ACHAB

Rivista di Antropologia 2007 numero XI

Università degli Studi di Milano-Bicocca AChAB - Rivista di Antropologia Numero XI - giugno 2007

Direttore Responsabile Matteo Scanni

Direzione editoriale Lorenzo D'Angelo, Antonio De Lauri, Michele Parodi

Redazione Paola Abenante, Lorenzo D'Angelo, Antonio De Lauri, Michele Parodi, Fabio Vicini, Sara Zambotti

Progetto Grafico Lorenzo D'Angelo

Referente del sito Antonio De Lauri

Tiratura: 500 copie

Pubblicazione realizzata con il finanziamento del Bando "1000 lire", Università degli Studi di Milano Bicocca

Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 697 - 27 settembre 2005

* Immagine in copertina Lorenzo D’Angelo, Stop Here!, Freetown, Sierra Leone, 2007.

Se volete collaborare con la rivista inviando vostri articoli o contattare gli autori, scrivete a: [email protected] ACHAB In questo numero...

2 Quando gli dei si vestono da militari Un’etnografia dei sogni sulle Ande Peruviane di Arianna Cecconi

10 Patologie per l'altare, patologie per l'ospedale Alcuni casi in un villaggio del Ghana settentrionale di Simone Ghiaroni

18 Imparare a scoprire Teorie della conoscenza e dell’apprendimento nella ricerca di campo di Cati Coe

28 The postmodern deconstructivism of Donna Haraway or: why cyborgs matter di Sandra Finger

34 Social scientists wrestling with race and nation African-american W.E.B. Du Bois and cuban Fernando Ortiz compared di Alessandra Lorini

47 Pinocchi, balordi e ballerini Il mutamento dell’immagine degli albanesi nei mezzi di comunicazione italiani (1997-2006) di Piero Vereni

Recensioni

59 “Altri generi. Inversioni e variazioni di genere tra culture” di Barbara Pinelli

62 “Tra ordinario e straordinario: modernità e vita quotidiana” di Caterina Satta

1 ACHAB Quando gli dei si vestono da militari Un’etnografia dei sogni sulle Ande Peruviane di Arianna Cecconi

Quando una guerra finisce, ovvero quando i riflettori si ricerca etnografica sugli immigrati peruviani a Parigi9, e aver spengono e per un pò non se ne sente più parlare, ci si sente analizzato la persistenza e le trasformazioni del "susto" (la sollevati, anche se tutti in fondo sappiamo che la guerra non è malattia dello spavento) in un contesto urbano e d'immigrazione, affatto finita. È il febbraio 2005, e mentre la guerra in Irak non dà avevo deciso di continuare l'analisi della "paura come malattia" in segnali di tregua, io mi trovo in una comunità campesina1 delle un luogo recentemente colpito dalla guerra. Volevo analizzare la Ande Peruviane. Qui della guerra in Medio Oriente non se ne presenza e le trasformazioni della categoria nosologica del susto, sente parlare, e le facce disperate degli Iracheni e le bombe dei in un contesto dove la paura e il trauma della violenza avevano loro "salvatori" non disturbano la quiete di notti in cui la luna rappresentato per molti anni un'esperienza quotidiana. Ma nel sembra troppo vicina. Eppure nel silenzio di queste montagne, corso dell'etnografia i sogni sono invece diventati il filo ogni giorno si trovano le tracce di un'altra guerra, che è finita conduttore attraverso cui guardare quest'epoca di violenza, e la pochi anni fa, e che continua a vivere nella memoria, nei corpi e paura che è stata incorporata da queste montagne. L'importanza nei sogni di chi vive in questi luoghi. È quindi attraverso una dei sogni nelle vite individuali, il loro uso sociale, il loro potere guerra che oggi non "c'è più", una guerra "piccola", di cui in Italia politico, performativo e profetico mi hanno spinto a guardare la si è parlato poco, che vorrei esplorare la violenza che la guerra guerra dal punto di vista della notte. Senza voler reificare un continua ad esercitare anche quando è finita. "andinismo onirico", ho cercato di analizzare il sogno come Questa ricerca nasce sulle Ande centrali del Perù, in una esperienza individuale, e al tempo stesso collettiva all'interno regione Ayacucho2 che, all'inizio degli anni '80, è stata l'epicentro delle comunità, e di esplorare lo scambio dialettico tra simboli di una guerra civile tra il movimento rivoluzionario Sendero onirici pubblici e privati (Obeyesekere, 1981). Le narrazioni dei Luminoso e le Forze Armate (FFAA). La parola Ayacucho in sogni hanno spesso molti elementi comuni, ed è proprio quechua3 significa "il ritrovo dei morti" ed è un nome-icona che l'intrinseca relazione tra la dimensione mitica e quella onirica a sembra purtroppo incarnare la storia di queste montagne. Sendero spiegare in parte queste intime somiglianze. Anche la recente Luminoso4, nato da una frangia rivoluzionaria del Partito guerra, oltre ad aver disorientato il panorama religioso, e aver Comunista Peruviano, ha dato inizio nel 1980 a una rivolta armata attivato il fenomeno delle conversioni10, ha violentato il mondo che si è protratta fino al 1992, anno della cattura del suo leader, il onirico, lo ha monopolizzato ed ha rappresentato un evento di professore universitario Abimael Guzman, e della successiva "collettivizzazione" dei sogni. I sogni "collettivi" sulla guerra decomposizione del movimento. Se inizialmente le proporzioni di potrebbero così diventare parte di una riflessione sul recente questo scontro erano apparse limitate, solo le recenti analisi della conflitto, seguendo l'esempio dell'interessante analisi di "Comisiòn de la Verdad y Reconciliacion"5 hanno portato alla luce Charlotte Beradt11 che dal 1933 al 1939 ha raccolto i sogni che l'entità di una guerra civile che ha provocato 70 mila vittime e 10 venivano fatti in Germania durante il Terzo Reich, come mila desaparesidos, per lo più campesinos della regione di documenti storici per una denuncia del nazismo anche da un Ayacucho. punto di vista notturno (Beradt, 2004). Questa ricerca6 ha seguito un percorso verticale, Tre sono i momenti che segnano il movimento dialettico all'inizio a Chiwa7, una comunità campesina a 2.700 metri, dove tra i sogni e la guerra: i sogni prima della guerra, (quelli che come da qualche hanno è arrivata l'elettricità e l'acqua corrente, poi premonizioni l'hanno anticipata), i sogni durante la guerra, e dopo alcuni mesi, una curiosità anti-gravitazionale mi ha spinto a quelli che sono venuti dopo e che continuano a visitare i sognatori salire sopra i 3.000 m., fino a Contay8 dove la notte è ancora per ricordargli che la guerra non è ancora finita. illuminata solo dalla luna. Gli abitanti si dedicano soprattutto alla coltivazione di patate, mais e alla pastorizia. In entrambe le I sogni prima della guerra comunità è il quechua la lingua più usata, anche se lo spagnolo "La sociologia si interessa solo dell'uomo sveglio come se l'uomo viene parlato correntemente soprattutto dalle nuove generazioni. addormentato fosse morto" affermava Bastide12 criticando il La scelta delle Ande peruviane come luogo di ricerca era disinteresse di molti studiosi verso la dimensione onirica. Che inizialmente relazionata al tema della paura. Dopo aver svolto una cosa succede di notte all'uomo e alla culture? La disciplina

2 ACHAB antropologica fin dagli inizi si è interessata al sogno, Taylor Le parole stesse della lingua nativa rivelano l'importanza del fondava proprio sull'esperienza onirica la sua teoria sulla religione e sogno come esperienza conoscitiva. I sogni sono fonti di sull'anima. Il sogno è un'esperienza universale e al tempo stesso informazioni significanti, sono una forma di "pensare connotata culturalmente, ed è a partire dagli anni 60 che lo studio addormentati" (Krake, 1992), e un luogo di rivelazioni. La dei sogni, nelle differenti società, è diventato un nuovo ramo degli valenza epistemologica del sogno è riconosciuta collettivamente, studi di Cultural and Personality. In molti gruppi sociali viene ed è supportata dalla sua valenza ontologica. Il sogno è visto come supposta una dipendenza e una continuità tra vita notturna e una forma di realtà, e una forma di conoscenza. Nel cercare di attività diurna, e fluido è il confine stesso che le separa: i sogni indagare la provenienza di questo sapere onirico, la categoria del sembrano continuamente interferire con le attività materiali, con "dentro" e del "fuori" si alternano.16 Ci sono sogni che vengono le pratiche, e con le relazioni interpersonali. Lo statuto "da dentro", ovvero che sono legati alle preoccupazioni epistemologico attribuito al sogno varia culturalmente, e vi sono quotidiane, dove le tracce e i ricordi del giorno si ripresentano società nelle quali il sogno rappresenta un luogo di sapere e nella notte, sogni che hanno uno statuto epistemologico inferiore potere, un atto cognitivo che consente l'accesso ad alcune forme rispetto ai sogni che vengono "da fuori" dove il sapere-potere è di verità e rivelazioni. invece associato alla rivelazione e al contatto con la divinità e Anche nel contesto occidentale, nelle tradizioni popolari, l'alterità. Sono questi ultimi ad essere più "veri", e ad essi viene e in alcune discipline come la psicologia e la psicanalisi, viene conferito il potere di illuminare e "informare" la realtà e quindi riconosciuta la valenza epistemologica del sogno, ma essa tuttavia costituirla. Ecco allora che il concetto di performatività, che la rimane all'interno di un quadro culturale in cui lo statuto letteratura antropologica utilizza spesso in relazione al rituale, ontologico della veglia è prioritario rispetto a quello onirico. Il può venire usato anche per addentrarsi nello spazio onirico fatto stesso che gran parte dei sognatori occidentali non si (Tedlock, 1992). Il sogno nell'orientare e "dare forma" alle azioni ricordino al risveglio i propri sogni resta una traccia significativa e decisioni della veglia, partecipa alla costruzione stessa della di questa storica frattura tra la categoria del sogno e della realtà. realtà. La fluida continuità tra sogno e veglia non è solo da I primi giorni in cui mi svegliavo a Contay mi ricordo le facce intendersi nei termini di una reciproca influenza, la continuità si stupite di Mamma Damasina quando mi domandava "che cosa hai manifesta nel momento stesso in cui si cerca di tracciare il confine sognato stanotte?" e io le rispondevo di non ricordarmi. "Chi non che separa le due esperienze. In alcune narrazioni, elementi della si ricorda i sogni è poco intelligente" dice Eudalia, come se veglia e del sogno si mescolano, si sovrappongono creando una l'intelligenza stessa si arricchisse attraverso il materiale onirico. circolarità tra i due momenti. Vi sono apparizioni, premonizioni, Alcune teorie di psicologi e neurofisiologi mostrano come le allucinazioni che fluttuano in entrambe le dimensioni, che stanno persone differiscono nella capacità di ricordare i sogni per varie tra la veglia e il sogno, che stanno tra i due mondi, e sembrano ragioni che riguardano la personalità, le motivazioni, lo sviluppo essere la porta stessa che li unisce. Molte delle apparizioni della conscio e "imaginery visual" (Tedlock, 1996). Se tra le differenti divinità andina della Montagna, l'Apu, vengono descritte come variabili individuali, la memoria è relazionata anche alla sogni, altre come esperienze diurne avvenute nella solitudine motivazione e all'importanza che diamo alle cose, la diffusa degli altipiani. Alla fluidità dei confini tra sogno-veglia, dentro- capacità di ricordare i sogni nel contesto andino, sembra allora fuori, si aggiungono cortocircuiti temporali che rompono anche le rappresentare un segno del ruolo centrale che essi assumono nella presunte frontiere tra il presente-passato-futuro. vita delle persone e della comunità. È al mattino, appena svegli, I sogni non sono solo visti in relazione al passato (come mentre si fa bollire la minestra di patate, che i sogni vengono nella concezione psicologica di regressione)17, ma al contrario lo raccontati alla famiglia13, a volte la narrazione incomincia già nel statuto epistemologico del sogno andino è rivolto soprattutto al letto, mentre mama Domasina si infila la sua gonna verde futuro. La dimensione onirica può illuminare le "possibilità fosforescente e accende una candela perché fuori non è ancora emergenti" (Brown, 1992) che potranno materializzarsi nella vita arrivata l'alba. Anche durante il giorno, mentre si lavora nei campi quotidiana, e preannunciare le trasformazioni, e gli eventi o si pascolano le capre i sogni vengono commentati alla vicina o eccezionali che possono stravolgere la vita di un individuo o della all'amica. In alcuni casi sono state le mie domande a sollecitare le collettività. In molte comunità andine i sogni hanno visto la guerra narrazioni oniriche, ma spesso mi sono trovata davanti a sogni che prima che arrivasse. Molte donne affermano di aver sentito gli venivano raccontati in modo imprevisto all'interno di discorsi che spari, aver visto il sangue, e i corpi "morti come cani" prima che parlavano d'altro. Un antico incrocio semantico tra la parola si manifestassero nella realtà. quechua14 muskuy (sognare) muspay (delirare o parlare nel sogno), e musyay (adivinare) sembra evocare uno stretto legame tra il "tal quale come nel mio sogno...così è successo" sogno, l'allucinazione e la rivelazione. "Mus" è una radice "nel mio sognio ci colpivano, ci picchiavano e ci facevano salire quechua che allude ad una attività mentale distinta dal sapere sulle montagne. Così proprio come avevo sognato razionale (yachay). Oggi viene spesso usata anche la parola hanno portato via il mio sposo". spagnola "suynuy", che viene quechizzata15 dal suffisso chasunki "sognare gente nuda era perché saremmo stati tristi... La gente che indica "un qualcosa che influisce su di te". L'espressione commentava che sarebbe arrivato il pericolo perché sognavamo suynuychasunki si potrebbe allora tradurre con "il sogno ti rivela". questo..gente nuda..guardavi e vedevi che dalle montagne veniva

3 ACHAB gente..nei tuoi sogni vedevi gente nuda" di Sendero sarebbe morto come un cane. Dopo le incursioni dei "nel mio sogno io camminavo sopra il sangue, c'erano fiumi di sovversivi arrivava l'esercito che uccideva indiscriminatamente i sangue..si il mio sogno era ben chiaro. Io ho visto nella realtà il campesinos sospettati di essere "terrucos" (terroristi). Di notte sangue, ed è in quei momenti che ricordavo quello che sognavo, nessuno dormiva nelle proprie case, gli abitanti di Chiwa era quasi uguale ai miei sogni". dormivano tutti insieme in un raggruppamento a Paqueq, a "nel mio sogno io mi cambiavo il vestito felice e quando mi Contay spesso la notte ci si nascondeva sulle montagne, e si svegliavo dovevo vestirmi di nero per piangere...io ho visto facevano i turni di guardia per avvistare le possibili incursioni come li picchiavano, gli dicevano "ubriacone!" "io ho pianto degli uni o degli altri. tanto tanto, fino a che i miei occhi si gonfiano e fino a che mi faceva male la gola". "In quegli anni non sognavo, in quegli anni quasi (Testimonianze, di alcune donne di Contay)18 non si dormiva". (Maria, Contay)

Nonostante la naturale trasformabilità dei segni e dei simboli Che sogni poteva fare la signora Pia, che passava tutte le notti onirici in relazione ai cambiamenti socio culturali, si possono vestita e seduta su una seggiola, con i due figli abbracciati, per oggi incontrare nelle comunità tracce di un antico codice paura che arrivassero da un momento all'altro i militari per d'interpretazione19 che non è solo nelle mani di specialisti, ma che interrogarla? Se dormire ha a che fare con l'abbandono, il costante è condiviso dai comuni sognatori. Sognare acqua sporca sentimento di paura e terrore, che abitava nelle persone, impediva preannuncia la malattia, mais il denaro, carne il furto, sognare loro di lasciarsi andare al sogno. È la realtà stessa della guerra che pecore, gente nuda, neonati e sangue sono tutti segni che viene descritta attraverso la metafora onirica. "sembrava tutto un preannunciano sventura. Frequente nell'interpretazione dei sogni sogno"..."ero come in sogno". La dimensione onirica si avvicina è anche il meccanismo dell'inversione, e molte donne prima delle in questo caso alla borrachera (ubriacatura). Molti bevevano per incursioni dell'esercito sognavano di ridere, cantare e ballare. farsi passare la paura, e anche chi non lo faceva, si sentiva lo La realtà della guerra riattiva il ricordo di quei sogni che l'avevano stesso come ubriaco. Nella lingua quechua vi è un tempo verbale21 già annunciata, sogni premonitori che hanno avvertito dell'arrivo usato per indicare sia lo stato di ubriacatura, che il sogno, di una terribile disgrazia, ma che non hanno avuto il potere di entrambe esperienze temporali in cui la persona non è cosciente22. evitarla. Solo in alcuni casi c'è chi afferma di essersi salvato Ma se in molti casi è proprio lo stato di "incoscienza" del sogno grazie ad una rivelazione notturna. Adela negli anni della violenza che consente di ricevere le rivelazioni, in queste testimonianze, la viveva a Contay, era ancora una bambina eppure era lei "l'antenna metafora della guerra come un sogno, sembra alludere piuttosto onirica" che avvisava tutta la sua famiglia prima che arrivasse ad uno stato di confusione e delirio, ad una pazzia "estabamos Sendero o l'esercito. Quando lei vedeva in sogno scendere degli como locos" (eravamo come pazzi). Qui il muskuy (sognare) si uomini dalla montagna, si svegliava per raccontarlo e Mama avvicina più al muspay (delirare), che al musyay (divinare). La Julia, suo padre e le sue sorelle, scappavano tutti nei campi. guerra è un incubo da cui non ci si riesce a svegliare. Paura, sogno e borrachera diventano la realtà della guerra. Così un militare si I sogni e la guerra era rivolto ad un gruppo di campesinos: All'infuori di alcune premonizioni, quando chiedo "che cosa sognavi durante gli anni della guerra?" mi trovo per lo più davanti "state con i vostri figli e andate ognuno nella propria casa, fate all'oblio, un oblio insolito rispetto alla straordinaria capacità di come se questo era un sogno" .(Testimonianza, CVR)23 ricordare i sogni che caratterizza gli abitanti di queste montagne. "ho pensato che quello che stava succedendo era uno scherzo, La notte diventa la temporalità stessa della guerra, e non solo in che in un qualsiasi giorno qualcuno veniva ad uccidermi. Non senso metaforico. I Senderisti venivano chiamati in quechua ho mai pensato che era (verdad) realtà, tutto era come un tutapurisqa "quelli che camminano di notte". La loro presenza sogno." (Testimonianza, CVR) notturna si avvicinava ad altre figure mitiche che popolano le notti delle Ande. Se all'inizio, di fronte agli insoliti rumori notturni, Alcune persone raccontano di essere state attaccate da una specie molte delle persone sospettavano che si trattasse di gentiles, di sonno profondo, proprio nel mezzo di episodi di guerra, come condenados o jarchachas20, durante la guerra saranno "quelli che Lucia scappata sul tetto della sua casa mentre i militari portavano camminano di notte" o i militari a disorientare e trasformare via suo marito. Da lassù aveva visto bruciare la casa comunale e l'immaginario e le gerarchie della paura. Per evitare di essere proprio in quel momento era stata assalita dal sonno. Suo zio, avvistati dall'esercito i sovversivi facevano infatti incursioni nei arrivando dopo qualche ora a casa sua, l'aveva sorpresa villaggi quando ormai era buio. Esigevano ospitalità e cibo, in addormentata e le aveva detto "tuo marito è morto, che ci fai alcuni casi obbligavano bambini, e giovani a seguirli in nome addormentata?". Il terrore e l'impossibilità di sostenere della rivoluzione, e giustiziavano pubblicamente coloro che emotivamente quello che stava accadendo sembrano generare un venivano sospettati di appoggiare i militari. I corpi dei soplones improvviso effetto sonnifero. (degli spioni) non potevano essere seppelliti, rimanevano in mezzo alla piazza per ricordare a tutti che chi non stava dalla parte "ero come in sogno. […] durante tutto questo tempo sono stata

4 ACHAB come addormentata, quasi dall'anno 92 fino al 98 era come se morto, così ho cominciato a piangere" fossi stata addormentata, tutto era un incubo". (Testimonianza, CVR) (Testimonianza CVR) Il marito di Olga è stato sequestrato nel 1991 da un gruppo di La guerra è stata come una lunga notte, e al tempo stesso una Senderisti. La donna sognò più volte lo sposo scomparso, e una lunga pausa onirica ha segnato gli anni della violenza. L'insonnia volta lui le disse di andare a recuperare la sua casacca e la sua accompagna anche le notti del dopo-guerra, e a Contay spesso le radio che erano state prese dal signor Mario, che lavorava con lui persone mi sono venute a chiedere se avevo delle pillole per nella miniera. Effettivamente seguendo l'indicazione onirica Olga dormire. La maggior parte dei sogni relazionati a quell'epoca aveva incontrato quegli oggetti. Il marito continua oggi attraverso hanno un contenuto persecutorio, si sogna di scappare, si sognano i sogni a interferire sull'educazione dei figli, sgridando la moglie i morti. Sogni dove le immagini della violenza resuscitano nel quando è troppo severa. Molte sono state le persone che si sono presente con una vivida ricchezza di particolari, e dove i rumori e messe in viaggio dopo aver sognato un familiare scomparso che gli spari disturbano ancora il silenzio delle notti attuali. rivelava nel segreto della notte il luogo in cui era stato interrato "io sono in quel luogo, dietro quella pietra, vienimi a cercare". Le "Fino ad ora non posso dormire tranquillo, mi sveglio per la notti del dopo guerra sono popolate da incubi, da insonnia, ma paura, saltando, saltando, e sogno sempre che mi feriscono" anche da sogni che aiutano a ricostruire quella "realtà" andata in (Testimonianza CVR) pezzi. La violenza su queste montagne non è certo arrivata con il conflitto armato tra Sendero Luminoso e l'esercito. Nella storia si I sogni del dopo-guerra consentono anche di ristabilire una sono susseguiti gli abusi dei coloni, degli hacendados25, e i comunità di linguaggio con i parenti scomparsi. I figli, i mariti, conflitti interni tra le famiglie delle comunità. Nell'avvicinarsi ad che un giorno sono stati risucchiati nel nulla, si manifestano nei alcune narrazioni ci si accorge di come le differenti forme della sogni tormentando la memoria di chi è sopravvissuto. violenza siano state incorporate dentro l'immaginario onirico, mitico e religioso di questi luoghi. L'Apu, la divinità andina della "sogno sempre mio figlio, mi dice che non è morto, che sta Montagna, oltre a proteggere e castigare chi vive in questi luoghi, lavorando a Lima. A volte credo che è ancora vivo e che era sembra agire come "ricorso mnemonico" (Taussig, 1987), che un'altra persona quella che ho seppellito". incorpora nella sua stessa immagine i conflitti e le trasformazioni (Testimonianza, CVR) storiche del potere, che hanno segnato la storia di questi luoghi. "sogno sempre mio figlio, una volta mi ha detto che stava in un Nella mutevole iconografia della Montagna appaiono le tracce di campo e che era difficile che lo avrei incontrato, mi lasciò un un "dramma semiotico" (Taussig, 1987) in cui riaffiora il contatto po' di mais e se ne è andato". (Testimonianza, CVR) irrisolto che caratterizza l'incontro tra popoli, politiche, sistemi di pensiero differenti. Da un lato c'è l'Apu la cui iconografia Fragile è anche la frontiera che separa il sogno dall'incubo. Se per coincide con la montagna stessa. "Quello è l'Apu Antarcacca", parlare dei sogni si usano i verbi quechua suñuruni e miskuruni, dice Pilar indicando con la mano una montagna rocciosa che si l'incubo viene chiamato almanitiruan, che si potrebbe tradurre vede da Contay. È sulla montagna come luogo, dentro le sue letteralmente come "un’anima ti sta guardando". Anche l'incubo grotte e le fessure della terra che vengono depositati i pagapu, (le non sembra venire da dentro, ma da fuori, in quanto è generato offerte rituali)26. Ma l'Apu può anche trasformarsi in "altro" dalla dall'anima di un morto che ti viene a visitare per regolare dei conti Montagna; nei sogni e nelle apparizioni può infatti assumere le rimasti aperti. Maria racconta di quando l'anima di un suo vicino, sembianze di alcuni animali, come il condor, un uccello-divinità con cui aveva litigato, l'ha "pesadillada"24. L'anima rimane dietro molto importante nella cosmologia incaica, o come il toro, un alla porta della stanza, e ti guarda. Si tratta di uno sguardo che ha animale arrivato invece con gli Spagnoli. La Montagna può anche un vero e proprio peso specifico "ti pesa addosso…non puoi "farsi uomo" (o donna) e in questo caso si trasforma per lo più in muoverti…il tuo corpo si immobilizza", "lo sguardo ti pesa". Gli un "gringo", in un uomo bianco, alto, con il cappello. In questo incubi sono descritti con vivide metafore corporee "non puoi caso la divinità "andina" si incarna in un'icona dell'alterità, ed respirare…ti senti come se qualcuno ti stesse schiacciando". Ma evoca, nel gioco di memorie e specchi, l'immagine dei coloni e non tutte le visite della anime diventano incubi. In alcuni casi gli degli hacendados che vivevano in questi luoghi. Ci sono poi sogni incontri notturni con i parenti scomparsi sembrano invece in cui l'Apu appare nelle sembianze di un prete o di un militare. "alleggerire" ed accompagnare i sopravvissuti nel delicato processo d'elaborazione del lutto. Molte le testimonianze di madri "solo appare nei miei sogni...bene, ora ti racconto come o spose che dicono di aver smesso di piangere in seguito ad un appariva nel mio sogno..nel mio sogno appariva come un prete sogno in cui l'amato diceva di stare bene, e dava consigli e parole e voleva prendermi...il prete veniva e voleva coprirmi con il suo di conforto "non piangere più". mantello" (Lucía - Muchapata) "Alcuni dicono che anche lui ha un casco (come il poliziotto), "un giorno riuscii a sognarlo e lui mi ha detto "non però io non l'ho visto così, io l'ho visto come un giovane con un preoccuparti..sono felice!". Solo allora ho creduto che era cappello di paglia" (María - Contay)

5 ACHAB "Piuchu 27 sinchis chayqa, Puyu puyukun chaypi paypi, i campesinos e li trattavano come schiavi, ma allo stesso tempo li Rikurisuykita munan Jovenkuna formakun guardiakuna" chiamavano "hijitos" (figliolino), e l'hacendado era per il Trad: "Piuchu dicono che è militare. In mezzo alla nebbia, campesino il "tayta", o "papay" (mio papà). Questa modalità di quando vuole ti appare in forma di giovane o di militare" chiamarsi non era solo pura retorica, ma evocava una densa e (Camila - Contay) complicata relazione affettiva. Si tratta di un'ambivalenza insita in una nozione di paternità, dove un padre amoroso, è al tempo Sogni e testimonianze della realtà, raccolte negli stessi luoghi, stesso capace di una efferata violenza per "correggere" e dialogano e si riflettono tra loro. Gli abusi reali degli hacendados, indirizzare i suoi figli nella retta via. Anche l'Apu viene chiamato dei gringos, dei preti e dei militari28 popolano i sogni, ma un Tayta, e la "Montagna Papà" presenta le stesse caratteristiche aspetto interessante è come questi personaggi reali, una volta che contraddittorie del padre che protegge i suoi figli campesini e che si presentano nella dimensione onirica, vengano interpretati come al tempo li può castigare con estrema violenza. L'ambivalenza manifestazioni dell'Apu. Ogni volta che con le mie domande dell'Apu e dell'hacendado si riflettono nella stessa icona. Da molti cerco di mettere in relazione queste differenti figure di potere, non campesinos anche i Senderisti sono percepiti come buoni e cattivi. trovo molte risposte. Alla domanda "ha mai sognato un Dopo avermi raccontato le barbarità di alcuni "terrucos", Julia mi hacendado?" la maggior parte delle donne risponde di no. "Un dice: "Poverino Abimael, (il Leader di Sendero) ora è in carcere, militare le ha mai rivelato nei suoi sogni?" non sembra una se lo incontri regalagli del pane". Anche i militari simboli della domanda pertinente. Chi rivela nei sogni è l'Apu, la Pacha o violenza e degli abusi, in più di un’occasione vengono considerati anche la Vergine e i Santi, mentre l'hacendado, i preti o i militari, una presenza necessaria e una garanzia di ordine, e non si può che per quanto potenti, non possono ascendere al pantheon delle riflettere sulle ultime elezioni politiche dove il candidato che ha divinità e quindi alle rivelazioni. Loro sembrano solo prestare la trionfato nella regione di Ayacucho31 è un ex-ufficiale loro faccia bianca, il cappello nero, la tunica o il fucile alla dell'esercito, che ha fatto gran parte della sua carriera durante gli divinità della Montagna molto più antica e potente di loro. Le anni di Sendero Luminoso, nelle zone di emergenza. È difficile immagini oniriche, le iconografie mitiche e religiose si sono guardare in faccia questa ambivalenza. A volte mi sorprendo nel trasformate storicamente e sembrano aver incorporato le tentativo di ritrovare un confine tra il bene e il male, tra il sogno rappresentazioni locali del potere e della violenza. e la veglia, tra il dentro e il fuori, e invece più ci si avvicina In passato si è a volte guardato al mito e al sogno come se si all'Apu, più ci si perde nelle sue contraddizioni. trattasse di due categorie separate dell'esperienza. Il sogno rappresenterebbe un'esperienza personale e privata, di natura sensoriale, laddove il mito rappresenterebbe un discorso pubblico. Molteplici autori hanno invece mostrato l'artificialità di questa distinzione, e l'impossibilità stessa di considerare separatamente simboli pubblici e privati (Obeseyekere, 1981). Secondo Kracke29, rispetto alla parola, il sogno e il mito percorrono una strada inversa. Il sogno nasce come immagine sensoriale e si trasforma poi in immagine verbale, mentre il mito nasce come linguaggio e si trasforma poi in immagine sensoriale. Si crea così un circolo fluido e continuo tra il sogno come percezione, che si trasforma in parola, e il mito come parola che si trasforma nuovamente in percezione. Gli avvenimenti significativi della realtà entrano in questo stesso circolo, e quando arriva la guerra non può che violentare sia la percezione del sogno, che la parola del mito. Nelle notti di Contay la guerra viene vissuta e rivissuta con tutti i sensi, si vede il sangue, si sente il rumore degli spari, il dolore del corpo, e l'odore dei morti. La narrazione del sogno alimenta e trasforma l'iconografia dell'Apu, che a sua volta entrerà nei sogni di coloro che hanno sentito parlare di lui. La divinità della Montagna a volte sembra aver salvato le persone attraverso rivelazioni notturne, altre volte le colpisce nel sonno. Molte donne raccontano di essersi ammalate proprio in seguito ad un sogno in cui l'Apu, vestito da militare sparava loro30. L'Apu è Mercato di Huanta buono e cattivo al tempo stesso, è protettore e violento, fa paura e seduce. Anche le figure di potere che "vengono da fuori" sembrano a volte evocare questa stessa ambiguità. Come sottolinea lo storico Nelson Manrique, gli hacendados sfruttavano

6 ACHAB Note cittadina di Vilchasuaman. A Contay non c'è la luce elettrica, né l'ambulatorio medico. Solo una piccola scuola elementare, e nella 1 Per comunità campesina si intende il raggruppamento di più piazza centrale una Casa Comunale, dove ogni domenica si nuclei familiari, la cui attività economica è l'agricoltura e la tengono le assemblee della comunità. Data l'altezza vengono pastorizia. Vi sono oggi comunità campesine dove sussiste ancora soprattutto coltivati mais e alcune specie di tubercoli, ma per la la proprietà collettiva della terra, altre dove essa è stata maggior parte si tratta di un'agricoltura di sussistenza. privatizzata. Ogni comunità ha una propria organizzazione L'allevamento permette invece ad alcune famiglie di commerciare comunale ed elegge i propri rappresentanti. Acceso è oggi il animali (tori, vacche e pecore) con le comunità vicine o ad dibattito che cerca di definire le trasformazioni di questa micro Ayacucho. entità politica, ma non è questo il luogo dove poter approfondire 9 Questa ricerca etnografica è stata condotta nel 2002. Mémoire un tema così complesso. du Dea "La migration du susto", sotto la direzione del Professor 2 Ayacucho è sia il nome della regione, sia il nome della sua città Jean Pierre Dozon e Carmen Salazar, EHESS. capoluogo. È uno dei distretti più poveri del Perù. Dati del censo 10 Se la popolazione del dipartimento di Ayacucho si è dimezzata del 1993 (Inei) segnalavano che il 50.8 % della sua popolazione è in seguito agli anni della violenza, al contrario si sono in situazione di estrema povertà, e il 32.5 % in situazione di moltiplicate in tutto il dipartimento le chiese evangeliche e povertà non estrema. pentecostali. 3 Quechua, Kichwa o Runasimi (runa = "uomo" + simi = "lingua", 11 L'opera di Charlotte Berardt, "Das Dritte Reich des Traums" letteralmente "bocca") è una lingua nativa del Sud America. Fu la recentemente tradotta dal tedesco in francese "Rêver sous le III lingua ufficiale dell'impero Inca, ed è oggi parlata in svariati Reich" è una densa raccolta di sogni fatti a Berlino tra il 1933 e il dialetti da quasi dieci milioni di abitanti in molti stati del Sud 1939, da persone appartenenti a differente classi sociali. I sogni America. In Perù e in Bolivia il quechua è considerato lingua raccolti mostrano con efficacia la modalità attraverso la quale la ufficiale accanto allo spagnolo e al aymara. dittatura violentasse l'universo onirico e rappresentano efficaci 4 Sendero Luminoso non è né un movimento "indigenista" né prove storiche contro il nazismo. Nonostante non fosse estranea l'autentica rappresentazione politica del Campesinato Peruviano. alle discipline psicologiche, l'autrice non si avvale di un Il suo nucleo fondatore è composto da giovani meticci di origine approccio psicoanalitico, ma si concentra sui tratti comuni dei urbana. La sua struttura è verticale, autoritaria e si è caratterizzato sogni avvenuti nel terzo Reich che diventano "sogni politici", per l'uso di una violenza "esemplare" (spedizioni punitive, sismografi che registrano gli effetti degli avvenimenti storici esecuzioni di massa) diretta non solo contro i nemici dei nell'interiorità degli uomini. campesinos, ma contro le comunità stesse che interferivano con la 12 Bastide R., Le rêve, la transe et la folie, Paris, Flammarion, sua avanzata. 1972. 5 La Comisiòn de la Verdad fu creata il 4 giugno del 2001 durante 13 Sia a Chiwa, che a Contay sono stata ospitata da una famiglia e il governo di transizione del Presidente Valentin Paniagua, con la questo mi ha permesso di partecipare ogni giorno alle narrazioni finalità di far luce sugli anni della violenza. Inizialmente e interpretazioni mattutine dei sogni. composta da 5 membri, fu ampliata a 12, e il suo nome con il 14 Se all'inizio pensavo di aggirare le difficoltà che incontravo governo del Presidente Toledo divenne "Comisiòn de la Verdad y nell'avvicinarmi alla lingua quechua raccogliendo solo i sogni in Reconciliaciòn". spagnolo, quando ho cominciato ad analizzare e tradurre alcune 6 La ricerca è iniziata nel luglio del 2004, fino al luglio del 2006. narrazioni raccontate dalla stessa persona in entrambe le lingue, Alcuni lunghi periodi di permanenza sul campo, (tre mesi nel mi accorgevo di come lo stesso sogno cambiasse spessore e 2004, 8 mesi nel 2005, e 7 mesi nel 2006), sono stati intervallati densità. Ogni parola quechua racchiudeva immagini e riferimenti da periodi in Italia. che venivano a mancare nella narrazione in spagnolo. 7 La Comunità di Chiwa è composta da una trentina di famiglie e 15 Nelle lingue agglutinanti le parole sono costituite da una radice si trova ad un ora della cittadina di Huanta. Nella piccola piazza a cui vengono aggiunti prefissi o suffissi per indicare categorie centrale c'è un ambulatorio medico, e una scuola che è stata però grammaticali diverse (ad esempio genere, numero, caso o tempo distrutta durante gli anni della guerra e non è più agibile. La sua verbale). Molteplici sono oggi le contaminazioni linguistiche, e vi posizione favorevole, in una fertile vallata attraversata dal fiume sono molte parole di origine spagnola a cui vengono aggiunti Chaki, consente una grande varietà di prodotti agricoli, mais, prefissi e suffissi quechua. camote, (un tubercolo) verdura e frutta di vario tipo. Gli abitanti 16 In un recente studio, il linguista Ciudad, analizzando il tessuto si occupano di pastorizia e agricoltura, e tutte le domeniche narrativo dell'esperienza notturna, viene incuriosito vendono i loro prodotti al mercato di Huanta. Oggi la comunità è dall'espressione linguistica con cui generalmente inizia il composta solo da una trentina di famiglie, e da persone anziane racconto del sogno: "dice che…". Ma chi è che dice? Anche alla che vivono sole. Gli abitanti si occupano principalmente domanda: "i sogni vengono da dentro o da fuori? é soprattutto la d'agricoltura e tutte le domeniche vendono i loro prodotti al categoria del "fuori" che viene menzionata, ma i cui contorni mercato di Huanta. non sono ben definiti. 8 Contay è una comunità campesina a 3.600 metri, vicino a alla 17 Se Freud descriveva il processo del sogno come un'esperienza

7 ACHAB regressiva e interpretava i suoi simboli a partire dal passato del (latifondi) furono la colonna vertebrale del territorio, furono la sognatore, in molteplici società al contrario il sogno è presenza permanente dell'autorità che connetteva centro-periferia. intimamente connesso alla vita futura del sognatore. 26 Un antico patto di reciprocità tra l'Apus e i pastori, e tra la Pacha 18 Il materiale etnografico si basa soprattutto su testimonianze di (la divinità della terra) e i contadini manifesta tutt'oggi la sua donne (di età variabili). Inizialmente non si è trattato di una scelta presenza. Quando gli animali vengono lasciati soli sulle montagne volontaria, ma di una condizione che si è imposta durante la a pascolare, sarà lo spirito della montagna a proteggerli, ma in ricerca stessa, data la maggior difficoltà a intessere relazioni con cambio di questa protezione i pastori gli devono offrire gli uomini. Parte del materiale e delle testimonianze sono periodicamente (soprattutto nel mese d'agosto) una "mesa rituale" state anche raccolte nell'Archivio della Commissione della (offerta rituale i cui ingredienti sono generalmente foglie di coca, Verità, che si trova a Lima. frutta, sigarette, vino). 19 Un denso studio sul sistema semiotico onirico è stato svolto dal 27 Piuchu è il nome di uno degli Apu di Contay. linguista Mannheim. La sua ricerca prende vita nello stesso luogo 28 L'Apus militare diventa una traccia della memoria guerra, ma dove Perez Bocanegra aveva stilato nel 1631 la documentazione perché non ho incontrato in Contay né in Ciwa sogni dove l'Apu di un codice dei segni onirici. appare come Senderista? Con questa riflessione non voglio in 20 Molteplici sono i personaggi mitici delle notti andine. I gentiles nessun modo affermare che la presenza di Sendero Luminoso sia sono gli spiriti degli antenati, jarchachas , sono lama demoniaci in stata meno violenta di quella dell'esercito. Quello che è cui si trasformano gli incestuosi, e condenados sono morti che importante sottolineare è come non esista una narrazione ufficiale ritornano in vita anima-corpo per scontare le loro colpe. e condivisa per parlare della guerra. Ogni comunità, a partire dalla Personaggi notturni dove l'immaginario andino e quello dei propria esperienza, ricostruisce una "memoria locale" del colonizzatori si sovrappongono. conflitto enfatizzando aspetti distinti. A Contay, che appartiene a 21 Viene chiamato dai linguisti passato "ivre" o "passato quella che veniva definita la "zona rossa" (ovvero la zona che più narrativo", ed è marcato dal suffisso "sqa". Questo tempo verbale ha supportato la sovversione), l'esercito ha avuto l'impatto più descrive ogni azione che si svolge senza la partecipazione diretta violento, ed è la figura del militare che popola maggiormente i dell'enunciatore, o nel momento in cui non era del tutto cosciente. sogni e che viene incorporato al potere dell'Apu. Vi sono invece (Manneheim, 2000) comunità nell'altura di Huanta dove Sendero è ora narrato e 22 Complessa è tuttavia l'articolazione tra memoria e oblio sognato come il nemico più pericoloso. Qui si dice che gli Apu relazionata all'utilizzo di alcool. Oggi infatti è proprio quando gli erano alleati e proteggevano i Senderisti nascondendoli dentro la uomini o le donne si ubriacano che "si ricordano delle vite nebbia. Sulla montagna di Rasuhuillca si trovavano fiori, anteriori e delle posizioni che occupavano durante l'epoca della sigarette, limoni "erano i Senderisti che avevano fatto il pagapu". violenza", è in quei momenti che si riaccendo i conflitti, e che (Theidon, 2004) resuscitano le accuse "terrucos" o "soplone". L'alcool agisce come 29 Kracke W. "Myths in dreams, thought in images: an Amazonian luogo che offre agli uomini la possibilità di esprimere il proprio contribution to the psycoanalitic theory of primari process" in dolore, diventa quindi una sorta di "spazio femminile". (Theidon, Tedlock, 1987. 2004) 30 Questa malattia viene chiamata "maldad o daño del cerro" e può 23 Alcune delle testimonianze riguardo ai sogni e alla violenza portare alla morte se non viene curata in tempo dai curanderos. sono state incontrate nell'archivio della Comisiòn de la Verdad, 31 Le elezioni politiche del 2006 sono state vinte dal candidato del che si trova a Lima. Partito Aprista Alan Garcia, ma nella regione di Ayacucho è stato 24 In verbo spagnolo "pesadillar..alien", significa "far fare un il candidato nazionalista Humala ad ottenere la maggioranza incubo a qualcuno". assoluta di voti. 25 Fino all'anno della riforma agraria nel 1968, le haciendas

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Notte a Contay

9 ACHAB Patologie per l'altare, patologie per l'ospedale Alcuni casi in un villaggio del Ghana settentrionale di Simone Ghiaroni

Erano circa le sette del mattino. Sedevo con alcuni addirittura morire. Mi mostrarono quindi i doni portati: due uomini e il capo-villaggio - il Kadewura - nel cortile dell'ewurkpa taniche di birra di miglio (pito), un paio di bottiglie di distillato (la casa del capo) mangiando da una pentola comune qualche locale (akpeteshi), una decina di noci di cola, due galline. igname bollito intinto in una salsa molto piccate a base di pesce, Entrammo nella stanza che contiene l'altare e gli specialisti rituali quando giunsero a piedi dalla strada proveniente dalla vicina celebrarono i sacrifici, che vennero accettati dagli antenati. Così, cittadina di Bole due donne e un uomo. Si trattava di una coppia più sollevati, i tre stranieri si incamminarono sulla via che li sposata e della madre della donna. Vennero accolti dal capo ed avrebbe ricondotti a Bole e da lì avrebbero cercato un mezzo per ebbi la possibilità di scambiare un paio di battute con loro: tornare a Boun. parlavano francese e mi dissero di venire da Bouna, in Costa Questo è solo un esempio dei tanti sacrifici offerti come d'Avorio. Chiesi loro cosa li aveva spinti a intraprendere un ringraziamento agli antenati per una guarigione, una nascita o la viaggio così lungo per venire fino a Manful e loro mi risoluzione di altri problemi personali che è possibile osservare raccontarono che erano già state al villaggio l'anno prima per stando qualche giorno in uno dei centri rituali più importanti del curare l'impotenza del marito e per propiziare la nascita di un gonja. A Manful arrivano genti provenienti da tutta la regione bambino; oggi erano tornate per offrire un sacrificio di gonja, dai territori limitrofi, ma anche persone provenienti dalla ringraziamento all'altare di Manful perché finalmente il bambino vicina Costa d'Avorio e, addirittura, dal Togo. La ragione che fa era nato e se non avessero offerto qualche bene alle divinità e agli di questo villaggio un luogo rituale d'importanza inter-regionale e, antenati l'uomo avrebbe potuto tornare a soffrire d'impotenza a volte, internazionale, è la grande potenza magica di cui si sessuale e il neonato avrebbe potuto ammalarsi gravemente o ritengono in possesso gli antenati e gli dèi di Manful. Proprio come si sceglie l'ospedale più specializzato o più rinomato per un dato intervento, così si giunge a Manful per l'efficacia dei rituali di medicina tradizionale lì condotti. E, in ragione dei questa potenza, al villaggio si torna ciclicamente per continuare ad offrire doni in modo che gli dèi e gli antenati non tolgano ciò che hanno dato. Manful è un piccolo villaggio di case costruite con fango e pali che ospita non più di trecento persone, senza energia elettrica, servito da una piccola pompa d'acqua posta in prossimità della strada d'ingresso al villaggio. È situato a circa quindici chilometri a sud-est dalla capitale distrettuale Bole, in territorio gonja, nella Northern Region del Ghana vicino al confine con la Costa d'Avorio, dove il fiume Volta Nero fa un'ampia ansa prima di dirigersi verso il lago Volta. I gonja parlano una lingua appartenente alla famiglia Kwa-Guang, simile a quelle akan diffuse nel sud del paese, ma si ritengono discendenti di una popolazione di cavalieri di origine mande proveniente dall'odierno Mali, che attorno al XVI secolo hanno intrapreso una campagna di conquista verso la costa del golfo di Guinea per il controllo delle rotte commerciali dell'oro estratto nel sud del paese (in zona asante) indirizzate ai centri da cui partivano le Il capovillaggio Kadewura Kotobri Langa carovane trans-sahariane. Per quanto strettamente legato

10 ACHAB all'organizzazione socio-politica e alla storia gonja (Goody 1954, trazionate e immobilizzate. Tutti questi trattamenti, però, nel 1966, 1967), Manful è spesso considerato un villaggio paradigma teorico-pratico della medicina tradizionale non sono appartenente al gruppo linguistico safalba (Kluge e Hatfield sufficienti e, a volte, nemmeno efficienti in sé per l'azione 2002). Il safalba è una lingua appartenente alla famiglia Gur- meccanica o chimica che esercitano, bensì necessitano di un Mole-Dagbane, che comprende un vasto numero di idiomi parlati corollario di pratiche rituali che conferiscano efficacia ai presìdi da molte altre popolazioni ritenute autoctone delle zone del utilizzati e completino la cura su piani diversi da quello Ghana settentrionale, come i dagaaba o, nella variante Gur-Grusi, strettamente materiale. come Kasena, Sisala, Chakalle, Tampolense e Vagla. A Manful, L'aspetto principale della concezione tradizionale della malattia e per tutti gli ambiti domestici e quotidiani, la lingua utilizzata è, della cura è quello immateriale e spirituale: non basta curare la appunto, il safalba, ma considerare Manful un villaggio situazione di patologia fisica del paziente, ma occorre sanare la autoctono è una leggerezza. Per comprendere la sua situazione di disordine sociale e magico-rituale che ha causato la atipicità è necessario cogliere l'eccezionalità della sua malattia espressa nel corpo del paziente. La spiegazione causale storia e del suo posizionamento all'interno del sistema di molte patologie, infatti, è da ricercarsi in comportamenti anti- gonja: Manful, infatti, è un insediamento di un clan gonja sociali dai quali hanno origine delle aggressioni stregonesche 2 non appartenente alla dinastia regnante, ma composto da perpetrate nei confronti del paziente da una persona spesso specialisti rituali chiamati nlòsuh che rivestono importanti appartenente al suo gruppo dei pari (principalmente, parenti o ruoli nell'investitura e nei funerali dei capi tradizionali. amici invidiosi). Questo non significa che nella concezione Lo scopo di questo articolo è riportare le storie delle tradizionale non sia riconosciuto o sia negato il carattere materiale persone in trattamento presso i guaritori a Manful durante dell'incidente; se si inciampa in una radice, la causa della caduta il periodo del mio soggiorno avvenuto tra il primo agosto è individuata nella collisione tra il piede e la radice stessa; così se e l'8 settembre del 2005. Per perseguire questo fine è si viene morsi da un serpente, la causa della morte o del dolore è necessario premettere alle narrazioni due brevi quadri identificata nel veleno del serpente instillato nel corpo tramite il riassuntivi circa la concezione tradizionale della malattia e morso. Per metterla in termini aristotelici, se la causa materiale è lo schema dello svolgimento delle cure nel villaggio, la malattia o l'ostacolo o l'animale, occorre scoprire la causa trattazioni che non hanno nessuna pretesa di completezza1. efficiente, che per esempio può essere la stregoneria o una Esula da miei obbiettivi qualsiasi generalizzazione o sanzione sovrannaturale inviata dagli antenati, e la causa finale, sistemazione teorica, l'unico tentativo di sintesi è la che spesso è la ricomposizione di conflitti, la soluzione di riorganizzazione delle evidenze tratte dai casi raccontati in comportamenti anti-sociali o la correzione di comportamenti base ad alcune tematiche e criteri, in particolare la tipologia immorali. La domanda essenziale non è come è successo, bensì delle patologie, quella delle cause, l'articolazione di medicina perché è capitato. Perché non si è mai inciampato prima biomedica o "scientifica" e tradizionale in relazione con alcune camminando su questa strada che viene percorsa ogni giorno? variabili socio-culturali. Mi preme, inoltre, sottolineare il Perché quella persona? Perché oggi? Con domande carattere situato, nel tempo e nello spazio, delle storie che sospese di questo tipo, una cura che si occupi solo di riporto e il tentativo di introduzione nello scritto della annullare gli effetti fisici (rispondere e curare il come) è presenza del ricercatore e delle condizioni, spesso una cura inefficace poiché se non vengono difficoltose, nelle quali sono avvenuti i dialoghi sul opportunamente trattate quelle che sono intese come cause campo. Da queste narrazioni emerge chiaramente, mi pare, la efficienti e finali, è sempre possibile che quest'influenza situazione molteplice, spesso contraddittoria, dei comportamenti malefica produca ulteriori malanni. Non basta riconoscere osservati, delle idee esposte, degli incidenti significanti, che nella la successione di causa e effetto che ha condotto pratica di ricerca sul campo si traducono in una differenza e all'evenienza di una certa situazione, ma bisogna scoprire multivocalità nella produzione, affidabilità, dettaglio e quantita il movente di quella configurazione causale, le sue ragioni delle informazioni che, inevitabilmente, influiscono sulla resa e ultime; ragioni che vanno ricercate nelle sfere della vita sulla forma finale del testo scritto. sociale, morale o religiosa3. La medicina tradizionale è una medicina olistica, una Cenni sulla medicina tradizionale pratica di cura che va oltre la patologia organica La condizione necessaria per parlare di medicina tradizionale è ricercandone le cause nell'ambiente sociale del soggetto che ogni applicazione di tecniche mediche sia corredata da atti secondo determinate concezioni socio-culturali. Di fronte rituali che agiscono in base a determinate concezioni magico- a una malattia è necessario scoprirne le cause efficienti, religiose. Ciò non significa che i medici tradizionali siano sanare i disordini sovrannaturali e procedere alla cura del completamente digiuni di cognizioni che hanno qualche base paziente; per questo un guaritore tradizionale è organica: ad esempio, i medici tradizionali usano erbe i cui contemporaneamente divinatore, anti-stregone e erborista; principi attivi sono spesso ben noti alla medicina biomedica: le un individuo, cioè, che coniuga la visione delle cause, la ferite vengono medicate e bendate, le fratture ossee sono potenza magica positiva e la conoscenza delle erbe

11 ACHAB necessaria alla completa guarigione del soggetto. comunicheranno ai richiedenti quali beni portare l'indomani per eseguire i sacrifici necessari.Nello stadio del sacrificio iniziale, Il processo di cura animali e altri beni vengono offerti agli antenati con lo scopo di Dal punto di vista dell'analisi, si può pensare al procedimento di risolvere il disordine magico-rituale individuato attraverso cura come un processo4 costituito da più fasi che rispondono alle l'oracolo. Nell'offrire i sacrifici viene valutato se le cause diverse componenti della concezione della malattia. La prima fase individuate dall'oracolo sono le uniche o se è necessario è l'introduzione degli stranieri nel villaggio (che chiamerò fase di intraprendere un'altra seduta di divinazione: gli antenati non ingresso); la seconda è costituita dal rituale di divinazione accetteranno il sacrificio offerto se il sacrificante si trova ancora celebrato per scoprire le cause efficienti del problema (fase della in una posizione di disordine magico-rituale, cioè se divinazione); la terza è la risoluzione rituale degli eventuali animali, danno la risposta: se la gallina spira supina i sacrifici influssi di magia negativa (fase del sacrificio iniziale); la quarta l'agente stregonesco sortisce ancora effetti nefasti. I movimenti fase è il trattamento con erbe e tecniche mediche (fase del agonici della gallina, offerta a chiusura della serie di sacrificisono trattamento); la quinta e ultima fase è costituita dal rituale stati accettati e può così iniziare la fase di trattamento, se spira conclusivo di ringraziamento (fase del sacrificio conclusivo). prona si rende necessaria un'altra seduta di divinazione. La fase Appena arriva al villaggio, il richiedente, di solito accompagnato del trattamento del problema individuato avviene attraverso l'uso da alcuni parenti, entra in una casa e chiede ospitalità. Se questa, di erbe, infusi e altre tecniche. Questo periodo può durare da come di solito accade, viene concessa, il "padrone di casa", il pochi giorni a diversi mesi, fino alla guarigione del soggetto, che kawurnyin (in safalba, disundaba), cioè l'uomo più anziano della durante questo lasso di tempo risiederà nel villaggio sottoposto casa, prende in carico gli stranieri e informa il capo e gli anziani alle cure quotidiane degli erboristi. del nuovo arrivato. Così, il kawurnyin si reca dal portavoce del L'ultima fase, si tiene a conclusione del processo di guarigione ed capo, il dogtee, e annuncia l'ingresso al villaggio di stranieri è l'offerta di un sacrificio di ringraziamento corrispondente a ospitati presso la sua abitazione giunti per consultare l'oracolo e quanto promesso inizialmente. Nel caso in cui questo sacrificio intraprendere il processo di cura. Il portavoce ha l'incarico di non venisse accettato, secondo le modalità prima esposte, si rende informare il capo, gli altri divinatori e di fungere da mediatore tra necessaria un'ulteriore consultazione dell'oracolo e un'ulteriore questi e gli stranieri appena arrivati. Egli si reca poi da questi terapia. Se il cammino di guarigione del richiedente non venisse ultimi per ascoltare le loro richieste, comunicare le decisioni dei chiuso dal sacrificio di ringraziamento o se i beni sacrificati non divinatori riguardo il giorno in cui si terrà il rituale e impartire le fossero conformi a quanto promesso, potrebbe verificarsi una istruzioni su come affrontarlo. grave ricaduta. Terminate le varie fasi del procedimento di cura, il La fase della divinazione consiste nel rituale oracolare vero e soggetto può ritornare al suo villaggio, a condizione di tornare proprio durante il quale vengono ricercate le cause del problema annualmente a Manful per continuare ad offrire i sacrifici esposto dai richiedenti elaborandone una diagnosi nei termini all'altare. della struttura di credenze tradizionali. In seguito, i divinatori

N Nome Eta’ Genere Gruppo Religione Professione Provenienza Arrivo a Diagnosi Etnico Manful 1 J. K. 35 M Mo RC insegnante Bamboi 22/5/05 cataratta

2 L.K. 28 M Gonja T agricoltore Manful / congiuntivite 3 K.D. 23 F Gonja M/RC commerciante Kabampe 1/05 malattia mentale 4 K.A. 26 F Gonja M commerciante Manful / frattura avambraccio sinistro sx 5 N.A. 43 M Gonja M camionista Tuna 5/05 infezione alla mano sx 6 C.K. / M Ga / / Accra / malattia mentale

[Religione: RC = Cattolica Romana; T = Tradizionale; M = Musulmana]

12 ACHAB Patologie per l'altare e patologie per l'ospedale riteneva più adeguate: ha intrecciato una collana di erbe e, durante Durante il periodo del mio soggiorno nel villaggio, erano presenti la costruzione di questo amuleto, ha sacrificato una gallina sei persone in cura presso gli erboristi, tutti nella fase del aspargendone il sangue sulla collana. Nel giro di una settimana, trattamento. Tra queste, due erano residenti nel villaggio, mentre l'occhio è migliorato vistosamente e, raggiunta la piena gli altri erano venuti specificatamente a Manful per curare le guarigione, mi ha assicurato che avrebbe chiamato il padre proprie malattie. Solo uno ha dichiarato di essere di religione (anziano divinatore e consigliere del capo) per offrire insieme a tradizionale; tutti gli altri dichiaravano la propria professione di lui una pecora in sacrificio sul suo altare domestico. fede musulmana o cattolica romana. Dopo una tabella riassuntiva dei dati principali riguardo l'età, il genere, la dichiarazione di Caso 3. K. D. è una ragazza affetta da una severa forma di disagio appartenenza etnica e religiosa, la professione, la psichico, è venuta a Manful, accompagnata dalla madre, perché provenienzageografica, la data di arrivo a Manful e una diagnosi alcuni parenti avevano sentito parlare dell'efficacia delle cure sommaria della patologia5 dalla quale sono affetti, saranno somministrate in questo villaggio per le malattie mentali. Prima presentate le storie di questi sei casi. dell'insorgenza della malattia la ragazza era di religione islamica, ma dopo i primi sintomi si convertì al Cristianesimo. K. D. ha Caso 1. J.K. è un insegnante elementare di Bamboi, cittadina passato una lunga degenza in ospedale; nonostante le cure, i posta sul confine tra le regioni Northern e Brong-Ahafo a circa parenti non notavano miglioramenti significativi nella sua ottanta chilometri da Bole. È arrivato a Manful accompagnato dal condizione e così decisero di rivolgersi alle pratiche di medicina figlio di circa dodici anni, che lo guida nei suoi spostamenti tradizionale. Appena giunti al villaggio si sono sottoposti alla poiché la cataratta gli ha opacizzato il cristallino dell'occhio divinazione dal quale è emerso che la causa della malattia di K. destro privandolo quasi totalmente della vista. Dialogare con lui è D. derivava da un conflitto nell'ambito parentale: qualcuno stato particolarmente difficile in quanto non sono mai riuscito a appartenente al lignaggio del marito le era particolarmente ostile parlargli da sobrio: fin dalla prima mattina si fermava in ogni casa e non aveva intenzione di accettarla quale parente acquisita; da a bere akpeteshi, il distillato locale. Prima di arrivare a Manful, si questo odio è scaturita la stregoneria che l'ha colpita e le ha è recato all'ospedale di Techiman (nella regione Brong-Ahafo) provocato la sua condizione di disagio. Per risolvere il disordine dove lo hanno visitato e gli hanno prescritto alcuni farmaci; magico-rituale derivante da questo conflitto parentale hanno volevano poi sottoporlo a un'operazione oftalmologica e offerto una gallina, delle noci di cola, varie taniche di pito e esponendogli il rischio di cecità permanente a cui sarebbe andato bottiglie di akpeteshi. Il trattamento della malattia, invece, è incontro se non fossero intervenuti chirurgicamente. Per iniziare costituito da una lavanda completa del corpo con un infuso di erbe le cure, all'ospedale gli hanno richiesto il pagamento di preparato dagli erboristi da eseguirsi quotidianamente. A detta trecentomila cedis, equivalenti a circa trenta euro (ma sulla cifra della madre, K.D. appare ora molto più calma e "ragionevole" di J. K. era molto incerto). Egli conosceva Manful e sapeva che in quando, circa sette mesi prima, giunse al villaggio e iniziò il quel villaggio c'erano specialisti di medicina tradizionale che trattamento. Al termine della cura, si sottoporranno di nuovo sapevano curare le malattie legate agli occhi. Così ha assunto i all'oracolo per accertarsi che non ci siano altre cause magiche da farmaci e, dopo aver constatato che le condizioni della sua sanare e, in qual caso, offriranno una pecora in ringraziamento. cataratta non miglioravano, si è deciso a venire al villaggio. È stato sottoposto al rituale oracolare e i divinatori hanno affermato Caso 4. K. A. è nata a Manful in una famiglia di divinatori. In di poterlo curare; così, ha offerto come sacrificio d'ingresso una seguito al matrimonio contratto con un uomo musulmano, si è gallina, alcune noci di cola, una bottiglia di akpeteshi e trentamila convertita alla religione islamica e si è trasferita a Bole. Quando cedis (anche su questa cifra era molto confuso). Il trattamento l'ho incontrata, il diciassette agosto, aveva l'avambraccio sinistro consiste nell'effettuare una lavanda oculare ogni mattina e ogni immobilizzato tramite una stecca costruita con pezzi di canna e sera con un infuso di erbe fornite dai guaritori tradizionali. Dopo erbe intrecciate per trattare una frattura avvenuta in seguito a una un paio di settimane di trattamento, J.K. afferma di vederci molto caduta accidentale. L'incidente era in qualche modo stato previsto meglio, anche se - per quanto ho potuto constatare - la situazione dai divinatori di Manful: infatti, tempo prima, era stata punta della cataratta non ha avuto miglioramenti evidenti. Al termine durante la notte da un insetto, e questa puntura si era gonfiata in della cura, ha promesso di offrire come ringraziamento una capra, modo anormale; insospettita dall'anomalia, si era recata al una gallina, altro akpeteshi, e centoventimila cedis. Posto di villaggio per consultare l'oracolo. Il responso era stato chiaro: si fronte alla possibilità di non riuscita del trattamento, egli ha trattava della prima di due sventure, causate da un attacco di negato categoricamente che questa evenienza possa verificarsi. stregoneria, che avrebbero dovuto abbattersi su di lei. Purtroppo, ormai non era più possibile intervenire per annullare la causa della Caso 2. L. K. è stato il mio ospite nel villaggio e fin dal primo stregoneria, in quanto questa aveva già colpito. Poco tempo dopo, giorno della mia permanenza notai la forte congiuntivite che gli infatti, cadde percorrendo una strada che frequentava ogni giorno affliggeva l'occhio sinistro. L. K. è divinatore e guaritore e si procurò la frattura scomposta ed esposta dell'avambraccio tradizionale e non si è sottoposto al rituale di divinazione, ma, da sinistro. Per prima cosa si recò all'ospedale di Bole dove le subito, ha iniziato autonomamente le cure erboristiche che richiesero trecentomila cedis per procedere con le cure, dopo

13 ACHAB qualche tempo, non notando miglioramenti, decise di rivolgersi pentola. Quando l'acqua si raffredda compie una lavanda al fratello che, come già detto, è un divinatore e erborista di completa del corpo e segna la propria mano con una croce di un Manful. Dopo aver offerto una gallina, varie noci di cola e unguento preparato e fornito dagli erboristi di Manful. Di sua akpeteshi, iniziò il trattamento che, oltre a una steccatura per spontanea iniziativa, senza chiedere nulla né informare i garantire l'immobilizzazione dell'arto, comporta l'uso di infusi di divinatori, dopo tre giorni dall'inizio del trattamento ha erbe con cui lavare il braccio fratturato. A quattro mesi cominciato ad applicare sopra la ferita un miscuglio di olio di dall'incidente, la frattura non è ancora perfettamente guarita, ma palma e penicillina per proteggere la soluzione di continuità della K. A. non nutre dubbi sull'esito positivo delle cure: la lentezza pelle ed evitare così che vi ci si posino mosche e zanzare. della guarigione non è data, secondo lei, dalla infruttuosità delle Interrogato sulla penicillina, ammette di conoscerne la funzione terapie, ma dal fatto che si tratta di un danno causato da una antibiotica. Dopo circa due mesi di trattamento afferma che va stregoneria particolarmente potente. molto meglio, il braccio e la mano si sono sgonfiati e ora sta riacquistando la mobilità dell'arto. Al termine della cura, offrirà Caso 5. N. A. è un autista di camion. Un giorno si trovava a una capra, delle galline e delle noci di cola, ma non offrirà alcolici Kumasi, nella regione Ashanti, dove aveva trasportato un carico perché è di professione islamica. di legname. Stava scaricando e accatastando i tronchi dal camion, quando è arrivato un bambino dicendogli che durante la notte Caso 6. C. K. è tenuto incatenato a un pesante tronco in una avrebbe trafugato un tronco. N. A. gli ha risposto di non essere il stanza vuota poco distante dal ewurkpa, è un uomo di circa proprietario del legname e, senza troppo badare all'episodio, si era trent'anni affetto da quella che mi sembra essere una grave forma rimesso a lavorare. Poco dopo ha notato un'abrasione sulla mano di schizofrenia, alterna momenti in cui ha scatti violenti a altri nei sinistra dalla quale ha asportato con noncuranza un piccolo lembo quali resta in uno stato di semi-incoscienza. Purtroppo è incapace di pelle e si è rimesso subito al lavoro. Una settimana dopo la di parlare e il suo accompagnatore, al momento delle mie mano si è gonfiata e N. A. ha iniziato ad avvertire un forte dolore interviste, era momentaneamente rientrato ad Accra. I guaritori che lo hanno in carico mi raccontano la sua storia: era emigrato in Canada e, poco dopo, aveva iniziato ad avvertire i primi segni di squilibrio. Aveva dunque deciso di ritornare in patria e di rivolgersi agli specialisti di medicina tradizionale. Il trattamento della sua malattia consiste in un bagno completo con un infuso di erbe effettuato due volte al giorno da un erborista. Dopo averlo lavato, il guaritore prende della "black medicine", un unguento scuro ricavato da diverse erbe, e segna la sua testa prima seguendo la forma del cranio, poi seguendo i lineamenti del viso.

Dall'analisi di questi sei casi è possibile avanzare qualche considerazione. Innanzitutto, ogni patologia ha una causa efficiente da ricercare nella stregoneria e questa è la prima cosa da sanare prima di cominciare il trattamento. (Il caso di L. K., nlòsuh e guaritore tradizionale, fa eccezione perché l'evenienza che un anti-stregone sia esso stesso colpito da stregoneria costituisce una Il trattamento di C.K., malato mentale contraddizione inconciliabile nella visione tradizionale.) Il trattamento medico vero e proprio è quasi sempre basato sull'utilizzo di infusi di erbe e foglie e sull'uso di speciali unguenti a ogni movimento. Sapeva che a Manful, luogo di provenienza preparati dagli erboristi; nel caso in cui il paziente non sia in della madre, potevano curarlo meglio che in qualsiasi ospedale, grado di provvedere personalmente alla preparazione e alla così è venuto direttamente al villaggio. A Manful ha consultato somministrazione delle terapie, un erborista ne prende in carico la l'oracolo che gli ha rivelato di essere caduto vittima dell'odio che responsabilità. qualcuno provava per il proprietario del legname che aveva Particolarmente interessante risulta essere il rapporto tra i sistemi portato a Kumasi. L'aggressione stregonesca, che si era servita del di cura tradizionali e il sistema ospedaliero: molti degli bambino come veicolo, aveva colpito lui invece che dirigersi intervistati hanno detto di essersi rivolti all'ospedale, ma sono in verso il suo datore di lavoro. L'influsso malefico della stregoneria seguito venuti a Manful per rivolgersi ai guaritori tradizionali. è stato risolto dagli anti-stregoni con l'offerta di una capra e una Questo succede per vari motivi: in primo luogo, per ragioni gallina più qualche "drink" (akpeteshi, pito). Per trattare la mano, economiche, poiché ogni cura deve essere pagata e spesso le cifre deve quotidianamente far bollire delle erbe in una grande pentola, richieste sono molto alte per un agricoltore. In secondo luogo, è facendo una sorta di "bagno di vapore" aiutandosi con un telo col diffusa una certa sfiducia nei sistemi di biomedicina; o meglio, è quale coprirsi e posizionando la mano direttamente sopra la diffusa un'eccessiva aspettativa rispetto la sua efficacia che viene

14 ACHAB ritenuta istantanea e se la guarigione non è rapida la fiducia disagio psichiatrico fin dalla nascita che gli comporta frequenti accordata viene persa e ci si rivolge ai sistemi tradizionali. In attacchi di convulsioni e un evidente ritardo mentale con gravi terzo luogo, siccome ogni malattia ha una causa profonda radicata deficit nella vita relazionale; il secondo caso è la figlia di L. K., il nella stregoneria, solo gli anti-stregoni possono risolvere la causa mio ospite, rimasta sorda dopo alcune complicazioni durante il magico-rituale officiando i rituali appropriati: nessun ospedale parto. Nonostante le prolungate cure e i numerosi rituali svolti, può offrire questo tipo di servizio. In conclusione, dunque, non è stato possibile risolvere le situazioni patologiche di queste sembra che i due sistemi non siano in conflitto o in due persone. Questo non ha intaccato minimamente la credenza contraddizione, bensì siano in un rapporto di instabile nel sistema medico tradizionale, al contrario trova in esso complementarità. Annullando lo squilibrio economico giustificazione: infatti, mi è stato spiegato che il problema di nell'accesso alle strutture ospedaliere, è probabile che i pazienti si queste persone non deriva da agenti umani che li avevano colpiti rivolgano contemporaneamente all'ospedale, per ottenere le cure con la loro stregoneria, bensì discende direttamente da una necessarie per la guarigione fisica, e ai divinatori e guaritori sanzione sovrannaturale comminata dagli antenati o dalle divinità. tradizionali per affrontare l'aggressione derivante dalla I motivi di questa sanzione restano imperscrutabili ed è stregoneria. Ad esempio, N. A., l'uomo con l'infezione alla mano, impossibile per gli uomini agire su questo tipo di patologie per continua ad applicare sia l'infuso di erbe prescritto dai guaritori risolverle. sia la penicillina. A alcune domande su questo punto ha risposto In sintesi, le principali patologie, oltre a quelle di origine con un proverbio che si può rendere in italiano con "chi più ne ha, traumatica, curate a Manful sono quattro: infertilità (in gonja, più ne metta". Viene dunque dimostrata contemporaneamente egbentipò; in safalba, ubadògira), impotenza, malattia mentale e fiducia e sfiducia per entrambi i sistemi: fiducia perché ci si affida malattie oftalmiche. Ogni tipologia di malattia mentale è ad entrambi con speranza e sfiducia in quanto si crede che accomunata alle altre e viene chiamata indifferentemente yayasi: coadiuvare l'uno con l'altro sia meglio perché dove non può l'uno, così la supposta schizofrenia di G. K., la demenza del figlio del potrebbe l'altro. Ciononostante, non viene espressa mai l'idea capo e la patologia di K. D. sono ritenute essere uno stesso tipo di della possibilità di fallimento del trattamento tradizionale, la patologia e vengono trattate in modi analoghi. Anche per le possibilità, cioè, che questo non conduca alla completa malattie oculari viene usato un singolo termine, ma il trattamento guarigione: il sistema medico tradizionale è un sistema ideo- è differenziato: sia la cataratta di J. K. che la congiuntivite di L. logico (Augé 1977, 1986) chiuso, in cui anche i casi non risolti K. sono chiamate ningedòlebu, ma in questo caso, come visto, la non fungono da falsificazione per le credenze e le pratiche, ma cura è differente. rappresentano ulteriori conferme della struttura di credenze. Le cause riconosciute sono di tre tipi: Un incidente significativo riguardo ai rapporti tra le credenze 1. organiche: viene riconosciuto il carattere fisico-organico della sulla medicina biomedica e quelle sulla medicina tradizionale è maggior parte delle patologie, ma questo non esime dalla ricerca accaduto quando, martedì nove agosto, è giunta da Bole una di cause più profonde; delegata dell'ospedale per distribuire a tutti gli abitanti del villaggio una pillola contro il tracoma oculare (un antibiotico a base di azitromicina). Gli atteggiamenti rispetto l'assunzione del farmaco variavano notevolmente in base alla posizione sociale degli individui: quasi tutte le donne e i bambini l'hanno assunta davanti all'incaricata; alcuni, soprattutto i divinatori, o l'hanno presa e buttata via in seguito o, addirittura, non si sono presentati alla distribuzione; infine, altri, soprattutto uomini senza competenze di medicina tradizionale, volevano assumerne più di una, fornendo come giustificazione il potere rinvigorente insito in quel medicinale - incitando più volte anche me ad assumerne per "rinforzarmi". Questo caso, in apparenza banale, rivela l'ampiezza dello spettro degli atteggiamenti possibili di fronte alla biomedicina: da una parte, viene ritenuta una sorta di panacea, un elisir di lunga vita che, indiscriminatamente, serve a tutto; dall'altra, vi è una totale sfiducia nei suoi mezzi che porta, addirittura, a disfarsi del farmaco deliberatamente. Inoltre, è da Il villaggio visto dal tetto della casa dell'etnografo notare come la cura delle patologie oftalmiche sia una delle specializzazioni di Manful e molti divinatori mi hanno confermato che la loro medicina basta per far fronte a ogni evenienza e assumere le pillole dell'ospedale non è necessario. 2. stregonesche: quando qualcuno, per odio, invidia, gelosia o A Manful, ho registrato due casi palesi di fallimento delle cure altri comportamenti anti-sociali deliberatamente attacca con tradizionali: il primo è il figlio del Kadewura che è affetto da mezzi stregoneschi;

15 ACHAB 3. sovrannaturali: sono patologie mandate direttamente dagli base alle conoscenza della medicina biomedica, della farmacopea antenati o dagli dèi per sanzione morale, per cause imperscrutabili occidentale e della psicologia clinica l'efficacia dei sistemi di cura o, semplicemente, per obbligare gli uomini a offrire il culto e i tradizionali messi in atto a Manful come in buona parte sacrifici. dell'Africa occidentale (in Ghana hanno parzialmente assolto Il rapporto tra medicina tradizionale e biomedicina è molto questo compito gli studi di Twumasi 1975, Field 1960 e Schirripa complesso e le concezioni di senso comune sull'una e sull'altra si 2005). intrecciano in un agglomerato di concezioni magiche e sociali Concludendo, vorrei raccontare un episodio personale lasciando influenzate dalle strutture ideo-logiche: la medicina tradizionale è al lettore lo sforzo di cogliere e interpretare la densità di questa infallibile perché appartenente alla millenaria tradizione degli come delle altre storie proposte. La mattina del venticinque antenati, mentre la medicina biomedica è potente perché deriva da agosto mi sono svegliato e, cercando di alzarmi dal mio giaciglio quella scienza e tecnica egemonica imposta durante gli anni del sul pavimento, sono ricaduto all'indietro, senza forze. Madido di colonialismo. Sembra, inoltre, che per ogni patologia "semplice" sudore, stremato, in preda a brividi e con una forte cefalea, mi ci si rivolga all'una o l'altra istituzione medica in base a sono misurato la temperatura: la colonnina di mercurio del considerazioni personali, economiche e di posizione sociale; termometro si era fermata sui quarantun gradi centigradi. mentre patologie complesse dalle cause difficilmente Sospettando un attacco malarico ho subito assunto i farmaci comprensibili e dalla difficile guarigione - come le malattie appropriati e una pillola di paracetamolo per abbassare la febbre. mentali o l'infertilità - siano destinate ad essere trattate secondo i Appena ho avuto la possibilità di parlare con il mio ospite, gli dettami della medicina tradizionale che, pur non risolvendo la chiesi se, come divinatore e guaritore, poteva far qualcosa per me; situazione, può almeno fornirne una spiegazione in termini se poteva cioè scoprire le cause della mia malattia e magico-religiosi e rendere così "accettabile" il disagio. somministrarmi un trattamento per guarire - col doppio scopo di Ideo-logica, struttura socio-culturale e stratificazioni socio- ottenere una cura e di poter essere soggetto di una seduta di economiche concorrono alla scelta o alla compresenza di più divinazione e di trattamento tradizionale per fini euristici. A sistemi di cura intrecciandosi continuamente e occorrerebbe una questa richiesta, L. K. mi rispose, con viva preoccupazione per la ricerca finalizzata al chiarimento dell'interdipendenza e dell'inter- mia salute, di farmi vedere al più presto dai medici dell'ospedale funzionalità dei due sistemi di istituzioni che combini dati di Bole. qualitativi e dati quantitativi, oltre all'eventualità di valutare in

Note

Desidero ringraziare Luca Beneventi, Stefano Boni, Silvia Cuoghi, William Ghiaroni, Sonia Gibellini e Fabio Viti per i consigli, le correzioni e l'incoraggiamento. La loro attenzione ha contribuito a rendere migliore il mio testo, la cui responsabilità, soprattutto per quanto riguarda lacune imprecisioni e errori, resta comunque solamente mia. Tutte le foto incluse nell'articolo sono mie. 1. Per alcuni riferimenti bibliografici riguardo la concezione della malattia, della cura, del male, della stregoneria, della medicina e della persona rimando direttamente al fondamentale testo curato da Marc Augé e Claudine Herzlich (1984), ai classici studi di Edward Evans-Pritchard (1937), al volume collettaneo curato da Mary Douglas (1970), all'articolo di Robin Horton (1967), alla raccolta di saggi curata da Meyer Fortes e Germaine Dieterlen (1956), oltre al volume curato da Roberto Beneduce con Elisabeth Rudinesco (2005). 2. Nel volume curato da Douglas (1970), è incluso un importante saggio di Esther Goody sulle logiche dell'aggressione stregonesca nell'area gonja. 3. Questa visione della malattia è strettamente connessa con la nozione di persona; per quanto riguarda l'Africa sub-sahariana, un buon testo di riferimento è l'articolo di Godfrey Lienhardt (1985). 4. Si accetta qui l'idea di Victor Turner (1969) secondo la quale il processo rituale sia un insieme più vasto del singolo rito preso in considerazione; un insieme che comprende un iter di passaggi e rituali, antecedenti e successivi al rito singolo, indispensabili per giungere alla comprensione di quest'ultimo. 5. La diagnosi delle patologie è stata compiuta da me, in seguito a colloqui e a osservazioni. Ci tengo a precisare che non ho nessun tipo di competenza medica e che la patologia riportata è indicativa e ha senso solo messa in relazione con le categorie locali che riporto più avanti nella trattazione.

16 ACHAB Bibliografia

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17 ACHAB Imparare a scoprire Teorie della conoscenza e dell’apprendimento nella ricerca di campo di Cati Coe*

In Learning how to ask, Charles Briggs sostiene che fare domande è una pratica radicata nelle convenzioni culturali. Gli etnografi partono da alcuni presupposti relativi alla natura del discorso e della conoscenza e le loro domande possono suscitare tipi di informazioni e relazioni diverse dalle aspettative. Questo articolo analizza etnograficamente le teorie della conoscenza ad Akuapem, Ghana, e come queste interagiscono con le teorie stesse del ricercatore durante le interviste. Imparare le convenzioni locali sulla trasmissione del sapere diventa perciò uno dei compiti principali degli etnografi.

Mepe se anka mihu w amanne, nanso enye se wubisabisa asem pii (Avrei voluto capire le loro usanze, ma non era appropriato fare tante domande)

Tratto dal diario del missionario di Basilea Andreas Riis del suo viaggio a Kumase e soggiorno a Fomana, 11 dicembre 1839; originale in tedesco tradotto in Twi da N. Clerk, pubblicato in Kristofo Senkekafo (1917:78-79)

In Out of our minds (2000), Johannes Fabian esamina le pratiche durante le interviste e nei dialoghi, non solo perché ci della ricerca scientifica di alcuni esploratori in Africa centrale. aiutano a formulare domande più utili e appropriate, ma Nell'ex Costa d'Oro (l'attuale Ghana), questi antenati dei moderni anche perché le teorie locali sulla conoscenza possono antropologi comprendevano missionari, come Andreas Riis, che essere centrali per i temi che noi (in quanto mediatori e studiavano i costumi e la lingua locale con l'intento di convertire produttori di conoscenza) studiamo più di quanto ci gli africani al Cristianesimo. Leggendo le riflessioni dei possa inizialmente sembrare. missionari sui loro viaggi nella Costa d'Oro, rimasi sorpresa e Il codice linguistico di un’intervista non corrisponde al stupita di trovare dei parallelismi con le mie stesse difficoltà codice locale del dialogo o della trasmissione culturale. incontrate sul campo ad Akuapem, in Ghana. Gli antropologi si sono occupati di questioni epistemologiche, Nella citazione riportata in alto, dopo undici anni di vita e lavoro cimentandosi in rappresentazioni e scritture più dialogiche, più nella Costa d'Oro, soprattutto ad Akapuem, Riis dimostra una esplicitamente soggettive o multi-genere (Clifford e Marcus consapevolezza dei limiti del porre domande, che avrebbe potuto 1986; Rose 1990; Behar 1996) e analizzando le relazioni di potere essere per lui, come lo fu per me, il primo canale verso la entro cui la conoscenza etnografica si costruisce (Asad comprensione. 1973; Fabian 2000). Tuttavia, non si sono interessati altrettanto Questo articolo esplora i problemi che possono sorgere nel all'analisi e alla trasformazione dei metodi di ricerca etnografica condurre interviste ad Akapuem e discute le modalità di in conseguenza a queste questioni epistemologiche (ma vedi Wolf produzione di discorso e conoscenza emerse nella raccolta di 1996). storie di vita nel contesto della mia etnografia sulla produzione di Anzi, in antropologia, il metodo di "campo" rimane una cultura nazionale nelle scuole di Akapuem, Ghana. Lo inesaminato e misterioso. Di conseguenza, gli studenti scontro con i canali locali di trasmissione culturale, infatti, mi possono ritornare da esperienze di campo difficili ricercando fece guardare più attentamente alla costruzione del sapere e alle un rigore metodologico maggiore, credendo che il problema pratiche di apprendimento nelle scuole e nei contesti sia nella formazione, non nel metodo stesso. Gli antropologi comunitari. necessitano di contrapporsi alle prospettive di campo Vorrei incoraggiare i ricercatori a prestare attenzione agli naturaliste, comportamentiste e riduzioniste in cui "l'oggetto intervalli, ai fraintendimenti e ai silenzi che si creano dell'indagine antropologica è un oggetto esterno" e avrebbe

* Articolo già comparso in “Field Methods”, v. 13, N. 4, pp. 392-411, con il titolo: "Learning how to find out: theories of knowledge". Copyright 2001 by Sage Publications. Reprinted by Permission of Sage Publications Inc. 18 ACHAB due principali caratteristiche: la stabilità e l'osservabilità ben riuscite o esperienze corporee1. (Karp e Kendall 1982: 251). Come Foucault e altri hanno mostrato, questo desiderio di Le questioni epistemologiche che gli antropologi hanno sollevato conoscere l'intimità delle persone è legato ai regimi di disciplina riguardo alla rappresentazione dovrebbero essere applicate anche e potere. Coloro che sono al potere, siano imperatori o direttori all’ambito della metodologia di campo, sia tenendo in aziendali, vogliono "una conoscenza sociale sistematica scritta" considerazione le modalità locali di produzione di per gestire e dirigere meglio (Rose 1990: 31; Bendix 2000). conoscenza, sia concentrandosi sulla costruzione dei Dunque, il desiderio di sapere di coloro che hanno potere significati e sulla loro scoperta. legittima l'uso che gli etnografi fanno di un linguaggio che Un’eccezione rispetto a questa mancanza di interesse sulla esprime significati letterali (linguaggio referenziale) e metodologia di campo in antropologia è costituita da Learning rappresentazioni del sapere decontestualizzato e indipendente how to ask di Charles Briggs ([1986]1992). Questi sostiene che le dalle circostanze in cui è stato prodotto. interviste siano eventi linguistici multidimensionali in cui un Su questo punto sono importanti alcuni recenti lavori ruolo fondamentale e’ giocato dalle teorie native dei ricercatori sull’apprendimento. Invece che concepire il sapere o l'apprendimento sulla comunicazione piuttosto che da quelle dei loro come internalizzato o come qualcosa di acquisito, Jean Live e interlocutori. Etienne Wenger (1991) definiscono l'apprendimento una pratica Di conseguenza, spesso, le interviste implicano incomprensioni situata. Di conseguenza, la conoscenza non è mai "fuori di lì", un ed errori di interpretazione. Egli descrive come i Messicani oggetto stabile ed osservabile, ma è patrimonio di una complessa nel nord del New Mexico ai quali poneva le sue domande struttura di attori che agiscono in un contesto (Lave 1993). Il rispondessero "Chi lo sa?". sapere è rappresentato, discusso e negoziato da persone che sanno I ricercatori arrivano sul campo con dei modelli retorici specifici cose diverse e parlano con interessi ed esperienze differenti, che possono avere piu’ o meno senso per le persone con le quali costituendo insieme una situazione. Il conflitto è presente in tutti parlano. Briggs sostiene che i ricercatori debbano ascoltare e gli ambiti dell'esistenza umana, incluso l'apprendimento. imitare le strategie meta-comunicative prima di partecipare Voglio qui sostenere che non dobbiamo prestare attenzione attivamente a questi scambi facendo domande; devono imparare soltanto alle pratiche meta-comunicative locali, ma anche alle prima di tutto in quale modo domandare. meta-teorie della conoscenza che costituiscono le basi In ogni caso, le difficoltà vanno oltre la mancanza di dell'interpretazione dei nostri interlocutori riguardo alle nostre corrispondenza fra le cornici comunicative del ricercatore e quelle attività e ai nostri oggetti di ricerca. Abbiamo bisogno di essere del nativo. Briggs lo lascia intendere quando sostiene che le sicuri che le nostre preoccupazioni epistemologiche, riflesse nei credenze dei ricercatori sul linguaggio mettono in primo piano la dibattiti teorici e nelle pratiche di rappresentazione, orientino sua funzione referenziale o descrittiva, dando rilievo ad anche i nostri metodi etnografici per comprendere come "la oggetti, persone, eventi e processi ignorando l'atto conoscenza di un mondo costruito socialmente è socialmente linguistico come tale e il suo contesto. mediata" (Lave e Wenger 1991: 51). Le teorie dei ricercatori, in questo modo, mettono in luce il contenuto informativo del linguaggio piuttosto che, per esempio, Akuapem e la nazione, cristianesimo e cultura il suo ruolo nel definire le relazioni tra parlante e uditore. Briggs Akuapem è un'area collinosa nella regione est del Ghana. Le sue mette perciò in rilievo alcuni presupposti che stanno alla base diciassette città si estendono su una catena collinare di bassa delle teorie sul sapere dei ricercatori. altitudine, che oscilla dai 365 ai 487 metri (Blay 1972). Quali sono le teorie e i concetti dei ricercatori riguardo alla Nelle valli vicino alle fattorie si trovano molti piccoli villaggi: a conoscenza? Michel Foucault (1990) descrive il processo lungo andare, un elevato numero di persone è migrato qui. attraverso cui il sesso, prima oggetto della confessione cristiana, Ciononostante, le ville nelle cittadine mostrano che le persone venga medicalizzato durante il diciannovesimo secolo. La verità sono legate al proprio luogo d'origine: tornano a casa in occasioni deve venire alla luce e la sua esplicitazione libera colui che la di festival e funerali durante i weekend, e in questi momenti, se confessa. Ma la confessione richiede un interlocutore, una possono, costruiscono case. Le città nel distretto di Akuapem sono persona di autorità che la possa interpretare: "E' perché il lavoro in competizione tra loro e i conflitti sono stati acuiti dalla di produzione della verità, se lo si vuole convalidare conoscenza che gli abitanti hanno circa la storia della loro scientificamente, deve passare attraverso questa relazione" (p. 66 città, raccontata con una certa consapevolezza delle ed. ital. p.62). Nonostante Foucault stesse analizzando le radici identità etniche e delle ingiustizie passate. della psicologia, questo processo di produzione del sapere I primi coloni di Akuapem furono di lingua Guan2, ma fino al scientifico può valere anche per l'etnografia, in cui la ripetizione diciassettesimo secolo Akuapem fu conquistata e governata da è terapeutica e la conoscenza è trasformativa. La conoscenza di sé popolazioni Akan di lingua Twi, tra i quali i primi furono gli è considerata desiderabile ed essenziale al processo. Akwamus, che misero in atto politiche linguistiche di tipo Molti dei nostri metodi di ricerca presuppongono che la imperialistico, costringendo i detenuti ad imparare il Twi ed ad conoscenza debba essere verbalizzata e spiegata per essere usarlo per difendersi in tribunale. valida (Mavanhão 1993) e che essa non risieda in pratiche Gli storici locali indicano le atrocità commesse dagli Akwamus

19 ACHAB come causa della richiesta di appoggio ai governanti di Akyem osservato le lezioni di tradizioni culturali e altre materie, le prove Abuakwa da parte degli abitanti di Akuapem nella guerra per per le competizioni culturali e le competizioni stesse; ho rovesciare i governanti Akwamu. Dopo che gli Akwamus furono partecipato alle messe, ai festival e alle attività scolastiche di sconfitti e allontanati oltre il fiume Volta, i guerrieri Akyem domenica; e ho fatto ricerca storica in archivi nazionali e chiesero Akuapem come ricompensa per averli aiutati e, siccome regionali. Cercando di capire gli effetti complessi della gli abitanti di Akuapem non avevano oro, chiesero agli Akyem di produzione della cultura nazionale in Ghana, mi sono guidarli. Agli Akyem, anche loro un popolo Akan, furono date concentrata su tre aree: delle terre per stabilirsi nelle attuali città di Akropong e 1) il processo attraverso cui, storicamente, la cultura è Amanokrom. Portarono ad Akan l'organizzazione politica, diventata un oggetto di discorso, una selezione del flusso di designando parenti e amici ad importanti ruoli e organizzando le pratiche culturali, ed è stata associata alla nazione, diciassette città in una disposizione gerarchica tradizionale Akan, 2) i diversi discorsi contemporanei sulla cultura e le basata su formazioni militari. modalità in cui studenti e insegnanti negoziano la politica Akropong divenne la capitale del nuovo regno con un capo governativa con i simboli cristiani nelle lezioni e nelle supremo. Questa storia è oggi riattivata grazie alla esibizioni, consapevolezza etnica Guan e all'effettiva disintegrazione dello 3) l'impatto dell'insegnamento della cultura sulla relazione stato tradizionale Akuapem in tanti stati indipendenti durante gli degli studenti con il sapere nelle scuole. anni '90 (Gilbert 1997). Usando questi tre elementi, ho documentato gli effetti complicati Arrivai ad Akuapem per studiare la produzione della cultura e problematici dei programmi culturali rivolti ai giovani nelle nazionale nelle scuole del Ghana. Il Ghana sembrava essere un scuole in una nazione africana post-coloniale. Ho esaminato come luogo affascinante dove studiare il modo in cui i governi stavano le pratiche e i significati della scuola in un'area (Akuapem) hanno tentando di riavviare lo sviluppo nazionale attraverso la trasformato gli intenti ideologici dei programmi governativi, formazione di un patrimonio nei giovani cittadini. laddove questi programmi creavano differenti possibilità rispetto Cercai di comprendere le forze- sociali, intellettuali e a quelle disponibili a scuola. ideologiche- che stavano dietro alla promozione scolastica della Fui introdotta ad Akuapem da un intellettuale in pensione, che cultura in Ghana, e i motivi per cui le persone si battevano per e promuoveva la sua città natale ai forestieri, specialmente stranieri, attraverso la cultura. facendo da intermediario rispetto alle influenze esterne. Ex Pianificai anche di analizzare in che modo i curriculum nazionali insegnante di lingue, aveva insegnato a molti professori delle e la politica culturale venivano trasformati dagli attori sociali scuole e perciò facilitò il mio ingresso a scuola. Queste nelle scuole di Akuapem. La mia ricerca si concentrava su come coincidenze avevano anche un senso da una prospettiva di ricerca. le scuole divennero il luogo di produzione, invenzione e Un luogo collinare, considerato perciò salubre per gli europei, la oggettificazione della cultura nazionale, costituita non costa di Akuapem -e Akropong in particolare- divenne il quartier solo dagli ufficiali di Governo e dalle élites nazionali, ma generale dei missionari di Basilea sulla Costa d'Oro negli anni '40 anche dagli attori locali. del 1800. Akuapem ha una lunga storia di esposizione al Il PNDC, Provisional National Defence Council del Ghana, che Cristianesimo e all'istruzione e un alto tasso di scolarizzazione salì al potere nel 1981, era particolarmente interessato alla (Kwamena-Poh 1973). produzione di una cultura nazionale e al ringiovanimento della Le Chiese in Ghana si contrappongono alle pratiche tradizionali: tradizione, cioe’ alla creazione di una nuova politica culturale, un antagonismo mostrato vividamente quando Ephraim Amu, un promuovendo festival nazionali e istituendo l'insegnamento della insegnante di musica del Presbtyterian Teacher's College, fu cultura nelle scuole (National Commission on Culture 1991)3. Il espulso dalla Chiesa e dalla scuola per aver indossato un vestito programma scolastico aveva due componenti. Come parte della africano in chiesa nel 1931 (Agyemang 1988). riforma dell'istruzione finanziata dalla Banca Mondiale, una Akuapem non è rappresentativo del Ghana, ma è un luogo che materia chiamata "studi culturali" fu aggiunta nel 1986 al evidenzia alcune problematiche la cui rilevanza va oltre Akuapem programma nazionale per i primi nove anni di istruzione. La stesso: la tensione ideologica tra Cristianesimo e "tradizione", le materia prevedeva per gli studenti l’apprendimento di musica, tensioni strutturali di un'economia basata sull'agricoltura ma che danza, rituali del ciclo di vita, arte oratoria e religione. Un arricchisce i cittadini e coloro che sono vicini allo stato, e le secondo metodo più diffuso includeva competizioni culturali tra fluttuanti relazioni tra città, etnicità e nazione. scuole in cui gli studenti si esibivano in cori, performance di tamburo, recitazione di poesie, danze e mostravano i loro lavori in Fare tante domande: esposizioni di arti e manufatti. il processo di costruzione delle storie orali Intervistare era solo uno dei tanti metodi per capire le motivazioni Quando iniziai la mia ricerca sul campo ad Akuapem nell'agosto ideologiche e gli effetti non voluti dell'inclusione delle tradizioni 1998, decisi che nei primi mesi, mentre aspettavo di aver accesso culturali nelle scuole. alle scuole, mi sarei concentrata sull'incorporazione storica della Ho vissuto nella città di Akropong, nell'area di Akuapem, per 12 tradizione nelle scuole di Akuapem. Mi domandavo se mesi, da agosto 1998 ad agosto 1999, un anno scolastico. Ho l'insegnamento della cultura nei curricula scolastici risalisse a

20 ACHAB prima della riforma del 1986, magari alla fine del periodo anche della sua storia di vita e mi presentò alla sua famiglia. Poi coloniale negli anni '30 e '40 o all'inizio dell'indipendenza negli ci accordammo sul giorno in cui dovevo tornare6. anni '60. Essendo a conoscenza della scarsità dei documenti scritti Alla seconda visita, spiegai di nuovo il mio oggetto di ricerca in negli archivi, dopo un viaggio esplorativo di due mesi nel 1997, Twi. Mr. Asante iniziò a raccontarmi di come l'artigianato veniva speravo di studiare le ragioni ideologiche dell'interesse nella insegnato nella sua scuola elementare di Akropong e poi raccontò cultura tradizionale attraverso le storie orali, intervistando della sua biografia e lo stato delle "arti e mestieri" durante la sua insegnanti e chiedendo loro delle loro esperienze di studenti e formazione in diversi posti e di quando divenne insegnante e si insegnanti dagli anni '40 in avanti. Nonostante l'insegnamento spostava di scuola in scuola in diverse città nel sud del Ghana. In della cultura fosse una riforma nazionale, ero curiosa di questa fase, mise molta enfasi sulle date e sui luoghi. Era a disagio sapere se gli insegnanti erano stati attivi nel promuovere con l'uso del registratore, ma mi lasciò prendere appunti mentre l'eredità ghanese che poi il governo aveva adottato. parlava. Quando arrivò alla fine della sua biografia, Mr. Asante mi Dalle poche persone che conoscevo, raccolsi una lista di nomi chiese cosa volevo studiare e io mi spiegai un po' meglio, degli insegnanti più vecchi con un interesse nella cultura. Da quel modificando le mie domande in modo da riflettere i suoi interessi punto, usai un "campionamento a catena" e finii per intervistare per le "arti e mestieri". Mi disse che uno dei motivi per cui mi dieci persone, fermandomi prima di aver intervistato tutti coloro aiutava era che sentiva il bisogno di documentare la sua vita che mi erano stati consigliati. Le persone che intervistai erano per passare oltre tutte le cose che aveva fatto e visto. uomini anziani, dai 60 ai 90 anni: erano insegnanti in pensione o Nonostante si considerasse più un artista che un insegnante, ministri che avevano insegnato all'inizio della loro carriera. Il loro sentiva che ora, sulla spinta dei miei interessi, doveva pensare inglese era abbastanza buono. All'inizio, condussi le interviste in ad insegnare l'arte ai suoi figli. Poi mi spiegò l'origine del suo inglese; poi, parlammo Twi, usando l'inglese occasionalmente nome e mi raccontò della sua prima moglie che era morta quando non capivo cosa era stato detto o quando avevo difficoltà qualche anno prima e dei suoi figli. Mi invitò inoltre a restare ad esprimermi4. Qualche volta, le persone che mi avevano fornito a cena e io accettai. i contatti mi accompagnavano alla prima visita per presentarmi; All'incontro successivo, una decina di giorni dopo che avevamo altre volte, mi dicevano di citare i loro nomi. consumato la cena preparata dalla sua nuova moglie, mi lasciò Inutile dire che avevo dimenticato il consiglio di Briggs ([1986] accendere il registratore mentre leggeva gli appunti preparati per 1992) riguardo alle prime osservazioni e all'imitazione delle quell'occasione e altri brani dall'autobiografia che aveva scritto tipologie locali di discorso prima di imbarcarsi nelle interviste; negli anni '80. Gli appunti che aveva preparato sembravano ero preoccupata di portare a termine tutto ciò che dovevo fare e l'inizio di un libro di testo sulla lavorazione della creta scritto per così andavo avanti a fare ciò che vedevo essere il mio lavoro5. insegnanti della scuola primaria e secondaria, dove si descriveva Descriverò quello che accadde durante una serie di visite e l'importanza della lavorazione, come preparare la creta, i metodi interviste con Mr. Asante (uno pseudonimo) svolte nell’arco di un di cottura e decorazione dei pezzi di argilla. Alla fine di questo mese come esempio di ciò che comunemente avveniva durante le incontro, dopo un'ora e mezza di sua lettura su cassetta, tornai a interviste. Egli era uno dei miei primi informatori-chiave quindi casa completamente sconcertata, chiedendomi cosa era successo. le difficoltà del processo furono amplificate. Durante la mia prima Cosa avevo detto che gli aveva fatto pensare che volessi un testo visita con Mr. Asante, una visita di presa di contatto per come la sulla lavorazione della creta? Ripensai a cosa avevo detto e pensavo io, mi presentai e descrissi il mio progetto: ero interessata fatto, ma alla fine realizzai che potevamo solo perpetuare all'insegnamento della cultura (termine locale) sotto forma di l'inevitabile componente di incomprensione connaturata alla proverbi, musica, danza, "arti e mestieri" nella scuola primaria e nostra comunicazione. secondaria (i primi nove anni di istruzione). In ogni caso, avevo Alla quinta visita, una settimana dopo, Mr. Asante continuò a bisogno di qualche coordinata sulla riforma e speravo che Mr. leggere il suo testo e quando finii i suoi scritti, prosegui leggendo Asante potesse raccontarmi di come queste cose venivano un discorso che aveva sostenuto al Festival delle Arti di Legon nel insegnate quando egli frequentava e insegnava a scuola. Dissi che 1977 sulle "Forme contemporanee dell'espressione artistica". stavo scrivendo un long essay, la parola usata nelle scuole di Dopo 45 minuti, approfittai dello scatto emesso dalla fine della abilitazione e nelle università per indicare la tesi. cassetta, per cambiare la direzione del nostro discorso. Senza Spiegai che volevo registrare l'intervista e che potevamo parlare toccare il registratore, gli feci domande più precise su cosa nella lingua in cui Mr. Asante si sentiva più a suo agio. In questo succedeva durante la formazione da insegnante di arti e mestieri modo, se avesse detto qualcosa in Twi a me poco comprensibile, ad Achimota e sugli scopi dell'insegnamento di quella materia a avrei potuto tornare indietro e riascoltare la registrazione. Gli quel tempo. Cercavo in tutti i modi di passare da una forma dissi anche che volevo ricordarmi delle cose che mi diceva e che generale ad una più descrittiva e dall'aspetto pratico a quello sarei stata felice di dargli delle copie delle cassette. Egli disse che ideologico. La conversazione divenne sbilanciata, con tante avrebbe preparato qualcosa da leggere per la registrazione. Lo domande e risposte dirette da me. Una volta arrivata a casa, rassicurai che non era necessario, ma non ascoltò le mie obiezioni. mi sentii male per non aver riacceso il registratore e averlo Sembrava contento e impaziente, mi disse che era stato un piacere fatto continuare. incontrarmi e che aveva molti documenti da mostrarmi. Parlò Pianificai un'altra intervista, in cui mi chiese di accendere il

21 ACHAB registratore e iniziò a leggere ancora dal suo taccuino, dicendo educativo, sponsorizzata dalla Banca Mondiale del 1986, aveva che era "felice di continuare la nostra discussione sull'educazione istituito la materia "studi culturali" così come "studi vocazionali", artistica". Quando finì, gli feci ancora una volta alcune domande che riformavano l'insegnamento di alcune arti e mestieri rispetto sulla sua esperienza e sulla lavorazione della creta, finendo in una a come erano state insegnate a Achimota. Pensai che ci fosse una conversazione instabile. Questa fu la nostra ultima intervista. continuità ideologica e pratica tra Achimota e questa riforma. Rimasi però in contatto con Mr. Asante, tornando a trovarlo circa Invece, per la gente di Akapuem, gli studi vocazionali erano una volta al mese quando si trovava nel quartiere. Qualche volta considerati una formazione al lavoro (benché manuale) e non passavo semplicemente per salutare e chiedere come stavano lui e avevano nessun legame con la cultura, considerata qualcosa di la sua famiglia; altre volte, lo aggiornavo sullo stato della mia futile rispetto alle questioni centrali dell'istruzione. ricerca per avere riscontri ed approfondimenti da parte sua. Nel Io definisco la cultura in modo diverso da la maggior parte dei giugno 1999 scrissi "Mi sembra di dover dire alle persone cosa sto ghanesi. Vedo la cultura come qualcosa che include le pratiche trovando e non trovando e coinvolgerli in questo modo". Una quotidiane, incorporate e abituali, delle persone; questo volta mi prese in prestito il registratore e qualche cassetta per comprende le pratiche del Cristianesimo, dell'istruzione e i intervistare i suoi parenti sulla loro storia familiare. processi di appropriazione dei temi e delle idee occidentali. Su questo modello si strutturarono anche le interviste svolte con È contestuale e flessibile: si svolge in uno specifico contesto in altri informatori, sebbene questi piuttosto che dei lavori d'argilla una popolazione specifica. Per esempio, sostengo che ci sono parlassero della storie della città, dei missionari e della chiesa ad tradizioni culturali scolastiche in Ghana in cui certe pratiche e Akuapem e dello sviluppo della musica da chiesa. Tutti si certi modelli linguistici sono diventati naturali e attendibili; il preoccupavano della precisione delle informazioni che mi stavano modo scolastico di trasmettere la conoscenza era ciò che stavo trasmettendo, spesso leggendo da documenti o da libri in loro stimolando nelle mie interviste. Ma per molti ghanesi, la cultura possesso, ma Mr. Asante fu l'unico che creò un libro per me7. Mi significava cultura ghanese, che si poteva evitare o a cui si poteva davano cioè informazioni che erano abituati a trasmettere e partecipare di domenica o in specifiche occasioni. Attraverso le riguardo cui si sentivano esperti; e io non ero l'unica che mie interviste e altre conversazioni più spontanee imparai il implorava informazioni per molti dei miei informatori. In questo campo semantico del termine cultura e iniziai ad usarlo in maniera modo, mi venivano impartite delle lezioni: mi trasmettevano più appropriata. informazioni codificate che avevano un indirizzo e un ordine, nel senso di avere un inizio, un corpo centrale e una fine, così come Nozioni locali di esperti le narrazioni storiche o le introduzioni alle materie nei libri di Realizzai anche che parte del problema era costituito dal fatto che testo. mi stavo concentrando sul periodo sbagliato. Le persone che mi Non ero sicura che stesse andando male. Le persone con cui erano state consigliate erano uomini anziani cresciuti negli anni parlavo sembravano gentili, come se volessero aiutarmi, e '30 e '40 quando le scuole erano sotto il controllo della Chiesa; l'atmosfera era positiva. Sicuramente lavoravano duro per non erano molto interessati alla cultura, considerata antitetica aiutarmi. Ciononostante le nostre comprensioni e le rispetto al Cristianesimo. Inoltre, le poche informazioni che avevo interpretazioni delle nostre reciproche interazioni erano sul passato erano frammentate: in quanto insegnanti, questi abbastanza diverse. uomini si erano spostati molto seguendo i loro incarichi, e così non riuscivo a ricostruire una storia dell'educazione ad Akropong Cosa significava la cultura, per i Ghanesi e per me o perfino ad Akuapem perché questi avevano insegnato in una Nel momento in cui iniziai le interviste con Mr. Asante, non ero città (magari nella regione centrale o nella Brong-Ahafo o nel ancora completamente consapevole dei significati locali del nord) per tre anni e in un'altra per i successivi otto. termine "cultura" (in Twi, ammamere) che usavo come punto di Realizzai che dovevo chiedere di coloro che a quel tempo erano partenza in questi colloqui, benché sapessi che era un termine quarantenni o cinquantenni, che erano cresciuti nell'epoca locale. La gente di Akuapem pensa che la cultura tocchi le loro dell'indipendenza quando l'insegnamento della cultura venne vite solo occasionalmente, in eventi fuori dall'ordinario: promosso. Forse avrei dovuto interessarmi meno agli insegnanti cerimonie rituali, festival e competizioni culturali scolastiche. che si erano spostati di città in città ma piuttosto a chi era stato Incorporata dai capi, che ne erano i guardiani, la cultura forniva studente ad Akropong. Però erano proprio coloro che non avevano delle connessioni con gli antenati e il passato. La cultura era avuto successo a scuola che erano rimasti a vivere ad Akropong e associata alla performance, specialmente alla musica e alla danza, questo genere di persone erano esattamente quelli che non e alle pratiche tradizionali religiose. Perciò, non comprendeva gli godevano di rispetto e che non mi erano stati consigliati come interessi di Mr. Asante nelle arti e mestieri. Stavo lavorando sotto "esperti". Il campionamento "a catena" diventa dunque l'influenza delle nozioni tardo coloniali di cultura africana che problematico quando l'oggetto del proprio studio è diverso dalla comprendevano "arti e mestieri" locali, dopo aver letto della comprensione locale di ciò che è un sapere prioritario. fondazione della scuola di Achimota nel 1927, in cui sia Ottenni qualche successo facendo domande sulla storia l'artigianato che le esibizioni tradizionali erano importanti in dell'insegnamento della cultura ad insegnanti di mezza età che quanto emblemi della cultura africana. La riforma del sistema incontravo quando visitavo le scuole. Normalmente non si

22 ACHAB trattava di interviste strutturate, ma conversazioni sotto il portico connotazione di genere e dimostrano una gerarchia gerontocratica o nella sala insegnanti la mattina presto o durante l'intervallo, che opera ad Akuapem: il sapere pratico è disponibile a chiunque suscitate dai miei racconti sui miei interessi e su cosa stavo ma è specialmente usato da giovani uomini e da donne, mentre il cercando. Mi raccontarono soprattutto storie personali ed erano sapere degli eventi antichi e rituali è il più prestigioso, non meno preoccupati di essere precisi perché non c'era il registratore, largamente disponibile e nelle mani di alcuni anziani. a quel punto mi conoscevano meglio rispetto ai miei informatori- Un'esecuzione adeguata è altamente valutata per tutte e tre le chiave e le loro storie facevano parte di conversazioni alla pari. tipologie di conoscenza, e perfino la più astratta è posta in atto: In ogni caso, durante le interviste, anche gli insegnanti di mezza durante i funerali, si discute di genealogie per chiarire questioni età mi parlavano della cultura sotto forma di varie e importanti legate all'eredità, e i rituali sono messi in scena ai festival. La usanze, insegnandomi, per esempio, l'ordine delle attività rappresentazione può includere un'esibizione di abilità verbale. all'interno di un festival o di un rituale. Spesso avevo La precisione ha un grande peso nella rappresentazione pubblica. l'impressione di rompere la cornice della conversazione se Una cattiva esecuzione è un'umiliazione personale e una perdita chiedevo delle loro storie personali o degli eventi e dei curricula di reputazione (vedi Yankah 1995); errori durante le esecuzioni nelle loro esperienze. Un problema era che l'insegnamento della rituali possono provocare punizioni (perfino mortali) da parte cultura nelle scuole non era considerato da loro un sapere. Così, degli spiriti arrabbiati o degli antenati. anche quando usavo il termine "cultura" in maniera appropriata, e La conoscenza più potente e sacra è considerata segreta, usata per nonostante parlassi con persone che avevano conosciuto rinforzare lo status di certi anziani e capi. Così come i capi sono personalmente i programmi culturali durante l'istruzione, questi protetti dal mondo profano dalla mediazione dei loro akyeame o volevano trasmettermi un corpo di conoscenze riguardanti la portavoce (Yankah 1995), lo sono anche gli oggetti potenti o gli cultura, benché chiedessi dei programmi scolastici. Per capirne le eventi tenuti nascosti e protetti dall'ambiguità e dalla segretezza. ragioni, è necessario analizzare le teorie locali sulla conoscenza e Molti saperi culturali e storici sono considerati segreti e l'apprendimento ad Akuapem. controllati dagli anziani; per questo sono chiamati mpanyinsem, affari degli anziani. La natura segreta della conoscenza è Saperi locali e contesti di apprendimento sottolineata dagli autori che rendono quella conoscenza pubblica, Nell'etnografia della conoscenza di Maurice Bloch (1993), egli attraverso i loro libri. Nella prefazione di un famoso libro che distingue diversi tipi di saperi e stili comunicativi corrispondenti documenta numerosi festivals in Ghana, A. A. Opoku (1970) a diversi stadi e status nel ciclo di vita degli Zafimaniry del scrive che è difficile esprimere ringraziamenti "in un libro che ha Madagascar. a che fare con ciò che è sacro e in qualche misura segreto nel I bambini sono associati con il sapere pratico e scientifico della nostro patrimonio culturale". Nella recensione di due testi che foresta, le persone sposate con il sapere pratico agricolo e gli descrivono due festivals Akan, I. E. Boama (1954) scrive: anziani con la saggezza e la storia: in questo modo, con il passare dell'età, la conoscenza ha una pertinenza decrescente rispetto “I due festivals Twi che ogni Akan dovrebbe cercare di vedere all'ambiente circostante e diventa più astratta. Bloch sostiene che sono Adee e Odwira. Ma ci sono molte persone che pur avendo il saper leggere e scrivere tra gli Zafimaniry è visto come assistito ai festivals, ne hanno visto solo una parte. Questo perché qualcosa di simile al sapere degli antenati, nonostante il fatto che solo chi sta dentro ha il permesso di vedere le vere attività…se sei la maggior parte degli alfabetizzati siano giovani uomini. un cittadino (figlio della nazione), compri questi libri per leggerli Prendendo ispirazione dalla tipologia di Bloch, distinguo tre tipi e se conosci i segreti della tua nazione, non li scarterai”. diversi di conoscenza che ho visto operativi ad Akropong e in (Traduzione dal Twi di Afari Amoako e me) generale ad Akuapem. Il primo è un tipo di sapere pratico, legato a compiti quotidiani come i lavori di casa (cucinare, lavare, Il sapere culturale al suo livello più profondo e più puro era spazzare). Un altro è un sapere specializzato, come la carpenteria, dunque considerato nascosto, non accessibile agli estranei: i libri la tessitura kente, il suonare i tamburi, che dipende dall'accesso ai che lo documentavano violavano quel segreto descrivendo rituali contesti di performance per parentela o apprendistato. Il terzo è un a chi non era parte della cerchia dei reali e ai giovani. sapere incentrato sulla storia (genealogie di famiglie e di capi, Anche alcune storie erano considerate segrete. Un giorno, mentre storia della città) e sulla pratica rituale. Come già accennato, la percorrevamo la strada principale di Larteh, il professor Asiedu, storia (della Chiesa e della città) è un importante genere di uno dei miei principali informatori, mi raccontò che quando, nel discorso ad Akuapem, che si ritrova nei sermoni religiosi, nelle 1957, scriveva la sua tesi per il Presbyterian Training College conversazioni quotidiane in cui gli anziani mostrano il loro sapere sulla storia di Larteh andò a parlare con un anziano della sua città sotto forma di aneddoti storici, e durante i funerali. natale. Solo alcuni di questi tipi di saperi sono identificati come culturali L'anziano gli disse che non gli avrebbe detto niente se non avesse dagli abitanti di Akuapem: alcune delle conoscenza specializzate, portato da bere, e quando lui tornò il signore era morto. Un altro come suonare i tamburi o danzare, sono qualificate sotto questa anziano non gli raccontò niente e l'allora giovane professor etichetta, ma più comunemente, sono considerate in questo modo Asiedu, lo rimproverò dicendogli "se non parli, come faranno i la conoscenza storica e rituale. Questi saperi hanno una bambini a imparare?".

23 ACHAB "Perché non volevano raccontare niente?", chiesi a Asiedu in Twi. comunque, la conoscenza scolastica è utile solo nella sua "Wosuro (avevano paura)", rispose. riproduzione sui fogli d'esame. "Di cosa avevano paura?" chiesi. Lui mi disse che avevano timore di rivelare qualcosa di segreto e che qualche spirito li avrebbe La messa in scena della competenza puniti. Ho presentato queste tipologie di conoscenza perché hanno (Note di campo, 19 febbraio 1999). strutturato il modo in cui le persone rispondevano e davano senso alle mie domande. Mi sembra che molti dei miei informatori più La segretezza di un certo tipo di sapere storico e culturale importanti pensavano alle mie domande come a delle permette agli anziani potenti di manipolare importanti decisioni interrogazioni scolastiche: il loro recitare da documenti e il mio sui diritti di proprietà e sulle posizioni politiche che sono registrare su cassetta o prendere appunti riproduceva le modalità connesse profondamente alla genealogia familiare e alla di trasmissione da insegnanti ad alunni, eccetto che per la storia locale. lavagna. Questo fece sì che presentassero una conoscenza Come sostiene William Murphy (1980), il contenuto di codificata e formalizzata, non la propria esperienza personale. Le questo sapere nascosto non influisce quanto i privilegi che mie domande sulla cultura stimolarono descrizioni di usanze e di lo stesso segreto crea. rituali da parte degli insegnanti di mezza età che insegnavano Benché in tutte le forme di saperi della comunità venga queste stesse descrizioni o a cui erano state insegnate in privilegiato l'aspetto empirico, che si tratti di lavori domestici giovinezza. L'accuratezza era importante nei termini di una mattutini, di festivals o di rituali in boschi sacri, l'attività corretta performance, dove gli informatori tenevano a presentare scolastica ad Akuapem si distingue per trasmettere un sapere che informazioni vere e dove l'ansia era accresciuta dal mio non è né pratico né utile, in cui la conoscenza è resa astratta e registrare. creata in un gioco di riproduzione di parole, una litania da Non ero l'unica a chiedere loro informazioni. Il professor Asiedu apprendere senza discussioni e con poca attinenza con la vita si assicurò che sapessi che altre persone erano state da lui per quotidiana. Le lezioni a scuola - e questo modello diventa più avere informazioni sulla storia della città. Egli commentò, evidente e più forte nei livelli superiori dell'istruzione- consistono facendomi allo stesso tempo un complimento, che siccome delle in una discussione guidata dall'insegnante. Il professore fa delle persone sagge venivano a cercarlo, i suoi figli e sua moglie domande il cui scopo esplicito è far emergere la preparazione pensavano che anche lui lo fosse. A un giovane insegnante che degli studenti, ma questi riconoscono che ci si aspetta che diano capitò durante una mia visita, Asiedu disse che eravamo andati a la riposta che l'insegnante ha in mente. La discussione si risolve imparare mpanyinsem o le questioni degli anziani da lui. in una serie di liste e di definizioni scritte alla lavagna. Vengono I miei informatori, dunque, avevano l'impressione che le mie poi forniti gli appunti: l'insegnante infatti scrive alla lavagna delle domande contribuissero al loro status e alla loro autorità di frasi e dei paragrafi sull'argomento, spesso riproponendo alcuni anziani ben informati agli occhi delle loro famiglie o dell'arena punti della precedente discussione, e gli studenti copiano questi pubblica. appunti nei loro quaderni. Questi testi saranno la base per Il professor Asiedu, in particolare, aveva trasformato se stesso da esercizi, domande di verifica e (si presuppone) per gli esami insegnante in pensione ad anziano della città, da Oyeame a capo, nazionali. e poteva aver visto i miei interessi più nella natura dei Qualche volta, per compito in casa o in classe, l'insegnante scrive mpanyinsem che nel sapere scolastico. delle domande alla lavagna basate sugli appunti e gli studenti Per evidenziare la loro competenza, i miei informatori indicavano devono scrivere le risposte sui quaderni8. Gli appunti danno la la loro età e la loro esperienza durante le narrazioni delle loro possibilità agli studenti di ripassare le informazioni dalla lavagna storie di vita, elencando le date e i luoghi di nascita, il curriculum copiandole nei loro quaderni. Si tratta di un processo meccanico scolastico, gli incarichi da insegnante, la formazione, gli ultimi e faticoso. I quaderni sono spesso gli oggetti materiali attorno ai impieghi e la pensione. Qualche volta il racconto includeva la quali ruotano le lezioni: gli studenti si precipitano a copiare dalla spiegazione dei loro nomi e la discussione della loro storia lavagna; gli appunti vengono raccolti per essere valutati familiare, come abbiamo visto con Mr. Asante. Dopo diversi dall'insegnante, che spesso ha pile di quaderni sulla cattedra, episodi simili, imparai a domandare questo tipo di storie di vita. poi i quaderni vengono ancora ridistribuiti e si fanno le La prima volta che lo feci, la moglie dell'informatore che stava correzioni. Gli appunti sono un meccanismo importante della ascoltando la nostra intervista, fece un grugnito di soddisfazione, trasformazione del sapere quotidiano in sapere scolastico, mostrando quanto la domanda fosse appropriata. Altre domande dato che verbalizzano una conoscenza incorporata attraverso che valorizzavano l'età e l'esperienza dei miei informatori si parole inglesi, definizioni e liste. rivelarono utili, come suggerire comparazioni fra il passato e il La natura astratta e decontestualizzata del sapere scolastico lo presente. Gli anziani spesso facevano paragoni tra il presente e il rende molto simile al sapere storico e al sapere degli anziani, ma passato per evidenziare la loro conoscenza e criticare il modo di nel momento in cui viene insegnato ai bambini, viene agire attuale9. Imparai a chiedere "Com'era l'educazione ai tuoi semplificato e appiattito, fenomeno che ho discusso nei dettagli tempi?"10 e a seguire "Cos'è cambiato da allora?", invitando a altrove (Coe 2000). A differenza del sapere storico e culturale, criticare il presente. Entrambe queste domande mostravano

24 ACHAB rispetto per le loro competenze ed esperienze e suscitavano uno loro posizioni. specifico stile di discorso associato agli uomini anziani, aiutando In tutte queste interviste, i miei interlocutori volevano descrivermi quindi a costruire la cornice dell'intervista come quella i vari costumi tradizionali e io lentamente negoziavo ciò che dell'insegnamento impartito da una persona più grande ad una più volevo, facendo domande sulle loro esperienze di competizioni giovane11. nella scuola primaria e secondaria, la logica delle loro Ero contenta che mi raccontassero le loro storie di vita perché le performances e il modo di apprenderle. In ogni caso, partendo da vedevo come un'occasione per porre domande più specifiche basi comuni (le prove e le competizioni culturali) su cui discutere, sull'istruzione e sulle esperienze d'insegnamento. I miei potevo sollevare domande ancor più precise. Ho anche percepito informatori, però, non capivano perché stessi facendo quelle che gli adolescenti erano aperti con me più degli adulti. Nessuna domande; volevano raccontarmi le loro prospettive e i loro saperi di queste interviste è durata più di un'ora o un'ora e mezza. in toto, come un pacchetto preconfezionato. Cambiare la Guardando le prove delle competizioni culturali e dei festivals, ho direzione delle conversioni e interrompere le loro lezioni notato che i bambini e i giovani imparavano a recitare attraverso sull'argomento non era rispettoso dell'età e delle competenze. l'osservazione seguita dall'imitazione. I bambini e gli adolescenti Indagare sulle esperienze personali poteva essere interpretato recitavano "dietro le quinte", in contesti fuori dalla vista degli come una minaccia alla loro autorità- davvero sai questo? Eri adulti, esibendosi pubblicamente solo quando si sentivano sicuri veramente lì? di non fare errori sotto lo sguardo altrui. Durante un gruppo di Il mio scopo era sostenere delle interviste aperte, colloquiali, discussione con dei ragazzi, chiesi come avevano imparato a informali e scorrevoli (Jackson 1986; Rubin e Rubin 1995), ma la suonare il tamburo fontomfrom: comprensione delle interviste da parte dei miei interlocutori risultò più formale, dove loro impartivano un sapere codificato e “Vedi, ascoltiamo. Questa cosa, non è che suonano il tamburo preciso da anziani ad una giovane, o da insegnanti ad una fontomfrom un solo giorno. Se lo ascoltiamo, non lo suonano solo studentessa. Di conseguenza, la mia nozione emica di cosa per un giorno o un minuto e poi basta. Lo fanno di continuo, così dovesse essere un'intervista colloquiale, supportata dalla mia noi lo sentiamo per tutto il tempo in cui lo suonano. Ascoltiamo formazione accademica, si modificò in un genere di discorso di come fa, com'è esattamente il suono e lo seguiamo. Così se sento Akuapem (mpanyinsem) più formale, sistematizzato e ordinato di che stanno suonando il tamburo in quel modo, lo seguo quanto volessi o mi aspettassi. esattamente, il ritmo. La volta successiva, se vado in quel posto e nessuno è lì, provo a suonarlo nel modo in cui l'ho sentito. Questo Altri metodi è come ho visto il modo di suonare. Questo è come ho imparato a Ho visitato diverse scuole e osservato le lezioni di cultura e di suonare il tamburo”. altre materie. Ho continuato a partecipare alle messe in città, a (discussione registrata, 22 marzo 1999; traduzione dal Twi di parlare con la gente che mi fermava per strada e ad andare ai Afari Amaoako, Bobina Ofosu-Donkoh e me) festivals e ad altre attività rituali. Ho parlato con i giovani adulti della famiglia con cui vivevo, sono andata a trovare gli insegnanti Vorrei essere partita imparando a fare domande sul modo in cui nelle loro case e sono stata adottata e protetta da due professoresse questo ragazzo aveva imparato a suonare. Invece, ho imparato più anziane. attraverso la pratica, facendo attenzione a successi e fallimenti, a Ho mantenuto i contatti con chiunque conoscessi e ho continuato fare domande o affermazioni che permettessero ai miei ad andarli a trovare. Ho fatto affidamento su conversazioni interlocutori di aprirsi e altre che creassero silenzi o informali, lasciando che gli altri dirigessero il dialogo e facendo introducessero altri temi. Invece, solo dopo ripetute frustrazioni, domande quando si presentava l'opportunità. Ho guadagnato feci un passo indietro e osservai come le persone imparavano. l'accesso a diverse situazioni accompagnando conoscenti e amici in chiesa, al mercato, a feste e andando a trovarli nelle loro case e Conclusioni. Dalle interviste all’osservazione nelle loro scuole. Come ho descritto, condurre interviste produsse tipi di linguaggio Quando la scuola superiore ha iniziato a prepararsi per le e trasmissione del sapere diversi da ciò che mi aspettavo. La mia competizioni culturali in febbraio, ho accompagnato il frustrazione nel processo di intervista mi permise di osservare e funzionario del distretto di studi culturali alle formazioni che imitare le interazioni più attentamente, qualcosa che Briggs teneva per gli insegnanti, e poi ho scelto tre scuole secondarie sosteneva dovessero fare i ricercatori prima di iniziare a fare dove seguire le prove e le performances. domande. Queste difficoltà nel percorso mi aiutarono a vedere Ho intervistato i giudici delle competizioni, con successo alcuni aspetti più chiaramente- la costruzione della conoscenza, le variabile a seconda del loro interesse per la cultura. Ho anche teorie dell'apprendimento, le strategie comunicative, l'importanza condotto delle interviste di gruppo con gli interpreti delle della corretta performance- che arrivai a definire come temi esibizioni e altre interviste individuali dopo la competizione. I centrali dell'insegnamento della cultura ghanese nella scuola. gruppi di discussione hanno funzionato meglio che i colloqui L'intervista, come ogni conversazione, è un qualcosa di individuali con gli studenti: il mio potere diminuiva nel gruppo e negoziato, non solo nella forma, ma anche nella sua gli studenti si correggevano l'un l'altro ed elaboravano insieme le interpretazione. Sia l'intervistato che l'intervistatore segnalano e

25 ACHAB interpretano il contesto dell'intervista attraverso il loro discorso. trasmettevano un sapere. Le nostre posizioni sociali e le nostre Ma nel mio caso gli intervistati avevano teorie della conoscenza e comprensioni della produzione e trasmissione di conoscenza modi di trasmetterla differenti. Se io ero portatrice di un senso del influenzarono ciò che ci dicevamo e quali modalità usavamo. sapere accessibile e pubblico, libero dalle relazioni di potere, la Tutto il sapere è mediato socialmente, ma queste interviste gente di Akapuem vedeva la conoscenza, specialmente quella problematiche lo resero ancor più visibile. La mia conoscenza culturale e storica, come segreta e protetta, legata profondamente graduale delle strategie locali di apprendimento mi aiutò ad allo status sociale e al potere. accedere più facilmente al sapere degli anziani e a partecipare in Partivo dal presupposto che la conoscenza storica fosse legata quelle conversazioni come una giovane rispettosa. Imparare le all'esperienza personale, al punto di vista o all'identità dei miei convenzioni locali della trasmissione dei saperi è dunque informatori, mentre questi usavano le storie di vita per essenziale nell'etnografia. Abbiamo bisogno di capire le cornici evidenziare la loro età e competenza e preferivano costruire il interpretative che le nostre domande e le nostre interviste fanno sapere come riproducibile (scritto), preciso, generale e descrittivo, emergere così come i nostri interessi si intersecano con le nozioni seguendo le regole della conoscenza scolastica vigenti ad locali di conoscenza e competenza. Akapuem insieme alle nozioni locali di saperi e storia degli In ogni caso, questo significava ad Akapuem imparare come anziani. Senza capire i principi di questa trasmissione di saperi, indagare, attraverso la sperimentazione, l'osservazione e cercai di direzionarla attraverso i miei criteri di intervista. l'imitazione. La conoscenza è socialmente mediata, legata alla mia posizione di ricercatrice americana e alle loro posizioni di anziani che (Traduzione di Valentina Mutti)

Note accade nell'apprendimento di una seconda lingua che ha grammatiche e dizionari, le mie capacità di lettura e scrittura 1 Allo stesso tempo, c'è stata una certa attenzione nei confronti erano maggiori di quelle orali e di comprensione. dell'esperienza corporea e dell'incorporazione come strumenti di 5 Dan Rose (1990) presenta le storie di vita degli etnografi come conoscenza (Sklar, 1994; Young 1994). pratiche culturali inserite nello sviluppo dell'accademia. 2 I Guan probabilmente arrivarono presumibilmente nel XV 6 Un monitoraggio dei soggetti non era abituale nell’ambito della secolo, si puo’ senz’altro affermare sulla base di ritrovamenti ricerca antropologica all'Università della Pennsylvania. archeologici, che essi giunsero prima la fine del XVI secolo Personalmente ero preoccupata del consenso e dell'uso del (Kwamena-Poh 1973). materiale e feci firmare ai miei informatori un consenso nel quale 3 L'instabilità nel corpo militare causò un colpo di Stato nel 1979 si diceva che avrei potuto usare le informazioni in pubblicazioni a opera del tenente pilota Jerry Rawlings, che poi passò le redini nelle quali avrebbero potuto scegliere di essere citati o restare ad un governo civile nato da elezioni democratiche. Due anni e anonimi. Accettai anche delle modifiche a questo modello. mezzo dopo, questo governo subì nuovamente un colpo di stato 7 In una discussione sul consenso, un informatore mi chiese di non ad opera di Rawlings, con accuse di corruzione. Il nuovo governo usare le informazioni "grezze", ma di fare controlli con altre fu diretto da Rawlings e dal PNDC. Benché all'inizio fosse persone o documenti per verificarne la veridicità. socialista e populista, il PNDC divenne poi l’interlocutore 8 Questa strategia di insegnamento nasce in parte come risposta prediletto del Fondo Monetario e della Banca Mondiale e alla mancanza di libri di testo: quando i libri sono tirati fuori promosse riforme di adattamento strutturale e liberalizzazione dagli armadi, ogni libro è usato da cinque o più studenti, che economica. In seguito alla pressione internazionale, il governo stanno vicini intorno a un banco, leggendo sottosopra, di lato, del PNDC iniziò un processo di democratizzazione e si trasformò sulle spalle degli altri. in un partito politico civile, l'NDC, che vinse le elezioni 9 Per esempio, un insegnante delle superiori, di cui avevo parlamentari e presidenziali nel 1992 e nel 1996. Seguendo osservato le lezioni, faceva notare ai suoi studenti la differenza tra l'esempio di molti scienziati politici studiosi del Ghana, così come si celebravano i funerali ai suoi tempi rispetto alle come quello degli editorialisti in Ghana che per sottolineare la celebrazioni di oggi. Era chiamato opanyin o anziano. Sono sicura continuità tra il PNDC e il NDC parlano di governo (P)NDC. che non fosse solo per l'età (una sessantina), ma anche per il suo 4 La mia padronanza del Twi migliorò durante l'anno. Alla fine, stile retorico. ero in grado di comprendere la maggior parte dei discorsi ufficiali 10 Per "ai tuoi tempi" usavo i termini Twi, "wo bere so" e "saa bere e delle lezioni delle scuole inferiori e superiori in Twi e di no". sostenere conversazioni quotidiane con le persone. Trovavo 11 A quel tempo avevo 27 anni ma molte persone ad Akuapem difficoltà nel leggere il linguaggio più arcaico e proverbiale della pensavano fossi più giovane. poesia, della legislazione e della Bibbia. In generale, come spesso

26 ACHAB Bibliografia

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27 ACHAB The postmodern deconstructivism of Donna Haraway - or: why cyborgs matter di Sandra Finger

The increasing demand for more inter-disciplinarity in the arguments of critical theorists regarding the shortcomings of social sciences emphasizes a critical scrutiny of authoritative Haraway’s thinking and I will conclude explaining where and knowledge and has led to a critical engagement with all different why, in critical theory, Haraway’s concepts instead do matter. kinds of practices of making meanings. The relativist turn during the 1960’s has been the key development of this process. Nature and Science or natural science as culture Particularly Kuhn and Popper - just to mention the two key The analysis of nature or of the role of sciences might not contain figures in this movement - have been significantly important in Haraway’s central or maybe best-known theoretical contribute. It proving the necessity of a critical review of thoughts within is however important to highlight this contribution because her disciplines that would have maybe been less contested concerning understanding and analysis of nature and sciences present the their meanings, such as natural sciences. So, just as Said (1979) or pillars for her idea of the cyborg with which I will deal later in this Starn (1991) give the examples of Orientalism and Andeanism essay. separating the world into spaces and giving meaning as a result of “Trained in molecular and development biology, I identify a specific history and its power discourse, we can scrutinize professionally as a historian of science”1, these are the words with recent and contemporary conditions. This kind of de- which Donna Haraway describes herself. In her work Primate constructionism in social sciences has often been linked to a Visions: Gender Race, and Nature in the World of Modern pessimist outlook with the focus on the submission and subjection Sciences she argues that biology as well as the concept of nature of the individual to capitalist and late-capitalist disciplinary forces are both historical discourses (Haraway, 1989). ‘Social relations and also, broadly speaking, to a certain ideological and racist of domination are built into the hardware of logics of technology, hegemonic order of today (Young, 1995; Gilroy, 2000). producing the illusion of technological determinism. Nature is, in For this reason Donna Haraway’s concept of the human being in “fact”, constructed as a technology through social praxis’ today’s condition seems to be particularly significant to look at. (Haraway, 1989: p.54). She supports her argumentation by She, in fact, not only contests the authority of natural sciences’ comparing researchs on primates in different regions. Results of a concepts of nature, but also defends the idea of using the outcome research carried out by Japanese scientists in Japan “for example” of late capitalism against capitalism itself, for the wealth of display an idea of ‘unity’ of human beings and animals. Other humanity. Therefore she thinks at technological development as than in Western societies, in Japan the relations between animal an opportunity for dynamism. Haraway’s agenda is ontological as and human are ‘like relations between older and younger siblings well as political and in particular feminist. However, the options or parents and children’. In Buddhist tradition however, ‘the of empowerment by means of the appropriation of technologies series of possible transformations among animals, gods, and and other innovations and changes launched by capitalism, can humans sets up a horizontal system of relationship’ (Haraway, also be useful for the male stance. It is possible to understand the 1989: p.247). Haraway continues saying that in Western societies relevance of Haraway's thought concerning the male domain if we ‘nature is not presented valuable because it is wild in Teddy read, for example, her issues on transcendence integrating them Roosevelt’s sense’. In the case of Japan, however, ‘nature is an and going beyond her discourse through Adorno, Horkheimer or aesthetic value [...]. Nature is a work of art’ (p.248). The same Young. Haraway herself has in the meantime, though only after research in Japan also shows a ‘matriarchal order’ among having published her concepts of nature and science, agreed with primates which, according to Haraway, reflects the ‘Japanese a possible ‘female and male agenda’ which I will explain in this culture preoccupation with mother-son relations that has different essay. So I will look at Haraway’s concepts of nature and science tones from the Western version. These and an essential number of and how they are supported by other critical theorists from a ‘dis- other case studies prove, from Haraway’s point of view, that gendered perspective’. Afterwards I will discuss her concept of primatology has been determined by human social sciences. She the cyborg and its implications. Last but not least, I will discuss, argues that sciences have been working in the service of socio-

28 ACHAB politics, in order to establish the place of the Human in this world ‘truly narrow concept of sociology’ and its ‘misplaced (Haraway, 1989: p.87, p.235-243, p. 288). According to Haraway dominance’ which lies in the fact that ‘the technology of the different understandings and concepts of nature reflect situations which are controllable by sciences, and therefore the different orders of discourse. In one of her later works, after reified relationship embodied in such situations, is transferred to Primate Vision, Haraway becomes quite explicit and clear in this society, which ought to be the subject of all those concepts’ (2000, regard: ‘The truths of biology are historically crafted in practices p.135). We can hence understand Haraway’s argumentation as a where materiality and semiotics encompassing the dynamic result of the vivid debates around the legitimacy of ideas and agency of humans and nonhumans cannot be disintertwined. sciences coming out of this paradigm-change as depicted above. Teaching Christian creationism as science is child abuse as well Although, as the debate shows, Haraway’s approach is not new, as in bad biology, but teaching biology as an a-historical her examples in the field of natural sciences lose nothing in their representation of objects separate from their “agencies of pervasiveness and originality and enhance the credibility of her observation” is equally debilitating’ (Haraway, 1997, p.118). This argumentation (Young, 1992). argument on the constructed nature of nature as well as of science Within this concept of hegemony that constructs entities and is actually nothing innovative in critical theory and social disciplines to guarantee its continuity, Haraway qualifies the sciences. Nietzsche (1878) and Foucault (1970), both identify the education system as one of the key institutions from where the discourse and its aesthetics as concepts that have to be understood students’ and scholars’ focus of observation is reshaped and as a ‘history of ideas’: in the confrontation with migrations during determined by ideology. State ideology is embodied by the state the Classical Age and afterwards, the Greek civilization2 was apparatus of education securing the reproduction of political and concerned in organizing itself and went out of the struggle with economic conditions (Haraway 1989; Althusser, 1994). In his the idea of a ‘higher culture’, as opposed to the Roman Empire, reflection about the state apparatus, Althusser determines the let alone the nomads, also called by the Greek ‘Barbarians’. For education system as main instrument for exploitation of the Max Horkheimer (1974) ideas of intellectuals such as Plato and ‘people on a falsified representation of the world in which they Aristotle are not than ‘speculative thought’ and ‘a doubtless have imagined an order to enslave other minds by domination of luxury [...] in a society based on group domination only a class of their imaginations’ (Althusser, 1994: p.124). With the state as people exempt from hard labor could afford’ (p.103). According the ‘educator’, the intellectual and scholar educated by the state to Horkheimer, Nietzsche, Foucault and Haraway, certain himself, plays the key role of agent in transmitting this scientific discourses are to be understood as outcomes of the hegemonic worldview (Gramsci, 1998: 210-216). thought of a privileged minority that eventually imposes its Donna Haraway’s concept of nature as an artificially and worldview and concepts on other less advantaged or less powerful intentionally created and institutionalized entity opposes people. If the construction of nature, sciences, ideology or other humanity as ‘the other’, as the ‘constitutive outside’ for one’s own products of the discourse have already been contextualized before identification (Haraway, 1989: p.23-25), as a result of this new Haraway’s work as discussed above, why then has there been in awareness of constructionism by the ‘relativist shift’. This new the seventies 'a new vogue' (Young, 1992) in the understanding of view of nature can be linked to a period of ‘rediscovery of ideology, nature and geography, or sciences in general, as a ideology’3 and increasing awareness of the institutionalization of contest of meaning? ideologies such as race, class, consciousness etc.4 which First of all the new shift to the Kuhnian paradigm that involved determines the science and the perceptions produced by that sciences (Chalmers, 1982) in 1962, opened up a perspective onto science (Hall, 1986). Since ideologies keep bound to economic observation as a highly subjective and paradigm-dependant and political conditions and are incorporated by state and undertaking. Observation experienced hence a critical objection education institutions, Rouse (1992) argues that science is to be relevant for scrutiny itself. Science was, for the first time, openly taken as a ‘cultural formation’ which can be understood by discussed as a subject to compare with rival paradigms which detailed examination of it, by the situations it responds to or tries then also touched more and more upon, both social and natural to explain, and by the ways in which it transforms those situations sciences (Chalmers, 1982). This led to the ‘unthinkable (Rouse, 1992: 58). relativism’ of the post-modernist discourse, that revealed power This awareness of nature and humanity as two relations and discursive practices lying under the structure of constructed entities as well as the correspondingly imagined meaning (Young, 1992). border drawn between human being and animal, between According to Horkheimer (1974) ‘intellectually, the modern man technology and nature, leads Haraway to point out which will be is less hypocritical than his forefathers of the 19th century’ but the leading theme in her development of the cyborg. Furthermore ‘hypocrisy’ of early intellectuals has been instrumentalized by she defines the groundwork to imagine and develop what Michael them, exploiting this knowledge to alienate the human being from Joyce calls the ‘Cyborg Consciousness’ (Joyce, 1995: p.3): if so its authentic existence and its (more) original needs (Nietzsche, called ‘facts’ promoted by sciences and its political ideological 2000; Horkheimer, 1974: p. 100/101). Theodor W. Adorno agenda as true are in ‘fact’ intentionally constructed, then they are (2000), at the time of the dispute of positivism in German imagined. So if fact becomes fiction, then fiction can become also Sociology during the 70’s, during one of his lectures criticizes the fact according to paradigm and discourse. This implies again

29 ACHAB that fact and fiction are of the same value and credibility ‘cyborgism’ or being a cyborg implies for her: (Haraway, 1989: p. 368-382). Since the cyborg is often criticized of being rhetoric (Kuzru, 1997: p.4) this idea of ‘ “thinking about the technology of sports footwear”, she says. fiction becoming fact and fact becoming fiction is crucial to “Before the Civil War, right and left feet weren’t differentiated in retain. shoe manufacture. Now we have a shoe for every activity”. Winning the Olympics in the cyborg era isn’t just about running The Concept of the Cyborg fast. It’s about “the interaction of medicine, diet, training Articulation and identification presents for Haraway a practices, clothing and equipment manufacture, visualization and ‘paradigmatic psychoanalytic question’ (Haraway, 1992: p.324) timekeeping”. When the furor about cyborgization of athletes which signifies the object: ‘We articulate; therefore, we are’5. through performance-enhancing drugs reached fewer pitch last Thus Haraway looks for an exit from the discourse and its summer, Haraway could hardly see what the fuss was about. conceptualizing and identifying practices. In order to liberate Drugs or no drugs, the training and technology make every oneself from discursive and paradigmatic forces, one has to draw Olympian a node in and international technocultural network, just upon the possibilities of imagination which, as discussed above, as ‘artificial’ as sprinter Ben Johnson at his steroid peak’. does oppose to constituted facts only in their functional and (Kunzru, 1997: p.3) instrumental character for the discourse (Haraway,1991: p. 149). Haraway suggests for this the space of technologies because they The power of the cyborg is, according to Haraway, the are ‘unruly partners in discursive construction’ (Haraway, 1991: empowerment by internalizing and embodying the paradoxical p.304) and concreticizes this in the cyborg. nature of capitalism on the one hand, but offering new alternatives First of all a Cyborg is a hybrid being that goes beyond the to communicate, to assume new identities or to behave differently distinction of (a) machine and organism, (b) human and animal, etc. Besides – which is very important – the Cyborg is not and (c) physical and non-physical. It is the opposite to the content romantic or nostalgic. Since we have created the world that we are of ideologies and hence opposite to (claimed) realness, living in, instead of looking back or yawning for the ideal image authenticity and nature. It is the negation of distinction between of nature, we should assume responsibility of our deeds. This does natural and cultural. One could say it is a creature of social reality not mean simply acceptance but to employ the available means as well as social creature of fiction, but since the traditional and start working from within the monster (Haraway, 1992). Last opposition of reality /fiction loses its meaning with Haraway, this but not least, Haraway’s Cyborg is post-gender or pan-sexual and statement becomes redundant for Haraway. The liberation of us feminine: implies the creation or self-confidence to dissociate ourselves ‘it is a polychramic girl...the cyborg is a bad girl, she is really not from paradigmatic thinking and imagine a new consciousness a boy. Maybe she is not that much bad as she is shape-changer, (Haraway, 1991). whose dislocations are never free.’ (Penley and Ross,1991: p. 20). The cyborg is open to change, a never finished project (Haraway, Feminism for Haraway is a myth and so it is for the cyborg 1992: p.304) giving up much of what it means to be human. (Wright, 1994: p. 4) ‘Cyborgs embody fluidity, adaptability’ (Arsham, 1995: p.8). The Cyborg neither wants to be called modern nor post-modern: ‘Cyborg Under Fire’ – The Cyborg and Its Shortcomings the belief in modernity was a mistake because modernity as any As much as Haraway’s concept arouses interest and fascination, other paradigm has alienated creatures from themselves that much questions and criticisms does it attract. I will turn to (Haraway, 1991: p.304) so that the term post-modern becomes one of the maybe most criticized of her arguments. redundant anyway. Apart from that, the post-modern revolt has As described above, the Cyborg is feminine, ‘a matter of fiction become institutionalized, is ‘official or public culture of the and lived experience that changes what counts as women’s Western society’ (Jameson, 1991: p. 14), as well as its paradigm. experience in the late twentieth century’ (Haraway, 1991: 149). Haraway describes her concept as ‘a transformation from a This is what she says in her original and most well-knows piece, discourse on physiological organisms [...] to a discourse on the ‘Cyborg Manifesto’. Just a few months later in an interview cybernetic technological systems’ (Rouse, 1992: p. 8). For with Constance Penley and Andrew Ross about the cyborg she Haraway in the realities of modern life, the relationship between states: ‘She is a girl who’s trying not to become Woman, but people and technology are so intimate and close that ‘it is no remain responsible to women of many colors, positions, and who longer possible to tell where we end and machines begin’ (Kunzru hasn’t figured out a politics that makes the necessary articulations 1997: p.3). The different levels in the melting of machine and with the boys who are your allies. It’s undone work.’ Everything human are as unclear as is the transition from one discourse to a about the Cyborg is fluid and open, there is no ‘happy end’ to the new way of existence. story (see Haraway, 1992: p. 304) and so might be the concept of Haraway’s concepts are abstract and it is this abstractive thinking Haraway which means also open to development. Zizek writes in that constitutes the alternative to exit the discourse. However, to an article about post-human beings that humanity has got access make the concept more concrete, I will give an example from to all kinds of technologies and new possibilities but that Kunzru’s (1997) article about Donna Haraway to illustrate what ‘humanity is still immature and barbarian, it did not reach yet the

30 ACHAB full wisdom’ (Gutmair, Flor: 1998). Haraway herself admits: ‘I There are probably more points that could be criticized, but had never imagined how a man might read it. This really is the instead I will now turn to argue why and how a positive attitude first time I have had to imagine that line being read by people - towards cyberspace and technologies is important as affirmed by not just male people – in a masculine subject position’ (Penley, Zizek (Gutmair, Flor, 1998), Giddens (1991), Wright (1994) and Ross: 1991, p. 19). She continues that for the Cyborg gender is Young (1992) and why the Cyborg does matter. something ‘incredibly problematic’ and she really does not know In an interview about Hysteria and Cyberspace Zizek clearly ‘what to do with it’ (Penley, Ross, 1991: p. 19). However, after her opposes the pessimism about cyberspace and new technologies. extensive work on primates, the history of science and nature, an He questions that sphere that people perceive and describe as their important part of her work does not include an explicit female ‘reality’ while denying that cyberspace is part of it. Cyberspace stand point and can hence also be read from a non-feminist ‘affects what it means to be a subject’ which should be seen perspective. Moreover, in a world where cyber-technique and new positive. However, he is suspicious of the ‘hysterical economy’ technologies are more debated than ever, it seems even more that cyberspace is caught in. As Giddens argues in his article surprising that Haraway sees herself for the first time confronted about ‘Dilemmas of the Self’, particularly after Marx many of his with the issue of integrating male into her Cyborg concept. followers have only seen the human being as alienated, but However, she signals that she is open to new and extending work. ignored the potential of unification among those who share the Another point, raised by Arsham (1995) is that the Cyborg reflects same experiences with the capitalist system: ‘modernity parts of its culture as well, namely capitalism, and in which way fragments; it also unites’ (Giddens, 1991) and in Haraway’s mind Haraway is restricted by her own cultural background. Questions Cyborg could present a result of shared experiences (Haraway, related to this issue would be then how racist can a Cyborg be, 1991). Wright (1994) argues also against a one-sided pessimism considering that not everybody in this world has got equal access and prefers to see in the ‘chaos’ of new technologies also a and maybe also not the need to the recent sport shoes, let alone ‘potentially liberatory human activity’ (p. 4). internet or other technological luxuries (Wilson, Wallin, Reiser 2003). One could question how much Haraway herself is Conclusion restricted by illusions and imagination of the paradigm she lives So far I have given an insight into the argumentation by in. Connected to this issue of positioning and subjectivity, in an opponents as well as supporters of new technologies, focusing on article about African American Critical Theory and Cyberculture, the possible developments and consequences into which Kali Tal6 argues that within literature about cyber-culture we Haraway’s Cyborg is to be embedded in. Robert J.C. Young’s should pay more attention to the theory and literature of those critique of Donna Haraway’s critique of science, is a contribution ‘who have long been wrestling with multiplicity’, to see how that considers both positive elements as well as shortcomings. For much immersion and how many new ways of being the him the power about Haraway’s story is ‘that she sets new cyberspace for example offers to those individuals who are maybe standards for sheer immersion in the texture of the history of more haunted by the force and suppression of the discourse than ideas, institutions, research traditions, individuals’ reflections in others – for example the black minority being more discriminated themselves’. Her argumentation is nothing to be proven, but a by law (Provine, 1998) than the white majority. story that can create inspiration and fascination – ‘the more you Not directly about the Cyborg concept but about the genome make contact with it, the more you get stuck into it’. However, he project, published in 2000, Paul Gilroy (2000) also argues that the concedes, that the same story also seduces him away ‘both from recent developments of the genome project and biotechnical the outer and inner worlds and into a playful space, where it achievements have not resolved but extended the concept of race, would not be right to remain for too long, lest I forget the long- for example mixing genes in a way to create supposedly perfect term goals of changing ourselves and the world’. babies or also the shape of the perfect body. In both To conclude, Donna Haraway suggests a story, a narrative of documentaries, ‘Killing Us softly’ (Dir. Sut Jhally, 2000) and today’s realities, an alternative to overcome the pessimism ‘Beyond killing us softly’(Dir. Magaret Lazarus, 2000), one towards a capitalism that has influenced and invoked change of becomes aware of how much advertisement, if digital, via radio, social structures. ‘I am sick to death of bonding through kinship TV or via Internet etc. influences our self-image and how we and “the family”, and long for models of solidarity and human imagine ourselves: most of the time white skinned, the women unity and difference rooted in friendship, work, partially shared ‘typically’ female and the men ‘typically’ male. These purposes, intractable collective pain, inescapable mortality and contributions raise the question with regard to ‘options and persistent hope’ (Haraway, 1997: p.265). Within a swarm of effects’ by new media and technology of how ideologically and theories and concepts of deconstructions, she deconstructs but – racist influenced messages fueling our brain and imagination can and that is definitely something to be valued – offers an (a) promise a deliberating imagination of spheres beyond the alternative. This alternative remains bound essentially to the discourse and (b) enhance and promote independent thinking at realm of imagination, but provided one agrees with the concept of all. This is not to release human agency at all, but Paul Gilroy sets Gramsci’s hegemony and Althusser’s ideological state apparatus, a warning signal that and he would probably accuse Haraway of imagination might reveal a first step towards an alternative being too optimistic. outside the discourse.

31 ACHAB Notes

1 Cited by Josephine M. Carubia, “Haraway on the Map”, The Semiotic Review of Books, 1998, 9(1), 4-7. 2 With reference to the critical analysis of values embedded in the concepts used today it seems important and exemplary to mention that of Robert Young (2000). 3 See also the article ‘The rediscovery of ‘ideology’: return of the repressed in media studies’ by Stuart Hall (1986), where he exactly argues similarly in so far that by the analysis of practices of representation -in this case by the media- one can understand how the a speaker for example makes history, but under specific conditions which are not in his control, but which determine what he says and how he represents it (also insightful here his book on ‘Represenation: Cultural Prepresentations and Signifying Practices, 1997, The Open University, Glasgow). 4 Haraway opposes the Freudian theory of the Ego with Lacanian’s mirror concept. The latter describes the Ego as a psychological birth tha happens when the human being perceives himself for the first time in the mirror. Together with the birth of the Ego, the individual becomes alienated from its original state of mind. Lacan distinguishes the imaginary, the symbolic and reality, whereas in an abstract way all of these entities are not distinguishable. 5 See also Stuart Hall’s article Who needs identity. Here the authordescribes identity as the different ways of being which are determined in their characteristic by the discourse. 6 See internet link in bibliography, no year or date available. On the web page there is a link to a short version of the same article published in 1996 in the Online journal ‘Wire’ which suggests that the respective article that I refer to here was published shortly before or in 1996.

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Visual sources:

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33 ACHAB Social scientists wrestling with race and nation African-american W.E.B. Du Bois and cuban Fernando Ortiz compared di Alessandra Lorini

It is a peculiar sensation, this double-consciousness, this sense of always looking at one's self through the eyes of others, of measuring one's soul by the tape of a world that looks on in amused contempt and pity. One ever feels his twoness - an American, a Negro; two souls, two thoughts, two unreconciled strivings; two warring ideals in one dark body, whose dogged strength alone keeps it from being torn asunder. W.E.B. Du Bois, The Souls of Black Folk (1903)

Para mi abuelo todos los para él odiosos cubanos separatistas, héroes de la manigua revolucionaria, no eran sino negros o mulatos...Yo, que me ufanaba de mi reciente titulo de bachiller, trataba de convencer a mi racista abuelo de su error…De nada me valia…Le recordé al ya caido José Martì, el lucero de los mambises, hijo de progenitores espanoles y sin asomo de negra oriundez, y me respondio: "Martì no era de color, pero como si lo fuera; ese fué mulato por dentro." Y entonces comprendì que en mi tierra el color oscuro en la piel llevaba implicitamente consigo una prejuiciosa consecuencia de inferioridad y vilipendio social transida de injusticias y dolores. Hasta a las almas se la suponia negras cuando se la quercia envilecer. Fernando Ortiz, Martì y las razas (1935)

In the late nineteenth and early twentieth centuries that the problem of the "color line" was going to be the core of Atlantic crossings of racial ideas, social scientists played a rather modernity2. When he made this often-quoted prophecy at the first crucial role. Both in and in the Americas an impressive Pan-African Congress in London, his country, the United States of number of international conferences discussed new scientific America, was going through its third year of military occupation paradigms that legitimized popular beliefs in racial hierarchies of (1898-1902), and the U.S. "color line" was being and gave a new professional status to social scientists1. Yet an transformed in the Cuban context in which intersections of race important minority of social scientists wrestled with the heritage and nation building, as a recent and rich scholarship has shown, of nineteenth-century biological theories and philosophical constituted a laboratory of social investigation and "invention of beliefs that justified slavery in racial terms. By unifying their traditions." It can be argued that, in the Atlantic crossings of racial scientific work and public commitments in the name of racial ideas, the Cuban laboratory produced competitive public equality, they produced alternative scientific paradigms to erase discourses of race that social scientists would use to both racism from progressive science. German-Jewish anthropologist dismantle existing anti-Negro prejudice and strengthen the myth Franz Boas and African-American activist and social scientist of white superiority. Seen in this context, the figure of Cuban W.E.B. Du Bois were among the leading figures of this social scientist Fernando Ortiz becomes rather paradigmatic when international minority of racial equalitarians. At the dawn of the compared to that of W.E.B. Du Bois. Aware of each other's work, twentieth century, Du Bois in particular, prophetically forecasted the two scientists would meet a few times in Cuba and (perhaps)

34 ACHAB in the United States. Both were followers and creators of Cambridge, was the place to be. Indeed, while at Fisk, Du Bois transnational intellectual traditions inspired by emispheric and had already begun to focus on studying in Europe. When his global thinkers and socially-committed scientists, and in their fellowship to study at the University of Berlin expired and was wrestling with race and nation, their scientific trajectories from not renewed he was advised to present himself for the Ph.D at bio-racial arguments to culturlist approaches and to racial Harvard. Du Bois' supporting Slater Fund committee "expressed, integration diverged to a significant degree. with great earnestness, the hope that…you will devote your talent and learning to the good of the colored race."6 There is no biography of Fernando Ortiz which even vaguely The first African American to receive a Ph.D from Harvard, Du resembles David Levering Lewis' comprehensive biography of Bois gave an address to the elitist American Negro Academy in W.E.B. Du Bois. This biographical masterpiece provides an 1897. Still greatly influenced by his German mentor and Harvard abundance of detail as well as powerful interpretations of Du supervisor Albert Bushnell Hart, who held a racialist view of Bois's life, his eclectic works, his national and international public history, Du Bois declared in Hegelian terms: "The history of the commitments, his superb literary capacities, and his difficult world is the history, not of individuals, but of groups, not of personality3. Du Bois himself wrote at least three autobiographies nations, but of races, and he who ignores or seeks to override the that map his racial consciousness throughout his long life (he was race idea in human history ignores and overrides the central born in Great Barrington, Massachusetts in 1868 and died as a thought of all history." In his Hegelian scheme, great men were no volunteer exile in Ghana in 1963). Ortiz, on the other hand, did more than representatives of racial ideals. Each "race" - that is, not leave behind any lengthy autobiographies, and available each "family of human beings, generally of common blood and biographies of the influential Hispanic social scientist are far from language, always of common history, traditions and impulses, comprehensive4. who are both voluntarily and involuntarily striving together for Du Bois tracked his ancestors back to one Tom Burghardt, the the accomplishment of certain more or less vividly conceived slave of a Dutchman who had gained his freedom fighting for the ideals of life " - had its own "gift" to offer to humanity. This was American Revolution and had a son who fought in the war of the result of differences - "subtle, delicate and elusive, though 1812. On his father's side of the family he was able to follow the they may be - which have silently but definitively separated men movements of his ancestors from , to the Bahamas, to into groups." The historical examples of racial groups that he gave Connecticut, to Haiti, to New York, to Massachusetts. Du Bois's were the Teutons, the Slavs, the English of Great Britain and birth, as he himself concluded in Darkwater: Voices from Within North America, the so-called Romance nations, the Negroes of the Veil (1920), was the making of an international, "global" Africa and the Americas, the Semites, the Hindus, and the product: "So with some circumstance having finally gotten myself Mongolians. Whereas the English gave the world constitutional born, with a flood of Negro blood, a strain of French, a bit of liberty and commercial freedom, the Germans contributed science Dutch, but, thank God! No 'Anglo-Saxon,' I come to the days of and philosophy, and the Romance nations provided literature and my childhood.", While his goal was to attend Harvard after he art. Negroes too, in Du Bois's view, possessed the cohesiveness of graduated from high school, he found out instead that white town these "racial" groups, but their spiritual message had not been leaders had arranged a scholarship for him at Fisk University, a fully communicated to the world. The Egyptian civilization black college in Nashville, Tennessee. During this journey to the showed just a hint of that message, but the Negro race, like the South, he noted the "curious irony by which I was not looked yellow and Slavic races, was just beginning to deliver its upon as a real citizen of my birthtown with a future and a career, messages. Black people's "subtle sense of song" had given and instead was being sent to a far land among strangers who America, Du Bois held, "its only American music, its only were regarded as (and in truth were) 'mine own people'." Thus, American fairy tales, its only touch of pathos and humor amid its young Du Bois suddenly felt like a foreigner in his own birthplace money-getting plutocracy." It was, therefore, black people's duty and was to find instead a collective identity with strangers in a "to conserve their physical powers, intellectual endowments, "foreign" place in the South. At Fisk, he wrote, "racial equality spiritual ideals." As a race, black people "must strive by race was asserted and natural inferiority denied." As he later recalled organizations, by race solidarity, by race unity to the realization of in Dusk of Dawn, at the black college he became "a member of a that broader humanity which freely recognizes differences in closed racial group with rites and loyalties, with a history and a men, but sternly deprecates inequality in their opportunities of corporate future, with an art and philosophy."5 It was 1885. Du development." Raising the dilemma of his double consciousness, Bois, a northern black American visiting the South, experienced of being an American and a Negro, Du Bois asked himself: "Am the world of southern racial segregation and would leave Fisk I an American or am I a Negro? Can I be both? Or is my duty to with the intention of liberating the "Negro race." cease to be a Negro as soon as possible and be an In 1888 Du Bois finally applied to Harvard and won a American?…Does my black blood place upon me any more scholarship. It was there that he began to face the "scientific race obligation to assert my nationality than German, or Irish or Italian dogma" which stressed the difference between the development blood would"? For Du Bois, Negroes were Americans "not only of the white race and the "lower races." For a graduate student of by birth and citizenship" but also by their political ideals, sociology during the 1890s, however, Max Weber's Berlin, not language, and religion. Nevertheless, he added that "farther than

35 ACHAB that our Americanism does not go." Negroes for young Du Bois followers, Ortiz collaborated in the formation of an archive of were "members of a vast historic race that from the very dawn of criminal anthropology, psychiatry, and legal medicine. In 1906, at creation has slept, but [was] half awakening in the forests of its the age of 25, he returned to Cuba as a distinguished scientist of African fatherland." Because of their nature, blacks had a mission the international positivist school of criminology.11 to accomplish in the United States: "We are the first fruits of this If Du Bois's early work helped circulate Hegelian and German new nation, the harbinger of that black to-morrow which is yet nationalist ideas seen through the lenses of William James's destined to soften the whiteness of the Teutonic to-day." pragmatism in the United States, Ortiz's first book was a good According to Du Bois, it was feasible for the white and Negro example of the Atlantic crossing of European positivist scientific races in America "to develop side by side in peace and mutual theories. Los negros brujos (Negro witchery), published in 1906, happiness," each with their own peculiar contribution to make to was in fact strongly influenced by the Italian criminologist Cesare the culture of their common country.7 Lombroso who also prefaced the first edition. Finding the book of The early life of Fernando Ortiz coincides with the early life of tremendous interest, Lombroso praised in particular Ortiz's the first Cuban republic. Born in 1881 in to a Spanish interpretation of suicide among Negroes, along with several forms father and a Cuban mother, Ortiz lived with his parents in Spain of Afro-Cuban criminality. Several Italian positivist scientists and from 1882 until 1895 when the family returned to Cuba. The followers of Lombroso strongly supported the nineteenth-century period of 1895-1898 is the crucial period of the second Cuban war "Cuba Libre," as they saw in the strenuous struggle to live in the of independence, the defeat of Spanish colonialism, and the Americas the origin of a new, powerful race12. The Italian school beginning of the first North American military occupation of the also theorized that crime was a form of regression to primitivism, island. As recent scholarship has shown, U.S. hegemony on the and that the Negroid type was the most imperfect of all human island not only limited Cuban independence but also granted a races. In his first book, using the language of Lombroso's atavism, continuity of that very social order which Cuban revolutionary Ortiz analyzed somatic characteristics of black people as relevant anti-colonialists wanted to change. American investors in Cuba factors in determining the criminal expressions of this group, and needed order and stability, and independence was granted at the group psychology as the expression of a "primitive" stage of expense of social justice. The U.S. military forces left in 1902, civilization confronting a "superior" one. While he would later and the Platt Amendment attached to the Cuban constitution gave reject his early usage of such stigmatizing words, in 1906, them the right to return to protect Cuban independence and North following Lombroso's theory of the uomo delinquente (inborn American interests on the island. During the period of 1898-1902 criminal), Ortiz looked at the Negro race as a group of uncivilized that witnessed the U.S. hegemonic control of the island, the U.S. peoples, whose lack of "a large skull" made them prone to color line penetrated Cuba, and American racial stereotypes criminal behavior. Unable to adjust to Spanish civilization, Afro- openly excluded darker, lower-class Cubans, giving support to the Cubans had entered "la mala vida."13 In Cuban society Ortiz saw former "white" colonial elite.8 In this process, what historian Ada "an imperceptible graduation from the white, who is placed by his Ferrer has called "the silence of patriots," namely Cuban patriots' talents at the level of the refined civilized man, to the African ideology of nationhood that erased racial identities, helped to black who, sent back to his native country, would resume his create a strong national identity which opposed American cultural libations in the open skull of an enemy." Realizing that while and racist hegemony.9 Nationalist intellectuals like Fernando some blacks were moving ahead, the white lower class was also Ortiz, with their scientific work and public commitments, being "Africanized," Ortiz argued in favor of eliminating contributed to the notion of "Cubanidad" conceived as an anti- dangerous forms of African culture from the island. Taking the racial, color-blind identity. example of the beneficial influence that Methodism had had on Young Ortiz went back to Spain from 1899 to 1902, the period of African Americans in the United States, he called for the "Cuba between empires," as Louis Pérez has put it, during which importation of more progressive religions to the island. The time the institutions of the island went through the most complex overall solution was a "whitening" of the island by encouraging process of modernization.10 During that time, Ortiz studied penal the immigration of Europeans14. It is extraordinary how, in a just law, comparative legislation, and the history of international law a few years, Ortiz would reject these early racist views and move in Barcelona and Madrid. Having defended a dissertation in penal closer to the racial egalitarianism of Franz Boas that was law and inspired by positivist social theories, he received the title challenging Negro-phobia in the United States at the time. Just of Doctor of Law from the University of Madrid and then, in like Du Bois, Ortiz would take the path of using active social 1902, the title of Doctor of Public Law from the University of science as a weapon against racial inequality. Havana. In 1903 Ortiz went to Italy and resided in Genoa as chief secretary for the Cuban consulate. There he published the On the road of active social science magazine La cultura latina, wrote book reviews, translated texts, In July of 1910 Du Bois resigned from his professorship of and did other editorial jobs in order to make a living. At the economics and history at Atlanta University to accept the position University of Turin he took classes in criminal anthropology of director of publicity and research for the newly founded taught by the renowned scientist Cesare Lombroso. Highly National Association for the Advancement of Colored People influenced by this father of the Italian positivist school and his (NAACP). He saw this as an opportunity to turn the impotence of

36 ACHAB social science into an active weapon of change by asserting the exile in New York City from 1880 to 1895, Martì returned to Cuba centrality of the Negro question within American democracy in and died in battle at Dos Rios. Before his death he interacted the pages of The Crisis, the NAACP's magazine. In his first intensively with the city and the nation around it, and wrote editorial, Du Bois set the agenda of militant journalism: to extensively about what he saw, heard, felt, and experienced. investigate and publicize "those facts and arguments which show In the period of 1898-1902, when Cuba became a laboratory of the danger of race prejudice." In other words, militant social U.S. cultural imperialism, the image of Martì was a powerful science would show that racial inequality was not the product of source of Cuban national identity. Although the alliances Martì so inborn antipathy between white and dark races, as mainstream carefully forged had broken apart, and his warnings against U.S. social scientists held, but rather the outcome of a social system of hemispheric expansion would be dismissed by a Cuban class and caste. Under Du Bois's leadership, the magazine became government that depended on U.S. economic aid and had self-supporting within five years. "With this organ of propaganda accepted the Platt Amendment, a consensual memory of Martì and defense and with its legal bureau, lecturers and writers," Du turned his image from a symbol of "patria" into one of a modern Bois remarked, the NAACP was able to organize "one of the most republic17. It can be argued that Ortiz interpreted the legacy of effective assaults of liberalism upon prejudice and reaction that Martì's "Cubanidad" as the overcoming of racial differences in the modern world has seen."15 Boasian terms. The year Du Bois became the editor of The Crisis, Ortiz published La reconquista de America (1910) in which he had Interpreting Martì's legacy: towards a Cuban national already overcome any possible racist assumptions. In this identity collection of articles, Ortiz joined the circle of transnational Pan- There is no evidence that Cuban exile José Martì and African- Hispanic intellectuals at the University of Salamanca who American scholar Du Bois were aware of each other's work and spearheaded a new crusade in the American continent on the basis public commitments. Despite profound differences, both Martì of linguistic, racial, and religious unity. In these articles he and Du Bois were "global prophetic leaders" whose public selves strongly argued in favor of cultural crossings. Six years later, in were shaped by a strong tension between their artistic creativity Los negros esclavos (1916), Ortiz reconstructed the history of this (they were both poets, fiction writers, and journalists) and the large and heterogeneous group of people who were forcefully critical dimensions of the international politics which they were brought to the island of Cuba, including the different forms of actively involved in. In 1900 W.E.B. Du Bois prophetically their rebellion during the process of assimilation. In this propounded from London his often-quoted statement: "The pathbreaking work in the new field of ethnohistory, he concluded problem of the twentieth century is the problem of the color line." that slavery had made the black race socially homogeneous; yet On the other hand, José Martì made a different prophecy for the such a race was culturally heterogeneous given the different new century as early as 1882, in his attempt to build Cuban ethnic groups that were brought to Cuba.16 By then, Ortiz no national identity by erasing racial differences, seeing it as "not the longer held Lombroso's view that the Negro race was unable to century of the struggle of races but of affirmation of rights."18 In a struggle against oppression. He argued, instead, that the lack of a way, they were both right. But the legacy of Martì in the new large number of Negro rebellions was due to social, not racial, Cuban republic was crucial and would profoundly affect Ortiz's factors. Furthermore, he distanced himself from Lombroso's active social science. notion that peoples lacking in civilization were "immoral." By José Martì spent the greater part of his life as an exile from his then Ortiz shared Franz Boas's historical method of defining a native Cuba and produced most of his literary work in New York. group culture. To Boas, in fact, the egalitarian approach was a Here he carried out his revolutionary leadership by uniting the prerequisite for anthropological research. According to the communities of Cuban refugees and immigrants living in that city German-Jewish anthropologist who had been transplanted to the and in Florida within the Cuban Revolutionary Party, which he United States, a scientist needed to adapt his or her mind to the founded in 1892. An eloquent and charismatic speaker, writer, and people under observation. Boas's new paradigm, as summarized political leader, Martì offered first-hand information on the U.S. in The Mind of Primitive Man (1911), was based on evidence in the "Gilded Age" for Latin-American newspapers such as La which showed that "the organization of mind is practically Nacion (Buenos Aires), La Republica (Honduras), La Opinion identical among all races of man; that mental activity follows the Publica (Uruguay), and El Partido Liberal (Mexico). He also same laws everywhere, but that its manifestations depend upon translated the works of several North American authors into that character of individual experience that is subjected to the Spanish, wrote plays, poems, novels, art criticism, and essays, and action of these laws." edited newspapers, political and economic journals, and children's At this stage of Ortiz's thoughts on race, even more magazines.19 He was, furthermore, known as "el Maestro" and important than the influence of Boas was the rich search for considered teaching his mission. If his intense literary production Cuban national identity that was taking place within the newly gained him an international reputation as one of the best Latin- independent republic.17 Leading intellectuals like Ortiz would American essayists and poets of his generation, his death for the help to forge this search by following the philosophical heritage cause of Cuban independence turned his memory into that of the and political legacy of Cuban national hero José Martì. After his moral hero, the "apostle" of civic virtues, personal integrity, and

37 ACHAB patriotic love. When the Ten Years' War broke out in Cuba in 1868 According to Martì, one's kinship with those who live within the and young Martì began to write anti-Spanish pamphlets leading to same geographical environment was stronger than any supposed his imprisonment and exile, W.E.B. Du Bois was born in Great relationship of race. In Martì's view, the foundation of one's Barrington, Massachusetts. When Fernando Ortiz was born in identity lies in the "spirit" of the "land" that has been "drawn in Cuba in 1881, the exiled Martì was interpreting New York and the with the air one breathes." U.S. for Latin America. The idea of a raceless society in Cuba that Martì forcefully put According to Martì, healthy nations were created by virtue of a forward in Patria (the organ of the Cuban Revolutionary Party) in balance of feminine and masculine traits: he considered violence, 1893 ("Mi Raza"), derived from the way he read the racial energy, and action as masculine traits, and thought, arts and question in the United States. "To insist on racial divisions, on sentiments to be feminine qualities. He elaborated this idea in racial differences, in an already divided people," Martì wrote, "is "Nuestra America," his most well-known essay, published in both to place obstacles in the way of public and individual happiness, La revista illustrada of New York and El Partido Liberal of which can only be obtained by bringing people together as a Mexico City in 1891. "Nuestra America" is Martì's most powerful nation." In Cuba, he wrote, "there is no fear whatsoever of race analysis of the intersections of U.S. expansionism, allegorized as war. 'Man' means more than white, more than mulatto, more than "the giant with seven-league boots," and a Cuban national identity Negro. 'Cuban' means more than white, more than mulatto, more defined through the use of gender differences for a racially than Negro.…. An affinity of character is more powerful than egalitarian society. Publishing "Nuestra America" in both the affinity of color."22 A year later, in 1894, in Patria, Martì made the United States and Mexico showed that Martì read national events no-race argument even stronger by including the Hispanic world: as part of transnational forces, and that he considered Latin- "There are no races….Latins and Saxons have an equal capacity American states to be agents of the unification effort in order to for virtues and defects...What varies are the particular protect their populations and sovereignty from the economic and consequences of the distinct historical grouping." Martì insisted political expansion of the United States. In a very creative effort on racelessness by inaugurating a permanent section in Patria to devise what sociologist Benedict Anderson would call "an dedicated to "The Truth about the United States," which the imagined community," Martì forged a source of identity for those people of "Our America" needed to know. In this way, "the crude, American societies produced by Iberian colonialism. He called it unequal, and decadent character of the United States, and the "Our America," assuming the existence of a geocultural continual existence within it of all the violences, discords, distinction from those American societies produced by British immoralities, and disorders of which the Hispanoamerican colonialism.20 By then he was convinced that the philosophy of peoples are accused" could be demonstrated.23 Poet, chronicler, "Manifest Destiny," which led to the annexation and colonization and great political organizer Martì died in 1895. of half of Mexico's territory at mid-century, would now pursue As soon as the first Cuban republic was born on May 20, 1902, new lands and markets. As European powers were colonizing tensions began to grow between an autochthon tradition Africa and Asia, the United States was looking south to Latin embodied in the images of the palmas, the lonely star, the America and the islands of the Pacific. Having lived for many machete, and the mambis, and a search for the political modernity years in the U.S. and being deeply familiar with American that the U.S. represented. Americanization seemed to be crucial in political culture, it was clear to Martì that early 1890s order to erase any residual colonial past from the island. "The expansionism, powerfully devised in terms of Anglo-Saxon racial soldier and the activist must become citizens," Cuban Enrique superiority, was becoming mainstream national identity. Thus José Varona wrote in 1898, "they should defend their ideals in a Martì wrote this essay as a manifesto addressed to Hispanic new field and with new weapons." "Patria," a nineteenth-century intellectuals, urging them to find a source of identity in Native symbol of a community of feelings, should be turned into a America's classical civilization. He believed that the members of twentieth-century "Republic." The paradigm of modernization the Creole elite should no longer think of themselves as also meant the inclusion of the island into "a community of extensions of the European bourgeoisie. There was a difference, modern nations." The ardent patriot of the war of independence, Martì argued, between the ability to assimilate foreign ideas in a it was argued, should become a citizen, obedient to his civic healthy manner and their shallow imitation by pretending that duties. In this context, the "patriotic symbol" of Martì became part these ideas had universal validity. of the process of "inventing traditions" for the new republic. In Unlike Du Bois's early Pan-Africanism, Martì articulated his political rhetoric the common use of Martì's image meant the rejection of the racial/biological model of identity formation in legitimization of any public discourse by placing it in "the true the name of a cultural/geographical one and dedicated his Martì's legacy." This would be true for both those speaking on concluding paragraph to the erasure of racial hatred: behalf of the government and those speaking for the political opposition. In 1913 Cuban historian Ramiro Guerra wrote that There is no racial hatred, because there are no races…The soul, "celebrating national holidays, glorifying our national heroes, equal and eternal, emanates from bodies that are diverse in form worshipping our flag, singing patriotic hymns, all are powerful and color. Anyone who promotes and disseminates opposition or instruments to be used in the classroom to keep our faith lively hatred among races is committing a sin against humanity.21 and stirring." Teachers were asked to spend many hours in the

38 ACHAB classroom explaining Martì's work to children, in terms of the professors from abroad, published books, and reported on the full "synthesis of Cuban national identity." Martì was commemorated range of Cuban problems "demonstrated how the efforts of one in civic ceremonies like the pledge to the Cuban flag and other group of men can transform an impoverished overseas trading public rituals of nation building. In 1914 a survey among school post into a people and a nationality."27 Like Du Bois, who founded children showed that Martì was the most well-known historical The Crisis as a weapon for racial equality in 1910, Ortiz founded figure in the country.24 However, after his death, the revolution he cultural institutions like the Universidad Popular in the second had envisioned took a different path: the alliances he had forged half of the 1910s, became a member of the Partido Liberal, and in Cuban communities and with external forces broke apart, and produced several publications including "La crisi politica cubana" his analysis of the dangers of U.S. expansionism went largely (1919), an important article in which he proposed the unheeded by a new Cuban government that had accepted the Platt intensification of diplomatic and cultural relations with the United Amendment and was economically dependent on the U.S. States, based on "mutual respect" and, at the same time, a strong Martì's pre-1959 popularity was the expression of a strong Cuban "national effort." Ortiz dedicated this article to "the genius of nationalism hostile to pervasive forms of Americanization. His Woodrow Wilson." Like Du Bois, Cuban social scientist Ortiz warnings about the enormous political and cultural power of the believed in Wilson as a scholar, a man of higher learning and northern colossus became a "usable past" for Cuban politicians: vision. Again like Du Bois, he was to be disillusioned in many of them used Martì's writings as a political weapon to the end.28 remind their opponents of what they should do. The North The period of 1919-23 in Cuba witnessed movements of political, American military intervention of 1898, the event that Martì had economic, and cultural nationalism, including a large student feared the most, had changed everything by ending those hopes movement to reform the university system. As a professor in for social transformation that Martì had envisioned and left as his Havana, Ortiz made his contribution by authoring the "Manifesto" legacy: national independence, racial equality, and social justice of a "Junta Cubana de Renovacion Civica." In 1924 he joined the for all. All this was left unfinished. Yet the unfinished revolution Grupo Minorista in order to promote a radical renovation of the of 1895-1898 produced a new political language, shaped the arts and investigate the political and social problems of Cuba, the content of republican politics, and became, in historian Louis Americas, and the world. These efforts led to the first collective Pérez's words, "a legacy that served as a mandate to revolution for protest against the Machado regime in Cuba, along with the the next three generations of Cubans."25 The transformation of the political oppression in Nicaragua, Santo Domingo, Haiti, and questions that Ortiz addressed in his scientific work fell in line Mexico, and they promoted the defence of intellectuals and artists with Martì's legacy. who were victims of the dictatorial regimes of Latin America and Spain. In 1927 Ortiz resigned from his mandate at the Cuban Ortiz as a national-liberal intellectual: social science as a Parliament. Although he had originally supported Machado as the transcultural weapon of nation-building Liberal Party's reformist candidate, as opposition grew in the In 1913 Ortiz published Entre cubanos. Psicologia tropical, a country against the dictator and the repression of the student collection of short essays investigating all sorts of existing movement, Ortiz wrote an anti-Machado manifesto ("Base para obstacles to Cuban "modernization." Expressing a strong una efectiva solucion cubana").29 Heavily censored, he decided to criticism of Cuban political elites, Ortiz put forward a project of take the path of political exile to the United States and chose to "transatlantic regeneration" for the generation of 1898. A new stay in Washington, D.C. for two years, with the hope of intellectual alliance with Spain was a must, in Ortiz's view, in influencing U.S. politics towards Cuba. Following the example of order to face the danger of the historical disintegration of Cuban Martì, Ortiz published articles like "Las responsabilidades de culture. He found that only scientific research, the development of Estados Unidos en los males de Cuba" (1930) and "Lo que Cuba popular education, and the creation of cultural institutions could desea de los Estados Unidos" (1932) during his exile. After he make Cuba really independent and no longer "between empires." returned to Cuba, he published "El deber nortemaericano in The echoes of Martì's "Nuestra America" resounded in the pages Cuba" (1934) based on a speech he had presented to the of Entre cubanos, as the author pointed out the need for making Economic Society of Friends of Cuba.30 Yet, unlike Cuban leftist Cuban and Latin-American intellectuals and artists known in nationalists who urged a break from the United States, given its Europe. "Wake up and work!" was the order that Ortiz gave to his support of the Machado dictatorship, Ortiz leaned towards a Cuban readers. The time was ripe, he said, for Europeans to know realpolitik position by virtue of geographical proximity. At the that Cuban independence was not le beau geste des yankees, and same time, Ortiz opposed those conservatives who supported U.S. that annexationism to the U.S. was not the solution that Cuban interests in the island at any cost, urging them to accept the modernists wanted.26 "historical necessity" of Cuban national sovereignty. Ortiz Unlike Du Bois's racial "talented tenth," Ortiz's Cuban cultural reminded those North Americans who supported repressive and political elite was made up of color-blind intellectuals. In a governments that they were the ones responsible for creating public speech of 1914 Ortiz reminded his audience that the those governments, given their physical and historical proximity. founders of journals, newspapers, schools, professorships, At this point, Ortiz wanted to create stable institutions and restore museums, and those who funded scholarships abroad, invited constitutional public freedoms on the island. The Machado period

39 ACHAB was a watershed in Ortiz's public life. After Machado's hands of talented young African-American artists, Du Bois's dictatorship, Ortiz became more skeptical, more removed from color-line metaphor became a powerful weapon of "racial pride, politics, and more involved in his scientific investigations, consciousness, history, heritage," stirring a new desire for particularly those related to Afro-Cuban issues.31 In the 1930s, integration into American society. How could Americanism and given the growth of Fascism and the pervasive racist theories of Negro race values be reconciled? As recent studies of the Harlem Nazism in Europe, Ortiz delved into their Cuban version that he Renaissance have shown, these movements were able to articulate called the "negrofobia" of Western racism. From that point on, a variety of responses to relations between race, culture, and art, Ortiz became passionately involved in overcoming the concept of alternating national and international perspectives34. In the same race by connecting Martì's vision of a raceless society to Boas's period in Cuba, the Afrocubanist movement raised similar egalitarian concept of culture. At the same time, his extensive questions but offered different answers. In their own specific work on Afro-Cuban folklore exerted an influence on the artistic ways, both Du Bois and Ortiz devised new perspectives of active vanguard of the literary "Afrocubanista" movement. social science. In the 1920s and 1930s, race was at the core of the reinterpretation Late in 1926 Du Bois discussed "The Criteria of Negro Art." of "Cubanidad" in which Ortiz was actively involved. The Concerned that politics were abandoning the Harlem Renaissance combination of U.S. racial categories, according to which one and that the New Negro movement was turning into a mere search drop of "black blood" made a person black, the belief that blacks for recognition of its individual artists, he pointed out that white were inferior, and the mixing of races placed most Cubans, in publishers expected "Uncle Toms," "good darkies," and clowns as U.S. eyes, in a situation of permanent inferiority and Negro characters and were ready to reward the authors that backwardness. Ortiz stated in 1937: "We Cubans, whites, blacks, provided them. He also admitted the existence of a few successful and mixed, know well how frequently we are all denigrated Negro artists, but in his view they were "the remnants of that without distinction and en masse by some foreigners" (meaning ability and genius among us whom the accidents of education and North Americans). According to U.S. observers, racial opportunity have raised to the tidal waves of chance." To Du Bois, composition was the cause of Cubans' incapacity for self- the "apostle of beauty" was "the apostle of truth." Accordingly, he government. Consequently, to reconstruct "Cubanness" implied a declared: revalorization of black contributions to the formation of the Cuban nation, as by the 1920s it had become clear that Cuba "Thus all art is propaganda and ever must be, despite the wailing could not be a "white country." Despite attempts to attract of the purists. I stand in utter shamelessness and say that whatever "desirable" European immigrants, as Ortiz had encouraged in the art I have for writing has been used always for propaganda for early 1900s, blacks and mulattoes remained a large part of the gaining the right of black folk to love and enjoy. I do not care a total population. As attempts at whitening had failed, Cuban damn for any art that is not used for propaganda. But I do care nationalist intellectuals tried to reconcile modernity with racial when propaganda is confined to one side while the other is diversity, "two concepts that North Atlantic racial ideologies had stripped and silent." systematically presented as incompatible." As in other Latin- American countries, nationalist intellectuals promoted the Du Bois warned against the seductive idea that there was no use exaltation of autochthonous cultural elements. In Cuba this meant in fighting, and that creative talents should do great things and get the fusion of white and black elements which had produced a the reward they deserved. Fighting was crucial, in Du Bois's view, synthesis deemed to be uniquely Cuban. The Afrocubanist because the color line was still an imposing presence: that a black cultural movement was the most visible expression of this woman sculptress could not find a school in New York willing to process, challenging dominant conceptions of blacks' inferiority accept her meant that the "Negro question," with all its and the negative effects of racial mixing: "Where Americans saw unglamorous battles for the ballot, education, jobs, and housing, race degeneration and mongrelization, the Cubans saw racial was still a priority.35 improvement." Ortiz's scientific language had made it clear that That year, in 1926, Du Bois also reviewed Alain Locke's The New all races were equal, and the emphasis shifted from heredity to Negro in The Crisis and made similar points. He found the book culture, from climate and history.32 In the new redefinition of a excellent but disagreed with Locke's idea that "Beauty rather than racially-inclusive Cuban nationhood, Ortiz played an important Propaganda should be the object of Negro literature and art." He role by elaborating on a discourse which was based on Martì's worried that the Negro Renaissance would lead to "a search for heritage and celebrated cultural synthesis: "Without the black, disembodied beauty which is not really a passionate effort to do Cuba would not be Cuba," Ortiz would say in 1943.33 something tangible." While he also recognized that this controversy was as old as time, he believed that if Locke's thesis Du Bois's notion of art and social science as "propaganda" was insisted on too much, it would "turn the Negro Renaissance By intersecting national and international perspectives, the into decadence.36" Harlem Renaissance and the movement of the New Negro of the Years later, Du Bois also applied this notion of "propaganda" to 1920s gave new meanings to the concept of race in the U.S. In the social science. The final chapter of his book Black

40 ACHAB Reconstruction, entitled "The Propaganda of History," was the the Cuban economy on the monoculture of sugar production. most powerful assault ever written on the Dunning School which Here Ortiz compared sugar and tobacco, the most famous Cuban had produced biased research in sympathy with the white South. products, to one another: the value of tobacco was in its leaves, The Anglo-Saxon nexus of the elite of the North and the South whereas that of sugar was in its stalk, he wrote; cane lived for granted the supremacy of the Dunning School of Reconstruction.37 years, tobacco for months; cane sought sunlight, tobacco shade; After having produced evidence that created a major paradigm cane was without scent, and could be left alone for months; shift in the history of the Reconstruction and its "tragic era" tobacco was aromatic and needed the constant care of skilled interpretation, with black people placed at the center of the story men. Above all, cane demanded seasonal mass labor, whereas and portrayed not only as victims but as agents of oppression, Du tobacco needed constant attention from a few experienced hands. Bois's concluding chapter affirmed history as truth which Cane was grown on large estates, tobacco on small empowers true democracy. If historians chose to lie less, Du Bois holdings. All sugar was the same in the end, beet and cane argued, addressing historians of the Dunning School such as sugar even producing the same element, whereas no cigar Rhodes, Fleming, and Bowers, along with others who based their was alike. Finally, as sugar spelled slavery, and tobacco interpretations on racist assumptions, there would finally be a freedom, Ortiz concluded that Cuba should escape from science of history. Writing this chapter as a powerful attack on a the production of sugar into that of tobacco. distorted public use of history, to Du Bois the triumph of the white The introduction to the first edition of the book was written by the South had been a phase in the global exploitation of the darker internationally-renowned anthropologist Bronislaw Malinowski world. As he put it, the most "magnificent drama" in the last who had founded the functionalist school of British anthropology thousand years of human history was the transportation of ten and was teaching at Yale University in the United States at the million human beings out of their "mother continent." Yet this time. That contribution, the visit he paid to Ortiz in Havana in tragedy did not seem to interest historians. Du Bois asked himself 1939, and the intense correspondence between the two men reveal why and came up the following answer: the importance that the concept of "transculturation" had for a paradigmatic shift in the field.39 What did Malinowski find so "Because in a day when the human mind aspired to a science of attractive in Ortiz's definition of "transculturation"? Ortiz human action, a history and psychology of the mighty efforts of explained that he introduced this term because he thought that the the mightiest century, we fell under the leadership of those who word "transculturation" better expressed "the different phases of would compromise with truth in the past in order to make peace the process of transition from one culture to another." In his view, in the present and guide policy in the future."38 this process did not consist "merely in acquiring another culture, which is what the English word acculturation really implies." The By this point, Fernando Ortiz could have reached a similar concept also carried the idea of the consequent creation of new conclusion. cultural phenomena and was therefore "fundamental and indispensable to an understanding of the history of Cuba….an From Afrocubanism to transculturation intense, complex, unbroken process of transculturation of human In the aftermath of the Machado regime, Cuba went through a groups, all in state of transition….and, for analogous reasons, of period of political turmoil (passing through six governments in that of America in general."40 What was the real difference seven years) but it also witnessed many important social victories between the concept of "acculturation" explored by Franz Boas's including the repeal of the Platt Amendment and women's former student Melville Herskovits in his book Acculturation suffrage. Becoming more and more critical of U.S. political (1938), and Ortiz's "transculturation"? interference in the island, Fernando Ortiz's public commitment More than a conceptual difference, the two terms revealed the followed two directions: the establishment of new cultural existence of a conflict between the North American and British institutions, and the scientific investigations which would lead to schools of professional anthropology. Herskovits had accused his major publications of the 1940s. British anthropologists of complicity with British colonial politics In 1941 Professor Ortiz organized the Alianza Cubana por un by making native history invisible. Perhaps Ortiz's concept was Mundo Libre in order to fight against Nazi Fascism, eugenic what Malinowski needed to strengthen his arguments against the measures, Anglo-Saxon superiority, anti-Semitism, and legends American school. At the same time, Ortiz was looking for a new of Aryan racial purity. That July he gave a lecture at the Palacio anthropological concept which could emphasize the Municipal de La Habana entitled "Martì y las razas" in which he contradictions within the U.S. "good neighbor" politics with Cuba reminded a large audience that to Martì, all races were an artifice in terms of imperial politics. By then his work was greatly that did not reflect any reality: they were "bookshelf races," the appreciated among American social scientists as a point of invention of anthropologists. reference in the field of racial integration in the Americas.41 In 1940 Ortiz published Contrapunteo cubano del tabaco y del Apparently, however, in the exchange between Herskovits and azucar in which he introduced, for the first time, the term Ortiz, something went wrong. "transculturation." The book examined the national debate, Ortiz sent a copy of his Contrapunteo to Herskovits, who found already developed in the 1920s, over the excessive dependency of the term transculturation "thought-provoking" but defended his

41 ACHAB term acculturation from the charge of ethnocentrism.42 In a letter transculturation." He wrote this book, he said, for his compatriots to Ortiz, Herskovits held firmly that: who were debating the question of races and racisms, believing as he did that a man of science had the duty to fight against racism "in our use of the term [acculturation] in this country there is no with the weapon of science.48 Based on the material of his lectures implication of handing down a superior civilization to a savage at the University of Havana in 1944, Ortiz gave the final blow to folk…If anybody has been guilty of discussing cultural contact in the idea of race itself, using Martì's ethical statement: terms of inculcation - to use Malinowski's own word - it has been his own students writing of culture contact, rather than those of "En este mundo no hay mas que una raza inferior: la de los que use in this country who are concerned with the scientific problems consultan ante todo su proprio interes; ni hay mas que una raza of acculturation. I wish it were possible for us to discuss superior: la de los que consultan antes que todo el interes theoretical questions of this nature personally, since the humano."49 implications of your contribution are of far-reaching importance."43 Focusing on the survival power of a dominated culture instead of the assimilative power of the dominant culture, Herskovits Transculturation, two-ness, and agency published his findings in his most well-known work, The Myth of Herskovits had come up with the term "acculturation" after a Negro Past (1941). Comments on the book diverged greatly and extensive field-work in Dahomey and Haiti. Influenced by the the debate which it generated was rather hot, as the question at Harlem Renaissance of the 1920s, but still a believer, like his stake was the role of anthropology as a weapon to defeat racism mentor Boas, that only a cosmopolitan view and assimilation in America. Reviewing the book for the American Academy of could defeat scientific racism, Herskovits decided that he would Political and Social Science, Du Bois defined it "epoch-making." rely on accurate research in physical and cultural anthropology to The book dealt with the origins of African slaves, where they produce evidence of the discontinuity between African and came from, what degrees of human culture they represented, and African-American culture. His studies of the 1920s made him how far after their transplantation to America their African origins realize that African Americans had not been absorbed into the could be discerned. Du Bois read the chapter on "The African general population, as Boas had hoped. As a matter of fact, more Cultural Heritage" as a powerful attack on the interpretations of racial mixing had occurred in the nineteenth than in the twentieth African culture which were current in the United States. He also century. He concluded that African Americans were forming a emphasized Herskovits's evidence which demonstrated the "new type" that was a mixture of African, American Indian, and widespread refusal of black Americans to submit to enslavement Caucasian ancestry, a type that was likely to remain physically in Africa, on the middle passage, in the West Indies and South distinctive for a long time.44 During his trips to Africa in the late America, and in the United States, the forms of subtle slave 1920s and early 1930s, Herskovits's findings intersected both Du protests which consisted of a slowing down of work and sabotage, Bois's Pan-Africanist arguments on the Negro past, and Ortiz's as well as explicit revolts. The character of organized slave revolts studies of the African influences on the Negro societies in the and the ingenious forms of escape indicated, in Du Bois's view, a New World. "Acculturation," according to Herskovits, was "the capacity of leadership of African origin that constituted a continuous contact over a long time in which a people are exposed powerful counter-argument to the common assumption that the to a culture different from their own."45 It could be argued that American slave represented the lowest element of African Ortiz's term "transculturation" is less relativistic and, as Mary population. Just as Du Bois had contested the negative myth of Louise Pratt has observed in Imperial Eyes: Travel Writing and Reconstruction, now Herskovits attacked all of the scholarship Transculturation (1992), helps to avoid reproducing the simplistic that misinterpreted the Negro past and that, in so doing, justified binary view of colonialism (e.g. oppressor/oppressed, self/Other) racial prejudice. Du Bois highlighted what he considered to be of those texts which deal with the encounter between colonizer Herskovits's major arguments: that Negroes were not child-like and colonized.46 It is a "thick" concept which expresses the and did not easily adjust to low social conditions; that it was complex phenomenon of cultural encounters and conflicts, of the untrue that only the poorest stock of Africans were enslaved; that meeting of two different cultures and their mutual influence it was untrue that on coming to America they lost whatever which then creates a new culture that synthesizes both. It is a cultural patterns they had; that it was untrue that African cultural dynamic concept, implying "agency," instead of passive reception patterns were easily forgotten; and, consequently, that it was from the colonizer to the colonized. With this concept, Ortiz left untrue that the Negro did not have any past.50 By arguing that his early positivism behind for good. African Negro culture was neither simple nor naive, that it ranked "Transculturation" also evokes cultural hybridity and mestizaje, high among societies of the world and was comparable to as Ortiz stated in his El engano de las razas, published in 1946. European cultures of the Middle Ages, and that it involved Here Ortiz explicitly declared that "toda America es mestiza."47 complex social, political, and economic organizations and "American history cannot be understood without knowing the religious systems, Herskovits's book strengthened Du Bois's history of all ethnic groups that in this continent have fused, and belief that American Negroes had retained much of the ancient without taking into consideration the real result of their mutual African culture, and that the "acculturation process" - not

42 ACHAB "transculturation" - by which they became Americans, had publication of his major works of the late 1930s and 1940s, Diggs brought the gift of their valuable past to America just like any also accompanied Du Bois to Cuba.53 Raised in an African- other ethnic group. This is precisely what Du Bois emphasized in American working-class family in Illinois, Irene Diggs came to At Black Folk, Then and Now: An Essay in the History and lanta University when she was twenty-seven in order to study Sociology of the Negro Race, a book he opened explicitly denying with the famous Dr. Du Bois. From a few details concerning the biological relevance of race and concluded with words Diggs revealed by Du Bois's biographer David Levering Lewis, echoing his own of almost forty years earlier that the problem of we learn of a relationship which evolved throughout the years in the twentieth century was still the problem of the color line.51 which Diggs made a significant contribution to Du Bois' research, Ortiz, on the other hand, continued to strengthen the raceless typing and proofreading his books Black Reconstruction in argument of José Martì. America (1935), Black Folk, Then and Now (1939), Dusk of Dawn (1940), and The Encyclopedia of the Negro (1945).54 Given Concluding remarks: did Du Bois and Ortiz ever meet? her decision to enter the University of Havana as a Roosevelt Du Bois had been one of the founders of the NAACP in 1910, but Fellow in the fall of 1943, it seems probable that Diggs went to he left that organization after the proclamation of the Truman Cuba with Du Bois as his secretary in the summer of 1941 in Doctrine because of its tactical position on Cold War anti- order to set in motion a process which allowed her to return as a communist practices. By then most of the black leadership did not doctoral candidate in anthropology with Fernando Ortiz as her support Du Bois's opposition to the Marshall Plan, NATO, the advisor.55 While according to Lewis's sources there is no mention U.S. programs for underdeveloped countries, and the Korean War, of meeting Fernando Ortiz during that trip, it is quite possible that nor did they approve of his defence of the Rosenbergs. Du Bois's their encounter occurred at that time. Similar to several other point was that the betterment of race relations in the country could women who developed a professional relationship with Du Bois, not be achieved by supporting "patriotism" at any cost. Diggs's own scholarship was overshadowed by his dominant We learn from Du Bois's last autobiography, A Soliloquy, that presence.56 Her career is an example of gender-bias academia, and among the many appeals and letters against his indictment as an of the fact that anthropology was one of the few fields open to "unregistered foreign agent" in connection with his leadership women of that generation, although they remained in the lower of the Peace Information Center, he received those of ranks. More research also needs to be done on Irene Diggs's role "outstanding Cubans like Dr. Fernando Ortiz, Latin America's in developing a transnational link between African-American and most famous sociologist."52 Afro-Cuban studies, as well as her relationship with her mentor More research needs to be done on how Du Bois and Ortiz met Ortiz and other Cuban intellectuals. Instead of being remembered and what they thought of each other's work and commitments. as one of Du Bois's many neglected women whose strenuous Besides the influence that both Boas and Herskovits had on Du work only served to feed Du Bois's towering intellectual image, Bois and Ortiz, there was one moment in which the life of the Diggs can be seen as an important link in the interaction between African-American scholar intersected with that of the Cuban, U.S. and Cuban social science, as well as an example of the limits thanks to Irene Ellen Diggs. Diggs was an African-American that active social science had, and still has, when the issue of graduate student of Du Bois's at Atlanta University who worked gender intersects that of race. as his secretary for many years. Acting as a force behind the

Notes

1 I have discussed thise role of social scientists in my Rituals of Race: American Public Culture and the Search for Racial Democracy (Charlottesville VA: Virginia UP, 1999). On Atlantic crossings of social theories see the pathbreaking work by Daniel T. Rogers, Atlantic Crossings. Social Politics in a Progessive Age (Cambridge: Harvard UP, 1998). 2 Du Bois's prophetic speech was entitled "To the Nations of the World": "The problem of the twentieth century is the problem of the colour line, the question as to how far differences of races, which show themselves chiefly in the colour of the skin and the texture of the hair, are going to be made, hereafter, the basis of denying to over half the world the right of sharing to their outmost ability the opportunities and privileges of modern civilisation...." Report of the Pan-African Conference.....[London], in Herbert Aptheker, ed., Writings by W.E.B. Du Bois in Non-Periodical Literature Edited by Others (Millwood NY: Kraus-Thomson Organization, 1982), 11. 3 David L. Lewis, W.E.B. Du Bois: Biography of a Race, 1868-1919 and W.E.B. Du Bois: the Fight for Equality and the American century, 1919-1963. Lewis has defined Du Bois as the most multifaceted, prolific, and influential writer that black America has produced whose chosen weapons were grand ideas and the uncompromising language of prophecy. 4 Fernando Ortiz's papers and original documents are gathered in the Collecion Fernando Ortiz, a collection of the Fundacion Fernando Ortiz, a scientific institution founded in 1995 at Habana. Works on Ortiz published by the Fundacion include: Carlos Del Toro Gonzales, Fernando Ortiz y la cultura hispanocubana (1996); Salvador Bueno, ed., Fernando Ortiz. Italia y Cuba (1998); Jesus

43 ACHAB Guanche, ed., Fernando Ortiz y Espana a cien anos de 1898 (1998). The Fundacion has also published in 2001 the Spanish translation of W.E.B. Du Bois's The Souls of Black Folk. 5 W.E.B. Du Bois, Darkwater: Voices from Within the Veil (1920), quote in Lewis, W.E.B. Du Bois. Biography of a Race, 26; Dusk of Dawn: An Essay toward an Autobiography of a Race Concept (Millwood NY: Kraus-Thomson, 1975 [1940]), 100, 98, 99. 6 A loan and a fellowship from the Slater Fund would enable him to go to Germany with the unexpected result of nearly completing his doctorate from the University of Berlin. Because of the requirement of six semesters' work, Du Bois could not defend his dissertation at Berlin. According to biographer Lewis, the Du Bois's case, given its superlative success abroad, merely proved the original unwisdom of such an experiment in the higher education of Negroes. How useful to the education of a people one generation removed from slavery could a University of Berlin teacher be, after all? The Fund went toward the training of primary school teachers and the construction of school buildings. Lewis, W.E.B. Du Bois. Biography of a Race, 146. 7 For a more extensive analysis of this fundamental speech see Lorini, Rituals of Race, 78-80. 8 See: Pérez, Cuba Between Empires ; Ferrer, Insurgent Cuba; Alejandro de la Fuente, A Nation for All. Race, Inequality, and Politics in Twentieth-Century Cuba (Chapel Hill NC: North Carolina UP, 2001), 1-53; Alessandra Lorini, "Race and Reconciliation: The United States and Cuban Independence" in Flavia Brizio-Skov, ed., Reconstructing Societies in the Aftermath of War (Boca Raton FL: Bordighera Press, 2004), 215-244. 9 Ada Ferrer, "The Silence of Patriots: Race and Nationalism in Marti's Cuba," in Jeffrey Belnap, Raul Fernandez, eds., José Marti's "Our America": From National to Hemispheric Cultural Studies (Durham NC: Duke UP, 1998), 228-49. 10 For a deep cultural and political analysis of this process see: Marial Iglesias Utset, Las metaforas del cambio en la vida cotidiana: Cuba 1898-1902 (Habana: Ediciones Union, 2003). 11 "Chronology" in Miscelanea II of Studies Dedicated to Fernando Ortiz (New York: Interamerica, 1998); Norma Suarez, Alberto Quesada Morales, Cronologia. Fernando Ortiz (Habana:Fundacion Fernando Ortiz, 1996); Julio Le Riverend, Fernando Ortiz. Seleccion y profilo (Habana: Union de Escritores y Artistas de Cuba, 1973). 12 Fernando Ortiz, Los negros brujos (Habana: Editorial de Ciencias Sociale, 2001 [1906]), 1. In the forward Lombroso stressed the importance of the concept of "atavism" in explaining Negro witchcraft, the observation of phenomena of mediumism, spiritistism, and hypnosis, which were all "rather frequent in the primitive era of humanity." Lombroso strongly encouraged Ortiz to continue his studies of "criminal ethnology," to gather data on skull and tactility anomalies existing in a certain number of "criminals and sorcerers, and in a corresponding number of normal blacks." The Italian scientist ended his preface by wishing Ortiz "a happy return to your country." 13 For ana analysis of Ortiz's progressive change of racial perceptions see: Ricardo Quiza Moreno, "Fernando Ortiz y su hampa afrocubana," in José A. Piqueras Arenas, ed., Diez nuevas miradas de historia de Cuba (Castello de la Plana, Spain: Publicacionsm de la Universitat Jaume I, 1998), 227-45. Ortiz will make clear his rejection of stigmatizing words in his famous speech of 1943 "For a Cuban Integration of Whites and Blacks." Excerpts of this sppech can be found in Pedro Pérez Sarduy, Jean Stubbs, eds., Afrocuba. An Anthologyof Cuban Writing on Race, Politics, and Culture (Hoboken NJ: Ocean Press, 1993), 27-33. 14 For "whitening" policies in the early twentieth-century Cuba see: Aline Helg, Our Rightful Share. The Afro-Cuban Struggle for Equality, 1886-1912 (Chapel Hill NC: North Carolina UP, 1995), 6, 7, 16, 104, 235. 15 Lorini, Rituals of Race, 142-48. 16 Ortiz argued that slavery needed to be studied as the result of the slave trade. He studied black slaves since their arrival to the island up to their assimilation; in other words he studied work habits, costums, diseases, eating habits, languages and traditions. In doing so Ortiz heavily relied on 19th century Cuban literature in which the presence of the black as a "pictoresque" element characterized a genre ("costumbrismo"). The work of Cirillo Villaverde, the author of of the novel Cecilia Valdez, the nineteeenth-century masterpiece of Cuban literature, was a point of reference for Ortiz's historic reconstruction of slavery in Cuba. Moreno, "Fernando Ortiz y su 'Hampa Afrocubana'," 239. 17 Marial Iglesias Utset, "José Martì: mito, legitimacion y simbolo. La génesis del mito martiano y la emergencia del nacionalismo republicano en Cuba (1895-1920)," in Piqueras Arenas, ed., Diez nuevas miradas de historia de Cuba, 201-26. 18 José Martì, Carta al Director de La Opinion Nacional (Caracas), March 23, 1882, in Martì, Obras completas (1963-65), 14: 407. 19 Martì's work amounts to 27 volumes for 12,500 pages. Articles el cronista Martì wrote from New York in the 1880s often discussed race relations, the Native-American genocide, labor movements, and American popular culture (he wrote on such a variety of subjects as the New York elevated railways, urban tenements, American technology, international expositions, American anarchists, Buffalo Bill, and literary giants like Walt Whitman and Ralph Waldo Emerson). He explored such a variety of subjects with the lenses of an exile who looked at these areas of major conflicts in the US, his hosting country whose mainstream culture, by the late 1880s, he had discovered, showed clear signs in favor of expansionism and imperialism. See: Colectivo de autores, José Martì y los Estados Unidos (Habana: Centro de Estudios Martianos, n.d.); Esther Allen, ed., José Martì. Selected Writings (New York: Penguin Books, 2002); Carlo Batà, José Martì. Il maestro delle due Americhe (Verona: Achab, 2002). 20 José Martì, "Our America," in Allen, José Martì. Selected Writings, 288-96. Belnap, Férnandez, José Martì's "Our America."

44 ACHAB 21 Martì, "Our America,"295-96. 22 Martì, "My Race," in Allen, José Martì, 319-20. 23 Martì, "The Truth About the United States," in Ibid., 329, 333. 24 Citations are translations from quotes included in Iglesias Utset, "José Martì: Mito, legitimacion y simbolo,"204, 216, 217. 25 Pérez, Cuba Between Empires, 386. 26 Fernando Ortiz, Entre cubanos. Psicologia tropical (Habana: Editorial de Ciencias Sociales, 1987 [1913]), 4. 27 Quote in Miscelanea II of Studies dedicated to Fernando Ortiz...Chronology, 28. 28 Quote in Ibid., 30. During these years Professor Ortiz published an extensive number of essays on Afro-Cuban folklore, lectured in Sweden, and was elected president of the Sociedad Economica de Amigos del Pais. This association's goal was the preservation of Cuban cultural traditions by "illuminating the sound judgment behind the elements guiding Cuban society, and to maintain the more than one-hundred-year-old tradition of culture and patriotism…." See: Enrico Maria Santi, Fernando Ortiz: contrapunteo y transculturacion (Madrid: Editorial Colibrì, 2002), 29. 29 Inititially the Machado government pursued a program of important reforms: public works, the beginning of the major Cuban highway, the economic diversification of the country. But he soon turned to violence to repress his oppositors. The international crisis of 1929 coincided in Cuba with the first Machado government which inherited the problems of the historical dependency of an economic system based on monoculture (sugar). Ortiz supported the first government Machado at international events such as the Third Pan-American Conference (1926), the International Congress of Americanists in Rome, and the Sixth Pan-American Conference in Habana in 1928. Ibid., 31, 32, 30. 30 This includes such a language as "toda actividad programatica del cubano para determinar una actitud de la vida colectiva de Cuba ha de contar con le factor americano….A la diplomacia de Washington se le pide [que] debe apoyar el cese de los regimenes de facto y con sustentacion militarista, que desde hace muchos anos y a espaldas de su pueblo, han venido gobernando en Cuba…" Ibid., 34. 31 Ibid., 35 32 Quotes in de la Fuente, A Nation for All, 177. According to de la Fuente, "For all its ambiguities and contradictions, this process was nothing short of a cultural and ideological revolution. In contrast to the early republic, in which Cuba's future was frequently identified with the demographic expansion of its white population and the consolidation of its Spanish cultural ancestry, by the late 1920s the Afrocubanista movement was asserting that African influences were at least equally important in defining the character and nature of the Cuban nation."183. 33 Ortiz, "On the Relations Between Blacks and Whites," in Miscelanea II...., 19. 34 See: Geneviève Fabre, Michel Feith, eds., Temples for Tomorrow. Looking Back at the Harlem Renaissance (Bloomington: Indiana UP, 2001), 4, 5. 35 Quotes from Alessandra Lorini, "'The Spell of Africa Is Upon Me": W.E.B. Du Bois's Notion of Art as Propaganda,"in Ibid., 159. 36 A visible sign of this decadence was, in Du Bois's view, McKay's Home to Harlem which he reviewed in 1928 in the Crisis together with Larsen's Quicksand and anthropologist Melville Herskovits's The American Negro. Editor Du Bois liked Larsen's book but found MacKay's nauseating. "After the dirtier parts of its filth," a dismayed Du Bois wrote, "I feel distinctly like taking a bath." Although he admitted that the book included some good stuff in the way its author portrayed characters, he could not tolerate McKay's giving in to the "prurient demand" of a "certain decadent section of the white American world" centered in New York. In the same review, Du Bois praised anthropologist Melville Herskovits's work. He thought Boas's student a real scientist that is, "a man who is more interested in arriving at truth than proving a thesis of race superiority." At the end of an extensive research of physical anthropology, Herskovits concluded that American Negroes were forming a new racial type that was a mixture of African, American, Indian, and Caucasian ancestry, and were likely to remain physically distinctive for long time. Du Bois welcomed Herskovits's findings showing that fewer than one-fourth of the Negroes in the United States were of unmixed Negro blood, and that forty percent of them had as much, or even more, white blood as they did Negro. This meant, in Du Bois's view, the unsoundness of the argument that the Negro was an inassimilable race in the United States and the idiocy of discussing American Negroes as if they were Bantu. Ibid., 160. Herskovits, who will correspond with and meet Ortiz in the early 1940s, was influenced by his close encounter with the Harlem renaissance and the desire of black intellectuals to develop a distinctive cultural tradition rooted both in the African past and in African- American folklore. In Herskovits's findings Du Bois saw a good piece of social science susceptible to being used as a weapon of "propaganda." What Du Bois actually meant by such a use of social science as "propaganda" became clear when he published his path- breaking Black reconstruction in America, 1860-1880 (1935). By then, he had resigned from the Crisis and the Board of the NAACP, and had become the chairman of the Sociology Department at Atlanta University (1934-1944). 37 Eric Foner, Reconstruction: America's Unfinished Revolution, 1863-1877 (New York: Harper and Row, 1988) 38 Du Bois, Black Reconstruction in America : An Essay Toward a History of the Part Which Black Folk Played in the Attempt to Reconstruct Democracy in America, 1860-1880, quoted in Lewis, W.E.B. Du Bois. The Fight for Equality and the American Century, 375. 39 Santi, Fernando Ortiz, 36, 38, 39.

45 ACHAB 40 Quote in Ibid., 66; Miscelanea II....Chronology, 32 41 Miscelanea II....Chronology, 34. In 1943 Ortiz was given the chair of the Instituto Internacional de Estudios Afroamericanos, and in 1954 received the Doctor Honoris causa in the humanities from Columbia University and its bicentennial celebration. 42 Santi, Fernando Ortiz, 73. 43 Letter from Herskovits to Ortiz, October 29, 1940, in Ibid., appendix, 262-63. 44 Melville Herskovits, The American Negro: A Study of Racial Crossing (1928), quoted in Walter Jackson, "Melville Herskovits and the Search for Afro-American Culture," in George W. Stocking, Jr., Malinowski, Rivers, Benedict and Others. Essays on Culture and Personality (Madison: Wisconsin UP, 1986),105. 45 Herskovits, Acculturation. The Study of Culture Contact (1938), quoted in Jackson, "Melville Herskovits and the Search for Afro- American Culture," 113. 46 Mary Louise Pratt uses the concept to transculturation to argue that the colonial encounter is a "contact zone" in which "disparate cultures meet, clash, and grapple with each other, often in highly asymmetrical relations of domination and subordination." Imperial Eyes: Travel Writing and Transculturation (New York: Routledge, 1992), 4-5. 47 Fernando Ortiz, El engano de la razas (Habana: Editorial de Ciencias Sociales, 1975), 31, 32 48 The book tracked the origins of the word "raza" in different languages, established the connection between the development of African slavery and the spreading of the word raza, and racial hierarchies. Offering a definitive argument against the idea of racial purity, Ortiz also quoted Franz Boas extensively on the question of racial heterogenity. He concluded that "Toda la historia de la especie humana es un entrecruciamento incesante de la amorosa trama que con los abrazos de los sexos ha ido anudando sobre la urdimbre de los pueblos todas las hebras humanas sin reparar en sus colores. El mestizaje no es la excepcion sino la norma. Hay un mestizaje unversal." Consequently "Es infructuoso buscar en Europa el imaginado tipo promedial o estadistico de raza nordica, alpina, o mediterranea. Esas tres razas blancas…no son sino idealizaciones de ciertos tipos dentro del hibridismo universal…." There was no justification to any racial hierarchy as all men of science did not even consider those racial characteristics that were popularly assumed as "typical" of a race. Ibid., 329, 339. 49 Ibid., 360. 50 Herbert Aptheker, ed., Book Reviews by W.E.B. Du Bois (Millwood NY: Kraus-Thomson, 1982), 208. 51 W.E.B. Du Bois, Black Folk Then and Now: An Essay in the History and Sociology of the Negro Race (Millwood NY: Kraus-Thomson 1975 [1939]). 52 Du Bois, The Autobiography of W.E.B. Du Bois. A Soliloquy on Viewing My Life from theLast Decade of Its First Century (New York: International Publishers, 1991 [1962]), 373. 53 Du Bois's biographer Lewis briefly mentions Ellen Irene Diggs as a twenty-seven year old graduate student at Atlanta University in 1933, with a BA in anthropology and economics from Minnesota, who had just moved to the city and to the new sociology department: "brilliant, trim, and stunningly black, was to grow in Du Bois's esteem and affection over the years until those who knew the depth of their relationship thought that Diggs might become the second Mrs. Du Bois. Irene Diggs certainly came to define her being in terms of that inestimable status. .... Du Bois found her energy and intellectual sophistication enormous assets as he pressed ahead on the first draft of the book he intended to call 'Black Reconstruction of Democracy in America." Lewis, W.E.B. Du Bois. The Fight for Equality and the American Century, 305 54 She also co-founded with Du Bois Phylon: A Review of Race and Culture. Ibid. 55 According to Lewis's sources, their staying in Havana was certainly pleasant, but it was less productive than Du Bois had wished. No mention is made of meeting with Fernando Ortiz, although it is quite possible that their encounter occurred at that time. Four months later Du Bois returned to Cuba under the ACLS sponsorship to attend the Havana conference on intellectual cooperation. 56 Highly influenced by Ortiz's scholarship, Diggs' work on Latin American color line was published in the Crisis. In 1947 Diggs got a position at Morgan State College in Baltimore - a traditional black college - where she remained until she retired in 1976. A fellow of the American Anthropological Association, of the American Association for the Advancement of science, of the Society for Applied Anthropology, and the American Association of Physical Anthropologists. In 1978 the Association of Black Anthropologists honored her for her studies on the African diaspora in Latin America. (Lynn A. Bolles, entry Ellen Irene Diggs in Women Anthropologists: A Biographical Dictionary, pp 59-64, NY Greenwood Press, 1988; same author, "Ellen Irene Diggs: Coming of Age in Atlanta, Havana, and Baltimore," in African-American Pioneers in Anthropology, ed. by Ira E. Harrison and Faye V. Harrison, pp. 154-167, Urbana, Illinois UP, 1999).

46 ACHAB Pinocchi, balordi e ballerini Il mutamento dell’immagine degli albanesi nei mezzi di comunicazione italiani (1997-2006) di Piero Vereni

Eravamo ragazzini quando stavamo al paesino, c'era la guerra civile del 1997. L'unica cosa che ho imparato nella guerra civile è stato ascoltare i Led Zeppelin e la musica rock. Perché noi andavamo al mare. Avevamo questa radio e la portavamo in riva al mare. Sentivamo radio Bari. Tra le nove e le dieci di sera davano un programma di musica rock. "Ora ascoltiamo una canzone, una pietra miliare del rock, Stair Way To Heaven, loro sono i Led Zeppelin". Poi mettevano i Jethro Tull, i Deep Purple. Guardavamo questo mare, le onde del mare, e intanto ascoltavamo queste canzoni sparate a tutto volume. Io e il mio amico ascoltavamo e dicevamo: guarda il mondo come è bello di là… Intervista a Elton Sinami, registrata a Firenze il 16 dicembre 2006

Introduzione somatiche "mimetiche". Tra il giugno 1995 e il febbraio 1997, mentre svolgevo la ricerca Appena rientrato in Italia, nel febbraio 1997, ebbi modo di sul campo in Macedonia occidentale greca per il mio dottorato, verificare rapidamente il modo in cui gli albanesi erano visti e mi sono recato diverse volte in Albania in visita a Gilles de giudicati dato che la crisi finanziaria che stava devastando il Rapper, un collega francese che conduceva la sua ricerca nell'area Paese balcanico da gennaio iniziò presto ad attrarre l'attenzione di confine tra Albania e Grecia. Durante uno di questi viaggi, a dei mezzi di comunicazione italiani, soprattutto quando produsse Voskopoj ebbi modo di chiacchierare con Dhori Fallo, un sollevazioni, incidenti e rapidi tentativi di fuga dal paese. professore di matematica in pensione che parlava un elegante Ne emerse un'immagine complessa ma sostanzialmente negativa italiano imparato durante la prigionia in Italia negli anni degli albanesi, delle loro motivazioni e delle loro strategie Quaranta. Tenendo in braccio il nipotino di pochi mesi, Dhori mi culturali, la cui analisi costituisce la parte centrale e più raccontò che aveva due figli, uno sposato che lavorava consistente di questo lavoro. clandestinamente in Grecia (il nipotino era figlio suo), e l'altro in Nelle pagine finali, invece, presento un rapido caso di studio in Italia dal 1991, arrivato con una di quelle carrette del mare stipate corso per avanzare alcune riflessioni sul ruolo che un altro mezzo di uomini che tutti ricordiamo quell'estate. Il discorso che il padre di comunicazione di massa ha avuto nella rappresentazione tenne al figlio prima di vederlo partire fu di questo tenore: "Vai in dell'identità albanese, e cioè la televisione d'intrattenimento nei Italia, cercati un lavoro lì e dimenticati di essere albanese. Sposati primi anni del nuovo millennio. se puoi con una donna italiana e cresci dei figli italiani. Adesso Lungi dal voler essere una disamina sistematica sul ruolo dei non è tempo di essere albanesi, non abbiamo una dignità da mass media nella formazione delle identità collettive, queste difendere, ma solo miseria umana e morale da sconfiggere. Tra pagine sono piuttosto un primo resoconto di una ricerca tuttora in qualche anno, quando e se l'Albania ritroverà un suo onore, potrai corso, che cerca di riflettere sul ruolo dinamico dei mass media, dire ai tuoi figli che sono albanesi, ma non adesso, adesso strumenti di comunicazione sempre bidirezionali, che molto dimenticati anche tu che provieni da questo Paese". Ricordo la dicono non solo sulla natura dell'oggetto rappresentato, ma anche forte impressione che mi suscitò questo imperioso comando di un sulle forme culturali del soggetto che attua l'operazione di padre a scordare la patria, la terra dei padri. All'epoca, gli albanesi rappresentazione. non godevano in Europa di buona fama: noti alle cronache solo per i casi criminali, sembravano in generale aver fatto tesoro del Pastori e pinocchi consiglio di Dhori, rendendosi, perlomeno in Italia (il paese con Il 1997 è un anno di svolta per l'economia albanese. A partire la più alta percentuale di emigrati, assieme alla Grecia) dalla metà di gennaio le numerose finanziarie sorte come funghi praticamente invisibili, anche per via delle caratteristiche nel biennio precedente, attraendo i risparmi delle famiglie e le

47 ACHAB rimesse degli emigrati con prospettive di rendita elevatissime, Madre Teresa di Calcutta e Anna Oxa da Bari", Corriere della stavano collassando a ritmi incontrollabili. Il sistema piramidale Sera, Biagi, 5/3. Biagi ribadirà quest'icona tra l'agreste e il comico della raccolta del denaro (per cui ogni cliente, per poter iniziare pochi giorni dopo: "Quando stoltamente andammo ad occupare ad avere una rendita dal proprio investimento, doveva trascinare quel povero Paese […] trovammo un mondo arretrato e primitivo, con sé una dozzina di nuovi utenti) era giunto a saturazione e il una reggia da operetta e attorno brava gente che custodiva greggi denaro, drenato nelle mani di pochissimi, si era letteralmente o buttava reti", Corriere della Sera, 18/3. Normale, viste le volatilizzato. La crisi colpì la quasi totalità della popolazione premesse, che quelli truffati siano descritti come "…gente che residente in Albania e l'inerzia del governo di Sali Berisha aveva creduto a un sogno: la moltiplicazione della ricchezza nell'affrontare per tempo la situazione provocò da febbraio un attraverso lo scambio di carta; parossistica rappresentazione di un periodo di sommosse, sollevazioni popolari e scontri anche capitalismo da film di Frank Capra", Corriere della Sera, violenti, periodo oggi ricordato come la "guerra civile", anche se Cingolani, 2/3. Nessuno nota che quel concetto di capitalismo è lo non è mai stato chiaro quali fossero (e se ci fossero) le parti stesso che pochi anni prima aveva nutrito un meccanismo contrapposte. finanziario del tutto simile, e cioè il sistema dei junk-bonds, i Su mandato del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, fu "titoli-spazzatura" utilizzati negli anni Ottanta da squali della attivata in Albania tra il 15 aprile e il 12 agosto 1997 la "missione Borsa come Michael Millken. Si preferisce descriverli in modo Alba", condotta dalla Forza Multinazionale di Protezione per lapidario: "Gli albanesi sono dei pinocchi che credono nel Paese aiutare la popolazione albanese e sostenere attivamente il ritorno dei Balocchi", il Gazzettino, Sgorlon, 15/3, o li si deride con una della stabilità politica. Per la prima volta, una missione curiosa inversione di oggetto che già sposta l'attenzione da "loro" internazionale era a guida italiana, come italiana era la maggior a "noi": "…quei gonzacchioni che si son fatti accalappiare da parte delle truppe coinvolte sul territorio. Si trattò quindi di degli pseudo finanzieri d'assalto - non poi molto diversamente da un'importante occasione per fare vedere, sullo scacchiere della come noi stessi negli anni Cinquanta ci lasciammo infinocchiare politica internazionale, quale potesse essere il ruolo militare dai vari Virgillito and company", il Giornale, Riva, 2/3. dell'Italia dopo la fine della seconda guerra mondiale. In generale, in questa prima fase, che dura fin circa la metà di L'intera vicenda ebbe un'intensa copertura mediatica globale, cui marzo, i corsivisti parlano ancora con toni compassionevoli, con ovviamente partecipò anche l'Italia. Nelle prossime pagine indubbi risvolti da complesso di superiorità: "…un popolo ricostruisco il modo in cui i "corsivi" di quattro quotidiani italiani dall'animo vuoto più ancora delle tasche", Corriere della Sera, hanno raccontato la crisi dell'economia albanese tra febbraio e Cingolani, 2/3. Ma è meglio chiarire subito: "Gli albanesi non marzo 1997. Ho scelto il corsivo soprattutto per la sua implicita sono i nostri 'fratelli separati'. Semmai sono i nostri cugini natura di testo "autoriale", volendo quindi porre un parallelo tra la scalognati", il Giornale, Riva, 2/3. Cugini di cui è bene fidarsi scrittura giornalistica e la scrittura della saggistica antropologica. poco, soprattutto se si pensa che sono "…una popolazione che di I quotidiani selezionati sono stati: La Repubblica, il Corriere violenza si è sempre nutrita", il Giornale, Caputo, 4/3. della Sera, Il Giornale e Il Gazzettino, con l'intento di fornire un Precoce è la preoccupazione che la crisi albanese possa dilagare, quadro genericamente esaustivo del panorama disponibile anche se non sono chiari i motivi o le forme di questo potenziale all'epoca, pur se costretto a tralasciare altri grandi quotidiani contagio, paventato con un non sequitur che risente "d'opinione". evidentemente di un radicato stereotipo della "polveriera" che Per buona parte di febbraio i giornali italiani non sembrano così bene si accompagna al quadro "balcanico" (Todorova 1997): prestare molta attenzione a quel che accade in Albania, anche se i in Albania succedono sommosse, quindi c'è il rischio che si crolli finanziari si susseguono a catena e non mancano le incendino i Paesi vicini. manifestazioni di protesta. Ci sono pochissimi articoli, solo nelle "L'Albania non è un'eccezione, ma solo l'anello più debole di pagine interne, e quasi nulla che somigli a un corsivo. Posso citare quella catena che collega la Serbia, la Croazia, la Bulgaria, la due colonne non firmate su la Repubblica dell'11/2, anche perché, Romania. Paesi diversi… legati da un comune destino: primo tra tutti, questo pezzo mette a fuoco il tema che l'incapacità di gestire la transizione dal comunismo al mercato", ossessionerà gli italiani di lì a qualche settimana: "E quando, Corriere della Sera, Cingolani, 2/3. come ormai pare certo, cadranno anche le company fino a ieri "Ora il passato albanese sembra volersi prendere una rivincita che ritenute più solide da un punto di vista economico […] non resterà nelle nuove condizioni minaccia di infiammare il Kosovo, la agli albanesi altro che tornare a imbarcarsi sui traghetti, scafi e Macedonia, e di lì tutti i Balcani", Corriere della Sera, Venturini, gommoni alla volta delle coste pugliesi". 4/3. Un esperto paventa il rischio del contagio a tutto l'est ex- Quando l'interesse cresce, predomina un'immagine degli albanesi comunista: "Dunque: oggi in Albania, domani in Romania, in come "popolo folclorico": "…noi andammo all'attacco di quello Bulgaria e, forse, in Russia?" Gazzettino, Ostellino, 4/3 e che, allora, veniva definito 'il nobile popolo schipetaro'. C'era un qualcuno prevede ripercussioni su tutta l'Europa, senza re che si chiamava Zogu e che aveva sposato una contessina distinzioni: "…una crisi che destabilizza ancor più l'area ungherese di nome Geraldine: un bel soggetto per un musical […] balcanica e che minaccia ripercussioni gravi per tutta l'Europa" Vittorio Emanuele III diventò sovrano anche di quelle serene Gazzettino, Tito, 14/3. popolazioni dedite alla pastorizia e che hanno dato al mondo "Gli Stati Uniti […] sanno che dopo l'Albania può esplodere il

48 ACHAB Kosovo […] Poi c'è la Macedonia, piena di soldati americani senza argomenti la Grecia in uno Stato pericolosamente mandati a circoscrivere l'incendio dei Balcani. La Grecia, intanto, irredentista e l'Albania in un oppressore dei diritti delle minoranze si allarma per le sorti della propria minoranza nel sud - risente, oltre che dei suoi oggettivi limiti, della vocazione a dell'Albania", Corriere della Sera, Cingolani, 6/3. "balcanizzare i Balcani", ad attribuire cioè pregiudizialmente a "Un'altra Somalia, un altro Libano? No, perché l'Albania è qui, è tutta l'area genericamente "a sud est" istinti primordiali, siano essi in Europa e per massima disdetta è anche nei Balcani, nella nostra di difesa del proprio gruppo o di oppressione di quelli altrui. secolare e già tanto insanguinata 'polveriera'", Corriere della Sera, Venturini, 15/3. Ma questa visione balcanizzante dell'Albania si intreccia con Un altro esperto dell'area sostiene una variante di questa teoria, un'altra proposta interpretativa, che indichiamo come "teoria del per cui non si tratterebbe, per l'Albania, del caso particolare di una congelamento". Secondo questa chiave - applicata con regola generale, ma del contagio subito dal Paese delle Aquile, sistematicità durante il crollo della Jugoslavia - quel che è della balcanizzazione di uno Stato fino ad allora immune: "Il accaduto in Europa orientale negli anni Novanta sarebbe la nuovo regime di Tirana ha infatti realizzato dopo il ´91 una ripresa di dinamiche storiche che i regimi socialisti e comunisti metamorfosi del tutto balcanica del paese […] Si è quindi non avrebbe fatto altro che congelare. Così, si è interpretato il sostenuta una 'balcanizzazione' del paese invece di contrastarla", presente usando manuali di storia ed etnologia scritti prima della la Repubblica, Cavallari, 6/3. guerra, presentando di solito la questione albanese come un token Una versione peculiare di questa teoria del "contagio balcanico" è del type balcanico ("Se si sfoglia un celebre libro sui Balcani, il quella proposta da Robi Ronza, che prende le mosse dai rischi di secondo volume delle memorie di Raymond Poincaré, intitolato un intervento concertato europeo: "Coinvolgere l'Europa vuol appunto 'Le Balkans en feu', si vedrà quanto fosse intrattabile già dire coinvolgere la Grecia, che da sempre rivendica come cosa allora, nel 1912, la 'questione albanese'", la Repubblica, Viola, sua proprio quella regione dell'Albania meridionale attorno a 13/3); e si sono spiegati gli eventi caotici e cruenti come un Valona che è attualmente in piena rivolta contro il governo di ritorno alle origini, intendendo con ciò le condizioni socio- Tirana; una regione dove tra l'altro è insediata una minoranza di economiche precedenti all'insediamento dei regimi comunisti. In lingua greca, la cui cultura è priva di qualunque tutela e tutti i giornali considerati per questa indagine abbondano gli riconoscimento ufficiali. Ci sarebbe oggi in effetti da verificare in articoli "storici" che mostrano le "analogie" tra l'Albania che subì quale misura la rivolta in corso, così violenta e nel medesimo l'invasione fascista nel 1939 e quella dell'operazione Alba. "In tempo così delimitata dal punto di vista territoriale, non trovi il queste ultime due settimane è tornata in scena, infatti, dopo quasi suo punto di forza nella minoranza greca, e nell'appoggio che le mezzo secolo di stalinismo pastorale e qualche anno di parvenze può provenire dalla madrepatria, la Grecia", il Giornale, Ronza, democratiche, l'Albania dei libri di storia. Un paese arcaico, privo 9/3. A parte il fatto che il cosiddetto "Epiro settentrionale" - e cioè di un vero cemento statuale, ancora fondato sulle divisioni i distretti di Saranda, Argirocastro, Tepeleni, Coriza e Përmet, regionali, il familismo, il clan e le lealtà tribali", la Repubblica, dove vive la minoranza grecofona d'Albania - è ben distante da Viola, 13/3. "Il recupero del passato, del resto, è una chiave Valona, città del tutto albanese per cultura e lingua, la Grecia, in fondamentale per interpretare il caso albanese. Il 'fis' (clan), il realtà, non "rivendica da sempre come sua" alcuna terra 'kanun' (la legge consuetudinaria), la 'besa' (parola d'onore), la d'Albania. Se è vero che diversi politici greci (di destra) hanno divisione tra il Nord 'ghego' e il Sud 'tosco', le tre religioni sfruttato la questione dei territori dell'Albania meridionale abitati (musulmana in maggioranza, ortodossa nel meridione, cattolica in anche da popolazione di lingua greca, è anche vero che nessun alcune zone settentrionali): tutto ciò che era stato soffocato sotto governo greco dalla fine della seconda guerra mondiale ha mai la cappa della dittatura ideologica, torna prepotentemente alla avanzato alcuna rivendicazione ufficiale presso alcun organismo luce. La Storia rinasce, come in gran parte dei Balcani", Corriere internazionale. della Sera, Cingolani, 8/4. Questo schema interpretativo della In questi territori (più a sud e più a est di Valona) vive comunque realtà albanese (presentata naturalmente come una "…ennesima una minoranza di lingua greca e religione ortodossa, riconosciuta versione della 'poudrière balkanique'…", la Repubblica, Viola, ufficialmente dallo Stato albanese (c'è semmai contrasto tra 13/3) ha la curiosa caratteristica di poter essere contraddetto senza governo e rappresentanti della minoranza sulla consistenza andare in frantumi. Lo stesso Cingolani, che ha appena scritto che numerica della medesima), con il diritto di scuole in greco e tre la divisione in clan del Paese sarebbe stata soffocata, congelata quotidiani in lingua e alfabeto greci. Proprio nell'agosto dal regime, aggiunge subito: "Le divisioni sono rimaste pressoché precedente la crisi albanese si erano aperte tre nuove scuole intatte durante la dittatura di Enver Hoxha che impose elementari in greco, a Saranda, Argirocastro e a Delvina, frutto un'egemonia dei clan meridionali (era nato ad Argirocastro). dell'accordo del marzo 1996 tra i due governi, di Tirana e Atene Ramiz Alia, suo successore, fu appoggiato dal Nord, che vedeva (Human Rights Watch 1997). Restano questioni aperte per la giunto il momento di recuperare il potere perduto", Corriere della minoranza greca in Albania, ma lo stesso organismo che all'epoca Sera, Cingolani, 8/4. monitorava in Albania il rispetto degli accordi di Helsinki Una delle forme più compiute in cui compare questa teoria è in un ammetteva che "la minoranza greca è una parte integrante della articolo di Sandro Viola: "L'Albania si rivela in fin dei conti società albanese". Questo tipo di giornalismo - che trasforma identica - almeno per un aspetto - ad ogni altro paese su cui sia

49 ACHAB scesa la sventura del comunismo. L'aspetto cioè del la Repubblica, Valentini, 19/3, e ne accennerà ancora il decano congelamento, dell'eclisse solo apparente e temporanea, durante il dei giornalisti italiani: "…l'Albania con i suoi virus di periodo comunista, dei suoi mali più antichi. Come in Polonia e decomposizione e di guerra di bande", Corriere della Sera, in Ungheria sono riemersi negli anni scorsi gli umori antisemiti, Montanelli, 30/3. come in Jugoslavia sono esplose le avversioni etnico-religiose che Il paradosso comunicativo è evidente. Nei corsivi sembra saltare avevano sempre diviso i popoli della Federazione, così in Albania qualunque tentativo di spiegare razionalmente una sommossa sono tornati a galla il disordine, l'irrequietezza dei clan, la pratica popolare in gran parte comprensibile data l'entità della crisi del brigantaggio che erano sempre stati i fattori della sua finanziaria, e si cede chiaramente proprio a quel richiamo arretratezza. […] Quattro decenni e più di comunismo hanno "illogico" e "irrazionale" che affliggerebbe gli albanesi: di fronte lasciato sotto il ghiacciaio del sistema totalitario, sotto la al Male non resta altro che il silenzio, o il rituale apotropaico, per repressione dello stato di polizia, le cose come stavano. Nulla ha allontanarlo (dalle nostre coste, ovviamente). potuto evolversi, maturare", la Repubblica, Viola, 16/3. I corsivisti fanno presente fin dall'inizio quale sia il vero rischio di sottovalutare la crisi albanese: "È nostro interesse riportare a Banditi e invasori Tirana un dialogo corretto tra governo e opposizione […] Se Quando, il 13 del mese, le manifestazioni si intensificano, gli questo non dovesse avvenire aspettiamoci nuove invasioni di scontri diventano più gravi e anche il governo di Tirana ammette profughi. Più di quelle che quotidianamente già abbiamo", che non si tratta più di "pochi facinorosi", allora sui giornali Gazzettino, Cerruti, 2/3. Non è chiaro cosa intenda Cerruti per italiani si alza il tiro. "L'Albania si è dissolta", Corriere della "invasioni quotidiane", ma l'equivalenza tra sottovalutazione Sera, Cingolani, 14/3. "In un paio di settimane la protesta dei della crisi e invasione di albanesi è ribadita anche sul Corriere truffati ha cambiato natura, prima è diventata rivolta politica, poi della Sera: "L'Italia può e deve stanziare aiuti immediati […] insurrezione, infine catastrofe umanitaria, politica, diplomatica", ben sapendo che costerebbe assai più caro un nuovo assalto alle Corriere della Sera, Cingolani, 14/3. A questo punto il ministro nostre coste come quello dell'estate '91", Corriere della Sera, degli Interni "potenziava le frontiere e chiudeva la porta a nuove Venturini, 4/3. possibili ondate di profughi", Corriere della Sera, Cingolani, Un'altra voce autorevole: "Adesso c'è il rischio di una invasione 14/3. Del resto, "L'Albania non c'è più", Corriere della Sera, alla rovescia, il terrore che la Guardia di finanza debba lanciare il Biagi, 18/3. "A Tirana è semplicemente crollato lo Stato", il grido delle vedette della Wehrmacht sul Vallo Atlantico: 'Sie Giornale, Ricossa, 19/3. E che sia crollato solo lo Stato è troppo kommen', arrivano", Corriere della Sera, Biagi, 5/3. poco per alcuni commentatori: "Ma l'insurrezione è sfuggita agli La minaccia dell'invasione conferma la necessità di un intervento apprendisti stregoni e si sono scatenate forze ancestrali", Corriere italiano, visto che se l'Italia non entrasse in gioco: "Quelle che della Sera, Cingolani, 14/3. vediamo arrivare sulle nostre coste diventerebbero allora le timide Il climax assume toni da film horror: "In Albania tutto ciò che fa avanguardie di un popolo in fuga che non potremmo né avremmo di una massa di gente un "paese" ossia l'ordine, la legalità, la il diritto morale di respingere", Corriere della Sera, convivenza, l'amor di patria, la fiducia nell'avvenire, la tradizione, Venturini, 15/3. l'economia, la cultura, la religione, sembra svanita [sic] nell'aria L'escalation prospettata è terribile: "A questo punto tutto è per effetto di una magia potente da Signore del Male", il possibile, anche l'impensabile: cioè la sparizione di uno Stato, Gazzettino, Sgorlon, 15/3. Il corsivista, che dovrebbe fornire dati la disgregazione di ogni forma di convivenza. Dal caos può essenziali alla comprensione o proporre una griglia interpretativa uscire perfino un'orgia di rissa etnica senza confini ma non per dati già noti, sembra rinunciare al suo ruolo, cedendo alle senza precedenti", il Giornale, Pasolini Zanelli, 14/3. Cosa si lusinghe della spiegazione "magica": "L'Albania, a me sembra, è intenda per "precedenti" è presto detto: "L'Albania potrebbe diventato un caso clinico della storia e della politica. Ma stiamo trasformare l'Europa nel ventre molle occidentale, come la attenti, noi italiani… Potremmo essere noi stessi, in un futuro non trasformò la Bosnia", Corriere della Sera, Caretto, 17/3. lontano, contagiati da una qualche forma di sindrome albanese", "L'Albania, come la Bosnia, non è un fatto nostro: ma un il Gazzettino, Sgorlon, 15/3. Gli albanesi sono dunque in preda al problema dell'Europa. Può essere l'inizio di una catena di guai Male, o a una malattia contagiosa. Questa analisi "irrazionalista" per tutti", Corriere della Sera, Biagi, 18/3. della crisi albanese non è rara e qualche giorno dopo affiora Altro pericolo incombente sono le ripercussioni razziste che si prepotente in un nuovo commento: "…ma il grande nemico, lo potrebbero avere in Italia: "E speriamo, questo sì, che la loro spirito del male, è spesso invincibile perché poggia sull'inganno, presenza [in Italia] non inneschi da noi quei furori elettorali che sulla frode, sul tradimento vergognoso dell'uomo. E in Albania in Austria hanno fatto la fortuna di Haider, che in Francia sembra essere sceso in forze, con una tale violenza da farci soffiano ancora nelle vele del Fronte nazionale", Corriere della dubitare perfino della giustizia e della verità…", Corriere della Sera, Venturini, 19/3. Sera, Bo, 20/3. Del resto, del pericolo di venir infettati dagli Le tinte fosche con cui si raccontano l'Albania e i suoi abitanti albanesi si era appena parlato: "Questa, come abbiamo già detto, si incupiscono ancor più dopo la metà di marzo, quando l'Italia è piuttosto un'invasione di massa, […] una marea capace di si "rende conto" di dover affrontare quel che più spesso viene esportare sul nostro territorio il virus del disordine e della rivolta", definito un "esodo".

50 ACHAB "…l'esodo degli albanesi verso le coste italiane ha assunto le arrivare qui sono studiati con più precisione. proporzioni di una fuga di massa…", Corriere della Sera, Una delle descrizioni assieme più analitiche e più "fantasmatiche" Venturini, 19/3. "…esodo albanese, che ha un sapore biblico", il di coloro che stanno arrivando (a quanto pare albanesi e non, ma Giornale, Sterpa, 21/3. E ormai si parla di "…Puglia invasa dagli Arbasino è di proposito abbastanza ambiguo da far sì che le albanesi […] La gente [italiana] si è comportata bene, ha mostrato accuse agli uni possano cadere anche sugli altri) è quella proposta di capire e compatire malgrado l'impatto tremendo da un nome di grido: "Ospiti balcanici che si presentano in dell'invasione", il Gazzettino, Pezzato, 19/3. Forse, a distanza di compagnia del kalashnikov, per la consuetudine etnica al anni, è utile ricordare che fino a quella data la cosiddetta saccheggio che (secondo gli storici) precedeva da secoli i traumi invasione riguardava meno di diecimila persone. per la caduta del comunismo… Ospiti che sistemano valigie di Nonostante alcuni appelli alla calma, predomina una visione bustine in casa e in macchina, accompagnano gruppi di piccine apocalittica: "Stiamo difendendo la nostra frontiera, le nostre minorenni sui viali 'del vizio', si sistemano frotte di pupi laceri e città, le nostre famiglie e i nostri figli", il Giornale, Giannattasio, affamati e picchiati ogni giorno ai semafori… Ospiti che si 28/3. Sono pochissimi gli esempi, in questi giorni, di corsivi battono a coltellate con bande di altri ospiti per il controllo del improntati alla moderazione dei toni e degli animi: "È solo che ci territorio, secondo i costumi africani descritti dagli antropologi e saremmo aspettati che tanti anni e tanti fiumi di inchiostro spesi rivisti spesso in televisione per indurci a sensi di colpa…", la in predicazioni e sermoni a favore della tolleranza […] avrebbero Repubblica, Arbasino, 15/3. Notevole, in questo fosco quadro, il aiutato un popolo di cinquantasette milioni di benestanti a ruolo attribuito all'antropologo… mantenere i nervi saldi e a non scambiare diecimila albanesi per Sempre su la Repubblica, ma qualche giorno dopo, si tenta invece l'invasione dei Visigoti", la Repubblica, Polito, 27/3. l'operazione inversa, di spiegare perché gli albanesi sarebbero Mentre si rimodella la questione albanese (da fenomeno in fin dei così diversi dagli altri immigrati (e così diversamente trattati): conti ancora esotico, limitato all'oltre sponda, a questione interna "…gli albanesi sono alquanto refrattari a indossare i panni dei italiana) si ridisegna anche l'immagine degli albanesi. Prima di nuovi schiavi dell'Occidente. Quindi, poco utili. Non sono tutto quelli lì, in Albania, che tendono a incupirsi nelle descrizioni cristianamente remissivi come i filippini, non amano i bambini dei corsivisti: "La 'terra delle aquile' è in mano agli sciacalli. come le colf somale, non fanno i muratori per quattro lire Bande di uomini mascherati scorrazzano per le città e i villaggi", come i polacchi, non vendono cianfrusaglie come i Corriere della Sera, Cingolani, 14/3. Qualcuno tenta un'analisi senegalesi. Più che essere comandati, a loro piace politica e sociologica per spiegare il mutamento di prospettiva da comandare", la Repubblica, Polito, 27/3. cui osservare gli insorti: "…quella che sembrava una rivolta Senza essere categorici come Biagi ("Da loro riceviamo, per popolare contro una truffa finanziaria si è rapidamente l'interscambio, marijuana, e anche braccianti senza diritti, ragazze trasformata in una guerra di bande, gestite da loschi burattinai: ex da avviare al marciapiede, e organizzatissimi criminali. Punto", dirigenti comunisti, mafiosi locali infiltrati dalla criminalità Corriere della Sera, Biagi, 5/3) tutti i commentatori puntano organizzata internazionale e soprattutto italiana, cani sciolti della comunque su una questione sentita come centrale, non appena polizia segreta allenati a pescare nel torbido e a sobillare le arrivano le prime navi: come distinguere il grano dal loglio? masse", la Repubblica, Garimberti, 14/3. Qualcuno punta invece Coloro che hanno diritto di asilo da quelli che invece dovrebbero decisamente sulla fisiognomica: "Gruppi di rivoltosi presidiano i essere scacciati? Il quesito rivela il diritto degli italiani a tornanti che si inerpicano sulle montagne brulle. Volti di pastori, sospettare, sempre, in modo sistematico. "Per intervenire contadini, sottoproletari urbani si mescolano alle facce sanguigne efficacemente dovremmo avere notizie sicure e sapere se chi di ex ufficiali alla ricerca di un riscatto, o alle sembianze oscure chiede aiuto e asilo è veramente uno che chiede la carità (oggi si degli agenti disseminati dalla polizia segreta…", Corriere della chiama solidarietà) oppure uno che veste di abiti del derelitto e Sera, Cingolani, 14/3. sfrutta, ingannandolo, chi è pronto a venirgli in soccorso", La natura attualmente feroce degli albanesi può essere messa in Corriere della Sera, Bo, 20/3. Come a dire che siamo di fronte a risalto anche dal contrasto con la bontà italiana del 1991: "I una "…invasione di disperati, ma anche di delinquenti", il pugliesi furono meravigliosi nel protendersi verso questa gente Giornale, Giannattasio, 28/3. che arrivava macilenta e stanca. Aprirono le loro case, persino i Se per alcuni "…tra mamme e bambini si nascondono gruppi di bagni, e non è mica normale. E ci siamo ritrovati, dopo pochi evasi per i quali è previsto il rimpatrio automatico", Corriere anni, migliaia di prostitute e un sacco di ragazzini ai semafori della Sera, Venturini, 19/3, dando così l'impressione che tra i schiavizzati dai loro zii. Che bella bontà", il Giornale, Farina, molti poveracci si nasconda qualche criminale, per altri il 27/3. Oppure il contrasto si pone tra presente feroce degli albanesi rapporto è inverso: "…tra i boat-people dell'Adriatico ci sono più e loro passato pacifico: "Un tempo avevano la religione, la mafiosi che fuggiaschi e accoglierli tutti, aiutandoli perfino ad tradizione, il buon senso dei contadini. Oggi non hanno più arrivare in porto quando le loro carrette non ce la facevano 'è stata nemmeno queste cose. E meno che mai la fierezza del proprio una pazzia'", il Giornale, Caputo, 22/3. passato…", il Gazzettino, Sgorlon, 15/3. L'aspetto che colpisce di più in questo tipo di argomentazioni è Se questa è l'immagine sempre più fosca e insieme più vaga, ciò che potremmo chiamare "la natura oggettiva e dicotomica del meno dettagliata, degli albanesi d'Albania, quelli che cercano di male". La distinzione tra buoni e cattivi è in questi corsivi sempre

51 ACHAB netta e senza appello. È arduo distinguere i due gruppi in soluzioni radicali: "I nostri sentimenti sono confusi: adotteremmo concreto, ma nessuno mette in dubbio che di due gruppi si stia i bambini albanesi, ma i loro padri li sbatteremmo volentieri in parlando. "Quanti saranno i 'poco di buono' arrivati con gli 11 galera, o addirittura in fondo al mare, visto che sparano", il mila albanesi? Sta di fatto che la fuga caotica di donne, uomini, e Giornale, Farina, 27/3. bambini verso la Puglia, e di qui verso il resto della Penisola, si è Il giorno dopo, infatti, Venerdì Santo, la nave albanese Kater I rivelata quello che il filtro della solidarietà non ci aveva Rades veniva speronata dalla nave Sibilia della marina italiana, consentito di vedere con chiarezza: un esodo in parte cinicamente che cercava di bloccarne l'ingresso in acque italiane. A seguito organizzato dalle mafie a un milione pro capite, viaggio gratis per dell'affondamento, morirono in mare almeno 58 albanesi. Lo choc i bambini perché inteneriscono gli italiani e ammorbidiscono i è immediato. Sembra che si sia realizzato qualcosa di terribile, ma controlli", il Gazzettino, Pezzato, 20/3. È evidente la che tutti, in Italia, in qualche modo, in qualche anfratto rappresentazione degli albanesi come popolo miticamente impresentabile della coscienza collettiva, desideravano che dicotomico rispetto alla morale, senza le ovvie sfumature, accadesse. ambiguità e sovrapposizioni che ci caratterizzano: ognuno di loro L'affondamento della Kater I Rades del 28 marzo segna un punto può (e quindi deve) essere collocato o tra i buoni o tra i cattivi. di non ritorno nell'analisi dei corsivisti italiani. Assieme allo Quando la divisione non si limita ad attraversare le generazioni sgomento, si affacciano i primi seri dubbi su come è stata (bimbi buoni, adulti cattivi) passa allora anche tra i sessi: raccontata, fino a quel punto, la "crisi albanese": "In effetti, "Capisco le donne e i bambini. Capisco i ragazzini di quindici nessuno di noi potrebbe spiegare con un minimo di precisione che anni, meglio qui che là a imbracciare Kalashnikov. Capisco i cosa stia accadendo in Albania. Tutto quel che ci è chiaro, dopo vecchietti, gli storpi e i ciechi. Ma non capisco quell'orda di cinquanta giorni di convulsioni, è che l'Albania è un paese uomini d'età compresa fra i 20 e i 50 anni, che arrivano in massa sconosciuto. Indecifrabile", la Repubblica, Viola, 30/3. e intervistati confessano di non avere uno straccio di documento Il cosiddetto problema degli albanesi viene riportato alle sue reali né di voler fornire le generalità e di non essere arrivati per dimensioni con più fermezza: "Ma noi entriamo in crisi accompagnare figli neonati o madri ottuagenarie. Invece sono qui psicologica perché dodicimila albanesi sono sbarcati (e già quasi per scelta individuale, e l'ottuagenaria l'hanno lasciata in Albània duemila sono stati riportati al paese di origine con metodi [sic] a difendere la casa […] Sono giovani, forti. E scappano. abbastanza spicci). Noi insceniamo ogni giorno uno psicodramma Disertori non solo nell'esercito e nella polizia: disertori nell'animo con sindaci muniti di tanto di fascia tricolore che scavano fossati, e nella vita", il Giornale, Vigliero Lami, 18/3. Così riporta Livio rifiutano accoglienza…", la Repubblica, Scalfari, 30/3. Ancora: Caputo una discussione cui ha assistito tra "un sindacalista della "Mi ribello all'idea che si nasconda razzismo, intolleranza, Cgil e un suo amico della stessa parrocchia": "Essi hanno meschinità, dietro il paravento della drammatizzazione del sostenuto la tesi, tutt'altro che peregrina, che il governo doveva problema dei quindicimila albanesi arrivati in un paese di quasi ammettere sul territorio italiano soltanto le donne, i bambini e gli sessanta milioni di abitanti in cui già si sono fra un milione e due anziani, spesso usati dai mafiosi come 'schermo' e rimandare milioni di extracomunitari. In realtà si tratta di un problema invece immantinente in Albania tutti gli uomini validi che, anche relativamente modesto trasformato in un caso nazionale", il a giudicare dai loro ceffi, non avevano davvero molto bisogno di Gazzettino, Acquaviva, 3/4. protezione", il Giornale, Caputo, 22/3. Nell'insieme si assiste a un ridimensionamento del linguaggio e Sono pochi quelli che tentano una difesa "globale" degli albanesi del tono: l'Albania è un Paese in crisi, ma non più quella bolgia in arrivo: "Via, presi nell'insieme sono dei poveracci e fanno bene infernale, quel non-luogo maledetto dagli dei raccontato solo una i nostri governanti a non avere il cuore di buttarli a mare", la settimana prima: "In Albania non esiste una guerra civile, quelli Repubblica, Bocca, 19/3. Affiora un tema che diverrà comune tra che hanno raso al suolo università, uffici, caserme, persino i qualche giorno, dopo una tragedia che segnerà uno spartiacque, il canali di irrigazione erano mossi da una decennale carica di tema degli albanesi come nostri antenati, come doppio grottesco rancore per un regime ormai morto e non degnamente sostituito degli italiani: "Li guardi un po' in faccia, questi immigrati, […] La stragrande maggioranza degli albanesi vuole solo onorevole Brighella (onorevole Arlecchino, onorevole ritornare a una vita decente, ha come si è visto dalle trasmissioni Pantalone), non le ricordano nessuno? Non le ricordano, per caso, televisive, un rispettabile nucleo di società civile, una tradizione suo nonno, quello che mangiava la carne una volta al mese, quello culturale", la Repubblica, Bocca, 12/4. che stava sulla groppa di un somaro? […] Fanno paura, Ma col passare dei giorni l'Albania tende a sfumarsi in evidentemente, i ragazzi che assomigliano ai nostri nonni", dissolvenza, per lasciare spazio sempre di più all'Italia e alle Corriere della Sera, Zincone, 28/3. conseguenze in Italia di un possibile intervento armato in Ma i giudizi cominciano a farsi pesanti e verso il 25 marzo si Albania. Questo sia sul versante interno: "Al quinto giorno [dopo comincia a parlare di "…battelli stracarichi di falsi profughi (ossia l'affondamento] tutto o quasi è finito in politica interna…", la di disperati che in realtà sono soltanto degli emigranti abusivi Repubblica, Fuccillo, 3/4; sia per l'immagine e il prestigio italiani: reclutati e sfruttati da bande di filibustieri locali)", il Giornale, "Il successo dell'Operazione Alba vale dieci 'manovrine' per Guarini, 25/3. A questo punto, il dilemma morale di distinguere Maastricht. Un fiasco confermerebbe i nostri partner nel già tra albanesi buoni e albanesi cattivi sembra inclinare verso radicato pregiudizio anti-italiano e ci lascerebbe ai margini

52 ACHAB dell'Europa per il futuro prevedibile", la Repubblica, Caracciolo, Ebbene, alla fine abbiamo convenuto tutti che aveva ragione 8/4. Per essere chiari: "…l'Italia si gioca più di quanto creda. Gasparri, il deputato di An cui durante la campagna elettorale mi Anzi, si gioca tutto. Perché l'incrocio con la tragedia albanese ero perfino rifiutata di stringere la mano. E su certi punti aveva strappa l'Italietta dell'Ulivo all'eterno teatrino e la pone davanti a ragione perfino Tablandini della Lega. I miei, un disastro.", il un'alternativa grave. Se la missione Alba avrà successo, il nostro Giornale, Caputo, 22/3. Caputo non è l'unico ad ascoltare Italia Paese e il governo ne riceveranno enorme prestigio […] E a quel Radio, quei giorni: "Provate a sentire Italia Radio, l'emittente del punto, parametri o non parametri, toccherà a Germania e Francia Pds. Ogni mattina, al suo filo diretto, si scarica la rabbia di preoccuparsi di imbarcare l'Italia nel pullman di Maastricht, abituali buonisti che minacciano sfracelli se non si ferma anche a prezzo di uno sconto sulla tariffa. Al contrario, se Alba si l'invasione", la Repubblica, 27/3. tradurrà in un disastro […] allora non ci saranno parametri o Un sintomo chiaro è la confusione tra destra e sinistra: "Qui finanziarie o manovrine o larghe intese che possano tenere…", la [anche a sinistra] si registra una ostilità dura e compatta contro gli Repubblica, Maltese, 16/4. Paradossalmente, l'Italia di quei giorni albanesi. Una pioggia di telefonate esprime sentimenti che sembrò decidere di andare in Albania come via più diretta per sembrano costole della Lega", Corriere della Sera, Zincone, 28/3. "entrare in Europa". L'impegno militare degli italiani veniva "'Buttiamoli a mare, buttiamoli a mare'. Nei giorni scorsi assunto, prima di tutto, di fronte alla comunità internazionale e ai l'invocazione sibilava tra le labbra di tanti, troppi italiani. La si partner dell'Unione Europea, per vedere che l'Italia non era più sentiva nei bar del Nord, ma anche nei caffè del Centro o del Sud. l'Italietta pavida e bizantina uscita dalle macerie della seconda I sindaci leghisti vogliono alzare le barriere per difendere la guerra mondiale. Assistiamo quindi a una precisa inversione delle purezza delle loro città. Ma anche quelli di sinistra chiedono al identità: non è l'Albania che deve dimostrare di essere uno Stato governo di risparmiarli, per carità, dall'invasione, supplicano di e una Nazione. Questo carico simbolico ora grava sull'Italia. lasciare i barbari alle porte", Corriere della Sera, Cingolani, 29/3. Non mancano quindi le impennate di orgoglio nazionale fin da "Perché la parte più progressista della nostra opinione pubblica quando un editoriale del Times critica la proposta di un intervento sta riservando agli albanesi un trattamento che mai si sarebbe diretto italiano sul suolo albanese: "…l'editoriale del Times contro permesso nei confronti di somali e marocchini, senegalesi e l'imminente intervento italiano in Albania […] rispecchiava filippini?", la Repubblica, Polito, 27/3. Tra le possibili benissimo il senso di superiorità e gli stereotipi che da sempre risposte a questa domanda una val la pena di essere citata nutrono l'atteggiamento dei sudditi di sua Maestà verso gli perché ben si accorda con quanto stiamo dicendo sul italiani…", Corriere della Sera, Panebianco, 4/4. Lo stesso "carnevale" albanese: "La prima ragione che ci viene in mente Panebianco sottolinea poi a sua volta le conseguenze politiche che è che gli albanesi hanno la colpa di essere bianchi, la futura "operazione Alba" potrà avere non tanto sull'Albania somaticamente non distinguibili da un italiano qualsiasi […] (tema questo del tutto secondario) quanto sull'immagine dell'Italia Poco, diversi, troppo simili", la Repubblica, Polito, 27/3. all'estero: "abbiamo forse ora la possibilità, se sapremo Ci si rende subito conto, dopo l'affondamento della nave, del comportarci correttamente sia sotto il profilo tecnico che sotto ruolo attivo che hanno gli albanesi per la costruzione di noi stessi quello politico, di assestare un colpo ai tanti pregiudizi negativi - come italiani: "La vicenda degli albanesi ci ha messo a nudo […] spesso non privi di fondamento - sugli italiani, da sempre davanti a noi stessi, come di fronte ad uno specchio che riflette sedimentati nelle opinioni pubbliche e nelle classi dirigenti un'immagine reale e non deformata. Nessuna illusione ottica, europee (non solo del Regno Unito)", Corriere della Sera, siamo proprio così", il Gazzettino, Pittalis, 1/4. Chi non ama Panebianco, 4/4. L'Albania diviene dunque il luogo del riscatto questa immagine, preferisce invece attribuire agli albanesi un dell'identità italiana, il pretesto per mostrare ai partner europei la ruolo magico, di tricksters in grado veramente di ribaltare l'Italia: qualità della nazione. La questione italo-albanese va misurata non "Con il pianto, e con i soldi di Berlusconi a 34 superstiti, tanto per le possibilità che oggettivamente l'Italia ha di migliorare l'inversione dei ruoli è proprio completata: la destra si fa sinistra la situazione politica ed economica del Paese oltre Adriatico, ma e viceversa", Corriere della Sera, Merlo, 1/4. Lo stesso identico solo ed esclusivamente per quanto l'Albania possa, nel bene e nel concetto, lo stesso giorno, ma su un altro giornale: "…la sinistra male, influire sull'immagine dell'Italia all'estero. ha lasciato a Berlusconi uno spazio suo proprio, quando il Cavaliere ha ripetuto che un Paese di 50 milioni di abitanti non Il carnevale delle identità può lasciarsi dominare dal panico politico per l'arrivo di 10 mila Il nuovo tono nel parlare dell'Albania e l'attenzione sempre profughi. C'è stata cioè una singolare inversione dei linguaggi, se maggiore prestata al ruolo che questo Paese può giocare per non delle parti", la Repubblica, Mauro, 1/4. l'Italia possono essere visti come gli ultimi sintomi di Ma tutti - che si parli di svelamento o di ribaltamento dell'identità un'inversione, di un "carnevale" provocato dagli albanesi con la - sono concordi sul senso totale di straniamento: "Strani [gli loro presenza e che aveva iniziato a manifestarsi già prima italiani], perché non si era mai visto un governo di centrosinistra, dell'affondamento: "…durante la trasmissione di attualità Italia e per di più sorretto dagli ultimi comunisti, beccarsi del fascista Radio (emittente notoriamente vicina al Pds), è intervenuta una persino dai giovani norvegesi. Strani perché con la stessa bocca signora romana: 'Ho famiglia, siamo otto persone, tutte di sinistra. predichiamo la solidarietà e poi gridiamo 'buttiamoli a mare'. Ieri sera ci siamo riuniti per vedere Moby Dick sull'Albania. Strani perché a guardare la tv, pubblica e privata, sembra che il

53 ACHAB leader dei progressisti sia un reazionario e quello dei moderati un non invitati in questa o quella delle tante comunità di cui sopra", rivoluzionario", il Gazzettino, Pittalis, 1/4. Ancora una volta torna Corriere della Sera, Galli della Loggia, 1/4. La tesi trova la metafora del contagio: "Sembra quasi che per contagio la consensi: "Ernesto Galli della Loggia sul Corriere della Sera ha disgregazione albanese abbia colpito la nostra classe politica…", analizzato bene gli umori degli italiani nella crisi albanese. Noi, il Gazzettino, Sensini, 2/4. Fatto sta che "…dove finisca la dice l'autore, non siamo né razzisti, né egoisti, né insensibili, maggioranza e finisca l'opposizione è difficile dire", la siamo soltanto orbi della nazione e orfani dello Stato […] Tutto Repubblica, Bocca, 3/4, e quando si parla di "…un Paese questo è molto triste. Senza nazione e senza Stato non si va governato dall'incertezza, e con una maggioranza inesistente…", lontano, si può essere sconfitti anche in una battaglia non il Giornale, Cervi, 4/4, non è più all'Albania che si fa riferimento, combattuta contro i pezzenti, nel canale d'Otranto", il Giornale, come due mesi prima ("Tutti sono contro tutti. Non c'è più Scarpino, 3/4. maggioranza, non c'è mai stata opposizione", la Repubblica, 11/2) È impressionante leggere, ora, degli italiani come di un popolo ma all'Italia. "senza nazione e senza Stato", quando per un mese erano stati gli La metamorfosi, per effetto del contatto con gli albanesi, sembra albanesi ad essere descritti così. Marcello Veneziani riprende estendersi dal mondo politico per coinvolgere tutti: "…il nostro l'argomento di Galli della Loggia esasperando il gioco degli strano Paese assiste a troppi rigurgiti di intolleranza. Convinto di specchi incrociati: "Gli italiani temono ondate di immigrati essere cattolico e solidaristico come pochi, all'improvviso si albanesi non perché siano razzisti o sciovinisti, ma per due sveglia con la voglia di gettare in mare un popolo in fuga. E, cosa opposte ragioni. Perché vedono gli albanesi come degli italiani incredibile, per poco non ci riesce", il Gazzettino, Pittalis, 1/4. affamati, li temono perché sono la nostra versione primitiva. E "Italia: fino a ieri il paese dell'amore e del sole, tutto spaghetti, temono di mettere a repentaglio il benessere, la sicurezza, la chitarre e mandolini. Oggi, razzista, cinico e egoista", il modernità: li spaventa l'arretratezza, la puzza del nostro passato. Gazzettino, Acquaviva, 3/4. "…il ceto politico e la stampa E poi li respingono non per orgoglio nazionalista ma al contrario, rispecchiano gli elettori e i lettori che in questa fase della nostra perché temono la fragilità del nostro sgangherato sistema Paese, storia non sembrano più gli 'italiani brava gente' ma una con tante piccole Albanie e disoccupazione. Non si fidano collettività ansiosa, che non crede in se stessa, che pensa di dell'Italia e si sentono una comunità nazionale spappolata", il sopravvivere innalzando alle frontiere 'cortine di acciaio'", la Giornale, Veneziani, 5/4. Repubblica, Bocca, 3/4. "Prima c'era un paese che, tutto sommato compatto, pensava e diceva di trovarsi di fronte a Albanesi e ballerini un'immigrazione clandestina e di massa dall'Albania. Quindi: Ma questo ripensamento di sé attraverso l'incontro/scontro con accoglienza, controllo e rimpatrio. Opinione pubblica, istituzioni, l'altro è esattamente quel che gli albanesi, nel 1997, stavano governo, maggioranza e opposizione stavano tutti più o meno sistematicamente vivendo da oltre un decennio, da quando cioè il scomodi dentro questo triangolo. Dopo i morti, gli immigrati sono cronico isolamento imposto dal regime - ricordo solo che il ridiventati profughi e ciascuno ha mutato la sua parte in confine di stato era preceduto da un confine interno che creava commedia […] c'è stata quella notte, ha sconvolto gli animi e una fascia-cuscinetto spessa alcuni chilometri, cui potevano distorto i comportamenti", la Repubblica, Fuccillo, 3/4. accedere solo gli autorizzati - si allentò nella seconda metà degli Un modo interessante di guardare al problema è quello proposto anni Ottanta per crollare del tutto nel 1990. L'apertura del da Ernesto Galli della Loggia, in un fondo apparso sul Corriere confronto con l'altro (è noto in questo senso il ruolo giocato dalla della Sera subito dopo l'affondamento della Kater I Rades: "Ma televisione italiana, soprattutto commerciale) ha prodotto per anni come è possibile che una nazione di sessanta milioni di abitanti, una bassa autostima sociale. che una grande e ricca nazione europea come l'Italia si faccia Il più famoso intellettuale albanese, Ismail Kadarè, ha parlato spaventare da qualche migliaio di profughi albanesi a tal punto all'epoca di una "…psicosi pessimista che imperversa da alcuni che sembra quasi non vi sia più una città, un paese, un comune anni in Albania. Questa volontà di autodenigrazione, disposti ad accoglierne neppure qualche decina? […] È autoavvilimento e di autodistruzione che porta a ripetere giorno e possibilissimo, invece: sono il benessere e il timore di perderlo, è notte che questo paese è maledetto, non ha un futuro e merita di la diffusione ormai senza limiti di valori e di stili di vita ispirati al sparire è diventata una moda in alcuni ambienti", la Repubblica, materialismo e al consumismo […] La realtà è che se una nazione Kadarè, 13/3. di sessanta milioni di abitanti, se una ricca e grande nazione come Non vi è dubbio che la dittatura comunista di Hoxha si sia retta, l'Italia si fa spaventare da una manciata di profughi albanesi è oltre che su uno spietato stato di polizia, anche sull'orgoglio precisamente perché essa non si sente affatto una nazione. […] nazionale, profuso in quantità massicce dal potere attraverso tutti Gli italiani, dal canto loro, non si percepiscono come gli abitanti i canali della propaganda. Gli albanesi nati nel secondo di questo vasto insieme nazionale quanto piuttosto gli abitanti di dopoguerra sono cresciuti nella ferma convinzione (suffragata da una somma di comunità sparse, legate da un debole e malcerto continui indizi di tipo linguistico, affermazioni, discorsi, e mai vincolo. Gli albanesi spaventano e inducono al rifiuto smentita da una verifica su modelli diversi, invisibili) di precisamente perché sono visti non già come dei profughi che appartenere a una Nazione antichissima, fiera quante altre mai e arrivano in Italia, in una grande nazione, bensì come degli intrusi di gente industriosa e capace.

54 ACHAB La fine della dittatura ha riportato gli albanesi di fronte alla Mi spiegherà poi che il termine è ormai d'uso comune, per necessità di far i conti con il giudizio degli altri, delle altre nazioni indicare i fessi, gli incapaci, gli ignoranti. La parola che in tutto il di fronte alla propria. Gli antropologi sanno benissimo quanto mondo indica gli albanesi è diventata in Albania un termine questo giudizio da parte dell'Altro sia un elemento fondamentale spregiativo usato come un insulto. Per la Shqipëria, fare i conti per la costruzione di sé come comunità etnica e/o nazionale con l'Albania, con le immagini delle navi cariche verso la Puglia, (Jenkins 1997). Per ragioni esclusivamente storiche e contingenti degli uomini rinchiusi negli stadi, ha significato dover affrontare la nazione albanese si era costruita in quasi totale assenza del un giudizio radicalmente diverso e negativo e gli shqiptarë, tanto giudizio altrui. Apparenti eccezioni hanno costituito il contatto orgogliosi d'esserlo, fieri della loro storia e della loro cultura, con l'Unione Sovietica prima e con la Cina poi, fino al 1978, ma capiscono che noi non li consideriamo altro che albanesi. in entrambi i casi la possibilità di giudicare ed essere giudicati Ma quest'immagine sbiadita e irrimediabilmente negativa veniva di molto limitata dall'ideologia inter-nazionalista che dell'identità albanese si è lentamente e parzialmente modificata, faceva dei sovietici e dei cinesi non un Altro da valutare e da cui almeno in Italia. Il mutamento, che riguarda assieme la essere valutati, ma piuttosto un Simile. Tanto simile da dover categorizzazione esterna (cioè il modo in cui gli italiani vedono essere tenuto a distanza, in ogni contesto per cui il contatto non gli albanesi) e l'identificazione interna (cioè il modo in cui gli fosse strettamente necessario. Detto altrimenti, gli albanesi albanesi vedono se stessi) ha iniziato a prendere forma all'inizio avevano un'idea di sé che si basava solo su un giudizio interno, del terzo millennio, grazie a una serie di eventi in parte casuali. giudizio assai benevolo e indulgente. Il contatto prima mediatico Tra gli albanesi giunti in Italia con la prima ondata del 1991 vi era e poi diretto con l'Occidente ha letteralmente spazzato via questo anche un ragazzo diciassettenne di nome Kledi Kadiu. Di "buona giudizio. Il fiero popolo albanese, cui era stato detto che stava famiglia" (madre farmacista e padre docente universitario), Kledi costruendo il Paese più evoluto del mondo, si è reso conto che gli è appassionato di danza fin da bambino, e i genitori l'hanno equivalenti degli scassati trattori cinesi con cui coltivava la terra iscritto a dieci anni all'Accademia Nazionale di Tirana, poco non erano più usati in occidente da diversi decenni; che le poche distante dalla casa dove è cresciuto. È il 1984, Enver Hoxha fabbriche nazionali producevano pezzi di qualità peggiore di sarebbe morto l'anno successivo, e in Albania diventa sempre più qualsiasi concorrente dell'ovest; che insomma la superiorità facile guardare i programmi della televisione italiana, prima per naturale del popolo albanese veniva messa in discussione dalla semplice debordamento hertziano, e poi tramite le parabole in realtà quotidiana che filtrava dalle televisioni e, dopo il 1990 grado di ricevere il segnale satellitare. Kledi balla e guarda la sempre più frequentemente, dai racconti di chi tornava da viaggi televisione italiana, e le due attività diventano parte di un solo all'estero. progetto, che così oggi viene raccontato nelle note biografiche del C'è un indizio linguistico evidentissimo di questo tentativo di suo sito ufficiale : ricostruire un'immagine di sé come popolo che tenga conto del giudizio altrui. Come è noto "Albania" è un termine prima Rimanevo affascinato dai grandi artisti Italiani di quel periodo romano poi bizantino per designare una regione chiamata invece come Heather Parisi, Lorella Cuccarini, Raffaella Carrà, dagli abitanti "Shqipëria". Allo stesso modo, quelli che tutto il Raffaele Paganini. Ricordo che mi divertivo a sognare di ballare mondo chiama "albanesi" (con le diverse varianti, Albanians, al loro fianco, in un grande show. Alvanoi, ecc.) chiamano se stessi "Shqiptarë". Con due amici italiani ero alla fine del 1996 in un villaggio nel Come sappiamo, si tratta di un sognare che diventa progetto, un sud-est del Paese. In macchina con noi c'era un ragazzo albanese, caso esemplare di quel che Appadurai (1996) chiama Madin. Lo conoscevo da tempo, e normalmente comunicavo con "immaginazione come pratica sociale". Il 12 agosto 1991, lui tramite il mio collega Gilles, che però era tornato in Francia. "mentre era in vacanza a Durazzo", si imbarca su una delle navi Madin fortunatamente parlava un po' di greco, per cui riuscivamo che facevano la spola tra l'Albania e la Puglia cariche di disperati a comunicarci l'essenziale. I due amici italiani vogliono visitare la e speranzosi, ma viene mandato allo stadio di Bari, per essere moschea, costruita da poco. Con la macchina ci avviamo lungo espulso dall'Italia quasi immediatamente. Rientrerà più di un anno una strada fangosa che presto si restringe a sentiero. Forse un dopo, chiamato da una compagnia di danza di Mantova che aveva chilometro prima della moschea la strada è bloccata da una avuto il suo nome dall'Accademia Nazionale di Tirana. Passa macchina in sosta nella direzione opposta alla nostra, con l'autista rapidamente alla televisione, diventando nel 1997 primo ballerino al volante. Potrebbe accostare alla sua sinistra, c'è uno spiazzo del programma pomeridiano Buona domenica, dove rimarrà fino libero di fronte a una casa, ma si vede che ha difficoltà a far al 2003. Conosce così Maria de Filippi, che dal 2002 lo vuole con manovra con scioltezza, e rischia quasi di venirci addosso. Madin sé sia a C'è posta per te, sia ad Amici. Mentre il pubblico di Buona guarda con aria di sberleffo mista a disprezzo il maldestro autista, Domenica e C'è posta per te è in buona parte adulto, l'audience di e lo apostrofa con un "Albanes!" che, dal tono con cui viene Amici di Maria de Filippi è tendenzialmente giovane e femminile, pronunciato, significa con tutta evidenza: "Imbranato!". Chiedo e ne decreta il definitivo successo come sex symbol. Nel 2004 comunque a Madin di ripetere quel che ha detto, forse ho capito Kledi fonda a Roma la "Kledi Academy", una scuola di danza e male, e lui mi spiega in greco che quello "Odigài san alvanòs", musica che sta riscuotendo un buon successo e che organizza letteralmente: "Guida come un albanese". corsi annuali e stage estivi. Nel frattempo, è diventato anche

55 ACHAB un attore di successo sia per il cinema (Passo a due, La cura italiani sull'identità albanese. Se dieci anni fa albanese era del gorilla, entrambi del 2005) sia per il piccolo schermo sinonimo di immigrato clandestino, criminale, persona pericolosa (Domani è un altro giorno, 2006). o comunque povera (in Grecia girava allora una terribile freddura: In sintesi, la figura di Kledi Kadiu è quella di un albanese sai qual è la barzelletta più corta del mondo? Turista albanese!) "vincente", il primo a raggiungere in Italia notorietà per le sue oggi tra molti giovani italiani "albanese" significa anche spirito di qualità artistiche. Anche senza enfatizzarne il ruolo individuale, sacrificio, caparbietà, orgoglio e determinazione. Per molte certamente Kledi è stato il prodromo di una nuova generazione di ragazze, poi, è innegabile che l'uomo albanese abbia assunto albanesi, disposti a proporre agli inizi del terzo millennio una connotazioni sexy del tutto impensabili fino alla comparsa di forma alternativa di identità rispetto al modello "poveraccio o Kledi e dei suoi connazionali sul piccolo schermo. criminale" che si era imposto negli anni Novanta e che abbiamo Questa immagine prodotta dalla televisione italiana ha iniziato a visto essere particolarmente attivo durante la crisi del 1997. riverberarsi sull'autorappresentazione degli albanesi, in Italia e in Proprio la loro tendenza a privilegiare la televisione italiana come Albania (dove i programmi delle reti Mediaset sono veicolo di informazione, sia dall'Albania attraverso le antenne particolarmente seguiti). Gli "eroi" delle sfide di Maria de Filippi paraboliche, sia una volta giunti in Italia (Mai 2005, p. 558), ha sono intervistati sui settimanali popolari albanesi e proposti come consentito agli albanesi di fruire di una nuova immagine da modelli per la gioventù nazionale. Klajdi Selimi che, con la articolare in modelli alternativi di appartenenza. Uno dei veicoli bandana in testa e perennemente a torso nudo (come spesso principali di questo nuovo modello identitario è stato Kledi), dichiara di sentirsi "un gladiatore più che un ballerino" Amici di Maria de Filippi. incarna un modello appetibile per gli italiani e per gli albanesi. Il programma (si è conclusa nella primavera 2007 la sesta La messa in scena del corpo come strumento di performance di edizione e si prepara per l'autunno la settima) è concepito come eccellenza ricorda altri casi famosi: i giocatori di cricket indiani un game show in cui un gruppo di giovani partecipa a tempo pieno nelle squadre inglesi (Appadurai 1996) o i campioni a una scuola per artisti (cantanti, ballerini e attori) che prevede afroamericani negli Stati Uniti (Page 1997). Corpi senz'altro una serie di sfide settimanali tra i partecipanti. Le sfide ripetute naturalizzati, addomesticati dallo sguardo egemone in funzione di portano all'eliminazione progressiva degli studenti/concorrenti in un godimento estetico rassicurante. Ma corpi capaci anche di base al giudizio di una commissione e ai voti telefonici del riscattare un'identità smarrita se non esplicitamente sottomessa, in pubblico a casa, fino alla proclamazione del vincitore assoluto. grado di riappropriarsi di una dignità personale che può diventare Già alla seconda edizione, tra gli studenti vi era una ragazza condivisa dall'intera comunità di riferimento. albanese, Anbeta Toromani, che proveniva dalla stessa scuola di Questo processo di manipolazione fisica e simbolica del corpo Kledi e che sarebbe giunta seconda alla finale. Oggi Anbeta è una passa sia attraverso la storia "occidentale" della disciplina che si ballerina professionista e fa parte del cast stabile del programma. apprende, sia attraverso la genealogia delle proprie "origini": La stagione successiva (2003-2004) gli studenti albanesi della come la "magia" indiana diventa capacità funambolica sul campo scuola di Maria de Filippi erano due: Olti Shagiri (fratello minore da cricket, e come la "naturalità" africana diventa potenza di Ilir Shagiri, un altro ballerino da qualche anno nel corpo di esplosiva sulle piste di tartan, così l'orgoglio "balcanico" degli ballo di Maria de Filippi) e Leon Cino, ballerino molto dotato che albanesi diventa capacità di disciplinarsi, di rimanere fedeli infatti vinse quell'edizione, entrando anche lui nel corpo di ballo all'obiettivo senza cedere alle lusinghe del facile successo. Così stabile del programma. La quarta, conclusasi a maggio del 2005, descrive una giornalista italiana le ragioni del successo di Kledi: ha visto la partecipazione di altri due ragazzi albanesi: Tili Lukas e Klajdi Selimi. Quest'ultimo è stato sicuramente il personaggio Kledi non riflette il cliché del divo osannato e capriccioso, ma chiave dell'anno, anche se non ha vinto la gara: con la sua vena trasmette l'idea del lavoratore scrupoloso, preparato e devoto al polemica, la costante rivalità con Marco, un altro allievo della pubblico che lo apprezza, rispettoso di una gloria raggiunta con scuola che non esitava a fare appelli agli "italiani" perché fatica attraverso interminabili ore di preparazione (Seralisa votassero lui invece di un "albanese", e con il rispetto profondo Carbone, sul sito Leonardo.it). mostrato verso il pubblico che numerosissimo lo votava da casa, Klajdi ha catalizzato l'attenzione di un pubblico sempre numeroso Questa rappresentazione dell'artista albanese si è rapidamente (i dati di ascolto del programma nella sua fase serale si aggirano imposta come role model: Anbeta Toromani, Leon Cino e gli altri stabilmente attorno ai sei milioni di telespettatori; per le fasi finali artisti albanesi sono noti per la loro laconicità - non sempre i voti da casa hanno sfiorato il milione a puntata, anche se la dovuta a una scarsa conoscenza della lingua italiana, ma alla telefonata costava un euro). Anche le successive edizioni esplicita contrapposizione tra dire e fare - oltre che per la loro hanno visto la presenza di concorrenti albanesi, ma il tenacia e forza di volontà. Sono facilmente etichettati come programma ha cercato di internazionalizzarsi ammettendo persone "serie", che vanno al sodo e non si perdono in smancerie nella stagione 2006/2007 anche due concorrenti romeni o inutili salamelecchi. Questa versione alternativa dell'essere (entrambi ginnasti) e un ballerino spagnolo. albanese oggi sta chiaramente contaminando I protagonisti di Amici di Maria de Filippi sono riusciti a l'autorappresentazione degli albanesi in Italia, che seguono modificare in modo sostanziale il giudizio di molti loro coetanei numerosi il programma Amici di Maria de Filippi con veri gruppi

56 ACHAB di ascolto che partecipano attivamente al voto da casa. attori e per gli astanti. Ancora una volta, seppure con ingredienti Anche se non posso fornire indicazioni quantitative precise, dato insoliti, confermiamo quindi il sapere degli antropologi, che ci che la mia ricerca è ancora in corso, mi sembra plausibile dice la natura necessariamente relazionale dell'identità. ipotizzare un "ritorno" dell'identità albanese tra gli immigrati in Per quanto riguarda invece lo specifico rapporto tra mezzi di Italia, soprattutto tra i più giovani, che sembrano quindi aver comunicazione di massa e identità collettive, mi sento di trovato una risposta alla richiesta del vecchio Dhori di azzardare il giudizio complessivo (ormai acquisito nel dibattito dimenticarsi di essere albanesi. Oggi, sembrano dire i giovani teorico) che non vi è alcun rapporto causale diretto tra albanesi in Italia, è finalmente possibile "ricordare" la propria rappresentazione nei media e percezione della propria identità. identità. Come è evidente, è un ricordare spurio, che unisce in una Non basta, cioè, vedersi descritti come sciocchi o criminali o miscela del tutto originale la tradizione balcanica del ballo come ballerini dai grandi mezzi di comunicazione di massa per espressione sociale, la scuola albanese di balletto classico, percepirsi come tali, dato che il discorso dei media entra nelle l'espressione di una virilità estremamente fisica e poco "ciarliera", ordinarie spirali comunicative come una delle voci in gioco. In lo spirito competitivo e l'orgoglio di un popolo "tribale" con le questo senso, possiamo dire che i mass media paventati da certi esigenze del mercato televisivo, il sex appeal del body fitness, la approcci teorici "non esistono", se per mass media intendiamo un telegenia e la capacità di assecondare le fameliche richieste delle sistema di comunicazione autonomo e tendenzialmente audience più giovani, notoriamente refrattarie al richiamo del "persuasore", i cui effetti sociali possano essere resecati da quelli piccolo schermo. Non vi è, in tutto questo, nulla di chiaramente della più vasta struttura entro cui si inscrivono (Tomlinson 1991). orientato al passato (un'opzione impraticabile di fatto per gran Al contrario, un'analisi di taglio antropologico sui mezzi di parte degli albanesi) ma piuttosto la voglia di progettare un sentire comunicazione di massa ci rende sempre più consapevoli della comune con i frammenti della modernità e della tradizione, senza natura "mediata" della vita sociale in generale (Mazzarella 2004). temere il mutamento ma accettandolo come parte inevitabile di un Esistono cioè nuclei più o meno densi di comunicazione e qualunque sano processo di identificazione collettiva che non aggregazione di significati che non possono esistere se non in voglia sclerotizzarsi nella nostalgia dei bei tempi andati, che per forma mediata, cioè comunicata: gli stili culturali da cui si molti giovani albanesi semplicemente non esistono come ricordo proviene, le aspettative sociali, gli incentivi individuali, gli politicamente spendibile sul mercato delle appartenenze. habitus come archivi consolidati e generatori sperimentali di pratiche, e i capitali culturali ed economici di cui si dispone. Conclusioni Dentro questo quadro, agiscono i mezzi di comunicazione di L'intento di queste pagine è stato quello di spingere a riflettere su massa. L'antropologia ha fatto male, finora, a sottovalutare spesso alcune forme recenti delle appartenenze e delle identità. La "crisi il loro ruolo in nome di un purismo dell'"autentica cultura" che albanese" del 1997 ha costretto alcuni noti opinionisti a ripensare non aveva ragione di essere. Farebbe altrettanto male, credo, se pubblicamente il senso e il ruolo dell'identità italiana, e le iniziasse ora a sopravvalutarlo, in nome di un determinismo che è esigenze commerciali di un programma televisivo italiano hanno altrettanto ingiustificato, teoreticamente ed empiricamente. contribuito al riposizionamento dell'identità albanese, per gli

Bibliografia

Appadurai, Arjun, 1996, Modernity at Large: Cultural Dimensions of Globalization, Minneapolis-London, University of Minnessota Press; traduzione italiana Modernità in polvere. Dimensioni culturali della globalizzazione, Roma, Meltemi, 2001. Human Rights Watch, 1997, "Albania", in Human Rights Watch. World Report, 1997. Testo reperibile online all'indirizzo . Jenkins, Richard 1997, Rethinking Ethnicity. Arguments and Explorations, London, Sage. Mai, Nicola, "The Albanian Diaspora-in-the-Making: Media, Migration and Social Exclusion", Journal of Ethnic and Migration Studies, 31, 3, 2005, pp. 543-561. Mazzarella, William, 2004, "Culture, Globalization, Mediation", Annual Review of Anthropology, 33, pp. 345-367. Page, Helán E., 1997, "'Black Male' Imagery and Media Containment of African American Men", American Anthropologist, New Series, 99 (1), pp. 99-111. Todorova, Maria N., 1997, Imagining the Balkans, Oxford, Oxford University Press, 257 p. Tomlinson, John, 1991, "Media Imperialism", in Cultural Imperialism: A Critical Introduction, Baltimore, Johns Hopkins University Press, 1991, pp. 34-67; ora in Lisa Parks, Shanti Kumar, editors, Planet Tv. A Global Television Reader, New York and London, New York University Press, 2003, pp. 113-134 [non comprende il paragrafo "Laughing at Chaplin: problems with audience research", alle pp. 50-56 dell'originale].

57 ACHAB Klajdi Selimi, uno dei protagonisti di Amici di Maria de Filippi,ritratto dalla rivista albanese KLAN (anno IX, n. 408, 14 maggio 2005) [immagine fornita da Paolo De Simonis]

58 ACHAB Altri generi. Inversioni e variazioni di genere tra culture Flora Bisogno e Francesco Ronzon (a cura di) Il Dito e la Luna, 2007

Il testo raccoglie sei etnografie che affrontano da diverse difficoltà dei processi di gender-crossing o le contraddizioni con angolature il tema del "terzo genere" e dei "generi multipli". cui queste soggettività di genere sono integrate nelle società e Distinte fra loro per la prospettiva teorica, per il luogo geografico nelle culture. Piuttosto, queste ricerche offrono una particolare di ricerca e infine per l'oggetto stesso di analisi, queste ricerche analitica del potere sui generi e sui corpi che considera i discorsi sono "un contributo a superare l'ipotesi di un unico sistema egemonici come i vissuti delle persone. Raccontando le dualistico di genere presente all'interno delle differenti culture esperienze dei soggetti coinvolti nelle ricerche e del loro umane". Attraverso un'analisi transculturale che coglie "un'ampia posizionamento sociale - che non è necessariamente abietto o varietà di assunti relativi al corpo e a ciò che costituisce il sesso", fuori dalla norma - queste ricerche mostrano altri modi di essere queste etnografie vanno sotto ai discorsi dominanti che pensano il soggettività di genere e di nominare il proprio corpo. In altri genere come una deriva del corpo biologico e che ordinano termini, smontano il paradigma del dimorfismo sessuale e desideri, sessualità, corpi sessuati in un dualismo dell'eteronormatività, rendendo esplicito il carattere arbitrario e maschile/femminile. limitato del maschile e del femminile per nominare i corpi. Originale nei contenuti proposti e importante per la fonte di Infine, questi saggi tornano a noi in molti modi. Le etnografie sapere che produce, questa raccolta di saggi risponde in modo presentate illustrano come la mascolinità e la femminilità non convincente ad una domanda: in che modo l'antropologia offre un siano una conseguenza del corpo biologico, piuttosto la deriva di contributo innovativo allo studio dei processi che costruiscono i un discorso sociale sui corpi e sulle differenze. Di conseguenza, generi e la sessuazione dei corpi? I livelli esplorati nelle ricerche sono molteplici: i discorsi, le performance, i comportamenti che costruiscono alcuni soggetti come appartenenti ad un genere distinto dal femminile e dal maschile; la costruzione di sé come un genere che non si polarizza; la posizione che le comunità/culture considerate attribuiscono al terzo genere; i modi con cui i discorsi - che a seconda delle etnografie sono religiosi, sociali, culturali - legittimano o contraddicono l'esistenza di generi multipli e le pratiche omo/bi/transessuali. Queste argomentazioni rendono particolare questa raccolta per almeno tre motivi. In primo luogo, l'analisi etnografica dei generi e dei processi che costruiscono i corpi sessuati coglie la dimensione soggettiva nella costruzione del genere al di là dei discorsi egemonici e mostra lo spazio di libertà che le persone ritagliano dentro essi. In seconda istanza, le soggettività di genere coinvolte nelle ricerche rappresentano in modi diversi posizioni riconosciute socialmente. I gay/bantut che negoziano per la comunità locale la relazione con l'alterità culturale americana, le/i berdache e il loro prestigio, le fa'afafine che hanno un ruolo nei processi di costruzione del genere, la femminilità fallica dei travestis, le hijra che si identificano in figure religiose induiste, i "maschi sociali" nei Balcani hanno un loro posto nelle comunità considerate. Questo non significa che i saggi eliminano le ambivalenze o le

59 ACHAB mostrano come il maschile e femminile siano categorie teorica di femministe come Judith Butler dove l'ordine discorsivo insufficienti per descrivere e indagare la variabilità e la anticipa il corpo e la sua sessuazione. molteplicità dei generi ascrivibili sui corpi sessuati. Nonostante Il saggio di William Roscoe parte da ricerche condotte sulle/sui riconoscano come diversi discorsi si iscrivano sui corpi decidendo berdache per costruire un modello teorico definito "paradigma dei della loro sessualità, del loro genere e del loro orientamento generi multipli" secondo cui le differenze fisiche di sesso non sessuale, questi saggi hanno il pregio inoltre di cogliere il ruolo sono necessariamente percepite come bipolari. Le/i berdache attivo dei soggetti nella costruzione del (proprio) genere e indossavano abiti diversi da abiti femminili o maschili, avevano a mostrano come questa identità anche come il prodotto di desideri seconda dei casi individuali orientamenti omo-, bi- o eterosessuali e motivazioni individuali. ed erano integrate/i nella società. Inoltre, questi ruoli erano, I saggi di Samira Nanda e Mark Johnson sono più descrittivi sottolinea l'autore, conseguenza di certe condizioni sociali e rispetto agli altri presenti nel volume. storiche, ma anche motivati da desideri individuali e scelte Il primo testo Hjira e Sadhin. Né uomo né donna in India illustra soggettive. Con queste descrizioni Roscoe mostra come il genere come nell'Induismo siano riconosciute varianti e trasformazioni berdache non fosse un ruolo socialmente deviante, né un sessuali e di genere, ambiguità che non necessariamente si attraversamento di genere o una intersezione fra i due, ma un risolvono polarizzandosi verso un maschile o un femminile e che genere separato - terzo o quarto genere - all'interno di un trovano nella religione induista figure in cui identificarsi. In paradigma a generi multipli. E' proprio la prospettiva teorica particolare, l'autrice descrive la posizione sociale, i costruita dall'autore a rendere importante questo saggio. Roscoe comportamenti, le abitudini e gli orientamenti sessuali delle hijra. tenta di smontare due proposizioni: 1) l'origine del genere è nel Le hijra nascono biologicamente maschi e diventano donne sesso/il sesso ha un primato sul genere 2) poiché i sessi sono due, attraverso un'operazione di evirazione rituale. La studiosa mostra sono due anche i generi. In questa logica, il genere è una la particolarità delle hijra: il loro essere né uomo né donna, reiterazione del sesso e se una variazione è ammessa è solo quello oppure uomo e donna insieme, fanno rimanere queste figure nel dello scambio, della mescolanza fra i due generi o il transito da un transito senza risolvere la loro appartenenza di genere in uno dei genere all'altro. Sostenere che il genere è multiplo e due opposti. Sono un terzo genere, sottolinea l'autrice, ovvero non potenzialmente autonomo dal sesso - cioè non è una sua deriva - si può comprendere la loro posizione soggettiva e sociale se si non implica pensare che esistano più sessi fisici, ma che le rimane intrappolati dentro alla dicotomia maschile - femminile. differenze fisiche non sono fisse e che soprattutto sono Il saggio di Mark Johnson Negoziare stile, mediare bellezza. I insufficienti a stabilire il genere. Attraverso l'analisi della concorsi di bellezza gay/bantut nelle Filippine del Sud analizza i relazione sesso e corpo, il paradigma dei generi multipli mostra significati di due tipologie di concorsi di bellezza gay (bantut come l'ordine discorsivo anticipi il corpo biologico e non nella terminologia locale) in tre comunità musulmane: Tausug e viceversa: le differenze morfologiche sono delle marcature, ma Sama di Zamboanga City, Jolo. Questi concorsi di bellezza - questi marcatori del sesso, già nel momento in cui sono scelti barangay e Miss Gay International - sono performance rituali in rispetto ad altri per decidere a quale genere quel corpo appartiene, cui gay/bantut veicolano per la comunità locale l'appropriazione sono conseguenze di interpretazioni sociali e culturali. Il genere, di un'alterità "culturale-globale" - americana - che al contempo è in altri termini, esiste già nello stabilire i segni distintivi di un desiderabile e minacciosa. In queste manifestazioni circola un corpo, che lo classificheranno come maschile o femminile. idioma di bellezza che si rifà quasi completamente ad Attraverso l'analisi dei ruoli berdache, Roscoe illustra come non un'immagine occidentale (si imitano cantanti come Madonna o tutte le culture riconoscano medesimi marcatori anatomici e come star di Hollywood) oppure star "locali globalizzate", che hanno non tutte le culture riconoscono i marcatori anatomici come riproposto cioè - e a questo devono il loro essere famose - modelli naturali e come tali contrapposti al dominio del culturale. di personaggi televisivi americani. Questo ideale di bellezza La ricerca condotta a Salvador da Andrea Cornwall nel 1990 americano desiderato (ilmu' milikan - sapere-potere americano) è propone un'analisi delle identità di genere assunte dalle travestis. calato in un contesto locale specifico e come tale si affianca ad un Le travestis nei loro corpi dotati di seno e di pene rappresentano altro modello ilmu' Islam (potere-sapere islamico). Ragionando una femminilità fallica e non si identificano né con le donne, né sul concetto di bellezza come un modo per esporre "il proprio con gli uomini. Cornwall concentra la sua analisi sulla essere donna" e sul corpo del gay/bantut come luogo in cui si prostituzione di strada e sulle performance rituali legate alla affiancano questi due modelli fra loro contrapposti, Johnson tenta religione afro-brasiliana del Candomblé per mostrare il processo di mostrare come i gay/bantut abbiano un ruolo importante nella di costruzione dei generi. L'attenzione è posta su due figure di negoziazione in fieri di un'identità musulmana. L'etnografia forse prostitute, una "mascolina" e una "femminile", entrambe in non è sufficiente per raggiungere questa operazione e alcuni possesso di pene. Il fine è esplorare il rapporto fra mascolinità e passaggi rimangono inesplorati. potere e i diversi modi con cui le due figure sfidano la concezione I bei resoconti etnografici di William Roscoe Come diventare occidentale della presenza del pene per definire un corpo come Berdache. Verso un'analisi unificata della diversità di genere e di maschile. La stessa Cornwall sottolinea che l'ambiguità delle Andrea Cornwall Identità e ambiguità di genere fra travestis a travestis pone importanti sfide teoriche all'analisi dei generi. In Salvador, Brasile hanno il pregio di rendere chiara la posizione primo luogo, la studiosa critica sia il bipolarismo di genere sia

60 ACHAB l'uso della categoria terzo genere. Il riferimento ad un genere ragazze/ragazze e ragazzi/ragazze nell'acquisizione dei generi. In intermedio riconfigura, infatti, una dicotomia di genere e queste descrizioni si affiancano molti livelli analitici che danno al ripropone una concezione essenzialista del maschile e del saggio una sua originalità ma che nell'economia delle poche femminile. Le travestis non rappresentano una transizione da un pagine a disposizione lo rendono a tratti difficile da seguire nella genere all'altro, da un corpo maschile ad uno femminile o sua evoluzione. viceversa: il transito verso un'identità di genere non Interessante l'ultimo saggio Donna diventa uomo nei Balcani di necessariamente viene assorbito da uno dei due opposti e non René Grémaux che documenta la presenza di "femmine necessariamente va a collocarsi "in mezzo a" due poli. In seconda biologiche/maschi sociali" nei Balcani occidentali affiancando istanza, Cornwall mostra l'agency dei soggetti nel costruire una una letteratura etnografica di fine '800 a materiale raccolto propria identità di genere e nel "fare" il proprio corpo. Il saggio direttamente. Grémaux si concentra su quattro storie di vita al fine che mira ad evidenziare l'esistenza di discorsi egemonici sui corpi di illustrare come esistano due tipologie di "maschi sociali": la e sui generi, illustra altrettanto bene "i processi attivi di creazione "femmina biologica" allevata da genitori e parenti come un figlio; dei generi nei percorsi esistenziali dei soggetti" e come i corpi la "femmina biologica" che, dopo essere stata donna e "non sono la mera tela biologica su cui si possono dipingere riconosciuta socialmente come tale, ricostruisce se stessa come inequivocabili caratteri di genere". Nel caso specifico, Cornwall "maschio sociale". Entrambe queste trasformazioni chiedono un illustra come travesti non si nasca ma si diventa e come nel voto di verginità e la rinuncia al matrimonio e alla maternità. contesto della prostituzione di strada non sia l'assenza o la Nella sua ricerca, Grémaux si è concentrato sull'analisi della presenza del pene a generare maschilità o a stabilire se un corpo sessualità e dell'identità di genere delle persone incontrate al fine sia o meno maschile. di comprendere sino a quale livello i maschi sociali si identificano Nonostante siano trascorsi circa quindici anni dalla sua con le pratiche attribuite al genere maschile e in quali modi il pubblicazione originale, questa ricerca ha il pregio di essere corpo vergine è legato ad un'idea di mascolinità. Questi due livelli innovativa per l'oggetto di ricerca che propone, per gli strumenti di analisi permettono a Grémaux di esplorare come l'identità di analitici a cui l'antropologa ricorre e infine per il contributo genere acquisita non sia in realtà ben definita e non si identifichi originale che offre allo studio sui generi. pienamente con l'idea di mascolinità dell'area geografica da lui Il saggio Travestitismo maschile e cambiamenti culturali a Samoa considerata. L'attraversamento di genere (gender-crossing) di Jeannette Marie Mageo esplora il ruolo delle travestite produce quindi un terzo genere senza risolversi in un'identità fa'afafine - che significa "alla maniera delle donne" - nella maschile piena. Il contributo dell'autore è nel mostrare come costruzione dell'identità di genere da parte delle ragazze e dei questa posizione di genere intermedia si leghi non alla natura ragazzi nelle isole Samoa. Le fa'afafine si prendono gioco delle ambigua del corpo biologico, ma all'intersecarsi di due precisi categorie di genere grazie alla loro posizione liminale e ambigua, discorsi sociali: l'alta valutazione nella cultura dei Balcani rappresentando così un terzo genere che si posiziona fra il occidentali dei "maschi" e della mascolinità, il significato maschile e il femminile. L'uomo biologico che diventa donna ha ambiguo attribuito alla verginità e alla vita asessuata. Nei Balcani il compito di riempire uno iato nella struttura sociale verificatasi infatti - ci racconta Grémaux - le "ragazze" diventano "donne" con a partire dalla missionarizzazione ad oggi e che ha modificato sia il matrimonio e la maternità; la verginità prolungata nell'età adulta l'erotismo che il ruolo delle giovani donne biologiche a Samoa. solo consente comportamenti mascolini altrimenti non legittimati, Mostrando il ruolo che le fa'afafine svolgono nei processi di ma marca il confine fra "donne" e "vergini". costruzione del genere, Mageo offre una dettagliata rappresentazione delle performance (per lo più coreutiche) e Barbara Pinelli dell'importanza della burla nelle relazioni fra ragazzi/ragazzi,

61 ACHAB Tra ordinario e straordinario: modernità e vita quotidiana Paola Di Cori e Clotilde Pontecorvo (a cura di) Carocci, 2007

È una materia incandescente, magmatica, quella offerta al lettore marxismo e gli studi culturali. Nella prima parte del libro, in che, incuriosito dallo spazio celato e dischiuso tra le parole del cui viene privilegiato un approccio maggiormente teorico, sono titolo, decida di avventurarsi nei sentieri, piani e tortuosi al tempo tracciate le origini del rapporto tra quotidiano e modernità, stesso, della vita quotidiana. Si troverà così a ripercorrere le inizialmente attraverso l'analisi del pensiero di autori classici, "traiettorie" tracciate da un nutrito gruppo di ricercatori e come Simmel e Freud, (rispettivamente trattate nei saggi Georg ricercatrici durante un ciclo di seminari, dal titolo generale Simmel: la vita quotidiana come disseminazione di Davide Modernità e vita quotidiana: tra ordinario e straordinario, Borrelli e La psicopatologia della vita quotidiana di Freud. svoltosi nei mesi tra febbraio e giugno 2005 presso l'Università Patologia o "vita quotidiana" di Lesley Caldwell), che intorno ai "La Sapienza" di Roma, di cui la raccolta di saggi contenuti nel primi del Novecento iniziarono a considerare la quotidianità quale volume costituisce un primo risultato. terreno privilegiato da cui osservare la società e comprenderne i Quella che si presenta è una scrittura la cui trama non si dipana mutamenti. Le nevrosi, le "ultime cose" diventano segni del linearmente, frutto di connessioni impreviste e risultato delle quotidiano, rilevanti all'occhio del ricercatore per comprendere il differenti angolature disciplinari attraverso cui lo stesso tema dispiegarsi della società nel suo insieme. Specifica a riguardo della vita quotidiana è stato osservato. L'effetto è quello di una Paola Di Cori, citando Foucault, come in ambito storico polifonia che non vuole ricondurre il tutto ad un'unità armonica l'attenzione alla quotidianità sia databile ancora prima, e cioè ma anzi cerca il più possibile di esprimere simultaneamente la intorno alla seconda metà del Settecento, quando, a partire dalle pluralità di voci anche, e tanto più, se discordi e stonate. La sensazione è che l'architettura stessa del volume abbia incorporato gli insegnamenti di Michel de Certeau offrendosi ad una lettura tattica, che "si sviluppa di mossa in mossa", senza strategie o pianificazioni, e volendo promuovere ed esaltare maggiormente, come osserva Paola Di Cori nel suo saggio Arti del fare, discipline e pratiche quotidiane: Michel de Certeau, dopo Foucault e Bourdieu, un'analisi tesa a valorizzare le pluralità piuttosto che una piatta omogeneizzazione delle esperienze alla ricerca di grandi leggi. Di fronte ad una tale sfida intellettuale, data dal voler al tempo stesso racchiudere e lasciar scorrere l'essenza in divenire della quotidianità, inevitabile risulta, dunque, il ricorso alle metafore per cercare di dire la quotidianità, definita meravigliosamente da Blanchot, tramite un paradosso, come "l'inaccessibile al quale abbiamo già da sempre avuto accesso". In questa opera di "espressione" del quotidiano il volume ha il pregio, anche rispetto al panorama degli studi sull'argomento in Italia, di abbandonare asfittiche prospettive monodisciplinari e di mettere insieme discipline differenti, dalla filosofia all'antropologia, dalle arti visive alla sociologia e finanche alla psicologia, così come interventi, nazionali e stranieri, che attingono da orientamenti teorici differenti, quali l'empirismo, il

62 ACHAB riflessioni di Kant sul presente, differenti pensatori iniziarono a percettive e sensoriali. Saranno questi gli elementi che problematizzare la dimensione dell'attuale e ad occuparsene come progressivamente andranno ad occupare lo spazio di riflessione di ambito di riflessione di cui essi stessi erano parte. artisti e performer, come pure di scienziati e studiosi. Ed è qui, al Nel panorama dei pensatori che intorno agli anni Sessanta centro dei corpi, che la complessità nuovamente si ripresenta cominciarono ad occuparsi di vita quotidiana Paola Di Cori come tensione irriducibile tra opposte concezioni, divergenti e sottolinea nel suo saggio la specificità del pensiero di Michel De convergenti. Se da una parte infatti il modernismo nella danza, ed Certeau che rispetto a chi, come Foucault, pur interessato alla in generale nelle arti, si presentava come una forma di critica alla "vita degli uomini infami" si concentra maggiormente sulle razionalizzazione e mercificazione che caratterizzava la procedure adottate dal potere per assoggettare, sarà invece più modernità e le pratiche disciplinanti sui corpi, dall'altra interessato "a ciò che si sottrae a tali meccanismi" e "a guardare effettuava, su un binario parallelo a quello della scienza, uno cosa fanno gli esseri comuni, cosa fabbricano i cosiddetti stesso percorso alla ricerca di nuove concettualizzazioni sui consumatori nella loro vita di ogni giorno". fondamenti fisici e dinamici del corpo. Le scoperte della scienza Il processo di accreditamento del quotidiano come ambito entrano a far parte delle sperimentazioni artistiche, si inizia ad proficuo di ricerca è stato comunque lento, contrastato e, per analizzare il movimento del corpo "nelle sue componenti quanto oggi goda di grande fortuna, non può dirsi concluso. Il cinetiche (in quanto flusso), dinamiche (per il suo contenuto quotidiano, da sempre ritenuto luogo del triviale e del banale, energetico), ritmiche (rispetto al tempo) e metriche (riferite allo dominato dalla dimensione privata, assurge in ambito spazio)". Ciò che le differenzia sono però le finalità; se infatti per sociologico, intorno ai menzionati anni Sessanta, ad la scienza la ricerca e la conoscenza erano tese ad un maggiore un'importanza crescente anche come risposta allo strutturalismo controllo sui corpi, per le discipline artistiche lo scopo era, al parsonsiano, che poco spazio concedeva alla soggettività del contrario, di liberare i corpi da codici comportamentali singolo. Il convincimento, riscontrabile anche in certa predeterminati. È dunque all'interiorità del soggetto che tendono, storiografia, e ben espresso dalle parole di uno dei massimi e proprio a quel livello lavorano creativamente, usando il corpo esponenti della microstoria, Carlo Ginzburg, è dunque quello di come specchio di tale interiorità. Si cominciano pertanto ad "adottare uno sguardo analitico che guardi le cose da vicino per indagare le relazioni tra corpi e psiche, tra corpi e spiritualità arrivare a una visione più solida, più profonda dei nessi che arrivando a teorizzare, così come ben espresso dalle parole di tengono insieme la società". Il richiamo è pertanto a cogliere François Delsarte, maestro di retorica teatrale, che "ad ogni quell'attenzione che il dato secondario, apparentemente inutile funzione spirituale corrisponde una funzione del corpo. Ad ogni allo sguardo velato dal senso comune, richiede e a considerare la funzione del corpo corrisponde un atto spirituale". quotidianità come il "posto dei dettagli", secondo l'efficace Nella seconda parte del volume l'attenzione si sposta sui "nuovi definizione del saggio di Paolo Jedlowski Il posto dei dettagli. soggetti" che con la modernità acquistano maggiore visibilità Prospettive di una sociologia della vita quotidiana. Quello nello spazio pubblico, pur continuando a parlare e ad agire ai teorizzato da Jedlowski è dunque un ribaltamento di prospettiva margini di tale spazio. Bisogna a questo riguardo sottolineare nell'osservazione sia a livello generale, rispetto a teorie universali come a partire da bell hooks - che del margine "fa l'elogio", onnicomprensive, sia a livello micro, da compiersi attraverso una volendo con tale espressione rivendicare una specificità di sospensione dell'atteggiamento quotidiano, cioè del "pensare esperienza e di vedute di chi non potendo considerarsi parte di come sempre", che permetta quell'inversione nel "sistema delle quel centro da cui i margini erano stati tracciati, non aveva avuto rilevanze, che dà ordine a ciò che vediamo", e "avvii processi di voce nella costruzione della storia con la S maiuscola- e da molti nuova comprensione e di elaborazione della nostra esperienza". altri pensatori e pensatrici riconducibili alla galassia dei "post- Tutta intrisa di questa tensione verso il nuovo, verso qualcosa in colonial studies", è seguita in differenti ambiti accademici grado di rompere con gli schemi precostituiti del passato, è la un'attenzione a tali "nuove" soggettività ponendole al centro di modernità, attraversata da profondi mutamenti che riguardano ricerche volte a ricostruirne lineamenti e biografie. Nei saggi contemporaneamente i campi del sapere e del fare. Tale ansia di vengono presentate ricerche etnografiche in cui è il senso del ricerca è ben esemplificata nelle arti anche dalla nascita della quotidiano ad essere ricostruito, andando a scoprire cosa si danza libera, o moderna, descritta nel bel saggio di Patrizia Veroli, nasconda dietro il normale svolgersi della vita quotidiana Arte e vita quotidiana. L'invenzione della danza moderna; quella all'interno di setting ordinari, "riempiti" da tali soggetti, dove, danza libera che agli inizi del Novecento si presenta come un imprevedibilmente, si aprono nuovi spazi di significato. Così è fenomeno rivoluzionario, di rottura rispetto alle codificazioni nell'articolo di Francesco Ronzon sugli incontri omosessuali in reiterate del balletto tradizionale. La danza moderna è una sauna-palestra nell'Italia del nord-est, come pure in quello di movimento, è ricerca libera, ed è soprattutto espressività di un Franca Balsamo Anziane e "badanti". Spazi domestici tra cura corpo vivo, teso a "mantenere un fortissimo legame con il dato e intercultura, sulle relazioni di cura, presenti all'interno esperenziale, cioè con l'identità di chi lo praticava, con la realtà del servizio di cura, tra "badanti" e anziane nel chiuso delle sue pulsioni e del suo vivere quotidiano". Rilevanza assume dello spazio domestico. quindi il soggetto, non solo per le sue capacità intellettuali e Anche i giovani vengono presi ad esempio di quella novità e di razionali, ma anche per il suo corpo, con le sue dimensioni quella eccentricità, o "eXtraordinarietà", come più volte

63 ACHAB sottolineato nel saggio Culture eXtraquotidiane di Massimo comprensione del funzionamento interno e "delle forme di Canevacci, espressione di una soggettività ibrida e nomadica, "appropriazione" realizzate dai suoi membri nei riguardi di tali difficilmente catturabile attraverso l'ordinarietà del linguaggio cambiamenti". Da lì la necessità di "guardare" la famiglia con un comune. Da lì la scelta dell'autore di sperimentare un linguaggio, occhio interno, offerto dal metodo etnografico, e con l'approccio quasi un manifesto metodologico, volutamente informe e analitico della psicologia discorsiva in grado di valorizzare la rapsodico, a tratti criptico, per il timore, e la non volontà, di prospettiva dei soggetti coinvolti considerandoli come congelare con una definizione "i tratti disordinanti delle "partecipanti attivi alla costruzione del significato nel discorso e produzioni giovanili sterminate". nell'azione sociale". Carmen Leccardi, nel saggio Generazioni di donne italiane nel Il pregio di tale lavoro risiede nell'aver voluto analizzare in tempo. La reinvenzione della vita quotidiana, indaga la profondità la sfera domestica, denaturalizzando quella dimensione temporale con una prospettiva di genere e rappresentazione comune che la vede come "luogo d'elezione del generazionale, sottolineando la centralità del movimento delle quotidiano familiare" e ne sottolinea principalmente, dandoli per donne nella rivalutazione del quotidiano come "punto di partenza scontati, gli aspetti più "banali" e routinari. Ma è proprio e punto di arrivo nella trasformazione delle relazioni di potere" e nell'ambito domestico, come sottolineato nello stimolante saggio nell'opera di disvelamento della sua ambivalenza, del suo essere, Compiti a casa. Routine, estetica sociale e ambiguità della vita cioè, al tempo stesso luogo di ripetizione rassicurante di certi quotidiana di Ben Highmore, che si registra "la centrale assetti sociali come pure di mutamento. ambiguità della routine, la sua doppia natura di imposizione Nella terza parte un approfondimento specifico è riservato al tema limitante e consuetudine rassicurante". È proprio nella routine che "famiglie e vita quotidiana", (sviluppato attraverso gli interventi Highmore trova il senso ultimo della vita quotidiana, del gruppo di ricerca composto da Marilena Faticante, Alessandra riscoprendone una profonda natura estetica in grado di contenere Fasulo, Pål André Aarsand e Karin Aronsson e diretto da Clotilde ed esprimere l'indicibilità della sua ambiguità. Routine ed estetica Pontecorvo), attraverso la presentazione di alcuni risultati di una risultano così per l'autore intrinsecamente legate poiché l'estetica ricerca internazionale, di tipo etnografico e discorsivo, sulla vita "si è occupata proprio di ambiti dell'esperienza difficili da di famiglie di classe media residenti in Italia, Svezia e USA, interpretare" e la routine, tenendo in sé simultaneamente opposti avente lo scopo di comprendere come queste affrontano e stati mentali di consapevolezza e disattenzione, sfugge ad una risolvono i problemi della vita quotidiana: a livello di comprensione meramente razionale. Su questo passaggio il conciliazione tra sfera privata e sfera lavorativa, nella cura dei saggio si sviluppa aprendo ad una nuova dimensione sensoriale e bambini e, infine, nel normale svolgimento delle routine familiari. percettiva a cui necessariamente attingere, anche come studiosi, Punto di partenza dell'indagine è la constatazione di come le per svolgere quella delicata opera di "espressione" dell'esperienza famiglie siano state prevalentemente studiate a livello macro, della quotidianità. attraverso indagini demografiche, dando informazioni sui cambiamenti che le hanno attraversate più che sviluppando una Caterina Satta

64 ACHAB Visitate il nuovo sito di Achab www.achabrivista.it La rivista è interamente scaricabile in formato .pdf

Firestone Hairstyle, Sierra Leone. Foto di Lorenzo D’Angelo, 2007

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