Area Archeologica in Contrada S. Maria Arabona Di Manoppello Guida
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DirezioneSoprintendenza Regionale Archeologica per i dell’AbruzzoBeni Culturali Comune di e Paesaggistici dell’Abruzzo Manoppello Soprintendenza per i Beni Archeologici per l’Abruzzo Area archeologica in Contrada S. Maria Arabona di Manoppello Guida A cura di Andrea R. Staffa Testi di Roberta Odoardi, Manuela Rosati, A.R. Staffa Area Archeologica della villa romana in Contrada S. Maria Arabona di Ideazione e redazione: A.R. Staffa, Sandro Di Liberatore; Manoppello - proprietà dello Stato (D. Lgs. 22 gennaio 2004 n. 42 e Testi: A.R. Staffa (ARS), R. Odoardi (RO), M. Rosati (MR), Michele Mon- SS.MM.II.: decreto del Direttore Regionale per i BB.CC.e PP. dell’Abruz- tanaro (MM) zo 24 marzo 2010, comune di Manoppello, fg. 18, part. 236) Apparato grafico-illustrativo: Lavori di scavo e valorizzazione - Programmi del Ministero per i Beni e le Coordinamento: Attività Culturali - Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici A.R. Staffa; elaborazione: F. Nestore, R. Odoardi, M. Rosati, Grafici e disegni: dell’Abruzzo - Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo, 2002- R. Odoardi, A.R. Staffa, M. Rosati, Enrico Siena Fotografie: 2007 (perizie n. 8 /2001, n. 17/2002, progetto del 16.12.2004). F. Nestore, O. Corneli Elaborazione computerizzata e stampa guida: EditPress s.r.l., Castellalto (TE) Direttore Regionale per i per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Abruzzo Si ringraziano per la preziosa collaborazione e il supporto: Anna Maria Reggiani -Nicola Di Marco, Loreto Aprutino; Soprintendente per i Beni Archeologici dell’Abruzzo -Amministrazione comunale di Manoppello, nella persona dei sindaci Gior- Andrea Pessina gio De Luca, Gennaro Matarazzo, presidente del Consiglio Gaetano Villani, -signora Rosanna Barbetta e famiglia; Progetto di realizzazione dell’area archeologica - Società IMTE S.p.A. I lotto) Lavori di scavo archeologico - fondi ordinari, anno 2001, capitolo Sede legale: Via Edison Volta, 25/A - 43100 PARMA 7702, importo euro 100.000, lavori eseguiti 2002 da C.O.I.D. s.r.l. - L’Aquila Uffici e stabilimento: Loc. Pescara Secca - 65020 ROSCIANO (PE), per aver (2002). consentito, grazie alla collaborazione con il Comune di Manoppello, la stam- II lotto) Lavori di scavo e restauro - fondi ordinari, anno 2002, capitolo pa della presente guida. 7867 importo euro 51.645,69, lavori eseguiti 2002-2003 da C.O.I.D. s.r.l. - L’Aquila (2002); Restauro delle pavimentazioni a mosaico e degli affreschi: Gestione area archeologica di Manoppello: Michele Montanaro. A cura del comune di Manoppello (delibera di C.C. n. 53 del 30 novembre III lotto) Lavori di valorizzazione e realizzazzazione coperture e percorsi di vi- 2009), mediante convenzione in data 3 giugno 2010 fra Comune e proprie- sita – fondi ordinari, anno 2004, capitolo 7862: importo euro 70.000, lavori taria delle aree circostanti i resti archeologici della villa, s.ra Rosanna Barbetta, eseguiti 2006-2007 da Tekno Domus Costruzioni Generali s.r.l. contrada S. Maria Arabona 16. Direzione scientifica: Andrea R. Staffa, Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo. COME RAGGIUNGERE L’AREA ARCHEOLOGICA Progettazione e direzione lavori scavi archeologici e restauri: Geom. Domenico DI MANOPPELLO: Lucci, A.R. Staffa. L’Area archeologica è ubicata a poco più di 1 km a sud dalla celebre abbazia Direzione lavori di valorizzazione: arch. Vincenzo Scarci. cistercense di Santa Maria Arabona (sotto raffigurata), nella località Piana Assistente di cantiere: sig. Osvaldo Corneli. S. Maria della frazione Manoppello Scalo del Comune di Manoppello. Per Contabilità: Geom. D. Lucci (2002-2003), geom. P. Di Sabatino (2006- raggiungerla potete percorrere la via Tiburtina sino a Manoppello Scalo op- 2007). pure l’autostrada A25; sino all’uscita Alanno-Scafa; dall’uscita A25 andate a Documentazione fotografia: Franca Nestore. sinistra in direzione Scafa, al bivio su S.S. Tiburtina andate ancora a sinistra, Documentazione scientifica e archeologica: archeologhe Mirella Petrocco, Ro- seguendo indicazioni per Manoppello Scalo, da Manoppello Scalo infine se- berta Odoardi, Manuela Rosati. guite indicazioni per abbazia di S. Maria Arabona, dalla chiesa chiedere di Rilievi: R. Odoardi, M. Petrocco, Enrico Siena, Michela Terrigni. Casino Pardi, l’area archeologica è ubicata sulla destra della strada in contrada S. Maria Arabona 16, accesso da proprietà signora Barbetta Rosanna (info: Primo ordinamento e sistemazione del materiale dallo scavo 334 6166472 - 085 8590003 - 347 9570522). Ufficio Catalogo della Soprintandenza per i Beni Archeologici per l’Abruzzo Paolo Castracane e Giulia Borriello; A.R. Staffa, O. Corneli, R. Odoardi, DEDICATO ALLA CARA MEMORIA DEL GEOMETRA DOMENICO M. Rosati. LUCCI (8 marzo 1953-21 aprile 2004), COPROGETTISTA E DIRET- Guida e pannelli didattici-esplicativi TORE DEI LAVORI, PREMATURAMENTE SCOMPARSO MENTRE Coordinamento scientifico ed operativo: A.R. Staffa; L’INTERVENTO SI STAVA AVVIANDO ALLA SUA FASE FINALE Abbazia cistercense di Santa Maria Arabona. Risalente alla fine del XII sec. (inizio lavori 1197) Geom. Domenico Lucci realizzata probabilmente sul sito di un più antico luogo di culto risalente all’antichità, ubicata a poca distanza dal sito della grande villa romana di cui alla presente guida. il popolamento antico del territorio di manoppello L’area marrucina della provincia di Pescara La villa romana in località S. Maria Arabona di Manoppello è situata lungo la vallata del fiume Pescara su un alto pianoro, Piana S. Maria, poco più di un km a sud della celebre abbazia medievale di Santa Maria Arabona. Questo territorio situato sul ver- sante settentrionale della Maiella, a sud del fiume Pescara, era anti- camente abitato dal popolo itali- co dei Marrucini, confinanti con secolo a.C. nelle località Vicenno- diagrele ed il Guerriero di Cape- i Vestini c.d. Transmontani che la e Casino Marinelli strano. controllavano il territorio corri- In località Piano S.Maria Arabona Nel corso del III-II sec.a.C. si spondente all’attuale Provincia di nel 1985 venne in luce una tomba sviluppano una serie di piccoli Pescara. Le ricerche archeologiche con corredo costituito da punta abitati rurali, che dovevano ave- condotte negli ultimi anni han- di lancia, sauroter, e coltello e vari re come punto di riferimento un no in effetti rilevato la presenza rinvenimenti sporadici riferibili santuario, presso cui la popolazio- sull’ampio pianoro in contrada evidentemente a sepolture, oltre ne esprimeva devozione e richieste Piano S. Maria Arabona di Ma- che la nota testa di Manoppel- di aiuto alla divinità, individuato noppello di un esteso ed impor- lo, raffigurante un volto maschile probabilmente presso l’abbazia di tante abitato italico, connesso a con collare a fascetta di bronzo, S. Maria Arabona, nel cui toponi- due sepolcreti con fasi di VI-IV confrontabile con la stele di Guar- mo è forse superstite il nome stes- so della dea (Bona Dea). Tale popolamento confluisce tra II e I sec. a.C. nell’organizzazione territoriale di una grande villa, fra le più antiche dell’intero territorio provinciale. L’assetto del territorio in età imperiale (secc. I-III d.C.) Elemento rilevante nella riorga- nizzazione dell’antico assetto ita- Frammento di statua in pietra da Manoppello raffigurante un volto maschile con collare a fascia in bronzo, analoga alla stele di Guardiagrele e al Guerriero di Cape- lico del territorio appare infatti la strano. progressiva ed ampia diffusione, 3 sin dal II e soprattutto I secolo a.C., del modello della villa ru- stica, destinato a modificare pro- fondamente gli aspetti organizza- tivi ed insediativi dell’economia agricola locale. Esempio evidente di tale modello abitativo appare la grande villa in località Piano S. Maria Arabo- na, forse sviluppatasi in origine come semplice fattoria (secc.III- II a.C.), e poi trasformatasi agli inizi del I secolo a.C. in nobile villa, che doveva interessare un vasto ambito territoriale circo- Loc. Capuccini di Manoppello, scavi 1993: resti di abitato rurale risalente all’età stante interessato dalla presenza repubblicana, caratterizzato da semplici abitazioni con muri realizzati in legno, terra di una necropoli nel cui ambito e terra e legno su zoccoli in pietra. sono stati scavati un monumen- tale sarcofago e più semplici se- polture alla cappuccina, con cor- A breve distanza limitate inda- luce nel 1990 un’altra grande vil- redo di lucerne e vasellame vitreo. gini condotte rimettevano alla la, ubicata in loc. S. Clerico su Villa romana in loc. Clerico: panoramica dei resti dell’altra grande villa di età romana rinvenuti negli scavi condotti nel 1990, comprendente anch’essa un ambiente termale (balneus); l’ambiente a destra è riferibile all’ hypocaustum, ovvero quell’ambiente in cui circolava aria calda presente al di sotto del pavimento sospeso su pilastrini generalmente in laterizio (suspensurae). 4 un alto terrazzo collinare verso la sottostante vallata del Pescara, caratterizzata anch’essa dalla pre- senza di vani termali e nobili am- bienti di residenza con fasi di oc- cupazione sino al VI-VII secolo. L’assetto del territorio fra tarda antichità ed inizi dell’alto medioevo Nella tarda antichità anche que- sto territorio dovette progressiva- mente essere oggetto di quella più generale crisi che coinvolge le re- Lastra fittile con motivo a palmetta proveniente da un luogo di culto antico in località Santa Maria d’Arabona nel cui toponimo è forse superstite il nome stesso della dea gioni occidentali dell’Impero ed in (Bona Dea). particolare l’Italia, nel cui ambito i centri abitati risultano sottoposti a dinamiche di progressiva concen- sopravvivendo sino alla più tarda riali di epoca bizantina (ultimi trazione, ed il popolamento rurale antichità. decenni del VI secolo), mentre la va progressivamente rarefacendo- Caso esemplare appare la citata prosecuzione dell’insediamento in si, con la costituzione di grandi villa in loc. S. Clerico, dalle cui età altomedievale è documentata latifondi, le cui ville vanno poi fasi più tarde provengono mate- dai resti di una capanna insedia- tasi fra le rovine della villa quando ne erano già crollati i tetti. (ARS) Balsamario e guttus (contenitore di for- ma ovoidale) in vetro, elementi di corre- do di semplici sepolture di età imperiale (sec.