SCUOLA SUPERIORE PER MEDIATORI LINGUISTICI (Decreto Ministero dell’Università 31/07/2003)

Via P. S. Mancini, 2 – 00196 - Roma

TESI DI DIPLOMA DI MEDIATORE LINGUISTICO

(Curriculum Interprete e Traduttore)

Equipollente ai Diplomi di Laurea rilasciati dalle Università al termine dei Corsi afferenti alla classe delle

LAUREE UNIVERSITARIE IN SCIENZE DELLA MEDIAZIONE LINGUISTICA

ANALISI ED EVOLUZIONE DELLA FIGURA DEL VAMPIRO NELLA LETTERATURA

RELATORI: CORRELATORI: prof.ssa Adriana Bisirri prof.ssa Tiziana Moni prof. Paul Farrell prof.ssa Claudia Piemonte

CANDIDATA:

COSTA ELENA

ANNO ACCADEMICO 2014/2015

1 INDICE

Introduzione ...... pag. 4 Capitolo I – Il mito del vampiro . . . . . pag. 8 1.1 – Etimologia ...... pag. 8 1.2 – Il non-morto ...... pag. 11 1.3 – Perché il sangue? . . . . . pag. 23 1.4 – Origine della figura del vampiro . . . pag. 31 Capitolo II – Nascita del vampiro moderno . . . . pag 51 2.1 – Il vampiro dell’Ottocento . . . . pag 51 2.2 – «Il Vampiro» di Polidori . . . . pag 68 2.3 – «» di . . . . pag 74 Capitolo III – L’inizio di una moda . . . . . pag 89 3.1 – Le «Cronache dei vampiri» di Anne Rice . . pag 89 3.2 – Il vampiro di Anne Rice . . . . pag 105 3.3 – Il vampiro diventa una moda . . . . pag 112 Capitolo IV – Nuove abitudini dei vampiri . . . . pag 114 4.1 – Il «Ciclo di Sookie Stackhouse» di Charlaine Harris . pag 114 4.2 – Il vampiro di Charlaine Harris . . . . pag 137 4.3 – Il sangue sintetico ed il cittadino vampiro . . pag 142 Capitolo V – La caduta di stile . . . . . pag 146 5.1 – Storie d’amore per adolescenti . . . . pag 146 5.2 – La saga di «Twilight» di Stephenie Meyer . . pag 154 5.3 – Il vampiro che brilla . . . . . pag 164 Conclusione ...... pag 171 English version ...... pag 172 Introduction ...... pag 173 Chapter I – The myth . . . . . pag 176 1.1 – Etymology ...... pag 176 1.2 – The undead ...... pag 177 1.3 – Why blood? ...... pag 179 1.4 – The origin of . . . . . pag 182 Chapter II – Birth of the modern vampire . . . . pag 186 2.1 – Vampires in the XIX century . . . . pag 186 2.2 – «The Vampyr» by Polidori . . . . pag 188 2.3 – «Dracula» by Bram Stoker . . . . pag 190 Chapter III – The beginning of a trend . . . . pag 196 3.1 – «The Vampire Chronicles» by Anne Rice . . pag 196 3.2 – Anne Rice’s vampire . . . . . pag 198 3.3 – Vampires become a trend . . . . pag 202 Chapter IV – New vampire habits . . . . . pag 204 4.1 – «The Southern Vampire Mysteries» by Charlaine Harris pag 204 4.2 – The vampires created by Harris . . . pag 209 4.3 – Synthetic blood and vampire citizens . . . pag 213 Chapter V – The downfall ...... pag 215 5.1 – Love stories for teenagers . . . . pag 215 5.2 – The «Twilight» saga by Stephenie Meyer . . pag 219

2 5.3 – The sparkling vampires . . . . . pag 223 Conclusion ...... pag 226 Version française ...... pag 227 Introduction ...... pag 228 Chapitre I - Le mythe du vampire . . . . . pag 231 1.1 – Étymologie ...... pag 231 1.2 – Le mort-vivant ...... pag 232 1.3 – Pourquoi le sang? . . . . . pag 234 1.4 – L’origine des vampires . . . . . pag 235 Chapitre II – La naissance du vampire modern pag . . . pag 237 2.1 – Les vampires du XIX siècle . . . . pag 237 2.2 – «Le Vampire» par Polidori . . . . pag 238 2.3 – «Dracula» par Bram Stoker . . . . pag 240 Chapitre III – Le début d’une tendance . . . . pag 244 3.1 – «Chroniques des vampires» par Anne Rice . . pag 244 3.2 – Le vampire d’Anne Rice . . . . pag 246 3.3 – Le vampire devient une mode . . . . pag 247 Chapitre IV – Les nouvelles habitudes des vampires . . pag 250 4.1 – «La Communauté du Sud» par Charlaine Harris . pag 250 4.2 – Les vampires de Charlaine Harris . . . pag 251 4.3 – Le sang synthétique et le citoyen vampire . . pag 254 Chapitre V – La chute ...... pag 256 5.1 – histoires d’amour pour adolescents . . . pag 256 5.2 – La saga de «Twilight» par Stephenie Meyer . . pag 257 5.3 – Les vampires qui brillent . . . . pag 258 Conclusion ...... pag 261 Bibliografia ...... pag 262 Filmografia ...... pag 264 Webografia ...... pag 264

3 INTRODUZIONE

Un tempo sentir pronunciare la parola “vampiro” instillava il panico nelle persone, o per lo meno una grande agitazione. Al giorno d’oggi, invece, si tratta di una parola come un’altra. I vampiri, un tempo visti come mostri sanguinari e pericolosamente mortali, oggi sono creature come tante altre, con i loro pregi ed i loro difetti, e con il loro pubblico di appassionati e di imitatori.

Un tempo creature dell’orrore presenti nel folklore e nei racconti popolari, i vampiri hanno iniziato con il tempo ad evolversi man mano che venivano rappresentati in storie fantastiche inventate da numerosi autori.

La letteratura, così come il cinema e la televisione, ha contribuito a portare il pubblico medio ad avvicinarsi a queste misteriose figure, a conoscerle, ad apprezzarle.

Inevitabilmente, la figura del vampiro ha iniziato ad attrarre il pubblico ben oltre quanto si sarebbe probabilmente potuto immaginare nei decenni passati, diventando nel presente una vera e propria moda per adolescenti e giovani adulti.

In particolare, prima ancora che cinema e televisione potessero dare un volto ai vampiri, era stato compito delle opere letterarie descriverli, narrare le loro abitudini e le loro caratteristiche. È dunque alle più grandi opere letterarie di questo genere che si deve il primo passo nello sviluppo di una figura di vampiro sempre nuova e dinamica. In passato il vampiro era solo un mostro che si nutriva di sangue, mentre col passare del tempo ha preso delle caratteristiche sempre più umane: una di emozioni, una spinta verso la sessualità, per giungere alla capacità di amare un essere mortale.

4 Non tutti gli appassionati di letteratura vampiresca apprezzano le opere pubblicate sull’argomento negli ultimi anni. Molte di esse sembrano infatti essere solo storielle d’amore per ragazze giovani e sognatrici, nelle quali i vampiri sono rappresentati alla stregua di tenebrosi principi azzurri. In questa categoria di storie si va a perdere completamente il senso primario ed originario del concetto di vampiro. Fra gli appassionati del genere, infatti, i più conservatori ignorano completamente quest’ultimo ramo di evoluzione della figura del vampiro, continuando ad affermare quello che in passato per anni è stato detto riguardo alle più misteriose fra le creature della notte.

Ma come si è giunti dalle mostruose e mortali creature del folklore popolare agli affascinanti adolescenti immortali in pena per amore?

Sono stati necessari molti anni per modificare in maniera così evidente la concezione di vampiro. Lo scopo primario di questa tesi è quello di mostrare come la letteratura è stata fautrice di tale cambiamento, portando esempi delle diverse fasi nelle quali il vampiro assume comportamenti sempre più differenti ed umani rispetto a quelli delle prime opere che lo riguardavano.

Nel primo capitolo della tesi si parlerà del mito del vampiro. Sarà in questa sezione presentata una spiegazione di “chi è” a tutti gli effetti il vampiro. Per questa ragione si presenterà un’etimologia del termine “vampiro” per presentare l’argomento. Si passerà quindi ad una spiegazione di che cosa si intende con il termine “non-morto”, che nella maggior parte dei casi viene associato alla figura del vampiro. Si spiegherà anche la relazione fra i vampiri ed il sangue: perché

5 sentono la necessità di nutrirsi di esso e che cosa il sangue umano rappresenta.

Infine, si parlerà delle origini del mito del vampiro. Quando ha avuto origine, dove, come erano rappresentati i vampiri in quel tempo.

Il secondo capitolo sarà incentrato sull’avvento di quello che viene considerato il vampiro moderno. Ancora un mostro, nella maggior parte dei casi con una gamma emozionale minima ma dotato di notevole intelletto. Il vampiro moderno è una creatura della notte che si nutre del sangue delle sue povere vittime, tuttavia è elegante e sa fingere in maniera sufficiente da riuscire a passare tranquillamente per un comune essere umano. Tra le opere nelle quali si comincia a riscontrare una simile rappresentazione del vampiro, verranno trattati in maniera più breve «Il

Vampiro» di John William Polidori, mentre in maniera più approfondita

«Dracula» di Bram Stoker. Si faranno inoltre accenni e riferimenti ad altre opere letterarie che trattano di vampiri nelle quali ricompare la figura di Dracula, o nelle quali compaiono altri vampiri a lui strettamente legati.

Il terzo capitolo ci porterà un po’ più avanti nel tempo, passando ad un periodo a noi più vicino. Si parlerà infatti di Anne Rice, scrittrice della famosissima saga

«Cronache dei Vampiri» che ha inizio con il romanzo «Intervista col vampiro».

Verranno analizzati i vampiri come descritti dalla Rice, notando come essi siano ancora molto vicini alle rappresentazioni fatte quasi un secolo prima da Polidori e

Stoker. Inoltre in questo capitolo si parlerà di come i romanzi di Anne Rice hanno avuto un ruolo chiave per lo sviluppo della letteratura vampiresca ad essi successiva.

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Il quarto capitolo non porterà a fare un salto temporale troppo grande, tuttavia mostrerà un enorme cambiamento nella figura del vampiro in sé e per sé. Si parlerà infatti del «Ciclo di Sookie Stackhouse», saga di Charlaine Harris dalla quale è stata liberamente ispirata la serie tv “True Blood”. La mia analisi della saga sarà proprio incentrata su ciò che da il nome al telefilm, un sangue sintetico che permette ai vampiri di non nutrirsi più di esseri umani e di conseguenza di uscire allo scoperto ed integrarsi nella società. Si parlerà di come la Harris descrive i propri vampiri, e di come essi siano molto più simili agli esseri umani rispetto ai loro predecessori. Si parlerà infatti dell’aspetto amoroso e sessuale del vampiro e della sua relazione con l’essere umano.

Infine, il quinto capitolo ci poterà al tempo presente, nel quale verrà spiegata quella che da molti è considerata un’enorme caduta di stile. Si tratta infatti della vera e propria decadenza della figura del vampiro, rappresentato fin troppo spesso come un tenero ragazzo dalla vita eterna che si innamora della giovane umana di turno. Fra i vari esempi portati si parlerà nello specifico della saga di «Twilight» di Stephenie Meyer. L’autrice ha avuto un grande successo fra le giovani lettrici, ampliato notevolmente dalla trasposizione cinematografica delle sue opere, tuttavia si è inimicata la quasi totalità dei convinti sostenitori del genere vampirico. Questo perché i vampiri, notoriamente creature delle tenebre nemiche della luce, sono da lei rappresentati come creature la cui pelle brilla al sole come un diamante.

7 CAPITOLO I - Il mito del vampiro

1.1 – ETIMOLOGIA

Si tratta di una verità spaventosa: il dolore può renderci più profondi, può conferire un maggiore splendore ai nostri colori e una risonanza più ricca alle nostre parole. Questo avviene se non ci distrugge, se non annienta l'ottimismo e lo spirito, la capacità di avere visioni e il rispetto per le cose semplici e indispensabili.

Lestat de Lioncourt, dal romanzo «La regina dei dannati» di Anne Rice

Per poter analizzare al meglio la figura del vampiro, è importante comprendere l’origine del termine e la sua diffusione. Il concetto del vampiro come “defunto che lascia la sua tomba per nutrirsi di sangue umano” si diffonde in Europa prima nei paesi orientali e solo in seguito nell’Europa occidentale.

L'etimologia della parola vampiro rimanda prima di tutto all'area balcanica.

J. L. Perkowski, professore di Lingue e Letterature Slave all’Università della

Virginia ed esperto di leggende e folklore riguardante i vampiri, attesta che alla fine del decimo secolo si diffuse il vocabolo slavo “obyrbi” per indicare un defunto che, rianimatosi, attacca la gente assorbendone il sangue. Alcuni altri esperti in materia di vampiri fanno notare come il periodo proposto da Perkowski possa non essere corretto.

8 Altri esperti ancora sono invece concordi riguardo la matrice comune di parole come il serbo-croato “upirina”, il bielorusso, ceco e slovacco “upir” ed il bulgaro

“vampir”, tutte usate in quel periodo nell'Europa orientale e che, insieme ad altre varianti locali, dovrebbero derivare proprio dal termine “obyrbi”.

Altre ipotesi portano il termine “vampiro” a derivare dal magiaro “vàmpir”, una parola di origine slava che si ritrova in maniere simili in russo, polacco, ceco, serbo e bulgaro. Il termine “vampir” (russo meridionale “upuir”, forma arcaica

“upir”) è stato inoltre associato al lituano “wempti” che significa bere. Sono anche state rilevate affinità con la radice indoariana “ud” o “wod”, da cui derivano il greco “udor” e il serbocroato “voda”, che significa acqua.

Fra quelli sopra citati, il termine che era più comune sentir pronunciare per identificare il vampiro era quello di “upir”, nonostante ancora oggi si hanno dubbi in merito al significato originale della parola, in quanto l’accezione qui considerata è, come intuibile da opere letterarie del passato, probabilmente giunta in un secondo momento ad aggiungersi o sostituirsi ad un precedente significato della parola.

Perkowski afferma che il concetto di vampiro appare per la prima volta in un manoscritto serbo del XIII secolo, nel quale si parla di “vukodlak”. Questo termine ha un significato che racchiude non solo l’accezione di vampiro ma anche quella di lupo mannaro. Egli quindi associa il termine “upir” a “vukodlak”, considerando i due vocaboli come sinonimi, senza avere nessuna certezza riguardo alla veridicità della sua teoria. Come già detto, infatti, non era certo che inizialmente il termine “upir” avesse lo stesso significato che ha poi assunto in

9 seguito. Probabilmente, si pensa, Upir poteva essere addirittura un nome di persona.

Solo dopo secoli dalla diffusione di questi termini e credenze dei paesi dell’Europa orientale, l'Europa occidentale si appropria del vocabolo e della figura del “vampir”. Sarà l’impero austriaco a favorire la sua diffusione al di fuori dell’area orientale.

All’inizio del XVIII secolo, alcune terre slave sono annesse all’impero austriaco, passando quindi sotto il controllo della sua amministrazione. Proprio in questo periodo l’impero comincia a ricevere segnalazioni provenienti da queste terre riguardo persone uccise da morti che si sono rialzati dalla tomba. Da allora i casi diventano piuttosto frequenti e, più di una volta, capita che qualche emissario imperiale si trovi a dover riesumare cadaveri che sono stati accusati dagli abitanti di piccoli villaggi di essersi rialzati ogni notte per nutrirsi del sangue dei vivi. In alcuni casi particolari i corpi vengono ritrovati in perfetto stato di conservazione nonostante siano stati sepolti ormai da tempo. Quando una simile situazione si verifica, vengono presi provvedimenti quali conficcare un paletto nel cuore del cadavere e bruciarlo.

Nel 1732 il termine utilizzato per definire i vampiri avrà una traduzione inglese e francese. Questo per via della diffusione in Europa degli oscuri avvenimenti di

Medwegya, un villaggio serbo sotto la corona d'Austria, nel quale una vera e propria epidemia di non-morti succhiatori di sangue obbliga l'amministrazione imperiale ad inviare una commissione medica, guidata dal chirurgo militare

Johann Flückinger. Egli scrisse un rapporto riguardante l’intera faccenda, che già nello stesso anno portò la stampa inglese e francese a trattare dell’argomento. Gli

10 articoli nelle due lingue fanno riferimento ai non-morti di Medwegya utilizzando rispettivamente i termini “wampyre” e “vampyre”.

1.2 – IL NON-MORTO

“Vive al di fuori della grazia di Dio, vaga nelle tenebre più profonde, è un vampiro, "". Queste creature non muoiono come l'ape dopo la prima puntura ma si rafforzano e diventano immortali una volta infettate da un altro Nosferatu. Quindi, amici miei, noi non stiamo combattendo una sola bestia ma intere legioni che passano di era in era nutrendosi del sangue degli esseri viventi.”

Professor Abraham Van Helsing, dal film «Dracula» di Francis Ford

Coppola

Un vampiro è una creatura che non è né viva né morta. Proprio per questa ragione al vampiro viene frequentemente associato l’appellativo di non-morto. Un essere umano non può diventare vampiro mentre è ancora completamente in vita.

Dovrà infatti prima morire per poi risorgere come creatura delle tenebre. Siccome con la sua rinascita ha infranto la divisione tra il mondo dei vivi e quello dei morti e siccome porta con sé caratteristiche sia di un mondo che dell'altro, resterà sospeso tra questi due estremi fino al momento di un completo annullamento del suo essere.

11 Non appartenendo a nessuno dei due mondi gli sarà quindi preclusa la resurrezione cristiana e in ambito più esteso la ricongiunzione con il principio, o con il tutto, che la maggior parte delle religioni promettono agli esseri umani dopo la morte. Questa è la maledizione insita nella figura del vampiro: essere un cadavere animato ed immortale imprigionato in un mondo di vivi; non fare più parte degli umani ma dei mostri.

Inoltre essendo impossibilitato a raggiungere l'aldilà, in qualunque modo lo si voglia chiamare o intendere, la sua non-vita non avrà uno scopo o un senso ultimo, tranne quello di perpetuare la propria condizione. A questo si aggiunge la triste coscienza che l'unica liberazione da questo stato è la propria distruzione che permetterà al corpo di rimanere morto e di conseguenza alla sua essenza di trovare pace.

Con la fine della vita mortale e l’inizio della non-vita immortale il corpo subisce dei cambiamenti, sebbene non raggiunga mai uno stato di decomposizione. Solitamente il vampiro mostra solo un pallore generale al quale si associa, secondo alcune descrizioni della specie, un alito pestilenziale. A seconda delle varie rappresentazioni, inoltre, avrà una mutazione nei lineamenti del viso e nel colore degli occhi, frequentemente rappresentati di colore rosso o giallo.

Nella maggior parte dei casi al momento della trasformazione il corpo diventa più agile e fisicamente più potente, spesso con un netto miglioramento dei cinque sensi.

12 Anche se la maggior parte delle funzioni vitali saranno interrotte, il vampiro sentirà comunque lo stimolo della fame, vedendosi costretto a nutrirsi per poter proseguire nella sua esistenza da non-morto. Incerto è ciò che potrebbe accadere ad un vampiro che non si nutre per troppo tempo, vista la moltitudine di spiegazioni a riguardo che vengono date generalmente dai differenti autori nel trattare l’argomento nei loro romanzi.

Il suo ciclo diviene notturno, in contrapposizione a quello dell'uomo che secondo natura è prevalentemente diurno. L’incontro con la luce del sole gli sarà fatale o, per lo meno, estremamente dannoso. L’unica illuminazione che il vampiro riesce a sopportare è quella artificiale.

L’allontanamento del vampiro dal sole non si riferisce all’astro nella sua accezione astronomica, quanto più nell’accezione simbolico-teologica di fonte di vita o di divinità. Il sole che allontana il vampiro e lo distrugge con i suoi raggi non è altro che una rappresentazione simbolica della divinità che sconfigge la morte, in questo caso sotto forma dalla creatura delle tenebre.

Il sole come divinità è un universale culturale, che sin dall’antichità nel corso dei secoli si è ripetuto come simbolo di vittoria di un’ipotetica divinità sulla morte.

Il vampiro vive nell’oscurità in quanto da sempre considerata luogo di mistero e di fatti inspiegabili, dimora del mostruoso e della morte. Quindi vivere nel buio sottolinea la sua condizione di non-vivente seppure nemmeno morto, quindi non-

13 morto. In poche parole con la sua lontananza dal sole viene anche esaltata la sua lontananza dalla luce, dal bene e dal divino.

Per abbandonare la sua condizione di ambiguità, il vampiro ha teoricamente due possibilità: tornare a vivere o morire definitivamente. Confrontando i testi in cui tale figura è presente, si può notare che il ritorno al mondo dei vivi sia un obiettivo raggiunto in rarissimi casi; in queste occasioni si tratta di un ritorno temporaneo. Ad esempio nel romanzo «Il ladro di Corpi» di Anne Rice, del 1992, il vampiro protagonista torna ad incarnarsi in un corpo vivente, ma tornerà all'originaria condizione di non-morto prima della fine dell'opera.

Morire completamente, essere quindi distrutto, è l'unica soluzione ammessa per veder terminare a tutti gli effetti l’esistenza di un vampiro, ma anche questa risulta difficile. Vecchiaia e malattie non hanno alcun effetto sul vampiro, così come infezioni e sostanze tossiche quali farmaci, alcol e droghe che possono soltanto arrivare ad intorpidirlo in alcuni casi; probabilmente questi elementi sono troppo legati alle funzioni biologiche di un organismo vivente per poter avere effetto su un corpo ormai privo delle funzioni vitali basilari. I metodi di eliminazione di un vampiro più comuni e ricorrenti sono il sole, il fuoco, l'argento il paletto di legno piantato nel cuore e la decapitazione.

Del ruolo del sole si è già parlato. Il fuoco ha sul vampiro un effetto simile a quello del sole ma meno rapido; d'altronde fuoco e fiamma sono, come il sole, simboli della vita e del divino. Il fuoco è un simbolo complesso legato anche alla purificazione e alla punizione divina. Da molti usi e costumi, alcuni antichi ed altri ancora in uso al giorno d’oggi, si può dedurre una diffusa credenza negli

14 effetti quasi magici della fiamma. Non è, quindi, l'azione del fuoco di per sé a consumare completamente un’essenza, questa, trasferisce verso il divino se supportata dai giusti riti. Il fuoco di conseguenza avvicina al divino.

Tuttavia, come già accennato, il fuoco è utilizzato anche come simbolo di punizione da parte delle divinità: le saette di Zeus erano forgiate dal fuoco, fuoco divino si abbatté sulle due antiche città di Sodoma e Gomorra. Le fiamme sono anche la punizione per i dannati in numerose religioni e culture. Il fuoco dunque ha effetto sul vampiro in quanto mezzo di purificazione divino che, distruggendo il corpo, pone fine alla sua maledizione.

Come già accennato anche l'argento è un’arma mortale spesso usata contro i vampiri, anche se la mera presenza di questo metallo non basta per scalfire i non- morti. Deve essere invece usato in forma di arma vera e propria: spade, pugnali, proiettili, punte di frecce.

L'argento è da sempre usato per gioielli, ornamenti, monete, e oggetti rituali; il che dimostra come l'uomo da tempo immemore lo tenga in debita considerazione e ne apprezzi le caratteristiche. Nelle mitologie antiche, inoltre, spesso gli dei usavano armi fatte di argento, potenti nelle loro mani ma inutili in quelle di un umano.

Come si è precedentemente notato per il sole e per il fuoco, anche l'argento mostra un legame col divino e la capacità di svelare la realtà dietro il mistero. Si può dire quindi che anche questo materiale è in grado di illuminare l'oscurità, anche se solo in senso metaforico, e di esorcizzare e sconfiggere il mostruoso.

15 Queste fin qui analizzate rappresentano le armi per uccidere un vampiro a cui si deve aggiunge un complesso esorcismo, eseguito in passato con frequenza nell'Europa dell'est. Secondo credenza, l'uccisione di un vampiro comprendeva, dopo aver riesumato il cadavere ed essersi accertati della sua infezione vampirica, il trafiggere il corpo con un paletto, il mozzare e poi bruciare in un rogo il capo, ovviamente il tutto seguito da un sacerdote che, con le preghiere appropriate, permetteva il successo dell'operazione. I sacerdoti erano, per ovvie ragioni geografiche, di culto cristiano ortodosso, perciò i loro esorcismi su queste creature erano messi in dubbio dai prelati e dai dotti della chiesa cattolica. Essi difficilmente credevano al ritorno dei cadaveri nel mondo dei vivi ma, ammettendone l'esistenza e quindi la loro paternità diabolica, reputavano gli esorcismi ortodossi non completamente efficaci e quando questi raggiungevano l'obiettivo era, secondo i dotti cattolici, perché avevano usato le preghiere presenti nel cattolicesimo.

L'arma dell'esorcismo religioso viene usata dove una chiesa riesce ad imporre la sua autorità su tutto ciò che è innaturale e malvagio; laddove ciò non avviene la gente si affida alle pratiche magiche della tradizione popolare, come avviene tra i

Rom che suggeriscono, per eliminare il vampiro, l'uso di pire e varie mutilazioni e operazioni tra cui: la perforazione del cuore, anche tramite aghi; la decapitazione; il chiodo nelle tempie; l'estrazione di organi; la terra di cimitero in bocca. Tutte azioni inutili e legate alla superstizione a parere dei sacerdoti cristiani, ai quali non è mai piaciuto l'esorcismo “fai da te".

16 Le operazioni elencate nel parlare di esorcismi appartengono al campo dei trattamenti diretti alle parti considerate essenziali alla vita di un uomo vivo, che per la violenza estrema si pensa possano funzionare anche sui vampiri, creature dalle funzioni vitali certamente alterate ma pur sempre legati almeno parzialmente al corpo umano posseduto. Sicuramente, tra questi rimedi, il più famoso è il paletto nel cuore.

La credenza che vede nel frassino il legno più adatto si è diffusa in tempi recenti, anche grazie alla produzione filmica e alla sua base si possono considerare le credenze che lo legano alla natura del legno della croce di Cristo o alla lancia che ne trafisse il costato. Il frassino è un legno legato al sangue, alla vita e alla guarigione ed è considerato una pianta magica in area mediterranea, usata spesso anche nella stregoneria.

Oltre agli espedienti conosciuti per distruggere il vampiro è interessante analizzare gli strumenti capaci di scacciarlo; come per i precedenti anche questi si legano al divino, alla vita, alla morte e al sangue. Per iniziare si deve menzionare l'acqua benedetta in cui coesistono i simboli della vita, della divinità e della purificazione e che risulta efficace contro tutti i mostri in ambiente cristiano. A questa si aggiungono anche l'aglio e la rosa canina.

L'aglio è stato sempre al centro di polemiche tra sostenitori e detrattori. Oggi prevale in ambiente medico una certa stima soprattutto per il ruolo di naturale regolatore della pressione. Le sue virtù terapeutiche furono esaltate anche da studiosi del passato secondo i quali esso contrasta diversi mali, dall'asma alle

17 malattie nervose. Ma altri lo reputavano velenoso e non volevano che venisse utilizzato. Questo bulbo era legato, sia in Grecia che in Egitto, al mondo dei morti.

Ad esempio gli adoratori di Osiride, protettore dei morti, lo indossavano in ghirlande. In epoca medioevale era utile contro le streghe e contro ogni maleficio.

In alcuni scritti in sanscrito, l’aglio è definito un uccisore di mostri.

Tra le cose in grado di allontanare il vampiro c'è, infine, anche la rosa. La specie canina risulta tra le possibili piante con cui si intrecciò la corona di spine di

Cristo ed anche l'albero su cui Giuda traditore si impiccò era indicato a volte come rosa canina.

Ma la rosa, canina o meno, era legata nell'antichità anche alle sepolture, per l'estrema bellezza e la breve vita del suo fiore divenne il simbolo di chi moriva giovane, sulla cui tomba veniva spesso posta. Nella simbologia è frequentemente utilizzata per testimoniare sofferenza, soprattutto se di tipo fisico.

Dunque anche la rosa, come tutte le armi che contrastano il vampiro, fa parte di una catena di simboli che ruota attorno agli stessi fuochi: divino, vita, sangue, morte. Ciò dimostra che l'universo del vampiro è carico di immagini e significati assai ricorrenti.

La tradizione cristiana vede nella croce un simbolo di Dio. Dal punto di vista

Cristiano ma anche secondo il mito, quale creatura del demonio, il vampiro non è in grado di puntare lo sguardo su una croce senza rimanerne ferito o per lo meno scosso. Ma la croce non è l’unico oggetto associabile al Cristianesimo che avrebbe tale effetto sui vampiri.

18 Si parla infatti anche, come già accennato, del potere dell’acqua santa e, più in generale, degli oggetti benedetti. Bagnare un vampiro con l’acqua santa, infatti, fa sì che questo rimanga in qualche modo danneggiato.

Tali oggetti ed elementi sono frequentemente utilizzati anche durante i riti di esorcismo per favorire l’effetto della preghiera.

Sebbene alcuni dei metodi tradizionali di eliminazione del vampiro siano presenti, in una forma o in un’altra, fin dall’epoca antica, l’introduzione di crocefisso e acqua santa è avvenuta ad opera della religione cristiana nel momento in cui le leggende riguardanti il vampirismo hanno iniziato a diffondersi nelle aree geografiche occidentali a prevalenza cristiana.

Tutte le caratteristiche del vampiro elencate in questo paragrafo, così come tutti i metodi per ucciderlo o scacciarlo descritti, non sono altro che un insieme di antiche credenze popolari e folklore, spesso con riferimento ad epoche più antiche. Al giorno d’oggi, gli autori di racconti e romanzi che vedono i vampiri come protagonisti non utilizzano più molti dei punti qui descritti. L’utilizzo di alcune caratteristiche o di alcune debolezze dipende solamente dal singolo autore e da come intende dare vita, o meglio “non-vita”, ai vampiri di sua creazione.

Il vampiro così come lo intendiamo oggi è, guardando l’etimologia della parola e la storia del mito, principalmente di origine slava. Per essere più precisi, l'origine del mito del vampiro risale alle concezioni dello spiritualismo slavo, in cui i demoni e gli spiriti avevano una funzione importantissima. Alcuni di questi spiriti erano benevoli, mentre altri avevano un'indole malvagia. A prescindere

19 dalla natura dello spirito, si credeva che esso derivasse dagli antenati o in ogni caso da altri esseri umani deceduti. Questo perché, nel paganesimo slavo, vi era una distinzione netta tra corpo e anima; mentre il corpo era soggetto alla mortalità, l'anima era immortale e, prima di trovare pace nell'aldilà, avrebbe dovuto vagare per quarant'anni dopo la morte del corpo.

Come i demoni e gli spiriti, anche le anime avevano il potere di interagire con gli uomini durante il loro periodo di permanenza sulla terra. I demoni e le anime malvagie erano molto temuti dagli slavi, poiché i primi potevano affogare umani, distruggere il raccolto e succhiare il sangue dal bestiame o dalle persone, mentre le seconde spesso nutrivano sentimenti di vendetta.

Il concetto di vampiro deriva precisamente da tutte queste credenze. Per i popoli slavi si trattava, infatti, di uno spirito impuro che entrava in possesso di un corpo in decomposizione, dando origine a una creatura non-morta, gelosa nei confronti dei vivi, che portava a termine la propria vendetta succhiando il sangue umano per sopravvivere.

La persistenza del mito dei vampiri nella storia dell'uomo non è altro che una manifestazione della paura della morte e dei morti che si tenta tutt’ora di esorcizzare in ogni maniera possibile. Il fatto poi che molti di questi esseri siano riconducibili al genere femminile mostra anche l'ambiguità dell'atteggiamento degli uomini verso le donne che, per alcune loro caratteristiche naturali come le mestruazioni, erano molto spesso guardate con occhio dubbioso.

Ricorrendo ai risultati di studi anatomopatologici, avvenuti in epoca a noi vicina, è possibile dimostrare che molti dei segni utilizzati per riconoscere il corpo

20 di un vampiro da un normale cadavere – quali i corpi rossi in volto e gonfi di sangue, l’assenza della rigidità cadaverica e la crescita apparente di capelli ed unghie dopo la morte – possono essere spiegati dai mutamenti perfettamente naturali che subentrano dopo la morte. Il sangue diventa più scuro in quanto l’ossigeno si esaurisce, gli organi interni si decompongono, producendo gas in grado di gonfiare il corpo, la rigidità svanisce abbastanza rapidamente e la crescita apparente di unghie e capelli è una conseguenza della retrazione della cute. Prima dell’avvento degli studi anatomopatologici, tuttavia, il modo più semplice per spiegare tali cambiamenti era che l’individuo in questione vivesse ancora, qualunque fosse la forma della sua vita, o non-vita.

Sebbene queste parole contribuiscano a spiegare perché si sia tanto diffusa la credenza nei vampiri, non affrontano in realtà la questione del perché particolari individui venissero identificati come tali. Lo storico Paul Barber ritiene che le vittime di omicidi, di suicidi e di pestilenze erano i candidati più probabili a diventare vampiri. La ragione dietro a questa affermazione è che gli appartenenti a tutti e tre i gruppi venivano seppelliti in maniera inadeguata e che i loro cadaveri venivano scoperti da cani o altri animali che si nutrivano solitamente di carogne; ciò favoriva la possibilità che venissero etichettati come vampiri. Se tale fatto sembra plausibile per le vittime della peste, chi muore assassinato o si suicida viene spesso seppellito in una normale bara, sebbene nelle comunità cristiane i suicidi non venissero interrati in luoghi consacrati. Non sembra perciò esserci una valida ragione per pensare che la loro sepoltura potesse comportare problemi. A questo punto è necessario rivolgersi nuovamente al soprannaturale. Gli individui che avevano avuto una morte “atroce” – oltre alla peste, all’omicidio e al suicidio,

21 fini orrende erano considerate la morte per parto, la morte lontano da casa o per opera di stregonerie – erano coloro che con più probabilità non sarebbero rimasti nelle loro tombe e si sarebbero trasformati in vampiri.

Per esempio in Gran Bretagna, a partire dal quinto secolo fino all’emanazione di un’opportuna legge nel 1823, i suicidi erano solitamente seppelliti agli incroci delle strade. Un’interpretazione contemporanea di tale pratica era che il segno della croce avrebbe allontanato il diavolo. Una spiegazione più plausibile, dato che tali sepolture venivano praticate spesso al di fuori del mondo cristiano anche in epoche più antiche, è che gli incroci stradali costituivano il punto di incontro fra due confini e perciò era come se i suicidi venissero sepolti nella terra di nessuno. Se fossero poi tornati dal mondo dei morti e avessero cercato di aggredire la comunità, sarebbero stati confusi dall’alternativa delle possibili direzioni da prendere. Il corpo del suicida veniva spesso impalato o appesantito, pratica che ha poco a che fare con i rituali cristiani e si addice meglio ad un’interpretazione pagana che coinvolge aspetti sovrannaturali: ossia, si temeva davvero che i morti tornassero ad infastidire i vivi, magari sotto forma di vampiri, perciò al momento della loro morte ci si accertava che questa possibilità non si verificasse in futuro.

Per poter parlare di ritorno di un corpo defunto sotto forma di vampiro è importante ricordare che praticamente tutte le popolazioni esistite, fin dai tempi più antichi, praticavano il culto dei morti. Il trapasso era accompagnato da riti precisi e solenni proprio perché si credeva che la morte fosse un passaggio dal mondo dei vivi all'aldilà.

22 Ma perché ciò avvenisse il defunto doveva essere preparato a dovere, in modo che il viaggio all'altro mondo avvenisse senza intoppi e il morto non potesse più tornare tra i vivi.

Inoltre, la morte era vista dalle popolazioni antiche con soggezione e paura poiché spesso non si capivano quali cause la provocassero, specie nel caso di decessi improvvisi o prematuri. Per questa ragione i defunti erano tenuti il più lontano possibile. Proprio per questo motivo i morti venivano seppelliti fuori dai villaggi, possibilmente in luoghi separati dalla zona abitata da una barriera fisica di origine naturale, come un fiume o un ruscello. Questa precauzione, insieme allo svolgimento di riti volti ad allontanare il pericolo, si diceva fosse in grado di ostacolare ed impedire il ritorno del defunto dall'aldilà.

Quella del ritorno dalla morte era una paura molto forte per gli antichi. Questo perché il morto, una volta tornato, non sarebbe stato per nulla ben disposto verso quei vivi che avevano fatto di tutto per isolarlo. Se ciò fosse accaduto, secondo il pensiero comune, il morto avrebbe cercato il fluido che più rappresenta la vita: il sangue.

1.3 – PERCHÉ IL SANGUE?

Xander: Why blood? Why Dawn's blood? Why couldn't it be like a lymph ritual or something?

Spike: 'Cause it's always got to be blood.

Xander: We're not actually discussing dinner right now.

23 Spike: Blood is life, lackbrain. Why do you think we eat it? It's what keeps you going. Makes you warm.

Makes you hard. Makes you other than dead. 'Course it's her blood.

Dall’episodio 5x22 «The Gift» del telefilm «Buffy the Vampire Slayer» di

Joss Whedon

Il sangue è un fluido vitale per l'uomo e per un gran numero di creature, tanto che la sua importanza fu compresa fin dai tempi più antichi. Gli uomini si resero subito conto di quanto la salute fisica dipendeva in qualche modo dal sangue ed era chiaro che, pur non conoscendo il fenomeno della circolazione sanguigna e le sue funzioni, la sua perdita eccessiva conduceva alla morte.

Si può considerare quindi normale che gli uomini di tutte le epoche abbiano caricato il sangue di significati magico-religiosi. I guerrieri di numerose civiltà si sono bagnati col sangue del nemico o l'hanno usato per dipingersi il volto, per bagnare le proprie armi o addirittura sono arrivati a berlo per assorbirne la forza e la vita che esso racchiudeva e simboleggiava. Per esempio, nell’antica Roma il sangue dei gladiatori con numerose vittorie veniva bevuto per acquisirne le abilità.

Parallelamente il sangue ha spesso avuto un ruolo fondamentale nel contatto con il divino e nei rituali di purificazione. Il sangue è parte essenziale dell'offerta agli dei che lo ricevono in dono solitamente dal sacrificio di animali e a volte anche di uomini; donando un sacrificio di sangue alle divinità gli uomini credevano di potersi assicurare, da queste, favori e protezione.

24 Ma il sangue nasconde anche la morte. Ne porta un esempio la leggenda greca di Asclepio che riceve in dono il sangue della gorgone da Atena. Egli scopre infatti che, mentre dalle vene del lato destro del mostro sgorga un sangue che ridona la vita ai morti, quello del lato sinistro è un potente veleno.

L'attributo magico del sangue ha trovato applicazione in molte tipologie di rituali di varia complessità.

Essendo considerato un elemento che lega l’essere umano al divino, il sangue non può in alcun modo essere sprecato o versato invano. Poiché l’assimilazione orale di sangue altrui equivale ad uno scambio fatto con la morte, attuato nel tentativo di prolungare e potenziare la propria vita, le grandi religioni storiche l’hanno sempre condannata. Qui di seguito alcuni passaggi dell’Antico

Testamento riportano riferimenti al sangue ed alla sua condanna.

Genesi 9:4-5 «Soltanto, non mangerete la carne che ha in sé il sangue. Del vostro sangue, poi, ossia della vostra vita, io domanderò conto.»

Deuteronomio 12:23 «Solo, assicurati di non bere mai sangue, poiché il sangue

è la vita, e tu non puoi nutrirti della vita attraverso la carne.»

Levitico 17:10-11 «Chiunque della casa d’Israele e dei forestieri che soggiornano tra voi mangerà sangue, di qualsiasi genere, io volgerò la mia faccia contro costui che mangia sangue, e lo reciderò dal suo popolo. Poiché la vita della carne è nel sangue.»

Il sangue appare in ogni cultura come simbolo della vita nella sua accezione più corporea e materiale. Assimilando il sangue del vivo, il non-morto tenta anche

25 di assorbirne la vita, di recuperare ciò che ha perduto. Il fatto che, almeno in ambito folkloristico, il vampiro scelga persone con cui è stato legato in vita è significativo: esso tenta così di ristabilire una comunicazione affettiva che lo renda completo. Ma, giacché egli non ha più nulla di umano, il suo atto si traduce in una violenza ai danni della persona amata, in una persecuzione da parte di qualcosa di troppo diverso per poter essere riconosciuto.

Chiaramente questo particolare comportamento del vampiro non si ripete in nessuna delle storie narrate all’interno dei romanzi di epoca contemporanea, tutti incentrati su una rappresentazione il più possibile a tuttotondo del vampiro.

Alla classica figura del vampiro che si nutre del sangue delle proprie vittime, secondo alcuni, possono essere considerati come facenti parte della categoria anche dei vampiri completamente diversi che, a differenza dei primi, sostituiscono il sangue con altri fluidi corporei quali il midollo spinale o le viscere. Ne è un esempio il “pontianak” indonesiano, cioè lo spirito di una donna morta durante il parto che attacca soprattutto le gravide e che può divenire corporeo, seppur per un breve periodo, ed avere figli con gli uomini. Un altro caso è quello di un vampiro che ricava il nutrimento dall'energia vitale di animali e uomini che si indeboliscono fino a morire. Risulta ovvio che sangue, midollo, viscere ed energia sono accomunati tra loro in quanto simboli della vita.

In alcuni testi il vampiro può evitare di succhiare il sangue all'uomo e cibarsi di quello animale, ma ciò in un'ottica biblico-cristiana non lo assolve completamente, avendo Dio proibito l'ematofagia in ogni caso. In quest'ottica il vampiro anche nutrendosi solo dagli animali trasgredirebbe le norme divine.

26

Il rapporto tra il vampiro e il sangue conduce ad un confronto del non-morto con la figura del Cristo e svela interessanti ambiguità. Il confronto del vampiro con il Cristianesimo risulta inoltre obbligatorio. Questo perché è proprio all'interno di una cultura in parte cristiana ed in parte materialista che il vampiro

"occidentale" nasce, cresce e si evolve, trasformandosi da semplice credenza folkloristica in oggetto di studio per pochi dotti e, successivamente, nel fenomeno mediatico oggi così in voga tra i giovani e non solo.

Il cristiano, seguendo gli insegnamenti di Gesù, si nutre del suo “sangue” – anche se appare sotto forma di un liquido diverso – divino per avvicinarsi al paradiso, cioè ad una vita e ad un mondo eterni che si trovano oltre quello nel quale viviamo ora. Il vampiro, invece, assume il sangue umano per mantenere uno stato di non-morte che gli permetta di perpetuare la sua esistenza all’interno del mondo dei vivi.

Inoltre, il cristiano prende il “sangue” del figlio di Dio che gli viene donato, mentre il vampiro si appropria del sangue di una vittima con la forza o tramite poteri ipnotici. La situazione si complica ulteriormente tenendo in considerazione che molto spesso anche il vampiro può dare il suo sangue per farlo bere ad un umano. Questo avviene in molti romanzi di epoca contemporanea, dove il vampiro fa bere all’umano il suo sangue per trasformarlo a sua volta in un vampiro o, in alcuni casi, anche per curare le ferite dell’umano in questione. Nel caso della trasformazione da umano a vampiro, il non-morto succhia quasi tutto il sangue alla propria vittima facendole raggiungere uno stato di precario e temporaneo equilibrio tra la vita e la morte; solo a questo punto il vampiro dona il

27 proprio sangue riempiendo nuovamente il corpo della vittima che "rinascerà" come vampiro.

Anche in questo caso la contrapposizione con Cristo è evidente: uno dona il sangue divino per dare vita eterna, l'altro dona il sangue di un non-morto donando la “morte” eterna, permettendo così la resurrezione non nel mondo della luce ma in quello delle tenebre. Il carattere di maledizione è evidente così come il carattere di anticristo che lega quindi il vampirismo al satanismo, per lo meno secondo la

Chiesa Cattolica e i suoi più convinti sostenitori.

Nel 1985 il biochimico David Dolphin propose un collegamento tra la rara malattia del sangue porfiria e il folklore sui vampiri. Siccome questa condizione viene trattata con trasfusioni di sangue egli ipotizzò che la consumazione di grandi quantità di sangue potesse in qualche modo trasportare il liquido attraverso la parete dello stomaco fino a mandarlo in circolo. I vampiri non erano quindi altro che malati di porfiria che bevevano sangue a sufficienza da alleviarne i sintomi.

La teoria fu successivamente respinta poiché si scoprì che il sangue non alleviava affatto i sintomi né, tantomeno, i malati di questa malattia sentivano l'urgenza impellente di nutrirsi di sangue. Inoltre, Dolphin aveva confuso i vampiri della finzione letteraria e cinematografica con quelli del folklore, la maggior parte dei quali non si nutrivano nemmeno di sangue.

Viene inoltre fatto un parallelismo tra la sensibilità alla luce del sole dei vampiri e la fotofobia causata dalla porfiria; anche in questo caso, si tratta di una caratteristica che non era presente nel folklore originale ma che nacque solo successivamente. In ogni caso, Dolphin non proseguì nel diffondere le sue idee.

28 Nonostante sia stato rigettato dalla comunità scientifica, il collegamento alla porfiria ottenne l'attenzione dei media e venne citato di tanto in tanto nel parlare della figura del vampiro.

Anche la malattia della rabbia è stata collegata al folklore vampiresco. Il dottor

Juan Gómez-Alonso, un neurologo spagnolo, scrisse riguardo a questa possibilità.

La suscettibilità all'aglio e alla luce potrebbero essere dovute ad una ipersensibilità, che è uno dei sintomi della rabbia. La malattia può inoltre attaccare parti del cervello e causare disturbi del sonno, talvolta portando ad invertire il giorno con la notte stimolando maggiormente la sessualità. Secondo una diceria, se il paziente riusciva a riflettersi nello specchio allora non era malato di rabbia.

Lupi e pipistrelli, che sono spesso associati ai vampiri, possono essere entrambi portatori di rabbia. Questa malattia, inoltre, può portare a mordere altre persone e a perdere sangue dalla bocca.

Tutti questi particolari insieme possono portare a pensare che i vampiri così come erano stati per diverso tempo rappresentati nel folklore fossero in realtà malati di rabbia. Tuttavia non è in alcun modo confermato che questa teoria possa essere ritenuta a tutti gli effetti valida.

Un’altra malattia poco documentata ma che allo stesso tempo è un grado di far nascere molti dibattiti è la sindrome di Renfield. Si tratta di una malattia di tipo psicologico che fa sentire, a chi ne è vittima, il bisogno di assumere sangue per via orale. Essa trae il suo nome da Renfield, uno dei personaggi del famoso romanzo «Dracula» di Bram Stocker. Nella storia originale, Renfield non era

29 affatto un vampiro, ma desiderava fortemente diventarlo, tanto da subire una sorta di schiavitù, volontaria e masochistica, nei confronti del Conte Dracula in quanto tale.

Generalmente una simile malattia colpisce e si fa notare fin da una giovanissima età, principalmente in soggetti di sesso maschile, e con il passare degli anni si evolve attraversando tre differenti stadi evolutivi.

La prima fase, che poi è la più facile da notare, si ha quando il soggetto è ancora molto piccolo. Egli tende ad assumere il proprio sangue, anche a costo di procurarsi da solo delle ferite volontarie per farlo fuoriuscire. Spesso tale fase continua anche durante l’adolescenza, periodo in cui è accompagnata di frequente da atti di auto-erotismo.

In seguito il soggetto entra nella seconda fase, caratterizzata dalla zoofagia.

Sentendo il bisogno di assumere sangue di altri esseri la persona affetta da questa malattia si nutre di animali. Una tale pratica può essere di frequente accompagnata da pratiche sessuali che talvolta sconfinano nella zoofilia.

Nell’ultima fase della malattia, l’individuo sente il bisogno di assumere sangue umano. Questo stadio ha manifestazioni assai variabili dipendentemente della persona. Per un soggetto affetto dalla sindrome può infatti essere sufficiente il sangue appartenente ad una qualsiasi sua vittima ma, in alcuni casi, può capitare che necessiti di assumere sangue ottenuto facendo ricorso alla violenza in generale o, in altri casi estremi, addirittura all’omicidio. Anche in questa fase la componente sessuale assume una grande importanza.

Non è possibile definire come un vampiro colui che è affetto dalla sindrome di

Renfield, tuttavia nel mondo reale è probabilmente ciò che maggiormente si

30 avvicina alla figura del vampiro come rappresentato nei romanzi classici. Inoltre, nella maggior parte dei casi, questa malattia si sviluppa a causa di traumi infantili e coloro che ne sono affetti puntano esclusivamente allo scopo ultimo di diventare vampiri. Nella maggior parte dei casi arrivano a credere di esserlo diventati.

1.4 – ORIGINE DELLA FIGURA DEL VAMPIRO

Dinnanzi a me sono trascorsi dieci secoli di storia come su di uno schermo. Per noi il mondo dei mortali è una lanterna magica, uno spettacolo divertente da seguire. A volte interveniamo. Ho tirato io la freccia nella testa di re Harold ad Hastings, e ho succhiato il suo occhio. Ho visto martiri friggere per mano di tiranni, bisbigliandoli nelle orecchie che razza di idioti fossero. Ho leccato il sangue dalle lance Sioux.

Mi sono aggirato tra i fuochi di Dresda come un lupo, mangiando la carne dei neonati arrostiti -- per poi alzarmi in volo con nuove ali, azzannando i paracadutisti che lasciavano i bombardieri in fiamme. E tutto questo è solo una parte. [...] Ero presente all'alba del nucleare! Me ne sono beato!! Sicuro all'ombra del fungo, nascosto dalla pira atomica che oscurava il sole, ho percorso le strade di Nagasaki ingozzandomi di fetido sangue contaminato. Perché?

31 Perché potevo. Perché posso. Un'infinita, illimitata indulgenza. Questa è la vita del vampiro.

Dal fumetto DC «Hitman» di Garth Ennis e John McCrea

Collocare come origine del mito del vampiro la notte dei tempi è un luogo comune tanto scontato quanto efficace. Ovviamente in questo caso non si prendono in considerazione i vampiri dell’età romantica, né tantomeno la figura del Conte Dracula con la sua discendenza letteraria e cinematografica. Si cerca invece di prendere in esame le creature notturne che si nutrono di sangue, sospese in una condizione che non è quella di cadavere e nemmeno quella di essere vivente, in quanto si tratta di un essere soprannaturale che ha vissuto la morte senza esserne sconfitto, conquistando la vita eterna al prezzo della singolare restrizione dietetica.

Fin dai tempi più remoti l’uomo è sempre stato convinto che l’anima sopravviva alla morte fisica del corpo che la ospita. Qualcuno era convinto che l’anima in alcuni casi potesse essere così potente da riportare addirittura in vita il corpo. Per questo le culture del passato seppellivano i corpi con ogni genere di cosa affinché le anime rimanessero nelle tombe e non disturbassero i vivi, tant’è che accanto al corpo venivano sistemati cibo, bevande, a volte persino concubine.

I vampiri non sono infatti un soggetto di recente invenzione, dal momento che la credenza nei morti che si cibano dei vivi è da sempre diffusa. Ciò che più temevano i vivi era il desiderio di sangue che avrebbe potuto far uscire il cadavere

32 dalla tomba. Pare sia stata proprio questa paura a scatenare i primi racconti di vampirismo.

L’estensione cronologica dei fatti riguardanti possibili vampiri o loro simili è impressionante: esistono documenti riguardanti il vampirismo di quasi ogni possibile epoca e civiltà.

Gli antichi succhiatori di sangue babilonesi erano noti come “Ekimmu” e sembra rappresentassero individui che, essendo andati incontro ad una morte orrenda, tornavano a divorare la carne e succhiare le vene dei vivi. Essi infatti erano anime tormentate che, non riuscendo ad ottenere il giusto riposo, vagavano per la Terra in cerca di vittime dalle quali bere il sangue.

È sorprendente notare la similitudine delle cause di trasformazione in vampiro con quelle presentati dagli slavi moltissimo tempo dopo. Infatti divenivano

Ekimmu uomini e donne che erano morti in maniera violenta o prematura, coloro che avevano lasciato delle faccende in sospeso e i giovani che avevano amato senza essere corrisposti.

Il demone Ekimmu, quindi, era difficile da sconfiggere in quanto rappresentava le forze vitali soppresse e le forze dell’amore non pago.

Anche presso gli Assiri l’Ekimmu era estremamente temuto. Si pensava infatti che fosse in grado di entrare nelle case delle persone passando attraverso i muri e le porte per prendersi gioco di chi vi abitava, talvolta uccidendo i malcapitati risucchiando loro la vita.

Secondo la tradizione ebraica, la prima donna sulla Terra divenne un vampiro.

La moglie di Adamo, prima della creazione di Eva, era Lilith, che si rivelò troppo

33 indipendente da Adamo a livello psicologico. Dopo un litigio dovuto al rifiuto di lei di obbedire all’uomo, Lilith si allontanò e si unì ad una banda di demoni.

Nonostante l’intervento di una delegazione di angeli, la donna non tornò più indietro, diventando un demone che si nutriva di bambini e seduceva gli uomini per poi morderli mentre dormivano, mangiarne la carne e berne il sangue.

Anche presso il popolo babilonese esisteva un riferimento a Lilith, da loro chiamata Lilit. Era un demone che si avventava sui bambini e i neonati per berne il sangue. Questo demone era anche la causa dei sogni erotici degli uomini che venivano considerati con orrore dalla cultura dell’epoca.

Gli antichi cinesi temevano il “qiang shi”. Secondo le leggende si trattava di un demone che abitava nei cadaveri e faceva in modo che non si decomponessero.

Per far questo li spingeva a nutrirsi di sangue di altri cadaveri o esseri viventi.

Questo demone aveva occhi scintillanti e artigli. Il corpo era coperto di pelo bianco o grigio ed esteticamente orribile.

I cinesi erano convinti che bastassero un teschio oppure uno scheletro per far sì che un’anima cattiva potesse trasformarsi in quella che appariva come una loro versione di vampiro. Era credenza anche che se un gatto nero fosse balzato sul cadavere questo gli avrebbe trasmesso la propria natura felina e, quindi, il corpo si sarebbe trasformato in un vampiro. Stavano quindi sempre bene attenti a non lasciare un gatto nella stessa stanza con un morto.

Secondo la loro cultura popolare, inoltre, un cadavere non si sarebbe decomposto se fosse stato illuminato dalla luce del sole o della luna.

34 Una figura assai diffusa nella zona del Kathai era quella del “polong”, uno spirito malvagio che può essere attirato in una bottiglia dove è stato raccolto per due settimane il sangue di un uomo assassinato.

Gli antichi egizi credevano che ogni uomo fosse composto di diverse anime o stati di coscienza; due erano i più importanti: il Ka, che era la manifestazione fisica della vita, ossia il corpo che decade dopo la morte se non mummificato e il

Ba, la parte dell'anima capace di viaggi astrali. Secondo loro la vera immortalità poteva essere raggiunta solo se il Ka e il Ba rimanevano uniti anche dopo la morte. Tuttavia, perché questo avvenisse il Ka aveva bisogno non solo di un corpo intatto, mantenuto tale dalla mummificazione, ma anche di offerte come fiori, erbe, cibo e bevande. Per questo nelle piramidi si poteva trovare una zona appositamente riservata alle offerte ed un sacerdote si assicurava che nuove offerte fossero fatte ogni giorno. Se il Ka non era abbastanza rifornito di doni si temeva che potesse lasciare la tomba sotto forma di “Kama Rupa” in cerca del suo sostentamento. Il suo nutrimento consisteva in feci, urina, acqua salmastra e animali morti. Tuttavia si pensava anche che il Ka potesse attaccare gli uomini, svuotandoli della loro energia fisica o del loro sangue.

Per i greci antichi la figura più simile al nostro vampiro era la “Lamia”. Si trattava di una creatura di sesso femminile, spesso rappresentata come una donna dall’aspetto generalmente grottesco che non solo aveva la parte inferiore del corpo di animale, ma anche la pelle di serpente. Questa volava per cercare bambini dai quali bere il sangue. Generalmente le sue vittime erano di sesso maschile, nella

35 maggior parte dei casi giovani uomini, ai quali non solo succhiava il sangue ma secondo molte credenze mangiava anche la carne.

In Grecia, parallelamente, si aveva anche un’altra credenza, ovvero quella delle “Empuse”, specie di streghe o orchesse dall’aspetto ora orribile ora grazioso, che vivevano in boschi o crepacci da cui uscivano solo di notte alla ricerca di carne umana o di sangue di fanciulli.

Nonostante possa inizialmente apparire sorprendente, è possibile leggere anche il mito del dio greco Dioniso come un riferimento al vampirismo. Sono infatti parecchie le caratteristiche che il dio greco ha in comune con la figura del vampiro, sia come descrizioni fisiche sia come comportamenti.

In molte immagini riportateci dalla letteratura esso appare come un giovane di splendido aspetto, forte, affascinante, dalla carnagione chiara, i capelli corvini e fluenti; viene descritto con indosso un mantello purpureo: il colore del sangue, oltre che del vino.

A tale proposito, dobbiamo inoltre ricordare che nell'antica Grecia la relazione tra sangue e vino era molto sentita; la vite ed i suoi frutti sono l'attributo di

Dioniso e possiamo considerare il vino il sangue della vite.

Il vampiro che estrae il sangue dal collo, quindi alla base della testa, sede del cervello, si può dire che succhia la conoscenza; il vino con la sua ebbrezza porta, secondo alcuni, all’illuminazione e ad una nuova conoscenza. Secondo alcune credenze infatti l'ebbrezza è un segno di possessione divina.

36 Nel mito del dio Dioniso egli è trigenito, ovvero colui che nasce tre volte, pare che neppure le armi dei suoi nemici abbiano potuto ucciderlo, ed anche qui si notano parecchie similitudini con l'attuale o gotica tradizione vampirica.

Dioniso è il dio vagabondo sempre cacciato e bandito. È il dio degli eccessi che spinge i suoi seguaci a consumare sangue a sbranare capretti o altri animali, spinge alla follia, all'omicidio, al suicidio.

È anche il Dio della fertilità, in positivo ed in negativo; egli infatti dona fertilità all'uomo, ma può anche creare vampiri secondo altre raffigurazioni. Dioniso, circondato dal sangue della vite e dal sangue umano, dalla follia e dalla vita, forse

è stato una delle prime figure mitologiche, di fatto, maggiormente simile a quello che oggi consideriamo il vampiro moderno.

Uno dei documenti antichi più famosi riguardo i vampiri è opera dello scrittore greco Filostrato: si tratta de “La vita di Apollonio di Tyana”, che racconta fatti riguardanti la vita del filosofo. Menippo, uno dei discepoli di Apollonio, fu ipnotizzato da una donna ricca e bellissima intenzionata a sposarlo. Sospettoso,

Apollonio comparve il giorno delle nozze e smascherò la donna che si rivelò essere un vampiro intenzionato ad illudere il giovane per poi approfittarsi di lui nutrendosi della sua carne e del suo sangue.

Nell’antica Roma era possibile trovare le “Strigi”, figure in grado di trasformarsi in uccelli minacciosi che la notte emettevano urla agghiaccianti e che succhiavano il sangue dei bambini. Il mito delle Strigi sopravvisse nel tempo,

37 arrivando fino al medioevo, periodo nel quale da esse ebbe origine il mito delle streghe.

Presso le antiche popolazioni arabe si parlava di “Ghoul”, un demone di sesso femminile che vagava per i cimiteri e succhiava il sangue dei morti. Questi, finiva però fin troppo spesso ad azzannare anche i vivi. Stava infatti acquattata in un luogo nascosto, in attesa di poter piombare sugli ignari viaggiatori e passanti.

I molti tabù presenti nelle tradizioni africane costituiscono un fertile terreno per la credenza popolare dei vampiri. I vampiri africani possono essere sia "non- morti", sia "viventi", sia "spiriti" malefici.

Nel primo caso si tratta di esseri umani morti che tornano per vendicarsi, oppure di potenti stregoni che nella credenza della reincarnazione, se sono stati malvagi, si reincarnano in un vampiro e che si nutrono di sangue. Nel secondo caso sono esseri umani che si "trasformano" in vampiri senza però morire; anche in questo caso il sangue è componente necessaria per mantenere i poteri acquisiti.

Nel terzo caso si tratta di esseri soprannaturali che usano i loro poteri per compiere malvagità e si nutrono di sangue umano per trarne piacere; alcune volte questi spiriti vengono asserviti a streghe o stregoni per essere diretti contro i loro nemici.

Di seguito sono elencati alcuni tipi di vampiri presenti nella cultura africana.

Un “Adze” è uno spirito vampiro presente nella magia tribale degli Ewe, popolo africano abitante nel sud-est del Ghana e nel sud del Togo. L'Adze si

38 aggira sotto forma di mosca ma, se catturato, si trasforma in umano. Beve sangue, olio di palma e latte di cocco, ed uccide i bambini soprattutto se di bell'aspetto.

Un “Asanbosam” è un Vampiro africano, conosciuto presso gli Ashanti del sud del Ghana e le popolazioni nelle aree della Costa d'Avorio e del Togo.

L'Asanbosam risiede nelle foreste, dove spesso viene incontrato dai cacciatori.

Generalmente ha aspetto umano ma con due eccezioni: ha denti d'acciaio ed ha uncini al posto dei piedi. Morde le sue vittime sul pollice.

Un “Impundulu” è un servo-vampiro di una strega, ritrovato nella orientale regione africana di Capo. Di solito il servitore veniva tramandato di madre in figlia e usato per infliggere sofferenza ai nemici. Si dice che avesse un insaziabile appetito e che dovesse sempre essere lasciato libero di cibarsi. Capitava anche che prendesse la forma di un uomo affascinante e diventasse l'amante della sua padrona.

I “Khiduwane” sono un particolare tipo di vampiri africani che possono prosciugare il sangue con il solo sguardo.

I “Kinoly”, invece, sono vampiri originari della zona del Madagascar con occhi rossi ed artigli lunghissimi.

I “Mutala” sono dei vampiri originari dell’Africa composti da un corpo non intero. Si tratta infatti solamente di torsi di cadavere che si trascinano con le braccia in quanto privi di gambe.

Un “Obayifo” è un vampiro vivente trovato tra il popolo degli Ashanti sulla costa dell'oro africana. Si dice che sia un uomo o una donna che lascia il suo corpo durante la notte per andare a cibarsi. Particolarmente amorevole con i bambini; si dice che possa persino rovinare i raccolti.

39 Gli “Owenga”, altrimenti detti “Otgiruru”, sono vampiri originari dell'Africa nera. Come i più diffusi Asanbosam, questi vampiri africani quasi sempre sono la reincarnazione di vecchi stregoni malvagi, i cosiddetti "uomini medicina".

Terrorizzano i villaggi a notte fonda con urla e lamenti.

Il “Ramanga” è un vampiro vivente trovato in Madagascar. Servo degli anziani della tribù in cui vive, consuma il sangue e le unghie di un membro nobile della sua tribù.

I “Subaga” sono vampiri africani considerati alla stregua di Uomini-Vampiro, appartenenti alla tribù Bambara.

Spostandoci di continente arriviamo in Australia dove la popolazione aborigena dei Koori narra la leggenda di una creatura alta circa 4 piedi, dotata di un'enorme testa ed una bocca molto larga completamente sdentata che, come i serpenti, inghiotte la preda senza masticarla. Altra insolita caratteristica è quella di avere sia le mani che i piedi dotati di ventose simili a quelle dei polipi. Lo “Yara- ma-yha-who”, questo è il suo nome, si nutre di esseri umani. La sua tecnica di caccia consiste nell'appostarsi sopra un albero, nascosto fra le fronde, aspettando che passi la sua vittima. Quando un viandante si avvicina la creatura lo assalta e, attaccandosi ai suoi orifizi, gli succhia il sangue indebolendolo e lasciandolo a terra completamente inerme. La creatura abbandona la vittima per qualche tempo per poi tornare ad inghiottirla nella stessa maniera utilizzata dal serpente. Dopo il pasto lo Yara-Ma-Yha-Who si riposa ed in seguito rigurgita quanto ha trovato indigesto del pasto. La vittima, ancora viva e vegeta, risulta essere più bassa e più rossiccia di quando è stata ingerita. Se una stessa vittima viene attaccata ed

40 ingerita più volte si riduce progressivamente di dimensioni per diventare, infine, uno Yara-Ma-Yha-Who a sua volta.

Secondo altre leggende australiane, i “Mrart” sono vampiri che hanno molto più potere nelle tenebre quando, in mancanza di vittime vive, cercano di trovare le loro prede nei cimiteri. I Mrart infestano prevalentemente i deserti australiani.

Un altro tipo di vampiro presente in Australia è l’“Eruncha”. Si tratta di un demone che si ciba solo ed esclusivamente del sangue degli stregoni.

Da citare è anche il “Too-Roo-Dun”, uno spirito dell'acqua della mitologia australiana che dopo aver afferrato le sue vittime si ciba delle loro carni e beve il loro sangue.

Si parla anche di esseri che bevono sangue umano presso i nativi americani.

Interessante è una leggenda appartenente a tale popolazione riguardo ad uno spirito del male a causa del quale ha avuto origine una stirpe di “viventi” del tutto simile a quella dei vampiri.

La leggenda narra di un potente guerriero, un uomo-medicina, che governava il proprio popolo con amore. Era sposato ma lui e la sua compagna non potevano avere figli. Aveva provato in ogni modo a pregare le divinità perché permettessero a sua moglie di dargli un figlio ma senza successo. Allora egli rivolse le sue preghiere agli spiriti maligni, compì atti proibiti e riuscì a mettersi in contatto con lo spirito Jumlin. Questo spirito malvagio era potente ed oscuro, come pagamento per fare in modo che la compagna del guerriero avesse un bimbo sano e bello chiese di poter lasciare il Mondo degli Spiriti d'Ombra per entrare in quello dei

41 viventi. L'uomo disperato accettò, ma fu ingannato. Lo spirito infatti passò nel mondo dei viventi e si impossessò del corpo dell’uomo, insinuandosi nel suo cuore e nella sua mente.

Jumlin era uno spirito forte, crudele e famelico che si nutriva del sangue dei viventi. Inizialmente indirizzò la sua fame solo verso gli animali ma, in seguito, anche verso le genti della sua stessa tribù. Lo spirito esercitava i suoi poteri psichici e mentali, la sua forza aumentava sempre più, fino al punto che nessuno osava opporgli resistenza.

La primavera successiva le donne che non erano state uccise partorirono figli sani e robusti, ma il numero degli uomini e donne della tribù continuava a diminuire. Un gruppo di guerrieri decise di recarsi nel villaggio vicino per interrogare un altro uomo-medicina, il quale rivelò loro dello spirito che si era impossessato del loro capo. Tornarono diversi mesi dopo al villaggio e trovarono la compagna del capo gravida e tanto malata da morire dopo aver dato alla luce il proprio bambino.

Jumlin, appreso di un piano per distruggerlo, fuggì con il figlio ed altri bambini del villaggio.

Per parecchio tempo venne inseguito dai guerrieri che, dopo molti anni, lo ritrovarono riuscendo ad ucciderlo. Ciò nonostante il figlio riuscì a fuggire. Orso

Che Ride, questo era il nome del figlio di Jumlin, ed i suoi fratelli e sorelle si dice siano ancora in vita. Sembrerebbe che continuino a procreare con gli esseri umani e con quelli della propria specie, per creare una loro razza. Possiedono poteri psichici, vivono in eterno ed hanno una natura negativa.

42 I vampiri sono presenti nel folklore e nelle leggende dell’Africa, dell’Asia orientale, dell’Australia, del Vicino Oriente, delle Americhe e naturalmente dell’Europa dove sembrano essere più diffusi, in particolare in Grecia e nei

Balcani.

Con l’arrivo del cristianesimo, in diverse zone dell’Europa sembrò che queste credenze di morti che si alzavano dai sepolcri aumentassero, probabilmente a causa di alcuni scrittori cristiani che mescolarono credenze pagane e cristiane.

In India i “Baital”, esseri simili al pipistrello, erano temuti in quanto spiriti che possedevano e rianimavano i morti.

Il “Vrykolakas” della Grecia rurale rappresentava ancora una minaccia nel

1900: quasi immediatamente dopo la propria morte egli sferrava una serie di attacchi agli abitanti dei villaggi, seminando terrore e scompiglio.

In Romania, secondo la tradizione popolare, ogni notte i villaggi si riempivano di grandi quantità di vampiri, aggressivi e minacciosi.

L’ondata di vampirismo meglio documentata nel vecchio continente si verificò in Polonia ed in Russia nel 1693. Secondo il quotidiano francese dell’epoca

“Mercure Galant”, fu un avvenimento terribile per tutti coloro che ne furono interessati: «Appaiono da mezzogiorno a mezzanotte e giungono a succhiare il sangue di persone e di animali vivi in tanta abbondanza che, talora, esce loro dal naso, ed in particolare dalle orecchie, e, talaltra, il corpo nuota nel sangue fuoriuscito nella bara. Essi sostengono che il vampiro ha una tale fame che mangia persino la stoffa che trova intorno a sé. Lo spettro o vampiro, o un

43 demone in tale forma, esce dalla tomba e si aggira di notte abbracciando e afferrando violentemente amici e parenti per succhiare loro il sangue, fino a provocarne indebolimento e spossatezza e, infine, la morte. Tale persecuzione non si arresta … a meno che non si interrompa il suo corso decapitando il corpo del vampiro o squartandolo. Poi si dovrebbe trovare il corpo, nella sua tomba, flaccido, flessibile, gonfio e florido, nonostante sia morto da tempo. Dal suo corpo esce una gran quantità di sangue.»

È inoltre risaputo che il luogo che ha avuto una maggiore influenza vampirica è stata l’Europa orientale, nella quale sono nate anche numerosissime leggende sull’argomento.

La ragione dietro questa affermazione è il gran numero di resoconti scritti nel

Settecento riguardo una possibile epidemia vampirica che si sviluppò proprio in quelle terre e che rese il vampirismo un fenomeno sociale conosciuto e pericoloso.

Esso infatti, qualunque cosa fosse in realtà, rappresentava inevitabilmente un pericolo reale per le popolazioni, rendendo necessaria, con ogni mezzo possibile, la sua totale estirpazione.

Una differente interpretazione delle origini del vampiro vede la sua leggenda partire dall’India e, grazie alle carovane dei mercanti e pellegrini che viaggiavano lungo la via della seta, attraversare le steppe e diffondersi nelle antiche città situate nei pressi del Mar Nero. Trasmesse agli arabi queste storie sono arrivate in

Grecia e di qui nella penisola Balcanica, nei Carpazi orientali, nel bacino ungherese ed infine nelle Alpi transilvane.

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Per il contributo dato alla creazione del mito del vampiro, una menzione speciale spetta a Erzsébet Bàthory. Questa psicopatica nobildonna medievale, dall’aspetto enigmatico e conturbante, chiamata “la belva di Csejthe”, era nata nel

1560 dalla famosa casata ungherese dei Bàthory. Trascorse buona parte della sua esistenza nel lontano e sperduto castello di Csejthe, nei Piccoli Carpazi

(Slovacchia), di cui ancora oggi rimangono le rovine.

Erzsébet si era convinta che fare il bagno nel sangue di giovani ragazze potesse preservare la sua bellezza e la sua giovinezza e, per questo motivo, in tutto causò la morte di ben 650 ragazze che venivano condotte al castello con la lusinga di entrare al suo servizio. Alla fine alcuni cittadini di Csejthe, in base alle dichiarazioni di una vittima riuscita a fuggire, portarono alla luce i misfatti della contessa. Su ordine di re Mattia d’Ungheria fu aperta un’inchiesta e un cugino della Bàthory si incaricò delle indagini. Venne subito indetto il processo che, come prevedibile, non durò a lungo: il verdetto fu che la contessa dovesse rimanere chiusa a vita in una piccola ala del suo castello, dove morì nel 1614. Ai suoi complici tuttavia andò peggio, poiché vennero gettati alle fiamme.

La contessa Bàthory è uno degli esempi di personaggi storici realmente esistiti che, sebbene si sappia perfettamente che non si tratta di veri vampiri, ha ugualmente favorito a diffondere credenze e dicerie riguardanti i bevitori di sangue.

Da tutte queste testimonianze la credenza dei vampiri pare dunque fermamente dimostrata essere pressoché universale. Perché si credeva che gli individui si

45 trasformassero in vampiri? Innumerevoli ragioni ci vengono fornite dal folklore e dai documenti storici, spesso leggermente differenti fra loro in base alle regioni di origine ed alla cultura delle popolazioni che ne parlavano. Queste ragioni potrebbero essere le più disparate: dalla sepoltura incompleta alla morte improvvisa, da coloro che morivano maledetti, non battezzati o scomunicati a coloro il cui corpo era calpestato da un gatto mentre attendeva la sepoltura.

Naturalmente, molti erano i modi per impedire ai vampiri di lasciare le loro tombe per andare a tormentare i vivi. Il metodo migliore consisteva nel seppellire i potenziali mostri in modo da costringerli a restare nel luogo di sepoltura.

Pertanto venivano sepolti nelle paludi o, se il luogo era montuoso, sotto un cumulo di pietre, oppure a testa in giù, o inchiodati alla bara, o sotto oggetti pesanti. Pietre, cocci o monete venivano messi loro in bocca, affinché avessero qualcosa di inoffensivo da succhiare, oppure la bocca veniva loro legata.

Se il vampiro si aggirava di notte minacciando i vivi, allora veniva fermato con ogni metodo a disposizione. Nella Germania del 1345, una donna non-morta si rivelò particolarmente difficile da sconfiggere secondo le storie riportate. Vagava di notte sotto forma di un piccolo animale che venne catturato e gettato in un fosso, il che peggiorò la situazione in quanto, non essendo morta e furibonda, seminò ancora più vittime sotto le spoglie di una bestia enorme e ripugnante.

Allora ne venne riesumato il corpo che, secondo i terrorizzati abitanti del villaggio, mostrava evidenti segni di appartenenza ad un vampiro. Le trapassarono il petto con un palo e seppellirono nuovamente il corpo. Ma anche questo non funzionò e la vampira ricominciò ad aggirarsi di notte, questa volta usando il palo

46 come arma contro le sue vittime. Il corpo dovette perciò essere riesumato per la seconda volta e bruciato. Solo allora la donna non fu mai più rivista.

Questa non è che una delle molte storie che si raccontano sull’argomento, la maggior parte delle quali è difficile comprendere se si tratta di pura invenzione, di realtà alimentata da fantasia o di una semplice interpretazione errata degli avvenimenti avvenuta a causa dell’ignoranza delle civiltà passate riguardo a molti fatti ora universalmente conosciuti.

Anche se si inizia a parlare effettivamente di vampiro nella sua accezione attuale a partire dal Settecento, già alla fine del XVII secolo si ha un anticipo di quel fitto dibattito che infiammerà nel secolo successivo. Questo avviene soprattutto quando vede la luce un’opera pubblicata dal teologo protestante Philip

Rohr, che tratta il sottile argomento dei “nachzehrer”. Si tratta di cadaveri rianimatisi dentro la tomba che masticano i vestiti e tutto ciò che trovano alla loro portata, comprese le proprie parti del corpo se necessario, producendo uno strano e particolare rumore. Dopo aver avuto modo di masticare tutto quel che possono, essi passano all'assorbimento dell'energia vitale di chi abita vicino il loro sepolcro.

Dopo aver assorbito un'adeguata quantità di energia, questi non-morti escono dalla tomba e cominciano ad attaccare i viventi fisicamente.

Il nachzehrer era conosciuto nel Seicento nella Kashubia, regione adesso polacca, e in Germania orientale, ma la credenza potrebbe anche essere di origine boema e morava, questo è al momento ancora incerto. Indubbiamente la sua diffusione nelle terre della Germania colpì l'attenzione degli studiosi prima che lo facesse la figura del “vampir”, che era invece maggiormente diffuso in terre

47 appartenenti in quel periodo all'Impero Ottomano. Inizialmente il nachzehrer era leggermente diverso dal vampiro come viene inteso al giorno d’oggi, tuttavia può essere benissimo considerato un vampiro nella sua definizione allargata, così come moltissime altre creature presenti nella cultura e nel folklore di altrettanti popoli. Tuttavia col passare del tempo le due figure di nachzehrer e “vampir” si sono avvicinate sempre più l’una all’altra fino a sovrapporsi.

Sulla base di quanto appena spiegato è dunque possibile affermare che il nachzehrer non è altro che un primo esempio di "vampiro storico", ossia di vampiro nella sua forma originale di creatura mostruosa che si rialza dalla tomba con il suo aspetto cadaverico per bere il sangue dei vivi.

L'opera di Philip Rohr racconta di numerosi casi nei quali tale figura ha fatto la sua comparsa nella vita di quel tempo. Egli inoltre ragiona su quella che poteva essere stata l’origine del mito di una simile creatura. La causa che egli infine considera più plausibile per la nascita di una tale creatura mostruosa non è altro che il Diavolo stesso. Esso, essendo incorporeo, deve utilizzare corpi umani per agire sulla materia e sulla vita degli esseri umani. Per questa ragione il nachzehrer perseguirà gli scopi del suo maligno creatore, seminando il terrore, insinuando il dubbio sulla provvidenza, diffondendo pestilenze in realtà causate delle esumazioni di cadaveri effettuate dagli umani per scovare il non-morto.

Inoltre il nachzehrer sarà in grado di gettare cattiva fama su alcuni defunti, in quanto al tempo era convinzione diffusa che tale creatura fosse stata in vita una persona malvagia.

È quindi possibile affermare che alcuni temi trattati nello studio effettuato da

Rohr saranno in seguito propri del dibattito sui vampiri del Settecento.

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Nel corso del tempo, storici e studiosi di folklore hanno elaborato numerosissime teorie nel tentativo di giungere ad una spiegazione razionale e soddisfacente del fenomeno del vampirismo. Secondo una delle più antiche ipotesi, i vampiri erano individui che, erroneamente o volontariamente, erano stati sepolti vivi. Indubbiamente si verificarono davvero casi di sepoltura prematura e, quando veniva riesumato il cadavere di qualcuno che prima di morire aveva tentato di uscire dalla bara aiutandosi con le unghie, molti testimoni rimanevano fortemente impressionati. Molti corpi appartenenti a presunti vampiri, tuttavia, furono riesumati molto tempo dopo la sepoltura, ma nessuno presentava ferite alle mani che lasciassero presumere il tentativo di uscire dalla bara. Tale teoria ha probabilmente più a che fare con le paure di essere sepolti vivi degli scrittori romantici del diciottesimo e diciannovesimo secolo che non con le credenze popolari.

Si ricorda inoltre che, nel periodo dell’Illuminismo, sono state molte le dissertazioni pubblicate riguardo ai vampiri. Fra le più famose dell’epoca si ricorda quella di Van Swieten, il medico di corte della regina Maria Teresa d’Austria, che fece sì che la regina stessa emanasse un decreto che vietava il ritorno in vita di persone già morte, sia per loro opera che per opera del demonio, ponendo fine all’epidemia diffusa in quel periodo.

Col decreto della Regina Maria Teresa i sepolcri, almeno apparentemente, sono sigillati e non vi saranno più apparizioni vampiriche presso le case degli abitanti del suo impero. Ma la mole di scritti sull’argomento darà luogo ad un’altra

49 epidemia che tuttora non si è riuscita ad estirpare: il vampiro diventerà un’icona dell’immaginario collettivo, a cominciare dagli scritti dei poeti romantici fino ad arrivare alla vera e propria moda rappresentata nelle opere moderne e contemporanee.

Per ottenere questo è stato necessario che il vampiro cambiasse nell’aspetto e nel comportamento, andando ad indossare completi alla moda, a sostituire le fattezze del cadavere con quelle di un semplice umano pallido e, soprattutto, riuscendo ad infiltrarsi nei salotti dei circoli colti per sedurre gli astanti. Più di recente qualcuno ha anche rinunciato al mito della bara, evitando il fastidio di uno scomodo trasloco, magari da un vetusto castello ad un appartamentino in centro.

50 CAPITOLO II – Nascita del vampiro moderno

2.1 – IL VAMPIRO DELL’OTTOCENTO

Benvenuto in mia casa. Entrate e lasciate un po'

della felicità che recate.

Conte Dracula, dal film «Dracula» di Francis Ford Coppola

Nel capitolo precedente si è parlato solamente del mito del vampiro. Vampiri mostruosi, dall’aspetto di orridi cadaveri che si alzavano dalla loro tomba per aggredire i vivi. Erano racconti popolari, derivanti dal folklore di moltissime regioni dell’Europa orientale e del resto del mondo. Nulla a che vedere con i vampiri della letteratura moderna, figure in un primo periodo sempre considerate mostruose, tuttavia dall’aspetto più umano ed elegante.

Ed è proprio su questo pensiero che nasce l’immagine del vampiro moderno, presente nelle opere letterarie a partire dai primi dell’Ottocento. Se prima di allora i vampiri comparivano solo in rapporti di magistrati ed in dissertazioni teologiche, ora appaiono negli scritti di narratori e di poeti, circondati da un velo di mistero che rende la loro figura accattivante.

All’origine di tale rappresentazione, così nuova e differente, vi è una scommessa, dalla quale si afferma abbia avuto origine il Romanzo dell’Orrore inglese.

51 Per poter dare una spiegazione più esauriente è necessario tornare al momento in cui tale scommessa venne lanciata, per poter analizzare al meglio le conseguenze che ebbe non solo sui contemporanei ma anche sui posteri.

Il luogo in cui avvenne è Villa Diodati, a Ginevra. Nel giugno del 1816 si riunì nella villa un gruppo di intellettuali del tempo. Facevano parte del gruppo le seguenti figure: il poeta inglese Lord Byron, accompagnato dalla sua donna Claire

Clairmont e da colui che era il suo segretario e medico, John William Polidori; il poeta inglese Percy Shelley, in compagnia della sua futura moglie Mary, all’epoca ancora giovanissima; il letterato e uomo di politica John Hobbhouse; il pittore

Scrope Davies; lo statista italiano Pellegrino Rossi.

Dalle parole di Mary, sappiamo che l’estate che passarono insieme era fredda e piovosa, ragione per cui il gruppo si trovò spesso rinchiuso all’interno della villa per giorni senza poter uscire. Durante il periodo che passarono lì, per caso trovarono alcuni volumi che parlavano di storie di fantasmi. Fu allora che Lord

Byron lanciò una scommessa a tutti i presenti: quella di scrivere ognuno una propria storia di fantasmi. Inizialmente tutti si misero all’opera, ma dopo ben poco tempo si arresero, trovando più interessante intrattenersi in lunghe conversazioni riguardanti i principi della narrativa di genere soprannaturale. Perfino Byron, che aveva lanciato la scommessa a tutti gli altri, si arrese ben presto e non portò a termine nulla.

Solo due dei presenti andarono fino in fondo, mettendo in piedi un’effettiva storia di fantasmi. Mary, la giovane donna di Shelley, iniziò a scrivere quello che poi divenne «Frankenstein», oggi riconosciuto come capostipite del suo genere, il

Romanzo dell’Orrore Soprannaturale. L’altro fu Polidori, che mise insieme un

52 racconto di poche pagine riguardante la figura di un vampiro, proprio dal titolo «Il

Vampiro».

La figura di vampiro che appare nel racconto di Polidori è completamente diversa da qualsiasi cosa si fosse mai vista prima. Egli infatti descrive il non- morto in maniera innovativa, non facendolo più sembrare un putrido cadavere senza cervello bensì un nobile intelligente.

Anche se più avanti in questo capitolo si parlerà più nello specifico di Polidori e del suo personaggio, Lord Ruthven, per il momento basti sapere che egli fu il primo a dare questo nuovo aspetto aristocratico alla figura del vampiro. Il suo personaggio venne in seguito imitato da quasi tutti coloro che scrissero sull’argomento dopo di lui.

Nel corso del tardo Romanticismo ottocentesco, in molti si ispirarono alla nuova figura di invenzione polidoriana per i loro racconti sui vampiri. Altri, invece, si rifecero a temi più classici andando a nominare di nuovo creature come le Empuse e le Lamie. Solo pochi invece, per la maggior parte originari dell’Europa orientale, continuarono ad inserire nei loro romanzi e racconti creature mostruose come quelle delle loro leggende folkloristiche.

Un esempio di autore che continuò a descrivere il vampiro nella sua forma tradizionale, invece di utilizzare quella letteraria, fu Aleksej Konstantinovič

Tolstoj, un poeta, scrittore e drammaturgo russo che visse e compose a cavallo della metà dell’Ottocento.

53 «I Vurdalak» è un racconto scritto da Tolstoj che narra di vampiri estremamente legati alla tradizione slava, che li vede descritti come persone di ritorno dalla morte per succhiare il sangue dei loro familiari. A causa della loro sete insaziabile, interi villaggi e piccoli paesini rurali vengono trasformati in città fantasma. Queste caratteristiche si possono facilmente evincere dalla trama del racconto, presentata qui di seguito.

Nel 1815 alcuni nobili aristocratici si riuniscono al castello Schwarzemberg, non lontano dalla città austriaca di Vienna. Un giorno l’anziano Marchese d’Urfé si ritrova a raccontare di un fatto accadutogli in gioventù. Più precisamente nel

1759, mentre si trovava in viaggio verso la Moldavia dove avrebbe dovuto svolgere una missione diplomatica.

Nel corso del suo viaggio si trovò a fermarsi in un piccolo villaggio, si suppone nella zona della Serbia, dove venne accolto da una famiglia di contadini. La famiglia contava due figli maschi, una femmina ed un padre che al momento del suo arrivo non si trovava in casa. Egli si fermò per alcuni giorni in compagnia della famiglia, ritrovandosi ad innamorarsi della ragazza di casa.

Durante il suo soggiorno, gli venne raccontato che il padre dei tre fratelli si era allontanato per combattere un fuorilegge turco ma che, prima di andare, aveva dato delle disposizioni ai figli riguardanti cosa fare al suo ritorno. Se si fosse presentato a casa entro dieci giorni, allora avrebbe voluto dire che aveva ucciso il suo nemico; ma se invece non fosse tornato entro quel tempo, allora voleva dire che sarebbe tornato sotto forma di vurdalak. Il vurdalak è una creatura rappresentata da un defunto che si rialza dalla propria tomba per bere il sangue dei

54 suoi familiari, quindi si tratta a tutti gli effetti di un vampiro. Nel caso l’uomo fosse tornato in queste condizioni, i figli avrebbero dovuto conficcargli un paletto nel cuore e bruciare il suo corpo.

L’uomo rientrò a casa quasi allo scadere del decimo giorno. I figli erano dubbiosi riguardo al lasciarlo entrare oppure no, tuttavia alla fine si trovarono a soccombere alla loro ignoranza in materia di vampiri ed all’amore per il padre, permettendogli di entrare. Dei sospetti rimasero sempre riguardo alla condizione dell’uomo, tuttavia questi vennero ignorati dai figli. Ciò accadde per lo meno finché il vurdalak non iniziò la notte ad attaccare la sua famiglia per potersi nutrire di loro e renderli suoi simili. Anche il Marchese d’Urfé venne aggredito dalla creatura, tuttavia riuscì a liberarsi e fuggire lontano a cavallo, perdendo lì per lì coscienza della situazione e riprendendosi solo a giorno inoltrato sconvolto accanto al suo cavallo esausto.

Quella appena raccontata non è altro che una delle tante differenti visioni del vampiro nelle opere ottocentesche. Fra coloro che mantennero uno stile più classico è possibile riscontrare autori del calibro di E.T.A. Hoffmann, rinomato scrittore, compositore, pittore e giurista tedesco. Nel corso della sua vita egli ha scritto numerose opere spaziando su vari generi, fra cui anche il genere grottesco.

Fra le sue opere si trova la raccolta di romanzi e racconti dal titolo «I confratelli di

Serapione», all’interno della quale si tratta l’argomento dei vampiri nel racconto intitolato «Vampirismo».

55 Il protagonista del racconto è il Conte Ippolito e la storia ha inizio quando egli riceve la visita di due donne nel suo castello. Si tratta di una vecchia Baronessa dall’aspetto tutt’altro che gradevole, che il padre del Conte aveva odiato fintantoché era stato in vita, e della sua deliziosa figlia Aurelia, della quale il

Conte s’innamora subito perdutamente. La fanciulla ricambia i sentimenti di

Ippolito, tanto che i due decidono di sposarsi.

La mattina delle nozze la misteriosa Baronessa viene trovata morta in giardino, nei pressi del cimitero. Il tragico evento spinge Aurelia a raccontare ad Ippolito alcuni fatti del passato, in seguito ai quali la giovane donna aveva maturato un odio viscerale nei confronti della madre. Dopo la morte del padre, infatti, Aurelia era andata a vivere con la donna ed il suo nuovo compagno. Quest’ultimo, nonostante avesse contribuito a migliorare le condizioni economiche delle due donne, era detestato dalla ragazza per via delle sue continue avance. Ossessionata dalla madre, che la colpevolizzava per la sua ritrosia verso il patrigno e, quindi, per il fatto di mettere a rischio lo status economico e sociale faticosamente conquistato, Aurelia aveva deciso di scappare di casa. Ma la notte della fuga la fanciulla si era imbattuta nella madre che le si era gettata ai piedi con «indosso una lurida palandrana, braccia e seno scoperti, i capelli grigi disciolti, arruffati come una furia». La donna era inseguita dal compagno che, fuori di sé, aveva iniziato a picchiarla selvaggiamente. Aurelia era riuscita a chiamare la polizia e a far arrestare l’uomo, ma i dubbi su sua madre si erano fatti sempre più inquietanti.

Aurelia, nonostante il terribile lutto che l’ha colpita, decide comunque di sposarsi, ma comincia a mostrare strani sintomi, soprattutto durante i momenti di intimità con il marito. In più inizia a rifiutare il cibo, in modo particolare la carne.

56 Dopo aver consultato un medico di fiducia, secondo il quale è assolutamente impossibile che la donna possa sopravvivere senza mangiare, il Conte inizia ad insospettirsi. Quando un servitore a lui fedele gli confida di aver visto la donna uscire ogni notte dal castello e rientrare all’alba, Ippolito decide di non bere la tisana che la moglie gli preparava tutte le sere, ipotizzando giustamente che venisse utilizzata come sonnifero, e di seguirla in una sua uscita notturna.

Sorpreso all’inverosimile, la vede assieme ad altre donne mentre divora corpi di uomini nei pressi del cimitero. Orripilato, egli fugge fino a fare ritorno al suo castello, dove trova la donna placidamente addormentata a letto. In un primo momento pensa di aver immaginato tutto, che si sia trattato di un’allucinazione.

Ma quando al successivo pasto lei si mostra ancora disgustata dalla carne, il Conte capisce di aver visto il vero. Perciò le si rivolge con rabbia e disgusto dandole del demonio, cosa che porta la moglie ad aggredirlo con un morso. Quando lui riesce a liberarsi, lei finisce a terra e muore fra gli spasmi. È a questo punto che lui impazzisce.

Théophile Gautier era uno scrittore, poeta, giornalista e critico letterario francese, vissuto nel corso dell’Ottocento. Fra le tante opere che scrisse, è possibile ricordare un racconto in particolare che si ispirava allo stile narrativo di

Hoffman e del suo «Vampirismo». Si tratta de «La morta innamorata», conosciuto anche sotto il titolo di «Clarimonde». La storia è uno dei primi esempi di letteratura vampiresca dell’Ottocento.

57 Protagonista della storia è il giovane Romualdo. Il giorno della sua ordinazione sacerdotale il protagonista vede in chiesa una donna bellissima, che solamente in seguito scoprirà essere una cortigiana di nome Clarimonde. Dopo aver iniziato il suo lavoro di parroco, Romualdo è tormentato dal desiderio irresistibile di rivedere la donna. Dopo non molto tempo, una notte viene chiamato per assisterla spiritualmente mentre questa si trova in punto di morte. Al suo arrivo, però, è troppo tardi e Clarimonde è già defunta. Il giovane prete, rimasto solo con lei, non riesce a trattenersi dalla tentazione e le lascia un bacio sulle labbra.

Grazie a questo gesto d’amore Clarimonde risorge e di conseguenza a ciò la personalità di Romualdo si sdoppia: egli inizia così una vita come amante della cortigiana, durante la quale sogna di essere un giovane parroco, ed un’altra come prete che la notte sogna di incontrare Clarimonde a Venezia. Il solo ad accorgersi di questa sua doppia esistenza è l’abate Serapione, che mette in guardia Romualdo dalla grave minaccia rappresentata dalla bellissima Clarimonde.

Il giovane però non riesce a smettere di amare la donna, quasi ne fosse stregato, neppure quando scopre che lei si nutre del suo sangue mentre sta dormendo. Solo quando Serapione gli mostrerà il corpo disfatto di Clarimonde nella tomba, da lui stesso scavata fuori dal terreno, Romualdo si renderà conto di essere sull’orlo della perdizione. Dopo questo avvenimento, Clarimonde torna a far visita a

Romualdo solo un’altra volta, arrabbiata per il fatto che lui abbia creduto alle parole di Serapione ma, dopo quella notte, il prete non la rivede mai più.

Altra figura da non dimenticare è quella della scrittrice statunitense Anne

Crawford, autrice di un racconto breve dal titolo «Un mistero della campagna

58 romana». Il racconto, suddiviso in due sezioni, narra la storia di un giovane artista di nome Marcello e del suo incontro con una vampira di nome Vespertilia, deceduta nell’antica Roma.

La prima parte del racconto è dal punto di vista di Martine Detaille, amico del protagonista. Egli, giovane pittore francese, vive a Roma, così come il suo amico musicista italo-francese Marcello Souvestre.

Nel suo resoconto, Martine racconta come Marcello lo trascina alla ricerca di una villa di campagna dove poter stare tranquillo a comporre la sua musica. La piccola villa di campagna disabitata che attrae Marcello è Vigna Marziali, molto isolata e circondata da un bosco.

Per una settimana Marcello rimane da solo alla villa per comporre la sua musica. Al termine di quel periodo, Martine va a trovare Marcello a Vigna

Marziali, ma nota che c'è qualcosa di strano nell'amico. Si tratta di una freddezza tra loro che prima non c'era mai stata e di un cambiamento nell'aspetto di

Marcello, le cui mani ora sono fredde. Insomma, nota tutte caratteristiche nuove.

Tornato a Roma, Martine si confida con un altro suo amico, Pierre Magnin, che gli suggerisce che probabilmente l'aria non molto sana di quelle zone ha fatto sì che Marcello contraesse una leggera malaria, ma che presto questo si sarebbe stancato del suo capriccio e sarebbe tornato.

Ma pochi giorni dopo, mentre Martine sta completando un ritratto di Marcello, il dipinto sembra prendere vita, lasciandolo sconvolto al punto i farlo ammalare; sarà Pierre a ritrovarlo malato e privo di sensi.

59 Qui s'interrompe il resoconto di Martine Detaille, e la storia diventa narrata da

Robert Sutton. Questo è un altro giovane artista amico di Martine, un inglese che ha parecchi pregiudizi sia sugli italiani che sui francesi. È lui che racconta come

Martine, caduto in delirio con la febbre alta, parla di Marcello ed è preoccupato per lui, come se dovesse morire o essere già morto, ed intona una melodia sconosciuta. Così Sutton decide di andare a vedere come sta Marcello a Vigna

Marziali con l’intenzione di tranquillizzare l'amico malato sulla salute di quest'ultimo. Perciò di nascosto s'introduce dentro la villa. Vede Marcello dirigersi verso il bosco come in trance e, una volta entrato dentro una antica catacomba, lo vede abbracciato ad una donna vestita di scuro.

L'inglese torna in città, pensando a come tutti sono preoccupati per Marcello mentre lui se la sta spassando con una donna. Ma qui Pierre gli racconta che

Martine sta peggio, che ha crisi che lo portano ad alzarsi dal letto e a tentare di fuggire. È proprio durante una di queste crisi che tutti i presenti credono di vedere

Marcello nella stanza, ma quando gli si avvicinano la sua figura scompare all'improvviso. A questo punto Pierre e Robert si convincono che a Marcello è successo davvero qualcosa.

Il giorno dopo i due amici si recano a Vigna Marziali, ma lì in una specie di cripta sotterranea trovano Marcello ormai defunto. Accanto a lui è situata un’antica tomba, con sopra inciso il nome di una donna: Vespersilia. Il sarcofago, un tempo sigillato, era stato precedentemente scoperchiato da Marcello, anche se loro lo trovano già richiuso. I due amici hanno subito forti sospetti riguardo a cosa possa essere successo, così aprono di nuovo il coperchio del sarcofago e rimangono stupefatti nel vedere una donna viva e bella, ricoperta dagli stracci del

60 suo sudario. Ormai sono certi che si tratti di una vampira, perciò decidono che sia bene ucciderla in maniera definitiva.

Il resoconto di Sutton si conclude con i due amici che riportano il corpo di

Marcello in città. Scoprono inoltre che per qualche ragione a loro sconosciuta i due amici, Marcello e Martine, durante la malattia di quest’ultimo, terminata in seguito la morte di Marcello, erano rimasti in contatto psichico; infatti la melodia che Martine cantava durante il delirio era quella ritrovata a Vigna Marziali e che

Marcello stava componendo in quel periodo. Melodia che, ovviamente, Martine non poteva conoscere.

I vampiri presenti nelle opere fino ad ora citate sono tutti descritti in maniera non abbastanza dettagliata da poterne trarre un quadro preciso, tuttavia si può affermare con certezza che queste creature, per quanto indubbiamente più simili ai vivi rispetto a quelle della tradizione slava, non sono affatto paragonabili al vampiro creato da Polidori. Certamente tutti questi racconti sono in parte da esso ispirati, ma nessuno porta una descrizione del vampiro come di un nobile aristocratico che ammalia gli esponenti dell’alta società.

Questo nuovo aspetto elegante del vampiro si fa parzialmente rivedere nel romanzo a puntate «Varney il vampiro» ad opera di Thomas Preskett Prest e/o

James Malcolm Rymer, entrambi scrittori dell’epoca. Il romanzo è suddiviso in

220 capitoli che ripercorrono la non-vita e le avventure di un singolo vampiro.

61 Sir Francis Varney, protagonista del romanzo, è un vampiro che trae giovamento dal perseguitare la famiglia Bannerworth, un tempo molto ricca ma sempre più vicina al declino totale.

Egli è un personaggio interessante, descritto tuttavia in maniera talvolta confusa nel corso dell’opera. In effetti, durante lo svolgersi del romanzo sono presenti situazioni descritte in maniera poco chiara, tanto che talvolta capita di trovare confusione con i nomi.

Nel romanzo non è chiaro se Varney perseguita la famiglia solo spinto dalla sete di sangue o se invece è interessato ai loro soldi. A dire il vero, a causa del modo in cui viene descritto, per buona parte dell’opera è difficile capire perfino se si tratta di un vero vampiro o solo di un umano che finge di esserlo.

Durante le sue avventure il vampiro ha modo di morire e resuscitare più di una volta, dando spazio alla fantasia dell’autore per creare situazioni sempre diverse nella sua non-vita. Difatti il vampiro si trova più di una volta a dover superare serie di disavventure, visto che non sempre le cose sembrano andargli per il verso giusto.

I capitoli del romanzo sono composti da una successione di racconti brevi durante i quali il protagonista,Verney, procede nelle sue avventure. Poi, al termine della storia, si suicida gettandosi nel Vesuvio.

Una rappresentazione di vampiro non troppo differente si ottiene con «La bella vampirizzata» di Alexandre Dumas. Questo è il primo racconto riguardante i vampiri che viene ambientato sui Carpazi, luogo dove più avanti troverà dimora

62 Dracula. La storia è estremamente leggera, e si presenta quasi alla stregua di una favola nella quale sono in forte contrasto figure stereotipate di buoni e cattivi.

Edvige, protagonista della storia, narra in prima persona la vicenda, ambientata nel 1825, quando la Polonia e la Russia sono in guerra. Il padre e i fratelli della protagonista, di nazionalità polacca, partecipano a questa guerra uscendone sconfitti. Il padre, preoccupato per la figlia, la fa fuggire dal castello di famiglia per farla rifugiare presso il monastero di Sahastru, proprio in mezzo ai Carpazi, dove è certo che sarà al sicuro. Purtroppo, durante il viaggio, la fanciulla e la sua scorta vengono attaccati dai briganti e salvati dall'intervento del signore di quelle terre. Poco dopo si scopre che il capo dei briganti, Kostaki, ed il salvatore di

Edvige, Gregoriska, sono in realtà fratellastri. I due entrano immediatamente in contrasto per decidere la sorte della fanciulla.

Decidono poi di portare Edvige nel loro castello, dalla madre, anche se Kostaki s'intestardisce nel volere per sé la giovane donna. La ragazza è ben accolta dalla signora del castello che le permette di rimanere. Durante la sua permanenza entrambi i fratelli si innamorano di Edvige e lei ricambia i sentimenti di

Gregoriska, ritrovanosi invece ad odiare Kostaki.

Una notte Edvige e Gregoriska si confessano i reciproci sentimenti, decidendo di lì a pochi giorni di fuggire dal castello. Ma Kostaki scopre il loro piano e cerca di fermare il fratello, mossa che gli costerà la vita per mano di Gregoriska stesso, o per lo meno questo si suppone.

Di lì a poco tempo, Edvige inizia ad essere visitata da una strana presenza che pian piano la indebolisce. Ogni notte infatti, sempre verso la stessa ora, sente una

63 grande stanchezza e mancanza di forze. Senza contare che ogni giorno, all’ora in cui Kostaki è morto, viene colpita, in aggiunta alla forte stanchezza, anche da un’allucinazione di Kostaki che la fissa con sguardo penetrante. Dopo di ciò sente un dolore al collo. Solo dopo aver parlato di tutto questo a Gregoriska, però, si rende conto che si tratta dell’aggressione di un vampiro.

Una notte i due decidono di tendere un agguato al vampiro, perciò il primo passo per riuscirci è che Edvige vada a letto limitandosi a fingere di dormire. E quando lei rimane sola nella stanza, la figura di Kostaki le si avvicina, mostrando il viso pallido che può appartenere solo ad un vampiro. Quando il non-morto le è vicino, suo fratello salta fuori pronto ad aggredirlo. La lotta fra i due è dura, ma al termine di essa il vampiro è sconfitto. Purtroppo, però, anche Gregoriska perde la vita in quell’atto. Tuttavia, da quel momento in poi Edvige non verrà mai più disturbata dal vampiro.

Quella che forse è una delle più importanti figure vampiresche dell’Ottocento compare nel racconto intitolato «Carmilla» ad opera dello scrittore ed avvocato irlandese Sheridan Le Fanu. Il vampiro rappresentato in questo racconto, nonché protagonista della storia, è una donna. Nel corso della maggior parte dell’opera è possibile notare tracce sottintese di un possibile amore saffico tra la vampira ed una sua giovane amica.

Questo racconto rappresenta un punto fermo fondamentale nella letteratura sui vampiri, anche perché si tratta di una delle maggiori fonti di ispirazione che hanno portato Bram Stoker alla stesura del suo «Dracula».

64 Laura, una ricca fanciulla di origini inglesi, vive col padre in un isolato castello della Stiria austriaca. Da molto tempo aspetta l’estate che dovrebbe trascorrere con la nipote del generale Spieldorf, ma la giovane, sua coetanea, muore prima di quel momento.

In una notte di luna piena, mentre Laura è in giardino con le governanti e il padre, una carrozza esce di strada proprio davanti al suo castello. A bordo del mezzo si trovano un’elegante signora e sua figlia, che per il colpo è svenuta. Dopo i primi soccorsi la signora racconta di avere delle faccende urgenti da sbrigare, così il padre di Laura si offre di ospitarne la figlia sino a quando non tornerà. La signora accetta la cortesia e confida al gentile signore che sua figlia è cagionevole di salute e soggetta a crisi di nervi.

Così la misteriosa donna riparte in tutta furia, lasciando lì la giovane. La fanciulla in questione, di nome Carmilla, mostra una carnagione chiara e dei lunghissimi capelli scuri dai riflessi dorati. È una giovane molto bella, più o meno dell’età di Laura. Quest’ultima è estremamente felice di avere un’ospite, vista la prematura morte della cara nipote del generale. Carmilla e Laura stringono subito un forte legame. Laura adora la nuova compagna che le dimostra molto affetto e tenerezze, seppure di natura dubbia. Tuttavia, nonostante apprezzi infinitamente la sua compagnia, non può non notare alcune strane abitudini dell’amica: tende a svegliarsi molto tardi, odia i canti religiosi e assomiglia in modo incredibile ad un dipinto di Mircalla, Contessa di Karnstein, che duecento anni prima fu la signora di quella terra.

Nel frattempo si verificano alcuni strani eventi: la morte di numerose fanciulle nel villaggio, una terribile visione onirica che provoca a Laura una strana malattia,

65 le scomparse notturne di Carmilla ed infine l’arrivo del generale Spieldorf. Per sbrigare una questione urgente, Laura, suo padre e il generale si recano alle rovine di Karnstein e, durante il viaggio, il generale racconta gli eventi concernenti la morte della nipote: durante un ballo lui e la nipotina conobbero una bella dama e sua figlia Millarca, che fu ospite a casa loro. Dopo poco tempo la fanciulla si rivelò essere un vampiro, mentre sua nipote cominciò ad avere strani sogni, si ammalò e morì.

Nel frattempo arrivano a Karnstein, dove trovano la bellissima residenza ormai in rovina; il generale allora comincia a narrare la storia di quel luogo e dei suoi signori dai quali quelle terre han preso il nome: i Karnstein. Questi furono considerati spietati e sanguinari. Mentre narra questi eventi, il generale vede sopraggiungere la giovane Carmilla. Riconoscendo in lei la terribile Millarca che aveva causato il decesso di sua nipote, subito l’uomo cerca di colpirla, ma

Carmilla lo blocca senza sforzo con la sua delicata mano e poi svanisce. Il generale non ha più dubbi riguardo a cosa esattamente sia quella ragazza. Con questa certezza, accompagnato da Laura e suo padre, egli fa ritorno al castello.

Non molto dopo giunge al castello un esperto di vampiri contattato dal generale, il Barone Vonderbug. L’uomo si reca alle rovine di Karnstein insieme al padre di Laura ed al generale, luogo in cui tra i rovi viene ritrovata la tomba della contessa Mircalla. Quando viene aperta, al suo interno non vi si trova uno scheletro, bensì la bellissima Carmilla, integra nella sua immortale bellezza. Così la creatura viene giustiziata, le si conficca un paletto nel cuore, viene decapitata e le sue spoglie sono bruciate. Laura non assiste alla fine atroce dell’amata amica,

66 ma conosce i raccapriccianti particolari grazie al resoconto della Commissione

Imperiale.

Il barone Vonderbug infine svela gli arcani di questo caso, a partire dal vero nome della vampira: Carmilla e Millarca sono semplicemente anagrammi del nome della contessa Mircalla. Duecento anni prima un suo antenato proveniente dalla Moravia arrivò in quella zona della Stiria, dove conobbe e s’innamorò della giovane Contessa Mircalla, ma la cagionevole fanciulla morì presto. Il Barone aggiunge anche che i vampiri solitamente prendono vita quando giovani persone muoiono in situazioni drammatiche, attaccandosi al mondo terreno e, questo, secondo lui è il caso di Mircalla. Il suo antenato conosceva bene come venivano uccisi i vampiri e per evitare che la sua amata subisse lo stesso trattamento ne nascose la tomba. Soltanto nella vecchiaia ripensò a ciò che aveva fatto, così scrisse un resoconto sul caso di Mircalla e su come ritrovare la sua tomba. Dopo duecento anni, in cui Mircalla, Millarca o Carmilla aveva seminato morte per restare eternamente giovane, il demonio viene ucciso. Laura tuttavia non riuscirà mai a dimenticare la cara amica.

Tutti questi esempi di vampiri nella letteratura ottocentesca rispecchiano descrizioni differenti. Dal vampiro selvaggio e brutale, a quello che sembra normale ma è estremamente legato alla componente sessuale, per terminare con i vampiri più vicini a figure aristocratiche. In particolare, la vampira Carmilla rappresenta in pieno la descrizione di quel vampiro che ha le sue basi nell’opera di

Polidori e tende solamente ad evolversi maggiormente nel corso del tempo.

67 Ma per avere più chiaro in mente il vero punto di partenza della letteratura vampiresca, è bene analizzare la figura di Polidori e la sua opera.

2.2 – «IL VAMPIRO» DI POLIDORI

La debolezza di Aubrey aumentò sempre più; il versamento di sangue provocò i sintomi di una morte imminente. Egli volle che fossero chiamati i tutori della sorella e, quando scoccò la mezzanotte, raccontò loro con calma quel che il lettore già sa e, subito dopo, spirò.

I tutori si precipitarono in soccorso della signorina

Aubrey, ma quando giunsero era ormai troppo tardi. Lord

Ruthven era scomparso e la sorella di Aubrey aveva appagato la sete di un VAMPIRO!

Dal racconto «Il Vampiro» di John William Polidori

Di origine italiana, nato a Londra il 7 settembre 1795, figlio di Gaetano

Polidori, segretario di Vittorio Alfieri, John William Polidori rappresenta una significativa figura di medico e scrittore. Laureatosi in medicina all’Università di

Edimburgo quando aveva solo diciannove anni, fu per gran parte della sua breve vita medico e segretario personale di Lord Byron, al quale era legato da un rapporto ambivalente: una morbosa amicizia, cui si contrapponeva un odio non meno esasperato; sentimenti, pare, ricambiati da Byron. Polidori concluse

68 tragicamente la sua esistenza: dopo la rottura con il poeta e un periodo di ristrettezze economiche, non potendo saldare un debito d'onore, si diede la morte nell'agosto del 1821, assumendo volontariamente un veleno da lui composto.

Nonostante abbia composto numerose opere nella sua breve vita, Polidori viene ricordato solamente per aver scritto «Il Vampiro», in originale «The Vampyr», composto nel 1816. Il suo racconto rappresenterà una pietra miliare non solo per quanto concerne l'elaborazione letteraria della figura del vampiro, ma per il suo protagonista destinato a diventare l'archetipo dell'eroe malvagio del romanzo nero.

Liberato dalle incrostazioni folkloristiche della credenza slava, il vampiro di

Polidori perde tutte le connotazioni rozze e popolari per diventare un raffinato aristocratico, un gentleman, alto e smunto, vestito di nero e perennemente assetato di sangue, soprattutto quello appartenente a belle fanciulle. Il viso pallido, così come lo sguardo terribile e penetrante, contribuisce a conferire a questa figura dannata e solitaria un fascino nuovo e sinistro. Le caratteristiche del personaggio di Polidori diventeranno parte integrante dell'uomo fatale, tanto in voga tra i romantici e ancor prima nei romanzi inglesi dell'orrore. Certi elementi, infatti, ricorreranno in seguito con insistenza e, uniti a quelli tipici del vampiro, ci daranno il perfetto modello del genere che si incarnerà poi in quello che ne è considerato il capolavoro: il «Dracula» di Bran Stoker. Poi da lì si continuerà con l’evoluzione fino ad arrivare a quello che è il vampiro dei giorni nostri.

Per la stesura del racconto, Polidori prese spunto da un’idea di Byron riguardante la trama. Due amici si recano in viaggio dall’Inghilterra alla Grecia.

69 Uno di loro muore in circostanze misteriose e fa promettere all’altro che la propria morte rimarrà segreta. Quando il sopravvissuto ritorna in Inghilterra ritrova l’amico, vivo e vegeto, dedito ad incontri mondani e ad avventure amorose. Su questo frammento Polidori costruirà il suo vampiro.

Andando ad analizzare più a fondo la trama, si scopre che la storia tratta dell’incontro tra il misterioso ed affascinante Lord Ruthven ed un giovane gentiluomo di nome Aubrey. I due intraprendono un viaggio che li porterà prima a

Roma e poi in Grecia.

Durante il soggiorno romano, Aubrey si accorge dei crimini e delle bassezze di cui è capace il suo compagno, il quale infastidisce senza pudore un’innocente fanciulla della buona società italiana, perciò decide di proseguire il viaggio da solo. Giunto in Grecia, vi si stabilisce e si innamora di Ianthe.

Aubrey sente per la prima volta i racconti popolari riguardo ai vampiri, le cui descrizioni lo impressionano fortemente per la somiglianza con l’aspetto e i comportamenti di Ruthven. Non molto tempo dopo Ianthe rimane uccisa, presentando sul collo i caratteristici segni del morso del vampiro.

Anche Lord Ruthven si reca in Grecia, e trova l’amico nel delirio della febbre e del dolore per la perdita dell’amata. Decidono di proseguire il loro viaggio, ma vengono aggrediti dai briganti, che uccidono Ruthven. Il Lord chiede ad Aubrey di promettergli che la propria morte rimarrà segreta per un anno e un giorno.

Tornato a Londra, però, Aubrey non solo si vede ricomparire davanti Ruthven, in un salotto mondano, ma è costretto ad assistere impotente all’azione di seduzione del mostro nei confronti della propria amata sorella. Quando, ormai delirante e

70 impazzito, in punto di morte, egli riesce a denunciare la verità allo scadere del giuramento, è troppo tardi: Lord Ruthven è sparito, e la sorella di Aubrey ha pagato con la vita.

La più importante fra le caratteristiche di Lord Ruthven è che, al contrario dei vampiri del folklore slavo, si tratta di un aristocratico. In questo frangente è importante sottolineare la connessione fra questo particolare ed il suo potenziale sessuale: quello che Lord Ruthven esercita sulle sue vittime è una sorta di diritto che sente di avere a prescindere, quella sorta di privilegio sessuale assoluto che nasce in chi detiene il potere assoluto e che risulta, quindi, al tempo stesso un prevedibile oggetto delle fantasie della classe media.

Ruthven non è la rappresentazione di un individuo mitizzato, ma di una classe mitizzata. Egli è morto e tuttavia non lo è, così come il potere dell'aristocrazia all'inizio del XIX secolo era e non era morto; egli esige sangue perché esso è l'occupazione dell'aristocrazia, il sangue sparso in guerra così come il sangue della famiglia di appartenenza.

Nella creazione della figura di Lord Ruthven, Polidori si ispira moltissimo alla figura di Lord Byron. Anche il nome del protagonista vampiro, Lord Ruthven, si rifà in qualche modo alle vicende che caratterizzarono la vita del poeta. Esso infatti è tratto dal romanzo autobiografico «Glenarvon» di Caroline Lamb, che per un certo periodo intrattenne una relazione con Byron, nel quale la donna ritrae quest’ultimo nelle vesti del perfido e crudele Ruthven Glenarvon, fatale alle sue donne.

71 Diversamente dal vampiro crudele e sanguinario delle tradizioni popolari,

Polidori modellò il proprio vampiro sul modello propriamente byroniano dell’eroe tenebroso e maledetto. Lord Ruthven non fu solo il primo vampiro della letteratura inglese, ma anche il primo vampiro del tipo in voga oggi: aristocratico, inserito nell’alta società e colmo di perverso fascino. Il vampiro di Polidori, descritto alto, pallido e tenebroso, è un aristocratico e si allontana dall’orrenda figura del vampiro più mostro che uomo, quello rozzo e ignorante delle leggende.

Il personaggio di Lord Ruthven è l’incarnazione satanica di Byron, un uomo macabro e attraente che vaga di festa in festa attirando l’attenzione delle donne, inevitabilmente affascinate dal suo apparente odio per il vizio. Polidori lo descrive come un nobiluomo che si presenta con un pallore mortale, frequentatore di tavoli da gioco e di belle e giovani donne, attratto dai luoghi più squallidi delle città che visita.

Nella cultura inglese, in Polidori come in diversi autori a lui successivi, il vampiro appare come una figura fondamentalmente antiborghese. Elegante, ben vestito, un maestro di seduzione, cinico, una persona al di fuori dei codici sociali e morali predominanti. In questo modo viene affiancato ad altre forme di cattivi del genere gotico, divenendo a tutti gli effetti partecipe di un mito prodotto dalla classe media per spiegare i propri antecedenti e le proprie paure. Fatto rilevante, il vampiro di Polidori risulta essere alla fine “vincitore”, fatto insolito visto che praticamente ogni storia di vampiri ottocentesca termina con l’uccisione del vampiro.

72 Polidori riuscì ad unire in maniera magistrale la figura dell'uomo tenebroso e fatale del romanzo gotico con la figura del vampiro. Tuttavia questa sua grande intuizione non ebbe in Inghilterra il successo che incontrò invece nel Continente; ciò fu dovuto anche alla curiosa sorte cui andò incontro la sua novella. Alla sua pubblicazione, per un clamoroso errore, fu attribuita a Byron, nonostante le smentite di quest'ultimo.

In realtà sono differenti le opinioni riguardanti l’attribuzione del racconto a

Byron. Infatti, non tutti sono dell’idea che sia stato un fortuito errore a portare il nome di Lord Byron sulla storia. Altri, infatti, credono che Polidori stesso abbia volontariamente pubblicato la sua opera a nome dell’uomo che compariva come vampirico protagonista del racconto. In questo caso, la sua idea iniziale sarebbe stata quella di prendersi gioco del nobile; cosa che, se vera, è indubbiamente fallita visto il successo riscontrato dall’opera.

Gli editori inglesi e francesi furono tratti in inganno dall'opera del Polidori, attribuendola a Byron, e non furono gli unici a cadere in errore. Infatti anche

Goethe giunse ad affermare che si trattava senz’altro di una delle opere migliori del Lord inglese.

Il fatto che la paternità dell'opera fosse stata attribuita a Byron rappresentò, però, in un certo qual modo un ostacolo al suo successo in patria. Gli scrittori gotici minori erano poco propensi a imitare una figura che avrebbe potuto turbare l'opinione pubblica inglese, quale quella di Lord Ruthven, che evocava la sinistra fama che Byron era andato acquistandosi proprio in quegli anni. La relazione con

73 la sorellastra Augusta Leigh contribuì, infatti, a danneggiare ulteriormente la figura del poeta, sempre meno tollerato dai suoi connazionali.

Per l’opera di Polidori fu quindi maggiore il successo fuori dai confini inglesi, soprattutto in Germania e in Francia. In Germania, dopo la traduzione del libro avvenuta nel 1819, gli imitatori di Polidori furono numerosi, anche se ben poco originali. In Francia il suo racconto fu ripreso e parafrasato da Charles Nodier, che pubblicò un'opera dal titolo «Lord Ruthven ou les Vampires».

In esso continuò le avventure di Aubrey e Lord Ruthven, ma capovolgendone le parti: mentre nella versione di Polidori è Lord Ruthven che sconfigge e, sia pure indirettamente, uccide Aubrey, in questa nuova versione è Aubrey che, resuscitato, riesce dopo vari inseguimenti ad eliminare il vampiro sulla pubblica piazza di Modena, armato di paletto di legno.

Nel corso del tempo, più di una volta il racconto di Polidori venne riadattato e presentato in teatro.

L’idea narrativa di Polidori è stata di grande ispirazione per coloro che sono venuti dopo, anche se non tutti coloro che si sono ispirati al suo stile hanno deciso di riprendere le caratteristiche del vampiro da lui descritto. Hoffman, Goethe,

Gautier, Le Fanu e Crawford sono solamente alcuni dei tanti nomi che hanno firmato opere che non avrebbero mai potuto vedere la luce se non ci fosse stato un tale precursore del genere letterario riguardante i vampiri.

Ed inoltre, quando si parla di opere basate su questa nuova figura di vampiro presentata da Polidori, è necessario nominare fra i maggiori esponenti il rinomato

«Dracula» di Bram Stoker.

74

2.3 – «DRACULA» DI BRAM STOKER

...Odiato e temuto. Sono morto per tutta l’umanità.

Ascoltatemi: io sono il mostro che gli uomini che respirano bramerebbero uccidere. Io sono Dracula.

Conte Dracula, dal film «Dracula» di Francis Ford Coppola

Abraham Stoker, meglio conosciuto come Bram Stoker, è uno scrittore irlandese che visse e scrisse fra la seconda metà dell’Ottocento ed i primi del

Novecento. Nato nel 1847 e morto nel 1912, Bram Stoker è stato uno dei pionieri di un genere letterario che da allora ha avuto un grandissimo successo: il romanzo gotico. A quei tempi, infatti, l’occulto era materia proibita e vista di cattivo occhio. Eppure fu proprio su quell’argomento, su non-morti ed ipnotismo, che

Bram Stoker decise di basare quello che ben presto divenne il suo più grande successo, nonché romanzo tutt’oggi fra i best seller a livello mondiale: «Dracula».

La vicenda inizia il 3 maggio 1890 quando il giovane avvocato Jonathan

Harker viene inviato in Transilvania dal suo capo, Peter Hawkins, per curare l'acquisto di un'abitazione a Londra fatto da un nobile locale: il Conte Dracula.

L'inizio del viaggio del giovane, però, è all'insegna del contatto con il mondo superstizioso e pauroso della gente locale, che cerca di scoraggiarlo dall'andare dal Conte, ma nessuno degli sforzi dei civili riesce a fargli cambiare idea e metterlo sulla strada del ritorno verso l’Inghilterra. Dopo alcuni giorni di viaggio

75 è quindi inevitabile il contatto con il nobile che si rivela essere un affabile anziano che ha deciso di trasferirsi in Inghilterra.

Per il tempo necessario a portare a termine la transazione, il Conte si offre di ospitare Jonathan nel suo castello, dove l’uomo si ritrova a vivere praticamente come un prigioniero.

Con il passare dei giorni, alcuni particolari diventano sempre più terrificanti, tanto che l’uomo vede Dracula camminare quasi strisciando lungo le mura esterne del castello, fino alla scoperta del terribile segreto del Conte: egli è in realtà un terribile mostro che si nutre del sangue dei viventi. È un vampiro, e non è il solo nel castello. Ci sono infatti anche tre vampire femmine, che tentano di aggredire fisicamente e sessualmente il giovane inglese durante un suo vagabondaggio per il castello.

A questo punto, quando ormai sembra giunta l'ultima ora per Harker, l'azione si sposta in Inghilterra, dove da uno scambio di lettere tra Mina Murray e Lucy

Westenra iniziamo a conoscere gli altri protagonisti: John Seward, direttore di un manicomio; Mina, fidanzata di Jonathan, e la sua amica Lucy, corteggiata da

Seward, dal texano Quincey P. Morris e da Lord Arthur Holmwood, col quale si fidanzerà.

Mina quindi, in attesa del ritorno di Jonathan, va a soggiornare a Whitby con

Lucy e la sua famiglia: è questo l'inizio di una serie di fatti strani. Sul diario di

Mina, infatti, vengono registrati, oltre ad una serie di comportamenti anomali da parte dell'amica (eccessiva debolezza, sonnambulismo), anche il rocambolesco arrivo a Whitby, in un giorno di tempesta, di una nave il cui capitano è stato ritrovato morto insieme al resto dell’equipaggio.

76 Contemporaneamente all’arrivo della nave si inizia a parlare di Renfield, paziente rinchiuso nel manicomio del dottor Seward. L’uomo, fissato con il creare strane catene alimentari che lo portano nella maggior parte dei casi a mangiare qualche insetto, inizia a subire un peggioramento della sua condizione, delirando di un fantomatico Signore che dovrebbe andare a prenderlo e che lui vuole servire.

Nel frattempo, Lucy è evidentemente la vittima di un vampiro, del quale porta gli evidenti segni sul collo; questi tutti indizi dell'arrivo del Conte Dracula in

Inghilterra.

Inaspettatamente Mina viene a sapere che Jonathan, riuscito a fuggire dal castello di Dracula, si trova ricoverato a Budapest dove si affretta a raggiungerlo per poterlo sposare presso un ospizio gestito da suore, per poi tornare in

Inghilterra. Durante l’assenza di Mina la salute di Lucy, che già da prima che lei si allontanasse iniziava a peggiorare, subisce un terribile tracollo. Seward, allora, non vede soluzione migliore se non quella di chiamare, da Amsterdam, il suo insegnante, l'esimio professore Abraham Van Helsing.

All'inizio provano a fermare il deperimento con una serie di trasfusioni di sangue, preso a turno fra tutti i pretendenti di Lucy che si prestano volentieri alla delicata operazione, ma l'attacco finale di Dracula porta alla morte della ragazza e della madre che, in quella notte finale, si trovava nella stanza della figlia e che era già gravemente malata.

La minaccia, però, è solo all'inizio: come Van Helsing sa, Lucy è ormai diventata un vampiro a sua volta e, infatti, inizia subito a dare la caccia ai bambini che giocano nei dintorni del cimitero dove il suo corpo è stato sepolto. La notizia sarebbe passata quasi anonima se non fosse che le vittime sono bambini, ma le

77 poche informazioni che giungono dalla stampa fanno interessare i due studiosi –

Seward e Van Helsing – che esaminano le ferite dell'ultimo bambino: questa prova basta a Van Helsing per convincersi che è ora di agire. Prima, però, deve convincere dell'esistenza di un tale orrore sia il suo allievo che Quincey Morris e, cosa più importante, il buon Arthur, ormai Lord Godalming dopo la morte del padre. Fatto ciò, in una terribile notte, rinchiudono nella sua tomba il corpo di

Lucy, per poi tornare il giorno dopo e distruggere definitivamente la non morta mediante un paletto di legno piantato sul cuore e la decapitazione.

A questo punto, grazie al controllo sulle carte e della corrispondenza di Lucy,

Van Helsing entra in contatto con Mina e ha la possibilità di leggere il diario del marito sul suo soggiorno in Transilvania. L'incontro con Mina non è fondamentale solo per capire finalmente chi è l'avversario che si deve affrontare, ma soprattutto per l'aiuto che lei e il marito daranno all'impresa: proprio grazie alla coraggiosa giovane, infatti, si inizieranno a mettere insieme tutti i piccoli segnali, i piccoli indizi che Stoker ha disseminato, primo fra tutti l'anomalo comportamento di

Renfield, che in un ultimo momento di lucidità cercherà di avvisare chiunque lo stia a sentire del pericolo imminente.

I protagonisti penetrano nella proprietà di Dracula a Carfax e benedicono le casse di terra che il vampiro aveva portato dalla Transilvania per riposarvi. Ma quella stessa notte il Conte penetra nel manicomio, dove riduce in punto di morte

Renfield perché aveva provato a tenerlo lontano da Mina. Nonostante i tentativi di

Van Helsing, non è possibile salvare Renfield, che inesorabilmente muore.

Mina racconta agli altri di come il Conte ormai ogni notte vada a trovarla, mordendole il collo, con la probabile intenzione di farla sua sposa per l'eternità.

78 Furioso, Jonathan desidera più che mai di distruggere il Conte, visto che l’uomo è riuscito ad appropriarsi quasi completamente di Mina. Perciò il gruppo non può fare altro che affrettarsi a localizzare e distruggere le rimanenti casse di terra di

Dracula, riuscendo quasi completamente nell’impresa. Con una sola cassa rimasta da distruggere, il gruppo si trova di nuovo ad affrontare il Conte, che questa volta si vede messo alle strette e scappa, nascondendosi proprio nella cassa rimasta.

Il gruppo decide di mettersi all'inseguimento del Conte, per distruggerlo definitivamente e salvare l'anima di Mina. Per fare ciò si recano via terra a Varna, in attesa della nave su cui viaggia la cassa. Dracula, però, riesce ad evitarli e risale lungo il fiume che costeggia da vicino il suo castello, ben nascosto nella cassa portata dagli zingari a lui fedeli. Per prenderlo in trappola i cacciatori si dividono in tre gruppi: Jonathan e Lord Godalming, Seward e Quincey Morris, Van Helsing e Mina.

La sfida finale si svolge sulle montagne dove sorge il castello, il giorno 6 novembre, ed è narrata dal diario di Mina. Dopo che Van Helsing ha sterilizzato il luogo e ucciso le spose di Dracula, il professore e Mina si ritrovano con il resto della compagnia ad assediare il gruppo di zingari che scorta la cassa del vampiro.

Alla fine, dopo una strenua lotta con gli zingari, poco prima del tramonto,

Jonathan ed un morente Quincey sferrano i colpi letali a Dracula, il quale diventa polvere. Quest'episodio si conclude con la morte di Quincey Morris, dovuta ad una ferita troppo grave ricevuta nello scontro.

L'intera vicenda si svolge sette anni prima di quando è raccontata e la chiusura

è lasciata ad un messaggio di Jonathan, che esprime la sua gioia per la felice conclusione del fatto: sia Arthur Holmwood sia John Seward sono felicemente

79 sposati e Jonathan e Mina sono stati allietati dalla nascita di un figlio. Il bambino porta tutti i nomi di coloro che parteciparono alla distruzione di Dracula, ma viene chiamato dai genitori Quincey, poiché è nato proprio il 6 novembre, nell'anniversario della morte di Quincey Morris.

Tre furono gli spunti di cui si valse Bram Stoker per tracciare la figura di

Dracula. Il primo fu, la lettura del racconto di Le Fanu «Carmilla», che gli suggerì il tema dei vampiri; il secondo fu la figura dell'attore vittoriano Henry Irving, di cui Stoker era segretario, che gli servì come modello per il Principe delle Tenebre.

Il terzo fu un sogno, che a quanto sembra è all'origine di tutto, e che ispirò l'ambigua sottotraccia erotica che costituisce un elemento fondamentale del romanzo. Era una notte di marzo del 1890 quando Stoker, svegliatosi da un incubo, tracciò in fretta alcune frasi che riguardavano il sogno appena terminato; esse accennavano a quello che poi sarebbe diventato un incontro fra il protagonista Jonathan Harker e le tre spose di Dracula, interrotto dal Conte stesso.

Nel 1890, all'epoca del sogno, Stoker era già una persona di qualche rilievo nell'ambiente culturale inglese. Originario di Dublino, dopo un'infanzia malaticcia compensata da una giovinezza nel corso della quale era divenuto campione d'atletica, si era laureato in Giurisprudenza, e per dieci anni aveva fatto parte dell'apparato amministrativo britannico; allo stesso tempo, tuttavia, aveva coltivato la sua passione per il giornalismo e il teatro, con diversi scritti e varie colonne di critica sulla stampa quotidiana.

80 Nel 1878 l'incontro con Sir Henry Irving, forse il più acclamato attore dei suoi tempi, lo convinse ad abbandonare la noiosa attività impiegatizia per il più affascinante mondo della scena. Divenne prima segretario, quindi impresario, e infine direttore del teatro di Irving, e cominciò a frequentare il mondo intellettuale.

Irving era quel che si dice un “gigante della scena”. Imponente nella figura, con uno sguardo magnetico e una voce tonante, interpretava sempre ruoli abbastanza sopra le righe. Tanto che il Conte Dracula, secondo le note lasciate da

Stoker, nacque come possibile personaggio che Irving avrebbe potuto interpretare in una versione teatrale dell’opera. L'attore tuttavia non si fece convincere dal progetto, ragione per cui Stoker si decise a trarre dalla sua ispirazione onirica un romanzo epistolare, genere che all'epoca era assai gradito dal pubblico, rinunciando così a quella che era l’intenzione iniziale: l’opera teatrale.

Con grande meticolosità, lo scrittore passò sette anni a documentarsi sui vampiri nella biblioteca del British Museum: lesse certamente il trattato di Dom

Calmet sull’argomento, dal quale trasse nozioni quali l'effetto repellente dell'aglio sui vampiri, la loro capacità di tramutarsi in animali notturni quali lupi e pipistrelli, l'intolleranza alla luce del sole e ai simboli religiosi, e così via. Si documentò inoltre sulle leggende tradizionali slave, sulla storia e la geografia balcaniche, sui riti del sangue e sui culti di morte e resurrezione. Lesse anche la precedente letteratura vampirica. Dal «Varney» di Prest riprese, con tutta probabilità, l'immagine del vampiro che giunge in Inghilterra a bordo di una nave fantasma e sparge morbi immondi con la terra infetta del suo sepolcro.

81 In pratica, nel suo romanzo Stoker finì per accogliere e concentrare tutte le precedenti connotazioni narrative della tematica vampirica. Da sottolineare è il fatto che ne confermò l'origine balcanica, collocando il suo personaggio in

Transilvania, e successivamente ne fece il Signore di un castello cupo e inaccessibile. Accolse anche tutti i connotati tradizionali del vampiro che erano apparsi dal racconto di Polidori in poi: la maledizione eterna, la natura satanica, la sete di sangue, i poteri soprannaturali, i legami col mondo delle tenebre. Ne accettò anche il modello, di nobile maledetto.

Trovate quali sarebbero state le caratteristiche da fargli incarnare, a Stoker mancava ancora un nome per il suo vampiro. A suggerirglielo fu Arminius

Vambery, docente di Tradizioni Slave all'Università di Budapest, che gli parlò della figura del Voivoda di Valacchia e Transilvania Vlad Basorab detto Tsepesh, ossia “l'impalatore”. Era considerato il terrore dell'Europa centrale nel XV secolo, era un fiero nemico dei Turchi e si trovava al centro di leggende che ne tramandavano ancora la crudeltà indescrivibile dando per certo che avesse stretto diversi patti infernali. Costui aveva avuto l'appellativo patronimico di “Dracula”, cioè figlio di Dracul, poiché il padre era affiliato all'Ordine cavalleresco del

Drago. Una radice del termine valacco per “demonio” insita nell'appellativo fece sì che il personaggio in questione, di fama spaventosa per le sue inenarrabili efferatezze, passasse anche per figlio del Diavolo.

Il libro uscì nel 1897 e fu un successo immediato: di tali proporzioni, anzi, da sollecitare in seguito interi studi dedicati ad analizzare le motivazioni di tanta

82 presa sul pubblico di tutto il mondo. Probabilmente, fu l'aver fatto emergere il suo personaggio dalle nebbie più cupe della superstizione medievale che permise a

Stoker di affascinare col suo libro.

Un'altra motivazione del successo va ricercata, poi, nella non troppo esplicita ma pur sempre percettibile venatura erotica del racconto. Anche l'analisi della sensualità di Dracula ha prodotto fiumi di saggistica del più diverso valore, in genere tendente a interpretare la figura del vampiro come simbolo liberatorio nei confronti delle repressioni vittoriane in materia di sesso. Dracula è, in effetti, espressione di una sessualità totalmente deviata, vista come “male assoluto” e

“assoluta perdizione”. È il seduttore infernale che viola l'innocenza di giovani fanciulle con una malvagità così turgida e totalizzante da essere irresistibile.

L'unione con lui non significa soltanto perdita della purezza, ma remissione completa del proprio essere, assorbimento completo nella non-vita dei non-morti, e quindi esclusione sia da questo mondo che dall'altro. Nel suo disordine totale, la sessualità del vampiro è ambigua.

All'inizio del romanzo Dracula concupisce apertamente lo sciagurato Jonathan

Harker, che aveva commesso l'imperdonabile sbadataggine di ferirsi in sua presenza versando sangue dal viso: l'atto di tentata appropriazione del sangue fuoriuscito da parte del Conte è una metafora oscena nascosta neanche troppo fra le righe. In seguito, quando tre vampire amanti di Dracula tentano anch'esse di sedurre il giovane, il Conte interviene furibondo, arrabbiandosi con le vampire e dichiarando che l’uomo gli appartiene. Un analogo senso di possesso, sempre in direzione omosessuale, figurava già nella «Carmilla» di Le Fanu, in cui la vampira sussurrava nell'orecchio della sua “amica” Laura parole che

83 rappresentano una simile richiesta di possesso esclusivo. Il sesso vampirico diviene così qualcosa di ambiguo, che può tutto, in quanto il vampiro stesso può tutto.

Anche se il tema erotico era tuttavia, come menzionato nel precedente capitolo, presente fin dalle origini nella leggenda stessa del vampiro, e ripreso in seguito da molti autori, nel suo romanzo Stoker aggiunge di suo un tratto originale. Pur accettando l'origine soprannaturale e satanica, del mostro, Stoker cerca di razionalizzarne i comportamenti, li analizza sulla base delle leggi naturali, tenta di prevederli al lume della ragione e di combatterli in nome della scienza.

Alla fine sarà proprio uno scienziato, il medico Van Helsing, a distruggere l'incarnazione del male, il mostro diffusore della più pestilenziale forma di contagio che si possa mai concepire.

Stretto fra questi due poli, l'oscura origine medievale della tematica e la trattazione lucidamente positivistica degli eventi, il personaggio del vampiro

Dracula finisce per diventare una potente figura simbolica. È colui che si ribella all'ordine naturale delle cose, l'incarnazione del rifiuto totale di sottomettersi alle leggi divine e umane. Nella sua triplice qualità di non-morto, di stregone e di entità diabolica, Dracula è l'erede delle forze animalesche che giacciono sul fondo della ragione, pronte a emergere, quando le tenebre e l'incubo aprono crepe nel muro della realtà.

Questa fortissima suggestione è anch'essa uno degli ingredienti alla base del successo del romanzo, da quasi un secolo costantemente ristampato, infinite volte imitato, fonte di una sterminata serie di trasposizioni in tutti i media possibili, dal

84 cinema ai fumetti, dal teatro alla televisione. Con esiti talvolta inquietanti:

Dracula è forse l'unico personaggio puramente letterario che abbia inciso sulla fantasia del pubblico al punto di provocare in molte persone un processo di identificazione con la sua figura.

Per analizzare al meglio la figura di Dracula è bene individuare altri aspetti del romanzo che narra la sua storia. Per prima cosa, quindi, è bene identificare lo stile narrativo nel quale la storia si presenta al pubblico.

L’intero romanzo è composto da frammenti di diari dei protagonisti umani, lettere scambiate fra loro e con altri, e saltuariamente qualche articolo di giornale.

Si tratta di un modo molto interessante di presentare un’opera, specie una così complicata. Inoltre, al pubblico dell’epoca piaceva questo genere di struttura, il romanzo epistolare, in quanto permetteva di sentirsi più vicini alla storia ed ai suoi personaggi. Tuttavia al giorno d’oggi, in cui si è sempre più abituati alla lettura di opere scritte in maniera scorrevole ed estremamente semplice, un simile metodo di stesura non è più da considerarsi adatto per essere letto dalle grandi masse.

È da sottolineare inoltre che, nel corso dell’opera, vengono analizzati in continuazione i punti di vista di tutti i protagonisti umani, ma mai viene preso in considerazione quello del vampiro, nonostante egli abbia dato il nome al romanzo e ne sia a tutti gli effetti uno dei protagonisti. La storia scorre in una maniera inesorabilmente lenta, portando molto spesso un lettore non abituato agli stili narrativi dell’epoca ad avere difficoltà nel seguire la lettura. L’intero racconto viene presentato come un continuo susseguirsi di fatti, descritto come un insieme di azioni, parole e pensieri semplicemente messi in sequenza. Mai ci si ferma ad

85 analizzare la figura del vampiro se non per dire che si tratta di un abominio ripudiato da Dio. Tuttavia nel corso dell’intero racconto non si scopre mai nulla riguardo a Dracula che non sia qualche sua caratteristica o abitudine.

Non è chiaro per quale ragione Stoker abbia fatto una simile scelta. Forse per mantenere un alone di mistero maggiore intorno a questo nuovo personaggio del

Conte Dracula, o forse per qualche altra ragione a noi sconosciuta, la scelta stilistica fatta dall’autore ha portato all’allontanamento del vampiro dalla possibilità di essere caratterizzato in maniera più approfondita e dettagliata.

Quello che effettivamente conosciamo riguardo a Dracula è che il vampiro appare inizialmente come un uomo incredibilmente anziano, che fin dal primo momento non sembra affatto una persona normale. Il suo corpo è rigido e freddo, dalla pelle bianca, con occhi e labbra eccessivamente rossi, denti affilati, soprattutto i canini. È più forte di qualsiasi uomo ed è in grado di muoversi in maniera incredibilmente rapida e silenziosa. Inoltre non si riflette negli specchi, è attratto dal sangue, durante il giorno dorme in una cassa e la notte striscia su e giù per le mura del castello per uscire a caccia di giovani prede umane da portare alle sue tre spose, anch’esse vampire, che vivono nascoste nel castello.

Durante la notte, il Conte ha il potere di controllare i lupi, di trasformarsi in lupo o pipistrello, di scatenare tempeste, di creare nebbia o neve e di mescolarsi con esse. Durante il giorno non è differente da un qualsiasi essere umano, perciò è libero di circolare a proprio piacimento, tuttavia i suoi poteri sono minori e limitati, in alcuni casi nemmeno presenti.

86 In quanto vampiro, Dracula necessita di nutrirsi di sangue umano, non può attraversare l’acqua corrente se non venendo trasportato, viene respinto da tutto ciò che è sacro. Quando si trova al di fuori del proprio paese deve riposare in una cassa contenente la terra di casa per riprendere le forze. Può essere ucciso solamente conficcando un paletto nel suo cuore e tagliandogli in seguito la testa.

Per alcuni anni, dopo la morte di Bram Stoker, la sua famiglia continuò a rivendicare i diritti sull’opera scritta. In questo modo impedirono di girare un film che parlasse esplicitamente del Conte Dracula e non permisero di utilizzare in altro modo il nome del vampiro più famoso del mondo. Tuttavia non continuarono a detenere i diritti molto a lungo, ragione per cui nel corso del XX secolo il nome di Dracula venne utilizzato infinite volte per le ragioni più disparate. Film, telefilm, cartoni animati, fumetti, canzoni e pubblicità videro il vampiro come protagonista.

Molti furono anche i racconti e romanzi che vennero scritti ruotando intorno alla figura di Dracula e, ancora di più, alla sua discendenza. Ne è un esempio la trilogia di Jeanne Kalogridis dal titolo «I diadi della famiglia Dracula». Il romanzo degli anni Novanta riprende lo stile di scrittura originale di Bram Stoker, presentandosi sotto forma di estratti dai diari dei diversi personaggi. Protagonisti della storia sono i discendenti del Conte Dracula, nonostante il vampiro stesso compaia di frequente per interagire con i vari personaggi. In particolare ce n’è uno, dal nome di Arkady Tsepesh, che cerca di sfidare il proprio antenato immortale per mettere fine ad uno strano patto che lega l’intera famiglia Dracula.

Tuttavia, dopo tre brevi volumi di avventure e disavventure, sarà infine Van

87 Helsing ad intromettersi nelle faccende di famiglia nella speranza di riportare la pace.

Come già detto, questo non è che uno dei tanti esempi di come la figura di

Dracula ricorre nel corso dei decenni fino a giungere ai giorni nostri. Tuttavia, anche quando Dracula non viene nominato in maniera diretta, è molto frequente che si vada in automatico a pensare alla sua figura nel sentire la parola “vampiro”.

Dopotutto, ogni singolo vampiro venuto dopo di lui è nato da un’ispirazione di base che il Conte Dracula, creato da Bram Stoker, ha dato a tutti coloro che sono venuti dopo di lui. È perciò possibile affermare che Stoker, con la pubblicazione del romanzo «Dracula», ha lasciato in eredità ai posteri la figura del vampiro moderno.

88 CAPITOLO III – L’inizio di una moda

3.1 – LE «CRONACHE DEI VAMPIRI» DI ANNE RICE

Ti darò la scelta che a me non fu mai data.

Lestat de Lioncourt, dal film «Intervista col vampiro» di Neil Jordan

Anne Rice nacque il 4 ottobre 1941 a New Orleans, nello stato americano della

Louisiana. Era la seconda di quattro figlie, venute al mondo da genitori irlandesi di stampo rigorosamente cattolico: Howard e Katherine O’Brien. Il padre, che aveva combattuto durante la Seconda Guerra Mondiale per poi stabilirsi a New

Orleans con un lavoro alle poste, si dilettava con la scrittura, tanto che un suo romanzo venne pubblicato seppure postumo. Anche la sorella maggiore di Anne, di nome Alice, nel tempo divenne una scrittrice.

Il nome che le venne dato alla nascita fu Howard Allen Frances O’Brien.

“Anne” è un nome che si diede da sola quando era ancora piccola. Il primo giorno di scuola, da bambina, una suora le chiese il suo nome e lei rispose che si chiamava Anne. Da qual momento chiunque si rivolgeva a lei iniziò ad utilizzare quel nome, che rimase a lei estremamente caro, tanto che nel 1947 il suo nome fu legalmente cambiato in “Anne”.

Quando aveva quindici anni sua madre morì per un problema dovuto all’alcolismo. Poco dopo il padre si risposò e trasferì l’intera famiglia in Texas, dove Anne al liceo conobbe Stan Rice, che in seguito divenne suo marito. I due

89 ebbero due figli: la prima, Michele, morì di leucemia quando aveva solo cinque anni; il secondo, Christopher, divenne a sua volta uno scrittore.

Durante l’infanzia Anne venne cresciuta con forti valori cristiani cattolici.

Tuttavia, nel corso della crescita, cominciò a mettere sempre più in dubbio tali insegnamenti a favore di visioni del mondo più scientifiche. Rimase quindi atea per la maggior parte della sua vita, e solo nel 1998 ritrovò la fede cattolica, dopo un periodo di coma che per poco non le tolse del tutto la vita. Grazie a questa ritrovata cristianità cominciò a dedicarsi alla scrittura di opere riguardanti Gesù e la sua vita, lasciando da parte per un po’ i vampiri e tutto il mondo dell’occulto.

Tuttavia questa sua vicinanza al cattolicesimo non durò molto a lungo. Sebbene al giorno d’oggi sia ancora una cristiana credente, è comunque distaccata dalla

Chiesa e da ciò che essa comanda, considerando tali insegnamenti anti-umanitari.

A rendere famosa Anne Rice fu la serie di romanzi dal titolo «Cronache dei vampiri», nella quale compare in maniera ricorrente il personaggio di Lestat de

Lioncourt nonostante non sia sempre il protagonista delle storie narrate. Anche nei romanzi della serie che sembrano in assoluto più distaccati tra loro, la maggior parte dei personaggi vampiri sono ricorrenti, perciò è possibile ritrovare più avanti nella storia personaggi incontrati anche nei primissimi volumi.

Il primo testo della saga ha il titolo di «Intervista col vampiro», e la sua stesura avvenne nel 1973. La Rice prese un vecchio racconto breve da lei scritto e lo riadattò completamente, fino a farlo diventare il romanzo che la rese famosa. Per quanto riguarda le figure dei vampiri presenti nelle sue storie, affermò di aver preso spunto dal personaggio recitato da Gloria Holden nel film «La figlia di

90 Dracula» del 1936. Secondo questa idea, i vampiri erano creature eleganti, tragiche e cariche di sentimento. L’idea di base le piacque talmente tanto che, prima di mettersi a scrivere, non si preoccupò nemmeno di fare ricerche riguardo ai vampiri per decidere esattamente come caratterizzare i suoi, si limitò ad andare ad istinto seguendo questa brillante intuizione.

Dopo aver terminato di scrivere il romanzo, Anne Rice tentò di farlo pubblicare, ma come la maggior parte degli autori novelli si vide sbattere la porta in faccia più di una volta. In seguito a ciò sviluppò un fortissimo disturbo ossessivo-compulsivo, che si trascinò dietro per circa un anno prima di riuscire a liberarsene tramite cure mediche. Poi, nell’agosto del 1974, la Rice si presentò ad una conferenza dedicata agli scrittori, dove incontrò Phyllis Seidel, che apprezzò talmente tanto il suo stile narrativo al punto di offrirsi di farle da agente. Fu proprio grazie all’agente che in brevissimo tempo riuscì a vendere il suo romanzo, ottenendo anche un ottimo compenso iniziale. Il volume venne quindi pubblicato nel 1976, diventando con estrema rapidità uno dei best seller più importanti della letteratura sui vampiri. Ancora oggi, infatti, si trova insieme a «Dracula» in cima all’Olimpo del suo genere letterario.

Sulla scia del successo ottenuto da «Intervista col vampiro», la Rice decise di concentrarsi su storie di tutt’altro genere. Scrisse prima romanzi di genere storico, che tuttavia non ebbero affatto successo, per poi dedicarsi a racconti in stile più erotico, i quali vennero apprezzati un po’ di più dal pubblico. Eppure niente ottenne il successo del suo capolavoro. Così decise di tornare a dedicarsi ai vampiri, scrivendo prima altri due romanzi che fossero in seguito del primo, per

91 poi ampliare l’universo da lei creato nel corso degli anni con tanti nuovi volumi che analizzassero le figure e le avventure di diversi vampiri, oltre che del suo solito protagonista Lestat. I lettori ormai appassionati alla saga seguono ancora oggi con grande interesse l’uscita di nuovi volumi della Rice riguardanti i vampiri.

Per poter analizzare a fondo l’importanza delle «Cronache dei vampiri» ed i suoi significati, è bene partire presentando la trama che la saga racconta.

«Intervista col vampiro», in originale «Interview with the Vampire», anno

1976.

Louis de Pointe du Lac, un vampiro di circa duecento anni, racconta la storia della sua non-vita ad un giovane reporter. La storia comincia nel 1791, quando

Louis è un giovane proprietario di una piantagione fuori New Orleans, in

Louisiana. Devastato dalla morte del fratello minore, per la quale egli si colpevolizza, il giovane cerca la morte in ogni maniera, sebbene sia troppo codardo per togliersi la vita da solo. È in questo frangente che viene avvicinato da un vampiro di nome Lestat de Lioncourt, che vorrebbe avere Louis come suo compagno immortale. Louis gli permette di trasformarlo, e da allora la sua esistenza cambia drasticamente.

Lestat si ciba continuamente degli schiavi delle piantagioni circostanti, mentre

Louis invece trova disdicevole sopravvivere a spese della vita altrui, perciò si limita a cibarsi di animali. Tuttavia, con il passare del tempo, gli schiavi di Louis cominciano ad avere sospetto riguardo al loro padrone e soprattutto al suo strano ospite, tanto che si vedono costretti a fuggire quando gli schiavi insorgono contro

92 di loro. Al momento della fuga, Louis da fuoco alla sua stessa piantagione; dopodiché lui e Lestat eliminano tutti gli schiavi rivoltosi per impedire il diffondersi di voci riguardo la presenza di vampiri in Louisiana. Con il tempo

Louis inizia a seguire le abitudini alimentari di Lestat, iniziando anche lui a cibarsi di esseri umani, nonostante rimanga sempre disgustato dalla totale mancanza di compassione verso gli umani da parte dell’altro vampiro.

Quando i due vampiri si trasferiscono a vivere a New Orleans, Louis si trova davanti una bambina di cinque anni sola e malata di peste, malattia che l’ha già privata della madre. Il vampiro si nutre di lei e la abbandona, convinto di averla uccisa. Allo stesso tempo comincia a pensare di lasciare la compagnia di Lestat ed andarsene per conto suo. Tuttavia, preoccupato all’idea di essere abbandonato,

Lestat ritrova la bambina e la trasforma in una figlia vampira per lui e Louis, in modo da dare all’altro una ragione per rimanere al suo fianco. La bambina risponde al nome di Claudia.

Inizialmente Louis trova rivoltante il fatto che Lestat abbia trasformato una bambina in un mostro, tuttavia fin da subito comincia a provare un forte affetto verso di lei. Per Claudia uccidere le prede è facile e stimolante, come un gioco, grazie agli insegnamenti di Lestat. Tuttavia, anche se il suo corpo rimane sempre quello di una bambina, con il passare del tempo Claudia inizia a crescere e maturare a livello psicologico, trasformandosi in una donna estremamente intelligente. E così il corpo da eterna bambina in cui è intrappolata comincia a starle tremendamente stretto. Così la vampira inizia ad incolpare Lestat per la sua condizione e, dopo aver vissuto con lui per circa sessant’anni, mette in atto un piano per eliminare il vampiro più vecchio. Dopo averlo avvelenato, Claudia gli

93 taglia la gola. Poi Louis la aiuta a disfarsi del corpo, gettandolo dentro una palude.

Sembra in questo modo che i due si siano completamente liberati di Lestat, ma in realtà non è così.

Mentre i due vampiri si preparano a lasciare l’America alla volta dell’Europa,

Lestat fa il suo ritorno nella loro abitazione. Dopo essersi ripreso dall’attacco di

Claudia, che evidentemente non gli era stato fatale pur andandoci molto vicino, aggredisce Louis e la bambina. Per salvarsi, Louis da fuoco alla casa con Lestat all’interno, e miracolosamente riesce a fuggire con Claudia mentre Lestat viene consumato dalle fiamme.

Una volta giunti in Europa, Louis e Claudia girano in lungo e in largo alla ricerca dei loro simili. Nell’Europa dell’est si imbattono in alcuni vampiri, ma con disappunto li trovano nient’altro che cadaveri animati completamente privi di cervello. È invece quando raggiungono Parigi che trovano a tutti gli effetti dei vampiri come loro. Nello specifico si trovano ad incontrare il vampiro di circa quattrocento anni Armand ed un intero gruppo di loro simili al suo seguito, in quello che si presenta col nome di “Théâtre des Vampires”. Con grande sorpresa, i due vampiri americani scoprono che il teatro dei vampiri non è altro che il luogo in cui vivono e si esibiscono dei vampiri che fingono di essere uomini che si fingono vampiri. Durante i loro spettacoli, questi vampiri si nutrono sul palco di poveri umani indifesi, scene che ricevono sempre ampio gradimento da parte del pubblico umano convinto che si tratti di mera finzione. Claudia si mostra immediatamente disgustata da questi vampiri e dalle loro assurde pratiche, mentre invece Louis si sente da subito attratto dalla figura di Armand, che a sua volta percepisce attrazione nei confronti del vampiro più giovane.

94 Convinta che Louis abbia intenzione di lasciarla per Armand, Claudia lo convince a trasformare in vampiro una giovane donna parigina di nome

Madeleine, perché questa possa diventare la sua nuova compagna. Il vampiro acconsente, così i tre vivono insieme a Parigi per un breve periodo. Tuttavia una notte, inaspettatamente, tutti e tre vengono rapiti dai vampiri del Teatro. La ragione di questo atto è che Lestat, miracolosamente sopravvissuto ancora una volta, è ricomparso accusando i due vampiri di aver tentato di ucciderlo, atto che è severamente proibito fra membri della loro specie. La punizione per questo peccato è differente per Louis e Claudia: lui viene rinchiuso in una bara senza possibilità di uscire o di nutrirsi, mentre lei viene rinchiusa insieme a Madeleine in un luogo in cui è impossibile sfuggire alla luce del sole. L’arrivo di Armand salva Louis dalla sua punizione, tuttavia per Claudia e Madeleine è troppo tardi, perché il sole le ha già bruciate.

Dopo aver trovato le ceneri di Claudia e Madeleine, Louis è semplicemente furioso. Quella notte stessa torna al Teatro dei Vampiri e da fuoco al luogo, distruggendolo completamente ed uccidendo ogni vampiro al suo interno. L’unico a salvarsi è Armand, con il quale Louis decide di rimanere. Insieme i due viaggiano attraverso l’Europa per diversi anni, tuttavia nel corso di quel tempo

Louis non riesce a riprendersi dal dolore per la morte di Claudia, tanto che arriva addirittura a perdere la sua connessione emotiva con Armand. Così decide di avventurarsi ancora una volta da solo, facendo ritorno a New Orleans all’inizio del XX secolo. Si ciba ancora di esseri umani, ma senza mai farsi notare, rimanendo nascosto nell’ombra, e senza cercare mai un compagno o una compagna da tenere accanto.

95 Il racconto di Louis termina con la narrazione di un ultimo incontro con Lestat, avvenuto a New Orleans negli anni Venti. La storia di circa duecento anni di vita non ha lasciato nulla di più in lui che dolore e sofferenza, che l’immortalità gli ha permesso di vedere con i suoi occhi. Il giovane reporter, però, sembra di tutt’altro avviso, ed affascinato dal potere del vampiro chiede a Louis di trasformarlo.

Arrabbiato per il fatto che il ragazzo non abbia capito nulla di ciò che il suo racconto significava, il vampiro si rifiuta di accontentare il giovane e sparisce. Il reporter allora decide di andare alla ricerca di Lestat, nella speranza che questo possa dargli l’immortalità che lui desidera.

Nel corso dell’opera è possibile riscontrare moltissime diversità fra il vampiro protagonista ed il suo creatore. Louis, infatti, nonostante sia diventato una creatura della notte non smette mai di dare valore alla vita. Una parte di lui, si potrebbe dire, ancora ragiona come se fosse un mortale. Per questo motivo non sopporta chi, come Lestat, aggredisce le persone e le tratta come se fossero nient’altro che cibo. Al contrario, Lestat appare come un personaggio che riesce a trarre il meglio dalla sua vita immortale. Egli non ha il minimo scrupolo quando si tratta di uccidere le persone e, fondamentalmente, tutto ciò a cui dimostra di tenere è sé stesso. Certo mostra molte accortezze nei confronti di Louis e di Claudia quando i tre formano una famiglia, tuttavia dietro a molti di questi gesti si legge un fondo di puro egoismo.

Dalla lettura di questo solo romanzo esce quindi una visione che si potrebbe definire quasi interamente negativa del personaggio di Lestat. Tuttavia dei successivi volumi della serie, principalmente incentrati sul suo personaggio,

96 emergono altri lati di lui che lo fanno apprezzare particolarmente al lettore, nonostante gli continui ugualmente ad apparire con un “antieroe”. Egli infatti rimane sempre un uccisore senza scrupoli, ma questa volta si va ad analizzare il perché del suo comportamento, le sue origini ed i suoi pensieri e sentimenti.

«Scelti dalle tenebre», in originale «The Vampire Lestat», anno 1985.

Il secondo volume della saga ripercorre la vita bicentenaria di Lestat, dalla fine del XVIII secolo fino agli anni Ottanta del Novecento. Egli comincia la sua vita nella Francia rurale, dove i suoi umili natali lo vedono parte della nobiltà impoverita. Da lì sta a lui costruire la propria fortuna, fino a raggiungere la città di

Parigi, nella quale viene trasformato in vampiro.

Infatti, dopo aver lasciato la sua famiglia ed essere scappato a Parigi con il suo caro amico Nicolas de Lenfent, Lestat viene rapito dall’anziano vampiro Magnus, che lo lascia subito dopo averlo creato ma gli lascia in cambio una vera e propria fortuna. Lestat abbandona Nicolas per paura di fargli del male, finendo con l’allontanarsi da tutti coloro a cui tiene. Tuttavia, per compensare la sua assenza dalle loro vite, riempie i suoi cari di ogni genere di regali che la sua nuova fortuna gli permette di comprare. Tempo dopo sua madre, Gabrielle, che sta morendo di tubercolosi, va da lui per dargli un ultimo saluto. Per salvarla da questa brutta morte, Lestat la trasforma in vampiro.

In seguito trasforma in vampiro anche il suo amico Nicolas, come conseguenza ad un suo rapimento da parte di Armand, ma i due cominciano ben presto ad allontanarsi l’uno dall’altro a causa della perenne depressione di Nicolas, che più tardi si suiciderà dandosi fuoco.

97 Armand mostra a Lestat la storia di come è stato trasformato da un vampiro di nome Marius, figura dalla quale il più giovane rimane completamente affascinato.

Così, durante i suoi viaggi con Gabrielle, Lestat lascia in giro dei segni nella speranza che Marius lo trovi e lo raggiunga. Si trova in Egitto quando, abbandonato da Gabrielle e quasi bruciato alla luce del sole, viene trovato dormiente e debilitato da Marius. Il vampiro lo prende con sé e lo porta sulla sua isola segreta nel Mediterraneo. Lì l’anziano vampiro gli racconta la sua storia, facendo accenni anche alla storia della loro stessa razza. Sull’isola, inoltre, egli custodisce Enkil ed Akasha, il re e la regina della loro stirpe, coloro da cui tutti i vampiri discendono. Immobili da moltissimo tempo, i due sembrano statue.

Marius li mostra a Lestat, ma gli proibisce di tornare da loro. Il giovane vampiro, però, torna a visitarli e suona per loro il violino, risvegliandoli. Rimane attratto dalla figura di Akasha, la quale ci ciberà di lui e gli lascerà bere il suo sangue.

Alla vista di ciò Enkil, sposo di Akasha, va su tutte le furie e cerca di uccidere

Lestat. Viene fermato dal provvidenziale arrivo di Marius, che si vede tuttavia costretto ad allontanare il suo ospite dall’isola per far nuovamente tranquillizzare

Enkil.

Da qui c’è un salto avanti nel tempo, a dopo gli avvenimenti del primo volume della saga. Nel 1929 Lestat si ripara sotto terra, dove rimane dormiente fino al

1984. A quel punto fa ritorno in superficie e forma una rock band insieme ad alcuni umani mortali. Diventato famoso, il vampiro tenta di dare inizio ad una guerra fra i suoi simili e gli umani, inimicandosi così quasi tutti i vampiri.

Tanto si parla di un concerto della band di Lestat, e la notte prima di tale concerto il vampiro ritrova il vecchio compagno Louis. Il romanzo termina con il

98 concerto di Lestat, lasciando la storia completamente aperta per l’inizio del romanzo successivo.

«La regina dei dannati», in originale «The Queen of the Damned», anno 1988.

Il romanzo è suddiviso in più parti. La prima parte segue le vicende separate di alcuni personaggi, la maggior parte dei quali sono già apparsi nei due romanzi precedenti. Queste vicende, avvenute tutte nello stesso breve lasso di tempo, sono accomunate da una serie di sogni riguardanti due gemelle coi capelli rossi e dalla consapevolezza che qualcosa di molto potente sta facendo morire i vampiri per combustione spontanea in tutto il mondo.

Pandora e Santino rispondono alla chiamata telepatica di Marius e vanno a salvarlo. Quando lo raggiungono, i due scoprono che Lestat ha risvegliato Akasha con la sua musica rock. Essendo stata risvegliata dalla musica ribelle del vampiro,

Akasha distrugge suo marito Enkil e comincia a complottare per prendere il controllo del mondo intero. A questo punto si scopre anche che è proprio Akasha la causa di tutte le morti di vampiri che si sono verificate.

La seconda parte del romanzo ha luogo durante il concerto di Lestat. Jessie

Reeves, facente parte dei Talamasca, un ordine segreto, ed imparentata con la vampira strega Maharet, rimane ferita durante il concerto e viene salvata da

Maharet stessa, che la porta al suo complesso di Sonoma, dove la trasforma in vampiro. In quel luogo poi si riuniscono tutti i vampiri che sono comparsi nella prima parte del romanzo, con l’unica eccezione di Akasha e Lestat. L’antica vampira, infatti, ha rapito Lestat per farne il suo compagno, e lo trascina in un giro del mondo nel quale non fa che incitare tutte le donne a ribellarsi agli uomini.

99 La terza parte ha luogo a casa di Maharet nella foresta di Sonoma, dove la padrona di casa racconta a tutti i presenti la storia di Akasha e delle due gemelle coi capelli rossi: lei e la sorella Mekare.

Nella quarta parte Akasha affronta tutti i vampiri riuniti nel complesso di

Maharet. Lì la vampira spiega il suo piano ed offre ai vampiri presenti di diventare i suoi angeli nel nuovo mondo che è intenzionata a creare. Akasha intende eliminare la quasi totalità degli uomini e realizzare un nuovo Eden nel quale le donne venereranno lei come una divinità. Spiega, inoltre, ai vampiri presenti che se non intendono seguirla allora moriranno. I vampiri si rifiutano di servirla, ma prima che lei possa distruggerli compare a sorpresa Mekare, che uccide Akasha tagliandole la testa. A questo punto Mekare mangia il cervello di

Akasha, mentre Maharet mangia il suo cuore. Amel, spirito che si trovava nel cervello, entra nel corpo di Mekare, che riesce così a salvare tutti i vampiri rimasti al mondo e diventa la nuova Regina dei Dannati.

Nella quinta parte i vampiri, ancora scossi per quanto accaduto, lasciano il complesso di Maharet e si recano nella proprietà di Armand a Night Island, in

Florida. Dopo aver avuto un po’ di tempo per riprendersi, ripartono tutti andando ognuno per la propria strada. Lestat e Louis si muovono insieme, recandosi a

Londra per incontrare David Talbot dei Talamasca. Dopo la visita a Talbot, i due riprendono il loro viaggio insieme.

Quelli appena descritti sono i due romanzi nei quali si descrive in maniera più precisa la storia di Lestat ed allo stesso tempo anche la storia della razza vampirica. Nel terzo volume, infatti, nel parlare della storia di Akasha si racconta

100 anche l’origine dei vampiri stessi mentre, per quanto riguarda Lestat, è possibile percepire meglio rispetto a «Intervista col vampiro» quello che è il suo modo di vedere la vita e di affrontare il mondo. Come facilmente intuibile, spesso agisce seguendo ragionamenti non propriamente fondati, in quanto fin troppo di frequente le sue idee apparentemente geniali per poco non lo fanno uccidere: come quando decide di risvegliare Akasha e di bere da lei davanti al suo compagno, o quando decide con la sua fama da rock star di far partire una guerra fra umani e vampiri. Tuttavia, forse perché meno stupido di quanto sembra o forse perché sfacciatamente fortunato, Lestat riesce sempre a cavarsela egregiamente e ad uscire indenne, o quasi, da ogni genere di situazione disastrosa nella quale si va a cacciare.

Qui di seguito verrà presentato un brevissimo riassunto delle successive opere appartenenti alla saga delle «Cronache dei Vampiri»

«Il ladro di corpi», in originale «The Tale of the Body Thief», anno 1992.

Lestat riceve un invito che solletica la sua curiosità e che non può rifiutare: passare alcuni giorni nel corpo del mortale Raglan James, per tornare a sentire e a vivere come un essere umano. Non mette in conto, però, che il ladro di corpi non abbia nessuna intenzione di rinunciare ad essere un vampiro immortale e ricchissimo. Dovrà quindi faticare per recuperare il suo corpo, con l’aiuto di

David Talbot, che verrà da lui trasformato in vampiro alla fine del romanzo.

«Memnoch il diavolo», in originale «Memnoch the Davil», anno 1995. Il vampiro Lestat viene rapito dal misterioso Memnoch, che sostiene di essere il

Diavolo, e che lo porta fuori dal mondo. È invitato ad assistere allo spettacolo

101 della Creazione e viene poi trasportato, come gli antichi profeti, nel regno dei

Cieli e accompagnato nel Purgatorio. Sarà condotto nella terra della morte e dovrà confrontarsi con Dio e con il Diavolo.

«Il vampiro Armand», in originale «The Vampire Armand», anno 1998. Il vampiro Armand viene avvicinato da David Talbot, ormai diventato il biografo dei vampiri, che lo esorta a narrargli la sua storia. Il vampiro quindi racconta la sua infanzia nel XV secolo a Kiev, il misterioso rapimento, la riduzione in schiavitù e la vendita ad un artista veneziano, Marius, che in realtà è un vampiro; quest'ultimo renderà vampiro anche Bianca Solderini.

«Merrick la strega», in originale «Merrick», anno 2000. Questo libro è il primo in cui le vicende dei vampiri si incrociano con quelle delle Streghe Mayfair, delle quali Anne Rice racconta le vicende in una trilogia separata. Louis, con l’aiuto di

David Talbot, chiede alla potente strega Merrick di evocare lo spirito di Claudia, della quale sente ancora tremendamente la mancanza sebbene sia passato molto tempo dalla sua morte.

«Il vampiro Marius», in originale «Blood and Gold», anno 2001. Marius, l’anziano vampiro che ha creato Armand, soddisfa l'avida curiosità del vampiro

Thorne, risvegliatosi da un sonno millenario e in cerca di una guida che lo reintroduca nel mondo attuale, narrandogli la propria vita. Il suo racconto non è altro che un’appassionata cronaca dei suoi amori, delle sue sofferenze e dei segreti che non aveva ancora mai svelati. La voce intima e profonda di Marius ci accompagna così attraverso i secoli, testimone diretta degli eventi cruciali della storia dell’umanità.

102 «Il vampiro di Blackwood», in originale «Blackwood Farm», anno 2002.

Tarquin Blackwood, detto Quinn, è l'ultimo erede di una numerosa quanto misteriosa famiglia che vive al limitare di una vasta palude. Quinn sin da piccolo

è accompagnato da Goblin, uno spirito che ha le sue stesse sembianze e vive in simbiosi con lui. Quando Quinn viene rapito e viene trasformato in vampiro,

Goblin sembra necessitare anche lui di sangue, che estrae dal corpo dello stesso

Quinn. Tarquin, spaventato dalla crescente forza di quell'entità, si rivolge al temibile Lestat che, contro ogni aspettativa, decide di ascoltare la sua storia e di aiutarlo.

«Blood», in originale «Blood Canticle», anno 2003. Il vampiro Lestat è vittima di una grandissima ossessione: vuole diventare un santo della Chiesa cattolica.

Vive ultimamente nella residenza dei Blackwood, una villa magnifica in

Louisiana, assieme a Quinn, il giovane vampiro che ha salvato nel volume precedente. Un giorno arriva a Blackwood una mortale bellissima, Mona Mayfair, una strega che ha dei poteri soprannaturali, ma che è ormai in fini di vita. Quinn perde la testa, s’innamora follemente di lei, e Lestat per non lasciarla morire la trasforma in vampiro. Nel frattempo arriva alla residenza Rowan Mayfair, la cugina della ragazza, una scienziata di successo e strega altrettanto potente.

Questa volta è Lestat ad innamorasi di Rowan, tanto da non riuscire a controllare l’attrazione che prova nei suoi confronti. Tuttavia lei non verrà trasformata in vampiro. Inoltre le due streghe celano un altro segreto: hanno partorito degli esseri con poteri straordinari, i Taltos, che gli sono stati sottratti dalla nascita.

«Il Principe Lestat», in originale «Prince Lestat», anno 2014. Più di dieci anni dopo gli avvenimenti del volume precedente, i vampiri rimasti sul pianeta si

103 ritrovano in una situazione di caos. Lestat, il vampiro più famoso al mondo, si trova costretto a lasciare il suo esilio volontario per riportare l’ordine. Si riunisce quindi a coloro che sono ancora in vita fra i vampiri apparsi nei precedenti romanzi, inclusa sua madre Gabrielle, per riuscire a portare a termine l’impresa di dare pace ai vampiri.

Fuori dalla saga delle «Cronache dei Vampiri» ci sono altri due romanzi che trattano tuttavia lo stesso argomento. Si tratta di volumi nei quali non compare il personaggio di Lestat, protagonista della saga principale, e quindi organizzati in una saga a parte. Si tratta della saga delle «Nuove Cronache dei Vampiri».

«Pandora», in originale «Pandora», anno 1998. Il vampiro-biografo David

Talbot insiste perché Pandora racconti la sua storia, cominciata oltre duemila anni prima. Figlia di un senatore romano dell'età augustea, fanciulla colta e disinibita, a soli dodici anni fa innamorare il biondo e misterioso Marius, la cui offerta di matrimonio viene però respinta dal padre. Fuggita poi ad Antiochia, Pandora cerca protezione nel Tempio di Iside, dove ritrova Marius, immutato nella bellezza e custode di un segreto spaventoso. Sarà poi Marius a trasformare

Pandora in un vampiro.

«Vittorio the Vampire», anno 1999, mai tradotto in italiano. Il protagonista del romanzo è Vittorio, un nuovo personaggio di origine italiana. Nel 1450, appena sedicenne, si trova ad assistere allo sterminio della sua famiglia da parte dei vampiri, salvandosi per un pelo. Successivamente Vittorio incontra Ursula, la vampira che ha impedito la sua morte quando la sua famiglia è stata sterminata.

La vampira lo seduce e vorrebbe trasformarlo, portandolo dagli altri vampiri del

104 suo gruppo per unirsi a loro. Rifiutatosi di diventare vampiro, viene scacciato e abbandonato a sé stesso. A questo punto, però, incontra degli angeli che lo aiutano a progettare la sua vendetta contro i vampiri. La vendetta ha successo, riesce a ucciderli tutti, ma al momento di uccidere Ursula non riesce a farlo. Ursula lo inganna e riesce a trasformarlo in vampiro, e da quel momento i due gireranno il mondo insieme.

3.2 – IL VAMPIRO DI ANNE RICE

Il male è un punto di vista. Dio uccide indiscriminatamente, e così faremo noi; perché nessuna creatura di Dio è come noi; nessuno è simile a lui, quanto noi.

Louis de Pointe du Lac, dal film «Intervista col vampiro» di Neil Jordan

Ogni scrittore che ha parlato di vampiri, da Polidori in poi, ha studiato nel dettaglio come voleva che risultassero i vampiri di sua creazione. In questo modo i vampiri presenti nelle differenti opere sono tutti simili eppure diversi. Non fanno eccezione i vampiri creati da Anne Rice, che portano con sé alcune caratteristiche dei vampiri precedenti mentre ne cambiano altre.

Per analizzare maggiormente nel dettaglio questa caratterizzazione, è bene cominciare con lo spiegare come i vampiri di Anne Rice sono fatti, descrivendoli nel loro aspetto sia fisico che caratteriale.

105 I vampiri descritti da Anne Rice sono creature immortali, che possiedono una forza sovrumana, una vista di gran lunga migliore di quella umana ed una rapidità di movimento che facilmente sfugge all’occhio mortale. Non possono invecchiare, in quanto ogni umano processo di crescita si interrompe nel momento della trasformazione, eppure è possibile notare come la pelle di un vampiro tenda a diventare più bianca e liscia man mano che invecchia; i vampiri più antichi, infatti, assomigliano a delle statue di marmo. Gli occhi, dopo la trasformazione in vampiro, diventano più luminosi di come erano in vita, la pelle un po’ più pallida e le unghie iniziano ad assomigliare al vetro. Se capelli o unghie vengono tagliati, essi ricresceranno immediatamente fino alla lunghezza che avevano in precedenza, in modo da non essere mai differenti da com’erano al momento della morte umana. Al momento della trasformazione, la bellezza aumenta di molto, ogni genere di imperfezioni viene eliminato dalla pelle, e la voce diventa più melodica e profonda allo stesso tempo, in modo da ammaliare al meglio le prede umane.

La luce del sole è in grado di distruggere un vampiro piuttosto giovane, tuttavia man mano che invecchiano i vampiri cominciano ad acquisire una certa resistenza verso la luce solare, fino al punto in cui questa riesce a mala pena a scalfire i vampiri più anziani. L’aglio e le croci non hanno alcun effetto su di loro, ed anche i classici paletti di legno non hanno alcun effetto evidente: la ferita inferta da un paletto, così come da qualsiasi altro genere di arma, non è che temporanea, perché si rimarginerà rapidamente, lasciando il vampiro come se non fosse mai stato colpito. Avendo un corpo che non può morire, i vampiri sono ovviamente immuni alle malattie. Cospicui danni fisici, come una prolungata esposizione al sole o

106 come le “torture” che Lestat subisce nel primo volume della saga, hanno bisogno di più tempo del normale per guarire, ed il tempo impiegato dipenderà dalla gravità del danno riportato.

Una caratteristica distintiva dei vampiri di Anne Rice è che, dal momento della trasformazione in poi, essi sono in grado di provare emozioni e sentimenti in maniera estremamente più vivida e forte rispetto a quando erano umani. La loro sensibilità aumenta di molto, così come la loro sensualità, e diventano fin troppo facilmente preda di intense sofferenze interiori e di passioni estetiche. Inoltre, tutti i vampiri sono dotati di memoria eidetica, nonostante abbiano problemi a ricordare situazioni, sensazioni e sentimenti della loro vita umana, che tendono pian piano a svanire col tempo.

Argomento ricorrente nei libri di Anne Rice, e caratteristico nella descrizione dei suoi vampiri, è l’eros. Sebbene non si parli mai della possibilità per i vampiri di compiere veri e propri atti sessuali, la componente erotica rimane sempre alla base di molte delle semplici azioni quotidiane di un vampiro. Il suo aspetto e le sue movenze sensuali tendono ad attrarre gli esseri umani, e si sa che i vampiri sono in grado di innamorarsi e di amare. Molti di loro si scelgono uno o più compagni per non rimanere soli, altri invece perché sentono un legame speciale con un particolare vampiro. In questi casi il legame può essere considerato

“amore” sia da un punto di vista affettivo che di affinità mentale, ma anche da un punto di vista simile a quello carnale. Seppure, come già detto, non si verificano atti sessuali con vampiri protagonisti, è possibile vedere i vampiri provare piacere più volte descritto come “orgasmo” nel cibarsi di un essere umano e nel lasciar cibare qualcun altro del proprio sangue. Proprio per la loro mancanza di

107 componente sessuale effettiva, i vampiri di Anne Rice vengono descritti quasi come se non appartenessero né al genere maschile né a quello femminile. L’amore che essi provano o suscitano, infatti, non si limita a quello fra un uomo e una donna, sfociando in palesi esempi di omosessualità. La stessa autrice, infatti, ha più volte dichiarato di essere del tutto a favore delle coppie omosessuali e di non riuscire a vedere nessuna differenza fra un amore che sboccia tra due persone di sessi diversi ed uno tra due persone dello stesso sesso. Tematica che riporta in maniera piuttosto esplicita nel corso di quasi tutte le sue opere.

I vampiri sentono il bisogno imprescindibile di nutrirsi di sangue umano.

Quando sono molto giovani hanno bisogno di nutrirsi tutte le notti, tuttavia man mano che diventano più vecchi sentono questo bisogno con meno impellenza.

Avendo bisogno obbligatoriamente di sangue per vivere, possono nutrirsi anche di quello animale, nonostante quest’ultimo risulti meno gustoso e non altrettanto nutriente. È importante sottolineare come l’atto di bere il sangue da una vittima umana sia un’esperienza dall’alto piacere sessuale sia per il vampiro che per l’essere umano.

Per evitare di essere disturbati e danneggiati dai raggi del sole, i vampiri dormono all’interno di bare, oppure si rifugiano dentro cripte. A differenza del sonno mortale, quello vampirico non può essere interrotto a proprio piacimento.

Un vampiro, infatti, non si sveglia finché non è calato il sole. Ed allo stesso tempo, non appena sopraggiunge l’alba, sente l’impellente bisogno di mettersi a dormire fintantoché si trova in un luogo che non verrà colpito dalla luce del sole.

Oltre ad avere i sensi molto sviluppati, ad essere in grado di muoversi a velocità elevatissima, a vedere perfettamente al buio ed a riconoscere un suono

108 specifico anche nelle situazioni di più rumorosa confusione, i vampiri di Anne

Rice possiedono anche altri generi di poteri. Essi infatti sono in grado anche di leggere nel pensiero degli esseri umani e, se sufficientemente potenti, anche dei vampiri più deboli. Tuttavia, un vampiro ed il suo creatore non potranno mai in alcun caso leggersi nel pensiero a vicenda. Ogni singolo vampiro diventa sempre più potente man mano che invecchia, acquisendo a volte anche nuovi poteri soprannaturali. Inoltre, è possibile che un vampiro acquisisca nuovi poteri e si rafforzi anche bevendo il sangue dei vampiri in assoluto più antichi. I vampiri che superano i mille anni di vita vengono chiamati Figli dei Millenni, ed ognuno di loro possiede straordinari poteri speciali che si possono presentare sotto forme differenti. Il potere del volo: permette ad un vampiro di alzarsi in volo o di sconfiggere la gravità rallentando la propria caduta; può essere utilizzato anche per camminare sulle pareti o sul soffitto. Il potere mentale: il potere mentale del vampiro diventa più forte, donando il potere della telepatia e quello della telecinesi, che gli permette di comunicare mentalmente con altri vampiri e di muovere a proprio piacimento gli oggetti con la forza del pensiero; con questo potere è possibile anche identificare uno specifico tipo di preda in mezzo a tante.

Il potere dell’incantamento: abilità di annebbiare le menti degli umani, assoggettandoli alla propria volontà; almeno un minimo questo potere è posseduto da ogni vampiro, sebbene è necessario un vampiro molto vecchio per riuscire a controllarlo al meglio. Il potere del fuoco: potere che permette di dar fuoco ad un oggetto o ad un essere vivente utilizzando solo la forza del pensiero. Il potere della morte: chi lo possiede è in grado di uccidere un essere vivente utilizzando solo il potere della mente.

109

La creazione di un nuovo vampiro avviene sotto forma di uno scambio di sangue. Per prima cosa il vampiro beve dall’umano fino a lasciarlo quasi completamente privo di sangue, in punto di morte. A questo punto sta al mortale bere il sangue del vampiro. Inizialmente l’umano proverà un grandissimo piacere nell’assaggiare il sangue del vampiro, ma poi questo piacere sarà seguito da un fortissimo dolore, come se stesse bruciando vivo. Al termine di questo straziante processo l’umano rinascerà come vampiro.

È possibile presentare un estratto dal libro «Intervista col vampiro» come esempio di trasformazione di un umano in vampiro. Nel momento in cui Louis viene trasformato da Lestat, dal suo punto di vista ogni cosa appare incredibilmente differente.

«“Vidi con gli occhi di un vampiro” ricominciò il vampiro in tono lievemente distaccato. Sembrava quasi distratto. Poi si drizzò sulla schiena. “Lestat era di nuovo ritto in fondo alle scale, e io lo vidi come mai avrei potuto vederlo prima.

Prima mi era sembrato bianco, d'un bianco assoluto, tanto che nella notte era quasi luminoso; ora lo vedevo pieno della sua stessa vita e del suo stesso sangue: era splendente, non luminoso. E m'accorsi che non soltanto Lestat, ma tutto era cambiato.

“Era come se solo allora, per la prima volta, riuscissi a vedere colori e forme.

Ero talmente affascinato dai bottoni della giacca nera di Lestat che non guardai nient'altro per molto tempo. Poi Lestat cominciò a ridere e io percepii quella risata come un suono completamente nuovo. Sentivo ancora il battito del suo

110 cuore come il suono di un tamburo, ed ecco che ora giungeva quella risata metallica. Era sconcertante: un suono confluiva nell'altro, come gli echi confusi delle campane, finché non imparai a separarli; poi si accavallavano, ciascuno basso ma distinto, crescente ma discreto, come scoppi di risa”. Il vampiro sorrise deliziato. “E scampanii... 'Smettila di guardare i miei bottoni' disse Lestat. 'Vai laggiù, tra gli alberi. Liberati di quel che di umano è rimasto del tuo corpo e non innamorarti così follemente della notte da smarrire la strada! '

Era un saggio avvertimento. Quando vidi la luna sul selciato, ne rimasi a tal punto incantato che restai lì un'ora, credo. Passai accanto alla cappella di mio fratello senza dedicargli neppure un pensiero e, mentre stavo tra le piante di cotone e le querce, la notte mi apparve come un coro di donne sussurranti che mi invitavano tutte al loro seno. Quanto al mio corpo, non aveva ancora subito la completa trasformazione e non appena mi abituai a tutti quei suoni e a quelle visioni cominciò a dolermi. Tutti i fluidi umani venivano espulsi dal mio corpo.

Morivo come creatura umana, eppure come vampiro ero pieno di vita; e con i miei risvegliati sensi dovetti assistere alla morte del mio corpo con un certo disagio e, alla fine, con terrore.”»

La trasformazione viene raccontata da Louis stesso, che cerca di spiegare ad un giovane umano qualcosa che, a detta sua, è impossibile da mettere in parole comprensibili per qualcuno che non ha mai provato l’esperienza.

111 3.3 – IL VAMPIRO DIVENTA UNA MODA

It is a new age. It requires a new evil. And I am that new evil.

Lestat de Lioncours, dal romanzo «Scelti dalle tenebre», in originale «The

Vampire Lestat» di Anne Rice

Come già menzionato in precedenza, fin dalla sua pubblicazione «Intervista col vampiro» è diventato un best seller. In poco tempo il romanzo ha raggiunto un tale livello di fama da essere più volte paragonato al «Dracula» di Bram Stoker in quanto ispirazione per tutti coloro che sono venuti in seguito. Non molti romanzi pubblicati successivamente da altri autori riprendono la figura del vampiro come descritta da Anne Rice, eppure le sue «Cronache dei Vampiri» rimangono ugualmente la ragione principale dell’odierno successo del genere. Quello che invece viene ripreso più e più volte in seguito è il luogo in cui far svolgere le vicende: dopo l’utilizzo da parte di Anne Rice di New Orleans, moltissimi altri autori hanno deciso di ambientare le loro storie in vampiri in Louisiana, più o meno lontano da New Orleans, o addirittura nella città stessa.

La trama avvincente ed originale dei suoi romanzi, unita allo stile di scrittura fluido e leggero utilizzato da Anne Rice, rende i libri da lei scritti di piacevole e semplice lettura per persone di tutte le età. E mentre sempre più persone apprezzavano la lettura dei suoi libri, sempre più appassionati si avvicinavano al genere, cercando sempre nuove storie da seguire.

112 È proprio qui che nasce la “moda del vampiro”. Il pubblico, specialmente quello dei giovani, comincia a cercare sempre di più romanzi con protagonisti vampiri, che spesso vengono idealizzati come “persone perfette” soprattutto dagli adolescenti. Iniziano a venir fuori quindi nuovi cicli, nuove saghe, nuovi racconti, tutti incentrati sulle figure dei vampiri. Chiaramente ogni autore tende a descrivere i vampiri come più preferisce, decidendo quale sia il loro aspetto fisico, che poteri abbiano ed il processo di trasformazione degli esseri umani in appartenenti alla loro specie.

Per accontentare i gusti dei numerosissimi appassionati, perciò, tra la fine del

Novecento ed i primi anni Duemila è possibile veder spuntare da ogni dove nuovi libri riguardanti la figura di qualche vampiro. In alcuni di essi i vampiri rimangono ancora mostri da racconti dell’orrore, e le storie narrate su di loro sono particolarmente cruente, in modo da accontentare coloro che sono fra i fan più

“conservatori” del genere. Altri invece si spostano verso un pubblico più giovane, il cui gusto è ancora interamente plasmabile. Per questa ragione iniziano a fiorire i romanzi in cui i vampiri si innamorano degli umani, o vivono mischiandosi ai mortali. Alcuni di essi appaiono ugualmente aderenti a quelle che sono le tradizioni letterarie del genere dettate da Bram Stoker in poi, altri invece hanno stravolto completamente la figura del vampiro, rovinandolo e ridicolizzandolo secondo l’opinione di molti.

113 CAPITOLO IV – Nuove abitudini dei vampiri

4.1 – IL «CICLO DI SOOKIE STACKHOUSE» DI CHARLAINE

HARRIS

A 3000 year old vampire wants to suck my blood, must

be Thursday.

Sookie Stackhouse, dall’episodio 5x5 «Let’s Boot the Rally» del telefilm

«True Blood» di Alan Ball

Charlaine Harris nacque il 25 novembre del 1951 a Tunica, Mississippi. Si tratta di una famosa scrittrice statunitense, specializzata nei generi del giallo e del mistero. Nel corso della sua vita ha scritto e pubblicato numerosissime opere sul genere, destreggiandosi egregiamente fra cadaveri e misteri da risolvere. Ha scritto sia brevi racconti che veri e propri romanzi sull’argomento, iniziando e portando a termine per intero diverse serie.

Fra tutte le serie di sua invenzione, indubbiamente, la più famosa in assoluto è quella che tratta di vampiri, lupi mannari e moltissime altre creature soprannaturali. La serie in questione è il «Ciclo di Sookie Stackhouse», conosciuto in inglese con il doppio titolo di «The Southern Vampire Mysteries» e

«The Sookie Stackhouse Novels». La serie apparirebbe essere conclusa, nonostante il fatto non sia del tutto certo, e conta tredici romanzi di cui l’ultimo è uscito nel 2013. Ai romanzi si accompagnano un gran numero di brevi racconti, che vanno ad analizzare meglio le figure di alcuni personaggi secondari comparsi

114 nella serie, o che presentano fatti accaduti in momenti dei romanzi nei quali l’attenzione era rivolta altrove. Carica di intrighi da risolvere e di misteri da svelare, la serie vede un gran quantitativo di avventure e disavventure capitare a personaggi umani e non umani.

Il successo della serie ha portato il regista Alan Ball, nel 2008, a mandare in onda una serie tv basata sui romanzi dal titolo «True Blood». A dire il vero, tuttavia, il telefilm è più che altro liberamente ispirato alla storia scritta inizialmente. Infatti moltissimi personaggi sono stati stravolti o hanno ottenuto ruoli diversi da quelli per i quali sono stati creati, gli avvenimenti principali della storia seguono il filo presentato dalla scrittrice fino ad un certo punto e poi si distaccano quasi completamente.

La serie tv, terminata nel 2014, ha avuto un successo di tale portata che molti nuovi appassionati si sono avvicinati al genere del soprannaturale. Ed indubbiamente in molti si sono avvicinati anche alla lettura dei romanzi della serie. Tuttavia, quando la storia originale e la sua adattazione televisiva sono così differenti, è difficile che qualcuno riesca ad apprezzarle entrambe al massimo.

Generalmente, infatti, un qualsiasi appassionato si affezione in particolar modo ad una delle due versioni dei fatti, nella maggior parte dei casi la prima che ha scoperto, e considera solo in maniera secondaria l’altra.

Molto spesso la critica ha descritto Charlaine Harris come una donna incredibilmente piena di fantasia. Questo perché l’universo da lei creato, e nel quale sono ambientati tutti i romanzi della serie, risulta sotto moltissimi punti di

115 vista enormemente innovativo. Anche le trame dei romanzi, almeno fino ad un certo punto, si distaccano di parecchio dalla banalità delle storie che vedono protagonisti i vampiri negli ultimi anni, generalmente tutte uguali o per lo meno molto simili.

Fra le innovazioni fondamentali c’è l’inserimento di razze soprannaturali che mai prima di allora erano state trattate in racconti riguardanti i vampiri. Ai classici vampiri e lupi mannari, infatti, si affiancano fra le specie principali alcune creature come le fate, i mutaforma, ed altri animali mannari. Inoltre, fondamentale per la storia è l’importanza del sangue sintetico in bottiglia, ragione per la quale i vampiri sono usciti allo scoperto nella società umana e di conseguenza motivazione di base dietro a tutti gli avvenimenti che si verificano nel corso dei tredici romanzi.

All’interno della serie, mannari di ogni genere e mutaforma sono spesso paragonati gli uni agli altri, per via delle similitudini presenti nelle loro abilità

I mutaforma sono in grado di mutare a proprio piacimento in qualsiasi genere di animale, l’importante è che abbiano bene in mente il soggetto nel quale si vogliono trasformare. Generalmente i poteri di un mutaforma, che sono ereditari, si manifestano all’inizio della pubertà. Inizialmente sono difficili da controllare, ma con l’esperienza risultano meno complessi. Nonostante possano trasformarsi in qualsiasi animale, comunque, generalmente i mutaforma scelgono un solo animale e si trasformano sempre in quello. Generalmente si tratta di una razza con la quale hanno una particolare affinità, tanto da arrivare a considerarsi in alcuni

116 casi come fossero effettivamente appartenenti a quella razza, o ad inserire tale razza nel nome della loro condizione di mutaforma.

La condizione di mannaro è, a differenza delle solite leggende riguardanti queste creature, ereditaria. Essa viene quindi passata dai genitori ai figli, e permette a chi la possiede di trasformarsi a piacimento in un solo animale specifico. Solitamente si sente parlare di lupi mannari, ma Charlaine Harris nei suoi romanzi ha inserito moltissimi altri generi di mannari. Le pantere mannare sono una razza che viene analizzata parecchio nel corso dell’opera, nonostante altri animali mannari compaiano in maniera secondaria o vengano nominati. Oltre che per via dei geni ereditari, è possibile ottenere la condizione di mannaro anche tramite il consueto morso di un appartenente alla razza. Chi viene morso, quando in cielo c’è la luna piena, si trasforma contro la sua volontà nella sua forma di bestia. Tuttavia perché questo processo avvenga l’umano deve essere stato morso più volte. I vari animali mannari non vanno molto d’accordo fra loro, siccome ognuno si ritiene superiore agli altri, tuttavia sanno collaborare quando necessario.

Vivono in piccole comunità che prendono il nome di branchi. Ogni branco ha il suo leader, che è incaricato di assicurarsi che la sua comunità rispetti le regole e sia al sicuro.

Le fate sono forse le creature più particolari fra tutte quelle inserite nell’universo creato da Charlaine Harris. Nei romanzi infatti si scopre che esse sono la razza soprannaturale dalla quale quasi tutte le altre hanno avuto origine.

Vengono descritte come creature estremamente belle, con le orecchie a punta e la pelle sottile. La loro forza è di gran lunga superiore a quella umana, ed anche la

117 loro vita è molto più duratura: sebbene non siano immortali, vivono comunque estremamente a lungo. Nonostante il loro aspetto, possono dimostrarsi in alcuni casi come creature dalla grande forza mentale e con una ferocia che difficilmente si potrebbe immaginare propria di una specie dall’aria così angelica.

Dall’alto del loro potere, le fate si divertono a giocare con gli esseri umani. Sia umani che vampiri sentono attrazione nei loro confronti, sebbene quella umana sia più sessuale e quella dei vampiri più alimentare. Per i vampiri, infatti, le fate emanano un odore inebriante ed il loro sangue ha un sapore ineguagliabile, che tuttavia ha su di loro l’effetto di una droga: sebbene permetta ai vampiri di camminare al sole per poco tempo dopo l’assunzione, li manda completamente fuori di testa per il tempo dell’effetto. Si sa di alcuni individui appartenenti alla razza, tuttavia, che riescono a schermarsi completamente, nascondendo del tutto quell’odore particolare del loro sangue che attrae inevitabilmente tutti i vampiri.

Le fate possono essere uccise con i limoni, i lime e il ferro, oltre che venendo aggredite da un vampiro e private del loro sangue. Alla sua morte una fata non lascia un corpo, ma solamente della polvere brillante. Il corpo invece sparisce, separandosi dallo spirito, che va ad avvertire i suoi parenti della propria morte prima di recarsi nella versione esclusivamente per fate del paradiso. Normalmente le fate vivono nel loro mondo, essendo creature estremamente riservate, e non si mischiano con gli esseri umani. Tuttavia sono in grado di creare portali per raggiungere il mondo umano, dove fanno visite di tanto in tanto ed hanno figli con gli esseri viventi. Inoltre, le fate che non sono purosangue hanno solo alcuni dei poteri della loro razza, non tutti, tuttavia sono immuni agli effetti di ferro, limone e lime. Per esempio, sia la protagonista Sookie che suo fratello Jason hanno

118 ereditato delle caratteristiche dai loro antenati – il loro bisnonno è un principe delle fate – tuttavia Sookie ha ottenuto maggiormente poteri magici delle fate, mentre Jason ha ripreso più che altro l’aspetto fisico di tali creature ed i loro poteri di attrazione. Le fate, e quindi anche i loro discendenti che ne hanno ereditato i poteri magici, sono immuni alla magia mentale di creature come vampiri e menadi, di conseguenza non possono essere controllati in questo modo.

Nonostante nella serie tv, e per un po’ anche nel romanzo, la telepatia sia considerata come una delle caratteristiche delle fate, in realtà non è così. Non è il suo sangue di fata, infatti, a dare a Sookie il potere della telepatia. I telepati sono estremamente rari, e sono considerati potenti e pericolosi dalle altre creature soprannaturali, in quanto possiedono un dono che è in grado di fornire loro enormi vantaggi. La famiglia di Sookie ha ereditato questo potere dopo che suo nonno ha stretto amicizia con un mezzo demone telepate, il quale ha deciso di far dono del suo potere alla famiglia del caro amico; tuttavia, solo coloro che hanno la mente aperta verso l’esistenza del soprannaturale possono ereditare il potere a tutti gli effetti. Il mezzo demone continua a tenere sotto controllo le nascite nella famiglia

Stackhouse, per accertarsi di chi fra gli eredi è riuscito a possedere a tutti gli effetti il dono che lui ha fatto alla famiglia.

La telepatia si manifesta come capacità di riuscire a leggere un’impronta della mente di ogni genere di creatura. In questo modo è possibile leggere perfettamente i pensieri degli esseri umani, in quanto la loro impronta rispecchia esattamente i loro pensieri. I vampiri non hanno un’impronta, quindi è impossibile leggere la loro mente, nonostante qualche volta Sookie riesce a captare qualche

119 piccolo flash. L’impronta di mannari e mutaforma permette ad un telepate di percepire le loro emozioni. Generalmente la lettura di un demone gli si presenta, invece, come un suono fastidioso, una specie di interferenza di segnale. Le menadi alla lettura presentano solo un lungo canto mistico. Le fate, invece, sono in grado di mettere su barriere mentali che bloccano i poteri dei telepati, quindi non è possibile leggere il pensiero di una fata.

Nella serie, è possibile fare una distinzione fra le vere e proprie streghe e quelle che invece possono essere considerate semplicemente Wiccan.

Una strega a tutti gli effetti è una persona che compie rituali magici, richiamando ed utilizzando il potere magico in suo possesso per lanciare incantesimi. I Wiccan sono persone che praticano una religione pagana basata sullo spirito della Madre Terra.

Generalmente coloro che praticano la magia sono o Wiccan o streghe, tuttavia non è impossibile trovare elementi che appartengano ad entrambe le categorie contemporaneamente. Nel corso dei romanzi vengono presentati personaggi che rispecchiano tutte le varie possibilità.

Le altre creature presentate nei romanzi sono di secondaria importanza, tuttavia una menzione particolare va agli umani, che sono suddivisi in differenti categorie a seconda della loro posizione nei confronti dei vampiri.

I Vampirofili, in originale chiamati “Fangbangers”, sono amanti dei vampiri.

Essi sono incuriositi dai non-morti, dalla loro storia, dal loro fascino misterioso.

Solitamente si accompagnano ai vampiri perché ne gradiscono la compagnia, il

120 sangue, o amano fare sesso con loro. Molti Vampirofili finiscono uccisi nel rincorrere il loro desiderio di stare a contatto con i vampiri, mentre i più fanatici fra loro non desiderano altro che essere trasformati a loro volta in creature della notte. Alla maggior parte degli umani appartenenti a questa categoria, tuttavia, piace semplicemente la sensazione di essere morsi.

La seconda categoria è quella dei Dissanguatori, in originale “Drainers”. Si tratta di umani che generalmente si riuniscono in gruppi per aggredire un vampiro alla volta, imprigionarlo ed estrargli il sangue. Essendo il sangue di vampiro una droga, molto ricercata per gli esseri umani, per i disonesti questo è un modo rapido per fare un sacco di soldi.

Infine ci sono i nemici dei vampiri, che tendono ad organizzarsi in gruppi e congregazioni con lo scopo di distruggere tali abominevoli creature. Spesso queste persone si nascondono dietro a gruppi religiosi, per apparire come gli eroi della situazione agli occhi d’altri, quando in realtà sono artefici di atti deplorevoli di ogni genere. Essi infatti non se la prendono solo con i vampiri, ma anche con le persone che li rispettano.

Un’ultima categoria, composta da coloro che non vogliono sterminare i vampiri ma nemmeno essere loro amici, praticamente non esiste. Questo perché tutti coloro che esprimono idee neutrali sono etichettati dagli appartenenti ad un gruppo come membri della fazione opposta.

Ora che è stato presentato un quadro piuttosto preciso di quelle che sono le creature che accompagnano i vampiri nel corso dei romanzi, è possibile andare ad analizzare le storie trattate nei tredici libri della saga. Solo in seguito verranno dati

121 maggior chiarimenti riguardo alla figura del vampiro di Charlaine Harris ed alle sue caratteristiche specifiche che si ripresentano nel corso di tutta la serie.

«Finché non cala il buio», in originale «Dead Until Dark», anno 2001.

La protagonista di questo romanzo, così come di tutti i successivi, è Sookie

Stackhouse, una ragazza poco più che ventenne che lavora come cameriera in un locale chiamato Merlotte’s. I suoi genitori sono morti quando era piccola, perciò è cresciuta con la nonna paterna, Adele, e il fratello maggiore, Jason, che ora vive per conto suo nella vecchia casa dei genitori. Fin dall’infanzia, Sookie ha il potere della telepatia, cosa da una parte utile ma dall’altra dannosa: non è facile, infatti, avvicinarsi alle persone quando si è coscienti in ogni momento delle cose orribili che pensano.

All’inizio della storia sono passati due anni dall’uscita in commercio del sangue sintetico, che ha permesso ai vampiri di uscire allo scoperto. Sookie, che vive in un paesino della Louisiana chiamato Bon Temps, non ha mai visto un vampiro ma ne è molto incuriosita. Così considera una fortuna l’arrivo al

Merlotte’s di un vampiro chiamato Bill Campton. Il giorno stesso del loro primo incontro, Sookie salva Bill da una coppia di Dissanguatori, i quali però la attaccano. A quel punto Bill le da il suo sangue per curarle le ferite.

Quando Sookie racconta alla nonna di Bill, l’anziana sembra interessata alla figura di quel vampiro, e desidera conoscerlo. Al di là del fatto che questi verrà successivamente invitato anche ad un incontro in un club dei discendenti dei veterani della Guerra Civile, nel frattempo viene invitato a casa Stackhouse dalla nonna di Sookie. Al termine dell’incontro lui e la ragazza si aprono l’un con

122 l’altra parlando dei loro poteri. È qui che Sookie scopre che i poteri di Bill non hanno effetto su di lei. Al termine di quello stesso incontro i due, inevitabilmente, si scambiano un bacio.

Sookie inizia a provare qualcosa per Bill, così cerca di rivederlo con una scusa banale, tuttavia quando lo raggiunge a casa lo trova in compagnia di altri tre vampiri, decisamente meno amichevoli di lui. Bill è infatti costretto a dichiarare che Sookie gli appartiene per evitare che le facciano del male. L’esperienza non è piacevole per la ragazza, che si allontana per un po’ da Bill.

Il giorno dopo Dawn, collega di Sookie, non si presenta a lavoro. Così Sam, il proprietario del locale, chiede alla ragazza di andare a controllare che fine abbia fatto l’altra cameriera. Trova la giovane morta, strangolata, con segni di morso di vampiro. L’omicidio sembra uguale ad uno che si è verificato poco tempo prima.

Perciò, per venire a capo del mistero dietro all’assassino, Sookie si fa portare da

Bill in un locale della vicina Shreveport chiamato Fangtasia, noto luogo di raduno per vampiri e Vampirofili.

Al locale i due iniziano ad indagare riguardo alle vittime, ma così facendo attirano l’attenzione del proprietario del locale, Eric Northman. Eric è le sceriffo dell’area 5 della Louisiana, ed in quanto tale è responsabile di tutti i vampiri nella loro zona. Si tratta del vampiro più anziano e più potente della zona. Al Fangtasia incontrano anche Pam, la progenie di Eric. Per salvare il locale da una retata in arrivo, Sookie si vede costretta a rivelare ad Eric di essere una telepate, cosa che lascia l’anziano vampiro molto interessato.

Come anticipato Bill si presenta all’incontro dei discendenti dei veterani dove, senza usare alcun potere, incanta tutti con i suoi racconti della Guerra Civile, nella

123 quale ha combattuto di persona. All’incontro Sookie si reca appositamente insieme al suo capo Sam Merlotte, come in una specie di appuntamento, riuscendo a suscitare la gelosia di Bill. Tuttavia, quando Sam tenta di baciarla alla fine della serata, Sookie non reagisce in maniera positiva. Al suo rientro a casa quella sera, poi, la ragazza trova la nonna morta sul pavimento della cucina. Per lei è un trauma, e solo la presenza di Bill riesce in qualche modo a consolarla. Dopo il funerale, i due fanno l’amore per la prima volta.

Mentre la relazione fra Sookie e Bill si fa più profonda, a Bon Temps si scatena sempre di più l’odio verso i vampiri, considerati l’unico punto in comune fra tutte le vittime degli omicidi avvenuti. Perciò vengono assaliti i vampiri che Sookie tempo prima aveva trovato a casa di Bill, e durante il giorno i tre vengono uccisi nel loro nascondiglio. Inizialmente si pensa che anche Bill sia morto con loro, tuttavia il vampiro è riuscito a salvarsi.

Eric chiama Bill e Sookie perché ha bisogno delle abilità telepatiche di lei per capire chi ha rubato dei soldi al locale. Viene fuori che il colpevole è

Longshadow, vampiro socio di Eric, che dopo essere stato accusato tenta di aggredire Sookie; per salvare la ragazza, Eric lo uccide. Il vampiro rende quindi chiaro di volere Sookie per sé, mostrandosi molto interessato alle sue abilità.

Preoccupato per il potere che Eric può esercita sia su di lui che su Sookie, Bill decide di lasciare temporaneamente la città e di andare in cerca di un modo per salire di grado nella gerarchia dei vampiri. Durante la sua assenza, una sera

Sookie trova un cane randagio per strada e lo porta a casa con sé, per poi scoprire al suo risveglio il giorno dopo che il cane non è altro che il suo capo Sam; ora solo lei sa che Sam è in realtà un mutaforma.

124 Jason, il fratello di Sookie, viene arrestato per gli omicidi avvenuti, sulla base del fatto che aveva avuto relazioni sessuali con due ragazze morte, ed esiste una registrazione video di lui che fa sesso violento con loro. Sta quindi a Sookie pagare la cauzione per farlo uscire, convinta della sua innocenza.

Una notte, nonostante Bill avesse messo un vampiro fidato a farle la guardia in sua assenza, Sookie viene aggredita da Rene Lenier, collega di suo fratello e fidanzato della sua amica e collega Arlene. Miracolosamente la ragazza riesce a difendersi e a sopravvivere. Si risveglia in ospedale, dove la polizia le spiega che

Rene ha confessato gli omicidi. Quella sera stessa Bill fa ritorno a Bon Temps, dicendo a Sookie di essere stato nominato investigatore dell’area 5, cosa che gli permetterà di difenderla meglio.

«Morti viventi a Dallas», in originale «Living Dead in Dallas», anno 2002.

All’inizio della storia, Sookie trova il cadavere del suo amico Lafayette, cuoco del Merlotte’s, nella macchina di Andy Bellefleur, detective presso la polizia di

Bon Temps, che la sera prima era stata lasciata al locale. Sookie scopre che il suo amico era stato ad una festa a base di sesso di recente, perciò suppone che qualcun altro dei presenti potrebbe sapere qualcosa sulla morte di Lafayette, ragione per cui comincia a leggere il pensiero di chiunque nella speranza di cogliere informazioni.

Bill e Sookie vengono convocati da Eric al Fangtasia, tuttavia prima di arrivare

Sookie viene attaccata da una menade di nome Callisto, che vuole attirare l’attenzione di Eric. Le ferite inferte a Sookie sono velenose e solo trattamenti a base di sangue di vampiro e poteri mistici riescono a salvarla. Quando la ragazza è

125 fuori pericolo, Eric informa sia lei che Bill di una missione che li aspetta a Dallas, in Texas. Lo sceriffo della zona, Stan Davis, è preoccupato per le sorti del vampiro Farrell, sparito da giorni. I vampiri sperano quindi che le particolari capacità di Sookie possano aiutarli a ritrovare Farrell.

A Dallas scoprono che la Confraternita del Sole, gruppo di umani che odiano apertamente i vampiri, potrebbe essere dietro alla sparizione di questo loro compagno. Con questi è implicato anche un vampiro di nome Godric ormai stanco della vita eterna. Sookie viene quindi mandata presso la Confraternita sotto copertura insieme a Hugo, l’umano amante di Isabel, appartenente al gruppo di vampiri di Stan. Tuttavia Hugo si rivela un traditore dopo il loro incontro con

Steve e Sarah Newlin, responsabili della Confraternita. Sookie tenta di fuggire ma viene ferita, tuttavia alcuni esseri soprannaturali intervengono in suo aiuto. Fra questi c’è Godic, vampiro di più di duemila anni dall’aspetto di un adolescente, pieno di rimorsi per le atrocità e stanco di vivere. Una volta certa di essere in salvo, quindi, Sookie torna da Godric per rimanere al suo fianco quando egli volontariamente si esporrà alla luce del sole.

Farrell viene salvato e può tornare dai suoi compagni, tuttavia durante i festeggiamenti per il suo ritorno la casa di Stan viene attaccata dalla Confraternita del Sole. Eric viene ferito nel proteggere Sookie, e la ragazza si vede costretta ad estrarre un proiettile dal corpo del vampiro succhiandolo fuori; in realtà è solo una scusa di Eric per farle bere il suo sangue ed essere così connesso a lei. Arrabbiata con se stessa, con Eric e con Bill, Sookie fa ritorno a Bon Temps.

Una volta a casa, Sookie evita Bill per diverse settimane. Il vampiro frequenta assiduamente Portia Bellefleur, che sta in realtà cercando di scoprire di più

126 riguardo agli eventi a sfondo sessuale per togliere da suo fratello Andy ogni sospetto riguardo la morte di Lafayette. Tuttavia questa relazione non dura molto.

Infatti Bill, non appena vede Sookie in compagnia dei suoi amici, la segue fino a casa e fanno pace.

Successivamente Sookie, ancora desiderosa di scoprire la verità sulla morte di

Lafayette, viene invitata ad una festa a base di sesso, ma siccome Bill non è in città chiede ad Eric di accompagnarla. Alla festa trova la sua migliore amica di infanzia, Tara, in compagnia del fidanzato Eggs. E scopre anche chi è stato ad uccidere il suo amico. L’ambiente è carico di lussuria, e le persone sembrano spinte in qualche modo a scambiarsi atti di passione; anche Eric e Sookie, infatti, si ritrovano a baciarsi con passione. La festa tuttavia si interrompe quando Bill,

Andy Bellefleur, Sam in forma di cane e la menade Callisto arrivano alla festa.

Callisto si bea dell’atmosfera che regna, fra l’ubriachezza e la lussuria dei presenti. La maggior parte dei presenti, quindi, perdono la vita per mano della menade, tuttavia si salvano Sookie, Andy, Tara, Eggs, Sam e i due vampiri. Al termine del tutto, però, Andy, Tara ed Eggs non avranno memoria dell’accaduto.

Tornati ad una situazione di pace, finalmente Sookie e Bill possono vivere la loro vita di coppia. Tuttavia, la nonna di Andy e Portia comunica a Bill una scoperta che ha effettuato: ella è una pro-nipote del vampiro. Venire a conoscenza di tale informazione riporta alla mente di Bill i ricordi della moglie e dei figli che

è stato costretto a lasciare una volta diventato vampiro.

«Il club dei morti», in originale «Club Dead», anno 2003.

127 Ci sono problemi fra Sookie e Bill: il vampiro, infatti, da un po’ di tempo si mantiene particolarmente distante. Ha perfino lasciato la città, per recarsi nel

Mississippi insieme alla vampira che lo ha creato, Lorena. Sarà Eric a mettere la pulce nell’orecchio alla ragazza riguardo alle ragioni dietro la sparizione di Bill.

Sookie perciò si reca a Jackson, Mississippi, per seguire le tracce di Bill.

Insieme a lei si trova Alcide Herveaux, un lupo mannaro che deve dei favori ad

Eric e che viene incaricato di accompagnare e proteggere la ragazza. In città i due si recano ad un locale conosciuto con il soprannome di Club Dead, luogo frequentato da una gran quantità di creature soprannaturali. Lì scopre che Bill è tenuto prigioniero e che potrebbe essere coinvolto nella faccenda anche Russel

Edginton, il vampiro re del Mississippi. Anche Tara, amica di Sookie, si trova al locale, in compagnia di un vampiro di nome Franklin.

La serata viene rovinata dall’arrivo di Steve Newlin accompagnato da altri membri della Confraternita del sole, che attentano alla vita di una vampira di alto rango alla corte di Edginton. Per salvare la vampira Sookie viene ferita. Mentre

Alcide insegue Newlin, la ragazza viene portata al palazzo di Edginton per essere curata. In incognito anche Eric si reca al palazzo, nel tentativo di salvare la ragazza. Nel frattempo, però la giovane scopre che proprio nel capanno accanto al palazzo è tenuto prigioniero Bill e che il vampiro è stato pesantemente torturato.

Durante il giorno Sookie va a salvare Bill ma, nel farlo, si trova costretta ad uccidere Lorena. Chiude quindi Bill nel bagagliaio della macchina, così protetto dal sole, e cerca di portarlo da Alcide, visto che il vampiro malconcio ha bisogno di cure. Sotto casa del licantropo viene però aggredita dalla ex fidanzata di Alcide,

128 Debbie, che la rinchiude nel bagagliaio con Bill. Al suo risveglio, per poco il vampiro non la dissangua.

Sookie decide di farsi riaccompagnare a Bon Temps da Eric, tuttavia lungo la strada si ritrova a vivere una serie di disavventure al limite dell’assurdo, dalle quali viene salvata da un tempestivo intervento sia di Eric che di Bill. Stanca di avere a che fare in continuazione con creature soprannaturali e omicidi, una volta tornata al sicuro a casa sua, la ragazza decide di cancellare Eric e Bill dalla propria vita.

«Morto per il mondo», in originale «Dead to the World», anno 2004.

Sookie trova Eric a vagabondare vicino casa sua. Resasi conto che il vampiro ha perso completamente la memoria, la ragazza lo porta a casa con sé. Pam, progenie di Eric, spiega a Sookie che delle streghe hanno preso di mira il

Fangtasia e che probabilmente ci sono loro dietro la perdita di memoria di Eric.

Perciò la ragazza decide di ospitarlo a casa per un po’ per tenerlo al sicuro. Nel frattempo, Jason sparisce nel nulla.

Quando Sookie avverte Alcide dell’arrivo della nuova minaccia, il licantropo ed il leader del suo branco temono che qualcuno dei loro possa essere passato dalla parte delle streghe. Nel frattempo, queste arrivano a Bon Temps, guidate da una strega di nome Hallow.

Il tempo intanto passa, e Sookie è sempre più vicina emotivamente e fisicamente ad Eric che, privato dei ricordi passati, appare ora ai suoi occhi completamente diverso da quello che era prima.

129 Vampiri, lupi mannari e Wiccan si uniscono per combattere contro le streghe.

Mentre l’alleanza fra le razze si consolida, Sookie conosce la sua fata madrina

Claudine. Ha quindi inizio la battaglia contro le streghe, alla quale prende parte anche Bill di ritorno a Bon Temps. Durante la battaglia Pam cattura Hallow e la tortura fino a costringerla a restituire ad Eric la sua memoria, poi la uccide. Le streghe vengono così sconfitte.

Solo dopo il termine della battaglia Sookie ritrova suo fratello Jason. Il ragazzo era stato rapito dal branco di pantere mannare di zona, dopo essersi infatuato di

Crystal, ragazza membro del branco. Essendo stato morso ripetutamente, anche lui ora è una pantera mannara.

«Morto stecchito», in originale «Dead as a Doornail», anno 2005.

All’arrivo della prima luna piena, Jason si trasforma in pantera, terrorizzato all’idea di non riuscire a gestire la sua nuova natura. Nel frattempo, mutaforma e animali mannari in giro per tutta la Louisiana vengono aggrediti da qualcuno che spara loro, in alcuni casi uccidendo ed in altri solo ferendo. Anche Sam viene ferito. Le pantere mannare, quando viene colpito uno di loro, sospettano di Jason, pensando che voglia vendicarsi. Perciò Sookie è desiderosa di trovare il vero colpevole prima che le pantere se la prendano con il fratello. Inoltre, il leader del branco di lupi mannari di Shreveport muore ed il padre di Alcide cerca di prenderne il posto.

Anche Sookie viene ferita da uno sparo. Più tardi, mentre lei e Sam in versione cane sono alla ricerca del colpevole, la ragazza si trova davanti la cuoca del

Merlotte’s armata di pistola. A quanto sembra ella è stata morsa da un mannaro e,

130 per vendetta, è intenzionata a sparare a tutti coloro che sono in grado di cambiare forma. La donna uccide un lupo mannaro inviato a proteggere Sookie, per poi essere abbattuta da Andy Bellefleur.

Sookie è convinta di essere finalmente al sicuro, ma invece viene aggredita di nuovo. Questa volta il mandante dell’aggressione è Hot Rain, il vampiro creatore di Longsadow, scoperto anzitempo a rubare al Fangtasia, che intende vendicarsi per la morte della sua progenie per mano di Eric uccidendo qualcuno che allo sceriffo sia caro. Risolta anche questa questione, Eric e Sookie si trovano a dover salvare Tara, che dopo essere stata lasciata dal vampiro Flanklin è stata ceduta al vampiro Mickey. Dopo il salvataggio della ragazza, il vampiro aggredisce Eric e tenta di uccidere Sookie. Dopo averle salvato la vita, Eric costringe la giovane a raccontargli cosa è successo nel periodo in cui lui aveva perso la memoria, visto che dopo aver riavuto i suoi ricordi ha dimenticato tutto quello che è successo nel frattempo. Così lei gli racconta della loro relazione.

Nel frattempo fra i lupi mannari proseguono le prove per diventare leader del branco. Grazie alla telepatia Sookie scopre che lo sfidante del padre di Alcide sta barando, ragione per cui la sfida finale viene fatta in modo che prosegua fino alla morte. Il padre di Alcide quindi viene ucciso e, come da usanze, il suo assassino diventa il nuovo leader. È dopo questa sfida che compare un nuovo personaggio, e per la prima volta si vede nei romanzi una tigre mannara.

«Decisamente morto», in originale «Definitely Dead», anno 2006.

Sookie, dopo la fine definitiva della sua storia con Bill, ha un nuovo ragazzo.

Si tratta di Quinn, una tigre mannara. Hadley, la cugina di Sookie da poco

131 diventata vampira, muore e lascia alla ragazza il suo appartamento di New

Orleans in eredità. Quando lei va sul posto per vedere l’appartamento incontra

Sophie-Ann, la regina dei vampiri della Louisiana. Tempo dopo, la ragazza viene a scoprire una spiacevole verità riguardo a Bill: il giorno del loro primo incontro il vampiro non era finito al Merlotte’s per caso, ma era andato lì con la precisa intenzione di raccogliere informazioni su di lei.

Ma non sono finite le rivelazioni per Sookie in questo libro: la ragazza infatti scopre anche di essere in parte fata, spiegando quindi la ragione per cui tutti i vampiri sembrano interessarsi misteriosamente a lei.

«Morti tutti insieme», in originale «All together dead», anno 2007.

Sophie-Ann viene accusata di aver ucciso suo marito, il re dei vampiri dell’Arkansas. Sookie è certa della sua innocenza, perciò decide di recarsi ad una riunione di vampiri per cercare di captare qualche informazione delle menti degli umani presenti al seguito. Subito dopo che la regina è stata dichiarata innocente, l’hotel in cui si tiene la riunione salta in aria a causa di un attentato della

Confraternita del Sole. Sookie riesce a salvare i suoi amici vampiri, tuttavia,

Sophie-Ann perde entrambe le gambe.

«Di morto in peggio», in originale «From Dead to Worse», anno 2008.

Sookie aiuta Alcide a risolvere alcune questione riguardanti il suo branco di lupi. Nel frattempo, Eric si arrende al controllo del re dei vampiri del Nevada, che ha messo intanto gli occhi sul regno di Arkansas e Louisiana, ora che Sophie-

Anne è debole e senza gambe.

132 Quinn si allontana per un periodo per occuparsi di alcune faccende familiari, e durante la sua assenza Sookie si ritrova ancora una volta fra le braccia di Eric.

Mentre Jason si trova a veder fallire la sua relazione con la pantera mannara

Crystal, Sookie salva il re del Nevada ottenendo il suo rispetto.

«Morto e spacciato», in originale «Dead and Gone», anno 2009.

Sulla scia dell’atto di coraggio dei vampiri, anche i mutaforma e i lupi mannari decidono di uscire allo scoperto, facendosi conoscere dalla comunità umana.

Quando Sam si rivela trasformandosi all’interno del suo locale, la sua cameriera storica Arlene lascia il lavoro. Unita alla Confraternita del Sole, Arlene cerca di crocifiggere Sookie, ma fallisce e viene arrestata.

Per evitare che il re del Nevada potesse rivendicare diritti su Sookie, Eric riesce a convincerla a sposarlo. E mentre ciò accade nel mondo degli umani, nel mondo delle fate si sta scatenando una guerra che ha alla base le opinioni differenti che le fate purosangue hanno rispetto a quelle mezzosangue, ovvero come Sookie e la sua famiglia. La ragazza perciò viene rapita e torturata da una delle fazioni in guerra, che cerca di estorcerle informazioni su un suo antenato, ma Eric e Bill riescono a salvarla.

«Morto in famiglia», in originale «Dead in the Family», anno 2010.

Quando le cose finalmente sembrano andare bene tra Eric e Sookie, il vampiro riceve una visita di Appius, il suo creatore. Il vampiro più anziano gli lascia l’altra sua progenie, Alexei, nella speranza che Eric riesca a farlo ragionare – il più

133 giovane infatti continua ad uccidere persone, cosa problematica per la loro razza in un momento del genere.

Nel frattempo Sookie si trova ad ospitare a casa sua Claude, un suo parente fata. Deve anche rintracciare la sorella vampira di Bill, in modo che questa possa dargli il suo sangue ed aiutarlo così a riprendersi da un brutto avvelenamento da argento. Tuttavia le disavventure per Sookie non sono terminate perché, ancora una volta, si ritrova nei guai, ed anche stavolta il pericolo si trova a bussare direttamente alla porta di casa sua. Alla fine del romanzo, la maggior parte dei personaggi secondari presentati nelle vicende della trama muoiono, mentre i soliti protagonisti se la cavano senza problemi.

«Resa dei conti mortale» in originale «Dead Reckoning», anno 2011.

La situazione per Sookie non è affatto fra le più rosee. Vecchi amici e nemici ricompaiono in rapida successione nella sua vita, cercando di ucciderla o mettendo nei guai le persone a cui la ragazza tiene. E tutto ciò mentre i suoi parenti fata si sono comodamente trasferiti a casa sua a causa della loro separazione dal mondo delle fate.

Mentre la relazione fra Eric e Sookie non sembra più andare a gonfie vele a causa di intromissioni esterne, Bill ammette che i suoi sentimenti per la ragazza non sono mai cambiati, tanto che le rimane accanto dimostrandosi un ottimo amico nonostante che vorrebbe di più.

«A un punto morto», in originale «Deadlocked», anno 2012.

134 Questo romanzo pesantemente stroncato dalla critica inizia con Sookie e gli altri personaggi alle prese con le conseguenze del volume precedente. L’ormai re di Louisiana, Arkansas e Nevada sta investigando sulla morte del suo rappresentante in Louisiana, ucciso da Eric nel romanzo precedente. L’arrivo in città del re viene onorato con una festa, durante la quale però viene trovato un cadavere fuori casa di Eric. Ancora una volta il gruppo si trova ad investigare le possibili cause ed i responsabili del decesso.

Intanto, un altro antenato di Sookie compare dal mondo delle fate, in cerca di risposte riguardo a chi potrebbe aver usato un per rendere matto suo figlio. Egli riporta via con sé Claude, mentre Sookie nel frattempo si ritrova a cercare di scoprire il funzionamento di un oggetto ereditato dal nonno.

La relazione fra Eric e Sookie rischia di terminare quando lei lo scopre a nutrirsi di una donna con sangue di fata che, tuttavia, è stata inviata da lui per incastrarlo. Ad Eric viene anche ordinato dal suo creatore di sposare la regina dell’Oklahoma. La nostra protagonista inoltre ha problemi con i lupi mannari in quanto la nuova ragazza di Sam, facente parte del branco di Alcide, sta cercando di ucciderla. La mannara però uccide Sam, e Sookie utilizza l’artefatto lasciatole dal nonno per riportarlo in vita.

«Morti per sempre», in originale «Dead Ever After», anno 2013.

Sookie è ora in parte proprietaria del Merlotte’s. Le cose fra lei ed Eric vanno sempre peggio, specialmente perché il vampiro sperava che lei potesse utilizzare l’artefatto lasciatole dal nonno per tirarlo fuori dai suoi obblighi matrimoniali, mentre invece lei lo ha usato alla fine del libro precedente per salvare la vita a

135 Sam, lasciando Eric senza via di uscita dal matrimonio imposto dal suo creatore.

Inoltre, la futura moglie di Eric sembra essere gelosa ed avercela con Sookie.

Sam, invece, ha difficoltà a riaggiustare la sua vita dopo essere a tutti gli effetti resuscitato.

Arlene, arrestata alcuni volumi fa per aver cercato di uccidere Sookie, esce di prigione e torna a chiedere il suo vecchio lavoro al Merlotte’s. Giorni dopo viene trovata morta e Sookie viene arrestata per l’omicidio. Per aiutarla ad uscire dai guai fanno visita a Sookie il suo demone padrino con i suoi discendenti ed anche alcune streghe che hanno stretto amicizia con la ragazza.

Tornata in libertà, Sookie fa sesso con Sam per la prima volta. I due iniziano così una nuova relazione. Una sera, la ragazza viene nuovamente rapita e, questa volta, il suo salvataggio porta alla morte di Steve Newlin, a capo della

Confraternita del Sole. Al termine del romanzo Sookie ha la certezza che le cose fra lei e Sam andranno bene, mentre anche suo fratello Jason ha il suo lieto fine con un felice matrimonio.

Ai tredici romanzi si aggiungono anche alcuni racconti più brevi, raccolti principalmente in due libri: «Un tocco di morte», in originale «A Touch of Dead», del 2009, e «After Dead: What Came Next in the World of Sookie Stackhouse», del 2013, ancora non si parla di una sua possibile traduzione in Italiano.

È interessante notare come, in lingua originale, nel titolo di ogni romanzo o raccolta di storie brevi si trovi la parola «Dead». La traduzione in italiano, invece, non mantiene affatto questa caratteristica. In molti dei romanzi compare nel titolo la parola “morto”, ma non in tutti.

136

4.2 – IL VAMPIRO DI CHARLAINE HARRIS

Godric: [on the roof with Eric] Two thousand years is

enough.

Eric: I can't accept this. It's insanity!

Godric: Our existence is insanity... we don't belong

here.

Dall’episodio 2x9 «I Will Rise Up» del telefilm «True Blood» di Alan Ball

Dopo aver compreso la caratteristiche dell’opera di Charlaine Harris e gli avvenimenti che hanno luogo nel corso dei romanzi della saga, è bene puntare lo sguardo sulla figura del vampiro rappresentato nel corso dei tredici volumi di storia. Dopotutto ogni saga vede i vampiri caratterizzati in maniera differente, ed in particolare nel «Ciclo di Sookie Stackhouse» si nota perfettamente una caratteristica tipica dei racconti riguardanti i vampiri dagli anni Novanta in poi, della quale si parlerà in maniera più approfondita nel prossimo capitolo: la presenza di una o più relazioni d’amore fra la protagonista umana – sebbene tuttavia Sookie non sia completamente umana – ed uno o più tenebrosi personaggi vampiri.

Tuttavia, innamorarsi di Sookie o cercare di ucciderla non è l’unica cosa che contraddistingue i vampiri della saga. Essi sono infatti dotati di numerose abilità e di differenti poteri.

137 I vampiri vengono descritti come esseri dalla carnagione molto chiara, il cui corpo è freddo al tocco. La loro forza non è nemmeno lontanamente paragonabile a quella degli umani e sono talmente veloci che l’occhio di un mortale non è in grado di vedere i loro movimenti più rapidi. I loro sensi sono molto acuti e sviluppati, in particolare l’udito, l’olfatto e la vista. Essi sono inoltre in grado di rimanere perfettamente immobili, tanto da sembrare quasi statue per quanto sono silenziosi e privi di espressione. In questi momenti appaiono come cadaveri più che in qualsiasi altro momento. I lunghi canini dei vampiri non sono sempre visibili; quelli, anzi, escono allo scoperto solamente in situazioni particolari: quando il vampiro ha fame, se vede del sangue, se è sessualmente eccitato, se è molto arrabbiato o se si sta preparando ad una difficile lotta.

I vampiri hanno inoltre il potere di ammaliare e controllare le menti degli umani; per farlo è sufficiente che guardino negli occhi l’umano in questione e che gli si rivolgano con un tono autoritario. Questo tipo di controllo è visto come una forma di ipnosi, che permette al vampiro di dare ordini all’umano controllato e di giocare con la sua memoria, facendogli anche dimenticare fatti accaduti. Il potere di ammaliamento dei vampiri non funziona sulle fate né sugli altri vampiri.

Tuttavia esiste un particolare legame tra un vampiro e la propria progenie che obbliga imprescindibilmente il vampiro a fare qualunque cosa il suo creatore gli ordini.

Alcuni vampiri, come per esempio Eric nella serie, hanno il potere di volare.

Inoltre, singoli individui hanno sviluppato altri poteri utili alla propria sopravvivenza che, tuttavia, sono propri di un solo vampiro e non dell’intera razza.

138 I vampiri creati dalla Harris, essendo a tutti gli effetti morti, non possono invecchiare. Il loro corpo perciò non cambierà nel tempo, nonostante loro siano in grado di sopravvivere come non-morti per secoli o addirittura millenni. Per questa ragione sono in grado di guarire da qualsiasi ferita venga loro inferta, generalmente con una rapidità impressionante.

I metodi utilizzati per uccidere i vampiri sono il classico paletto nel cuore, il fuoco, la decapitazione, l’esposizione eccessiva alla luce del sole. Essi muoiono anche se perdono tutto il sangue all’interno del loro corpo, se non ricevono per tempo le cure appropriate ed una abbondante dose di sangue da bere. Inoltre l’argento è estremamente tossico per i vampiri, ragione per cui legarli con una catena fatta di tale materiale impedisce loro di muoversi o guarire qualsiasi ferita finché essa non viene rimossa. L’assimilazione dell’argento, se in quantità elevate, può creare avvelenamento a livello mortale. I crocifissi e l’aglio, invece, non hanno il minimo effetto su un vampiro.

A differenza della maggior parte delle prima figure letterarie di vampiro, i non- morti della Harris possono essere fotografati e si riflettono nello specchio. Inoltre non hanno nessun genere di problema ad entrare nelle chiese o a camminare su suolo consacrato. Tuttavia non hanno la possibilità di entrare nell’abitazione di un essere vivente a meno che non vengono invitati. Una volta ricevuto l’invito, però, un vampiro può tornare a visitare quella casa tutte le volte che lo desidera.

Tuttavia l’abitante vivente della casa può sempre revocare l’invito, azione che non permetterà più al vampiro di accedere all’abitazione se prima non viene invitato nuovamente. Ma siccome è possibile ammaliare un umano per farsi invitare in

139 casa, per gli uomini è bene non guardare mai negli occhi un vampiro che cerca di ottenere un invito.

Esistono umani che si lasciano mordere volentieri dai vampiri e, come già detto in precedenza, vengono chiamati Vampirofili in maniera dispregiativa, alcuni dei quali apprezzano essere morsi a loro volta dai vampiri; questa sottocategoria si divide ancora in due tipi. Il primo tipo prevede un equo scambio fra umano e vampiro, nel quale ognuno dei due beve il sangue dell’altro. In questo caso si viene a creare un legame di sangue fra i due, che li rende particolarmente legati a livello mentale. L’altra opzione invece prevede uno scambio non equo, nel quale è solamente l’umano a cibarsi del sangue del vampiro. Questo avviene in quanto il sangue dei vampiri fra i mortali è considerato come una droga dagli effetti estremamente potenti. Non solo il sangue di vampiro è in grado di guarire ogni genere di ferita inferta ad un umano, ma la sua assunzione provoca anche un notevole aumento della forza fisica, un aumento della capacità di attrazione e della sensualità, allucinazioni, resistenza fisica notevolmente aumentata, ed inoltre ha l’effetto di una specie di viagra. Siccome per i vampiri il loro sangue è prezioso, nessuno sano di mente si offrirebbe mai volontario per dare via il proprio, ragione per cui esistono fra gli umani le figure dei Dissanguatori, che hanno assunto il compito di estrarre con la forza il sangue ai vampiri per venderlo illegalmente, generalmente uccidendo i vampiri dopo averli usati per i loro scopi.

La vendita di sangue di vampiro e la sua assunzione come droga sono completamente illegali, al pari di ogni altro genere di droga. L’assunzione di sangue di vampiro per ragioni differenti da quella curativa, inoltre, dà forte

140 dipendenza. In più, chi ne fa uso rischia, in maniera del tutto imprevedibile, di uscire fuori di testa o di diventare preda della furia omicida; questi effetti sono completamente casuali ed imprevedibili.

Altra cosa molto importante riguardo al sangue dei vampiri è che quando un umano lo assume permette di instaurare un legame fra lui ed il vampiro. In questo modo il vampiro saprà in ogni momento dove l’umano si trova e se è in pericolo.

Tuttavia, l’assunzione di sangue di un vampiro per l’essere umano ha un effetto collaterale. Infatti, questo farà nascere una forte attrazione fisica nei confronti del non-morto in questione, portando nella maggior parte dei casi l’umano a fare sogni erotici con il vampiro protagonista.

Nonostante molti vampiri cerchino di vivere mischiandosi nella maniera più omogenea possibile agli esseri umani, essi rimangono comunque molto legati alle loro tradizioni. Anche all’interno di una normale nazione come gli Stati Uniti, quindi, i vampiri hanno una loro precisa organizzazione gerarchica che viene rispettata con devozione. Il Paese è suddiviso in quattro divisioni, o clan, ognuna con il proprio simbolo rappresentativo. All’interno di ogni divisione si trovano diversi regni. Ogni stato americano, infatti, ha il suo re o la sua regina, che si occupa di tenere sotto controllo tutti i vampiri che vi risiedono. Inoltre, ogni stato

è suddiviso in diverse aree, ognuna delle quali è comandata da uno sceriffo che risponde direttamente agli ordini del monarca in carica. Generalmente i re e le regine, così come anche gli sceriffi, sono vampiri molto vecchi ed incredibilmente potenti. Generalmente ogni sceriffo si circonda, nella propria abitazione, di alcuni vampiri a lui fidati che considera come fossero la sua famiglia.

141

Altre cose importanti da ricordare riguardo ai vampiri presenti nei romanzi della Harris è che essi sentono il bisogno impellente di nutrirsi di sangue rigorosamente umano, non animale. Tuttavia il sangue umano può essere completamente sostituito nell’alimentazione di un vampiro dal sangue sintetico, che tuttavia differisce un po’ in quanto a sapore e quindi non è gradito proprio da tutti.

Per poter essere certi di essere completamente riparati dai raggi del sole, i vampiri sono costretti a dormire all’interno di bare oppure in luoghi altrettanto bui, dove è impossibile che un raggio di sole rischi di raggiungerli. Inoltre dalla rivelazione della loro esistenza, esistono anche alberghi e compagnie aeree che si sono adattati in modo da fornire i migliori servizi possibili ai loro clienti non- morti.

La trasformazione di un umano in vampiro avviene nella maniera più classica e comune fra quelle rappresentate nella letteratura e nella televisione. Il vampiro consuma il sangue dell’umano fino ad averlo indebolito quasi al punto della morte, e solo allora gli permette di bere il suo sangue. Dopo aver passato una giornata sotto terra, colui che prima era un umano si risveglierà al mondo come un vampiro a tutti gli effetti, completamente legato al proprio creatore.

4.3 – IL SANGUE SINTETICO ED IL CITTADINO VAMPIRO

142 Sookie: Hi, what can I - what can I get for you tonight?

Bill: Do you have any of that synthetic bottled blood?

Dall’episodio 1x1 «Strange Love» del telefilm «True Blood» di Alan Ball

Due anni prima degli avvenimenti del primo romanzo, i giapponesi hanno annunciato di aver creato un perfetto surrogato del sangue. Questo sangue sintetico, venduto in comode bottiglie, permette ai vampiri di nutrirsi liberamente senza essere tuttavia costretti ad attaccare gli esseri umani. Una tale scoperta, del tutto sensazionale, ha portato la comunità dei vampiri ad uscire allo scoperto. Essi dunque hanno utilizzato la televisione come mezzo per diffondere la verità sul loro conto, facendo presente che il vampiro non è solo una leggenda ma una creatura del tutto reale. È quindi iniziata la produzione di massa di sangue sintetico, in modo che esso potesse sfamare tutti i vampiri esistenti.

Sono numerose le marche di sangue sintetico prodotto. Tuttavia il prodotto più comune sul mercato, e di conseguenza il più richiesto dai consumatori, è il sangue di marca “TrueBlood”. È proprio da un gioco di parole che coinvolge il nome della marca ed il significato effettivo in inglese, “sangue vero”, che nasce il titolo del telefilm liberamente ispirato ai romanzi, per l’appunto «True Blood».

Nonostante sia la marca più commerciale di sangue sintetico, di certo non è l’unica, e nel corso dei romanzi si vedono diversi altri tipi di sangue in bottiglia.

143 Al momento della loro “Grande Rivelazione”, i vampiri hanno ricevuto opinioni molto distinte dalla popolazione umana. Tutti i paesi musulmani hanno dichiarato che il vampirismo è punibile con morte e tortura, senza pensare nemmeno un istante di accettare i vampiri nella comunità. Altre nazioni tra cui la

Bosnia, l’Argentina e la maggior parte degli stati africani, invece, si sono semplicemente rifiutate di accettare l’esistenza dei vampiri. Fracia, Italia,

Germania ed altri paesi hanno accettato l’esistenza dei vampiri, ma non hanno dato loro alcun genere di diritti. Stati Uniti, Regno Unito, Messico, Canada,

Giappone, Svizzera e paesi scandinavi, invece, si sono dimostrati molto più tolleranti, integrando i vampiri all’interno della loro comunità e dando loro dei diritti fondamentali. Tuttavia negli Stati Uniti ai vampiri non è permesso sposarsi.

Si tratta della prima volta in assoluto, nella letteratura sul genere dei vampiri, che tali creature hanno la possibilità di essere completamente integrate all’interno della comunità umana. Negli Stati Uniti, al tempo narrato nei romanzi, i vampiri godono degli stessi diritti degli umani, ed hanno quindi i loro stessi doveri, come ad esempio quello di pagare le tasse.

Il tema dell’integrazione del vampiro fra gli esseri umani è estremamente delicato, e Charlaine Harris è stata l’unica a parlarne con tanta leggerezza all’interno dei propri romanzi. Il tema è stato presentato all’interno di diverse pellicole nel corso del tempo, ma mai ha fatto scalpore come nella serie scritta dalla Harris.

144 Nella serie che narra le avventure di Sookie Stackhouse, abbiamo la possibilità di confrontarci con un nuovo genere di vampiro contemporaneo. Egli è in grado di innamorarsi di una ragazza umana, di cibarsi comodamente seduto al tavolo di un bar, di parlare in pubblico della propria storia centenaria. Il mostrarsi così esplicitamente ai mortali è una caratteristica che non riscontriamo negli altri romanzi di letteratura contemporanea sul genere, tuttavia i sentimenti ancora quasi umani e la vicinanza con i mortali è un tema fondamentale che verrà ripreso in maniera più ampia nel capitolo successivo.

A questo punto della sua storia nella letteratura, quindi, il vampiro ha perso quasi completamente le sue caratteristiche da mostro, ed è diventato alla stregua di un qualsiasi essere umano, con l’unica differenza che non può uscire di giorno e non può morire. Un’umanizzazione sotto certi versi esagerata, ma che andrà solo peggiorando man mano che ci si avvicina i giorni nostri. Ma questo, come già annunciato, sarà argomento del prossimo capitolo.

145 CAPITOLO V – La caduta di stile

5.1 – STORIE D’AMORE PER ADOLESCENTI

Spike [mocking Angel]: You see, I was once a bad-ass

vampire, but love and a pesky curse defanged me. Now

I'm just a big, fluffy puppy with bad teeth.

Dall’episodio 1x3 «In the Dark» del telefilm «Angel» di Joss Whedon

Nel corso degli anni Novanta e dei primi anni Duemila, moltissimi autori si sono cimentati nella scrittura di storie riguardanti i vampiri. Fra queste, alcune risultano storicamente verosimili, ed in esse i vampiri sono descritti in maniera non troppo differente rispetto a quelli del passato. In altri romanzi, invece, la storia di fondo è tremendamente banale, ed i vampiri appaiono più simili agli adolescenti moderni che ai mostri che erano nella letteratura del passato. Questo perché al giorno d’oggi va di moda, in particolar modo fra le ragazze adolescenti, l’idea del fidanzato vampiro. E quindi un’infinità di storie sono nate su questa scia, della ragazza qualunque che finisce col far innamorare di sé il vampiro della situazione.

Già il «Ciclo di Sookie Stackhouse», presentato nel capitolo precedente, rientra fra le opere degli anni Duemila che vedono le vicende girare quasi interamente intorno alla relazione amorosa di una ragazza con uno o più vampiri che, generalmente, si litigano le sue attenzioni. Questo concetto di due vampiri che si litigano la ragazza “ordinaria” che poi si scopre essere in realtà “speciale”,

146 tuttavia, già all’inizio degli anni Novanta è comparso in un’altra opera di grandissimo successo, che ancora oggi è estremamente seguita.

«Il diario del vampiro», in originale «The Vampire Diaries». Il primo volume della serie è stato pubblicato nel 1991, l’ultimo nel 2014, e fino ad ora la serie conta diciassette romanzi divisi in quattro cicli. L’autrice della storia è Lisa Jane

Smith, tuttavia non tutti i libri sono attribuiti a lei: il primo ed il secondo ciclo sono stati scritti personalmente da lei, il terzo da una sua ghostwriter ed il quarto risulta interamente a nome di un’altra persona.

Nel corso della storia compaiono diverse figure oltre ai vampiri, quali ad esempio i licantropi, le streghe e molto altro. Compaiono anche dei vampiri talmente antichi che le normali “leggi fisiche” dei vampiri su di loro non vengono applicate. Fra intrighi, problemi ed una vita scolastica da mandare avanti, le vicende dei protagonisti si svolgono nella cittadina fittizia di Fell’s Church.

Centrale nella trama, in tutti i romanzi della serie, è la continua lotta fra i due fratelli Stefan e Demon Salvatore, vampiri di centinaia d’anni, che si contendono con la forza l’amore di Elena Gilbert, una studentessa liceale che nel primo romanzo appare superficiale, arrogante e viziata. Nei volumi successivi questo continuo “litigarsi la ragazza”, spesso descritto in modo da sembrare uno scambio di dispetti degno di quindicenni, intralcerà più di una volta il regolare svolgersi della trama e delle vicende dei vari personaggi. Ciò lascia intendere, quindi, che in una serie di romanzi dalla trama di fondo interessante e ben articolata, in realtà tutto ciò che conta davvero per l’autrice è quale vampiro sceglierà Elena per essere il suo fidanzato.

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Sono numerosissime le strade scelte dai vari autori contemporanei per far crollare la figura del vampiro sempre più a fondo. Fra trame scontate, fatti improbabili e vampiri romantici, nel corso del tempo ci si va a scontrare con opere che appaiono sempre più assurde agli occhi di coloro che sono appassionati di vampiri sullo stile di quelli di Anne Rice e degli autori a lei precedenti. Eppure al giorno d’oggi è questo che vende e, quindi, è questo che continua a venire prodotto in quantità. Tanto che dagli anni Novanta ai giorni nostri la situazione è andata a scadere sempre di più.

«L’anima del vampiro», in originale «Lost Souls». Si tratta di un romanzo del

1992 ad opera di Poppy Z. Brite.

La storia narra prima di tutto di come una ragazza depressa si sia concessa una notte di sesso con un vampiro in cerca di qualcosa che la distruggesse e, invece, si sia trovata tempo dopo a morire nel mettere alla luce il figlio del vampiro. La seconda parte dell’opera è ambientata diversi anni dopo, all’insegna di vampiri depressi e di adolescenti che scoprono all’improvviso di essere vampiri. Si tratta forse di una delle cose più inverosimili in assoluto, quando si va a pensare a come sono fatti i vampiri e come sono sempre stati descritti.

Far figli con i vampiri è una caratteristica ricorrente nella letteratura degli anni

Novanta, ma anche degli anni Duemila. In alcuni casi, come in quello precedentemente illustrato, il frutto di tale unione è un vampiro, che però in maniera inspiegabile cresce come un normalissimo umano senza sapere di essere

148 un vampiro; strano, visto che normalmente un vampiro dovrebbe essere morto. In altri casi, invece, l’essere nato da umana e vampiro è un mezzo vampiro. Né umano né vampiro, esso è una creatura a metà, vivo come un umano ma con alcuni poteri da vampiro. Sebbene indubbiamente più verosimile, nella maggior parte dei casi continua a risultare assurdo agli occhi degli appassionati più maturi, a meno che non venga egregiamente motivato nella trama.

Serie di «Night Huntress». Ad opera di Jeanine Frost, la serie conta al momento sette volumi, pubblicati fra il 2007 ed il 2014.

Protagonista dell’opera è Cat, una ragazza nata dall’unione fra un’umana ed il vampiro che l’ha violentata. La giovane è quindi per metà vampiro, acquisendo da ciò poteri che le permettono di cacciare i vampiri ed ucciderli, e la sua missione ultima è quella di trovare suo padre e ridurlo in polvere. Indubbiamente la trama è originale, interessante e ben trattata, se non fosse per il dettaglio che la ragazza si innamora di un vampiro di nome Bones che, a sua volta, perde la testa per lei, ed entrambi si ritrovano nel corso dei vari volumi a sacrificare i loro obiettivi ed i loro principi pur di stare insieme. Ancora una volta, quindi, si mostra un esempio di una serie con un’ottima trama che tuttavia viene ostacolata dall’amore fra la protagonista ed un vampiro.

Nel corso della serie, inoltre, Cat si trova anche indecisa nella scelta fra rimanere così com’è e diventare un vampiro a tutti gli effetti, e quando sceglie di diventare vampiro si ritrova costretta a bere solo sangue di altri vampiri per sostenersi.

149 Il tema dei figli di vampiri che vivono come comuni umani è stato trattato più volte e, talvolta, gli adolescenti che non sanno di essere vampiri sono figli di entrambi i genitori non-morti. Come due vampiri possano dare i natali ad un figlio apparentemente umano ma in realtà vampiro è difficile da spiegare, ragione per la quale generalmente il fatto non viene motivato nelle storie che trattano tale argomento.

«Promessi Vampiri», in originale «Jessica’s Guide to Dating on the Dark

Side». Il romanzo è ad opera della scrittrice Beth Fantaskey, pubblicato nel 2009.

La storia tratta di una ragazza americana di nome Jessica, adottata quando era molto piccola, che riceve la visita di un ragazzo rumeno di nome Lucius. Egli spiega che loro sono entrambi vampiri e che, per volere dei defunti genitori, sono promessi sposi dalla nascita. Il romanzo quindi prosegue con i tentativi di Lucius di conquistare Jessica che proprio non vuole saperne nulla e, in seguito, con la gelosia di lei quando il ragazzo vampiro rassegnato inizia ad uscire con un’altra perché stufo di correrle dietro, per poi concludersi con i due vampiri che si rendono conto di essersi sempre amati a vicenda.

Ancora una volta quindi il tema dei vampiri è trattato in maniera estremamente commerciale, solo perché di moda. Questa storia, molto simpatica e leggera nella lettura, sarebbe stata un perfetto romanzo per adolescenti anche se i protagonisti fossero stati dipinti come normalissimi esseri umani. Sarebbero stati minimi i cambiamenti da fare e la storia avrebbe avuto lo stesso risultato, anzi, sarebbe stata anche più verosimile. L’inserimento della razza vampirica dei due personaggi protagonisti, invece, appare come una forzatura della trama, attuata

150 con ampia probabilità per vendere qualche copia in più. Dopotutto, opere del genere sono nate sulla scia della saga di «Twilight», che ha reso quello qui trattato l’argomento di cui la maggior parte delle adolescenti vuole leggere.

È sempre più frequente imbattersi in vampiri che frequentano il liceo, mischiandosi ai normali studenti. In alcuni casi non è nemmeno spiegato come facciano, visto che non si parla nemmeno di come la luce del sole influisce o non influisce sulla loro esistenza. E rimanendo in tema di vampiri liceali, qui di seguito si parlerà di un’altra storia che tratta proprio di questo argomento.

«Sangue Blu», in originale «Blue Bloods», di Melissa de la Cruz, è il primo romanzo di una serie di sette libri, pubblicati fra il 2006 ed il 2012, e dal quale l’intera serie prende il nome.

La protagonista della storia è Schuyler, una ragazza qualunque che frequenta una scuola privata per ricchi snob a New York. Fra coloro che frequentano la scuola ci sono anche alcuni studenti facenti parte di un gruppo chiamato “Sangue

Blu”. I Sangue Blu non sono altro che ragazzi speciali, o almeno così appaiono agli occhi della gente, ma in realtà sono vampiri. Come vuole la tradizione degli anni Duemila, il ragazzo più bello della scuola, che poi è anche un vampiro appartenente ad una famiglia estremamente importante, si innamora della protagonista della storia.

Tuttavia non sono solo i vampiri a frequentare le scuole degli esseri umani, talvolta è possibile trovare anche degli umani a frequentare scuole per vampiri. O

151 meglio, per aspiranti vampiri, in quanto non è semplice descrivere esattamente come sono fatti e come funzionano i vampiri nella prossima serie di cui si tratterà.

«Evernight» è il primo romanzo dell’omonima serie. Conta quattro volumi, scritti fra il 2008 ed il 2011, ad opera dell’autrice Claudia Gray.

La Evernight Academy è una scuola per vampiri, o meglio futuri vampiri. I figli di vampiri, infatti, alla nascita non sono vampiri completi, e devono andare in una scuola speciale finché non berranno del sangue umano, diventando vampiri a tutti gli effetti. Bianca, figlia di due vampiri, è un’adolescente che frequenta la scuola, dove non si trova a suo agio. Lì però conosce Lucas, ragazzo che a sua volta si sente un pesce fuor d’acqua fra le mura dell’Accademia, e fra loro scocca l’amore. Solo più tardi si scopre la verità: Lucas è un umano, discendente di una stirpe di cacciatori di vampiri e, di conseguenza, l’amore dei due diventa estremamente travagliato.

Si tratta del solito dramma adolescenziale, la classica storia d’amore fra due appartenenti a famiglie che si odiano e che tentano in tutti i modi di ostacolare l’amore fra i loro figli. In poche parole si tratta di una specie di «Romeo e

Giulietta» riadattato in chiave vampirica, ambientato in una scuola per giovani figli di vampiri dove inspiegabilmente è possibile trovare anche comuni esseri umani.

Di differenti interpretazioni del vampiro, nel corso degli anni, la letteratura ne ha presentate un’infinità. Forse una delle più particolari, tuttavia, è quella che vede il vampirismo come la diffusione di un parassita che infetta le persone.

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«Vampirus», in originale «Peeps», è un romanzo ad opera dello scrittore Scott

Westerfeld del 2005.

In questo nuovo universo presentato, il vampirismo non è altro che una condizione dovuta ad un parassita che si trasmette fra esseri umani che ne sono portatori. Il protagonista della storia è Cal, dipendente di una società che cerca di contenere il più possibile l’invasione di tale parassita. Ex studente di biologia, dopo essere stato infettato dal parassita, la società lo assume perché egli possa rintracciare tutte le ragazze con cui ha fatto sesso quando era uno studente per curarle. Il parassita infatti si diffonde solo per via sessuale. Fra tutti i lati positivi e negativi del vampirismo che vengono trasmessi agli infetti c’è il desiderio costante di fare sesso, cosa che però Cal non può soddisfare, dovendo cercare una cura per il parassita senza diffonderlo maggiormente. Perciò, in un mondo in cui sempre più vampiri cercano di cibarsi degli umani, Cal è costretto a lavorare sodo per trovare una cura al parassita.

L’ultima storia menzionata non rispecchia il genere di “favole romantiche per adolescenti” che sono diventati oggi i romanzi sui vampiri, tuttavia è ugualmente possibile affermare che si tratta in un esempio di caduta vertiginosa della figura del vampiro.

Tuttavia, fra i vari romanzi e le serie che hanno fatto rivoltare nella tomba autori del calibro di Bram Stoker, è una sola la serie che ha rappresentato a tutti gli effetti la fine della caduta. Il fondo è stato toccato con «Twilight».

153 5.2 – LA SAGA DI «TWILIGHT» DI STEPHENIE MEYER

Di tre cose ero del tutto certa. Primo, Edward era un vampiro. Secondo, una parte di lui – chissà quale e quanto grande – aveva sete del mio sangue. Terzo, ero totalmente, incondizionatamente innamorata di lui.

Isabella “Bella” Swan, dal romanzo «Twilight» di Stephenie Meyer

Stephenie Meyer è una scrittrice americana nata ad Hartford, Connecticut, il giorno 24 dicembre 1973. Di religione mormone, ha sempre basato molto la propria vita sul suo credo religioso. Passò la maggior parte della sua vita in

Arizona, stato nel quale crebbe e dove vive tutt’ora, insieme al marito ed ai tre figli.

Fra le opere da lei pubblicate è la saga di «Twilight» quella che ha indubbiamente avuto il maggiore successo. L’autrice ha affermato che l’idea di base per «Twilight» le arrivò in sogno il 2 giugno del 2003; si trattava di un sogno riguardante una ragazza ed un vampiro che è innamorato di lei ma allo stesso tempo ha sete del suo sangue. Così basandosi sul sogno scrisse quella che poi venne fuori risultare la bozza del tredicesimo capitolo del libro. Ci vollero solo tre mesi perché l’intero romanzo prendesse forma.

Inizialmente non era sua intenzione pubblicare «Twilight», ma fu sua sorella a convincerla a farlo dopo aver letto l’opera ed averne notate le potenzialità. Perciò la Meyer contattò diverse case editrici, fino a trovarne una che accettò di pubblicare il romanzo. L’idea piacque così tanto che i diritti per la pubblicazione

154 del libro dovettero essere venduti all’asta ed infine, nel 2005, il romanzo fu pronto per la pubblicazione, schizzando immediatamente in cima alle classifiche.

L’autrice ha dichiarato che per la stesura dei suoi romanzi ha utilizzato moltissime fonti di ispirazione. Prima fra tutte le musica, che è stata fondamentale per lei nella realizzazione dei libri della saga. Sono presenti infatti nei libri dei riferimenti agli autori ed alle canzoni che ascoltava nel corso della scrittura.

Inoltre la donna ha affermato di essersi ispirata ad un classico della letteratura per la stesura di ognuno dei libri della saga di «Twilight»: «Orgoglio e pregiudizio» per «Twilight», «Romeo e Giulietta» per «New Moon», «Cime tempestose» per «Eclipse» e per finire «Il mercante di Venezia» e «Sogno di una notte di mezza estate» per «Breaking Dawn». Tuttavia è difficile dire dove possano trovarsi, all’interno dei romanzi della saga, possibili riferimenti ai grandi classici citati.

Ad aver influenzato il suo lavoro è anche la sua religione. Infatti lei stessa ammette che i suoi personaggi pensano più del normale alle loro origini ed allo scopo della loro esistenza. Più volte l’autrice ha dichiarato di non volere assolutamente che le sue opere diffondano i dogmi della sua religione, tuttavia ammette di aver inserito i valori nei quali crede. Questa è la ragione per cui, come da lei stessa dichiarato, nei suoi libri non appaiono scene troppo violente o angoscianti, e le sue opere sono piene di luce. Inoltre, questa è anche una ragione per cui il sesso è un argomento quasi completamente ignorato nel corso della serie.

155 Lo stile narrativo scelto per la stesura di tutti i libri della saga di «Twilight» è la prima persona. Per la maggior parte del tempo a narrare le vicende è Bella, la protagonista assoluta. La sua voce narrante da un tocco estremamente oggettivo ai fatti, rendendo difficile immaginarli da un punto di vista diverso da quello di

Bella. Ragione per cui l’autrice cerca in questo modo di far apparire normali tutti i pensieri che vengono prodotti dalla mente della protagonista, essendo lei stessa a spiegarli, quando in realtà la ragazza ha fin troppo spesso idee malsane e pensieri a dir poco autodistruttivi.

A non essere narrati da Bella sono solamente i capitoli della seconda parte del quarto volume, nei quali la protagonista è prima incapace di muoversi e poi priva di sensi. Tutta quella parte è narrata dal punto di vista di Jacob, il suo spasimante licantropo. Essendo un personaggio ottimista, allegro e scherzoso, la storia narrata dal suo punto di vista cambia completamente connotazione. Si nota infatti la differenza rispetto alla voce narrante di Bella, sempre malinconica ed in grado di ispirare depressione nel lettore.

Inoltre è difficile associare alla saga un genere narrativo di appartenenza.

Generalmente si parla di letteratura per ragazzi, di genere fantasy romantico.

Tuttavia secondo l’autrice il suo romanzo è una commedia horror romantica carica di suspense. E se di tanto in tanto è possibile notare un minimo di suspense,

è tuttavia impossibile immaginare dove possa trovarsi dell’horror. Dopotutto l’autrice stessa ha dichiarato di non voler inserire scene crude o temi violenti nell’opera, e così è stato. E non è possibile far rientrare l’opera nel genere horror solo perché parla di vampiri, quando questi sono completamente privati della loro natura. La Meyer, inoltre, afferma che in ogni caso il genere principale della saga

156 da lei scritta è quello romantico, cosa che appare vera anche agli occhi della critica. Famosa è la frase che per molto tempo ha circolato fra i fan di «Harry

Potter»: «Harry Potter is about confronting fears, finding inner strength and doing what is right in the face of adversity… Twilight is about how important it is to have a boyfriend».

All’interno della saga, ad affiancare le figure dei vampiri ci sono quelle dei licantropi. Totalmente differenti da tutto ciò che si è letto in precedenza sui lupi mannari, nel corso dell’opera si viene a scoprire che quelli che vengono chiamati licantropi in realtà sono solo dei mutaforma, che possono assumere a loro piacimento le sembianze di grossi lupi, più o meno delle dimensioni di un cavallo.

Si menziona nel corso dell’opera anche l’esistenza dei veri e propri lupi mannari, chiamati “Figli della Luna”, che tuttavia non si vedono mai.

I licantropi mutaforma della saga fanno parte della tribù di nativi americani

Quileute. Sono strutturati in branchi, ed inizialmente sono come normali umani, ma sbloccano i loro poteri solo quando il branco ha bisogno di più elementi, ovvero quando i vampiri nella zona aumentano di numero o diventano più pericolosi. Quando si trasformano in lupi hanno una totale ed involontaria condivisione dei loro pensieri, attraverso la quale possono comunicare senza dover parlare. L’alfa del branco può dare ordini a tutti gli altri, che sono obbligati ad ubbidirgli. Sono molto veloci e sono in grado di dilaniare il corpo praticamente invulnerabile di un vampiro con i denti.

Si tratta dei nemici giurati dei vampiri, ragione per cui non vedono di buon occhio la famiglia Cullen, ossia la famiglia del vampiro Edward di cui è

157 innamorata la protagonista. Tuttavia hanno con loro un patto che permette la pacifica convivenza finché ognuno rimane nel territorio assegnatogli.

Un’idea più chiara dei temi trattati all’interno della saga si può avere leggendo una breve descrizione di ciò che accade all’interno di ognuno dei romanzi.

«Twilight», anno 2005.

Isabella Swan, conosciuta come Bella, è costretta a trasferirsi da Phoenix,

Arizona, alla cittadina di Forks, Washington, per vivere con suo padre e permettere alla madre di viaggiare seguendo il nuovo marito. A scuola, i compagni sono incuriositi dalla ragazza nuova, e Bella si fa subito degli amici.

Tuttavia trova il luogo estremamente noioso e non si trova affatto bene.

La situazione cambia quando vede per la prima volta Edward Cullen, un ragazzo estremamente bello che a scuola si fa vedere solo in compagnia dei suoi fratelli e sorelle. Da subito la ragazza è attratta da lui, notando anche che il compagno di classe ha qualcosa di estremamente strano. Siccome lui inizialmente la evita, lei si convince che lui non la sopporti. Tuttavia, quando lei si trova in pericolo, inaspettatamente lui le salva la vita. Gradualmente il suo comportamento inizia a cambiare e si avvicina a Bella.

Parlando con Jacob, appartenente alla tribù Quileute e figlio di un amico di suo padre, si rende conto del fatto che Edward potrebbe essere un vampiro. Col tempo la ragazza riesce anche a farlo confessare ma, inaspettatamente, il vampiro ammette anche che la sua famiglia si definisce vegetariana, ovvero si nutre solo di sangue animale.

158 Edward e Bella iniziano a frequentarsi sempre più assiduamente ed i due si innamorano. Il vampiro sente il bisogno del sangue di lei, però, e fa fatica a trattenersi dal morderla. La presenta anche alla sua famiglia, tuttavia mentre i

Cullen si trovano tutti all’aperto a giocare a Baseball arrivano tre vampiri da fuori, che sentono l’odore di Bella e desiderano morderla. Per loro prendere Bella è una caccia, un gioco. I Cullen perciò sono costretti a fare da guardie del corpo a Bella per nasconderla, e la conducono a Phoenix dove dovrebbe essere al sicuro.

Tuttavia James, il più pericoloso di quei vampiri, si rivela essere un ottimo segugio e riesce a scovare la ragazza. La aggredisce e cerca di trasformarla, ma l’arrivo di Edward la salva. La ragazza quindi chiede a Edward di trasformarla per poter stare con lui per sempre, ma lui si rifiuta di farlo.

«New Moon», anno 2006.

Bella partecipa alla festa di compleanno che le hanno organizzato i Cullen, ma durante la festa si ferisce e la vista del suo sangue fa scatenare un putiferio fra i vampiri. Quindi Edward si rende conto che non è giusto far rimanere Bella in contatto con dei vampiri o sarebbe pericoloso. Quindi lascia la ragazza e fa in modo che la sua intera famiglia si trasferisca altrove.

Quando viene lasciata, Bella entra in uno stato quasi catatonico dovuto alla depressione, dove fare qualunque cosa le porta dolore perché le manca Edward.

Dopo sei mesi in questo stato il suo amico Jacob riesce a farla uscire di casa e ogni tanto a farla sorridere, cercando di aiutarla a riprendersi. La ragazza scopre poi che quando si trova in pericolo ha allucinazioni di Edward che le dice di fare attenzione, perciò continua a mettersi in pericolo volontariamente nella speranza

159 di continuare a vederlo in questo modo. Alice, sorella di Edward, ha un potere che le fa avere delle visioni, e quindi torna a Forks quando ha una visione di Bella che si tuffa da una scogliera, temendo di trovarla morta. La ragazza invece sta bene, tuttavia Jacob, che non sopporta Edward, gli lascia intendere il contrario quando il vampiro telefona a casa di Bella per accertarsi delle sue condizioni.

Convinto di non poter vivere senza Bella, Edward si reca in Italia, a Volterra, per incontrare i vampiri che controllano il luogo, i Volturi. Vorrebbe che loro lo uccidessero, ma siccome lui ha un potere speciale molto interessante loro si rifiutano di fargli del male. Allora il vampiro decide di rivelare la sua natura agli esseri umani, infrangendo una legge dei Volturi e quindi commettendo un crimine punibile con la morte. Alice però ha una visione a riguardo, così lei e Bella si dirigono a Volterra per fermare Edward. Bella riesce a salvarlo appena in tempo, e finalmente possono tornare tutti quanti a casa, a Forks. I Volturi hanno fatto promettere ad Edward di trasformare la ragazza in vampira il più presto possibile, così appena a casa lei chiede subito di essere trasformata, ma Edward rifiuta di nuovo.

«Eclipse», anno 2007.

Victoria, la vampira compagna di James, vuole vendicare il vampiro ucciso nel primo romanzo. Inizia a mettere su un suo piccolo esercito di vampiri neonati.

Inoltre, per Bella si avvicina il momento del diploma a scuola, e come è riuscita a far promettere ad Edward, quella sarà l’ultima cosa che farà da umana. In tutto ciò, si trova combattuta fra Edward da una parte e Jacob dall’altra, gelosi l’uno dell’altro ed entrambi innamorati di lei. Lei tiene molto a Jacob, ma l’amore che

160 prova per Edward è insuperabile. Inoltre, Jacob nel corso del precedente volume si

è trasformato in licantropo, cosa che lo rende ancora di più un nemico per

Edward, che non vuole che Bella lo frequenti.

Dopo aver capito che l’obiettivo di Victoria è Bella, sia i Cullen che i lupi della tribù Quileute che formano il branco di Jacob decidono di proteggerla. Inoltre, siccome i vampiri neonati sono molto più forti e imprevedibili dei normali vampiri, toccherà a Jasper, il fratello più giovane di Edward, dare spiegazioni agli altri vampiri ed ai lupi su come affrontare il piccolo esercito di Victoria.

Infine giunge il giorno della battaglia e, con grande fatica, l’unione dei Cullen e dei Quileute riesce a sconfiggere Victoria e ad eliminare i neonati. Solo una neonata di nome Bree rimane in vita, e Carlisle – il padre di Edward – decide di adottarla. Tuttavia sul campo di battaglia compaiono gli emissari dei Volturi, mandati per accertarsi che non ci fossero problemi e la uccidono. Alla fine del romanzo, Edward e Bella annunciano il loro imminente matrimonio.

«Breaking Dawn», anno 2008.

Il romanzo è suddiviso in tre parti. La prima e la terza sono dal punto di vista di

Bella, mentre la seconda è dal punto di vista di Jacob e, quindi, segue i suoi movimenti.

Nella prima parte, Edward e Bella si sposano e vanno in viaggio di nozze sull’isola privata che il padre del vampiro ha regalato alla moglie. Sull’isola fanno l’amore per la prima volta, ed immediatamente Bella rimane incinta. Il bambino dentro di lei cresce rapidamente e dolorosamente, rischiando di ucciderla. In molti

161 sono dell’idea di uccidere qualunque cosa si trovi nel ventre della ragazza, ma lei si rifiuta.

La seconda parte narra la difficile gravidanza della ragazza, tenuta in vita solo dal bere sangue umano. Viene presa la decisione che, una volta nata la bambina che Bella porta in grembo, Edward la trasformerà in vampira per evitare che muoia. Inoltre, il branco di lupi vorrebbe distruggere la cosa che si trova nella pancia di Bella, ma Jacob desidera fermarli perché non vuole che lei venga uccisa.

Quindi finisce col separarsi dagli altri e creare un branco tutto suo, del quale diventa alfa, e pian piano altri dal branco principale lo raggiungono. La seconda parte termina quando nasce la bambina ed Edward dà inizio alla trasformazione di

Bella. Appena nata la piccola, Jacob subito tenta di ucciderla, ma si blocca: ha avuto l’imprinting, una caratteristica della sua specie che permette di individuare in un istante la propria anima gemella nel trovarsela davanti.

Nella terza parte, Bella è un vampiro neonato alle prese con l’imparare a cacciare e a nutrirsi e, soprattutto, alle prese con la difficile prova di stare vicino a suo figlia che appare essere umana, sebbene con strani poteri e con una rapidità di crescita spaventosa. La piccola però viene individuata da una vampira che, convinta che si tratti di una bambina umana trasformata in vampiro, azione illegale, va a denunciare i Cullen ai Volturi che, di conseguenza, si muovono verso Forks per eliminare la piccola. Dovranno quindi formare un’alleanza con i

Quileute e con vampiri provenienti da fuori per avere forze sufficienti a fermare i

Volturi. Alla fine, tuttavia, a fermare l’attacco è il potere speciale di Bella, sviluppatosi dopo la sua trasformazione, che blocca i poteri speciali altrui. I

Volturi quindi sono sconfitti e sono costretti ad andarsene.

162

Inutile dire che l’intera saga ha ricevuto un’infinità di commenti dalla critica.

Alcuni di essi sono stati favorevoli, altri non lo sono stati affatto. Sia fra i critici che fra i colleghi ed i fan la Meyer è riuscita ad ottenere pareri completamente contrastanti fra loro.

La critica positiva ha paragonato il fenomeno di diffusione di massa di

«Twilight» a quello di «Harry Potter», mettendo la Meyer sullo stesso piano della

Rowling. L’autrice però ha giustamente ammesso che mai c’è stato e mai ci sarà un altro fenomeno della portata di Harry Potter, nonostante per lei sia un onore essere paragonata ad un’opera di tale calibro. Inoltre, l’ambientazione della saga a

Forks ha portato grande lustro alla piccola e dimenticata cittadina, nella quale si sono trasferiti moltissimi fan di «Twilight» per sentirsi più vicini ai loro eroi. La città ha anche indetto una festività in nome della Meyer, che ricorre il giorno del compleanno di Bella.

La critica negativa è stata abbondante e soprattutto diretta. Le trame dei romanzi sono state considerate squallide e scontate, i personaggi mal caratterizzati ed i temi affrontati in maniera incorretta. Inoltre moltissime sono state le critiche ad opera di associazioni femministe per come è stato caratterizzato il personaggio di Bella, per tutto il tempo rappresentata come la classica “donzella in difficoltà” delle fiabe che non sa fare assolutamente nulla ed ha continuamente bisogno di essere salvata da qualcuno. È stato inoltre verificato che la relazione fra Edward e

Bella, considerata come la storia d’amore ideale da migliaia di adolescenti, tocca tutti i punti necessari per essere definita una relazione d’abuso. Quello che in tanti hanno mitizzato, quindi, risulta essere nient’altro che un abuso sulle donne, cosa

163 che ha fatto molto parlare il web. Tuttavia ciò non ha impedito che i giovani prendessero esempio dai loro eroi preferiti per decretare come vorrebbero che fossero le loro storie d’amore. L’ultimo libro della saga, inoltre, è stato accusato di diffondere idee contro l’aborto.

Più volte Stephenie Meyer è stata accusata di plagio, ed in tanti hanno notato inoltre una grande similitudine fra i suoi romanzi e quelli di altri autori che hanno pubblicato prima di lei. Un esempio di ciò è la saga «Il diario del vampiro», di cui si è parlato all’inizio di questo capitolo. I temi trattati infatti sono molto simili, tuttavia la saga di «Twilight» non possiede la trama interessante di quella a cui secondo molti si è ispirata, ma solo il tema di fondo della storia d’amore tra umana e vampiro.

Ma quando si parla di reazioni negative alla saga, è d’obbligo parlare anche di quelle dei fan. Sebbene moltissimi idolatrino la Meyer e l’opera da lei creata, per molti altri il sentimento nei confronti dell’autrice e dei libri è ugualmente forte ma opposto. In molti infatti non comprendono e non accettano il successo della saga, considerandola vera e propria spazzatura, e definendo il vampiro in essa presentato quasi come una ragione di lutto per la razza vampirica. Inoltre, per la loro capacità di brillare al sole, i vampiri della Meyer sono stati spesso citati in parodie ed ogni genere di prese in giro, dove sono stati paragonati a lampioni, lampade, fatine, Swarovski, ed anche a Trilly di Peter Pan.

5.3 – IL VAMPIRO CHE BRILLA

164 Edward: In cima alla montagna, oltre la coltre di nubi. Devi vedere il mio aspetto alla luce del sole.

Ecco perché non ci mostriamo alla luce del sole. Si vedrebbe quanto siamo diversi... io sono questo. [al sole la sua pelle brilla]

Bella: Sembrano diamanti... sei bellissimo.

Dal film «Twilight» di Catherine Hardwicke

Mai ci furono nella storia vampiri tanto distanti da quelli delle leggende originali come lo sono quelli creati dalla Meyer. Per questa ragione è bene approfondire le loro caratteristiche, sia per quanto riguarda le abilità che relativamente all’aspetto fisico. Solo così è possibile capire per quale ragione moltissimi fan del genere riguardante i vampiri sono totalmente contrari a questa visione della razza.

Prima di parlarne in maniera approfondita, però, è bene notare che l’autrice stessa ha dichiarato di non aver mai fatto alcuna ricerca riguardo alle leggende sui vampiri e di non sapere quasi nulla sull’argomento. Di conseguenza quello che ha creato non è altro che la sua personale idea di vampiri, ovvero quella di una persona che non sa quasi nulla sull’argomento e che si è documentata solo al momento della pubblicazione del primo romanzo della saga, accorgendosi che i suoi vampiri non potrebbero essere più distanti da quelli trattati da chiunque altro.

Dai libri si comprende come i vampiri creati dalla Meyer siano esageratamente belli, irresistibili agli occhi degli esseri umani. Si tratta di una caratteristica

165 imprescindibile, perciò anche chi in vita era ben poco attraente risulterà essere bellissimo dopo la sua trasformazione in vampiro, e chi invece già in vita era bello diventerà straordinariamente affascinante. I vampiri inoltre sono pallidi, ma la loro carnagione appare appena più rosea quando si sono nutriti da poco. Quando invece sentono il bisogno di nutrirsi sul loro viso si intensificano le occhiaie.

Inoltre, coloro che in vita erano mulatti o di colore mantengono la colorazione originale della pelle, che si riesce ancora a distinguere nonostante il pallore.

Non sono dotati di zanne o di canini sviluppati. La loro dentatura alla vista appare uguale a quella di un essere umano, eppure i loro denti sono talmente forti da essere in grado di perforare con estrema facilità la carne della loro preda. Quei denti sono in grado, inoltre, di fare a pezzi un altro vampiro nel caso dovesse risultare necessario.

Appena trasformati, i vampiri hanno gli occhi di un rosso estremamente intenso che, tuttavia, nel corso del loro primo anno di vita si attenuerà; la colorazione rimarrà rossa per i vampiri che si cibano di sangue umano, mentre invece diventa dorata per coloro che preferiscono la dieta di sangue animale. In ogni caso, la colorazione degli occhi appare più scura man mano che il vampiro diventa più affamato, fino a diventare neri al raggiungimento di una situazione di bisogno disperato di sangue.

La pelle di un vampiro e durissima, paragonabile alla pietra, ed al tocco appare incredibilmente fredda. Inoltre, quando il sole si riflette sulla pelle di un vampiro, questa riflette i raggi come farebbe un diamante. Da qui quindi si dice che i vampiri presenti in «Twilight» brillano al sole invece di bruciare.

166 I vampiri più anziani, che hanno vissuto per migliaia di anni, possiedono anche delle caratteristiche fisiche che li differenziano dagli altri. Essendo stati così a lungo lontani dalla luce, i loro occhi sembrano possedere una specie di patina lattiginosa, e la loro pelle sembra più bianca e sottile, quasi come fosse fragile.

Tutti i vampiri possiedono una forza sovrumana, in grado di sollevare o frantumare con estrema facilità degli oggetti incredibilmente pesanti e robusti. Il sangue umano è quello che dà maggiore forza fisica ad un vampiro, ed è questa la ragione per cui i vampiri neonati sono straordinariamente molto più forti rispetto a tutti gli altri: perché il loro corpo è ancora pieno del loro sangue umano. Anche i sensi dei vampiri sono di gran lunga superiori rispetto a quelli degli esseri umani; riescono a vedere e sentire molto più lontano delle persone comuni. Sono inoltre estremamente agili e veloci, tanto da stare dietro con estrema facilità alle macchine e diventare invisibile ad occhio umano.

Un vampiro riesce senza problemi a riflettersi nello specchio, ad essere fotografato e ad entrare in casa d’altri senza essere invitato, tutte caratteristiche che differenziano i vampiri della Meyer da molti di quelli trattati in precedenza.

Inoltre questi vampiri non hanno bisogno di dormire, perciò non li si vedrà mai riposare, e non respirano, nonostante facciano finta di respirare in presenza di umani per non insospettirli.

Oltre ai poteri che si possono considera caratteristici della specie, alcuni vampiri possiedono anche un potere speciale. Esso è unico e differente per ognuno dei soggetti che ne è dotato. Generalmente questo potere deriva da una caratteristica dominante che avevano quando erano esseri umani.

167 Nei volumi vengono menzionati i poteri di Edward, che può leggere nel pensiero di chiunque; di Alice, che ha delle visioni di passato, presente e futuro; di

Bella, che è in grado di evocare uno scudo per proteggere se stessa ed altri dai poteri speciali di altri vampiri; di Jasper, che è in grado di calmare le emozioni altrui. E sono molti altri, fra i vampiri che compaiono nella saga, quelli che possiedono abilità speciali del tutto particolari.

Si sa anche che, tramite un adeguato allenamento, è possibile incrementare l’efficacia del proprio potere di partenza, facendolo quasi evolvere. Ne è un esempio Bella, il cui potere di scudo inizialmente funzionava solo su di lei, mentre dopo un duro allenamento è riuscita ad ampliarlo perché proteggesse anche altri individui.

Quando Bella rimane incinta, si scopre l’esistenza di un possibile ibrido fra umano e vampiro. Solo un vampiro maschio con un’umana femmina può generare un tale ibrido, in quanto il corpo di una vampira femmina non potrebbe mai cambiare per far spazio ad un bambino. Il bambino si sviluppa rapidamente nel corpo della mamma, succhiando completamente tutte le sue energie vitali per poter crescere. Per la madre quindi la gravidanza è estremamente dolorosa, visto che comporta la probabile rottura di ossa ed il rischio di morte per malnutrizione.

Il cibo umano infatti non sembra essere gradito a chi aspetta il figlio di un vampiro, mentre solamente il sangue umano appare un nutrimento accettato dal corpo. Generalmente, quando vengono al mondo, questi bambini distruggono il corpo della madre umana.

168 I bambini nati in questo modo sono a tutti gli effetti vivi, come gli esseri umani, ma possiedono diverse caratteristiche tipiche dei vampiri. Anche loro sono molto pallidi, sono in grado di succhiare il sangue e di nutrirsi con esso, sono estremamente veloci e sono dotati di una forza fuori dal comune. A differenza dei vampiri, però, il loro corpo è caldo, più di quello di un essere umano. Tuttavia è ugualmente duro e resistente. I loro occhi sono come quelli degli esseri umani, e la pelle brilla al sole in maniera appena percettibile. Inoltre possono tranquillamente nutrirsi anche di cibo umano. Crescono solamente durante i loro primi sette anni di vita, fino a raggiungere un corpo che appare adulto nell’aspetto, poi smettono di mutare. Sono molto longevi, ma non è chiaro se sono a tutti gli effetti immortali. Alcuni di questi ibridi, inoltre, possono avere dei loro particolari poteri speciali, proprio come avviene per i vampiri.

È da sottolineare inoltre che è molto difficile che si verifichino casi di nascite di ibridi umano-vampiro. Questo perché il vampiro nell’atto sessuale tende ad essere estremamente violento e distruttivo, ragione per cui è estremamente difficile che l’umana coinvolta nell’atto riesca a sopravvivere.

I vampiri sono esseri di natura immortale e, per questa ragione, è incredibilmente difficile distruggerli. Tutti i soliti metodi utilizzati in passato contro i vampiri non hanno il minimo effetto su di loro. L’unico modo per uccidere quel loro corpo impossibile da scalfire è farli a pezzi, e gli unici che possiedono la forza necessaria per riuscirci sono i licantropi o i vampiri stessi.

Non hanno nessun altro genere di debolezze fisiche, mentre quelle psicologiche dipendono dal carattere di ogni singolo individuo.

169

La trasformazione in vampiro avviene in una maniera abbastanza insolita. Ogni vampiro possiede dentro il proprio corpo un veleno che, volendo, può iniettare in un essere umano attraverso il morso. Chi subisce l’effetto di questo veleno viene pervaso da enormi sofferenze e se non ha abbastanza resistenza muore a causa di esso. Chi invece risulta abbastanza forte, dopo giorni di estenuante tortura aprirà i suoi nuovi occhi da vampiro al mondo.

170 CONCLUSIONE

Dopo aver visto la figura del vampiro attraversare i secoli tramite leggende e letteratura, è finalmente possibile trarre delle conclusioni.

Si è spiegato come in origine, nell’antichità, le creature bevitrici ci sangue erano state temute da moltissimi popoli in giro per il mondo. Si è visto come poi nei paesi slavi si è delineata la figura del vampiro, e come ai vampiri sono stati attribuiti un’infinità di omicidi nel corso dei secoli.

Si è parlato di come i vampiri sono stati rappresentati dapprima come mostri incapaci di ragionare nella letteratura, per poi diventare nobili aristocratici con la grande abilità di ingannare le persone. È comparsa la figura del Conte Dracula, con tutte le conseguenze che ha portato nella considerazione della figura del vampiro.

Si è analizzato il decollo del vampiro ed il lancio della moda ad esso legata, con i libri di Anne Rice che raccontano le vicende del vampiro Lestat, il cui successo è stato tanto vasto da divenire punto di riferimento e di imitazioni da un numero sempre maggiore di scrittori.

Si è visto un vampiro perfettamente integrato nella società umana, che beve sangue sintetico e possiede gli stessi diritti di qualsiasi altro cittadino.

E per finire si è visto il vampiro adolescente che perde la testa per la ragazza di turno, completamente privo della natura da spietato assassino di cui era dotato in precedenza, fino a raggiungere il vampiro che brilla alla luce del sole.

Al termine dell’analisi si può quindi dire che è stata questa l’evoluzione della figura del vampiro nella letteratura nei secoli.

171 ANALYSIS AND EVOLUTION OF

VAMPIRES IN LITERATURE

ENGLISH VERSION

172 INTRUDUCTION

There was a time when the word “vampire” was able to scare people. But today that’s just another word like every other. This is because vampires, once considered as horrible, bloodthirsty deadly monsters, are nothing more than another kind of creatures, with their positive and negative aspects, and of course their group of fans.

Originally vampires were just the object of folklore tales but the myth started evolving with time and lots of authors kept writing about them.

Literature, movies and TV shows made sure that the audience could know and appreciate these creatures.

So the idea of the vampire started to arouse the interest of so many people that it became an actual trend, especially for teenagers and young adults.

Before I was possible to give a face to vampires through movies and TV shows, it was up to literature to describe their aspects and habits. So it’s thanks to great literary works that vampires started to get this new and dynamic image. In the beginning, vampires were just a blood drinking monsters but now they’re always closer to being like actual humans: they have emotions, a sexuality and most of all they can love a human being.

Not everyone who likes literature about vampires actually loves the most recent works on that subject, by the way. In fact, most of them seem to be just love stories for young girls and nothing more, where vampires are portrayed like some kind of dark prince charming. By reading this kind of stories it’s possible to understand how vampires are entirely different nowadays. This is the reason why some of the people who appreciate vampires don’t read all the novels written

173 about them in the last few years, as they try to keep in mind the original idea of the vampire as a dangerous monster.

How did vampires get from being deadly monsters to being portrayed as immortal teenagers struggling for love?

It took many years to change the image of vampires this much. The main goal of this thesis is to show through different stages how the idea of “vampire” changed, analyzing some of the steps that the former monster took on its way to becoming a cute fanged person.

In the first chapter we’re going to analyze the vampire myth. We’re talking about the origin of the word “vampire”, and the meaning of being “undead”.

We’ll also talk about the reasons why vampires drink blood and how that was interpreted during the centuries, and finally we’ll talk about the myth itself, and how we hear talking about bloodsucking creatures across the millennia.

The second chapter will be about the birth of the modern vampire. So we’ll talk about the first short stories where vampire appear different, still monsters but no more brainless. We’ll talk about aristocrats, who can act like normal humans if they’re among mortals. We’ll analyze the short story «The Vampyr» by John

William Polidori as the first appearance of a gentleman vampire, and the novel

«Dracula» by Bram Stoker as the most important story ever written about vampires. Other uses of the character of will be mentioned.

174 With the third chapter we’ll flash forward in time, talking about Anne Rice and her saga «The Vampire Chronicles», starting with the novel «Interview with the

Vampire» and going on in time. Lestat and all of the other vampires Rice created are similar to the ones Polidori and Stoker described, but some differences start to emerge. In this chapter we’ll also talk about the birth of the new vampire trend.

With the fourth chapter we’re not going too far from Rice in time, but for sure we’re getting very distant when it comes to the description of the vampires and most of all their habits. In «The Southern Vampire Mysteries» series, by

Charlaine Harris, we explain what inspired the creation of the incredibly famous

TV show «True Blood». So we’ll talk about the invention of a synthetic blood that can allow vampires to peacefully live among humans and become citizens like everybody else. Also, in the saga we’ll see a big difference from the past descriptions of vampires: here we’ll have love and sex relationships between humans and vampires.

At last, the fifth chapter will take us once again to the present day, when we’ll show the decline of the image of vampires in literature. We’ll describe why most of the stories nowadays talk about incredible old vampires going to high school and falling in love with an apparently normal human girl. In particular we’ll talk about Stephenie Meyer’s «Twilight» saga, where vampires go from combusting to sparkling in the sun.

175 CHAPTER I – The vampire myth

1.1 – ETYMOLOGY

In order to better analyze every aspect of the vampire, it’s important to understand the origin of the word “vampire”. The diffusion of vampires as dead creatures leaving their graves to drink human blood started in Eastern Europe and only later vampire were also known in Western Europe.

The etymology of the word “vampire” makes us think, first of all of possible origin, in the Balcanic area. J. L. Perkowski, professor of Slavic Languages and

Literatures at the University of Virginia and expert on vampire legends and folklore, says that at the end of the X century there was the Slavic word “obyrbi” that was used to name a dead person who can move around and attack people drinking their blood. Most of the experts, by the way, disagree with his theory or at least with the time frame he mentioned. What they all agree on is that every language in Eastern Europe had a word to indicate thins kind of creature and these words sound very similar, probably all coming from “obyrbi”.

At the beginning of the XVIII century some territories of Eastern Europe became part of the Austrian Empire. And this is the time when the empire starts receiving strange rumours about attacks to people in their new territories. All the reports were about dead people attacking villages and killing other human beings.

Some of the bodies of dead people seen walking around during the night were actually exhumed, and the body that were found were very well preserved even if

176 the person had been dead for a long time. So all of these bodies, after being exhumed, received a stake right through the heart and then they were burnt.

1.2 – THE UNDEAD

Vampires are neither dead nor alive. This is the reason why they’re called

“undead”. A human can’t become a vampire while still alive, he has to die first and then come back to life as a creature of darkness. Since coming back to life is a way of interfering with the equilibrium between life and death and since a vampire gains some aspects from both life and death realms, a vampire will be stuck between the world of the living and the world of the dead, remaining this way until the moment of destruction of the body.

Since vampires are neither dead nor alive, they can’t ever see any kind of religious afterlife, they’re just stuck in the world of the living forever. And not being able to reach any kind of afterlife, vampires have no goal in their life. They just go on until the moment they are no more, since their destruction is the only way for them to finally be at peace.

When a human becomes a vampire there are a lot of things that are going to change in he body. First of all the body dies so there will be no more need for any physiological functions and then the appearance of the person changes too.

Usually vampires are described as pale and it’s said that they look like corpses, by the way as we will see later on, they were also described in a very different way in contemporary literature. But in the beginning vampires in legends and

177 folklore were everything but pretty. Usually at the moment of transformation something changes in the vampire’s face, as well as the color of the eyes becomes different. Most vampires also possess superhuman strength and heightened senses.

Even if they’re dead, they still keep feeling hungry and for that they need to drink blood. Sometimes they’re described in literature as creatures able to drink both human and animal blood, by the way most of the times vampire can only drink human blood, and for sure human blood is the one they prefer.

Vampires also live away from the sun, as it is their biggest enemy. They only live in darkness, as usually the light of the sun can kill them. This is often used as a metaphor to assert that they’re kept away from God, as the sun is frequently compared to the light of a deity.

Seldom vampires can redeem themselves and become human again. In most cases the only way they have to stop being undead is to become entirely dead. A vampire can’t die of illness or old age, and also poison, drugs and alcohol can’t affect a vampire for long.

A vampire can only be destroyed by exposure to the sun, being set on fire, being wounded with silver, being staked in the heart with a wooden stake and being beheaded.

When a vampire goes out in the sun, the body usually bursts into flames. So the vampire burns until there’s nothing left but ashes.

Fire has the same effect of the light of the sun, and it also represents the same metaphor of God and not being able to be close to the divine.

178 Silver is useful only it the vampire is wounded by a silver weapon. So swords, bullets, arrows and everything else that can pierce the body of a vampire can be forged with silver and used against the undead.

Staking a vampire in the heart with wood and beheading him are actions that are often combined. They are also combined in the practice of exorcisms by

Orthodox Christians, who accompany priers to these actions to make sure that the body won’t rise again.

Some of these actions were taken to purify the exhumed bodies in Eastern

Europe, some others come from legends and imagination. Most of these actions by the way are used in literature in order to kill vampires.

There are also several ways to keep vampires far away even without killing them. Garlic has always been a good way, since vampires don’t like its smell.

Also roses are very unfriendly flowers for undead creatures. Christian tradition, seeing the cross as a symbol of God and vampires as creatures of the devil, added the sight of crosses and other religious symbols to the list of things that can force a vampire to flee.

All the aspects and weakness of vampires listed here above are taken from the legends and folklore of Slavic countries. Most of them were then used as an inspiration by authors in the last two centuries to write their short stories and novels about vampires.

1.3 – WHY BLOOD?

179

Blood is incredibly important for human and animal life. Mankind always thought of blood as something indispensable for life, even when the circulation of blood hadn’t been discovered yet, since people immediately realized that losing too much blood is a possible cause of death.

Assuming that, it’s not difficult to imagine why people from all over the world gave magical and religious meanings to blood in every era of history. At the same time blood was often considered as something that can be used for purification, so this is the reason why blood offers were made to deities.

In many cultures blood appears to be a symbol of life. By drinking the blood of the living, the undead is actually trying to absorb life itself, probably trying to get back something that was lost. Often in folklore, vampires attacked mainly the members of their family, and this can be interpreted as a desire to fill a hole left at the moment of death with the affection of the living, that is by the way shown as an attempt to kill the loved ones.

It’s possible to affirm that there are some ambiguities in the relationship between vampires and Jesus Christ. The Bible commends not to consume blood, but Jesus has the Christians drink his “blood”, even in the form of wine. So

Christians drink the blood of Jesus, son of God, in order to go to heaven and have an eternal life. Almost in the same way vampires drink the blood of other living people in order to continue with their eternal life. The difference is that Jesus offers his blood, while vampires take blood with force.

180 Things get a little more complicated when we think about an exchange of blood between a vampire and a human. Usually when a vampire drinks from a human and then the human drinks back from the vampire, a transformation starts and the former living becomes undead. Here lies another huge difference with

Jesus, as he donates his blood to give eternal life while the vampire gives eternal death with his blood.

There are several illnesses, mostly related to the blood, that during the centuries might have been misunderstood by ignorant people, treating sick people as they were vampires.

One of the possibilities is that people were sick with porphyria, but the idea was actually discredited soon because there is no way that porphyria may make someone feel the need of drinking blood.

Another option considered was rabies. Problems with garlic and living during the night instead of the day could be easily explained this way, and also some of the animals usually associated to vampires are the most common carriers of rabies. Moreover, the illness might cause the urge of biting people and it might make the mouth bleed. So people sick with rabies could have actually be mistaken with vampires.

Renfield’s syndrome is another possible explanations for thinking that a person is a vampire. It’s an extremely rare psychological condition that’s caused usually by a childhood trauma, mostly in male subjects. It’s made of three phases: in the first one the child or teenager hurts himself to suck his own blood from the wound; in the second phase the person feels the need to feed on animal blood; the

181 last phase sees the man drinking human blood. During all of the phases, the act of drinking blood is usually accompanied by a sexual act with the owner of the blood

– himself, an animal or a person. Moreover, most of the people who suffer from this syndrome also feel the need of brutally kill the people they drink blood from.

In real life there are no vampires, but people who supper from Renfield’s syndrome are probably the closest thing there might be to a real vampire.

1.4 – THE ORIGIN OF VAMPIRES

When talking about the origin of vampires, we can’t talk about Count Dracula and other modern literary vampires. Instead, we have to talk about a different kind of creatures: the ones that come back from death to attack people and drink their blood. If we just consider that as a vampire, we can say that vampires are as old and life itself. In fact there has always been a sign of creatures like this existing in the ancient cultures all over the world.

Since most cultures thought, since ancient times, that the soul continues to live after the death of the body, it wasn’t so uncommon to think about the soul bringing back the body to life. So in order to be sure that the body wouldn’t leave the grave to haunt the living, they used to bury dead people with food and other goods.

So we can say that the fear of dead people coming back to life to attack the living has always been there.

182 We have legends about the creature called “Ekimmu” that the Babylonians feared so much. And as old as that one is the origin of Lilith, first wife of Adam, considered by many to be the first vampire in history.

There are ancient Chinese legends about a creature called “qiang shi”, and the

Kathai are has the legend of the “polong”.

Also in the ancient Egypt there were legends about dead people resurrecting to attack other people, and this is the reason why they has the bodies well preserved and made sure that food was brought to the graves every day.

In Greece there were several mythological creatures that resembled vampires for their habits, even if they mostly ate human flesh in addition to drinking human blood.

Also the Greek god Dionysus can be compared to some kind of vampire, even if in his case the act is mostly metaphorical.

In ancient Rome there were creatures able to drink the children’s blood.

Old Arabian peoples thought that there was a female demon able to drink the blood of dead people, and when she couldn’t find dead people she could choose from the living as targets.

Several African tribes also had their bloodsucking monsters, each of them with a different name depending on the area of origin and usually with a very different appearance, but they where all able to drink their victim’s blood. The usually attacked mostly children.

Also in Australia there were several different stories and legends about monsters able to suck away the life and the blood from people without killing them.

183 There are also legends by the Indians of America about the existence of creatures who live forever and drink human blood, and who are also able to create their own progeny.

Some creatures not too different from vampires could also be found in India.

In Greece there were some creatures called “vrykolakas” that scared people until the XX century.

And then of course there is Romania, where folklore says that vampires were wandering around every night looking for people to attack, and the rest of the countries from the Eastern Europe, where vampires were so diffused.

The area or Eastern Europe was the one with the highest number of cases of vampirism. It’s possible to say that because of the many reports on vampire attacks that occurred during the XVIII century.

There were also normal human beings who acted in strange ways, helping create the myth of vampires. One of them is for sure Erzsébet Bàthory, who used to bathe in the blood of young girls to keep her beauty.

When thinking about why, in legends and folklore, people became vampires, we can find many different answers to the question. Some of the reasons are a sudden death, a death by curse, to die without being baptized and several other reasons, some of which were very strange.

The perfect way to make sure that dead people were not able to leave their graves then, was to take care of bury them in particular ways that were usually

184 adopted in the past. So dead people were buried in swamps, under big rocks, they were nailed to the coffin, and small things were put in their mouth so that they had something to suck instead of looking for blood.

185 CHAPTER II – Birth of the modern vampire

2.1 – VAMPIRES IN THE XIX CENTURY

The vampires mentioned in the previous chapter were monsters, looking like dead bodies and with the only goal to randomly attack humans. But the vampires from the folklore tales have just a few aspects in common with the ones we read about in literature.

And literature, at the beginning of the XIX century, is exactly where we see the modern vampires for the first time.

It is said that the Gothic Novel saw the light thanks to a challenge that Lord

Byron proposed to a group of intellectuals. They had to create a ghost story and it’s exactly from there that Mary Shelley had her idea to write «Frankenstein».

She wasn’t the only one to write a story on the subject, also John William

Polidori decided to write one: «The Vampyr».

The vampire appearing in Polidori’s story is entirely different from any other one before. His vampire is not a brainless moving corpse, he is intelligent and noble.

This new elegant vampire was intriguing and it was liked more than the folkloristic version of the bloodsucker. So many authors were inspired by this new and different image of the vampire, deciding to write their own stories about creatures not to different from this one.

186 Among the people who came after Polidori, some of them decided to use his idea of vampire and some others decided to keep the creature more similar to the original one.

Aleksej Konstantinovič Tolstoj, Russian author of the time, wrote the story by the title of «The Family of the Vourdalak». The Vourkalak is a creature that is incredibly close to the image of vampires in Slavic legends. These creatures, after dying as humans, come back to their home to attack their families and turn their loved ones into members of their species. The story tells us about a man who saw this happening and was barely able to save his own life.

A different kind of vampire is shown by E.T.A. Hoffmann in «Vampirismus», where a young man falls in love with a girl and marries her but, after a little while, she start acting strange until the moment he finds out that she leaves the house during the night to eat people in a cemetery with other women.

The vampire portrayed by Théophile Gautier in «Clarimonde» is inspired by the one Hoffmann created. The main character of the story is a young priest who falls in love with a prostitute who keeps visiting him every night after her death, forcing him to live a double life.

Once again we have the image of the vampire woman who seduces a man in

«A Mystery of the Campagna» by Anne Crawford. Here the ancient vampire

187 Vespertilia seduces a a young man and his friends have to find out what’s happening. Only after finding him dead they’re able to finally kill the vampire.

The previously mentioned authors describe vampires in a way that’s not very precise but we can tell that they’re more similar to the ones in Slavic folklore than to Polidori’s Lord Ruthven.

Several others, by the way, followed Polidori’s footsteps, representing their vampires as reach people, aristocrats and gentlemen.

Among all of them, there is a story that inspired the creation on the masterpiece

«Dracula».

The story is «Carmilla», by «Sheridan Le Fanu». The main character is a young lady who appears and make friendship with girls her age, who soon after seem to die. Her name is Carmilla, but only after she’s seen by the relative of one of the previous victims she is recognized for who she really is: the two hundred years old Mircalla.

Here we can see how Carmilla is a character with an incredible beauty and charming ways, who can easily be liked by the people she decides to use.

The story is incredibly particular since there is a theme of lesbianism that is extremely strange for the XIX century, where something like that wasn’t even considered.

2.2 – «THE VAMPYR» BY POLIDORI

188 John William Polidori was born in London on September 7, 1795. His father was Italian. After graduating from the University of Edinburgh, he became Lord

Byron’s assistant. He then died suicidal when he was very young.

The most important story Polidori wrote is «The Vampyr», written in 1816.

This is a milestone in the history of vampires in literature.

The vampire Polidori describes is no longer an ugly monster. His vampire is a gentleman, tall and handsome, always dressing with black clothes, and always in need of some beautiful girl’s blood. His face is pale and his gaze is charming, making him incredibly fascinating.

Many who came after Polidori decided to copy the look of the polite and elegant vampire he created, including Bram Stoker for the character of Count

Dracula.

The first idea of the story was Lord Byron’s. Polidori just took the general idea and created the entire story. The main characters are Lord Ruthven and Aubrey traveling together across Europe. Problems start when Lord Ruthven dies along the way and tells Aubrey not to tell anyone. After some time Aubrey finds out that other one is actually still alive and well, and interested in his sister. He tries to save her and to warn everyone but it’s too late: he and his sister die, and the vampire disappears.

189 While creating the character of Lord Ruthven, Polidori takes a lot from Byron.

This is the way he uses in order to mock the Lord, with whom he argues very often. Also the name is given for the same reason: and ex partner of Byron’s wrote a novel about her life where Byron’s character was called Ruthven

Glenarvon.

So it’s possible to say that Lord Ruthven is a vampire version of Lord Byron, who goes to all the parties and follows all the beautiful women.

Polidori’s vampire has an aspect that usually is never there in stories about vampires: he wins. At the end of the story, the human main characters die, and he just goes away after killing them.

The moment it was published, «The Vampyr» was put under the name of Lord

Byron as its author. His was probably another idea that Polidori had to mock him, or maybe it was an actual mistake. By the way several important intellectuals of the time said that it was the best thing Byron had ever written.

Being under Byron’s name, the story wasn’t very successful in England, since the other authors of the time really didn’t like Byron. But outside England it was a great success, especially in France and Germany. A French author also wrote a sequel a few years later, where Aubrey comes back to life to hunt down Lord

Ruthven and kill him.

2.3 – «DRACULA» BY BRAM STOKER

190 Abraham Stoker, better known as Bram Stoker, is an Irish writer who lived and wrote during the second half of the XIX century and the first years of the XX century. Bram Stoker, born in 1847 and died in 1912, was one of the main representatives of a literary genre that, during the following years, gained a huge success: the Gothic novel. In fact, during that period, the world of the occult was forbidden and badly considered. But it’s on that subject, on undead and hypnotism, that Bram Stoker decided to base what shortly after became his greatest success that today is still best selling all over the world: «Dracula».

«Dracula» tells the story of a group of brave humans who tried their best to destroy Count Dracula, a vampire who moved from Transylvania to England.

Jonathan Harker is one of the main characters, and the novel starts with his adventures during the time he spends in Dracula’s castle in Transylvania. Then the Count moves to England and we are introduced to the other characters, including Jonathan’s fiancé Mina and her friend Lucy. Lucy is turned into a vampire and it’s up to professor Van Helsing to teach everyone else how to kill her. Then Dracula tries to turn Mina too, and the group doubles its efforts in order to destroy him. The vampire is forced to run back to Transylvania, but the humans led by Van Helsing are able to track him down and kill him.

Stoker had three main sources for his inspiration in creating the character of

Dracula.

The first one was to read «Carmilla» by Le Fanu, from where he decided to write about vampires.

191 The second one was the actor Henry Irving, from whom he took the idea of

Dracula as a Prince of Darkness. Irving was famous also for the strange roles he played on scene, so Stoker thought that he could have been perfect to play Count

Dracula, if his novel would have become a play. But Irving didn’t like the idea of the story, thinking it wouldn’t have success, so he refused the possibility of playing that role in the future.

The third one was a dream he had. It was a night of 1890 when Stoker had a dream about Jonathan with three vampire women, who are then interrupted by

Dracula.

Before starting to write, Stoker did a meticulous work of research on the subject of vampires. He read about the legends of Slavic folklore about vampires, and also the stories written by the authors who came before him. He took some ideas from the work of others, and combined everything together. He was able to put together almost everything that was said about vampires in the past, starting with the geographic location. He then took some characteristics from Polidori’s

«The Vampyr» to enrich the description of Dracula.

After deciding everything about the looks and powers of the vampire, he still didn’t have a name. For that he found his inspiration in the story of Vlad “the impaler”. He had the patronymic name of “Dracula”, that is son on Dracul, and the story seemed fascinating to Stoker.

The book was published in 1897 and it was immediately a huge success, and there were many reasons for that.

192 Among the reasons of this success we can consider the fact that during part of the novel there is a strong reference to sex, appearing as some kind of liberation after the repressions of Victorian age. Dracula appears as an evil seducer of young girls, intending to annihilate every person he tries to win over. By the way during the novel the sexuality of the Count is ambiguous since he seems to be interested in Jonathan too. In fact, the way he feel possessive of Jonathan remembers the relationship between the vampire and her young friend Laura in «Carmilla».

In order to better understand the character of Dracula itself, it’s important to analyze other aspects of the novel.

The entire novel is composed by fragments of journals written by the human main characters, their correspondence with each other and with others, and sometimes even newspaper articles. It’s a very interesting way to organize a work of fiction, especially a complicated one. The readers of that time really liked this kind of structure as it made them feel closer to the story and its characters but, nowadays, since we’re so used to stories with simple and fluid styles this kind of structure is not the best anymore.

Moreover, during the entire story we see things from the point of view of the human main characters, but never from the point of view of the vampire, who is one of the main characters and the one the entire novel is named after. The entire story is incredibly slow, so that sometimes it’s difficult to keep on reading for people who are not used to the literary styles of that time. The entire novel is just a series of facts, described as a combination of actions, speeches and thoughts simply put one after the other. The author only focuses on the vampire to say that

193 he’s an abomination repudiated by God, he never really describes him. During the entire story the only things that we find out about Dracula are his characteristics and his habits. It’s not clear why Stoker decided to act this way toward the vampire.

What we actually know about Dracula is that he is a very old man who doesn’t look at all like an ordinary person. His body is stiff an cold, his skin is white, his eyes and lips are too red, his teeth, most of all the canines, are sharp, he’s stronger than any other man, he can move very quickly without making any sound.

Moreover, his image isn’t reflected in the mirror, he’s attracted to blood, during the day he sleeps in a coffin and during the night he crawls up and down the walls of his castle to go out hunting young human preys for his three vampire wives, who live inside the castle.

During the night he has the power to control wolves, he can transform into a wolf or into a bat, he can produce storms, fog and snow and merge with them.

During the day he’s just like any other man, and he’s free to wonder wherever he wants. He still has some of his powers, but they’re very limited.

As a vampire, he needs to feed on human blood, he can’t cross flowing water if he’s not transported, he’s held back by everything that’s sacred. When he’s outside of his country he needs to sleep in a box full of earth from his homeland to regain his strength. He can only be killed by staking him in the heart and then cutting off his head.

194 For a few years, after Bram Stoker’s death, his family kept claiming the right for «Dracula» and they didn’t allow to make a movie about the vampire. By the way they didn’t keep those rights for long, so during the XX century the name of

Dracula appeared everywhere and for every kind of reason. He appeared on movies, TV shows, cartoons, comic books, songs and TV spots.

Several books were also written about him. Some of them follow the track of what Stoker wrote in the first place, some others are entirely different. Some of them also talk about other character related to Dracula himself.

Dracula is nowadays one of the most famous fictional characters ever created, and we can say for sure that by writing «Dracula», Bram Stoker gave us the real image of the modern vampire.

195 CHAPTER III – The beginning of a trend

3.1 – «THE VAMPIRE CHRONICLES» BY ANNE RICE

Anne Rice was born on October 4 of 1941 in New Orleans, Louisiana. Her family had Irish origins and she was born as the second of four daughters. Writing was a common activity in her family, since her father did it in his free time and also her older sister is a writer.

She was born with the name of Howard Allen Frances O’Brien, and she gave herself the name “Anne” when she was a child. On the first day of school, a nun asked her name, and she said her name was Anne. Since that moment she became

Anne to anyone, and in 1947 she officially changed it.

When she was fifteen her mother died and her father moved the family to

Texas, where she met her future husband, Stan Rice, at the local high school.

They had two kids: first a girl, who died at the age of five, and then a boy, who now is a writer too.

When she was a child, Anne was a Catholic. But, when she grew up, she started having doubts about the teachings of the Church preferring a more scientific way of thinking. She found her faith again in 1998, when he almost died and became a Catholic once again, also writing novels about Jesus instead of writing about vampires. By the way she still doesn’t accept many of the ideas of

Catholic Church, so now she is a Christian but in her own personal way.

196 She became famous thanks to a series of novels called «The Vampire

Chronicles», where the main and more recurrent character is a vampire named

Lestat de Lioncourt. Even if some of the novels seem so different from one another, they’re all connected by the appearance of characters that are in more than one of them.

The first book of the series is «Interview with the Vampire», that she wrote in

1973. In order to do that, she took an old short story she wrote and turned it into a novel. As for the characters of the vampires, she said her inspiration was the actress who played Dracula’s daughter in a 1936 movie. She liked the idea of that kind of vampire so much that she didn’t even do any research before starting to write, she just used her instinct to create her vampire characters.

After finishing the novel she tried to have it published, but several publishers refused to do it. In 1974 she met Phyllis Seidel, who then became her agent.

Phyllis was able to find a very good deal for her, so the book was finally published in 1976. It quickly became a bestseller and nowadays it is known to be at the top of the vampire category of literature with «Dracula».

After the success of her first novel, Rice decided to write something different.

She tried with novels about history, but they had no success at all. She then tried to write erotic novels, and they were appreciated a little more, but nothing had the same success of her first masterpiece.

So she decided to go back to the subject of vampires, writing more stories about Lestat and the other vampire characters.

197 In order to better understand the entire saga, it’s important to analyze what the novels talk about first.

In «Interview with the Vampire» the vampire Louis de Pointe du Lac tells the story of his life as a vampire from the moment Lestat made him to present day.

Some of the characters seen or mentioned in the novel will appear again in the following volumes.

Louis and Lestat are two incredibly different characters and it’s always very interesting to read about the moment they meet all over the series. Seen from the point of view of a character so different, Lestat appears as an evil monster in this novel, but in the next ones there is a better analysis of the character and it’s possible to learn a lot more about him. We learn about his family, about his maker, about his first few years as a vampire. We also understand that he is impulsive and, if he can do something stupid and dangerous, then he’ll do it for sure but we also see that he probably is the luckiest vampire in the world, as he always comes out alive from his foolish adventures.

In addition to the eleven novels about Lestat and his vampire friends, Rice also wrote another two novels that are part of a separate cycle, since Lestat never appears there. This other series is called «New Tales of the Vampires».

3.2 – ANNE RICE’S VAMPIRE

Every author who wrote about vampires carefully studied the way they wanted vampires to appear in their novels. This is why all of the vampires are somehow

198 similar, but always a little different. Of course Anne Rice’s vampires are no exception, taking some of the usual characteristics and changing others.

In order to better understand how these vampires really are, it’s important to analyze the way she described their appearances, their habits and their special powers.

Anne Rice’s vampires are immortal creatures with superhuman strength, a sight way better than the human one, and a speed that’s difficult to see for humans. Since their growth stops the moment they are turned they can’t get old, their skin tends to become whiter and smoother as they age. The most ancient vampires almost look like marble statues. After the transformation, the eyes are brighter than they were in life, the skin is paler and the nails look like they were made of glass. If hair of nails are cut, they immediately grow back to the length they had at the moment of human death. Becoming a vampire, beauty and attractiveness increase a lot, canceling every imperfection of the skin. The voice changes as well, becoming able to charm people.

Sunlight can quickly destroy a young vampire since as they grow old they start increasing their resistance to the light of sun; in fact it can barely hurt the oldest vampires. Garlic and crosses have no effect on them, as well as the classic stake to the heart: a stake wound, as well as any other wound, quickly heals leaving the vampire untouched. Since the body can’t die, vampires are immune to illnesses.

By the way a huge amount of physical damage all at once can be something difficult to come back from, so in this case vampires will need more time in order to fully recover from the injuries depending on how severe the damage was.

199 A specific characteristic of Anne Rice’s vampires is that, from the moment of transformation onwards, they can feel their emotions and feelings in a stronger and more vivid way than when they were human. Their sensibility grows, as well as their sensuality, and they can easily succumb to pain and passions. All the vampires also have eidetic memory, but they have problems remembering situations and feelings of their human life, that slowly fade away in time.

An important subject that appears in Rice’s novels is the erotic component, always present when talking about her vampires. Even if she never talks about the possibility for vampires to have sex, physical attraction is always an important part of the description of Rice’s vampires in their everyday life. Their look and their moves are a source of attraction for humans, and we also know that vampires can love. Most of them choose one or more companions so they don’t have to be alone; some others choose just one companion to be with because they feel something different for that vampire, a feeling that they call love. Even if there is no sex involving vampires, sometimes they can feel a pleasure that is compared to the one of an orgasm when they feed, and when someone feeds from them. Since they don’t have sex, Rice’s vampires are described almost as if they aren’t male or female. For this reason these vampires can also be considered as homosexual sometimes. The author herself often said that for her there is no difference of gender when it comes to love.

Vampires always feel the need of drinking human blood. When they’re young they need to feed every night, but when they get older they need less blood to survive. Since they need blood to live, the can also drink it from animals. Anyway

200 animal blood is not as good and powerful as human blood. Also, drinking blood from a human can be compared to a sexual experience for a vampire.

In order to be safe away from sunlight, vampires sleep inside their coffins or crypts. When vampires are asleep, nothing can wake them up before the sun is down. Also, vampires will automatically feel tired and in need of sleep when dawn approaches, and they’ll immediately fall asleep when they’re in a place safe from sunlight.

The basic powers of vampires are the heightened senses, high speed, the ability to perfectly see in the dark, and the possibility to recognize a single sound even the noisiest area. But they also have the ability of reading people’s minds, and the most powerful of them can also read the minds of weaker vampires. While getting older, vampires also gain some other kind of powers. They can also gain new powers by drinking the blood of vampires who are more than a thousand years old, the so called “Children of the Millennia”. These powers can allow vampires to fly, to move objects with their minds, to control human minds, to kill with the power of the mind or to set something – or someone – on fire without moving.

A vampire is creating with a blood exchange. First of all the vampire has to drink from the human to the point the human is about to die. Only at this point the human can drink the vampire’s blood. The first thing that the human will feel will be a great pleasure, but then it will be come a great pain, similar to burning alive.

At the end of the pain phase, the human will officially a newborn vampire.

201 As Louis explains in «Interview with the Vampire», it’s not possible to describe the sensation of becoming a vampire. Only someone who have gone through that kind of process can actually understand how it feels.

3.3 – VAMPIRES BECOME A TREND

«Interview with the Vampire» became a bestseller as soon as it was published.

In a very short amount of time the novel became so important and so famous that it was compared more than once to Bram Stoker’s «Dracula» as a source of inspiration for later authors who wrote about vampires. Even if later authors didn’t describe vampires as she did, Anne Rice still is the reason why this literary genre is now so popular. What is often recalled is the setting Rice used for her first novel: Louisiana, mainly in the area of New Orleans, is one of the favorite settings for stories about vampires.

The interesting and plot of the novels and the light and fluid style used by

Anne Rice make sure that her books are easy to read for everyone. But as an increasing number of people reads her novels, the fans of the vampire literary genre keep increasing, always looking for new stories to read.

And this is how the “vampire trend” starts. Readers, especially the younger ones, keep looking for more novels with vampires as the main characters, as these characters as often idealized as “perfect people” by teenagers. So new cycles, new sagas, new stories revolving around vampires are published. Different authors keep deciding by the way how their vampires will look like, which powers they’ll have, and how they’ll turn humans into vampires.

202 So in order to satisfy the requests of the readers, between the end of the XX century and the beginning of the XXI century, many new stories about vampires were written. In some of them vampires still are monsters, with horror stories revolving around them, so please the more “conservative” fans of the genre. Some authors, instead, prefer to write for teenagers, modeling the literary taste of young audience completely. This is the reason why new novels with vampires who fall in love with humans are written. Some of them still follow the literary footsteps of

Bram Stoker and the ones who came after him, but other authors changed the image of vampires so much that the made these scary creatures look ridiculous.

203 CHAPTER IV – New vampire habits

4.1 – «THE SOUTHERN VAMPIRE MYSTERIES» BY CHARLAINE

HARRIS

Charlaine Harris was born in Tunica, Mississippi, on November 25 of 1951.

She is an American writer specialized in mystery novels. During her life she wrote and published several mystery novels, showing how she can easily deal with dead bodies and mysteries to solve. She wrote both short stories and novel on the subject.

Her most famous work is the series of novels called «The Southern Vampire

Mysteries», also known as «The Sookie Stackhouse Novels». The series is concluded and it includes a total of thirteen novels, the last one published in 2013.

A large number of short stories were also written about that, including also some of the main and secondary characters from the novels.

The success of the series had director Alan Ball, in 2008, create the TV show

«True Blood» based on the story of the novels. But the TV show is actually not following the plot of the books; the only one that’s almost the same is the first book, but after that the only things that «True Blood» has in common with the books are actually some of the characters and some very small facts.

The TV show, after ending in 2014, had such a huge success that several new fans started to be interested in the world of the supernatural. And of course because of this many people started also to read the novels Harris wrote, in order

204 to understand the original story after watching the show. By the way if the original story and the TV adaptation are so different, it might be difficult for a person to like them both equally. Usually who knows both versions just prefers one, and usually that’s the first one the person discovered.

Charlaine Harris is often described as a person with a lot of imagination. This is because the world she created is innovative and full of surprises. Also the plot of the novels is incredibly original and fresh, at least for the first few books, and for sure it’s different from any other supernatural world in vampire stories.

One of the main innovation is that she added several new supernatural creatures to her world. In fact vampires and werewolves exist in her novels together with other incredible creatures, such as fairies, shapeshifters, other were animals and much more. Moreover it’s very important for the story the role played by the bottled synthetic blood, as it is the reason why vampires came out to the world and therefore it’s the reason why everything we can read in the novels is actually happening.

In the series of novels, every kind of were animals and shapeshifters are usually considered similar.

Shapeshifters can change into any kind of animal, the important thing is that they have clearly in mind the image of the animal they want to turn into. Shifter’s powers are hereditary and they usually start manifesting in puberty. At the beginning they’re more difficult to control, then it becomes easier to change

205 shape. Even if they can turn into any kind of animal, shifters usually prefer to always change into the same kind of animal.

Also being a were animal is hereditary. This were gene is passed on from parents to children, and it allow them to change whenever they want into a specific animal. We usually hear of werewolves, but Charlaine Harris put in her books also werepanthers, weretigers and other animals. It possible to pass on this condition not only by giving birth to a child, but also by biting a normal human. A human infected this way will be able to turn by force into the animal form every full moon. Were animals live in packs, and each pack has a packmaster.

Fairies are one of the most peculiar creatures, as most of the other creatures have their roots in fairies. Fairies are beautiful, with pointed ears and thin skin.

They are stronger than humans and, even if they’re not immortal, they live very long lives. When needed, they can become extremely ferocious.

They have fun playing with humans. Both humans and vampires are attracted to them, humans because of their beauty and vampires because of their blood, that has a smell and taste to which they can’t resist. Fairy blood is some kind of drug for vampires. When they drink it they’re able to walk in sunlight for a little while, but they appear entirely unable to think straight during the time of the effect.

Lemons, limes and iron can kill the fairies, as well of course as being drained of blood by a vampire. When they die there is no body left, just fairy dust. The body disappears so that the spirit can go to any relatives to announce its own death. Fairies usually live in their own world, but they have the possibility to communicate with the world of humans. Some also had kids with humans,

206 generating half-blood fairies, who have the powers of a fairy but they are immune to lemons, limes and iron, and they can easily live in the human world. Sookie – the main character of the novels – and her brother Jason descend from fairies, as their great-grandfather is a fairy prince. By the way Sookie got fairy powers from her blood, while Jason only got fairy beauty and power to attract women.

Whoever has fairy powers is also immune to mind control.

In the TV show, telepathy is one of the powers given by fairy blood. In the novels instead it’s a whole separate power. Telepaths are extremely rare ad usually they are feared by everyone else. The Stackhouse family inherited the gift of telepathy from a demon, who was a friend of Sookie’s grandfather. He gave part of his powers as a gift to the family, but they could only appear in who was more open minded.

Telepathy allows to read people’s minds in a different way depending on the kind of creatures they are. On humans it’s possible to read actual thoughts, on were animals and shapeshisfers it’s possible to read colors and feelings, and so on.

It’s not possible to read vampire minds, and fairies are able to shield themselves from mind reading.

In the novels there is also a huge different between witches and Wiccans.

A witch is a person who uses magic rituals in order to cast spells. A Wiccan is someone who believes in a pagan religion that adores the Mother Earth.

Usually who practices magic is a witch or a Wiccan, but it’s also possible to be both. In the novels we have examples of each option.

207

Humans can he divided into several different categories, based on what they think about vampires.

The not-so-polite name “Fangbanger” is given to whoever really likes vampires. These are people who are curious to understand more about vampires, or who just like to be with them, or to drink their blood, or to have sex with them.

Some of them even like to be just bitten. Many Fangbangers are killed because they want to be too close to vampires, as not all the vampires are kind with humans. Also, most of them would like to be turned into vampires themselves.

Since selling vampire blood is illegal, Drainers attack vampires and take their blood by force, usually killing the vampires after they’re done. They then sell vampire blood so that it can be used by other humans as a drug.

Vampire haters usually organize in groups, usually religious groups, and attack vampires to kill them. Some of them don’t only attack vampires, but also every human they have seen being kind with an undead.

There is another category of people who really don’t care about vampires, but they usually tend to be considered by any extremist as they are in their opposite category.

The story of the novels is not easy to summarize, but what’s possible to say is that it revolves around the character of Sookie Stackhouse. For many of the books the vampires Bill and Eric fight for her love, all of this while almost every creature in the world tried to kill the girl. In each book there is a different mystery

208 to solve, and every time Sookie and her friends are able to save everyone and defeat their enemies.

There is an interesting fact when it comes to the novels, as well as the books where Charlaine Harris collected her short stories. Every volume has a the word

“dead” in the title.

4.2 – THE VAMPIRES CREATED BY HARRIS

Now that we know more about the novels and most of the creatures featured in them, it’s important to talk about the vampires. As we already understood in the previous chapters, each author describes vampires as he or she prefers. In «The

Southern Vampire Mysteries» we can easily see a recurring theme that started in the Nineties and never stopped being important. It is the love story between a vampire character and a human main character.

By the way vampires here are not defined just by their love for Sookie or their desire to kill her. In fact they also have several powers.

Vampires have incredibly pale skin and their bodies are cold. Their strength is not even comparable to the one of a human being, and they’re so quick that human eyes can’t follow their movements. Their senses are heightened, especially sight, smell and hearing. They can stay perfectly still, almost looking like statues.

Their sharp fangs are not always visible, but they only come out in specific

209 situations: when they’re hungry, when they see blood, when they’re sexually aroused, when they’re angry and when they’re preparing to fight.

They also have the power to “glamour”, that is to charm and control, human minds. This kind of control is similar to hypnosis and it can be used not only on humans but also on other supernatural creatures. By the way it doesn’t have any effect on fairies, as they can shield their minds from it. There is also a connection between a maker and his or her progeny that is actually not too different from the mind control used on other creatures: the maker can always give orders to the progeny, and the progeny can’t disobey.

Some vampires also have the ability to fly. Also, some others developed other powers that are just their own.

Being undead, the vampires created by Charlaine Harris can’t grow old. Their body won’t change in time and they can’t die of old age, they can even live for millennia. The can quickly heal from every wound they receive.

To kill the vampires a stake to the hears, fire, beheading or sunlight are needed.

They might also die even if they loose all of their blood and don’t quickly feed after. Silver is toxic for them, so it can be used to stop them, as they can’t heal while they have a silver object in contact with their skin. Crosses and garlic have no effect on them.

These vampires can be photographed and they can reflect in mirrors. They can also enter a church without any problems and they can walk on holy ground. By the way they can’t enter the house of a living person without an invite, but after being invited once they can enter whenever they want. The invitation can always

210 be canceled, meaning that the vampire needs to be invited again to access the house.

As we already said before, some “Fangbangers” like to get bitten by vampires.

We can say that they can be divided into two different subcategories. Some of them have an equal exchange of blood, where the vampire drinks from the human to feed and the human drinks from the vampire to get high. In this case there is a mental bond between the human and vampire. The other option only has the vampire feeding on the human, without giving anything in exchange.

Vampire blood is considered as a very powerful drug for humans. It can’t just cure wounds, the effects of drinking vampire blood for a normal person are also to increase their strength, increase their sensuality and many other effects. Vampire blood is precious, so no vampire in his right mind would ever give it away on his own free will. This is why Drainers attack vampires to extract their blood. Selling vampire blood is completely illegal. As any other kind of drug, vampire blood is incredibly addictive. People who drink it get sometimes out of their minds, getting randomly homicidal.

Another important thing about vampire blood is that when a human drinks it, then he or she will feel physically attracted by the vampire owner of the blood. It will also create a connection between the two that will allow the vampire to know when the human is in danger.

Even if many vampires try to mix up with humans, they still value their traditions a lot. Even inside a nation like the United States there is a precise

211 hierarchical order that every vampire has to respect. The United States are divided in four clans, each of them containing several kingdoms. Each state has a king or queen, and the kingdom is then divided into areas, each one controlled by a sheriff. All the vampires who live in area have to obey not only their king or queen but also their sheriff. Usually the vampires who are in charge are incredibly powerful and they’re usually pretty old. Vampires who live in the same house can be considered like a family, and usually each sheriff has other vampires living with him or her.

Another important thing about vampires is that they need to feed on human blood, they can’t live on animal blood. Blood can be entirely eliminated from their diet thanks to the invention of synthetic blood. It’s not as good and tasty as human blood, but it keeps vampires alive.

In order to be entirely away from sunlight, vampires have to sleep in closed dark places. Also, after they revealed their existence to the world, several companies were created to safely transport vampires during the day, and also hotels to accommodate vampire guests.

Turning a human into a vampire is an easy process, not different from the ones we saw in several other novels or movies. The vampire has to drink the human blood until the human is almost dead. Then the human has to drink the vampire’s blood, and the transformation starts. After a day under the ground, the human will be entirely a vampire.

212

4.3 – SYNTHETIC BLOOD AND VAMPIRE CITIZENS

Two years before the facts of the first novel, a Japanese company created a surrogate blood. This synthetic blood is sold in comfortable bottles, and it can allow vampires to survive without having to drink from people. This sensational discovery allowed vampire to come out to the world and reveal their existence.

After vampires came out all over the world, the production of synthetic blood increased, so that it could feed all the vampires in the world.

There are several brands of synthetic blood. The most common one is called

“TrueBlood”. It’s a word game between this brand name and the “true blood” – that is the human blood – to give the name to the TV show «True Blood». Even if

“TrueBlood” is the most common brand of synthetic blood sold, it’s not the only one. In fact there are several other kinds of bottled blood.

At the moment of their “Great Revelation”, vampires received different reactions from humans all over the world. Muslim countries decided that vampires had to be punished with death, as they understood the existence of vampires but they thought of the undead as their enemies. Many other countries didn’t accept the existence of vampires, while others accepted it but just ignored it. Then there are other countries that not only accepted the existence of vampires, but they also decided to treat the undead as normal citizens.

213 This is the first time in that these creatures have the possibility to be entirely integrated in human society. In the United States, at the time the novels are set, vampires have the same rights as humans. They also have the same duties, such as paying taxes. The only difference is that they can’t get married.

The theme of vampire integration is delicate and Charlaine Harris is the only one who decided to talk about it in her novels. The same theme was used over the time for movies, but it never was as important as when Harris talked about it.

In the book series that Charlaine Harris wrote we have the possibility to see the new contemporary vampire. He can fall in love with a human girl, drink while sitting at a bar table, talk in public about his centenary life. This ability of showing themselves in public is not repeated in other stories, but vampires having almost human feelings is something that is central in delineating the imagine of contemporary vampires. By the way this is something we’ll talk about in the next chapter.

At this point in history of literature, vampires have entirely lost the characteristics that made them monsters and they’ve become incredibly similar to humans beings, with the only difference that they can’t go out during the day.

Looking at this in a certain way, it might seem that vampires are too humanized, and this process keeps increasing while getting closer to present days.

214 CHAPTER V – The downfall

5.1 – LOVE STORIES FOR TEENAGERS

During the Nineties and the beginning of the new millennium, many authors wrote about vampires. Some of their works are plausible, with vampires described in a way that’s not too different from the past. Other novels instead have a banal plot, and vampires are more similar to today’s teenagers than they are to the monsters that they were in literature in the past. This is because nowadays the idea of the vampire boyfriend is a trend among teenage girls. This is the reason why there are a lot of stories where vampires fall in love with the average human girl.

«The Southern Vampire Mysteries» we talked about in the previous chapter is already one of the literary works of the XXI century where most of the plot revolves around the love story that a girl has with one or more vampires, who usually fight for her attentions. This idea of two vampires fighting over the

“ordinary” girl who then turns out to be “special”, by the way, was already part of the plot of series of novel that started during the Nineties and that still has a lot of fans today.

«The Vampire Diaries» is a series of novels that started in 1991 and as for now the latest book was published in 2014, but the series doesn’t seem to be over yet.

The story is divided into four parts, the first one has four volumes and the other three are trilogies. The author of the saga, Lisa Jane Smith, actually wrote only the

215 first two parts, then the third was written by a ghostwriter and the fourth one was written by a whole different person.

In the story we can find not only vampires but also werewolves, witches and other supernatural creatures. There are also some vampires so old that their powers are different from those of the other vampires. The main characters of the novels live their lives in the small town of Fell’s Church, trying to survive among any kind of problems. During the entire saga there is a something that has a central role in all of the books: it’s the eternal fight between vampire brothers

Stefan and Damon Salvatore, both a few hundred years old, who fight for the love of Elena Gilbert, a high school girl who is described in the first volume as shallow, arrogant and spoiled. This fighting over a girl is often described in the books as a reciprocal teasing that sometimes makes the two old vampires look like fifteen-years-olds, and that of course can create problems to the characters while they try to solve way bigger problems. This means that a series of novel with an interesting and original plot has actually as its main theme Elena’s choice of which vampire will be her boyfriend.

Contemporary authors chose many different ways to accompany the image of vampires as low as possible during its continuous fall. Predictable plots, absurd facts and sentimental vampires make sure that people who like vampires as Anne

Rice and previous authors described them won’t appreciate at all the new contemporary style. But nowadays this is what’s selling fine, so this is what people keep writing. This is the reason why from the Nineties to present day the situation only got worse.

216

«Lost Souls», 1992, by Poppy Z. Brite, is a story about a depressed girl who had a one night stand with a vampire and from there she had a child, but she died giving birth to the baby. Years after this child, who was adopted, finds out that he’s a vampire. The rest of the story just tells about depressed vampires and a series of absurd facts, making the entire story incredibly unlikely.

Having kids with vampires is very common in literature during the last couple of decades. Sometimes, just like it happens in the previously mentioned novel, the child is a vampire, who grows up as a normal human until the day he or she find out to be a vampire. Other times the child is a half vampire. This creature is neither human nor vampire, it’s something in the middle, alive as a human but with some powers similar to the ones of the vampires. This is more likely possible by the way, when there is a half vampire it’s difficult to find an author who really explains how this can happen.

«Night Huntress», by Jeanine Frost, is a series of books published from 2007 and 2014. The main character is an half vampire who was born after a vampire raped her mother. She has some supernatural powers that she uses to kill vampires, hunting down her father to destroy him. The plot is fresh, interesting and well written, or at least it would be if it wasn’t for the love story between the main character and an old vampire. The love story continues in all of the volumes of the series, and it lows the plot a lot.

217 The theme of vampires living as humans is extremely common, and sometimes the teenagers who find out to be vampires were generated by two undead parents.

It’s difficult to explain how two dead people can give birth to someone who looks entirely like a human, so this is the reason why it usually isn’t explained in the novels where this subject is considered.

«Jessica’s Guide to Dating on the Dark Side» is a novel by Beth Fantaskey published in 2009. An adopted American teenage girl receives a visit by a

Romanian boy who tells her that they’re both vampires and they have to get married. She refuses, so the rest of the story shows how he tries to seduce her, and after that how she tries to get him back after he starts dating someone else. In the end the two fall in love.

This story is light and funny, very easy to read, and it is a perfect novel for teenagers. The only problem is that it could have been perfect even if the characters were humans. Making them vampires doesn’t improve the plot, but it makes it look like vampires were put there just to the book would sell a little more, as vampires are the trend of the moment, and after «Twilight» this became the topic each teenage girl wanted to read about.

It’s also normal, nowadays, to find vampires as high school students. And whenever a vampire is the most handsome guy in school, he usually falls in love with the most ordinary of all the girls. One of the many examples of this is the series of novels «Blue Bloods», by Melissa de la Cruz.

218 By the way it’s not just vampires attending human schools, it’s also humans attending vampire schools. In «Evernight», a series of novels by Claudia Gray, the main character is a girl whose parents are vampires, but she’s not a vampire yet, so she has to go to a special school for future vampires. There she falls in love with a boy, but only later she discovers he is the descendant of a line of vampire hunters. This story reminds of a modern version of «Romeo and Juliet», with mortal enemies who are in love.

There are several different versions of vampires in literature, but none of them is as strange as the image we have in «Peeps» by Scott Westerfeld where vampirism is a parasite that can be passed with sex.

The last novel mentioned is not a sentimental fairy tale for teenagers, but it still represent an incredibly strange way of seeing vampires.

As for now, among all of the contemporary novels, there only one saga that represent the end of the fall, the bottom of the abyss: «Twilight».

5.2 – THE «TWILIGHT» SAGA BY STEPHENIE MEYER

Stephenie Meyer is an American writer who was born in Hartford,

Connecticut, on December 24 of 1973. She is a Mormon, and she always based her life to the principles of her religion. For most of her life she lived in Arizona, where she still lives now with her husband and kids.

219 Among her literary work, the «Twilight» saga is by far the most successful one. The idea to write the first novel, «Twilight», came to her in a dream on June

2 of 2003. She had a dream of a vampire who is in love with a girl, but who also wants her blood. Thinking about this dream, she wrote what later came out to be chapter thirteen of the book. It took just three months after that to write the entire novel.

At the beginning she didn’t want to publish her work, but it was her sister who pushed towards publishing. So «Twilight» was then published in 2005 and it immediately had a huge success.

Meyer affirmed that she had many sources of inspiration for her novels. First of all the music that she listened to while writing. Then great literary works of the past, as she said that each of her novels was inspired by at least one of them, even if it’s difficult to see exactly how they could have inspired those stories.

Another important influence was her religion. Being a Mormon, Meyer never wanted to write anything too graphic or dark, and she always preferred to write novels full of light. She also doesn’t concentrate on sex in her novels.

The style she chose to write the entire «Twilight» saga is the first person narrative and the narrator is the main character, Bella. This makes it difficult to imagine the facts from a point of view that’s different from hers and it also make

Bella’s crazy and self-destructing ideas look completely normal.

Just some chapters in the fourth volume are from another point of view. Jacob, who tells this part of the story, is a character who’s always happy and full of life,

220 the exact contrary of melancholic and depressed Bella, so the chapters where he is the narrator are easier to read and way more funny.

It’s difficult to understand a precise genre for this series of novels. The author said that this is a suspense romance horror comedy, but it’s very unlikely since there is a minimum amount of suspense and no horror at all. It’s usually defined as a young-adult fantasy romance, but it’s always first of all a romance novel, as the author said herself.

During almost the entire saga there is another supernatural creature to have problems with vampires. Werewolves come from a tribe of native Americans named Quileute, and they actually are not exactly “werewolves”, even if that’s the name used to call them in the novel. They are people who can change at free will into the form of wolves, and they move in packs that are able to communicate with their thoughts when they’re transformed. In their wolf form they are huge and incredibly fast, and their bite can hurt the indestructible body of vampires.

There are also real werewolves, just like the ones from the legends, but they never appear, they’re just nominated in the books.

The entire «Twilight» saga is the story of the teenage girl Bella Swan, who moves into the small town of Forks and meets a vampire named Edward Cullen.

They fall in love, but many factors come in the way of their relationship. Also her best friend, Jacob the werewolf, is in love with Bella, so there is always some kind of fight between him and Edward. In the end Edward and Bella get married, they have a beautiful half vampire daughter and Bella becomes a vampire.

221

There were several different comments on the entire saga. Some of them where positive, some of them where negative. This might be the series with the most comments that are in contrast with each other.

Many described the diffusion of «Twilight» as another «Harry Potter», putting

Stephenie Meyer on the same level of J.K. Rowling. Moreover people a lot of people loved the saga so much that they moved to Forks in order to feel closer to the characters. In Forks there is a also a “Stephenie Meyer Day” to honor her and it is on the day of Bella’s birthday.

As it was for positive comments, also the negative ones were a lot. Many people said that the stories are banal and predictable, the characters badly described and the wrong themes are analyzed. Many feminist movements attributed to Bella the rose of the damsel in distress, saying that the Meyer’s books are sexist and they make women appear useless. Other associations affirm that the relationship between Edward and Bella is abusive, therefore the novel encourage violence on women. Others also say that the last book of the saga discourages the abortion.

Meyer was also accused of copying some other novels, and her books show many similarities with other literary works by authors who came before her.

But if we talk about negative reactions to the saga, the biggest one is from the most conservative fans of the vampire literary genre. They insulted the author, the books and the characters in every possible way over the years, and they made sure that everyone could hear their opinion.

222 5.3 – THE SPARKLING VAMPIRES

Stephenie Meyer’s vampires are the most distant of all from the vampires of legends and Slavic folklore. Their physical appearance and their characteristics are so peculiar that they represent the reason why the most conservative fans dislike the saga so much.

The author affirmed that she never did any research about vampires before starting to write the saga. She just imagined the vampires and described them, and just at the moment of publishing the first novel she decided to check what others had written before. This is the reason why her vampires are so different from all the others.

Meyer’s vampires are extremely beautiful, and even if in life they were not, they become irresistible when they are turned.

They have no fangs, just normal teeth, but they’re able to bite through flesh.

At the moment of transformation their eyes have a bright red color, but after some time they lose some of that color. Usually who drinks human blood keeps a red coloration in the eyes, while vampires who feed on animal blood have golden eyes. The eyes become darker when they’re hungry.

The skin is pale and incredibly hard. By the way black people keep their skin tone also after becoming a vampire. When they’re under the rays of sun, the skin of vampires glitter like a diamond. From this detail it’s said that «Twilight»’s vampires sparkle in the sun instead of burning.

223 The oldest vampires, who lived far away from the light for many years, look a little different than the others. Their skin is pale and thin, it almost looks fragile, and their eyes are look whiter too.

Vampires have superhuman strength. Human blood gives more strength to a vampire, and this is a reason why newborn vampires, still full of their own human blood, are incredibly strong, way more than the other vampires.

A vampire can reflect in mirrors and can appear in photographs. Moreover, they don’t need to sleep, they just never get tired. They don’t need to breath, but sometimes they do it anyway, or they fake it while they are with humans.

In addition to the powers that every vampire has, some of them also have their own special powers. Usually this kind of abilities depends on a dominant characteristic that they had while alive.

Several of the vampires shown in the books have special powers. Edward

Cullen and two of his siblings are among them. And also Bella, after turning into a vampire, gains her own special power.

After hard training it’s possible to evolve the powers, so that they can appear stronger or more efficient. Bella did it with her own power in the fourth novel of the series.

When Bella is pregnant, we find out of the existence of human vampire hybrids. A male vampire can get a female human pregnant, and the creature inside of her is alive. By the way the pregnancy is also very dangerous for the future

224 mum, as the baby sucks away her life energy in order to grow extremely quickly.

She needs to drink human blood in order to survive. Mothers then usually die in childbirth, and the only reason Bella is able to survive is because she is turned into a vampire immediately after giving birth.

The baby grows fast and then stops after reaching adult age in just seven years.

It’s not clear if this species is immortal, but they sure live a very long life. They can drink blood or eat human food. They have vampire strength and speed even if they’re alive, and they can also have their own special powers.

Vampires are immortal, therefore it’s not possible to kill then except by destroying their bodies. But the only creatures strong enough to wound a vampire is a werewolf or another vampire.

They don’t have any other kind of physical weaknesses.

In order to turn a human into a vampire, the person need to be bitten. The vampire will this way inject some venom into the blood of the human. The transformation is painful, and not always the human survives. If they do, they become vampires.

225 CONCLUSION

After seeing vampires walk through the centuries we can now draw a conclusion.

We explained how in ancient times there were blood drinking creatures in every part of the world, and how later the Slavic area was detected as the origin of vampire legends.

We talked about vampires in literature as monsters at first, analyzing how they became gentlemen. Count Dracula appeared, with everything that was inspired by him.

We saw how vampires became a trend, with Anne Rice and her novels, imitated by many other writers.

We also saw how vampires became common citizens in the novels written by

Charlaine Harris.

And in the end we saw the teenage vampires falling in love with human girls, getting in the end to the image of sparkling vampires.

So in the end of the analysis it’s possible to say that this is the evolution of vampires in literature.

226 ANALYSE ET EVOLUTION DE LA

FIGURE DU VAMPIRE DANS LA

LITTÉRATURE

VERSION FRANÇAISE

227 INTRODUCTION

Dans le passé le mot «vampire» pouvait effrayer tout le monde. Mais aujourd’hui c’est seulement un mot comme touts les autres. Et la raison pour ça est que les vampires, autrefois considérés comme des horribles monstres mortels qui boivent du sang, maintenant sont simplement une race comme toutes les autres, avec ses aspects positifs et négatifs.

Initialement les vampires étaient le sujet de comptes du folklore, mais avec le temps le mythe du vampire a commencé à s’évoluer avec les auteurs qui

écrivaient à propos d’eux.

Donc, l'idée du vampire a commencé à susciter l'intérêt de tant de personnes qu'il est devenu une tendance réelle, surtout pour les adolescents et les jeunes adultes.

Avant des filmes et de la télévision, la littérature devait s’occuper de décrire leurs aspects et leurs habitudes. Donc il est seulement grâce au grandes œuvres de littérature que les vampires ont commencé à changer leur image. Dans le passé ils

étaient des montres mais maintenant ils ne sont trop différents des humains.

Pas tous ceux qui aiment la littérature sur les vampires ne peuvent apprécier les

œuvres les plus récentes écrites sur le sujet. En effet, beaucoup d’eux pensent que les nouvelles histoires sont exclusivement des histoires d’amour pur jeunes filles où les vampires sont représentés comme des princes charmants.

Ça est la raison pour que beaucoup d’amateurs des vampires se refusent de lire les contes des dernières années, parce qu’ils préfèrent l’idée du vampire comme il

était dans le passé.

228 Mais comment ont fait les vampires à passer des monstres mortels aux adolescents amoureux?

Il y a eu besoin de beaucoup d’années pour changer tellement l’image du vampire. Le but principal de cette thèse est celui de démontrer par des phases différentes comme la figure du vampire a changé ses aspects, en analysant quelques pas que les monstres on fait pour devenir des adorables personnes avec des longues canines.

Dans le premier chapitre on va analyser le mythe du vampire. On va parler de l’origine du mot «vampire» and ce que «mort-vivant» signifie. On va aussi parler des raisons pour le quelles les vampires boivent du sang. En fin on va analyser la diffusion même du mythe.

Dans le deuxième chapitre on va parler de la naissance de la figure du vampire modern. On va expliquer le changement du monstre qui devient un noble aristocrate, en analysant l’histoire «Le Vampire » par John William Polidori et surtout le roman «Dracula» par Bram Stoker, l’histoire la plus important sur le sujet des vampires. On va parler aussi de comment le personnage de Dracula à été exploité pendant les années suivantes.

Le troisième chapitre va analyser la saga «Chroniques des Vampires» où les aventures du vampire Lestat sont décrites. On peut voir comme les vampires crées par Anne Rice ne sont pas trop différents du vampire de Polidori. On va parler aussi de comme ses œuvres on fait commencer la mode du vampire.

229

Le quatrième chapitre analyse les vampires crées par Charlaine Harris dans les romans qui sont partie de la saga «La Communauté du Sud» de la quelle la série télévisé «True Blood» est née. Pour cette raison on va parler de la création du sang synthétique, que va permettre aux vampires de révéler la leur existence. Les vampires donc deviennent des citoyens comme touts les autres, en vivant avec les humains. On va parler aussi d’une relation amoureuse et sexuelle entre une personne et un vampire.

Pour terminer, le dernier chapitre va parler de la chute de la figure du vampire.

On va voire comme les histoires sur le sujet des vampires ont changé dans le temps. Des anciens vampires tombent amoureux de la fille la plus ordinaire de l’école. Donc on va parler de vampires comme de personnages de fables pour jeunes filles, en analysant dans les détails la saga «Twilight» par Stephenie

Meyer, avec ses vampires qui brillent à la lumière du soleil.

230 CHAPITRE I – Le mythe du vampire

1.1 – ÉTYMOLOGIE

Pour analyser mieux tous les aspects du vampire, il est important de comprendre l'origine du mot «vampire». La diffusion de vampires comme des créatures mortes qui laissant leurs tombes pour boire du sang humain a débuté dans Europe orientale, et seulement plus tard les vampire ont été également connu dans Europe occidentale.

L'étymologie du mot «vampire» nous fait penser d'abord à une possible origine dans la région balkanique. J.L. Perkowski, professeur de langues et littératures slaves à l'Université de la Virginia et expert sur les légendes de vampires et le folklore, dit qu'à la fin de du X siècle il y avait le mot slave «obyrbi» qui a été utilisé pour nommer une personne morte qui peut sortir de la tombe et attaquer les gens pour boire de leur sang. La plupart des experts sont en désaccord avec sa théorie, ou au moins avec le temps qu’il a mentionné. Mais ils sont tous d'accord sur le fait que toutes les langues en Europe orientale ont eu un mot pour indiquer ce genre de créature, et que ces mots sont très similaires, et ils ont probablement tous eu origine de «obyrbi».

Au début du XVIII siècle, certains territoires de l'Europe orientale sont devenus partie de l'empire autrichien. Ce moment-ci est la période où l'empire commence à recevoir d'étranges rapports sur les attaques aux personnes dans leurs nouveaux territoires. Tous les rapports étaient sur des personnes décédées qui attaquent les villages et tue des personnes. Certains des corps des personnes

231 décédées vu se promener pendant la nuit ont été effectivement exhumés, et le corps qui ont été trouvés étaient très bien conservés même si la personne était morte depuis longtemps. Donc, tous ces corps, après avoir été exhumé, ont reçu un piquet de bois dans le cœur et puis ils ont été brûlés.

1.2 – LE MORT-VIVANT

Les vampires ne sont ni morts ni vivants. Ça est la raison pour laquelle ils sont appelés les «morts-vivants». Un humain ne peut pas devenir un vampire quand il est encore vivant, il doit mourir pour se transformer, et ensuite revenir à la vie comme une créature des ténèbres. En considérant que son retour à la vie est une interférence dans l'équilibre entre la vie et la mort, et qu’un vampire gagne certains aspects des vivants et autres des mortes, un vampire sera bloqué entre le monde des vivants et le monde des morts, restant de cette façon jusqu'au moment de la destruction de son corps.

Les vampires ne sont ni morts ni vivants, ils ne peuvent jamais voir l’au-delà religieux, ils sont bloqués dans le monde des vivants pour l’éternité. Et pour cette raison les vampires n’ont pas de but dans leur vie éternelle.

Quand une personne devient un vampire il y a beaucoup the choses qui changent. Ils gagnent des nouveaux pouvoirs, avec lesquels ils obtiennent aussi un besoin sans cesse de sang.

Les vampires vivent loin du soleil, car il est le plus grand de leurs ennemis. Ils ne vivent que dans l'obscurité, parce que la lumière du soleil peut les tuer. Ça est

232 souvent utilisé comme une métaphore pour affirmer qu'ils sont tenus loin de Dieu, parce que le soleil est souvent comparé à la lumière d'une divinité.

Rarement les vampires peuvent se racheter et redevenir humains. Dans la plupart des cas, la seule façon dont ils peuvent cesser d'être des morts-vivants est de devenir entièrement morts. Un vampire ne peut pas mourir pour des maladies ou devenant vieux, ainsi que poison, drogue et alcool ne peuvent pas affecter un vampire pour un long temps.

Les seules façons pour tuer un vampire sont la lumière du soleil, le feu, les blessures faites avec des armes d’argent, un piquet de bois dans le cœur et la décapitation.

La lumière du soleil e le feu ont le même effet sur les vampires parce qu’ils sont deux façons différentes de représenter le pouvoir de Dieu.

Planter un piquet de bois dans le cœur du vampire et le décapiter sont des actions qui sont souvent combinés. Ils sont associés aussi dans la pratique d'un exorcisme par les chrétiens orthodoxes, qui accompagnent ces actions avec des prières pour se assurer que le corps ne se relèvera plus.

Il y a aussi plusieurs façons de éloigner les vampires sans les tuer. L'ail a toujours été un bon moyen, car les vampires n’aiment pas son odeur. Aussi les roses sont des fleurs très désagréables pour les morts-vivants. La tradition chrétienne, en voyant la croix comme un symbole de Dieu et les vampires comme des créatures du diable, a ajouté la vue de croix et d'autres symboles religieux à la liste des choses qui peuvent forcer un vampire à fuir.

233

Toutes les caractéristiques de vampires ici mentionnées sont tirées des légendes et du folklore des pays slaves. La plupart de ces caractéristiques ont ensuite été utilisées comme source d'inspiration par les auteurs dans les deux derniers siècles pour écrire leurs nouvelles et romans sur les vampires.

1.3 – POURQUOI LE SANG?

Le sang est extrêmement important pour la vie humaine et animale. L'humanité a toujours pensé au sang comme quelque chose d’indispensable pour la vie, même lorsque la circulation du sang n’avait pas encore été découverte, car les gens se sont immédiatement rendu compte que perdre trop de sang signifierait mourir.

Donc il n’est pas difficile d'imaginer pourquoi les peuples du monde entier ont donné des significations magiques et religieuses au sang dans toutes les époques de l'histoire. Et le sang est souvent considéré aussi comme quelque chose qui peut

être utilisée pour purifier.

Dans plusieurs cultures le sang est un symbole de la vie. Donc, en buvant du sang des vivants, les morts-vivants veulent absorber la vie elle-même, il peut-être pour essayer d'obtenir quelque chose qu’ils ont perdu. Souvent, dans les histories folkloriques, les vampires attaquent principalement les membres de leur famille, et cela peut être interprété comme une volonté de remplir un trou apparu au moment de la mort avec l'affection des vivants qu’ils ont aimé pendant leur vie.

234 Il y a beaucoup de maladies, principalement liées au sang, que pendant des siècles pourrait avoir été mal compris par des gens ignorants, en considérant des personnes malades comme s’ils étaient des vampires.

1.4 – L’ORIGINE DES VAMPIRES

Quand on parle de l'origine des vampires, nous ne pouvons pas parler du comte

Dracula et d’autres vampires de la littérature moderne. Nous devons parler d'une autre sorte de créatures: ceux qui reviennent de la mort pour attaquer les gens et boire leur sang. Si on considère toutes ces créatures comme vampires, nous pouvons dire que les vampires sont aussi vieux que la vie elle-même. En effet, il a toujours été une trace de créatures de ce genre existant dans les anciennes cultures du monde entier.

La plupart des cultures ont pensé, depuis les temps anciens, que l'âme continue

à vivre après la mort du corps. Donc ce n’était pas si rare que l'âme pouvait ramener le corps à la vie. Ainsi, afin de se assurer que le corps ne voulait pas quitter la tombe pour persécuter et attaquer les vivants, les populations anciennes ont enterré les morts avec de la nourriture et d'autres biens. Donc on peut dire que la peur des morts qui reviennent à la vie pour attaquer les vivants a toujours été là.

Dans les temps les plus antiques, il y avait légendes dans le monde entier sur les créatures qui pourraient retourner à la vie et attaquer les vivants en buvant de

235 leur sang. Si on les appelle «vampires», alors on peut dire que les vampires ont toujours été là.

236 CHAPITRE II – La naissance du vampire modern

2.1 – LES VAMPIRES DU XIX SIÈCLE

Les vampires mentionnés dans le chapitre précédent étaient des monstres, ressemblant des cadavres et avec le seul but d'attaquer les humains. Mais les vampires des contes folkloriques ont quelques points communs avec ceux que nous lisons dans la littérature.

Et la littérature, au début du XIX siècle, est exactement le lieu où nous voyons les vampires modernes pour la première fois.

La nouvelle «Le Vampire» écrite par John William Polidori est le premier exemple de changement de la figure du vampire.

Ce nouveau vampire élégant était intrigant et il était aimé plus que la version folklorique du monstre. Donc, de nombreux auteurs ont été inspirés par cette image nouvelle et différente du vampire, décidant d'écrire leurs propres histoires sur des créatures pas trop différentes de celle de Polidori.

Certains des gens qui sont venus après Polidori ont décidé d'utiliser son idée de vampire, d'autres ont décidé de maintenir la créature semblable à celle d'origine.

Certaines des histoires écrites après Polidori, en particulier par les auteurs prévenants de pays slaves, parlent de vampires très semblables à ceux du folklore.

Ils ressemblent des cadavres, et ils attaquent leurs familles vivantes pendant la nuit.

237

D’autres nouvelles ont en commun une partie de l’histoire. Ce sont des histoires dans lesquelles il y a toujours une femme vampire qui séduit un homme mortel. Seulement quelques fois ces histoires se terminent par la mort du vampire.

Plusieurs d’autres suivent les traces de Polidori, représentant leurs vampires comme des personnes riches, des aristocrates.

Parmi toutes ces histoires il y a une en particulier, «Carmilla», que parle d’une jeune fille qui est une comtesse vampire, et qu’a inspiré l'écriture de «Dracula» par Bram Stoker.

2.2 – «LE VAMPIRE» PAR POLIDORI

John William Polidori est né à Londres le 7 Septembre de 1795. Son père était italien. Après avoir obtenu son diplôme à l'Université d'Edimbourg, il devient l'assistant de Lord Byron. Il est ensuite mort suicidaire quand il était encore très jeun.

L'histoire la plus importante que Polidori a écrit est «Le Vampire», écrite en

1816. C’est une étape importante pour l'histoire de vampires dans la littérature.

Le vampire que Polidori décrit n’est plus un monstre laid. Son vampire est un

«gentleman», grand et beau, toujours habillé en noirs, et toujours avec le besoin

238 du sang de belles filles. Avec son visage pâle et son regard charmant, il est incroyablement fascinant.

Beaucoup de ceux qui sont venus après Polidori ont décidé de copier le style du vampire qu’il a créé, poli et élégant, y compris Bram Stoker pour le personnage du comte Dracula.

La première idée de l'histoire était de Lord Byron. Polidori a juste pris l'idée générale et il a créé toute l'histoire. Les personnages principaux sont Lord

Ruthven et Aubrey, qui voyagent ensemble à travers de l'Europe. Les problèmes commencent lorsque Lord Ruthven meurt sur le chemin et commande a Aubrey de ne le dire à personne. Après un certain temps Aubrey apprend que l’autre est en fait toujours en vie et bien, et intéressés par sa sœur. Il essaie à la sauver et à avertir tout le monde mais il est trop tard: lui et sa sœur meurent, et le vampire disparaît.

Lors de la création du personnage de Lord Ruthven, Polidori prend beaucoup de Byron. C’est la manière qu’il utilise pour railler le Lord, avec qu’il s’est souvent disputé. Aussi le nom est donné pour la même raison: une ex de Byron a

écrit un roman sur sa vie où le personnage de Byron a été appelé Ruthven

Glenarvon.

Il est donc possible dire que Lord Ruthven est une version vampirique de Lord

Byron, qui va à toutes les fêtes et qui poursuit toutes les belles femmes.

239 Le vampire de Polidori a un aspect qui est habituellement jamais là dans les histoires de vampires: il gagne. À la fin de l'histoire, les personnages principaux humains meurent, et il disparait après les avoir tués.

Quand il a été publié, «Le Vampire» avait le nom de Lord Byron comme son auteur. Ça était probablement une autre idée de Polidori pour se moquer de lui, ou peut-être que c’était une erreur réelle. Par ailleurs plusieurs intellectuels importants de l'époque disaient que c’était la meilleure chose Byron avait jamais

écrit.

Pendant qu’elle était sous le nom de Byron, l'histoire n’était pas très fameuse en Angleterre, puisque les autres auteurs de l'époque n’ont pas vraiment aimé

Byron. Mais dehors de l'Angleterre, il a été un grand succès, en particulier en

France et en Allemagne. Un auteur français a aussi écrit une suite quelques années plus tard, où Aubrey revient à la vie pour traquer Lord Ruthven et le tuer.

2.3 – «DRACULA» PAR BRAM STOKER

Abraham Stoker, mieux connu comme Bram Stoker, est un écrivain irlandais qui a vécu et a écrit au cours de la seconde moitié du XIX siècle et les premières années du XX siècle. Bram Stoker, né en 1847 et mort en 1912, était un des principaux représentants d'un genre littéraire qui, au cours des années suivantes, a gagné un énorme succès: le roman gothique. En effet, au cours de cette période, le monde de l'occulte a été interdit et mal considéré. Mais c’est sur ce sujet, sur les morts-vivants et l'hypnotisme, que Bram Stoker a décidé de fonder ce que peu de

240 temps après est devenu son plus grand succès, qu’est aujourd'hui encore très vendu partout dans le monde: «Dracula».

«Dracula» raconte l'histoire d'un groupe d'humains courageux qui ont essayé de détruire le comte Dracula, un vampire qui a déménagé de la Transylvanie à l'Angleterre.

Jonathan Harker est un des personnages principaux, et le roman commence avec ses aventures pendant le temps qu'il passe dans le château de Dracula en

Transylvanie. Puis le comte se déplace en Angleterre et il nous introduit les autres personnages, y compris Mina, qui est la fiancée de Jonathan, et son amie Lucy.

Lucy est transformé en vampire et c’est le professeur Van Helsing qui enseigne à tout le monde comment la tuer. Puis Dracula essaie de tourner Mina aussi, et le groupe double ses efforts pour le détruire. Le vampire est obligé de courir vers la

Transylvanie, mais les humains dirigés par Van Helsing peuvent le traquer et le tuer.

Avant de commencer à écrire, Stoker a fait un travail minutieux de recherche sur le sujet des vampires. Il a lu sur le sujet des légendes du folklore slave sur les vampires, et aussi des histoires écrites par les auteurs qui sont venus avant lui. Il a pris quelques idées du travail des autres, et combiné tout ensemble. Il a mis ensemble presque tout ce qui a été dit sur les vampires dans le passé, à commencer par l'emplacement géographique. Il a ensuite pris certaines caractéristiques de «La Vampire» de Polidori pour enrichir la description de

Dracula.

241

Le livre a été publié en 1897 et il a été immédiatement un énorme succès.

Tout le roman est composé de fragments de journaux écrits par les personnages principaux humains, leur correspondance les uns avec les autres, et même parfois des articles de journal. C’est une façon très intéressante d'organiser une œuvre de fiction, en particulier une tellement complexe. Les lecteurs de l'époque ont vraiment aimé telle structure, parce que ça aidait les lecteurs à se sentir plus près de l'histoire et de ses personnages. Mais de nos jours, quand nous sommes tellement habitués à des histoires avec des styles simples et fluides, ce type de structure n’est plus le meilleur.

Ce que nous savons de Dracula est qu'il est un très vieil homme qui ne ressemble pas du tout à une personne ordinaire. Son corps est rigide et froid, sa peau est blanche, ses yeux et ses lèvres sont trop rouges, ses dents, surtout les canines, sont affilés, il est plus fort que n’importe quel humain, il peut se déplacer très rapidement sans faire de bruit. Son image n’est pas reflétée dans le miroir, il est attiré par le sang. Pendant la journée, il dort dans un cercueil et pendant la nuit il rampe de haut en bas les murs de son château pour aller à la chasse jeunes proies humaines pour ses trois femmes vampires, qui vivent dans le château.

Pendant la nuit, il a le pouvoir de contrôler les loups, il peut se transformer en loup ou en chauve-souris, il peut produire des tempêtes, de brouillard et de la neige et il peut se fusionner avec eux. Pendant la journée, il est comme les autres hommes, et il est libre de se promener. Il a encore certains de ses pouvoirs, mais ils sont très limités.

242 Il a besoin de se nourrir de sang humain, il ne peut pas traverser l'eau qui coule s’il n’est pas transporté, il est freiné par tout ce qui est sacré. Quand il est dehors de son pays, il a besoin de dormir dans une boîte pleine de terre de sa patrie pour reprendre des forces. Il ne peut être tué que avec un piquet dans le cœur et en suite couper sa tête.

Dracula est aujourd'hui un des plus célèbres personnages de fiction jamais créé, et on peut dire avec certitude qu’en écrivant «Dracula», Bram Stoker nous a donné l'image réelle du vampire modern.

243 CHAPITRE III – Le début d’une tendance

3.1 – «CHRONIQUES DES VAMPIRES» PAR ANNE RICE

Anne Rice est né le 4 Octobre 1941 en Nouvelle Orléans, en Louisiane. Sa famille a des origines irlandaises et elle est née comme le deuxième de quatre filles. L'écriture était une activité commune dans sa famille, depuis que son père l'a fait dans son temps libre et aussi une de ses sœurs est une écrivaine.

Elle est devenue célèbre grâce à une série de romans appelée «Chroniques des

Vampires», où le personnage principal est un vampire qui s’appelle Lestat de

Lioncourt. Même si certains des romans semblent si différents l'un de l'autre, ils sont tous reliés par l'apparition de personnages qui se trouvent dans plus d'un d'entre eux.

Le premier livre de la série est «Entretien avec un vampire», qu'elle a écrit en

1973. Elle a pris une de ses vieilles nouvelles et en a fait un roman. Quant aux personnages de vampires, elle a dit que son inspiration était l'actrice qui a joué la fille de Dracula dans un film de 1936. Elle aimait l'idée de ce genre de vampire tellement qu'elle n'a même pas fait des recherches avant de commencer à écrire, elle a utilisé seulement son instinct pour créer ses personnages de vampires.

Le roman a été publié en 1976. Il est rapidement devenu un best-seller et aujourd'hui il est connu pour être au top de la catégorie de la littérature sur les vampires avec «Dracula».

244 Après le succès de son premier roman, Anne Rice a décidé d'écrire quelque chose de différent. Elle a écrit de romans historiques, mais ils n’avaient pas de succès du tout. Elle a ensuite essayé d'écrire des romans érotiques, et ils ont été appréciés, mais rien n’a eu le même succès de son premier chef-d'œuvre.

Elle a donc décidé de revenir à l'objet de vampires, écrivant d'autres histoires sur Lestat et les autres personnages qu’elle a créé.

Dans «Entretien avec un vampire» le vampire Louis de Pointe du Lac raconte l'histoire de sa vie comme un vampire, à partir du moment Lestat l’a transformé jusqu'au jour présent. Certains des personnages vus ou mentionnées dans le roman apparaissent encore dans les volumes suivants.

Louis et Lestat sont deux personnages incroyablement différents et c’est toujours très intéressant de lire sur les moments où ils se rencontrent dans les volumes de la série. Vu du point de vue d'un personnage si différent, Lestat apparaît comme un monstre méchant dans ce roman, mais dans les suivants le personnage est mieux analysé et il est possible d'apprendre beaucoup sur lui. Nous apprenons à propos de sa famille, de son créateur, de ses premières années comme un vampire. Nous comprenons aussi qu'il est impulsif, et que s’il peut faire quelque chose de stupide et dangereux alors il va la faire, mais nous voyons aussi qu'il est probablement le vampire le plus chanceux dans le monde entier, parce qu’il peut toujours survivre à ses aventures.

En plus des onze romans sur Lestat et ses amis vampires, Anne Rice a écrit aussi deux autres romans qui font partie d'un cycle distinct puisque Lestat n’y apparaît jamais. Cette autre série s’appelle «Les Nouveaux Contes de Vampires».

245

3.2 – LE VAMPIRE D’ANNE RICE

Chaque auteur qui a écrit sur les vampires à étudié la façon dont il or elle voulait les vampires apparaître dans leurs romans. C’est la raison pour que tous les vampires sont en quelque sorte similaire, mais toujours un peu différent. Et bien sûr les vampires d'Anne Rice ne font pas d’exception, en prenant certaines des caractéristiques habituelles et en changeant des autres.

Les vampires d'Anne Rice sont des créatures immortelles, avec une force surhumaine, une vue mieux que l'humain, et une vitesse qui est difficile à voir pour les humains. Leur croissance s’arrête au moment où ils sont transfornés, donc ils ne peuvent pas se faire vieux, mais leur peau devient plus blanche et plus lisse quand ils vieillissent. Les vampires les plus anciens ressemblent des statues de marbre. Après la transformation, les yeux sont plus brillants qu’ils étaient dans la vie, la peau est pâle et les ongles semble faites de verre. Si les cheveux ou les ongles sont coupé, ils grandissent immédiatement à la longueur qu'ils avaient au moment de la mort humaine. Devenant un vampire, la beauté et l'attractivité augmentent beaucoup, annulant toutes les imperfections de la peau. La voix change aussi, devenant capable de charmer les gens.

La lumière du soleil peut rapidement détruire un jeun vampire, mais quand ils vieillissent ils commencent à augmenter leur résistance à la lumière du soleil; en effet, il peut à peine blesser les vampires les plus anciens. L'ail et les croix n’ont aucun effet sur eux, ainsi que le classique piquet dans le cœur: n’importe quelle

246 blessure guérit rapidement, en laissant le vampire intacte. Puisque le corps ne peut pas mourir, les vampires ne peuvent tomber malades.

Une caractéristique spécifique des vampires d'Anne Rice est que leur sensibilité est plus développée, ainsi que leur sensualité, et ils peuvent facilement succomber à la douleur et aux passions. Tous les vampires on problèmes à se souvenir des situations et des sentiments de leur vie humaine.

Les vampires ont toujours besoin de boire du sang humain. Quand ils sont jeunes, ils ont besoin de se nourrir toues les nuits, mais quand ils vieillissent, ils ont besoin de moins de sang pour survivre. Ils peuvent aussi boire du sang des animaux. Mais le sang animal n’est pas aussi bon et puissant que le sang humain.

Aussi, boire du sang d'un humain peut être comparé à une expérience sexuelle pour un vampire.

Pour être sûr, loin de la lumière du soleil, les vampires dorment dans leurs cercueils ou dans des cryptes. Lorsque les vampires sont endormis, rien ne peut les réveiller avant que le soleil soit bas.

Un vampire est créé avec un échange de sang. Tout d'abord le vampire doit boire de l'humain au point que l'homme est sur le point de mourir. Seulement à ce point l'humain peut boire le sang du vampire. La première chose que l'homme sentira sera un grand plaisir, et après une grande douleur. À la fin de la phase de la douleur, un nouveau vampire est officiellement né.

3.3 – LE VAMPIRE DEVIENT UNE MODE

247

«Entretien avec un vampire» est devenu un best-seller dès qu'il a été publié.

Dans un très court laps de temps le roman est devenu si important et si célèbre qu'il a été comparé plus d'une fois avec «Dracula» comme une source d'inspiration pour les auteurs qui ont écrit en suite sur les vampires. Même si les auteurs n’ont pas décrit les vampires comme elle, Anne Rice est encore la raison pour laquelle ce genre littéraire est maintenant si populaire.

L’intéressante intrigue des romans et le style fluide et léger utilisés par Anne

Rice s’assurent que ses livres soient faciles à lire pour tout le monde. Mais, comme un nombre croissant de personnes lit ses romans, les fans du genre littéraire de vampire ne cessent d'augmenter, toujours en quête de nouvelles histoires à lire.

Et c’est ainsi que la «mode du vampire» commence. Les lecteurs, en particulier les plus jeunes, continue à chercher pour plus de romans avec des vampires comme personnages principaux, parce que ces personnages aussi souvent sont idéalisés comme «des gens parfaits» par les adolescents. Donc, des nouveaux cycles, des nouvelles sagas, des nouvelles histoires sur les vampires sont publiés.

Différents auteurs continuent à décider comme décrire leurs vampires, quels pouvoirs ils ont, et comment ils vont transformer les humains en vampires.

Ainsi, afin de satisfaire les demandes des lecteurs, entre la fin du XX siècle et le début du XXI siècle, de nombreuses nouvelles histoires sur les vampires ont été

écrites. Dans certains d'entre eux les vampires sont encore des monstres, avec des histoires d'horreur qui plaisent aux fans les plus «conservateurs» du genre.

Certains auteurs, au contraire, préfèrent écrire pour les adolescents. C’est la raison

248 pour laquelle des nouveaux romans avec des vampires qui tombent amoureux des humains sont écrits. Certains d'entre eux suivent encore les traces littéraires de

Bram Stoker et ceux qui sont venus après lui, mais d'autres auteurs changé l'image de vampires tant que les font apparaître comme des créatures ridicules.

249 CHAPITRE IV – Les nouvelles habitudes des vampires

4.1 – «LA COMMUNAUTÉ DU SUD» PAR CHARLAINE HARRIS

Charlaine Harris est né à Tunica, Mississippi, le 25 Novembre 1951. Elle est une écrivaine Américaine spécialisé en romans policiers. Au cours de sa vie, elle a

écrit et publié plusieurs romans policiers, en montrant comment elle peut facilement parler de cadavres et de mystères à résoudre.

Son œuvre la plus célèbre est la série de romans appelée «La Communauté du

Sud». La série est conclue et elle comprend un total de treize romans, le dernier publié en 2013. Un grand nombre de nouvelles a été écrit sur le sujet.

Charlaine Harris est souvent décrite comme une personne avec beaucoup d'imagination. C’est parce que le monde qu'elle a créé est innovant et plein de surprises. Aussi l'intrigue des romans est incroyablement originale, au moins pour les premiers livres, et pour sûr c’est différent de touts les autres mondes surnaturels décrits dans les histoires de vampires.

Une des principales innovations est qu'elle a ajouté plusieurs nouvelles créatures surnaturelles dans son monde. En fait, les vampires et les loups-garous existent dans ses romans avec d'autres créatures incroyables, tels que les fées, les métamorphes, des autres animaux garous et bien plus encore. En outre, il est très important pour l'histoire le rôle joué par le sang synthétique en bouteille.

250 Les Métamorphes sont personnes qui peuvent se transformer en n’import quel animal. Les animaux garous, par contre, se peuvent transformer seulement en un tipe d’animal. Les fées sont créatures très belles qui peuvent vivre longues vies et se protéger contre les pouvoirs mentaux. Il y a des personnes qui peuvent utiliser la télépathie. Il y a aussi des sorciers.

Les humains appartiennent à des catégories différentes. Il y a ceux qui apprécient la compagnie de vampires, ceux qui attaquent les vampires pour extraire leur sang et ceux qui considèrent les vampires comme des ennemis à tuer.

L'histoire des romans n’est pas facile à résumer, mais ce qu’est possible dire, est qu'elle est centrée sur le personnage de Sookie Stackhouse. Dans la plupart des livres les vampires Bill et Eric luttent pour son amour, et pendant ce temps-là presque tout le monde essaye de tuer la fille. Dans chaque livre, il y a un mystère différent à résoudre, et chaque fois Sookie et ses amis sont capables de sauver tout le monde et vaincre leurs ennemis.

C’est un fait intéressant que les romans en anglais ont quelque chose en commune. Chaque volume possède le mot «dead» dans le titre. Dans la traduction en français le mot «mort» est utilisé seulement dans quelqu’un des titres.

4.2 – LES VAMPIRES DE CHARLAINE HARRIS

Les vampires ont la peau incroyablement pâle et leurs corps sont froids. Leur force n’est même pas comparable à celle d'un humain, et ils sont si rapides que les

251 yeux humains ne peuvent pas suivre leurs mouvements. Leurs sens sont augmentés, surtout la vue, l'odorat et l'ouïe. Leurs canines affilés sont pas toujours visibles, mais ils ne sortent que dans des situations spécifiques: quand ils ont faim, quand ils voient le sang, quand ils sont excités sexuellement, quand ils sont en colère et quand ils se préparent à la bataille.

Ils ont aussi le pouvoir de hypnotiser et ce pouvoir peut être utilisé pas seulement sur les humains mais aussi sur d'autres créatures surnaturelles. Mais le pouvoir n'a pas d'effet sur les fées, car ils peuvent se protéger.

Certains vampires ont aussi la capacité de voler. En outre, certains autres ont développé d'autres pouvoirs qui sont leurs propres.

Comme morts-vivants, les vampires créés par Charlaine Harris ne peuvent pas vieillir. Leur corps ne changera pas dans le temps et ils ne peuvent pas mourir de vieillesse, ils peuvent même vivre pendant des millénaires. Ils peuvent guérir rapidement de toutes les blessures qu'ils reçoivent.

Pour tuer les vampires sont nécessaires le piquet dans le cœur, le feu, la décapitation ou la lumière du soleil. L’argent est toxique pour eux, et il peut être utilisé pour les arrêter, car ils ne peuvent pas guérir alors qu'ils ont un objet en argent en contact avec leur peau. Les croix et l'ail n’ont aucun effet sur eux.

Ces vampires peuvent être photographiés et ils se peuvent refléter dans les miroirs. Ils peuvent également entrer dans une église sans aucun problème et ils peuvent marcher sur une terre sainte. Mais ils ne peuvent pas entrer dans la maison d'une personne vivant sans une invitation, mais après avoir été invité une fois, ils peuvent entrer quand ils veulent. L'invitation peut toujours être annulé, et

ça signifie que le vampire doit être invité encore pour accéder à la maison.

252

Le sang des vampires est considéré comme une drogue très forte pour les humains. Il ne peut seulement guérir les blessures, les effets de sang de vampire pour une personne normale sont nombreux: il peu augmenter leur force, leur sensualité, et bien d'autres effets. Le sang de vampire est précieux parce que les vampires ne le donnent volontairement. La vente du sang de vampire est totalement illégal. Comme toutes les autres drogues, le sang de vampire est incroyablement addictif.

Une autre chose importante à propos du sang de vampire est que quand un humain le boit, puis il ou elle se sentira physiquement attiré par le vampire propriétaire du sang. Il permettra aussi de créer un lien entre les deux qui permettra au vampire de savoir quand l'humain est en danger.

Une autre chose importante sur les vampires, est qu'ils ont besoin de se nourrir de sang humain, ils ne peuvent pas vivre avec le sang des animaux. Mais le sang peut être entièrement éliminé de leur régime alimentaire grâce à l'invention du sang synthétique. Ce n’est pas aussi bon et savoureux que le sang humain.

Transformer un humain en vampire est un processus facile, pas différents de ceux qu’on a vu dans plusieurs d’autres romans ou des films. Le vampire doit boire le sang humain jusqu'à ce que l'humain soit presque mort. Puis l'homme doit boire le sang du vampire, et la transformation commence. Après d’une journée sous la terre, l'homme sera entièrement un vampire.

253 4.3 – LE SANG SYNTHÉTIQUE ET LE CITOYEN VAMPIRE

Deux ans avant les faits du premier roman, une société japonaise a créé un sang de substitution. Ce sang synthétique est vendu en bouteilles, et il peut permettre aux vampires de survivre sans avoir besoin de boire des personnes. Cette découverte sensationnelle a permis aux vampires de sortir dans le monde et de révéler leur existence. Après les vampires sont sortis partout dans le monde, la production de sang synthétique est augmenté, pour nourrir tous les vampires existants.

Au moment de leur grande révélation, les vampires ont reçu des réactions différentes de l'homme partout dans le monde. Les pays musulmans ont décidé que les vampires doivent être punis avec la mort, car ils ont compris l'existence des vampires mais ils voient les morts-vivants comme leurs ennemis. Beaucoup d'autres pays n’ont pas accepté l'existence des vampires, tandis que d'autres l'ont accepté mais ignoré. Ensuite, il y a d'autres pays qui n’ont seulement accepté l'existence des vampires, mais ils ont aussi décidé de traiter les morts-vivants comme des citoyens normaux.

C’est la première fois dans la littérature sur le sujet des vampires que ces créatures ont la possibilité d'être entièrement intégré dans la société humaine. Aux

États-Unis, au moment où se déroule l’histoire, les vampires ont les mêmes droits que les humains. La seule différence est qu'ils ne peuvent pas se marier.

254 Dans la série de livre qui Charlaine Harris a écrit on a la possibilité de voir le nouveau vampire contemporain. Il peut tomber amoureux d’une fille humaine, boire assis à une table d’un café, parler en public de sa vie centenaire. Cette capacité de se montrer en public n’est pas répétée dans d'autres histoires, mais le vampire ayant des sentiments humains est quelque chose qui est central dans beaucoup d’histoires qui parlent des vampires contemporains.

A ce moment de l'histoire de vampires dan la littérature, ils ont entièrement perdu leurs caractéristiques de monstres, et ils sont devenus incroyablement similaires aux humaines, avec la seule différence qu'ils ne peuvent pas sortir pendant la journée. Il peut sembler que les vampires sont trop humanisés, et ce processus d’humanisation va continuer pendant le temps. Mais cela sera mieux expliqué dans le chapitre suivant.

255 CHAPITRE V – La chute

5.1 – HISTOIRES D’AMOUR POUR ADOLESCENTS

Pendant la fin du XX siècle et le début du XXI siècle, de nombreux auteurs ont

écrit leurs œuvres sur le sujet des vampires. Certains de leurs travaux sont plausibles, avec des vampires décrits d'une manière qui n’est pas trop différent du passé. Autres romans ont une intrigue banale, et les vampires sont plus semblables aux adolescents d'aujourd'hui qu’aux monstres qu'ils étaient dans la littérature du passé. C’est parce que aujourd’hui l'idée du «petit ami vampire» est une tendance chez les jeunes filles. Et ça est la raison pour laquelle il y a beaucoup d'histoires où les vampires tombent amoureux de la fille humaine la plus normale.

«La Communauté du Sud» dont on a parlé dans le chapitre précédent est déjà une des œuvres littéraires du XXI siècle où la plupart de l'intrigue est centrée sur l'histoire d'amour qu'une fille a avec un ou plusieurs vampires, qui se battent généralement pour ses attentions. Cette idée de deux vampires qui se disputent la jeune fille «ordinaire» qui se avère alors être «spéciale» faisait déjà partie de l'intrigue de la série de romans qui a commencé au cours des années quatre-vingt- dix et qu’aujourd'hui a encore beaucoup de fans: «Journal d’un vampire», une série de romans Lisa Jane Smith.

Les auteurs contemporains ont choisi différentes façons pour accompagner l'image de vampires pendant sa chute continuelle. Intrigues prévisibles, faits absurdes et vampires sentimentales rendent impossible que les gens qui aiment les

256 vampires comme Anne Rice et les auteurs précédents les ont décrits ne vont pas apprécier du tout le nouveau style contemporain. Mais aujourd'hui, c’est ce qui se vend bien, donc c’est ce que les gens continuent à écrire. C’est la raison pour laquelle dès années quatre-vingt-dix à nos jours la situation n'a fait qu'empirer.

Maintenant, parmi touts les romans contemporains, il y a seulement une saga qui représente la fin de la chute, le fond de l'abîme: «Twilight».

5.2 – LA SAGA DE «TWILIGHT» PAR STEPHENIE MEYER

Stephenie Meyer est une écrivaine Américaine né à Hartford, Connecticut, le

24 décembre 1973. Elle est une Mormone, et elle a toujours basé sa vie sur les principes de sa religion. Pour la plupart de sa vie, elle a vécu en Arizona, où elle vit jusqu’aujourd'hui avec son mari et ses enfants.

Parmi son travail littéraire, la saga de «Twilight» est la plus réussie. L'idée d'écrire le premier roman, «Twilight», est venue dans un rêve en 2003. Elle avait un rêve d'un vampire qui est amoureux d’une fille, mais qui veut aussi son sang.

Au début, elle ne voulait pas publier son travail, mais c’était sa sœur qui a poussé vers la publication. Donc, «Twilight» a été publié en 2005 et il a immédiatement eu un énorme succès.

Le style Stephenie Meyer a choisi d’utiliser est la narrative en première personne, et le narrateur est le personnage principal, Bella. Il est donc difficile d'imaginer les faits d'un point de vue qui est différent du sien.

257 Juste quelques chapitres dans le quatrième volume sont d'un autre point de vue.

Jacob, qui raconte cette partie de l'histoire, est un personnage qui est toujours heureux et plein de vie, au contraire de la mélancolique et déprimé Bella, et les chapitres où il est le narrateur sont plus faciles à lire et plus amusants.

L’entière saga de «Twilight» est l'histoire de l'adolescente Bella Swan, qui se déplace dans la petite ville de Forks et connaisse un vampire qui s’appelle Edward

Cullen. Ils tombent amoureux, mais de nombreux facteurs entrent dans la voie de leur relation. Aussi son meilleur ami Jacob, un loup-garou, est amoureux de Bella, donc il y a toujours une sorte de combat entre lui et Edward. En fin Edward et

Bella se marient, ils ont une belle fille moitié vampire et Bella devient un vampire.

Il y a eu plusieurs d’opinions discordantes sur toute la saga. Certaines d'entre eux sont très positives, certaines d’autres sont très négatives. Cela peut être la série avec les opinions les plus différentes par la critique.

5.3 – LES VAMPIRES QUI BRILLENT

Les vampires de Stephenie Meyer sont les plus loin des vampires de légendes et du folklore slave. Leur apparence physique et leurs caractéristiques sont si particulières qu'ils représentent la raison pour laquelle les fans les plus conservateurs n’aiment pas cette saga.

258 L'auteur a affirmé qu'elle n'a jamais fait de la recherche sur les vampires avant de commencer à écrire la saga. Elle a seulement imaginé les vampires et les a décrits, et puis au moment de la publication du premier roman elle a décidé de vérifier ce que les autres avaient écrit auparavant. C’est la raison pour laquelle ses vampires sont si différents de tous les autres.

Les vampires de Stephenie Meyer sont très beaux, et même si dans la vie ils n’étaient pas, ils deviennent irrésistibles quand ils deviennent vampires.

Ils ont des dents normales, mais ils sont capables de mordre à travers la chair.

Au moment de la transformation leurs yeux ont une couleur rouge vif, mais après quelque temps, ils perdent une partie de cette couleur. Habituellement qui boit du sang humain conserve une coloration rouge dans les yeux, tandis que les vampires qui se nourrissent du sang animal ont des yeux d'or. Les yeux deviennent plus sombres quand ils ont faim.

La peau est pâle et incroyablement dure. Les gens qui étaient noirs en vie maintiennent la couleur de leur peau même après devenir un vampire. Quand ils sont sous les rayons du soleil, la peau des vampires brille comme un diamant au lieu de brûler.

Les vampires ont une force surhumaine. Le sang humain donne plus de force aux vampires, et ça est la raison pour laquelle les vampires nouveau-nés, toujours pleins de leur propre sang humain, sont incroyablement forts, plus que les autres vampires.

259 Un vampire peut se refléter dans les miroirs et peut apparaître sur les photos.

En outre, les vampires n’ont jamais besoin de dormir.

En plus des pouvoirs que chaque vampire a, certains d'entre eux ont aussi leurs propres pouvoirs spéciaux. Habituellement ce genre de capacités dépend d'une caractéristique dominante qu'ils avaient quand ils étaient vivants.

Les vampires sont immortels, donc ce n’est pas possible de les tuer sauf qu'en détruisant leurs corps. Mais les seules créatures assez fortes pour blesser un vampire sont un loup-garou ou un autre vampire.

Ils n’ont pas des autres types de faiblesses physiques.

Afin de transformer un humain en vampire, la personne a besoin d'être mordue.

Le vampire injecte un peu de venin dans le sang de l'humain avec ses dents. La transformation est douloureuse, et pas toujours l’humain ne survit. S’il survit, il devient un vampire.

260 CONCLUSION

Après que les vampires ont traversé les siècles, on peut tirer une conclusion.

Nous avons expliqué que dans les temps anciens il y avait des créatures qui boivent sang dans chaque partie du monde et que, plus tard, la zone slave a été détecté comme l'origine de légendes sur les vampires.

Nous avons parlé des vampires dans la littérature comme des monstres au début, mais ils sont devenus aristocrates. Le comte Dracula est apparu, avec tout ce qui a été inspiré par lui.

Nous avons vu comment les vampires sont devenus une tendance, avec Anne

Rice et ses romans, imité par beaucoup d'autres écrivains.

Nous avons vu aussi comment les vampires sont devenus des citoyens ordinaires dans les romans écrits par Charlaine Harris.

Et à la fin nous avons vu les vampires adolescents tomber amoureux de filles humaines, jusqu’arriver à l'image des vampires qui brillent à la lumière du soleil.

Donc à la fin de l'analyse, il est possible de dire que ça a été l'évolution des vampires dans la littérature.

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