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Questo studio sull’«Integra» Città di Agira comprende il libretto biografico dell’Autore F.M. P F.M. Arricchita da ulteriori approfondimenti si è voluta comporre una nuova versione della Storia Patria del professore Filippo Maria Provitina che l'aveva di recente edita con due tomi in cofanetto (febbraio 2006) e con questa veste (agosto 2008). La presente opera deriva dall'originario lavoro “Agira nella storia della ROVITINA Sicilia” pubblicato nel 1983 (poi ristampato con fascicoletti aggiuntivi nel 1987 dopo avere vinto il “Premio Faliesi 1984”) e progettato con la FILIPPO MARIA PROVITINA edizione di prova del 1999 nella quale già aveva scomposto il volume in due parti estrapolandovi il vasto capitolo relativo alla vita di San Filippo. Lo spirito che la informa è sostanzialmente quello della sua iniziale - AGIRA E I AGIRA SUOI - SANTI ricerca storica “Agira dalle origini ad oggi” (1967) di cui conserva pure la struttura del corpus, tanto da indurre l’autore a riproporre qui, in sovraimpressione, l’autoritratto che approntò in occasione della giovanile esperienza e il logo di quella copertina. Nell’ottica della praticità, bene ha fatto l’instancabile storiografo a scor- porare dal testo principale le parti più prettamente scientifiche e icono- grafiche dell’ormai compendioso capitolo sulla vita del Patrono di Agira in quanto avrebbe altrimenti nuociuto all’equilibrio volumetrico globale dell’opera. Ha inoltre reso più agevole la consultazione a chi gradisse I e II TOMO attenzionare solo questa parte della sua storia vista come centro di cri- stianità: Agira/S. Filippo come Assisi/S. Francesco. GLI AGÌRI DI ÀGIRA Il secondo tomo non è quindi il seguito del primo tomo, ma la parte di un insieme, vero atto d’amore verso questa interessante figura di evan- gelizzatore nella prima fase della cristianità in Sicilia: la ricostruzione S. FILIPPO E LA SUA CHIESA dell’itinerario del viaggio del Santo, la ricerca dei luoghi della memoria, la scoperta delle attuali trentasei località dove è ancora presente il suo simulacro, potrebbero in effetti essere l’inizio di una riconsiderazione in chiave culturale (oltre che religiosa) della “chiesa sanfilippiana” dei secoli scorsi. Una ricca Bibliografia e un dettagliato Indice analitico favoriscono rispettivamente il confronto delle fonti e la ricerca degli avvenimenti citati nel testo. Le Autorità ecclesiastiche, i Rappresentanti comunali, la Cittadinanza e gli Studiosi del settore gliene saranno certo riconoscenti a futura A.D. 2009 memoria. I e II 15,00 TOMO I.V.A. compresa Filippo Iacona ci credeva ... AGIRA E I SUOI SANTI La Storia, i Luoghi e i Personaggi di una antica Città senza tempo. - FILIPPO MARIA PROVITINA - Exegi monumentum aere perennius (da Orazio in Odi, III, 30) FILIPPO MARIA PROVITINA (Premio “Faliesi” 1984) AGIRA Troneggia ancora in alto il tuo castello Agira, a dispetto delle offese e del tempo e dell’uomo, perciò non sei cambiata, Agira; divenne rudere nell’alto medioevo e, da allora, ancor non sei cambiata, Agira. (dello stesso Autore, 9 luglio 1977) * AVVERTENZA: Riproduzione della moneta bronzea dell’Agira del periodo ellenico da qui in avanti, per tutto il testo, salvo che per le foto, i numeri riquadrati corrispondono a quel- raf gurante Iolao, glio di I kle, fratello gemello di Erakle, diviniz- li delle pagine indicate nell’Indice analitico. Essi saranno sempre nel contesto della scrittura. zato nell’antica città. Disegno di Emilio Laguardia. 4 I TOMO Corre l’obbligo avvertire che tutte le frasi e le citazioni in siciliano (anche dei titoli di libri e poesie) sono state trascritte con i segni grafici dell’alfabeto ricostruito dalla “Kademia du Krivu” quale GLI AGÌRI DI ÀGIRA ipotesi concreta di koinè della scrittura siciliana. 3 NOTA INTRODUTTIVA Agira è la Sicilia e la Sicilia è Agira, la sua storia e i suoi miti, i suoi eroi e i suoi uomini, le sue antiche pietre squadrate e la terra nera solcata dal vomere. Un microcosmo dove si raggrumano inestricabili, e spesso incomprensibili, vicende millenarie. Un acrocoro al centro del mondo dove arcaiche divinità tellu- riche rivivono nelle credenze e nel culto, dove le spighe tornano e biondeggiano ogni estate da millenni, dove frammenti di vita materiale e spirituale emergono AGIRA E I SUOI SANTI improvvisi a ravvivare il tempo lungo della memoria. La tradizione non distingue tra storia e mito, tra realtà e fantasia. Attinge a I TOMO una logica altra, forse più umana. La Tradizione restituisce Valori e crea Identità, propone le coordinate per orientarsi nel mondo e fornire di senso la propria Tutti i diritti sono riservati all’Autore esistenza. Senza nulla togliere all’immane lavoro di ricerca documentaria, all’in- Filippo Maria Provitina finita pazienza nel verificare e ordinare i materiali, alla qualità storiografica, Via Domenico Di Marco n. 1 insomma, dell’opera di Filippo Maria Provitina, crediamo di poter affermare 90144 Palermo - Tel. 091 341591 che l’importanza del suo amplissimo lavoro risieda, in primo luogo, nell’avere restituito dignità alla sua piccola patria e con essa alla sua Isola. Agira è un paese antico. È un paese dove i valori tradizionali sono ancora vivi e operanti, dove la vita individuale si diluisce in quella familiare, dove i rap- porti interpersonali sono vincolanti, dove Santi sono vicini ai loro fedeli, alle loro angosce e sofferenze, dove nascervi significa qualcosa. Non dobbiamo credere che questo sia negativo, contrario alla crescita economica e sociale e fatale per la sopravvivenza stessa di questa comunità. La certezza di una identità e la con- sapevolezza di essere detentori di un importante patrimonio storico e culturale e di un ineguagliabile tesoro di tradizioni sono le fondamenta in grado di garantire la sopravvivenza e la crescita future. Come ha ricordato Mario Arcaro (Sull’identità meridionale. Forme di cultura mediterranea, Torino, 1999), riferendosi ad Heidegger, «Non può esserci Questa sesta edizione di quell’“Agira nella storia della Sicilia” (Premio «Faliesi» 1984) finita di indifferente – e non potrà mai esserlo – la contrada dove siamo stati gettati. Il stampare dopo un viaggio nel tunnel, come tutte le altre rivista e integrata, è stata continuamente nostro Io si forma e si struttura grazie ad abitudini che si acquisiscono sulla base aggiornata sino al mese di maggio del 2008 (con successiva estensione al 30 luglio 2009). La sua dell’ethos, cioè del sistema dei valori e dei modelli di comportamento della comu- presentazione in anteprima con il provvisorio titolo “Storia di Agira e del suo Santo” è avvenuta il 17 marzo 2001 presso la sede sociale del Circolo “Argyrium” dove venne discussa su proposta di nità dove ci è toccato nascere. Proprio per questo è salutare reagire ai processi di Vito Galtieri la bozza di lavoro approntata a caratteri di stampa nel dicembre 1999. Presso lo stesso omologazione, di standardizzazione, di omogeneizzazione, che accompagnano la Circolo venne presentata ufficialmente il 23 dicembre 2006 e a Palermo, presso la Facoltà Teologica globalizzazione del mondo, contrapponendo a essi la rivitalizzazione delle culture di Sicilia, il 11 maggio 2007, sotto il titolo “Storia universale di Agira e del suo Santo”. locali, la riscoperta e la reinvenzione delle “radici storico comuni”, la riaffer- Curatore della grafica di questa nuova edizione è Silvio Rizzo. 2 mazione delle proprie identità collettive» (p. 3). Alcaro è ben consapevole che 6 rispetto a tali tradizioni non bisogna «assumere 5 l’atteggiamento folcloristico PREFAZIONE della salvaguardia del pittoresco», e che non «occorre conservare, come museo, sopravvivenze arcaiche, né ancora che bisogna preservarle da contaminazioni modernistiche». Piuttosto, ciò che appare necessario è lasciare le tradizioni «alle loro dinamiche naturali, alle interazioni col mondo della vita odierna, agli incro- ci spontanei con gli eventi e i processi del presente». Ciò che va assolutamente A quasi quaranta anni della sua prima pubblicazione sulle cose di Agira, evitato è infine «che tali dinamiche siano stravolte con l’introduzione forzata di Filippo Maria Provitina torna con un più approfondito studio sulla storia della modelli altri, con l’imposizione di standard che sradicano e annientano le identi- sua città. La struttura del testo è, ovviamente, pressocché simile a quella della tà, con categorie e norme tratte da contesti culturali estranei» (p. 9). precedente edizione degli anni ottanta, già attenzionata dalla critica nazionale L’obiettivo primo che deve essere perseguito dalle Comunità municipali, di con il “Premio Faliesi” conferito all’Autore nel 1984. Di questa, e di quella del volta in volta in collaborazione con Amministrazioni e Enti Pubblici, Università, 1987, si ricordano le recensioni e citazioni di Agostino Mulè, Michele Fierotti, Associazioni, singoli intellettuali è quello di riqualificare il sistema di valori che Giovanni Ciavanni, Gabriello Montemagno, Arturo Grassi, Franco Sgroi, Mimmo caratterizza le società tradizionali. Ciò non significa nostalgia adesione appiat- Morina, Antonino De Rosalia, Francesco Gambaro, Vincenzo Fiorenza, Francesco timento sul passato, ma assunzione critica della propria storia e della propria Brancato, Salvatore Liotta, Salvatore Di Marco, Nino Rosalia, Angioletta Giuffrè, memoria culturale in quanto contenitori di risorse essenziali a definire la propria Rosanna Pirajno, Mario Liberto, Salvatore Indelicato, Goffredo Raimo, Alessan- identità e ad affrontare con dignitosa consapevolezza le sfide del futuro. Solo una dro Di Napoli, Fiore Carullo, Giuseppe Tricoli,