CORPI DI REATOUN’ARCHEOLOGIA VISIVA DEI FENOMENI MAFIOSI NELL’ITALIA CONTEMPORANEA Fotogra  E Di Tommaso Bonaventura E Alessandro Imbriaco

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CORPI DI REATOUN’ARCHEOLOGIA VISIVA DEI FENOMENI MAFIOSI NELL’ITALIA CONTEMPORANEA Fotogra  E Di Tommaso Bonaventura E Alessandro Imbriaco contemporanea_ 01 CORPI DI REATOUN’ARCHEOLOGIA VISIVA DEI FENOMENI MAFIOSI NELL’ITALIA CONTEMPORANEA fotogra e di Tommaso Bonaventura e Alessandro Imbriaco POSTCART / iccd contemporanea_ 01 POSTCART / iccd CORPI DI REATO UN’ARCHEOLOGIA VISIVA DEI FENOMENI MAFIOSI NELL’ITALIA CONTEMPORANEA Roma, Istituto centrale per il catalogo e la documentazione CORPI DI REATO 18 ottobre - 23 novembre 2012 Fotogra \ e / Photographs Fotogra \ e / Photographs Tommaso Bonaventura e Alessandro Imbriaco Un progetto di / A project by ZONA A cura di / Curated by Fabio Severo Prodotta da / Produced by Ministero per i beni e le attività culturali Istituto centrale per il catalogo e la documentazione Testi / Texts Laura Moro Fabio Severo 1. Veduta di Corleone, Palermo, 2012 2. Veduta della Rocca, Repubblica di San Marino, 2012 3. Fascicoli del maxiprocesso 1986-1987, Corleone, Palermo, 2012 4. Via Salieri, Buccinasco, Milano, 2012 5. Circolo Cooperativo Ex Combattenti e Reduci, San Vittore Olona, Milano, 2012 6. Collina di Pizzo Sella, Palermo, 2012 7. Cava di tufo tra Mazara del Vallo e Marsala, Trapani, 2012 8. Cantiere stradale abbandonato sulla Strada Statale 106, Palizzi, Reggio Calabria, 2011 9. Discarica abusiva sotto sequestro, Desio, Monza e Brianza, 2012 10. Veduta dal Castello Mediceo, Ottaviano, Napoli, 2012 CORPI DI REATO Testi / Texts Un’altra stagione ripensare la rappresentazione del paesaggio, rivelando il fascino della quotidianità di Fabio Severo anonima dei luoghi, lontano dal bello pittorico e dalla monumentalità delle città. “Così il problema era di porsi di fronte al paesaggio come luogo ignorato e quindi emarginato, escluso”, scriveva Carlo Arturo Quintavalle negli Appunti che aprivano il volume, “una ricerca dell’Italia dei margini, dell’ambiguità, del nto, del doppio, dell’Italia sostanzialmente esclusa, dell’Italia che però è anche la sola che noi Rappresentare le ma e oggi pone di fronte al problema di quale immagine dare a conosciamo”. un fenomeno che negli anni ha mutato volto, dopo decenni di lotta sanguinosa contro Corpi di Reato comincia anche dal ricordare la lezione del Viaggio in Italia, così lo Stato. Ora lo scenario è mutato drasticamente, da anni si ri ette sui cambiamenti come è condensata nelle parole di Quintavalle: seguire le tracce della ma\ e nel nostro di strategia delle organizzazioni criminali e si parla di una ma a che quasi non uccide paese signi ca cercare luoghi dimenticati, quasi scomparsi, signi ca incontrare strade più, confusa nella società civile, che prospera in una zona grigia dove i segni della sua anonime di città e provincia dove i capima a di oggi vivono come normali cittadini; presenza non possono essere cercati solo nella violenza. oppure tornare nel passato, nel castello mediceo dove i familiari di Raffaele Cutolo Pensare a come la ma a nel tempo è stata documentata in fotogra a porta trent’anni fa regnavano come sovrani, in un’epoca dove i boss facevano sfoggio del inevitabilmente al ricordo delle immagini di Letizia Battaglia, l’esempio più forte loro potere. Memoria e presente convivono nei luoghi esplorati, negli oggetti, nel di cronistoria visiva e denuncia dei crimini di Cosa Nostra. Corpi di Reato nasce paesaggio. Distinguerli, confrontarli diventa il compito che si chiede alla fotogra a. La dall’esigenza di cercare una nuova immagine delle ma e, per accogliere nelle lezione di Ghirri era quella del ritrovare lo stupore per i luoghi anonimi, incontrati su fotogra e il senso del cambiamento d’epoca che stiamo vivendo. Le immagini di un cammino senza un percorso obbligato. Viaggiare in cerca dei segni della presenza Letizia Battaglia rappresentano un qui ed ora, un’accumulazione di eventi traumatici ma osa a volte signi ca invece cercare un luogo preciso, quell’angolo di strada, quel che compongono un quadro di con itto permanente. Oggi che quelle armi sono state campo di grano, quella saracinesca, e poi trovarsi di fronte a spazi immobili, al nulla; in parte deposte, che lo scontro con lo Stato ha cambiato terreno, nasce il bisogno di vuol dire provare a rappresentare l’assenza, il vuoto. Ricordare allora non può più dare una nuovo signi cato alla rappresentazione del territorio e alla documentazione signi care commemorare, ma diventa testimonianza della tras gurazione delle cose, degli eventi. Piuttosto che una sequenza di accadimenti, è emersa la necessita di diventa la veri ca dell’esistenza di un segno che rimandi a ciò che è accaduto. mostrare uno stato di cose, un insieme di condizioni che caratterizzano le forme di Il paesaggio a volte appare ferito, altre indifferente: può rivelare come mentire, presenza diffusa delle ma e lungo il territorio italiano. e il compito della fotogra a diventa rappresentarne l’ambiguità. La cicatrice di case Ma a invisibile, bianca, ma a liquida: sono tante le de nizioni che negli abusive della collina di Pizzo Sella sovrasta Mondello come un corpo di reato, mentre anni si sono succedute per indicare queste nuove forme di esistenza. La stessa il tramonto che cala sui Regi Lagni di Castel Volturno nasconde i veleni depositati informazione sulla ma a appare da tempo frammentata, lontana dalle prime pagine nei corsi d’acqua della regione. Si avverte il bisogno di rivelare il suono che produce in un’epoca non di grandi eventi tragici ma di uno stillicidio di episodi. Non c’è questa immobilità, osservarla per scoprire il minimo movimento: al punto di provare qui però la pretesa di realizzare un’inchiesta o un’indagine sui fatti, ma piuttosto il a uscire dalla ssità della fotogra a utilizzando anche il video, e attraverso l’immagine bisogno di raccogliere alcuni di questi eventi, contribuire a portarli via dal disordine in movimento cercare di suggerire come un luogo possa apparire prima dell’evento delle notizie, farli esistere momentaneamente in uno stesso luogo. Utilizzarli come straordinario che l’ha segnato per sempre, rappresentare la quotidianità inconsapevole mappa per viaggiare nel paese, legare gli eventi tra loro per legare tra loro parti di prima che venga travolta. territorio: un viaggio in Italia attraverso i segni della presenza ma osa, attraverso la Corpi di Reato vuole continuare a esplorare le tante periferie del territorio italiano, loro visibilità o invisibilità. periferie che sono geogra che ma anche mentali: luoghi posti a margine, episodi Viaggio in Italia è anche il titolo del celebre libro uscito nel 1984 curato da Luigi spesso dimenticati che hanno perso il loro signi cato, vittime di un oblio che li ha resi Ghirri, diventato poi il manifesto della scuola italiana di paesaggio. Quel lavoro eterno presente, come privi di storia. collettivo di esplorazione fotogra ca del territorio nasceva proprio dall’esigenza di 2 3 A different season by the need to rethink the depiction of the landscape, revealing the allure of the anonymous by Fabio Severo everyday nature of the places depicted, far removed from the picturesque beauty and monumentality of the cities. “The problem was thus to approach the landscape as an unknown and therefore emarginated, excluded place”, Carlo Arturo Quintavalle wrote in his comments at the beginning of the book. “A quest for a marginal, ambiguous fake, dual Italy, a substantially Depicting the Italian mafias today poses the problem of what image to attribute to a excluded Italy, which is nonetheless the only Italy we know.” phenomenon that has changed its face over the years, following decades of bloody struggle Corpi di Reato also begins by recalling the lesson of Viaggio in Italia, as summed up against the State. The scenario is drastically different now, and for years this has been in the words of Quintavalle: following the traces of the mafia in our country means seeking reflected in the changing strategy of the criminal organisations. There is talk of a mafia forgotten places, which have almost disappeared; it means encountering the anonymous streets that has almost stopped killing, as it mingles among civilian society and prospers in a grey of the cities and provinces where today’s mafia bosses live like normal citizens; or returning area where the signs of its presence cannot be sought merely in violence. to the past, in the Castello Mediceo of Ottaviano, where the family of Raffaele Cutolo ruled Thinking about how the mafia has been documented in photographs over the years like kings thirty years ago, in an age in which bosses flaunted their power. Memories live inevitably brings to mind the pictures by Letizia Battaglia, the most striking example side by side with the present in the places explored, in the objects and in the landscape. It of a visual chronicle and denouncement of the most violent period in the history of Cosa is photography’s task to distinguish and compare them. Ghirri’s lesson was the rediscovery Nostra. Corpi di Reato (Bodies of Evidence) was born out of the need to seek a new of astonishment for the anonymous places encountered on an itinerary with no fixed route. image of the mafias in order to capture in photographs the sense of the changing epoch in Travelling in search of the signs of mafia presence, on the other hand, sometimes means which we live. Letizia Battaglia’s pictures represent a here and now, an accumulation of seeking a precise place – that street corner, that cornfield, that shutter – and then finding traumatic events that go to make up a picture of permanent conflict. Now that those arms yourself looking at immobile spaces, at nothing; it means attempting to represent absence, have been partially laid down and the confrontation with the State has changed arena, it is emptiness. In this case remembering cannot mean commemorating, but becomes a testimony necessary to give a new meaning to the depiction of the territory and the documentation of of the transfiguration of things, the verification of the existence of a sign referring to what events.
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