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Il lancia un altro giovane: ecco le interviste del dopo arrivo di Redazione 18 Febbraio 2012 – 17:42

Laigueglia. Laigueglia si conferma una terra favorevole ai giovani emergenti e lo fa incoronando un ragazzo dal nome illustre: Moreno Moser, riesce dove non aveva mai fatto centro lo zio . Il trentino di Palù di Giovo (Tn), infatti, aveva chiuso per tre volte terzo (1978, 1979 e 1980), senza mai riuscire a mettersi al collo la medaglia del metallo più pregiato.

Lo ha fatto Moreno Moser, che sul palco ha ricevuto il piatto in ceramica di Albisola riservato al migliore di giornata, dopo aver staccato tutti ed essersi andato a prendere la prima affermazione in carriera tra i professionisti, con una facilità impressionante, tipica dei fuoriclasse. Avevano fatto altrettanto nel 1992 e nel 2003 .

Per il trentino, classe 1990 si tratta della prima vittoria tra i professionisti: “Non trovo le parole” – ha dichiarato emozionato subito dopo il traguardo – “E’ indescrivibile dire cosa si prova alla prima vittoria tra i grandi, sono ancora frastornato, è un’emozione speciale”. La promessa del ciclismo italiano ha cercato fortemente la vittoria, tentando per due volte l’allungo nel finale: “Nella parte finale della corsa ho sentito la gamba buona e ci ho

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provato. Così sono partito e sono andato, come ho sempre fatto tra i dilettanti. Solo che oggi non pensavo potesse finire così. E’ un sogno e a dire il vero ancora non ci credo”.

“Sono felice per la volata finale e per l’ottimo spunto sul rettilineo finale. E’ un buon inizio di stagione – ha commentato Miguel Angel Rubiano Chavez -. Non è mai facile partire con il piede giusto in queste corse di inizio anno, per me è importante questa conferma. Devo ringraziare tutti i miei compagni, la squadra e Gianni Savio per la fiducia”.

“Sono contento del terzo posto – ha detto Matteo Mantaguti -. Su queste strade mi sono sempre trovato bene, a mio agio, e ci tenevo a fare bene. Poi nel finale l’andatura era alta e sul Capo Mele Moser ne ha avuta di più, ma sono contento di avere trovato il varco giusto per arrivare a questo terzo posto ottimo per il morale”.

Tra i vincitori di giornata anche il presidente della Monviso Venezia, associazione organizzatrice del 49° Trofeo Laigueglia. Sulla riviera ligure è andato in scena un sabato di grande festa e di sport, di buon auspicio anche per il futuro: “Oggi è stata una bellissima festa per tutto il ciclismo, per gli atleti, per i tifosi e gli tutti appassionati che hanno seguito la corsa sul ciglio della strada. In questa terra ricca di tradizione ciclistica abbiamo riscoperto una delle grandi classiche di inizio stagione, Il Trofeo Laigueglia, una vera perla del calendario italiano, quella che di fatto apre la stagione”. Una corsa tornata a nuova vita, che potrebbe fungere da porta fortuna e trampolino di lancio per una promessa del ciclismo italiano, Moreno Moser: “E’ sempre bello vedere vincere una giovane promessa del movimento azzurro, un ragazzo che nei prossimi anni potrebbe raccogliere numerosi risultati. Da ammirare l’azione grazie alla quale nel finale è riuscito a staccare tutti arrivando in solitaria sul traguardo. L’auspicio è che questa prima vittoria a Laigueglia possa essere una sorta di portafortuna”.

All’arrivo di Laigueglia non poteva mancare l’attento CT della nazionale italiana di ciclismo, venuto in Liguria per uno dei primi sondaggi della stagione che vedrà i colori azzurri impegnati su due fronti, Olimpiade e Mondiale: “Sono contento per questo giovane ragazzo che ha colto oggi a Laigueglia la sua prima vittoria tra i professionisti, con un gran numero nel finale” – ha commentato il Grillo livornese pronto a seguire anche in futuro il nuovo talento del ciclismo azzurro: “Si parla spesso di crisi del ciclismo italiano, di mancanza di risultati. Però poi in tante corse vengono fuori questi giovani corridori, come Moreno Moser oggi. Ragazzi di talento che vanno seguiti e su cui bisogna saper investire per il futuro, sapendo di dover portare un po’ di pazienza”.

Il suggestivo scenario del lungomare ha fatto da sfondo alla partenza, avvenuta senza ritardo alle ore undici. Pronti via, già nei primi chilometri alcuni ardimentosi si sono dati da fare per animare la corsa. Il drappello formato da Davide Viganò (Lampre-ISD), Mads Christiansen (Saxo-Bank), Yevgeniy Nepomnyachskiy (Astana), Juan Horrach (Katusha), Fabio Silvestre (Leopard Continental), Arnaud Courteille (FDJ-BigMat), Giairo Ermeti (Androni-Venezuela) e Steven Fanelli (Utensilnord Named) ha avuto, però, un breve destino venendo recuperato nel volgere di pochi chilometri.

Incontenibile il portacolori dell’Androni-Venezuela Giairo Ermeti che, non pago, si è avvantaggiato nuovamente, insieme ad Alfredo Balloni (Farnese-Selle Italia) e Luca Dodi (Team Idea). Il trio, poi rafforzatosi in seguito al rientro di Vincenzo Garofalo (Team Nippo) e Franck Osoriuo (Colombia-Coldeportes) è stato a lungo inseguito, senza successo, dal neoprofessionista della Utensilnord-Named Steven Fanelli (riassorbito al chilometro 100) e, dopo aver acquisito un vantaggio massimo di nove minuti, ha dovuto cedere allo strapotere del plotone trainato dagli uomini della Cannondale, issando bandiera

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bianca ad una trentina di chilometri dal finale.

Negli ultimi chilometri una serie di tentativi hanno vivacizzato l’atmosfera, sfoltito ad una sessantina di unità, ed una bella “sortita” è stata effettuata dal giovane Moreno Moser (Liquigas), Pavel Brutt (Katusha), Federico Rocchetti (Utensilnord-Named), Marco Kump. Con loro un fuggitivo che non ti aspetteresti: Sacha Modolo (Colnago-CSF).

Nonostante la caparbietà del “poker” d’avanguardia il “peloton” ha detto “no”, riassorbendo Modolo e compagni all’inizio della discesa di Testico, ad una quindicina di chilometri dallo striscione dell’arrivo. Sul Capo Mele, a duemila metri dalla conclusione, è arrivata l’azione buona, buonissima: in pieno clima “flamme rouge”, il giovane talento della Liquigas-Cannondale si è coraggiosamente involato per la seconda volta distaccando gli avversari quel tanto che è bastato per andare a conquistare, tutto solo, il primo, bellissimo, successo nella massima categoria.

Dopo tanto patire a causa del freddo in questo inizio di stagione, oggi la mite Liguria ha sorriso agli atleti regalando loro (nonchè ai tanti tifosi presenti) una giornata tiepida, un pò ventosa e soleggiata. Anche se, sul Passo Balestrino (655 metri slm, ndr), qualche rimasuglio di un inverno costretto nella morsa del gelo ha accompagnato la marcia dei corridori: a bordo strada una neve ormai prossima a sciogliersi si è confusa con le due ali di una folla, numerosissima, accorsa ad applaudire questa grande giornata di sport e i suoi protagonisti.

Ordine finale d’arrivo: 1° Moreno Moser (Liquigas Cannondale) che compie i 196,5 km in 4h58’15” alla media 39.531 km/h 2° Miguel Angel Rubiano Chavez (Androni) a 4″ 3° Matteo Montaguti (Ag2r La Mondiale) 4° Gianluca Brambilla (Colnago Csf) 5° (Astana) 6° Marco Frapporti (Team Idea) 7° (Astana) 8° Edoardo Girardi (Utensilnord Named) 9° Francesco Reda (Acqua e Sapone) 10° Daniele Pietropolli (Lampre ISD)

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