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PROVINCIA DI FIRENZE FIRENZE GUIDA AI MUSEI DELLA CITTÀ E DELLA PROVINCIA © 2008 L’immenso patrimonio museale di Firenze e del suo territorio costitui- APT Firenze via A. Manzoni, 16 sce uno dei principali motivi di visita della città e della provincia: non 50121 FIRENZE l’unico, certo, ma senza dubbio il più importante. L’Agenzia per il Turi- tel.05523320 fax 0552346286 smo di Firenze dedica questa guida a tutti i suoi ospiti, nell’intento di www.firenzeturismo.it offrir loro uno strumento utile e piacevole. ISBN 978-88-95954-00-4 coordinamento Ufficio Promozione e Attività Editoriali testi a cura di: Donata Brugioni progetto grafico: Lorenzo Gualtieri impaginazione: Francesca Bardi foto: dell’archivio APT Firenze, dei singoli musei o realizzate da stampa: Stabilimento Poligrafico Fiorentino 4 5

tro cittadino, il Battistero di San decennio dopo il campanile di ; Giovanni e la chiesa dei Santi Apo- sua la severa grandiosità della ba- stoli, trovano corrispondenza nella silica di Santa Croce - dove Giotto costruzione della grande basilica affrescherà due cappelle - così di , sulla cima come l’imponente mole di Palazzo della collina al di là dell’. Nel Vecchio. , riprenderà lo stesso tipo di deco- razione per la facciata di Santa Ma- ria Novella, individuando forse nel Nel 1300 Firenze contava quasi Le oltre 160 schede Al centro di un ter- romanico fiorentino il collegamento centomila abitanti, cifra mai più che seguono rap- ritorio ricco di strut- fra la classicità e la nascita dell’ar- raggiunta fino al XIX secolo, e co- presentano altret- ture museali diffuse chitettura rinascimentale. Negli ul- stituiva un forte polo di attrazione tante tessere di quello capillarmente, la città timi decenni del Duecento Firenze nei confronti del territorio al quale straordinario mosaico di Firenze è essa stessa si era già affermata come uno dei era strettamente connessa; in coin- che è il territorio di Firenze un museo all’aperto, dove più importanti centri d’Italia, gra- cidenza con lo sviluppo della città e della sua provincia: strutture mu- le vie e le piazze, gli edifici civili e zie alla presenza di banchieri e alle assumeva importanza crescente il seali grandi e piccole, dedicate a religiosi e i monumenti rendono te- fiorenti attività delle Arti della Lana fiume che la attraversa, l’Arno, tutte le manifestazioni della crea- stimonianza della sua storia. e della Seta; la città estendeva la usato da sempre come via di tra- tività e dell’ingegno umani, restano sua influenza sul territorio circo- sporto verso il mare. Molte attività inscindibili dal tessuto di cultura stante, espandendo progressiva- che necessitavano dell’acqua, o da che le ha generate. Il senso di con- mente il proprio dominio. Per ini- essa traevano energia, vennero im- tinuità, e l’importanza di preser- L’avvio dello sviluppo politico ed ziativa delle Arti, potentissime cor- piantate sul fiume, dove furono co- vare le espressioni della civiltà in economico della città che si veri- porazioni che nel 1282 avevano struite le pescaie per regolare il cui si vive a beneficio delle gene- ficò dopo l’anno Mille vedeva la na- assunto il governo della Repubblica flusso delle acque e permettere in razioni che seguiranno, è un patri- scita di uno stile architettonico del fiorentina, venivano avviati i primi ogni stagione il funzionamento dei monio genetico che in Toscana tutto particolare, il romanico fio- grandi cantieri per la costruzione mulini e delle imprese manifattu- viene da lontano: il concetto di “mu- rentino, caratterizzato da una rigo- degli edifici monumentali che an- riere. Dopo essere stato travolto seo”, aperto e fruibile da parte del rosa essenzialità ispirata ai modelli cora oggi costituiscono punti di ri- dalle piene per due volte, nel 1345 pubblico, trovò infatti i primi soste- classici dell’architettura romana; ferimento nel tessuto urbano. La veniva ricostruito quello che pren- nitori nei granduchi dei Medici e le superfici rivestite con tarsie geo- città si rinnovava completamente derà il nome di ,di- poi nella casa dei Lorena, le due metriche in marmo bianco e verde grazie all’opera di una straordina- venuto uno dei simboli della città dinastie che governarono la To- rappresentano una caratteristica ria personalità, l’architetto Arnolfo e sopravvissuto a tutte le calamità scana per quattro secoli, non a caso tipicamente ed esclusivamente lo- di Cambio: suo il progetto per la naturali e alle guerre; inizialmente frequentemente citate nelle pagine cale: nel corso dell’XI secolo gli nuova cattedrale, iniziata nel 1296, furono collocate sul ponte le bot- di questa guida. esempi più significativi nel cen- alla quale si affiancherà qualche teghe dell’Arte della Lana, poi quelle 6 7 dei macellai e infine, dalla seconda Giovanni di Bicci (1360-1429), fu San Marco con il Le piazze veni- metà del divenne sede il primo mecenate della futura di- convento - vano ornate con di artigiani orafi e argentieri, che vi nastia regnante: protesse il gio- nicano, centro di fontane, statue, svolgono ancora oggi le loro atti- vane , giunto a Firenze attività religiose monumenti: in vità. dal Valdarno dove era nato, e finan- e culturali, a piazza Signoria, Dal 1348 un’epidemia di peste im- ziò la ricostruzione della basilica piazza della Si- alla Giuditta di Do- perversò in tutta Europa, decimando di San Lorenzo, affidandone il pro- gnoria con la sede natello, che in- la popolazione e provocando una getto a . Nel del governo (il Pa- sieme con il Da- profonda crisi nel settore econo- 1411 Giovanni di Bicci acquistava lazzo della Signo- vid di Michelan- mico, di cui anche Firenze risentì una a Careggi, nelle imme- ria), passando per gelo fiancheg- a lungo gli effetti. Alla fine del se- diate vicinanze della città, che si la via Larga (oggi giava l’ingresso colo, quando la Repubblica fioren- aggiungeva alle due dimore mu- Cavour) a metà principale di Pa- tina dominava ormai gran parte gellane di Cafaggiolo e del Treb- della quale sor- lazzo Vecchio,si della Toscana comprese Siena e bio; aveva inizio così quel “sistema geva il palazzo aggiungevano il , si trasferiva in città dal Mu- delle ville” che i Medici costitui- Medici. Lorenzo Perseo di Benve- gello la famiglia dei Medici, dap- rono tra il XV ed il XVII secolo, prima il Magnifico era nuto Cellini, col- prima mercanti e poi banchieri. Il nei dintorni di Firenze e poi nel re- solito risiedere per locato nella tre- fondatore della fortuna familiare, sto della Toscana: oltre che luoghi lunghi periodi centesca Loggia di piacere e svago, le ville me- nella villa di Ca- dei Lanzi, la Fon- dicee rappresentavano reggi, dove riuniva attorno a sé l’Ac- tana del Nettuno di Bartolomeo Am- la “reggia” periferica cademia neoplatonica e il Cena- mannati e il monumento equestre sul territorio e il centro colo di , e dove nel a Cosimo I, del Giambologna. I la- delle attività economi- 1492 lo colse la morte. vori di sistemazione della piazza che agricole dell’area cir- antistante il e del Giar- costante. dino di Boboli proseguivano nel corso del secolo successivo, che Nel Cinquecento la residenza uffi- vedeva anche l’abbellimento di ciale dei Medici si trasferiva nel Pa- piazza Santissima Annunziata con Nel Quattrocento Firenze vi- lazzo della Signoria (ristrutturato il monumento al granduca Ferdi- veva il suo momento di mas- da che vi affiancava nando I, ultima opera del Giambo- simo splendore e di ricchezza, so- il complesso degli , creato per logna, e con le due fontane in bronzo. prattutto con Lorenzo de’ Medici, ospitare gli uffici del governo) e Ferdinando I (1549-1609) fu pro- il Magnifico, che negli anni del suo successivamente a Palazzo Pitti, motore di grandi opere che arric- governo (1469-1492) ne portò la che diveniva la reggia granducale. chirono e abbellirono la città, dalla fama in tutta Europa in ambito cul- turale, artistico ed economico. A Firenze operavano i maggiori pittori, scultori e architetti del tempo, favoriti da una com- mittenza ricca e munifica della quale facevano parte tutte le grandi famiglie locali, in una competizione che ha arricchito il centro cittadino con una miriade di palazzi monu- mentali - Rucellai, Pitti, Strozzi - alcuni dei quali sono ancora oggi abitati dai discendenti delle anti- che casate. Con l’apertura di vie ampie e rego- lari e la razionalizzazione degli spazi si creava nella città un asse ur- banistico portante: da piazza 8 9

maggiore centro di produzione della come giardino all’italiana. ceramica del Granducato, situato L’epidemia di peste del 1631-33, in un punto del fiume di importanza la crisi dell’agricoltura e quella del- strategica. Decisionista e lun- l’industria dei panni di lana, gimirante, Ferdinando I fu insieme con il declino della il primo dei Medici a es- dinastia medicea, segna- sere sepolto nella cap- rono profondamente la pella-mausoleo da lui vita della città. Ultima voluta; il suo regno esponente della fami- rappresentò per Fi- glia fu Anna Maria renze l’ultimo momento Luisa de’ Medici, (1667- di grande fulgore e pro- 1743), conosciuta come sperità, la potenza e la Elettrice Palatina - avendo ricchezza del granducato sposato uno dei principi andarono poi inesorabil- tedeschi designati a eleg- mente declinando.Alla fine gere l’Imperatore - perso- del Cinquecento si concludeva naggio straordinario al quale anche la stagione delle ville Firenze deve la conservazione medicee, che rappresentano del proprio patrimonio artistico Tribuna degli Uffizi al ponte a Santa d’acqua fino al Porto di Mezzo, la massima espressione dell’ar- e culturale. Il 31 ottobre 1737 firmò Trinita, dalla Cappella dei Principi presso Signa. Non a caso, la villa chitettura civile rinascimentale e con il cugino Francesco Stefano di alla palazzina del Forte , grandiosa fatta edificare ad Arti- barocca in Toscana; per la villa di Lorena, nuovo granduca di Toscana, avvalendosi di architetti come Buon- mino dal Buontalenti - la Ferdi- Castello Niccolò Tribolo, futuro ar- una convenzione nota come Patto talenti e Ammannati. Il porto di Li- nanda, appunto - sorse a soli 7 chi- chitetto del Giardino di Boboli, ideò di famiglia, nella quale si prescrive vorno fu collegato con Pisa e quindi lometri dal porto sull’Arno, in po- un nuovo tipo di giardino, nel quale l’inamovibilità dell’immenso patri- con l’Arno attraverso il Canale sizione dominante sui colli so- la natura veniva organizzata se- monio dei Medici: “di quello che dei Navicelli, rendendo più facile e prastanti; il granduca faceva inol- condo uno schema razionale di tipo è per ornamento dello Stato, per sicuro l’accesso alla capitale per tre ampliare la villa di Montelupo architettonico, creando un genere utilità del pubblico e per attirare la le merci che giungevano per via (l’Ambrogiana), alla periferia del divenuto famoso in tutto il mondo curiosità dei Forestieri, non ne sarà 10 11 nulla trasportato e levato fuori dalla zione della medicea Accademia 1790 per Vienna, quando, in se- cuni dei pittori che dettero vita al Capitale e dallo Stato del Gran Du- delle Arti del Disegno, fondata nel guito alla morte del fratello mag- movimento preraffaellita, risiede- cato”. Storicamente, il Patto è il 1564 da Giorgio Vasari. Nel 1769 giore Giuseppe II, ricevette la co- vano stabilmente in città e sulle primo documento di tutela diretto la Galleria degli Uffizi - fino dal rona imperiale col nome di Leo- colline circostanti.Alla fine dell’Ot- a conservare e proteggere il patri- 1591 visitabile dagli studiosi su ri- poldo II. tocento, quando venne avviata la monio culturale e di opere d’arte chiesta - veniva definitivamente serie di demolizioni previste dal di uno stato, considerato come ele- aperta al pubblico e riordinata se- progetto di risanamento del cen- mento basilare dell’identità stessa condo criteri razionali propri del- tro storico, la colonia angloameri- del luogo. l’Illuminismo, separando la scienza L’ultimo grande riassetto di Firenze cana si schierò attivamente con dall’arte; fu soppressa l’armeria, si ebbe nei cinque anni dal 1865 coloro che cercavano di salvare venduta la collezione di maioliche, al 1870, quando in città fu trasfe- preziose testimonianze della sto- spostati in un nuovo museo gli stru- rita la capitale del regno d’Italia: ria cittadina. La presenza degli stra- Notevole impulso all’assetto defi- menti scientifici. Nel 1775 fu fon- sotto la guida dell’architetto Poggi nieri dette inoltre nuovo impulso nitivo delle strutture museali fio- dato il Museo di Fisica e Storia Na- furono demolite le antiche mura alla produzione di oggetti d’arte rentine venne dopo alcuni decenni turale, dove il granduca fece edi- urbane, sostituite da viali sul mo- decorativa e lasciò segni tangibili, da Pietro Leopoldo d’Asburgo-Lo- ficare un osservatorio astronomico dello dei boulevard parigini, la- soprattutto grazie ad appassionati rena (1747-1792), granduca di To- (), provvedendo a do- sciando in piedi soltanto le porte; collezionisti: Frederick Stibbert e scana dal 1765 al 1790: i venti- tare la collezione di nuovi stru- vennero prolungati in entrambe le Herbert Percy Horne, che avevano cinque anni del suo governo vi- menti, costruiti appositamente direzioni i Lungarni, che fiancheg- riunito pregevoli raccolte d’arte nei dero importanti riforme in tutti i nelle officine del museo; l’inte- giavano il fiume solo per un breve palazzi in cui risiedevano, arricchi- campi, che fecero della Toscana resse per le scienze fu coltivato tratto ed erano rimasti praticamente rono con i loro lasciti il patrimonio uno degli Stati italiani più evoluti anche dai suoi successori, e nel immutati dal Trecento; il nuovo Viale dei musei fiorentini; un esempio e un di riformismo illumi- 1839 si teneva a Pisa il primo con- dei Colli saliva sulla collina al di seguito anche da collezionisti ita- nato in tutta Europa: grazie al nuovo gresso degli Scienziati italiani. Pie- là dell’Arno per giungere al Piaz- liani: l’antiquario Stefano Bardini, ordinamento giudiziario, il 30 no- tro Leopoldo dedicò grande atten- zale , grande spia- e in tempi più recenti Alessandro vembre 1786 il Granducato fu il zione ai problemi dell’economia nata creata ammassando le ma- Contini Bonacossi, Alberto della primo paese al mondo ad abolire agraria, interpretando gli interessi cerie provenienti dall’abbattimento Ragione e Rodolfo Siviero. ufficialmente la pena di morte; a della Toscana, non più manifattu- delle mura. Nel corso del XIX se- ricordo di questo evento, nella riera e mercantile ma prevalente- colo Firenze era divenuta una città stessa data si celebra oggi la “Fe- mente agricola: la fondazione del- di grande richiamo per artisti e in- sta della Toscana”. Pietro Leopoldo l’Accademia dei Georgofili, i cui tellettuali stranieri, soprattutto in- Se Firenze si può definire a buon promosse la cultura fondando scopi erano quelli di promuovere glesi, che prendevano a modello diritto una “città museo”, questo scuole e accademie, e rinnovando una riorganizzazione delle colti- la società e la cultura del tempo di non significa che resti cristalliz- le università di Pisa e Siena.Ven- vazioni, condotte con spirito scien- Lorenzo il Magnifico, e in partico- zata e immobile nello splendore nero riorganizzati anche gli studi tifico, andava di pari passo con lare l’arte di : let- del passato. Lo testimonia il fer- per l’educazione dei giovani arti- l’avvio di grandi lavori di bonifica terati come i coniugi Elizabeth vore di attività del suo museo- sti con la nascita nel 1784 dell’Ac- in Maremma e Val di Chiana. Pie- Barrett e Robert Browning, Ge- simbolo, la Galleria degli Uffizi, cademia di Belle Arti, trasforma- tro Leopoldo lasciò la Toscana nel orge Eliot e John Ruskin, e al- che vedrà raddoppiare gli spazi 12 13 espositivi secondo il progetto dei da tutto il mondo oltre duecento Nuovi Uffizi; è entrata di recente a opere, esposte oggi nel Corridoio far parte del pa- Vasariano. Nel- trimonio della Gal- l’ultimo decen- leria la collezione nio gli spazi ur- dell’editore sviz- bani si sono ar- zero Rezzonico, ricchiti di scul- composta da 294 ture di artisti autoritratti di contemporanei, Musei maestri del No- e a Firenze e in vecento. Si tratta provincia si è dell’acquisizione avuta una fiori- di più cospicua da tura di nuovi mu- quando nel Sei- sei e aperture al cento il Cardinale pubblico di col- Firenze Leopoldo de’ Me- lezioni private, dici iniziò la col- che ne ha quasi lezione degli au- raddoppiato il toritratti; un no- numero, testi- tevole contributo moniando uno giunse nel 1981 sforzo costante quando nel quarto centenario della nella conservazione e valorizza- Galleria, molti artisti di fama in- zione del patrimonio culturale in ternazionale furono invitati a do- un territorio fra i più ricchi del nare il proprio ritratto, e giunsero mondo. 14 15 Cappella Brancacci

Michelangelo Buonarroti acquistò la proprietà intorno al 1510. Il palazzo assunse l’aspetto attuale grazie al pronipote Michelangelo il Giovane, personaggio di rilievo nella cultura fiorentina del Seicento, che fece de- corare quattro sale con dipinti cele- brativi della gloria familiare.Alle opere di Michelangelo, che comprende- vano la raccolta dei disegni, la Ma- modello ligneo per la facciata della La decorazione della cappella, edi- donna della scala e la Battaglia dei chiesa di San Lorenzo e il Dio flu- ficata prima del 1386 nel braccio de- centauri, si aggiunsero col tempo viale, bozzetto per la Sacrestia Nuova, stro del transetto della chiesa del sculture romane, dipinti rinascimen- entrambi di Michelangelo, mentre Carmine, fu iniziata subito dopo il tali e seicenteschi, maioliche rob- gruppi di disegni del maestro ven- 1423 da Masaccio e Masolino con biane e infine reperti etruschi. Pro- gono esposti temporaneamente a affreschi raffiguranti episodi della vengono da musei fiorentini il grande rotazione. Vita di San Pietro, e completata verso il 1485 da Filippino Lippi. Alla metà di anonimo pittore fiorentino del XII del Quattrocento la cappella fu de- secolo. Negli affreschi appaiono nette dicata alla Madonna del Popolo e vi le differenze fra i tre autori: le figure fu collocata la pala d’altare raffigu- di Masolino, eleganti e ancora legate rante la Madonna col Bambino, opera alla cultura tardogotica, contrastano con la solidità e la rigo- rosa prospettiva delle scene affrescate da Masaccio, mentre Fi- lippino Lippi, a cui si deve principalmente la parete destra, adegua figure ed elementi archi- tettonici alla se- verità degli affre- schi di Masaccio. La visita è intro- dotta dalla proie- zione dello spet- tacolo multime- diale L’occhio di Masaccio, che vuo- le avvicinare lo spet- tatore ai significati re- ligiosi, artistici e sociali dei capolavori della Brancacci.

via Ghibellina, 70 tel.055241752 piazza del Carmine tel.0552382195 www.comune.firenze.it www.casabuonarroti.it e-mail:[email protected] tel.0552768224 tel.055241752 e-mail:[email protected] e-mail:[email protected] 16 17 Cenacolo di Andrea del Sarto

Robert Browning ed Elizabeth Bar- Il percorso museale occupa gli am- rett giunsero a Firenze nel 1847, bienti cinquecenteschi dell’antico quando Elizabeth era già una poe- monastero vallombrosano di San tessa affermata, e vi rimasero per Salvi e comprende una serie di grandi quattordici anni fino alla sua morte, pale d’altare di pittori toscani del stringendo amicizia con molti italiani famosi. Il nome Casa Guidi fu ideato Cinquecento. Nel refettorio, affre- da Elizabeth per dare l’idea di una scato da Andrea del Sarto con l’Ul- residenza familiare: tranne alcuni tima Cena, dipinti e affreschi stac- pezzi pregiati, quadri e mobili furono cati dello stesso Andrea e del Pon- acquistati presso i rigattieri fioren- tormo, suo allievo, e il monumento tini. Oggi l’appartamento conserva funebre a San Giovanni Gualberto, complessivamente l’aspetto del- fondatore dell’Ordine. l’epoca.

piazza San Felice, 8 tel.055284393 www.browningsociety.org e-mail:[email protected] tel.055354457

Casa Rodolfo Siviero via di , 16 tel.0552388603 www.polomuseale.firenze.it Rodolfo Siviero, noto per aver ri- tel.0552388603 portato in Italia centinaia di capola- vori scomparsi durante l’ultima guerra mondiale, ha lasciato alla Regione Toscana la sua casa e la collezione Cenacolo di Fuligno d’arte che vi aveva riunito, con pezzi che vanno dal periodo antico all’epoca Il refettorio dell’antico convento delle tro Perugino, ritrovato nel 1845 e ini- moderna: statue lignee quattro- Monache di Foligno è ornato da un zialmente ritenuto di Raffaello: nel centesche, dipinti fondo oro, bron- affresco del Quattrocento raffigu- refettorio sono conservati dipinti cin- rante l’Ultima Cena con sullo sfondo quecenteschi di pittori fiorentini e di zetti, terrecotte, antichi reliquiari e l’Orazione nell’Orto, attribuito a Pie- altre aree, influenzati dal Perugino. mobili. L’arte del Novecento è rap- presentata da opere di Giorgio de Chirico, Giacomo Manzù, Pietro An- nigoni, legati a Siviero da rapporti di amicizia.

lungarno Serristori, 1-3 tel.0554382652 www.museocasasiviero.it e-mail:[email protected] via Faenza, 40 tel.055286982 www.polomuseale.firenze.it tel.0554382652 tel.055286982 www.museocasasiviero.it 18 19 Cenacolo di Ognissanti Chiesa e Museo di

Affrescato nel 1488 da Domenico cede alla chiesa dove si possono am- Ghirlandaio con l’Ultima Cena, il re- mirare altre due opere del Ghirlan- fettorio del convento di Ognissanti daio: un San Gi- conserva ancora gli antichi lavabi, il rolamo e una portale e un’Annunciazione degli inizi Madonna della del Quattrocento.Attraverso il chio- Misericordia. stro, con affreschi del Seicento (Sto- rie della Vita di San Francesco), si ac-

L’imponente edificio fu costruito nel servate le sculture originali che or- 1337 per custodire il grano del co- navano le nicchie esterne sui quat- mune; la loggia a piano terreno venne tro lati dell’edificio: in gran parte rea- chiusa e trasformata in chiesa alla lizzate nel secondo decennio del Quat- fine del Trecento, affrescata e ornata trocento, rappresentano un docu- dal grandioso tabernacolo in marmi mento fondamentale della scultura e mosaici opera di Andrea Orca- del Primo Rinascimento, al quale con- gna. Nel salone al primo piano, cui si tribuirono tra gli altri , Lo- borgo Ognissanti, 42 tel.0552388720 - 3486450390 accede attraverso il passaggio so- renzo Ghiberti e Andrea del Verroc- www.polomuseale.firenze.it praelevato che unisce l’edificio al Pa- chio. All’ultimo piano sono conser- scuole:tel.055290112 lazzo dell’Arte della Lana, sono con- vate sculture gotiche.

Cenacolo di Sant’Apollonia

Il museo occupa parte di un antico monastero delle Benedettine di San- t’Apollonia: vi sono raccolti affreschi staccati e sinopie di Andrea del Ca- stagno e opere quattrocentesche pro- venienti dal monastero. Sulla parete di fondo del refettorio un affresco di Andrea del Castagno con l’Ul- tima Cena, sormontata dalle scene della Resurrezione, Crocifissione e Deposizione, databile al 1447. via dell’Arte della Lana tel.05523885 via XXVII Aprile, 1 tel.0552388607 www.polomuseale.firenze.it www.polomuseale.firenze.it e-mail:[email protected] tel.0552388607 20 21 Chiostro dello Scalzo Complesso degli Uffizi

L’atrio della cappella della Compagnia dei Disciplinati di San Giovanni Battista - detto dello Scalzo perché il fratello por- tacroce durante le processioni soleva andare scalzo - è in- teramente affrescato a monocrome con scene della Vita del Battista eseguite da Andrea del Sarto tra il 1509 e il 1526, ol- tre a due storie di- pinte dal Francia- bigio.

Il grande edificio porticato a forma di via Cavour, 69 tel.0552388604 www.polomuseale.firenze.it U che unisce al- tel.0552388604 l’Arno, fu costruito da Giorgio Vasari a partire dal 1560 per il duca Cosimo I dei Medici come sede degli uffici del governo mediceo (funzione dalla quale Cimitero degli Inglesi trasse il nome). Vasari realizzò anche il Corridoio vasariano, la galleria aerea Cimitero protestante, posto sulla che collega gli Uffizi a palazzo Pitti e sommità di una montagnola al termina nel giardino di Boboli. Il fi- centro di Piazzale Donatello, ri- glio di Cosimo, Francesco I, adibì la log- mase in uso daI 1827 al 1877. Le gia all’ultimo piano degli Uffizi a luogo tombe non hanno una disposizione dove ospitare le collezioni di opere regolare, ma piuttosto paesaggistico d’arte raccolte dalla famiglia nel Quat- romantica, accentuata dall’anda- trocento e nel Cinquecento, facendo appositamente progettare dal- mento del terreno.Vi sono sepolti fi- l’architetto Buontalenti la Sala della Tribuna, e creando così il primo losofi, artisti e letterati, tra i quali Eli- nucleo della Galleria. Nel 1737 l’ultima dei Medici, Anna Maria Luisa, zabeth Barrett Browning. Elettrice Palatina, donò alla città di Firenze le ricchissime collezioni dei suoi antenati. Il successore, Pietro Leopoldo di Lorena, aprì la Gal- leria al pubblico nel 1769 e ne promosse una radicale trasformazione, spostando gli strumenti scientifici nel nuovo museo della Specola.

piazzale Donatello, 38 tel.055582608 22 23 Galleria degli Uffizi

Uno dei più importanti musei del mondo, è dotato di un patrimonio ar- tistico immenso. Divenne museo de- dicato prevalentemente alla pittura, con migliaia di opere dal XIII al XVIII secolo, in seguito al riordino sette- centesco, che comportò il trasferi- mento di alcune collezioni (armi, stru- menti scientifici, reperti archeolo- gici, bronzi antichi e moderni) in altre sedi, con l’istituzione di nuovi musei. Dopo le soppressioni di chiese e conventi tra Sette e Ottocento, giun- la Nascita di Venere e la sero agli Uffizi numerose opere di Primavera, da Piero della provenienza ecclesiastica, mentre Francesca, con i Ritratti agli inizi del Novecento vennero ac- dei duchi di a quisiti alcuni importanti dipinti.Tra i l’Adorazione dei Magi di capolavori esposti: le grandi pale Gentile da Fabriano). d’altare di Cimabue e Giotto; opere trocento in Toscana e nell’Italia cen- Le sale dedicate alla pit- del Trecento senese (tra le quali spicca trale (dalla Madonna con Bambino tura del Cinquecento riu- l’Annunciazione di Simone Martini); e Sant’Anna di Masaccio e Maso- niscono i maestri delle una ricchissima panoramica sul Quat- lino, a Filippo Lippi e a Botticelli, con maggiori scuole italiane: 24 25

dall’Adorazione dei Magi di Leo- nardo da Vinci, a Michelan- arazzi provenienti dalle gelo e Raffaello; Tiziano, collezioni medicee. Sono con la Venere di Urbino, in corso i lavori per la insieme a Veronese e Tin- realizzazione dei Nuovi toretto testimonia la Uffizi, che porteranno al grande stagione della raddoppio della capa- pittura veneta; non man- cità espositiva, consen- cano gli artisti di altri tendo la visione di opere paesi, da Albrecht Dürer finora non accessibili al a Hans Holbein, fino a El pubblico. Greco. Il Bacco di Caravag- gio apre la serie di opere sei- centesche, ricca di pezzi prove- nienti dalle più importanti scuole eu- ropee, da Rubens a Van Dyck, agli ghi e Tiepolo, offrono una panora- Autoritratti di Rembrandt; infine, Ca- mica sul Settecento. La galleria ospita naletto e Guardi, insieme con Lon- inoltre sculture antiche, miniature e

piazzale degli Uffizi, 6 www.polomuseale.firenze.it e-mail:[email protected] tel.055294883 - scuole:tel.055290112 www.b-ticket.com/b%2Dticket/uffizi/ 26 27 Collezione Contini Bonacossi Gabinetto Disegni e Stampe

Donata allo Stato nel 1969, com- prende dipinti - con opere di Cima- bue,Andrea del Castagno e Giovanni Bellini - sculture tra le quali emerge il San Lorenzo di Bernini, ma- ioliche e mo- bili. È attual- mente ospitata in una sezione del complesso degli Uffizi.

via Lambertesca, 6 tel.0552388651 www.polomuseale.firenze.it tel.055213560 - 055284034

Corridoio Vasariano

Fu realizzato dal celebre architetto al suo posto furono spostate le bot- in soli 5 mesi nel 1565, per per- teghe degli orafi; passato l’Arno, nel mettere ai granduchi di muoversi li- tratto sopra la facciata di Santa Fe- beramente e senza pericoli dal pa- licita, la famiglia granducale po- lazzo del governo alla loro residenza teva assistere alle funzioni da un bal- di Palazzo Pitti; il mercato delle carni cone protetto da una grata che si af- che si svolgeva sul Ponte Vecchio fu faccia dentro la chiesa. Nel Corridoio, trasferito per evitare cattivi odori e che fa parte della Galleria degli Uf- fizi, è esposta la vasta colle- zione di Autoritratti nella quale Ospita una delle sono presenti maestri della pit- raccolte grafiche tura dal XVI secolo fino al No- più importanti del vecento, da Andrea del Sarto mondo, iniziata in- a Marc Chagall: le donazioni torno alla metà del che provengono da artisti ita- Seicento dal Cardi- liani e internazionali continuano nale Leopoldo de’ ad arricchire il patrimonio della Medici e tuttora in Galleria. continuo accresci- mento. Le opere, quasi 120.000 tra disegni e stampe, datano dalla fine del Trecento ai Sala di Esposizione vengono realiz- giorni nostri, con prevalenza di quelle zate mostre temporanee di opere tra Rinascimento e Seicento. Nella grafiche.

piazzale degli Uffizi, 6 tel.0552388651 - 0552388652 www.polomuseale.firenze.it e-mail:[email protected] via della Ninna, 5 tel.0552388671 www.polomuseale.firenze.it tel.055294883 - scuole:tel.055290112 28 29

Complesso delle Oblate terna fornendo un’illustrazione del mondo antico a partire dalla preisto- Fondato nel 1288, l’ordine laico ria attraverso un percorso in forma delle Oblate Ospitaliere si dedicava di fiaba-gioco. all’assistenza degli infermi. Nel va- sto complesso religioso e ospeda- liero dalle semplici architetture quattrocentesche, che ha traman- dato il nome delle Oblate, hanno sede oggi alcune Istituzioni cultu- rali: il Museo e Istituto fiorentino di Preistoria, il Museo Storico To- pografico “Firenze com'era” e la Biblioteca delle Oblate, arricchita con l’eccezionale patrimonio della storica Biblioteca Comunale Cen- trale. Tra gli ambienti più prege- voli del complesso vi è l’elegante chiostro, l’unico di Firenze a tre piani, sulla cui sommità si trova una terrazza panoramica. La Biblioteca delle Oblate è un luogo di incontro via S. Egidio, 21 tel.055295159 dove, oltre che leggere, si può ascoltare musica, partecipare a un la- www.museofiorentinopreistoria.it e-mail:[email protected] boratorio di scrittura creativa o navigare in internet. Ci sono anche tel.055295159 e-mail:[email protected] spazi progettati per intrattenere in modo educativo i più piccoli.

Museo Storico Topografico Firenze com’era

sono previsti laboratori interattivi e percorsi di visita rivolti ai ragazzi e alle famiglie.

Documenta attraverso dipinti, stampe e plastici lo sviluppo di Firenze dal Museo e Istituto Fiorentino di Preistoria Rinascimento alla fine dell’Ottocento. Accanto alla riproduzione della Pianta Collocato al primo piano dello sto- reperti originali e di riproduzioni, il- della Catena, che mostra l’aspetto di rico Convento delle Oblate, e ricco di lustra la storia dell’uomo dalla prima Firenze intorno al 1470, si segnala età della pietra fino la serie di dodici Lunette con le ville all’età dei metalli. medicee dipinte alla fine del Cinque- I reperti esposti cento da Giusto Utens.Alcuni modelli provengono da lo- ricostruiscono l’aspetto di Firenze in calità italiane, eu- epoca romana e il quartiere medie- ropee, asiatiche e vale del Mercato Vecchio. Nell’am- africane. Com- bito del progetto “Museo dei Ragazzi” prende il “Museo dei Piccoli”, che si via dell’Oriuolo, 24 tel.0552616545 www.comune.firenze.it rivolge ai bambini della scuola ma- 30 31 Crocefissione del Perugino Forte di Belvedere

Il monastero fu fondato nel 1256 e affidato nel Trecento alle monache cistercensi.A partire dal 1481 il mo- nastero e la chiesa furono rinnovati in forme rinascimentali e alla fine del Quattrocento la sala capitolare fu af- frescata da con la Crocefissione. Nella stessa sala, un affresco con Cristo che scende dalla croce ad abbracciare San Bernardo eseguito da un allievo del Perugino.

Il Forte di San Giorgio, meglio conosciuto come Forte di Belvedere,fu fondato nel 1590 durante il granducato di Ferdinando I, e realizzato se- condo i disegni di . Oltre a difendere la città da eventuali attacchi esterni (ruolo che in pratica non dovette mai svol- gere), il Forte in caso di pericolo poteva essere raggiunto da Palazzo Pitti attraverso il giardino di Boboli. Al suo interno sorge l’elegante Pa- lazzina di Belvedere, preesistente alla costruzione del Forte, e proba- borgo Pinti, 58 tel.0552478420 bilmente progettata da intorno al 1570. La Pa- lazzina divenne la cassaforte dei Medici, i cui averi erano custoditi in fondo a un pozzo all’interno dell’edificio: chiunque avesse tentato di forzare la serratura avrebbe fatto scattare una trappola rimanendo tra- fitto. Attualmente, vi si tengono esposizioni temporanee. Fondazione Scienza e Tecnica

del Gabinetto di Fisica è stata riordi- Raccolta A. Della Ragione nata nelle sale che le furono desti- nate nel 1891, valorizzando gli ar- e Collezioni del Novecento redi originali. Nel Gabinetto di Storia La Palazzina di Belvedere ospita la tegrano la raccolta alcune tele di Fi- Naturale è conservato un vasto pa- donazione Della Ragione: 241 opere lippo De Pisis appartenute al poeta trimonio costituito da collezioni di- che illustrano lo sviluppo dell’arte Aldo Palazzeschi, e un importante dattiche di tutti i più importanti set- italiana nel Novecento, dal Futurismo gruppo di dipinti di Ottone Rosai. tori naturalistici, che vantano oltre alla Metafisica fino agli 47.000 reperti. Presso il Planeta- anni Sessanta.Tra gli ar- rio si tengono periodicamente le- tisti figurano Giorgio De zioni e incontri. Chirico, Carlo Carrà, Gior- gio Morandi. La scultura Le collezioni della Fondazione si com- è presente con opere di pongono di due nuclei fondamentali Marino Marini,Arturo Mar- provenienti dalle raccolte ottocente- tini, Giacomo Manzù. In- sche del Gabinetto di Fisica e del Ga- binetto di Storia Naturale con an- nesso Museo Tecnologico dell’Isti- tuto Tecnico Toscano. La collezione

via Giusti, 29 tel.0552341157 www.fstfirenze.it e-mail:[email protected] via San Leonardo tel.0552001256 www.comune.firenze.it tel.0552343723 32 33

Galleria dell’Accademia produzione artistica nel periodo fra Giotto e Masaccio. Il museo custodisce inoltre le icone russe provenienti dalla raccolta pri- vata dei granduchi di Lorena e i modelli in gesso di opere di scultori dell’Ottocento to- scano. Nell’edificio è ospitato il Museo de- gli Strumenti Musicali, con circa cinquanta pezzi provenienti dalle collezioni grandu- cali, raccolti tra la seconda metà Il “Museo di Michelangelo” sorge nel del secolo XVII luogo dove si trovavano in origine e la prima due conventi. Il nucleo principale della metà del XIX; collezione si formò nel 1784 con un tra questi una gruppo di dipinti antichi donati dal viola tenore e granduca Pietro Leopoldo all’Acca- un violino di demia di Belle Arti, perché potessero Stradivari del servire da modelli per le esercitazioni 1716 e un vio- degli allievi, ai quali si aggiunsero in loncello di Nic- seguito opere provenienti da chiese colò Amati del e conventi fiorentini. Nel 1873 vi fu 1650. Nel mu- trasferito da Piazza Signoria (dove fu seo è inoltre sostituito da una copia) il di Mi- esposto il più chelangelo, e nel Novecento altre antico piano- opere del maestro: i quattro Prigioni, forte verticale il San Matteo e la Pietà di Palestrina. oggi conser- Alcune sale dedicate alla pittura fio- vato. rentina offrono un panorama della

via Ricasoli, 58-60 tel.0552388612 www.polomuseale.firenze.it e-mail:[email protected] tel.055294883 - scuole: tel.055290112 www.b-ticket.com/b%2Dticket/uffizi/

Galleria Rinaldo Carnielo

La piccola raccolta, te- stimonianza dell’eclet- tismo ottocentesco, è collocata in una palaz- zina in stile Liberty che fu lo studio dello scul- tore Rinaldo Carnielo (1853-1910), le cui opere spaziano dal neo- classico all’Art Nouveau.

piazza Savonarola, 3 tel.055575045 www.comune.firenze.it 34 35 Giardino della Villa medicea di Castello Il Giardino di Archimede

È una delle più antiche residenze su- tere del principe attraverso la sim- Un Museo per la Matematica burbane dei Medici, che la possedet- bologia delle sue statue, fontane e Primo museo in assoluto dedicato tero fin dal 1477. Cosimo I commis- grotte.Attualmente solo il giardino è alla matematica e alle sue applica- sionò nel 1538 allo scultore e archi- visitabile, ricco di agrumi e piante zioni, è completamente interattivo: tetto Niccolò Tribolo il progetto di un rare e decorato di sculture antiche e il visitatore viene invitato a compiere nuovo grande giardino di rappresen- rinascimentali. Di grande fascino la una serie di esperimenti manuali con tanza, studiato per celebrare il po- Grotta degli animali, un tempo ani- gli oggetti esposti. Comprende tre mata da giochi d’acqua. Nella villa sezioni: Oltre il compasso, mostra in- ha sede l’Accademia della Crusca, terattiva dedicata alla geometria delle fondata nel 1585 per la diffusione curve; Pitagora e il suo teorema, con e salvaguardia della lingua italiana. Ancora oggi l’Accademia svolge at- giochi e puzzle ba- tività di ricerca e consulenza relativa sati sul famoso teo- alla lingua italiana. rema; La matema- tica in Italia: 1800- 1950, mostra di ca- rattere storico. Sono presenti attività di la- boratorio riservate alle scuole.

loc. Castello, 47 tel.055452691 - 055454791 www.polomuseale.firenze.it via San Bartolo a Cintoia, 19a tel.0557879594 www.archimede.ms e-mail:[email protected] tel.0557879594 e-mail:[email protected] Giardino di MNAF Museo Nazionale Alinari della Fotografia nero aggiunti elementi architetto- nici, statue, fontane e giochi d’ac- Nella sede delle ex qua. Nell’Ottocento furono apportate Scuole Leopoldine ulteriori modifiche, a cui seguirono di Piazza Santa Ma- periodi di abbandono. Il giardino è ria Novella, espone stato riaperto al pubblico dopo il re- rare fotografie ori- stauro e il ripristino dei numerosi ginali e preziosi ap- esempi di arte topiaria. parecchi fotografici, compiendo un per- La costruzione della villa padro- corso in sette tappe nale fu completata nel 1610, quando attraverso la storia della fotografia Il museo dispone venne effettuato un primo riordino dai primi dagherrotipi (1839) fino alle inoltre di un per- dei giardini.Agli inizi del Settecento immagini digitali contemporanee.Vi corso specializ- alle strutture preesistenti, fra cui il si svolgono mostre dedicate alla fo- zato per non ve- viale d’accesso e la limonaia, ven- tografia storica e contemporanea. denti.

via del Rossellino, 72 tel.055697205 piazza , 14a/R tel.055216310 www.villagamberaia.com e-mail:[email protected] www.alinarifondazione.it e-mail:[email protected] tel.055697205 tel.055216310 36 37 MUDI Museo degli Innocenti

Riunisce il patrimonio storico- artistico dell’antico Spedale de- gli Innocenti, progettato nel primo Quattrocento da Filippo Brunel- leschi, e destinato ad accogliere i fanciulli abbandonati, gli “In- nocenti”, in un grande com- plesso di refettori, chiostri, dormi- dalle fasce strette della loro condi- tori. Nella Galleria dello Spedale sono zione di trovatelli si aprono alla città conservate opere, in maggior parte e al mondo. L’Archivio storico te- pittoriche, realizzate tra il XIV e il XVIII stimonia la vita dell’antico Spedale secolo, tra cui l’Adorazione dei Magi nel corso dei secoli, con un patrimo- di Domenico Ghirlandaio, una Ma- nio unico nel suo genere per com- donna col Bambino attribuita a San- pletezza cronologica e varietà di con- nianze della civiltà etrusca, com- dro Botticelli e terrecotte invetriate tenuti. Nell’attigua Bottega dei Ra- prendenti le grandi statue in bronzo di ; sulla facciata, gazzi i bambini fino a 11 anni pos- della Chimera e dell’Arringatore,e i tondi di Andrea della Robbia rap- sono partecipare a laboratori ispirati una ricca sezione dedicata all’ore- presentano una alle botteghe d’artista rinascimen- ficeria. Nella collezione di ceramica serie di putti che tali e fare esperienze creative. attica spicca il grande cratere a fi- gure nere noto come Vaso François, decorato con soggetti mitologici. Il patrimonio del Museo Egizio,se- condo in Italia solo a quello di Torino, fu costituito in gran parte grazie a una spedizione franco-toscana in che. Nel giardino del palazzo sono Egitto nel 1828. La raccolta com- stati collocati interi monumenti ar- prende materiale che va dalla prei- cheologici, ricostruiti dopo essere storia agli inizi dell’era cristiana: vasi, stati smontati dalle rispettive sedi piazza Santissima Annunziata, 12 tel.0552037308 - 0552037323 sculture, sarcofagi con mummie, pa- originarie, creando un vero e proprio www.istitutodeglinnocenti.it e-mail:[email protected] piri, amuleti e bronzetti di varie epo- museo all’aperto. tel.0552037308 - 0552037323 e- mail:[email protected]

Museo Archeologico Nazionale

Si trova nel seicentesco Palazzo della fizi le collezioni medicee e lorenesi Crocetta, dove alla fine dell’Otto- di antichità, conservate. Il nucleo cento vennero trasferite dagli Uf- principale è costituito dalle testimo-

piazza SS. Annunziata, 9b tel.05523575 e-mail:[email protected] tel.055294883 scuole:tel.055290112 38 39 Museo Bardini Museo Casa di Dante

Nel 1881 Stefano Bardini, famoso La casa, ricostruita ai primi del No- rio viaggio nell’Oltretomba, i tre re- antiquario e collezionista, fece co- vecento dove sorgeva la dimora de- gni Inferno, Purgatorio e Paradiso. struire un palazzo di gusto neoclas- gli Alighieri, documenta la vita a Fi- Il museo illustra la vita del poeta e sico, utilizzando anche pezzi di re- renze al tempo di Dante Alighieri il suo esilio, durato venti anni. Uno cupero e reperti monumentali pro- (1265-1321), mas- spazio è dedicato al- venienti da chiese e dimore patri- simo poeta e uno de- l’iconografia di Dante zie, per farne un museo nel quale gli iniziatori della lin- nelle opere d’arte esporre la sua collezione compren- gua italiana: nella Di- dal Trecento ai no- dente sculture, dipinti, mobili, cera- vina Commedia ven- stri giorni, nonché miche, arazzi, armi e strumenti mu- gono descritti, du- alla topografia dei sicali; tra le opere, che vanno dal- rante un immagina- luoghi danteschi. l’epoca romana al Settecento, si tro- vano capolavori di pittura e scultura via Santa Margherita, 1 tel.055219416 come la Carità di Tino di Camaino, www.museocasadidante.it e-mail:[email protected] la Madonna dei Cordai di Donatello, lazzo la Galleria Corsi comprende tel.055219416 il San Michele Arcangelo di Antonio circa 700 dipinti dal XIV al XIX se- del Pollaiolo.All’ultimo piano del pa- colo. Museo del Bigallo

Un piccolo gioiello Duomo in costru- che raccoglie le zione, con la fac- opere appartenute ciata come l’aveva alla Compagnia concepita Arnolfo. Maggiore di San- Negli ambienti al ta Maria del Bi- primo piano sono gallo, che illustrano esposti alcuni af- la vita della Con- freschi che antica- fraternita attra- mente si trovavano piazza de’ Mozzi, 1 tel.0552342427 www.comune.firenze.it verso i secoli: tra sulla facciata del- queste, un affre- l’edificio del Bigallo sco eseguito dalla bottega di Ber- e dipinti su tavola e su tela. La se- nardo Daddi nel 1342 contiene la zione Leonardo a Firenze presenta più antica raffigurazione di Firenze; ricerche dedicate al genio del Rina- Museo Bellini vi si riconoscono il Battistero e il scimento.

Divenuta museo, la storica galleria dell’ antiquario Luigi Bellini è situata in una signorile dimora sull’Arno di origine quattrocentesca, ristrutturata agli inizi del Novecento. La collezione di pezzi dal XII al XVIII secolo com- prende opere di pittura e scultura, bronzi rinascimentali, maioliche e mobili.

lungarno Soderini, 5 tel.0552657940 www.bellinigallery.com e-mail:[email protected] piazza San Giovanni, 1 tel.05527180300 e-mail:[email protected] tel.05527180304 - 05527180303 e-mail:[email protected] 40 41 Museo del Calcio Museo della Misericordia

Raccolta di cimeli e oggetti che rap- La Venerabile Arciconfraternita della gini relativi ai presentano la storia del calcio (pal- Misericordia di Firenze, nata nel 1244, sette secoli di loni, maglie, scarpe, coppe, medaglie) svolge tuttora la propria missione di vita di una per rivivere nel tempo le gesta dei carità a favore del prossimo più bi- delle più lon- grandi campioni, la storia della Nazio- sognoso. All’interno della sua sto- geve e attive nale italiana con i suoi successi e della anni di vita. Centro di documentazione rica sede è allestito un museo nel istituzioni cit- Federazione attraverso gli oltre 100 digitale con fotografie e filmati. quale sono raccolti oggetti e imma- tadine.

piazza Duomo, 20 tel.055239393 e-mail:[email protected] tel.055239393

Museo dell’Opificio delle Pietre Dure

È dedicato alla produzione e alla storia della manifattura di corte, specializzata nei lavori in pie- viale Aldo Palazzeschi, 20 tel.055600526 tre dure, istituita nel 1588 da www.museodelcalcio.it e-mail:[email protected] Ferdinando I dei Medici.Vi sono con- tel.055600526 servati arredi (stipi, tavoli, pannelli per la Cappella dei Principi di San Lo- renzo) decorati “a commesso” - cioè con pietre di diversi colori tagliate Museo del Ciclismo Gino Bartali

Comprende la sala dedicata a Gino Novecento. La Bartali, dove sono raccolti i suoi ci- maggior parte meli e trofei; la sala dei ciclisti con degli oggetti e accostate in modo da formare delle l’elenco di tutti i corridori; la sala delle esposti sono composizioni pittoriche - o con pit- biciclette dove sono esposte vecchie stati donati da tura su pietra o in scagliola. Il labo- biciclette dalla fine del- appassionati ratorio presenta i campioni dei ma- l’Ottocento e associazioni. teriali, i banchi e gli strumenti da la- alla metà del voro.Ancora oggi presso l’Opificio si effettuano la lavorazione e il restauro di mosaici in pietre dure.

via Chiantigiana, 175 tel.0556461272 www.ciclomuseo-bartali.it e-mail:[email protected] via degli Alfani, 78 tel.05526511 www.opificio.arti.beniculturali.it tel.055294883 scuole:tel.055290112 42 43 Museo di Casa Martelli Museo di

Il palazzo è un esempio di dimora si- tuali forme: fu creato un percorso cir- gnorile del Settecento e del gusto colare attraverso le stanze, in modo collezionistico dei suoi proprietari, e da rendere più godibile ai visitatori conserva gli arredi dell’epoca.A par- la collezione di famiglia, che rappre- tire dal 1738, le case della famiglia senta oggi l’ultimo esempio fioren- Martelli furono trasformate nelle at- tino di raccolta privata costituita fra Sei e Settecento, insieme a quella dei principi Cor- sini. La quadreria com- prende dipinti di Piero di Cosimo, Domenico Bec- cafumi, Salvator Rosa, Luca Giordano e di pittori nor- dici del secolo XVII.

via Zannetti, 8 tel.055216725 www.polomuseale.firenze.it e-mail:[email protected] tel.055216725 Il palazzo, costruito verso la metà arazzi e oggetti di uso domestico ri- e-mail:[email protected] del XIV secolo dalla famiglia Davizzi costruiscono nel suo complesso l’ar- e passato nel Cinquecento ai Da- redamento di una casa patrizia fio- vanzati, costituisce un esempio stra- rentina dal XIV al XVII secolo; vi si Museo Diocesano di S. Stefano al Ponte ordinario di abitazione fiorentina del trovano anche numerosi dipinti con Trecento. Di notevole interesse l’ar- soggetti profani e religiosi, sculture Nei locali annessi alla chiesa di Santo chitettura degli interni e le deco- e una collezione di ceramiche e ma- Stefano al Ponte, di origine medie- razioni murali a motivi geometrici, ioliche provenienti da varie mani- vale, sono raccolti beni storico-ar- tipiche dell’epoca. Mobili, dipinti, fatture. tistici provenienti da edifici della dio- cesi di Firenze: tra le tavole trecen- tesche a fondo oro spicca la Madonna con il Bambino di Giotto, dalla chiesa di .Altre opere di rilievo sono la predella con Adorazione dei Magi di Paolo Uc- cello e il San Giuliano di Masolino. Nel cortile d’ac- cesso si ten- gono esposizioni d’arte contem- poranea.

via Porta Rossa, 13 tel.0552388610 www.polomuseale.firenze.it piazza S. Stefano al Ponte, 5 tel.0552710732 e-mail:[email protected] e-mail:[email protected] tel.0552388610 [email protected] 44 45

Museo di Ghirlandaio. Numerosi dipinti su ta- museo, oltre alle celle del dormito- vola dell’Angelico sono espo- rio, si trova la Biblioteca Mo- In una delle sale al piano terreno è naca), è circondato da archi che pog- sti nell’Ospizio.Al primo numentale, opera di Mi- allestita una mostra permanente che giano su colonne dai capitelli corinzi; piano del chelozzo. racconta la storia del palazzo che fu vi si accede dagli imponenti portali edificato dal 1489 per conto di Fi- che si aprono su tre vie. Il palazzo lippo Strozzi, mercante tra i più fa- ospita Istituzioni culturali, tra cui l’Isti- coltosi di Firenze, che lo volle più tuto Nazionale di Studi sul Rinasci- grande di palazzo Medici. La costru- mento, ed è sede di importanti mo- zione rimase incompiuta quando nel stre d’arte. Negli spazi del Centro Cinquecento gli Strozzi si ribellarono di Cultura Contemporanea Strozzina, al dominio mediceo e parte dell’edi- nei sotterranei del palazzo, si svol- ficio venne confiscato. Il cortile, rea- gono esposizioni e iniziative dedi- lizzato da Simone del Pollaiolo (il Cro- cate all'arte contemporanea.

piazza Strozzi tel.0552645155 www.palazzostrozzi.org e-mail:[email protected]

piazza San Marco, 3 tel.0552388608 www.polomuseale.firenze.it e-mail:[email protected] tel.055294883 scuole: tel.055290112 Museo di San Marco Museo di Storia della Scienza

Erede del Museo di Fisica e Scienze Naturali voluto da Pietro Leopoldo di Lorena, è articolato secondo criteri cronologici e tematici e ospita i nu- clei principali delle collezioni di stru- sono disposti gli ambienti nei quali menti scientifici medicee (dal XV al si svolgeva la vita comunitaria: l’Ospi- zio per i pellegrini, la Sala capitolare, la Sala del Lavabo, il Refettorio. L’edi- ficio si arricchì del ciclo di affreschi Occupa gli spazi del preesistente con- eseguiti nelle celle (Annunciazione vento domenicano che e Storie della vita di Gesù), nei cor- ricostruì dal 1436 al 1446 su inca- ridoi, nel chiostro, e nella Sala ca- rico di Cosimo il Vecchio de’ Medici, pitolare dal Beato Angelico, che visse con i caratteri di sobrietà ed eleganza e lavorò nel convento nella prima propri dell’architettura fiorentina metà del Quattrocento; uno dei due rinascimentale. Attorno al chiostro Refettori fu affrescato da Domenico 46 47

a Chimica e Far- Museo di Storia Naturale macia. Di partico- lare interesse gli Il Museo di Storia Naturale dell’Università degli Studi di Firenze fu fon- strumenti mate- dato nel 1775 dal Granduca Pietro Leopoldo, mentre l’Orto Botanico ri- matici e astrono- sale addirittura al 1545. Attualmente, con i suoi 8 milioni di esemplari, mici rinascimen- è il più importante museo naturalistico italiano e uno dei maggiori a tali e la sezione livello internazionale. Costituito da sei sezioni dislocate in varie sedi, dedicata a Gali- ospita reperti di straordinario valore scientifico e naturalistico, unendo leo, con affreschi natura, storia, scienza e arte. e bassorilievi raf- figuranti le sco- perte galileiane e Sezione di Antropologia ed Etnologia gli strumenti del grande scienziato. Mostra reperti relativi a culture e po- È stata di recente polazioni soprattutto extraeuropee, XVIII secolo) e lorenesi (secoli XVIII e tracciata sul lastricato prospiciente che ne illustrano gli usi e i costumi. XIX). I temi spaziano dall’Astronomia l’antico Palazzo dei Castellani, sede Oltre alle collezioni etnografiche, che alla Misura del tempo e dello spazio, del Museo, una meridiana che segna comprendono abiti e gioielli, armi e dalla Geografia e Cartografia alla Me- il tempo vero locale per l’intero corso oggetti di uso quotidiano, nella se- teorologia, dalla Meccanica all’Ot- dell’anno, svolgendo anche la fun- zione di Antropologia sono conser- tica, da Elettricità e Magnetismo fino zione di calendario. vati reperti scheletrici di grande im- portanza scientifica, per un totale di circa 10.000 pezzi.

via del Proconsolo, 12 tel.0552396449 www.msn.unifi.it e-mail:[email protected] tel.0552346760

Sezione di Botanica

È la sede del più importante Erba- rio italiano, ricco di circa quattro mi- lioni di campioni. Contiene erbari storici, tra cui uno dei più antichi esistenti (1563). Da segnalare la se- rie di dipinti seicenteschi di nature morte, opera del pittore mediceo Bartolomeo Bimbi, e la collezione di grandezza naturale, realizzati alla piante e frutti riprodotti in cera a fine del Settecento.

piazza dei Giudici, 1 tel.055265311 www.imss.fi.it e-mail:[email protected] via La Pira, 4 tel.0552757462 www.msn.unifi.it e-mail:[email protected] tel.055265311 tel.0552346760 48 49 Sezione di Geologia e Paleontologia Sezione di Zoologia La Specola

Permette di conoscere direttamente lenza ai mammiferi fossili italiani, qui Prende nome dall’Osservatorio astro- i fossili, preziosi testimoni del pas- raccolti da oltre due secoli, possiede nomico qui istituito dal granduca Pie- sato della Terra. Dedicata in preva- una imponente collezione di verte- tro Leopoldo di Lorena. La Tribuna di brati. Ricche anche le collezioni di Galileo, del 1841, è decorata con af- rocce, piante e invertebrati, per un freschi e marmi che illustrano sco- totale di circa 200.000 esemplari. perte scientifiche italiane dal Rina- scimento ad Alessandro Volta. Con- serva una raccolta zoologica che of- fre una visione quasi completa degli animali esistenti: si segnala un ippo- potamo imbalsamato, ricevuto in dicate alle cere anatomiche realiz- dono nel Settecento dal granduca e zate nell’officina del museo nel XVIII- che visse per alcuni anni anni nel XIX secolo comprendono le opere di Giardino di Boboli. Le dieci sale de- Gaetano Zumbo e Clemente Susini.

via La Pira, 4 tel.0552757536 www.msn.unifi.it e-mail:[email protected] tel 0552346760

Sezione di Mineralogia e Litologia

Conserva circa 50.000 campioni di di provenienza medicea, tra cui coppe rocce e minerali, provenienti da tutto in diaspro e giada appartenute a Lo- il mondo, oltre a una raccolta di og- renzo il Magnifico. La collezione di getti artistici in varie pietre lavorate meteoriti conta circa 80 esemplari.

via La Pira, 4 tel.0552757537 www.msn.unifi.it e-mail:[email protected] via Romana, 17 tel.0552288251 www.msn.unifi.it e-mail:[email protected] tel 0552346760 tel 0552346760 50 51 Sezione Orto Botanico Museo Horne

Fondato nel 1545 per volere di Co- È costituito dalla raccolta simo I dei Medici, prese il nome di di opere d’arte che Herbert Giardino dei Semplici, cioè delle piante Percy Horne, collezioni- medicinali (“semplici”). Comprende sta e studioso di origine quasi cinquemila piante, con esem- inglese stabilitosi a Fi- plari centenari tra cui un Taxus bac- renze alla fine dell’Ot- cata piantato nel 1710. Tra le molte tocento, riunì in un pa- collezioni ospitate nel giardino e nelle lazzetto del Quattrocento serre si segnalano le palme, le piante che arredò con oggetti in medicinali e le piante carnivore. gran parte databili tra il Tre- cento e il Cinquecento. La col- lezione comprende capolavori di pittura e scultura (da Giotto a

Simone Martini, a Masaccio e al Giambologna), ceramiche, oggetti di oreficeria e di vario uso, mo- bili, sigilli e stoffe che ricreano l’at- mosfera e gli ambienti di una di- mora rinascimentale.

via P.A.Micheli, 3 tel.0552757402 www.msn.unifi.it e-mail:[email protected] tel.0552346760

Museo Ebraico di Firenze

La prima parte del percorso docu- documenti fotografici e archivistici, menta la storia degli ebrei a Firenze momenti sulla vita degli ebrei fioren- nel corso dei secoli e il suo rapporto tini. Con il biglietto del Museo si vi- con la città. Sono poi esposti oggetti sita la Sinagoga situata al piano terra. e arredi di devozione domestica, i più significativi per illustrare i momenti fondamentali della vita e delle festi- vità. L’ultima sala propone, tramite

via L.C. Farini, 6 tel.0552346654 www.firenzeebraica.it e-mail:[email protected] via dei Benci, 6 tel.055244661 www.museohorne.it e-mail:[email protected] tel.0552346654 tel.055244661 e-mail:[email protected] 52 53 Museo Marino Marini

Nell’ ex chiesa di San Pancrazio sono ospitate 184 opere dello scultore Marino Marini (1901- 1980), disposte secondo le indi- cazioni dell’ar- tista nella scelta dei materiali e dell’illumina- zione naturale degli ambienti; il percorso, su più li- velli, comprende sculture in bronzo e in cemento, gessi policromi e tele, ri- dicamente mostre dedicate a vari ar- tratti e disegni. tisti del Novecento e contemporanei. San Giorgio, e di scultori del primo di Luca della Robbia e Desiderio da Nella cripta si Nel museo è presente un percorso Rinascimento fiorentino: il Sacrificio Settignano; al secondo piano si tro- tengono perio- di visita tattile per non vedenti. di Isacco, nelle due versioni di Bru- vano sculture toscane della seconda nelleschi e Ghiberti realizzate per il metà del Quattrocento, tra le quali la piazza San Pancrazio, 1 tel.055219432 concorso per la seconda porta del celebre Dama col Mazzolino del Ver- www.museomarinomarini.it e-mail:[email protected] Battistero di San Giovanni, e opere rocchio e opere di Rossellino, Pol- tel.055219432

Museo Nazionale del

Situato nel palazzo medievale co- struito per il Capitano del Popolo, che in epoca medicea divenne sede del Bargello (Capo delle guardie che pre- siedevano all’ordine pubblico) e fu trasformato in prigione; nell’Otto- cento il palazzo venne restaurato e adibito a museo, dedicato soprattutto alla scultura del Rinascimento. Al piano terreno si trova la Sala del Cinquecento con quattro statue di Mi- chelangelo e opere di Sansovino, Giambolo- gna e Cellini. Il salone duecentesco al primo piano accoglie opere di Do- natello, tra cui il David e il 54 55 Museo Salvatore Ferragamo

Ha sede nel duecentesco Palazzo lezione di oltre 10.000 scarpe dalla Spini Feroni, e documenta la produ- fine degli anni Venti al 1960. zione di Salvatore Ferragamo e la sua importanza nella storia della calza- tura e della moda attraverso fotogra- fie, bozzetti, forme in legno e una col-

piazza 5r tel.0553360456 www.salvatoreferragamo.it e-mail:[email protected] laiolo e altri. Nella cap- tel.0553360456 pella un ciclo di affre- schi giotteschi con un ritratto di Dante. Le col- lezioni del museo com- Museo Stibbert prendono una impor- tante raccolta di arte mi- Ideato da Frederick Stibbert (1838- sale. Notevole la Sala della Cavalcata, nore gotica e rinasci- 1906), costituisce un raro esempio dove sono schierati a grandezza na- mentale (avori, orefice- di museo ottocentesco di ambienta- turale cavalieri europei e orientali, rie, ceramiche, armi, zione: l’allestimento di mentre la sezione giap- bronzetti e medaglie), ogni sala fu studiato per ponese oltre ad armi e oltre a un panorama evocare l’atmosfera del- armature comprende completo della maiolica l’epoca e dei luoghi di bronzi, costumi, lacche: italiana a partire dal provenienza delle opere, è una delle più impor- Quattrocento: si segna- e la ristrutturazione della tanti al mondo fuori dal lano le sale dedicate alle villa fu affidata ai mag- Giappone. Il parco che terrecotte invetriate dei giori architetti e deco- circonda la villa, costel- Della Robbia. ratori. Le collezioni com- lato di padiglioni, sta- prendono armi, arma- tue, false rovine e per- ture, costumi, oggetti di arredo e di fino un piccolo tempio egizio, riflette arte applicata, arazzi e dipinti dal Cin- l’adesione di Stibbert al gusto roman- quecento all’Ottocento, esposti in 60 tico tipico del suo tempo.

via del Proconsolo, 4 tel.0552388606 www.polomuseale.firenze.it e-mail:[email protected] via F.Stibbert, 26 tel.055475520 www.museostibbert.it e-mail:[email protected] tel.055294883 scuole: tel.055290112 tel.055475520 www.b-ticket.com/b%2Dticket/uffizi/ e-mail:[email protected] 56 57 Opera di Santa Maria del Fiore Battistero di San Giovanni

È un’istituzione laica, fondata nel 1296 per sovrintendere alla co- struzione del Duomo e del suo campanile e successivamente per con- servare il complesso monumentale, di cui fanno parte il Battistero e il più recente Museo. La cattedrale di Firenze fu progettata alla fine del Duecento da , architetto di Santa Croce e del Palazzo della Signoria, e dedicata a Santa Maria del Fiore, con riferimento al giglio, simbolo della città. Terza chiesa del mondo per dimensioni (dopo San Pietro a Roma e San Paolo a Londra), alla sua consacrazione nel 1436 era la più grande in Europa. L’edificio venne innalzato sulla pre- cedente cattedrale di Santa Reparata, i cui resti sono accessibili dalla navata centrale. L’esterno,rivestito di marmi policromi, rimase a lungo incompiuto; alla fine del Cinquecento venne abbattuta la facciata originaria, parzialmente costruita su progetto di Arnolfo di Cambio, mentre l’attuale facciata venne realizzata solo alla fine dell’Ottocento. Ricordato da Dante come “il bel San Storie del Vecchio Testamento, si apre Nell’interno, le tre ampie navate confluiscono nel vasto coro dove è si- Giovanni”, è uno degli edifici più an- verso il Duomo e fu definita da Mi- tuato l’altare maggiore, circondato dalle tichi della città: risale probabilmente chelangelo Porta del Paradiso; si tratta tribune su cui si innalza la cupola. Sulla al V secolo, e assunse l’aspetto at- di una copia, il cui originale è custo- parete sinistra sono collocati due affre- tuale nell’XI-XII secolo. A pianta ot- dito nel Museo dell’Opera del Duomo. schi raffiguranti i condottieri Giovanni tagonale, è rivestito all’esterno di All’interno, il pavimento intarsiato ri- Acuto, di , autore anche marmo bianco e verde di a mo- sale alla fine del XII secolo, mentre della decorazione ad affresco dell’Oro- tivi geometrici e ha una copertura a i mosaici delle pareti e della volta, su logio nella facciata interna, e Niccolò da otto spicchi; la decorazione fu arric- fondo oro, furono eseguiti fra il 1266 Tolentino, di Andrea del Castagno. Le 44 chita nel Cinquecento con statue e e gli inizi del Trecento da maestri ve- vetrate sono opera dei maggiori maestri bassorilievi. Le tre porte in bronzo neziani e toscani.Vi si trova il monu- del Quattrocento, tra i quali Donatello e, dorato sono opera di mento funebre dell’Antipapa Giovanni appunto, Andrea del Castagno e Paolo (porta sud, realizzata nel 1330 circa), XXIII, attribuito a Donatello e Miche- Uccello. e di (nord, 1402/25 lozzo e scolpito nella prima metà del ed est, 1425/52). La porta est, con Quattrocento.

piazza San Giovanni tel.0552302885 www.operaduomo.firenze.it e-mail:[email protected] 58 59 Campanile di Giotto Cupola del Brunelleschi

Il campanile del Duomo di Firenze, La cupola della cattedrale di Firenze che raffigurano il Giudizio Universale. noto come Campanile di Giotto,fu è aperta al pubblico, che può percor- Fu iniziata nel 1418 da Filippo Bru- progettato dal grande maestro del rerne all’interno le strutture architet- nelleschi, che ideò una innovativa Trecento. Alla sua morte (1337), la toniche e avere una visione ravvici- doppia calotta autoportante, elimi- costruzione era iniziata da poco e i nata degli affreschi cinquecenteschi nando la necessità delle tradizionali lavori furono completati nella se- armature di soste- conda metà del XIV secolo. Durante gno durante la co- la salita si possono vedere dall’in- struzione; la volta terno le strutture architettoniche tre- della cupola fu ter- centesche; dalla terrazza alla som- minata nel 1436. mità del campanile si gode un bel- Solo dopo la morte lissimo panorama della città, e della di Brunelleschi venne vicina cupola di Brunelleschi. realizzata la lanterna, coronata nel 1468 dalla palla in rame dorato sormontata dalla croce. Dalla base della lanterna la vista spazia sulla città e le colline cir- costanti.

piazza del Duomo tel.0552302885 piazza del Duomo tel.0552302885 www.operaduomo.firenze.it e-mail:[email protected] www.operaduomo.firenze.it e-mail:[email protected]

Cripta di Santa Reparata Museo dell’Opera di S. Maria del Fiore

Dall’interno del Duomo si accede agli tombali e frammenti dell’originaria Dalla fine dell’Ottocento scavi archeologici che hanno ripor- decorazione pittorica.Vi è sepolto Fi- ospita le opere d’arte tato alla luce l’antica cattedrale di lippo Brunelleschi. che, per ragioni di con- Santa Reparata, demolita in seguito servazione, vengono ri- al completamento della mosse dall’esterno del nuova cattedrale. Proba- Duomo, dal Battistero bilmente iniziata nel VI se- e dal Campanile. La rac- colo e modificata in epoca colta documenta la sto- romanica con l’aggiunta ria della scultura fio- della cripta, la chiesa ri- mase in uso anche du- rante la costruzione del nuovo edificio: vi sono con- rentina nel corso della costruzione servati reperti di età ro- di Santa Maria del Fiore, a comin- mana e medievale, lastre ciare dalle sculture di Arnolfo di Cam- bio per la prima parziale facciata interno Cattedrale di Santa Maria del Fiore della Cattedrale; le Cantorie di Do- www.operaduomo.firenze.it e-mail:[email protected] natello e di Luca della Robbia sono tra i più significativi momenti della scultura del Quattrocento, insieme 60 61

leschiano.Al Tesoro della cattedrale appartiene l’Altare di San Giovanni, ai pannelli della Porta del Para- capolavoro dell’oreficeria fiorentina diso, realizzata da Lorenzo Ghi- quattrocentesca, eseguito per il Bat- berti per il Battistero e alla Mad- tistero. dalena di Donatello. Dal Duomo proviene anche la Pietà di Mi- chelangelo.Vi si trovano inol- piazza del Duomo, 9 tel.0552302885 tre vari modelli in legno della www.operaduomo.firenze.it e-mail:[email protected] cupola e una serie di stru- menti che documen- tano l’attività delle maestranze all’epoca del cantiere brunel- Oratorio dei Buonomini di San Martino

La chiesetta di San Martino al Vescovo, di Domenico Ghirlandaio. Le lunette fondata nel X secolo e indicata come hanno interesse storico, oltre che ar- luogo del matrimonio di Dante Ali- tistico, perché ritraggono la vita a ghieri, venne in seguito affidata alla Firenze nel Quattrocento. Compagnia dei Buonomini di San Martino. Nata nel 1441 per di aiutare le famiglie be- nestanti cadute in disgra- zia, la Compagnia ricostruì l’Oratorio nel 1479. La de- corazione con affreschi raf- figuranti la Storia di San Mar- tino e le Opere di misericor- dia è attribuita alla bottega

piazza San Martino tel.055239393 e-mail:[email protected] 62 63

Verso il 1445 Cosimo de’ Medici, detto Cosimo il Vecchio, affidò la costruzione della propria residenza all’architetto Michelozzo di Bar- tolomeo. Terminato in un decennio, il palazzo coniugava la tradizione (la pietra forte, il bugnato rustico, le bifore) con le nuove idee rina- scimentali. Venduto nel Seicento ai Riccardi, fu ampliato e ristruttu- rato negli interni. Il bel cortile porticato ospita alcuni pezzi della col- lezione archeologica raccolta dai Riccardi. Sono parte integrante del palazzo e del suo circuito espositivo anche le Biblioteche Moreniana e Riccardiana.

lippo Lippi. Al primo piano, la Sala cardi. Nei sotterranei sono raccolte Sonnino è decorata con una serie di in tre sale le sculture romane riunite 31 bassorilievi, databili alla seconda nei secoli XVI e XVII dalla famiglia Ric- metà del Cinquecento a eccezione cardi. La collezione conta oltre cen- di tre di epoca classica; sette di que- tosessanta opere, comprendenti te- sti rappresentano altrettante Fatiche ste lavorate in età romana da modelli di Ercole e furono probabilmente ese- greci di età classica ed ellenistica e guiti dalla bottega di Bartolomeo Am- copie da prototipi attici del V secolo mannati, con una forte influenza mi- a.C., come il celebre Atleta Riccardi. chelangiolesca. Dalla Sala Sonnino Di grande qualità e naturalismo sono si accede alla Galleria, realizzata a anche i ritratti di età romana. fine Seicento, e decorata da stuc- chi dorati e da specchiere dipinte; nella volta, affrescata da Luca Gior- Museo di Palazzo Medici Riccardi dano, è rappresentata l'Apologia della Famiglia Medici, protettori dei Ric- Dal cortile monumentale del palazzo, lo scalone secentesco conduce alla Cappella dei Magi, costruita su pro- getto di Michelozzo e affrescata nel 1459 da Benozzo Gozzoli con la Ca- valcata dei Magi. Sull’altare, una co- pia della originale pala dipinta da Fi-

via Cavour, 3 tel.0552760340 www.palazzo-medici.it e-mail:[email protected] 64 65

Palazzo Pitti pinti dei Macchiaioli e testimonianze delle scuole italiane del secondo Ot- tocento, con le correnti legate al de- cadentismo, al simbolismo, al po- stimpressionismo, al divisionismo, fino ai movimenti artistici dell’inizio del Novecento.

piazza Pitti, 1 tel.0552388601 - 0552388616 www.polomuseale.firenze.it e-mail:[email protected] Voluto dal banchiere fiorentino , la sua costruzione si pro- tel.055294883 scuole:tel.055290112 trasse lungo l’arco di quattro secoli intorno all’originario corpo cen- trale, costituito da sette finestre su due piani, forse su progetto di Fi- lippo Brunelleschi. Il Palazzo è stato la reggia di tre dinastie, i Medici, i Lorena e i Savoia. Cosimo I, Granduca di Toscana, vi fece aggiun- Galleria del Costume gere le due ali e la galleria che formano il grande cortile, opera di Bar- tolomeo Ammannati. Il palazzo ospita ora diverse importanti collezioni di pittura e scultura, oggetti d’arte, porcellane e una galleria del co- stume; l’ambiente storico perfettamente conservato comprende il giar- dino di Boboli, uno tra i primi e più famosi giardini all’italiana.

Situata nella settecentesca Palaz- zina della Meridiana di Palazzo Pitti, Galleria d’Arte Moderna possiede un patrimonio di seimila pezzi fra abiti antichi, costumi tea- Nella Galleria, situata al secondo cento fino agli anni della prima guerra trali e accessori: è uno dei più impor- piano di Palazzo Pitti, sono esposti mondiale. Le trenta sale ospitano tanti musei di storia della moda al dipinti e sculture, per la maggior opere del periodo neoclassico e ro- mondo. Presenta un’ampia selezione parte italiani, dalla fine del Sette- mantico, una ricca raccolta di di- di abiti dal Settecento al Novecento, rinnovata ogni due anni. Gli abiti ven- gono esposti a rotazione per proteg- gerne l'integrità e per illustrare sin- gole collezioni nella loro completezza.

piazza Pitti, 1 tel.0552388713 www.polomuseale.firenze.it e-mail:[email protected] tel.055294883 scuole:tel.055290112 66 67 Galleria Palatina e Appartamenti Reali Giardino di Boboli

La Galleria Palatina e gli dine cronologico o per Appartamenti Reali scuole, ma riflette il occupano l’intero gusto personale di piano nobile di Pa- coloro che contri- lazzo Pitti. La Gal- buirono a formare leria fu creata tra la collezione. Nu- la fine del Sette- merosi i capolavori: cento e i primi de- la Madonna col cenni dell’Ottocento Bambino di Filippo dai Lorena, che collo- Lippi; alcune tra le opere carono nelle sale di rap- più famose di Raffaello, tra presentanza i capolavori prove- cui la cosiddetta Madonna del I Medici per primi ne curarono la e proprio museo all’aperto: di parti- nienti soprattutto dalle collezioni me- Granduca e La Velata; il San Giovan- sistemazione, creando il modello di colare pregio le statue romane e quelle dicee, iniziate intorno al 1620. Vi si nino di Andrea del Sarto; La bella di giardino all’italiana che divenne esem- di scultori del Rinascimento quali trovano opere di Raffaello, Tiziano, Tiziano, e celebri ritratti di Vero- plare per molte corti europee, nel Baccio Bandinelli e Giambologna; Caravaggio, Rubens, Pietro da Cor- nese e di Tintoretto. Gli Appartamenti quale viene dato un ordine razionale l’anfiteatro, dove si svolgevano gli tona e di altri maestri italiani ed eu- Reali occupano le quattordici sale alla vegetazione e le geometrie dei spettacoli di corte; la Grotta del Buon- ropei del Rinascimento e del Sei- dell’ala destra del Palazzo, già resi- viali e delle piante sono abbellite con talenti, nella quale erano collocati i cento. I quadri coprono interamente denza privata delle famiglie regnanti, grotte, statue e fontane. Aperto al Prigioni di Michelangelo (oggi sosti- le pareti delle sale, secondo la tradi- e sono arredati con mobili, suppel- pubblico nel 1766, costituisce un vero tuiti da copie). zione delle quadrerie seicentesche: lettili e opere d’arte dal Cinquecento la disposizione non segue cioè un or- all’Ottocento.

piazza Pitti, 1 tel.0552388786 www.polomuseale.firenze.it e-mail:[email protected] tel.055294883 scuole:tel.055290112 e-mail:[email protected]

Museo degli Argenti

Occupa i fa- no terreno e al mezzanino del pa- stosi ambienti lazzo: vi si conserva il Tesoro dei Me- affrescati del- dici - dai vasi in pietre dure di Lo- piazza Pitti, 1 tel.0552388614 www.polomuseale.firenze.it l’Appartamento renzo il Magnifico, ai cammei e in- e-mail:[email protected] d’Estate dei tagli di Cosimo I, dai cristalli di rocca tel.055294883 scuole:tel.055290112 granduchi, si- di Francesco I alle ambre di Maria www.b-ticket.com/b%2Dticket/uffizi/ tuato al pia- Maddalena d’Austria - insieme ai gio- 68 69 ielli di Anna Maria Luisa, ultima erede della casata. Qui si trova anche la ec- cezionale raccolta, iniziata dai Me- È stato nei secoli il centro politico e il simbolo della città. Progettato dici, di circa 1.000 pezzi di porcel- probabilmente da Arnolfo di Cambio, fu fondato nel 1299 come sede lane orientali, oltre al Tesoro di Sali- dei Priori delle Arti: risale a questo periodo la struttura severa ed ele- sburgo, composto da argenti dei se- gante, con la caratteristica torre merlata che poggia direttamente sulla coli XVI-XVIII. La Sala delle Donazioni facciata. Sede della Signoria nel XV secolo, da cui anche il nome di Pa- espone una collezione di gioielli rea- lazzo della Signoria, lizzati dal Settecento ai giorni no- nel 1540 con Cosimo stri presso prestigiose manifatture I dei Medici divenne europee e italiane. dimora della famiglia granducale: i cosid- piazza Pitti, 1 tel.0552388709 - 0552388761 www.polomuseale.firenze.it detti Quartieri Monu- e-mail:[email protected] mentali, appartamenti tel.055294883 scuole:tel.055290112 di rappresentanza, e-mail:[email protected] furono ristrutturati e decorati in maniera sontuosa dal Vasari Museo delle Carrozze a partire dal 1560.

Comprende esemplari di carrozze e berline di gala in uso alla corte fra Settecento e Ottocento e antichi finimenti per cavalli. La colle- zione è visitabile su appunta- mento, in attesa che venga rea- lizzata un’adeguata sistemazione nelle antiche scuderie medicee.

piazza Pitti, 1 tel.0552388611 tel.055294883 scuole:tel.055290112

Museo delle Porcellane

È situato nella settecentesca Pa- duzione italiana ed europea: dalla lazzina del Cavaliere, sulla sommità Manifattura di Doccia, fondata dalla del giardino di Boboli, al centro del famiglia Ginori, alle porcellane di Sè- .Vi sono vres e Meissen. Si segnala il ser- raccolte le collezioni di vito eseguito a Sèvres tra il 1809 porcellane da tavola delle e il 1810 per Elisa case regnanti che si sono Baciocchi, do- succedute a Palazzo natole dal fratello, Pitti, rappresen- l’imperatore Napo- tative della pro- leone.

piazza Pitti, 1 tel.0552388709 - 0552388761 www.polomuseale.firenze.it e-mail:[email protected] tel.055294883 scuole:tel.055290112 e-mail:[email protected] 70 71 Quartieri Monumentali Parco di Villa il Ventaglio

Concepito in origine come parco pri- romantico, con isoletta e ponticello; vato della villa costruita dal 1839 il grande stradone carrozzabile al 1853 dall’architetto Giuseppe anticipa soluzioni successiva- Poggi per la famiglia Archinto, mente adottate dallo stesso vi fu realizzato un laghetto Poggi nel Viale dei Colli.

Comprendono le sale destinate alla via Aldini, 10/12 tel.055580283 vita pubblica - Salone dei Cinque- cento, Sala dei Duecento, Sala dei Gigli e Sala dell’Udienza - il pre- zioso Studiolo di Francesco I e i quartieri medicei: Quartiere di Eleo- Pinacoteca della Certosa nora e Quartiere degli Elementi.Le sale furono affrescate da artisti La pinacoteca raccoglie varie opere quali Ghirlandaio, il Bronzino e Va- d’arte che ornavano il monastero, sari.Vi sono collocati alcuni capo- fondato dal banchiere fiorentino Nic- lavori della scultura del Rinasci- colò Acciaioli nel 1342 e sottoposto mento: il Genio della Vittoria di Mi- a notevoli rifacimenti nei secoli suc- chelangelo e il gruppo bronzeo della cessivi, in particolare alla fine del Giuditta e Oloferne di Donatello. Quattrocento (chiostri) e del Cinque- Nell’ambito del progetto Museo dei cento (chiesa e piazzale antistante). Ragazzi sono previsti laboratori in- La pinacoteca si trova in due saloni terattivi e percorsi di visita rivolti all’interno del trecentesco Palazzo ai più giovani. Acciaioli, annesso alla Certosa: vi si segnalano in particolare gli affre- schi di Jacopo con Storie della Passione (1520 c.) staccati dal chiostro grande. La visita comprende anche i locali monumentali della Certosa: la chiesa, i chiostri, la sala capitolare, il refettorio e la fore- steria.

piazza della Signoria tel.0552768325 www.comune.firenze.it loc. Galluzzo - via Buca di Certosa, 2 tel.0552049226 tel.0552768224 e-mail:[email protected] 72 73

San Lorenzo file di banchi anch’essi su disegno di Michelangelo. Il pavimento, in ter- È uno dei più significativi complessi racotta rossa e bianca, fu realizzato rinascimentali fiorentini e la sua a partire dal 1548 e ha la parte cen- storia segue quella della famiglia trale intarsiata con i motivi orna- Medici. La basilica, consacrata da mentali e le immagini simboliche Sant’Ambrogio nel 393 e ricostruita che decorano anche il soffitto e che in forme romaniche nel secolo XI, si riferiscono alla dinastia medicea. fu ampliata nel 1418 da Filippo Bru- nelleschi su commissione di Gio- vanni de’ Medici. La chiesa rappre- senta una delle massime espres- sioni dell’architettura e dell’arte del Rinascimento; tra le opere più importanti si segnalano i pulpiti con episodi della vita di Cristo e di San Lorenzo di Donatello e scuola; l’Annunciazione di Filippo Lippi nella Cappella Martelli; il taberna- piazza San Lorenzo, 9 tel.055211590 - 055210760 - 055214443 colo in marmo di Desiderio da Settignano; le tombe di Giovanni e www.bml.firenze.sbn.it e-mail:[email protected] Piero de’ Medici di e l’affresco con il Martirio di San Lorenzo di Agnolo Bronzino. Dall’interno della basilica si accede alla , alla cui realizzazione Brunelleschi lavorò tra il 1422 e il 1428; vi si trovano opere di Donatello. Nello spazio sottostante è stato collocato il tesoro del complesso, comprendente una quaran- Museo delle Cappelle Medicee tina di opere, tra arredi liturgici, crocifissi e reliquiari databili tra il XIV e il XIX secolo. Dal chiostro principale, detto dei Canonici, si accede alla Si accede dalla Cripta, Biblioteca Medicea Laurenziana, costruita a partire dal 1524 su pro- dove sono le tombe dei getto di Michelangelo Buonarroti, al quale era stata commissionata nel sovrani medicei e dei loro 1520 anche la realizzazione della Sagrestia Nuova, destinata a ospitare familiari ed è esposto il le tombe di Lorenzo e Giuliano de’ Medici. Nel Seicento al complesso fu Tesoro di San Lorenzo.Il aggiunta la Cappella dei Principi, destinata a mausoleo dei Medici. percorso comprende la Cappella dei Principi e la Sagrestia Nuova.A par- Biblioteca Medicea Laurenziana tire dal 1604, il granduca Ferdinando I fece iniziare La Biblioteca Medicea Laurenziana la costruzione della ba- ha come origine la collezione di ma- rocca Cappella dei Prin- noscritti di Cosimo il Vecchio (1389- cipi, destinata ad acco- 1464), arricchita da Lorenzo il Ma- gliere nella sala ottago- gnifico (1449-1492), al quale si deve nale, rivestita di marmi l’idea di costruire una biblioteca pub- e pietre dure, i sarcofagi blica. Il nipote Giulio - papa Clemente con le spoglie dei gran- VII - affidò il progetto a Michelan- duchi. I lavori continua- gelo Buonarroti: i lavori iniziarono rono per due secoli, ma il nel 1524 e furono portati avanti per progetto non venne mai un decennio, fino alla partenza di portato a compimento. La Michelangelo da Firenze. La Biblio- Sagrestia Nuova, iniziata teca venne aperta al pubblico nel nel 1521, contiene la tom- 1571. Sono visitabili gli Ambienti ba di Lorenzo il Magnifico Monumentali michelangioleschi: dal verso una scalinata monumentale e di suo fratello Giuliano, Ricetto o Vestibolo, si entra attra- nella Sala di lettura, spartita da due e le tombe di Lorenzo duca 74 75 Santa Croce

Fondata nel 1294 su progetto di Arnolfo di Cambio, è una delle più an- tiche basiliche francescane e una delle più grandiose. La chiesa cu- stodisce numerosi tesori: le cappelle dell’abside affrescate da mae- stri trecenteschi, due delle quali per opera di Giotto; della stessa epoca sono le splendide vetrate; tombe, altari e pulpiti quattrocenteschi fu- rono realizzati dai maggiori scultori fiorentini, tra i quali spicca Dona- tello. Nella seconda metà del XVI secolo vi furono innalzati grandi al- tari. Già a partire dal Quattrocento molti uomini illustri furono sepolti nella basilica: tra gli altri, Michelangelo, Niccolò Machiavelli, Galileo.

di Urbino e di Giuliano duca di Ne- mours. Michelangelo lavorò fino al 1533 alle sculture per i sepolcri, por- tando a compimento le statue di Lo- renzo duca di Urbino e Giuliano di Ne- mours, oltre alle figure allegoriche del Giorno, della Notte, dell’Aurora e del Crepuscolo e alla Madonna con Bambino.

Museo dell’Opera di Santa Croce

L’Opera di Santa Croce, istituzione del complesso di Santa Croce, prov- preposta fin dal XIV secolo alla co- vede tuttora alla sua tutela e valo- struzione, manutenzione e restauro rizzazione. Nel complesso conven- tuale, che si articola intorno ai due chiostri attigui alla ba- silica, ha sede il Museo che comprende la Cappella dei , capolavoro di Filippo Brunelleschi, il Refettorio tre- centesco dove è stato ricol-

piazza Madonna Aldobrandini tel.0552388602 www.polomuseale.firenze.it e-mail:[email protected] tel.055294883 scuole:tel.055290112 www.b-ticket.com/b%2Dticket/uffizi/ 76 77 Santa Maria Novella

Prima delle grandi basiliche fiorentine e primo edificio gotico di grandi dimen- sioni in città, la sua costruzione fu ini- ziata a opera dei Domenicani poco dopo il 1240; condotta a termine nel 1357, fu consacrata soltanto nel 1420. Nei se- coli successivi ha subito trasformazioni, in particolare i rinnovamenti condotti a partire dal 1566 a opera di Giorgio Va- sari e i restauri ottocenteschi, volti a re- stituire un aspetto gotico all’edificio. Al- l’interno della chiesa si trovano impor- tanti opere d’arte: il Crocifisso di Giotto e il Crocifisso ligneo di Filippo Brunelleschi, l’affresco di Masaccio con la Trinità, due cappelle affre- scate rispettivamente da Domenico Ghirlandaio e Filippino Lippi. La locato il Crocifisso di Cimabue gra- ture del XIV e XV secolo provenienti ricca facciata della chiesa, a intarsi di marmi policromi, venne com- vemente danneggiato dall’alluvione dalla chiesa e dal convento, oltre pletata nella seconda metà del Quattrocento da Leon Battista Alberti. del 1966, e alcuni ambienti nei quali che dalla demolizione del centro sto- sono riuniti affreschi staccati e scul- rico di Firenze.

Museo e Chiostri Monumentali

Il percorso museale comprende il mento, tra le quali spiccano gli epi- complesso dei chiostri che facevano sodi del Diluvio Universale e del- , 16 tel.0552466105 parte del convento domenicano di l’Ebrezza di Noè; il Cappellone de- www.santacroce.firenze.it e-mail:[email protected] Santa Maria Novella: il Chiostro verde, gli Spagnoli, decorato da affreschi interamente affrescato da Paolo Uc- del XIV secolo (Andrea di Bonaiuto); cello con scene del Vecchio Testa- il Chiostro Grande, affrescato alla 78 79 Santo Spirito

fine del Cinquecento, il Chiostrino Insieme con San Lorenzo, il complesso dei morti e la Cappella degli Strozzi, agostiniano di Santo Spirito è uno dei con affreschi trecenteschi. La Cap- grandi monumenti religiosi e artistici pella degli Ubriachi e il Refettorio della Firenze del Quattrocento; la chiesa, ospitano una raccolta di arte sacra su progetto di Filippo Brunelleschi, fu con preziosi tessuti, ricami, sculture iniziata nel 1444 e rimase incompiuta lignee, oreficerie. alla morte dell’architetto avvenuta due anni dopo. Studiata e ammirata da Leo- nardo da Vinci e Michelangelo, venne definita dal Bernini “la chiesa più bella del mondo”. Vi sono conservate nume- rose opere d’arte, tra cui una Madonna con Bambino e Santi di Filippino Lippi; la sacrestia ospita il Crocifisso ligneo, opera giovanile di Michelangelo.

Fondazione Romano nel Cenacolo

Nell’antico Cenacolo del convento di Santo Spirito, decorato da un affre- sco di Andrea Orcagna raffigurante la Crocifissione e l’Ultima Cena,è collocata la raccolta di sculture che vanno dal preromanico al Rinasci- mento, donata dall’antiquario Salva- tore Romano e comprendente la Ca- riatide e l’Angelo di Tino di Camaino e due figure di santi attribuite a Do- natello.

piazza Santa Maria Novella tel.055282187 www.comune.firenze.it piazza S. Spirito, 29 tel.055287043 www.comune.firenze.it tel.0552768224 80 81 Villa Bardini Museo della Fondazione Roberto Capucci

Fu costruita nel 1641 da Gherardo Silvani per Francesco Manadori, da La Fondazione raccoglie 400 abiti di cui il nome Villa Manadora: un edificio che ricorda i “Casini di Delizia” alta moda di Roberto Capucci, vere diffusi a Firenze tra la fine del Cinquecento e la prima metà del Sei- sculture in tessuto, schizzi, bozzetti, cento, circondati da coltivazioni agricole e parchi ornamentali. Il nu- fotografie, componendo un vero e cleo originario fu oggetto di successivi interventi di ampliamento e nei proprio museo della cultura figura- primi anni del ‘900 la villa venne acquistata dall’antiquario Stefano tiva contemporanea. Sono esposti a Bardini e sopraelevata di un piano. Ospita il Museo della Fondazione rotazione abiti-scultura realizzati dal Roberto Capucci e il Museo Pietro Annigoni. grande stilista fra il 1951 e il 2007.

Giardino Bardini ll giardino è la ricomposizione di tre proprietà diverse ancora oggi riconoscibili: la grande scalinata barocca centrale che conduce al Belvedere, il bosco all’inglese e la parte agricola, a contatto con le mura medie- vali della città. Solo nell’Ot- costa San Giorgio, 2 tel.05520066234 tocento le proprietà vennero www.fondazionerobertocapucci.com [email protected] riunite e dopo un periodo di tel.0552654321 abbandono il giardino e la villa Manadora furono acquistati dall’antiquario Bardini, che re- staurò il complesso e arricchì Museo Pietro Annigoni il giardino con elementi deco- rativi nel gusto eclettico di fine Possiede opere storiche dell’artista secolo. scomparso nel 1988, e tutti i disegni che lo hanno reso celebre come ri- trattista, offrendo al pubblico e agli studiosi l’occasione per approfon- dire la conoscenza di una tra le prin- cipali personalità della cultura figu- rativa italiana nel Novecento.

via dei Bardi, 1r e costa San Giorgio, 2 tel.0552638599 - 0552346988 costa San Giorgio, 2 tel.0552638599 www.bardinipeyron.it e-mail:[email protected] www.bardinipeyron.it e-mail:[email protected] tel.055294883 scuole:tel.055290112 tel.0552638599 82 83 Villa Medicea della Petraia

Dista pochi chilometri dal centro della città; l’antico edificio fortificato, di cui resta ancora la grande torre, fu ingrandito verso la fine del Cinque- cento per trasformarlo in una resi- denza granducale e nel terreno cir- costante venne realizzato un giar- Musei dino a terrazze. Il cortile è decorato con affreschi realizzati tra la fine del Cinquecento e la prima metà del Sei- della cento, e venne coperto nel XIX se- colo. Re Vittorio Emanuele II vi abitò al tempo di Firenze capitale, e l’ar- Provincia redo attuale risale in gran parte a quel periodo.

loc.Castello via della Petraia, 40 tel.055452691 www.polomuseale.firenze.it