Firenzeguida Ai Musei Della
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PROVINCIA DI FIRENZE FIRENZE GUIDA AI MUSEI DELLA CITTÀ E DELLA PROVINCIA © 2008 L’immenso patrimonio museale di Firenze e del suo territorio costitui- APT Firenze via A. Manzoni, 16 sce uno dei principali motivi di visita della città e della provincia: non 50121 FIRENZE l’unico, certo, ma senza dubbio il più importante. L’Agenzia per il Turi- tel.05523320 fax 0552346286 smo di Firenze dedica questa guida a tutti i suoi ospiti, nell’intento di www.firenzeturismo.it offrir loro uno strumento utile e piacevole. ISBN 978-88-95954-00-4 coordinamento Ufficio Promozione e Attività Editoriali testi a cura di: Donata Brugioni progetto grafico: Lorenzo Gualtieri impaginazione: Francesca Bardi foto: dell’archivio APT Firenze, dei singoli musei o realizzate da stampa: Stabilimento Poligrafico Fiorentino 4 5 tro cittadino, il Battistero di San decennio dopo il campanile di Giotto; Giovanni e la chiesa dei Santi Apo- sua la severa grandiosità della ba- stoli, trovano corrispondenza nella silica di Santa Croce - dove Giotto costruzione della grande basilica affrescherà due cappelle - così di San Miniato al Monte, sulla cima come l’imponente mole di Palazzo della collina al di là dell’Arno. Nel Vecchio. Quattrocento, Leon Battista Alberti riprenderà lo stesso tipo di deco- razione per la facciata di Santa Ma- ria Novella, individuando forse nel Nel 1300 Firenze contava quasi Le oltre 160 schede Al centro di un ter- romanico fiorentino il collegamento centomila abitanti, cifra mai più che seguono rap- ritorio ricco di strut- fra la classicità e la nascita dell’ar- raggiunta fino al XIX secolo, e co- presentano altret- ture museali diffuse chitettura rinascimentale. Negli ul- stituiva un forte polo di attrazione tante tessere di quello capillarmente, la città timi decenni del Duecento Firenze nei confronti del territorio al quale straordinario mosaico di Firenze è essa stessa si era già affermata come uno dei era strettamente connessa; in coin- che è il territorio di Firenze un museo all’aperto, dove più importanti centri d’Italia, gra- cidenza con lo sviluppo della città e della sua provincia: strutture mu- le vie e le piazze, gli edifici civili e zie alla presenza di banchieri e alle assumeva importanza crescente il seali grandi e piccole, dedicate a religiosi e i monumenti rendono te- fiorenti attività delle Arti della Lana fiume che la attraversa, l’Arno, tutte le manifestazioni della crea- stimonianza della sua storia. e della Seta; la città estendeva la usato da sempre come via di tra- tività e dell’ingegno umani, restano sua influenza sul territorio circo- sporto verso il mare. Molte attività inscindibili dal tessuto di cultura stante, espandendo progressiva- che necessitavano dell’acqua, o da che le ha generate. Il senso di con- mente il proprio dominio. Per ini- essa traevano energia, vennero im- tinuità, e l’importanza di preser- L’avvio dello sviluppo politico ed ziativa delle Arti, potentissime cor- piantate sul fiume, dove furono co- vare le espressioni della civiltà in economico della città che si veri- porazioni che nel 1282 avevano struite le pescaie per regolare il cui si vive a beneficio delle gene- ficò dopo l’anno Mille vedeva la na- assunto il governo della Repubblica flusso delle acque e permettere in razioni che seguiranno, è un patri- scita di uno stile architettonico del fiorentina, venivano avviati i primi ogni stagione il funzionamento dei monio genetico che in Toscana tutto particolare, il romanico fio- grandi cantieri per la costruzione mulini e delle imprese manifattu- viene da lontano: il concetto di “mu- rentino, caratterizzato da una rigo- degli edifici monumentali che an- riere. Dopo essere stato travolto seo”, aperto e fruibile da parte del rosa essenzialità ispirata ai modelli cora oggi costituiscono punti di ri- dalle piene per due volte, nel 1345 pubblico, trovò infatti i primi soste- classici dell’architettura romana; ferimento nel tessuto urbano. La veniva ricostruito quello che pren- nitori nei granduchi dei Medici e le superfici rivestite con tarsie geo- città si rinnovava completamente derà il nome di Ponte Vecchio,di- poi nella casa dei Lorena, le due metriche in marmo bianco e verde grazie all’opera di una straordina- venuto uno dei simboli della città dinastie che governarono la To- rappresentano una caratteristica ria personalità, l’architetto Arnolfo e sopravvissuto a tutte le calamità scana per quattro secoli, non a caso tipicamente ed esclusivamente lo- di Cambio: suo il progetto per la naturali e alle guerre; inizialmente frequentemente citate nelle pagine cale: nel corso dell’XI secolo gli nuova cattedrale, iniziata nel 1296, furono collocate sul ponte le bot- di questa guida. esempi più significativi nel cen- alla quale si affiancherà qualche teghe dell’Arte della Lana, poi quelle 6 7 dei macellai e infine, dalla seconda Giovanni di Bicci (1360-1429), fu San Marco con il Le piazze veni- metà del Cinquecento divenne sede il primo mecenate della futura di- convento dome- vano ornate con di artigiani orafi e argentieri, che vi nastia regnante: protesse il gio- nicano, centro di fontane, statue, svolgono ancora oggi le loro atti- vane Masaccio, giunto a Firenze attività religiose monumenti: in vità. dal Valdarno dove era nato, e finan- e culturali, a piazza Signoria, Dal 1348 un’epidemia di peste im- ziò la ricostruzione della basilica piazza della Si- alla Giuditta di Do- perversò in tutta Europa, decimando di San Lorenzo, affidandone il pro- gnoria con la sede natello, che in- la popolazione e provocando una getto a Filippo Brunelleschi. Nel del governo (il Pa- sieme con il Da- profonda crisi nel settore econo- 1411 Giovanni di Bicci acquistava lazzo della Signo- vid di Michelan- mico, di cui anche Firenze risentì una villa a Careggi, nelle imme- ria), passando per gelo fiancheg- a lungo gli effetti. Alla fine del se- diate vicinanze della città, che si la via Larga (oggi giava l’ingresso colo, quando la Repubblica fioren- aggiungeva alle due dimore mu- Cavour) a metà principale di Pa- tina dominava ormai gran parte gellane di Cafaggiolo e del Treb- della quale sor- lazzo Vecchio,si della Toscana comprese Siena e bio; aveva inizio così quel “sistema geva il palazzo aggiungevano il Arezzo, si trasferiva in città dal Mu- delle ville” che i Medici costitui- Medici. Lorenzo Perseo di Benve- gello la famiglia dei Medici, dap- rono tra il XV ed il XVII secolo, prima il Magnifico era nuto Cellini, col- prima mercanti e poi banchieri. Il nei dintorni di Firenze e poi nel re- solito risiedere per locato nella tre- fondatore della fortuna familiare, sto della Toscana: oltre che luoghi lunghi periodi centesca Loggia di piacere e svago, le ville me- nella villa di Ca- dei Lanzi, la Fon- dicee rappresentavano reggi, dove riuniva attorno a sé l’Ac- tana del Nettuno di Bartolomeo Am- la “reggia” periferica cademia neoplatonica e il Cena- mannati e il monumento equestre sul territorio e il centro colo di Marsilio Ficino, e dove nel a Cosimo I, del Giambologna. I la- delle attività economi- 1492 lo colse la morte. vori di sistemazione della piazza che agricole dell’area cir- antistante il Palazzo Pitti e del Giar- costante. dino di Boboli proseguivano nel corso del secolo successivo, che Nel Cinquecento la residenza uffi- vedeva anche l’abbellimento di ciale dei Medici si trasferiva nel Pa- piazza Santissima Annunziata con Nel Quattrocento Firenze vi- lazzo della Signoria (ristrutturato il monumento al granduca Ferdi- veva il suo momento di mas- da Giorgio Vasari che vi affiancava nando I, ultima opera del Giambo- simo splendore e di ricchezza, so- il complesso degli Uffizi, creato per logna, e con le due fontane in bronzo. prattutto con Lorenzo de’ Medici, ospitare gli uffici del governo) e Ferdinando I (1549-1609) fu pro- il Magnifico, che negli anni del suo successivamente a Palazzo Pitti, motore di grandi opere che arric- governo (1469-1492) ne portò la che diveniva la reggia granducale. chirono e abbellirono la città, dalla fama in tutta Europa in ambito cul- turale, artistico ed economico. A Firenze operavano i maggiori pittori, scultori e architetti del tempo, favoriti da una com- mittenza ricca e munifica della quale facevano parte tutte le grandi famiglie locali, in una competizione che ha arricchito il centro cittadino con una miriade di palazzi monu- mentali - Rucellai, Pitti, Strozzi - alcuni dei quali sono ancora oggi abitati dai discendenti delle anti- che casate. Con l’apertura di vie ampie e rego- lari e la razionalizzazione degli spazi si creava nella città un asse ur- banistico portante: da piazza 8 9 maggiore centro di produzione della come giardino all’italiana. ceramica del Granducato, situato L’epidemia di peste del 1631-33, in un punto del fiume di importanza la crisi dell’agricoltura e quella del- strategica. Decisionista e lun- l’industria dei panni di lana, gimirante, Ferdinando I fu insieme con il declino della il primo dei Medici a es- dinastia medicea, segna- sere sepolto nella cap- rono profondamente la pella-mausoleo da lui vita della città. Ultima voluta; il suo regno esponente della fami- rappresentò per Fi- glia fu Anna Maria renze l’ultimo momento Luisa de’ Medici, (1667- di grande fulgore e pro- 1743), conosciuta come sperità, la potenza e la Elettrice Palatina - avendo ricchezza del granducato sposato uno dei principi andarono poi inesorabil- tedeschi designati a eleg- mente declinando.Alla fine gere l’Imperatore - perso- del Cinquecento si concludeva naggio straordinario al quale anche la stagione delle ville Firenze deve la conservazione medicee, che rappresentano del proprio patrimonio artistico Tribuna degli Uffizi al ponte a Santa d’acqua fino al Porto di Mezzo, la massima espressione dell’ar- e culturale. Il 31 ottobre 1737 firmò Trinita, dalla Cappella dei Principi presso Signa. Non a caso, la villa chitettura civile rinascimentale e con il cugino Francesco Stefano di alla palazzina del Forte Belvedere, grandiosa fatta edificare ad Arti- barocca in Toscana; per la villa di Lorena, nuovo granduca di Toscana, avvalendosi di architetti come Buon- mino dal Buontalenti - la Ferdi- Castello Niccolò Tribolo, futuro ar- una convenzione nota come Patto talenti e Ammannati.