The Boys in the Band: L'opera Teatrale Manifesto Del Movimento Gay, Al
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VENERDì 7 FEBBRAIO 2020 A distanza di cinquant'anni dalla nascita del Movimento LGBT (giugno 1969, New York, Greenwich Village) e dopo le sei anteprime tenutesi a giugno allo Spazio Teatro 89 di Milano, inizia a breve la sua avventura per The Boys In The Band: l'opera i teatri italiani The Boys In The Band, l'opera teatrale del commediografo teatrale manifesto del movimento americano Mart Crowley, diventata manifesto del Movimento stesso. gay, al Teatro Nuovo di Milano dal 14 al 16 febbraio 2020 Pietra miliare della storia del teatro - prima commedia a tematica gay per il grande pubblico - questo testo viene per la prima volta proposto al pubblico italiano grazie alla traduzione e all'adattamento di Costantino della Gherardesca, che lo produce accanto a Giorgio Bozzo, il regista. The Boys In The Band andò in scena per la prima volta al Theatre Four di CRISTIAN PEDRAZZINI New York il 14 aprile del 1968 e, contro ogni previsione, rimase in cartellone per 1001 repliche fino al 6 settembre del 1970, divenendo così un punto di riferimento, un luogo di ispirazione per le prime grandi battaglie del Movimento omosessuale americano che ebbero inizio nel 1969. Un vero e proprio fenomeno di costume, uno spettacolo [email protected] precursore dei tempi in grado non solo di anticipare i fermenti sociali, SPETTACOLINEWS.IT politici ed artistici della comunità Lgbt, ma anche di conservare la propria forza negli anni e di essere oggi più che mai un'opera di strettissima attualità. Nel 1970 la commedia divenne anche un film per la regia di William Friedkin che in Italia uscì nelle sale con il titolo "Festa di compleanno per il caro amico Harold". In occasione del cinquantesimo anniversario della commedia (1968-2018) lo sceneggiatore e regista americano Ryan Murphy ha riportato in scena a Broadway THE BOYS IN THE BAND con un cast stellare tra cui Jim Parsons, Zachary Quinto e Matt Bomer. A breve lo stesso Murphy realizzerà un remake del film per Netflix (uscita gennaio 2020) Costantino della Gherardesca descrive così The Boys In The Band: "Un testo pieno di vita e molto divertente da tradurre; le battute hanno saputo resistere al passare del tempo. La trama è ricca di sorprese, aggancia l'attenzione dello spettatore e lo trascina come un fiume in piena verso un finale rivelatorio che lascia senza fiato. I ragazzi di Crowley sono personaggi in cerca di emancipazione e di liberazione sessuale, eroi che lottano con le proprie nevrosi prima ancora che con una società che non li tollera. Sono personaggi complessi, non sono semplici maschere. Per quanto non facciano nulla per farsi amare è difficile non provare una profonda empatia nei loro confronti".? Pag. 1 / 2 "Inseguo il sogno di mettere in scena in Italia The Boys In the Band da tantissimi anni, ma adesso è diventata per me quasi un'urgenza - dichiara il regista e coproduttore Giorgio Bozzo. - The Boys è un vero documento storico, che racconta la realtà delle persone omosessuali prima della loro lotta di emancipazione. È un testo che non serve solo a ricordare come eravamo, ma che riesce a far capire come si potrebbe tornare ad essere. Per questo, ben lungi dall'essere una pièce datata, The Boys ha oggi più che mai una forza di racconto e di motivazione per tutti coloro che hanno lottato e lottano per i diritti civili della comunità Lgbt, proponendosi come antidoto contro ogni tentativo di restaurazione e di oscurantismo. Una divertentissima pièce per tutti, che spero possa essere vista soprattutto dai più giovani." La trama è ambientata in un appartamento all'altezza della 50esima strada a New York, dove un gruppo di amici omosessuali ha organizzato la festa di compleanno per uno di loro, Harold, che compie 32 anni. Tutto inizia con l'arrivo di Donald, amico del padrone di casa, Michael, e man mano degli altri invitati: Larry, Hank, Bernard, Emory. A sorpresa però si presenta anche Alan, vecchio amico dei tempi del college di Michael, che dice di aver disperata necessità di parlare con lui. Alan rimane coinvolto, suo malgrado, in un crescendo di bevute, screzi, battute pesanti che culminano con l'arrivo di un giovane midnight cowboy, assoldato come "regalo di compleanno", e infine Harold, il festeggiato. Al culmine della serata Michael costringe i suoi ospiti a prendere parte ad una sorta di "gioco della verità" che si rivela brutale per molti di loro. Nella nuova versione di Costantino e Giorgio Bozzo, si è mantenuta intatta quella girandola di stati d'animo che ha segnato la cifra - e il successo - dell'originale. Una commedia estremamente ironica e divertente come una sit-com, caratterizzata da un ritmo incessante di battute, feroci e spiazzanti, che a quasi due terzi diventa un vero e proprio poderoso pugno nello stomaco, con momenti poeticamente drammatici. I Boys di Crowley frugano l'uno nella vita degli altri, alzano veli, dicono l'indicibile, con cinismo, con sarcasmo, ma non senza amore e, in fondo, con la speranza di portarsi in salvo, tutti. Il debutto della stagione 2019/2020 di The Boys in the Band è stato al Teatro Puccini di Firenze il 1° dicembre scorso, in occasione della Giornata mondiale della lotta contro l'AIDS, con un cast di attori giovani e di grande talento: Francesco Aricò - Michael, Gabrio Gentilini - Donald, Ettore Nicoletti - Hank, Federico Antonello - Larry, Angelo di Figlia - Emory, Michael Habibi Ndiaye - Bernard, Samuele Cavallo - Alan, Yuri Pascale Langer - Cowboy, Paolo Garghentino - Harold. Pag. 2 / 2.