QUADERNI PARMENIDE Rivista Di Cultura E Didattica
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QUADERNI PARMENIDE Rivista di cultura e didattica ANNO IX | 19 | DICEMBRE 2014 ISTITUTO SUPERIORE PARMENIDE VALLO DELLA LUCANIA SALERNO QUADERNI PARMENIDE Rivista semestrale dell’Istituto di Istruzione Superiore “Parmenide” Vallo della Lucania Anno IX – n° 19 – dicembre 2014 Direttore Francesco Massanova Redazione Santa Aiello, Eugenia Rizzo Copyright Istituto di Istruzione Superiore “Parmenide” Via L. Rinaldi, 1 84078 Vallo della Lucania Tel /fax 0974/4147 www. liceoparmenidevallo. it Stampa Editrice Gaia Srl – www. editricegaia. it In copertina: Marc Chagall, Il pittore alla Luna Indice EDITORIALE Francesco Massanova pag. 7 I SENTIERI DELLA LUNA 11 Maurizio Tortora PRESENTAZIONE DEL LIBRO «‘A VINTULERA RI LU CIELO» 17 Antonio De Vita LA POESIA DI MAURIZIO TORTORA 27 Francesco D’Episcopo Didattica E LABOratORI UN VIAGGIO ASTRALE 33 Santa Aiello “I SENTIERI DELLA LUNA”: LA NOSTRA INTERIORITÀ ALLO SPECCHIO 39 Teresa Apone «Il tramonto della Luna» di Giacomo Leopardi. Analisi testuale 45 Eugenia Rizzo Amor di Luna. Endimione e Selene nell’arte 53 Antonella Nigro A WHITE HUMAN FORM 65 Angela D’Angelo SOTTO GLI OCCHI DELLA LUNA 71 Alessandra Santomauro ALLA LUNA 81 Samira Galietta IL FIGLIO DELLA LUNA 85 Arianna D’Angelo HO CREDUTO IN UN SOGNO 91 Benedetta D’Ambrosio IL SENTIERO DELLA LUNA 95 Gabriella Giordano FUGA CON LA LUNA 99 Mariagabriella Leo LUNATICHE... MENTI 105 Fabiana M. Cammarano, Margherita Farnetano, Ludovica Giordano LEGGIADRA LUNA 111 Nicola Sagaria IL TEMA DELLA LUNA NELLA POESIA DI GABRIELE D’ANNUNZIO E DI ALDA MERINI 115 Simona Lanzara CONSIDERAZIONI EMOZIONALI SUL TEMA DELLA LUNA IN CHOPIN E DEBUSSY 119 Pietro Merola AD OGNI SORGERE DELLA LUNA… 123 Gabriella Di Lorenzo IL CONFORTO GUARDANDO ELLA 127 Sabrina Del Gaudio LUNA... DIALOGO DI UNA RAGAZZA E LA LUNA 131 Wiktoria Rutyna APPENDICE UNA GIORNATA AL SANTUARIO. LA MADONNA NERA DEL MONTE SACRO 137 Carlo Di Legge Hanno collaborato a questo numero: Francesco Massanova Dirigente Istituto Maurizio Tortora Poeta Antonio De Vita ex Dirigente Istituto Carlo Di Legge ex Dirigente Istituto Francesco D’Episcopo Docente Università di Napoli “Federico II” Santa Aiello Docente Istituto Maria Teresa Apone ex Docente Istituto Antonella Nigro Docente Istituto Eugenia Rizzo Docente Istituto Studenti: Angela D’Angelo V B Liceo Classico; Arianna D’Angelo V A Liceo delle Scienze Umane; Gabriella Giordano, Maria Gabriella Leo e Samira Galietta IV A Liceo Classico; Fabiana Margherita Cammarano, Margherita Farnetano e Ludovica Giordano I B Liceo Classico; Nicola Sagaria II B Liceo Classico; Simona Lanzara V B Liceo delle Scienze Umane; Pietro Merola V B Liceo del- le Scienze Umane; Alessandra Santomauro III B Liceo delle Scienze Umane; Gabriella Di Lorenzo IV A Liceo delle Scienze Umane; Benedetta D’Ambro- sio III A Liceo delle Scienze Umane; Wiktoria Rutyna e Sabrina Del Gaudio IB Liceo delle Scienze Umane. FRANCESCO MASSANOVA EDITORIALE La luna e i paesaggi del Cilento che essa inonda con la sua luce, costituisco- no Il filo conduttore degli articoli pubblicati su questo numero della rivista. Lo spunto è scaturito ancora una volta, dalla tematica trattata nella prima giornata della poesia di quest’anno scolastico, che ha visto, quale ospite prin- cipale, il poeta dott. Maurizio Tortora. Egli si rivolge alla luna con un’espres- sione amichevole anzi direi confidenziale, chiamandola nel dialetto “colto”, perché antico, del suo paese, Ascea, “a vintulera ri lu cielo”. Devo ringraziar- lo, per averci dato l’opportunità di immergerci nelle affascinanti atmosfere di un Cilento che, anche se oggi non è più lo stesso di quello che rivive nel ricordo, ha visto da sempre, e per sempre continuerà a vedere, il sorgere e il tramontare della immutabile VINTULERA. Quanti poeti, musicisti, scritto- ri, pittori e artisti in genere, la luna ha ispirato. E in quanti modi essa è stata poeticamente definita. Mi sono chiesto come mai la luna eserciti tanto fascino sugli animi sensibili e confesso che quando mi soffermo a contemplarla, insie- me alle tante sensazioni che mi si aggrovigliano dentro, provo ammirazione per chi, come il dott. Tortora, riesca con estrema naturalezza ad esprimere ciò che sente. In tutte le civiltà la luna è associata a miti e leggende, non sempre legati all’aspetto idilliaco della vita, ma spesso al lato oscuro di essa (d’altra parte la luna ha due facce e quella visibile non è sempre illuminata). Una con- ferma dell’attrazione positiva che la luna esercita sull’uomo, è rintracciabile ne “Le mille e una notte”. In esse l’idea della bellezza lunare, lungi dall’essere malinconica e soffusa è affatto gioiosa e vitale, infatti, in tutti i racconti, alla luna piena è paragonata la bellezza, femminile o maschile che sia. Il motivo credo risieda nell’essere la luna la regina della notte ossia nell’essere nel buio un faro che attrae lo sguardo senza ferirlo, a differenza del sole che non con- sente che lo si guardi: il sole in un certo senso non è bello, ma rende belle le cose che illumina e tra queste la luna, la più bella di tutte. EDITORIALE. 9 Altro filo conduttore, come dicevo in principio, è il Cilento con i suoi pa- esaggi e la sua gente che nella poesia di Tortora rivive nelle espressioni più genuine. Non a caso il poeta parla e fa parlare le persone che popolano i suoi quadri con la lingua dei padri, il dialetto asceota, ricco di antica musicalità. A tal proposito devo ringraziare il professore Antonio De Vita, già dirigente scolastico del Liceo Classico Parmenide, per l’importante contributo, offerto in occasione della giornata della poesia, teso a fornire elementi indispensabili ad un’esegesi anche linguistica dell’opera di Tortora. Sono, inoltre, grato al professor Francesco D’Episcopo che nelle occasioni importanti non fa mai mancare la sua presenza. I suoi interventi, cogliendo con estrema precisione l’essenza del tema trattato, riescono a toccare im- mancabilmente la sensibilità dell’ascoltatore e, naturalmente, del lettore. La partecipazione del professore alla giornata della poesia dedicata all’opera di Tortora e alla redazione di questo numero della rivista, per la profonda ami- cizia che lega i due studiosi, è stata particolarmente significativa, va detto infatti, che le raccolte “A vintulera ri lu cielo” e “A musica mea” portano le presentazioni di D’Episcopo e che il poeta ha dedicato ben due poesie al suo amico. Un rigraziamento va a Carlo Di Legge, mio predecessore che chiude la rassegna con l’articolo in appendice dedicato alla Madonna nera del monte sacro, ulteriore e importante elemento del territorio. Infine un sincero plau- so va ai ragazzi del Parmenide e ai docenti che, guidandoli con professionali- tà e competenza, hanno consentito loro di dare un apporto determinante alla riuscita della manifestazione del 13 novembre e, con i loro articoli, alla reda- zione dei “Quaderni Parmenide”. Ricordo con piacere le declamazioni delle liriche di Tortora curate dalle professoresse Eugenia Rizzo e Santa Aiello e le danze coreografate dalla prof. ssa Noemi Lenza, le quali hanno spaziato dall’ etnico al contemporaneo, alcune su musiche originali composte ed eseguite da alunne dell’Istituto. Non mi resta, a questo punto, che augurare una buona e proficua lettura a tutti coloro che vorranno dedicare un po’ di tempo a quanto ragazzi, profes- sori e collaboratori del Parmenide hanno scritto nella rivista, trasfondendo in essa lo spirito del nostro Istituto, e dare appuntamento al prossimo numero. 10 FRANCESCO MASSANOVA MAURIZIO TORTORA I SENTIERI DELLA LUNA Il 13 Ottobre 2014, in occasione della “I Giornata della Poesia 2014-2015”, intitolata “I sentieri della Luna”, indetta e organizzata dal Dirigente del Liceo “Parmenide” di Vallo della Lucania, prof. Francesco Massanova, sono stato invitato a presentare il mio ultimo libro di versi in dialetto cilentano “’A Vintu- lera ri lu Cielo”, edito dal Centro di Produzione Culturale per il Cilento. La manifestazione si è tenuta presso l’Auditorium del Seminario di Vallo della Lucania, con la partecipazione di ampia rappresentanza di alunni di tutte le classi liceali dell’Istituto, nella veste sia di ascoltatori che di protago- nisti. Infatti la presentazione del libro, tenuta dal Prof. Antonio De Vita e dal Prof. Francesco D’Episcopo, è stata incorniciata dall’intervento sul palcosce- nico di straordinari giovani interpreti di musica, danza, dizione e canto, tutti coordinati e guidati nelle loro esibizioni, dalle bravissime insegnanti Prof. Santa Aiello, Prof. Eugenia Rizzo, Prof. Noemi Lenza che sono riuscite ad amalgamare e dirigere le innate capacità artistiche degli studenti in maniera impareggiabile. Lo spettacolo, perché proprio di questo si è trattato, è iniziato con una tarantella dedicata al Cilento, sotto la direzione artistica della Prof. Noemi Lenza, cui hanno partecipato 8 danzatrici: Carrato Ines, Greco Clelia, Greco Elena, Gnarra Martina, Musto Sara, Sansone Stefania, Santi Melissa e Scola Francesca, che con armonia, personalità, spontanea vivacità, hanno eseguito con grande impegno la loro performance. Dopo i saluti ai convenuti da parte del Dirigente Scolastico prof. Francesco Massanova, che è entrato nel clima poetico della manifestazione declamando una sua inedita composizione poetica in lingua, si è esibita l’allieva Bruzzese Arianna che ha musicato e interpretato una poesia del sottoscritto intitolata “Luna ri Vierno”. Nel mio primo intervento mi ha fatto piacere intrattenere i giovani ascol- I SENTIERI DELLA LUNA 13 tatori sul significato attuale della parola “Patria”, oggi del tutto desueta, ho letto loro una breve riflessione di Giacomo Leopardi, rivolta ai giovani del suo tempo, appunto su questa parola. Per suggellare il discorso, leggendo loro un mio acrostico proprio sulla parola “Patria” e un’anonima definizione, per me di grande efficacia, sulla poesia. Successivamente si sono esibite l’allieva Lettieri Federica della IV classe del Liceo Linguistico, che, con dizione perfetta, ha recitato in lingua tedesca la poesia Mondnacht di Eichendorff. Successivamente è intervenuta l’allieva Rizzo Giovanna della classe IV-B di Scienze Umane con la recitazione di una mia lirica in dialetto cilentano dal titolo “Luna” interpretata con grande sensibilità, efficacia ed ottima dizione.