contemporanea_ 01 CORPI DI REATOUN’ARCHEOLOGIA VISIVA DEI FENOMENI MAFIOSI NELL’ITALIA CONTEMPORANEA fotogra  e di Tommaso Bonaventura e Alessandro Imbriaco

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POSTCART / iccd CORPI DI REATO UN’ARCHEOLOGIA VISIVA DEI FENOMENI MAFIOSI NELL’ITALIA CONTEMPORANEA

Roma, Istituto centrale per il catalogo e la documentazione CORPI DI REATO 18 ottobre - 23 novembre 2012 Fotogra \ e / Photographs

Fotogra \ e / Photographs Tommaso Bonaventura e Alessandro Imbriaco

Un progetto di / A project by ZONA

A cura di / Curated by Fabio Severo

Prodotta da / Produced by Ministero per i beni e le attività culturali Istituto centrale per il catalogo e la documentazione

Testi / Texts Laura Moro Fabio Severo 1. Veduta di , , 2012 2. Veduta della Rocca, Repubblica di San Marino, 2012 3. Fascicoli del maxiprocesso 1986-1987, Corleone, Palermo, 2012 4. Via Salieri, Buccinasco, Milano, 2012 5. Circolo Cooperativo Ex Combattenti e Reduci, San Vittore Olona, Milano, 2012 6. Collina di Pizzo Sella, Palermo, 2012 7. Cava di tufo tra e Marsala, , 2012 8. Cantiere stradale abbandonato sulla Strada Statale 106, Palizzi, Reggio Calabria, 2011 9. Discarica abusiva sotto sequestro, Desio, Monza e Brianza, 2012 10. Veduta dal Castello Mediceo, Ottaviano, Napoli, 2012 CORPI DI REATO Testi / Texts Un’altra stagione ripensare la rappresentazione del paesaggio, rivelando il fascino della quotidianità di Fabio Severo anonima dei luoghi, lontano dal bello pittorico e dalla monumentalità delle città. “Così il problema era di porsi di fronte al paesaggio come luogo ignorato e quindi emarginato, escluso”, scriveva Carlo Arturo Quintavalle negli Appunti che aprivano il volume, “una ricerca dell’Italia dei margini, dell’ambiguità, del nto, del doppio, dell’Italia sostanzialmente esclusa, dell’Italia che però è anche la sola che noi Rappresentare le ma e oggi pone di fronte al problema di quale immagine dare a conosciamo”. un fenomeno che negli anni ha mutato volto, dopo decenni di lotta sanguinosa contro Corpi di Reato comincia anche dal ricordare la lezione del Viaggio in Italia, così lo Stato. Ora lo scenario è mutato drasticamente, da anni si ri ette sui cambiamenti come è condensata nelle parole di Quintavalle: seguire le tracce della ma e nel nostro di strategia delle organizzazioni criminali e si parla di una ma a che quasi non uccide paese signi ca cercare luoghi dimenticati, quasi scomparsi, signi ca incontrare strade più, confusa nella società civile, che prospera in una zona grigia dove i segni della sua anonime di città e provincia dove i capima a di oggi vivono come normali cittadini; presenza non possono essere cercati solo nella violenza. oppure tornare nel passato, nel castello mediceo dove i familiari di Raffaele Cutolo Pensare a come la ma a nel tempo è stata documentata in fotogra a porta trent’anni fa regnavano come sovrani, in un’epoca dove i boss facevano sfoggio del inevitabilmente al ricordo delle immagini di Letizia Battaglia, l’esempio più forte loro potere. Memoria e presente convivono nei luoghi esplorati, negli oggetti, nel di cronistoria visiva e denuncia dei crimini di Cosa Nostra. Corpi di Reato nasce paesaggio. Distinguerli, confrontarli diventa il compito che si chiede alla fotogra a. La dall’esigenza di cercare una nuova immagine delle ma e, per accogliere nelle lezione di Ghirri era quella del ritrovare lo stupore per i luoghi anonimi, incontrati su fotogra e il senso del cambiamento d’epoca che stiamo vivendo. Le immagini di un cammino senza un percorso obbligato. Viaggiare in cerca dei segni della presenza Letizia Battaglia rappresentano un qui ed ora, un’accumulazione di eventi traumatici ma osa a volte signi ca invece cercare un luogo preciso, quell’angolo di strada, quel che compongono un quadro di con itto permanente. Oggi che quelle armi sono state campo di grano, quella saracinesca, e poi trovarsi di fronte a spazi immobili, al nulla; in parte deposte, che lo scontro con lo Stato ha cambiato terreno, nasce il bisogno di vuol dire provare a rappresentare l’assenza, il vuoto. Ricordare allora non può più dare una nuovo signi cato alla rappresentazione del territorio e alla documentazione signi care commemorare, ma diventa testimonianza della tras gurazione delle cose, degli eventi. Piuttosto che una sequenza di accadimenti, è emersa la necessita di diventa la veri ca dell’esistenza di un segno che rimandi a ciò che è accaduto. mostrare uno stato di cose, un insieme di condizioni che caratterizzano le forme di Il paesaggio a volte appare ferito, altre indifferente: può rivelare come mentire, presenza diffusa delle ma e lungo il territorio italiano. e il compito della fotogra a diventa rappresentarne l’ambiguità. La cicatrice di case Ma a invisibile, bianca, ma a liquida: sono tante le de nizioni che negli abusive della collina di Pizzo Sella sovrasta Mondello come un corpo di reato, mentre anni si sono succedute per indicare queste nuove forme di esistenza. La stessa il tramonto che cala sui Regi Lagni di Castel Volturno nasconde i veleni depositati informazione sulla ma a appare da tempo frammentata, lontana dalle prime pagine nei corsi d’acqua della regione. Si avverte il bisogno di rivelare il suono che produce in un’epoca non di grandi eventi tragici ma di uno stillicidio di episodi. Non c’è questa immobilità, osservarla per scoprire il minimo movimento: al punto di provare qui però la pretesa di realizzare un’inchiesta o un’indagine sui fatti, ma piuttosto il a uscire dalla ssità della fotogra a utilizzando anche il video, e attraverso l’immagine bisogno di raccogliere alcuni di questi eventi, contribuire a portarli via dal disordine in movimento cercare di suggerire come un luogo possa apparire prima dell’evento delle notizie, farli esistere momentaneamente in uno stesso luogo. Utilizzarli come straordinario che l’ha segnato per sempre, rappresentare la quotidianità inconsapevole mappa per viaggiare nel paese, legare gli eventi tra loro per legare tra loro parti di prima che venga travolta. territorio: un viaggio in Italia attraverso i segni della presenza ma osa, attraverso la Corpi di Reato vuole continuare a esplorare le tante periferie del territorio italiano, loro visibilità o invisibilità. periferie che sono geogra che ma anche mentali: luoghi posti a margine, episodi Viaggio in Italia è anche il titolo del celebre libro uscito nel 1984 curato da Luigi spesso dimenticati che hanno perso il loro signi cato, vittime di un oblio che li ha resi Ghirri, diventato poi il manifesto della scuola italiana di paesaggio. Quel lavoro eterno presente, come privi di storia. collettivo di esplorazione fotogra ca del territorio nasceva proprio dall’esigenza di

2 3 A different season by the need to rethink the depiction of the landscape, revealing the allure of the anonymous by Fabio Severo everyday nature of the places depicted, far removed from the picturesque beauty and monumentality of the cities. “The problem was thus to approach the landscape as an unknown and therefore emarginated, excluded place”, Carlo Arturo Quintavalle wrote in his comments at the beginning of the book. “A quest for a marginal, ambiguous fake, dual Italy, a substantially Depicting the Italian mafias today poses the problem of what image to attribute to a excluded Italy, which is nonetheless the only Italy we know.” phenomenon that has changed its face over the years, following decades of bloody struggle Corpi di Reato also begins by recalling the lesson of Viaggio in Italia, as summed up against the State. The scenario is drastically different now, and for years this has been in the words of Quintavalle: following the traces of the mafia in our country means seeking reflected in the changing strategy of the criminal organisations. There is talk of a mafia forgotten places, which have almost disappeared; it means encountering the anonymous streets that has almost stopped killing, as it mingles among civilian society and prospers in a grey of the cities and provinces where today’s mafia bosses live like normal citizens; or returning area where the signs of its presence cannot be sought merely in violence. to the past, in the Castello Mediceo of Ottaviano, where the family of Raffaele Cutolo ruled Thinking about how the mafia has been documented in photographs over the years like kings thirty years ago, in an age in which bosses flaunted their power. Memories live inevitably brings to mind the pictures by Letizia Battaglia, the most striking example side by side with the present in the places explored, in the objects and in the landscape. It of a visual chronicle and denouncement of the most violent period in the history of Cosa is photography’s task to distinguish and compare them. Ghirri’s lesson was the rediscovery Nostra. Corpi di Reato (Bodies of Evidence) was born out of the need to seek a new of astonishment for the anonymous places encountered on an itinerary with no fixed route. image of the mafias in order to capture in photographs the sense of the changing epoch in Travelling in search of the signs of mafia presence, on the other hand, sometimes means which we live. Letizia Battaglia’s pictures represent a here and now, an accumulation of seeking a precise place – that street corner, that cornfield, that shutter – and then finding traumatic events that go to make up a picture of permanent conflict. Now that those arms yourself looking at immobile spaces, at nothing; it means attempting to represent absence, have been partially laid down and the confrontation with the State has changed arena, it is emptiness. In this case remembering cannot mean commemorating, but becomes a testimony necessary to give a new meaning to the depiction of the territory and the documentation of of the transfiguration of things, the verification of the existence of a sign referring to what events. Rather than a series of events, there is a need to show the state of things, the set of has happened. conditions that characterise the forms of widespread presence of the mafias throughout Italy. The landscape sometimes appears scarred, at others indifferent: it may reveal or it may Invisible mafia, white mafia, liquid mafia: many different definitions have been used lie, and it is the job of the photographer to depict its ambiguity. The scar of the illegally over the years to indicate these new forms of existence. Information itself on the mafia has built housing on the Pizzo Sella hill overshadows Mondello like a corpus delicti, whilst long appeared fragmented, far removed from the front pages in an age of a steady stream the setting sun over the Regi Lagni of Castel Volturno hides the poisons discharged into of episodes rather than great tragic events. However, this work does not pretend to be an the watercourses of the region. One feels the need to reveal the sound that produces this examination or an investigation of events, but is instead an expression of the need to immobility, to observe it in order to discover the tiniest movement, to the point of trying to gather some of them together, helping to isolate them from the confusion of the news, and escape the fixed nature of photography by using video as well, employing the moving image allow them to exist for a moment in the same place. It uses them as a map for travelling in to try to suggest how a place may have appeared prior to the extraordinary event that has Italy, connecting different events to each other to connect different parts of the country to marked it forever, depicting oblivious everyday life before it is swept away. each other. It is a journey through Italy through the signs of mafia presence, through their Corpi di Reato aims to continue exploring the many outer city areas in Italy, outskirts visibility or invisibility. that are geographical but also mental: places situated on the edge, frequently forgotten Viaggio in Italia (“Journey through Italy”) is also the title of the famous book episodes that have lost their meaning, victims of oblivion that has made them eternally published in 1984 and curated by Luigi Ghirri, which subsequently became the manifesto present, as though devoid of history. of the Italian landscape school. That collective work of photographic exploration of the country was spawned precisely

4 5 Le forme della documentazione nella fotogra a contemporanea nei confronti del suo ambiente negli ultimi 30 o 40 anni, alla quale ha corrisposto di Laura Moro una fondamentale incapacità di relazionarsi con esso attraverso la rappresentazione. Quindi il recupero della rappresentazione visiva, oltre che alla parola e all’informazione ‘tecnica’, come strumento di relazione con il mondo, di rapporto con l’ambiente, può avere un grande peso culturale e una grande ef cacia”. Le conseguenze di questo scollamento sono sotto i nostri occhi: a partire dagli anni Ottanta, l’interesse Corpi di reato è un progetto di ricerca visivo. Contiene un atto di denuncia ma di alcuni fotogra - Ghirri per primo - verso i luoghi “ordinari” ha scardinato, sì, non si identi ca solo con esso. È piuttosto un invito al “raccoglimento di fronte alla l’approccio estetizzante di leggere il paesaggio italiano, ma non è riuscito a incidere realtà nuda e cruda”. Solo la fotogra a può rendere il rapimento, la concentrazione, sul modo di concepirne il senso nei processi decisionali di governo del territorio. la contemplazione di fronte alla documentazione di ciò che esiste o che certamente Così il “bel paese” è diventato elitario e fasullo e i luoghi ordinari sempre più sciatti e è esistito. Prima ancora che qualsiasi analisi, racconto, resoconto, la fotogra a ssa abbandonati. Con l’ulteriore aggravante paradossale di aver sostituito ad un dominio e ci rimanda un dato incontrovertibile: quelli siamo noi. Certo, sappiamo bene che estetico del bello una dittatura del non-bello, che ha contribuito a rendere accettabili il digitale sposta in qualche modo il dato primario, direi ontologico, della fotogra a: processi patologici di utilizzo del territorio. essere documento innanzi tutto. Però non è questo che qui ci interessa indagare, La forza delle immagini di Corpi di reato credo stia tutta qui: utilizzare il metodo perché, anche dando per buono questo spostamento di senso proprio di alcuni della documentazione fotogra ca (unità tempo/luogo) per rappresentare la realtà orizzonti teorici degli ultimi anni, nulla viene tolto alle ricerche che continuano nelle sue dinamiche storico-sociali. Quello che queste fotogra e ci restituiscono è una a muoversi in ambito documentario. Tanto meno a quella di Corpi di reato, che ci tesi su quello che è oggi il nostro paese, su ciò che è accaduto e sul dove è accaduto. rimanda luoghi che esistono ma che non sappiamo più vedere. La mostra, che l’Istituto ospita nei nuovi spazi espositivi, è la prima tappa di una Alessandro Imbriaco e Tommaso Bonaventura non sono tanto testimoni di ri essione sul senso contemporaneo della fotogra a di documentazione; l’ICCD, che una realtà colta sul fatto, sono piuttosto archeologi. Scavano, mettono in luce il nel Ministero per i beni e le attività culturali è il grande erede di questa tradizione, dato materiale, obiettivo, ne perimetrano lo strato di appartenenza, registrando le intende avviare un confronto sui molteplici signi cati che la fotogra a documentaria connessioni con i contesti. Piano piano, scatto dopo scatto, il dato materiale assume ha avuto e ha in Italia, al di là delle etichette e dei domini intellettuali. Corpi di reato ci così la sua sionomia di elemento della Storia. offre un punto di partenza alto: una narrazione visiva fatta di materia documentaria. Fotogra a di documentazione? Il progetto Corpi di reato non ha paura di questa Che è esattamente ciò che i nostri immensi archivi fotogra ci possono restituire. de nizione, non cerca distinguo per autode nirsi autoriale, come se questo fosse necessariamente in contraddizione con l’idea di documentare. Lo sappiamo, la fotogra a di documentazione non va più di moda, vista ormai solo come retaggio di una società che aveva bisogno di classi care i fenomeni per poterli riconoscere. Ora al massimo si parla di fotogra a in stile documentario, dove l’oggettività è prevalentemente una cifra espressiva e la documentazione non è il solo scopo nale. Anche la fotogra a di paesaggio, di conseguenza, avrebbe fatto il suo tempo. Eppure ritengo che se c’è oggi un’emergenza in Italia questa è legata al paesaggio e alla capacità di elaborare un pensiero nuovo su di esso, mantenendo costantemente a fuoco l’idea che il paesaggio è parte del patrimonio culturale e con esso va tutelato. È inevitabile citare ancora Luigi Ghirri, considerato un maestro - e per questo non più pericoloso - : “Io credo che dietro i disastri dell’ambiente, a parte i meccanismi insiti in un determinato tipo di sviluppo, vi sia una disaffezione che l’uomo ha sviluppato

6 7 Forms of documentation in contemporary photography a corresponding fundamental incapacity to relate with it through its depiction. Thus the by Laura Moro recovery of visual depiction, other than through written and ‘technical’ media, as instrument for relation with the world, of rapport with the environment, can have great cultural weight and effectiveness.” The consequences of the disconnection described are before us: the interest on the part of certain photographers beginning in the 1980s – Ghirri first among others – for “ordinary” places, has dispensed with the aestheticizing approach to reading the Italian Corpi di reato (Bodies of Evidence) is a visual research project. It represents an act landscape, but has not succeeded in influencing the logic of government decision-making for of denunciation, but it is not limited to that. Rather it is an invitation to reconsideration, the territory. Thus the “Bel Paese” has become elitist and sham and the ordinary places ever to “confront the naked truth”. Only photography permits the capture, studied concentration more untended and abandoned - with the further paradoxical aggravation of substituting the and contemplation of what exists, and of what definitely is now gone. More than any dominant aesthetic of beauty with a dictatorship of non-beauty, thus making the perverted analysis, account or summary, the photograph fixes a moment and presents us with an processes of territorial use more acceptable. incontrovertible fact: this is what we are. Certainly we are aware that computerisation of I feel that the strength of the images in Corpi di reato is precisely this: the use of digital photography in some way, perhaps in an ontological sense, alters what was the original photographic documentation methods (time/space units) to represent reality in its historic- role of the photograph: above all to serve as document. However this is not what we wish social dynamic. The photographs are a thesis on what our country is today, on what has to explore here. This shift of recent years in various theoretical dimensions does not detract happened and where it has happened. in any way from the documentary work that many photographers still continue to conduct. The exhibit, hosted by the Institute in its new exhibit space, is the first stage of a Much less from the Corpi di reato, that continue to testify to places that exist, but that we reflection on the contemporary meaning of documentation photography. The ICCD, titular no longer know how to see. to this great tradition of the Ministry of Cultural Heritage and Activities, intends to Alessandro Imbriaco and Tommaso Bonaventura are not witnesses of a reality caught proceed with an examination of the many meanings that documentary photography has had in the act: rather they are archaeologists. They excavate, bringing to light the objective, in Italy, beyond labels and intellectual associations. Corpi di reato offers us a point of material fact, outlining the stratum to which it belongs, documenting its connections to departure of high standard: it is a visual narration composed of documentary material - various contexts. Bit by bit, exposure after exposure, the material fact thus takes on form which is exactly what our immense photographic archives have to offer. as an element of history. Photography for documentation? The Corpi di reato project has no objection to this definition. It does not attempt to distinguish itself by self-identification as artistry, as if artistry were somehow in contradiction with documentary work. We are well aware that documentation photography is no longer in style, and is seen simply as a relic of a society that needed to classify phenomena in order to understand them. Now at the most we speak of photography “in documentary style”, where objectivity is prevalently an expressive code and documentation is not the final aim. Thus landscape photography too, will have had its day. Yet I believe that if there is indeed an emergency in Italy today it is related to the landscape and to capacities of elaborating a new concept of it, constantly with the idea at heart that it is a part of cultural heritage, and that these are to be preserved together. It is almost compulsory that we once more cite Luigi Ghirri, considered a master, and thus no longer a man of dangerous opinions: “I believe that behind the environmental disasters, apart from the mechanisms inherent in a certain type of development, man has developed a disaffection in reference to his environment over the past 30 or 40 years, with

8 9 1. Veduta di Corleone, Palermo, 2012 (Stampa inkjet, 198x148cm) 3. Fascicoli del maxiprocesso 1986-1987, Corleone, Palermo, 2012 (Stampa inkjet, 170x103cm) Corleone è stata per circa quarant’anni la roccaforte del cosiddetto clan dei Corleonesi, arte ce negli anni ’80 e ’90 della più sanguinosa offensiva ma osa contro lo Stato Tenutosi tra il 10 febbraio 1986 e il 16 dicembre 1987 nell’aula bunker del carcere italiano. dell’Ucciardone di Palermo, il maxiprocesso contro Cosa Nostra istruito dal pool antima a fondato da Antonino Caponnetto ha visto 474 imputati rinviati a In un’audizione del dicembre del 1992, così il Leonardo Messina descrive giudizio, 119 processati in contumacia, 2665 anni di carcere per 360 condannati, l’ascesa dei Corleonesi: oltre a 19 ergastoli comminati a diversi boss tra cui Michele Greco e i latitanti “Loro si sono impadroniti di questo sistema perché sono arrivati in alcuni posti un po’ a gomitate. e . Il processo di primo grado ha richiesto Quando sono arrivati al potere piano piano hanno ucciso tutti. Il problema di questi uomini è che 349 udienze nell’arco di 22 mesi, 35 giorni di camera di consiglio e 6901 pagine hanno fatto uccidere tutti, magari da noi stessi: chi ha ucciso il fratello, chi il cognato, chi il cugino, per la stesura delle motivazioni della sentenza. I gradi successivi di giudizio si perché pensava di prenderne il posto. Invece, pian piano quelli si sono impadroniti del sistema. sono protratti no al 1992. I fascicoli del processo sono conservati presso il Le strutture ci sono sempre ma al potere ci sono uomini loro, che nessuno ha votato”. Centro Internazionale di Documentazione sulla Ma a e il movimento Antima a (CIDMA), a Corleone.

2. Veduta della Rocca, Repubblica di San Marino, 2012 (Stampa inkjet, 198x148cm) 4. Via Salieri. Buccinasco, Milano, 2012 (Stampa Inkjet, 180x135cm) Il territorio della Repubblica di San Marino è da anni al centro di inchieste da parte della magistratura italiana, che hanno evidenziato il ruolo di alcuni istituti di credito Nel 2005 nei pressi di Via Salieri sono stati rinvenuti due bazooka che, secondo come centri di riciclaggio di denaro per organizzazioni ma ose. le ricostruzioni delle indagini di polizia, sarebbero dovuti servire a af liati della ‘ndrangheta locale per far saltare in aria l’automobile del sostituto procuratore di Così recita la relazione del della Direzione Nazionale Antima a Pier Luigi Milano Alberto Nobili. Maria Dell’Osso, pubblicata all’inizio del 2012:

“Del resto, il fatto di non far parte delle banche della white list comporta l’espletamento di tutte le 5. Circolo Cooperativo Ex Combattenti e Reduci, San Vittore Olona, Milano, 2012 incombenze previste dalla normativa antiriciclaggio per tali casi, né si può certo sostenere che San (Stampa inkjet, 50x50cm) Marino non sia ad alto rischio di riciclaggio... Si tenga peraltro presente che nessuna delle tre forze di polizia sammarinesi è in grado di effettuare speci che investigazioni nanziarie, come ammesso, del In questo circolo il 14 luglio 2008 Carmelo Novella, l’allora capo della ‘ndrangheta resto, dagli interessati... Non meraviglia più che tanto, di conseguenza, la reiterata sperimentazione lombarda, è stato assassinato da due killer mandati dalla cupola reggina in risposta dell’impossibilità di ottenere da San Marino una assistenza giudiziaria degna di tale nome”. alle sue spinte autonomiste. L’omicidio è stato il punto di partenza dell’operazione “In nito”, un’indagine condotta dalle Direzioni Distrettuali Antima a dei tribunali La DNA ha assistito a una “sistematica e consistente frode scale in occasione degli scambi di Milano e Reggio Calabria che ha portato nel 2011 all’arresto di circa 300 esponenti commerciali tra l’Italia e San Marino, evidenziata dall’attività investigativa; un radicamento dei dell’ala lombarda della ‘ndrangheta. gruppi criminali italiani e internazionali nel territorio italiano limitrofo a quello sammarinese; l’ingresso di intermediari sammarinesi in Italia senza le prescritte autorizzazioni, rilevato sulla base delle attività investigativa, di vigilanza bancaria e giudiziaria; una persistente criticità, se 6. Collina di Pizzo Sella. Palermo, 2012 (Stampa inkjet, 160x120cm) non un rallentamento, della cooperazione giudiziaria relativa ad importanti indagini in materia di riciclaggio condotte dalle Autorità italiane”. Nota come “la collina del disonore”, negli anni ’70 una ditta di costruzioni vicina alla famiglia del boss Michele Greco ha ottenuto le concessioni per costruire 314 villette su Pizzo Sella, di cui negli anni ne sono state costruite 170. Una sentenza della Corte

10 11 di Cassazione del 2001 le ha giudicate abusive, ordinandone la con sca. Nell’aprile 10. Veduta dal Castello Mediceo, Ottaviano, Napoli, 2012 (Stampa inkjet, 160x120cm) del 2012 la stessa Cassazione ha poi revocato la con sca, giudicando che all’epoca gli acquirenti avrebbero agito in buona fede, e quindi considerandoli non punibili con il Nel 1980 una società appartenente al boss Raffaele Cutolo ha comprato il Castello sequestro delle abitazioni. Mediceo di Ottaviano, trasformatosi poi nel quartier generale della Nuova Organizzata. Il castello (detto anche Palazzo del Principe) è stato con scato nel 1991 e dato in gestione al Comune di Ottaviano. Nel 2003 è diventato la sede del Parco 7. Cava di tufo tra Mazara del Vallo e Marsala, Trapani, 2012 (Stampa inkjet, 130x97cm) Nazionale del Vesuvio.

Lo smaltimento illecito di ri uti tossici nelle cave di tufo dismesse è una delle attività criminali portate avanti da decenni nel trapanese, regione sotto la “giurisdizione” di 11. Confessionale della parrocchia di San Giovanni di Sambatello, Reggio Calabria, Matteo Messina Denaro, colui che si ritiene essere l’attuale “” di Cosa 2012 (Stampa inkjet, 50x50cm) Nostra, latitante dal 1993. Don Italo Calabrò è stato per anni il parroco di San Giovanni di Sambatello, da cui ha sempre denunciato l’oppressione della ‘ndrangheta sulle vite dei cittadini no al 1990, 8. Cantiere stradale abbandonato sulla Strada Statale 106, Palizzi, Reggio Calabria, anno della sua morte. Raccontava spesso di aver compreso cosa fosse la ‘ndrangheta 2011 (Stampa inkjet, 130x97cm) nel confessionale della sua chiesa, dove ascoltava i racconti delle donne del paese.

Cantiere posto sotto sequestro nel 2007 per il crollo di una galleria, causato dall’utilizzo di calcestruzzo depotenziato. Vincenzo Capozza, direttore dei lavori dell’Anas, dice 12. Vista di Case Rosse, Milano, 2011 (Stampa inkjet, 100x75cm) in un’intercettazione: “L’arco rovescio doveva seguire il fronte e le gallerie dovevano stare a 50 metri… se queste cose vengono sottostimate questi sono i risultati”. Poi Case Rosse è un complesso di sei torri di edilizia popolare tra Viale Sarca e Viale anticipa la strategia per scampare a ogni responsabilità: “No, daremo colpa alla Fulvio Testi nella periferia nord di Milano, dove il clan ‘ndranghetista dei Porcino da montagna questo è sicuro, è ovvio…”. Oggi Capozza è in prigione, il cantiere è anni esercita un controllo assoluto del territorio, gestendo un traf co di droga, armi ancora in stato di abbandono. e racket.

Le cosche della ‘ndrangheta Ionica-Reggina da anni si sono in ltrate negli appalti dei lavori pubblici della regione, esercitando un controllo esteso su tutte le fasi dei 13. Vista dal balcone della casa di Gaetano Badalamenti, , Palermo, 2012 (Stampa lavori, dal ciclo del calcestruzzo alle assunzioni, no alle forniture di cantiere e alle inkjet, 100x75cm) procedure di subappalto e nolo. Capoma a di Cinisi e leader della cupola di Cosa Nostra negli anni ‘70, Badalamenti è morto nel 2004 in un carcere degli Stati Uniti mentre stava scontando una condanna 9. Discarica abusiva sotto sequestro, Desio, Monza e Brianza, 2012 (Stampa inkjet, di 45 anni per narcotraf co. Nel 2002 la corte italiana lo ha condannato all’ergastolo 160x120cm) per l’omicidio di Giuseppe Impastato, avvenuto nel 1978. Nel 2010 la sua abitazione a Cinisi è stata assegnata all’Associazione Casa Memoria “Felicia e Peppino Impastato” Nel 2008 la procura di Monza ha scoperto a Desio un traf co abusivo di ri uti, in e all’Associazione “Peppino Impastato”. un’area di 30000 mq precedentemente acquistata da af liati al clan calabrese Iamonte- Moscato. Il terreno nella zona di Via Molinara, in cui si sospetta la presenza di diversi tipi di ri uti tossici, è ancora oggi sotto sequestro, in attesa del nanziamento delle 14. Salone del Castello Mediceo, Ottaviano, Napoli, 2012 (Stampa inkjet, 160x120cm) operazioni di boni ca. Il castello ha cica 360 stanze. In queste stanze la sorella del boss Raffaele Cutolo,

12 13 Rosetta Cutolo teneva la contabilità delle estorsioni realizzate dai capozona e 19. “Placido Rizzotto”, Bianco Sicilia IGT, Corleone, Palermo, 2012 (Stampa inkjet provvedeva ad assistere, legalmente ed economicamente, le famiglie dei carcerati. 35,3x50,2cm) Inoltre, teneva un dettagliato elenco degli af liati conservato in una nicchia scavata in una parete del castello e coperta da un quadro. Vino della linea Centopassi, prodotta da Cooperativa Sociale Placido Rizzotto- Libera Terra, Cooperativa Sociale Pio La Torre-Libera Terra, Cooperativa Sociale Lavoro e Non Solo. Il vino è dedicato al sindacalista corleonese rapito e ucciso dalla 15. Circolo ARCI “Falcone e Borsellino”, Paderno Dugnano, Milano, 2012 (Stampa ma a nel marzo del 1948 per il suo impegno a favore del movimento contadino per inkjet, 100x75cm) l’occupazione delle terre. I resti del suo corpo sono stati ritrovati il 7 luglio 2009 nei pressi di Corleone. Qui il 31 ottobre 2009 i 22 capi delle ‘ndrine lombarde si sono riuniti per eleggere Pasquale Zappia, il nuovo rappresentante della n’drangheta lombarda. La riunione è stata lmata dalla polizia nel corso delle operazioni dell’indagine “In nito”. 20. Valle del ume Jato, San Giuseppe Jato, Palermo, 2012 (Stampa inkjet 35,3x50,2cm)

Il comune di San Giuseppe Jato, 30 km da Palermo, è stato per decenni una delle 16. Lettera minatoria, Lazzaro, Reggio Calabria. 2012 (Stampa inkjet 35,3x50,2cm) roccaforti del clan dei corleonesi, mandamento della famiglia Brusca prima con Bernardo e poi con il glio , ideatore della strage di . Nei Filippo Cogliandro è lo chef del ristorante “L’Accademia” sul lungomare di dintorni della valle del ume Jato negli anni si sono consumati alcuni tra i più Lazzaro. Nel 2008 ha denunciato le richieste estorsive subite da alcuni uomini del atroci delitti di ma a, le cui tracce venivano fatte sparire nel corso d’acqua che la clan calabrese dei Barreca, contribuendo all’arresto di due esponenti della famiglia attraversa. ma osa. “Cornuto guarda che i porci campano poco”, recita una delle tante lettere minatorie recapitate a Cogliandro nel suo ristorante. 21. Fiat Croma, Roma, 2012 (Stampa inkjet 35,3x50,2cm)

17. Statue di e , Palermo, 2012 (Stampa inkjet L’auto in cui Giovanni Falcone e la moglie Francesca Morvillo hanno perso la vita il 35,3x50,2cm) 23 maggio 1992 nella strage di Capaci, insieme ai tre agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro. La vettura è conservata presso la Scuola di Polizia Le due statue, realizzate dallo scultore palermitano Tommaso Domina e inaugurate in Penitenziaria di Roma. Via Libertà a Palermo nell’estate del 2010, sono state vandalizzate da ignoti neanche 24 ore dopo l’installazione. In seguito sono state ricollocate nell’atrio del Tribunale di Palermo. 22. Marsupio di Tiberio Bentivoglio, Reggio Calabria, 2012 (Stampa inkjet 35,3x50,2cm)

Bentivoglio è il proprietario della “Sanitaria S. Elia”, un negozio di articoli sanitari 18. Ferrovia Palermo-Trapani, Cinisi, Palermo, 2012 (Stampa inkjet 35,3x50,2cm) nel quartiere San Giovannello di Reggio Calabria, soggetto da vent’anni a richieste estorsive e minacce da parte della ‘ndrangheta, non ha mai accettato di pagare il Il tratto della ferrovia Palermo-Trapani dove il 9 maggio 1978 è stato trovato il pizzo. Il 9 febbraio 2011 ha subito un attentato nel suo frutteto subito fuori Reggio cadavere di Peppino Impastato, attivista politico e conduttore radiofonico. A ordinare ad opera di uomini della dei Condera, che gli hanno esploso contro sei colpi. l’omicidio di Impastato fu il boss di Cinisi Gaetano Badalamenti, bersaglio principale Un proiettile ha ferito Bentivoglio alla gamba destra, mentre un secondo diretto alla delle denunce contro la ma a che Impastato faceva durante le trasmissioni di Radio schiena è stato fermato dal marsupio che portava sulla spalla. Aut, l’emittente radiofonica da lui fondata nel 1976.

14 15 23. Sala consiliare del comune di Marcianise, Caserta, 2008 (Stampa inkjet 35,3x50,2cm) 27. Via Mariano d’Amelio 19-21, Palermo, 2012 (Stampa inkjet 35,3x50,2cm)

Sono più di 200 i comuni che in Italia sono stati commissariati per in ltrazione Qui Paolo Borsellino, Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter ma osa a partire dal 1991, anno in cui è stata approvata la normativa contro Eddie Cosina e Claudio Traina hanno perso la vita il 19 luglio del 1992, quando una la presenza ma osa all’interno delle amministrazioni comunali. Solo nel primo Fiat 126 caricata con 100 chili di esplosivo è stata fatta esplodere mentre Borsellino semestre del 2012 è stato deliberato lo scioglimento di 18 comuni, il triplo rispetto si stava recando a trovare sua madre accompagnato dalla scorta. alle 6 amministrazioni comunali commissariate rispettivamente nel 2011 e nel 2010. Nel 2012 sono emersi casi di in ltrazione ma osa in alcuni comuni del nord Italia, con Ventimiglia e Bordighera in Liguria e Leinì in Piemonte. Prima 28. 11 aprile 2006, Corleone (proiezione video, 5’ 06”, 2012) di quest’anno, al nord si era veri cato il solo caso di Bardonecchia in provincia Dopo 43 anni di latitanza, Bernardo Provenzano è stato arrestato l’11 aprile 2006 di Torino, nel 1995. in una masseria in località contrada Montagna dei Cavalli, 3 km fuori Corleone. In seguito la strada che attraversa la contrada è stata rinominata “Via 11 Aprile 2006. 24. Rita Borsellino, Palermo, 2012 (Stampa inkjet 35,3x50,2cm) Arresto di B. Provenzano - ma oso”.

Sorella di Paolo Borsellino, dopo l’attentato di Via d’Amelio ha iniziato un percorso di impegno politico e lotta contro la criminalità organizzata. Nel 1994 ha fondato la 29. 23 maggio 1992, Capaci (proiezione video, 10’ 41”, 2012) Carovana Antima e e nel 1995 l’associazione Libera insieme a don Luigi Ciotti. Dal Palermo - Mazara del Vallo, svincolo di Capaci. 2009 è membro del Parlamento Europeo.

25. Sala da pranzo della famiglia Fava, Palizzi Marina, Reggio Calabria, 2011 (Stampa inkjet 35,3x50,2cm)

Celestino Fava, uno studente universitario di 22 anni, è stato ucciso in un agguato armato il 29 novembre del 1996. Dopo l’uccisione del glio, rimasto tuttora senza colpevoli, i genitori Annamaria e Antonio Fava sono rimasti chiusi dentro il loro appartamento di Palizzi per 11 anni, senza mai uscire.

26. Foce dei Regi Lagni, Castel Volturno, Caserta, 2012 (Stampa inkjet 35,3x50,2cm)

I Regi Lagni sono un tto reticolo di canali arti ciali che si estende su una super cie di oltre 1000 kmq, divisa principalmente tra le province di Napoli e Caserta. Pensati nel ‘600 dai Borboni come sistema di irrigazione basato sulla raccolta delle acque del bacino idrico, grazie alla connivenza tra camorra e amministrazione pubblica si sono trasformati in un sistema di raccolta di acque inquinate sversate abusivamente nel canali.

16 17 1. View of Corleone, Palermo, 2012 (Inkjet print 198x148cm) 3. Files of the 1986–87, Corleone, Palermo, 2012 (Inkjet print 170x103cm) For around forty years Corleone was the stronghold of the Corleonesi clan, who waged the Held between 10 February 1986 and 16 December 1987 in the bunker courthouse of the bloodiest ma a war against the Italian state in the 1980s and ’90s. Ucciardone Prison in Palermo, the maxi trial against Cosa Nostra prepared by the anti- ma a pool founded by Antonino Caponnetto saw 474 defendants charged, 119 tried in In a court hearing in December 1992, ma a turncoat Leonardo Messina described the rise of absentia, 2,665 years of imprisonment for the 360 convictions, as well as 19 life sentences the Corleonesi: given to several bosses, including Michele Greco and the fugitive Salvatore Riina and Bernardo “They seized control of the system by elbowing their way in. They took power by Provenzano. The rst-instance trial required 349 hearings over a period of 22 months, 35 slowly, slowly killing everyone. The problem with these men is that they had everyone days of in camera hearings and 6,901 pages for the formulation of the reasons for the verdict. killed, often by us. Some people killed their brother, others their cousin, because The successive instances of judgement continued until 1992. The les of the trial are housed they thought they would take their places. Instead, slowly, they gained control of the in the International Centre for Documentation on the Ma a and the Anti-ma a Movement whole system. The structure’s the same but it’s their men, that nobody voted for, who (CIDMA), in Corleone. are in power.” 4. Via Salieri, Buccinasco, , 2012 (Inkjet print 180x135cm) 2. View of the fortress, Republic of San Marino, 2012 (Inkjet print 198x148cm) In 2005, two bazookas were found near Via Salieri. Police enquires revealed that the local The Republic of San Marino has been the focus of investigations by the Italian judiciary for ‘ndrangheta was planning to use them to blow up the car of Milan’s deputy public prosecutor, many years, which have revealed the role of several banks as money-laundering centres for Alberto Nobili. ma a organisations.

The report by the councillor of the National Anti-Ma a Directorate Pier Luigi Maria 5. Ex-Servicemen and Veterans’ Co-operative Club, San Vittore Olona, Milan, 2012 Dell’Osso, published at the beginning of 2012, states: (Inkjet print 160x120cm)

“After all, not belonging to the “white list” banks involves performing all the tasks On 14 July 2008, Carmelo Novella, head of the Lombardy ‘ndrangheta, was murdered required by the anti-money-laundering regulations for these cases, and it certainly in this club by two killers sent by the Reggio Calabria bosses in response to his drive for cannot be claimed that San Marino is not at high risk of money laundering. It should independence. The killing marked the start of a police operation dubbed “In nito”, which led also be borne in mind that none of San Marino’s three police forces is capable of to the arrest of around 300 members of the Lombardy group of the ‘ndrangheta. carrying out speci c nancial investigations, as actually admitted by those concerned... Consequently it is not really surprising that it has once again proved impossible to obtain judicial assistance worthy of the name from San Marino.” 6. Pizzo Sella Hill, Palermo, 2012 (Inkjet print 130x97cm)

The National Anti-Ma a Directorate has witnessed “large and systematic scal fraud During the 1970s a construction company close to the family of ma a boss Michele Greco in trade between Italy and San Marino, brought to light by the investigations; was granted planning permission to build 314 houses on Pizzo Sella, then known as the “hill an entrenchment of Italian and international criminal groups in Italian territory of disgrace”. 170 houses were built over the years, before a supreme court verdict ruled them bordering on San Marino; the entry of San Marino intermediaries to Italy without unlawful and ordered their seizure in 2001. But in April 2012 the supreme court revoked the the prescribed authorisations, revealed by the investigations and by bank and seizure, ruling that the buyers had acted in good faith at the time, and thus considering them judicial supervision; a constant critical state, if not a slowdown, in judicial co- not punishable by the seizure of their homes. operation in important money-laundering investigations conducted by the Italian authorities”.

18 19 7. Tufa quarry between Mazara del Vallo and Marsala, Trapani, 2012 (Inkjet print 11. Confessional in the parish church of San Giovanni in Sambatello, Reggio Calabria, 2012 130x97cm) (Inkjet print 50x50cm)

The illegal disposal of toxic waste in abandoned quarries is one of the crimes that has been For years Don Italo Calabrò was the parish priest of San Giovanni in Sambatello, from perpetrated for decades in the Trapani, an area under the “jurisdiction” of Matteo Messina where he had always denounced the oppression of his parishioners by the ‘ndrangheta until his Denaro, on the run since 1993, who is believed to be the ma a’s current “boss of bosses”. death in 1990. He often recounted that he had understood what the ‘ndrangheta was in the confessional of his church, where he would hear the confessions of the local women.

8. Abandoned road construction site on Highway 106, Palizzi, 2011 (Inkjet print 160x120cm) 12. View of Case Rosse, Milan, 2011 (Inkjet print 100x75cm)

Road construction site sequestered in 2007 due to the collapse of a tunnel, caused by the use Case Rosse is an estate of six council tower blocks between Viale Sarca and Viale Fulvio of adulterated concrete. In an intercepted conversation, ANAS (the Italian government-owned Testi on the northern outskirts of Milano, where the Porcino ‘ndrangheta clan has long wielded road construction company) site engineer Vincenzo Capozza said: “The inverted arch should complete control, traf cking in drugs and weapons, and racketeering. have followed the front and the tunnels should have been at 50 metres . . . if these things are underestimated, then these are the results”. He went on to outline the strategy to avoid all responsibility: “No, we will obviously blame the mountain, of course...”. 13. View from the balcony of the house of Gaetano Badalamenti, Cinisi, Palermo, 2012 (Inkjet print 100x75cm) Today Capozza is in prison and the construction site is still abandoned. For years public works in the region have been in ltrated by the Ionian-Reggio Calabrian ’ndrangheta gangs, which Ma a boss of Cinisi and head of Cosa Nostra in the 1970s, Badalamenti died in a US exert extensive control over all stages, from the “concrete cycle” to recruitment and site supplies, prison in 2004 while serving a 45-year sentence for drug traf cking. In 2002 the Italian court and even the subcontracting and hiring procedures. had sentenced him to life imprisonment for the 1978 murder of political activist Giuseppe Impastato. His house in Cinisi was donated to the associations Casa Memoria “Felicia e Peppino Impastato” and “Peppino Impastato” in 2010. 9. Illegal dump under sequester, Desio, Monza and Brianza, 2012 (Inkjet print100x75cm)

In 2008 the Monza prosecutor’s of ce discovered an illegal waste traf cking operation in 14. Hall of the Castello Mediceo, Ottaviano, Naples, 2012 (Inkjet print 160x120cm) Desio, conducted in a 3,000-square-metre area that had previously been purchased by af liates of the Iamonte-Moscato Calabrian clan. The land in the Via Molinara area, in which the The castle has around 360 rooms. In these rooms boss Raffaele Cutolo’s sister, Rosetta, kept presence of various types of toxic waste is suspected, is still under sequestration while awaiting the accounts detailing the money extorted by the bosses of the various zones and arranged for funding for decontamination. legal and economic aid to the families of imprisoned members. She also kept a detailed list of members in a niche carved into one of the castle’s walls and hidden by a painting.

10. View of Ottaviano (Naples) from Castello Mediceo, 2012 (Inkjet print 160x120cm) 15. “Falcone e Borsellino” Leisure and Cultural Club, Paderno Dugnano, Milan, 2012 In 1980, a company belonging to boss Raffaele Cutolo bought the Castello Mediceo in (Inkjet print 35,3x50,2cm) Ottaviano, which then became the headquarters of the Nuova Camorra Organizzata. The castle (also known as Palazzo del Principe) was sequestered in 1991 and entrusted to the The twenty-two bosses of the Lombard ‘ndrine met here on 31 October 2009 to elect Pasquale Municipality of Ottaviano. In 2003 it became the headquarters of the Vesuvius National Zappia as the new representative of the Lombard ‘ndrangheta. Their meeting was lmed by Park. the police during the Operation “In nito” investigations.

20 21 16. Threatening letter, Lazzaro, Reggio Calabria, 2012 (Inkjet print 35,3x50,2cm) crimes took place around the Jato river valley, and their traces were hidden in the watercourse that runs along it. Filippo Cogliandro is the chef at “L’Accademia”, his restaurant on the seafront in Lazzaro. In 2008 he reported having received extortionist threats from several men of the Calabrian Barreca clan, contributing to the arrest of two members of the ma a family. One of the many 21. Fiat Croma, Rome, 2012 (Inkjet print 35,3x50,2cm) threatening letters delivered to him in his restaurant reads, “Watch out cuckold, pigs don’t last long”. The car in which anti-ma a magistrate Giovanni Falcone and his wife Francesca Morvillo died in the Capaci massacre on 23 May 1992, along with the three police of cers of their escort, Vito Schifani, Rocco Dicillo and Antonio Montinaro. The car is now housed in the Prison 17. Statues of Giovanni Falcone and Paolo Borsellino, Palermo, 2012 (Inkjet print Police School in Rome. 35,3x50,2cm)

The two statues, made by Palermo sculptor Tommaso Domina and inaugurated in the city’s 22. Money belt belonging to the Calabrian business owner Tiberio Bentivoglio, Reggio Via Libertà in summer 2010, were vandalised by persons unknown less than 24 hours after Calabria, 2012 (Inkjet print 35,3x50,2cm) being installed. They were subsequently relocated in the lobby of Palermo Law Court. Bentivoglio is the owner of “Sanitaria Sant’ Elia”, a shop selling medical goods in the San Giovannello district of Reggio Calabria. He has been receiving extortionist requests and 18. Palermo-Trapani railway, 2012 (Inkjet print 35,3x50,2cm) threats from the ‘ndrangheta for twenty years but has always refused to pay protection money. On 9 February 2011 men from the Condera clan attempted to kill him in his orchard just The Palermo-Trapani stretch of railway where the body of political activist Peppino Impastato outside the city, ring six gunshots. One bullet hit him in the right leg, while another, aimed was found on 9 May 1978. The killing was ordered by Cinisi boss Gaetano Badalamenti, directly at his back, was stopped by the money belt that he was carrying over his shoulder. who was the main target of Impastato’s continued denunciation of the ma a on Radio Aut, the station that he had founded in 1976. 23. Council room of the town hall of Marcianise, 2012 (Inkjet print 35,3x50,2cm)

19. “Placido Rizzotto”, Bianco Sicilia IGT, Corleone, Palermo, 2012 (Inkjet print Over 200 town councils in Italy have been put under the administration of an external 35,3x50,2cm) commissioner for ma a in ltration since 1991, the year in which regulations against ma a presence in councils were approved. The dissolution of eighteen councils was deliberated during Wine from the Centopassi range, produced by the Placido Rizzotto-Libera Terra, Pio La the rst half of 2012 alone, three times as many as the six in 2011 and 2010. Last year Torre-Libera Terra and Lavoro e Non Solo anti-ma a co-operatives. It is dedicated to the also saw the appearance of the ma a in several northern Italian councils, namely Ventimiglia trade unionist from Corleone who was kidnapped and killed by the ma a in March 1948 for and Bordighera in Liguria and Leinì in Piedmont. Previously only one case had occurred in his efforts to aid the peasant movement for land occupation. His bodily remains were found northern Italy, in Bardonecchia in the province of Turin, in 1995. near Corleone on 9 July 2009.

24. Rita Borsellino, Palermo, 2012 (Inkjet print 35,3x50,2cm) 20. The Jato river valley, Palermo, 2012 (Inkjet print 35,3x50,2cm) Sister of Paolo Borsellino, after the Via d’Amelio massacre she has become one of the most popular For decades the town of San Giuseppe Jato, thirty kilometres from Palermo, was a stronghold anti-ma a activists. In 1994 she founded the “Anti-ma a caravan” campaign, a national and then of the Corleonesi clan, under the “jurisdiction” of the Brusca family, rst Bernardo and then national social initiative, and in 1995, together with Father Luigi Ciotti, she founded Libera, Italy’s his son Giovanni Brusca, who planned the Capaci Massacre. Some of the most atrocious ma a main anti-ma a organisation. Since 2009 she is a member of The European Parliament.

22 23 25. Dining room, Palizzi Marina, Reggio Calabria, 2011 (Inkjet print 35,3x50,2cm) Celestino Fava, a 22-year-old university student, was killed in an armed ambush on 29 November 1996. Following the murder of their son, whose killers have never been found, his parents Annamaria and Antonio Fava shut themselves in their apartment in Palizzi for eleven years, without ever leaving it 26. Regi Lagni Estuary, Castel Volturno, Caserta, 2012 (Inkjet print 35,3x50,2cm)

The Regi Lagni are a close network of arti cial canals covering an area of over 1,000 square kilometres, mainly in the provinces of Naples and Caserta. Designed by the Bourbons in the seventeenth century as an irrigation system based on the drainage of the waters of the river basin, connivance between the camorra and the local authorities has transformed it into a system to collect the polluted waters illegally discharged in the canals.

27. Via Mariano d’Amelio 19–21, Palermo, 2012 (Inkjet print 35,3x50,2cm) Anti-ma a magistrate Paolo Borsellino lost his life here on 19 July 1992 together with police of cers of his escort Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina, when a Fiat 126 loaded with 100 kilograms of explosives was blown up as he was going to visit his mother.

28. April 11, 2006, Corleone (video projection, 5’ 06”, 2012) After 43 years on the run, Bernardo Provenzano was arrested on April 11, 2006 in a farmhouse at the top of a eld called Horse Hill. After his arrest the road crossing the eld was renamed “Via 11 Aprile 2006. Arresto di B. Provenzano - ma oso”.

29. May 23, 1992, Capaci (video projection, 10’ 41”, 2012) Palermo - Mazara del Vallo A29 motorway, Capaci junction.

24 11. Confessionale della parrocchia di San Giovanni di Sambatello, Reggio Calabria, 2012 12. Vista di Case Rosse, Milano, 2011 13. Vista dal balcone della casa di Gaetano Badalamenti, Cinisi, Palermo, 2012 14. Salone del Castello Mediceo, Ottaviano, Napoli, 2012 15. Circolo ARCI “Falcone e Borsellino”, Paderno Dugnano, Milano, 2012 16. Lettera minatoria, Lazzaro, Reggio Calabria, 2012 17. Statue di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, Palermo, 2012 18. Cinisi, Palermo, 2012 19. “Placido Rizzotto”, Bianco Sicilia IGT, Corleone, Palermo, 2012 20. Valle del \ ume Jato, San Giuseppe Jato, Palermo, 2012 21. Fiat Croma, Roma, 2012 22. Marsupio di Tiberio Bentivoglio, Reggio Calabria, 2012 23. Sala consiliare del comune di Marcianise, Caserta, 2008 24. Rita Borsellino, Palermo, 2012 25. Sala da pranzo della famiglia Fava, Palizzi Marina, Reggio Calabria, 2011 26. Foce dei Regi Lagni, Castel Volturno, Caserta, 2012 27. Via Mariano d’Amelio 19-21, Palermo, 2012 28. 11 aprile 2006, Corleone (proiezione video, 5’ 06”, 2012) 29. 23 maggio 1992, Capaci (proiezione video, 10’ 41”, 2012) Pubblicazione edita da:

Postcart srl Via Prenestina, 435 - 00177 Roma www. postcart.com

Istituto centrale per il catalogo e la documentazione Ministero per i beni e le attività culturali Via di San Michele, 18 - 00153 Roma www.iccd.beniculturali.it

Fotogra\ e: © 2012 Tommaso Bonaventura, Alessandro Imbriaco Testi: © 2012 Laura Moro, Fabio Severo Progetto gra\ co: Fabio Ascenzi, Claudio Corrivetti, Fabio Severo Traduzioni: Sarah Ponting, Neal Putt

Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta in alcuna forma con qualunque mezzo senza il permesso scritto degli autori e degli editori.

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ISBN 978-88-905072-9-8

Collana: contemporanea

Finito di stampare nel mese di ottobre 2012 dalla tipogra\ a O.GRA.RO. 00153 Roma - Vicolo dei Tabacchi, 1