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le recite di cantate da gli anni di Placido Domingo quando il numero delle volte in cui Luciano l’anno del debutto di Mirella CORRIERE SCALA VENTI 427 Mario Del Monaco, tra le quali 34 debutta con il Moro nel 1975 ad 1 Pavarotti ha cantato Otello. Nel 1993, 1970 Freni come Desdemona. E’ E sono passate alla storia Amburgo. È ancora più giovane del solo il primo atto, al Teatro stata la prediletta di Herbert 2001-2002 quelle newyorkesi del 1958 primo Otello della storia, Francesco Metropolitan per celebrare i 25 anni von Karajan che l’ha voluta al Teatro Metropolitan Tamagno, trentasettenne nel 1887 di carriera nel teatro newyorkese al Festival di Salisburgo 11

MELODRAMMA SIN DALL’INGRESSO CON L’«ESULTATE» PER I CANTANTI SFOGGIO DI POTENZA E NOBILTA’ I direttori Del Monaco, Vickers, Vinay, Domingo

Quasi un ring per mezzo secolo di tenori Gergiev Dal Marinskij a Santa Cecilia Gianluca Bauzano Valery Gergiev, sul podio per il «Boris Godunov» è nato a Mosca nel 1953, ed è uell’«Esultate» iniziale è un’ar- dubbio, Placido Domingo. Debuttante maniera diversa, forse più focalizzati sul- Vinay, James Mc Cracken, Giovanni La discografia aiuta anche a passare al direttore musicale e ma a doppio taglio. Ma lo è Otel- nella parte a 34 anni, tre in meno di l’impatto emozionale sul pubblico — Martinelli e Giacomo Lauri Volpi. «capitolo» Desdemona. Citando Maria artistico del «Teatro Q lo nella sua complessità vocale e Francesco Tamagno, il primo Moro precisa Zedda —. L’"Esultate", ad esem- Senza dimenticare Enrico Caruso, che Callas, capace di incarnare quella Marinskij» dal 1988; strumentale. «Se c’è un’opera verdiano nel 1887, Domingo è stato con- pio, è un’esplosione di gioia. Ma quella realizzò però solo una selezione disco- «mentalità critica» illustrata da Zedda: dal 1995 è direttore che fa riflettere su come vada affrontato sacrato come l’Otello della contempora- di un condottiero vittorioso. Non si trat- grafica, e :an- nel 1963 la «divina» incide con voce principale dell’«Orchestra vocalmente un ruolo, questa è Otello», neità, dopo il trionfo scaligero all’inau- ta solo di un atletismo». ch’egli Otello su disco e una sola volta matura ma suggestiva, la «Canzone del filarmonica di afferma il maestro Alberto Zedda, cura- gurazione di stagione del 1976 al fianco Tra squilli stentorei e tormenti interiori, in scena nel 1993 con il primo atto salice» e l’«Ave Maria», con risultati Rotterdam» e dal 1997 tore della revisione critica della partitu- di Mirella Freni come Desdemona. E gli negli annali della storia del melodram- dell’opera a un gala al Metropolitan di emozionanti. Tutt’altro che virtuale inve- principale direttore ra concertata da Riccardo Muti alla Sca- altri Mori? Altrettanto validi. «Ma, in ma, il pubblico ricorda anche Ramon New York. ce la Desdemona di Mirella Freni, ruo- ospite alla « la. «Un’opera spartiacque, dove la voca- lo da lei cantato molte volte in scena e House» di New York. lità del protagonista può apparire al- in disco e considerato dalla critica una Ha fondato tra l’altro il l’ascolto come l’atteggiamento di un pu- delle «pagine fondamentali nella storia «Festival delle Notti gile peso massimo su un ring» chiarisce dell’interpretazione verdiana». Nella me- Bianche di San Zedda, l’artefice della rinascita belcanti- La Freni: «Io, vittima piena di lividi» moria brillano poi la toscaniniana «voce Pietroburgo», il «Rotterdam stica rossiniana. «O risulta il semplice d’angelo» di , come Philharmonic & sfoggio di forza dell’atleta, oppure l’arte quelle di Leonie Rysanek, Renata Gergiev Festival» e il del grande campione, alla Cassius Clay, a sua è stata una Desdemona sce- fatto parlare di uno dei rari casi dove la Scotto, «compagna» festival «Da Roma a capace di unire potenza e leggerezza nei spiriana. Ante litteram rispetto a fusione tra musica e canto aveva raggiunto di ben tre Otelli del calibro di Domingo, San Pietroburgo» a movimenti». Questa seconda immagine, come l’eroina verdiana veniva por- risultati eccellenti. Come del resto, con altret- Pavarotti e Atlantov e Katia Ricciarel- Roma in collaborazione L con l’Accademia secondo Zedda, è quella più vicina al- tata in scena: o troppo bambina o troppo tanta ammirazione venne salutato l’Otello sca- li, radiosa Desdemona al fianco sempre Nazionale di Santa l’Otello idealmente pensato da Verdi, rassegnata. Invece, Mirella Freni è stata ligero inaugurale del 1976 diretto da Kleiber, di Domingo, nella celebre versione cine- Cecilia. cioè il perfetto incontro tra potenza e in grado di tirar fuori la sua Desdemona dove Domingo e Freni cantavano per la prima matografica di Zeffirelli. nobiltà. Come emerge dalla lettura fede- in maniera contemporanea, traendone la volta i rispettivi ruoli alla Scala. Ma il vero fulcro dell’opera è Jago. Dalla Rizzi Brignoli le del testo musicale. «Cantare seguen- personalità dai versi del grande Bardo. «Una parte, quella di Desdemona, che ho vocalità drammaturgicamente impervia, do l’edizione critica — aggiunge il diret- Proponendola con una complessità più sempre trovato, non solo vocalmente ma an- per le sfumature da attribuire ai suoi Pianoforte tore — non è solo leggere la partitura, aderente alla sua origine teatrale. E la che a livello drammaturgico, estremamente sinistri discorsi. «Il simbolo di chi è e balletto significa entrare in una differente menta- compagna di Otello è, tra tutti i ruoli ricca — rivela il soprano —. Tanto da amarla capace a far del male con sublime ele- Allievo di Piero lità». cantati dal soprano modenese, sicuramen- infinitamente». E tra i ricordi anche uno ganza» lo ritrae Zedda. Nella rosa dei Rattalino e Aldo Ciccolini, Roberto Rizzi Atteggiamento mentale che Zedda ritro- te quello più amato. Assieme, se si parla MODERNA Mirella Freni legato alla morte di Desdemona, momento «cattivi» spicca an- Brignoli (a cui sarà va in particolare negli «Otello» degli di Verdi, a Maria nel «Simone Boccane- «rischioso» per un soprano: «Tutte le volte ch’egli acclamato protagonista della stori- I PROTAGONISTI affidato il «Rigoletto») ultimi cinquant’anni del Novecento. A gra» e a Elisabetta nel «Don Carlo». Resta il fatto che se che venivo soffocata da Vickers — ricorda — era talmen- ca edizione scaligera inaugurale del si è diplomato in partire da Mario Del Monaco, all’atti- si cita «Otello», si pensa alla Freni come Desdemona te coinvolto da essere fin troppo realista, tanto da farmi 1976, mentre volgendo lo sguardo al pas- pianoforte con il massimo dei voti vo ben 427 recite tra le quali storiche ideale. Da parte sua, invece, la cantante rivela che i suoi venire i lividi sulle braccia. Alla fine della recita, poi, era sato questo ruolo ha visto in locandina i presso il Conservatorio quelle newyorkesi del 1958, Jon Vic- Mori ideali in scena sono stati « e Placido più il tempo che passava a scusarsi che a firmare autogra- nomi di Leonard Warren, Dietrich «G. Verdi» di Milano, kers in grado di plasmare la voce in Domingo. Con loro c’è sempre stato un affiatamento fi. Ma era comprensibile tanta foga. In quel momento ci Fisher-Dieskau, e Sher- dove ha compiuto maniera tale da portare in scena un unico». Non a caso proprio le recite dell’«Otello» dirette sentivamo realmente i due amanti infelici» rill Milnes (questi ultimi due illustri anche gli studi di Moro tormentato lontano da belluine in- da Karajan negli anni Settanta con Freni e Vickers hanno G. Bauz. Scarpia nella «») e Justino Diaz, Composizione e direzione d’orchestra. temperanze vocali e, senza ombra di il cattivo cinematografico zeffirelliano. Dalla stagione 1999-2000 è responsabile dei servizi musicali al Teatro alla Scala. Nello stesso teatro ha diretto Il fazzoletto «Lucrezia Borgia» (’98), Voci e volti «» incriminato scivola dalle mani di (2000) e «L’elisir d’amore» (2001). Tra i Bruson-Jago guerriero balletti ricordiamo «La al San Carlo di Napoli sonnambula di Rieti» e «Il furioso all’isola di Santo Domingo» di Gavazzeni al Nuovo Piccolo Teatro di Milano (’98-’99), e Kristjan Johannsson «Sérénade» su musica Kallen Esperian di Ciajkovskij e «Chéri» su musica di Poulenc La gelosia tra di due (’99-2000) nei teatri di amanti scespiriani sta per Bergamo e Cremona. esplodere. All’intenso momento drammaturgico Termirkanov danno voce un Otello e una Desdemona contemporanei La bacchetta al Teatro comunale di in valigia Bologna. E dal podio tesse Principale direttore la trama strumentale dell’Orchestra Christian Thielemann filarmonica di San Pietroburgo, Yuri Temirkanov, che dirigerà «Iolanta», è stato il direttore artistico dell’Opera di Francesco Tamagno Ramon Vinay e Renata Tebaldi Kirov. Recentemente è Il primo Otello della storia di 1950: inaugura la stagione con stato nominato quest’opera: il suo «Esultate» un Otello e una Desdemona d’eccezione. direttore musicale squilla alla Scala il 5 febbraio La data è ancora quella del 26 dicembre dell’«Orchestra sinfonica di Baltimora». 1887, data del debutto mondiale e a concertare la partitura è Tito Gobbi Ha lavorato con le più del capolavoro verdiano la bacchetta di Victor De Sabata Mario Del Monaco importanti orchestre europee e americane La perfidia di tra cui la «Berliner Jago-Gobbi accende Philharmoniker», la gelosia di Mario «Wiener Philharmoniker», Del Monaco «Dreseden nel 1962 a Londra Staatskapelle». Ama profondamente l’Italia. Mazzola In Italia il successo Dal 1999, Enrique Mazzola, bacchetta per «Il processo», è direttore artistico e musicale del «Festival di Montepulciano Cantiere internazionale d’arte» ed è stato Placido Domingo nominato principale direttore Mirella Freni dell’«Orchestra giovanile Una storica coppia del Novecento dell’Accademia di che ha reso immortali il Moro e Santa Cecilia» a Roma. Desdemona sulle scene Ha diretto con Ruggero Raimondi internazionali. Eccola alla Scala successo le principali nel 1987 in occasione delle recite orchestre italiane e L’aristocratico Jago di Raimondi dirette da Kleiber per il centesimo internazionali, tra cui insidia l’Otello di José Cura nel anniversario della prima assoluta quella del «Maggio 1997, in occasione di un’applaudita musicale fiorentino», coproduzione diretta da Abbado l’«Orchestra sinfonica al Regio di Torino e a Salisburgo della Rai di Torino» e «l’Orchestra nazionale di Santa Cecilia».