REGIONE LOMBARDIA PROVINCIA DI COMUNE DI VESCOVATO

* ELABORATO MODIFICATO IN SEDE DI APPROVAZIONE FINALE

PGT DOCUMENTO DI PIANO PIANO DI Elaborato GOVERNO DEL D.P. 6.1 *

TERRITORIO ALLEGATO 6 - PREVISIONI DI PIANO

RELAZIONE ILLUSTRATIVA GENERALE DEL DOCUMENTO DI PIANO

PROGETTO: IL PROGETTISTA IL SEGRETARIO ADOTTATO CC ING. ENRICO BENASSI COMUNALE N°______DEL______COLLABORAZIONE E REALIZZAZIONE GRAFICA: APPROVATO CC ARCH. BRIGIDA GORINI N°______DEL______progettista del senza l’autorizzazione a terzi o comunicato essere duplicato può non documento il presente A norma di legge

PGT di Vescovato — Relazione illustrativa generale del Documento di Piano

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Note per la lettura: aaaa : correzioni aaa : integrazioni

INDICE

PGT PARTE PRIMA

PIANO DI GOVERNO DEL 1.1 SITUAZIONE STORICA pag 4 TERRITORIO 1.2 SITUAZIONE FISICO-MORFOLOGICA DEL TERRITORIO pag 5 1.3 SITUAZIONE AMBIENTALE pag 7 1.4 SITUAZIONE EDILIZIA pag 9 1.5 VICENDE DELLA STRUMENTAZIONE URBANISTICA pag 11 1.6 CARATTERISTICHE AMBIENTALI pag 12 1.7 SITUAZIONE DEMOGRAFICA ECONOMICA E SOCIALE pag 14 1.8 STATO DELLE ABITAZIONI pag 19 1.9 SITUAZIONE DELL’ATTIVITÀ AGRICOLA E DEGLI ALLEVAMENTI pag 20 1.10 SITUAZIONE DELL’ATTIVITÀ PRODUTTIVA E COMMERCIALE pag 22 1.11. 1 SITUAZIONE DELLA VIABILITÀ DI INTERESSE TERRITORIALE pag 24 1.11. 2 SITUAZIONE DELLA VIABILITÀ URBANA E CICLOPEDONALE pag 26 1.12 PUBBLICA MOBILITÀ pag 27 1.13 SITUAZIONE DEI SERVIZI SOCIALI E TECNOLOGICI pag 28 1.14 EMERGENZE AMBIENTALI, SOSTANZE PERICOLOSE ENERGIE ALTERNATIVE pag 31

PROGETTO: 1.15.1 TUTELA DEL TERRITORIO: GENERALITÀ pag 33 ING. ENRICO BENASSI 1.15.2 TUTELA DEL TERRITORIO: PIANIFICAZIONE SOVRAORDINATA pag 34 COLLABORAZIONE E REALIZZAZIONE 1.15.3 TUTELA DEL TERRITORIO: RETE ECOLOGICA pag 35 GRAFICA: 1.15.4 TUTELA DEL TERRITORIO: STUDIO GEOLOGICO pag 36 ARCH. BRIGIDA GORINI

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INDICE

PGT PARTE SECONDA

PIANO DI GOVERNO DEL 2.1 PIANIFICAZIONE URBANISTICA SOVRAORDINATA pag 37 TERRITORIO 2.1.1 PIANO TERRITORIALE PAESISTICO REGIONALE pag 37 2.1.2 PIANO TERRITOIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE pag 38 2.1.3 PIANO D’AREA VASTA DEL CREMONESE pag 39 2.2 PIANIFICAZIONE DELLE INFRASTRUTTURE pag 40 2.3 GESTIONE DEGLI AMBITI AGRICOLI STRATEGICI pag 41 2.4 SETTORI DI SENSIBILITA’ PAESAGGISTICA DEL TERRITORIO COMUNALE pag 42 2.5 RETE ECOLOGICA COMUNALE pag 43 2.6 ATTIVITA’ PRODUTTIVE E COMMERCIALI pag 44 2.7 COMPLETAMENTO RESIDENZIALE pag 46 2.8 SERVIZI PUBBLICI DI INTERESSE SOVRACOMUNALE pag 48 2.9 SERVIZI PUBBLICI DI INTERESSE COMUNALE pag 49

PROGETTO: ING. ENRICO BENASSI

COLLABORAZIONE E REALIZZAZIONE GRAFICA: ARCH. BRIGIDA GORINI

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REGIONE 1.1 SITUAZIONE STORICA LOMBARDIA PROVINCIA DI CREMONA

La vasta presenza di tracce dell’antica centuriazione romana non lascia dubbi sull’origine dell’insediamento di Vescovato, in particolare le significative presenze all’interno dell’attuale abitato fanno presumere un primitivo “castrum” romano. Anche l’origine del nome Vescovato dovrebbe derivare dalla presenza di vescovi con qualche riferimento storico a Sisto II, Desiderio I ed Anselmo detto il Magno, in fuga da Cremona sot- toposta a ferro e fuoco dal longobardo Re Agilulfo. In epoca successiva, risulta controversa la presenza della signoria dei Gonzaga, mentre appare ampiamente documentata quella del ramo dei Gonzaga di Novellara, che alla fine del Trecen- to dominavano un borgo ben fortificato a difesa del circostante contado. PGT Il ramo Gonzaghesco di Novellara, ben diverso da quello mantovano in quanto politicamente marginale e con travagli interni, è presente nel territorio vescovatino fino al 1519, data di ces- sione di Vescovato a Giovanni Gonzaga (ramo mantovano), che ne rimase signore fino all’avvento della Rivoluzione Francese e quindi all’alternarsi tra francesi ed austriaci. Rimango- no alcune non ben precisate questioni che riguarderebbero la probabile cessione del feudo alla famiglia dei Gambara. Solo dopo la formazione del Regno D’Italia, Vescovato viene inglobato geograficamente, politi- camente e culturalmente nella Provincia di Cremona; la realizzazione nel 1874 della ferrovia Cremona-Mantova non è di supporto all’economia del paese. Soltanto all’inizio del 1900 si può rilevare un notevole sviluppo sia agricolo (allevamenti, fru- mento, mais, bachi da seta) che commerciale - industriale (sapone, spazzole, filande). Nel 1927 avviene l’unione del comune di Vescovato con quello di Ca’ de Stefani, centro urbano che si trova poco più a sud; il 1° gennaio 1928 la popolazione è pari a 4438 abitanti, ciò a dimostra- zione che la 1° Guerra Mondiale non ha segnato più di tanto l’economia e lo sviluppo del pae- se. Dal punto di vista architettonico, la crescita economica e lo sviluppo commerciale di Ve- scovato, avviato negli anni ‘20 del 900, è ancora oggi rilevabile osservando le numerose ville liberty che si affacciano lungo la Strada Provinciale n° 3 Montanara - Gabbioneta, localmente detta via Marchi, la quale attraversa in senso nord - sud tutto l’abitato, per poi condurre ver-

PROGETTO: so Pescarolo. Il trend di crescita della popolazione, registrato a partire dai primi del ‘900, per- ING. ENRICO BENASSI mane grossomodo fino alla fine della seconda guerra mondiale, quando a causa della crisi dei

COLLABORAZIO- principali settori commerciali del territorio vescovatino: quello caseario, quello legato alla pro- NE E REALIZZAZIONE: duzione di mattoni nelle fornaci e alla tessitura nelle filande, accompagnati dalla meccanizzazio- ARCH. BRIGIDA GORINI ne agricola, si verifica un progressivo spopolamento. In seguito al “boom” degli anni ‘60 si assisterà ad una nuova diffusione del benessere sociale.

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REGIONE 1.2 SITUAZIONE FISICO - MORFOLOGICA DEL TERRITORIO LOMBARDIA PROVINCIA DI CREMONA

Il Comune di Vescovato costituisce un’importante realtà amministrativa del territorio cremo- nese e comprende oltre al capoluogo, formatosi dalla fusione di Vescovato e Ca’ de Stefani, la frazione di Montanara e numerose cascine sparse nelle campagne circostanti. Il territorio comunale si estende per 17.48 Kmq ad ovest di Cremona da cui dista 13 Km ed è diviso grossomodo in due metà dalla strada provinciale ex Padana Inferiore n 10 Cremona - Mantova, mentre l’agglomerato urbano è attraversato dalla SP n. 3 Montanara – Gabbioneta, che conduce a Pescarolo e verso la provincia di Brescia; solo marginalmente il territorio co- munale è lambito a sud dalla ferrovia Cremona-Mantova. L’altezza media sul livello del mare è circa 41/49 metri con andamento pianeggiante ed inclina- PGT zione prevalente verso Sud-Est. Il territorio in esame confina, all’ ingiro partendo da nord in senso antiorario, con i seguenti comuni: a nord, nord-ovest con , a ovest con Gadesco Pieve Delmona, a sud-ovest con , a sud con , a sud-est con , ad est con e a nord-est con Pescarolo. Il confine comunale per alcuni tratti è segnato da importanti elementi ambientali e viari: in par- ticolare si osserva la delimitazione di tutto il confine nord, nord-est coincidente con il Cavo Ciria, mentre a sud l’antica strada Postumia (vecchia provinciale Cremona – Mantova) ed il Dulgale Delmona Tagliata, determinano il confine meridionale. Per precisione si segnala una minima porzione del confine sud - ovest, con Pieve San Giacomo, delineata dal canale Delmo- na Vecchia. Il sistema delle principali comunicazioni stradali è orientato est - ovest, convergendo sul capo- luogo Cremona; è questo il caso della Strada Provinciale n° 10 Cremona - Mantova (Padana Inferiore) che taglia grossomodo simmetricamente il territorio di Vescovato in due significative porzioni. A nord della Provinciale n° 10, in corrispondenza dell’incrocio di ingresso al paese, si snoda la Strada Provinciale n° 3 Montanara - Gabbioneta che, attraversando l’agglomerato ur- bano in senso nord-sud, conduce verso Pescarolo e successivamente verso la Provincia di Bre- scia. Altra importante arteria viaria, compresa per breve tratto nel territorio di Vescovato, è

PROGETTO: la Provinciale n° 33 Parma - Brescia, la quale si trova all’estremità occidentale del territorio ING. ENRICO BENASSI comunale e che, proveniente da Pieve San Giacomo, prosegue in direzione nord verso Pesca-

COLLABORAZIO- rolo, dove si ricongiungerà con la Provinciale n° 3 Montanara– Gabbioneta. NE E REALIZZAZIONE: Ai principali assi viari, citati in precedenza, si aggiunga una fitta rete di strade comunali e vicina- ARCH. BRIGIDA GORINI li ben più gracili che collegano Vescovato con i comuni confinanti e con le numerose cascine e case sparse nella campagna circostante.

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Da un punto di vista geo - morfologico, il territorio si presenta assolutamente pianeggiante, senza dossi né scarpate naturali. Stante la fertilità alta del territorio agricolo, non sussistono superfici boscate significative ne’ superfici umide, grazie alla rete idrica e di bonifica che rico- pre uniformemente la campagna circostante; essa è caratterizzata da un ordinato reticolo or- togonale di campi rettangolari, sui lati dei quali si mantengono rispettosi i canali idraulici e la maggioranza delle strade. Questo straordinario fenomeno è dovuto alla permanenza, quale autentica “filigrana” nel territorio agricolo, del reticolo disegnato dai romani in occasione della “centuriazione” dell’agro cremonese, ovvero della suddivisione del territorio conquistato tra i militari veterani delle guerre di conquista. PGT L’intero Comune conta attualmente 3.993 abitanti (dati al 31/12/2011) con una densità media di 228.43 ab/Kmq, concentrati prevalentemente nell’attuale abitato di Vescovato. Sotto il pro- filo del consumo di suolo i dati rilevati segnalano un incremento negli ultimi anni della superfi- cie urbanizzata, attestante intorno al 12 - 13 % dell’ intera superficie del territorio.

PROGETTO: ING. ENRICO BENASSI

COLLABORAZIO- NE E REALIZZAZIONE: ARCH. BRIGIDA GORINI

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REGIONE 1.3 SITUAZIONE AMBIENTALE LOMBARDIA PROVINCIA DI CREMONA

Il territorio del Comune di Vescovato è caratterizzato in larga misura dalla presenza di aziende agricole medio - grandi, come accade per gran parte della Provincia di Cremona. Si tratta tut- tavia, di un’agricoltura fortemente meccanizzata e di tipo imprenditoriale. Lo svuotamento del- le campagne e la conseguente perdita di posti di lavoro, a partire dagli anni ’60 del ’900, sono stati per la realtà vescovatina in buona parte contrastati dalla forte capacità imprenditoriale della popolazione, ancora oggi proverbiale e dal buon tasso di industrializzazione del territorio. Le numerose cascine, sparse sul territorio ed, in alcuni casi, aggregate a piccoli nuclei, con le loro dimensioni importanti, ricordano un passato agricolo lontano, diverso ed oggi le loro condizioni sono varie: alcune cadenti e con intere porzioni demolite, altre usate come sempli- PGT ce deposito, poche recuperate con rispetto delle loro forme e della loro storia. A fronte della condizione di progressivo abbandono delle cascine, restano però molto attivi allevamenti di tipo intensivo e dunque di forte impatto ambientale. Nel territorio vescovatino si registra la presenza sia di allevamenti bovini, sia di allevamenti suinicoli, sia di concentrazioni di tipo avicolo: la situazione più importante è collocata nella porzione di territorio a sud della SP n° 10 Padana Inferiore, dove si contano ben 11 allevamenti, che con le rispettive aree di influenza si estendono su significative porzioni di territorio. Anche la parte di campagna a nord della Provinciale per Mantova, annovera presenze consistenti di allevamenti (8 in totale), questi ultimi non risultano, tuttavia, in grado di poter mortificare l’attuale potenziale di crescita urba- na del paese. Problematica, invece, appare la situazione legata all’allevamento di suini presso la Latteria Cooperativa Ca’ de’ Stefani, che si trova a sud dell’incrocio tra la S.P. n° 10 e l’ingresso al centro abitato di Vescovato. L’area di influenza di tale allevamento, anche nel caso di una riduzione da 600 a 300 metri, si estende su buona parte della zona industriale collocata lungo la Provinciale per Mantova e lungo la via Marchi, spina centrale di attraversamento urba- no. Le zone di tipo produttivo artigianale di grosso calibro sono sostanzialmente tre: oltre a quella citata in precedenza, si segnala all’estremità orientale del territorio, in confine con Cicognolo e lungo la S.P n° 10 Padana Inferiore, un’ altra importante concentrazione produttiva, mentre ad

PROGETTO: est dell’abitato è collocato un comparto produttivo - artigianale, che si sviluppa ad oriente del ING. ENRICO BENASSI nuovo asse di circonvallazione, via delle Industrie, non costituendo così elemento di disturbo

COLLABORAZIO- al paese. NE E REALIZZAZIONE: Per quanto riguarda le caratteristiche morfologico – ambientali, il territorio è irrigato da un ARCH. BRIGIDA GORINI complesso sistema di canali, tra cui la roggia Ciria, il Cavo Delmona Vecchia e il Dugale Del- mona Tagliata, nonché un fitto pettine di rogge, prevalentemente orientate da nord-ovest

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verso sud-est. Per quanto attiene al paesaggio, il Comune ricade a cavallo degli ambiti paesisti- co-territoriali del Parco Oglio a nord e del fiume Po a sud, senza però esserne interessato: non si registrano infatti zone appartenenti a parchi. I principali corsi d’acqua segnalati da P.T.P.R. e P.T.P.C. sono: il Dugale Delmona Tagliata, corso d’acqua protetto ai sensi della Leg- ge 42/2004 “Codice dei beni culturali e del paesaggio”, il canale Delmona Vecchia, già acqua pubblica poi derubricata, che è stato recentemente rivalutato dai piani sovraordinati e citato fra i corsi d’acqua naturali ed artificiali più significativi della pianura padana. Inoltre, lo stesso Piano provinciale individua le rogge Maggia (o Magia) e Ciria come importanti bacini, collocan- do lungo il loro sviluppo incisivi corridoi ecologici. Per completezza, si citano anche alcuni are- PGT ali nonché porzioni di campagna ad alta sensibilità paesaggistica, specie nella porzione sud del territorio, per alcuni tratti ancora poco invasa dall’uomo. Elementi di grave frattura del sistema ambientale sono da annoverarsi nella presenza, nell’attiguo territorio di Malagnino, lungo il confine di sud-ovest ed in espansione sul territorio di Vescovato, della discarica per i rifiuti solidi urbani della provincia di Cremona realizzata dall’Azienda Municipalizzata (AEM), nonché della futura autostrada Cremona-Mantova con previsione di casello automatizzato tra i territori di Vescovato e Pieve San Giacomo, all’estremo sud-est del territorio. L’autostrada, pur non essendo causa di interruzione dei col- legamenti viari nord-sud, che la supereranno con sovrappassi, inciderà notevolmente sulla campagna, provocando una ferita profonda nel determinare numerosi tagli degli appezzamenti agrari, causando un impatto visivo pesante e un’incidenza molto forte sul sistema paesaggistico. Attualmente l’Amministrazione Comunale è impegnata nel perseguire interventi di migliora- mento del sistema di depurazione: ancora oggi è in corso un progetto di adeguamento dell’ impianto esistente, al fine di perfezionare l’intervento, realizzato dalla precedente Amministra- zione, che sfrutta la tecnica della fitodepurazione. L’ adeguamento riporterà il sistema alla tec- nica di ossidazione e sedimentazione, raggiungendo una capacità depurativa di 4500/5000 abi- tanti equivalenti, facilmente elevabili ad 8000. Unitamente all’ Ato, il Comune sta provvedendo all’eliminazione di scarichi indepurati in loca-

PROGETTO: lità Montanara, frazione a sud della Strada Provinciale n° 10 Cremona - Mantova. ING. ENRICO BENASSI

COLLABORAZIO- NE E REALIZZAZIONE: ARCH. BRIGIDA GORINI

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REGIONE 1.4 SITUAZIONE EDILIZIA LOMBARDIA PROVINCIA DI CREMONA

Dopo l’unione amministrativa tra Vescovato e Ca’ de Stefani, avvenuta nel 1927, pur conser- vando le diversità storiche, dal punto di vista urbanistico ed edilizio, i due abitati, i cui nuclei di antica formazione sono ancora riconoscibili, si sono pienamente amalgamati e la ricucitura dei servizi e delle funzioni è stata piena e totale. Si ricordi, infatti, che il feudo di Vescovato ha rap- presentato per molti secoli un enclave gonzeghesca isolata in pieno territorio cremonese, mantenendo una propria autonomia anche nella Lombardia austriaca. Per contro, Ca’ de’ Ste- fani, il cui nome deriverebbe dalla famiglia che ne aveva il possesso in antico, è sempre stato un ampio territorio a vocazione agricola, rimasto costantemente cremonese. Per quanto riguarda la crescita urbana, ancora oggi, nell’attuale conformazione del paese sono PGT riconoscibili le varie fasi di espansione edilizia: all’inizio del ‘900 accanto ai nuclei primari dei due castrum romani, corrispondenti a piazza Roma per Vescovato e all’asse di via Cavour per Ca’ de’ Stefani, si era sviluppata una fitta rete di case a cortina, prevalentemente a due o tre piani, dotate di cortile interno e di rustici pertinenziali sul retro. Tale sviluppo edilizio è ancora oggi pienamente apprezzabile per Vescovato, dove le case a cortina incorniciano con eleganti portici la piazza principale e accompagnano sui due lati una consistente porzione di via Marchi a sud, proseguendo lungo via Bissolati verso nord. L’edificato a cortina presenta episodi tipolo- gici di rilevanza storico-ambientale; anche se le condizioni di molti di questi risultano scadenti per vetustà di struttura e precario stato di manutenzione igienico-sanitario. La delimitazio- ne del nucleo storico sopra descritto, trova riferimento nella levata dell’IGM del 1889. Per Ca’ de Stefani lo sviluppo del primo novecento è visibile lungo le vie Cavour e Chiesa . L’espansione descritta incontrava via via varie cascine ed abitazioni dell’edilizia povera e rurale, precedentemente esterne agli antichi nuclei, che venivano così inglobate nell’agglomerato urbano. Di notevole interesse e ancora oggi apprezzabile, lo sviluppo legato agli anni ‘20 del 900 con ville in stile liberty; questi edifici di tipo borghese con importanti giardini all’intorno, si affaccia- no in gruppi compatti ma non sempre continui sulla via Marchi nei pressi del nucleo di Ca’ de’ Stefani, creando insieme a suggestivi filari alberati, un significativo ingresso al paese. Le stesse

PROGETTO: tipologie edilizie si ritrovano poi più a nord, sempre lungo la via principale, la Strada Provincia- ING. ENRICO BENASSI le n° 3, in quel tratto detta via Bissolati, a nord - ovest della quale, oltre il Monumento ai Ca-

COLLABORAZIO- duti si collocano i vecchi quartieri popolari. Purtroppo ben poche tracce sono rimaste delle NE E REALIZZAZIONE: numerosissime filande che con le loro torri caratterizzavano il panorama vescovatino. ARCH. BRIGIDA GORINI Gli interventi edilizi di tipo residenziale via via più recenti, costituiti da villette uni o pluri fami- liari, si sono concentrati ad est e ad ovest del nucleo storico centrale riempiendo gli spazi

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interstiziali ed inframezzandosi talvolta con capannoni e piccole realtà artigianali. Negli anni scorsi sono stati realizzati anche interventi di tipo condominiale, di piccola dimensione, più come scelta sperimentale degli operatori economici, che però non risulta aver avuto successo, dando luogo a pochissime repliche. Le lottizzazioni residenziali degli scorsi anni si sono con- centrate nella zona nord-est del paese, prevedendo un fitto sviluppo che in parte arriva sino alla nuova circonvallazione che da via Veneto, presso Ca’ de’ Stefani, giunge fino al Cimitero di Vescovato, ricongiungendosi con una rotatoria, di recentissima costruzione, alla S.P. n° 3 Mon- tanara - Gabbioneta. La possibilità d’intervento nel centro storico e nella parte dei nuclei del vecchio abitato consi- PGT sterà in azioni che vanno dal consolidamento alla ristrutturazione. Salvo casi di recupero edili- zio, lo sviluppo residenziale di nuova costruzione verrà orientato sulle aree esterne. Infine, per completezza, si cita la frazione di Montanara, prettamente agricola, dove si possono riconoscere tre imponenti cascine storiche, appartenenti alle famiglie Guarneri ed Arisi, piena- mente funzionanti. Attorno ad esse, case un tempo per salariati ed operai agricoli ed ora desti- nate ad uso civile. Accanto alle vecchie strutture agricole, ancora compatte, sono sorte nuove stalle idonee all’attuale funzionamento degli allevamenti bovini. Disseminate sul territorio agricolo, sia a nord che a sud dell’asse che lo taglia in due, ovvero la Strada Provinciale n° 10 Cremona – Mantova, esistono numerose altre cascine di carattere storico, tra le quali, alcune di pregio architettonico. Di recente sviluppo, si segnala la presenza di strutture, anche di dimensioni molto consistenti, per l’allevamento intensivo del bestiame, sia esso bovino, suino o avicolo.

PROGETTO: ING. ENRICO BENASSI

COLLABORAZIO- NE E REALIZZAZIONE: ARCH. BRIGIDA GORINI

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REGIONE 1.5 VICENDE DELLA STRUMENTAZIONE URBANISTICA LOMBARDIA PROVINCIA DI CREMONA

Il primo Piano Regolatore Generale di Vescovato, in sostituzione del vecchio Piano di Fabbri- cazione degli anni ’50, è stato approvato dalla Regione Lombardia nell’anno 1985. Prima di ciò, si registra una delibera per la delimitazione, ex legge 765/67 del centro abitato ed ex legge 865/71 del centro edificato, oltre all’individuazione degli inizi e fine abitato ai fini dell’applicazione dell’allora “nuovo” codice della strada. Sempre ai sensi della legge 765/67 la Soprintendenza ai Monumenti allora competente, con sede a Verona, esprimeva parere favorevole alla perimetrazione del centro storico, ancora attuale ai fini dell’individuazione delle zone storiche meritevoli di tutela. I cimiteri, sia quello di Vescovato che quello di Ca’ de’ Stefani hanno una fascia di rispetto di m PGT 200, ridotta rispettivamente a m 150 in lato sud per quello di Vescovato (Determina Dirigen- ziale ASL n. 396 del 21.11.2002 prot. 23468/2002) ed in lato ovest per quello di Ca’ de’ Stefani (Determina Dirigenziale ASL n. 386 del 12.11.2002 prot. 23467/2002). Per quanto attiene le acque pubbliche, il vincolo ai sensi dell’art 1 quater della legge n 431/85 permane solo per il Dugale Delmona Tagliata, mentre per il Dugale Delmona Vecchia (a suo tempo derubricato con G.U. n. 20 del 16/01/’87) c’è stato un recupero di riconoscimento, operato dal PTCP. Il Piano Regolatore attualmente vigente approvato con delibera di Consiglio Comunale n° 26 del 06/04/2004, è diventato pienamente operativo in un momento di particolare espansione dell’edilizia residenziale per cui si è assistito ad un continuo proliferare di iniziative e conse- guente approvazione di nuove lottizzazioni residenziali, purtroppo solo in minima parte com- pletate ed attualmente in fase di stallo. L’esistenza di un Piano Insediamenti Produttivi (PIP) già approvato e realizzato lungo via delle Industrie e di un’ attigua area di lottizzazione industriale ha esaurito la richiesta da parte degli operatori economici, piuttosto scarsa. L’unica infrastruttura viabilistica inserita nel PRG, consistente nel prolungamento di Via delle Industrie fino alla S.P. n. 3, a costituire circonvallazione esterna per il traffico pesante, è attual- mente in via di ultimazione mediante la costruzione di una rotatoria sull’innesto delle due di-

PROGETTO: rettrici e di accesso all’attiguo futuro centro commerciale, antistante il cimitero. ING. ENRICO BENASSI Infine con deliberazione del Consiglio Comunale n° 10 del 25/03/09 il Comune di Vescovato

COLLABORAZIO- ha adottato il Piano di Zonizzazione Acustica del territorio comunale ed oggi, ai sensi della NE E REALIZZAZIONE: Legge Regionale n 12/05 deve dotarsi, come gli altri comuni lombardi, di un nuovo Piano di ARCH. BRIGIDA GORINI Governo del Territorio.

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REGIONE 1.6 CARATTERISTICHE AMBIENTALI LOMBARDIA PROVINCIA DI CREMONA

Come già precedentemente detto, il paesaggio del Comune di Vescovato è tipico della pianura cremonese, non vi sono particolari emergenze naturali, si presenta completamente piano, con leggera inclinazione verso sud-est, strutturato dalla maglia regolare dai vari fondi agricoli. A rafforzare il reticolo dei campi agricoli, adagiato sulla matrice della centuriazione romana, sussistono il sistema viario ed idrografico, porzione dei quali sottolineati da filari di alberi che, quali elementi verticali, si contrappongono alla forte orizzontalità della Pianura. In particolare si segnala la presenza di filari, a volte in doppio allineamento, di Pioppi, Platani, Querce, Ontani e Gelsi lungo le strade, mentre lungo le sponde del reticolo irriguo, si collocano formazioni arboree o arbustive come Platani a ceppaia, Robinie ed ancora Pioppi. PGT I motivi che determinavano questa diffusione di vegetazione risiedevano in esigenze funzionali: evitare smottamenti del terreno, procacciare la legna, spezzare l’andamento dei venti più fasti- diosi e favorire l’ombreggiatura di fronti particolarmente soleggiati. Attualmente tale sistemati- co equipaggiamento vegetale del territorio agricolo è fortemente in crisi e si va purtroppo significativamente diradando. L’idrografia locale è costituita da canali naturali ed artificiali come riconosciuto dalla Pianifica- zione Sovraordinata (PTPR e PTCP); in complesso esistono n. 46 corsi d’acqua per una lun- ghezza di 83.78 km prevalentemente con fondo e sponde in terra, fatta eccezione per alcuni tratti rivestiti in calcestruzzo, chiusi o semiaperti; quelli chiusi hanno una lunghezza di km 3.00, mentre i restanti rimangono a cielo aperto. I canali di maggior rilevanza, come già accennato sono: - il Dugale Delmona Tagliata, posto a sud del territorio a confine con i comuni di Malagnino e Sospiro, parallelo alla antica via Postumia, protetto ai sensi del D.Lgs 42/2004; - il Canale Delmona Vecchia, che provenendo dal comune di Pozzaglio attraversa il territorio di e quello di Gadesco Pieve Delmona. Tale corso d’acqua è protetto ai sensi dell’art 22, comma c del PTPR; - la roggia Ciria Vecchia, che segna il confine nord del territorio, giungendo da Grontardo sco- la verso il territorio di Cicognolo;

PROGETTO: - la roggia Maggia, che proveniente dal comune di Gadesco Pieve Delmona, prosegue verso ING. ENRICO BENASSI sud, passando tra l’ abitato di Montanara a nord e la Cascina Torrazza a sud e proseguendo in

COLLABORAZIO- direzione sud-est, entra successivamente nel comune di Pieve San Giacomo. NE E REALIZZAZIONE: Sia la roggia Ciria che la roggia Maggia (o Magia) sono individuate dal P.T.C.P. come importanti ARCH. BRIGIDA GORINI corridoi ecologici. Le principali strade locali sono la S.P. n° 3 che attraversando centralmente l’abitato di Vesco-

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e lo collega con Pescarolo e la provincia di Brescia attraverso il ponte sull’Oglio, a Seniga. Il tracciato principale, che divide in due parti il territorio comunale è la ex S.S. n.10 (ora strada provinciale) detta Padana Inferiore che unisce Cremona con Mantova; tale arteria a scorrimen- to veloce e caratterizzata da un forte afflusso di traffico, sviluppa un’influenza certamente ne- gativa sul sistema ambientale, spezzato così in due parti. La porzione inferiore di territorio è attualmente gravata dalla presenza di una discarica per rifiuti solidi urbani che, seppur ubicata nel territorio di Malagnino, impegna dal punto di vista viabilistico il territorio vescovatino. Infine, come ingombrante presenza viabilistica si cita la futura autostrada Cremona-Mantova, che non influirà certo positivamente sull’assetto ambientale del territorio meridionale. PGT Altri collegamenti costituiti da strade comunali di piccolo calibro sono rappresentati dalla co- munale Vescovato - Levata a nord - ovest e dalla comunale Vescovato - Grontardo a nord; vi è poi la continuazione di via Malta (strada comunale della Cavalletta) che conduce a Pieve Del- mona, paese che si trova ad est di Vescovato. Si citano inoltre una serie di strade comunali di minore importanza che conducono ai piccoli insediamenti agricoli: comunale di Gazzo, comu- nale Mottaioletta, comunale Montanara - Ca’ de’ Sfondrati, comunale Montanara - Sant’ Agata e altre. Di carattere ambientale buono ed, in alcuni casi di grande pregio, appaiono le cascine sparse sul territorio o riunite in località come Montanara, Ca’ de Sfondrati, Ca’ de Sperzagni; anche se alcune sono abbandonate ed in condizioni manutentive precarie, è facile cogliere il senso ed il carattere dell’antica vita contadina. Purtroppo si segnala come, in alcuni casi, l’edificio a corte chiusa sia stato deturpato da aggiunte di nuove attrezzature prefabbricate, fortemente striden- ti anche se funzionali. L’impegno al mantenimento delle vecchie strutture è una lodevole iniziativa di alcuni proprie- tari, purtroppo pochi, che a scapito di un grande dispendio di risorse, cercano di conservare il patrimonio agricolo. Purtroppo la mancanza di una politica economica che favorisca il recupe- ro ed il riuso, lascia spazi aperti alla sola convenienza economica, favorendo anche il recupero anomalo di cascinali trasformati in discutibili condomini ad uso residenziale.

PROGETTO: ING. ENRICO BENASSI

COLLABORAZIO- NE E REALIZZAZIONE: ARCH. BRIGIDA GORINI

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REGIONE 1.7 SITUAZIONE ECONOMICA, DEMOGRAFICA E SOCIALE LOMBARDIA PROVINCIA DI CREMONA

Il trend della popolazione nel Comune di Vescovato segue in parallelo quelli di tutto il cremo- nese. A partire dagli anni ’50, allorquando la popolazione rilevata era di 4298 unità, si verifica una evoluzione negativa dovuta al progressivo spopolamento delle campagne che ha coinvolto prima di tutto le cascine e gli insediamenti agricoli, a causa della meccanizzazione del lavoro nei campi. Una interessante controtendenza all’andamento provinciale si è verificata alla fine degli anni ottanta, quando un aumento di 200 unità ha portato la popolazione a stabilizzarsi attorno ai 3500 abitanti. L’ultima fase è caratterizzata dalla diffusione del benessere e del trasporto privato su ruote, PGT nonché dalla struttura del mercato immobiliare con offerte a prezzi più bassi e vantaggiosi ri- spetto al Capoluogo e con tipologia unifamiliari più consone alle nuove esigenze. Al costante aumento di popolazione ha certamente contribuito la tranquillità del sito, l’esistenza di tutti i servizi primari e la facilità dei collegamenti con il Capoluogo Cremona. L’andamento demografico a partire dal 1951 è il seguente:

ANNO NUMERO ABITANTI 1951 4.298 1961 3.640 1971 3.292 1981 3.270 1991 3.437 2001 3.656 2011 3.993

1– Tabella dei censimenti 1951 - 2011

Dai dati si rileva come la popolazione residente, pur non avendo ancora raggiunto la dimensio-

PROGETTO: ne massima avuta in passato, è in continuo costante aumento. ING. ENRICO BENASSI Questa continua costante crescita, è apprezzabile anche nel trend di sviluppo riguardante gli

COLLABORAZIO- ultimi 11 anni. NE E REALIZZAZIONE: ARCH. BRIGIDA GORINI

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REGIONE LOMBARDIA PROVINCIA DI CREMONA

ANNO NUMERO ABITANTI 2001 3.640 2002 3.687 2003 3.684 2004 3.766 2005 3.783 2006 3.823 2007 3.825 2008 3.910 PGT 2009 3.941 2010 3.956 2011 3.993

Comune di Vescovato - Demografia

4000

3800

3600

3400 2001 2003 2005 2007 2009 2011

Comune di Vescovato - Demografia

2 - Andamento demografico dell’ultimo decennio.

PROGETTO: Dal 2008 la popolazione sembra essersi assestata sopra le 3.900 unità, registrando una crescita ING. ENRICO BENASSI più equilibrata nel triennio 2008-2009-2010 ed uno sviluppo invece più deciso nel 2011, dove COLLABORAZIO- NE E si è arrivati alla soglia dei 4.000 abitanti. REALIZZAZIONE: ARCH. BRIGIDA GORINI

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REGIONE LOMBARDIA PROVINCIA DI CREMONA

2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

TOTALE 3.684 3.766 3.783 3.823 3.825 3.910 3.941 3.956 POPOLAZIO- NE

ANZIANI PER 3,34 3,39 3,52 3,58 3,75 3,49 3,38 3,22 BAMBINO

PGT 3– Classi d’età, dal 2003 al 2010

Per quanto riguarda le classi d’età, si evince che la popolazione non sembra avere avuto negli ultimi anni un trend molto giovanile: infatti, si passa dai 3,34 anziani per bambino del 2003 ai 3,75 del 2007. Tuttavia nel triennio 2008 - 2009 - 2010 si assiste ad una decrescita costante del tasso di vecchiaia, giungendo ai 3,22 anziani per bambino del 2010, che indicano dunque una virata verso un trend più giovane. La distribuzione della popolazione sul territorio non è omogenea: si registra infatti una forte concentrazione nel centro urbano, con un progressivo abbandono delle cascine e delle località minori. In controtendenza, la frazione di Montanara.

1991 2001 2011

VESCOVATO 3.174 3.492 3.754

LA RESCA 26 ______19

CA’ DE’ MAINARDI 16 6 3 CA’ DE’ SFONDRATI 31 26 26 MONTANARA 54 80 76

S. GIACOMO CAMPO PROGETTO: DELL’OLMO 19 ______ING. ENRICO BENASSI CASE SPARSE 117 45 105 COLLABORAZIO- NE E REALIZZAZIONE: TOTALE POPOLAZIONE 3.437 3.649 3.993 ARCH. BRIGIDA GORINI 4 – Andamento della popolazione nei vari centri.

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REGIONE LOMBARDIA PROVINCIA DI CREMONA

Il saldo totale della popolazione è ancora complessivamente positivo, come si può vedere dalla tabella sotto riportata. Si tratta di un numero coadiuvato dal bilancio sociale, dove gli immigra- ti superano costantemente gli emigrati; infatti il rapporto nati/morti si dimostra essere sempre negativo.

1991 1998 2011

NATI 5 34 42 MORTI 8 46 47

Saldo naturale -3 -12 -5 PGT IMMIGRATI 23 114 197 EMIGRATI 3 66 168

Saldo sociale +20 +48 +29

SALDO TOTALE +17 +36 +24

5- Bilancio sociale

All’ultimo censimento il numero di famiglie in base ai componenti risulta così distribuito, su un totale delle 1565 famiglie registrate:

NUMERO FAMIGLIE

Con 1 componente 408 Con 2 componenti 446

Con 3 o 4 componenti 604

Con 5 o più componenti 107 TOTALE 1.565

PROGETTO: ING. ENRICO BENASSI 6– Analisi dei nuclei familiari COLLABORAZIO- NE E REALIZZAZIONE: ARCH. BRIGIDA GORINI Delle 1565 famiglie presenti sul territorio, 132 pari all’8.43%, hanno come intestatari cittadini stranieri.

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L’andamento della popolazione straniera negli ultimi anni è andato via via aumentando, con una crescita che si è fatta sempre più imponente; nel 2011 la popolazione straniera rappresentava il 14% degli abitanti di Vescovato.

ANNO POPOLA- N° PERCENTU- ZIONE TO- STRANIERI ALE TALE 2001 3.640 150 4,1 % 2002 3.687 178 4,8 % 2003 3.684 219 5,9 % 2004 3.766 283 7,5 % PGT 2005 3.783 314 8,3 % 2006 3.823 344 8,9 % 2007 3.825 351 9,1 % 2008 3.910 434 11 % 2009 3.941 471 11,9 % 2010 3.956 487 12,3 % 2011 3.993 564 14,1 %

7– Andamento della popolazione straniera.

Sempre all’ ultimo censimento il numero di residenti stranieri era di 564 unità cosi suddivise:

Suddivisione della popolazione straniera a Vescovato 60 13 16 16 17 235

103

104 PROGETTO: ING. ENRICO Nazionalità indiana Nazionalità marocchina Nazionalità rumena BENASSI Nazionalità serba Nazionalità tunisina Nazionalità macedone COLLABORAZIO- NE E Nazionalità albanese Nazionalità varie REALIZZAZIONE: ARCH. BRIGIDA GORINI 8– Suddivisione della popolazione straniera a Vescovato, secondo l’ultimo censimento.

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REGIONE 1.8 STATO DELLE ABITAZIONI LOMBARDIA PROVINCIA DI CREMONA

Una indagine della fine degli anni 70 riportava che il patrimonio edilizio comunale era formato per il 42 % da abitazioni costruite prima del 1946, mentre quelle realizzate dopo la guerra tra il 1946 e il 1960 erano soltanto il 6 %. Si può pertanto dedurre che circa la metà del patrimonio edilizio era anteriore agli anni ‘60. Successivamente, a partire dai primi anni ‘80, si è registrata una forte crescita con rilascio di numerose concessioni e pertanto un notevole miglioramento delle condizioni abitative, non- ché un rinnovo strutturale delle abitazioni. L’ andamento di occupazione del patrimonio risulta essere il seguente: PGT ANNO DI RIFERIMENTO TOTALE ALLOGGI

NON OCCU- OCCUPATI TOTALE PATI

2001 1.253 125 1.378

2011 1.546 314 1.858

9– Andamento di occupazione del patrimonio abitativo registrato negli ultimi due censimenti.

Negli ultimi 10 anni il patrimonio abitativo del comune di Vescovato è aumentato di ben 480 unità, un incremento pari al 25 %. Ciò dimostra che parallelamente all’ aumento della popola- zione e di alloggi occupati si è verificato l’ abbandono di vecchie abitazioni. Detto fenomeno di ricambio è pure avvallato dalla lieve variazione del rapporto componenti/abitazioni passato dal 2,64 del 1991 al 2,58 del 2011. Di notevole interesse è il dato riguardante gli alloggi non occu- pati, che è passato in dieci anni da 125 a 314, pari allo 0.16 % del’intero patrimonio abitativo, dimostrando che a Vescovato c’è già una notevole disponibilità insediativa.

PROGETTO: ING. ENRICO BENASSI

COLLABORAZIO- NE E REALIZZAZIONE: ARCH. BRIGIDA GORINI

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REGIONE 1.9 SITUAZIONE DELL’ATTIVITA’ AGRICOLA E DEGLI ALLEVAMENTI LOMBARDIA PROVINCIA DI CREMONA

L’agricoltura è da sempre per tradizione una delle principali fonti di reddito ed occupazione nel territorio di Vescovato, anche se a partire dagli anni ‘50 la meccanizzazione e la diffusione delle monocolture hanno falcidiato i grandi insediamenti agricoli che arrivavano ad ospitare fino ad 60 famiglie numerose famiglie, addette al lavoro dei campi. Attualmente il numero delle aziende operanti, comprese quelle amatoriali, è di 29 unità, delle quali alcune attive senza bestiame, gestite mediante contoterzisti; una drastica riduzione ri- spetto alle 86 ancora presenti nel 1990 delle quali 32 con bestiame. Secondo i recenti dati forniti dal Settore Veterinario dell’ASL di Cremona, nel comune di Ve- scovato sono attivi 19 allevamenti, dei quali alcuni molto grandi e con diverse specie animali. PGT Alcuni di questi allevamenti sono problematici per le notevoli dimensioni e per il forte impatto ambientale. Fortunatamente nel Capoluogo, pur essendone contornato, gli allevamenti si man- tengono a distanza tale da non interferire con l’abitato che possiede pertanto buoni margini di riserva per espansione all’intorno. Più problematica risulta la situazione della frazione Montanara, ove quel nucleo di residenze civili è praticamente inglobato nelle fasce di rispetto degli allevamenti bovini e suini che si tro- vano nelle vicinanze. Attualmente si registra la presenza di: - 8 allevamenti di bovini per un numero complessivo di 5.464 capi; - 9 allevamenti di suini per un numero complessivo di 39.460 capi; - 2 allevamenti avicoli per un numero complessivo di 31.000 capi. Per una più esplicita collocazione delle aree di rispetto delle aziende agricole attualmente atti- ve sul territorio, si rimanda alle tavole DP 2.6.1 e DP 2.6.2 del Documento di Piano. Si dovrà in ogni caso proteggere l’attività agricola preservando le zone deputate a tale destina- zione e possibilmente con interventi di mitigazione ambientale e rilocalizzazione qualora se ne manifestasse la necessità (conflitto con zone residenziali). Gli allevamenti sottoposti ad Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) ai sensi del D.Lgs 18/02/05 n 59 (in recepimento della direttiva comunitaria CE 91/61) sono i seguenti:

PROGETTO: Allevamenti Avicoli: ING. ENRICO BENASSI - O.R.A. Agricola S.r.l. – Via Cà dei Mainardi, 12000 capi;

COLLABORAZIO- - Azienda Agr. Ferrari – Via Padana Inferiore 2, 19000 capi. NE E REALIZZAZIONE: ARCH. BRIGIDA GORINI

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REGIONE LOMBARDIA PROVINCIA DI CREMONA

Allevamenti Suinicoli: - Azienda Agr. S. Chiara di Antonioli Roberto – Via Cà del Sfondrati 18, 7055 capi; - Azienda Agr. Arisi Alberto Maurizio SS – Via Montanara 18, 7437 capi; - Latteria Sociale Cà de Stefani – Via Padana Inferiore 12, 8955 capi; - SERALBA S.r.l. C/o Az. Agr. Scotti G. – Via Fornace 42, 4000 capi - Salera Angelo Mario e Pietro – Cascina Corte Grande, 4000 capi; - Azienda Agr. La Pellegrina di Fappani Francesco – Cascina Redondesco , 1668 capi; - Azienda Agr. Alessio Rezzi – Via S. Maria 4, 2545 capi. PGT

PROGETTO: ING. ENRICO BENASSI

COLLABORAZIO- NE E REALIZZAZIONE: ARCH. BRIGIDA GORINI

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REGIONE 1.10 SITUAZIONE DELL’ ATTIVITA’ PRODUTTIVA E COMMERCIALE LOMBARDIA PROVINCIA DI CREMONA

Anche se residenze di recente costruzione ed attività agricole di allevamento caratterizzano prevalentemente il territorio comunale, oltre a laboratori artigianali e capannoni commerciali che operano frammisti al tessuto residenziale, collocandosi soprattutto nella zona nord-est dell’abitato di Vescovato, sono presenti tre distinte zone a carattere esclusivamente produtti- vo-artigianale; due delle quali lungo la Strada Provinciale n° 10 Cremona– Mantova e la rima- nente, di recente realizzazione, collocata ad est di via delle Industrie. Inoltre realtà imprenditoriali molto importanti, anche se problematiche, sono le due coopera- tive agricole operanti sul territorio: la Latteria Ca’ De’ Stefani, la cui parte storica si trova in un apprezzabile edificio a ridosso della Provinciale per Mantova, attiva nel settore lattiero- PGT caseario, nonché in quello di allevamento di suini e la Pro-Sus operante nel’ambito della macel- lazione suina. Le problematiche della prima sono gli odori conseguenti all’ attiguo allevamento, ospitato in strutture ormai obsolete e che con la propria area di influenza condiziona la zona circostante. Per la Pro-Sus, invece, l’effetto negativo è determinato dalla posizione decentrata, precisamente all’estremità ovest del territorio comunale, in confine con Gadesco, che provoca il transito del traffico pesante attraverso l’abitato di Vescovato (Via Malta), poiché l’azienda non è direttamente servita da una viabilità comunale adeguata. L’unica strada diretta è costitui- ta dalla comunale di Ca’ de’ Mainardi (detta del Baccanello) a sud, che però presenta un cali- bro ridotto ed è inservibile; a ciò si aggiunga il divieto di transito ai mezzi pesanti apposto dal Comune di Gadesco. Il polo produttivo lungo la Padana Inferiore, in corrispondenza dell’ingresso a Vescovato, an- novera la “Saneco”, la “Agrisilos”, primaria ditta specializzata nella produzione di piscine con teli di plastica, oltre ad altri capannoni artigianali, tra cui la struttura dei Fratelli Pedroni, ope- rante nel commercio di materiali ferrosi. Il secondo polo produttivo sulla Provinciale per Man- tova, oltrepassata la località la Resca, annovera il centro di commercio granaglie dei F.lli Fera- boli e la Ditta Marchi Cucine ed arredi. Nella recente zona industriale, sita ad est dell’ abitato, lungo la strada di Circonvallazione, si sono insediate nell’ultimo decennio svariate attività: quali la tintoria Sonia, la Rivoltini Dolciumi, la Nuova Ruggeri oltre ad altri artigiani, che hanno ap-

PROGETTO: profittato di un Piano per gli Insediamenti Produttivi (P.I.P.), realizzato dal Comune con terreni ING. ENRICO BENASSI edificabili a basso prezzo.

COLLABORAZIO- Attualmente, è in via di realizzazione un ampliamento del sopraddetto P.I.P., già in fase di esau- NE E REALIZZAZIONE: rimento nell’assegnazione delle aree, dopo che la ditta ASA CHIMICI e la Società Cooperativa ARCH. BRIGIDA GORINI Fiameni hanno mostrato la loro intenzione a trasferirvi le loro attività, attualmente nel centro abitato e quindi di disturbo alle residenze ad esse attigue. Lo spirito commerciale che ha sem-

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REGIONE LOMBARDIA PROVINCIA DI CREMONA

pre animato gli abitanti di Vescovato si palesa con la presenza di numerose aziende di raccolta e commercio di materiali ferrosi, reti, cascami di vario tipo oltre a produzione di arredi ed autofficine-carrozzerie con vendita auto. Di rilevanza nazionale la ditta COIM di Via Fornace, specializzata nella carpenteria metallica e nella produzione di tubi per teleriscaldamento. ll comune di Vescovato si trova nell’ area di influenza del grande centro commerciale IPER di Gadesco San Marino e quindi non possiede grandi strutture di vendita concorrenziali al sopra- citato supermercato; tuttavia, operano medie strutture di vendita per le quali i recenti criteri approvati dal Comune prevedono due sottocategorie: MS1 media struttura di primo livello con superfici di vendita comprese tra 151 e 600 mq e MS2 media struttura di secondo livello PGT con superfici di vendita tra 601 e 1550 mq. Recentemente è stata rilasciata l’ autorizzazione per la costruzione di una struttura MS2 con ingresso della rotatoria appena ultimata, lungo la SP n.3, di fronte al cimitero di Vescovato.

PROGETTO: ING. ENRICO BENASSI

COLLABORAZIO- NE E REALIZZAZIONE: ARCH. BRIGIDA GORINI

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REGIONE 1.11.1 SITUAZIONE DELLA VIABILITA’ DI INTERESSE TERRITORIALE LOMBARDIA PROVINCIA DI CREMONA

L’asse primario della viabilità è costituito dalla ex SS n.10 Padana Inferiore che collega il capo- luogo Cremona con Mantova in direzione ovest-est tagliando a metà il territorio comunale. Detta strada, rettilinea e con carreggiata di buona larghezza, pur essendo notevolmente traffi- cata e a scorrimento veloce, lambisce soltanto l’ abitato, senza attraversarlo ed incidere così in modo significativo sulle residenze. Da essa partono diramazioni perpendicolari per l’accesso alle zone nord e sud del territorio: tali incroci, dei quali uno canalizzato, pur destando motivi di pericolo, non sono stati nel passato sede di grandi incidenti. La principale diramazione è co- stituita dalla SP n.3 che, attraversando verticalmente tutto l’ abitato, si collega con Pescarolo, intersecandosi con la SP n. 33, che, provenendo dal parmense, si dirige verso Seniga attraver- PGT sando il fiume Oglio. Il lungo viale rettilineo (la S.P N°3), che attraversa Vescovato e porta alla piazza centrale del paese, è in un tratto alberato e di diversa larghezza nella carreggiata, la quale va notevolmente restringendosi tra le cortine edilizie laterali, prima di raggiungere presso Piazza Roma, centro del paese. Il tratto stradale in uscita, ancora rettilineo, oltrepassata la piazza, ha carreggiata di discreta ampiezza. La problematicità di tale arteria provinciale nel tratto urbano è costituita dall’ andamento rettilineo che è di invito per gli automobilisti a raggiungere alte velocità, in situazione di notevole pericolo per le numerose immissioni laterali di strade secondarie, per la presenza di scuole, di passi carrai e della pista ciclabile, che vi scorre accanto. E’ in fase di ulti- mazione, una nuova rotatoria a nord dell’ abitato, in prossimità del Cimitero alla quale si colle- gherà con l’ultimo tratto in costruzione la strada di circonvallazione. Essa, attualmente deno- minata Via delle Industrie, consentirà di deviare il traffico pesante dal centro abitato, lungo l’ asse nord - sud, collegandosi attraverso Via Veneto, in località La Resca, con la Provinciale per Mantova. Citiamo come di probabile futura realizzazione un’altra rotatoria in corrispondenza dell’ incro- cio tra la S.P. n° 10 e la S.P. n° 3 in ingresso all’abitato. Tale raccordo, oltre allo scopo di ral- lentare il traffico, consentirebbe l’eliminazione dell’ incrocio canalizzato per l’accesso a Vesco- vato. Sempre nella porzione nord di territorio si segnalano altre strade, delle quali alcune co-

PROGETTO: stituite da strade provinciali dismesse, che collegano Vescovato con Pieve Delmona, Grontar- ING. ENRICO BENASSI do e la frazione di Levata, attraversando la campagna. La rete stradale presente nella parte sud

COLLABORAZIO- di territorio è costituita da strade comunali di piccolo calibro, in parte sterrate e adibite NE E REALIZZAZIONE: all’uso agricolo, che conducono alle cascine e alle case sparse sul territorio. ARCH. BRIGIDA GORINI Da segnalare sempre nella porzione sud la progettata Autostrada “Cremona-Mantova” con un casello automatizzato situato per metà in territorio di Vescovato e per metà in territorio di

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REGIONE LOMBARDIA PROVINCIA DI CREMONA

Pieve San Giacomo: è già stato affermato in precedenza come la sua realizzazione andrebbe ancora una volta a sconvolgere il tessuto agrario, già martoriato dalla presenza della discarica per rifiuti solido-urbani.

PGT

PROGETTO: ING. ENRICO BENASSI

COLLABORAZIO- NE E REALIZZAZIONE: ARCH. BRIGIDA GORINI

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REGIONE 1.11.2 SITUAZIONE DELLA VIABILITA’ URBANA E CICLOPEDONALE LOMBARDIA PROVINCIA DI CREMONA

L’ assetto urbano di Vescovato, come appare dalle mappe del nucleo di antica formazione, è tipico di un agglomerato di matrice romana, sorto attorno al castello ( l’attuale Rocca) con una maglia stradale ortogonale. Nei secoli successivi l’asse portante nord-sud, ovvero via Marchi, che lambisce la piazza, ha costituito la matrice viaria principale, perpendicolarmente alla quale si sono diramati i vicoli laterali, lungo i quali sono sorte le varie abitazioni. L’esplosione del fenomeno urbanizzativo ha avuto localmente una buona organizzazione procedurale tramite lottizzazioni convenzionate o piani attuativi di iniziativa pubblica, conseguenti alla Legge Ponte urbanistica (765/67), al D.L.M. 2.4.68 n. 1110 e alla Legge Urbanistica Regionale n. 51/75. Tale contingenza amministrativa ha prodotto ben pochi casi di urbanizzazioni cosiddette in- PGT compiute, poiché dovute a “frazionamenti non convenzionati”. Tali sporadici casi hanno porta- to ad insediamenti ancora oggi privi di asfalto e marciapiedi. Nel complesso lo stato delle urbanizzazioni esistenti sul territorio comunale può definirsi sod- disfacente relativamente alle varie tipologie di costruzioni insediate e solo bisognoso, a caden- za periodica, dell’inevitabile manutenzione straordinaria di rifacimento del manto bituminoso. Un tempo per la viabilità ciclo – pedonale era possibile sfruttare sia la viabilità principale, che quei tracciati minori che si addentravano stretti e tortuosi nella campagna; oggi questo tipo di scelta è sconsigliabile, a causa della pericolosità delle suddette strade, percorse a grande velo- cità da macchine e, in alcuni casi, anche da mezzi di grande dimensione. Il pedone ed il ciclista andrebbero tutelati, garantendo loro uno spazio autonomo di circolazione. A Vescovato sono presenti 23 Km complessivi di pista ciclo-pedonale. Il primo importante tratto si trova lungo la Provinciale n° 3, localmente detta via Marchi, spina centrale dell’abitato, dove la ciclabile, par- tendo in corrispondenza della vicinale delle Pille a sud, prosegue verso nord, giungendo sino al punto di restringimento della carreggiata, viaggiando sul lato sinistro, in sede propria, protetta da appositi dissuasori in cemento e acciaio. Secondo fondamentale tratto è quello compreso tra piazzale Europa, a nord di Piazza Roma, ed il cimitero di Vescovato, dove la ciclabile scorre per la maggior parte del suo tragitto sul lato destro della carreggiata, spostandosi dall’altra parte per poter accedere poi al piazzale del Cimitero, all’estremità nord-est del paese. Infine,

PROGETTO: un’ulteriore porzione considerevole di ciclabile è rappresentata da quel tratto che percorren- ING. ENRICO BENASSI do via Vittorio Veneto, giunge sino al Cimitero di Ca’ de’ Stefani e prosegue verso nord lungo

COLLABORAZIO- la vicinale vecchia del Cimitero, sino a via delle Industrie, circonvallazione esterna all’abitato. Si NE E REALIZZAZIONE: segnala, per completezza, un tratto di ciclabile di interesse sovraccomunale segnalato dal ARCH. BRIGIDA GORINI P.T.C.P. e collocato all’estremità meridionale del territorio vescovatino, lungo l’antica strada Postumia, che segna il confine con Malagnino e Sospiro.

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REGIONE 1.12 PUBBLICA MOBILITA’ LOMBARDIA PROVINCIA DI CREMONA

Il servizio di pubblica mobilità nel comune di Vescovato, anticamente garantito dal trenino che da Cremona aveva come capolinea , ora è fornito da autobus gestiti da aziende private per trasporti. Lo sviluppo del trasporto pubblico è legato al tracciato delle arterie principali: la S.P. n° 10 (via Mantova) e la S.P. n° 3 (via Marchi - via Bissolati). La linea extra - urbana percorsa in partenza da Cremona unisce Vescovato, Ostiano e Volon- go, capolinea. Il numero di corse effettuate dipende dai periodi dell’ anno, risultando intensifi- cate nel periodo scolastico. A livello comunale, il trasporto scolastico è garantito in tutto il territorio da uno scuolabus al servizio degli alunni delle scuole elementari e medie inferiori.

PGT

PROGETTO: ING. ENRICO BENASSI

COLLABORAZIO- NE E REALIZZAZIONE: ARCH. BRIGIDA GORINI

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REGIONE 1.13 SITUAZIONE DEI SERVIZI SOCIALI E TECNOLOGICI LOMBARDIA PROVINCIA DI CREMONA

Pur essendo il Comune di Vescovato originato dalla unione amministrativa di due centri urbani diversi per storia e natura, la distribuzione dei servizi sociali appare ben amalgamata: una carat- teristica dovuta anche alla vicinanza tra i due centri. Per quanto attiene il servizio scolastico il plesso di più vecchia costruzione (inizi sec. XIX) (metà sec.XX) è costituito dalla scuola elementare di piazza Europa (un tempo ospitata in Villa Immacolata) mentre gli edifici della scuola materna e della scuola media sono riconducibili agli anni ‘70 del Novecento. Le attrezzature amministrative quali il Municipio e l’attigua Biblioteca sono localizzati nell’ edifi- cio comunale di Piazza Roma, cuore del paese, ove hanno sede anche gli Uffici Postali, recente- mente oggetto di ristrutturazione, ed alcuni locali per associazioni di volontariato. Sempre nei PGT pressi della sede Municipale si trova un edificio di proprietà dell’Azienda Sanitaria Locale, un tempo sede medica distaccata per vaccinazioni e visite ed ora ospitante gli ambulatori dei tre medici di base, che operano nell’ambito comunale. Presso la sede comunale opera anche l’assistente sociale, il cui servizio è gestito in convenzione con altri comuni limitrofi. L’incaricata coordina anche le assistenti addette alle visite a domicilio, gli spostamenti avvengo- no mediante automezzi messi loro a disposizione dal Comune. Presente lungo la Via Marchi, presso Ca’ de’ Stefani, una palazzina, lascito di un benefattore, adibita a sede AVIS, un tempo anche sede dei Veterinari Provinciali. La sede dell’ ARCI, Circolo Anziani, è ubicato nei pressi del Municipio, in via Bonomelli. Gli impianti sportivi sono costituiti dal campo sportivo comu- nale “De Micheli”, di buone dimensioni ed in ottimo stato, dotato di spogliatoi e tribune, gesti- to dalla Società Sportiva Leoncelli che opera da decenni nel settore calcistico giovanile ed ha ottenuto risultati lusinghieri in ambito regionale; vi è poi la palestra comunale di via I° Maggio, dotata di campi regolari per pallavolo, pallacanestro e tennis, con tribune per altre attività ago- nistiche. Presso tale struttura opera con successo il gruppo sportivo La Rocca 2000 nell’ambito della pallavolo femminile. Altre attrezzature sportive all’aperto, quali un campo per la pallacanestro ed uno per il tennis oltre a una pista in tartan per l’atletica, sono ubicate nel campo retrostante la scuola media: si tratta di strutture realizzate ad uso scolastico, ma aperte a tutti i cittadini; attualmente risultano in mediocre stato di manutenzione in quanto scarsa-

PROGETTO: mente praticate, anche per la mancanza di associazione sportive che operino in tali settori. Da ING. ENRICO BENASSI annoverare fra le associazioni di volontariato presenti e fattivamente operanti sul territorio la

COLLABORAZIO- CREMONA SOCCORSO ONLUS, che si è recentemente dotata di una nuova sede in via Ga- NE E REALIZZAZIONE: ribaldi, dove, oltre ad ospitare, sempre pronte per l’uso, diverse autoambulanze attrezzate per ARCH. BRIGIDA GORINI il soccorso medico-infermieristico, sono stati ricavati spazi per ambulatori e terapie al servizio della popolazione. Una presenza molto importante è la Casa di riposo “FONDAZIONE E. e F.

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SOLDI” che occupa una superficie di circa mq. 10.000 e possiede camere per ospitare circa 120 degenti, bisognosi di cure ed assistenza giornaliera; la Casa di Riposo, convenzionata con la Regione Lombardia, offre un servizio non solo limitato al paese ma aperto anche a comuni limitrofi in ambito provinciale ed oltre. Il servizio religioso è fornito da due parrocchie rispettivamente Ca’ de’ Stefani e Vescovato. La chiesa principale di Ca’ de’ Stefani, dedicata a San Bartolomeo si trova in località La Resca e alla sua giurisdizione spettano le frazioni di Ca’ De Sfondrati, Montanara, Redondesco e Tor- nata. Nelle immediate vicinanze della chiesa, alla quale si giunge attraverso via Veneto caratte- rizzata da un suggestivo viale alberato, il relativo Cimitero. PGT Molto grande il complesso religioso di Vescovato, che comprende la Chiesa Arcipretale dedi- cata a San Leonardo a tre navate, alla quale si affianca eminente campanile dotato di concerto con cinque campane; vi sono poi la casa parrocchiale ed il teatrino. L’oratorio è ubicato nell’ antica Rocca Gonzaghesca che serba vestigia del nobile ramo; oltre ai locali per il parroco e per i parrocchiani vi è un attiguo terreno recintato, destinato a campo di calcio per il gioco dei ragazzi. Per quanto riguarda la dotazione di negozi, essa è ampia sia dal punto di vista alimentare con laboratori artigianali (fornerie, pasticcerie,gelaterie) che con ben tredici bar. Vi sono numerosi negozi di parrucchiere ed estetiste, oltre all’ ottico, la tabaccheria e la farmacia. Il mercato settimanale degli ambulanti si svolge nel giorno di sabato con ventuno bancarelle di generi diversi, tutt’intorno la centrale piazza; è attualmente in via di valutazione l’autorizzazione per l’ampliamento del mercato, con un nuovo posteggio per merceria. Al sa- bato mattina si svolge anche il mercato agricolo, a cui è destinata un’area di 95 mq, nel quale gli agricoltori, coltivatori diretti, possono vendere direttamente al pubblico i prodotti dei loro campi. La manifestazione si svolge sempre nelle vicinanze di piazza Roma. Le fiere paesane si tengono, secondo le tradizioni cremonesi, nei mesi di Giugno e Novembre ( quella maggiore) in corrispondenza quindi dei mesi di raccolto e fine annata agraria. La rete dei servizi tecnologici è sufficientemente estesa da coprire in modo omogeneo tutte le

PROGETTO: abitazioni; attualmente è in corso il riadattamento e potenziamento dell’ impianto di depura- ING. ENRICO BENASSI zione, sito in località Montanara, a cui convergono tutte le acque nere dell’ abitato. Per quanto

COLLABORAZIO- riguarda la distribuzione del gas la cui rete è di proprietà comunale, a seguito di recentissima NE E REALIZZAZIONE: gara d’ appalto la gestione sarà affidata ad una consociata dell’Azienda Municipalizzata di Cre- ARCH. BRIGIDA GORINI mona, come per altro è sempre stato dopo il suo riscatto da parte del comune. Il pozzo dell’acqua con relativa fascia di rispetto attualmente di 200 metri e la torre piezome

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trica sono siti in vicinanza di Piazza Europa; la rete di distribuzione è gestita dalla Padania Ac- qua Spa. Sulla torre sono sistemate vari ripetitori per la telefonia mobile, mentre una vera e propria Stazione Radio Base si trova in via Santa Maria, presso Ca’ de’ Stefani; dai recenti rilie- vi effettuati dall’ ARPA i campi elettromagnetici generati risultano nella norma. Il servizio cimiteriale è presente a Vescovato e Ca’ de Stefani, in entrambi i campi santi sono periodicamente in corso opere di costruzione di nuovi loculi anche se, stante la quasi satura- zione, la tendenza è quella di provvedere alla riesumazione e al recupero di loculi e tumuli; a tutt’oggi il comune non è dotato di Piano Regolatore Cimiteriale. Per quanto riguarda i rifiuti esiste sul territorio, c’è una sola piazzola ecologica con centro di PGT raccolta, collocata a nord della zona artigianale presso via delle Industrie, di recente realizza- zione e attrezzatura; ci sono anche cassonetti dislocati in vari punti strategici del paese: in essi si attua la raccolta di vetro, plastica, carta e lattine, mentre nella piazzola ecologica vengono accatastati anche legno, ferro, pile e altri materiali. I rifiuti solidi urbani vengono invece raccolti porta a porta dall’ Azienda Municipalizzata di Cremona, i dati più recenti a disposizione, relativi al primo trimestre 2012, riportano 226.360 kg di rifiuti solidi urbani raccolti, pari a circa 226,75 kg./abitante all’anno, corrispondenti alla fascia di smaltimento B. Tutto ciò si pone nel trend già rilevato nel decennio trascorso che ha visto la produzione del Comune di Vescovato via via in diminuzione rispetto a quella provinciale e regionale; anche la percentuale di raccolta differenziata risulta diminuita negli anni come conseguenza di minor quantità di rifiuti prodotti.

PROGETTO: ING. ENRICO BENASSI

COLLABORAZIO- NE E REALIZZAZIONE: ARCH. BRIGIDA GORINI

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REGIONE 1.14 EMERGENZE AMBIENTALI, SOSTANZE PERICOLOSE, ENERGIE LOMBARDIA PROVINCIA DI ALTERNATIVE CREMONA

Il territorio comunale, non trovandosi in prossimità di grossi corsi d’acqua, ma a ragionevole distanza sia dal Po che scorre a sud, sia dall’Oglio che scorre a nord, non e’ soggetto a piene dei suddetti fiumi, tuttavia periodicamente, in concomitanza di prolungate piogge, si verificano esondazioni di rogge e coli. La zona più colpita è quella a nord-ovest dell’abitato presso le vie Miracampi e Martiri di Cefalonia, maggiormente soggette ad allagamento. Al fine di risolvere tale criticità, è in corso uno studio in collaborazione con il Consorzio Du- gali che prevede interventi di ricalibratura di rogge e coli interessati, per un miglior deflusso delle acque. Il problema dell’ amianto, sostanza cancerogena, è una tematica purtroppo presente sul terri- PGT torio comunale (come peraltro un po’ ovunque!), in passato questo materiale era molto usato sia per il basso costo, sia per la facilità di impiego, era inoltre considerato materiale ignifugo: non è raro infatti ritrovare canne fumarie rivestite internamente con amianto. La Legge n.252 del 27/03/92 promuove le bonifiche dei luoghi interessati e regola il conseguen- te smaltimento del materiale, dimenticando però di dare riferimenti temporali entro cui dover necessariamente procedere a bonifica. L’Amministrazione comunale si è impegnata alla elimi- nazione di materiali contenenti amianto dagli edifici di competenza, e primariamente dalle scuole, anche se permangono ancora situazioni che necessiterebbero di un ulteriore impegno, sia pubblico che privato. Attualmente molte speranze sono riposte nelle cosiddette energie alternative, che prendono forza attraverso il tema dello sviluppo sostenibile, un concetto mutuato dalla letteratura scien- tifico-naturalistica, che promuove lo sfruttamento delle risorse rinnovabili nei vari settori. Un’ importante iniziativa in questo senso riguarda il fatto che il Comune di Vescovato ha ade- rito al PAES 20.20.20 (PIANO D’ AZIONE PER L’ ENERGIA SOSTENIBILE), deliberando l’adesione al “Patto dei Sindaci” e l’impegno a predisporre un Piano d’Azione con l’obiettivo di ridurre del 20% le emissioni di gas serra, attraverso politiche e misure locali: per questo, il Consiglio Comunale ha approvato un allegato energetico al Regolamento Edilizio contenente norme ed incentivi per la riduzione del fabbisogno energetico negli interventi di ristrutturazio-

PROGETTO: ne e/o nuova costruzione; per gli edifici che risulteranno rientrare in classe energetica A o B ING. ENRICO BENASSI verrà applicata una riduzione significativa degli oneri di urbanizzazione.

COLLABORAZIO- L’attenzione comunale nei confronti dell’ energia pulita si è manifestata con la realizzazione, NE E REALIZZAZIONE: tramite il C.E.V. (Consorzio per l’Energia Veneta), a cui il Comune aderisce in qualità di con- ARCH. BRIGIDA GORINI sorziato, di due impianti fotovoltaici per un totale di circa 30kw, collocati rispettivamente sulle coperture delle scuole elementari e medie inferiori .

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REGIONE LOMBARDIA PROVINCIA DI CREMONA

Stimolati dagli incentivi, nel territorio della campagna vescovatina, non pochi proprietari agri- coli hanno provveduto all’installazione sui tetti dei loro fabbricati di impianti fotovoltaici (spesso abbinati alla rimozione dell’eternit) producendo energia in parte destinata alla vendita: si contano circa 30 impianti installati per una potenza di circa 300 KW; una tendenza diffusa un po’ in tutto il territorio cremonese. Contrariamente ad altre zone, nel Comune di Vescovato è stato autorizzato e realizzato un solo impianto di biogas: presso la Cooperativa di Macellazione PRO-SUS che, a differenza di impianti alimentati con liquame e con materia prima prodotta in azienda, impianti che hanno creato e stanno creando notevoli problemi per il loro sovradimensionamento e per il loro PGT notevole impatto sull’ambiente, ha scelto una tecnologia che funziona mediante l’utilizzo dei cascami della produzione (pacchi intestinali), altrimenti smaltibili in modo più inquinante. Attualmente qualche piccolo impianto a biogas è in corso di programmazione in alcune azien- de agricole, con l’obbiettivo di poter ridurre la quantità di liquami da smaltire e la concentra- zione di nitrati sui terreni, altro problema di difficile risoluzione nel territorio vescovatino, stante l’elevato numero di capi allevati. L’accertamento di quanto la costruzione di grandi contenitori circolari cupolati risulti compati- bile con il nostro contesto ambientale non è stato preventivamente affrontato in modo ade- guato, così come il problema della loro accessibilità, stante l’inadeguatezza delle strade locali e rurali spesso strette e tortuose e percorribili con scarsa sicurezza. Grande è inoltre il timore che nel futuro si registri l’abbandono e la dismissione di tali im- pianti, venendo meno la loro convenienza economica e la nostra bellissima campagna risulti disseminata di scheletri di calcestruzzo. Anche per quanto riguarda l’esposizione a radiazioni ionizzanti (radon) sia nel Comune di Vescovato che nelle zone limitrofe non si segnalano supe- ramenti dei valori di soglia.

PROGETTO: ING. ENRICO BENASSI

COLLABORAZIO- NE E REALIZZAZIONE: ARCH. BRIGIDA GORINI

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REGIONE 1.15.1 TUTELA DEL TERRITORIO: GENERALITA’ LOMBARDIA PROVINCIA DI CREMONA

Il territorio comunale è abbastanza vasto ed in molte parti ancora non interessato da episodi costruttivi; la diversità di storia e luoghi è una ricchezza dell’unità territoriale che non va asso- lutamente persa. Mentre nella porzione nord la campagna vescovatina incontra l’ambiente antropizzato, pur- troppo la porzione sud, particolarmente suggestiva ed in parte ancora incontaminata, è minac- ciata nel suo ambiente naturalistico dal programmato ampliamento della discarica per rifiuti solidi urbani “Cassinetto”, attualmente ospitata sul territorio di Malagnino, ed ancor peggio dalla futura autostrada Cremona-Mantova, che attraverserà la campagna da est ad ovest. La tutela del territorio andrà pertanto perseguita secondo due direzioni: da un lato, limitando PGT la crescita del capoluogo con interventi mirati alla risoluzione di problematiche preesistenti e che portino con sé miglioramenti significativi alla qualità della vita, come parchi urbani, un mag- gior numero di parcheggi e migliore viabilità urbana, dall’altro, mediante la formazione di zone filtro e di tutela ambientale mirata alla risoluzione dell’impatto paesistico creato da strutture di non facile amalgama con l’ambiente agricolo. Sarà opportuno uno sforzo congiunto, anche con gli organi che sovrintendono la realtà comu- nale, al fine di perseguire una maggiore tutela del territorio, valutando attentamente anche le energie, che se pur alternative e volte alla produzione di energia pulita, non devono portare al degrado ed alla distruzione dell’ambiente.

PROGETTO: ING. ENRICO BENASSI

COLLABORAZIO- NE E REALIZZAZIONE: ARCH. BRIGIDA GORINI

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REGIONE 1.15.2 TUTELA DEL TERRITORIO: PIANIFICAZIONE SOVRAORDINATA LOMBARDIA PROVINCIA DI CREMONA

Il Piano Territoriale Paesisticoco Regionale ed il Piano Territoriale di Coordinamento Provin- ciale sono gli esistenti piani di carattere sovraordinato nei quali compare il Comune di Vesco- vato. Risulta ancora in preparazione il Piano d’ Area del Territorio Cremonese, che avrà il compito di coordinare le previsioni dei comuni circostanti il capoluogo; al momento non è possibile conoscerne i contenuti. Il Piano Territoriale Paesistico Regionale individua sul territorio comunale ben due percorsi di particolare intereresse paesaggistico: la Strada Provinciale n° 10 Cremona - Mantova (Padana Inferiore) come “strada panoramica” (art. 26 comma 10 del PTR) e la Strada Postumia, vecchia PGT provinciale Cremona - Mantova, come “tracciato guida paesaggistico” (art. 26 comma 9 del PTR). Il vincolo paesaggistico esistente (art.142/C D.Lgs 42/2004) riguarda il piccolo tratto di Dugale Delmona Tagliata che scorre nel territorio, segnandone il confine meridionale, lungo la antica via Postumia. La fascia spondale, rientrante in ambito comunale, è protetta per una larghezza di ml. 150 dal ciglio; come in molti dei corsi d’acqua della Provincia, anche lungo il Dugale si verifica la presenza di ricca fauna, incrementatasi nell’ultimo decennio, comprendente colonie di aironi cenerini (Ardea cinerea), aironi bianchi (Ardea alba), germani e gallinelle prosperanti e nidificanti tra la vegetazione limitrofa ai corsi d’acqua. Al vincolo di cui sopra il PTPR assimila anche il Dugale Delmona Vecchia, classificandolo come “corso d’acqua naturale o artificiale della Pianura Padana”, tutelandone per ml 150 le fasce spondali su entrambi i lati, con interruzioni in corrispondenza di insediamenti di un certo rilie- vo. Si ricorda inoltre come il Piano Paesaggistico Regionale abbia introdotto, nella gestione locale degli interventi edilizi ed urbanistici, il cosiddetto” giudizio di impatto paesistico dei progetti”, obbligatorio per tutti gli interventi la cui incidenza risulti al di sopra della soglia di rilevanza, calcolata interpolando la sensibilità ambientale del luogo e la valutazione di incidenza del pro- getto.

PROGETTO: ING. ENRICO BENASSI

COLLABORAZIO- NE E REALIZZAZIONE: ARCH. BRIGIDA GORINI

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REGIONE 1.15.3 TUTELA DEL TERRITORIO: RETE ECOLOGICA LOMBARDIA PROVINCIA DI CREMONA

Notevole lo sforzo compiuto dagli estensori dei piani sovraordinati di trasferire su un territo- rio quale la pianura padana, fortemente antropizzato, la terminologia di natura anglosassone volta a coordinare gli elementi caratteristici di una rete ecologica; il tentativo di individuare e conservare spazi entro i quali tutelare forme di vita naturale diversificata, nell’ambito di un territorio industrializzato e trasformato dal lavoro, è risultato per lo meno improbo. I due piani sovraordinati, utilizzando metodologie di analisi diverse, sono giunti a risultati diffe- renti: di tipo minimalista il Piano Provinciale, molto più ambizioso quello Regionale. I modelli di rete, superando la terminologia straniera, assumono due semplici definizioni: ”areali” e “corridoi”, il cui significato è opportunamente palese. PGT La rete ecologica individuata dalla Regione (RER) si estende sui terreni a sud della SP n° 10 Cremona – Mantova, partendo dal confine sud-ovest con Gadesco Pieve Delmona e Malagni- no, sino per buona parte al limite fisico della roggia del Cavo, ben ad est di Montanara e più a sud giungendo fino al confine sud-est con Pieve San Giacomo, abbracciando, in questo modo, parte del percorso della roggia Delmona e del dugale Delmona Tagliata, lungo l’antico traccia- to della via Postumia. La rete ecologica delineata dalla Provincia - REP- (si vedano le tavole DP. 2.3.1 e DP 2.3.2) individua un solo areale, di consistenti dimensioni, nella zona sud– est tra la Cascina Mottaio- letta e il territorio di Cicognolo, mentre sono evidenziati tre corridoi ecologici: il primo a ri- dosso del dugale Delmona Tagliata, lungo la strada Postumia, che segna il confine meridionale del territorio, il secondo lungo la direttrice nord-sud rappresentata dalla roggia Maggia ad o- vest di Vescovato ed infine, il terzo corridoio lungo la roggia Ciria che delimita tutto il confine territoriale da nord a nord-est. Purtroppo, nella porzione meridionale del territorio, dove si collocano le emergenze ambientali più significative, come la roggia Delmona Tagliata e il colo Delmona, insisteranno in futuro sia l’ampliamento della Discarica Cassinetto, sia l’autostrada Cremona - Mantova, che andrà a sezionare la campagna in punti ad alta sensibilità ambientale.

PROGETTO: ING. ENRICO BENASSI

COLLABORAZIO- NE E REALIZZAZIONE: ARCH. BRIGIDA GORINI

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REGIONE 1.15.4 TUTELA DEL TERRITORIO: STUDIO GEOLOGICO LOMBARDIA PROVINCIA DI CREMONA

Ad integrazione del presente Piano di Governo del Territorio, l’Amministrazione Comunale ha incaricato lo Studio Ambientale s.a.s. di Milano, del dott. Nino Bosco, per la redazione dello Studio Geologico del territorio comunale: le indagini sono state realizzate in collaborazione con l’ing. Luca Milanesi. Le conclusioni operative sono sintetizzate nella tav. 8 del predetto studio,titolata “Fattibilità geologica”; in essa, salvo modeste porzioni, l’intero territorio comunale è definito come “Classe di fattibilità geologica III”. L’utilizzo di questa zona sarà subordinato alla realizzazione di supplementi di indagine per ac- quisire una maggior conoscenza geologica-tecnica dell’area e del suo intorno. PGT E’ individuata una sottoclasse A, caratterizzata da strato soggiacente ridotto e/o/ vulnerabilità idrogeologica, con divieto di attività che possano influire sui caratteri di qualità del suolo e del- la falda attraverso il percolamento di sostanze inquinanti (prescrizione estesa a tutto il territo- rio). E’ individuata in sottoclasse D, ovvero suoli di ottima qualità ai fini agricoli per i quali si sconsi- glia ogni trasformazione di destinazione di uso (al fine di salvaguardare la qualità) la zona più a sud del Territorio con una lingua risalente verso le località Cà de Sfondrati e Cà di Sperzagni. Porzioni minori di territorio sono classificate in sottoclasse B (aree di rispetto di uso idropo- tabile), in sottoclasse C (fascia di rispetto compresa fra 4 e 10 ml del Reticolo Idrico Minore, di Bonifica e di privati) ed in sottoclasse E per le aree sottoposte a tutela paesistica con fasce di rispetto di ml. 150. Rientrano nella “Classe di fattibilità geologica IV” le zone di tutela assoluta dei pozzi ad uso idropotabile e le zone di rispetto di ml 4.00 del Reticolo Idrico Minore, di Bonifica e privati. L’utilizzo edilizio in tale zona è vietato, eccetto consolidamenti e sistemazioni idrogeologiche per la messa in sicurezza dei siti. Sono consentite innovazioni per l’adeguamento alla normativa antisismica in seguito ad espressa autorizzazione.

PROGETTO: ING. ENRICO BENASSI

COLLABORAZIO- NE E REALIZZAZIONE: ARCH. BRIGIDA GORINI

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REGIONE PARTE SECONDA LOMBARDIA PROVINCIA DI 2.1 PIANIFICAZIONE URBANISTICA SOVRAORDINATA CREMONA

Il territorio del Comune di Vescovato è interessato da tre strumenti di pianificazione sovraor- dinata: -1 Piano Territoriale Paesistico Regionale; -2 Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale; -3 Piano Territoriale di Area Vasta del Cremonese. Di essi, mentre i primi due sono da tempo vigenti ed aggiornati, l’ultimo, impostato nell’ormai lontano 2008, è ancora in corso di elaborazione.

2.1.1 PIANO TERRITORIALE PAESISTICO REGIONALE PGT Il Piano Territoriale Paesistico Regionale non ha particolari indicazioni per il territorio di Ve-

scovato, salvo che per la scelta (art. 22) di valorizzare il Dugale Delmona Vecchia, corso d’acqua peraltro derubricato dagli elenchi delle acque pubbliche, da parte della Regione lom- bardia, in sede di prima applicazione della cosiddetta Legge “Galasso“ (n431/1985). Tale ripensamento, pur in assenza di spiegazioni scritte plausibili, può essere giustificato ed interpretato come volontà di fornire una traccia per delineare in futuro un ramo di rete ecolo- gica che unisca le aree e le reti poste a nord nord-est del territorio con il Dugale Delmona- Tagliata corrente lungo l’importante tracciato della via Postumia. A parte ogni commento sulla limitatezza di vedute pianificatorie regionali, l’unico principio cul- turalmente voluto, introdotto dal Piano territoriale Paesistico Lombardo, è costituito dal prin- cipio che tutto il territorio regionale, nessuna porzione esclusa, è portatore di valori ambien- tali e quindi meritevole di approfondimento. Da ciò diviene l’obbligo per le Amministrazioni locali di sottoporre tutti gli interventi che pro- ducono significative modificazioni dell’assetto territoriale ad una particolare procedura di veri- fica, chiamata “Valutazione di Impatto Paesistico”, obbligatorio per tutti gli interventi la cui incidenza risulti al di sopra della soglia di rilevanza, calcolata interpolando la sensibilità ambien- tale del luogo e la valutazione di incidenza del progetto.

La grande carenza del PTPR è la dimenticanza della impostazione della viabilità e delle notevoli PROGETTO: ING. ENRICO tracce di centuriazioni romane che sono tuttora reperibili nel territorio e che hanno delineato BENASSI il suo sviluppo; un maggior approfondimento di tali elementi avrebbe certamente portato ad COLLABORAZIO- NE E una rivalutazione paesaggistica di molte zone. Tuttavia, come giè precedentemente affermato, REALIZZAZIONE: ARCH. il Piano individua la Provinciale n° 10 Cremona - Mantova e la antica via Postumia rispettiva- BRIGIDA GORINI mente come “strada panoramica e tracciato guida paesaggistico”.

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REGIONE LOMBARDIA PROVINCIA DI CREMONA

La legge regionale urbanistica, recentemente aggiornata, impone che la strumentazione urbani- stica comunale si adegui ai contenuti del Piano territoriale Paesistico Regionale entro il 31 di- cembre 2013. Con la stesura del presente PGT si è cercato di accogliere i principali e più evidenti contenuti del Piano Territoriale Paesistico Regionale in modo tale da anticipare le scadenze di legge.

2.1.2 PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE

Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale si limita a registrare il solo vincolo ambien- PGT tale operante per legge (vincolo Galasso) lungo il Dugale Delmona Tagliata parallelo alla via Postumia, nel breve tratto di competenza del comune di Vescovato, e ripristinare il vincolo ambientale lungo il Dugale Delmona Vecchia (art.16.2 PTCP). Il piano comprende poi un tracciato ciclabile di interesse sovracomunale, lungo la Postumia e l’individuazione di tre corridoio ecologici, rispettivamente lungo la roggia Cira, la roggia Maggia e il Dugale Delmona Tagliata. Pochissimo spazio viene riservato agli areali, soltanto la segnala- zione di uno solo di essi tra la Cascina Mottaioletta e il confine con Cicognolo. Viene confermato il tracciato della progettata autostrada Cremona-Mantova, già da tempo recepito e che purtroppo sconvolge l’assetto del territorio agricolo cremonese meridionale. Elemento molto pregevole del PTCP è stata l’introduzione dei cosiddetti “ambiti agricoli stra- tegici”, introdotti con l’intento di limitare il consumo di suolo agricolo e indicanti le zone asso- lutamente precluse alle iniziative urbanistiche comunali di qualunque tipo. Tale inquadramento, avvenuto a seguito di confronto con le amministrazioni locali, doveva forse risultare maggiormente coordinato e restrittivo in base agli effettivi bisogni delle comuni- tà locali ed a verifiche più puntuali e realistiche che in forse in quel momento sono state sotto- valutate, mancando lo stimolo della stesura di un nuovo piano urbanistico comunale.

PROGETTO: ING. ENRICO BENASSI

COLLABORAZIO- NE E REALIZZAZIONE: ARCH. BRIGIDA GORINI

PGT di Vescovato — Relazione illustrativa generale del Documento di Piano 38

REGIONE LOMBARDIA PROVINCIA DI CREMONA

2.1.3 PIANO D’AREA VASTA DEL CREMONESE

Trattasi di uno strumento attuativo previsto dall’art. 35 della norma allegata al PTPC. Esso dovrebbe costituire un Piano Intercomunale destinato a regolare il rapporto tra il Capo- luogo Cremona ed il suo circondario. Da tempo commissionato, allo stato attuale si riconosce solo un documento di scoping e non esistono elementi utili da inserire e tenere presente nell’elaborazione del PGT di Vescovato.

PGT

PROGETTO: ING. ENRICO BENASSI

COLLABORAZIO- NE E REALIZZAZIONE: ARCH. BRIGIDA GORINI

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REGIONE 2.2 PIANIFICAZIONE DELLE INFRASTRUTTURE LOMBARDIA PROVINCIA DI CREMONA

Quanto a suo tempo previsto dai piani provinciali per la viabilità ha avuto un ampio ridimen- sionamento a tutti i livelli; questo fatto è dovuto essenzialmente a: - rinuncia da parte provinciale ad una ipotizzata riqualificazione della rete viabilistica di compe- tenza, sia per carenza endemica di risorse economiche che per l’avviato progetto di autostrada Cremona-Mantova, sconvolgente rispetto alla pianificazione viabilistica a suo tempo pensata; - cessione di molte strade interne alle competenze comunali, mantenendo solo quelle giudicate strategiche nei collegamenti con le province limitrofe; - scadenza per trascorso quinquennio dei vincoli urbanistici a suo tempo apposti con il perico- lo nel caso di riproposizione di richiesta di indennizzo. PGT L’unico intervento in atto, con il concorso economico parziale della Provincia è la realizzazio- ne della rotatoria, in vicinanza del cimitero di Vescovato, lungo la SP n 3 con il prolungamento della strada di circonvallazione, via delle Industrie, sino alla rotatoria menzionata. Verrà in tal modo realizzata una strada alternativa e parallela alla SP n° 3, che oggi attraversa l’abitato in condizioni di estrema pericolosità sia per il traffico locale che per ristrettezza della carreggiata. L’ultimazione di tale opera permetterà di deviare tutto il traffico pesante in attraversamento ed in entrata da via Marchi e dalla Località La Resca sulla circonvallazione esterna. Inoltre, ap- pare sempre più vicina l’ipotesi di un declassamento della Provinciale n° 3 a strada comunale, nel tratto urbano. Risultano inoltre emergenti e necessari altri interventi viabilistici: -previsione di rotatoria lungo la SP n° 10 Padana Inferiore all’incrocio con la SP n° 3 destinata all’eliminazione di una criticità evidente sotto il profilo della sicurezza, anche a fronte dell’incremento di traffico, indotto dall’ ampliamento della discarica “Cassinetto”; -ampliamento del tratto di strada di via Vittorio Veneto, partendo della località La Resca sino all’incrocio con Via delle Industrie; -riqualificazione con parziale ampliamento della strada del Baccanello, nella zona nord– ovest del territorio (Cascina Ca’ de’ Mainardi) finalizzata a veicolare il traffico pesante, attualmente gravante sulla via Malta, indirizzato alla Ditta PRO.SUS e valutato in circa 80 autotreni/giorno. -proposta di risoluzione del congestionamento veicolare del centro storico con piccole por-

PROGETTO: zioni viabilistiche, che vadano a collegarsi alla nuova circonvallazione; ING. ENRICO BENASSI -riconferma del tracciato già consolidato della prevista Autostrada Cremona-Mantova e relativi

COLLABORAZIO- collegamenti e sovrappassi, nonché del casello a cavallo tra i territori di Vescovato e di Pieve S NE E REALIZZAZIONE: Giacomo, in località Gazzo. Tale circostanza obbliga il Comune ad acquisire anche il parere ARCH. BRIGIDA GORINI formale della Regione sul progetto adottato di PGT (vedasi Comunicato Regionale sul B.U.R. n. 9 del 3 marzo 2010).

PGT di Vescovato — Relazione illustrativa generale del Documento di Piano 40

REGIONE 2.3 GESTIONE DEGLI AMBITI AGRICOLI STRATEGICI LOMBARDIA PROVINCIA DI CREMONA

L’individuazione degli ambiti agricoli strategici effettuata dal PTCP si è dimostrata compatibile con lo sviluppo della programmazione del PGT, pur con qualche contraddizione consistente nell’inserimento in area agricola strategica di un’area destinata a distributore di carburante in località La Resca e di un lotto antistante il Cimitero, destinato a futuro parcheggio. Sempre nell’ambito di una politica di rispetto del territorio si è ritenuto di mantenere, con il presente strumento urbanistico, come zone agricole anche quelle aree di riserva contrassegna- te come “da definire in sede di redazione del PGT” (art. 19 bis c. 2 ed art. 34 c. 1 normativa PTCP).

PGT

PROGETTO: ING. ENRICO BENASSI

COLLABORAZIO- NE E REALIZZAZIONE: ARCH. BRIGIDA GORINI

PGT di Vescovato — Relazione illustrativa generale del Documento di Piano 41

REGIONE 2.4 SETTORI DI SENSIBILITA’ PAESAGGISTICA DEL TERRITORIO LOMBARDIA PROVINCIA DI COMUNALE CREMONA

Il Piano Territoriale Paesistico Regionale, dopo aver postulato che il territorio regionale è tut- to portatore di valori ambientali, ha di conseguenza imposto che ogni progetto edilizio, al di fuori delle aree soggette a vincolo paesaggistico per le quali si applicano le normative vigenti, che vada a modificare in qualche modo l’ambiente, cioè vada a variare quelli che la Regione chiama i “parametri sostanziali”, debba essere sottoposto a “Valutazione di Impatto Paesistico” mediante una serie di considerazioni, che coinvolgono la Commissione Paesaggistica Comunale e la competente Sovrintendenza, le quali daranno pareri e prescrizioni che dovrebbero porta- re ad una maggior attenzione progettuale. Al fine di agevolare tale valutazione e quindi ridurre la forte discrezionalità insita nel procedi- PGT mento, che potrebbe portare a contenzioso, si è ritenuto opportuno redigere in allegato al PGT una carta delle “Sensibilità Paesaggistiche” (DP 2.4.1 e DP 2.4.2) che suddivide il territo- rio in quattro classi corrispondenti al 2°, 3°, 4°, 5° grado di sensibilità ambientale (il 5° è il massimo grado). Al 2° grado di sensibilità è assegnato il territorio urbano di recente impianto, con qualche por- zione al 3° grado in corrispondenza di visuali di un certo interesse. Al 3° grado di sensibilità ambientale viene invece assegnata la porzione del territorio agricolo a ridosso del più recente sviluppo urbanistico, con settori di 4° grado per zone particolari carat- terizzate da filari alberati significativi, rogge ampie ed importanti, storicità del tessuto agricolo. Sempre al 4° grado vengono classificati i nuclei di antica formazione con punte di 5° grado per immobili storici e di interesse architettonico. Il 5° grado di sensibilità è pure assegnato al Dugale Delmona Tagliata, per la sua notevole im- portanza storico-ambientale, mentre al Dugale Delmona Vecchia e alla roggia Ciria vecchia viene riconosciuto un grado di sensibilità medio - alta (4° grado).

PROGETTO: ING. ENRICO BENASSI

COLLABORAZIO- NE E REALIZZAZIONE: ARCH. BRIGIDA GORINI

PGT di Vescovato — Relazione illustrativa generale del Documento di Piano 42

REGIONE 2.5 RETE ECOLOGICA COMUNALE LOMBARDIA PROVINCIA DI CREMONA

La Rete Ecologica Comunale (REC) riassume le indicazioni provenienti dalle reti sovraordinate e precisamente sia dalla Rete Ecologica Regionale (RER) che dalla Rete Ecologica Provinciale (REP), con ulteriori integrazioni derivate dall’analisi dei siti, dall’analisi dei vincoli esistenti e dal complesso vegetazionale attualmente in essere e conservatosi ai tagli indiscriminati operati dall’uomo. La tutela paesaggistica di legge è applicata nel territorio di Vescovato con la fascia di rispetto dei corsi d’acqua individuati ai sensi dell’art. 142 del D.lgs 42/2004, ex vincolo Galasso, per il dugale Delmona Tagliata, alla quale viene aggiunta la fascia di rispetto dei corsi d’acqua naturali ed artificiali della Pianura Padana, art. 22 del PTPR, che riguarda invece la roggia Delmona. PGT Dalla Rete Ecologica Regionale è derivata l’indicazione degli areali presenti in particolare nel territorio sud, altrettanto dicasi della Rete Ecologica Provinciale ove, oltre all’indicazione degli areali, vengono recuperate quelle dei relativi corridoi ecologici: quello lungo la Cira Vecchia, il dugale Delmona Tagliata e presso la roggia Maggia. Grande importanza è stata riservata ai filari alberati, che dovrebbero essere preservati, in quanto testimonianza storico-ambientali del ter- ritorio. Si ricorda inoltre che, il PTPR indica la SP n° 10 Cremona –Mantova come “Strada Pa- noramica” e il tracciato della Postumia, lungo il quale si colloca anche un percorso ciclabile di interesse sovraccomunale, come “Tracciato guida paesaggistico” .

PROGETTO: ING. ENRICO BENASSI

COLLABORAZIO- NE E REALIZZAZIONE: ARCH. BRIGIDA GORINI

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REGIONE 2.6 ATTIVITA’ PRODUTTIVE E COMMERCIALI LOMBARDIA PROVINCIA DI CREMONA

Il Comune di Vescovato si pone sulla traccia di tutti gli altri comuni del territorio cremonese ove le attività produttive sono limitate all’ampliamento o al conseguente trasferimento di atti- vità sorte all’interno dell’abitato e non più sostenibili a seguito delle problematiche di disturbo della zona residenziale e a quelle derivanti dal traffico pesante. Tutto ciò se dal un lato mortifica l’articolazione del tessuto funzionale del Comune, dall’altro giova alla tranquillità e salubrità dell’ambiente, migliorando le potenzialità ricettive del tessuto residenziale. Gli insediamenti produttivi, al di là di alcuni ancora attualmente in contesto urba- no, dei quali almeno due sono in fase di trasferimento, sono collocati nella porzione nord-est dell’abitato, ove, grazie ad un Piano per gli Insediamenti Produttivi, hanno trovato nuova sede PGT alcune attività locali. Un altro polo produttivo è localizzato all’ingresso del paese sulla Provin- ciale Cremona – Mantova, ove si trovano, da un lato, la latteria Ca’ de Stefani, che ha ammo- dernato i suoi impianti di lavorazione del latte mentre, dall’altra parte della strada, sono sorte ulteriori attività artigianali. Esse occupano una superficie fondiaria di circa 240.000 mq edifica- ta; la disponibilità residua consiste in un’area urbanizzata di 4.360 mq, stante l’esaurimento del PIP. La proposta contenuta nel PGT prevede il mantenimento di una nuova zona di sviluppo artigianale, già peraltro contenuta nel PRG vigente, lungo via delle Industrie, in continuità con gli insediamenti esistenti, per un totale di 10.658 mq. Vi è poi un’ulteriore previsione produttiva di tipo esogeno, legata all’istituzione del Polo pro- duttivo sovraccomunale B3 tra i Comuni di Cicognolo, Pieve San Giacomo, Cappella de’ Pice- nardi, Grontardo, Pescarolo, Scandolara Ripa d’Oglio e Vescovato: esso rientra in uno degli interventi del progetto provinciale DAISSIL, approvato dalla Regione con Decreto n. 13516 del 21/11/2008 ai sensi della L.R. 35/96. Il Polo B3 (con superficie di circa 150.000 mq ) ha avu- to una provvisoria collocazione a sud della SP n° 10, a cavallo tra il territorio di Vescovato e quello di Cicognolo, a seguito del Protocollo d’Intesa firmato il 19/4/2008. Pur mancando ad oggi una seria proposta di accordo di programma, si ritiene opportuno, in accordo con il Set- tore Urbanistica della Provincia di Cremona, inserire nel PGT una simbologia che denoti l’esistenza di tale Protocollo, dando ai terreni ancora una destinazione agricola e rinviando al

PROGETTO: momento della effettiva gestione programmatica, una eventuale precisa individuazione. ING. ENRICO BENASSI Altri insediamenti di tipo produttivo - commerciale sono ubicati nella parte est del territorio

COLLABORAZIO- lungo la SP n° 10 e comprendono un complesso di proprietà Feraboli costituito da capannoni NE E REALIZZAZIONE: e silos adibiti al commercio di granaglie e l’attuale centro di proprietà Marchi per produzione e ARCH. BRIGIDA GORINI commercio di cucine. Le attività descritte occupano una superficie territoriale di 72.000 mq con limitata possibilità residua edificatoria. Per quest’ ambito non è prevista alcuna espansione.

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REGIONE LOMBARDIA PROVINCIA DI CREMONA

Negli ultimi anni è stata sviluppata nell’ambito di un Piano di Lottizzazione misto, una zona per attività commerciali di 5200 mq, situata a sud del cimitero di Vescovato, nella porzione di nord - est dell’ abitato. Per tale ambito risultano già rilasciati i permessi di costruire; tra i vari inter- venti anche la costruzione di un supermercato, classificato come media struttura di vendita di secondo livello (tra 601 e 1550 mq). Si ritiene, infine, di confermare nel redigendo PGT l’area di sviluppo commerciale, già peraltro inserita nel PRG vigente, collocata di fronte alla Latteria Ca’ de’ Stefani e di proprietà della stessa, avente una superficie territoriale di 58.000 mq circa. L’attuazione di tale ambito è condizionata dalla dismissione dell’allevamento suinicolo di pro- prietà della Cooperativa, allevamento che, con la propria area di influenza, ad oggi, blocca ogni PGT possibile trasformazione dell’ambito in questione . Ai fini del dimensionamento, si riepiloga quanto affermato con la seguente tabella, contenete gli ambiti di destinazione di tipo produttivo - commerciale inseriti nel PGT:

SUPERFICIE TERRITORIALE [mq]

CTP 01 10.658 CTP 02 57.698

TOTALE 68.356

PROGETTO: ING. ENRICO BENASSI

COLLABORAZIO- NE E REALIZZAZIONE: ARCH. BRIGIDA GORINI

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REGIONE 2.7 COMPLETAMENTO RESIDENZIALE LOMBARDIA PROVINCIA DI CREMONA

Il dimensionamento del presente Piano di Governo del Territorio e l’individuazione di nuovi comparti di trasformazione sono profondamente condizionati da quanto accaduto, dal punto di vista urbanistico - edilizio, negli anni precedenti. Il vigente PRG, approvato nel 2004, ha dato luogo a numerosi piani di lottizzazione, oggi regolarmente approvati e convenzionati, ma edifi- cati solo parzialmente. Nella tabella seguente vengono riportati la superficie fondiaria, il volu- me edificabile e gli abitanti teorici insediabili, calcolati con riferimento ad una densità abitativa valutata in 150 mc per abitante, relativi ai piani attuativi contenuti nel vecchio PRG e ancora da completare.

PGT SUPERFICIE VOLUME ABITANTI FONDIARIA EDIFICABILE INSEDIABILI [mq] [mc] Piano di Lottizzazione “Zaghen” 750 1.200 8

Piano di Lottizzazione “Alessandro” 2.453 4.722 31

Piano di Lottizzazione “Vecchia 18.167 30.666 204 Filanda” Piano di Lottizzazione “Stadio” 10.896 12.768 85 Piano di Lottizzazione “Tangenziale” 34.937 46.957 313

Piano di Lottizzazione “Marazzi - Smussi” 2.500 5.000 33

TOTALE 69.703 101.313 674

Alla luce di una tale situazione, si è ritenuto opportuno prevedere solo due nuovi modesti comparti di trasformazione residenziale, privilegiando lotti rivolti alla risoluzione di problemi principalmente viabilistici, legati al nucleo di antica formazione e ad un vicino lotto di proprietà

PROGETTO: comunale, già precedentemente inserito, a completamento di una lottizzazione convenzionata. ING. ENRICO BENASSI I comparti interessati sono:

COLLABORAZIO- -CTR 01 – Via Solferino. Si tratta di un comparto di circa 20.000 mq territoriali, dei quali NE E REALIZZAZIONE: 12.000 verrebbero destinati a residenza e 8.000 mq a verde urbano. La collocazione di tale ARCH. BRIGIDA GORINI ambito, che si trova a sud-est dell’antico nucleo urbano, permetterebbe con adeguate infra- strutture viabilistiche di convogliare il traffico su via delle Industrie; traffico che attualmente

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REGIONE LOMBARDIA PROVINCIA DI CREMONA

Insiste sui modesti vicoli del centro storico, creando una situazione problematica, anche alla luce dei recenti interventi di recupero effettuati (Piano di Recupero Bregalanti). -CTR 02 – Via Nazario Sauro. Si tratta di un comparto di proprietà comunale (già inserito co- me oggetto di trasformazione nel vigente PRG) costituito da 8.600 mq da destinare al residen- ziale, mentre i restanti 7.200 mq verrebbero convogliati a servizi (possibile barriera piantumata a verde di protezione dell’ abitato verso la circonvallazione - via delle Industrie). Ai fini del dimensionamento il loro apporto viene riassunto nella tabella seguente:

PGT SUPERFICIE SUPERFI- VOLUME ABITANTI RESIDENZIA- CIE A EDIFICABI- INSEDIABILI LE STAN- LE [mq] DARD [mc] [mq]

CTR 01 12.000 8.000 14.400 96 CTR 02 8.600 7.200 10.320 69

TOTALE 20.600 15.200 24.720 165

La quota di popolazione aggiuntiva teorica prevista dal PGT appare pertanto assommare in via di approssimazione a 839 abitanti teorici, considerando si la capacità insediativa residua del vecchio PRG, sia le potenzialità dei due comparti residenziali inseriti nel redigendo PGT. Tale complessivo aumento corrisponde a circa il 21% della popolazione attualmente residente nel territorio comunale. Per i due nuovi ambiti di trasformazione, oltre all’ introduzione dell’ ob- bligo di piantumazione a verde delle aree destinate a servizi, sarà richiesto ai sensi dell’ art. 43 della L.R. 12/05, a compensazione dell’ulteriore consumo di suolo, una maggiorazione del co- sto di costruzione per ogni titolo di abilitativo.

PROGETTO: ING. ENRICO BENASSI

COLLABORAZIO- NE E REALIZZAZIONE: ARCH. BRIGIDA GORINI

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REGIONE 2.8 SERVIZI PUBBLICI DI INTERESSE SOVRACOMUNALE LOMBARDIA PROVINCIA DI CREMONA

Oltre ai comparti per servizi di tipo comunale, che verranno indicati nel successivo paragrafo, il Documento di Piano prevede la sola indicazione di due aree soggette a servizi di tipo sovra- comunale, per le quali sarà necessario procedere attraverso accordi di programma, coinvol- gendo i Comuni limitrofi e i competenti uffici provinciali. Le zone citate riguardano: l’area in- dividuata per l’ampliamento della discarica di rifiuti solidi urbani, la cui procedura è già in una fase avanzata e l’individuazione di un’area destinata a terziario avanzato, sita tra il complesso di Ca’ de’ Sfondrati ed il tracciato della futura autostrada Cremona– Mantova, nella porzione di sud-est del territorio comunale. PGT

PROGETTO: ING. ENRICO BENASSI

COLLABORAZIO- NE E REALIZZAZIONE: ARCH. BRIGIDA GORINI

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REGIONE 2.9 SERVIZI PUBBLICI DI INTERESSE COMUNALE LOMBARDIA PROVINCIA DI CREMONA

Pur rinviando alla relazione del PIANO DEI SERVIZI per una descrizione più esaustiva, si sinte- tizzano di seguito i comparti di trasformazione destinati a servizi. Il comparto CTS 01 è relativo ad un appezzamento di terreno residuale a seguito dell’ espro- prio per la realizzata rotonda di fronte al Cimitero di Vescovato. La destinazione prevista per tale comparto è quella di costituire ampliamento del parcheggio a servizio del Cimitero. Il comparto CTS 02 è relativo ad un immobile sito in via Bissolati, un tempo destinato a cine- ma e attualmente in disuso. Il suo recupero come sala per usi civici risulta inserito nel pro- gramma triennale delle opere pubbliche, pertanto si ritiene opportuna la sua individuazione come comparto per servizi. PGT Il comparto CTS 03 si trova lungo Via delle Industrie e comprende terreni in parte di pro- prietà comunale ed in parte di proprietà della Casa di riposo, “Fondazione Soldi”. Tale ambito verrà destinato sia ad ampliamento dei servizi socio-assistenziali sia a piantumazione, per fornire protezione alla Casa di riposo e fare da barriera filtro verso la circonvallazione, che raccoglierà buona parte del traffico di attraversa- mento. Il comparto CTS 04 riguarda un appezzamento di terreno sito lungo la laterale di via delle Industrie, attiguo alla piazzola ecologica. Nel precedente PRG tale ambito era destinato a zona produttiva ed ora viene invece mantenuto per un eventuale ampliamento della zona di stoc- caggio e raccolta. Il comparto CTS 05 riguarda un’ area sita ad ovest dell’abitato lungo, la roggia del Cavo, per la quale si prevede, in convenzione con la proprietà, la piantumazione per la formazione di un’area didattica attrezzata. Il comparto CTS 06 è relativo a terreni in parte di proprietà comunale siti lungo via della Pil- le, una laterale di via Marchi, per i quali si prevede la realizzazione di un parcheggio per resi- denti e una futura piantumazione a verde filtro, a compensazione dei disboscamenti in atto.

PROGETTO: ING. ENRICO BENASSI

COLLABORAZIO- NE E REALIZZAZIONE: ARCH. BRIGIDA GORINI

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