Il Giro Delle Sette Chiese Di Milano

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Il Giro Delle Sette Chiese Di Milano Attilio Premoli Il giro delle sette chiese di Milano Dal Duomo a Sant’Eustorgio Attilio Premoli Il giro delle sette chiese Se sei di Milano lo hai sentito nominare diverse volte, magari non lo hai mai fatto, ma lo conosci, anzi se sei in macchina con qualcuno e fai un giro troppo lungo per raggiungere la meta ti senti subito dire: “Che cosa stai facendo? Il giro delle sette chiese?” Il giro delle sette però è un percorso lineare che partendo dal Duomo arriva alla chiesa di sant’Eustorgio toccando nell’ordine: Il Duomo, San Satiro, il Tempio Civico di san Sebastiano, Sant’Alessandro e San Giorgio al Palazzo, tutte queste chiese sono in via Torino. Arrivati alle Colonne di san Lorenzo troviamo Basilica di San Lorenzo e poco distante Santa Maria della Vittoria di Milano, oggi sede della Chiesa Rumena del Patriarcato di Bucarest, ultima chiesa e punto di arrivo del giro è Sant’Eustorgio nell’omonima piazza al numero 1. Si tratta di una passeggiata di circa 3 chilometri percorrendo via Torino fino al Carrobbio, per proseguire, una volta superate le Colonne di San Lorenzo, in corso di Porta Ticinese fino a raggiungere piazza sant’Eustorgio. Questo è il percorso del Corteo dei Magi, che ogni sei gennaio, festa dell’Epifania, camminano dal Duomo a Sant’Eustorgio con i doni della tradizione, tradizione che vuole siano conservate le reliquie dei Magi nella Basilica di Sant’Eustorgio e ogni Epifania vengono esposte alla venerazione dei fedeli. Il Giro Lunghezza 3 Km. Durata 2,00 ore (*) Dislivello salita + 0,00 mt. Dislivello discesa - 0,00 mt. Difficolta: Passeggiata urbana Questo giro si svolge completamente in pianura, senza alcun dislivello e senza nessuna difficoltà. (*) Comprese le soste per la visita delle chiese. Attrezzatura: Scarpe comode, basta un normale paio di scarpe da tennis. Una borraccia per l’acqua. Lungo la strada si trovano bar aperti. !2 Attilio Premoli Abbigliamento: da prevedere a seconda della stagione. Partenza: il Duomo Anche per chi come me è nato a Milano, il duomo lascia sempre a bocca aperta, uscire dalla metropolitana e trovarsi di fronte la facciata triangolare con le guglie è sempre emozionante. Il Duomo di Milano, ufficialmente Basilica Cattedrale Metropolitana della Natività della Beata Vergine Maria (Dòmm de Milan in dialetto milanese), è la cattedrale dell'arcidiocesi della città. Simbolo del capoluogo lombardo, e situato nell'omonima piazza al centro della metropoli, è dedicata a Santa Maria Nascente. È la chiesa più grande d'Italia, la quarta nel mondo per superficie, la sesta per volume. È sede della parrocchia di Santa Tecla nel Duomo di Milano. Se non ci siete mai stati perdetevi il tempo per visitarlo: fate un giro intorno, oggi tutta la piazza ha un nome unico, mentre fino a qualche anno fa la parte alle spalle del Duomo, quella compresa tra le vie Carlo Maria Martini e Corso Vittorio Emanuele era la via del Camposanto, vista la presenza di un antico luogo di sepoltura. Al numero 1 di via Carlo Maria Martini ha sede il palazzo della Veneranda Fabbrica del Duomo, nel quale è inglobata S. Maria Annunciata in Camposanto, a testimoniare la funzione cimiteriale della zona. E’ possibile entrare a visitare il Duomo, se si entra dalla parte sinistra l’accesso è libero per i fedeli che si recano a pregare, ma si può visitare solo !3 Attilio Premoli la navata di sinistra, comunque interessante essendoci la tomba del cardinal Martini e la meridiana che si trova in vicinanza dell'ingresso del Duomo, col simbolo del capricorno, composta da una striscia d'ottone incassata nel pavimento che attraversa la navata e che risale per tre metri sulla parete di sinistra (a nord). Sulla parete rivolta a sud, a una altezza di quasi 24 metri dal pavimento, è praticato un foro attraverso il quale, al mezzogiorno solare, un raggio di luce si proietta sulla striscia del pavimento. Per evitare che in alcuni giorni dell'anno il foro d'ingresso della luce finisca in ombra, sul lato sud della chiesa manca l'archetto marmoreo. Ai lati della linea metallica sono installate delle lastre di marmo indicanti i segni zodiacali con le date di ingresso del sole. Lo strumento fu realizzato nel 1786 dagli astronomi di Brera, restaurato più volte e modificato nel 1827 in seguito al rifacimento del pavimento del Duomo. Se si entra dalla parte destra l’ingresso è a pagamento e la visita guidata, si possono ammirare le vetrate del Duomo, la Nivola a cui è legato un rito liturgico cattolico celebrato ogni anno dal 14 settembre dal 1500, per volere di Carlo Borromeo, nel Duomo di Milano per la ricorrenza dell'Esaltazione della Santa Croce. Per la celebrazione, il Santo Chiodo, dopo esser stato portato a terra, viene solennemente esposto alla venerazione dei fedeli, per essere riportato alla sua sede al termine della festività. Il rito prende il nome dalla Nivola, un particolare ascensore probabilmente risalente agli inizi del seicento, mosso oggi da un argano elettrico che sale fino all'altezza di quaranta metri per permettere all'Arcivescovo di prelevare, da una teca sospesa poco sotto il fastigio dell'abside, la più preziosa reliquia della Chiesa Ambrosiana, il Santo Chiodo. La Nivola è costituita da un ampio cesto in lamiera, avvolto da un rivestimento di tela e ornata di pitture che raffigurano angeli e cherubini avvolti in vaporose nubi, dipinta da Paolo Camillo Landriani nel 1612, e da allora fu più volte restaurata. La prima processione del Santo Chiodo che si ricordi risale al 1576, quando, durante la peste, Carlo Borromeo portò la reliquia in processione dal Duomo alla chiesa di San Celso per implorare la fine del morbo. Altre due particolarità del Duomo, ce ne sono tantissime, ma ne prendo due sole ad esempio sono la lapide che commemora l’inizio della costruzione e la statua di san Bartolomeo scorticato. La lapide commemora l’inizio della costruzione del Duomo con la scritta: !4 Attilio Premoli El principio dil Domo di Milano fu nel’anno 1386. La statua di san Bartolomeo scorticato è un’opera scultorea molto particolare, raffigura il santo, il cui martirio fu lo scorticamento, quella di San Bartolomeo Scorticato è, secondo me, la più bella statua del Duomo. Si trova nel braccio destro del transetto, vicino all'uscita laterale e rappresenta, naturalmente il santo. La particolarità di questa statua è c h i a r a m e n t e l a fi n i s s i m a rappresentazione anatomica. Ispirandosi al martirio del Santo, Marco d'Agrate lo rappresentò scorticato e con la sua pelle portata sulle spalle a mo' di stola, riuscendo a rendere l'anatomia in modo impressionante. La tradizione rappresenta San Bartolomeo scorticato e una delle opere più famose è proprio quella realizzata da Marco d'Agrate nel 1562 e conservata in Duomo. Un'ultima curiosità: sembra che per realizzare la scultura, l'autore si sia ispirato ad alcuni disegni anatomici di Leonardo. Volendo si può salire sul tetto del Duomo e da li ammirare il panorama di Milano, da bambino con mio nonno sono salito fino al balcone posto immediatamente sotto la Madonnina, oggi non più visitabile per preservare la struttura dal rischio di degrado dovuto all’enorme affluenza. La Madonnina, la Madunina in milanese, veglia e protegge Milano dall’alto dei suoi 108 metri. !5 Attilio Premoli La guglia maggiore con la Madonnina ed il balcone dove si arrivava !6 Attilio Premoli Il Duomo in numeri Parametro Misura Lunghezza totale esterana 158,50 m Lunghetta totale interna 148,5 m Larghezza esterna transetto 93,00 m Larghezza della facciata 67,90 m Larghezza interna del piedicroce a 5 navate 57,60 m Larghezza esterna del piedicroce 66,00 m Altezza delle volte 45,00 m Altezza del tiburio 68,00 m Altezza dei pilastri interni 24,00 m Altezza della massima facciata 56,50 m Altezza della Madonnina dal suolo 108,50 m Altezza della statua della Madonnina 4,16 m Diametro pilastri interni 3,40 m Numero pilastri interni 52 unità Numero guglie 135 unità Numero statue esterne 2300 unità Numero statue interne 1100 unità Numero totale statute (esterne + interne) 3400 unità superficie interna 11.700 m" !7 Attilio Premoli Le chiese da via Torino al Carrobbio Ci spostiamo verso l’inizio di piazza Duomo dirigendoci verso via Torino e lasciandoci il Duomo alle spalle, giunti qui imbocchiamo via Torino che partendo da qui percorreremo per circa un chilometro e mezzo. E’ una strada affollata, zona dello shopping e di lavoro con numerosi negozi e locali che affacciano sulla via, è facilmente percorribile a piedi grazie ai grandi marciapiedi che lai costeggiano. Percorrendo via Torino e perdendosi tra una vetrina e l’altra ci si imbatte in alcune chiese di valore. Prima fra tutte la chiesa di Santa Maria presso San Satiro. Via Torino Santa Maria presso san Satiro Nel centro storico di Milano, precisamente su un corto vicolo cieco stretto tra due palazzi, si trova una chiesa parrocchiale edificata alla fine del Quattrocento: si tratta della Chiesa di Santa Maria presso San Satiro, che ingloba il sacello di San Satiro di epoca medievale e costituisce una delle attrazioni milanesi tutta da scoprire. Già, perché non è solo la facciata in stile neorinascimentale, con la sezione centrale suddivisa in due fasce orizzontali sovrapposte da un cornicione a loro volta separate in tre settori da lesene corinzie, il rosone, le due nicchie, la torre campanaria del IX secolo in stile romanico o la cupola con rosoni circolari Divo Satyro ciechi a destare particolare stupore. !8 Attilio Premoli Bisogna varcare la soglia per poter ammirare, dietro l’altare, il grande spazio formato da un’abside regolare e ben completata da colonne e decorazioni: procedendo infatti verso l’altare, quasi a toccare con mano, ci si accorge che non si può passare, poiché c’è poco meno di un metro di spazio.
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