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ISTITUTO OMNICOMPRENSIVO STATALE BIANCHI – SCIGLIANO SCUOLA DELL’INFANZIA – PRIMARIA – I GRADO –II GRADO IPSSASR (corso ordinario e serale) Viale Municipio-87057 Scigliano(CS) Tel. e Fax. 0984/966289 e-mail:[email protected] Sito internet: www.iobscigliano.gov.it

Scigliano-Ponte di Sant’Angelo II sec. a.C. (monumento nazionale) Foto Pacini Antonio

PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA EX ART.1, COMMA 14, LEGGE N.107/2015. A.S. 2016-19

deliberato dal Collegio dei Docenti

nella seduta del 09-01-2016

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INDICE Pagina PREMESSA 5 1. L’ISTITUTO OMNICOMPRENSIVO BIANCHI-SCIGLIANO 6 1.1 La storia dell‟istituto omnicomprensivo 6 1.2 Istituzioni scolastiche dell‟Istituto omnicomprensivo 7 1.3 Priorità strategiche del PTOF, traguardi ed obiettivi 12 1.4 Scelte conseguenti ai risultati delle prove Invalsi 12 1.5 Proposte e pareri provenienti dal territorio e dall‟utenza 15 1.6 Collaborazioni con Enti e Soggetti del territorio 15 1.7 Partecipazione a Reti 16 2. IL PIANO DI MIGLIORAMENTO-LO SCENARIO DI 17 RIFERIMENTO 2.1 I vincoli (Aspetti negativi)- Il contesto 17 2.2 La popolazione scolastica 17 2.3 Il personale della scuola 17 2.4 Strutture e materiali 17 2.5 Le opportunità (Aspetti positivi)- Il contesto 18 2.6 La popolazione scolastica 18 2.7 Il personale della scuola 18 2.8 Strutture e materiali 19 2.9 Azioni del piano di miglioramento 19 3. PROGETTAZIONE CURRICULARE, EXTRACURRICULARE, 30 EDUCATIVA E ORGANIZZATIVA. IDENTITA’ DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE 3.1.1 Scuola dell‟Infanzia 30 3.1.2 Scuola Primaria 31 3.1.3 Scuola Secondaria di I Grado 32 3.1.4 Scuola Secondaria di II Grado (corso ordinario e serale) 33 3.2 Scelte educative e didattiche 36 3.3 Scelte organizzative 39 3.3.1 Programmazioni didattiche PAI (Piano Annuale per l‟Inclusione) 39

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3.3.2 Programmazioni didattiche per alunni BES 45 3.3.3 Modalità di recupero e potenziamento 46 3.4 I dipartimenti 54 3.4.1 I dipartimenti del I Ciclo 55 3.4.2 I dipartimenti del II Ciclo 56 3.5 Organizzazione oraria per vari ordini di scuola 57 3.5.1 Organizzazione oraria della didattica- IPSSASR 62 3.5.2 Scelta divisone dell‟anno scolastico 63 3.5.3 Modalità e linee generali di programmazione didattico-educativa 63 3.6 Centralità dello studente e il curriculo della scuola 63 3.6.1 Il curricolo verticale 64 3.6.2 Profilo dello studente e competenze scuola Secondaria di II grado 66 3.7 Continuità-Orientamento 67 3.7.1 Continuità-Orientamento I Ciclo 68 3.7.2 Continuità-Orientamento II Ciclo 69 3.8 La Valutazione. Valutazione di sistema 70 3.8.1 Valutazione del personale docente 71 3.8.2 Criteri di valutazione nella scuola dell‟Infanzia 72 3.8.3 Verifica e valutazione del processo di crescita degli alunni 73 3.8.4 Griglia di valutazione della scuola Primaria e Secondaria di I e II grado 74 3.8.5 Valutazione degli alunni diversamente abili 75 3.8.6 Valutazione del comportamento I e II ciclo 76 3.8.7 Certificazione delle competenze 79 3.8.8 Crediti scolastici e formativi 79 3.8.9 Valutazione sistema qualità 80 3.8.10 Valutazione del POF 81 4. FABBISOGNO DI ORGANICO 82 5. FABBISOGNO DI ATTREZZATURE E INFRASTRUTTURE 86 MATERIALI 6. PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITA’ FORMATIVE 86 RIVOLTE AL PERSONALE

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7. ALTERNANZA SCUOLA LAVORO-SCHEDA PROGETTO 87 8. ELENCO DEGLI ALLEGATI AL PTOF 95

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PREMESSA - Il presente Piano triennale dell‟offerta formativa, relativo all‟Istituto Omnicomprensivo Bianchi-Scigliano , è elaborato ai sensi di quanto previsto dalla legge 13 luglio 2015, n. 107, recante la “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”; - il piano è stato elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal dirigente scolastico con proprio atto di indirizzo prot. 2445 C/27 del 21-09-2015; - il piano ha ricevuto il parere favorevole del collegio dei docenti nella seduta del 09 Gennaio 2016; - il piano è stato approvato dal Commissario straordinario nella seduta del 15 Gennaio 2016 ; - il piano, dopo l‟approvazione, è stato inviato all‟USR competente per le verifiche di legge ed in particolare per accertarne la compatibilità con i limiti di organico assegnato; - il piano, all‟esito della verifica in questione, ha ricevuto il parere favorevole, comunicato con nota prot. ______del ______; - il piano è pubblicato nel portale unico dei dati della scuola.

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1. L’ISTITUTO OMNICOMPRENSIVO BIANCHI-SCIGLIANO

1.1 LA STORIA DELL’ISTITUTO OMNICOMPRENSIVO La nostra scuola ha un passato illustre e delle origini antiche: sin dal 1795, operava, nel territorio di Scigliano, un oratorio retto dai padri Filippini chiamato "ginnasio comunicativo" che fu istituito con Regio Decreto il 22 gennaio 1798 dal Re Ferdinando IV di Borbone. I Padri Filippini si adoperarono per istruire i giovani del luogo e, nel corso degli anni, da questa scuola, uscirono eccellenti professionisti come Luigi Accattatis, autore del Vocabolario Calabrese, pubblicato negli anni 1895-98, che divenne preside dello stesso ginnasio nel 1879. In epoca più recente, nel 1947, nacque a Scigliano un Ginnasio Parificato gestito dai padri Vocazionisti. Alla scuola era annesso un convitto che ospitava giovani provenienti non solo dal territorio, ma anche da luoghi lontani della . A molti di essi, privi di grandi mezzi economici, il Ginnasio offrì l'opportunità di proseguire gli studi e di completare un'istruzione altrimenti destinata a pochi privilegiati. Sempre nel 1947 veniva istituita, a Scigliano, la Direzione Didattica che comprendeva anche le Scuole dell'Infanzia e le Scuole Primarie dei Comuni limitrofi di , , Bianchi e . La Scuola Secondaria di I grado iniziò ad operare, invece, dal 1958. L‟Istituto Professionale è l‟ordine di scuola più recente. La sua istituzione risale al 1961, quando dipendeva ancora dall‟ Istituto Todaro di . Nell'anno scolastico 2000- 2001 fu accorpato alla scuola dell'Infanzia, Primaria e Secondaria di 1° grado di Scigliano per diventare uno dei pochi Istituti Omnicomprensivi della Regione. Dal 2004 è attivo anche un corso serale per studenti lavoratori, nato non solo dall‟esigenza di concorrere alla riorganizzazione e al potenziamento dell‟educazione permanente, grazie al sistema di formazione professionale, ma anche di soddisfare le richieste di istruzione e di formazione provenienti da un‟utenza diversificata. Il nostro corso serale per adulti è seguito non solo da lavoratori dipendenti, con esigenze di formazione finalizzata ad avanzamenti di carriera, ma anche da soggetti con difficoltà di inserimento nel lavoro per cause storiche, sociali, ambientali. Dall‟anno scolastico 2009-2010 l ‟Istituto Omnicomprensivo di Scigliano comprende, oltre alle scuola già esistenti di Scigliano, Pedivigliano, Borboruso e Panettieri, anche quelle di Bianchi e Colosimi, un ampliamento che ha trasformato la nostra Scuola facendole acquisire ben 17 plessi scolastici e più di 600 alunni. Il dimensionamento in questione rientra nel piano regolamentato dal DPR 186,1998, n.233 e succ. int., che viene giustamente ritenuto l‟atto di programmazione fondamentale per realizzare compiutamente il processo di autonomia scolastica voluto dall‟art. 21, comma 4, della L. 15.3.1997 n. 59. Questo nuovo assetto non altera, in ogni modo, l‟identità dell‟Istituto, che si delinea da sempre come scuola autonoma, rispettando le volontà dei vari comuni di mantenere aperti tutti i plessi scolastici, secondo una proposta paritaria. L‟istituto Omnicomprensivo Bianchi-Scigliano nasce quindi con pari dignità tra le scuole aggregate.

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“Fiore all‟occhiello” dell‟Istituto Professionale sono l’Azienda agraria e la Cantina, dove, fin dagli anni 60, si produce un ottimo vino, il DOC. La Scuola si sviluppa già da allora con una chiara impronta vitivinicola, la cantina, però, è stata rinnovata completamente nel 2010 sia strutturalmente che dal punto di vista delle apparecchiature. L‟azienda, ubicata nelle frazioni di Serra e Petrisi, è distribuita su tre corpi: uno adiacente agli edifici scolastici, un corpo terrazzato sul fiume Bisirico ed uno adiacente alla Chiesa del Carmine. Ha una superficie complessiva di 8 ha circa , di cui 1,5 ettari utilizzati a vite da vino, 1 ha ad oliveto e 1 a frutteto, 3 ha a bosco ed il rimanente a prato e pascolo. Nell‟azienda è stata impiantata anche una serra di circa 300 mq, dove si producono ortaggi di vario genere. La superficie vitata comprende vecchi e nuovi impianti con forma di allevamento a “cordone speronato”, le varietà coltivate sono Arvino, Magliocco dolce, Greco nero, Magliocco canino, San Giovese, Pecorello e Malvasia bianca. Vi si producono 70 quintali di uva all‟anno di cui 50 utilizzati per il vino rosso, il Savuto DOC insignito del disciplinare di Denominazione d‟Origine Controllata con DPR del 19 maggio 1975, e 20 per il vino bianco, il Mimosa. La peculiarità del nostro vino, corposo ed intenso, deriva dall‟ubicazione del vigneto in zona collinare, a circa 600 m. sul livello del mare, e dal clima caratterizzato da lunghi periodi siccitosi con elevate temperature in estate, inverni brevi e miti autunni con scarse piogge che consentono una vendemmia tardiva a partire dalla prima decade di ottobre. L‟altitudine con l‟azione del sole più incisiva, le escursioni termiche più accentuate e la possibilità di un raccolto tardivo rendono il nostro vino speciale, esaltandone profumi ed aromi; confrontando i dati attraverso i Disciplinari di produzione Savuto D.O.C. (D.P.R. 19 maggio 1975) ci si accorge che, rispetto agli altri vini prodotti in zona, il vino dell‟Istituto presenta una gradazione più forte, 13% vol. invece di 12% , un‟acidità al 6% invece del 5%, ed un estratto secco minimo di 30,00g/l invece di 20,00 g/l.

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1.2 ISTITUZIONI SCOLASTICHE DELL’ISTITUTO OMNICOMPRENSIVO.

Territorio di Scigliano Sede centrale dell‟Istituto Omnicomprensivo (Scigliano)

IPSSASR SCIGLIANO (corso ordinario) IPSSASR SCIGLIANO (corso serale)

INDIRIZZO: Via Serra INDIRIZZO: Via Serra

TEL.: 0984/966055 CELL. 327 5811333 TEL.: 0984/966055 CELL. 327 5811333

E-MAIL: [email protected] E-MAIL: [email protected]

PEC: [email protected] PEC: [email protected]

SITO WEB: www.iobscigliano.gov.it SITO WEB: www.iobscigliano.gov.it

N. CLASSI: 6 N. CLASSI: 5

Scuola Secondaria di II Grado IPSSASR Scigliano

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SCUOLA DELL’INFANZIA SCIGLIANO INDIRIZZO: Via Municipio TEL.: 0984-986289 E-MAIL: [email protected] SITO WEB: www.iobscigliano.gov.it N. SEZIONI: 1

Scuola dell‟Infanzia di Scigliano

SCUOLA DELL’INFANZIA PEDIVIGLIANO INDIRIZZO: C/so Garibaldi TEL.: 0984-982932 E-MAIL: [email protected] SITO WEB: www.iobscigliano.gov.it N. SEZIONI: 1

Scuola dell‟Infanzia di Pedivigliano SCUOLA DELL’INFANZIA COLOSIMI INDIRIZZO: Via Acquedotto TEL.: 0984-963077 E-MAIL: [email protected] SITO WEB: www.iobscigliano.gov.it N. SEZIONI: 2

Scuola dell‟Infanzia di Colosimi

SCUOLA DELL’INFANZIA BIANCHI INDIRIZZO: Via Provinciale TEL.: 0984-967059 E-MAIL: [email protected] SITO WEB: www.iobscigliano.gov.it N. SEZIONI: 1

Scuola dell‟Infanzia di Bianchi

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SCUOLA PRIMARIA SCIGLIANO INDIRIZZO: Via Municipio TEL.: 0984-986289 E-MAIL: [email protected] SITO WEB: www.iobscigliano.gov.it N. CLASSI: 3 (I e II) (III e V) (IV)

Scuola Primaria Scigliano SCUOLA PRIMARIA PEDIVIGLIANO INDIRIZZO: C/so Garibaldi TEL.: 0984-982932 E-MAIL: [email protected] SITO WEB: www.iobscigliano.gov.it N. CLASSI: 2 (I e II) (IV e V)

Scuola Primaria Pedivigliano SCUOLA PRIMARIA BORBORUSO INDIRIZZO: Via XIII Agosto TEL.: E-MAIL: [email protected] SITO WEB: www.iobscigliano.gov.it N. CLASSI: 2 (I-II-III) (IV-V)

Scuola Primaria Borboruso

SCUOLA PRIMARIA BIANCHI INDIRIZZO: Via Provinciale TEL.: 0984-967059 E-MAIL: [email protected] SITO WEB: www.iobscigliano.gov.it N. CLASSI: 3 (I e II) (III e IV) (V)

Scuola Primaria Bianchi SCUOLA PRIMARIA COLOSIMI INDIRIZZO: Via Acquedotto TEL.: 0984-963077 E-MAIL: [email protected] SITO WEB: www.iobscigliano.gov.it N. CLASSI: 4 (I) (II) (III e IV) (V)

Scuola Primaria Colosimi

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SCUOLA PRIMARIA PANETTIERI INDIRIZZO: Via Risorgimento TEL.: 0984-82514 E-MAIL: [email protected] SITO WEB: www.iobscigliano.gov.it N. CLASSI: 1 (IV-V)

Scuola Primaria Panettieri SCUOLA SECONDARIA 1° GRADO SCIGLIANO INDIRIZZO: Via Municipio TEL. e FAX.: 0984-986289 E-MAIL: [email protected] SITO WEB: www.iobscigliano.gov.it N. CLASSI: 3 N. SEZIONI: 1

Scuola Secondaria di I Grado Scigliano (Sede centrale) SCUOLA SECONDARIA 1° GRADO PEDIVIGLIANO INDIRIZZO: C\so Garibaldi TEL. e FAX.: 0984-982932 E-MAIL: [email protected] SITO WEB: www.iobscigliano.gov.it N. CLASSI: I (Pluriclasse I- II e III) N. SEZIONI: 1

Scuola Secondaria I Grado Pedivigliano SCUOLA SECONDARIA 1° GRADO COLOSIMI INDIRIZZO: Salita edificio scolastico TEL. e FAX.: 0984-963077 E-MAIL: [email protected] SITO WEB: www.iobscigliano.gov.it N. CLASSI: 3 N. SEZIONI: 1

Scuola Secondaria di I Grado Colosimi SCUOLA SECONDARIA 1° GRADO BIANCHI INDIRIZZO: Via Provinciale TEL. e FAX.: 0984-967059 E-MAIL: [email protected] SITO WEB: www.iobscigliano.gov.it N. CLASSI: 3 N. SEZIONI: 1

Scuola Secondaria di I Grado Bianchi

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1.3 PRIORITÁ STRATEGICHE DEL PTOF, TRAGUARDI ED OBIETTIVI

Il presente Piano parte dalle risultanze dell‟autovalutazione d‟istituto, così come contenuta nel Rapporto di Autovalutazione (RAV), pubblicato all‟Albo elettronico della scuola e presente sul portale Scuola in Chiaro del Ministero dell‟Istruzione, dell‟Università e della Ricerca, dove è reperibile all‟indirizzo: http://cercalatuascuola.istruzione.it/. In particolare, si rimanda al RAV per quanto riguarda l‟analisi del contesto in cui opera l‟istituto, l‟inventario delle risorse materiali, finanziarie, strumentali ed umane di cui si avvale, gli esiti documentati degli apprendimenti degli studenti, la descrizione dei processi organizzativi e didattici messi in atto. Si riprendono qui in forma esplicita, come punto di partenza per la redazione del Piano, gli elementi conclusivi del RAV e cioè: Priorità, Traguardi di lungo periodo, Obiettivi di breve periodo. Dalle risultanze dell'autovalutazione sono emerse due priorità che l‟Istituto si è assegnato per il prossimo triennio : 1) il potenziamento delle competenze di base in matematica e in italiano; 2) il potenziamento delle competenze-chiave e di cittadinanza in senso trasversale a tutte le discipline.

1.4 SCELTE CONSEGUENTI AI RISULTATI DELLE PROVE INVALSI L‟analisi compiuta nella sezione 2.2 del RAV (Risultati di apprendimento nelle prove standardizzate nazionali di Italiano e Matematica) ha messo in luce i seguenti punti di debolezza: a) una difficoltà pressoché comune per gli allievi riguardante soprattutto le competenze di base in Matematica. b) NELLA SCUOLA PRIMARIA in generale si è registrata una media inferiore alla soglia nazionale e a quella dell'area geografica di riferimento in matematica. In particolare su due plessi si è registrata l'assenza di collocazione degli alunni di classe seconda nei diversi livelli. Si è rilevata inoltre un'accentuata variabilità dei punteggi tra le classi in contrapposizione al dato nazionale. c) NELLA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO una classe non è stata oggetto di valutazione. d) NELLA SCUOLA SECONDARIA DI II GRADO i risultati sono stati al di sotto del dato nazionale e dell'area di riferimento.

In conseguenza di ciò, la Scuola ha deciso che riguardo alle prove nazionali, bisogna puntare sul rafforzamento di alcuni fondamentali rudimenti per uniformare gli esiti: i 4 ambiti (per l'italiano LETTURA ECOMPRENSIONE DEL TESTO/LESSICO/GRAMMATICA - per la matematica NUMERI/SPAZIO E FIGURE/RELAZIONI E FUNZIONI/DATI E PREVISIONI) e i 7 processi logici: INDIVIDUARE INFORMAZIONI/RICOSTRUIRE IL SIGNIFICATO DELTESTO/INTERPRETARE E VALUTARE/RIFLETTERE SULLA LINGUA-CONCETTI E PROCEDURE/RAPPRESENTAZIONI/MODELLIZZAZIONE/ARGOMENTAZIONE . Nello specifico, la Scuola ha integrato gli obiettivi del RAV con un progetto mirato, attivandosi in rete con altri 5 istituti ( IC Sellia Marina, IC Maida, IC Soveria Mannelli, IS Decollatura, Istituto Paritario “Lanza” di ) per il potenziamento della metodologia Invalsi, il progetto dal titolo “Un byte in più verso una scuola digitale” che si baserà sull‟utilizzo delle nuove tecnologie e prevede la somministrazione di esercitazioni della tipologia Invalsi con l‟analisi degli errori e la comparazione dei risultati.

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Scelte conseguenti all’individuazione della seconda priorità Le competenze di cittadinanza risultano un obiettivo essenziale per il nostro Istituto, considerando anche la presenza degli studenti stranieri; comunicazione, integrazione, collaborazione, consapevolezza della responsabilità ed autonomia, che legano l'individuo agli altri, sono gli aspetti da sviluppare in chiave operativa, attraverso una progettazione coordinata e trasversale a tutti i gradi di scuola. Alcune criticità inerenti emerse: la scuola del primo ciclo non ha esplicitato in maniera formale la valutazione interdisciplinare delle competenze di cittadinanza e con griglie apposite. I consigli di classe devono consolidare il confronto sui criteri di comportamento che si sintetizza nel voto di condotta. Nella scuola di secondo grado si registrano delle criticità documentate dalle note disciplinari. Riguardo alle competenze-chiave, esse costituiscono il presupposto ineludibile per le competenze di cittadinanza: un cittadino competente è colui che agisce in modo autonomo e responsabile, esercita i propri diritti, può rispondere alle sfide della globalizzazione, adattarsi in modo flessibile ad un mondo in rapido cambiamento e forte connessione, affrontare problemi complessi attraverso strumenti e metodi appropriati, soprattutto in rapporto alle vicende sociali ed economiche che mostrano crescenti tensioni con fenomeni di razzismo, di marginalizzazione di gruppi e di esclusione sociale. Una volta acquisite, queste competenze, diventano un possesso stabile e spendibile in tutte le situazioni, non solo quelle lavorative, nell'ottica della life long learning.

PRIORITA’ DESCRIZIONE DESCRIZIONE AREE DI OBIETTIVI DI INDIVIDUATE DELLA DEL PROCESSO PROCESSO NEL RAV PRIORITA’ TRAGUARDO INTERESSATE

Risultati nelle Migliorare i Uniformare i 1 Curricolo,  Lavorare per prove risultati delle risultati delle progettazione e competenze e standardizzate prove nazionali diverse classi. valutazione dotarsi di nazionali soprattutto in strumenti idonei. matematica  Progettare per aree tematiche comuni e trasversali ai vari gradi di scuola. 2 Ambiente di  Promuovere un apprendimento uso continuativo e diffuso delle nuove tecnologie,

non solo fra gli studenti, ma anche tra il

personale scolastico. Competenze chiave Potenziare Connettere le 3 Inclusione e  Attivare una e di cittadinanza le competenze competenze chiave differenziazione didattica per il chiave con i traguardi per potenziamento e in senso lo sviluppo delle per il recupero trasversale e competenze delle anche a classi verticale. discipline, anche in aperte. senso verticale tra i  Pianificare ed diversi ordini. 4 Continuità e uniformare orientamento l'azione 13

dell'orientamento e della continuità fra i vari gradi di scuola. 6 Sviluppo e  Incrementare il valorizzazione numero docenti delle risorse per la umane. formazione.  Stabilire incontri formali per la diffusione e condivisione degli esiti della formazione.  Incrementare la 7 Integrazione partecipazione con il territorio e delle famiglie rapporti con le alle attività famiglie. scolastiche con iniziative specifiche per accrescere il coinvolgimento.  Incrementare le reti e le convenzioni con enti, istituzioni, associazioni.

Gli obiettivi di processo dell'area 1 sono direttamente connessi all'applicazione della didattica per competenze; gli obiettivi dell'area 2 con l'uso delle nuove tecnologie, quelli dell'area 3 con la programmazione di azioni specifiche per il recupero e il potenziamento rientrano nella priorità del miglioramento degli esiti delle prove invalsi. Gli obiettivi di processo dell'area 4 e dell'area 7 sono funzionali all'acquisizione delle competenze-chiave, poiché offrono l'opportunità di aprire il processo educativo verso l'esterno, la famiglia, il territorio, il mondo del lavoro, orientare i giovani per le scelte di vita futura. Gli obiettivi di processo dell'area 6 costituiscono la base su cui instaurare un nuovo tipo di insegnamento-apprendimento: la formazione dei docenti e l'aggiornamento costante sulle metodologie e gli strumenti educativi. Si auspica, inoltre, un maggiore collegamento con il mondo del lavoro, da monitorare, che "proietti" la scuola verso l'esterno, mettendo "alla prova "in campi diversi il valore e la spendibilità delle competenze e capacità acquisite. Non ci sono, infatti, finora, dati riguardanti il prosieguo all'Università, ma la maggior parte degli studenti dell'IPSSASR non prosegue negli studi universitari. Dalla conoscenza diretta degli studenti si registra, anche, una discrepanza tra i dati ufficiali e l'effettiva collocazione nel mondo del lavoro. Si intende, altresì, attivare un percorso di auto-orientamento che valorizzi attitudini e potenzialità fin dalla scuola primaria. Si rileva, infine, la necessità di innalzare le competenze digitali, sia per il personale scolastico, con una ricaduta sulla metodologia didattica innovativa, sia per gli studenti, come acquisizione di una competenza indispensabile nel mondo attuale e spendibile nei diversi contesti lavorativi.

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1.5 PROPOSTE E PARERI PROVENIENTI DAL TERRITORIO E DALL’UTENZA Nella fase di ricognizione preliminare alla stesura del Piano, sono stati sentiti rappresentanti del territorio e dell‟utenza come di seguito specificati:  i Sindaci dei Comuni di Bianchi, Colosimi, Panettieri, Pedivigliano, Scigliano;  i rappresentanti dei genitori di tutti i plessi e gradi di scuola. Nel corso di tali contatti, sono stati illustrati i contenuti della Legge 107/2015 in riferimento al Piano dell‟Offerta Formativa Triennale, in fase di elaborazione, avendo cura di delineare l'approccio generale e la tempistica, nonché le priorità e le azioni previste dal Piano di Miglioramento. Sono emerse le seguenti proposte:  i genitori hanno richiesto un‟ azione di orientamento più efficace per gli studenti;  il sindaco di Scigliano, facendosi portavoce degli altri sindaci dei comuni limitrofi, ha sottolineato l‟importanza di valorizzare le risorse specifiche del territorio, l‟agricoltura soprattutto, che dovrebbe rappresentare la spinta migliore verso lo sviluppo economico e sociale e verso l‟occupazione. Si è fatto riferimento al documento “Strategia regionale per le Aree Interne -Politica di Coesione 2014/2020”, Delibera regionale n. 490 del 27/11/2015, che punta sulla valorizzazione del territorio attraverso una maggiore dotazione e una migliore qualità dei servizi collettivi, che favoriscano l'inclusione sociale e riducano i costi dell'abbandono, al fine di consentire nuove e significative opportunità di produzione e di lavoro nei diversi comparti del turismo, dei servizi sociali, dell‟agricoltura, della rivitalizzazione e valorizzazione degli antichi mestieri, dove possono combinarsi saperi stratificati e innovazione. La “Strategia regionale” si focalizza su quattro ambiti di intervento: Tutela del territorio, servizi essenziali e comunità locali; Valorizzazione delle risorse naturali e culturali per lo sviluppo del turismo sostenibile; Mobilità sostenibile; Manifattura, Artigianato, Produzioni agricole e agro-alimentari. La Giunta regionale, con l‟approvazione del documento “Strategia regionale per le Aree Interne -Politica di Coesione 2014/2020”, ha identificato le dieci aree interregionali (Pollino occidentale, Pollino orientale, Sila orientale, Valle dell‟Oliva, Pre-Sila catanzarese, Reventino-Savuto, Serre calabresi, Versante Ionico-Serre, Aspromonte, Area grecanica) ed identificato, altresì, la dotazione economica pari a duecento milioni di euro (192 milioni sul POR Calabria FESR-FSE 2014-2020 e 8 milioni sul PSR) e la metodologia per conseguire gli obiettivi previsti. Con la stessa delibera è stata indicata l‟area pilota per la Regione Calabria. Dopo un lungo processo selettivo ed istruttorio, trasmesso dal Comitato Nazionale per le Aree Interne, è stata individuata l‟area del “Reventino-Medio Savuto” a cui il nostro Istituto appartiene. A questo proposito, i quattro Dirigenti degli Istituti Scolastici (Bianchi- Scigliano, Decollatura I e II ciclo, Soveria Mannelli e Serrastretta) appartenenti a tale area hanno prospettato le seguenti azioni a medio-lungo termine da inserire nel Piano di Miglioramento:  sviluppo di un curricolo di area interna da collegare al contesto storico-economico e sociale del territorio;  sviluppo del pensiero computazionale a partire dalla scuola dell‟infanzia. Le proposte emerse sono state recepite ed integrate nel Piano di miglioramento dell‟Istituto.

1.6 COLLABORAZIONI CON ENTI E SOGGETTI DEL TERRITORIO

 Comuni di Scigliano, Pedivigliano, Bianchi, Colosimi, Panettieri.  ISCAPI (Istituto Calabrese di Politiche Internazionali)  ASL di 15

 Provincia di Cosenza

1.7 PARTECIPAZIONE A RETI

 Accordo di rete dell‟Istituto Omnicomprensivo Bianchi –Scigliano con l‟Ufficio Scolastico Regionale della Calabria, l‟ISCAPI (Istituto Calabrese di Politiche Internazionali), il Comune di Scigliano e la Regione Calabria – Assessorato alla Cultura nell‟ambito del Progetto “Pitagora Mundus” che prevede l‟accoglienza e l‟integrazione presso l‟IPSSASR di Scigliano di n. 14 alunni curdo-iracheni;  Accordo di Rete Polo Tecnico-Professionale CRATI (Competenze Rafforzate per Attivare Turismi Innovativi) – IIS “Mancini” Cosenza;  Accordo di rete “Misure per l‟accompagnamento per l‟attuazione delle indicazioni nazionali per il curricolo” con gli Istituti Comprensivi di Rogliano, Nocera Terinese, Grimaldi;  Accordo di rete “Rete per l‟istruzione degli Adulti in provincia di Cosenza” (RIA-CS);  Accordo di Rete provinciale per l‟inclusività – Cosenza- Scuola Polo IIS ITES “Cosentino”- IPA “Todaro”  Accordo di rete regionale di scuole proposto dal Liceo scientifico-linguistico “Pitagora” di (scuola capofila): “Piano di formazione del personale docente volto al potenziamento delle competenze relative ai processi di digitalizzazione e di innovazione tecnologica, di cui all‟articolo 6 del decreto ministeriale n. 762 del 2 ottobre 2014”, previsto dal DDG MIUR prot. n. 41 del 06/11/2014;  Accordo di Rete per l‟implementazione del Piano di miglioramento (Scuola capofila: Istituto Omnicomprensivo Bianchi-Scigliano)-Istituto Superiore Decollatura, IC Maida, IC Sellia Marina, IC Soveria Mannelli, IC Marcellinara, Istituto Paritario “B. Lanza” Praia a Mare.

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2. IL PIANO DI MIGLIORAMENTO D’ISTITUTO LO SCENARIO DI RIFERIMENTO

I VINCOLI (Aspetti negativi)

2.1 IL CONTESTO Il bacino d'utenza dell'Istituto Omnicomprensivo di Scigliano è circoscrivibile in un territorio in prevalenza collinare e montuoso, a vocazione storicamente agricola, costituito dai comuni della Valle del Savuto e della Pre-Sila. Tutti i paesi sono collocati a un'altitudine compresa tra 600 /1050 m s.l.m. nella fascia della Pre-Sila e sono lontani dal capoluogo. Alcuni comuni sono suddivisi in frazioni spesso distanti fra loro. Lo stesso Istituto è frazionato su 5 comuni diversi. Le vie di comunicazione sono di quantità e di qualità accettabili, anche se negli ultimi anni hanno subito molti danni dovuti al dissesto idrogeologico; la strada ferrata soppressa da più di 8 anni. La situazione economica è caratterizzata da una crisi occupazionale sempre più pesante, che ha investito le tradizionali attività costituite dall'artigianato e dall'agricoltura, quasi del tutto scomparse. Una parte della popolazione è occupata in campo impiegatizio e nel commercio, una percentuale minima esercita la libera professione. Soprattutto tra i giovani, forte è la presenza di disoccupati e frequenti sono i fenomeni d'emigrazione. Nel territorio sono piuttosto carenti i servizi sociali, culturali e sportivi, è presente qualche associazione. I Comuni, alcuni dei quali in dissesto economico, cercano di assicurare il trasporto ed il servizio mensa e la manutenzione essenziale degli edifici scolastici. La politica scolastica della Provincia è meno rilevante.

2.2 LA POPOLAZIONE SCOLASTICA

Lo status socio-economico della popolazione scolastica si assesta su un livello mediamente basso con una evidente contrazione della capacità di spesa economica negli ultimi anni.

2.3 IL PERSONALE DELLA SCUOLA Il 59% del personale scolastico dell'Istituto comprensivo supera i 55 anni di età, solo l'1,9% ha un'età inferiore ai 35 anni, nell'IPSSASR, invece, il 58% del personale ha un'età compresa fra i 45 e i 54 anni, entrambe i dati sono superiori alla media regionale, provinciale e nazionale. Si rileva la mancanza di una mappatura delle competenze del personale e di uno specifico piano annuale per la formazione con il monitoraggio sistematico delle esigenze e la rilevazione delle proposte, attuando contestualmente la misurazione dell‟incidenza della formazione sulla pratica scolastica ed inserendo altri momenti di formazione specifici in itinere (per es. forme di tutoraggio e affiancamento).Bisognerebbe responsabilizzare il personale scolastico sulla ciclicità della formazione per ottemperare alla normativa sulla sicurezza; incrementare l‟aggiornamento professionale e il tutoraggio in campo informatico; coerentemente con i fondi disponibili, incentivare la formazione specifica per settore/disciplina/interesse, e per sviluppare metodologie innovative per l‟acquisizione delle competenze di base segnalate nei documenti europei. 2.4 STRUTTURE E MATERIALI I finanziamenti adoperati dalla Scuola sono quasi esclusivamente quelli forniti dallo Stato (94,4%), non sono disponibili risorse economiche provenienti da aziende private, per eventuali sponsorizzazioni, visto che il territorio non presenta attività imprenditoriali di grande rilievo. L' alternanza scuola-lavoro dell'istituto secondario di II grado non è finanziata a livello nazionale, ma, in un territorio deprivato come il nostro, questo incide maggiormente sulla partecipazione al 17 progetto da parte degli studenti, in quanto le aziende agricole dove realizzare le attività sono distanti dal luogo di residenza e dall'ubicazione della scuola e le maggiori difficoltà sono legate agli spostamenti degli studenti pendolari. La sicurezza e l'adeguamento delle strutture risultano solo parziali, ma l'Istituto, in riferimento a tale vincolo, rientra nella media sia regionale che provinciale, poiché il 90% circa delle scuole calabresi e della provincia di Cosenza risulta in questa condizione. Le certificazioni sono state rilasciate parzialmente per l'IC, non sono state rilasciate per la Scuola secondaria di II grado. Gli spazi attrezzati per l’attività motoria non risultano sufficienti rispetto alle esigenze della popolazione scolastica sostanzialmente a causa della dislocazione dei vari plessi, infatti l‟unica palestra presente appartiene ai plessi di Colosimi e Bianchi, gli altri plessi, invece, usufruiscono esclusivamente di spazi all‟aperto non adeguati per una efficace attivazione delle attività didattiche collegate alla pratica delle discipline motorie. Il patrimonio librario in dotazione delle biblioteche di sezione risulta in gran parte obsoleto, mentre il servizio di prestiti e l‟uso in generale del materiale presente è alquanto approssimativo e lasciato alla disponibilità dei docenti referenti. Si rileva anche la carenza di suppellettili d’uso per i vari ambienti di lavoro e di studio (sedie, banchi, armadi). Non tutti gli studenti, soprattutto quelli della Primaria, usufruiscono delle nuove tecnologie. Le classi dotate di tutte le attrezzature tecnologiche non dispongono, però, di una efficiente rete a banda larga. Non tutti i plessi usufruiscono di laboratori scientifici o informatici, la dove esistono, molti strumenti risultano obsoleti o danneggiati. Gli insegnanti di didattica speciale non sono supportati da assistenti alla persona. Sussistono in alcuni plessi barriere architettoniche e la dotazione strumentale compensativa deve essere potenziata.

LE OPPORTUNITA’ (Aspetti positivi)

2.5 IL CONTESTO La scuola con indirizzo professionale agrario offre delle opportunità di occupazione nel settore. L'azienda viti-vinicola potrebbe costituire un punto di riferimento per il territorio, se si creassero maggiori occasioni di apertura verso l'esterno. I progetti extracurricolari attivati (progetto innesti e potature, progetto di coltivazione in serra, progetto dell'allevamento del maiale nero di Calabria), i seminari sulla malattia dell'olivo o sul cinipide del castagno, fruibili anche dagli adulti del territorio, sono stati importanti nel senso dell'informazione e della sensibilizzazione. 2.6 LA POPOLAZIONE SCOLASTICA Le famiglie riconoscono nella scuola e nella formazione lo strumento privilegiato di sviluppo socio- economico e culturale, anche perché il contesto non offre grandi opportunità e l'estrazione socio- economica non è delle più avvantaggiate, come dimostra il livello ESCS. La presenza degli studenti stranieri offre un'opportunità di confronto multiculturale (13 studenti curdi nella Sc. Sec. di II grado, 2 studenti albanesi nel corso serale). Nell‟ anno scolastico 2015/2016 frequenteranno l'IPSSASR 7 studenti liberiani. Finora la presenza del corso serale ha offerto l'opportunità di una formazione permanente e la possibilità di migliorare lo status socio-economico-culturale. 2.7 IL PERSONALE DELLA SCUOLA Il Dirigente scolastico neo-immesso in ruolo, proveniente da una realtà scolastica più complessa come quella lametina, rappresenta un cambiamento importante per l‟istituto nel senso dell‟innovazione. L'Istituto si avvale di 121 docenti di cui 36 docenti di scuola secondaria di II grado, 42 docenti di scuola secondaria di I Grado, 33 docenti di scuola primaria e 10 docenti di

18 scuola dell‟infanzia) che coprono tutti gli ordini di scuola con una positiva ricaduta sul piano della verticalità. Il front-stage operativo è supportato da un back-stage costituito da n° 18 docenti responsabili dei plessi scolastici, i docenti referenti di progetti ed attività curricolari ed extracurricolari, n. 6 funzioni strumentali al POF, referente DSA e BES, coordinatore Gruppo GLH, Gruppo di Autovalutazione n. 5 docenti, coordinati dal secondo collaboratore del Dirigente , due Collaboratori del Dirigente di cui uno con funzioni di vicario e un secondo collaboratore, responsabile della S. Secondaria di I Grado di Scigliano, con funzioni organizzative e di verbalizzatore della scuola. I responsabili dei plessi assicurano i collegamenti con la sede centrale. Elevata la percentuale della stabilità, il 74% del personale dell'IC è assunto a tempo indeterminato, il 63% all'IPSSASR, ciò assicura una certa continuità educativa. All'IC il 28% del personale va oltre i 10 anni di servizio continuativo, all' IPSSASR il 47% tra i 6 e i 10 anni. 2.8 STRUTTURE E MATERIALI La Scuola si è attivata con vari progetti per recuperare, mettere a norma e ristrutturare gli edifici scolastici, sfruttando i finanziamenti europei e nazionali (Scuole belle- Scuole Sicure). Gli stessi finanziamenti sono serviti per realizzare laboratori di informatica in alcuni plessi e un laboratorio musicale nella sede di Scigliano che permette agli alunni di utilizzare in comodato d'uso gli strumenti. Sono presenti LIM e PC portatili. In tre plessi sono state realizzate sale multimediali per gli insegnanti. Nella scuola sono presenti 4 laboratori di informatica, in tre plessi è presente una sala insegnanti attrezzata per la formazione on line. Alcune aule sono attrezzate con la Lim. Il plesso di Scigliano e il plesso di Bianchi hanno un laboratorio scientifico con varie attrezzature. Nella sede centrale c'è anche un laboratorio musicale con gli strumenti in comodato d'uso. L'IPSSASR è dotato di laboratorio informatico, Lim e laboratorio di scienze. “Fiore all‟occhiello” dell‟Istituto Professionale sono l‟Azienda agraria e la Cantina, dove, fin dagli anni 60, si produce un ottimo vino, il Savuto DOC, la cantina è stata rinnovata completamente nel 2010 sia strutturalmente che dal punto di vista delle apparecchiature. L‟azienda, ubicata nelle frazioni di Serra e Petrisi, è distribuita su tre corpi: uno adiacente agli edifici scolastici, un corpo terrazzato sul fiume Bisirico ed uno adiacente alla Chiesa del Carmine. Ha una superficie complessiva di 8 ha circa, di cui 1,5 ettari utilizzati a vite da vino, 1 ha ad oliveto e 1 a frutteto, 3 ha a bosco ed il rimanente a prato e pascolo. Recentemente, è stata impiantata anche una serra di circa 300 mq, dove si producono ortaggi di vario genere.

2.9 AZIONI DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO

Il Piano di miglioramento intende incidere su N. 4 macro-aree critiche emerse nel corso dell’attività di autovalutazione realizzata e riferibili a:

AREE TABELLA DI RIFERIMENTO LEGGE 107/2015

POTENZIAMENTO SCIENTIFICO - Lettere b/n/p/q/s per il Primo ciclo; Potenziamento delle competenze matematico- logiche e scientifiche attraverso nuove lettere b/n/p/q/s/r per la Scuola sec. di II tecnologie e didattica innovativa. grado . POTENZIAMENTO LINGUISTICO - Lettere a/p/r per il Primo ciclo; Consolidamento e potenziamento delle competenze della lingua italiana attraverso lettere a/r per la Scuola sec. di II grado. nuove tecnologie e didattica innovativa.

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POTENZIAMENTO UMANISTICO Lettere s/d/l/e/r/n/p/q per il Primo ciclo; SOCIO-ECONOMICO E PER LA LEGALITA’ lettere d/e/l per la Scuola sec. di II grado. Sviluppo delle Competenze chiave e di cittadinanza POTENZIAMENTO LABORATORIALE - Lettere h/m per il Primo ciclo; Sviluppo competenze digitali- Apertura al territorio, al mondo del lavoro e dell‟economia lettere h/i/m/o per la Scuola sec. di II grado.

Altri riferimenti normativi rispetto alle azioni individuate: - DM 254, DECRETO 16 novembre 2012 - Indicazioni Nazionali – Profilo dello Studente al Termine del Primo Ciclo di Istruzione(centralità dell‟ alunno, inteso come persona, che non deve solo sapere ma saper fare e saper essere, utilizzare gli strumenti della conoscenza per interpretare la realtà ed interagire con essa, possedere competenze chiave, avere padronanza nella lingua italiana, sviluppare la capacità risolvere i problemi e applicare il pensiero razionale ai contesti reali, usare in modo consapevole le nuove tecnologie, essere cosciente delle proprie potenzialità ed avere la capacità di orientarsi nelle scelte di vita, rispettare le regole di convivenza civile e mettere in pratica la cittadinanza attiva, lo scenario di riferimento di questo studente “competente” è una scuola aperta al territorio e non più autoreferenziale, fondata su un nuovo umanesimo e un nuovo concetto di cittadinanza, una scuola dove hanno un valore importante le nuove tecnologie). - Linee Guida ISTITUTI PROFESSIONALI (D.P.R. 15 marzo 2010, n. 87) La formazione professionale si fonda su tre parole-chiave: menti d‟opera, professionalità, laboriatorialità basate su una serie di concetti fondamentali: - crescita educativa, culturale e professionale dei giovani, per trasformare la molteplicità dei saperi in un sapere unitario, dotato di senso, ricco di motivazioni; -sviluppo dell‟autonoma capacità di giudizio;- esercizio della responsabilità personale e sociale;- dimensione trasversale ai differenti percorsi di istruzione e di formazione in cui le conoscenze disciplinari e interdisciplinari (il sapere) e le abilità operative apprese (il fare consapevole),nonché l‟insieme delle azioni e delle relazioni interpersonali intessute (l‟agire) sono la condizione per maturare le competenze che arricchiscono la personalità dello studente e lo rendono autonomo costruttore di se stesso in tutti i campi della esperienza umana, sociale e professionale). Gli interventi previsti dal Piano sono fortemente coerenti tra loro ed integrabili nell‟ottica del miglioramento continuo, infatti ciascuna azione ne contempla al suo interno altre, fortemente interdipendenti. La stessa coerenza si rileva rispetto al PTOF, il piano triennale dell‟Offerta Formativa e alle conclusioni del rapporto di autovalutazione, RAV.

AZIONI PDM RISULTATI ATTESI

Lavorare per competenze e dotarsi di strumenti Elaborare UDA per competenze corredata di griglie idonei. di valutazione. Progettare per aree tematiche comuni e Realizzare un macro-contenitore per i progetti di trasversali ai vari gradi di scuola. istituto in modo da indirizzare verso obiettivi e tematiche di interesse comune in senso verticale tra i gradi di scuola e trasversale alle diverse discipline. Promuovere un uso continuativo e diffuso delle Potenziamento delle dotazioni tecnologiche ed 20

nuove tecnologie, non solo fra gli studenti, ma innovazione strumentale in più plessi. anche tra il personale scolastico. Potenziamento della didattica digitale. Attivare una didattica per il potenziamento e Migliorare i livelli di apprendimento. per il recupero anche a classi aperte. Uniformare gli esiti delle prove invalsi. Pianificare ed uniformare l'azione Attivare un percorso per l'auto- orientamento alla dell'orientamento e della continuità fra i vari scoperta di attitudini e potenzialità degli alunni. gradi di scuola. Migliorare l'orientamento in entrata nella scuola secondaria di II grado. Incrementare il numero di docenti per la Si ritiene di poter incrementare il numero dei docenti formazione. di ruolo per la formazione di almeno il 20% in più rispetto all'anno scolastico precedente. Gli altri docenti saranno comunque coinvolti con micro seminari interni di disseminazione. Stabilire incontri formali per la diffusione e Disseminazione dei risultati della formazione. condivisione degli esiti della formazione. Condivisione delle buone pratiche. Incrementare la partecipazione delle famiglie Incrementare la partecipazione alle attività alle attività scolastiche con iniziative specifiche scolastiche da parte delle famiglie del 10% rispetto per accrescere il coinvolgimento. all'anno scolastico precedente. Incrementare le reti e le convenzioni con Incremento del coinvolgimento del territorio nella enti, istituzioni, associazioni. progettazione didattica.

Il Piano Nazionale della Scuola Digitale (PNSD)

Come previsto dalla Legge 107/2015 di riforma del sistema dell‟Istruzione all‟art.1 comma 56, il MIUR, con D.M. n. 851 del 27.10.2015 ha adottato il Piano Nazionale Scuola Digitale. Non solo una dichiarazione di intenti, ma una vera e propria strategia complessiva di innovazione della scuola, come pilastro fondamentale del disegno riformatore delineato dalla legge. Quest‟ultima prevede, infatti, che dal 2016 tutte le scuole inseriscano nei Piani Triennali dell‟Offerta Formativa azioni coerenti con tale piano, per perseguire obiettivi:  di sviluppo delle competenze digitali degli studenti,  di potenziamento degli strumenti didattici e laboratoriali necessari a migliorare la formazione e i processi di innovazione delle istituzioni scolastiche,  di adozione di strumenti organizzativi e tecnologici per favorire la governance, la trasparenza e la condivisione di dati,  di formazione dei docenti per l‟innovazione didattica e lo sviluppo della cultura digitale,  di formazione del personale amministrativo e tecnico per l‟innovazione digitale nell‟amministrazione,  di potenziamento delle infrastrutture di rete,  di valorizzazione delle migliori esperienze nazionali,  di definizione dei criteri per l‟adozione dei testi didattici in formato digitale e per la diffusione di materiali didattici anche prodotti autonomamente dalle scuole. Si tratta di un‟opportunità di innovare la scuola, adeguando non solo le strutture e le dotazioni tecnologiche a disposizione degli insegnanti e dell‟organizzazione, ma soprattutto le metodologie didattiche e le strategie usate con gli alunni in classe. Su questo Piano sono previsti investimenti considerevoli nel periodo 2015-2020 che, attingendo a Fondi per la Buona Scuola, PON “Per la Scuola” FESR 2014-2020 e altri fondi MIUR, ammontano ad oltre un miliardo di euro. Il PNSD prevede tre grandi linee di attività: - miglioramento dotazioni hardware (gli strumenti); - attività didattiche (competenze e contenuti); - formazione del personale (formazione e accompagnamento). Ciascuna di queste mette in campo finanziamenti importanti, quasi tutti tramite bando di progetti che le scuole devono presentare. 21

Inoltre, con nota 17791 del 19 novembre, è stato disposto che ogni scuola dovrà individuare entro il 10 dicembre un “animatore digitale”, incaricato di promuovere e coordinare le diverse azioni. Tutta la documentazione e la normativa relative al Piano si trovano al seguente indirizzo: http://www.istruzione.it/scuola_digitale/

Azioni del Piano Triennale coerenti con il PNSD: - Animatore digitale dell’Istituto: Prof Maurizio Sisca; - Formazione degli insegnanti prevista nel PDM: 1. Formazione peer to peer attraverso risorse interne all‟Istituto; 2. Formazione in rete sulla didattica digitale con il Liceo “Pitagora” di Rende (CS). - Azioni promosse o che si conta di promuovere per migliorare le dotazioni hardware della scuola: Progetti PON presentati relativi alla programmazione 2014-2020: 1. Fondi Strutturali Europei – Programma Operativo Nazionale “Per la scuola - Competenze e ambienti per l‟apprendimento” 2014-2020. Avviso pubblico rivolto alle Istituzioni Scolastiche statali per la realizzazione, l’ampliamento o l’adeguamento delle infrastrutture di rete LAN/WLAN. Candidatura N. 15511 – Avviso Prot.n. AOODGEFID/9035 del 13/07/2015 - FESR - Realizzazione/ampliamento rete LanWLan Titolo del progetto: “Scuola Wi-fi Istituto Omnicomprensivo Bianchi-Scigliano” Descrizione dell’iniziativa: sfruttare il potenziale offerto dalle nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT) al fine di migliorare l‟organizzazione e gli ambienti di apprendimento della scuola, di innalzare le competenze digitali di docenti e alunni e soprattutto consentire l‟uso delle nuove tecnologie e dei contenuti digitali nella didattica in classe. Destinatari: studenti dell‟Istituto Omnicomprensivo, insegnanti e personale ATA. Stato: APPROVATO 2. Fondi Strutturali Europei – Programma Operativo Nazionale “Per la scuola -Competenze e ambienti per l‟apprendimento” 2014-2020. Avviso pubblico rivolto alle Istituzioni Scolastiche statali per la realizzazione di ambienti digitali. Candidatura N. 100072 – Avviso Prot.n. AOODGEFID/ 12810 del 15/10/2015 - FESR - Realizzazione AMBIENTI DIGITALI Titolo del progetto: “Laboratorio mobile multi/pluridisciplinare per la scuola primaria e di secondaria I gr. di Scigliano”- “Postazione pc sala docenti per l’accesso ai servizi online (IPSSASR diurno e serale)” Descrizione dell’iniziativa: Migliorare e potenziare gli ambienti di apprendimento; Consentire l‟accesso al personale ai servizi on line della scuola. Destinatari: alunni e docenti della scuola primaria e secondaria di I grado di Scigliano. Stato: IN CORSO DI VALUTAZIONE. 3. Fondi Strutturali Europei – Programma Operativo Nazionale “Per la scuola - Competenze e ambienti per l‟apprendimento” 2014-2020. Avviso pubblico rivolto alle Istituzioni Scolastiche statali per la realizzazione di ambienti digitali. Candidatura N. 100032 – Avviso Prot.n. AOODGEFID/ 12810 del 15/10/2015 - FESR - Realizzazione AMBIENTI DIGITALI Titolo del progetto: “Laboratorio mobile multi/pluridisciplinare collaborativo e LIM in classe per l'IPSSASR di Scigliano”- “Postazione pc sala docenti per l’accesso ai servizi online (IPSSASR diurno e serale)”

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Descrizione dell’iniziativa: Migliorare e potenziare gli ambienti di apprendimento; consentire l‟accesso al personale ai servizi on line della scuola; attivare il registro elettronico. Destinatari: Studenti IPSSASR corso diurno e serale e docenti. Stato: IN CORSO DI VALUTAZIONE.

- Quali contenuti o attività correlate al PNSD si conta di introdurre nel curricolo degli studi 1. Introdurre il pensiero computazionale nella scuola primaria 2. Costruire curricola verticali per la costruzione di competenze digitali, soprattutto trasversali 3. Aggiornare il curricolo di tecnologia nella scuola secondaria di primo grado - Bandi cui la scuola ha partecipato per finanziare specifiche attività :

I PROGETTI REALIZZATI NELLA PROGRAMMAZIONE 2007-2013 (PON/POR) – FONDI MINISTERIALI Anno Fondo Titolo iniziativa Descrizione iniziativa Destinatari iniziativa 2011 FESR Lab. di inform.: Il progetto ha previsto l'acquisto di Studenti IPAA corso comunicare e attrezzature informatiche collegate in diurno e serale apprendere con le rete per l‟utilizzo delle nuove LIM tecnologie in ambito didattico. 2011 FESR Lab. di scienze: Il progetto ha previsto l'acquisto di Studenti IPAA corso operare per attrezzature di laboratorio per lo studio diurno e serale studiare la vita e l'osservazione di fenomeni in ambito fisico, chimico e biologico. 2011 FESR Lab. di inform: Il progetto ha previsto l'acquisto di Alunni Scuola comunicare e attrezzature informatiche collegate in Secondaria di Primo apprendere con le rete per l‟utilizzo delle nuove Grado di Scigliano. LIM tecnologie in ambito didattico nella Scuola Secondaria di Primo Grado di Scigliano. 2013 Fondi Progetto e Sfruttare il potenziale offerto dalle Studenti dell‟IPAA Ministe realizzazione di nuove tecnologie dell'informazione e corso ordinario e corso riali una rete wireless della comunicazione (ICT) al fine di serale, compresi gli per l‟IPAA di migliorare l‟organizzazione e gli alunni stranieri ospiti Scigliano ambienti di apprendimento della del nostro Istituto, scuola, di innalzare le competenze insegnanti e personale digitali di docenti e alunni e soprattutto ATA consentire l‟uso delle nuove tecnologie e dei contenuti digitali nella didattica in classe. 2014 FESR Ambienti di Informatizzazione della sala docenti Docenti dei plessi formazione dell'IPAA al fine di consentire agli interessati polivalente per insegnanti di poter sperimentare le l‟IPAA , SSIG nuove tecnologie emergenti, sia Scigliano, Bianchi confrontandosi in lavori di gruppo, che e Colosimi procedendo in percorsi di autoapprendimento o attraverso corsi di formazione.

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I PROGETTI REALIZZATI NELLA PROGRAMMAZIONE 2007-2013 (PON/POR) – FONDI MINISTERIALI Anno Fondo Titolo iniziativa Descrizione iniziativa Destinatari iniziativa 2010 FSE Per insegnare Far familiarizzare i docenti con le Docenti IPAA corso meglio! metodologie informatiche innovative, diurno e serale Metodologie per portarli gradatamente, ad un utilizzo didattiche innov. più mirato di esse. 2011 FSE La 'European Iniziativa rivolta agli adulti del territorio Adulti e giovani adulti Computer al fine di far acquisire/migliorare le del territorio DrivingLicence' competenze digitali nell‟uso del PC e (ECDL) per il conseguimento della cert. Internazionale ECDL Core START o FULL. 2011 FSE Nel mondo Iniziativa rivolta agli alunni della Sc. Alunni Scuola informatico 1, 2 sec. I grado di Bianchi, Colosimi, al fine Secondaria di Primo di far acquisire/migliorare le Grado di Bianchi, competenze digitali nell‟uso del PC e Colosimi per il conseguimento della cert. Intern. ECDL START. 2011 FSE Nel mondo Iniziativa rivolta agli alunni della Scuola Alunni Scuola primaria informatico 3 primaria di Panettieri e Bianchi al fine di Panettieri e Bianchi. di far acquisire/migliorare le competenze digitali nell‟uso del PC. 2013 FSE Competenze Iniziativa rivolta agli adulti del territorio Adulti e giovani adulti digitali per l'ECDL al fine di far acquisire/migliorare le del territorio (European competenze digitali nell‟uso del PC e Computer per il conseguimento della cert. DrivingLicence)” internazionale NUOVA ECDL BASE

2012 FSE Percorso formativo Percorso formativo ICT per il personale Docenti dell‟Istituto ICT per il della scuola anno scolastico (scuola Omnicomprensivo personale della capofila Liceo Scientifico Pitagora scuola anno Rende (CS)) scolastico 2014 FSE Progetto Didatec Progetto Didatec anno scolastico 2013- Docenti dell‟Istituto 14 (Scuola Capofila Liceo Scientifico Omnicomprensivo Fermi (CS))

L’istituto si impegna a partecipare ai bandi PON – FESR-FSE che verranno via via emanati dal Ministero; pertanto la realizzazione degli obiettivi a brevissimo, medio e lungo termine tempistica sarà vincolata a quella di emanazione del MIUR; per i progetti previsti per la formazione degli insegnanti si fa riferimento alla tempistica prevista nell’allegato 1 (Piano di Miglioramento).

Le azioni di miglioramento avranno sicuramente un impatto positivo sull'organizzazione della scuola per: Studenti che vedranno potenziato il loro curriculum scolastico con attività didattiche ben mirate e coerenti con il territorio, nel quale si potranno trovare ad operare una volta diplomati. Questo dovrebbe avere anche una grande ricaduta positiva sulle aspettative genitoriali. Docenti che, interagendo fra loro e capitalizzando l‟attività di aggiornamento e formazione, potranno accrescere le loro competenze professionali, trasformandole in un patrimonio comune attraverso un‟efficace comunicazione interna. Si può altresì supporre che dalla valorizzazione delle 24 risorse umane scaturisca un valore aggiunto per l‟intero processo di insegnamento – apprendimento finalizzato al miglioramento della qualità dell‟offerta formativa e, di conseguenza, al successo scolastico degli studenti. La standardizzazione della verifica e del riesame permetterà nel tempo di selezionare i progetti svolti in termini di effettiva efficienza ed efficacia. Si rimanda all’allegato n. 1 che riporta per intero il PdM, indicando priorità, traguardi di medio e di lungo periodo, obiettivi di processo fissati, azioni di miglioramento previste su più anni, scansione di massima dei tempi e risorse umane e strumentali coinvolte.

SCHEDA PROGETTO PNSD

Denominazione progetto Piano Nazionale per la Scuola Digitale (PNSD) per l’Istituto Omnicomprensivo Bianchi-Scigliano Finalità Il piano ha come finalità principale quella di sfruttare il potenziale offerto dalle nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT) al fine di migliorare l‟organizzazione e gli ambienti di apprendimento della scuola e di innalzare le competenze digitali di docenti, alunni e personale ATA. Obiettivi generali 1) Miglioramento della qualità degli ambienti dedicati all‟apprendimento per favorire la costruzione delle competenze attraverso l‟uso delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT), diminuendo la distanza tra esperienza comune, cultura scientifica e cultura umanistica e favorendo il raggiungimento degli obiettivi di Europa2020 e del Piano strategico per l‟Agenda Digitale Italiana; 2) Miglioramento dell‟organizzazione della scuola attraverso servizi informatizzati di gestione delle presenze degli alunni, registro elettronico, pagelle on-line, posta certificata, comunicazioni scuola – famiglia via sms o email; 3) Innalzamento delle competenze digitali della popolazione finalizzato a garantire che il sistema di istruzione offra a tutti i giovani i mezzi per sviluppare competenze chiave a un livello tale da permettere l‟accesso ad ulteriori apprendimenti per la durata della vita: 4) Promuovere la realizzazione di spazi per la laboratorialità (Atelier creativi per il I ciclo) e Laboratori specialistici di settore (Laboratori professionalizzanti in chiave digitale per il II ciclo) che integrano Tecnologie della informazione e della comunicazione a principi scientifici di base e applicazioni tecnologiche. Priorità del RAV cui si Migliorare i risultati nelle prove standardizzate nazionali. riferisce Potenziare le competenze-chiave e di cittadinanza (nello specifico le competenze digitali di alunni e docenti) Traguardo di risultato Migliorare gli esiti e uniformare i risultati delle classi. del RAV Connettere le competenze-chiave e di cittadinanza con le competenze disciplinari. Obiettivo di processo del Promuovere un uso continuativo e diffuso delle nuove tecnologie, non solo RAV fra gli studenti , ma anche tra il personale scolastico. Istituire una figura di tutoraggio per i docenti nelle nuove tecnologie. Situazione su cui L‟Istituto Omnicomprensivo di Bianchi-Scigliano è un Istituto complesso interviene articolato nelle scuole sotto elencate che sono ubicate nei seguenti comuni:  Scigliano: scuola dell‟infanzia, scuola primaria e secondaria di I grado, IPAA (Istituto Professionale di Stato per l‟Agricoltura e l‟Ambiente) - corso ordinario e serale;  Borboruso: scuola primaria;  Panettieri: scuola primaria;  Pedivigliano: scuola dell‟infanzia, primaria e secondaria di I grado;

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 Colosimi: scuola dell‟infanzia, primaria e secondaria di I grado;  Bianchi: scuola dell‟infanzia, primaria e secondaria di I grado. Il nostro Istituto ha già attuato, nei precedenti anni scolastici, progetti che riguardano il digitale sfruttando i finanziamenti PON-POR 2007-13 e altri fondi ministeriali all‟uopo previsti; tra i progetti che hanno riguardato la formazione del personale docente alcuni sono stati organizzati dall‟Istituzione scolastica (Per insegnare meglio! Metodologie didattiche innovative) e altri in rete con altre scuola (Didatec, percorso formativo ICT per il personale della scuola); sono stati anche attuati diversi corsi di formazione rivolti agli alunni e adulti attraverso percorsi finalizzati al conseguimento delle certificazioni informatiche di base con buoni esiti finali. I progetti hanno riguardato anche investimenti per la realizzazione di opportuni Laboratori informatici e scientifici per gli studenti corredati di strumenti innovativi quali LIM e notebook nonché l‟informatizzazione delle sale docenti di alcuni plessi al fine di creare ambienti di digitali di formazione/autoformazione dei docenti; è stata anche implementata una rete wireless per l‟Istituto Professionale di Stato per i Servizi per l‟Agricoltura e lo Sviluppo Rurale di Scigliano. I corsi rivolti ai docenti hanno spesso denotato una scarsa partecipazione alle interessanti iniziative di formazione promosse sia per motivi di età e sia per motivi culturali. Alcuni plessi (Scuole secondarie di I e IPSSASR) risultano ben equipaggiati nelle dotazioni tecnologiche (LIM, notebook, laboratori multimediali e scientifici) mentre in altri plessi (Scuole primarie e dell‟Infanzia) tali dotazioni sono piuttosto carenti se non addirittura inesistenti. Alcuni plessi sono dotati di laboratori ma vengono poco usati dai docenti. Le LIM presenti in tutto l‟Istituto Omnicomprensivo sono piuttosto scarse. Le Biblioteche dell‟Istituto risultano non essere informatizzate. Anche la segreteria dell‟istituto necessiterebbe di una maggiore informatizzazione delle procedure. Solo alcuni plessi sono dotati della connessione a Internet (Scuola secondarie di I grado e IPSSASR) e di questi solo la Scuola I ciclo e l‟IPSSASR di Scigliano sono dotati di Banda Ultra larga a 30 Mbps. Nei plessi in cui le dotazioni tecnologiche sono presenti e funzionanti, si registra che nel complesso sono pochi sono i docenti ne fanno uso costante nella didattica quotidiana (anche se la situazione è diversa a seconda dei plessi). Tutto ciò presuppone che debbano essere effettuati investimenti sia nelle dotazioni tecnologiche e sia nella formazione dei docenti motivando questi ultimi ad un uso proficuo delle stesse. Il nostro Istituto ha già partecipato all‟ Avviso 9035 del 13/07/2015 - FESR - Realizzazione/ampliamento rete LanWLan per la realizzazione di una rete wireless per la scuola del I ciclo di Scigliano (recentemente approvato) e ha presentato altri due progetti per la realizzazione di Ambienti digitali innovativi sia per il Scuole del I ciclo di Scigliano che per l‟IPSSASR corso ordinario e serale nonché la realizzazione di “Postazioni pc sala docenti per l‟accesso ai servizi online dell‟Istituto” (in corso di valutazione). Attività previste 1. Individuazione dell’Animatore Digitale (nota MIUR Prot. n° 17791 del 19/11/2015): Prof. Maurizio Sisca. Si tratta di una figura di sistema che avrà il compito di coordinare e favorire l‟attuazione del PNSD nell‟istituzione di appartenenza, costituendo il nodo di raccordo tra il livello centrale e le singole scuole autonome. L‟animatore non deve necessariamente essere una figura tecnica, ma piuttosto avere capacità di coordinamento, di leadership, di coinvolgimento cui sarà opportuno affiancare ulteriori docenti che siano in grado di dare rapide risposte ai bandi

26 emanati dal MIUR per le diverse azioni con la stesura di progetti e che supportino il dirigente nelle attività di fundraising (“raccolta di fondi) specificatamente destinate alla realizzazione del PNSD . 2. Costituzione di uno staff “digitale” in fase di avvio composto dal dirigente scolastico, dall‟animatore digitale e dal DSGA, dai responsabili di plesso e da almeno un referente per ogni plesso costituito da coloro che sono disponibili a mettere a disposizione le proprie competenze in un‟ottica di crescita condivisa con i colleghi. 3. Analisi dei bisogni e delle risorse esistenti •Indagine, a cura dello staff “digitale”, sull‟utilizzo delle nuove tecnologie nei vari plessi e sulla situazione delle dotazioni tecnologiche esistenti che costituisce il punto di partenza per la pianificazione puntuale delle azioni previste. L‟analisi dei bisogni e delle risorse disponibili viene effettuata sui 3 ambiti del PNSD (strumenti, curricolo, formazione) prendendo in considerazione tanto le risorse finanziarie che quelle strumentali e umane dedicate al digitale prendendo le mosse da un‟attenta lettura del documento descrittivo del PNSD e prosegue con l‟individuazione di bisogni concreti e calati nella specifica realtà scolastica; • Esame del Conto Consuntivo relativo all‟anno precedente, le modalità di impiego del MOF, il RAV e il Piano di Miglioramento in definizione, per capire quanto la scuola investe sul digitale ed avere un termine di confronto nella definizione degli investimenti nel triennio successivo 4. Idea digitale della scuola e costruzione degli obiettivi per il triennio L‟intero documento di pianificazione triennale dell‟offerta formativa verrà costruito per definire e rendere trasparente all‟utenza, alla comunità di riferimento e allo stesso personale che è impegnato in modo stabile o temporaneo nell‟istituzione scolastica il progetto di scuola che si intende realizzare. All‟interno del progetto complessivo e nell‟ambito dell‟identità e della mission che in esso si esplicita, è opportuno che trovi una sua collocazione anche dell‟idea digitale della scuola così come discende dall‟analisi condotta con la specificazione degli obiettivi concreti da realizzare nel primo anno, nel secondo, e nel terzo di attuazione. Dall‟analisi effettuata, il nostro Istituto si impegna a partecipare alle azioni previste dal «Piano nazionale per la Scuola Digitale» che riguardano i seguenti ambiti di azione previsti dal PSDN: Gli strumenti Obiettivi specifici: ● realizzazione/ampliamento di rete, connettività, accessi (nei plessi sprovvisti) ● ambienti di apprendimento per la didattica digitale integrata (nei plessi sprovvisti) ● realizzazioni laboratori per la creatività e l‟imprenditorialità ● registri elettronici e archivi cloud ● realizzazione di piattaforme e-learning ● digitalizzazione amministrativa della scuola Competenze e contenuti Obiettivi specifici: ● Utilizzo nella scuola primaria delle ore di programmazione per avviare in forma di ricerca-azione l‟aggiornamento sulle tematiche del digitale ● Portare il pensiero computazionale nella scuola primaria ● Costruire curricola verticali per la costruzione di competenze digitali, soprattutto trasversali ● Aggiornare il curricolo di tecnologia nella scuola secondaria di primo grado ● Alternanza Scuola- Lavoro per l‟impresa digitale ● Biblioteche digitali

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Formazione e accompagnamento Obiettivi specifici: ● Formazione base peer to peer attraverso risorse interne all‟Istituto per l‟uso degli strumenti tecnologici già presenti a scuola (prevista nel PdM) ● Formazione in rete sulla didattica digitale con il Liceo “Pitagora” di Rende (CS) (prevista nel PdM) ●Formazione dei docenti per l‟innovazione didattica e organizzativa ● Formazione per gli studenti e le famiglie sulla cittadinanza digitale ● Formazione digitale per il personale ATA ● Autoformazione per la realizzazione di materiali didattici digitali ● Formazione al migliore uso degli ampliamenti digitali dei testi in adozione ● Realizzazione di una comunità anche online con famiglie e territorio, anche attraverso servizi digitali che potenzino il ruolo del sito web della scuola e favoriscano il processo di dematerializzazione del dialogo scuola-famiglia ● Galleria per la raccolta di buone pratiche ● Monitoraggio delle azioni realizzate Risorse finanziarie Finanziamenti PON e POR previsti per il PNSD necessarie Finanziamenti Leggi sulla Buona Scuola 1000 € previsti per ogni scuola dal PNSD (legati alla progettualità della scuola) Risorse umane Animatore digitale: Prof. Sisca Maurizio (50 ore) Responsabili di plesso dei vari ordini di scuola dell‟Istituto Omnicomprensivo di Bianchi-Scigliano Individuazione di figure promotrici dell‟utilizzo delle nuove tecnologie nei vari plessi Dirigente scolastico DSGA Personale ATA Altre risorse necessarie Laboratori multimediali dell‟Istituto LIM disponibili per la formazione Aule dell‟Istituto Omnicomprensivo Cantina didattica dell‟Istituto Uffici amministrativi di Segreteria Indicatori utilizzati (alla Aumento del numero di plessi dell‟Istituto completamente connessi in Rete; fine del processo) Effettiva realizzazione degli interventi (tramite monitoraggio PON); Numero di laboratori effettivamente potenziati/realizzati; Mappatura complessiva dei laboratori scolastici nei vari plessi; Effettivo utilizzo del registro elettronico nei plessi in cui verrà sperimentato; Numero di docenti formati; Effettivo utilizzo dei laboratori; Effettivo incremento della didattica digitale in classe con registrazione specifica delle attività; Risparmi di costo per la scuola conseguenti alla dematerializzazione delle procedure; Numero di studenti coinvolti da politiche attive di formazione sul digitale; Quantità e qualità dei servizi associati al profilo digitale dello studente; Quantità e qualità servizi associati al profilo digitale del docente; Copertura del servizio di digitalizzazione amministrativa della scuola; Incremento nell‟utilizzo di contenuti e piattaforme digitali per la didattica; Autoproduzione di materiali didattici; Miglioramento nell‟utilizzo delle dotazioni scolastiche; Pubblicazione dei progetti costruiti dall‟animatore digitale; Efficacia delle progettualità dell‟animatore digitale; Coinvolgimento del personale scolastico e di tutta la comunità. Stati di avanzamento L‟istituto si impegna a partecipare ai bandi PON – FESR-FSE che verranno

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via via emanati dal Ministero; pertanto la realizzazione degli obiettivi a brevissimo, medio e lungo termine tempistica sarà vincolata a quella di emanazione del MIUR; per i progetti previsti per la formazione degli insegnanti nel PdM, si fa riferimento alla tempistica prevista nell‟allegato 1 (Piano di Miglioramento). Valori / situazione attesi Attraverso questo progetto le nuove tecnologie vengono portate in classe. Le ricadute del progetto, sicuramente positive, potranno essere valutate nel corso degli anni attraverso: • Miglioramento della didattica e del profitto degli studenti. • Innalzamento delle competenze digitali degli studenti e dei docenti. • Percorsi personalizzati per gli studenti (dall‟insegnamento indifferenziato all‟apprendimento personalizzato, dalla scuola di massa alla scuola della persona) . • Incremento della Collaborazione tra i docenti per lo scambio di esperienze. • Ruolo degli studenti più attivo e collaborativo al loro apprendimento e alla loro crescita. • Creazione di un sistema che dia la giusta collocazione all‟autonomia scolastica e che sia basato sul concetto di rete: collaborativa, paritetica e partecipata. • Gli studenti matureranno non semplici conoscenze, ma competenze. Impareranno, non un sapere astratto e teorico ma un sapere concreto, un saper fare. • Miglioramento dell‟organizzazione della scuola e del sistema scolastico nel suo complesso. Un indicatore grossolano per misurare l‟incidenza degli investimenti da parte dell‟Istituzione scolastica nel digitale PNSD potrebbe essere l‟incremento della percentuale degli investimenti in digitale nel triennio in riferimento al MOF.

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3.PROGETTAZIONE CURRICULARE, EXTRACURRICLUARE, EDUCATIVA E ORGANIZZATIVA. IDENTITA’ DELLE ISTITUZIONI AUTONOME.

3.1.1 SCUOLA DELL’INFANZIA

La scuola dell‟Infanzia dell‟istituto Omnicomprensivo di Bianchi-Scigliano, privilegia il gioco, l‟esplorazione e la vita di relazione, lo studio dell‟ambiente attraverso la ricerca, l‟osservazione, la scoperta. Le attività specifiche sono: giochi psicomotori e attività drammatico-teatrali; attività grafico-pittorico-plastiche e di educazione all'immagine; attività scientifiche e non, di scoperta e osservazione dell'ambiente in cui si vive; laboratorio di psicomotricità; laboratorio di musica; attività di approccio alla multimedialità, laboratorio d‟Inglese. In molteplici occasioni i genitori sono resi partecipi dei momenti educativi.

FINALITÀ “La scuola dell’infanzia, statale e paritaria, si rivolge a tutte le bambine e i bambini dai tre ai sei anni di età ed è la risposta al loro diritto all’educazione e alla cura, in coerenza con i principi di pluralismo culturale ed istituzionale presenti nella Costituzione della Repubblica, nella Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e nei documenti dell’Unione Europea”. La scuola dell‟infanzia è oggi un sistema pubblico integrato in evoluzione, che rispetta le scelte educative delle famiglie e realizza il senso nazionale e universale del diritto all‟istruzione. Il piano dell‟offerta formativa programmato dalla scuola va ad integrarsi con il progetto educativo delle famiglie in varie forme di collaborazione e confronto: assemblee, incontri a tema, laboratori, feste, uscite, iniziative di solidarietà. La scuola dell’infanzia si pone la finalità di promuovere nei bambini:  lo sviluppo dell’identità,  lo sviluppo dell’autonomia,  lo sviluppo della competenza,  l’avvio alla cittadinanza. La scuola dell‟infanzia del nostro Istituto promuove una pedagogia attiva e delle relazioni che si manifesta nella capacità degli insegnanti di dare ascolto e attenzione a ciascun bambino, nella cura dell‟ambiente, dei gesti e delle cose e nell‟accompagnamento verso forme di conoscenza sempre più̀ elaborate e consapevoli. L‟apprendimento avviene attraverso l‟azione, l‟esplorazione, il contatto con gli oggetti, la natura, l‟arte, il territorio e le sue tradizioni, in una dimensione ludica, da intendersi come forma tipica di relazione e di conoscenza. Nel gioco, particolarmente in quello simbolico, i bambini si esprimono, raccontano, rielaborano in modo creativo le esperienze personali e sociali. L‟ambiente di apprendimento è organizzato dagli insegnanti in modo che ogni bambino si senta riconosciuto, sostenuto e valorizzato. Le relazioni con gli insegnanti e fra i bambini sono un importante fattore protettivo e di promozione dello sviluppo. Nella relazione educativa, gli insegnanti svolgono una funzione di mediazione e di facilitazione e, nel fare propria la ricerca dei bambini, li aiutano a pensare e a riflettere meglio, sollecitandoli a osservare, descrivere, narrare, fare ipotesi, dare e chiedere spiegazioni in contesti cooperativi e di confronto diffuso. L‟organizzazione degli spazi e dei tempi diventa elemento di qualità pedagogica dell‟ambiente educativo e pertanto deve essere oggetto di esplicita progettazione e verifica. In particolare:

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Lo spazio accogliente, caldo, ben curato, orientato dal gusto estetico, espressione della pedagogia e delle scelte educative della scuola. Lo spazio parla dei bambini, del loro valore, dei loro bisogni di gioco, di movimento, di espressione, di intimità e di socialità, attraverso l‟ambientazione fisica, la scelta di arredamenti e oggetti volti a creare un luogo funzionale e invitante.

Il tempo disteso consente al bambino di vivere con serenità la propria giornata, giocare, esplorare, parlare, ascoltare, capire, sentirsi padrone di sé e delle attività che sperimenta e nelle quali si esercita. L’osservazione nelle sue diverse modalità, rappresenta uno strumento fondamentale per conoscere e accompagnare il bambino in tutte le sue dimensioni di sviluppo, rispettandone l‟originalità, l‟unicità, le potenzialità attraverso un atteggiamento di ascolto, empatia e rassicurazione.

La documentazione intesa come processo che produce tracce, memoria e riflessione, negli adulti e nei bambini, rendendo visibili le modalità e i percorsi di formazione e permettendo di apprezzare i progressi dell‟apprendimento individuale e di gruppo

La valutazione L‟attività di valutazione nella scuola dell‟infanzia risponde ad una funzione di carattere formativo, che riconosce, accompagna, descrive e documenta i processi di crescita, evita di classificare e giudicare le prestazioni dei bambini, perché è orientata a esplorare e incoraggiare lo sviluppo di tutte le loro potenzialità.

3.1.2 LA SCUOLA PRIMARIA PREMESSA La Scuola Primaria è il luogo dove le conoscenze si sviluppano progressivamente partendo dalle esperienze. E‟ l‟ambiente educativo di apprendimento, nel quale ogni fanciullo trova le occasioni per maturare progressivamente le proprie capacità di autonomia, di azione diretta, di relazioni umane, di progettazione e verifica, di esplorazione, di riflessione logico-critica e di studio individuale. FINALITA‟ “La scuola primaria mira all’acquisizione degli apprendimenti di base, come primo esercizio dei diritti costituzionali. Ai bambini e alle bambine che la frequentano offre l’opportunità di sviluppare le dimensioni cognitive, emotive, affettive, sociali, corporee, etiche e religiose, e di acquisire i saperi irrinunciabili. Si pone come scuola formativa che, attraverso gli alfabeti caratteristici di ciascuna disciplina, permette di esercitare differenti stili cognitivi, ponendo così le premesse per lo sviluppo del pensiero riflessivo e critico. Per questa via si formano cittadini consapevoli e responsabili a tutti i livelli, da quello locale a quello europeo. La padronanza degli strumenti culturali di base è ancor più importante per bambini che vivono in situazioni di svantaggio: più solide saranno le capacità acquisite nella scuola primaria, maggiori saranno le probabilità di inclusione sociale e culturale attraverso il sistema dell’istruzione”. Dalle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell‟Infanzia e del Primo ciclo d‟Istruzione. 2012.

La Scuola Primaria, è il luogo nel quale si promuove “l’acquisizione di tutti i fondamentali tipi di linguaggio”, il luogo, cioè, dell‟alfabetizzazione culturale, promovendo la formazione dell‟uomo e del cittadino attraverso l‟attivazione di processi quali: a.Interazione con la famiglia. Il valore che assume il rapporto scuola-famiglia deriva da due motivi, poiché entrambe si connotano come “istituzioni” con pregnanza sociale e formativa. 31

b.Raccordo pedagogico ed La continuità educativa è sostenuta dal principio secondo il quale organizzativo con la scuola il processo di crescita e di sviluppo non può essere suddiviso in dell’Infanzia e con la rigide scansioni, ma deve essere garantito il passaggio da una fase Scuola Secondaria di primo all‟altra dell‟esperienza di vita senza creare fratture e quindi si grado. ritiene utile un momento di raccordo tra l‟opera educativa della scuola dell‟Infanzia, scuola Primaria e scuola Secondaria di Primo Grado. A tal fine saranno progettati momenti di lavoro in comune. c. Alfabetizzazione culturale Fornire, quindi, gli strumenti mentali per conoscere la realtà e per con interventi intenzionali organizzarla in un sapere sistematico e significativo, introdurre i sistematici. bambini nel “mondo della cultura” attraverso le discipline scolastiche, intese come sistemi simbolici organizzati in modo adeguato all‟insegnamento/apprendimento. d.Promozione dell’acquisizione di tutti i fondamentali tipi di linguaggio. e. Progressiva costruzione delle capacità di pensiero riflesso e critico. f. Potenziamento di creatività, divergenza, autonomia di giudizio. g.Accoglienza, orientamento. La nostra scuola ritiene l‟accoglienza un momento progettuale finalizzato alla definizione di un itinerario di progettazione di qualità, di modelli organizzativi e definizione di obiettivi formativi, personalizzati e raggiungibili. Per promuovere un‟effettiva continuità si riserva una particolare attenzione agli alunni delle classi iniziali attraverso la flessibilità dei tempi, la scansione delle attività ed il coordinamento dei curricoli degli anni-ponte.

3.1.3 SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO PREMESSA “La scuola secondaria di primo grado rappresenta la fase in cui si realizza l‟accesso alle discipline come punti di vista sulla realtà e come modalità di conoscenza, interpretazione e rappresentazione del mondo. La valorizzazione delle discipline avviene pienamente quando si evitano due rischi: sul piano culturale, quello della frammentazione dei saperi; sul piano didattico, quello dell‟impostazione trasmissiva. Le discipline non vanno presentate come territori da proteggere definendo confini rigidi, ma come chiavi interpretative disponibili ad ogni possibile utilizzazione. I problemi complessi richiedono, per essere esplorati, che i diversi punti di vista disciplinari dialoghino e che si presti attenzione alle zone di confine e di cerniera fra discipline. Nella scuola secondaria di primo grado vengono favorite una più approfondita padronanza delle discipline e un‟articolata organizzazione delle conoscenze, nella prospettiva dell‟elaborazione di un sapere sempre meglio integrato e padroneggiato. Le competenze sviluppate nell‟ambito delle singole discipline concorrono a loro volta alla promozione di competenze più ampie e trasversali, che rappresentano una condizione essenziale per la piena realizzazione personale e per la partecipazione attiva alla vita sociale, orientate ai valori della convivenza civile e del bene comune. Le competenze per l‟esercizio della cittadinanza attiva sono promosse continuamente nell‟ambito di tutte le attività di apprendimento, utilizzando e finalizzando opportunamente i contributi che ciascuna disciplina può offrire”. (Dalle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’Infanzia e del primo ciclo d’istruzione 2012).

FINALITA‟ Le finalità della Scuola Secondaria di 1° grado riguardano:  la promozione del pieno sviluppo della persona, rimuovendo ogni ostacolo alla frequenza;  la promozione della pratica consapevole della cittadinanza attiva;

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 il consolidamento e l’ampliamento degli alfabeti di base della cultura;  lo sviluppo e il potenziamento delle capacità di riflessione e rielaborazione personale;  la promozione dell’orientamento. Tali finalità sono raggiunte con lo sviluppo di tutte le discipline, di attività educative e didattiche unitarie relative alla Convivenza civile, di specifici progetti didattico-educativi e con l‟ampliamento dell‟Offerta Formativa attraverso le attività opzionali facoltative. Il fine generale della Scuola Secondaria di 1° grado è quindi la formazione di un soggetto consapevole, competente, solidale e autonomo, un soggetto che prenda coscienza di una realtà sociale sempre più mutevole e della propria identità per potersi orientare nelle scelte future. La scuola, nel triennio, secondo la legge istitutiva (n 1859 del ‟62), ha il compito di formare e orientare i preadolescenti facendo:  Conseguire conoscenze;  Produrre competenze;  Sviluppare le potenzialità che si traducono in capacità (comprensione, argomentazione, critica, progettazione e decisione);  Integrare tutte le componenti dell‟esperienza e della conoscenza. Superare le settorialità disciplinari favorendo l‟apprendimento pluridisciplinare attraverso:  l‟interazione dei diversi linguaggi;  i progetti mirati alla prevenzione, al recupero delle difficoltà e all‟arricchimento culturale;  l‟apertura e l‟intesa con enti e associazioni presenti sul territorio.

3.1.4 SCUOLA SECONDARIA DI II GRADO Istituto Professionale per i Servizi per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale (corso ordinario) PREMESSA Il riordino degli istituti professionali risponde all‟esigenza di organizzare percorsi formativi quinquennali, finalizzati al conseguimento di un titolo di studio e fondati su una solida base di istruzione generale e tecnico-professionale, riferita a filiere produttive di rilevanza nazionale che a livello locale possono assumere connotazioni specifiche. I nuovi istituti professionali sono caratterizzati da un riferimento prioritario ai grandi settori in cui si articola il sistema economico nazionale, contraddistinti da applicazioni tecnologiche e organizzative che, in relazione alla filiera di riferimento, possono essere declinate in base alla vocazione del territorio, ai progetti di sviluppo locale e ai relativi fabbisogni formativi. Gli elementi distintivi che caratterizzano gli indirizzi dell‟istruzione professionale all‟interno del sistema dell‟istruzione secondaria superiore si basano, dunque, sull‟uso di tecnologie e metodologie tipiche dei diversi contesti applicativi; sulla capacità di rispondere efficacemente alla crescente domanda di personalizzazione dei prodotti e dei servizi, che è alla base del successo di molte piccole e medie imprese del made in ; su una cultura del lavoro che si fonda sull‟interazione con i sistemi produttivi territoriali e che richiede l‟acquisizione di una base di apprendimento polivalente, scientifica, tecnologica ed economica.

FINALITA‟ Tre parole-chiave possono aiutare a sintetizzare i riferimenti progettuali per articolare l‟offerta formativa in modo da rispondere ad una pluralità di bisogni: menti d‟opera, professionalità e laboratorialità. L‟immagine delle menti d‟opera richiama, da un lato, la straordinaria tradizione di iniziativa e intelligenza dell‟“impresa molecolare” italiana, dall‟altro il principio dell‟equivalenza formativa di tutti i percorsi dei nuovi ordinamenti del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione. La professionalità propone una valorizzazione della cultura del lavoro, intesa nella sua accezione più ampia: l‟insieme di operazioni, procedure, simboli, linguaggi e valori, ma anche identità e senso di appartenenza ad una comunità professionale, che riflettono una visione 33 etica della realtà, un modo di agire per scopi positivi in relazione ad esigenze non solo personali ma comuni. Con il concetto di laboratorialità il valore del lavoro si estende allo scopo del percorso di studi (imparare a lavorare), al metodo privilegiato che consente di apprendere in modo attivo, coinvolgente, significativo ed efficace (imparare lavorando). Per corrispondere a questa visione e diventare vere “scuole dell‟innovazione territoriale”, gli istituti professionali sono chiamati ad operare scelte orientate permanentemente al cambiamento e, allo stesso tempo, a favorire attitudini all‟auto-apprendimento, al lavoro di gruppo e alla formazione continua. In questo quadro, orientato al raggiungimento delle competenze richieste dal mondo del lavoro e delle professioni, sono assai opportuni l‟utilizzo di metodi induttivi, di metodologie partecipative, un‟intensa e diffusa didattica di laboratorio, da estendere anche alle discipline dell‟area di istruzione generale. Gli istituti professionali sono, come gli istituti tecnici, un‟articolazione dell‟area dell‟istruzione tecnico-professionale considerata, nel suo complesso, come un laboratorio di innovazione e di costruzione del futuro, soprattutto a servizio delle comunità locali, capace di trasmettere ai giovani la curiosità, il fascino dell‟immaginazione e il gusto della ricerca, del costruire insieme dei prodotti, di proiettare nel futuro il proprio impegno professionale per una piena realizzazione sul piano culturale, umano e sociale. Attualmente, per effetto del Riordino, i settori dell‟istruzione professionale sono stati ridotti a 2, il settore Servizi ed il settore Industria ed artigianato, gli indirizzi sono, invece, 6.

TABELLA DI CONFLUENZA DEI PERCORSI DEGLI ISTITUTI PROFESSIONALI PREVISTI DALL’ORDINAMENTO PREVIGENTE (articolo 8, comma 1 Allegato D)

NUOVO ORDINAMENTO PREVIGENTE ORDINAMENTO

Settore Indirizzo Articolazione Indirizzo Settore

SERVIZI PER Agrotecnico L’AGRICOLTURA E AGRARIO- LO AMBIENTALE SVILUPPO RURALE Ottico SERVIZI Tecnico dei servizi SERVIZI SOCIO-SANITARI Odontotecnico sociali SOCIO-SANITARI Ottico Odontotecnico

Enogastronomia Tecnico dell‟arte INDIRIZZI ATIPICI SERVIZI bianca

SERVIZI PER L’ENOGASTRONOMIA E L’OSPITALITA’ Servizi di sala e di SERVIZI ALBERGHIERA vendita ALBERGHIERI E Tecnico dei servizi DELLA Accoglienza turistica della RISTORAZIONE ristorazione

Tecnico dei servizi SERVIZI turistici COMMERCIALI Tecnico della SERVIZI gestione aziendale COMMERCIALI E TURISTICI Tecnico della grafica pubblicitaria 34

NOTE: - Ciascun indirizzo del previgente ordinamento confluisce in un solo indirizzo; - I previgenti indirizzi sperimentali confluiscono nei nuovi ordinamenti ed indirizzi secondo quanto previsto all‟articolo 8, comma 1

Istituto Professionale per i Servizi per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale (Corso serale). PREMESSA In generale, gli Istituti Serali hanno due tipi di finalità: • una generale (che è la stessa di ogni scuola pubblica): essere cioè luogo di educazione, fornendo anche strumenti per un inserimento lavorativo qualificato; • una specifica, peculiare strettamente connessa al tipo di utenza, che risulta alquanto disomogenea in conseguenza delle differenti condizioni di vita, di lavoro, delle diverse storie scolastiche degli studenti nonché di un ampio ventaglio di età anagrafiche. La scuola serale assolve al compito di riallacciare i fili interrotti fra l‟ex-studente e l‟istituzione scolastica, stimolando un bisogno di nuova cultura e di educazione permanente, facendosi luogo di istruzione, più consono alle esigenze e alle motivazioni del lavoratore. La scuola serale svolge un compito di innegabile valore sociale ed educativo, consentendo il rientro nel percorso formativo a quei lavoratori o più in generale alle persone in cerca di un‟ occupazione che vogliono riprendere gli studi abbandonati o interrotti per diversi motivi. In particolare, oltre che a formare dal punto di vista tecnico ed operativo i propri allievi, spesso la scuola serale permette loro di cambiare luogo e tipologia di lavoro, grazie all‟apprendimento dei contenuti che vengono trattati. Pur non esistendo molte informazioni statistiche, siamo a conoscenza di numerose variazioni di mansioni e luoghi di lavoro dei nostri ex-alunni in séguito agli studi compiuti, anche perché notevole è il numero di coloro che frequentano gli Istituti Serali col dichiarato fine di migliorare la propria posizione lavorativa ed economica. Sarà perciò prioritario organizzare forme di intervento per: • il recupero delle carenze nella formazione di base, la riconversione professionale e l‟educazione permanente; • offrire occasioni di promozione socio-culturale, stimolare la riprese degli studi, favorire l‟estensione delle conoscenze e migliorare l‟inserimento nel mondo del lavoro favorendo l‟acquisizione di specifiche competenze.

FINALITA‟ Il Corso Serale presso l‟I.P.S.S.A.S.R. di Scigliano (CS), già al dodicesimo anno di attività, offre agli studenti adulti la possibilità di ritornare a scuola permettendogli di acquisire, migliorare e completare la propria formazione culturale e le proprie competenze professionali, attraverso il conseguimento, di un titolo di studio spendibile nel mercato del lavoro (Diploma di maturità Professionale per i Servizi per l‟Agricoltura e lo Sviluppo Rurale). Il Corso Serale vuole essere una opportunità per: • qualificare giovani e adulti privi di professionalità aggiornate per i quali la licenza media non risponde più alle attuali esigenze culturali e lavorative; • permettere il rientro nel sistema istruzione a coloro che, abbandonati gli studi, decidono consapevolmente di riprenderli; • consentire la riconversione professionale di adulti già inseriti nel mondo del lavoro e che vogliano realizzare altre opportunità professionali o avanzamenti di carriera. Le peculiarità del Corso Serale dell‟ I.P.S.S.A.S.R. di Scigliano sono:  promuove la cittadinanza attiva degli studenti, attraverso la formazione dell‟uomo, del cittadino libero, di figure professionali flessibili e del professionista in un ottica culturale europea;  viene utilizzata una didattica flessibile organizzata per moduli (ogni modulo è un aggregazione di argomenti, ciascuno dei quali contribuisce alla conoscenza degli aspetti essenziali della 35

disciplina studiata) per favorire percorsi di apprendimento che rendono meno astratto il rapporto fra vita sociale e pratica scolastica e creare percorsi educativi più agili e personalizzati;  viene privilegiato l‟utilizzo delle tecnologie informatiche e multimediali come strumento per una didattica alternativa alla tradizionale lezione frontale e per fornire a tutti gli studenti dell‟Istituto le conoscenze e le competenze informatiche oggigiorno richieste dal mercato del lavoro con corsi di preparazione per il conseguimento dell‟ECDL oggigiorno richieste dal mercato del lavoro;  sono attivi sportelli didattici in orario scolastico che possono essere utilizzati su richiesta, dagli studenti che necessitano di un supporto, di studio assistito, di recupero, integrazione e ripasso degli argomenti disciplinari;  garantisce flessibilità oraria e riconoscimento dei crediti scolastici e di lavoro;  vengono offerte risposte formative mirate alle specifiche esigenze delle imprese presenti sul territorio grazie ad una interazione continua con Comuni, Provincia, Regione, Enti pubblici, Mondo produttivo e aziende.  vengono valorizzati gli interventi Statali, dell‟Unione Europea e degli Enti locali per progetti di integrazione e alfabetizzazione degli studenti stranieri, Progetti PON e POR, l‟Alternanza Scuola-Lavoro, per favorire l‟acquisizione di Professionalità tecniche molto richieste e spendibili immediatamente nel mondo del lavoro. Nel corrente a.s. 2015-16 il nostro il nostro istituto ha siglato un accordo di rete col Centro Provinciale per l‟Istruzione degli Adulti (CPIA) di Cosenza ai sensi del DPR 263/2012 istituito per predisporre le seguenti "misure di sistema": a) lettura dei fabbisogni formativi del territorio; b) costruzione di profili di adulti definiti sulla base delle necessità dei contesti sociali e di lavoro; c) interpretazione dei bisogni di competenze e conoscenze della popolazione adulta; d) accoglienza e orientamento; e) miglioramento della qualità e dell'efficacia dell'istruzione degli adulti.

3.2 SCELTE EDUCATIVE E DIDATTICHE

Il nostro Istituto, in stretto rapporto con l’azione educativa della famiglia, vuole porsi, innanzi tutto, al servizio dei cittadini e come punto di riferimento fondamentale nella formazione dei giovani e garantire una risposta di qualità ai bisogni formativi per:

 Concorrere alla costruzione di identità personali libere e consapevoli.  Realizzare un percorso formativo unitario, organico e continuo, in cui sia garantito il pieno sviluppo delle potenzialità di ogni alunno nel rispetto della propria identità personale, culturale e sociale.  Promuovere il successo formativo di ogni alunno in un contesto positivo e significativo, attraverso un graduale passaggio da un ordine scolastico all‟altro.  Assumere come obiettivo prioritario l‟impegno sociale a favore degli alunni in difficoltà.  Affrontare con sensibilità e professionalità i problemi relativi all‟handicap, al disagio, allo svantaggio, riconoscendo nella “diversità” una ricchezza e predisponendo tutte le risorse possibili in grado di migliorare l‟accoglienza ed il livello di integrazione di tali soggetti.  Formare alla cittadinanza e alla relazione interpersonale, fondate e vissute nei sensi profondi dell‟appartenenza, dell‟accoglienza, del rispetto reciproco e della solidarietà.  Riconoscere la relazione e la comunicazione come valori fondamentali per la formazione della persona.  Perseguire il modello dell‟interazione dialettica fra cultura della scuola e cultura del territorio, promuovendo una rete significativa di rapporti con l‟esterno.

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Il nostro Istituto promuove la qualità dell’azione didattica e formativa attraverso:  una progettazione intenzionale, sistematica, corresponsabile per l‟attuazione dei percorsi formativi e del curricolo disciplinare.  L‟elaborazione di progetti culturali e didattici integrati nel curricolo da attuarsi in collaborazione anche con il territorio.  L‟utilizzo adeguato ed efficace degli strumenti e dei materiali, con particolare interesse per l‟introduzione delle tecnologie informatiche e della lingua inglese in tutte le classi dell‟Istituto.  L‟integrazione con il territorio e nel territorio.  La responsabilità dei processi e dei risultati.  La verifica e la valutazione del processo dell‟insegnamento – apprendimento.

Saperi essenziali e scelte educative e didattiche nella scuola secondaria di secondo grado (IPSSASR di Scigliano)

PECUP: il profilo educativo, culturale e professionale. Il secondo ciclo di istruzione e formazione ha come riferimento unitario il profilo educativo, culturale e professionale definito dal decreto legislativo del 17 ottobre 2005, n. 226, allegato A. Esso è finalizzato a: a) la crescita educativa, culturale e professionale dei giovani, per trasformare la molteplicità dei saperi in un sapere unitario, dotato di senso, ricco di motivazioni; b) lo sviluppo dell‟autonoma capacità di giudizio; c) l‟esercizio della responsabilità personale e sociale. Il Profilo sottolinea, in continuità con il primo ciclo, la dimensione trasversale ai differenti percorsi di istruzione e di formazione frequentati dallo studente, evidenziando che le conoscenze disciplinari e interdisciplinari (il sapere) e le abilità operative apprese (il fare consapevole), nonché l’insieme delle azioni e delle relazioni interpersonali intessute (l’agire) siano la condizione per maturare le competenze che arricchiscono la personalità dello studente e lo rendono autonomo costruttore di se stesso in tutti i campi della esperienza umana, sociale e professionale. Nel secondo ciclo, gli studenti sono tenuti ad assolvere al diritto-dovere dell‟istruzione e alla formazione sino al conseguimento di un titolo di studio di durata quinquennale o almeno di una qualifica di durata triennale entro il diciottesimo anno di età. Nella progettazione dei percorsi assumono particolare importanza le metodologie che valorizzano, a fini orientativi e formativi, le esperienze di raccordo tra scuola e mondo del lavoro, quali visite aziendali, stage, tirocini, alternanza scuola lavoro. Tali attività permettono di sperimentare una pluralità di soluzioni didattiche per facilitare il collegamento con il territorio e personalizzare l‟apprendimento mediante l‟inserimento degli studenti in contesti operativi reali. Le discipline dell‟area di indirizzo, presenti in misura consistente fin dal primo biennio, si fondano su metodologie laboratoriali che favoriscono l‟acquisizione di strumenti concettuali e di procedure funzionali a preparare ad una maggiore interazione con il mondo del lavoro e delle professioni da sviluppare nel triennio. L‟acquisizione delle competenze chiave di cittadinanza previste a conclusione dell‟obbligo di istruzione consentono di arricchire la cultura di base dello studente e di accrescere il suo valore anche in termini di occupabilità. I percorsi degli istituti professionali sono definiti, infine, rispetto ai percorsi dei licei, in modo da garantire uno “zoccolo comune”, caratterizzato da saperi e competenze riferiti soprattutto agli insegnamenti di lingua e letteratura italiana, lingua inglese, matematica, storia e scienze, che hanno già trovato un primo consolidamento degli aspetti comuni nelle indicazioni nazionali riguardanti l‟obbligo di istruzione (D.M. n.139/07).

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FINALITÀ

Nella sua azione specifica, il nostro Istituto, intende ispirarsi ai principi di:  uguaglianza e integrazione, senza distinzioni di sesso, razza, religione, lingua, opinioni politiche, condizioni fisiche, psicologiche, sociali ed economiche.  Trasparenza nel motivare le ragioni delle scelte educative e nel porre all'attenzione pubblica il prodotto scolastico.  Efficienza nell'erogare il servizio secondo criteri di obiettività, efficacia ed equità.  Partecipazione nella costruzione di relazioni con le famiglie e con le altre realtà educative del territorio.

Il nostro Istituto intende assicurare:

 Il rispetto della libertà di scelta educativa delle famiglie.

 L'accoglienza e l'integrazione di tutti gli alunni, attraverso iniziative apposite, definite

annualmente nella programmazione.

 Pari opportunità di crescita culturale, a misura dei bisogni, delle potenzialità, dei ritmi

e degli apprendimenti degli alunni.

 La gestione partecipata della scuola all'interno degli organi collegiali, per promuovere

la corresponsabilità nei processi educativi di tutta la comunità scolastica.

 L'adeguamento degli orari di lavoro di tutto il personale, onde garantire un

funzionamento che realizzi l'efficienza e l'efficacia del servizio, in rapporto alle risorse

delle singole realtà e ai bisogni della comunità in cui esse sono inserite.

 La libertà d'insegnamento nel rispetto dell'autonoma personalità degli alunni.

 L'aggiornamento del personale fondato sulla conoscenza costante delle teorie

psicopedagogiche e metodologico-didattiche.

OBIETTIVI FORMATIVI

Le scuole dell’Istituto garantiscono il diritto di ogni alunno:

 al rispetto della propria identità personale , riconoscendo e valorizzando le diversità di ognuno, anche a partire dalle situazioni personali, familiari e sociali più difficili;  alla costruzione di un sapere personale nel passaggio dalle strumentalità di base ai saperi disciplinari;  allo sviluppo dell‟autonomia come possibilità di crescere, di rendersi gradualmente indipendente dall‟adulto e di sapersi orientare nelle proprie scelte;  alla creatività, intesa come libertà di espressione e di interpretazione della realtà;  alla socializzazione intesa sia come progressivo ampliamento della rete affettiva del bambino sia come possibilità di intrecciare relazioni con persone e contesti culturali diversi.

Le scuole dell’Istituto promuovono:

 la formazione integrale dell‟uomo e del cittadino, nel quadro dei principi affermati dalla Costituzione;  il recupero dello svantaggio socio-culturale e delle difficoltà individuali, ma anche l‟eccellenza di alunni, naturalmente dotati, attenendosi al principio educativo che la proposta formativa deve essere differenziata e proporzionale alle esigenze di ciascuno.

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3.3 SCELTE ORGANIZZATIVE 3.3.1 PROGRAMMAZIONI DIDATTICHE P.A.I. (PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIONE) Parte I – analisi dei punti di forza e di criticità

A. Rilevazione dei BES presenti: n° Sc Primaria n°3 Sc.Secondaria 1. disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3) 1° G.n°3 Sc.Secondaria 2° G. n°5  minorati vista  minorati udito  Psicofisici 11 2. disturbi evolutivi specifici  DSA 1  ADHD/DOP  Borderline cognitivo  Altro 3. svantaggio (indicare il disagio prevalente)  Socio-economico  Linguistico-culturale  Disagio comportamentale/relazionale  Altro Totali 11 % su popolazione scolastica N° PEI redatti dai GLHO N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria

B. Risorse professionali specifiche Prevalentemente utilizzate in… Sì / No Insegnanti di sostegno Attività individualizzate e di SI piccolo gruppo Attività laboratoriali integrate SI (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) AEC/docenti B.E.S. Attività individualizzate e di NO piccolo gruppo Attività laboratoriali integrate SI (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) Assistenti alla comunicazione Attività individualizzate e di NO piccolo gruppo Attività laboratoriali integrate NO (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) Funzioni strumentali / coordinamento NO Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES) SI Psicopedagogisti e affini esterni/interni NO

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Docenti tutor/mentor NO Altro: NO Altro: NO

C. Coinvolgimento docenti curricolari Attraverso… Sì / No Partecipazione a GLI SI Rapporti con famiglie SI Tutoraggio alunni NO Coordinatori di classe e simili Progetti didattico-educativi a prevalente tematica SI inclusiva Altro: Partecipazione a GLI SI Rapporti con famiglie SI Tutoraggio alunni NO Docenti con specifica formazione Progetti didattico-educativi a prevalente tematica SI inclusiva Altro: Partecipazione a GLI SI Rapporti con famiglie SI Tutoraggio alunni NO Altri docenti Progetti didattico-educativi a prevalente tematica SI inclusiva Altro:

Assistenza alunni disabili SI D. Coinvolgimento personale Progetti di inclusione / laboratori NO ATA integrati Altro: Informazione /formazione su genitorialità e psicopedagogia dell‟età SI evolutiva Coinvolgimento in progetti di E. Coinvolgimento famiglie NO inclusione Coinvolgimento in attività di SI promozione della comunità educante Altro: Accordi di programma / protocolli di SI intesa formalizzati sulla disabilità Accordi di programma / protocolli di SI F. Rapporti con servizi intesa formalizzati su disagio e simili sociosanitari territoriali e Procedure condivise di intervento sulla SI istituzioni deputate alla disabilità sicurezza. Rapporti con CTS / Procedure condivise di intervento su SI CTI disagio e simili Progetti territoriali integrati SI Progetti integrati a livello di singola SI scuola 40

Rapporti con CTS / CTI SI Altro: Progetti territoriali integrati SI G. Rapporti con privato sociale e Progetti integrati a livello di singola SI volontariato scuola Progetti a livello di reti di scuole SI Strategie e metodologie educativo- SI didattiche / gestione della classe Didattica speciale e progetti educativo- SI didattici a prevalente tematica inclusiva Didattica interculturale / italiano L2 SI H. Formazione docenti Psicologia e psicopatologia dell‟età SI evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.) Progetti di formazione su specifiche disabilità (autismo, ADHD, Dis. SI Intellettive, sensoriali…) Altro: Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*: 0 1 2 3 4 Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo X Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e X aggiornamento degli insegnanti Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive; X Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all‟interno della X scuola Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all‟esterno della X scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti; Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l‟organizzazione delle X attività educative; Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di X percorsi formativi inclusivi; Valorizzazione delle risorse esistenti X Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la X realizzazione dei progetti di inclusione Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l‟ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il X successivo inserimento lavorativo. Altro: Altro: * = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici

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Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il prossimo anno.

Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli di responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.)

Dirigente Scolastico  coordinamento del GLI e della redazione/monitoraggio in itinere del PAI.  Si avvarrà della collaborazione di un docente referente per l‟inclusione Scolastica, al fine di promuovere lo sviluppo delle competenze del Collegio dei Docenti, evitando che si determinino meccanismi di “delega” né forme di deresponsabilizzazione e, per sostenere la “presa in carico” degli alunni con BES da parte degli insegnanti di classe. Consigli di classe, interclasse, intersezione di plesso:  Rilevazione dei casi per cui si ritiene necessaria una personalizzazione della didattica;  individuazione delle motivazioni (socio, culturali, economiche, comportamentali, linguistiche, ecc.)per cui il soggetto necessità bisogni educativi speciali;  Rilevazione dei bisogni dello studente;  Definizione degli interventi didattico educativi;  Individuazione di strategie e metodologie utili per la partecipazione dei BES al processo di apprendimento;  Individuazione delle risorse umane che devono favorire i processi inclusivi;  Collaborazione con i genitori degli alunni BES;  Valutazione in itinere sull‟andamento dei percorsi personalizzati. Docenti di sostegno e-o docenti dedicati:  Partecipazione alle definizione degli interventi didattico educativi;  Interventi individualizzati, in piccolo gruppo e in classe sugli alunni BES;  Stesura, condivisa con i docenti del consiglio di classe, del PDP dell'alunno BES  Partecipazione alla realizzazione del Piano Annuale per l‟Inclusione. Genitori:  Condivisione del PDP e/o del „patto educativo‟. GLI/GLHI:  Monitoraggio e valutazione di efficacia del PAI. COLLEGIO DOCENTI:  Approvazione del PAI;  Proposte di formazione per i docenti sulle tematiche dell' inclusione. Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti. Attenzione a tutte le proposte di corsi di formazione interna/esterna sui temi dell‟inclusione ed integrazione scolastica e sociale degli alunni BES. Proposte USR e MIUR. Attiva collaborazione con il CTS di Cosenza (Scuola polo: ITES “V. Cosentino”, Rende-CS) in funzione delle loro proposte di formazione e aggiornamento. La formazione vuole promuovere la partecipazione di tutti gli insegnanti, coinvolti non come semplici destinatari, ma come professionisti che riflettono e attivano modalità didattiche efficaci orientate all‟integrazione nel normale contesto del fare scuola quotidiano. L'istituto propone ai vari docenti, di sostegno e curricolari, la partecipazione a corsi di formazione e convegni su tematiche legate all' inclusione (tematiche DSA, autismo, BES, didattica speciale).

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Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive. Il filo conduttore che guiderà l‟azione dell‟Istituto sarà quello del diritto all‟apprendimento di tutti gli alunni. Per quanto riguarda le modalità di verifica e di valutazione degli apprendimenti, i docenti terranno conto dei risultati raggiunti in relazione al punto di partenza e, verificheranno quanto gli obiettivi siano riconducibili ai livelli essenziali degli apprendimenti. L'istituto, tramite la referente per l'integrazione degli alunni con handicap, organizza gli incontri annuali tra docenti (coordinatori di classe e di sostegno), gli specialisti Asl e i genitori degli alunni certificati, per valutare l'efficacia delle azioni attuate e valutare eventuali modifiche. Il referente per i D.S.A. valuta con i team di classe l‟efficacia dei PDP attivati e, se necessario, interviene per modificare le prassi poste in essere. I consigli di classe individuano ad inizio anno gli alunni BES privi di certificazione e decidono modalità e tempi delle azioni didattiche da attuare definendo i PDP dell'alunno. Tale PDP sarà poi oggetto di verifica con apposito documento di feedback in cui si valuterà l'efficacia delle azioni intraprese, la conferma per il successivo anno scolastico, ed eventuali modifiche da apportare. La verifica dei PDP viene effettuata tenendo conto del punto di partenza e dei risultati raggiunti dall'alunno e di quanto questi siano riconducibili al percorso didattico attuato.

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola. All'interno della scuola collaborano diverse figure professionali: docenti curricolari, docenti di sostegno, referente GLHO, referente DSA e BES. I docenti di sostegno operano nel gruppo classe e fuori da essa in piccolo gruppo, sia sugli alunni certificati che sui BES privi di certificazione, cooperando con i docenti curricolari nella definizione dei programmi e delle verifiche da sottoporre agli alunni, nonché alla valutazione degli stessi. Gli insegnanti curricolari operano a volte in compresenza con il docente di sostegno e, in assenza di esso, perseguono con gli alunni certificati la personalizzazione dei programmi prevista nei PEI e nei PDP. Molto importante è il loro ruolo per gli alunni BES privi di certificazione nelle classi in cui non è presente un docente di sostegno, in cui l'attivazione delle strategie di inclusione è affidata unicamente a loro. La scuola attiva nel corso dell'anno delle strategie di inclusione e cooperazione come il lavoro in piccoli gruppi e promuovendo l‟educazione tra pari come propria metodologia strutturale. L‟intera comunità educante deve possedere gli strumenti di conoscenza, di competenza, affinché tutti siano corresponsabili del progetto educativo elaborato e realizzato per gli alunni con BES, arginando l‟effetto “delega”.

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti. Contatti e rapporti con tutti gli enti territoriali: strutture sanitarie e/o centri accreditati, comuni di Scigliano, Pedivigliano, Colosimi, Bianchi, Panettieri (dove sono collocale le diverse scuole) settore politiche sociali. Rapporti con i CTS di zona per attività di informazione/formazione; collaborazione con Centri Territoriali Provinciali.

Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative. Le famiglie sono corresponsabili del percorso verso l'inclusione attuato dalla scuola e partecipano al dialogo educativo per favorire il successo formativo degli studenti. Le famiglie sono coinvolte sia in fase di progettazione che in fase di realizzazione degli interventi inclusivi attraverso:  la condivisione delle scelte effettuate;  l‟organizzazione degli incontri calendarizzati per gli alunni certificati per monitorare i

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processi;  la condivisione dei PDP approvati dal consiglio di classe;  la verifica sui risultati conseguiti. Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi. In base alle situazioni di disagio e alle effettive capacità degli studenti con Bisogni Educativi Speciali, viene elaborato un PDP (PEI nel caso di alunni con disabilità). Nel PDP vengono individuati gli obiettivi specifici d‟apprendimento, le strategie e le attività educativo/didattiche, le modalità di verifica e valutazione. Per ogni alunno BES, certificato e no, l'obiettivo è quello di costruire un percorso finalizzato a favorire il successo della persona nel rispetto della propria individualità-identità. I docenti curriculari e di sostegno, si avvarranno del lavoro di gruppo e/o a coppie, il tutoring, l‟apprendimento per scoperta, la suddivisione del tempo in tempi, l‟utilizzo di mediatori didattici, di attrezzature e ausili informatici, di software e sussidi specifici. L‟Istituto dispone di un Protocollo di accoglienza realizzato con (l‟ISCAPI) con sede a Rende (CS), per gli alunni stranieri che è stato inserito nel POF (IPSSASR).

Valorizzazione delle risorse esistenti. L‟Istituto ha già una consolidata tradizione nell‟accoglienza di alunni diversamente abili e, da alcuni anni, nell‟accoglienza di alunni con DSA. Si intende sfruttare tali esperienze per favorire l‟inclusività, grazie anche all‟incremento di personale specializzato nel settore. Sulla base dei singoli progetti individuati, il Collegio dei Docenti/Dirigente Scolastico distribuisce le risorse acquisite per rispondere ai reali bisogni individuali, favorendo il successo della persona nel rispetto della propria individualità. I vari interventi realizzati dalla scuola sono posti in essere partendo dalle risorse e dalle competenze disponibili nella scuola. Le risorse messe in campo e quelle con cui si lavorerà per costruire una rete di rapporti sempre più coesa nel tempo sono:  Docenti da utilizzare nella realizzazione dei progetti di inclusione e personalizzazione degli apprendimenti;  Corsi di formazione sulla didattica inclusiva;  Organico di sostegno adeguato alle reali necessità per gli alunni con disabilità;  Educatori alla persona per gli alunni con disabilità;  Incremento di risorse tecnologiche in dotazione alla varie classi;  Risorse per la mediazione linguistico culturale.

Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione. USR: fondi specifici per progetti di inclusione alunni diversamente abili. PON: fondi strutturali europei. Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo. Notevole importanza viene data all'accoglienza: così per i futuri alunni vengono realizzati progetti di continuità per far sì che essi possano vivere con minore ansia il passaggio fra i diversi ordini di scuola. Accoglienza alunni in ingresso, in una prospettiva di continuità e di presa in carico di ogni singolo alunno, programmazione di incontri con i docenti specializzati e curricolari che seguono l‟alunno in uscita. Se necessario, per i casi più gravi, si richiede la partecipazione diretta all‟ultimo incontro di GLH – Operativo, per condividere strategie di inserimento mirate a prevenire il disagio, favorire una graduale integrazione nella nuova realtà scolastica. Prima dell‟inizio delle lezioni, accoglienza delle famiglie degli alunni D. A. in ingresso, avviando un processo di collaborazione e cooperazione scuola famiglia, fondamentale per progettare un 44 percorso educativo condiviso. La Commissione Orientamento e Continuità terrà incontri tra i docenti delle Scuole Secondarie di 1° grado e quelli della Secondaria di 2° grado, che devono accogliere gli alunni con disabilità, con DSA, o con disagio socio economico, o comportamentale. Allo stesso modo si terranno incontri fra i docenti della scuola Secondaria di 1° grado e quelli della scuola Primaria, tra docenti della scuola dell‟Infanzia e docenti di scuola Primaria, per favorire l‟accoglienza e l‟inserimento nella scuola ricevente di alunni disabili, con DSA o con altre problematiche di tipo socio economico o comportamentale. Incontri tra docenti dei due ordini della scuola dell‟obbligo, suddivisi per dipartimenti, allo scopo di individuare strategie didattico - educative comuni, obiettivi di apprendimento, modalità di verifica e di valutazione delle abilità e delle competenze. Il PAI trova il suo sfondo integratore nel concetto di "continuità". Tale concetto si traduce nel sostenere l'alunno nella crescita personale e formativa.

Approvato dal Gruppo di Lavoro per l’Inclusione in data 14/05/2015. Deliberato dal Collegio dei Docenti in data 26/06/2015.

3.3.2 PROGRAMMAZIONI DIDATTICHE PER ALUNNI BES I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES) Da qualche anno il dibattito intorno alla disabilità e all‟handicap ha visto nascere nuovi punti di vista, prontamente ripresi dalle normative internazionali sui diritti delle persone in difficoltà, con situazioni di disagio e di vero e proprio handicap. Tra le novità più significative possiamo annoverare la Classificazione Internazionale delle disabilità e della salute (ICF) emanata dall‟OMS nel 2002 e riconosciuta da tutti i Paesi. Nel dibattito internazionale si parla di Bisogni Educativi Speciali e non più di “certificazione” delle difficoltà, così come si evidenzia la necessità di progettare un percorso educativo ci crescita e recupero che duri tutta la vita (il Progetto di vita). “Il Bisogno Educativo Speciale (Special Educational Need) è qualsiasi difficoltà evolutiva, in ambito educativo ed apprenditivo, espressa in un funzionamento (nei vari ambiti della salute secondo il modello ICF dell’Organizzazione mondiale della sanità) problematico anche per il soggetto, in termini di danno, ostacolo o stigma sociale, indipendentemente dall’eziologia, e che necessita di educazione speciale individualizzata”. (D. Ianes, Bisogni educativi speciali e inclusione, Erickson Trento, 2005), pag. 29) Quando si parla di alunni con Bisogni Educativi Speciali ci si riferisce ad alunni che vivono una situazione particolare, che li ostacola nell‟apprendimento, nello sviluppo della propria persona; in tutti gli alunni esistono dei bisogni educativi, quali ad esempio il bisogno di sviluppare competenze, di appartenenza, di identità, di valorizzazione, di accettazione; nell‟alunno con bisogni educativi speciali questi normali bisogni si arricchiscono di qualcosa di particolare, di speciale. Individuare, definire questi Bisogni Educativi Speciali significa rendersi conto delle varie difficoltà e sapervi rispondere in modo adeguato, con interventi individualizzati, tagliati accuratamente su misura della loro situazione di difficoltà. In alcuni casi questa individualizzazione prenderà la forma di un PEI-Progetto di vita, in altri sarà solo una particolare attenzione rispetto a situazioni delicate.

ICF: UN NUOVO MODO DI CLASSIFICARE “LA SALUTE” DELLA PERSONA Per l‟individuazione di questi Bisogni Educativi Speciali occorre utilizzare uno strumento speciale di classificazione, che faccia da cornice orientativa nella ricerca e individuazione di questi. L‟I.C.F. è sicuramente il modello concettuale a cui ci si rivolge per raggiungere tale scopo, perché questo strumento parla di salute, non di disabilità o patologie; infatti, secondo L‟OMS la situazione

45 di una persona va letta in modo globale, da diverse prospettive, in modo interconnesso e reciprocamente causale. Dalla individuazione dei Bisogni Educativi Speciali alla elaborazione del Progetto di Vita, passando per il PDF e il PEI; progettare non solo per l‟anno scolastico o per il periodo più lungo di permanenza in un ordine di scuola, ma immaginare il nostro alunno “adulto”, cercando di andare lontano, superando le paure, le delusioni, avendo come obiettivo una qualità della vita migliore possibile per lui, favorendo una integrazione più ampia possibile nella vita sociale.

3.3.3 MODALITÀ DI RECUPERO E POTENZIAMENTO Identificazione del problema: Presenza di alunni con problemi derivanti soprattutto da uno svantaggio socio - culturale che determina demotivazione e ritardo nell'apprendimento, disturbi comportamentali, difficoltà nell'acquisizione della strumentalità di base. Premessa: L‟esperienza scolastica, da sempre pone i docenti di fronte a gruppi classe dove alcuni alunni, circa il 20%, pur essendo di intelligenza nella norma, non riescono ad avere successo nello studio. Pertanto per organizzare un servizio scolastico che tenga conto dei bisogni di tutti e di ciascuno non si può prescindere dalla considerazione che ci sono diversi ritmi di apprendimento e diversi livelli di partenza. Attraverso la formazione di piccoli gruppi di lavoro, max 5 alunni per gruppo, suddivisi per livelli di apprendimento, si interverrà sulle potenzialità di ciascuno al fine di realizzarne il successo formativo e consentire il recupero e il consolidamento delle fondamentali abilità di base. Si intende dunque realizzare un percorso didattico individualizzato che consenta di tener conto delle risorse cognitive di ciascuno, in vista di un loro reale e positivo sviluppo. Discipline interessate: - italiano, per il carattere di trasversalità e specificatamente negli aspetti che riguardano: la lettura, la comprensione e rielaborazione scritta e/o orale di differenti tipologie testuali - matematica, per i frequenti elementi di criticità ed in specifico nell'uso di strumenti, procedure e conoscenze relativamente alle abilità di base. Finalità Fornire momenti atti a consentire agli alunni in difficoltà di colmare le lacune. Obiettivi  Recupero delle abilità di base.  Recupero dei requisiti minimi strumentali in ambito disciplinare.

Destinatari del progetto  Alunni in difficoltà.

Durata  intero anno scolastico oppure periodi intensivi di lavoro.

Fasi del percorso didattico  i docenti evidenzieranno gli obiettivi minimi da raggiungere;  organizzeranno attività mirate.

Metodologia  Interventi su gruppi di massimo 5 alunni/e, segnalati/e dai docenti curriculari, in orario scolastico.

INTEGRAZIONE DIVERSAMENTE ABILI E SVANTAGGIO Il PTOF delle scuole nelle quali sono iscritti alunni diversamente abili prevede uno spazio riservato alla loro integrazione e orientamento (legge 104 del 1992).

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La nostra scuola da anni è sensibile alle problematiche degli alunni diversamente abili per i quali sono progettati e realizzati percorsi formativi che facilitano la loro integrazione nella realtà non solo scolastica. La scuola si impegna a costruire attorno al disabile una rete di relazioni e una rete organizzativa in grado di valutare la qualità dei propri interventi didattici ed educativi. Pensare all‟alunno disabile all‟interno della scuola significa accogliere e valorizzare ogni soggetto nella sua unicità in quanto ciascuno porta con sè delle risorse che possono essere messe a disposizione degli altri. La presenza di un alunno con difficoltà è un’occasione per tutte le persone presenti nella scuola, per scoprire e vivere quei valori che sono parte notevole nell’educare alla conoscenza e all’attenzione dei bisogni degli altri, alla disponibilità nell’aiutare e nell’accogliere. Per un buon processo di integrazione degli alunni diversamente abili è necessario coinvolgere, non solo l’insegnante di sostegno e l’assistente educatore, ma tutti gli utenti dell’istituto, al fine di creare un senso di comunità in cui ciascuno possa :  Sentirsi partecipe e accettato;  Dare e ricevere;  Prendersi cura dell‟altro;  Essere responsabile dell‟altro; significa allora creare spazi di pensiero, luoghi, tempi per lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno, attraverso un lavoro reciproco di adattamento contesto/ persona. Per creare una cultura dell‟integrazione è importante che all‟interno della scuola, la risorsa alunni venga attivata e che si costruisca un clima di solidarietà nei confronti dei compagni in difficoltà, un clima in cui ciascuno possa sentirsi partecipe e accettato. La risorsa compagni di classe deve rivestire un‟importanza pari a quella fornita dal team docenti. Nel nostro Istituto Omnicomprensivo sono presenti studenti diversamente abili; per ciascuno di loro la scuola, in collaborazione con la famiglia e con gli specialisti del servizio territoriale di Neuropsichiatria Infantile, provvede a definire il Profilo dinamico funzionale (PDF), documento utile alla formulazione del Piano Educativo Individualizzato (PEI), (Legge 104/92) . Il Profilo Dinamico Funzionale indica la descrizione funzionale del soggetto e mette in evidenza le caratteristiche: Fisiche; Psichiche; Sociali ed affettive; Cognitive; rilevando sia le difficoltà di apprendimento conseguenti alla situazione di handicap, sia le possibilità di recupero, sottolineando le capacità possedute che dovranno essere sostenute, sollecitate, progressivamente potenziate e sviluppate nel rispetto dell‟alunno. Nell‟ambito degli obiettivi generali il consiglio d’intersezione (Scuola dell’Infanzia), consiglio di interclasse (Scuola Primaria) e il consiglio di classe (Scuola Secondaria I-II), sulla base del profilo dinamico funzionale, elaborato dall‟insegnante di sostegno dopo l‟analisi della situazione di partenza, definisce e delibera il Piano Educativo Individualizzato. Il Piano educativo individualizzato è il documento nel quale sono descritti gli interventi integrati ed equilibrati tra di loro, predisposti per l‟alunno/a in situazione di handicap, in un determinato periodo di tempo in funzione della crescita armonica della personalità e ai fini della realizzazione del diritto all‟educazione e all‟istruzione Il Piano Educativo Individualizzato illustra: 1. la presentazione dell‟alunno/a: sintesi delle notizie riguardanti l‟alunno/a e situazione di partenza;2. le aree e le modalità di intervento;3. gli obiettivi educativi – didattici relativi alle singole discipline (specifici in caso di programma individualizzato)4. i contenuti;5. la metodologia;6. gli strumenti;7. le modalità di verifica;8. i criteri di valutazione;9. la scansione oraria (orario della classe e delle attività specifiche dell‟alunno/a);10. il progetto di orientamento scolastico e lavorativo: ( ipotesi e procedure per attivare e realizzare il percorso d‟orientamento alla fine della Scuola Secondaria di 1°-2° grado);11. la frequenza scolastica: tabella riassuntiva dei giorni di presenza e di assenza dell‟alunno/a;.12. gli incontri scuola-famiglia e scuola- operatori dei servizi: date degli incontri con allegati i verbali dei colloqui;13. la relazione finale: sintesi della situazione dell‟alunno/a al termine dell‟anno scolastico (obiettivi raggiunti e difficoltà 47 incontrate in relazione al percorso previsto all‟interno del PEI ).14. la rilevazione ipotesi organizzativa per l’anno seguente: progetto di massima e modello I.S. (Integrazione Scolastica) relativo all‟organizzazione oraria e metodologica prevista per l‟anno successivo. Il PEI è redatto entro la fine di novembre, verificato ed eventualmente aggiornato nel mese di marzo per la Scuola dell‟infanzia e la Scuola Primaria, verificato e/o aggiornato a maggio da tutti e quattro gli ordini di scuola. Alla definizione del PEI provvedono l‟insegnante di sostegno in collaborazione con gli insegnanti curriculari di ogni disciplina o area, con i familiari e con la supervisione del neuropsichiatria. Una copia del PEI va consegnata ai genitori dell‟alunno/a che firmano la copia agli atti del consiglio d’intersezione (Scuola dell’Infanzia ), consiglio di interclasse (Scuola Primaria) e il consiglio di classe (Scuola Secondaria I-II). Il PEI deve essere d‟aiuto agli insegnanti nelle scelte didattiche ed organizzative e deve servire per rendere chiara e sistematica la progettazione, pur garantendo un‟ampia flessibilità in corrispondenza ai bisogni educativi e didattici dei singoli alunni. Per favorire l‟integrazione, la scuola crea una rete di collaborazione tra Dirigente Scolastico, docenti curricolari, docenti di sostegno, funzioni strumentali, assistenti educatori, Gruppo di lavoro GLHO, Commissione Disabilità e Integrazione, famiglie e operatori ASL.

DOCENTE DI SOSTEGNO Gli insegnanti di sostegno sono assegnati alle classi per attivare “interventi individualizzati di natura integrativa in favore della generalità degli alunni ed in particolare di quelli che presentano specifiche difficoltà di apprendimento” ( art. 9 DPR 970 del 31/10/1975 ). Gli insegnanti di sostegno assumono la delle classi in cui operano, partecipano alla programmazione educativa e didattica, alla elaborazione e verifica delle attività di competenza dei consigli di classe e dei collegi docenti. Compiti:  coordinare l‟azione dei colleghi ai fini dell‟integrazione. La C.M .169 del 21/07/78 specifica come l‟insegnante di sostegno debba predisporre “specifiche forme di attività rivolte a favorire il pieno inserimento degli alunni nel gruppo”. A tale riguardo quando la disabilità è evidente, ha il dovere di informare i compagni dell‟alunno con handicap del suo modo di essere, delle specifiche modalità di apprendimento e di relazione.  Suggerire ai colleghi le metodologie, i procedimenti didattici, oltre ai tempi ed agli strumenti, che offrono le maggiori possibilità di successo. Occorre stabilire momenti per programmare a livello disciplinare ed educativo con i rispettivi colleghi, preparare e valutare insieme le verifiche periodiche, concordare con gli stessi momenti di attuazione della lezione estesa alla classe;  Mantenere rapporti stretti e collaborativi con i genitori dell‟alunno, con gli specialisti del servizio sanitario o specialisti privati e verbalizzare ciascun incontro inserendoli nel fascicolo dell‟alunno;  Progettare l‟orientamento dell‟alunno attivando i percorsi necessari;  Partecipare alle valutazioni periodiche di tutti gli alunni e alle valutazioni durante le sessioni degli esami di licenza scuola secondari;  Coordinare costantemente l‟intervento dell‟assistente educatore presente nei casi di grave disabilità;  Usufruire dei testi e sussidi a disposizione per l‟handicap, scegliere e richiedere sussidi e materiali in funzione dell‟integrazione aggiornando la biblioteca (a maggio tutti gli insegnanti di sostegno presentano una richiesta cumulativa in funzione dei bisogni del successivo anno scolastico).

ASSISTENTE EDUCATORE L‟assistente educatore ha la funzione di fornire supporto prevalentemente indirizzato all‟area dell‟autonomia personale, dell‟autosufficienza di base e della generalizzazione delle abilità apprese 48 nei vari contesti di vita e pertanto le sue competenze rientrano nella sfera dell‟assistenza e non dell‟insegnamento. La presenza sempre maggiore di questa figura professionale, che la rende co- protagonista nell‟attuazione del programma educativo rende necessaria una collaborazione con insegnanti e specialisti. Compiti:  Collabora alla stesura del PEI e alla redazione del PDF;  Partecipa secondo alle modalità concordate in sede di programmazione e verifica;  Prende parte ai colloqui con gli specialisti di riferimento e a quelli con le famiglie;  Partecipa ad iniziative di formazione proposte e segnalate dalla scuola e dal comune. CONSIGLIO D’INTERSEZIONE ( Scuola dell’Infanzia ) CONSIGLIO D’INTERCLASSE (Scuola Primaria /) CONSIGLIO DI CLASSE (Scuola Secondaria I-II) Componenti : I docenti disciplinari della classe e gli insegnanti di sostegno. Compiti:  Conoscere la diagnosi clinica e funzionale dell‟alunno disabile;  Attuare modalità di osservazione dell‟alunno negli ambiti cognitivo, socio- affettivo – relazionale, motorio e comunicazionale , da far poi confluire nel PDF;  Partecipare alla formulazione del PEI, all‟aggiornamento e alla verifica dello stesso;  Partecipare con gli insegnanti di sostegno agli incontri periodici con gli specialisti e con la famiglia;  Cooperare all‟orientamento. IMPEGNI ANNUALI Scuola dell’Infanzia e Scuola Primaria  formulazione PEI ottobre/novembre ;  revisione/ aggiornamento PEI marzo ;  revisione/ aggiornamento PEI maggio/ giugno ; Scuola Secondaria di I-II G.  formulazione PEI C.d.C settembre/ ottobre;  revisione/ aggiornamento PEI C.d.C maggio; L‟offerta formativa deve garantire a tutti gli alunni le più adeguate opportunità formative ed un livello di competenze e conoscenze ottimali. Siamo fermamente convinti che la programmazione debba prevedere, già nella sua strutturazione, attività di sostegno e di recupero:  sia nel momento in cui si predispongono le attività didattiche e si strutturano le sequenze di apprendimento  sia in dipendenza delle ricorrenti attività di valutazione (del prodotto e del processo). Il gruppo GLHO. istituito ispirandosi ai contenuti della legge 104/92, ha la funzione di studiare e realizzare le condizioni per favorire un sereno impegno scolastico agli alunni diversamente abili, attraverso la tutela dei loro diritti, l‟assistenza e la facilitazione della loro integrazione sociale. Nel nostro Istituto per ogni alunno in situazione di handicap viene redatta una Programmazione Educativa Individualizzata (PEI), che, insieme al Piano della Diagnosi Funzionale (PDF),concorrono ad individuare quali siano le proposte culturali, gli obiettivi formativi, le scelte educative ed i percorsi didattici realmente attuabili. Il nostro Istituto, nel rispetto delle norme attualmente in vigore, utilizza tutti gli spazi di autonomia disponibili per diversificare e rendere efficaci gli interventi sia di sostegno che di recupero, e si impegna a rafforzare l‟idea di una programmazione che, secondo le concrete esigenze di una didattica differenziata, tenga conto di attività di recupero e di approfondimento. Le attività di sostegno e di recupero si realizzeranno attraverso soluzioni organizzative e didattiche diverse, in una ricchezza di esperienze, attraverso le quali si articola il percorso finalizzato ad innalzare il tasso di successo scolastico.

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GRUPPO GLHO Il Referente del gruppo GLHO d‟Istituto, Prof.ssa Aragona Ada al fine di realizzare quanto sopra descritto, predispone lo svolgimento delle seguenti attività: 1) Coordinamento degli interventi sanitari e socio-assistenziali, in rapporto alle esigenze degli studenti. 2) Verifica e cura dell‟aggiornamento, con l‟aiuto degli Enti preposti, delle DF e dei PDF. 3) Cura dei rapporti programmati con le famiglie e l‟équipe socio-psico-pedagogica operatori che seguono gli alunni diversamente abili. 4) Collaborazione con i singoli Consigli di Classe per la progettazione del PEI. Si propongono, dunque, attività di sostegno intese come:  Attività di rinforzo che, nello sviluppo del curricolo, aiutino lo studente in difficoltà a raggiungere gli obiettivi previsti;  Attività che fanno parte integrante del curricolo, ma devono, in ogni modo, essere percepite da studenti e genitori nella loro specificità. La piena integrazione degli alunni diversamente abili o, comunque, con disagio culturale, deve riguardare non soltanto gli aspetti didattici della vita di classe, ma anche quelli sociali. Il primo obiettivo è quello di inserire l‟alunno diversamente abile, come alunno a pieno titolo della classe partendo dal presupposto che:  l’alunno diversamente abile è alunno degli insegnanti di classe;  l’alunno diversamente abile è presente in classe con i compagni;  l’alunno diversamente abile svolge le stesse attività, o simili, dei compagni;  l’alunno diversamente abile è considerato dai compagni uno della classe. Per raggiungere questo obiettivo, gli insegnanti curricolari e l‟insegnante specializzato lavoreranno in stretta collaborazione e metteranno in atto una serie di strategie che comprenderanno:  la sensibilizzazione verso il “diversabile” dei ragazzi cosiddetti “ normali”;  l’interazione con i compagni mediante lo sviluppo dei metodi cooperativi e di tutoring;  l’insegnamento esplicito dei valori di accettazione e cura degli altri;  la scelta dei percorsi didattici strutturati che l’alunno diversamente abile potrà condividere con i compagni. Nella considerazione, quindi, che il diversamente abile è parte attiva della comunità e nel rispetto del principio delle “pari opportunità”, ogni progettazione individuale sarà imperniata su tre punti fondamentali: 1) promuovere l‟acquisizione delle abilità sociali di base per far superare o attenuare il disagio psicologico e per rafforzare la stima positiva verso la propria persona; 2) far crescere nel soggetto tutte le informazioni utili che costituiscono i prerequisiti dei futuri apprendimenti nell‟ambito scolastico, sociale e della vita quotidiana; 3) strutturare apprendimenti intercomportamentali per far acquisire quelle operazioni e quei processi che, abitualmente, vengono posti in gioco nei momenti di interazione con gli altri. Il conseguimento degli obiettivi prefissati avverrà anche mediante esperienze di drammatizzazione, di cineforum, di attività ludiche, sportive, musicali e mediante l'utilizzazione delle nuove tecnologie informatiche. Progetti – ponte La continuità per gli alunni diversamente abili è una condizione di garanzia per interventi non frammentari, coerenti ai bisogni educativi e ai ritmi di apprendimento personale. Mira a favorire la crescita della persona, nell‟ambito di un processo che si amplia e si diversifica in rapporto alle fasi di sviluppo e alla specificità dell‟ordine di scuola. Gite scolastiche Nell‟organizzare le gite scolastiche, la scuola tiene conto delle esigenze degli alunni diversamente abili e pone attenzione alla scelta di mete adatte e di mezzi di trasporto adeguati.

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Allo scopo di rendere possibile nonché di migliorare l‟integrazione degli alunni diversamente abili, la scuola si avvarrà dell‟assistenza di una équipe socio-psico-pedagogica che, nelle persone della Dott.ssa Curti Tatiana farà da supporto all‟azione didattico-educativa nel corso degli incontri che si terranno con gli operatori scolastici interessati.

L‟INSEGNANTE REFERENTE PER I DSA E BES “L‟insegnante Referente per i DSA e BES è insegnante curricolare a Tempo Indeterminato, motivato e interessato, ha capacità relazionali, conosce le potenzialità didattiche e organizzative offerte dal Regolamento dell’Autonomia Scolastica DPR 275/99”. Nell‟Istituto omnicomprensivo è presente il docente Pacini Antonio, Referente per la i DSA e BES formato dal MIUR, che all‟interno della scuola collabora con il Dirigente a:  fornire informazioni e ricercare materiali didattici sulle difficoltà di apprendimento;  mettere a disposizione della scuola la normativa di riferimento;  organizzare una mappatura degli allievi con disturbo specifico d‟apprendimento;  effettuare una valutazione rispetto alla effettiva necessità di invio ai servizi sanitari;  essere a disposizione dei consigli di classe/ team per impostare il percorso specifico;  organizzare corsi di formazione sui disturbi di apprendimento, sullo screening e sulla didattica specifica;  individuare gli strumenti compensativi, le misure dispensative e le strategie metodologico - didattiche più idonee ai singoli;  predisporre monitoraggi periodici per studiare l‟evoluzione e l‟efficacia delle iniziative programmate;  fornire supporto ai docenti nell'adozione di Percorsi Educativi Personalizzati e di criteri valutativi adeguati nel rispetto delle disposizioni nazionali, soprattutto in relazione agli Esami di Stato di I e II grado e agli esami di qualifica;  collaborare a definire e registrare per ogni disciplina le strategie utili al raggiungimento del successo formativo;  collaborare a definire e registrare i criteri personalizzati relativi alla valutazione formativa, tenendo conto delle caratteristiche specifiche dello studente organizzare, nell‟ambito degli incontri di continuità, il passaggio delle informazioni degli allievi che si iscrivono ad altra scuola;  in caso di trasferimento dell’alunno predisporre la documentazione necessaria e incontrare gli insegnanti della scuola che accoglie l‟allievo;  rispondere a richieste di counseling interno alla scuola in cui opera;  partecipare agli incontri con le famiglie e/o Servizi Sanitari.  occuparsi delle comunicazioni con AID, ASL, MIUR/USR/Uffici periferici, Reti di Scuole;  fungere da raccordo tra i docenti ed il Centro Territoriale di Supporto per il Progetto Nuove Tecnologie e Disabilità di riferimento presso il quale sono consultabili anche materiali hardware e software per i DSA

ORGANIZZAZIONE DELL‟ISTITUTO OMINICOMPRENSIVO L‟Istituto s‟impegna a promuovere il pieno sviluppo della persona soprattutto per tutti gli alunni con difficoltà di apprendimento. Favorire il benessere scolastico negli studenti e nelle famiglie attraverso la messa in atto di strategie didattiche che promuovano l‟apprendimento negli alunni che presentano questa disabilità. A tal fine si propone i seguenti obiettivi:  Promuovere il successo formativo;  favorire un sereno inserimento scolastico;  Promuovere attività di rilevamento precoce e prevenzione nelle Scuole dell‟Infanzia e Primarie; 51

 monitorare l’eventuale presenza di alunni “a rischio” DSA nelle classi prime coinvolte, tramite la somministrazione di protocolli di indagine a somministrazione collettiva ed individuale;  rafforzare l’autonomia di lavoro, stimolando l’uso di tutti gli strumenti compensativi e dispensativi;  fornire agli alunni con diagnosi di DSA strumenti atti a favorire il successo scolastico, in termini di sussidi informatici specifici e di tecniche didattiche mirate;  aumentare la competenza del personale docente riguardo ai DSA, attraverso momenti di formazione e sensibilizzazione.  Offrire un sostegno e un punto di riferimento alla famiglie degli alunni con DSA. Sotto il profilo organizzativo e didattico, per rispondere in modo adeguato alla pluralità dei bisogni, vengono ottimizzate tutte le risorse presenti all'interno della scuola.  Spazi  Attività di Laboratori / Progetti  Piani di intervento personalizzati  Sussidi  Strumenti compensativi e misure dispensative  Risorse: insegnante referente e insegnanti di sostegno e curricolari.

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ASSISTENTI SPECIALIZZATI OPERATORI SANITARI COLLABORATORI SCOLASTICI  Affiancano e supportano  A.S.L.; l‟alunn o nelle varie attività  collaborano con la scuola e  Garantiscono la sorveglianza didattiche; la famiglia nella stesura del di base;  progettano percorsi volti PDF e del PEP;  Facilitano l‟accesso ai servizi, all‟autonomia, curando l‟area  seguono gli alunni nelle l‟igiene e la pulizia per gli della motricità fino-grosso- terapie di recupero; alunni in difficoltà; motoria e le autonomie di base,  elaborano con la scuola  Sorvegliano ed intervengono rispettano gli obiettivi del P.E.P. strategie di intervento. in caso di necessità. DOCUMENTAZIONE INSEGNANTI CURRICULARI  Diagnosi Funzionale  Adattano la programmazione Alunni con  Profilo Dinamico Funzionale creando momenti di Bisogni  Piano Educativo coinvolgimento adeguati alle Individualizzato esigenze degli alunni in Educativi  Progetto Educativo difficoltà; Speciali Personalizzato-Progetto di  Creano un clima di cooperazione Vita. e responsabilità;  Partecipano alla costruzione del FAMIGLIA PEP e agli incontri dei GLHO  Fornisce notizie sull‟alunno;  Partecipano alla formazione.  Gestisce con al scuola le INSEGNANTE situazioni problematiche; SPECIALIZZATO DI  Condivide con la scuola il SOSTEGNO processo di apprendimento dell‟alunno; DIRIGENTE SCOLASTICO  Assume la con titolarità  compartecipa alla costruzione delle sezioni e delle classi in  Procede all‟assegnazione degli e realizzazione del “progetto di cui opera; insegnanti curriculari e di vita” e del PEI;  Partecipa alla stesura di tutti sostegno;  Partecipa ai GLHO.  Garantisce la continuità rispetto i documenti e progetti per all‟assegnazione dei docenti; l‟integrazione;  Gestisce le risorse orarie  Partecipa a pieno titolo alle COORDINATRICE GRUPPO valutando le reali esigenze di ogni operazioni di valutazione SOS singolo caso; con diritto di voto per tutti  Coordina le attività di gli alunni della classe.  Promuove progetti di sostegno; integrazione;  Cura la scelta dei sussidi in  Presiede i GLHO; collaborazione con il gruppo  Dialoga con le famiglie e le SOS; insegnanti al fine di trovare  Cura i rapporti con gli Enti soluzioni, chiarimenti e confronti. locali; A.S.L., centri di riabilitazione, famiglie;  Coordina gli incontri dei GLHO.  Sostiene e coordina le insegnanti curriculari nei casi di segnalazione di alunni in difficoltà o in presenza di disagio.

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3.4 I DIPARTIMENTI PREMESSA Prendendo atto che la cultura del progettare fa crescere la dimensione collegiale e dà identità professionale alla scuola, il piano triennale dell‟offerta formativa si propone il prosieguo delle attività dei dipartimenti disciplinari, già avviati nel nostro Istituto nell‟anno scolastico 2015/2016 , che propongono una nuova metodologia didattica basata sulla ricerca-azione da parte di professionisti che fanno del metodo sperimentale-laboratoriale e dell‟applicazione sul reale la vera forma di approccio didattico così come auspicato dalle nuove Indicazioni Nazionali per il Curricolo per la scuola dell‟Infanzia e per il primo ciclo d‟Istruzione, contenute nel decreto n. 254 del novembre 2012. Tutto questo si concretizzerà in una logica olistica di curricolo verticale in cui i dipartimenti intrecceranno l‟aspetto dei contenuti disciplinari con l‟aspetto più specifico delle competenze personali da promuovere. I Dipartimenti verticali, quale articolazione del Collegio dei Docenti sono funzionali al sostegno della didattica e alla progettazione formativa. Partendo dagli obiettivi generali del sistema formativo, dai traguardi per lo sviluppo delle competenze e dagli obiettivi di apprendimento specifici per ogni disciplina, l‟Istituto Omnicomprensivo Bianchi/Scigliano, predispone una progettazione curricolare il cui fine ultimo è proprio quello di formare studenti che si avvicinino quanto più possibile ad un profilo comune. È stato, infatti, predisposto un curricolo verticale che tiene conto del percorso educativo degli alunni dai tre ai quattordici anni orientato a facilitare l‟ingresso degli studenti nella scuola secondaria di secondo grado.

COSA SONO I DIPARTIMENTI Sono organismi collegiali che possono essere considerati delle articolazioni funzionali del Collegio dei Docenti, formati da specialisti di una stessa disciplina che rifacendosi agli aspetti operativi dell‟insegnamento-apprendimento analizzano e condividono i saperi essenziali della disciplina stessa e parallelamente li adeguano alle realtà cognitive degli alunni nel rispetto della loro crescita evolutiva, progettando oggettivi percorsi strutturati secondo criteri rinnovati di ricerca- sperimentazione. Tale Comunità di professionisti passa quindi dalla collaborazione a una forma più complessa e autentica di oggettiva professionalità: la cooperazione. Essi costituiscono, quindi, un efficace modello organizzativo per favorire un maggiore raccordo tra i vari ambiti disciplinari e per realizzare interventi sistematici in relazione alla didattica per competenze, all‟orientamento e alla valutazione degli apprendimenti in termini di conoscenze (sapere) e capacità/abilità (saper fare), secondo le direttive del Trattato di Lisbona (sottoscritto dai capi di governo dei 27 Paesi dell‟Unione il 13 dicembre 2007). L'istituzione del Dipartimento è prevista dal D.L.vo n.297/1994 Testo unico, che all'art. 7 recita: "Il collegio dei docenti si articola in dipartimenti disciplinari e interdisciplinari e in organi di programmazione didattico-educativa e di valutazione degli alunni".

FINALITÀ GENERALI Il Collegio Docenti, composto da tutti gli insegnanti dell‟Istituto, per agevolare una migliore efficacia ed efficienza educativa e formativa, istituisce i dipartimenti disciplinari nella segmentazione e composizione indicata di seguito. I dipartimenti disciplinari sono un‟articolazione del Collegio Docenti dove si definiscono i criteri didattici, condivisi a livello d‟istituto, delle varie discipline. Lo scopo principale del lavoro dei dipartimenti è di garantire degli standard disciplinari e formativi comuni a tutte le classi. Nell‟ottica del potenziamento di pratiche condivise, i dipartimenti provvedono anche alla progettazione e costruzione delle prove di verifica, strutturate per obiettivi di competenze più che sull‟acquisizione di contenuti. Dal singolo dipartimento vengono precisati:  le finalità generali dell‟insegnamento della disciplina;

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 gli standard educativi;  conoscenze e abilità;  i saperi essenziali;  le metodologie di lavoro;  i criteri di valutazione;  le prove di verifica;  le scelte dei libri di testo. Anche la pressante richiesta della pedagogia attuale, di impostare modalità educative e formative orientate all‟apprendimento più che all‟insegnamento, alle competenze più che alle conoscenze, deve trovare risposte efficaci. A questo riguardo, i singoli dipartimenti sperimentano e verificano strategie di insegnamento/apprendimento basate sulla didattica delle competenze. Quanto deliberato dal dipartimento disciplinare dovrà trovare pertanto diretta applicazione nelle singole programmazioni di materia dei docenti che si attengono, nella pianificazione del loro lavoro, a quanto predisposto in quelle sedi. In generale, i dipartimenti possono individuare i bisogni formativi e definire i piani di aggiornamento del personale, promuovere e sostenere la condivisione degli obiettivi educativi e la diffusione delle metodologie più efficaci per migliorare i risultati di apprendimento degli studenti. Possono essere previste anche forme molto flessibili e poco strutturate, con forme di comunicazione in presenza e in rete tra i docenti e gli altri soggetti interessati. E‟ prevista una calendarizzazione di riunioni periodiche dipartimentali. Ciascun dipartimento è composto da insegnanti di scuola dell‟Infanzia, Primaria e Secondaria di 1° grado. Il lavoro dei Dipartimenti Disciplinari è coordinato da un docente responsabile, nominato dal Dirigente Scolastico.

3.4.1 I DIPARTIMENTI DEL I CICLO In considerazione dei risultati del RAV e delle priorità stabilite per la realizzazione del Piano di Miglioramento, si decide di istituire i seguenti dipartimenti per il Primo Ciclo: I DIPARTIMENTI

AREA DI COMPETENZA DISCIPLINE COORDINATORE

LINGUISTICO/STORICO/GEOGRAFICO Italiano Prof.ssa AMENDOLA Storia Maria Francesca Geografia Lingue (Inglese- Francese) Religione MATEMATICO/SCIENTIFICO/TECNOLOGICO Matematica Prof. LONGO Sandro Tecnologia ARTISTICO/ESPRESSIVO Arte Prof. De GATTIS Musica Umberto Educazione Fisica Strumento musicale

L‟organizzazione e la gestione dei Dipartimenti per la Scuola del I Ciclo avrà le stesse modalità di quelli della scuola Secondaria di II Ciclo.

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3.4.2.I DIPARTIMENTI DEL II CICLO La progettazione formativa delle istituzioni scolastiche è lo strumento per rispondere alle esigenze degli studenti, del contesto socio-culturale e ai fabbisogni del territorio e del mondo del lavoro e delle professioni; essa valorizza la funzione dei docenti che programmano le proprie attività sulla base degli obiettivi indicati nel piano dell‟offerta formativa di ciascun istituto. L‟impianto dei nuovi ordinamenti degli istituti professionali richiede che la progettazione formativa sia sostenuta da forme organizzative che pongano, al centro delle strategie didattiche collegiali, il laboratorio e la didattica laboratoriale, la costruzione dei percorsi di insegnamento/apprendimento in contesti reali, quali l‟alternanza scuola -lavoro, il raccordo con le altre istituzioni scolastiche (reti) e con gli enti locali (convenzioni), anche per realizzare progetti condivisi. A questo fine, come già avviene in molti casi, è utile che gli istituti professionali si dotino, nella loro autonomia, di dipartimenti quali articolazioni funzionali del collegio dei docenti, di supporto alla didattica e alla progettazione (art. 5, comma 3, punto d) del Regolamento). Essi possono costituire un efficace modello organizzativo per favorire un maggior raccordo tra i vari ambiti disciplinari e per realizzare interventi sistematici in relazione alla didattica per competenze, all‟orientamento e alla valutazione degli apprendimenti. L‟istituzione dei dipartimenti assume, pertanto, valenza strategica per valorizzare la dimensione collegiale e co-operativa dei docenti, strumento prioritario per innalzare la qualità del processo di insegnamento-apprendimento. I dipartimenti, quale possibile articolazione interna del collegio dei docenti, possono presidiare la continuità verticale e la coerenza interna del curricolo, vigilare sui processi di apprendimento per lo sviluppo dei saperi e delle competenze previste nei profili dei vari indirizzi, la cui attuazione è facilitata da una progettualità condivisa e un‟articolazione flessibile. Le tipologie di attività che i dipartimenti possono svolgere sono strettamente correlate alle esperienze realizzate dalla scuola e agli obiettivi di sviluppo e di miglioramento che si intendono perseguire. In particolare, nel primo biennio, i dipartimenti possono svolgere una funzione strategica per il consolidamento, con il concorso di tutte le discipline, delle competenze di base per la lingua italiana, la lingua straniera e la matematica, per il raccordo tra i saperi disciplinari e gli assi culturali previsti dall‟obbligo di istruzione e tra l‟area di istruzione generale e le aree di indirizzo. In generale, i dipartimenti possono individuare i bisogni formativi e definire i piani di aggiornamento del personale, promuovere e sostenere la condivisione degli obiettivi educativi e la diffusione delle metodologie più efficaci per migliorare i risultati di apprendimento degli studenti. Gli istituti professionali definiscono, nella loro autonomia e nel rispetto delle tutele contrattuali in materia di organizzazione del lavoro, le modalità di costituzione dei dipartimenti e le regole per il loro funzionamento. Possono essere previste anche forme molto flessibili e poco strutturate, con forme di comunicazione in presenza e in rete tra i docenti e gli altri soggetti interessati. In considerazione dei risultati del RAV e delle priorità stabilite per la realizzazione del Piano di Miglioramento, il Collegio Docenti ha deliberato di istituire i seguenti dipartimenti per il Secondo Ciclo :

AREA DI COMPETENZA COORDINATORE

LINGUISTICO-LETTERARIO Prof.ssa Cerenzia Francesca MATEMATICO/TECNICO/SCIENTIFICO Prof.ssa Scavelli Antonella TECNICO-PROFESSIONALE Prof.ssa Clerici Erica DIDATTICA SPECIALE Prof.ssa Aragona Ada

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3.5 ORGANIZZAZIONE ORARIA PER VARI ORDINI DI SCUOLA

CRITERI PER LA FORMULAZIONE DELL‟ORARIO. Ferme restando le esigenze ed i vincoli costituiti dall‟uso comune dei locali della scuola, dalle esigenze dei docenti che prestano servizio in più Istituti, da particolari situazioni personali e logistiche, il Collegio dei Docenti delibera che la formulazione dell‟orario scolastico sarà articolata, per l‟Infanzia ed il primo ciclo, sulla settimana corta, di cinque giorni, dal lunedì al venerdì. L‟orario, per tutti gli ordini di scuola, dovrà favorire una distribuzione di ore armonica ed organica, in maniera tale da garantire varietà nelle discipline all‟interno della giornata di studi e da evitare gli eccessivi cumuli di lavoro nella stessa giornata o in giorni consecutivi. Dovrà consentire ad ogni docente di disporre del numero di ore consecutive sufficienti ad un sereno svolgimento delle prove scritte. Dovrà alternare, nell‟ambito della stessa materia, ore iniziali e finali della mattinata. Dovrà evitare l‟eccessiva concentrazione di ore della stessa disciplina in giorni consecutivi. Dovrà accogliere le esigenze didattiche presentate dagli insegnanti e garantire nel maggior grado possibile eguaglianza di trattamento a tutti i docenti, sia per quanto riguarda il numero di giorni liberi a disposizione sia quello di ore libere dall‟attività didattica sia nella distribuzione degli orari più disagiati. Per la Secondaria di 1° grado si cercherà di omologare i tempi scuola, su richiesta del Comune e delle famiglie, per agevolare i trasporti e la didattica. I responsabili di plesso devono accordarsi con i Comuni per il servizio trasporto e predisporre le opportune comunicazioni.Il Collegio dei Docenti delibera di adottare come orario di funzionamento definitivo per il tempo pieno per l‟anno scolastico 2015-2016 il seguente:

SCELTA DEL MODELLO ORARIO DELLE SCUOLE DELL’INFANZIA.

SCUOLE DELL’INFANZIA SCIGLIANO-PEDIVIGLIANO-BORBORUSO-BIANCHI-COLOSIMI GIORNO INIZIO TERMINE MENSA INIZIO USCITA COMPRESENZA LEZIONI LEZIONI LEZIONI LUNEDI’ 8:00 12:00 12:00 13:00 16:00 11:00-13:00

MARTEDI’ 8:00 13:00 13:00 14:00 16:00 11:00-13:00

MERCOLEDI’ 8:00 13:00 13:00 14:00 16:00 11:00-13:00

GIOVEDI’ 8:00 13:00 13:00 14:00 16:00 11:00-13:00

VENERDI’ 8:00 13:00 13:00 14:00 16:00 11:00-13:00

Le insegnanti di tutti i plessi della scuola dell‟Infanzia dell‟Istituto, nell‟anno 2015-2016 adottano la flessibilità oraria, riducendo di 10 minuti le loro ore di insegnamento curriculare, allo scopo di costituire una frazione di tempo necessaria per espletare il progetto di lingua Inglese.

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SCELTA DEL MODELLO ORARIO DELLE SCUOLE PRIMARIE.

SCIGLIANO Monte ore settimanale di 40 ore con 5 rientri: - -dal Lunedì al Venerdì classi (I-II) (III-V) (IV) (comprensivi di mensa). PEDIVIGLIANOSCELTA DEL MODELLO ORARIO DELLE SCUOLEMonte orePRIMARIE. settimanale di 40 ore con 5 rientri: - -dal Lunedì al Venerdì classi (I-II) (IV-V) (comprensivi di mensa). PANETTIERI Monte ore settimanale di 40 ore con 5 rientri: - -dal Lunedì al Venerdì classi (IV-V) (comprensivi di mensa). BORBORUSO Monte ore settimanale di 40 ore con 5 rientri: - -dal Lunedì al Venerdì classi (I-II-III) (IV-V) (comprensivi di mensa). BIANCHI Monte ore settimanale di 27 ore con 1 rientro: -Lunedì classi (III-IV) (V) (comprensivo di mensa per settimana corta). Monte ore settimanale di 40 ore con 5 rientri: - -dal Lunedì al Venerdì (classi I-II) (comprensivi di mensa). COLOSIMI Monte ore settimanale di 28,00 ore con 1 rientro: -Giovedì classi (III-IV)-(V) (comprensivo di mensa per settimana corta). Monte ore settimanale di 40 ore con 5 rientri: - -dal Lunedì al Venerdì classi (I)-(II) (comprensivi di mensa).

SCELTA DEL MODELLO ORARIO DELE SCUOLE SECONDARIE DI 1° GRADO.

SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO

SCIGLIANO Orario settimanale delle classi I-II-III GIORNO INIZIO TERMINE MENSA INIZIO LEZIONI USCITA LEZIONI LEZIONI LUNEDI’ 8:15 13:15 13:15 14:15 16:15

MARTEDI’ 8:15 13:15 13:15 14:15 16:15 MERCOLEDI’ 8:15 14:15 = 14:15 18:15 18:15 Strumento GIOVEDI’ 8:15 13.15 13:15 14:15 16:15

VENERDI’ 8:15 13:15 13:15 14:15 16:15 16:15 18:15 Strumento

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SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO PEDIVIGLIANO Orario settimanale della Pluriclasse I-II-III GIORNO INIZIO TERMINE MENSA INIZIO USCITA LEZIONI LEZIONI LEZIONI LUNEDI’ 8:00 13:00 13:00 14:00 16:00

MARTEDI’ 8:00 14:00 13:00 14:00 16:00

MERCOLEDI’ 8:00 13:00 13:00 14:00 16:00

GIOVEDI’ 8:00 14:00 = 14:00 18:00 Strumento VENERDI’ 8:00 14:00 = 14:00 16:00 Strumento

SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO BIANCHI Orario settimanale delle classi I-II-III GIORNO INIZIO TERMINE MENSA INIZIO LEZIONI USCITA LEZIONI LEZIONI LUNEDI’ 8:15 13:15 13:15 14:15 16:05

MARTEDI’ 8:15 13:15 13:15 14:15 16:05

MERCOLEDI’ 8:15 13:15 13:15 14:15 16:15 16:15 18:15 Strumento GIOVEDI’ 8:15 14:15 = 14:15 18:15 18:15 Strumento VENERDI’ 8:15 14:15 = 14:15

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SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO COLOSIMI GIORNO INIZIO TERMINE MENSA INIZIO USCITA LEZIONI LEZIONI LEZIONI LUNEDI’ 8:10 13:10 13:10 14:10 16:10

MARTEDI’ 8:10 13:10 13:10 14:10 16:10

MERCOLEDI’ 8:10 14:10 = 14:10 16:10 16:10 Strumento GIOVEDI’ 8:10 13:10 13:10 14:00 16:10

VENERDI’ 8:10 14:10 = 14:10 18:10 18:10 Strumento

Il Sabato la scuola resta chiusa, avendo adottato il criterio della settimana corta. La ricreazione, di norma, si svolge nelle classi all‟inizio della terza ora di lezione.

ORARIO SERVIZIO MENSA. Il servizio mensa per la SCUOLA DELL’INFANZIA si effettua dalle ore 12:00 alle 13:00 ed ha la durata di un‟ora mentre per la SCUOLA PRIMARIA e la SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO, si effettua alla fine della quinta ora di lezione ed ha una durata di un‟ora. La vigilanza è affidata ai docenti in servizio. Gli alunni che non usufruiscono del servizio mensa devono essere prelevati da un genitore o da persona da loro autorizzata. Gli alunni non possono far rientro in classe prima delle ore 14.00. Gli alunni della scuola Primaria di Scigliano non possono fare rientro in classe prima delle ore 13:30.

ORARIO DELLA PROGETTAZIONE DIDATTICO-EDUCATIVA DELLE SCUOLE DELL‟INFANZIA. La progettazione didattico-educativa, per la realizzazione del curricolo, ha cadenza mensile e si effettua mensilmente nei plessi di appartenenza.

SCIGLIANO-PEDIVIGLIANO-BORBORUSO-BIANCHI-COLOSIMI

GIORNO MESE ANNO 05 OTTOBRE 2015 03 NOVEMBRE 2015 01 DICEMBRE 2015 11 GENNAIO 2016 01 FEBBRAIO 2016 07 MARZO 2016 04 APRILE 2016 02 MAGGIO 2016

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ORARIO ASSEMBLEA DEI GENITORI E CONSIGLIO DI INTERSEZIONE DELLE SCUOLE DELL‟INFANZIA. L‟Assemblea dei genitori e il Consiglio di Intersezione si effettuano mensilmente dalle ore 16,00 alle ore 18,00.

DATA ASSEMBLEA/INTERSEZIONE SEDE 27/10/2015 ASSEMBLEA SCIGLIANO

PEDIVIGLIANO BIANCHI 02/12/2015 ASSEMBLEA SCIGLIANO

PEDIVIGLIANO

BIANCHI

02/12/2015 ASSEMBLEA+INTERSEZIONE COLOSIMI

05/02/2016 ASSEMBLEA SCIGLIANO PEDIVIGLIANO

BIANCHI

05/02/2016 ASSEMBLEA+INTERSEZIONE COLOSIMI

29/04/2016 ASSEMBLEA SCIGLIANO

PEDIVIGLIANO BIANCHI

29/04/2016 ASSEMBLEA+INTERSEZIONE COLOSIMI

ORARIO DELLA PROGETTAZIONE DIDATTICO-EDUCATIVA DELLE SCUOLE PRIMARIE. La progettazione didattico-educativa, per la realizzazione del curricolo, ha cadenza settimanale nei plessi di appartenenza dalle ore 16.15 alle ore 18.15. - Le ore non utilizzate per la programmazione saranno impiegate per sostituire colleghi assenti e per altre esigenze organizzative programmate. Dette ore dovranno essere inserite nell‟orario di servizio da presentare al DS. Per la sostituzione dei colleghi assenti si procederà nel modo seguente:  Si utilizzeranno gli insegnanti a disposizione.  Gli insegnanti in codocenza si separeranno per coprire le classi.  Si effettueranno accorpamenti delle classi.

SCELTA MODALITA‟ DI LAVORO DELLE SCUOLE SECONDARIE DI 1° GRADO. a) Collegiali

I Consigli di classe si riuniscono secondo il calendario approvato dal Collegio dei Docenti per:  Elaborare i risultati delle prove di ingresso;  Elaborare la progettazione didattica di classe che dovrà contenere: 61

La Gli O.d.A. Il titolo delle Progetti da La Criteri di situazione U.d.A. Realizzare metodologia verifica e iniziale della nelle ore valutazione classe facoltative opzionali.

 Elaborare i progetti extracurriculari;  Incontrare i genitori.

b) Individuali

I docenti elaborano, nei tempi stabiliti, la progettazione disciplinare educativo-didattica seguendo il modello di schema appositamente preparato e uguale per tutti da discutere durante i consigli di classe. Gli insegnanti della Scuola Secondaria di 1° grado completano l‟orario di servizio con alcune ore a disposizione, altre da impiegare in codocenza per svolgere attività di recupero, ampliamento, sviluppo delle conoscenze disciplinari e realizzazione di ulteriori progetti didattici, altre nel tempo mensa.

3.5.1 ORGANIZZAZIONE ORARIA DELLA DIDATTICA IPSSASR

Corso ordinario

CLASSI E GIORNI ENTRATA USCITA Socializzazione

Classi I – II - IIIA - IIIB- IV- V 7.50 12,50 Lunedì , martedì, giovedì e sabato 10,40-10,50 7.50 13.50 Mercoledì e venerdì

Corso serale

1a ora 2a ora 3a ora 4a ora 5a ora 15.30 16.30 17.30 18.30 19.30 16.30 17.30 18.30 19.30 20.30

CLASSI E GIORNI INIZIO FINE NR. ORE Classi I-II-III-IV-V Lunedì – Mercoledì - Venerdì 15.30 20.30 5 Martedi - Giovedi 15.30 19.30 4

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3.5.2 SCELTA DIVISIONE DELL’ANNO SCOLASTICO.

Il Collegio dei Docenti ha adottato la divisione dell‟anno scolastico in quadrimestri. Tale suddivisione appare come la più idonea allo svolgimento sereno delle attività scolastiche e ad una corretta valutazione.

MODALITÀ PER LO SVOLGIMENTO DEI CONSIGLI DI CLASSE, INTERCLASSE, INTERSEZIONE E ASSEMBLEE. A presiedere i Consigli di classe, interclasse, intersezione, in assenza del DS, provvederanno i Coordinatori di classe, interclasse, intersezione. Si sottolinea che, nel caso in cui il DS non possa presiedere, il coordinatore che fungerà da presidente della riunione non potrà verbalizzare la stessa e si sceglierà di volta in volta un segretario verbalizzante all‟interno del Consiglio di Classe. Le assemblee saranno coordinate dai vicari, dai collaboratori dell‟organizzazione e della didattica o da altro insegnante delegato dal DS. Compiti istituzionali dei Coordinatori di classe: a) Coordinare il lavoro didattico all‟interno della classe, sia nelle riunioni dei Consigli di classe, sia in occasione di particolari iniziative deliberate dai docenti che coinvolgono l‟intera classe (spettacoli, visite didattiche, iniziative sportive, ecc.). Curare la consegna delle programmazioni iniziali e finali dei docenti della classe. b) Seguire la frequenza ed il comportamento degli allievi della propria classe controllando, in particolare, con periodicità: assenze, ritardi e relative giustificazioni, note disciplinari. Coordinare gli interventi educativi approvati dal Consiglio di classe nei confronti dell‟intera classe o di singoli alunni che manifestino problemi disciplinari. Convocare le famiglie degli alunni che presentano problemi disciplinari o di rendimento, comunicando i nominativi in Segreteria. Le convocazioni sono concordate con l‟Ufficio di Presidenza. c) Prestare attenzione alle condizioni generali delle aule segnalando anomalie e disfunzioni.

3.5.3 MODALITÀ E LINEE GENERALI DI PROGRAMMAZIONE DIDATTICO- EDUCATIVA La programmazione della Scuola Primaria si terrà settimanalmente di Lunedì, mensilmente quella della Scuola dell‟Infanzia (con recupero). I Consigli di classe, sezione ed intersezione per verificare il lavoro svolto, programmare quello per il periodo successivo, per valutare l‟andamento didattico e comportamentale delle classi, per decidere di eventuali interventi di recupero, sostegno o potenziamento si terranno secondo quanto riportato nel Piano annuale delle attività. Le linee generali seguiranno la programmazione per competenze e traguardi, secondo quanto stabilito dal D.M. 254 del 16 novembre 2012 pubblicato in G.U. n. 30 del 5 febbraio 2013. Le programmazioni e i PSP dovranno pervenire entro il 30 ottobre alla Dirigente in formato digitale. La copia cartacea sarà allegata a ciascun registro degli insegnanti.

3.6 CENTRALITÀ DELLO STUDENTE E IL CURRICULO DELLA SCUOLA PROFILO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE  Lo studente al termine del primo ciclo, attraverso gli apprendimenti sviluppati a scuola, lo studio personale, le esperienze educative vissute in famiglia e nella comunità, è in grado di iniziare ad affrontare in autonomia e con responsabilità, le situazioni di vita tipiche della propria età, riflettendo ed esprimendo la propria personalità in tutte le sue dimensioni.  Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti, utilizza gli strumenti di conoscenza per comprendere se stesso e gli altri, per riconoscere ed apprezzare le diverse identità, le tradizioni culturali e religiose, in un‟ottica di dialogo e di rispetto reciproco. Interpreta i sistemi simbolici e culturali della società, orienta le proprie scelte in modo 63

consapevole, rispetta le regole condivise, collabora con gli altri per la costruzione del bene comune esprimendo le proprie personali opinioni e sensibilità.  Si impegna per portare a compimento il lavoro iniziato da solo o insieme ad altri.  Dimostra una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere enunciati e testi di una certa complessità, di esprimere le proprie idee, di adottare un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni.  Nell‟incontro con persone di diverse nazionalità è in grado di esprimersi a livello elementare in lingua inglese e di affrontare una comunicazione essenziale, in semplici situazioni di vita quotidiana, in una seconda lingua europea.  Utilizza la lingua inglese nell‟uso delle tecnologie dell‟informazione e della comunicazione.  Le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche gli consentono di analizzare dati e fatti della realtà e di verificare l‟attendibilità delle analisi quantitative e statistiche proposte da altri. Il possesso di un pensiero razionale gli consente di affrontare problemi e situazioni sulla base di elementi certi e di avere consapevolezza dei limiti delle affermazioni che riguardano questioni complesse che non si prestano a spiegazioni univoche.  Si orienta nello spazio e nel tempo dando espressione a curiosità e ricerca di senso; osserva ed interpreta ambienti, fatti, fenomeni e produzioni artistiche.  Ha buone competenze digitali, usa con consapevolezza le tecnologie della comunicazione per ricercare e analizzare dati ed informazioni, per distinguere informazioni attendibili da quelle che necessitano di approfondimento, di controllo e di verifica e per interagire con soggetti diversi nel mondo.  Possiede un patrimonio di conoscenze e nozioni di base ed è allo stesso tempo capace di ricercare e di procurarsi velocemente nuove informazioni ed impegnarsi in nuovi apprendimenti anche in modo autonomo.  Ha cura e rispetto di sé, come presupposto di un sano e corretto stile di vita. Assimila il senso e la necessità del rispetto della convivenza civile. Ha attenzione per le funzioni pubbliche alle quali partecipa nelle diverse forme in cui questo può avvenire: momenti educativi informali e non formali, esposizione pubblica del proprio lavoro, occasioni rituali nelle comunità che frequenta, azioni di solidarietà, manifestazioni sportive non agonistiche, volontariato, ecc.  Dimostra originalità e spirito di iniziativa. Si assume le proprie responsabilità e chiede aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede.  In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si impegna in campi espressivi, motori ed artistici che gli sono congeniali. È disposto ad analizzare se stesso e a misurarsi con le novità e gli imprevisti.

(Dalle Indicazioni nazionali per il Curricolo della scuola dell‟infanzia e del primo ciclo d‟istruzione 2012)

3.6.1 IL CURRICOLO VERTICALE

Sulla base delle Indicazioni Nazionali per il Curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione, è stato elaborato il CURRICOLO VERTICALE, con riferimento al profilo dello studente al termine del primo ciclo di istruzione, ai traguardi per lo sviluppo delle competenze, agli obiettivi di apprendimento specifici, ai contenuti per ogni disciplina individuando le esperienze di apprendimento più efficaci, le scelte didattiche più significative e le strategie più idonee. Il Curricolo Verticale è basato sulle competenze ed è stato elaborato in rete con gli Istituti Comprensivi di Nocera Terinese e Rogliano nell‟ambito del progetto: “Misure di Accompagnamento delle nuove Indicazioni”. Il Curricolo Verticale è consultabile sul sito del nostro Istituto: www.iobscigliano.gov.it. Nel processo d‟insegnamento/apprendimento, l‟alunno è protagonista della costruzione del proprio sapere. Attraverso lo studio delle discipline, l‟alunno è

64 aiutato a conoscere e capire la realtà che lo circonda; nello stesso tempo impara sempre più a comunicare, esprimere, sperimentare, inventare, osservare, progettare, costruire, ragionare. Nel rispetto e nella valorizzazione dell‟autonomia scolastica, la progettazione curricolare dell‟Istituto fa riferimento alle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell‟infanzia e del primo ciclo d‟istruzione 2012. “Il curricolo di istituto è espressione della libertà d’insegnamento e dell’autonomia scolastica e, al tempo stesso, esplicita le scelte della comunità scolastica e l’identità dell’istituto. La costruzione del curricolo è il processo attraverso il quale si sviluppano e organizzano la ricerca e l’innovazione educativa”. Il CURRICOLO delinea, dalla scuola dell’infanzia, passando per la scuola primaria e giungendo infine alla scuola secondaria di I grado, senza ripetizioni e ridondanze, un processo unitario, graduale e coerente, continuo e progressivo, verticale, delle tappe e delle scansioni d‟apprendimento dell‟allievo, in riferimento alle competenze da acquisire e ai traguardi in termini di risultati attesi. La costruzione del curricolo si basa su un ampio spettro di strategie e competenze in cui sono intrecciati e interrelati il sapere, il saper fare, il saper essere. Il percorso curricolare muove dai soggetti dell‟apprendimento, con particolare attenzione ed ascolto ai loro bisogni e motivazioni, atteggiamenti, problemi, affettività, fasi di sviluppo, abilità, conoscenza dell‟esperienze formative precedenti. Particolare attenzione è stata posta a come ciascuno studente mobilita e orchestra le proprie risorse, conoscenze, abilità, atteggiamenti ed emozioni per affrontare efficacemente le situazioni che la realtà quotidianamente propone, in relazione alle proprie potenzialità e attitudini. Particolare cura è riservata agli allievi con disabilità o con bisogni educativi speciali, attraverso adeguate strategie organizzative e didattiche, da considerare nella normale progettazione dell‟offerta formativa. Per affrontare difficoltà non risolvibili dai soli insegnanti curricolari, la scuola si avvale dell‟apporto di professionalità specifiche come quelle dei docenti di sostegno e di altri operatori. Gli obiettivi di apprendimento individuano campi del sapere, conoscenze e abilità ritenuti indispensabili al fine di raggiungere i traguardi per lo sviluppo delle competenze. Il Curricolo Verticale è consultabile sul sito web dell‟Istituto: www.iobscigliano.gov.it.

Obiettivi Gli obiettivi di apprendimento individuano campi del sapere, conoscenze e abilità ritenuti indispensabili al fine di raggiungere i traguardi per lo sviluppo delle competenze. Conoscenze Le conoscenze indicano il risultato dell‟assimilazione di informazioni ( fatti, principi, teorie e pratiche, relative ad un ambito disciplinare ) attraverso l‟apprendimento. Abilità Le abilità indicano le capacità di applicare le conoscenze per portare a termine compiti e risolvere problemi; esse sono descritte come: - cognitive = uso del pensiero logico, intuitivo e creativo. - pratiche = implicano l‟abilità manuale e l‟uso di metodi, materiali e strumenti. Competenze Le competenze indicano la capacità di usare in un determinato contesto conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio , nello sviluppo professionale e/o personale. Il complesso delle competenze consente la padronanza in termini di autonomia e di responsabilità.

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3.6.2 PROFILO DELLO STUDENTE E COMPETENZE SCUOLA SECONDARIA DI II GRADO Per il secondo biennio e quinto anno tra le possibili scelte previste per l‟indirizzo “Servizi per l‟Agricoltura e lo Sviluppo Rurale”, il Collegio Docenti ha deliberato nell‟a. s. 2012-2013 l‟opzione “Valorizzazione e commercializzazione dei prodotti agricoli del territorio” sia per rispondere alle esigenze di una formazione mirata a specifiche richieste del tessuto produttivo locale e sia perché tale opzione si è rilevata la più consona alla tradizione e alle esperienze maturate all‟interno dell‟Istituto. Profilo in uscita per l‟indirizzo: Opzione “Valorizzazione e commercializzazione dei prodotti agricoli del territorio” Il Diplomato di istruzione professionale, nell‟indirizzo “Servizi per l‟Agricoltura e lo Sviluppo rurale”, possiede competenze relative alla valorizzazione, produzione e commercializzazione dei prodotti agrari ed agroindustriali. È in grado di:  gestire il riscontro di trasparenza, tracciabilità e sicurezza nelle diverse filiere produttive: agro-ambientale, agroindustriale, agri-turistico, secondo i principi e gli strumenti dei sistema di qualità;  individuare soluzioni tecniche di produzione e trasformazione, idonee a conferire ai prodotti i caratteri di qualità previsti dalle normative nazionali e comunitarie;  utilizzare tecniche di analisi costi/benefici e costi/opportunità, relative ai progetti di sviluppo, e ai processi di produzione e trasformazione;  assistere singoli produttori e strutture associative nell‟elaborazione di piani e progetti concernenti lo sviluppo rurale;  organizzare e gestire attività di promozione e marketing dei prodotti agrari e agroindustriali;  rapportarsi agli enti territoriali competenti per la realizzazione delle opere di riordino fondiario, miglioramento ambientale, valorizzazione delle risorse paesaggistiche e naturalistiche;  gestire interventi per la prevenzione del degrado ambientale e nella realizzazione di strutture a difesa delle zone a rischio;  intervenire in progetti per la valorizzazione del turismo locale e lo sviluppo dell‟agriturismo, anche attraverso il recupero degli aspetti culturali delle tradizioni locali e dei prodotti tipici;  gestire interventi per la conservazione e il potenziamento di parchi, di aree protette e ricreative. Nell‟indirizzo “Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale”, l‟opzione “Valorizzazione e commercializzazione dei prodotti agricoli del territorio” è finalizzata a sviluppare competenze specifiche riguardanti le diverse forme di marketing, sia per la promozione della cultura dei prodotti del territorio a livello nazionale ed internazionale, sia ad assistere produttori, trasformatori e distributori per adeguarsi alle nuove esigenze e ai modelli di comportamento in materia di alimentazione. Il Diplomato approfondisce inoltre gli aspetti economici relativi al mercato di settore, analizza le dinamiche di sviluppo e valorizzazione delle produzioni locali nell‟ambito della crescente globalizzazione. A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato nei “Servizi per l‟Agricoltura e lo Sviluppo rurale” consegue i risultati di apprendimento descritti nel punto 2.2 dell‟Allegato A), di seguito specificati in termini di competenze. 1. Definire le caratteristiche territoriali, ambientali ed agroproduttive di una zona attraverso l‟utilizzazione di carte tematiche. 2. Assistere le entità produttive e trasformative proponendo i risultati delle tecnologie innovative e le modalità della loro adozione. 3. Interpretare gli aspetti della multifunzionalità individuati dalle politiche comunitarie ed 66 articolare le provvidenze previste per i processi adattativi e migliorativi. 4. Applicare metodologie per il controllo di qualità nei diversi processi e per la gestione della trasparenza, della tracciabilità e rintracciabilità. 5. Organizzare attività di valorizzazione e commercializzazione delle produzioni agro- alimentari mediante le diverse forme di marketing. proponendo e adottando soluzioni per i problemi di logistica. 6. Favorire attività integrative delle aziende agrarie anche mediante la promozione di agriturismi, ecoturismi, turismo culturale e folkloristico. 7. Collaborare con gli Enti locali che operano nel settore, con gli uffici del territorio, con le organizzazioni dei produttori, per attivare progetti di sviluppo rurale, di miglioramenti fondiari ed agrari e di protezione 8. Proporre soluzioni tecniche di produzione e trasformazione idonee a conferire ai prodotti i caratteri di qualità e sicurezza coerenti con le normative nazionali e comunitarie. 9 Valutare ipotesi diverse di valorizzazione dei prodotti attraverso tecniche di comparazione. 10. Promuovere azioni conformi alla normativa nazionale e comunitaria per la commercializzazione dei prodotti.

3.7 CONTINUITÀ-ORIENTAMENTO

PREMESSA La nostra scuola si caratterizza come istituto Omnicomprensivo pertanto diventa particolarmente importante non solo la continuità tra il primo ciclo ma anche tra questo e la scuola secondaria di secondo grado, l'IPSSARS, qualora lo studente decidesse di proseguire il percorso di studio nello stesso istituto. Diversamente, occorre offrire all'utenza tutto il ventaglio di possibilità che il territorio offre, sul piano dell'orientamento formativo, al fine di conseguire competenze adeguate per una scelta consapevole rispetto al proprio progetto di vita. Altra peculiarità del nostro istituto è quella di comprendere cinque comuni, quattro dei quali dispongono della scuola dell'infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado, di conseguenza il passaggio da un ordine di scuola all'altro avviene all'interno dello stesso comune, a volte all'interno dello stesso edificio scolastico facilitando la reciproca conoscenza tra gli alunni, tra gli alunni e i docenti con ricadute positive sul piano dell'inserimento, della socializzazione, dell'inclusione e della costruzione di solidi e duraturi rapporti interpersonali. Da sempre sono stati attuati, dall'inizio dell'anno scolastico fino al termine dello stesso, iniziative, attività, uscite didattiche, progetti specifici per ordini di scuola e di istituto volti a favorire la continuità e l'orientamento: i progetti di accoglienza, la festa dei nonni, la vendemmia presso l'IPSSARS, le manifestazioni di Natale, l'open day, i saggi strumentali ecc. Da qui l'esigenza di tradurre le buone pratiche in un percorso pianificato e condiviso nei metodi, nei tempi, e nella valutazione dell'efficacia attraverso il livello di benessere e di successo scolastico (pianificato anche attraverso il curricolo verticale) e la restituzione dei dati a distanza ( obiettivo comune al piano di miglioramento del R.A.V). La finalità è, come dichiarato nelle linee guida del PTOF, " Migliorare il lavoro sull'orientamento in ingresso e in uscita e la qualità professionale dell'istruzione e formazione." Sul piano della progettazione didattica interdipartimentale della scuola secondaria di primo grado, tale finalità viene perseguita attraverso l'attenzione posta rispetto ad alcune competenze chiave europee: Imparare ad imparare, Comunicare nella madrelingua, Cittadinanza attiva.

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3.7.1 CONTINUITA’-ORIENTAMENTO I CILO

Fase preliminare Secondo le finalità pedagogiche sottolineate anche nelle norme relative al nuovo ordinamento, tutto l'itinerario scolastico, mira ad una formazione integrale della persona, colloca nel mondo ed assolve ad una funzione orientativa. La formazione della persona comincia già dai primi anni dell'infanzia per poi continuare nei gradi successivi tenendo presente il principio della gradualità dello sviluppo della persona e il processo di accompagnamento nella sua evoluzione. Le indicazioni per il curricolo confermano che la scuola di base deve avere un impianto unitario superando il salto culturale ed epistemologico che caratterizzava, precedentemente, i passaggi fra i diversi ordini di scuola. Affinché si concretizzi tale unitarietà si prevede, oltre alla formulazione del un nuovo curricolo per competenze, interventi specifici volti a favorire il passaggio da un ordine all'altro di scuola.  La costituzione di una commissione ad hoc che supporti la funzione strumentale, costituita da un docente per plesso dei diversi ordini di scuola: infanzia, primaria, secondaria di primo e secondo grado.  Coinvolgimento del consiglio di classe e interclasse per la predisposizione di interventi individuali e individualizzati che tengano conto delle metodologie laboratoriali e cooperative volte al successo formativo degli alunni. Il rilevamento periodico degli esiti in riferimento all' acquisizione della competenza interdisciplinare e interdipartimentale: Imparare ad imparare.  Raccordo con la Commissione per la realizzazione del curricolo verticale. In questa fase avviene il passaggio di informazioni tra i docenti, la condivisione del progetto Accoglienza, a cura dei responsabili di plesso, la predisposizione delle prove di ingresso per classi parallele e la relativa griglia di correzione.

Fase attuativa (coinvolgimento dei genitori) iniziale (settembre-ottobre)  Attività di accoglienza a cura dei responsabili di plesso.  Somministrazione dei test d'ingresso per classi parallele.  Predisposizione di interventi individualizzati.  Primo incontro scuola-famiglia

intermedia (dicembre-gennaio)  Raccordo scuola dell'infanzia, prima classe della primaria. Gli alunni della primaria, dopo aver acquisito le abilità di lettura, leggono le favole ai bambini dell'infanzia.  Raccordo scuola secondaria di primo grado, quinta classe della scuola primaria. Gli alunni lavorano insieme per la manifestazione natalizia e per la giornata della shoah e su progetti specifici (Mani in creta, Un cortile a Colori, Coltiviamo l' orto ecc)  Raccordo scuola secondaria di secondo grado, terza classe della scuola secondaria di primo grado. Gli alunni della classe terza visiteranno la scuola, la cantina e l'azienda agraria dell'IPSSARS.  Incontri specifici, in sede, con esperti esterni (Centro di orientamento scolastico e professionale) oppure con operatori locali che hanno realizzato un'idea imprenditoriale in proprio o in forma cooperativa.  Saranno stabiliti due giorni, Open Day, per l'accoglienza dei rappresentanti delle scuole secondarie di secondo grado del territorio al fine di illustrazione i piani di studio e gli indirizzi specifici di ciascun istituto.  La classe quinta della scuola primaria effettuerà le prove attitudinali di strumento musicale

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 Supporto e consulenza, da parte dell'ufficio amministrativo, per l'iscrizione on line.

Fase conclusiva (febbraio-maggio) Dopo la conclusione del primo quadrimestre: attività di recupero, consolidamento, potenziamento secondo le modalità stabilite dal c.d.c. Con l'avvento della primavera tutti gli alunni dell'istituto cureranno gli spazi verdi della scuola, impianteranno un albero e , a rotazione, cureranno o visiteranno l'orto del plesso di Colosimi anche attraverso il tutoraggio degli studenti dell'IPSSASR. Realizzazione, per plessi, della manifestazione di fine anno : gli alunni dell'infanzia e della primaria assistono al saggio strumentale della scuola sec. Gli alunni della primaria e della secondaria assistono alla rappresentazione teatrale della scuola dell'infanzia. La scuola sec. di 1° grado e la scuola sec. di 2° disputeranno un torneo di calcio. I docenti del consiglio di classe sulla base delle abilità, delle attitudini e delle potenzialità degli alunni predispongono il giudizio orientativo.

Attività di ampliamento per la continuità e l'orientamento formativo - Un cortile a Colori: plesso di Colosimi (infanzia, primaria, secondaria).Gli alunni realizzeranno dei murales nel cortile della scuola. - Festa dell'albero: plesso di Colosimi (infanzia, primaria, secondaria). Potatura dell'albero da frutto precedentemente impiantato, messa a dimora di un nuovo albero o arbusto. - Orto didattico: plesso di Colosimi con visite guidate per tutti gli alunni dell'istituto. - Visite guidate presso le aziende agro-alimentari del proprio territorio (ogni plesso nel proprio comune). - Uscite didattiche presso il teatro Morelli di Cosenza (scuola dell'infanzia e scuola primaria di Pedivigliano, Bianchi, Scigliano, Colosimi). - Mani in creta: plesso di Colosimi (primaria e secondaria)Attività laboratoriale con l'argilla.

3.7.2 CONTINUITA’-ORIENTAMENTO II CICLO Obiettivi generali, didattici e trasversali: 1)informativo sulla scelta della scuola secondaria di secondo grado 2)garantire il successo formativo e professionale 3)favorire l‟inserimento nel mondo del lavoro 4)conoscenza delle opportunità lavorative e formative del territorio calabrese 5)promozione della cittadinanza attiva

L‟orientamento seguirà 3 direzioni: -segmento iniziale: continuità Scuola media-Ipssasr (alunni delle terze classi della scuola media per l‟iscrizione al primo anno della scuola superiore) -segmento terminale: riguarda le classi quinte che si affacciano al mondo universitario e/o al mondo del lavoro -segmento intermedio: per le classi terza, quarta e quinta con afferenza precipua all‟alternanza scuola-lavoro ed ,in senso più esteso ,al mondo produttivo e delle professioni.

Sviluppo del segmento iniziale

All‟uopo:  Si prepareranno dei questionari da somministrare agli studenti della scuola secondaria di primo grado allo scopo di conoscere le loro inclinazioni e predisposizioni x una loro consapevole futura scelta della scuola superiore.  Si organizzeranno delle visite degli studenti all‟ipssasr per far conoscere loro gli spazi fisici, i progetti e le attività tecniche –agronomiche che si svolgono in istituto ,anche 69

mediante l‟ausilio di un video.  Ci saranno delle visite da parte degli insegnanti (orientatori) dell‟ IPSSASR presso le scuole medie del territorio incontrando studenti e famiglie a cui verrà distribuita la brochure dell‟IPSSASR, opportunamente aggiornata.  Verranno coinvolti gli studenti delle terze medie, debitamente informati, in progetti POF IPSSASR, vedi relativi progetti POF presenti nel PTOF 2015/18.  Attività di accoglienza dei nuovi alunni all‟inizio del prossimo anno scolastico.

Segmento finale:  orientamento in uscita :  nel mondo universitario tramite partecipazione della 5 classe a Lezione di Campus-Unical, delle classi 4 e 5 ad Informa-Calabria /Miur.  nel mondo del lavoro tramite la partecipazione delle classi 4 e 5 al progetto informa-giovani della CONFCOMMERCIO di Cosenza e ed Enter/work – Orientamento Itinerante in Calabria ,progetti di alternanza scuola-lavoro e l‟attivazione di uno sportello di consulenza diretto anche agli ex studenti dell‟ IPSSASR diurno e serale, all‟interno dell‟ IPSSASR curato da esperti del settore.

Segmento intermedio:  frequenza degli studenti delle classi 3,4 e 5 ai relativi progetti PTOF curriculari di alternanza scuola- lavoro presso l‟IPSSASR. Progetti di alternanza scuola-lavoro con i seguenti obiettivi formativi :  ampliare le conoscenze agronomiche territoriali;  stimolare negli alunni una partecipazione didattica più attiva;  creare dei momenti di aggregazione nella condivisione di interessi comuni;  arricchire la formazione acquisita nei percorsi scolastici con competenze spendibili nel mondo del lavoro;  favorire l‟orientamento dei giovani x valorizzare le vocazioni personali ,gli interessi e gli stili di apprendimento;  realizzare un organico collegamento tra scuola e mondo del lavoro;  Rendere gli studenti consapevoli che la propria realizzazione nel mondo del lavoro è legata anche alle conoscenze, alle competenze e alle capacità acquisite durante il percorso scolastico.

3.8 LA VALUTAZIONE-VALUTAZIONE DI SISTEMA

L'esigenza di utilizzare modelli di valutazione nel settore dell'educazione è diventato più urgente dal 2010, quando i ministri dell'istruzione europei, a seguito della dichiarazione di Bologna del 1999, si prefissavano di promuovere l'armonizzazione del settore educativo in Europa attraverso la cooperazione europea nella gestione della qualità, sviluppando criteri e metodologie comparabili basandosi su principi di qualità e trasparenza. Uno dei modelli proposti fu il CAF (common assessment framework) comune a tutto il settore pubblico nell'uso di tecniche di gestione della qualità finalizzato al miglioramento delle performance. Diverse scuole hanno aderito alla sperimentazione di questo modello che ha rappresentato un punto di partenza innovativo per l'autovalutazione d'istituto, per:  ottenere una diagnosi e intraprendere azioni di miglioramento;  agire come ponte tra i diversi in uso per la gestione della qualità;  facilitare il benchlearning tra le organizzazioni del settore pubblico.

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A partire dallo scorso anno scolastico tutte le scuole del Sistema Nazionale di Istruzione, statali e paritarie, sono state coinvolte nel processo di autovalutazione con l‟elaborazione finale del Rapporto di Autovalutazione (RAV). Il format per il RAV è stato elaborato dall‟INVALSI ed è il frutto di un lungo percorso di ricerca e sperimentazione che ha coinvolto un vasto campione di scuole al fine di  rendere trasparenti e accessibili all'opinione pubblica informazioni aggregate sugli aspetti più rilevanti del sistema di istruzione, in modo da poterne leggere il funzionamento;  aiutare i decisori politici a valutare lo stato di salute del sistema di istruzione, per sviluppare strategie appropriate di controllo e miglioramento. Tramite la valutazione di sistema è possibile operare confronti temporali e territoriali sul livello di istruzione. La Valutazione delle scuole ha lo scopo di valutare il funzionamento delle singole scuole, mettendo in relazione i diversi contesti di partenza, i processi didattici e organizzativi attuati ed i risultati ottenuti. L'approccio scelto è stato quello di integrare la Valutazione di sistema e delle scuole in un quadro di riferimento o framework unitario, al fine di tenere insieme una prospettiva macro, utile a chi sia interessato ad una comprensione generale del funzionamento della scuola, e una prospettiva micro, centrata sulla singola unità scolastica. Il quadro di riferimento del SNV tiene conto di quattro dimensioni:  il contesto in cui le scuole sono inserite (aspetti demografici, economici e socio-culturali nei cui confini la scuola si trova ad operare e che ne determinano la sua utenza)  gli input, ovvero le risorse di cui la scuola dispone per offrire il proprio servizio (umane, materiali, ed economiche a disposizione)  i processi attuati, ossia le attività realizzate dalla scuola (l'offerta formativa, le scelte organizzative e didattiche, gli stili di direzione)  i risultati ottenuti, sia immediati (percentuali di promossi, votazioni conseguite agli esami di stato) sia a medio e lungo periodo (livello delle competenze possedute, accesso al mondo del lavoro). Si tratta di un percorso di ricerca triennale (vedi Fasi del progetto), avviato a settembre 2008 che si concluderà a giugno 2011, come indicato dalla direttiva n. 74 che ha definito le attività dell'INVALSI nel triennio 2008-2011. La Valutazione di sistema e la Valutazione delle scuole si pongono in modo integrato con le altre attività valutative dell'INVALSI. Lo schema con i flussi di informazione permette di comprendere in che modo possano essere integrate - per la valutazione della scuola - le informazioni che provengono da fonti istituzionali (ISTAT, MIUR) e quelle provenienti da altre ricerche dell'INVALSI.

3.8.1 VALUTAZIONE DEL PERSONALE DOCENTE

Tra le novità introdotte dalla Legge 13 luglio 2015, n. 107 vi è la parte relativa alla valutazione dei docenti. Secondo quanto previsto dai commi 125 e 127 del DDL di riforma della scuola, il Dirigente Scolastico, assegna annualmente al personale docente di ruolo un bonus per la valorizzazione del merito sulla base: 1. della valutazione dell'attività didattica in ragione dei risultati ottenuti in termini di qualità dell'insegnamento, 2. di rendimento scolastico degli alunni e degli studenti, 3. di progettualità nella metodologia didattica utilizzata, 4. di innovatività e di contributo al miglioramento complessivo della scuola. Tali criteri generali saranno declinati nello specifico dal Comitato di Valutazione costituito da:  il dirigente scolastico che lo presiede  tre docenti dell‟istituzione scolastica, di cui due scelti dal collegio dei docenti e uno dal consiglio di istituto

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 due rappresentanti dei genitori, per la scuola dell‟infanzia e per il primo ciclo di istruzione; un rappresentante degli studenti e un rappresentante dei genitori, per il secondo ciclo di istruzione, scelti dal Commissario Straordinario;  un componente esterno individuato dall‟ufficio scolastico regionale tra docenti, dirigenti scolastici e dirigenti tecnici.

Criteri di valutazione di riferimento - Comma 129, LEGGE 13 luglio 2015, n. 107 : a) della qualità dell'insegnamento e del contributo al miglioramento dell'istituzione scolastica, nonchè del successo formativo e scolastico degli studenti; b) dei risultati ottenuti dal docente o dal gruppo di docenti in relazione al potenziamento delle competenze degli alunni e dell'innovazione didattica e metodologica, nonchè della collaborazione alla ricerca didattica, alla documentazione e alla diffusione di buone pratiche didattiche; c) delle responsabilità assunte nel coordinamento organizzativo e didattico e nella formazione del personale. Il Comitato durerà in carica tre anni, al termine del quale gli USR invieranno al MIUR una relazione sui criteri adottati dalle istituzioni scolastiche per il riconoscimento del merito.

3.8.2 CRITERI DI VALUTAZIONE NELLA SCUOLA DELL'INFANZIA

La Scuola dell'Infanzia risponde ai diritti dei bambini e delle bambine all'educazione ed alla cura, in coerenza con i principi di pluralismo culturale ed istituzionale presenti nella Costituzione della Repubblica, nella Convenzione dei diritti dell'infanzia e nei documenti dell'UE. (Indicazioni per il Curricolo 2012). Essa si pone la finalità di promuovere nei bambini lo sviluppo dell'identità, dell'autonomia, della competenza e li avvia alla cittadinanza. Al termine del percorso triennale ci si attende che ogni bambino sviluppi alcune competenze di base che strutturano la sua crescita personale. Momento propedeutico ad ogni processo di valutazione è la conoscenza della situazione iniziale di ciascun bambino nelle dimensioni: cognitive, affettive e relazionale, per consentire interventi individualizzati, atti a valorizzare le potenzialità e a soddisfare i bisogni riscontrati. Durante i percorsi e le esperienze formative, educative e didattiche verranno osservati gli atteggiamenti e i comportamenti e considerate tutte quelle informazioni valutative di ritorno (feed- back), atte a misurare l‟efficacia delle soluzioni adottate, ad orientare l‟attività didattica, a valorizzare le esigenze e le potenzialità di ciascun bambino e del gruppo di sezione/intersezione, nonché a ricalibrare gli interventi educativi sulla base dei risultati raggiunti, al fine di consentire a tutti gli alunni il raggiungimento del livello essenziale di apprendimento. I livelli di competenza raggiunti al termine del percorso verranno valutati per Campi di Esperienza e Traguardi per lo Sviluppo delle Competenze. Le Schede di Valutazione predisposte per età, conterranno, con indicazione del livello raggiunto, conoscenze e/o competenze suddivise per Aree di Sviluppo (Cognitiva, della Comunicazione, Socio-Affettiva e Motoria). Nel processo di valutazione finale per ogni bambino verranno presi in esame i fattori interagenti:

il livello di partenza e il progresso evidenziato in relazione ad esso i risultati dei lavori prodotti le osservazioni relative alle competenze trasversali il livello di raggiungimento delle competenze specifiche prefissate l‟interesse e la partecipazione al dialogo educativo , l‟ ordine, la cura, le capacità organizzative, il grado di autonomia

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3.8.3 VERIFICA E VALUTAZIONE DEL PROCESSO DI CRESCITA DEGLI ALUNNI.

La valutazione, quale strumento di controllo che accompagna il processo di insegnamento apprendimento, è finalizzata all‟accertamento dei livelli di conoscenze, competenze e capacità raggiunti dagli alunni. La valutazione del lavoro scolastico è diversa a seconda che sia effettuata durante o alla fine del processo educativo e quindi può essere suddivisa in:  Valutazione diagnostica: si attua attraverso i colloqui iniziali e le prove di ingresso, si propone di accertare il livello culturale degli alunni in relazione al possesso di conoscenze, capacità e competenze ed è utilizzata dal consiglio di classe per formulare la programmazione- didattico disciplinare annuale e serve ai docenti per stendere la programmazione disciplinare.  Valutazione formativa: fornisce indicazioni sullo svolgimento del processo educativo, interessa brevi tratti di percorso, si occupa di un limitato numero di obiettivi, registra il livello di progresso degli studenti e consente di organizzare strategie di recupero in itinere. Attraverso la valutazione formativa i docenti possono valutare l‟efficacia della loro azione didattica in relazione alle metodologie e alle strategie educative. La valutazione formativa concorre pertanto anche alla valutazione del processo di insegnamento-apprendimento.  Valutazione sommativa: viene proposta per ciascuna disciplina e valuta l‟esito del processo di apprendimento mediante un voto finale che tenga conto del risultato di tutte le attività che hanno contribuito allo svolgimento delle attività didattiche. La valutazione intesa nel suo complesso di misurazione e di valutazione in senso stretto risponde alle tre seguenti finalità: 1. serve allo studente e alla sua famiglia che deve conoscere in ogni momento la posizione dell‟allievo nei confronti delle mete formative da raggiungere; in particolare, serve all‟inizio dei corsi per accertare la corretta scelta della scuola e al termine dei corsi per individuare il percorso successivo; 2. serve alla scuola –singoli docenti, Consiglio di classe, Collegio Docenti, Consiglio di Istituto – per adeguare la propria struttura e i metodi di insegnamento per meglio rispondere alle richieste implicite degli studenti e alla domanda sociale; 3. serve alla società, nel senso più ampio del termine, che deve essere garantita sulla reale consistenza dei titoli di studio in uscita (in termini di conoscenze, competenze, capacità) rilasciati con valore legale dalla scuola. Avviene tra docente/classe/allievo ed è limitata alla disciplina insegnata. Gli accordi, a questo proposito, vengono presi nel Collegio Docenti per quanto riguarda le linee generali e nei Dipartimenti di Materia per quanto riguarda i criteri che indicano che cosa va sottoposto a valutazione e quali sono i livelli di accettabilità o di adeguatezza dei risultati raggiunti. La condivisione e l‟accordo preventivo, circa i criteri da adottare per determinare i livelli di accettabilità sono il passo fondamentale per superare la soggettività nella valutazione. La valutazione didattica è la valutazione degli studenti alla fine di ogni percorso, relativamente a:  conoscenze  competenze  capacità  impegno  partecipazione  metodo di lavoro  progresso nell'apprendimento

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3.8.4 GRIGLIA DI VALUTAZIONE DELLA SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA DI I E II GRADO

Gli obiettivi disciplinari saranno valutati attraverso 4 livelli di apprendimento, su una scala numerica da 5 a 10. Ciascun docente adotterà gli indicatori stabiliti dal Curricolo Nazionale, in riferimento ai traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della Scuola Primaria. In riferimento ai diversi cicli (1-2-3/4-5) i dipartimenti selezionano i relativi obiettivi di apprendimento. Nel processo di valutazione quadrimestrale e finale per ogni alunno verranno presi in esame i fattori interagenti:

il livello di partenza e il progresso evidenziato in relazione ad esso (valutazione di tempi e qualità del recupero, dello scarto tra conoscenza-competenza-abilità in ingresso ed in uscita), i risultati della prove e i lavori prodotti, le osservazioni relative alle competenze trasversali, il livello di raggiungimento delle competenze specifiche prefissate, l‟interesse e la partecipazione al dialogo educativo in classe, l‟impegno e la costanza nello studio, l‟autonomia, l‟ordine, la cura, le capacità organizzative, quant‟altro Team di classe riterrà che possa concorrere a stabilire una valutazione oggettiva.

Tabella esemplificativa valutazione disciplinare

LIVELLO AVANZATO LIVELLO INTERMEDIO LIVELLO LIVELLO BASE INIZIALE OBIETTIVI DI VOTO 10 VOTO 9 VOTO8 VOTO7 VOTO6 VOTO 4-5 APPRENDIMENTO DISCIPLINARI Indicatori UdA 1 Indicatori UdA 2 ......

I descrittori dei voti sono esplicitati nelle progettazioni disciplinari (vedi allegato al PTOF n° 1)

Griglia di valutazione della Scuola Secondaria di 1° grado

Gli obiettivi disciplinari saranno valutati su una scala numerica da 4 a 10. Ciascun docente adotterà gli indicatori stabiliti dal Curricolo Nazionale. Ciascun docente adotterà gli indicatori stabiliti dal Curricolo Nazionale, in riferimento ai traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della Scuola Secondaria di 1° Grado. In riferimento alle diverse classi e discipline i docenti i dipartimenti selezionano i relativi obiettivi di apprendimento come da tabella esemplificativa. Tabella esemplificativa valutazione disciplinare

LIVELLO AVANZATO LIVELLO INTERMEDIO LIVELLO LIVELLO BASE INIZIALE OBIETTIVI DI VOTO 10 VOTO 9 VOTO8 VOTO7 VOTO6 VOTO 4 - 5 APPRENDIMENTO DISCIPLINARI UdA 1 UdA 2

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I descrittori dei voti sono esplicitati nelle progettazioni disciplinari (vedi allegato al PTOF n° 2)

GRIGLIA DI VALUTAZIONE DELLA SCUOLA SECONDARIA DI II GRADO

(Vedi allegato al PTOF n° 3)

3.8.5 VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI

La valutazione degli apprendimenti per i soggetti con disabilità va riferita sempre alle potenzialità della persona e alla situazione di partenza definiti nella individualizzazione dei percorsi formativi e di apprendimento. Si useranno pertanto per loro delle scale valutative riferite non a profili standard ma a quanto predisposto nel Piano Educativo Individualizzato. Il PEI può prevedere gli stessi obiettivi della classe, eventualmente raggiunti o valutati in modo diverso. Questo dovrebbe essere la norma per gli alunni che presentano solo minorazioni di tipo motorio o sensoriale, ma è possibile anche in altri casi. L‟obbligo di riferimento della valutazione al PEI è valido per tutti gli ordini di scuola. Tutti gli insegnanti titolari della classe dell‟alunno con disabilità sono corresponsabili dell‟attuazione del PEI ed hanno quindi il compito di valutare i risultati dell‟azione didattica- educativa. La valutazione non può mai essere delegata al solo insegnante di sostegno. Valutazione nel Primo Ciclo In tutte le classi del primo ciclo la valutazione degli alunni con disabilità avviene sempre in base al loro Piano Educativo. Questo vale naturalmente anche al momento dell‟Esame di Stato conclusivo che il candidato con disabilità potrà affrontare anche sostenendo prove totalmente differenziate, in base al suo PEI. Superando queste prove conseguirà un diploma valido a tutti gli effetti, senza nessuna menzione del particolare percorso seguito. Anche le prove nazionali INVALSI possono essere personalizzate (ossia ridotte, adattate o interamente sostituite). Se le prove non vengono superate l‟alunno può ripetere l‟anno oppure concludere questo corso di studi con il rilascio di un attestato che certifica i crediti formativi acquisiti e che consente comunque la frequenza della scuola superiore. Gli alunni con disabilità possono rimanere nulla scuola secondaria di primo grado fino al compimento del 18° anno d‟età. Valutazione nel Secondo Ciclo Nel Secondo Ciclo di istruzione agli studenti con disabilità viene garantita la frequenza, ma non il conseguimento del titolo di studio. Per loro sono possibili pertanto due percorsi distinti: . uno curriculare, o per obiettivi minimi, che porta al conseguimento di un regolare titolo di studio; . uno differenziato che consente solo la frequenza nella scuola e porta, alla fine, al rilascio di un attestato, non del diploma. L’attestato delle competenze per alunni con grave disabilità La Circolare n. 11186 del 20 luglio 2001 ha fornito indicazioni puntuali sui contenuti dell‟attestato delle competenze con l‟obiettivo di: . descrivere le competenze e le capacità acquisite dall'alunno disabile, indicando anche in quale contesto tali competenze e tali capacità possono realizzarsi; . permettere al Servizio informativo per il lavoro (SIL), all'ufficio di collocamento o ai nuovi uffici per l'impiego di leggere le competenze e le capacità conseguite dall'alunno disabile e di avere quindi la possibilità di offrire un lavoro il più rispondente possibile alle reali capacità dell'alunno; . fornire al datore di lavoro informazioni chiare e univoche sulle capacità possedute dall'alunno disabile e su come tali capacità possono esplicarsi;

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. essere compilata anche per gli alunni disabili definiti "gravi" perché possono fornire informazioni anche per la scelta e l'inserimento in una situazione protetta. Questo attestato, pur non avendo il valore del diploma, non può essere considerato come una mera dichiarazione di frequenza. Griglia di valutazione degli alunni diversamente abili

1° Ciclo - (Vedi allegato al PTOF n° 4) 2° Ciclo - (Vedi allegato al PTOF n° 5)

3.8.6 VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO (I E II CICLO)

SCUOLA PRIMARIA La valutazione insufficiente del comportamento, soprattutto in sede di scrutino finale, deve scaturire da un attento e meditato giudizio del Consiglio di classe, esclusivamente in presenza di comportamenti di particolare gravità riconducibili alle fattispecie per le quali lo Statuto delle studentesse e degli studenti – D.P.R. 249/1998, come modificato dal D.P.R. 235/2007 e chiarito dalla nota prot. 3602/PO del 31 luglio 2008 – nonché i regolamenti di istituto, prevedano l‟irrogazione di sanzioni disciplinari che comportino l‟allontanamento temporaneo dello studente dalla comunità scolastica per periodi superiori a quindici giorni (art. 4, commi 9, 9 bis e 9 ter dello Statuto). L‟attribuzione di una votazione insufficiente, vale a dire al di sotto di 6/10, in sede di scrutino finale, fermo restando l‟autonomia della funzione docente anche in materia di valutazione del comportamento, presuppone che il Consiglio di classe abbia accertato che lo studente: a. nel corso dell‟anno sia stato destinatario di almeno una delle sanzioni disciplinari di cui al comma precedente; b. successivamente alla irrogazione delle sanzioni di natura educativa e riparatoria previste dal sistema disciplinare, non abbia dimostrato apprezzabili e concreti cambiamenti nel comportamento, tali da evidenziare un sufficiente livello di miglioramento nel suo percorso di crescita e di maturazione in ordine alle finalità educative di cui all‟articolo 1 del presente Decreto. (articolo 4 decreto n°5 16 gennaio 2009). Nella valutazione del comportamento si pone l'attenzione su tre focus fondamentali: 1. Rispetto degli altri (compagni, docenti, personale non docente) 2. Rispetto delle cose e dell'ambiente (materiali, aula, banco, sedia, bagni, mensa, cibo,...) 3. Rispetto delle regole (turni di parola, stare composto, attenzione alla lezione e al compito, posto in fila, linguaggio idoneo,...) VOTO INDICATORI SANZIONI DISCIPLINARI L' alunno/a dimostra un comportamento partecipe e costruttivo all‟interno della classe, un comportamento corretto, responsabile e rispettoso delle norme che Nessun tipo di richiamo OTTIMO regolano la vita della scuola, rispetto delle consegne, consapevolezza del proprio dovere .

L'alunno/a dimostra un comportamento corretto, DISTINTO responsabile e rispettoso delle norme che regolano la Sporadici richiami verbali vita della scuola, consapevolezza del proprio dovere.

Richiami verbali e scritti alla BUONO L'alunno/a dimostra un comportamento quasi sempre famiglia di lieve entità rispettoso delle regole della scuola e quasi sempre

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corretto nel rapporto con i compagni, con gli insegnanti o con le altre figure operanti nella scuola. Un' adeguata consapevolezza del proprio dovere.

L'alunno/a dimostra un comportamento non sempre rispettoso delle regole della scuola e poco corretto nel Richiami verbali e scritti alla SUFFICIENTE rapporto con i compagni, con gli insegnanti e con le famiglia altre figure operanti nella scuola.

L'alunno/a dimostra comportamenti che manifestano un rifiuto sistematico delle regole della scuola, Richiami verbali ripetuti, atteggiamenti ed azioni che manifestano grave comunicazioni scritte e incontri INSUFFICIENTE mancanza di rispetto nei confronti dei compagni, degli con la famiglia, segnalazione al insegnanti e di altre figure operanti nella scuola. Di Dirigente Scolastico tali comportamenti è stata informata la famiglia ed il Consiglio di interclasse dei docenti.

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO La valutazione del comportamento dell‟alunno, oltre alla necessaria funzione sanzionatoria, ha una importante valenza formativa, considera atteggiamenti, correttezza e coerenza nell‟esercizio dei diritti e nell‟adempimento dei doveri e modalità di partecipazione alla vita della scuola, inoltre non può mai essere utilizzata come strumento per condizionare o reprimere la libera espressione di opinioni, correttamente manifestata e non lesiva dell‟altrui personalità, da parte degli studenti. Non è riferita necessariamente a singoli episodi che abbiano dato luogo a sanzioni disciplinari, tranne nel caso del voto di insufficienza (5) per il quale esiste l‟appropriata normativa. (articolo 7 comma 2 schema di regolamento concernente il “Coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni e ulteriori modalità applicative in materia, ai sensi degli articoli 2 e 3 del decreto legge 1° settembre 2008, n. 137, convertito con modificazioni dalla legge 30 ottobre, n. 169” del 13 marzo 2009). Per quanto riguarda episodi che abbiano richiesto l‟emanazione di provvedimenti disciplinari, in seguito ad infrazioni del regolamento che prevedono l‟influenza sul voto di condotta (punto 8), si richiama all‟iter previsto dal regolamento di Istituto. Come criteri per l‟attribuzione del voto, si sono individuati alcuni macroindicatori quali: il rispetto delle persone, dell‟ambiente scolastico, del regolamento interno di Istituto; l‟interesse e l‟impegno nella partecipazione al dialogo educativo; il rispetto dei doveri scolastici; la collaborazione con i compagni ed i docenti. Per documentare gli episodi di inosservanza del regolamento interno, le note registrate sul libretto rosso e sul registro di classe, si adotterà la griglia che riporta l‟ordine consecutivo delle sanzioni disciplinari, riportate nel regolamento di Istituto. Nelle apposite caselle si segnerà la data e la materia all‟interno della quale sarà applicata la sanzione. In questo modo si otterrà uno storico degli alunni che sarà conservato nell‟apposita cartella conservata nella cassettiera insieme ai registri 23di classe. Il voto in condotta sarà espresso con un voto numerico accompagnato da una nota di illustrazione. (art 2 comma 8 schema di regolamento concernente il “Coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni e ulteriori modalità applicative in materia, ai sensi degli articoli 2 e 3 del decreto legge 1° settembre 2008, n. 137, convertito con modificazioni dalla legge 30 ottobre, n. 169” del 13 marzo 2009).

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TABELLA DEGLI INDICATORI PER IL COMPORTAMENTO

VOTO INDICATORI La valutazione del comportamento con voto inferiore a sei decimi in sede di scrutinio intermedio o finale è decisa dal consiglio di classe nei confronti dell‟alunno cui sia stata precedentemente irrogata una sanzione disciplinare ai sensi dell‟articolo 4, comma 1, del D.p.r 24 giugno 1998, n. 249 e successive modificazioni, e

al quale si possa attribuire la responsabilità, nei contesti di cui al comma 1 dell‟articolo 2 del decreto legge, dei comportamenti: a. previsti dai commi 9 e 9bis dell‟articolo 4 del decreto del presidente della repubblica 5 24 giugno 1998, n. 249 e successive modificazioni; b. che violino i doveri di cui ai commi 1,2 e 5 dell‟articolo 3 del decreto del presidente della repubblica 24 giugno 1998, n. 249 e successive modificazioni. Frequenti episodi di inosservanza del regolamento interno. Disinteresse e poca partecipazione alle attività scolastiche. Disturbo del regolare svolgimento delle lezioni, comportamento a volte scorretto verso 6 compagni e personale scolastico. Scarsa collaborazione con il gruppo classe ed i docenti.

Episodi di inosservanza del regolamento interno. Interesse saltuario durante le attività scolastiche. Episodi di disturbo del regolare svolgimento delle lezioni, comportamento poco corretto verso compagni e personale 7 scolastico. Funzione poco collaborativa con il gruppo classe ed i docenti.

Occasionalmente deve essere sollecitato ad osservare il regolamento interno. Essenziale partecipazione alle attività scolastiche. Comportamento per lo più corretto ed educato. Buona socializzazione. 8

Osserva puntualmente il regolamento interno. Partecipazione positiva alle attività scolastiche. 9 Comportamento corretto ed educato. Socializzazione molto buona. Osserva in maniera puntuale e responsabile il regolamento interno. Partecipazione costruttiva alle attività 10 scolastiche. Comportamento corretto ed educato. Ottima socializzazione e consapevole accettazione della diversità.

Valutazione del comportamento (2° Ciclo)

GRIGLIA DI VALUTAZIONE DEL VOTO DI COMPORTAMENTO IPSSASR DIURNO

10 Gli alunni hanno sempre mantenuto un vivo interesse e una partecipazione attiva alla vita scolastica con regolare impegno nello studio, hanno dimostrato un comportamento maturo e scrupoloso nel rispetto delle regole e hanno frequentato in maniera assidua le lezioni 9 Gli alunni hanno sempre mantenuto un costante interesse e partecipazione alla vita scolastica con serio impegno nello studio, hanno dimostrato un comportamento irreprensibile nel rispetto delle regole e hanno frequentato in maniera assidua le lezioni. 8 Gli alunni che hanno sempre mantenuto una buona partecipazione e interesse alla vita scolastica con adeguato impegno nello studio, hanno dimostrato un comportamento rispettoso delle regole e hanno frequentato in maniera regolare le lezioni. 7 Gli alunni hanno sempre mantenuto una discreta partecipazione e interesse alla vita scolastica con sufficiente impegno nello studio, hanno dimostrato un comportamento non sempre rispettoso delle regole e hanno frequentato in maniera non regolare le lezioni 6 Gli alunni hanno sempre mantenuto un modesto interesse e partecipazione attiva alla vita scolastica con saltuario impegno nello studio, hanno dimostrato un comportamento non sempre corretto e adeguato nel rispetto delle regole (massimo 5 note disciplinari) e hanno frequentato in maniera irregolare le lezioni 5 Gli alunni hanno sempre mantenuto una limitata partecipazione e interesse alla vita scolastica e irrilevante impegno nello studio, hanno dimostrato un comportamento caratterizzato da grave inosservanza delle regole (più di 5 note disciplinari e sanzioni disciplinari) e hanno frequentato scarsamente le lezioni

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GRIGLIA DI VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO IPSSASR CORSO SERALE Il comportamento degli adulti, inteso come atteggiamento corretto e rispettoso della norma, è, nei corsisti adulti, ottimo. Può migliorare nei termini di assunzione di responsabilità e mantenimento degli impegni presi, insomma nel senso più ampio del rispetto. Il voto di comportamento è in questo caso stato attribuito sulla base della frequenza, dell‟impegno e della partecipazione al dialogo educativo di ogni singolo corsista. Voto 5 Alunni che hanno sempre mantenuto una limitata partecipazione e interesse alla vita scolastica e irrilevante impegno nello studio e hanno frequentato scarsamente le lezioni. 6 Alunni che hanno sempre mantenuto un modesto interesse e partecipazione attiva alla vita scolastica con saltuario impegno nello studio e hanno frequentato in maniera discontinua le lezioni. 7 Alunni che hanno sempre mantenuto una discreta partecipazione e interesse alla vita scolastica con sufficiente impegno nello studio e hanno frequentato in maniera non regolare le lezioni. 8 Alunni che hanno sempre mantenuto una buona partecipazione e interesse alla vita scolastica con adeguato impegno nello studio e hanno frequentato in maniera regolare le lezioni. 9 Alunni che hanno sempre mantenuto un costante interesse e partecipazione alla vita scolastica con serio impegno nello studio e hanno frequentato in maniera assidua le lezioni. 10 Alunni che hanno sempre mantenuto un vivo interesse e una partecipazione attiva alla vita scolastica con regolare impegno nello studio e hanno frequentato in maniera molto assidua le lezioni.

3.8.7 CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE

L'adozione della Certificazione delle competenze era stata prevista già dalla legge che istituiva l'autonomia scolastica (DPR 275/99, art. 10). Il Comitato tecnico per le Indicazioni nazionali per il curricolo ha definito due modelli per la Certificazione (uno per le classi quinta della primaria, appunto, e l'altro per le classi terze delle medie) armonizzandoli sia con quanto prevede la normativa europea (le Competenze chiave) e sia con le Indicazioni (Dm 254/2012), che il nostro Istituto ha adottato. (Vedi allegato al PTOF 6 - Scuola Primaria) (Vedi allegato al PTOF 7 - Scuola Secondaria 1° grado)

3.8.8 CREDITI SCOLASTICI E FORMATIVI

Riferimenti normativi: - DPR 22 giugno 2009, n. 122, art. 6. comma 2; - Decreto Ministeriale 16 dicembre 2009 n. 99; - Decreto Ministeriale 24 febbraio 2000 n. 49; - Decreto Ministeriale 10 febbraio 1999, n. 34, art. 1.

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Il credito scolastico tiene conto del profitto strettamente scolastico dello studente, il credito formativo considera le esperienze maturate al di fuori dell‟ambiente scolastico, in coerenza con l‟indirizzo di studi e debitamente documentate.

MEDIA DEI VOTI CREDITI Classe 3° Classe 4° Classe 5° M 6 3-4 3-4 4-5 6/7 4-5 4-5 5-6 7/8 5-6 5-6 6-7 8/9 6-7 6-7 7-8 9/10 7-8 7-8 8-9

CREDITO FORMATIVO Il Consiglio di classe può integrare i crediti scolastici con i crediti formativi acquisiti con attività extrascolastiche svolte al di fuori dell'Istituto d'appartenenza in ambiti riconducibili all'indirizzo di studio.

3.8.9 VALUTAZIONE SISTEMA QUALITÀ

Le società post-moderne individuano come obiettivi strategici delle proprie economie l'efficienza e l'efficacia dei propri sistemi educativi e la valorizzazione delle risorse umane, per assicurare competitività economica e la crescita democratica delle rispettive comunità. I sistemi educativi europei individuano, come obiettivi strategici,: - il valore professionale degli operatori; - la qualità dell'offerta formativa. L'innovazione e la conoscenza sono direttamente legati, quindi, alla crescita economica e sociale dei paesi europei. Un elemento rilevante per abbattere le frontiere culturali e sociali è dato dalla diffusione delle tecnologie dell'informazione. Al contempo, le politiche per l'occupabilità devono contare sull'istruzione, su elevati standard formativi e sulla capacità di sapersi adattare ai cambiamenti. Tale opera è però strettamente legata alla capacità di un sistema educativo di innalzare i livelli di istruzione e formazione dell'intera popolazione e di consentire ai soggetti interessati e coinvolti di apprendere e formarsi per tutto l'arco della vita. Rispetto a ciò bisogna che la scuola attivi iniziative e azioni intese a interpretare, in maniera adeguata, i bisogni dell'utenza e i ritmi di una società complessa e competitiva, quale quella in cui viviamo, e finalizzate all'attivazione di servizi scolastici di qualità. Lavorare secondo i requisiti e i metodi di un Sistema di Gestione per la Qualità significa acquisire la professionalità per valutare processi attivati e risultati raggiunti e rendere conto del proprio operato, allo scopo di valorizzare le migliori pratiche realizzate. Saper individuare nodi problematici, elaborare soluzioni possibili all'interno di piani di miglioramento sono condizioni che consentono di erogare un servizio scolastico con sempre maggiore efficacia ed efficienza. Tra le possibili tipologie di intervento, il nostro Istituto, in linea con le Direttive Ministeriali, intende attivare un sistema di qualità attraverso:  la formazione del personale della scuola alla cultura, alle metodologie e agli strumenti della qualità;  lo sviluppo e la diffusione di buone pratiche per la gestione della scuola e dell'attività didattica;  l'applicazione di modelli e strumenti per la valutazione di efficacia e di efficienza del servizio e il confronto tra scuole;  l'attivazione di sperimentazioni di soluzioni innovative per la gestione in qualità delle scuole e delle attività in collaborazione con altri organismi del territorio. 80

A valutare la qualità del servizio erogato concorrono, in prima istanza: -gli studenti; - le famiglie; - i portatori di interesse e, successivamente, le agenzie esterne di valutazione. Allo stato attuale, l'INVALSI ha valutato positivamente l'azione didattica mentre ha riscontrato carenza di dati per valutare altri indicatori riguardanti la valutazione di sistema. Pertanto, l'obiettivo prioritario, per i prossimi tre anni, sarà quello della standardizzazione dei modelli, delle procedure operative, della diffusione delle buone pratiche e dei risultati conseguiti.

3.8.10 VALUTAZIONE DEL POF Il monitoraggio, la verifica e la valutazione sono la manifestazione dell'assunzione di responsabilità di tutte le componenti scolastiche in quanto consentono di tenere sotto controllo il processo educativo e l'intero sistema scolastico, di individuare i punti di debolezza dell'organizzazione e dell'attività didattica, di valutare la qualità dell'organizzazione e degli apprendimenti. Nei precedenti anni scolastici la rilevazione delle fasi attuative del POF, in particolare quelle attinenti all'Ampliamento dell'OF è stata effettuata attraverso il monitoraggio del CD e rendicontato allo stesso al termine dell'anno scolastico. Nello stesso periodo sono stati somministrati questionari di gradimento per rilevare l'efficacia e l'efficienza dell'organizzazione scolastica. Solo dal corrente anno scolastico, tali rilevazioni e risultati sono stati tabulati, quantificati e pubblicati attraverso il RAV e costituiscono il punto di partenza del PTOF. L‟obiettivo del Piano dell' Offerta Formativa è permettere alla scuola di migliorare continuamente la propria capacità di intervento. La valutazione dei risultati raggiunti, delle modalità di attuazione e l‟individuazione delle cause dei problemi sono la base per poter apportare correzioni alle attività già in atto o programmare nuovi progetti. La valutazione deve: • essere orientata a cogliere tutti gli aspetti del funzionamento della scuola; • essere realizzata in modo graduale e adottare criteri/modalità differenziati rispetto alle diverse tipologie di attività; • essere espressione dell‟elaborazione interna della scuola, e non limitarsi a recepire passivamente la legislazione. I metodi di valutazione sono orientati all‟efficacia ed alla qualità ed i risultati delle valutazioni vengono utilizzati per il miglioramento degli interventi. Seguono, a titolo esemplificativo, le descrizioni di alcuni indicatori utilizzabili nel sistema di valutazione. Per l‟efficacia del Piano rispetto agli obiettivi:  la percentuale di dispersione;  i risultati degli apprendimenti degli allievi rispetto ai livelli di partenza e agli obiettivi individuati nella programmazione didattica. Per l‟efficienza:  il livello di partecipazione degli insegnanti;  il rispetto delle scadenze poste nella pianificazione di inizio anno scolastico;  la disponibilità rispetto alle esigenze didattiche e la funzionalità di laboratori e attrezzature;  la capacità della struttura nel suo complesso di reagire ai problemi che si presentano in fase di realizzazione del POF.

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4. FABBISOGNO DI ORGANICO In questa sezione si indica il numero di posti di organico, anche in riferimento alle sezioni “L‟organico dell‟autonomia” e “Reti di scuole e collaborazioni esterne” della nota MIUR prot. n. 2805 del 11.12.2015. Si precisa che, alla data di approvazione del seguente documento, è stato possibile compilare le seguenti tabelle solo in ragione della situazione attuale (numero di sezioni, numero di pluriclassi, numero di classi a tempo pieno e a tempo normale, …) come organico di diritto. Anche alla luce della nota MIUR prot. n. 41136 del 23.12.2015 su “Indicazioni propedeutiche alla determinazione dell‟organico di potenziamento per l‟anno scolastico 2016/17”, questi dati saranno aggiornati al termine della procedura di iscrizioni degli alunni per ogni singolo anno del triennio 2016/2019. a. posti comuni e di sostegno SCUOLA INFANZIA E PRIMARIA

Annualità Fabbisogno per il triennio Motivazione: indicare il piano delle sezioni previste e le loro caratteristiche (tempo pieno e normale, pluriclassi….) Posto Posto di sostegno comune Scuola a.s. 2016-17: n. 10 docenti / Previsione sezioni nei plessi: dell’infanzia Scigliano: 1 (*) Bianchi: 1 Colosimi: 2 Pedivigliano centro: 1 a.s. 2017-18: n. 10 docenti / Come per l’a.s. 2016/2017 salvo eventuali aggiornamenti a.s. 2018-19: n. 10 docenti / Come per l’a.s. 2016/2017 salvo eventuali aggiornamenti Scuola a.s. 2016-17: n. 29 docenti 3 docenti Previsione classi nei plessi: primaria Scigliano: 2 pluriclassi a TP + 1 (*) classe a TP Bianchi: 1 pluriclasse a TP + 1 classe a TP + 2 classi a TN Colosimi: 1 pluriclasse a TN + 2 classi a TP + 1 classe a TN Pedivigliano centro: 2 pluriclassi a TP Pedivigliano Borboruso: 2 pluriclassi a TP Panettieri: 1 pluriclassi a TP a.s. 2017-18: n. 29 docenti 3 docenti Come per l’a.s. 2016/2017 salvo eventuali aggiornamenti a.s. 2018-19: n. 29 docenti 3 docenti Come per l’a.s. 2016/2017 salvo eventuali aggiornamenti (*) Per l’insegnamento della Religione Cattolica, tra Infanzia e Primaria, il fabbisogno per il triennio è complessivamente di due docenti (totale ore: 39,30).

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SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO E SECONDO GRADO

Classe di a.s. 2016-17 a.s. 2017-18 a.s. 2018-19 Motivazione: indicare il piano concorso/sostegn (**) (**) delle classi previste e le loro o caratteristiche SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO A043 Italiano 8 cattedre 8 cattedre 8 cattedre Piano delle classi previste: A059 Matematica 5 cattedre 5 cattedre 5 cattedre Scigliano: 3 classi a Tempo A245 Francese 20 ore 20 ore 20 ore Prolungato A345 Inglese 1 cattedra + 1 cattedra + 12 1 cattedra + 12 12 ore ore ore A028 Arte 20 ore 20 ore 20 ore Bianchi: 3 classi a Tempo A033 Tecnologia 20 ore 20 ore 20 ore Prolungato A032 Ed. Musicale 20 ore 20 ore 20 ore A030 Ed. Fisica 20 ore 20 ore 20 ore Colosimi: 3 classi a Tempo AD00 2 cattedre 2 cattedre 2 cattedre Prolungato AB77 Chitarra 24 ore 24 ore 24 ore

AC77 Clarinetto 24 ore 24 ore 24 ore AF77 Fisarmonica 24 ore 24 ore 24 ore Pedivigliano centro: 1 pluriclasse AK77 Saxofono 24 ore 24 ore 24 ore a Tempo Prolungato Religione 1 cattedre 1 cattedre 1 cattedre

SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO (corso DIURNO) AD02 1 cattedra 1 cattedra 1 cattedra Numero delle classi previste: AD03 4 cattedre 4 cattedre 4 cattedre A019 Discipline G.E. 4 ore 4 ore 4 ore classi prime: 1 A029 Ed. Fisica 12 ore 12 ore 12 ore A038 Fisica 4 ore 4 ore 4 ore classi seconde: 1 A042 Informatica Az. 4 ore 4 ore 4 ore classi terze: 1 A346 Lingua Inglese 1 cattedra 1 cattedra 1 cattedra classi quarte: 2 A047 Matematica 1 cattedra 1 cattedra 1 cattedra classi quinte: 1 + 2 ore + 2 ore + 2 ore A050 Lettere 2 cattedre 2 cattedre 2 cattedre A058 Scienze Mec. 4 cattedre 4 cattedre 4 cattedre Agr. + 3 ore + 3 ore + 3 ore A060 Sc. Nat. Ch. 1 cattedra 1 cattedra 1 cattedra Geogr. C050 Eserc. Agraria 1 cattedra + 1 cattedra + 16 1 cattedra + 16 16 ore ore ore Religione 6 ore 6 ore 6 ore

SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO (corso SERALE) A012 Chimica Agr. 3 ore 3 ore 3 ore Il corso serale fino all’a.s. A019 Discipline G.E. 2 ore 2 ore 2 ore 2015/16 è stato organizzato A038 Fisica 4 ore 4 ore 4 ore come corso ordinamentale A042 Informatica Az. 4 ore 4 ore 4 ore A346 Lingua Inglese 10 ore 10 ore 10 ore completo (prima, seconda, A047 Matematica 1 cattedra 1 cattedra 1 cattedra terza, quarta e quinta classe). A050 Lettere 1 cattedra 1 cattedra 1 cattedra Dall’a.s. 2016/17 molto + 6 ore + 6 ore + 6 ore probabilmente i percorsi di A058 Scienze Mec. 2 cattedre + 4 2 cattedre + 4 2 cattedre + 4 ore istruzione degli adulti di II livello Agr. ore ore saranno rimodulati in tre periodi A060 Sc. Nat. Ch. 5 ore 5 ore 5 ore Geogr. corrispondenti a: 83

I e II classe  primo periodo C050 Eserc. Agraria 1 cattedra + 1 cattedra + 1 cattedra + III e IV classe  secondo 1 ora 1 ora 1 ora periodo C/29 Lab. Di Fisica 2 ore 2 ore 2 ore Religione 3 ore 3 ore 3 ore V classe  terzo periodo

Si aspettano disposizioni da parte del CPIA di Cosenza. (**) Salvo eventuali aggiornamenti b. Posti per il potenziamento

Tipologia (es. posto comune n. docenti Motivazione (con riferimento alle priorità strategiche e primaria, classe di concorso alla progettazione del PdM) scuola secondaria, sostegno…)* Posto Comune Primaria 2 L’I.O. Bianchi-Scigliano comprende sei diversi plessi di scuola Docente specialista Lingua primaria dislocati in cinque comuni diversi. Il potenziamento in questo caso, in accordo con quanto emerso dal RAV e con la Inglese Scuola Primaria progettazione triennale d’Istituto, è necessario per migliorare:  le competenze linguistiche  le competenze matematico-logiche e scientifiche  le competenze digitali  l’offerta formativa specialmente in classi con presenza di alunni portatori di BES Nell’a.s. 2015/16, per sei plessi di scuola primaria dislocati in cinque comuni diversi è stata assegnata una sola risorsa come docente specialista di lingua inglese con conseguenti disagi logistico-organizzativi dell’attività didattica. Infatti, è stato necessario utilizzare anche una docente di posto comune specializzata in lingua inglese con perdita di continuità didattica nelle classi che nell’a.s. precedente erano state assegnata a detta docente. N.B.: Per l’a.s. 2015/16 è stata già assegnata 1 risorsa di posto comune per la primaria come organico aggiuntivo. A043 Italiano I grado 1 (9 ore) Per la complessità di questa scuola (Istituto Omnicomprensivo (per semiesonero collaboratore DS) dislocato su cinque diversi comuni e con annesso IPA Corso serale) si richiede il semi esonero del secondo collaboratore del DS per 9 ore sulla classe di concorso A043, Italiano I grado. Inoltre, ai sensi dell’Art. 1, c. 83 della L.107/2015, potranno essere individuati altri collaboratori del DS nel limite massimo del 10% del numero dei docenti componenti l’organico dell’autonomia. A059 Matematica I grado 2 Così come emerso dal RAV e dalla progettazione triennale A047 Matematica II grado d’Istituto, il potenziamento delle competenze matematico-logiche e scientifiche rappresenta la prima area di azione su cui A060 Sc. Nat, Ch., Biol., Micr. intervenire, sia nel I che nel II ciclo. A033 Tecnologia II grado N.B.: Per l’a.s. 2015/16 è stata già assegnata 1 risorsa di classe di concorso A060 come organico aggiuntivo per la scuola di I grado. A042 Informatica 1 Così come emerso dal RAV e dalla progettazione triennale d’Istituto, il potenziamento delle competenze digitali deve essere un obiettivo prioritario trasversale a tutte le discipline; tale potenziamento deve attuarsi attraverso le nuove tecnologie e la didattica innovativa. Nell’Istituto, sia per quanto riguarda il primo che il II ciclo, esistono varie attrezzature informatiche che dovrebbero essere sfruttate maggiormente.

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A017 Disc. Econ. Az. II Grado 1 Così come emerso dal RAV e dalla progettazione triennale d’Istituto, il potenziamento laboratoriale con l’apertura al territorio, al mondo del lavoro e dell’economia rappresenta una delle aree di azione su cui intervenire, sia nel I che nel II ciclo. In particolare, la presenza di un docente di Discipline Economiche Aziendali, specialmente nel II grado ove è presente la realtà dell’Azienda Vitivinicola, può contribuire a rafforzare e consolidare la “cultura di impresa”. N.B.: Per l’a.s. 2015/16 è stata già assegnata 1 risorsa di classe di concorso A017 come organico aggiuntivo per la scuola di II grado. A058 Sc. Mec. Agr. II Grado 1 Così come emerso dal RAV e dalla progettazione triennale d’Istituto, il potenziamento laboratoriale con l’apertura al territorio, al mondo del lavoro e dell’economia rappresenta una delle aree di azione su cui intervenire nel II ciclo. In particolare, la presenza di un docente di Scienze e Meccanica Agraria e Tecniche di Gestione Aziendale, Fitopatologia ed Entomologia Agraria può contribuire a rafforzare e consolidare le materie professionalizzanti proprie dell’indirizzo scolastico. N.B.: Per l’a.s. 2015/16 è stata già assegnata 1 risorsa di classe di concorso A058 come organico aggiuntivo per la scuola di II grado. Sostegno I e II grado 1 Come potenziamento dell’offerta formativa specialmente in classi AD00, AD01, AD02, AD03 con presenza di alunni portatori di BES. N.B.: Per l’a.s. 2015/16 è stata già assegnata 1 risorsa di classe di A029 Ed. Fisica concorso A029 come organico aggiuntivo per la scuola di I grado.

TOTALE POSTI POTENZIAMENTO 8 + 9 ore Per la complessità dell’Istituto Omnicomprensivo Bianchi-Scigliano sono richieste complessivamente 8 risorse aggiuntive di potenziamento e 9 ore di semiesonero per uno dei collaboratori del DS. * Nella colonna “Tipologia” indicare anche, se esistenti, classi di concorso affini a cui attingere in subordine in caso di mancanza di organico nella classe di concorso principale (Es. A0XX, oppure A0YY o A0ZZ). c. Posti per il personale amministrativo e ausiliario, nel rispetto dei limiti e dei parametri come riportati nel comma 14 art. 1 legge 107/2015.

Tipologia n. DSGA 1 Assistente amministrativo 5 (già in organico di diritto)

Collaboratore scolastico 18 (già in organico di diritto)

Assistente tecnico e relativo profilo (solo 2 di cui 1 di Area Informatica e 1 di Area Azienda Agraria scuole superiori) Queste 2 risorse non figurano nell’attuale organico di diritto ma sono richieste come potenziamento così come emerso dal RAV e dalla progettazione triennale d’Istituto.

Collaboratori tecnici addetti all’azienda 4 agraria Di queste 4 risorse, 2 non figurano nell’attuale organico di diritto ma sono richieste come potenziamento così come emerso dal RAV e dalla progettazione triennale 85

d’Istituto. 5. FABBISOGNO DI ATTREZZATURE ED INFRASTRUTTURE MATERIALI Si suggerisce di fare riferimento anche a quanto indicato alle sezioni “Le attrezzature e le infrastrutture materiali” e “Reti di scuole e collaborazioni esterne” della nota MIUR prot. n. 2805 del 11.12.2015.L‟effettiva realizzazione del piano nei termini indicati resta comunque condizionata alla concreta: Infrastruttura/ Motivazione, in riferimento alle priorità Fonti di attrezzatura strategiche del capo I e alla progettazione del finanziamento capo III Integrazione Attivare una didattica per il potenziamento ed il FIS/ Progetti attrezzature azienda recupero specifici Pianificare ed uniformare l'azione dell' orientamento Dispositivi di DPI Migliorare l’ambiente di apprendimento FIS

Segnaletica di sicurezza Migliorare l’ambiente di apprendimento FIS

Strumentazione Attivare una didattica per il potenziamento ed il FIS/ Progetti hardware e software per recupero specifici l’inclusione Attrezzature per Attivare una didattica per il potenziamento ed il FIS/ PON produzione di materiale recupero didattico Strumentazione per il Potenziamento didattica digitale innovativa PON CODING Arredo Scolastico Migliorare l’ambiente di apprendimento FIS / Enti comunali

L‟effettiva realizzazione del piano nei termini indicati resta comunque condizionata alla concreta destinazione a questa istituzione scolastica da parte delle autorità competenti delle risorse umane e strumentali con esso individuate e richieste.

6. PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITA’ FORMATIVE RIVOLTE AL PERSONALE Per la definizione del Piano triennale di formazione del personale si fa riferimento a quanto indicato alle sezioni “Il piano di formazione del personale” e “Reti di scuole e collaborazioni esterne” della nota MIUR prot. n. 2805 del 11.12.2015 e alla Circolare MIUR.AOODPIT.REGISTRO UFFICIALE(U).0000035. del 07-01-2016, “Indicazioni e orientamento per la definizione del Piano triennale per la formazione del personale”. Si ribadisce che la formazione “obbligatoria, permanente e strutturale, è connessa alla funzione docente e rappresenta un fattore decisivo per la qualificazione di ogni sistema educativo e per la crescita professionale di chi in esso opera”. La formazione così intesa si fonda , oltre che sulle azioni nazionali, ancora in fase di definizione, sul coinvolgimento del collegio dei docenti nelle sue diverse articolazioni tecniche per l‟elaborazione di programmi di formazione in servizio che scaturiscano dall‟analisi dei bisogni effettivi degli insegnanti e dall‟interpretazione delle esigenze dell‟istituto così come evidenziate nel 86

RAV e nel PDM. Anche le reti di scuola assumono una particolare importanza in tal senso, poiché consentono di ampliare gli stimoli culturali attraverso il confronto e lo scambio delle buone pratiche e di condividere azioni di sistema per massimizzare l‟efficacia degli interventi formativi. Viene auspicato, altresì, in questo sistema in costruzione, la valorizzazione del ruolo delle associazioni professionali e disciplinari dei docenti , la collaborazione con le università , gli enti locali, gli istituti di ricerca, le fondazioni e i soggetti accreditati per la formazione, pubblici e privati. In ottemperanza a quanto sopra citato, nel corso del triennio di riferimento, l‟Istituto scolastico si propone l‟organizzazione delle seguenti attività formative, che saranno specificate nei tempi e modalità nella programmazione dettagliata per anno scolastico:

Attività formativa Personale Priorità strategica correlata coinvolto “Piano di formazione del personale Docenti Entrambe le priorità docente volto al potenziamento delle competenze relative ai processi di digitalizzazione e di innovazione tecnologica, di cui all‟articolo 6 del decreto ministeriale n. 762 del 2 ottobre 2014”, previsto dal DDG MIUR prot. n. 41 del 06/11/2014 (in rete con il Liceo Scientifico di Rende) Formazione digitale di base peer to Docenti Entrambe le priorità peer - risorse interne dell‟Istituto Formazione INVALSI (Progetto in rete Docenti Potenziamento delle competenze di base in “Management digitale del PDM”) matematica e in italiano Formazione sulle competenze e loro Docenti Potenziamento delle competenze-chiave e certificazione (Progetto in rete “Nuove di cittadinanza in senso trasversale a tutte Indicazioni -Terza annualità “) le discipline Formazione sulla inclusività (Rete Docenti Entrambe le priorità provinciale per l‟inclusività- Cosenza- Scuola Polo IIS ITES “Cosentino” – IPA “Todaro”)

7. ALTERNANZA SCUOLA LAVORO. SCHEDA PROGETTO

Il sistema dell'alternanza scuola-lavoro arricchisce la formazione che i giovani acquisiscono nei percorsi scolastici o formativi, fornendo loro, oltre alla conoscenza di base, competenze spendibili nel mercato del lavoro. Permette inoltre di realizzare un collegamento tra l'offerta formativa e lo sviluppo socio-economico delle diverse realtà territoriali. Le norme precedenti alla legge 107/15 che hanno regolato finora l‟alternanza scuola-lavoro sono state: l'art. 4 della legge n. 53 del 28 marzo 2003 che prevede per gli studenti la possibilità di fare esperienza di alternanza e la delega al governo l‟emanazione di un decreto che regolamenti la nuova opzione didattica (D.Lgs. 15 aprile 2005, n. 77). L'alternanza scuola-lavoro consiste nella realizzazione di percorsi progettati, attuati, verificati e valutati, sotto la responsabilità dell'istituzione scolastica o formativa, sulla base di apposite convenzioni con le imprese, o con le rispettive associazioni di rappresentanza, o con le

87 camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, o con gli enti pubblici e privati, ivi inclusi quelli del terzo settore, disponibili ad accogliere gli studenti per periodi di apprendimento in situazione lavorativa, che non costituiscono rapporto individuale di lavoro (art.4 D.Lgs. 15 aprile 2005, n. 77). Con la L. 107/15 l‟alternanza diventa un elemento strutturale dell‟offerta formativa della scuola. In particolare la legge prevede:

 comma 33 - Al fine di incrementare le opportunità di lavoro e le capacità di orientamento degli studenti, i percorsi di alternanza scuola-lavoro … negli istituti tecnici e professionali … nel secondo bienni e ultimo anno … di almeno 400 ore e, nei licei, … di almeno 200 ore nel triennio.  comma 35 - L‟alternanza scuola-lavoro può essere svolta durante la sospensione delle attività didattiche … nonché con la modalità dell’impresa formativa simulata ... Il percorso di alternanza scuola-lavoro si può realizzare anche all’estero.  comma 39 - Per le finalità di cui ai commi 33, 37 e 38, nonché per l‟assistenza tecnica e per il monitoraggio dell‟attuazione delle attività ivi previste, è autorizzata la spesa di euro 100 milioni annui a decorrere dall’anno 2016. … In sostanza, dal 2015-2016 nel secondo biennio e nell’ultimo anno delle scuole secondarie di secondo grado devono essere attivati percorsi di alternanza scuola-lavoro in ragione almeno di complessive 400 ore negli istituti tecnici e professionali, 200 ore nei licei; inoltre, l‟attivazione parte dalle classi terze dell’ a.s. 2015-16 e i relativi percorsi devono essere inseriti nei Piani Triennali dell’Offerta Formativa. Altre novità introdotte dalla Legge 107/15 riguardanti le modularità in cui può essere realizzata l‟ASL sono le seguenti: le modalità di realizzazione dell‟ASL prevedono che l‟alternanza possa essere svolta anche durante la sospensione delle attività didattiche, con le modalità dell’impresa formativa simulata e all’estero. Infine, le attività di alternanza si possono svolgere anche presso ordini professionali musei istituzioni artistiche e culturali enti di promozione sportiva riconosciuti. Per quanto concerne le modalità didattiche di espletamento dell‟ASL la legge 107/15 prevede che le ore di alternanza possono, essere sia sostitutive che integrative e ciò va opportunamente progettato sotto il profilo organizzativo; la consistenza del monte ore impone un ridisegno dei metodi e dei contenuti della didattica dell’ultimo triennio delle secondarie, che non può essere più tradizionale e trasmissiva; l‟alternanza scuola-lavoro ha anche una valenza orientativa, ma è una metodologia didattica, progettata, attuata e valutata dall‟istituzione scolastica in collaborazione con le imprese (art. 1 c. 1 D.Lgs. 77/2005 l‟alternanza SL è una modalità di realizzazione dei corsi del secondo ciclo). Per cogliere analogie e differenze tra l‟alternanza e le altre modalità (es. stage, tirocini formativi e di orientamento), finalizzate a rafforzare il raccordo tra scuola e mondo del lavoro, occorre ricordare che caratteristica comune alle esperienze di stage e alternanza scuola-lavoro è la concezione dell’impresa come luogo di apprendimento, l‟azienda ospitante è ambiente educativo complementare a quello dell‟aula e del laboratorio; lo stage è uno “strumento” formativo, l’alternanza scuola-lavoro è una “metodologia” formativa; nell'alternanza scuola- lavoro lo stage diventa un elemento costitutivo, da suddividere in vari momenti nel corso del progetto, con diversi contenuti e modalità di svolgimento; la struttura dell'alternanza presuppone la

88 possibilità di passare in modo intermittente e reiterato dai periodi di scuola a quelli di lavoro; la metodologia dell‟alternanza può prevedere, accanto allo strumento dello stage, il ricorso ad altri strumenti di formazione basati sulla didattica attiva (il learning by doing,) per l‟acquisizione di competenze strategiche. L'alternanza scuola - lavoro è un percorso formativo che: potenzia l'autonomia scolastica; qualifica l'offerta formativa; esalta la flessibilità; risponde ai bisogni diversi degli alunni; agisce, per la forte valenza orientativa, come mezzo di contrasto alla dispersione scolastica. La portata innovativa dell‟ASL è che: si supera la concezione della classe come esclusivo luogo di apprendimento; costituisce una combinazione di istruzione scolastica e di esperienze assistite sul posto di lavoro, coprogettate in collaborazione tra mondo delle organizzazioni e scuola; mette in grado gli studenti di individuare attitudini, acquisire conoscenze e abilità e per sviluppare la propria professionalità; è un elemento costitutivo e caratterizzante della formazione: non deve essere collocato in un momento qualsiasi di un percorso, ma al contrario va programmato e strutturato, anche in più periodi, all‟interno del percorso di formazione; presuppone un’azione di conversione culturale ed organizzativa molto forte. La Legge 107 prevede anche un regolamento per i diritti e i doveri degli studenti: infatti, il comma 4 ter dell’art. 5 del D.L. 104/2013 convertito nella Legge 128/2013 è stato così modificato dalla L. 107/2015: “ai fini dell‟attuazione del sistema di alternanza scuola-lavoro, delle attività di stage, di tirocinio e di didattica in laboratorio, con decreto del Ministro dell‟istruzione, dell‟università e della ricerca, di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali e con il Ministro per la semplificazione e la pubblica … è adottato un regolamento, ai sensi dell‟articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, con cui è definita la Carta dei diritti e dei doveri degli studenti in alternanza scuola-lavoro, concernente i diritti e i doveri degli studenti della scuola secondaria di secondo grado impegnati nei percorsi di formazione di cui all‟articolo 4 della legge 28 marzo 2003, n. 53, come definiti dal decreto legislativo 15 aprile 2005, n. 77, con particolare riguardo alla possibilità per lo studente di esprimere una valutazione sull’efficacia e sulla coerenza dei percorsi stessi con il proprio indirizzo di studio”. Dall‟a.s. 2015-16 è istituito presso le camere di commercio il registro per l’alternanza scuola-lavoro: il Dirigente individua all‟interno di tale registro le imprese e gli enti pubblici e privati disponibili ad accogliere gli studenti e stipula apposite convenzioni anche finalizzate a favorire l‟orientamento scolastico e universitario; al termine di ogni anno il Dirigente redige una scheda di valutazione della struttura ospitante. In relazione al nuovo obbligo di alternanza, le scuole secondarie di secondo grado organizzano corsi di formazione in materia di salute e sicurezza sui luoghi d lavoro, come disposto dal D.Lgs. 81/2008. Per la realizzazione dei percorsi di alternanza sono stanziati 100 milioni annui a partire dal 2016, ripartiti secondo criteri definiti da un decreto del MIUR da emanarsi entro 90 giorni. E‟ molto importante ricordare che negli istituti professionali, per gli Esami di Stato, la valutazione delle esperienze condotte in alternanza scuola-lavoro concorre ad integrare quella delle discipline alle quali tali attività ed esperienze afferiscono e contribuisce in tal senso alla definizione del credito scolastico. Inoltre, considerato quanto previsto dall‟art. 8, comma 3, del D.P.R. 15 marzo 2010 n. 87, il documento di classe deve recare specifiche indicazioni sul profilo e sulle competenze acquisite dagli allievi con riferimento alle esperienze, condotte sia nella classe IV che nella classe V, in alternanza scuola-lavoro. Le commissioni d‟esame possono tener conto di tali attività ed 89 esperienze, ai fini dell'accertamento di conoscenze, competenze e capacità, in particolare per la configurazione della terza prova e nella conduzione del colloquio.

Riferimenti normativi

 Legge 107 del 13 luglio 2015;

 Guida operativa sull‟alternanza scuola-lavoro dell‟ 8 ottobre 2015.

Scelte progettuali per Alternanza scuola lavoro nell’IPSSASR corso diurno e serale

Il MIUR ha pubblicato in data 8 ottobre un corposo fascicolo intitolato “guida operativa”. Si tratta di una guida passo-passo, corredata di abbondante modulistica, che complessivamente offre un valido supporto per le scuole prive di esperienze precedenti. L‟alternanza scuola-lavora interessa la scuola del secondo ciclo del nostro Istituto Omnicomprensivo, e nella fattispecie l‟Istituto Professionale per i Servizi per l‟Agricoltura e lo Sviluppo Rurale di Scigliano; nelle attività di alternanza sono coinvolte, come negli anni passati, le classi terze, quarta e quinta (come nei precedenti anni) con la differenza che mentre prima si trattava di un attività facoltativa ora è diventata obbligatoria. Le 400 ore previste nel triennio sono state articolate, in maniera equilibrata nel triennio, nel seguente modo: 135 ore (III ANNO) – 135 ore (IVANNO) -130 ore (VANNO). Nella scuola non è stato costituito un Comitato tecnico-scientifico poiché il regolamento definitivo di riordino approvato con D.P.R. 15.3.2010, all‟art.5, comma 3, lett. d) ha previsto che gli istituti professionali, “ possono dotarsi di un comitato tecnico scientifico (CTS) composto da docenti e da esperti del mondo del lavoro, delle professioni e della ricerca scientifica e tecnologica”. La normativa attuale, quindi, prevede una possibilità e non un obbligo. L‟IPSSASR di Scigliano, nell‟esercizio dell‟autonomia didattica e organizzativa, ha deciso di non dotarsi di un CTS, in quanto appartenente ad un Omnicomprensivo, privo di Consiglio d‟Istituto e caratterizzato dalla presenza di una sola sezione con una sola doppia classe (IIIA-IIIB); per quanta riguarda le relazioni tra il mondo della scuola e delle aziende funzione preminente del CTS sono, attualmente, demandate ai referenti dell‟Alternanza scuola –lavoro. I partner aziendali, attualmente scelti, sono i seguenti: AZIENDA VIVAISTICA ORTOFLOROVIVAISTICA S. PAOLO – /AZIENDA APISTICA – SCIGLIANO /AZIENDA COLTIVAZIONE CIPOLLA DI TROPEA - CAMPORA S.G. Altre aziende verranno contattate nel corso degli anni successivi. I criteri che hanno determinato la scelte delle aziende suddette sono stati dettati in funzione: del ciclo produttivo da esse determinato, dell‟importanza dell‟azienda nel mercato produttivo (così da arricchire le competenze degli studenti) e della disponibilità all‟accoglienza degli alunni. Nell‟alternanza assume una grossa importanza la figura del tutor che supporta e favorisce i processi di apprendimento dello studente. Il tutor si connota come “facilitatore dell‟apprendimento”: accoglie e sostiene lo studente nella costruzione delle proprie conoscenze, lo affianca nelle situazioni reali e lo aiuta a ri-leggere l‟insieme delle esperienze per poterle comprendere nella loro naturale complessità, lo aiuta, dunque, a ri-visitare il suo sapere e ad aver chiare e a valutare le tappe del proprio processo di apprendimento.

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Il tutor viene scelto tra i docenti delle materie professionali e sarà colui che implementerà il progetto; egli sceglierà altresì l‟azienda, seguirà gli alunni nelle attività aziendali e sarà in continuo contatto con il referente dell‟azienda (tutor aziendale); effettuerà anche il monitoraggio dell‟intero percorso di alternanza. In assenza di finanziamenti per la realizzazione dei progetti di alternanza scuola-lavoro, soprattutto necessari al pagamento del trasporto, le attività di alternanza si svolgeranno prevalentemente in aula e nell‟azienda didattica della scuola. Non sono previsti rimborsi per gli studenti in assenza di finanziamenti; in presenza di finanziamenti sarà pagato allo studente il vitto ed il trasporto. Non sono saranno previste dalla scuola attività di alternanza nel periodo estivo sia per problemi legati al trasporto degli studenti e sia perché gran parte degli alunni sono impegnati nei lavori agricoli stagionali. Per quanto concerne la certificazione e valutazione delle competenze: tempi e modalità, ricadute successive. La certificazione viene rilasciata dall‟azienda. La valutazione viene effettuata con una modulistica compilata dal tutor aziendale e dal tutor scolastico. Le ricadute sono rappresentate dall‟acquisizione di crediti e dal miglioramento della valutazione scolastica. All‟interno del progetto di alternanza scuola-lavoro a partire dal corrente anno scolastico 2015-16 verrà sperimentata nelle classi terze, un‟ “Impresa Giovani Studenti” grazie al supporto dei docenti dell‟organico di potenziamento; l‟obiettivo è quello di creare una mini impresa, costituita appunto dagli studenti delle terze classi, la gestione dell‟impresa avverrà in ambiente scolastico e quindi in ambiente protetto. Tale progetto verrà realizzato con la collaborazione di IGS Srl Impresa Sociale e avrà una durata di 52 ore per classe. Gli studenti che si cimenteranno nella creazione dell‟azienda avranno la supervisione di un Trainer Students Lab e saranno seguiti da un docente interno. Il processo di creazione dell‟impresa si distinguerà in varie fasi: 1) Ricerca dell‟idea imprenditoriale e individuazione di un prodotto e/o un servizio; 2) Predisposizione di un Business Plan e determinazione strategie commerciali; 3) Raccolta delle quote del Capitale sociale, per un massimo di € 1.000,00 attraverso sponsor; 4) Attribuzione agli studenti di cariche sociali, tutti gli studenti saranno responsabili di tutti gli aspetti di sviluppo e di gestione della loro impresa; 5) Pianificazione degli acquisti delle materie prime; 6)Realizzazione dei prodotti e/o servizi reali; 7) Vendita dei loro prodotti e/o servizi all‟interno e/o all‟esterno della scuola; 8) Predisposizione e mantenimento della contabilità. A fine anno, l‟impresa verrà messa in liquidazione e gli studenti presenteranno una relazione. I laboratori d‟impresa verranno valutati durante il percorso ed i meritevoli potranno essere associati ad un'azienda partner. L‟incontro con un‟azienda partner avrà lo scopo di avvicinare gli studenti alla realtà del territorio e permettere loro di cogliere suggerimenti nella creazione dell‟impresa. Gli incontri con l‟azienda si terranno a scuola e/o presso l‟azienda. Successivamente gli studenti parteciperanno a dei seminari che si terranno nei territori limitrofi all‟Istituto. Infine, l‟impresa parteciperà a delle competizioni, organizzate da IGS Srl Impresa Sociale, dove verranno presentati i progetti imprenditoriali, verranno venduti i loro prodotti e saranno valutati da una giuria. Le competizione saranno così suddivise:  Fiera d'Istituto della durata di 6 ore, da svolgersi presso la sede dell‟IPASSR durante la quale gli studenti presenteranno la business idea e potranno raccogliere suggerimenti;  Competizione Locale della durata di 6 ore, da svolgersi in una località da definire. Lo svolgimento dell‟evento sarà organizzato da IGS e durante lo stesso evento, il lavoro dei 91

ragazzi sarà valutato da una giuria, che sarà chiamata ad esprimere un parere sulla bontà di quanto realizzato. I più meritevoli potranno partecipare successivamente ad altre competizioni, regionali, interregionali, nazionali ed internazionali.

Nella Nota Prot. n. 11213 del 18/09/2015 dell‟ Ufficio Scolastico Regionale per la Calabria Direzione Generale Ufficio III avente per oggetto “Accordo per la realizzazione di percorsi di Istruzione e Formazione Professionale di durata Triennale, in regime di sussidiarietà integrativa, da parte degli Istituti Professionali della Regione Calabria, ai sensi dell‟art. 2 comma 3 del DPR 15 marzo 2010, n. 87”, si chiarisce l‟automatica autorizzazione per gli Istituti Professionali che hanno rilasciato qualifiche negli anni scolastici 2011/2012, 2012/2013 e 2013/2014 a poter rilasciare Diplomi di qualifica, salvo rinuncia esplicita, per i percorsi che saranno attivati nell‟a.s. 2015/2016. Pertanto, L‟IPSSASR di Scigliano corso ordinario rilascerà anche quest‟anno la qualifica di OPERATORE AGRICOLO; le modifiche nel monte orario riguardano solo i periodi di alternanza se effettuati in ore extracurricolari. Gli esami si svolgeranno alla fine del mese di maggio ed inizi del mese di giugno. Per quanto riguarda i corsi serali la legge 107/2012 ha introdotto delle importanti novità sull‟alternanza scuola-lavoro. Come indicato nella Guida operativa sull‟alternanza scuola-lavoro dell‟ 8 ottobre 2015, con riguardo ai percorsi di istruzione per gli adulti, viene precisato che “Attesa la specificità dell‟utenza, contraddistinta da bisogni formativi differenziati, e alla luce della formulazione del comma 33 dell‟articolo 1 della legge 107/2015, che fa riferimento esclusivamente agli assetti ordinamentali disciplinati dai dd.PP.RR. 87, 88 e 89 del 2010, si ritiene che nei suddetti percorsi di istruzione per gli adulti l‟alternanza scuola lavoro, in quanto metodologia didattica, rappresenti un‟opportunità per gli studenti iscritti, rimessa all‟autonomia delle istituzioni scolastiche”. Pertanto, considerata la tipologia di utenza dei percorsi di istruzione per gli adulti, la maggior parte dei quali sono studenti lavoratori, l‟alternanza nel corso serale dell‟IPSSASR verrà effettuata sotto forma di visite aziendali.

SCHEDA ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO

Denominazione ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO progetto Finalità  Attuare finalità di apprendimento flessibili che colleghino i due mondi formativi: scuola e azienda;  arricchire la formazione acquisita nei percorsi scolastici con competenze spendibili nel mondo del lavoro;  portare a conoscenza delle aziende i percorsi formativi attuati dalla scuola;  rafforzare nelle alunne e negli alunni l‟autostima e la capacità di progettare il proprio futuro;  favorire la comunicazione con persone che rivestono ruoli diversi all‟interno della società e del mondo del lavoro;  promuovere il senso di responsabilità e rafforzare il rispetto delle regole;  favorire la motivazione allo studio.

Obiettivi generali 1) favorire l‟orientamento dei giovani per valorizzare le vocazioni personali, gli interessi e gli stili di apprendimento; 2) rendere gli studenti consapevoli che la propria realizzazione nel mondo del lavoro è legata anche alle conoscenze, alle competenze e alle capacità acquisite durante il

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percorso scolastico. 3) sviluppare le principali caratteristiche e le dinamiche che sono alla base del lavoro in azienda (fare squadra, relazioni interpersonali, rapporti gerarchici, fattori che determinano il successo).

Situazione su cui Per le Classi terze la legge 107/15 prevede: interviene  comma 33 - Al fine di incrementare le opportunità di lavoro e le capacità di orientamento degli studenti, i percorsi di alternanza scuola-lavoro … negli istituti tecnici e professionali … nel secondo bienni e ultimo anno … di almeno 400 ore………. nel triennio.  comma 35 - L‟alternanza scuola-lavoro può essere svolta durante la sospensione delle attività didattiche … nonché con la modalità dell‟impresa formativa simulata ... Il percorso di alternanza scuola-lavoro si può realizzare anche all‟estero.  comma 39 - Per le finalità di cui ai commi 33, 37 e 38, nonché per l‟assistenza tecnica e per il monitoraggio dell‟attuazione delle attività ivi previste, è autorizzata la spesa di euro 100 milioni annui a decorrere dall‟anno 2016. … Per le classi quarte e quinta si procede con le modalità degli anni precedenti. Attività previste Le 400 ore previste nel triennio dalla legge 107/15 sono state articolate, in maniera equilibrata nel triennio, nel seguente modo: 135 ore (III ANNO) – 135 ore (IV ANNO) -130 ore (V ANNO). In particolare verranno proposte visite aziendali, attività laboratoriali, presso l‟azienda didattica dell‟IPSSASR ed esperienza lavorativa presso aziende del territorio. Le attività previste sono nei seguenti ambiti: - ORTOFLOROVIVAISMO; - APICOLTURA - COLTIVAZIONE CIPOLLA DI TROPEA - VITICOLTURA - ZOOTECNICA All‟interno del progetto di alternanza scuola-lavoro a partire dal corrente anno scolastico 2015-16 verrà sperimentata nelle classi terze, un‟ “Impresa Giovani Studenti” grazie al supporto dei docenti dell‟organico di potenziamento; l‟obiettivo è quello di creare una mini impresa, costituita appunto dagli studenti delle terze classi, la gestione dell‟impresa avverrà in ambiente scolastico e quindi in ambiente protetto. Risorse Le risorse finanziarie devono coprire le spese di trasporto e di vitto finanziarie necessarie Risorse umane Tutor scolastici e tutor aziendali Altre risorse necessarie Indicatori Scheda di valutazione del tutor aziendale per alunno utilizzati (alla fine del processo) ABILITA’ DA necessità Non VERIFICARE buono discreto di ottimo sufficiente accettabile migliorare

COMPORTAMENTO 1 Puntualità 2 Decoro

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3 Rispetto delle regole stabilite dall‟azienda SVOLGIMENTO DEI COMPITI ASSEGNATI Capacità di portare a termine compiti assegnati.

Capacità di rispettare i tempi nell‟esecuzione di tali compiti.

Capacità di sapere organizzare autonomamente il proprio lavoro.

Capacità di porsi attivamente verso situazioni nuove.

INTERAZIONE CON ALTRI Capacità di comunicare efficacemente con altri.

Capacità di comprendere e rispettare le regole e i ruoli nell‟ambito lavorativo.

Capacità di lavorare interagendo con gli altri.

Stati di Monitoraggio in itinere da parte del tutor scolastico avanzamento Valori / Gli studenti, alla fine del percorso di alternanza, dovrebbero avere una maggiore situazione attesi consapevolezza sull‟importanza delle conoscenze, competenze e abilità acquisite durante il percorso scolastico, necessarie per la propria realizzazione nel mondo del lavoro.

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8.ELENCO DEGLI ALLEGATI AL PTOF

1. Atto di indirizzo del Dirigente scolastico 2. Piano di miglioramento 3. Curricolo verticale I Ciclo e programmazione dipartimentale 4. Programmazione dipartimentale II Grado 5. Allegati griglie di valutazione

N.B.: Il Funzionigramma, la Carta dei Servizi, i Regolamenti dell‟Istituto ecc. sono pubblicati a norma di legge e visionabili sul sito web dell‟Istituto nella sezione Amministrazione Trasparente o in altra area dedicata.

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