Quelle Omissioni Coi Boss Mafiosi
Total Page:16
File Type:pdf, Size:1020Kb
Il piatto d’argento Il superteste 31 Un colonnello dei carabinieri: È stato il colonnello Riccio a rife- k Cesare Previti regalò un piatto d'ar- rire che l’ex capo del Sisde avrebbe SABATO 24 GENNAIO gento al generale Mario Mori. ostacolato l’arresto di Provenzano 2009 Il primo processo si è concluso con Ai magistrati non erano state trasmesse l’assoluzione. Ma con una motivazione informazioni importanti. Un’autonomia della sentenza molto critica decisionale al di là del consentito QUELLE OMISSIONI Foto Ansa COI BOSS MAFIOSI Sono due i casi passati al vaglio dei magistrati: la perquisizione del covo di Totò Riina e il mancato arresto di Bernardo Provenzano. Su quest’ultimo episodio il processo è ancora in corso NICOLA BIONDO giudice dell’indagine preliminare rigettò la richie- sta: quel processo si doveva fare, le ombre che ROMA aleggiavano sulla mancata perquisizione del co- n’omissione è, secondo il vocabolario, vo di Riina andavano eliminate. «il mancato svolgimento di un determi- Il processo si aprì il 7 aprile del 2005. Intanto, U nato compito od obbligo» che si sostan- nel maggio del 2004, sulla stessa vicenda si era zia «nella mancata esecuzione di chiuso un altro procedimento: quello intentato un’azione prescritta o nel mancato impedimento da Mori, dal suo braccio destro Giuseppe De Don- di un evento che si aveva l'obbligo giuridico di no e da De Caprio contro due giornalisti, Saverio impedire». La carriera del generale Mario Mori, Lodato dell’«Unità» e Attilio Bolzoni di «Repubbli- ex direttore del ROS (Reparto operativo speciale ca», accusati di diffamazione a proposito della vi- dei carabinieri) e del Sisde (il servizio segreto civi- cenda del covo. I primi due si ritirarono, andò le) è da anni sotto la luce dei riflettori in virtù di fino in fondo solo De Caprio che perse la causa: questo termine: omissione, ap- Lodato e Bolzoni, stabilì il tribu- punto. Per due vicende cruciali Il Capo dei capi nale di Milano, «avevano eserci- nella storia della lotta contro tato il dovere di cronaca e di cri- Cosa Nostra: la cattura di Salva- Nel ‘93 la telecamera che tica con assoluto rispetto». tore Riina e le indagini sul suo monitorava il covo di Il 20 febbraio del 2006 si con- successore, Bernardo Provenza- Riina è misteriosamente cluse il processo principale. Il no. Nel primo caso l’omissione disattivata Tribunale di Palermo sentenziò contestata a Mori fu la mancata che il fatto, cioè la mancata per- perquisizione del covo del boss, nel secondo caso quisizione, era certamente avvenuto, ma non co- addirittura un mancato arresto. stituiva reato. Assoluzione, dunque, ma con moti- vazioni severe nei confronti degli imputati: «La Il covo di Riina. Era il 15 gennaio 1993 quando mancanza di comunicazione e l'assenza di un i ROS, con la squadra diretta da Sergio De Ca- flusso informativo tra l'autorità giudiziaria ed il prio, il «capitano Ultimo», misero fine alla latitan- ROS (...) appare aver contraddistinto, sotto diver- Il boss dei boss di Cosa Nostra, Bernardo Provenzano za del «Capo dei capi». Ma quell'eccezionale ope- si profili, tutte le fasi della vicenda in esame». Se- razione venne macchiata da una discutibile scel- condo la sentenza, Mori e De Caprio avevano ta investigativa: il covo non fu perquisito e la tele- omesso di riferire ai magistrati una serie di infor- camera che ne monitorava l'ingresso venne disat- mazioni andando al di là dello spazio di autono- tivata. Solo diciassette giorni dopo l’arresto di Rii- mia decisionale consentito dalla legge. QUANTO COSTA L’UFFICIO SICUREZZA na le forze dell'ordine entraro- A Mori vengono assegnati 10 vigili. Dirige l’uf- no nella villa del boss: all’inter- Il mancato arresto di Proven- Il Padrino ficio Mario Redditi, scelto per «la complessi- no non c'era più nulla. Un grup- zano. È la seconda omissione at- tà delle materie» da trattare. Il suo compen- po picciotti aveva già portato Mori ottenne da un tribuita a Mori. Secondo l’accu- so spalmato in tre anni è di 365mila euro. Poi via tutto, persino una cassafor- pentito informazioni su sa, il successore di Riina poteva Giuseppe Italia ( compenso 288mila euro). te, e ridipinto le pareti. Provenzano. L’accusa essere arrestato fin dal 31 otto- Ultimo, Luciano Lorenzini (288mila euro). Sulla vicenda si innescò una dice: «Le occultò» bre del 1995. A indicare il luo- polemica durissima tra la pro- go in cui il boss si trovava era cura di Palermo, dove si era appena insediato stato il colonnello Michele Riccio sulla base delle Giancarlo Caselli, e il Reparto operativo speciale. informazioni fornitegli da Luigi Ilardo, uomo ri, non vennero utilizzati e furono comunicati I magistrati sostenevano di non essere stati avver- d'onore di Caltanissetta che dal gennaio del 1994 alla magistratura soltanto molti mesi dopo. Per titi della decisione di eliminare la sorveglianza. agiva sotto copertura all'interno di Cosa nostra. questo i pubblici ministeri Nino Di Matteo e An- Per venire a capo della vicenda ci sono voluti do- Ilardo quel giorno si doveva incontrare con Pro- tonio Ingroia hanno chiesto e ottenuto lo scorso dici anni. Dopo una lunga indagine, la Procura di venzano e due giorni prima aveva avvertito Ric- luglio il rinvio a giudizio del generale e di uno Palermo chiese per due volte l'archiviazione del cio sul luogo dell'appuntamento. Invece non ac- dei suoi più stretti collaboratori, il colonnello caso ritenendo che fosse impossibile dimostrare cadde nulla. Non solo il padrino rimase libero ma Mauro Obinu. Con un'accusa pesantissima: fa- che quelle omissioni erano state volute per favori- tutti i dati sui favoreggiatori della sua latitanza voreggiamento nei confronti dell'associazione re l'organizzazione mafiosa. Altrettante volte il forniti dall'infiltrato, rivelatesi in seguito veritie- criminale Cosa nostra. Il processo è in corso. ❖.