Appunti Di Studio Inediti Del Giampietrino, Del Fetti E Di Nicola Vaccaro

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Appunti Di Studio Inediti Del Giampietrino, Del Fetti E Di Nicola Vaccaro Franco Moro FRANCO MORO APPUNTI DI STUDIO Inediti del Giampietrino, del Fetti e di Nicola Vaccaro Una Sibilla Cumana fatti risalire l’Adorazione del Bam- Negli ultimi decenni l’orizzon- del Giampietrino bino con San Rocco e gli angeli mu- te del Rizzoli si accosterà sempre sicanti, già nella chiesa del Santo più alle emergenti istanze manieri- ’interessante recupe- Sepolcro a Milano, oggi nella ste rintracciabili, ad esempio, nella ro dell’inedita Sibilla Pinacoteca Ambrosiana, e per la Madonna di Loreto coi Santi Giovan- Cumana presentata in vicinanza a Marco d’Oggiono, il ni Battista e Caterina della parroc- L trittico del 1515 di Ospedaletto chiale di Ponte Capriasca, e nella questa sede (fig. 1, Tav. XV) è il risultato del prezioso restauro che Lodigiano, mentre nella Madonna Natività con due angeli del Museo ha liberato la superficie pittorica con il Bambino e i Santi Michele e Civico di Belle Arti di Lugano. dalle vecchie ridipinture che ne Gerolamo dipinta nel 1521 per È infatti probabile che questa offuscavano e impedivano la let- la chiesa di San Marino a Pa- immagine, riconoscibile per il tura1. La tela apre lo scenario ad via, si colgono evidenti richiami cartiglio con la scritta “SIBILLA una nuova e finora sconosciuta alla pittura di Cesare da Sesto CV ...” che scorre dietro il capo serie di opere del noto pittore e al classicismo maturato nel- della donna, costituisca il primo leonardesco Giovanni Pietro Riz- l’ambiente dell’Italia centrale. ritrovamento di una serie che do- zoli detto Giampietrino (Milano, notizie dal 1495 circa al 1549). Gli studiosi sono infatti con- cordi nel considerare di Giovanni Pietro Rizzoli il corpus di opere da tempo raccolto sotto il generico nome del Giampietrino grazie ad un profilo documentato a partire dal 1508, consentendo di dissipa- re definitivamente il dubbio che possano spettare ad altri pittori, come al fantomatico Giovanni Pe- drini, a cui alternativamente era- no state in precedenza proposte. Influenzato in maniera determi- nante dalla pittura di Leonardo da Vinci, presente a Milano durante gli ultimi due decenni del Quattro- cento e tornato tra il 1507 e il ’13, egli ne riverbera delicatamente l’atmosfera sfumata e la dolcezza del modellato. Se un “Gioanpie- tro” viene in effetti ricordato dallo stesso Leonardo in un foglio del Codice Atlantico, insieme con al- tri allievi e fatto risalire durante l’ultimo lustro del secolo, è certo come il Rizzoli abbia comunque ampiamente goduto degli inse- gnamenti del maestro toscano2. 1. Giovanni Pietro Rizzoli detto Giampietrino, Sibilla Cumana, collezione Al periodo più giovanile sono privata 139 Appunti di studio veva decorare un ambiente, ove oltre ad essere prossima a talune mandato al Duca di Bavier scudi si susseguivano le figure delle figure presenti nella grande tem- 2” e ancora l’anno successivo, il vergini dotate di virtù profetiche pera su tela che raffigura l’Entrata 24 aprile, per “4 retratti che deue e, nell’antichità, ispirate da un di Cristo a Gerusalemme, apparsa fare cioè Leone XI Pauolo V Asco- dio, solitamente Apollo, in grado in una vendita all’asta a Prato6. li e Bellarmino scudi 4” saldati di fornire responsi e fare predi- e dunque eseguiti il 30 maggio3. zioni, per lo più in forma oscura 1) Olio su tela, cm 88 x 78. Il restauro è stato Che Domenico fosse attento al- o ambivalente. La chiesa cristiana effettuato nello studio di Sonia Bozzini di l’aspetto naturalistico fin dagli inizi Milano. riconobbe dodici di esse come 2) P.C. Marani, ad vocem, in I leonardeschi. è da presumere in considerazione profetesse della venuta di Gesù. L’eredità di Leonardo in Lombardia, Milano della sua formazione artistica presso Si ricordano ad esempio le famo- 1998, pp. 275-300. uno dei più interessanti e stimati 3) F. Moro, Divinità femminili del Giampietrino, se raffigurazioni di Michelangelo in ‘Achademia Leonardi Vinci’, VI, 1993, pittori dei primi anni del secolo, quel della Sibilla Delfica, Eritrea, Libica pp. 90-93. Ludovico Cardi detto il Cigoli che e Persica, oltre alla Cumana, nella 4) C. Geddo, La Madonna di Castel Vitoni del si era ormai stabilito a Roma dopo cappella Sistina a Roma, alle quali Giampietrino, in ‘Achademia Leonardi Vinci’, i significativi anni fiorentini4. Basti VII, 1994, pp. 57-66. il nostro autore si ispira nell’ef- 5) F. Moro, Echi profani in temi sacri, in ‘Acha- confrontare l’intensità espressiva fetto degli ampi panneggi e nella demia Leonardi Vinci’, VI, 1993, p. 94 del volto del ritratto qui presentato 6) monumentale prestanza del corpo C. Geddo, Un inedito ‘Ingresso a Gerusalemme’ con la serie degli studi di teste di del Giampietrino, in ‘Achademia Leonardi 5 della donna, seduta con accanto Vinci’, X, 1997, pp. 214-216. monaci realizzati da quest’ultimo . E un volume e prospiciente un pae- ancora fortemente cigolesco appare saggio sottolineato dallo scorcio anche il nostro personaggio; come Due ritratti con le tracce delle fronde degli non connetterlo con la Lapidazione di Domenico Fetti alberi. Fisionomie completamente di santo Stefano (Firenze, Galleria ricorrenti nel panorama figurativo dell’antica famiglia Palatina) o con la creazione del San del pittore milanese come nella se- Castiglioni di Mantova Luigi e santa Chiara in adorazione di rie delle Divinità femminili, ricom- un dipinto di San Francesco (Pistoia, poste da chi scrive a partire dalla l ritrovamento costituisce collezione della Cassa di Risparmio) Diana cacciatrice del Metropolitan una interessante novità per o all’Adorazione dei Magi (Stourhead Museum di New York3, nella Cleo- I gli studi di Domenico Fetti House, collezione Hoare) del 1605, patra del Louvre (Parigi) o nelle (Roma, 1591/’92 - Venezia, 1623), dove l’eleganza tutta fiorentina si Maddalene milanesi di Brera e del talentoso genio del pennello for- fonde con le suggestioni venete e Museo del Castello Sforzesco, qua- matosi a Roma presso le botteghe baroccesche. Come pure al Martirio si speculari rispetto alla Madonna dei fiorentini Cigoli e Commodi, di san Giacomo Maggiore e dello scriba al centro della pala nella parroc- prima di venire prescelto da Ru- Iosia (Polesine, Mantova, chiesa di chiale di Ospedaletto Lodigiano e bens quale suo successore alla San Jacopo) e all’Entrata di Cristo a alla Salomè con la testa del Battista corte mantovana dei Gonzaga. Gerusalemme (Firenze, Santa Croce), della National Gallery di Londra. Lo spunto viene offerto dal ri- di conquistata monumentalità6. Per il tratto languido e sensua- conoscimento dell’autore della tela Ma nel dipinto in esame il colore Ritratto di un perso- le, dal dolce e delicato carattere raffigurante il corposo e denso unito al vigoroso naggio della nobile famiglia Castiglioni del viso e per la conquistata di- e fremente movimento curvilineo 1 latazione del corpo si confronta (fig. 2, Tav. XIII) di Mantova , e che del pennello, al guizzare sul colletto anche con la Madonna in trono si tratti dell’effige di un antenato di cangiante, al modulare sapiente- del polittico Bagatti Valsecchi di quel famoso casato lo testimonia con mente l’epidermide, depongono per Milano e col profilo della Vergine certezza quello stemma dipinto sulla assegnare questa nuova aggiunta ad nella Madonna del latte con san Giu- sinistra, che rappresenta il loro em- uno dei padri della pittura barocca. seppe nella Biblioteca di Castel Vi- blema, un leone rampante unito ad L’artista per realizzare l’immagine di 2 toni4 e con le principali figure del un castello , che ritroviamo tuttora quest’uomo che probabilmente non polittico in San Magno a Legnano. negli affreschi del loggiato (fig. 3) e aveva più di fronte si ispira ai cicli Non sono molte le opere realizzate incastonato nelle mura della porta di ritratti degli antenati storicamente dal Rizzoli su tela, come quella in della corte di famiglia a Casatico. presenti nelle quadrerie nobiliari. esame, e tra esse il Compianto sul L’attività di ritrattista del nostro La tela sembra avere fatto parte di corpo di Cristo scoperto nei deposi- virtuoso pittore è documentata fin serie di immagini di avi, come era ti dello Staatliche Museen di Berli- dagli esordi romani, dal momento in uso per il ricordo dei capostipiti no5 mostra vari altri punti di con- che il 2 aprile del 1610 sappiamo di importanti casati. All’impronta tatto, nella delicata qualità espres- viene saldato a Fetti il pagamento fiorentina di forte impatto cigole- siva dei volti delle pie donne, “per un retratto del B. Filippo sco, oltre che di Gregorio Pagani e 140 Franco Moro 2. Domenico Fetti, Ritratto di un personaggio della nobile famiglia Castiglioni, collezione privata 3. Stemma della famiglia Castiglioni affrescato nel loggiato della corte di Casatico (Mantova) di Andrea Commodi, si unisce la Nationalmuseum) e al Sant’Agostino ventata briosa e intensa del genio di (Niort, Musée des Beaux-Arts)7. Rubens. Le mani nodose, le gorgiere Un passo precedente ben inteso, e gli sboffi delle maniche rutilanti nel quale il pittore appare ancora volteggi del pennello, la luce che legato a schemi e modelli del recente con violenza coglie e definisce il apprendistato presso il Cigoli, alla crudo realismo dello sguardo di stessa freschezza delle opere su car- profilo, conducono direttamente alla ta, a quell’espressione naturalistica Moltiplicazione dei pani e dei pesci e del volto come nel Doppio studio di alla serie del fantastico ‘Apostola- volti di Santi francescani (collezione do’ mantovano di Palazzo Ducale, privata) o nello Studio di testa di oltre al San Pietro piangente e al vecchia (Modena Museo Civico)8, retrospettivo Ritratto di Federico II dove il pennello corre sinuoso, Gonzaga (entrambi a Vienna, Kun- scivola sulle variazioni epidermi- sthistorisches Museum), al Ritratto che in luce, con sciabolate carnose dell’Andreini (San Pietroburgo, che ne delineano il modellato. 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