Nota Di Presentazione Associazione Bottega Partigiana
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Associazione culturale no profit Bottega Partigiana nasce nell’estate 2013 e si costituisce come associazione vera e propria nel 2015, per volontà di un gruppo di persone alla ricerca di nuovi scenari in cui realizzare forme sostenibili ed ecologiche di arte e cultura. In tal senso si propone come un’officina artistico-culturale che propone modalità di diffusione che permettano di accedervi anche a chi, di norma, ne viene escluso. Visione La scelta del nome della nostra associazione è legata alla volontà di riproporre i concetti di “bottega” (intesa nella sua accezione rinascimentale o come officina di idee) e di “partigiano” (cioè combattente, resistente per un’arte e una cultura qualitativamente alta, ma alla portata di tutti). Pensiamo che ogni singolo individuo abbia diritto a una vita piena, in cui possa esprimere al massimo le proprie qualità, perseguendo per se stesso e i suoi simili una pari realizzazione umana e sociale. Grazie a rivisitazioni, contaminazioni, ricerche e sperimentazioni intendiamo costruire una visione complessiva dell’esistenza fondata sulla valorizzazione delle differenze, su azioni concrete, su buone pratiche, sull’innovazione e sulla bellezza dell’imperfezione umana. Missione Bottega Partigiana studia, progetta, sperimenta e sviluppa iniziative volte al miglioramento della società. Per promuovere una visione cooperativa, solidale e resiliente lo fa avvalendosi dei più svariati linguaggi offerti dall'arte, dalla cultura e dalle nuove tecnologie. Aspiriamo a una forma “comunitaria” di relazione fra i cittadini, in cui ognuno venga valorizzato in relazione alle proprie attitudini e capacità. Aspiriamo ad una società orientata a un futuro ecosostenibile. Una società in cui collaborazione, competenza, onestà e ricerca del bene comune diventino “valori primari” da spiegare e insegnare nelle scuole, al pari di ogni altra materia. Cosa facciamo La nostra officina artistico-culturale interviene concependo, elaborando e sviluppando idee e progetti partecipati con lo scopo di operare sul piano sociale nutrendo la coscienza collettiva per mezzo dell’arte e della cultura. Ci avvaliamo di un approccio fondato sulla creatività e la cooperazione e ci sta a cuore un processo di trasformazione sociale che, facendo tesoro degli errori e dei meriti del passato, esplori pratiche di resilienza utili per contribuire alla costruzione di un futuro nel quale la società sia a misura d’uomo e operi per salvaguardare e tutelare l’ambiente. Il nostro logo Rappresenta la stella come simbolo della nostra Repubblica Italiana e i nodi d’amore, uniti in catena circolare, come simbolo di coesione, unione e solidarietà. La texture della pianta di ginkgo significa speranza, rispetto della natura, resistenza al tempo e alle intemperie, mentre la scelta del font esprime lo spirito artigianale della nostra officina artistico-culturale. La nostra storia Bottega Partigiana nasce nell’estate 2013 con il sito bottegapartigiana.org per dare una risposta culturale alla crisi economica in atto e si costituisce come associazione vera e propria per volontà di un gruppo di persone alla ricerca di nuovi scenari in cui realizzare forme sostenibili ed ecologiche di arte e cultura. In tal senso l’associazi- one opera come un’officina artistico-culturale che propone modalità di diffusione che permettano di accedervi anche a coloro che di norma ne vengono esclusi. L’intento è quello di riproporre il concetto e il metodo di lavoro di “bottega” (intesa nella sua accezione rinascimentale o come officina di idee) e di “partigiano” (cioè combatten- te, resistente per un’arte e una cultura qualitativamente alta, ma alla portata di tutti). L’impegno socio-culturale prende subito piede durante l’autunno della fondazione del gruppo libero dando vita all’incontro Il Mito delle esportazioni con l’economista Nino Galloni. Nel gennaio 2014 è la volta del convegno Oltre l’euro. La sinistra. La crisi. L’alternativa, svoltosi a gennaio 2014 a Chianciano Terme con la presenza di intellettuali di respiro internazionale come il ricercatore Marco Passarella dell’Università di Leeds e dell’economista statunitense Warren Mosler. Nello stesso anno l’associazione ha sperimentato la promozione di presentazioni di libri e di cicli d’incontri in luoghi non convenzionali come il locale Tempio d’Oro di via delle Leghe 23, il Residence Sociale Aldo Dice di Sesto Marelli e lo spazio ChiAmaMilano di via Laghetto 2 in cui sono stati avviati cicli d’incontri Squola Cuadri: percorso di alfabetizzazione macroeconomica. Il 2015 è stato anche l’anno della costituzione giuridica dell’asso- ciazione, periodo in cui si è dato corpo al lavoro di implementazione e sviluppo delle piattaforme web e social. L’anno 2015 è stato dedicato alla sperimentazione di iniziative socio-culturali quali: - il Festival Culturale per la Cooperazione “Officina Futuro: Linguaggio 2.0 e nuovi modelli socio-economici per ricostruire”. Un primo tentativo per affrontare le nuove sfide della contemporaneità. Il Festival è stato patrocinato dal Comune di Milano e si è svolto presso lo Spazio Pime; - il Ciclo di incontri e dibattiti Il Sapore del Sapere che si è svolto a più riprese presso lo storico Bar Crocetta di Milano; - il Festival Prog TO Rock, per la promozione e la diffusione del rock progressivo, svoltosi a Torino presso lo Spazio 211 e introdotto e commentato da Franco Vassia, saggista e critico musicale tra i più esperti. L’anno 2016 è stato l’anno all’insegna del cinema d’animazione con: - Premio Itala, ideato dallo storico e critico del cinema d’animazione Giannalberto Bendazzi e finalizzato a premiare i migliori film del cinema d’animazione italiano. L’iniziativa ha preso vita tra Milano (Anteo spazioCine- ma) e Genova (Cinema Sivori). Premio Itala è stato citato nel rapporto annuale Io sono Cultura 2016 promosso da Unioncamere e da Fondazione Symbola per le qualità italiane. - Il ciclo d’incontri Passioni Animate che ha preso vita tra aprile e maggio alla Casa della Cultura di Milano; - Celebrazione del quarantennale del film capolavoro Allegro non troppo presso l’Anteo spazioCinema. In tale occasione è stata ideata la mostra Allegro non troppo. Un tesoro dell’arte italiana esposizione prorogata fino al mese di dicembre che ha riscontrato il successo di oltre 60.000 visitatori. Tale esposizione nell’arco del 2017 sarà replicata a Brescia, in Portogallo e in Kosovo. La Fabbrica dell’Animazione Collocata nel cuore di Milano, città di sperimentazione e innovazione, la sede – la cui assegnazione è avvenuta grazie alla vincita di un bando del Comune di Milano - è stata pensata come un primo centro interdisciplinare di ricerca, produzione e contaminazione di arti e saperi. La Fabbrica dell’Animazione è il progetto di centro socio-culturale e officina artistico-culturale di Via San Maurilio 8 a Milano con cui Bottega Partigiana, in partnership con enti pubblici e privati e in cooperazione con altre associazioni e addetti al settore, intende riscoprire la cultura come valore assoluto, come bene universale da difendere, rivitalizzare e condividere. Nella società contemporanea si produce sovente cultura di massa con criteri adottati per altre merci su larga scala; non si distingue tra prodotti artisticamente validi e semplici trovate commerciali, annullando la qualità artigianale e l’importanza dell’autorialità. Attenta alle più avanzate modalità di produzione e comunicazione, La Fabbrica dell’Animazione si propone di portare alla luce i prodotti d’autore con i loro valori più autentici, nelle loro più diverse espressioni, forme e linguaggi: dal cinema ai fumetti, dai libri alla musica, fino al teatro, alla fotogra- fia, all’arte declinata in ogni possibile genere. L’obiettivo di La Fabbrica dell’Animazione è la promozione di una nuova ecologia della cultura. Il progetto prende il nome da un libro dedicato a Bruno Bozzetto: un artista che dalla matita all’animazione digitale ha dimostrato con le sue opere che si può essere autori e poeti anche ai nostri tempi. RELAZIONE PROGETTI CULTURALI ANNO 2016 IL PREMIO ITALA 2016 Frutto della collaborazione tra le associazioni Bottega Partigiana di Milano e Cartùn di Genova, e citato nel rapporto annuale Io sono Cultura 2016 (promosso ogni anno da Unioncamere e Fondazione Symbola per le qualità italiane), è stato una prima iniziativa con cui si è valorizzato il patrimonio culturale italiano celebrando i migliori film di una delle forme artistiche che hanno permeato e accompagnato le generazioni dell’ultimo secolo, costruendo e nutrendo l’immaginario collettivo di adulti e bambini. Le opere in gara erano suddivise in 4 categorie: lungometraggi, serie TV, cortometraggi e pubblicità/sigle e sono state analizzate da una giuria qualificata di esperti del settore, presieduta dall’ideatore del premio Giannalberto Bendazzi. Nelle due serate di premiazione di Milano e di Genova sono stati consegnati i trofei (Itala d’Oro, Itala d’Argento e Itala di Bronzo) agli autori che hanno fatto la storia del cartoon italiano, entrando a pieno titolo nell’immaginario collettivo (e nel cuore) di grandi e piccini. La prima serata di premiazione si è svolta il 7 aprile all’An teo spazioCinema di Milano, dove Giuliana Nuvoli (Università degli Studi di Milano) ha annunciato i vincitori delle sezioni lungometraggi e serie tv. A consegnare i trofei, molti ospiti illustri, come l’Assessore alla Cultura del Comune di Milano Filippo Del Corno che ha premiato Bruno Bozzetto con l'Itala d'Oro; Giuseppe Calzolari della Scuola del Fumetto; Coleta Raboni, fondatrice di Quipos (agenzia di Altan);