caratterizzate da fenomeni di erosione artefici dei suggestivi calanchi.

Confina con i territori dei Comuni di Montecchio (nord), e (nord-est), Amelia (sud-est), Alviano (sud) e, in Provincia di Viterbo, Civitella d’Agliano (ovest). Oltre al capoluogo, Guardea, il Comune è costituito dalle Località di Poggio, Cocciano, Madonna del Porto e Frattuccia. Gli abitanti residenti al 2012 risultano 1969, con una densità pari a 50,1 ab/kmq. Altitudine

Quota Località altezza minima 77 m. s.l.m. Oasi naturalistica altezza massima 915 m. s.l.m. Monte Rotondo altezza casa comunale 387 m. s.l.m. Capoluogo

4.1 Suolo e sottosuolo

Aree produttive dismesse e siti inquinati Una delle principali problematiche ambientali relative al sistema suolo e sottosuolo è quella indotta dal sistema produttivo ed in particolare dovuta alla presenza sul territorio di siti industriali/artigianali dismessi, che costituiscono una potenziale sorgente di pressione, dovuta alla presenza spesso non controllata di rifiuti, scarti di lavorazione, materie prime, infrastrutture ed impianti magari ancora contenenti sostanze pericolose (serbatoi carburanti, impianti di depurazione, cabine di trasformazione, ecc), e/o a

15 pregressi episodi di contaminazione dovuti all’esercizio delle attività. Nel comune di Guardea tale emergenza non si rileva. Per quanto riguarda la situazione del suolo del territorio del comune di Guardea, nella tabella che segue, si evince che la superficie naturale è in percentuale superiore sia della media provinciale sia di quella regionale. Anche per quel che riguarda le superfici forestali (aree occupate da boschi sempreverdi o caducifoglie) il territorio di Guardea si trova sopra agli standard regionali e provinciali (43,60% della superficie totale).

Superficie artificiale, naturale e forestale

Superficie totale Superficie artificiale Superficie naturale Superificie forestale Ha ha % ha % ha % Guardea 3936 43 1.1 2054 52.22 1716 43.60 Provincia di Terni 212552 5762 2,7 98832 46,5 82308 38,7 Umbria 845726 26037 3,1 368080 43,5 297483 35,2 Fonte: elaborazioni su dati Corine Land Cover 2000

Le aree che sono soggette a vincoli di varia natura, sono state divise in superfici forestali soggette a vincolo idrogeologico, superfici vulnerabili ai nitrati e superficie forestale protetta .

Superfici di varia natura sottoposta a vincoli

Superficie forestale soggetta a vincolo Superficie vulnerabile a idrogeologico nitrati Superficie forestale protetta Ha % Ha % Ha % Guardea 1606 40,8 0,0 0,0 1317 76,7 Provincia di Terni 73298 34,5 0 0,0 37724 45,8 Umbria 283496 33,5 76409 9,0 85406 28,7 Fonte: elaborazioni su dati Corine Da segnalare l’assenza di zone vulnerabili ai nitrati (vincolo molto pressante per le aree con molte sorgenti e corsi d’acqua). Il vincolo idrogeologico misura la superficie di territorio gravata da specifico vincolo, ai sensi del R.D.L. 30/12/1923 n. 3267. In tali zone gli interventi che comportano modificazione e/o trasformazione d’uso del suolo sono subordinati all’ottenimento di un provvedimento autorizzativo di competenza regionale o comunale, a seconda dei casi, atto a verificare esclusivamente la compatibilità tra l’equilibrio idrogeologico del territorio e gli effetti conseguenti alla realizzazione dell’intervento in progetto. La percentuale del territorio soggetta a questo vincolo risulta essere al di sopra la media Provinciale e Regionale.

Aree sottoposte a vincolo idrogeologico

Superficie sottoposta a vincolo idrogeologico ha % Guardea 283,7 7,2 Provincia di Terni 4485 2,1 Umbria 16900 2,0 Fonte: Autorità di bacino del fiume Tevere

La superficie occupata da corpi idrici nel comune di Guardea è pari a Ha 123 .

16 Tabella – La SAU secondo l’utilizzazione dei terreni, la superficie a boschi e relative variazioni 1990- 2000

Colture Colture legnose legnose agr. Prati e Prati e Seminativi Seminativi agr. C pascoli pascoli S S % (%) (ha) 1990 P P (%) ha 1990 1990-2000 ha 1990 1990-2000 1990-

2000

Guardea 700 -1,6 364 -17,2 106 16,5

Alviano 781 -7,7 303 5,0 187 -21,3

Montecchio 1186 -25,1 531 61,9 395 -44,4

Umbria 247124 -5,1 47969 3,2 101093 -17,8

Centro Italia 1661801 .8,2 457760 -8,2 584486 -13,2

Italia 8129732 -9,8 2787369 -11,8 4128808 -17,2

Fonte: Elaborazione da Censimento generale dell’agricoltura 2000 Istat

L’analisi delle caratteristiche ambientali relative a suolo, sottosuolo, acque superficiali e sotterranee è oggetto della relazione geologica allegata da cui emergono anche le relative problematiche ambientali, le criticità e gli obiettivi di tutela. Alfine di evitare interpretazioni che dipendono dalla sensibilità o dalla percezione del singolo si è analizzata la copertura d’uso del suolo, attraverso l’interpolazione delle ortofoto del territorio esaminato, le foto aeree, i dati ISTAT sull’uso del suolo agricolo e le relative coltivazioni. Si è preferito adottare un metodo basato essenzialmente su un analisi quantitativa, non influenzata da aspetti soggettivi nella sua determinazione. Il modello di analisi quantitativa ha la funzione di individuare almeno gli areali entro i quali indirizzare le singole azioni di progetto verso le tre principali linee di sviluppo in campo ambientale, ovvero: • Conservazione; • Riqualificazione; • ricostituzione di elementi. Politiche ed interventi di mitigazione relative alle pressioni sul sistema suolo L’uso urbanistico delle zone contraddistinte da pericolosità geologica o idrogeologica è attentamente valutato nell’ambito della strumentazione urbanistica stessa, e viene consentito solo previa effettuazione delle necessarie verifiche e/o la realizzazione di opportuni interventi di mitigazione del rischio. L’assetto normativo e prescrittivo dello strumento urbanistico consente pertanto di mitigare adeguatamente, in via preventiva, le pressioni ambientali connesse alla pericolosità geologica del territorio. Riguardo agli aspetti connessi alla presenza di aree degradate e di zone caratterizzate da qualità dei terreni compromessa, si evidenzia come le linee strategiche della strumentazione urbanistica, improntate alla riqualificazione delle aree e al superamento di situazioni localizzate di degrado ambientale, costituiscano una risposta importante, atta a mitigare progressivamente questa pressione ambientale rilevata sul territorio comunale.

17 4.2 Acque superficiali e sotterranee Qualità delle acque superficiali La qualità delle principali risorse idriche superficiali che interessano il territorio comunale (le acque del Tevere), non risulta, in base ai dati disponibili, peraltro abbastanza frammentari, molto elevata. Per quanto riguarda i corsi idrici minori, non si dispone di dati recenti relativi al monitoraggio qualitativo.

Qualità delle acque sotterranee Le analisi periodicamente svolte dal gestore della rete idrica ai fini degli approvvigionamenti idropotabili non evidenziano particolari emergenze. La vulnerabilità della risorsa sotterranea all’inquinamento da nitrati è un fenomeno però diffuso, e associabile a scarichi di natura civile, cui si devono aggiungere, per le zone agricole sorgenti di origine agricola/zootecnica. L’inquinamento da organo-alogenati, al contrario, è certamente imputabile ad attività industriali (uso di solventi), anche pregresse, considerata la persistenza e la non degradabilità di queste sostanze. Un monitoraggio appositamente condotto sarebbe auspicabile. Qualità delle acque potabili La qualità delle acque erogate per uso potabile riflette i problemi che caratterizzano la risorsa idrica sotterranea.

Al fine di esaminare il livello delle perdite ambientali e delle pressioni antropiche l’indicatore utilizzabile può essere il consumo idrico lordo pro-capite.

Consumo idrico lordo pro-capite

Residenti Consumo idrico Consumo idrico

serviti lordo procapite n° Mm3 m3/ab servito Guardea 1736 0,20 114,9 Provincia di Terni 213.212 31,8 149 Umbria 768.738 121,3 158 Fonte: Arpa 2001 I consumi idrici per abitante si attestano intorno ai 114,9 mc/anno, valore che oscilla molto tra i vari comuni della provincia e che raggiunge i massimi valori laddove la rete idrica non è efficiente data la vetustà. Nella fattispecie il consumo idrico è al di sotto della media provinciale e regionale.

Carichi inquinanti L’impatto sulla qualità delle risorse idriche dovuto alle attività antropiche esercitate sul territorio comunale è prevalentemente connesso agli scarichi di natura domestica e di natura agricola, considerato il ridotto peso delle attività industriali. Non risulta tuttavia possibile quantificare con precisione, analogamente ai fabbisogni idrici, i carichi inquinanti derivanti dai vari settori, non disponendo di dati sufficienti al riguardo e risultando i modelli di stima reperibili in letteratura non adattabili alla realtà del Comune di Guardea. Si può tuttavia asserire che la pressione indotta sulla qualità delle risorse idriche dagli scarichi di natura domestica ed industriale è mitigata, ad oggi, dall’estensione del sistema fognario e di depurazione. Tale situazione si presenta oggi migliorata rispetto al passato.

Rischio Idraulico

18 Indicazioni in merito alla classificazione del territorio in base alla pericolosità idraulica Si rimanda alla relazione geologica allegata.

Rischio Idraulico-misure di mitigazione L’uso urbanistico delle zone di pianura si inserisce in un quadro di criticità che determinano vincoli e/o misure prescrittive per ridurre/prevenire i danni a persone e beni. Questi indirizzi, cui viene posta particolare attenzione nella strumentazione urbanistica comunale, si accompagnano alla necessità di realizzare opere di regimazione idraulica per la messa in sicurezza dei corsi d’acqua, che in parte sono stati già realizzati (Per tale argomento Cfr. relazione geologica allegata).

4.3 Aria e fattori climatici

L’aria che un individuo assume è composta, oltre che da numerosi gas, dei quali i principali sono ossigeno e azoto, da particelle liquide e solide sospese. Queste possono essere di origine naturale, come i pollini, gli acari, le ceneri emesse dai vulcani, i virus, i batteri, oppure possono derivare da attività dell’uomo come quelle industriali, agricole e dai trasporti. L’apparato respiratorio è perciò a diretto contatto con l’ambiente e, soprattutto, con le particelle dannose che si trovano nell’atmosfera. Effetti dell’inquinamento atmosferico risultano a carico dell’ambiente (collettività animali e vegetali, suolo, acque, atmosfera, clima urbano) e dei materiali. I due composti SO2 e SO3 (indicati con il termine generale SOx), sono i principali inquinanti atmosferici da ossidi di zolfo e le loro caratteristiche principali sono l’assenza di colore, l’odore pungente e la reattività con l’umidità dell’aria che porta alla formazione di acido solforico, presente nelle piogge acide. Le principali fonti di inquinamento sono costituite dai processi di combustione di combustibili in cui lo zolfo è presente come impurezza (carbone, olio combustibile, gasolio); in questi processi insieme al biossido di zolfo, o anidride solforosa (SO2), si produce anche anidride solforica (SO3). Il biossido di zolfo è un forte irritante delle vie respiratorie; l’esposizione prolungata a concentrazioni di alcuni mg/mc di SO2 può comportare incremento di faringiti, affaticamento e disturbi a carico dell’apparato sensorio. È accertato un effetto irritativo sinergico in caso di esposizione combinata con il particolato, dovuto probabilmente alla capacità di quest’ultimo di veicolare l’SO2 nelle zone respiratorie del polmone profondo, interferendo con le funzioni dell’epitelio ciliare. Il biossido di azoto (NO2) è con O3 e idrocarburi incombusti il componente del così detto smog fotochimico; inoltre, in presenza di umidità, si trasforma in acido nitrico, contribuendo al fenomeno delle piogge acide. A causa della sua reattività il tempo medio di permanenza dell’NO2 nell’atmosfera è breve: circa tre giorni. La formazione dell’NO2 (e degli ossidi di azoto in genere) è strettamente correlata agli elevati valori di pressione e temperatura che si realizzano, per esempio, all’interno delle camere di combustione dei motori; si forma come prodotto secondario per reazione dell’NO con l’aria in presenza di ozono. Sull’ambiente, contribuendo alla formazione di piogge acide, ha conseguenze importanti sugli ecosistemi terrestri ed acquatici. L’ossido di carbonio (CO) è un gas inodore che si forma dalla combustione incompleta degli idrocarburi presenti in carburanti e combustibili. È un inquinante primario con un tempo di permanenza in atmosfera relativamente lungo (circa quattro mesi) e con una bassa reattività chimica. Pertanto, le concentrazioni in aria di questo inquinante possono essere ben correlate all’intensità del traffico in vicinanza del punto di rilevamento; inoltre, la concentrazione spaziale su piccola scala del CO risente in modo rilevante dell’interazione tra le condizioni micro meteorologiche e la struttura topografica delle

19 strade (effetto canyon). Nelle aree urbane l’ossido di carbonio è emesso in prevalenza dal traffico autoveicolare, considerato come il tracciante di riferimento durante tutto il corso dell’anno per questo tipo di inquinamento. L’ozono (O3)è un gas incolore dal forte potere ossidante e di odore caratteristico, percettibile già a concentrazioni di 100 μg/m3; è un inquinante secondario che raramente è emesso direttamente da fonti civili o industriali. Gli inquinanti primari che contribuiscono alla sua formazione sono anche quelli che attraverso una complessa catena di reazioni fotochimiche, favorite da un elevato irraggiamento solare, ne possono provocare la rapida distruzione. È per questa ragione che l’ozono è prevalentemente monitorato in zone suburbane e parchi ove, per la minore presenza di inquinamento, la sostanza è più stabile e la concentrazione raggiunge i valori più elevati. Con la sigla PM10 si definisce il materiale particellare (particolato), costituito da polvere, fumo, microgocce di inquinanti liquidi, trasportati dal vento e di dimensioni minori di 10 μm. Le fonti di emissione di questa frazione fine in aree urbane sono imputabili in massima parte al traffico autoveicolare, in parte più marginale ai fenomeni naturali di erosione del suolo e presenza di pollini e spore e alle emissioni industriali. La loro pericolosità per la salute è dovuta al fatto che queste polveri fini possono essere inalate e raggiungere il polmone profondo, interferendo con l’attività respiratoria dei bronchioli e degli alveoli polmonari. Spesso contengono adsorbiti numerosi microinquinanti molto nocivi per l’uomo, come metalli pesanti in traccia e idrocarburi policiclici aromatici, che possono causare infiammazioni, fibrosi e neoplasie. Il benzene (C6H6) è il primo termine della serie degli idrocarburi ciclici a carattere aromatico; è un liquido molto volatile derivato dalla distillazione del petrolio, usato come solvente e come materia prima per la preparazione di composti aromatici. È un composto aromatico presente nelle benzine in concentrazioni variabili fino a qualche punto percentuale. A causa dell’accertata cancerogenicità di questo composto lo IARC lo ha classificato nel gruppo 1 dei cancerogeni per l’uomo e pertanto non è possibile raccomandare una soglia di sicurezza per la sua concentrazione in aria. L’esposizione a questa sostanza deve essere ridotta al massimo possibile. Tutto ciò premesso le informazioni relative allo stato della qualità dell’aria nel territorio comunale sono state ricavate primariamente dai dati forniti dall’ARPA. I dati forniti dall’ARPA indicano emissioni di: - CO2 in aumento tra il 2004 ed il 2007 (da 13188,64 t/anno a 15015,57 t/anno); -PM10 in aumento tra il 2004 ed il 2007 (da 19,93 t/anno a 24,57 t/anno); -CO in aumento tra il 2004 ed il 2007 (da 276,04 t/anno a 350,36 t/anno); - benzene (C6H6) in diminuzione tra il 2004 ed il 2007 (da 495,72 kg/anno a 458,17 kg/anno); -SOx in aumento tra il 2004 ed il 2007 (da 3,56 t/anno a 3,83 t/anno). In ogni caso comparando la situazione di Guardea con quella dei comuni limitrofi in particolare ed in generale con quelli dell’Umbria si nota una presenza di sostanze inquinanti più bassa rispetto alla media. Sulla base dei dati di monitoraggio della qualità dell’aria precedentemente riportati si evince che per il Comune di Guardea vige l’obbligo di monitorare più puntualmente la situazione adottando misure specifiche di piano con l’obiettivo del raggiungimento degli standard ottimali previsti dalla normativa vigente. Un Piano di Azione Comunale volto alla definizione di interventi di mitigazione e risanamento può essere considerato un intervento efficace. Le politiche ad oggi intraprese dall’amministrazione comunale per fronteggiare il problema dell’inquinamento atmosferico sono in gran parte orientate verso quella che risulta la principale sorgente (traffico). Sul fronte della riduzione delle emissioni dovute agli impianti termici, riguardo a questo aspetto si evidenzia che la strategia di sostenibilità del nuovo RU è incentrata sulla

20 tematica dell’efficienza energetica: viene conferita allo strumento urbanistico, infatti, un’impronta volta al conseguimento di elevati livelli prestazionali energetici per gli insediamenti, nuovi o oggetto di riqualificazione, e allo sviluppo dell’utilizzo di fonti rinnovabili. Per quanto riguarda il clima la classe bioclimatica più rappresentata nell’area omogenea in cui ricade il territorio del Comune di Guardea è quella del Piano Bioclimatico Collinare della Regione temperata var Submediterranea . Questo tipo bioclimatico è presente nei settori collinari della media Valle Tiberina (, Alviano Scalo e Corbara). Le precipitazioni medie sono comprese tra 700 e 800 mm e quelle estive, circa 120 mm, determinano un marcato stress da aridità soprattutto in luglio e agosto. La temperatura media annua è superiore ai 14 °C.; le temperature medie delle massime e delle massime assolutre mostrano i valori più alti registrati, rispettivamente di circa 31° e 36°. Il freddo invernale rimane intenso, le temperature medie delle minime assolute del mese più freddo sono comprese tra -14 e - 12° C. La seconda tipologia rappresentata è quella dell’Orizzonte bioclimatico Collinare superiore. Differisce dal precedente per avere precipitazioni medie annue intorno a 850 mm; i valori delle temperature medie annue sono di 13,4°. Le medie delle massime del mese più caldo sono di 30,1°C e quelle delle minime del mese più freddo pari a 0,8°C. Si registra uno stress da freddo invernale piuttosto intenso, quello da aridità, concentrato nel mese di luglio. Le politiche ad oggi intraprese dall’amministrazione comunale per fronteggiare il problema delle emissioni di gas ad effetto serra non sono state significative ed in ogni caso sono state direttamente interconnesse alle politiche di sostenibilità ambientale connesse alla promozione delle pratiche di risparmio energetico e al risanamento della qualità dell’aria.

4.4 Paesaggio e beni culturali

Ai fini dell’analisi dello stato della risorsa paesaggio le caratteristiche inerenti lo stesso per il Comune di Guardea, possono essere distinte come di seguito in funzione delle Unità di paesaggio definite dal PTCP della Provincia di Terni in cui ricadono le diverse porzioni di territorio comunale.

21 -Unità di paesaggio: Monti Amerini codice: 3Ma (3Ma4 Guardea Vecchia –Poggio Nuovo - Poggio S. Marco) Tale unità di paesaggio, relativamente poco estesa nel comune di Guardea è caratterizzata da una morfologia montana con ampie fasce di versanti e aree basso montane a media-acclività e settori collinari di media-bassa pendenza, interrotte da brevi vallecole. L’area si caratterizza, nel suo complesso per la presenza di superfici boscate. Tra queste spiccano, per compattezza ed estensione, le formazioni arboree a dominanza di sclerofille distribuite lungo il versante sud occidentale della dorsale dei Monti Amerini. Poche sono le aree a pascolo e a seminativo all’ interno delle aree boscate. Nel territorio del Comune di Guardea l’area è caratterizzata dal lembo calcareo che delimita la valle di Cocciano. Altro elemento caratterizzante sono le macchie di oliveto che si infiltrano, facendo indietreggiare le macchie boscate. La matrice prevalente che caratterizza l’area descritta è il bosco che funge come regolatore degli equilibri del territorio. -Unità di paesaggio: Area Pedemontana di Alviano Guardea (3PDag Area Pedemontana di Alviano e Guardea L’area è caratterizzata da una stretta fascia pedemontana con detriti di pendio interrotti da terrazzi travertinosi, quote tra i 300-400 circa s.l.m., media acclività che si sviluppa ai piedi dei M.ti Amerini. L’uso del suolo è prevalentemente ad oliveto, con lembi di semintivo arborato in prossimità del centro di Guardea. Il ruolo dell’agricoltura è a cavallo tra il produttivo e il marginale, in quanto, molte superfici agricole sono destinate ad una agricoltura di autoconsumo. Il paesaggio è di tipo rurale povero con matrice data dall’alternanza di oliveto e seminativo. -Unità di paesaggio: Colline esterne di Amelia - Pennna in Teverina - Giove - - Lugnano - Alviano - Guardea - Montecchio – codice: 3Cd (3Cd10 M.te S. Pietro - Alviano – Ceselle; 3Cd11 Calanchi di colle S. Silvestro – Poggio Carnevale - M.te Granaro) L’area è caratterizzata da un articolato settore collinare, con acclività medio-bassa e quote dai 100 ai 400 circa m.s.l.m. Dal punto di vista litologico si rilevano prevalentemente aree calanchive che presentano anche macchie boscate della serie della roverella. I crinali e le parti più basse dei versanti delle aree calanchive sono prevalentemente a pascoli, a seminativi semplici e arborati, caratterizzati da una agricoltura marginale. Nello specifico l’area 3Cd10 (M.te S. Pietro - Alviano - Ceselle) che interessa i 3 comuni di Montecchio, Guardea e Alviano è caratterizzata da un uso del suolo che si articola in due fasce: nell’area sabbiosa si sviluppa una lunga e ampia zona di oliveti, mentre nell’area argillosa il seminativo semplice è il protagonista, articolato con seminativi arborati e vigneti. Presenza di vite maritate, di oliveti e vigneti promiscui, di fossi vegetati e residui di siepi e filari lungo le strade interpoderali. Ai casolari tipici (molti presenti nel comune di Guardea), alcuni ristrutturati, si affiancano le nuove edificazioni. Molti sono gli elementi strutturanti di questo territorio il castello di Alviano, il centro di Guardea (una parte di questo centro è di nuova formazione) le case in creta, le chiese rurali e gli elementi archeologici caratterizzanti sono gli insediamenti produttivi d’epoca romana. Il tipo di paesaggio è agricolo con matrice data da seminativo arborato, seminativo semplice e oliveto. -Unità di paesaggio: Altopiano della valle di Cocciano codice: 3A Ambito pianeggiante, quota 430 circa m.s.l.m., caratterizzato da detriti di pendio, si configura con una morfologia valliva (valle di Cocciano), che si sviluppa da Pian dell’Osteria a Vallerana, di grande valore paesaggistico, anche in quanto chiuso tra le aree boschive dei monti Amerini e le aree calcaree di Poggio S.Marco e Guardea vecchia. L’uso del suolo è dominato dall’olivo, interrotto da macchie di seminativo semplice e di seminativo arborato, residuo di colture tradizionali, come le viti maritate

22 all’acero e la coltura promiscua. Nell’ambito sono presenti ancora i filari delle querce interpoderali. Il tipo di paesaggio è rurale produttivo con matrice data da seminativo arborato e seminativo semplice. -Unità di paesaggio: Valle del Tevere codice: 3Vt Valle del Tevere (3VT3 Stazione di Castiglione - lago di Alviano - Pian della nave) L’area interessata è di fondovalle fluviale pianeggiante con presenza di depositi alluvionali clastici, talora in forma di terrazzo. L’elemento caratterizzante è la grande zona umida (Oasi) di particolare interesse naturalistico e faunistico: il bacino artificiale di Alviano. L’uso del suolo per tutta la valle è prevalentemente a seminativo intensivo, a cui si contrappongono macchie di seminativo arborato e vigneto. Qui l’agricoltura risulta produttiva, caratterizzata da successioni colturali quali frumento, mais e oleaginose, da colture ortive e industriali a pieno campo. Il tipo di paesaggio è agricolo con matrice data da seminativo arborato e seminativo semplice. Principali emergenze storiche-archeologiche-ambientali Castello del Poggio Il castello fu costruito nei primi dell’XI secolo probabilmente incorporando un nucleo più antico di epoca alto-medioevale. Per più di mille anni il colle dove sorge il Castello è rimasto inalterato. Il castello è composto dalla residenza della Signoria con l’antistante fortezza e le sue mura merlate che racchiudono le abitazioni degli antichi mercenari. La Rocca è divisa dalla fortezza e da una corte interna. Un terzo cerchio di solide mura, chiude tutt’intorno il tratto sud-est ed è interrotto soltanto dal portone d’ingresso. Nelle sue linee architettoniche semplici ed artistiche insieme, rappresenta, per la impareggiabile posizione panoramica, per i pregi di molte rifiniture, per l’eleganza del cortile interno e per molte altre particolari caratteristiche, un “unicum” da annoverare fra le rarità italiane. Il Castello appare formato da vari recinti fortificati posti a spirale attorno ad un nucleo quadrilatero, culminante in due torri. La sua configurazione che si adatta al terreno, presenta caratteristiche di una costruzione a difesa avanzata da un lato e di difesa piombante dall’altro. Per quanto ci tramanda la storia, il Castello di Guardea è tra i più antichi d’Italia, fu probabilmente fondato come feudo imperiale ma venne successivamente assorbito nel XII secolo dal vicino “Status Alviani” feudo della Chiesa, divenendo l’avamposto chiave per la sua difesa verso i monti che lo separavano da Todi. Il Castello doveva assolvere la funzione di vedetta della valle di Cocciano, dei monti e dei borghi circostanti e delle strade laterali. Importante per la storia del castello è il secolo XV che segna anche la fine della sua funzione di roccaforte. Da qui iniziò la sua decadenza e il suo abbandono. Guardea Vecchia Ciò che resta sono i ruderi dell’antico insediamento collinare del paese “Guardege”, oggi detto Guardea Vecchia. Fu fondato nell VIII secolo. Per la sua posizione, in uno dei luoghi più panoramici del comprensorio, costituiva un sicuro posto di guardia sulla valle del Tevere. Nel XVII sec., venuti meno i motivi di difesa, iniziò la migrazione verso l’altopiano sottostante. Gli abitanti portarono con sé anche molto del materiale edile che costituiva il castrum posto a quasi seicento metri sul livello del mare. Portali, pietre, selciati furono smontati e riutilizzati per costruire l'attuale Guardea ed altri nuclei abitati, come quello di Cocciano. I resti della fortezza, tra cui le otto massicce torri di avvistamento, e i documenti testimoniano l'esistenza di un ricco palazzo signorile, di due chiese, di numerose fontane e di un ingegnoso sistema di raccolta delle acque piovane. Eremo di Santa Illuminata e Grotta di San Francesco Eremo camaldolese fondato da san Romualdo nel 1007, il convento si sviluppò nel XIII sec. dopo che in questo sito soggiornò san Francesco, il quale amava ritirarsi in

23 preghiera e dormire in una cavità naturale. Il letto di pietra è indicato da una lapide su cui è scritto "Lectulus beati Francisci". Oasi naturalistica del WWF Lo sbarramento del fiume Tevere finalizzato alla produzione di energia elettrica, ha dato origine ad una vasta zona paludosa, lago, acquitrini e bosco idrofilo che costituiscono un ecosistema adatto alla riproduzione ed alla sosta di circa 150 specie di uccelli acquatici. L'area è una importante stazione di rifornimento alimentare di uccelli rari. L'ingresso all'area protetta si trova a Madonna del Porto, da dove partono due percorsi natura attrezzati con capanni per il "birdwatching", di torri, passerelle ed un'aula scolastica all'aperto in mezzo alla palude. Le chiese Chiesa di San Pietro e San Cesareo (XVIII sec.), formata da un'unica navata con tre cappelle per lato. Nella chiesa sono conservate numerose e pregevoli tele dei secoli XVI-XIX, tra cui un'Incoronazione della Vergine del 1500, un'Ultima Cena attribuita alla scuola di Gian Francesco Perini (XVI sec.), un Sant'Atanasio del XIX sec. Nell'urna posta nella cappella a destra dell'altare sono custodite le spoglie del Beato Pascuccio, francescano laico vissuto nel '400, al quale vengono attribuiti numerosi miracoli. Chiesa di Sant'Egidio (XIII sec.), ingrandita nel 1500 fu ulteriormente ampliata nel 1690. Dietro l'altare è stato di recente portato alla luce un bell'affresco del sec. XVI, raffigurante una Madonna in trono e Santi. Mirabile anche un'ara pagana, proveniente dalla distrutta Chiesa di Santo Stefano del Marruto. Chiesa di Santa Lucia (XIX sec.), edificata sul luogo dove sorgeva un'antica edicola che merita di essere visitata per l'affresco (1890) del famoso Domenico Bruschi che impreziosisce l'abside. Piccole chiese sono presenti anche nelle frazioni. Riguardo alle criticità manifestate dall’attuale assetto paesaggistico urbano, a volte frantumato e incompleto, si deve infine evidenziare che le strategie urbanistiche sono orientate alla progressiva e decisa mitigazione di tali aspetti, attraverso interventi mirati al rafforzamento delle centralità dei centri abitati.

4.5 Mobilità e trasporti

Il Comune di Guardea è lambito dalle principali infrastrutture stradali e ferroviarie di interesse nazionale. Tali infrastrutture si snodano nella parte occidentale del territorio comunale in corrispondenza della pianura del Tevere. L’Autostrada del Sole (A1), interessa il territorio di Guardea per un brevissimo tratto in prossimità del confine con la Regione Lazio. Parallelamente all’autostrada corre la Linea Ferroviaria ad Alta Velocità Roma–Firenze (“Direttissima”). Tali infrastrutture costituiscono in pratica il limite occidentale dell’Oasi del WWF. -Spostandoci più verso l’interno del Comune, sempre nella parte pianeggiante, ad est dell’Oasi troviamo la Linea Ferroviaria Storica Roma-Firenze. -Il sistema della mobilità è completato dalla rete stradale secondaria e locale costituita dalla ex Strada Statale n. 205 Amerina, dalla Strada Provinciale n. 10 Teverina oltre che dalle strade comunali e vicinali di carattere prettamente locale. -La Strada Statale n. 205 Amerina, classificata di cat. C – extraurbana secondaria dal Codice della Strada, è un importante arteria ad unica carreggiata, di collegamento tra ed Orvieto. Si sviluppa a mezza costa tra la valle del Tevere e i rilievi interni, attraversando il capoluogo. La Strada Provinciale n. 10 Teverina, classificata di cat. F – strada locale, è un arteria di fondovalle che fiancheggia la ferrovia in direzione nord-sud di collegamento con i comuni circostanti e con il viterbese.

24 La tabella riportata di seguito indica che sia gli spostamenti giornalieri fuori dal comune di dimora abituale sia gli spostamenti totali sono abbondantemente superiori alla media Umbra e del centro Italia in generale, ma sostanzialmente in linea con i piccoli comuni della Provincia dove le opportunità di lavoro nell’ambito comunale scarseggiano.

Tabella – Popolazione residente che si sposta giornalmente per luogo di destinazione

Spostamenti Spostamenti Spostamenti giornalieri giornalieri giornalieri fuori dal comune di fuori dal Spostamenti nel comune dimora comune di totali v.a. di dimora abituale/spostamenti dimora abituale v.a. totali abituale v.a. % Guardea 354 325 679 47,9

Alviano 299 321 620 51,8

Montecchio 323 296 619 47,8

Umbria 282975 107875 390850 27,6

Centro Italia 3743674 1524818 5268429 28,9

Italia 17079198 9685163 26764361 36,2

Fonte: Elaborazione da Censimento della Popolazione e delle Abitazioni 2001

4.6 Rumore

Il Piano di Classificazione Acustica del territorio comunale è stato già approvato dal Comune di Guardea.

4.7 Flora e Fauna

Per quanto concerne la componente biotica, potenzialmente interessata dalle previsioni del PRG di Guardea, di seguito, sono elencate tutte le specie riportate in letteratura relativamente alle classi invertebrati, pesci, anfibi, rettili, uccelli e mammiferi. In rosso sono indicate le specie inserite negli allegati II e IV della Direttiva Habitat, nell’ allegato I della Direttiva Uccelli, nelle liste rosse nazionali e regionali e quelle proposte dalla Regione dell’Umbria. Invertebrati Nella tabella che segue è riportato lo stato di conservazione delle specie secondo: Libro Rosso degli Animali d’Italia, Invertebrati Inserimento nella lista delle specie di interesse comunitario ai sensi della Direttiva Habitat 92/43/CEE allegato II. All.II=Specie Animali e Vegetali d’Interesse Comunitario la cui conservazione richiede la designazione di zone speciali di conservazione. All. IV = specie di interesse comunitario che richiedono una protezione rigorosa

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Invertebrati

SPECIE Libro Rosso Direttiva Habitat

Sympecma fusca Erythromma viridulum Crocothemis erythraea Peltodytes caesus Mystacides aurea Ceraclea dissimilis

Anfibi e Rettili Relativamente agli Anfibi e Rettili si è stato fatto riferimento al volume Anfibi e Rettili dell’Umbria - distribuzione geografica ed ecologica (Ragni et al. 2006) e da dati emersi dai sopralluoghi effettuati. Nella seguente tabella è riportato lo stato di conservazione delle specie secondo: – Lista Rossa dei Vertebrati Italiani (Bulgarini et alii, 1998) – Inserimento nella lista delle specie di interesse comunitario ai sensi della Direttiva Habitat 92/43/CEE allegati II, IV e V. All.II = Specie animali e vegetali d’interesse comunitario la cui conservazione richiede la designazione di zone speciali di conservazione All. IV = Specie di interesse comunitario che richiedono una protezione rigorosa All. V = Specie animali e vegetali di interesse comunitario il cui prelievo nella natura e il cui sfruttamento potrebbero formare oggetto di misura di gestione.

Legenda: EX = Estinto EW = Estinto allo stato libero CR = In pericolo in modo critico EN = In pericolo VU = Vulnerabile LR = A più basso rischio DD = Carenza di informazioni NE = Non Valutat

Anfibi SPECIE Lista Rossa Direttiva Habitat

Tritone crestato italiano All.II (Triturus carnifex) Tritone punteggiato (Triturus vulgaris)

26 Raganella Italiana ALL. IV (Hyla intermedia) Rana di Berger ALL. IV (Rana bergeri) Rana di Uzzel ALL.IV (Rana klepton ispanica) Rospo comune (Bufo bufo) Rana agile ALL. IV (Rana dalmatina)

Rettili

SPECIE Lista Rossa Direttiva Habitat

Ramarro occidentale All. IV (Lacerta bilineata) Lucertola muraiola All. IV (Podarcis muralis) Lucertola campestre All. IV (Podarcis sicula) Biacco All. IV (Hierophis viridiflavus) Vipera comune (Vipera aspis) Natrice dal collare (Natrix natrix) Cervone All. II (Elaphe quatorlineata)

Uccelli

Relativamente agli Uccelli, distinti in nidificanti e svernanti, si è fatto riferimento all’Atlante Ornitologico dell’Umbria (Magrini & Gambaro, 1997) a I Quaderni dell’Osservatorio: Monitoraggio dell’Avifauna umbra (2000-2005) (Velatta et alii, 2009) da dati emersi dai sopralluoghi effettuati. Per le specie segnalate si riporta lo stato di conservazione in Italia secondo la Nuova Lista Rossa degli uccelli nidificanti in Italia - Riv. Ital. Ornit. (Calvario et al., 1999).

Legenda: EX = Estinto EW = Estinto allo stato libero CR = In pericolo in modo critico EN = In pericolo VU = Vulnerabile LR = A più basso rischio

27 DD = Carenza di informazioni NE = Non Valutato

Per tutte le specie è inoltre indicato l’eventuale inserimento nell’Allegato I Direttiva Uccelli. La sigla SPEC fa riferimento alle specie che presentano uno stato (Status) sfavorevole di conservazione in Europa secondo Birds in Europe 12 (BirdLife International 2004).

Legenda: SPEC 1 = Specie presente esclusivamente in Europa SPEC 2 = Specie concentrata in Europa SPEC 3 = Specie non concentrata in Europa CR = In pericolo in modo critico EN = In pericolo VU = Vulnerabile D = In declino R = Rara H = A consistenza ridotta per decremento occorso in passato L = Localizzata ( ) = Status provvisorio

UCCELLI

LISTA ROSSA DEGLI DIRETTIVA SPECIE STATUS UCCELLI UCCELLI NIDIFICANTI IN ITALIA Tarabusino ALL.I (Ixobrycus minutus) Nitticora 3 D (Nycticorax nycticorax) Moretta tabaccata (Aythya nyroca) Martin pescatore (Alcedo atthis) Nibbio bruno (Mylvus migrans) Poiana (Buteo buteo) Airone bianco maggiore (Egretta alba) Garzetta

(Egretta garzetta) Biancone ALL.I ( Circus aeruginosus)

28 Gheppio

(Falco tinnunculus) Lodolaio

( Falco subbuteo) Quaglia LR (Coturnix coturnix) Fagiano comune

(Phasianus colchicus) Tortora 3 D (Streptopelia turtur) Tortora dal collare (Streptopelia decaocto) Cuculo

(Cuculus canorus) Barbagianni 3 D ( Tyto alba) Civetta 3 D (Athene noctua) Rondone

(Apus apus) Upupa 3 (D) (Upupa epops) Torcicollo 3 D (Jinx torquilla) Cappellaccia 3 (H) (Galerida cristata) Allodola 3V

(Alauda arvensis) (H) Rondine 3H (Hirundo rustica) Balestruccio 3 (D) (Delichon urbica) Cutrettola

(Motacilla flava) Ballerina gialla

(Motacilla cinerea) Ballerina bianca

(Motacilla alba) Scricciolo (Troglodytes troglodytes) Pettirosso

(Erithacus rubecola) Usignolo (Luscinia megarhynchos) Saltimpalo 3 (D) (Saxicola torquata) Passero solitario 3 (V) (Monticola solitarius) Merlo

(Turdus merula) Usignolo di fiume (Cettia cetti)

29 Beccamoschino ( Cisticola juncidis) Cannaiola verdognola (Acrocephalus palustris) Cannareccione (Acrochephalus arundinaceus) Cannaiola (Acrocephalus scirpaceus) Canapino (Hippolais poliglotta) Sterpazzolina (Sylvia cantillans ) Occhiocotto (Sylvia melanocephala) Tuffetto comune (Tachybaptus ruficollis) Svasso maggiore (Podiceps cristatus) Airone cenerino (Ardea cinerea) Canapiglia (Anas strepera) Germano reale (Anas platyrhyncos) Cormorano comune (Phalacrocorax carbo) Cigno reale (Cygnus olor) Oca selvatica (Anser anser) Volpoca (Tadorna tadorna) Fischione (Anas Penelope) Alzavola (Anas crecca) Codone (Anas acuta) Mestolone comune (Anas clipeata) Moriglione (Aythya ferina) Moretta (Aythya fuligula) Pavoncella (Vanellus vanellus)

30 Piovanello pancianera (Calidris alpina) Porciglione (Rallus aquaticus) Gallinella d’acqua (Gallinula chloropus) Folaga (fulica atra) Piro piro piccolo (Actitis hypoleucos) Colombaccio (Colomba pabulumbus) Gruccione (Merops apiaster) Picchio rosso maggiore (Dendrocops major) Beccaccino (Gallinago gallinago) Pittima reale (Limosa limosa) Chiurlo maggiore (Numenius arquata) Totano moro (Tringa erythropus) Pantana comune (Tringa nebularia) Gabbiano comune (Larus ridibundus) Gabbiano del Caspio (Larus cachinnans) Sterpazzola (Sylvia communis) Capinera (Sylvia atricapilla) Luì piccolo (Phylloscopus collybita) Pigliamosche (Muscicapa striata) Fiorrancino (Regulus ignicapillus) Codibugnolo (Aegithalos caudatus) Cincia mora (Parus ater) Cinciarella (Parus caeruleus)

31 Cinciallegra (Parus major) Picchio muratore (Sittia muratore) Rampichino (Certhia brachydactyla) Pendolino (Remiz pendulinus) Rigogolo (Oriolus oriolus) Ghiandaia (Garrulus glandarius) Taccola (Corvus monedula) Cornacchia grigia (Corvus corone cornix) Storno (Strurnus vulgaris) Gazza ladra (Pica pica) Passera europea (Passer domesticus) Passera mattugia 3 (D) (Passer montanus) Fringuello (Fringilla coelebs) Verzellino (Serinus serinus) Verdone (Carduelis chloris) Fanello (Carduelis cannabina)

Zigolo nero (Emberiza cirlus) Strillozzo (Miliaria calandra)

La vegetazione del territorio oggetto di studio è rappresentata da diverse serie climatofile da cui scaturiscono i diversi complessi vegetazionali riportati nel PTCP e gli habitat prioritari. Schematicamente nell’ambito di studio si rinvengono: -SERIE DI VEGETAZIONE Fraxino orni-Querceto ilicis -SERIE DI VEGETAZIONE Cyclamino repandi-Querceto ilicis - SERIE DI VEGETAZIONE Fraxino orni-Querceto ilicis -SERIE DI VEGETAZIONE Asparago acutifolii-Ostryeto carpinifoliae -SERIE DI VEGETAZIONE Roso sempervirentis-Querceto pubescentis -SERIE DI VEGETAZIONE Cephalanthero longifoliae-Querceto cerridis Geoserie ripariali Formazioni a dominanza di Salix alba (Salicetum albae); formazioni a dominanza di Salix purpurea (Saponario officinalis-Salicetum purpureae); formazioni a dominanza di Salix eleagnos (Salicetum eleagni); formazioni a dominanza di Populus nigra (aggr. a Populus nigra). 32 Specie floristiche rare (*rarissime) e di particolare interesse fitogeografico *Schoenoplectus mucronatus, *Juncus subnodulosus, *Butomus umbellatus, Alnus glutinosa, Iris pseudacorus, Ceratophyllum demersum, Potamogeton natans, Spirodela polyrrhiza, Najas minor.

Le superfici interessate dai siti Natura 2000 (S.I.C., Z.P.S., S.I.R.) ricadenti nel comune di Guardea sono estese per ben 2262 ettari come indicato nella tabella a seguire Siti natura 2000

S.I.C Z.P.S ha % ha % Guardea 1823 46,3 439 11,1 Provincia di Terni 23496 11,1 12428 5,8 Umbria 88870 10,5 46678 5,5 Fonte: Elaborazione dati ARPA La superficie interessata dalla presenza di siti S.I.C. e Z.P.S. nel comune di Guardea, in percentuale ed in valore assoluto è tra le più alte della provincia di Terni. Tale aspetto caratterizza fortemente il territorio del comune in esame soprattutto dl punto di vista ambientale. Nel territorio del Comune di Guardea, ricadono i seguenti siti: -Sito d’Interesse Comunitario Monti Amerini (SIC IT IT5220008); -Sito d’Interesse Comunitario Lago di Alviano (SIC IT IT5210011); -Zona di protezione speciale Valle del Tevere: Laghi Corbara - Alviano (ZPS IT IT5220024). Per quanto concerne la (RERU) Rete Ecologica Regionale dell’Umbria (La Giunta Regionale umbra ha approvato il progetto di R.E.R.U. con Atto Deliberativo n. 2003 del 30/11/2005, già recepita nel P.U.T. con L.R. n. 11 del 22/02/2005, modificando la L.R. n. 27 del 24/03/2000) La situazione del territorio del comune di Guardea è quella rappresentata negli stralci di cartografia che seguono.

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LEGENDA

Nel territorio comunale di Guardea sono presenti tutte le categorie individuate nella RERU regionale. La categoria maggiormente rappresentata è quella denominata Unità Regionali di Connessione Ecologica (habitat – connettività) in gran parte coincidente con il territorio in cui ricade il SIC dei Monti Amerini. Significativa è anche la presenza di Corridoi ecologici (connettività). A ridosso dell’Oasi di Alviano è inoltre presente un frammento ecologico (I frammenti ecologici costituiscono aree di habitat di estensione inferiore alla soglia critica, reciprocamente non connesse e non collegate alle unità regionali ecologiche, ma circondate da una fascia di categorie ambientali non selezionate dalle specie ombrello. Nei frammenti andrà incentivata la ricostruzione di siepi e filari permanenti al fine di ristabilire la continuità con le unità regionali di connessione ecologica). Le barriere antropiche, interessano una porzione limitata di territorio, se si considera l’intera superficie comunale, e riguardano il centro abitato Guardea e, in forma decisamente inferiore, gli altri nuclei abitati, peraltro di dimensioni estremamente ridotti. Inoltre sono presenti alcune importanti infrastrutture lineari, la ferrovia e l’Autostrada del Sole che costituiscono barriera, che sono poste nella zona di pianura ai margini Ovest del territorio comunale. Le Unità Regionali di Connessione Ecologica interessano, per lo più, le zone collinari e montane e in generale quelle meno antropizzate del territorio comunale, mentre i corridoi ecologici interessano principalmente la zona compresa tra la collina e l’Oasi di Alviano in parte con giacitura di piano. Nel suo complesso il territorio presenta una ridotta frammentazione degli habitat.

34 La RERU offre un supporto al nuovo PRG, che l’ha recepita integralmente nella sua rappresentazione grafica, per mirare eventuali azioni future di ripristino e di riqualificazione ecosistemica, favorendo l’applicazione di tecniche di pianificazione e di progettazione ecologica che distribuiscano e ottimizzino le iniziative gestionali volte alla conservazione della natura e del paesaggio su tutto il territorio, anche quello non interessato da provvedimenti localizzati di tutela ambientale. Il PRG, parte strutturale, ha quindi localizzato in termini fondiari, le indicazioni di cui alla normativa sovraortdinata stabilendo normative di salvaguardia e previsioni finalizzate alla protezione, ricostituzione e all'adeguamento degli elementi ecologici prevedendo le modalità di attuazione degli interventi. Per la pianificazione si è tenuto conto del fatto che nei corridoi è vietato alterare in maniera permanente la vegetazione legnosa spontanea preesistente a seguito di interventi agricolturali e silvicolturali o per l'esecuzione di opere pubbliche e private, con l'esclusione di quelle indicate al comma 3. In ogni caso, in tali corridoi possono essere comprese aree urbanizzate o oggetto di previsione edificatoria che non ne interrompano la connettività prevedendo adeguati varchi per garantire la biopermeabilità, evitando fenomeni di linearizzazione urbana e prevedendo interventi di riambientazione. Si è inoltre tenuto conto che nei frammenti le aree caratterizzate da vegetazione legnosa devono essere delimitate e sottoposte a protezione totale. In tali frammenti la Regione incentiva la ricostruzione di siepi e filari permanenti al fine di ristabilire la continuità con le unità regionali di connessione ecologica. In questo contesto sarà il nuovo PTCP a definire i cosiddetti interventi di “riambientazione”, anch’essi ancora troppo generici nella forma di dettato regionale, Il documento di PTCP conterrà inoltre i seguenti elementi “manualistici” di riferimento obbligatorio per i comuni: 1. Protocollo tecnico di elaborazione del “Profilo di occlusione ecosistemica” delle nuove infrastrutture; 2. Abaco degli interventi di “riambientazione” delle barriere insediative; 3. Abaco delle regole di mitigazione della frammentazione causata dall’urbanizzazione, cui verrà fatto riferimento.

4.8 Energia Allo stato attuale, nel territorio del comune di Guardea, la presenza di forme di produzione energetica da fonti rinnovabili e/o alternative risulta molto limitata. Tra il 2010 il 1012 il Comune di Guardea presenta n. 20 impianti fotovoltaici per una potenza installata di 71 kW, dato che colloca Guardea tra i comuni meno interessati alla citata forma di produzione energetica. Non risultano inoltre impianti di biogas, eolici, idroelettrici e ad oli vegetali.

4.9 Rifiuti

La produzione di rifiuti urbani è stata in costante crescita tra il 2007 ed il 2010 fino a raggiungere un quantitativo di 951,87 t/anno per poi decrescere nel 2011 a 799,88 t/anno. La spazzatura meccanica non esiste al 2010. Così come non esistono isole ecologiche. La produzione di rifiuti speciali pericolosi è modesta rispetto a molti altri comuni della provincia, ma, in ogni modo, in crescita tra il 2007 ed il 2010 (da 3,85 t/anno a 5,66 t/anno). Un alto indicatore di pressione ANTROPICA è la produzione di rifiuti solidi urbani e la relativa percentuale di raccolta differenziata.

35 Tabella - Produzione di RSU e raccolta differenziata

RSU procapite RSU prodotti Raccolta differenziata prodotti t Kg t % Guardea 842 463 186 22,1 Provincia di Terni 124400 550,6 34997 28,1 Umbria 536479 628,6 143546 26,8 Fonte: Istat 2004, conoscere l’Umbria. Come si evince dalla tabella la percentuale di raccolta differenziata è di poco inferiore alla media provinciale e regionale. E’ evidente per l’indicatore di pressione “produzione di rifiuti urbani” che la diminuzione deve essere supportata da un consistente incremento delle percentuali di raccolta differenziata agevolandola anche con la presenza di strutture appropriate per la raccolta (oasi ecologiche). A supporto dell’incremento delle percentuali di raccolta differenziata si segnala che la necessita per l’amministrazione Comunale ad intraprendere ulteriori iniziative. Il monitoraggio delle sperimentazioni dei sistemi innovativi per la raccolta differenziata sul territorio comunale può portare a forti miglioramenti delle percentuali di raccolta differenziata che avrebbero una positiva ricaduta sul territorio sia a livello ambiantele che di costo del servizio.

4.10 Insediamenti a rischio di incidente rilevante Nel territorio del Comune di Guardea non esistono insediamenti a rischio rilevante.

4.11 Attività produttive e commerciali Le dinamiche settoriali Tabella – Occupati per settore di attività economica – anno 2001 (valore assoluto)

Occupati Occupati Occupati in agricoltura industria altro Occupati totali v.a. v.a. v.a. v.a.

Guardea 36 236 312 584

Alviano 28 245 241 514

Montecchio 54 184 311 549

Umbria 16028 109569 194168 319765

Centro Italia 168874 1272071 2798260 4239205

Italia 1153678 7028981 12811073 20993732

Fonte: Elaborazione da Censimento della Popolazione e delle Abitazioni 2001

36 Tabella – Le aziende agricole, la superficie agricola utilizzata (SAU) le rispettive variazioni 1990-2000 Numero di Numero di SAU (ha) SAU (ha) Var. n. Var. SAU aziende aziende aziende % %

1990 2000 1990 2000 1990-2000 1990-2000

Guardea 364 412 1170 1114 13,2 -4,8

Alviano 399 406 1271 1187 1,8 -6,6

Montecchio 585 688 2111 1967 17,6 -6,8

Umbria 58551 57153 396185 367141 -2,4 -7,3

Centro Italia 527393 478254 2707047 2456772 -9,3 -9,2

Italia 3023337 294825 15045525 13206297 -14,2 -12,2

Fonte: Elaborazione da Censimento generale dell’agricoltura 1990 e 2000 Istat

Tabella – La superficie agricola totale (SAT) e la variazione 1990-2000

SAT 1990 SAT 2000 Var SAT % V.A. V.A. 1990-2000

Guardea 2240 2444 9,1

Alviano 1911 1911 0,0

Montecchio 4461 4153 -6,9

Umbria 685060 642492 -6,2

Centro Italia 4501421 4052292 -10,0

Italia 22700447 19605519 -13,6

Fonte: Elaborazione da Censimento generale dell’agricoltura 1990 e 2000 Istat

Tabella–SAU/SAT e dimensione media delle aziende agricole e le rispettive variazioni 1990-2000 Var. Dimensione Dimension Var. dimension SAU/SAT SAU/SAT media az. e media az. SAU/SAT e media az. % 1990 % 2000 agricole agricole % agricole % (ha)1990 (ha) 1990-2000 2000 1990-2000 Guardea 52,2 45,6 6,2 5,9 -12,8 -3,6

Alviano 66,5 62,1 4,8 4,7 -6,7 -1,7

Montecchio 47,3 47,4 7,6 6,0 0,1 -20,8

Umbria 57,8 57,1 11,7 11,2 -1,2 -3,9

Centro Italia 60,1 60,6 8,5 8,5 0,8 -0,7

Italia 66,3 67,4 7,5 7,6 1,6 0,6

Fonte: Elaborazione da Censimento generale dell’agricoltura 1990 e 2000 Istat

37 Tabella-La SAU secondo l’utilizzazione dei terreni e la superficie a boschi – Anno2000 Colture Prati e Seminativi Seminativi Colture Prati e legnose pascoli S S legnose pascoli agr. C P/SAU agr. ha S/SAU (ha) P/ ha C/SAU(%) (%)

Guardea 689 61,9 302 27,1 123 11,1

Alviano 741 60,8 319 26,9 147 12,4

Montecchio 888 45,2 859 43,7 220 11,2

Umbria 234545 63,9 49516 13,5 83081 22,6

Centro Italia 1526314 62,1 420284 17,1 510175 20,8

Italia 7329271 55,5 2458941 18,6 3418084 25,9

Fonte: Elaborazione da Censimento generale dell’agricoltura 2000 Istat

Tabella – Capi allevati (v.a.) Bovini Bovini Ovicaprini Ovicaprini Suini Suini Avicoli Avicoli

2000 1990 2000 1990 2000 1990 2000 1990 Guardea 368 197 212 365 162 403 2852 5197

Alviano 202 319 375 649 133 341 6291 12499

Montecchio 226 304 620 529 23 136 1565 4166

Umbria 82533 127093 156116 217279 250492 352980 8170282 6696872

Centro Italia 698547 986782 1573004 2138632 659089 1073595 22670287 25180309

Italia 8573005 10651529 7734144 9938709 8645659 8310601 171399215 169750870

Fonte: Elaborazione da Censimento Agricoltura 2000 Istat

Tabella – Capi allevati – variazione 1990-2000 (valore %)

Bovini Ovicaprini Suini Avicoli

Guardea 86,8 -41,9 -59,8 -45,1

Alviano -36,7 -42,2 -61,0 -49,7

Montecchio -25,7 17,2 -83,1 -62,4

Umbria -35,1 -28,1 -29,0 22,0

Centro Italia -29,2 -26,4 -38,6 -10,0

Italia -19,5 -22,2 4,0 1,0

Fonte: Elaborazione da Censimento Agricoltura 2000 Istat

38 Tabella – Capi allevati in relazione alla SAU - (v.a.)

Ovicaprini/ Ovicaprini/ Bovini/SAU Bovini/SAU Suini/SAU Suini/SAU SAU SAU Avicoli/SAU Avicoli/SAU 1990 2000 1990 2000 1990 2000 1990 2000

Guardea 0,2 0,3 0,3 0,2 0,3 0,1 4,4 2,6

Alviano 0,3 0,2 0,5 0,3 0,3 0,1 9,8 5,3

Montecchio 0,1 0,1 0,3 0,3 0,1 0,0 2,0 0,8

Umbria 0,3 0,2 0,5 0,68 0,9 0,4 16,9 22,3

Centro Italia 0,4 0,3 0,8 0,6 0,4 0,3 9,3 9,2

Italia 0,5 0,6 0,4 0,65 0,4 0,6 7,5 13,0

Fonte: Elaborazione da Censimento Agricoltura 2000 Istat

Tabella – Aziende zootecniche - (v.a.) Az. Az. Az. Bovini Az. Bovini Az. Suini Az. Suini Ovicaprini Ovicaprini Az. Equini Az. Equini 1990 2000 1990 2000 1990 2000 1990 2000 Guardea 18 21 40 25 86 50 9 9

Alviano 21 12 68 38 108 78 3 5

Montecchio 17 12 28 25 65 17 13 8

Umbria 5353 3561 7334 4555 14665 7503 2100 1699

Centro Italia 48336 25394 57770 32784 95750 46834 17395 13260

Italia 319260 174240 252523 145629 356683 195505 71156 48689

Fonte: Elaborazione da Censimento generale dell’Agricoltura 2000 Istat

Tabella – Il lavoro agricolo Personale Personale Personale Personale aziendale aziendale Personale aziendale aziendale extra-familiare familiare aziendale extra-familiare familiare % (%) Totale v.a. v.a. v.a.

Guardea 427 34,8 799 65,2 1226 Alviano 511 49,5 522 50,5 1033 Montecchio 839 42,9 1118 57,1 1957 Umbria 74248 43,1 98149 56,9 172397 Centro Italia 572905 42,5 774894 57,5 1347799 Italia 3707809 47,0 4177722 53,0 7885531 Fonte: Elaborazione da Censimento generale dell’agricoltura 2000 Istat

39 Tabella – Unità locali delle imprese per settore di attività economica –valori assoluti e percentuali

Industria Industria Commercio Commercio Altri Altri in senso in senso Costruzioni Costruzioni e alberghi e alberghi servizi servizi stretto stretto v.a. % v.a. % v.a. % v.a. %

Guardea 21 - 56 29,0 57 30,5 53 28,3

Alviano 66,7 45,2 50,0 50,0 3,0 -16,2 25,9 12,7

Montecchio 0,0 -14,1 -31,3 14,3 -20,6 -31,8 17,6 -14,3

Umbria 10278 13,5 9073 11,9 25141 33,0 31679 41,6

Centro Italia 124411 12,6 106247 10,8 329947 33,4 425914 43,2

Italia 602381 12,8 529830 11,2 1603959 34,0 1983553 42,0

Fonte: Censimento Industria e servizi 2001 – Elaborazione su dati Istat

Tabella – Addetti alle Unità locali delle imprese per settore di attività economica –valori assoluti e percentuali Industria Industria Commercio Commercio in senso in senso Costruzioni Costruzioni Altri Altri e alberghi e alberghi stretto stretto v.a. % servizi servizi v.a. % v.a. % v.a. % Guardea 56 14,6 99 25,8 84 21,9 145 37,8

Alviano 106 36,4 39 13,4 57 19,6 89 30,6

Montecchio 61 21,6 32 11,3 75 26,6 114 40,4

Umbria 79022 26,9 28318 9,6 63237 21,5 123591 42,0

Centro Italia 893934 22,5 298713 7,5 846004 21,3 1930070 48,6

Italia 5077860 26,3 1530910 7,9 4015650 20,8 8667550 44,9

Fonte: Censimento Industria e servizi 2001 – Elaborazione su dati Istat

Tabella – Unità locali ed addetti alle imprese per settore di attività economica –variazioni % 1991-2001

Industria Industria Commercio Commercio Altri Altri in senso in senso Costruzioni Costruzioni e alberghi e alberghi servizi servizi stretto stretto U.L. Addetti U.L. Addetti U.L.. Addetti U.L. Addetti

Guardea -12,5 9,8 40,0 45,6 -9,5 -12,5 6,0 -25,6

Alviano 66,7 45,2 50,0 50,0 3,0 -16,2 25,9 12,7

Montecchio 0,0 -14,1 -31,3 14,3 -20,6 -31,8 17,6 -14,3

Umbria 5,1 -4,2 27,3 25,7 5,9 9,7 59,6 20,1

Centro Italia -1,8 -7,6 46,3 21,7 2,4 1,8 73,0 22,1

Italia -0,5 -6,9 36,5 14,8 -0,7 -0,6 61,3 23,0

Fonte: Censimento Industria e servizi 2001 – Elaborazione su dati Istat 40 Tabella – Addetti ed Unità locali nell’industria – anno 2001 valore assoluto Prod., Estrazione di Attività Attività Prod.,distribuz, Estrazione di distribuz., minerali manifatturiere manifatturiere energia, gas minerali UL energia, gas Costruzioni Costruzioni Addetti Addetti UL UL Addetti Addetti UL Guardea 1 1 55 20 - - 99 56

Alviano - - 97 24 9 1 39 15

Montecchio - - 61 16 - - 32 11

Umbria 726 109 76270 10078 2026 91 28318 9073

Centro Italia 7380 1.1 859312 122279 27242 1007 298713 106247

Italia 37214 5.4 4906315 590773 134333 6178 1530917 529830

Fonte: 8° Censimento Industria e servizi 2001 – Elaborazione su dati Istat

I dati riportati indicano che le attività rurali, rivolte alla coltivazione di cereali, vite e olivo ed al settore zootecnico benché incalzate dall'espansione del settore industriale, rivestono ancora un ruolo di una certa importanza e rappresentano una fonte di occupazione significativa. La funzione trainante assunta negli ultimi anni dall'industria, particolarmente vivace nei comparti edile, alimentare, tessile e metallurgico, testimonia il dinamismo e lo spirito imprenditoriale della comunità guardese. Particolare attenzione dovrà essere posta su una serie di informazioni ed indicatori sull’agricoltura del Comune di Guardea, considerato il forte indice di ruralità del territorio. Gli indicatori principali sono da riferire alla diffusione dell’attività agricola, al umero di aziende agricole in attività, alla densità territoriale di aziende agricole. Gli aspetti che dovranno essere monitorati sono: • le superfici agricole; • il n. di aziende agricole e loro dimensione; • la forma di conduzione dei terreni; • gli ordinamenti vegetali e zootecnici; • il n. di allevamenti per tipologia di bestiame allevato; • la localizzazione degli allevamenti. Particolare attenzione deve essere posta alla zootecnia ed ai riflessi ambientali, sia negativi che positivi, derivanti dall’esercizio di questa attività nel territorio comunale. La pressione ambientale del comparto zootecnico è sicuramente una delle criticità evidenti, e come tale è spesso percepito dalle amministrazioni locali. L’argomento è sottoposto a provvedimenti normativi di vario livello, da quello comunitario a quello comunale (regolamenti di igiene). A livello locale occorrerà prevedere alcuni provvedimenti ed indirizzi finalizzati all’applicazione delle migliori tecnologie disponibili e a individuare un sistema di mitigazioni ambientali e territoriali da applicare in occasione di eventuali interventi nel settore. Dovranno inoltre essere monitorate ed identificate le produzioni agricole ed agroalimentari differenziate (DOP, DOC, prodotti tradizionali, biologici ecc...) e le attività agrituristiche, caratterizzate per tipologia dei servizi turistici offerti.

41 4.12 Popolazione, lavoro, salute

I dati e le informazioni utilizzate per la predisposizione del presente paragrafo sono stati ricavati dalle seguenti fonti: - Dati forniti dai competenti uffici comunali - Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Terni La rete degli insediamenti urbani ed extraurbani costituita dall’insieme degli elementi areali (Insediamenti urbani, insediamenti produttive e aree rurali) o puntiformi (manufatti e fabbricati isolati) costituiscono la struttura insediativa. La struttura insediativa del comune di Guardea è frutto di un lungo processo storico, che dalla crisi del sistema insediativo Romano, ha visto nascere, prima la cultura insediativa dei monasteri, dei castelli e dei borghi altomedievali, poi le città stato dei comuni medioevali, infine attraverso l’appoderamento dal XVI-XVII secolo il sistema dei borghi rurali le cosiddette “ville” e dei casali. Su questa struttura storica si è formata l’attuale struttura insediativa, con i nuovi nuclei urbani, espansioni dei centri storici, formazioni di aree produttive, di nuove tipologie di fabbricati e manufatti speciali ad uso produttivo e turistico, frutto della cultura insediativa contemporanea. Il territorio comunale, in riferimento alle frazioni geografiche, risulta articolato in tre livelli, il primo è il livello comunale centrato sul Capoluogo comunale, a cui fa riferimento il sistema territoriale ed amministrativo. A livello intermedio abbiamo il sistema delle frazioni (Casaline - Case Branca - Cocciano - Frattuccia - Le Case - Madonna del Porto- Poggio Nuovo - Tavoletta), che si articola nella rete delle località o centri minori e delle case sparse che costituiscono il livello inferiore. Il Comune di Guardea, appartenente alla provincia di Terni, nel 2011 ha registrato una popolazione residente complessiva di 1858 abitanti. Il numero di abitanti dal 2002 al 2011 ha oscillato tra un massimo di 1890 (nel 2007) ed un minimo di 1805 (nel 2002). Il numero di abitanti totali rilevato dall’Istat al 2011 era di 1892, nel 2012 risultano 1969 abitanti. Con una densità di popolazione di circa 50 abitanti per Kmq, la distribuzione per località abitate (Fonte: Elaborazione da Censimento della Popolazione e delle Abitazioni 2001) risulta essere la seguente.

Popolaz. Popolaz. Popolaz. Popolaz. Popolaz. Popolaz. Residente Residente Residente Residente Residente Residente Popolaz. 2001 Centri Nuclei Case Centri Nuclei Case abitati v.a. abitati v.a. Sparse v.a. abitati % abitati% Sparse %

GUARDEA 3215 70 1335 69,6 1,5 28,9

Umbria 669120 42858 113848 81,0 5,2 13,8

Centro Italia 9605009 383658 917959 88,1 3,5 8,4

Italia 51859196 1725470 3411078 91,0 3,0 6,0

42 La distribuzione della popolazione sul territorio al 2012 è la seguente:

Capoluogo 1369 ab 69,53%

Selvarella 36 ab 1,83%

Carignano 11 ab 0,56%

Grotte 5 ab 0,25% Poggio Alto 30 ab 1,52% Poggio basso 41 ab 2,08% Poggio Nuovo-Casaline 51 ab 2,59%

Poggio 174 ab 8,84%

Madonna del Porto 100 ab 5,08%

Case Branca 8 ab 0,41% Le Case 88 ab 4,47% Tavoletta 20 ab 1,02%

Cocciano alto 28 ab 1,42%

Cocciano 144 ab 7,31%

Frattuccia Centro 105 ab 5,33% Inano 7 ab 0,36% La Selva - ab 0,00% S.ta Agata 21 ab 1,07%

Turrida-Sasso Grande 49 ab 2,49% Frattuccia 182 ab 9,24%

Abitanti intero comune 1969 100,00%

Tabella Livello di scolarizzazione della popolazione residente

Bassa Bassa Media Media Medio - Alta Medio - Alta Alta Alta scolarizz. scolarizz. scolarizz. scolarizz. scolarizz. scolarizz scolarizz. scolarizz. v.a. % v.a. % v.a. % v.a. v.a. Guardea 1254 73,4 379 22,2 454 26,6 75 4,4 Alviano 1029 72,4 346 24,3 392 27,6 46 3,2 Montecchio 1231 74,0 372 22,4 432 26,0 60 3,6 Umbria 499830 63,5 223332 28,4 286859 36,5 63527 8,1 Centro Italia 6848000 62,6 2940365 28,4 3873176 37,4 932811 9,0 Italia 35889000 66,6 13923366 25,9 17965625 33,4 4042259 7,5 Fonte: Elaborazione da Censimento della Popolazione e delle Abitazioni 2001

43 Tabella Indici demografici descrittivi Ind. Ind. Ind. Ind. Dipendenza Dipendenza Ind. Vechiaia strutturale strutturale struttura ricambio anziani giovani %2004 %2004 %2004 %2004 %2004

Guardea 43,9 19,8 222,3 110,0 138,7

Alviano 39,7 22,8 174,1 99,8 83,3

Montecchio 50,4 19,4 259,5 104,0 121,3

Umbria 36,1 19,3 187,7 106,6 135,0

Centro Italia 31,8 19,8 160,5 104,6 130,3

Italia 29,3 21,3 137,8 99,1 113,5

Fonte: Elaborazione da Annuario Statistico dei Comuni - Istat

Tabella Movimento naturale e migratorio della popolazione

Variazione Tasso Tasso Saldo Nat. Saldo Migr. Saldo Totale popolazione incremento incremento 2002-2005 2002 - 2005 2002 - 2005 1994-2004 naturale migratorio v.a. v.a. v.a % % 2005 % 2005

Guardea 4,4 -29 69 40 -1,1 7,1

Alviano 7,4 -9 29 20 3,3 -10,5

Montecchio 0,4 -59 75 16 -13,7 18,2

Umbria 5,6 -8225 49907 41682 -2,6 12,9

Centro Italia 3,1 -55631 465532 409901 -1,1 7,8

Italia 2,8 -58941 1816910 1757969 -0,2 5,2

Fonte: Elaborazione da Annuario Statistico dei Comuni - Istat

Caratteristiche e tendenze del mercato del lavoro Tabella Popolazione di 15 anni ed oltre per condizione e sesso Non Non Forze Forze In cerca di In cerca di Occupati Occupati forze forze lavoro lavoro occupazione occupazione F M lavoro lavoro F M F M F M Guardea 247 405 196 388 51 17 580 345

Alviano 207 340 187 327 20 13 468 281

Montecchio 215 374 195 354 20 20 582 351

Umbria 143262 199635 128834 190931 14428 8704 234386 147471

Centro Italia 1953388 2721769 1712293 2526912 241095 194857 3023891 1800194

Fonte: Elaborazione da Censimento della Popolazione e delle Abitazioni 2001 44 Tabella Tasso di attività, tasso di occupazione e tasso di disoccupazione per sesso

Tasso di Tasso di Tasso di Tasso di Tasso di Tasso di Tasso di Tasso di Tasso di attività attività attività occupazione occupazione occupazione disoccupazione disoccupazione disoccupazione F M Totale F M Totale F M Totale Guardea 29,9 54,0 41,3 23,7 51,7 37,0 20,6 4,2 10,4

Alviano 30,7 54,8 42,2 27,7 52,7 39,7 9,7 3,8 6,0

Montecchio 27,0 51,6 38,7 24,5 48,8 36,1 9,3 5,3 6,8

Umbria 37,9 57,5 43,7 34,1 55,0 44,1 10,1 4,4 6,7

Centro Italia 39,2 60,2 49,2 34,0 55,9 44,6 12,3 7,2 9,3

Italia 37,6 60,5 48,6 32,0 54,8 42,9 14,8 9,4 11,6

Fonte: Elaborazione da Censimento della Popolazione e delle Abitazioni 2001

Tabella – Redditi, consumo, credito

Reddito Consumi finali Depositi disponibile per interni pro- N. sportelli Autovetture bancari/abitante abitante capite 1999 100.000 abitanti circolanti/abitante 2004 (euro) 2001 (euro) (euro)

Guardea 12592 11295,68 0,00 109,8 59,9

Alviano 11436 11800,00 0,00 65,0 57,7

Montecchio 14258 11976,08 0,00 57,2 56,3

Umbria 14176 11444,64 8209,42 61,7 65,3

Centro Italia 15416 12665,01 12200,75 56,2 64,0

Italia 14475 11795,18 10047,72 52,9 58,0

Fonte: Elaborazione da Annuario Statistico dei Comuni - Istat

Il Tasso di attività ed il tasso di occupazione per il Comune di Guardea sno posti al di sotto della media regionale e di quella del centro Italia, mentre, il tasso di disoccupazione risulta più alto. In ogni caso i dati sono sostanzialmente in linea con quelli dei comuni confinanti. Anche il livello di reddito pro-capite è posto al di sotto della media Regionale e del Centro Italia. Tali criticità, sono da tenere in primaria considerazione nell’ambito delle scelte di pianificazione che hanno sicuramente una ricaduta anche sulle opportunità di occupazione. 4.13 Qualità dell’abitare e servizi alla persona Tabella – Strutture alberghiere – Anno 2006 valore assoluto

N.Esercizi Posti letto Guardea 1 23

Alviano 2 138

Montecchio 3 80

Umbria 563 28538

Fonte: Osservatorio Turistico Regionale – Regione Umbria

45 Tabella – Strutture extra alberghiere – Anno 2006 valore assoluto Affitacamere Affitacamere Altro N. Altro Campeggi, Campeggi, e case e case Agriturismi Agriturismi Esercizi Posti villaggi turistici villaggi turistici vacanza vacanza N. Esercizi Posti letto letto N. Esercizi Posti letto N. Esercizi Posti letto Guardea 1 21 0 0 0 0 2 10

Alviano 2 16 0 0 1 10 0 0

Montecchio 0 0 0 0 5 89 2 12

Umbria 922 11417 42 12909 967 14665 686 12370

Fonte: Osservatorio Turistico Regionale – Regione Umbria

Tabella – Movimento turistico – Anno 2006 valore assoluto Italiani Italiani Stranieri Stranieri arrivi Totale arrivi Totale partenze arrivi partenze partenze Amelia 8277 23459 1951 10665 10178 34214

Guardea 152 640 83 583 235 1223

Alviano 999 3302 273 894 1272 4196

Montecchio 2156 6914 362 1027 2518 7941

Umbria 1540054 4070222 614909 2053280 2154963 6123502

Fonte: Osservatorio Turistico Regionale – Regione Umbria

Tabella – Permanenza media (PM)– Anno 2006 Italiani Stranieri Totale P.M. in gg P.M. in gg P.M. in gg Amelia 2,86 5,47 3,36 Guardea 4,21 7,02 5,20 Alviano 3,31 3,27 3,30 Montecchio 3,21 2,84 3,15 Umbria 2,64 3,34 2,84 Fonte: Osservatorio Turistico Regionale – Regione Umbria

Tabella – Variazioni percentuali – Anno 2006/2005 valore assoluto

Italiani Italiani Stranieri Stranieri arrivi Totale arrivi Totale presenze arrivi presenze presenze

Amelia 15,87 -3,58 28,61 43,04 18,12 7,32

Guardea -19,15 71,58 -25,89 -25,54 -21,67 5,8

Alviano -0,99 -10,13 -14,95 -7,84 -4,36 -9,65

Montecchio 13,47 6,22 -68,33 -57,82 -17,25 -11,21

Umbria 5,88 4,40 8,99 8,77 6,75 5,83

Fonte: Osservatorio Turistico Regionale – Regione Umbria

46 I dati relativi all’attività turistica suggeriscono certamente la necessità di un impegno puntuale da parte dell’amministrazione alla razionalizzazione delle strutture, al potenziamento delle stesse ed alla loro diversificazione sempre in un contesto di attività che dovranno necessariamente essere considerate di tipo sostenibile soprattutto a livello ambientale. Il panorama delle infrastrutture non fa registrare particolari carenze. Sono presenti nel territorio la sede degli ordinari uffici municipali e postali nonché della Comunità montana. Il comune ospita le scuole per l'istruzione primaria e secondaria di primo grado e una biblioteca comunale; appaiono inoltre discretamente articolati l'apparato ricettivo e il servizio sanitario. Sostanzialmente le infrastrutture viarie assicurano collegamenti capillari su tutto il territorio Comunale. Le criticità più rilevanti sono legate alle ridotte dimensioni delle carreggiate della viabilità comunale minore diffusa nel territorio rurale e con punti critici di attraversamento di alcuni nuclei abitati, con difficoltà di raggiungimento di siti significativi dal punto di vista paesaggistico ed ambientale.

4.14 Radiazioni

Le principali sorgenti di pressione relativamente alla presenza diffusa di campi elettromagnetici di origine antropica sul territorio comunale è data dai seguenti fattori: -Rete di distribuzione energia elettrica, con particolare riferimento alle linee ad alta tensione; - Stazioni radio-base per telefonia cellulare (campi elettromagnetici a radiofrequenza). I monitoraggi effettuati sino ad oggi non ha messo in evidenza situazioni di particolare criticità.

5. DEFINIZIONE DEI PRINCIPI DI SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE

5.1 Gli obiettivi e le previsioni del PRG di GUARDEA

In sintesi, di seguito, vengono riportati gli obiettivi del PRG strutturale di Guardea e le relative misure.

Obiettivo 1 SALVAGUARDIA DELL'OASI NATURALISTICA

Misura 1.1 Disciplina di tutela e valorizzazione

Obiettivo 2 VALORIZZAZIONE DELLE PRESENZE DI PREGIO NATURALISTICO AMBIENTALE CON VALORIZZAZIONE DEI BOSCHI A MONTE DEL TERRITORIO COMUNALE

Misura 2.1 Disciplina di tutela e valorizzazione

Obiettivo 3 VALORIZZAZIONE E RISANAMENTO DELL'OASI

Misura 3.1 Nuova zonizzazione con riduzione delle superfici edificabili

Obiettivo 4 CONTENIMENTO RISCHIO E DISSESTO IDROGEOLOGICO

47 Misura 4.1 Zonizzazione

Misura 4.2 Prevenzione tramite puntuali NTA

Obiettivo 5 VALORIZZAZIONE DEI PRODOTTI DOP E DOC DEL TERRITORIO

Misura 5.1 Individuazione di spazi per la promozione e valorizzazione (tramite tensostrutture)

Obiettivo 6 CREAZIONE DI UN'ISOLA ECOLOGICA INTERCOMUNALE

Misura 6.1 Individuazione di un sito specifico

Obiettivo 7 PIANIFICAZIONE DEI CENTRI STORICI MINORI

Misura 7.1 Disciplina specifica e premialità

Misura 7.2 Piano del colore

Obiettivo 8 INDIVIDUAZIONE E CREAZIONE DI AREE A VALENZA SOCIALE

Misura 8.1 Previsione di spazi specifici

Obiettivo 9 POTENZIAMENTO DEL SETTORE TURISTICO

Misura 9.1 Disciplina specifica e premialità

Misura 9.2 Previsione di spazi specifici

Obiettivo 10 AMPLIAMENTO ATTIVITA' PRODUTTIVE ESISTENTI

Misura 10.1 Disciplina specifica

Misura 10.2 Previsione di spazi specifici

Obiettivo 11 VALORIZZAZIONE DELL'ACCOGLIENZA DIFFUSA

Misura 11.1 Disciplina specifica, premialità, patti specifici

Obiettivo 12 REALIZZAZIONE DI AREE A VERDE PUBBLICO ATTREZZATO

Misura 12.1 Disciplina specifica

Misura 12.2 Creazione di spazi specifici

Obiettivo 13 TUTELA DEI PAESAGGI AGRARI E LOCALI

Misura 13.1 Disciplina specifica per la valorizzazione

Misura 13.2 Individuazione di spazi specifici

48 Obiettivo 14 TUTELA LINEE DI CRESTA E CONI VISUALI E PERCORSI DI VALENZA STORICA

Misura 14.1 Disciplina specifica di tutela

Obiettivo 15 VALORIZZAZIONE EMERGENZE STORICO ARCHEOLOGICHE

Misura 15.1 Disciplina specifica

Misura 15.2 Individuazione di spazi specifici

Obiettivo 16 PROMOZIONE E VALORIZZAZIONE DELLE ASSOCIAZIONI DEL TERRITORIO (PRO LOCO E DOMINI)

Misura 16.1 Disciplina specifica con incentivi

Obiettivo 17 TUTELA DELLA RETE INFRASTRUTTURALE STORICA MINORE

Misura 17.1 Disciplina specifica di tutela e valorizzazione

Misura 17.2 Ripristini ed adeguamenti

Obiettivo 18 EVITARE LA FRAMMENTAZIONE EDILIZIA DEL PAESAGGIO E LO SVILUPPO LINEARE LUNGO GLI ASSI STRADALI

Misura 18.1 previsioni di piano coerenti

Obiettivo 19 RAZIONALIZZAZIONE DELLA RETE STRADALE ESISTENTE

Misura 19.1 Realizzazione di una nuova bretella stradale (completamento bretella est)

Obiettivo 20 FAVORIRE LA FRUIZIONE DEL TERRITORIO ATTRAVERSO LA MOBILITA' ALTERNATIVA, LA SENTIERISTICA, PISTE CICLABILI

Misura 20.1 Disciplina specifica di tutela e valorizzazione/interventi coerenti con il mantenimento della viabilità esistente

Obiettivo 21 PREVISIONE DI UNA Zona Agricola Utilizzabile per Insediamenti Abitativi

Misura 21.1 previsioni di piano coerenti

5.2 I principi di sostenibilità ambientale

Gli obiettivi di sostenibilità di livello generale, nella fattispecie, derivanti da indicazioni sovra-ordinate, sono strutturati per componente ambientale, in modo da rendere più immediata la verifica della loro completezza.

49 OBIETTIVI PER LA SOSTENIBILITA’

Atmosfera e clima -Riduzione delle emissioni di polveri sottili attraverso l’innovazione tecnologica e la riduzione delle emissioni da traffico e da fonti stazionarie mediante campagne sistematiche di controllo e rilevamento dell’efficienza degli automezzi e delle caldaie, un profondo rinnovamento del processo edilizio mirato ad ottimizzare l’utilizzo di ogni fonte energetica nel sistema edile in genere. -Riduzione delle emissioni di gas a effetto serra.

Ambiente idrico -Tutela e valorizzazione del patrimonio idrico, nel rispetto degli equilibri naturali e degli ecosistemi esistenti e ottimizzazione dell’utilizzo della risorsa idrica nel sistema insediativo . -Recupero e tutela delle caratteristiche ambientali delle fasce fluviali e degli ecosistemi acquatici.

Beni culturali, paesaggio -Realizzazione della pianificazione integrata del territorio e degli interventi, con particolare attenzione alla rigorosa mitigazione degli impatti, assumendo il paesaggio e L’agricoltura come fattori di qualificazione progettuale e di riqualificazione e valorizzazione del territorio e dei beni culturali esistenti.

Flora, fauna e biodiversità -Tutela dei luoghi di particolare interesse naturalistico locale. -Tutela e crescita del patrimonio naturale attraverso lo sviluppo delle reti ecologiche, l’integrazione e la tutela della biodiversità nelle politiche settoriali, il ricorso a strumenti economici per rafforzare il significato ecologico delle zone protette e delle risorse sensibili.

Suolo e sottosuolo -Utilizzo razionale del sottosuolo, anche mediante la condivisione delle infrastrutture, coerente con la tutela dell’ambiente e del patrimonio storico-artistico, della sicurezza e della salute dei cittadini. -Limitare il consumo di suolo. -Proteggere il suolo da fenomeni di inquinamento puntuale e diffuso. -Proteggere il territorio dal rischio di erosione e dissesto.

Popolazione, aspetti economici e salute umana -Tutelare la salute del cittadino, attraverso il miglioramento della qualità dell’ambiente, dell’inquinamento delle acque, acustico, dei suoli, elettromagnetico, luminoso e atmosferico. -Perseguire la sicurezza dei cittadini rispetto ai rischi derivanti dai modi di utilizzo del territorio, agendo sulla prevenzione e diffusione della conoscenza del rischio e sulla pianificazione. -Promuovere il consumo dei prodotti naturali e biologici tipici del territorio e la conoscenza del sistema agricolo locale. -Aumentare il livello di coesione sociale e l’assistenza sanitaria.

Rifiuti -Valorizzare la risorsa rifiuto con politiche di riduzione e della differenziazione e del recupero;

50 -Prevedere azioni coerenti con il Piano di settore sovraordinato.

Mobilità e trasporti -Governare gli spostamenti, programmare l’offerta e agire sulla domanda -Sviluppare forme di mobilità sostenibile. -Favorire gli spostamenti casa- lavoro attraverso la promozione dei mezzi alternativi alle auto private.

Energia -Ridurre i consumi specifici di energia in ragione delle soluzioni alternative. -Promuovere l’impiego e la diffusione sul territorio delle fonti energetiche rinnovabili, in sintonia con il Programma energetico regionale.

5.3 Il confronto tra gli obiettivi del PRG di GUARDEA e principi di sostenibilità ambientale. In corrispondenza di ogni obiettivo previsto dal PRG viene effettuato il confronto con i principi di sostenibilità attraverso l’uso dei seguenti simboli: (▲) rispetto del principio, (◄►) effetto irrilevante, (▼) impatto negativo.

OBIETTIVI MISURE Giudizio

Obiettivo 1 SALVAGUARDIA Misura 1.1 Disciplina di tutela e DELL'OASI NATURALISTICA valorizzazione ▲ Obiettivo 2 VALORIZZAZIONE DELLE PRESENZE DI PREGIO NATURALISTICO AMBIENTALE Misura 2.1 Disciplina di tutela e CON VALORIZZAZIONE DEI valorizzazione ▲ BOSCHI A MONTE DEL TERRITORIO COMUNALE Misura 3.1 Nuova zonizzazione Obiettivo 3 VALORIZZAZIONE E con riduzione delle superfici RISANAMENTO DELL'OASI ▲ edificabili Obiettivo 4 CONTENIMENTO Misura 4.1 Zonizzazione ▲ RISCHIO E DISSESTO Misura 4.2 Prevenzione tramite IDROGEOLOGICO puntuali NTA ▲ Misura 5.1 Individuazione di Obiettivo 5 VALORIZZAZIONE DEI spazi per la promozione e PRODOTTI DOP E DOC DEL valorizzazione (tramite ▲ TERRITORIO tensostrutture) Obiettivo 6 CREAZIONE DI Misura 6.1 Individuazione di un UN'ISOLA ECOLOGICA sito specifico ▲ INTERCOMUNALE Misura 7.1 Disciplina specifica e Obiettivo 7 PIANIFICAZIONE DEI premialità ▲ CENTRI STORICI MINORI Misura 7.2 Piano del colore ▲ Obiettivo 8 INDIVIDUAZIONE E Misura 8.1 Previsione di spazi CREAZIONE DI AREE A VALENZA specifici ▲ SOCIALE Misura 9.1 Disciplina specifica e ▲ Obiettivo 9 POTENZIAMENTO DEL premialità SETTORE TURISTICO Misura 9.2 Previsione di spazi specifici ▲

51 Misura 10.1 Disciplina specifica ▲ Obiettivo 10 AMPLIAMENTO ATTIVITA' PRODUTTIVE ESISTENTI Misura 10.2 Previsione di spazi specifici ▲ Obiettivo 11 VALORIZZAZIONE Misura 11.1 Disciplina specifica, DELL'ACCOGLIENZA DIFFUSA premialità, patti specifici ▲ Obiettivo 12 REALIZZAZIONE DI Misura 12.1 Disciplina specifica ▲ AREE A VERDE PUBBLICO Misura 12.2 Creazione di spazi ATTREZZATO specifici ▲ Misura 13.1 Disciplina specifica ▲ Obiettivo 13 TUTELA DEI per la valorizzazione PAESAGGI AGRARI E LOCALI Misura 13.2 Individuazione di spazi specifici ▲ Obiettivo 14 TUTELA LINEE DI Misura 14.1 Disciplina specifica CRESTA E CONI VISUALI E di tutela ▲ PERCORSI DI VALENZA STORICA Obiettivo 15 VALORIZZAZIONE Misura 15.1 Disciplina specifica ▲ EMERGENZE STORICO Misura 15.2 Individuazione di ARCHEOLOGICHE spazi specifici ▲ Obiettivo 16 PROMOZIONE E VALORIZZAZIONE DELLE Misura 16.1 Disciplina specifica ASSOCIAZIONI DEL TERRITORIO con incentivi ▲ (PRO LOCO E DOMINI) Misura 17.1 Disciplina specifica Obiettivo 17 TUTELA DELLA RETE di tutela e valorizzazione ▲ INFRASTRUTTURALE STORICA MINORE Misura 17.2 Ripristini ed adeguamenti ▲ Obiettivo 18 EVITARE LA FRAMMENTAZIONE EDILIZIA DEL Misura 18.1 previsioni di piano PAESAGGIO E LO SVILUPPO coerenti ▲ LINEARE LUNGO GLI ASSI STRADALI Obiettivo 19 RAZIONALIZZAZIONE Misura 19.1 Realizzazione di DELLA RETE STRADALE una nuova bretella stradale ▲ ESISTENTE (completamento bretella est) Obiettivo 20 FAVORIRE LA Misura 20.1 Disciplina specifica FRUIZIONE DEL TERRITORIO di tutela e ATTRAVERSO LA MOBILITA' valorizzazione/interventi ▲ ALTERNATIVA, LA coerenti con il mantenimento SENTIERISTICA, PISTE CICLABILI della viabilità esistente Obiettivo 21 PREVISIONE DI UNA Misura 21.1 previsioni di piano ZAUNI coerenti ▲

I risultati dell’analisi svolta, riportati nella precedente tabella, documentano una situazione diversificata di coerenza del PRG. rispetto agli obiettivi di sostenibilità ambientale. La presenza di elementi di non coerenza è da ricondurre soprattutto ad un aumento se pur contenuto del consumo di suolo, anche in aree sensibili dal punto di vista ambientale, paesaggistico e idrogeologico, al generale aumento dei consumi complessivi di risorse. E’ tuttavia da precisare come le disposizioni contenute nel PRG. quali in particolare la preventiva valutazione degli effetti ambientali delle trasformazioni previste e i conseguenti indirizzi, raccomandazioni, prescrizioni e le mitigazioni introdotte consentono di ridurre in parte tali non coerenze e gli stessi trend negativi.

52

6. VALUTAZIONE DI COERENZA AMBIENTALE DEGLI OBIETTIVI DEL PRG (ANALISI DI COERENZA ESTERNA)

La valutazione della coerenza esterna con gli altri piani vigenti è una delle attività principali della VAS in quanto permette di verificare il reale accordo tra le linee di programma del piano e le linee di programma degli altri Piani e/o Strumenti di governo del territorio vigenti. Per quanto concerne la valutazione di coerenza esterna del Piano con gli altri Piani vigenti, in termini di effetti ambientali sulle risorse naturali e non del territorio, oltre a quanto espresso in precedenza, preme evidenziare come la matrice definisca in relazione alle risorse, le coerenze con la normativa sovraordinata anche in relazione ai contributi pervenuti in corso di VAS, articolata secondo i seguenti obiettivi: -coerente rispetto all’obiettivo -indifferente rispetto all’obiettivo -non coerente rispetto all’obiettivo Inoltre la valutazione esterna concerne, per le medesime risorse, la coerenza del PRG, in un quadro sinergico di coordinamento delle politiche territoriali con gli strumenti della pianificazione comunale.

6.1 Politiche, piani e programmi regionali, piani e programmi provinciali e “tematici”, Piani dei Comuni limitrofi, Piani settoriali

QUADRO NORMATIVO SOVRAORDINATO - Piani e Programmi in ambito regionale Le linee guida del Piano Regolatore Generale Str. sono state individuate tenendo conto dei contenuti e delle previsioni di Piani e Strumenti sovraordinati. Al fine di valutare la coerenza del PRG sono stati valutati i vari settori con i relativi Piani/programmi: agricolo, forestale, settore delle acque, energetico, e della pianificazione territoriale in senso stretto, del turismo, e della gestione rifiuti. E’ stata rivolta attenzione al PPR recentemente pre-adottato della Regione dell’ Umbria. Si sono inoltre valutati il Piano Regionale di tutela delle Acque D.C.R. 1.12.2009 n. 357 e L.R. 10.12.2009 n. 25 “norme attuative in materia di tutela e salvaguardia delle risorse idriche e Piano di Tutela delle acque”; il regolamento di attuazione e disposizioni per il risparmio idrico nel settore idropotabile approvato con D.G.R. 219 del 14 marzo 2011.

PIANI PAESAGGISTICI E LA RETE NATURA 2000 Oltre ai vincoli ambientali ormai conosciuti, particolare rilevanza va posta nella conservazione degli habitat naturali e della flora. La rete ecologica Natura 2000 costituita da aree di particolare pregio naturalistico, i Siti di importanza Comunitaria (SIC), sarà presa in primaria considerazione. In base all’articolo 6 della Direttiva “Habitat”, la Valutazione di Incidenza sarà necessaria nel caso in cui qualsiasi tipo di intervento ricada in questi ambiti. Nella normativa italiana, la relazione per la Valutazione di Incidenza introdotta dall’articolo 5 del D.P.R.n. 357 del 1997 deve essere redatta sulla base di quanto indicato nell’allegato G dello stesso D.P.R. 357/97. Il territorio del Comune di Guardea è interessato per la presenza dei siti: SIC Monti Amerini; SIC Lago di Alviano; ZPS Valle del Tevere e Laghi di Corbara e Alviano.

Il Quadro ecosistemico e la reticolarità ecologica ( RERU)

53 Nell’ottica della gestione integrata del paesaggio anche attraverso forme di concertazione interistituzionale, il quadro di riferimento strutturale proposto per la disciplina di conservazione dei caratteri ecosistemici del paesaggio e di implementazione comunale della Rete Ecologica Regionale Umbra RERU assume significato di riferimento generale delle politiche strutturali per lo sviluppo sostenibile dei territori del Comune di Guardea, della Provincia di Terni, della Regione Umbria. Il progetto RERU intende realizzare una rete ecologica multifunzionale a scala regionale al fine di integrare gli aspetti dell’assetto ecosistemico nei processi di trasformazione dei suoli e nelle attività di gestione del territorio umbro, in relazione alle strategie a scala sovraregionale ed europea. La dettagliata analisi del territorio ha permesso di formulare azioni mirate sui sistemi ambientali ed ecologici al fine di evidenziare la struttura di una Rete Ecologica Regionale Umbra (costituita da Unità Regionali di connessione ecologica, Corridoi e pietre di guado, Frammenti, Matrice) e le sue implicazioni territoriali a livello locale, con funzioni di importanza strategica per la tutela ambientale e per la qualità della vita. La RERU offre supporto per azioni di ripristino e di riqualificazione ecosistemica, favorendo l’applicazione di tecniche di pianificazione e di progettazione ecologica che distribuiscano e ottimizzino le iniziative gestionali volte alla conservazione della natura e del paesaggio su tutto il territorio, anche quello non interessato da provvedimenti localizzati di tutela ambientale (parchi, Natura 2000, ecc.).

PIANIFICAZIONE SOVRACOMUNALE

Fino alla competa efficacia del PUST - attualmente in itinere secondo il processo di formazione definito dalla legge - il PUT è ancora il riferimento territoriale, pianificatorio e programmatico per tutti i piani/programmi settoriali o di area vasta o locali che abbiano effetti sul territorio regionale.

Le finalità Il PUT approvato con legge regionale del 24 marzo 2000, n. 27 è dunque lo strumento tecnico con il quale la Regione dell'Umbria persegue finalità di ordine generale che attengono la società, l'ambiente, il territorio e l'economia regionali in sé, con riguardo alla salienza delle risorse ambientali, culturali ed umane della regione e nei confronti della società nazionale ed internazionale, definendo il quadro conoscitivo a sostegno delle attività e delle ricerche necessarie per la formazione degli strumenti di pianificazione territoriale, urbanistica e di settore degli enti locali. L'evoluzione del PUT Il PUT è uno strumento di pianificazione tradizionale e con le rigidezze intrinseche tipiche dei "piani quadro": una connotazione che lo ha reso obsoleto rispetto alle attuali (e future) esigenze di una pianificazione programmatica dinamica, più idonea a soddisfare le istanze dei territori. Ciò ha portato ad un processo di revisione dell'intero sistema del governo del territorio, di fatto iniziato con la legge regionale 11/2005 e completato con l'emanazione della legge regionale 13/2009. Con la legge regionale 13/2009 l'unicità del PUT viene ripartito stabilendo che "il PUST ed il PPR, insieme agli apparati conoscitivi di cui agli articoli 23 e 24 ed alle cartografie di cui alla legge regionale 24 marzo 2000, n. 27 (Piano Urbanistico territoriale), formano il quadro sistematico di governo del territorio regionale". Il PUT rimarrà vigente fino al "conseguimento dell'efficacia del primo PUST", che ne assumerà il ruolo di strumento generale della programmazione generale regionale stabilito dallo Statuto della Regione Umbria.

54

IL PUST (PUT) E IL PPR La legge regionale 26 giugno 2009 n. 13 consegna alla storia il PUT (Piano Urbanistico Territoriale) che nella sua valenza programmatica di riferimento statutario viene sostituito, da un nuovo strumento: il PUST, il quale, a differenza del PUT, non tende a definire l'assetto del territorio, bensì indirizzarlo. La struttura del PUST prende le mosse dal DST (Disegno Strategico Territoriale) con il quale condivide il carattere strategico-programmatico e la declinazione delle azioni quale territorializzazione delle scelte programmatiche e politiche economiche e di sviluppo sostenibile. Di fatto il DST rappresenta una sorta di anello di congiunzione tra il PUT ed il PUST. In tale contesto "in itinere", in quanto il PUST non è stato ancora redatto e approvato, il PUT, ai sensi dell’art. 6 comma 4 della L.R. 13/2009, è ancora il riferimento territoriale, pianificatorio e programmatico, per tutti i piani/programmi settoriali o di area vasta o locali che abbiano effetti sul territorio regionale, quindi, le cartografie e gli elaborati di cui alla legge regionale 24 marzo 2000, n. 27 (Piano Urbanistico Territoriale), formano il quadro di riferimento sistematico di governo del territorio regionale, con quale i comuni devono confrontarsi e conformarsi. In questa fase transitoria lo strumento che funge da chiave di lettura per le linee programmatiche regionali è il “Disegno Strategico Territoriale” (DST) approvato con DGR n. 1903 del 12 dicembre 2008. Nel ridisegnare le politiche della tutela e valorizzazione del paesaggio umbro, insieme al Codice dei beni culturali e del paesaggio di cui al Decreto Legislativo (D.Lgs.) 22 gennaio 2004, n. 42 si assume come riferimento la nuova visione introdotta dalla Convenzione europea del Paesaggio ratificata con la Legge (L.) n. 4 del 9/01/2006. Il concetto di limitare l’attenzione alle sole aree di maggior pregio espresso sin dalla prima legge italiana per la tutela (L. 1497/39), portava a considerare il paesaggio in una dimensione quasi esclusivamente estetica: favorendo una visione in cui tutto il territorio esprima paesaggio, si supera tale concetto rendendo una delle risorse fondamentali per la nostra regione - il paesaggio - occasione di identificazione collettiva in quanto scena di vita quotidiana delle comunità insediate. Superando dunque la concezione prevalentemente vincolistica che ha caratterizzato fino ad oggi l’azione dell’amministrazione pubblica in questa materia, il governo del territorio viene esteso anche agli esiti paesaggistici nelle aree di minor valore, affiancando alla tutela e valorizzazione forme di gestione, conservazione, riqualificazione e qualificazione di tutto il territorio, cui applicare normative appropriate rispetto ai singoli contesti paesaggistici e con cui guidare le azioni nei vari settori. L’obiettivo si basa su una visione integrata e condivisa del paesaggio umbro alle diverse scale, che prevede il coinvolgimento attivo di Province e Comuni nei processi di apprendimento dei valori e di formulazione delle strategie di intervento per i vari ambiti territoriali di competenza. Il Piano Paesaggistico Regionale dell'Umbria individua alle diverse scale (da quella regionale a quella di area vasta e locale) i contesti che si configurano come paesaggi identitari dell'Umbria, con particolare riferimento ai Beni e alle aree tutelate per legge. Ne ricostruisce le dinamiche di mutamento per cogliere fattori di rischio e di vulnerabilità, tenuto conto anche degli atti di programmazione e pianificazione esistenti o in previsione. Attribuisce i valori, considerando anche il punto di vista delle popolazioni interessate. Infine definisce gli obiettivi di qualità di ciascun contesto, articolando di conseguenza le previsioni strategiche, quelle di regolazione degli interventi di trasformazione, e quelle di tutela dei Beni paesaggistici. 15

Rispetto a questi orientamenti di fondo, le strumentazioni di piano attualmente vigenti in Umbria costituiscono ancora un’ importante base di riferimento, sia per la

55 accuratezza del quadro conoscitivo che per la pertinenza del sistema delle discipline applicate alla tutela dei valori di paesaggio più rilevanti. Infine, si dovrà tener conto del fatto che non sempre le tutele hanno funzionato nei paesaggi rurali e segnatamente nelle aree a maggior rischio, sottoposte a forti pressioni immobiliari e di sviluppo produttivo. In considerazione di ciò ai sensi dell’art. 6 comma 4 della L.R. 13/2009, le cartografie e gli elaborati di cui alla legge regionale 24 marzo 2000, n. 27 (PUT), formano il quadro di riferimento sistematico di governo del territorio regionale, e pertanto costituiscono il riferimento territoriale, pianifiacatorio e programmatico, di seguito si riportano sinteticamente i contenuti dello stesso PUT vigente, che più direttamente interessano il territorio di Guardea e le sue scelte di sviluppo e pianificazione urbanistica. Contestulmente dobbiamo tenere presenti le line programmatiche del DST strumento strategico più funzionale al perseguimento dello sviluppo sostenibile dell'Umbria che sarà alla base della rivisitazione del PUT.

IL PIANO URBANISTICO TERRITORIALE VIGENTE Il PUT persegue gli obiettivi di: favorire lo sviluppo sostenibile, elevando la competizione per lo sviluppo; rendere efficace la politica ambientale articolando ambiti specifici di tutela; difendere e valorizzare il sistema delle risorse naturali e culturali, stabilendo cautele immediatamente operanti e attenzioni di dettaglio da trasferire nel sistema di pianificazione degli enti locali; sviluppare le potenzialità del sistema delle città attraverso la cooperazione e l’integrazione; sviluppare le potenzialità dello spazio rurale. Con i necessari approfondimenti e le specificazioni, dovuti alle peculiarità del territorio di Guardea, sono stati definiti gli obiettivi del futuro PRG. L’ambiente Il PUT detta le norme e gli indirizzi sul sistema di protezione faunistico-ambientale e paesaggistico, all’art. 9 cosi come modificato dall’art. 46 della L.R. n. 11/2005, individua nella carta n. 6 la Rete Ecologica Regionale come sistema interconnesso di habitat, di elementi paesistici e di unità territoriali di tutela ambientale finalizzato alla salvaguardia ed al mantenimento della biodiversità articolata in: a) unità regionali di connessione ecologica, porzioni del territorio regionale occupate da aree di habitat delle specie ombrello di estensione superiore alla soglia critica, reciprocamente connesse e relativa fascia di permeabilità ecologica; b) corridoi, ovvero aree di habitat d’estensione inferiore alla soglia critica, ma reciprocamente connesse e relativa fascia di permeabilità ecologica in forma lineare o areale collegate con le unità regionali di connessione ecologica; c) frammenti, ovvero aree di habitat di estensione inferiore alla soglia critica, reciprocamente non connesse e non collegate alle unità regionali di connessione ecologica, ma circondate da una fascia di categorie ambientali non selezionate dalle specie ombrello. d) barriere antropiche (Anthropogenic barriers) ovvero aree edificate, strade, ferrovie e ambiti di elevata sensibilità alla diffusione insediativa.

Pertanto ai sensi dell’art. 5 (Valutazione di incidenza) del decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357 (Regolamento recante attuazione della direttiva 92143/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche) così come modificato dal D.P.R. 12 marzo 2003

56 n.120 (G.U. n. 124 del 30.05.2003) e dell’art. 13, (Siti di interesse naturalistico), nella pianificazione e programmazione territoriale si deve tenere conto della valenza naturalistico-ambientale dei siti di importanza comunitaria. Il nuovo Piano di Gestione dei siti Natura 2000 e nello specifico del S.I.C. IT 5220012, è stato adottato dalla Regione Umbria con D.G.R. n. 161 del 08 febbraio 2010 (Adozione delle proposte di Piano e avvio della fase di Partecipazione), redatto sulla base delle linee di intervento emanate dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio con D.M. 3 settembre 2002, G.U. n. 224 del 24 settembre 2002 di sua competenza, e delle “Linee di indirizzo per la predisposizione dei Piani di gestione dei siti Natura 2000”, di cui D.G.R. del 04.02.2005, n. 139. I progetti di piano, principalmente, sono stati redatti con il coinvolgimento diretto delle Comunità Montane (nello specifico della Comunità Montana del Monte Peglia e Selva di Meana oggi Comunità Montana dell’Orvietano, Narnese-Amerino e Tuderte), che hanno costituito appositi comitati scientifici a cura degli zoologi e dei botanici delle Università di Perugia e Camerino e di professionisti esterni quali: forestali, agronomi, ornitologi, geologi ecc., con documentata esperienza e conoscenza del territorio regionale. L’obiettivo generale della politica d’intervento dei Piani di Gestione dei siti Natura 2000 è quello di proteggere, conservare e ripristinare il funzionamento dei sistemi naturali ed arrestare la perdita della biodiversità ritenendo che la sua conservazione è parte integrante dello sviluppo economico e sociale.

I contenuti di progetto della attuale proposta di Piano, per ciascun sito Natura 2000 sono espresse negli elaborati di Piano, redatti sia su supporto cartaceo che informatico. Tali elaborati sono depositati presso il Servizio Aree protette, valorizzazione dei sistemi naturalistici e paesaggistici della Direzione Agricoltura e foreste, aree protette, valorizzazione dei sistemi naturalistici e paesaggistici, beni e attività culturali, sport, spettacolo e sono articolati per ciascun sito nei seguenti: Inquadramento geografico- amministrativo; Inquadramento naturalistico con evidenziazione degli habitat e delle specie floro-vegetazionali e faunistiche presenti a scala 1:25.000; Misure di conservazione; Carta degli habitat (S.I.C.) e Carta della vegetazione reale attuale (Z.P.S.); Inquadramento cartografico con perimetro attuale e quello proposto a scala 1:10.0003;

Lo spazio rurale Il PUT considera lo spazio rurale come risorsa primaria da sviluppare e sostenere. Le azioni in questo ambito si articolano secondo l’individuazione di aree a fragilità insediativa, cioè carenti dal punto di vista dei servizi e delle infrastrutture, a cui si accompagna una debolezza economica determinata da una limitata quantità delle produzioni, e la definizione delle possibili strategie atte a migliorarne la vivibilità ed incentivarne lo sviluppo. Gan parte del territorio comunale è caratterizzato dalle produzioni del vino e dell’olio dei Colli Amerini, eccellenze enogastronomiche dell’Umbria.

Ambiti urbani e per gli insediamenti produttivi Il PUT classifica, ai sensi dell’art. 26, gli ambiti urbani e gli insediamenti produttivi. Il capoluogo di Guardea è classificato come centro storico minore con funzione di riqualificazione delle agglomerazioni urbane. Tali ambiti, nonché tutte le zone classificate come “A”, di cui all’art. 29, saranno oggetto delle politiche di risanamento urbano ed edilizio, nonché di valorizzazione e sviluppo. Il PRG Strutturale recepirà tali indicazioni, ponendo molta attenzione sulla direttrice che parte dal bivio per Attigliano fino al bivio per Madonna del Porto, superato il capoluogo di Guardea. Inoltre il PRG Strutturale, in accordo con quanto sostenuto dal PUT, promuoverà la riqualificazione

57 dei centri storici anche con la contestuale messa in sicurezza del patrimonio edilizio esistente al massimo livello possibile, nonché lo sviluppo urbano adeguato al contesto ambientale e storico e alla effettiva necessità abitativa e produttiva, tenendo conto della riqualificazione di aree dismesse all’interno dell’edificato.

STRALCIO CARTA PUT: AMBITI URBANI E INSEDIAMENTI PRODUTTIVI In accordo con quanto previsto dal PUT, il PRG Strutturale individuerà e disciplinerà gli ambiti urbani e periurbani sulla base dei seguenti criteri: a) razionalizzazione e recupero delle aree e dei volumi edilizi esistenti adeguando la dotazione di infrastrutture e di servizi; b) accessibilità dal sistema viario di interesse regionale e provinciale attraverso una viabilità comunale di raccordo che eviti la congestione del traffico; c) contiguità ad ambiti già previsti dagli strumenti urbanistici vigenti ed in corso di attuazione; d) presenza di impianti di trattamento dei reflui e di smaltimento dei rifiuti, nonché di un adeguato approvvigionamento idrico ed energetico; e) non utilizzazione delle aree in presenza di un rischio idraulico di esondazione e di frana; f) non compromissione degli elementi ambientali; g) previsione di modestissimi insediamenti produttivi in coerenza con le indicazioni delle del PTCP e PUT.

Il DST (Disegno Strategico Territriale) Come detto in premessa le cartografie e gli elaborati di cui alla legge regionale 24 marzo 2000, n. 27 (Piano Urbanistico Territoriale), formano il quadro di riferimento sistematico di governo del territorio regionale, con il quale il PRG parte strutturale del comune di Guardea si deve confrontare: 1) la direttrice longitudinale nord-sud; 2) il sistema delle direttrici trasversali est-ovest; 3) il progetto Tevere; 4) il progetto Appennino; 5) il progetto Reti di Città e centri storici; 6) il progetto capacità produttiva e sostenibilità; 7) la rete di cablaggio a banda larga.

I BENI CULTURALI

CASTELLO CASTELL XV Sorge su una collina, e conserva finestroni

GUARDEA DEL POGGIO O SECOLO del '400 ed elegante cortile. MURA EPOCA Le mura megalitiche testimoniano che già

LOC. FOSSI MEGALITI ROMAN nel III-II sec. a.C. era fiorente l'attività agricola. GUARDEA CHE A Formata da un'unica navata con tre cappelle per lato. SS. PIETRO E XV CHIESA Nella chiesa sono conservate numerose e pregevoli GUARDEA CESAREO SECOLO tele dei secoli XVI-XIX.

Edificata sul luogo dove sorgeva un'antica edicola, XIX S. LUCIA CHIESA merita di essere visitata per l'affresco (1890) di GUARDEA SECOLO Domenico Bruschi che impreziosisce l'abside.

IL NUOVO PIANO PAESAGGISTICO DELLE REGIONE UMBRIA

Il P.P.R. fissa i criteri per l’individuazione dei paesaggi locali e la loro qualificazione

58 paesaggistica in sede di PRG-Parte Strutturale. La Regione Umbria conclusa la VAS (valutazione Ambientale Strategica) ha preadottato il Piano Paesaggistico Regionale che, nel rispetto della Convenzione Europea del paesaggio e del Codice per i beni culturali e il paesaggio, andrà a regolamentare lo sviluppo paesaggistico sostenibile del territorio ed essere di riferimento a tutti gli atti di programmazione e pianificazione territoriale regionale, provinciale e comunale. Una delle maggiori novità che il PPR introduce e che il PRG di Guardea intende recepire, riguarda l’individuazione dei PAESAGGI LOCALI. Infatti il PPR individua in base al loro funzionamento, i Paesaggi Regionali i quali rappresentano contesti di paesaggio che, pur presentando al loro interno una varietà di paesaggi differenti, si distinguono a scala regionale per la combinazione peculiare dei caratteri complessivi di tipo storico-culturale, fisiconaturalistico e sociale-simbolico. I Paesaggi regionali corrispondono agli Ambiti di Paesaggio previsti dall’art. 35 comma 2 del D. lgs. 42/2004 e s.m.i. . Il territorio di Guardea ricade nel Paesaggio regionali: Teverina (FN10) e una piccola porzione nello Amerina (FN9). Il PPR articola il territorio in “Paesaggi di area vasta” i quali sono definiti dal PTCP con le modalitàdi cui all’art. 21, co.4, della LR 26.06.2009 n. 13, tenuto conto anche delle Unità di Paesaggio dello stesso PTCP in vigore. Le stesse U. di P. del PTCP assumono una valenza prioritaria nella formulazione del progetto del Piano meglio esplicato nel documento ambientale di prossima redazione.

IL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE

Il PTCP costituisce strumento di indirizzo e di coordinamento per la pianificazione urbanistica comunale. Il PTCP avendo valore di Piano paesaggistico ha valore di indirizzo paesaggistico in tutto il territorio provinciale e dovranno applicarsi le norme di cui al titolo III delle Norme di Attuazione dello stesso PTCP. Il territorio del Comune di Guardea è ricompresso nell ambito territoriale Amerino di cui all’art. 56 delle N di A. :

Ambito Amerino Comuni di: Amelia, Lugnano, Guardea, Attigliano, Giove e Penna.

1. Descrizione della figura territoriale e ruolo dell’ambito nel contesto provinciale. L’ambito dell’Amerino si compone di un polo insediativo di media entità e da una rete a maglie larghe di piccoli e medi centri isolati che si snodano a mezzacosta lungo la strada Amerina e nel fondovalle in prossimità del corso del Tevere. Amelia è polo di scambio tra l’amerino, la sottostante valle del Tevere ed il sistema collinare interno; gli altri centri, in particolare per quelli che si articolano lungo l’ Amerina (Porchiano,Lugnano, Guardea, sino a comprendere Alviano e Montecchio), distribuendosi a corona sulle pendici della Dorsale Amerino-Narnese, ben evidente è la matrice storica, mentre è più sfumata nella parte della pianura e della pedecollina (Giove, Attigliano) in cui alla matrice storica va sostituendosi il ruolo legato al sistema autostradale e ferroviario (scali e caselli). Il ruolo di Amelia e dell’amerino, è quello di un ambito territoriale con forte identità, a vocazione prevalentemente turistica (i “turismi”, Piano Provinciale di sviluppo, 1993) a partire da cui il PTCP intende sviluppare una rete di servizi integrati e di circuiti di promozione delle valenze storico-culturali ed ambientali (la montagna, i romitori, le emergenze archeologiche e storiche). Si sottolinea il ruolo nodale di questa parte di territorio, che costituisce uno dei maggiori corridoi ambientali, con caratteri di continuità, ed anche a livello funzionale è fascia di transizione tra il sistema sud della

59 Conca Ternana, a prevalente carattere antropico, ed il sistema nord-occidentale, in cui sono preponderanti le valenze ambientali.

2. La concertazione - La Provincia attraverso il Protocollo d’intesa intercomunale promuove un’azione di confronto tra i comuni volta a valorizzare le risorse ambientali e architettoniche esistenti, a “mettere a sistema” le singole iniziative presenti nei vari comuni, a concordare le principali scelte in materia di assetto del territorio. In particolare, per un razionale utilizzo del patrimonio storico-artistico e naturale ambientale ai fini culturali e turistici e per la promozione socioeconomica del territorio, viene promosso un Progetto di conservazione e sviluppo delle valenze ambientali in un sistema di fruizione culturale e turistica nonché di animazione economica del territorio attraverso la sottoscrizione di una Convenzione tra i Comuni dell’ambito Amerino, la Comunità Montana, il Parco del Tevere. - Nell’ambito del Protocollo d’intesa intercomunale la Provincia, attraverso la sottoscrizione di una Convenzione tra i Comuni dell’ambito Amerino, la Comunità montana, promuove la qualificazione e il potenziamento delle funzioni culturali e dell’offerta turistica attraverso: a) la messa in rete e l’integrazione tra il circuito museale (Museo e pinacoteca ex- Boccarini di Amelia, raccolte complesso “La Fabbrica” di Lugnano, museo della civiltà contadina di Alviano, Centro Documentazione dei capitani di ventura) e quello ambientale (oasi di Alviano, Parco Tevere, parco di Guardea) e storico-culturale (aree archeologiche di Lugnano, Guardea vecchia, Amelia ...) altre indicazioni sono fornite nella Scheda progetto ST9 e ST6; b) il completamento del circuito turistico-culturale attraverso la realizzazione del parcoprogetti integrati di area, in particolare per i Comuni di Giove, , Attigliano, Lugnano; - La Provincia sviluppa le attività di concertazione e coordinamento definite nel Protocollo d’Intesa Umbria-Lazio in cui le due Regioni si impegnano a costituire gruppi di lavoro comuni riguardo "le grandi reti infrastrutturali, le vie e le strutture del grande commercio, la tutela e la promozione dell’ambiente, iniziative culturali e turistiche, la tutela e la conservazione del patrimonio storico-artistico, la ricerca scientifica e le politiche di servizio alle imprese”. Nell’ambito del suddetto protocollo d’intesa particolare rilievo assume il “progetto teverina”, coinvolgente 17 comuni dell’amerino e del viterbese per la costruzione di un progetto di sviluppo integrato di un’ampia area attraversata dal fiume Tevere, che la Provincia si impegna a sostenere con adeguate azioni di supporto verso i Comuni. - La Provincia promuove un accordo di pianificazione relativo alla localizzazione di centri informativi integrati, centri di informazione per le imprese, centri servizi per le attività agricole, e centri di informazione turistica. - La Provincia promuove un progetto di rifunzionalizzazione del sistema degli scali della vecchia linea Roma-Chiusi nel tratto da Orte a - nell’ottica di un complessivo progetto di sviluppo dei territori (vedi anche ambito Orvietano). La valorizzazione della ferrovia lenta a servizio delle comunità locali ed a supporto di un programma complessivo di sviluppo turistico, che nella proposizione di un sistema di mobilità alternativa trova uno degli elementi caratterizzanti, è ritenuto un importante momento di

60 confronto tra Istituzioni, ente ferrovie e imprenditori privati, nell’ottica di uno sviluppo integrato del territorio (si veda la scheda progetto ST17). - Il PTCP promuove forme di concertazione tra Comuni al fine di riordinare le aree interessate da elevata concentrazione di attività estrattive e loro reinserimento ambientale con particolare riferimento ai centri di Attigliano e Giove.

Accordi di pianificazione Per una fattiva tutela e valorizzazione del territorio, la Provincia promuove un confronto tra le Amministrazioni comunali finalizzato e definire una politica concertata di offerta di aree produttive attraverso la definizione di un accordo di pianificazione. Con tale obiettivo vengono indicati in termini di indirizzo: - la qualificazione e il potenziamento dell’area produttiva di Attigliano e Giove (loc. Orologio) in ragione della favorevole accessibilità dall’autostrada Roma-Firenze, con prevalente funzione artigianale e commerciale, favorendo la costituzione di un consorzio di gestione intercomunale esteso a tutti i Comuni dell’ambito; - la qualificazione e il potenziamento del polo produttivo di Amelia (Fornole) con funzioni legate al settore agroalimentare (con riferimento alla scheda progetto ST2) e con la creazione di un centro servizi interaziendali; - il contenimento della crescita alla parte già urbanizzata o la riconversione ad altre destinazioni delle aree produttive di Madonna del Porto a Guardea, di Porchiano ad Amelia ed in località San Giovanni a Giove; - la qualificazione delle aree produttive non menzionate, favorendo l’insediamento di aziende locali, l’introduzione di impianti di depurazione a basso impatto ambientale, l’inserimento ambientale con materiali e tipologie idonee costituite da barriere vegetali di confinamento o altri dispositivi analoghi (rif. Allegato tecnico di indirizzo punto 1 e quaderni tecnici ). Nell’area di Penna in Teverina si sconsiglia l’uso di barriere antiacustiche naturalizzate.

3. Indirizzi per i PRG-parte strutturale.

Tipologie insediative - Evitare la dispersione abitativa, che nei casi di maggiore peso e rilevanza determina sia problematiche di tipo ambientale sia maggiori costi di gestione dei servizi. In particolare il PTCP individua a sud del centro storico di Amelia e nei dintorni di Giove contesti ad elevata polverizzazione degli insediamenti la cui crescita incontrollata deve essere dissuasa. In limitati ed adeguatamente giustificati ambiti dei suddetti contesti, i Comuni possono prevedere processi di densificazione secondo i parametri definiti all’art. 17. - Sono disincentivati ulteriori fenomeni di crescita edilizia lungo gli assi secondari che “a pettine” si dipartono dalla SS amerina degradando verso valle, sono consentiti contenuti processi di completamento secondo le modalità definite all’art.17. - Sono disincentivate le espansioni lineari lungo l’asse che collega Amelia a Giove. - Le crescite insediative vanno contenute in prossimità dei centri edificati a completamento e qualificazione dei tessuti esistenti. - Il PTCP promuove la salvaguardia del sistema a corona della dorsale amerino narnese, in particolare lungo la strada provinciale amerina, evitando di compromettere i varchi, anche visivi, esistenti.

Sistema funzionale-relazionale La Provincia promuove la razionalizzazione e la riorganizzazione del sistema attraverso:

61 - la creazione ad Amelia di un centro espositivo e promozionale dei prodotti agroalimentari; - l’individuazione nei contenitori storici di Amelia di centri di formazione superiore e specializzazione legati al “polo universitario” organizzato in rete sul territorio provinciale; - il potenziamento delle sedi scolastiche (Istituti Superiori) in termini di servizi e di nuove localizzazioni e la possibilità di una maggiore “apertura” all’esterno (attività di laboratorio, biblioteche, auditorium, palestre ed altre attrezzature sportive), come ampliamento della dotazione dei servizi presenti nei diversi territori e di integrazione tra il sistema scolastico ed i relativi “sistemi locali”; - la qualificazione e la valorizzazione dei centri capoluogo, creando un’offerta complementare di servizi distribuiti sia nella fascia di centri pedemontani sia nei centri di valle; - il miglioramento del trasporto pubblico, per il quale dovrebbe essere garantita una razionalizzazione dei percorsi, al fine di servire con tempi minori di percorrenza, ampi bacini di utenza (popolazione nei piccoli centri, nei nuclei e nelle case sparse, agriturismi, etc.); - la valorizzazione dei tessuti di impianto storico attraverso il mantenimento e l’ampliamento della gamma di servizi pubblici e privati presenti, confermando il ruolo di “capisaldi” di un sistema insediativo formatosi in epoca storica; - la creazione di centri espositivi legati alle valenze locali, attribuendo un carattere permanente a iniziative espositive e promozionali ora periodicamente presenti con particolare riferimento all’agro-alimentare; - il potenziamento delle infrastrutture e dei servizi che valorizzano le valenze dell’ambito territoriale, agro - alimentare, dei trasporti, del boscato. Viabilità e mobilità Il PTCP individua in termini di indirizzo: - il miglioramento dei collegamenti viari tra Amelia, la zona industriale di Fornole e la superstrada evitando l’attraversamento del centro abitato di Fornole. - L’attuazione di percorsi alternativi per lo smistamento del traffico locale in corrispondenza di Porta Romana ad Amelia. - Favorire il trasporto su navetta nel centro storico di Amelia con mezzi a basso o nullo impatto ambientale. - Il completamento del percorso ciclabile tra l’ingresso del parco, nel comune di Montecchio, e la Stazione di Alviano, realizzando detto percorso in affiancamento al tracciato carrabile. È opportuno che in fase di progetto venga valutata la facilità di vigilanza dei percorsi ciclabili onde evitare problemi di ordine pubblico e di sicurezza individuale dei fruitori. - La creazione di sistemi di trasporto non convenzionale finalizzato a ridurre l’onerosità del trasporto pubblico nelle zone con bassi volumi di utenza e a servire le zone penalizzate dalla rete del servizio attuale. Questi sistemi di trasporto non convenzionale, dovranno privilegiare, ove possibile, l’intermodalità ferroviaria e dovranno essere adeguatamente pubblicizzati.

LA COPIANIFICAZIONE DEL PRG Strutturale del Comune di Guardea

La copianificazione si basa sulla condivisione del sistema delle conoscenze e valutazioni. Nell’attività di pianificazione ogni azione, di convergenza con le decisioni dei soggetti istituzionali coinvolti, costituisce il metodo del governo del territorio, garantendo l’autonomia dei singoli.

62 In questa fase di approccio della pianificazione Guardese, ove tra l’altro si confronta con la stesura del primo piano regolatore strutturale; la componente fondamentale è quella delle conoscenze e valutazioni, ritenuta dalla procedura, unica modalità di governo del territorio finalizzata alla stesura del PRG str. L’articolazione dello strumento urbanistico generale è incentrato su tre strumenti propedeutici: - quadro conoscitivo; - bilancio urbanistico- ambientale; - documento di valutazione. Il quadro conoscitivo riguarda le conoscenze per evidenziare le risorse del territorio con riferimento al patrimonio naturalistico e culturale, sostenibilità sociale, ambientale,ecologica, economica e delle trasformazioni previste. A supporto di ciò hanno un valore fondamentale gli atti di programmazione territoriale regionale, di pianificazione provinciale e piani di settore. Gli Enti che sono chiamati a partecipare questa fase, contribuiscono alla formazione del quadro conoscitivo apportando il contributo conoscitivo in proprio possesso. L’Amministrazione comunale nell’elaborare il quadro conoscitivo convocherà una C. di S. cui parteciperanno, come detto, tutti gli enti coinvolti oltre ai cittadini che vorranno partecipare, dando le gambe ad un documento interattivo capace di essere aggiornato in work in progress.

6.2 Matrice di valutazione della coerenza esterna del piano In corrispondenza di ogni obiettivo previsto dal PRG viene effettuato il confronto con gli obiettivi previsti dalla normativa sovraordinata attraverso l’uso dei seguenti simboli: (▲)coerente rispetto all’obiettivo (◄►)indifferente rispetto all’obiettivo, (▼)non coerente rispetto all’obiettivo.

OBIETTIVI MISURE P.U.T P.P.R. RERU PTCP Misura 1.1 Obiettivo 1 SALVAGUARDIA Disciplina di tutela DELL'OASI NATURALISTICA ▲ ▲ ▲ ▲ e valorizzazione Obiettivo 2 VALORIZZAZIONE DELLE PRESENZE DI PREGIO Misura 2.1 NATURALISTICO Disciplina di tutela AMBIENTALE CON ▲ ▲ ▲ ▲ e valorizzazione VALORIZZAZIONE DEI BOSCHI A MONTE DEL TERRITORIO COMUNALE Misura 3.1 Nuova Obiettivo 3 zonizzazione con VALORIZZAZIONE E riduzione delle ▲ ▲ ▲ ▲ RISANAMENTO DELL'OASI superfici edificabili Misura 4.1 Zonizzazione ▲ ▲ ▲ ▲ Obiettivo 4 CONTENIMENTO RISCHIO E DISSESTO Misura 4.2 IDROGEOLOGICO Prevenzione tramite puntuali ▲ ▲ ▲ ▲ NTA

63 Misura 5.1 Individuazione di Obiettivo 5 spazi per la VALORIZZAZIONE DEI promozione e PRODOTTI DOP E DOC DEL ▲ ◄► ◄► ▲ valorizzazione TERRITORIO (tramite tensostrutture) Obiettivo 6 CREAZIONE DI Misura 6.1 UN'ISOLA ECOLOGICA Individuazione di ▲ ◄► ◄► ▲ INTERCOMUNALE un sito specifico Misura 7.1 Disciplina Obiettivo 7 PIANIFICAZIONE specifica e ▲ ▲ ◄► ▲ DEI CENTRI STORICI premialità MINORI Misura 7.2 Piano del colore ▲ ▲ ◄► ▲ Obiettivo 8 INDIVIDUAZIONE Misura 8.1 E CREAZIONE DI AREE A Previsione di spazi ▲ ◄► ◄► ▲ VALENZA SOCIALE specifici Misura 9.1 Disciplina ▲ ▲ ◄► ▲ Obiettivo 9 specifica e POTENZIAMENTO DEL premialità SETTORE TURISTICO Misura 9.2 Previsione di spazi ▼ ▼ ▼ ▲ specifici Misura 10.1 Disciplina Obiettivo 10 AMPLIAMENTO ◄► ◄► ▼ ▲ specifica ATTIVITA' PRODUTTIVE Misura 10.2 ESISTENTI Previsione di spazi ▲ ▼ ▼ ▲ specifici Misura 11.1 Obiettivo 11 Disciplina VALORIZZAZIONE specifica, DELL'ACCOGLIENZA ▲ ▲ ▲ ▲ premialità, patti DIFFUSA specifici Misura 12.1 Obiettivo 12 Disciplina ▲ ▲ ▲ ▲ REALIZZAZIONE DI AREE A specifica VERDE PUBBLICO Misura 12.2 ATTREZZATO Creazione di spazi ▲ ▲ ▲ ▲ specifici Misura 13.1 Disciplina ▲ ▲ ▲ ▲ Obiettivo 13 TUTELA DEI specifica per la PAESAGGI AGRARI E valorizzazione LOCALI Misura 13.2 Individuazione di ▲ ▲ ▲ ▲ spazi specifici Obiettivo 14 TUTELA LINEE Misura 14.1 DI CRESTA E CONI VISUALI Disciplina E PERCORSI DI VALENZA ▲ ▲ ▲ ▲ specifica di tutela STORICA Misura 15.1 Obiettivo 15 Disciplina ▲ ▲ ◄► ▲ VALORIZZAZIONE specifica EMERGENZE STORICO Misura 15.2 ARCHEOLOGICHE Individuazione di ▲ ▲ ◄► ▲ spazi specifici

64 Obiettivo 16 PROMOZIONE E Misura 16.1 VALORIZZAZIONE DELLE Disciplina ASSOCIAZIONI DEL specifica con ◄► ◄► ◄► ▲ TERRITORIO (PRO LOCO E incentivi DOMINI) Misura 17.1 Disciplina ▲ ▲ ▲ ▲ Obiettivo 17 TUTELA DELLA specifica di tutela RETE INFRASTRUTTURALE e valorizzazione STORICA MINORE Misura 17.2 Ripristini ed ▲ ▲ ▼ ▲ adeguamenti Obiettivo 18 EVITARE LA FRAMMENTAZIONE Misura 18.1 EDILIZIA DEL PAESAGGIO E previsioni di piano ▲ ▲ ▲ ▲ LO SVILUPPO LINEARE coerenti LUNGO GLI ASSI STRADALI Misura 19.1 Obiettivo 19 Realizzazione di RAZIONALIZZAZIONE una nuova bretella DELLA RETE STRADALE stradale ▲ ▲ ▲ ▲ ESISTENTE (completamento bretella est) Misura 20.1 Obiettivo 20 FAVORIRE LA Disciplina FRUIZIONE DEL specifica di tutela TERRITORIO ATTRAVERSO e LA MOBILITA' valorizzazione/inter ▲ ▲ ▲ ▲ ALTERNATIVA, LA venti coerenti con SENTIERISTICA, PISTE il mantenimento CICLABILI della viabilità esistente Misura 21.1 Obiettivo 21 PREVISIONE DI previsioni di piano UNA ZAUNI ▼ ▼ ▼ ◄► coerenti

7. VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI AMBIENTALI INDOTTI DAL PRG.

7.1 Le linee d’azione del PRG Il Piano Strutturale (PS), ha delineato le strategie e gli obiettivi del Comune di Guardea da realizzare in un programma a lungo periodo. Le strategie per il governo del territorio si basano sulle finalità generali della L.R. 11/2005 e di tutta la normativa sovraordinata tesa allo sviluppo sostenibile, assicurando la conservazione e l’arricchimento delle risorse territoriali in modo da alvaguardare i diritti delle generazioni future a fruire delle risorse del territorio. Per queste finalità, il Piano Strutturale individua le risorse del territorio per le quali indica gli obiettivi per la loro valorizzazione e gli indirizzi per la loro gestione, orientando l’uso delle risorse secondo criteri di equità distributiva, di trasformazione controllata e tale da non comportarne danno o riduzioni significative e irreversibili.

Gli elementi che il Piano Strutturale individua da valorizzare sono:

• la qualità ambientale-paesaggistica del territorio;

• le stratificazioni storico-culturali;

65 • le nicchie di produzione di qualità;

• la dimensione turistica legata alla specificità del territorio;

L’obiettivo strategico generale del Piano Strutturale è quello di consolidare la struttura territoriale comunale tramite un organico programma di tutela e di sviluppo basato:

• sulla riqualificazione dei centri abitati e del patrimonio edilizio esistente;

• sulla tutela e il miglioramento delle risorse individuate dal presente piano;

• sulla creazione di opportunità di crescita culturale, sociale e economica;

• sullo sviluppo di innovazioni produttive e imprenditoriali;

• sulla realizzazione di mobilità ottimali;

• sulla dotazione di servizi e attrezzature adeguati alla domanda sociale e di supporto ai servizi alla persona;

• sulla formazione di un sistema di parchi per il tempo libero, per le esigenze didattiche, ricreative, sportive, culturali e museali;

• sulla tutela e valorizzazione del patrimonio storico, artistico presente nel territorio;

• sulla tutela delle biodiversità del territorio.

In sintesi vengono richiamati di nuovo gli obiettivi specifici di piano e le relative misure di cui è necessario ipotizzare e verificare gli effetti ambientali.

Obiettivo 1 SALVAGUARDIA DELL'OASI NATURALISTICA Misura 1.1 Disciplina di tutela e valorizzazione

Obiettivo 2 VALORIZZAZIONE DELLE PRESENZE DI PREGIO NATURALISTICO AMBIENTALE CON VALORIZZAZIONE DEI BOSCHI A MONTE DEL TERRITORIO COMUNALE Misura 2.1 Disciplina di tutela e valorizzazione

Obiettivo 3 VALORIZZAZIONE E RISANAMENTO DELL'OASI Misura 3.1 Nuova zonizzazione con riduzione delle superfici edificabili

Obiettivo 4 CONTENIMENTO RISCHIO E DISSESTO IDROGEOLOGICO Misura 4.1 Zonizzazione Misura 4.2 Prevenzione tramite puntuali NTA

Obiettivo 5 VALORIZZAZIONE DEI PRODOTTI DOP E DOC DEL TERRITORIO Misura 5.1 Individuazione di spazi per la promozione e valorizzazione (tramite tensostrutture)

Obiettivo 6 CREAZIONE DI UN'ISOLA ECOLOGICA INTERCOMUNALE Misura 6.1 Individuazione di un sito specifico

Obiettivo 7 PIANIFICAZIONE DEI CENTRI STORICI MINORI Misura 7.1 Disciplina specifica e premialità

66 Misura 7.2 Piano del colore

Obiettivo 8 INDIVIDUAZIONE E CREAZIONE DI AREE A VALENZA SOCIALE Misura 8.1 Previsione di spazi specifici

Obiettivo 9 POTENZIAMENTO DEL SETTORE TURISTICO Misura 9.1 Disciplina specifica e premialità Misura 9.2 Previsione di spazi specifici

Obiettivo 10 AMPLIAMENTO ATTIVITA' PRODUTTIVE ESISTENTI Misura 10.1 Disciplina specifica

Misura 10.2 Previsione di spazi specifici Obiettivo 11 VALORIZZAZIONE DELL'ACCOGLIENZA DIFFUSA

Misura 11.1 Disciplina specifica, premialità, patti specifici Obiettivo 12 REALIZZAZIONE DI AREE A VERDE PUBBLICO ATTREZZATO

Misura 12.1 Disciplina specifica Misura 12.2 Creazione di spazi specifici

Obiettivo 13 TUTELA DEI PAESAGGI AGRARI E LOCALI Misura 13.1 Disciplina specifica per la valorizzazione Misura 13.2 Individuazione di spazi specifici

Obiettivo 14 TUTELA LINEE DI CRESTA E CONI VISUALI E PERCORSI DI VALENZA STORICA Misura 14.1 Disciplina specifica di tutela

Obiettivo 15 VALORIZZAZIONE EMERGENZE STORICO ARCHEOLOGICHE Misura 15.1 Disciplina specifica Misura 15.2 Individuazione di spazi specifici

Obiettivo 16 PROMOZIONE E VALORIZZAZIONE DELLE ASSOCIAZIONI DEL TERRITORIO (PRO LOCO E DOMINI) Misura 16.1 Disciplina specifica con incentivi

Obiettivo 17 TUTELA DELLA RETE INFRASTRUTTURALE STORICA MINORE Misura 17.1 Disciplina specifica di tutela e valorizzazione Misura 17.2 Ripristini ed adeguamenti

Obiettivo 18 EVITARE LA FRAMMENTAZIONE EDILIZIA DEL PAESAGGIO E LO SVILUPPO LINEARE LUNGO GLI ASSI STRADALI Misura 18.1 previsioni di piano coerenti

Obiettivo 19 RAZIONALIZZAZIONE DELLA RETE STRADALE ESISTENTE Misura 19.1 Realizzazione di una nuova bretella stradale (completamento bretella est)

Obiettivo 20 FAVORIRE LA FRUIZIONE DEL TERRITORIO ATTRAVERSO LA MOBILITA' ALTERNATIVA, LA SENTIERISTICA, PISTE CICLABILI Misura 20.1 Disciplina specifica di tutela e valorizzazione/interventi coerenti con il mantenimento della viabilità esistente

67

Obiettivo 21 PREVISIONE DI UNA Zona Agricola Utilizzabile per Insediamenti Abitativi Misura 21.1 previsioni di piano coerenti

7.2 La valutazione delle azioni del PRG, la valutazione della situazione attuale

La valutazione ambientale degli impatti derivanti dalle previsioni del nuovo PRG costituisce il “cuore” del Rapporto Ambientale; l’analisi è strutturata su vari livelli, restituendo una lettura complessiva degli interventi rispetto agli obiettivi di sostenibilità ambientale e alle criticità individuate dal quadro conoscitivo dello stato attuale dell’ambiente, verificando la fattibilità e l’impatto ambientale delle singole trasformazioni, e fornendo un bilancio complessivo di coerenza delle trasformazioni. L’analisi del rapporto ambiente-azioni/misure strategiche è finalizzata alle individuazioni delle interazioni certe o probabili con gli indicatori di stato e quelli di pressione. Il Rapporto Ambientale verifica l’esistenza di effetti sull’ambiente degli interventi di Pianificazione proposti, al fine di determinarne la fattibilità, di indicare le eventuali misure di mitigazione degli impatti e di dare le prescrizioni per il monitoraggio nel tempo degli effetti stessi. Precede tale verifica una analisi sintetica della situazione attuale della componente/sistema ambientale attraverso l’utilizzo della matrice che segue in cui vengono espressi giudizi sintetici che riassumono lo stato attuale (vedi tabellina denominata “stato attuale”) e l’evoluzione/tendenza dell’ambiente nel caso in cui non vengano attuate le misure previste dal nuovo PRG (vedi tabellina denominata “tendenza”).

Giudizio Significato Condizioni positive +

Condizioni intermedie o incerte (es. quando i Stato attuale risultati non consentono = di esprimere un giudizio per la mancanza di un riferimento) Condizioni negative -

Giudizio Significato Progressivo miglioramento nel tempo +

Andamento costante nel tempo = Progressivo peggioramento nel tempo Tendenza - Senza previsioni del nuovo PRG Non è nota una valutazione temporale ? dell’indicatore per una valutazione del trend rispetto all’obiettivo (per mancanza di dati, difficoltà di reperimento dei dati, scarsa significatività dei dati pregressi)

68

Matrice degli effetti ambientali attuali e di quelli attesi in caso di non attuazione delle misure previste dal nuovo PRG

Tendenza Effetti attesi in Tematica Componenti e Stato strategica tematiche Questione ambientale caso di non da SSS ambientali attuale attuazione delle misure del

nuovo PRG

Fattori climatici e Emissioni gas serra = -

energia Prod. Energia da fonti rinnovabili - -

climaticie Cambiamenti energiapulita Risparmio energetico - - - Inquinamento acque sotterranee = Inquinamento dei corpi idrici superficiali = = Acqua Trattamento delle acque reflue = - Tutela delle acque a specifica destinazione d’uso = = Uso sostenibile delle risorse

idriche = -

Inquinamento acustico = - Inquinamento atmosferico = - Atmosfera e agenti fisici Inquinamento elettromagnetico = - Inquinamento indoor = = Qualità dell'aria + = Gestione sostenibile delle risorse ittiche = = Biodiversità, Flora e Fauna Occupazione e impermeabilizzazione del suolo = - Perdita di biodiversità = =

Risorse naturali Depauperamento delle risorse non rinnovabili energetiche non rinnovabili e

delle materie prime + + Conservazione e gestione delle risorse naturali risorse gestionedelle Conservazionee Contaminazione del suolo = - Contaminazione del suolo e delle acque - - Dissesto idrogeologico = - Suolo Gestione sostenibile delle foreste = = Lotta alla desertificazione = = Spazio rurale = =

Uso del suolo = -

Certificazioni Certificazione ambientale di prodotto e di processo - - Produzione di rifiuti speciali pericolosi + + Produzione di rifiuti totali e urbani = - Rifiuti Raccolta differenziata - - Recupero di rifiuti mediante riciclo, reimpiego e riutilizzo - - Smaltimento in discarica e

Consumo e Produzione sostenibili ConsumoProduzione e incenerimento = = 69

Attrezzature e servizi - - Ambiente Urbano PRG Verde pubblico - -

Patrimonio culturale, Tutela del Paesaggio = = architettonico e Tutela e gestione del patrimonio

Risorse archeologico culturalie

paesaggio culturale, architettonico e Paesaggio archeologico = = Esposizione all’inquinamento acustico = - Esposizione all’inquinamento atmosferico (polveri, ozono

troposferico) = -

Esposizione all’inquinamento elettromagnetico = - Salute Esposizione all'inquinamento indoor = =

Incidentalità stradale = = Salutepubblica Rischio tecnologico = = Sostanze chimiche = = Trattamento delle acque reflue - - Uso di pesticidi - - Consumi energetici sostenibili nei trasporti - - Domanda di trasporto e ripartizione modale = = Trasporti Emissioni in atmosfera dai trasporti - -

Frammentazione del territorio = = Trasportisostenibili Mobilità/PRG = =

Al fine di avere uno strumento in grado di permettere di valutare gli eventuali impatti positivi e negativi che un intervento previsto nel nuovo PRG ha nel contesto circostante sono state inveece utilizzate apposite matrici ove all’incrocio tra righe e colonne si sviluppano impatti potenziali: quando si ritiene possibile un impatto si indica nella tabella il relativo tipo di impatto, positivo, negativo o indifferente, in base al prevedibile peso ed alla reversibilità dell’effetto (Cfr. tabelle riportate nell’Allegato N. 1). Per ognuno dei possibili impatti sara poi possibile indicare le relative azioni di monitoraggio e successivamente le prescrizioni e le misure di mitigazione degli effetti ambientali. Le matrici sono organizzate in riferimento alle aree ed alle misure individuate nel P.S. ed al territorio aperto e valutate secondo i parametri riportati nelle matrici stesse. E’ evidente che la verifica della coerenza con gli altri piani ha costituito un elemento fondante nel processo di formazione del PRG nel corso del quale varie fasi hanno comportato la verifica di coerenza con gli strumenti di pianificazione sovraordinati e di settore e con gli atti di programmazione generale e settoriale.

7.3 Stima degli effetti ambientali e misure di mitigazione e compensazione L’analisi del rapporto ambiente-misure di piano strategiche è finalizzata alle individuazioni delle interazioni certe o probabili con le componenti ambientali. Il Rapporto Ambientale verifica l’esistenza di effetti sull’ambiente degli interventi di Pianificazione proposti, al fine di determinarne la fattibilità, di indicare le eventuali misure di mitigazione degli impatti e di dare le prescrizioni per il monitoraggio nel tempo degli effetti stessi. 70 Sulla base dell’analisi effettuata e sintetizzata nelle tabelle di cui all’Allegato A in riferimento all’attuazione delle singole misure di piano previste sono state individuate, sia sulla base della Valutazione di Incedenza del piano, sia dall’analisi conoscitiva iniziale del territrio, sia dal quadro conoscitivo ambientale e socio-economico esaminato nel presente Rapporto ambientale, le misure di mitigazione e compensazione degli effetti negativi traducendole in specifiche indicazioni normative nelle NTA. Come si evince dalle tabelle gli effetti potenzialmente negativi delle misure previste dal piano riguardano principalmente: le interferenze delle previsioni di piano con i siti di interesse comunitario (molto limitate) e con i corridoi ecologici individuati dalla RERU con tutte le implicazioni connesse a livello ambientale e paesaggistico; l’emissione di gas serra dovuti alle nuove espansioni edilizie; il possibile incremento di produzione di rifiuti urbani a fronte di una raccolta differenziata non efficace; le problematiche nascenti dal completamento della viabilità e dall’ampliamento delle zone produttive in particolari ambiti. In particolare, in merito ad ulteriori azioni di mitigazione e compensazione prevedibili, sulla base dell’analisi effettuata e del monitoraggio che si effettuerà, si evidenziano le seguenti misure da poter inserire in corso d’opera: -compensare il verde sottratto dalle nuove trasformazioni (le nuove zone destinate nel PRG a verde pubblico potvranno essere attrezzate con opportuna copertura vegetale di tipo arboreo e/o arbustivo quale prima ed immediata misura di compensazione); -mantenere e incentivare i sistemi di coltivazione tradizionali per gli uliveti dei versanti più prossimi ai centri storici; -assicurare la massima tutela e valorizzazione alle risorse del territorio che presentano più alti livelli di naturalità (anche procedendo ad un censimento dell'intero patrimonio agro-forestale e naturale) all’interno del bene paesaggistico per articolare l’ammissibilità degli interventi; -rafforzare la trama agricola mediante un’attenta individuazione e conseguente salvaguardia e valorizzazione delle aree agricole che hanno funzione di filtro e mitigazione dell’impatto dei diversi usi insediativi e infrastrutturali ache tramite il concetto della premialità; -utilizzare strumenti quali la compensazione ambientale o la perequazione urbanistica nel conseguire obiettivi di maggiore sostenibilità delle parti di nuovo insediamento e di mitigazione della frammentazione ambientale e del consumo di suolo.

8. PROGRAMMA DI MONITORAGGIO

8.1 Struttura del sistema di monitoraggio

Al fine di controllare gli effetti ambientali dell'attuazione delle azioni previste dal PRG ed individuare tempestivamente eventuali effetti negativi imprevisti e essere quindi in grado di adottare opportune misure correttive, l’Amministrazione Comunale procederà al monitoraggio periodico degli effetti utilizzando gli indicatori ambientali in parte già utilizzati per la valutazione del PRG rispetto agli obiettivi di sostenibilità. Il monitoraggio comprende l’insieme dei controlli sulle componenti ambientali che possono essere compromesse dalla realizzazione e/o dall’esercizio delle opere così come è scaturito dalle tabelle di valutazione degli effetti ambientali del PRG. Saranno fattivamente coinvolti nell’attuazione del programma di monitoraggio una serie di Soggetti tra i quali in particolare Regione, Provincia, Comuni, ATI e ARPA. I dati maggiormente rappresentativi degli effetti ambientali risultanti dal programma di monitoraggio saranno messi a disposizione del pubblico utilizzando modalità tali da assicurare la massima fruibilità; anche le valutazioni sui rapporti ambientali annuali

71 insieme ai dati maggiormente significativi degli effetti ambientali risultanti dall’attuazione del Piano saranno resi disponibili al pubblico a cura dell’autorità procedente previa azione di controllo dell’ARPA. Struttura del sistema di monitoraggio Il sistema di monitoraggio prevederà l’articolazione del controllo sui seguenti livelli: - efficienza del piano, con riferimento al raggiungimento dei risultati attesi previsti dal piano. Si tratta della parte del monitoraggio più strettamente operativa, tesa a raccogliere dati e informazioni relative alla messa in atto delle azioni previste. Questo livello consente di verificare ritardi nell’attuazione del Piano o deviazioni rispetto alle previsioni di Piano; - ricadute sul contesto di riferimento del piano. Questo è il livello del monitoraggio che verificherà gli effetti e gli impatti generati dalle misure del piano sulle componenti ambientali.

8.2 Il sistema degli indicatori

Ai fini della redazione del Rapporto ambientale e, in particolare, per la definizione sia dell'analisi di contesto che degli indicatori di monitoraggio del piano, ARPA Umbria (individuata dall'art. 7 della LR 12/2010 quale soggetto competente per le attività di monitoraggio ambientale degli impatti significativi sull'ambiente derivanti dall'attuazione dei piani e dei programmi approvati in ambito regionale) ha predisposto, sulla base di indicazioni metodologiche approvate nell'ambito del Sistema agenziale nazionale, degli strumenti per la identificazione/selezione degli indicatori ambientali. ARPA Umbria ha organizzato gli indicatori ambientali selezionati secondo le "Tematiche strategiche" individuate nella Strategia Europea di Sviluppo Sostenibile. Sulla base di tali indicazioni e con lo scopo, quindi, di arrivare ad avere un set contenuto, ma significativo, di indicatori che consentano sia una lettura pertinente del contesto, sia un'attività di monitoraggio coerente con i reali effetti attesi generati dal Piano si sono individuati nella fattispecie un insieme di indicatori ambientali per il controllo degli effetti ambientali connessi con l’attuazione degli interventi previsti dal nuovo PRG, al fine di individuare eventuali effetti negativi imprevisti e essere, quindi, in grado di adottare opportune misure correttive. Il sistema di indicatori prescelto è stato tarato, a partire dalla proposta iniziale formulata nel Documento Preliminare della VAS, sulla base delle principali criticità ambientali riscontrate, dei più significativi impatti previsti dagli interventi del PRG e sulla base delle effettive e concrete possibilità di reperimento e aggiornamento dei dati. In ogni caso, in fase di monitoraggio gli indicatori ambientali potranno essere implementati. Gli indicatori proposti sono quelli riportati nella tabella che segue.

72 Componenti e Questione ambientale Indicatore Ambientale T0 tematiche ambientali

Fattori climatici e 15015,57 Emissioni gas serra Emissioni totali di CO2 energia t/anno Inquinamento acque sotterranee Valori SCAS degli acquiferi Acqua Trattamento delle acque reflue Abitanti allacciati al servizio di depurazione Stato di attuazione del piano Inquinamento acustico di zonizzazione acustica Emissioni di sostanze Atmosfera e agenti Inquinamento atmosferico inquinanti (totali e settoriali) fisici fonte ARPA

Qualità dell'aria Concentrazioni in aria di 24,57 PM10 t/anno

Habitat standard pro capite Biodiversità, Flora e Perdita di biodiversità (siti naturalistici, parchi, oasi, Fauna ambiti lacustri, ambiti fluviali)

Aree interessate da dissesto (da PAI Legge 183/1989)/ Dissesto idrogeologico Zone interessate da dissesto fonte Provincia/ Rischio sismico Suolo Gestione sostenibile delle Superfici aree boscate foreste Superfici aree agricole di Spazio rurale pregio Uso del suolo Uso del suolo

Produzione di rifiuti speciali Produzione di rifiuti speciali 5,66 pericolosi pericolosi (t/anno)

Rifiuti Produzione di rifiuti totali e Produzione di rifiuti urbani 799,88 ( urbani totale e procapite t ) Punti di raccolta differenziata Raccolta differenziata 0 (Isole ecologiche)

Superficie degli ambiti Tutela del Paesaggio Patrimonio culturale, paesaggistici tutelati architettonico e archeologico Tutela e gestione del Superficie delle aree Paesaggio patrimonio culturale, archeologiche vincolate architettonico e archeologico Popolazione percentuale Salute Trattamento delle acque reflue connessa alla rete fognaria Densità di infrastrutture di Frammentazione del territorio trasporto (km rete/kmq) Trasporti Mezzi pubblici a basso impatto (elettrici, metano Mobilità/PRG biodiesel/totale mezzi pubblici)

73 SINTESI NON TECNICA

Questo capitolo contiene una sintesi non tecnica dei diversi argomenti trattati nel rapporto ambientale, con particolare riferimento alla descrizione dello stato attuale e del trend conseguente all’attuazione del PRG.

Suolo e sottosuolo

Relativamente all’uso del suolo e alle sue modifiche lo stato attuale mostra una condizione positiva in termini di impiego, e ancora un buon grado di naturalità. Il trend in attuazione del presente PRG mostra indicatori che confermano la condizione ante ed indicatori che evidenziano un miglioramento, solo in alcuni casi si registra un peggioramento della situazione attuale. La realizzazione delle previsioni di PRG con limitato consumo di suolo, a discapito delle aree agricole ancorchè periurbane, di frangia o marginali, l’aumento dei livelli di antropizzazione e gli effetti cumulativi, portano ad un peggioramento di alcuni indicatori di qualità per la presente componente, ma, a livello ambientale le previsioni di PRG appaiono complessivamente ecosostenibili.

Acque

Non particolari criticità risultano inerenti al consumo complessivo di acqua e alla pressione sui corpi idrici e falde per l’approvigionamento e consumo idrico. Inoltre vi sono alcune criticità a seguito della inadeguatezza del sistema fognario in alcuni casi e del trattamento dei reflui In relazione a tali problematiche e all'obiettivo generale di tutelare la qualità delle acque interne e promuovere l’uso sostenibile della risorsa idrica, il PRG, in coerenza con le prescrizioni si pone positivamente laddove: - tutela i corsi d'acqua e le loro pertinenze; - definisce una serie di norme di tutela delle acque, finalizzate alla protezione delle risorse idriche ed anche alla salvaguardia della funzione paesaggistica ed ecologica dei corsi d'acqua; - prevede la salvaguardia degli acquiferi; - promuove norme di risparmio idrico e di riuso delle acque piovane e reflue; Non si ravvisano elementi in grado di far supporre effetti significativi del PRG riguardo al bilancio idrico che deve assicurare il soddisfacimento del fabbisogni idrico (potabile e non) come richiesto dal PRG.

Energia

La situazione attuale si presenta in generale negativa soprattutto sotto il profilo dell’utilizzo di energie rinnovabili; l’andamento dei consumi energetici totali, in generale crescita in tutto il Paese, si traduce in un progressivo peggioramento nel tempo del relativo indicatore. La possibile crescita, seppur limitata, della quota di energia proveniente da fonti rinnovabili (in particolare riferita ai pannelli solari termici) nel territorio comunale, accompagnata ad iniziative di informazione e sensibilizzazione promosse dall’Amministrazione Comunale sull’opportunità offerte dalle fonti energetiche rinnovabili si traducono nella tendenza ad un progressivo, seppur limitato, miglioramento nel tempo di questo indicatore.

74 Rifiuti

Sia sotto il profilo della riduzione della produzione di rifiuti, e dell’aumento della raccolta differenziata e del riciclo, obiettivi di sostenibilità ambientale individuati dal PRG, la situazione attuale si presenta ai limiti dell’accettabilità. La produzione di rifiuti, a livello comunale documenta, seppur con andamento altalenante, un generale aumento nel tempo della produzione di rifiuti che se fronteggiato con un incremento della raccolta differenziata e della sua efficienza si dovrebbe tradurre nella tendenza ad un progressivo miglioramento della situazione attuale.

Natura, biodiversità, vegetazione, flora e fauna

Gli indicatori di qualità dello stato attuale della presente componente mostrano in gran parte un quadro sostanzialmente accettabile. Il territorio si caratterizza per buoni valori ambientali, di naturalità, con significativa presenza di habitat, popolamenti floristici e faunistici di interesse comunitario e/o regionale e di interesse conservazionistico. Il trend in attuazione del PRG mostra indicatori che confermano la condizione ante ed indicatori che evidenziano miglioramenti. La realizzazione delle previsioni di PRG. con un non significativo consumo di suolo, a discapito di aree agricole, incolti, ancorchè in aree di frangia o marginali, l’aumento dei livelli di antropizzazione, in ogni caso, portano ad una potenziale tenuta degli indicatori di qualità per la presente componente.

Popolazione, mobilità e salute umana

Il principale elemento di criticità sulla salute umana è riconducibile al di traffico veicolare derivante dalla presenza di viabilità primaria e secondaria di attraversamento del territorio comunale nella zona di pianura. Questo elemento, insieme al generale e progressivo aumento dei consumi energetici procapite, fanno presupporre un progressivo peggioramento nel tempo della qualità dell’aria sia in termini di sostanze inquinanti che di inquinamento acustico e di conseguenza sulla salute umana. Ciò comunque indipendentemente dall’attuazione del PRG che comunque prevede attenzione particolare nella salvaguardia della naturalità che oggi caratterizza il territorio di Guardea.

Paesaggio e patrimonio culturale

Gli indicatori di qualità territoriale e paesaggistica conosciuti evidenziano apprezzabili valori paesaggistici del territorio di Guardea. Lo stato di conservazione del paesaggio agricolo, sottoposto a processi di trasformazione e in alcuni casi a conversione ad altro uso risulta accettabile. Il paesaggio agricolo mostra ancora elementi di pregio caratterizzanti il territorio comunale, con testimonianze storico-architettoniche, con presenza di elementi naturali, seminaturali ed antropici ancora ben conservati ed in stretta correlazione tra loro. Il paesaggio vegetale mostra significative matrici forestali, alternate da aree aperte di seminativo, o da aree agricole tradizionali. Lo presenza dei nuclei abitati risulta ancora coerente con la loro storia e la storia del paesaggio circostante.

75 Il trend in attuazione del PRG mostra indicatori che porteranno a confermare la condizione ant ed indicatori che potrebbero evidenziare modeste possibilità di peggioramento che saranno appositamente monitorati e per i quali sono state previste opportune misure di mitigazione e compensazione.

Guardea 27/12/2013

COORDINAMENTO TECNICO

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VISTO IL RESPONSABILE SERVIZIO URBANISTICA

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IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO

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