Percorsi culturali turistici enogastronomici della Provincia di Messsina HHEE MMEESS EdisconEdisconRR NotizieNotizie

Messina:: unauna ProvinciaProvincia dada scoprire...scoprire...

...perchè... “giusto è che questa terra, di tante bellezze superba, alle genti si additi e molto si ammiri, opulenta di invidiati beni e ricca di nobili spiriti...” - 5000 copie in distribuzione gratuita - anno 1 numero 1 - 5000 copie in distribuzione gratuita anno 1 numero - 5000 copie in distribuzione gratuita - anno 1 numero 1 - 5000 copie in distribuzione gratuita anno 1 numero

Luglio - Agosto

2007 HERMES

SOMMARIO

Pag. 5 OCCHIO PUNTATO SU… : Il filmFest per ragazzi La Vara a Messina

Pag. 10 GLI EVENTI DEL MESE

Pag. 20 UL PAESE DA VISITARE

Pag. 24 MICROFONI APERTI A tu per tu con Salvo Cilona, Assessore al Turismo di Itala: Processione in mare di S.Giacomo Pag. 26 ITINERARI : tra mare storia e cultura.

Pag. 28 TUTTI A TAVOLA La pesca del pesce spada. Ganzirri … a tavola

Pag. 32 STORIE D’AZIENDA Atelana Spa

Pag.34 SIAMO FAMOSI PER Nebrodi: Il Pal(r)co di Pan Il mulino di Capo 3 Pag. 36 PERSONAGGI La Madonna dell’Assunta.

Pag. 38 ARTISTI Un nuovo gruppo rock: Ultimora

Pag. 40 PER FARE IMPRESA Vacanze verdi

Pag. 42 STORIE & LEGGENDE Maria la bella La Fata Morgana Taormina: L’Annunziata Pag. 46 APPUNTAMENTI SOMMARIO EDITORIALE

>>>le stagioni passano, a volte, senza lasciar un segno, un cenno, un ricordo. La fortuna, però, di noi siciliani, abitanti di questo piccolo >>>>>>>>>>>>>>>>> grande mondo che è la Sicilia, nella quale, a volte, è compli- PRIMAVERA cato vivere, ma dalla quale è ancora più complicato allonta- ESTATE narsi (né con te né senza di te diceva Sciascia della Sicilia), è quella di vivere in una Terra in cui ancora le stagioni vengono AUTUNNO associate alle festività, alle tradizioni, alle religiosità. E questo INVERNO... accade in ogni angolo dell’ Isola, anche qui, dove vive chi >>>>>>>>>>>>>>>>> scrive. Basta varcare le cinta urbane di Messina e delle sue Centonove province, per essere subito circondati dalla storia, dalla cultura, dalla natura, che formano un tutt’uno con la 4 gente del posto, quando, per esempio, dietro ad un simulacro o a costumi d’epoca, si aggrega per rievocare antiche tradizioni popolari. Scoprire Messina e la sua provincia è anche questo: scoprire le tradizioni di un grande passato per riviverlo e sognare che possa ritornare. Fede, folklore, tradizioni si tramandano e sopravvivono, in tutte le manifestazioni re- ligiose e civili che caratterizzano le storie plurisecolari di Messina e dei suoi cento- nove Paesi. Attraverso esse le varie comu- nità hanno espresso ed esprimeranno sempre l’orgoglio per le loro antiche radici. In esse religiosità e paganesimo, sacro e pro- fano, fede e magia si confrontano ma molto spesso si intrecciano e si fondono come in un grande e suggestivo teatro Nel corso di questo nostro viaggio che inizia qui, in- sieme a voi e che speriamo duri nel tempo, parteciperemo in ogni paese, anche nella più sperduta contrada, ad appunta- menti, feste, manifestazioni carichi di suggestioni ma anche di ...ed ecco Hermes, interesse storico- culturale, che arricchiranno sicuramente il nostro bagaglio culturale ma, principalmente, ci mostreranno il nuovo mensile in tutta la sua magnificenza questa angolo di Terra…perché “giusto è che questa terra, di tante bellezze superba, alle genti della Provincia di si additi e molto si ammiri, opulenta di invidiati beni e ricca di Messina... nobili spiriti…” . (De Rerum Natura: Lucrezio)<<< >EVENTI DA NON PERDERE> 15 agosto LA VARA A MESSINA “La Vara, questa specie di teatro mobile…” Tre chilometri il percorso, tre ore la durata, 110 metri le due gomene mediante le quali il popolo messinese, con l’azione congiunta di “capi- corda, vogatori, timonieri, macchinisti e comandanti”, al grido di “VIVA MARIA”, trascina la Vara sull’asfalto, continuamente bagnato con auto- pompe, da Piazza Castronovo fino alla Cattedrale. Si ripete così ogni anno un rito unico, irrinunciabile e intoccabile per il popolo messinese... a cura di Rosa Spinella

osì un cronista ottocentesco iniziava la descri- zione di una delle più famose e antiche “ma- Cchine” devozionali festive esistenti in Europa. E, in effetti, la Vara è teatro, se per teatro intendiamo quello spazio entro cui dei personaggi si muovono, agiscono. “Non vi ostinate- scrive Pitrè nelle sue Feste Patronali in Sicilia- a volerla tutta analizzare; con- tentatevi dell’insieme. La Bara va veduta mentre è in movimento; ferma, non è più che una pallida ombra di se stessa. Quando cammina gli interni congegni gi- rano in sensi diversi senza che se ne possa seguire i 5 particolari. Mentre in basso, nella piattaforma, un coro di angioletti percorre il gran disco senza muo- versi, dodici apostoli attorniano Maria morta. Eb- bene, se vi affissate sopra queste figure- le sole conservate di personaggi reali su tutto il carro-, voi perderete l’effetto del movimento rotatorio del Sole a destra e della Luna a sinistra, l’uno davanti, l’altra dietro, coi loro puttini, e vi passerà inosservata la macchina del trionfo che si leva sopra quattro pilastri ed è rappresentata da un cielo del più bel colore che possiate immaginare. E se guardate al sole e alla luna sciuperete la vista del mondo e delle nubi che lo cir- condano, e degli angeli ecc….” Questa è La Vara. Un enorme simulacro di grandi e barocche dimensioni, il cui nome è spesso alternato a Bara con riferimento alla teca che contiene il corpo esangue della Madonna, posto alla base della strut- OCCHIO PUNTATO SU... OCCHIO PUNTATO SU... tura. Una “Machina” di tipo piramidale che ogni l’entrata a Messina dell’imperatore Carlo V, cui era anno, il 15 agosto, con le sue otto tonnellate di peso stato dedicato il Carro, molto probabilmente proget- e 13,50 metri di altezza corre veloce per le vie di Mes- tato da Polidoro Caldara da Caravaggio e ideato da sina, a conferma di quel patto indissolubile che lega i . Per tre secoli destò l’orgoglio devoti alla loro patrona, la Vergine Maria. E’in questa dei cittadini messinesi e dei forestieri. Ed a ragione, se sua corsa che la Vara rappresenta in modo emblema- si pensa ad una gigantesca piramide vivente di oltre tico, con i suoi movimenti simultanei, lo svolgersi 150 persone tra adulti, ragazzi e fanciulli, inco- di un avvenimento cosmologico ed ontolo- ronati di fiori e vestiti fastosamente, che gico: il momento dell’assunzione in con gesti e voci, ruotando in vari sensi, cielo della Vergine. Le varie raffigura- osannavano la Vergine. A poco a zioni della Vergine, che trovano posto poco però tutti i personaggi viventi nella struttura piramidale, danno vita, furono sostituiti da quelli attuali. I nel movimento, all’immagine com- primi ad essere sostituiti da angioletti plessiva dell’assunzione. di legno e cartapesta, furono i bambini. Ma osserviamo la sua straordinaria struttura. E questo in seguito a due incidenti, entrambi Sulla piattaforma del “cippo” è rappresentata la “Dor- risoltisi miracolosamente senza vittime. Il primo nel mitio Virginis”, (la morte della Vergine), la cui bara è 1681 quando la piramide si ruppe all’altezza del globo 6 circondata dagli apostoli, secondo l’iconografia di ori- stellato e 6 ragazzi precipitarono tra la folla, senza che gine bizantina. Salendo verso l’alto sono raffigurati i alcuno riportasse ferite; e il secondo nel 1738, allor- sette cieli che l’Alma Maria attraversa per giungere ché si spezzò l’asse attorno a cui girava il sole: anche all’Empireo. Quindi il Sole e la Luna, ancora tolemai- questa volta i 4 bambini che caddero rimasero inco- camente concepiti, che girano, sorreggendo nei raggi lumi. Successivamente anche l’uomo rappresentante più lunghi bambini vestiti da angioletti. Ancora più Gesù Cristo e la ragazzina che impersonava Maria fu- su, nella terza piattaforma, un globo celeste con stelle rono sostituite da statue lignee, venendo meno così la dorate e, alla sommità della “machina” l’effige di tradizione antica del dialogo in dialetto tra Gesù e la Gesù Cristo che tiene sulla mano destra l’Alma Maria Vergine. assunta in cielo. La processione si svolge il 15 agosto anche se i La festa ha origini antichissime. E’ presu- preparativi per il montaggio della Vara ini- mibile, infatti, che una simile importante ziano il 1° agosto, con il trasporto del ricorrenza venisse ricordata dalla “cippo” a P.zza Castronovo. Qui ven- Chiesa messinese sin dal primo ricono- gono montati, giorno dopo giorno tutti scimento del Cristianesimo. Il Mauro- i pezzi. Il giorno dell’Assunzione la lico, scrivendo della festa dell’Assunta, la Vara è pronta. Tre chilometri il percorso, chiama “antichissima consuetudine”. Il Bonfi- tre ore la durata, 110 metri le due gomene me- glio attesta che, fino a tutto il ‘400, la cerimonia aveva diante le quali il popolo messinese, con l’azione con- luogo portandosi a cavallo “una statua di Nostra giunta di “capicorda, vogatori, timonieri, macchinisti Donna con gran festa…fino a quando un certo Radese e comandanti”, al grido di “VIVA MARIA”, trascina inventò il carro nomato la Bara…”e da allora in poi, la Vara sull’asfalto, continuamente bagnato con auto- ogni anno nello stesso giorno, si conduce questa in pompe, da Piazza Castronovo fino alla Cattedrale. Si luogo della statua. Tra le ipotesi avanzate sulla data di ripete così ogni anno un rito unico, irrinunciabile e costruzione della grande “machina”, la più attendibile intoccabile per il popolo messinese, a tal punto che, è certamente quella del Santoro che ne propone l’ori- quando la costruzione del tram, ha visto contrapporsi, gine nel 1535, con la trasformazione del Carro Trion- per evidente impossibilità di coesistenza, il tram alla fale laico in Vara devozionale per l’Assunta, dopo Vara, il popolo messinese, per difendere questo suo legame viscerale, questo amore filiale alla Vergine, data. Perché… “Meravigliosa Festività” è questa e la non ha esitato a rivolgere una supplica a Sua Santità Vara, “per l’altezza, e grandezza sua, e anche per Giovanni Paolo II. Il tragitto del tram è stato così mo- l’ammirabile arteficio, e magistero, si ritiene che sia, dificato, la più antica tradizione cittadina salvaguar- la più bella, e pomposa cosa del Mondo”. MATA E GRIFONE poche miglia della città da dove si dero una relazione con le antiche fanno provenire le due figure), l’al- macchine medievali dei colossi tro, il gran Moro venuto dall’Africa, Zanclo e Cibele. Così, intorno a articolare perché racchiude in un feroce antropofago, cui essa ad- queste due figure ruotano diverse e se mito e storia, è la manife- domestica, fa umano e sposa…”. E singolari leggende. Quella sicura- stazione che fa da prologo P allora per citare sempre il Pitrè mente più interessante, perché più alla suggestiva processione delle “prendiamo la sollenne ricorrenza suggestiva, che è diventata la leg- Vara: la sfilata su due grandi ca- 7 qual è oggi, ma nel prenderla tale genda delle leggende, la più popo- valli, dei “Giganti” mitici fondatori non dimentichiamo che i suoi spet- lare, quella che ogni messinese ha di Messina. Il 12, 13 e 14 agosto, tacoli non possono riceversi senza appreso da bambino e non dimen- Mata e Grifone, alteri e benevoli, il beneficio dell’inventario, cioè tica, narra che intorno al 964, sfilano per le vie della città. Mata la senza le notizie che ce ne spiegano quando la valorosa Messina era uno bianca regina sul suo candido de- l’origine, la natura, le modifica- dei pochi baluardi siciliani che resi- striero e Grifone il moro guerriero zioni apportate dalle vicende e dai steva all’occupazione saracena, un in groppa al suo cavallo nero, ormai tempi…”. gigantesco moro, Hassam Ibm- sono due figure familiari, testimoni Hammar, sbarca, a capo di numerosi di una tradizione secolare avvolta pirati, nelle vicinanze delle coste di nel mistero. “Codesti colossi- scrive Tra leggenda… Messina allo scopo di saccheggiare Pitrè in Feste patronali in Sicilia- ’ una storia arcana quella dei i paesi tra Camaro e Dinnamare. sono sempre per il buon popolo due Giganti, poiché non esi- Durante uno dei tanti saccheggi, messinese due simpatiche figure, e stono notizie certe se non vede a Camaro, la bella Marta (dia- del popolino due specie di geni tute- E quelle ricavate dagli accostamenti lettalmente Mata), figlia di re Co- lari: l’una la Gigantessa, la bella ad antiche processioni narrate da simo II di Castellaccio e se ne signora del Camaro (villaggio a Maurolico e da altri cronisti, che vi- innamora perdutamente. I due sono

OCCHIO PUNTATO SU... OCCHIO PUNTATO SU... però divisi dalla diversa religione e, mandia e re di Inghilterra, meglio un greco vinto, portato da Mata vin- ottenuto un secco rifiuto da parte noto col soprannome “Cuor di citrice in stato di servitù. Non a dei genitori alla proposta di matri- Leone”. Il sovrano si trovava a caso, durante la loro “passeggiata” monio, Hassam decide di rapirla. Messina in occasione della terza per le vie di Messina, Mata è avanti Salda è però la fede nel cristiane- Crociata (dal settembre 1190 al- e Grifone dietro…Questa la storia. simo di Mata e tutti i tentativi del l’aprile 1191), in un momento in cui Moro per conquistarla e sottomet- i Greci detenevano il potere, sotto- terla risultano vani. La tenacia e la mettendo i messinesi (latini). Re …le origini di un determinazione di questa fanciulla Riccardo, che non vedeva di buon Mito... dai modi gentili conquistano a poco occhio i Greci, durante il suo sog- a poco il saraceno a tal punto che giorno a Messina decide di aiutare i ata e Grifone sono stati la crudeltà, fino ad allora vanto Latini a riconquistare la propria identificati nel corso dei delle sue scorrerie, lascia il posto identità e libertà. Fece ampliare e Msecoli, con varie figure alla bontà. Il Moro è talmente affa- rafforzare una fortezza preesistente, della mitologia: Kronos e Rhea, Sa- scinato dalle grazie di Mata che de- che potesse intimidire i Greci e non turno e Cibele, Cam e Rea, Zanclo e cide di convertirsi alla fede a caso il Castello ebbe il nome di Rea. Tuttavia è molto probabile che cristiana, accetta il battesimo, cam- Matagrifone (oggi tempio di Cristo la loro origine si collochi intorno bia il nome in Grifo (grifone per la Re), Ammazzagreci: “Mata”, in- alla fine del ‘500, in un momento in 8 sua alta statura) e abbandona la fatti, deriverebbe dal latino “mac- cui la rivalità tra Messina e Pa- spada . Diventa un cavaliere dedito tare” ammazzare, mentre “Grifoni” lermo, che dalla creazione del al trionfo della giustizia, in difesa erano chiamati in modo dispregia- Regno di Sicilia si contendevano il dei deboli e degli oppressi. Mata e tivo i “Greci” nel Medio Evo, spe- titolo di capitale, si era di nuovo Grifone si sposano, decidono di sta- cie a Messina. A detta del Puzzolo inasprita. Le due città esibivano ti- bilirsi in questa parte dell’Isola e Sigillo osservando attentamente le toli storici e prerogative di uguale fanno tanti figli, così numerosi che teste dei due giganti, si possono co- misura, e, alla fine, si decise di va- la tradizione popolare finì per attri- gliere in quella di Mata le espres- gliare anche i titoli storici di fonda- buire loro la fondazione di Mes- sioni di dominatrice e trionfatrice, zione. A nel 1547, in sina… Questa la leggenda. simboleggiate dall’alloro tra i ca- contrada Maredolce, erano state rin- pelli e la “messinesità”, sottolineata venute delle ossa gigantesche, pro- dalla corona col Castello a tre torri babili resti dell’antica fauna che …e storia… (Matagriffone, Castellaccio e Gon- aveva popolato l’isola in epoca prei- storica. Questo ritrovamento fece a storia, per bocca di Dome- zaga). La testa di Grifone, invece, asserire ai palermitani che la loro nico Puzzolo Sigillo, vuole, con i capelli incolti, la folta barba, città era stata fondata da Giganti, invece, collegare il mito dei lo sguardo cupo, l’aspetto arcigno e L quindi in epoca assai remota e ciò, Giganti a Riccardo I duca di Nor- selvaggio, la pelle scura è quella di ovviamente, le arrecava un mag- giore prestigio rispetto alla città dello Stretto. Forse fu per reazione a queste pretese che il Senato di Messina or- dinò la costruzione delle due statue, dando vita al mito del gigante Zanclo, primo Re dei Siculi. E’ possibile che la statua di Zanclo, chiamata poi Grifone dagli inizi del 1800, sia stata costruita poco prima di quella della compa- gna. Francesco Maurolico, matematico ed erudito mes- sinese, che per primo ne parla, cita, infatti, solo il gi- gante. La loro costruzione comunque è attribuita allo scultore fiorentino Martino portati in Piazza Unione Euro- pea. L’indomani la passeggiata continua nella zona nord, per poi concludersi sempre in Piazza Unione Europea dove, fino al 31 agosto, continuano a tenere col naso all’in su citta- dini e turisti. Il primo settem- bre i Giganti vengono riportati nel deposito di via Catania, dove rimangono fino al 10 agosto dell’anno succes- sivo…soli ed abbandonati. L’ammirazione di quelle mi- gliaia di persone, bambini so- prattutto, che durante la loro permanenza in città sembrava renderli felici, rimane per i Gi- ganti solo un ricordo. Ci sem- bra, per questo, una idea ammirevole quella di realiz- zare un museo delle “Machine Festive”, dove tenere esposte permanentemente i Giganti e Montanini e risale al 1560. Le due dal momento che il “cammellaccio” la Vara. Sarebbe un bel regalo al po- statue equestri che girano per le vie aveva in origine un meccanismo che polo messinese, che porta in cuore di Messina nei giorni che precedono gli consentiva di muovere il collo e la tristezza di essere stato depredato, il Ferragosto, non sono però gli ori- aprire la bocca ingurgitando tutto da quelle grandi catastrofi naturali, ginali, distrutti dal terremoto del quello che trovava durante il suo della maggior parte delle bellezze 1783. Così come l’attuale posizione percorso (frutta, pane, carne e qual- storiche e culturali della sua città… a cavallo risale al 1723 e fu solo siasi altro genere commestibile Ebbene sì, vantiamo e ci conso- negli anni 50 del secolo appena tra- esposto dai bottegai, che andava a liamo con una bellezza naturale ab- scorso che le zampe dei cavalli fu- finire in sacchi nascosti nel ventre bacinante, quale è lo Stretto di rono completate e i due giganti del finto animale), il vorace qua- Messina, che a parer di scrive, po- caricati su carrelli con ruote per es- drupede rappresenta l’avidità degli trebbe essere annoverata tra le me- sere trainati più facilmente. Nella arabi che, durante il loro dominio, raviglie del mondo…ma forse a loro originaria costruzione, infatti, avevano tartassato i messinesi e i si- volte non ci basta. Far respirare 9 venivano sollevate e portate a spalla ciliani con pesanti tasse. un’aria di cultura, di storia, di miti, con un andamento traballante che anche solamente con un’iniziativa imitava la cavalcata. Danneggiati del genere potrebbe essere una cosa nuovamente dal terremoto del 1908 ...che rivive ogni bella e giusta. e dai bombardamenti della seconda anno RS Guerra Mondiale si è salvata solo la n quasi cinquecento anni di vita, testa di Grifone, scolpita nel sec. Testi consultati: XVI da Andrea Calamech, mentre difficilmente i due Giganti hanno saltato l’annuale appun- - Feste Patronali in Sicilia Mata è stata rifatta interamente. I di Giuseppe Pitrè Nel 1993 è stata ripresa la tradi- tamento con i messinesi. Il 10 ago- sto vengono prelevati dal deposito - Annali della città di Messina zione, interrotta più volte dal 1909, di di farli seguire da un’altra machina, di via Catania, dove sono conservati tutto l’anno e trasportati nel vicino - Messina nel Settecento il Cammellaccio, figura ridicola e di Enrico Mauceri divertente, che ricorda l’ingresso a villaggio Camaro, secondo la tradi- zione popolare, luogo di nascita di - Storie Messinesi di Salvino Messina di Ruggero il normanno, Greco sul dorso di un cammello che aveva Mata. Il 13 agosto, tra due ali di folla, sono portati in passeggiata sottratto agli arabi dopo averli scon- - Fotografie Giuseppe Stilo fitti. Secondo altre interpretazioni, nella zona sud di Messina e la sera OCCHIO PUNTATO SU... GLI EVENTI DEL MESE

Premio Naxos di Rosa Anna Salsa “CAVALLUCCIO MARINO” … al via la 12° Edizione del FilmFest per Ragazzi “...gli adulti sono ammessi solo se ac- popolo dei Minimei” ( Domenica 22), “In- compagnati dai ragazzi…” un mes- namorarsi a Manhattan” ( Lunedì 23), >>> saggio, diventato ormai uno slogan “Giù per il tubo” (Martedì 24), “Salvatore Egle Patanè che ha portato fortuna al “Festival questa è la vita” (Mercoledì 25), “Happy premiata per il del Film per Ragazzi” sin dalla Feet” ( Giovedì 26), “Una notte al film Ma dre Teresa sua prima edizione, correva l’anno Museo” ( Venerdi 27). Nella serata conclu- di Calcutta. 1996. E’ riproposto anche nell’edi- siva, prevista per Sabato 28, oltre alla pro- 10 zione di quest’anno. iezione di un film a sorpresa, ci sarà la La rassegna cinematografica sarà inau- partecipazione di autorevoli ospiti. La rassegna è gurata il 18 Luglio presso l’Oratorio Don Saranno gli stessi ragazzi, “spettatori e giu- strutturata in tre Bosco di Giardini Naxos. rati” a decretare il film vincitore, attraverso Il Festival del Film per Ragazzi è una ma- una scheda che viene consegnata prima aree: nifestazione che si svolge nel periodo d’ogni proiezione nella quale si esprimerà - Cinematogra- estivo ed ha riscosso negli anni un notevole il giudizio critico alla pellicola presa in vi- fica- la proiezione successo, di partecipazione e di critica, da sione. parte del pubblico giovanile a cui è rivolta Anche quest’anno ci sarà la “Giuria di dei film selezionati la rassegna. Qualità” composta da studenti che assiste- dai ragazzi delle L’appuntamento cinematografico che coin- ranno alla proiezione del film con proposte scuole primarie e volge migliaia di ragazzi, d’età compresa tematiche che poi divengono oggetto di di- fra i 6 e 14 anni, è organizzato, sin dalla battito. secondarie del sua nascita, dall’Associazione Centro di L’elaborato, primo classificato, verrà pub- comprensorio; Solidarietà P.O.R.T.O, il cui Presidente è blicato sulla rivista specializzata “Il Ra- - Concorso Video Mons. Salvatore Cingari (stimato par- gazzo Selvaggio”. roco della Parrocchia San Pancrazio di Nel corso della manifestazione, giovedì Scuola - una giu- Giardini Naxos) e dal Cinecircolo “Salva- 19, in onore al Maestro del cinema Luigi ria qualità visiona tore Quasimodo” e il Presidente, Ignazio Comencini, sarà inaugurata presso l’Ora- i “Corti”, realiz- Vasta, con il contributo del Centro Studi torio Don Bosco, Cinematografici di Roma e del Comune di la “Mostra Ico- zati dai laboratori Giardini Naxos, con la partecipazione nografica”di educativi all’im- della Provincia di Messina e della Presi- manifesti cine- magine, prove- denza della Regione Sicilia, Ass. Turismo, matografici dei Beni Culturali e Pubblica Istruzione. suoi film. Alla nienti dalle scuole Un cartellone ricco dei migliori film per cerimonia sa- siciliane. ragazzi della stagione cinematografica del- ranno presenti le figlie del grande regista - Grafica - con- l’anno è il risultato di una pre-selezione italiano, Cristina e Francesca. operata dai giovani studenti delle scuole Nella serata finale, il 28 Luglio, sarà asse- corso a premi per del comprensorio ionico. gnato il Premio Naxos “Cavalluccio Ma- la realizzazione di Ad inaugurare la 12° Edizione, il film rino 2007” che consiste in una scultura in disegni a tecnica d’animazione del regista americano John terracotta realizzata dall’artista Turi Az- Lasseter, “Cars, Motori Ruggenti”. Nelle zolina. Il Premio sarà consegnato alle per- libera ispirati ai serate a seguire, si alterneranno film e car- sonalità del mondo dello spettacolo e del film della rasse- toni animati: ”Eragon” (giovedì 19), cinema che, per vario titolo, presenzie- gna. “Azur e Asmar” (venerdi 20), “Arthur e il ranno alla manifestazione. chiesa, progettata dall’ing. Giovanni Crinò di Madonna del Carmelo: Furci e dal costruttore ing. Francesco Rigano di Bucalo, fu realizzata in quattro anni. Il 14 luglio 1958, con decreto dell’Arcivescovo Un’antica Angelo Paino ad opera di Monsignor Calogero, mentre era Arciprete il Sac. Salvatore Monsignore, la Chiesa venne proclamata Santuario. tradizione L’incoronazione della Vergine e del Figlio venne fatta con due corone d’oro realizzate a Roma. Il che affonda Santuario in cui viene venerata sorge nel quartiere Bucalo di S. Teresa, ogni anno meta di numerosi fedeli. le radici nel 1888 LA PROCESSIONE ome tradizione alle 18.30 in punto al grido a cura di Mimmo Muscolino di “Viva Maria”, il Simulacro della Ma- Cdonna del Carmelo ammantata d’oro, dono di numerosi devoti e con sul capo la corona di l 16 Luglio di ogni anno, la comunità religiosa di S. smeraldi e rubini, viene condotto trionfalmente per Teresa di Riva festeggia la propria Patrona: La Ma- le vie del paese. donna del Carmelo. Anche quest’anno si rinnova I Come tradizione, aprirà la processione lo Sten- cosi un atto di devozione che affonda le radici in tempi dardo delle Carmelitane, portato dalla priora An- antichissimi. gelina Trimarchi, al rientro in chiesa, invece, Nel 1200, nel Tempio Principale del Monte Carmelo, de- saranno le giovani Carmelitane a portalo. dicato alla Vergine, avvenne un evento straordinario. La Come ogni anno, compongono la lunga fila che Madre di Dio, circondata da celeste splendore, apparve precede la vara in processione le Carmelitane, sul Monte Carmelo a San Simone Stock, frate dell’or- poco meno di duecento, con il loro vestito mar- dine dei Carmelitani e da qui esortò i confratelli a diffon- rone, un velo per copricapo e un cordone bianco ai dere l’ordine Carmelitano e la devozione alla Madonna fianchi, portano al collo un grande scapolare con del Monte Carmelo, non solo in Palestina ed in Siria, ma impressa l’immagine della Madonna del Carmelo in tutto il mondo. sul petto, mentre in quello sulle spalle c’è im- Quei religiosi fondarono monasteri diffondendo presso il distintivo carmelitano con la il culto della Madonna, che giunse fino alla scritta Terz’ordine Carmelitano e la nostra amata terra.Verso l’anno 1884, con scritta in latino:zelo zelatus sum pro una supplica dei fedeli di S. Teresa e con domino deo exercitum ( con zelo l’aiuto di Sua Em. Rev.ma Cardinale sono relatore per il Signore Dio Guarino, inviata a Sua Santità Leone 11 degli eserciti). XIII, chiedevano di decretare Patrona Nel volto delle carmelitane si di S. Teresa la Madonna del Carmelo può leggere la grande devo- e che il giorno 16 luglio commemora- zione a tal punto che alcune tivo fosse festa di precetto. A partire esternano la propria gratitudine dall’anno successivo, grazie al sig. Lo per una grazia ricevuta percor- Turco di , venne scol- rendo a piedi nudi l’intera proces- pita la statua della Madonna del Car- sione. Alla iniziale tradizione melo. Il Simulacro fu portato a S. Teresa maschile dei carmelitani, detti “va- pare nell’anno 1888 e nello stesso periodo roti” perché portatori della vara, si ag- fu proclamata patrona della città. giunse negli anni ’30, la congregazione La statua fu benedetta con rito solenne e portata in delle carmelitane. processione il 16 luglio 1888. La prima “priora” delle carmelitane fu la signora Il 7 marzo 1904, la piccola chiesa della Vergine venne Giovannina Altadonna in Rigano. eretta a Parrocchia autonoma. Per fare parte delle carmelitane bisogna ricevere Il 7 ottobre 1929 , la piccola chiesetta che non poteva lo scapolare. soddisfare le esigenze dei fedeli, fu demolita.La nuova GLI EVENTI DEL MESE GLI EVENTI DEL MESE San Marco D’Alunzio: “IL FASCINO DEL FERRO BATTUTO” di Daniela Musarra ’ Associazione Fabbri d’Arte, con sede a voro, ma un’esperienza che emozionerà l’opera- , promuove ed organizza a San tore permettendo allo stesso di visualizzare non LMarco D’Alunzio nei giorni 03/04/05 Ago- solo il singolo pezzo, ma la stessa atmosfera che sto 2007 una manifestazione denominata “IL FA- caratterizza il momento. SCINO DEL FERRO BATTUTO” 3° concorso di La manifestazione di arte fabbrile si terrà per le vie arte fabbrile ove s’intende favorire la promozione del paese di San Marco D’Alunzio all’aperto, con- e la conservazione delle tradizioni dei valori cultu- sentendo ai visitatori di poter prendere diretta- rali e di civiltà propri dell’artigianato artistico. mente conoscenza delle diverse tecniche e fasi di L’ Associazione Fabbri d’Arte con tale evento lavorazione. vuole valorizzare la tradizione artigianale del ferro Durante il periodo dell’iniziativa saranno organiz- battuto, la manifestazione è inoltre l’occasione in zate una serie di manifestazioni collaterali, alcune cui gli operatori del settore si devono confrontare a carattere culturale e ricreativo ed altre volte alla in una interessante tavola rotonda, con i rappresen- promozione del territorio con visite guidate nei 12 tanti delle istituzioni, del mondo economico e con principali siti paesaggistici e naturalistici. esperti in materia attinenti la valorizzazione del- Nel circuito verranno inserite anche delle escur- l’impresa artigiana in generale, e di quella operante sioni guidate all’interno del Parco dei Nebrodi, vi- nel comparto del ferro battuto. site a chiese seicentesche di San Marco D’Alunzio, Lo scopo di tale concorso è quello di avere una no- e a botteghe artigiane. tevole partecipazione degli artigiani nazionali ed è La manifestazione si concluderà con un convegno prevista anche una sezione riservata agli hobbisti e sul tema ”sapori locali, turismo, artigianato per un una riservata ai giovani. nuovo progetto di sviluppo del cuore della Sicilia”. L’evento non vuole essere l’asettico incontro di la-

Messinese Orazio Nicosia che lì risiedeva per ragioni d’im- piego. Dopo pochi giorni la Si- gnora Giuseppina si rivelò affetta dal male. La notizia si diffuse rapidamente in paese e gli abitanti, non sapendo come affrontare la malattia, si rivol- sero all’aiuto Divino, por- tando in processione il simulacro del Crocefisso vene- rato nella chiesa di S. Agata. Da allora, ogni anno dal 23 al 25 agosto, si celebra il SS. e il suo Cristo Lungo Crocefisso, santo patrono di di Nino Spartà giungono in paese per l’occa- Castroreale. Il Crocefisso li- sione. gneo viene issato, da magliaia a festa del Crocefisso L’istituzione della festa risale di fedeli, su un palo lungo 12 occupa, sin dalla metà al 1854, anno in cui una terri- metri, visibile da ogni angolo Ldel secolo XIX, un bile epidemia di colera colpi del paese. Lo sollevano fa- posto di prim’ordine fra le tra- la città di Messina e gli abitanti cendo leva con lunghe aste di dizione religiose di Castro- per salvarsi trovarono riparo legno e servendosi di funi, reale, sia per il suo significato nei piccoli paesi di campagna. mentre i devoti pregano e ap- religioso- folkloristico quanto A Castoreale giunse la Signora plaudono, dando vita ad un per la quantità di turisti che Giuseppina Vadalà, moglie del momento molto suggestivo. ITALA: da diverse iniziative ricreative e culturali organizzate dal Comitato “San Gia- L’estate a Capo La processione in como” in onore del santo patrono. Spet- D’Orlando mare di San Giacomo tacoli teatrali, musicali e folcloristici, nel ell’aula consiliare Fal- pieno rispetto delle tradizioni popolari. cone-Borsellino il sindaco l 25 luglio di ogni anno a Itala Ma- Rinomati anche i giochi pirotecnici alla NEnzo Sindoni e l’Asses- rina si svolge la caratteristica proces- mezzanotte dell’ ultima sera, a conclu- sore Antonio , il 18 sione in mare di San Giacomo giugno hanno anticipato il cartel- I sione dei festeggiamenti appuntamento apostolo. La festa, divenuta ormai ap- lone delle manifestazioni estive che richiama numerosi spettatori dei puntamento fisso per numerosi fedeli di di Capo D‘Orlando. paesi limitrofi e dell’intera provinica. Non potevano mancare nomi il- tutta la provincia messinese, continua a Secondo alcuni studi storici , molti paesi lustri negli appuntamenti dell’es- suscitare di anno in anno sempre mag- della provincia di Messina come Itala tate Orlandina 2007, artisti di giore interesse. eccezionale valore come Teo Marina insieme a Camaro, Capizzi, Mi- Nel tardo pomeriggio una breve proces- Teocoli, il 3 agosto, Pino lazzo, Alì Terme, Forza d’Agrò e Taor- sione accompagna la statua di San Gia- Daniele, il 10 agosto, e Gigi mina fanno parte di una serie di tappe D’Alessio, il 18 agosto, tutti e tre como che dalla Chiesa madre raggiunge della cosiddetta “viam Francigenam” si- si esibiranno nell’arena Palafan- la spiaggia antistante Piazza Cuppari. ciliana , l’itinerario compostellano che da tozzi. Qui si svolge la santa messa ed il simu- secoli milioni di fedeli percorrono per Clou estivo è sicuramente rapp- lacro viene posizionato su di una barca resentato da questi artisti che giungere alla tomba di San Giacomo di addobbata per l’occasione con fiori, ban- qualificano l’offerta di intratten- Compostela in Spagna. Proprio diere e luci colorate. imento che Capo D’Orlando nella parrocchia della frazione d’Estate offre a residenti e turisti, All’imbrunire, finita la Marina intitolata al santo ma oltre al fantastico trio l’estate messa, il parroco padre pescatore, si trova un la- Orlandina è ricca di appunta- Carlo Olivieri, insieme ai baro (antico stendardo menti fino a settembre. chierichetti e con l’im- Anche questo anno a Piazza Bon- come quello che le con- mancabile assistenza di tempo dal 5 al 15 luglio si svol- fraternite portano in saggi pescatori, sale a gerà la Fiera Campionaria Città processione) che rap- di Capo D’Orlando, una vetrina bordo della stessa imbar- presenta San Giacomo commerciale di prodotti e di at- cazione e dà l’inizio alla con in mano le “creden- tività del centro sud. caratteristica processione in ziali”, rotoli di pergamena di Inoltre nel contesto del sugges- mare che attraversa tutta la costa tivo Parco di Villa Piccolo si cui i pellegrini si munivano per di Itala Marina fino ai confini con i paesi svolgerà il Festival del Blues, essere ospitati negli ostelli di acco- limitrofi, Alì Terme da una parte e Sca- con artisti internazionali come glienza. Anche in Sicilia la «via Franci- Bob Brozman (27 luglio), letta Zanclea dall’altra. La barca con San gena» come in altre parti d’Italia e Daniele Sepe (28 luglio) e Scott Giacomo viene seguita da una nutrita d’Europa, è costituita da una serie di Henderson (29 luglio). flotta di barche di pescatori, anch’esse il- Dal 19 al 22 luglio si svolgerà strade e non da un unico percorso. Come luminate per l’occasione con fiaccole e Kayak da Mare ( - Vulcano racconta lo storico Giuseppe Arlotta, re- luci. Anche la banda musicale accompa- - Capo D’Orlando), il rinnovato sponsabile per la Sicilia del Centro ita- gna il corteo a bordo di una barca. Sulla appuntamento di kayak tra liano di studi compostellani, (l’ente di l’arcipelago delle isole Eolie e la 13 riva invece un altro corteo di fedeli segue ricerca dell’Università degli studi di Sicilia per scoprire insieme le a piedi la processione, pregando ed into- Perugia) a conclusione di uno studio du- meraviglie di questi incantevoli nando canti di devozione. Durante la luoghi, ricchi di miti e leggende. rato diversi anni, vi sono diverse testimo- processione brevi intervalli di giochi pi- Questi gli appuntamenti più im- nianze che attestano l’esistenza in rotecnici accompagnano il festoso cor- portanti, ma non possiamo non passato di una via Francigena tutta sici- menzionare anche il Festival teo. Col calare della sera, i particolari liana. I diversi itinerari percorsi dai pel- degli Artisti di Strada nell’Isola giochi di luce delle barche in mare, i gio- legrini siciliani convergevano tutti in Pedonale, la Rassegna del Teatro chi d’artificio ed il suono della banda, un’unica meta, Messina. La città dello Dialettale, Saggi di Danza e danno vita a suggestive atmosfere. Al Mostre Permanenti che si svol- Stretto , grazie alla sua posizione rappre- rientro della processione, sempre in geranno al Castello Bastione ed sentava una tappa strategica per chi do- spiaggia, si tiene la sagra del pesce. inoltre visite guidate ai siti più veva raggiungere la Calabria. Con molta importanti presenti nel territorio Pesce pescato in giornata nel mare anti- probabilità dunque, anche i territori della a cura dell’ArcheoClub d’Italia. stante Itala viene servito accompagnato Marina di Itala furono attraversati specie L’estate orlandina non può che da vino e pane abbrustolito. La domenica con l’avvento degli Aragonesi, dai pel- non finire con un evento ec- successiva alla processione in mare, vi è cezionale, infatti tra il 22 ed il 23 legrini che da Catania raggiungevano quella per le vie del paese. Le serate che settembre si svolgerà una nuova Messina. vanno dal 21 al 27 luglio sono allietate e sorprendente notte bianca. Sebiano Chillemi Daniela Musarra GLI EVENTI DEL MESE GLI EVENTI DEL MESE André Kertész di Giuseppe Pantano RETROSPETTIVA

Dal 25 giugno al 19 settembre 2007 al Castello di Montalbano Elicona “È impossibile riassumere Una grande mostra dedicata ad Andrè Kertèsz, uno dei più in poche parole il potere importanti maestri della fotografia, realizzata dal comune di dell’arte, tutto il suo Montalbano Elicona e organizzata dallo Jeu de Paume di fascino. Potremmo dire Parigi con la partecipazione del Ministero della Cultura e che esprime il sentimento della Comunicazione di Francia. 14 del bello; che riconcilia a mostra nasce come una tografie in bianco e nero tra le delle iniziative finanziate opere più significative del cele- con la coscienza di se stessi Ldalla Fondazione Carialo bre fotografo ungherese, prove- e del mondo; che suscita nell’ambito del progetto Di- nienti direttamente dall’Archivio stretto Culturale “Terre Federi- Kertész di Parigi. L’evento vanta in chi si ponga nei suoi ciane. Un viaggio fra preistoria e al suo interno una mostra nella confronti, con l’anima contemporaneità”, distretto che mostra: l’esposizione di circa 60 comprende anche i comuni di delle 200 Distorsioni che Kertész sgombra di pregiudizi, Castroreale e e tra i quali realizzò a Parigi nel 1933. Si sempre nuove domande.” Montalbano Elicona è stato de- tratta di una delle serie fotografi- signato comune capofila. Il ca- che più importanti mai realizzate Giuseppe Simone stello di Federico II ospiterà per ed è la prima volta che è possi- Sindaco di Montalbano Elicona la prima volta in Sicilia un artista bile ammirarla in Italia con un dalla presentazione al catalogo già presente nei più prestigiosi numero così elevato di esem- André Kertész musei di tutto il mondo. 180 fo- plari. Info Ufficio Osservatorio Turistico di Montalbano Elicona Tel 0941 678019 [email protected] Ufficio stampa Salvatore D’Amico Tel 347 7286490 [email protected] : LA FESTA DEL PATRONO lissima statua lignea (scolpita nel XIX secolo dallo l 23 agosto da non perdere a Longi la festa del SS scultore palermitano Vincenzo Genovese), la vara di S. Crocifisso e del Patrono San Leone. E’ in questo Leone, Patrono di Longi che viene festeggiato anche Igiorno che i longesi rinnovano tradizioni, festeg- il 20 febbraio e la prima domenica di maggio. Prota- giamenti, folklore venati da una profonda religiosità gonisti della processione i portatori delle due Vare a popolare che affondano le loro radici nel tempo. Un cui fanno da contorno migliaia di persone, longesi re- momento straordinario perché sintesi dell’identità di sidenti ed emigrati che ritornano, rinnovando così il una comunità, quella longese, che ogni anno rinnova forte senso di appartenenza al paese e alle sue tradi- la sua fede incrollabile verso il SS Crocifisso e verso zioni, pellegrini giunti dai paesi vicini. Suggestivo e il suo patrono, San Leone. E’ una festa religiosa e so- scenografico è il gruppo di donne che tira le numerose prattutto di ringraziamento, celebrata per rievocare la corde legate alla vara di San Leone, contribuendo, fine di una terribile pestilenza che negli anni 1886- anche se solo simbolicamente, ad alleviare la fatica dei 1887 colpì la provincia di Messina e che, a Longi, ter- portatori. Tutti insieme a rivelare gli aspetti popolari minò in seguito ad una processione in cui venne di una religiosità conservata nel corso dei secoli sem- portato il simulacro del SS Crocifisso. Segue la bel- pre uguale. Rosa Spinella II° Edizione del Carnevale essere esclusivamente in maschera, percorreranno le strade della Valle dell’Alcantara. più trasgressivo della Sicilia Il clou dell’intera manifestazione, domenica 12 e martedì …stiamo arrivando!!! 14 sera alle 19.00 con la sfilata dei carri, con i gruppi in maschera e di tutta la corte reale per festeggiare la nascita “ddu Principino Carnalivari”. ’ proposto anche per questo anno la II° Edizione Nella giornata del 13 agosto vi è in programma, alle del Carnevale estivo di . Una 15.00, la tradizionale “Caccia al Tesoro”; alle 20.30 la Emanifestazione, che dopo il successo dell’anno “Maccarrunnata estiva”; alle 21.00 “La sai la prima?” scorso, è ripresentata nuovamente con tanto entusiasmo (gara di barzellette con i concorrenti scelti tra il pubblico); dall’Associazione Culturale NovAlba in sinergia con il alle 22.30 “Matrimonio Obbligatorio” spettacolo di caba- Comune di Francavilla di Sicilia. ret e comicità (con Pippino “U Surici”, Pippino Un appuntamento estivo, in programma nella cittadina “Merlo”, Ciccino “Sciacca” e Antonio Bruni), una fi- della Valle dell’Alcantara, da Sabato 11 Agosto a Martedì nestra che si apre sulle macchiette esilaranti dei francavil- 14 Agosto. lesi. Quattro serate all’insegna del divertimento e dell’allegria Le quattro serate, a partire dalle 22.30 saranno allietate dove tutto è concesso nello spirito dal veglione danzante in maschera del “ Re burlone”. con il gruppo musicale “Aloha”. La manifestazione che si rifà a Il sipario della seconda edizione quella invernale (d’antiche tradi- del trasgressivo carnevale franca- zioni) è patrocinata anche dalla Pro- villese, si conclude nella tarda not- vincia Regionale di Messina e dai tata del Martedì 14 Agosto con la Comuni della Valle dell’Alcantara. premiazione dei vincitori e della Il Carnevale francavillese è diven- maschera più bella ed originale tato celebre ed unico nel suo genere della serata. in tutta la Sicilia grazie ai balli, i Una manifestazione riproposta e gruppi mascherati, i carri allegorici organizzata, per il secondo anno e dalle tradizionali “farse”, per la consecutivo, dall’Associazione trasgressività del ballo della “fasu- Culturale NovAlba, il cui Presi- ledda”, nel quale ai partecipanti tutto è concesso. dente è Fabrizio Raneri, grazie alla quale si potranno ri- Il via Sabato 11 Agosto alle 19.00 con la partenza del percorrere tratti significativi del carnevale invernale ma Corteo inaugurale per le vie del paese e gruppo di artisti con i colori ed il calore dell’estate. di strada per i bambini. Che gli scherzi si preparino e ricordiamoci che…ogni Nella giornata di Domenica 12 Agosto, s’inizia alle 9.00 scherzo vale! con il moto raduno, dove i vari motociclisti, che devono Rosa Anna Salsa

PARCO MUSEO JALARI DI BARCELLONA POZZO DI GOTTO: 2° Raduno di 15 espressioni Artistiche Atmosfere… Musica… Festival dell’Arte di Strada al 28 al 29 luglio al Par- dislocati lungo i viali e le nome del Festival, è un modo coMuseo Jalari a Bar- piazze del ParcoMuseo. di respirare, di vivere, è la rap- Dcellona Pozzo di Gotto Come afferma la stessa Asso- presentazione concreta di si svolgerà il “2° Raduno di ciazione EspressivaMente è un un’arte astratta che identifica espressioni Artistiche Atmo- evento che mette in primo l’essenza di ogni artista. sfere… Musica… Festival del- piano “L’arte” come massima Espressivamente è un oasi l’Arte di Strada” organizzato esaltazione dell’Io e rivela- della felicità per l’esaltazione dall’Associazione Culturale zione del proprio essere che dei sensi dove poter riscoprire Etnografica Ambientale Jalari. racconta la voglia di sorpren- l’atavico legame della fratel- Il più grande Raduno di espres- derci e di stupirci. lanza, la solidarietà, l’ugua- sioni artistiche realizzato nella L’arte… una malia, una sensa- glianza, al fine di provincia di Messina. Centi- zione. La strada… una porta sensibilizzare i giovani nella naia di artisti si esibiscono aperta sull’inatteso. Una que- riscoperta dei valori e delle tra- nelle specialità di Musica, Tea- stione di anima, di contatto, di dizioni. tro, Danza, Arte di strada ani- emozione... mando gli angoli d’arte EspressivaMente, più che il Daniela Musarra

GLI EVENTI DEL MESE GLI EVENTI DEL MESE rizzare il patrimonio culturale, na- IL COMMISSARIO turalistico e artistico della zona. STRAORDINARIO DEL Sessanta manifestazioni, concerti, letture, mostre e pieces, dislocati PARCO DEI NEBRODI all’interno di piazze, chiostri, SALVATORE bagli, contrade, che, per l’occa- GIARRATANA: sione, si trasformeranno in teatri all’aperto. Il progetto, avviato dal- “IL PALCO DI PAN l’Ente Parco dei Nebrodi e finan- CONIUGA ziato dalla Regione, all’interno del Por Sicilia 2000-2006, punta sul- SPETTACOLO, IL PARCO DEI NEBRODI l’idea di “destagionalizzare” il NATURA E DIVENTA PALCO DI PAN flusso turistico, di creare un per- fetto connubio fra natura e cultura PATRIMONIO Attori, scrittori, poeti, nebroidea, facendo apprezzare e, MONUMENTALE registi, scenografi, in alcuni casi, riscoprire le partico- teatranti e mimi danno larità dei 23 comuni coinvolti nella DEL TERRITORIO” 16 rassegna, le loro bellezze architet- vita a “Nebros. l ricchissimo cartellone toniche e naturalistiche accanto proposto dalla rassegna Il Pal(r)co di Pan”. alla musica, ai canti religiosi, alle “Nebros. Il Palco di Pan” di Carmela Pantano cerimonie tradizionali e agli anti- “I rappresenta non solo una occasione l Parco dei Nebrodi diventa un chi costumi del Mediterraneo. di intrattenimento colto e di qualità palcoscenico sul quale, dal 15 Nasce così un “teatro fuori dai tea- ma anche uno straordinario stru- Igiugno al 12 settembre, si esi- tri”, un sistema che trae la sua mento di conoscenza del territorio biranno attori, scrittori, poeti, regi- forza dall’essenza dalla bellezza del Parco dei Nebrodi e una vetrina sti, scenografi, teatranti e mimi, dei luoghi e della cultura locale. dando vita a spettacoli atti a valo- per presentare anche alla ribalta na- Ecco le date di alcuni eventi... rassegna estiva vedremo esibirsi nel palcoscenico naturalistico del variegato Parco dei Nebrodi, can- a giugno fino a settembre nei 23 comuni ne- tautori pop e folk siciliani come i Tinturia, il 21 broidei avranno luogo ben sessanta spetta- luglio a Bronte, e Pippo Pollina, 1 luglio ad Ac- Dcoli della rassegna artistica Nebros quedolci, i Discantosiculo, il 3 agosto a e organizzata dall’Ente Parco dei Nebrodi. il 10 agosto a San Teodoro, ma anche artisti di fama Il Pal(r)co di Pan è una kermesse dove i concerti, le internazionale come Noa, il 26 luglio a Sant’Agata poesie, le mostre e pieces teatrali in piazza la ren- di Militello, Moni Ovadia, il 31 luglio a , dono una manifestazione d’eccezione. In questa Eugenio Finardi, il 4 agosto a Santa Domenica Vit-

SAN SALVATORE DI FITALIA “La Festa affonda le sue radici nella pose e si diffuse, è testimoniato storia di San Calogero, vissuto pro- dagli Inni del monaco Sergio, risa- amoso nei Nebrodi è il culto babilmente tra il I e il VI secolo, ori- lenti al IX secolo e rinvenuti, unita- per San Calogero (19-20-21 ginario di Calcedonia, di fronte a mente alle ossa del Santo, nel Fagosto) protettore di San Sal- Costantinopoli, oggi Istanbul. Per Monastero di Fragalà. Appare certo vatore di Fitalia, il paese è meta di sfuggire ad una persecuzione contro che da Fragalà il culto a San Calo- pellegrini che vi si recano per ren- i cristiani, parte per l’Occidente e gero si è diffuso nella Valle del Fita- dere omaggio al Santo miracoloso, sbarca a Lilibeo in Sicilia dove ini- lia, in particolare a San salvatore di alla cui venerazione è collegata la zia la sua opera apostolica per tutta Fitalia e nell’area dei Nebrodi. tradizione degli ex-voto. Gran parte la Sicilia, confermando l’annuncio L’evento si caratterizza per di tale oggetti donati al Santo in della vera fede con straordinari mi- l’enorme afflusso di pellegrini pro- segno di ringraziamento per le gra- racoli, cacciando i demoni e gua- venienti da tutti i paesi dei Nebrodi zie ricevute o richieste sono conser- rendo i malati. In una grotta presso e oltre, che nella notte tra il 19 e il vati presso il Museo delle tradizioni Sciacca conclude la sua vita terrena. 20 agosto accorrono a piedi al san- popolari. Il suo culto, che ben presto si im- tuario di San Calogero. Molti sciol- zionale ed internazionale quest’ importante area protetta della Sici- lia, una delle più vaste ed interes- santi del nostro paese. Un modo, insomma, per rivelare un’area che è da tempo meta di un crescente numero di turisti e che ha tutte le carte in regola per continuare,in questo settore, un percorso di cre- scita che il Parco ha saputo, in tutti questi anni, sollecitare ed accom- pagnare mettendo in rete e patroci- nando iniziative di diversa caratura e valenza ma tutte finalizzate a va- ritorio, quello dei Nebrodi ap- sia la prima di una lunga serie ed è lorizzare l’area protetta e i Comuni punto, che negli ultimi anni ha sa- per questo che auspichiamo che che vi ricadono. puto proporsi,in modo originale, analoghe iniziative possano anche Il numero degli spettacoli e la ad un turismo che guarda con cre- in futuro trovare spazio, e sostegno scelta dei siti, luoghi di grande scente interesse alla destagionaliz- finanziario nell’ambito delle ri- suggestione ambientale ma anche zazione. sorse del Fondo sociale europeo”. di indiscutibile interesse monu- La scelta di coinvolgere un così mentale ed artistico, fa di Nebros ampio numero di Comuni fa sì, Per info: uno degli appuntamenti imperdi- Ufficio Stampa inoltre, che la rassegna costituisca bili della prossima estate. Il pro- Luigi Ialuna e Giuseppe Pistone anche per le popolazioni residenti Tel. 320 4385590 335 8325107 getto, nato nel 2003 e finanziato un importante elemento di intratte- 349 8145051 nel 2005 all’interno del Por Sicilia nimento . La nostra speranza, na- [email protected] , vede oggi la luce e rende più ap- [email protected] turalmente, è che questa rassegna petibile l’offerta turistica di un ter- www.parcodeinebrodi.it toria, e Vincenzo Consolo, con la partecipazione di L’intento della manifestazione e far apprezzare l’i- Antonio Smiriglia, il 4 agosto a Sant’Agata di dentità territoriale, le realtà locali, dagli usi ai cos- Militello. tumi alla rete dei percorsi del gusto. Si tratta di una rassegna itinerante densa di artisti Ma soprattutto valorizzare i comuni del Parco, oltre che inviterà il visitatore a scoprire e a vivere in ad alcune zone limitrofe all’area protetta, come pal- modo leggiadro i 23 comuni del Parco, attraverso coscenico storico-archeologico di alto profilo nat- delle rappresentazioni sceniche tra castelli, borghi uralistico e ambientale. medievali, abbazie, chiostri e angoli pittoreschi del Daniela Musarra ricco patrimonio nebroideo. 17 gono i loro voti o chiedono grazie al santo miracoloso CASTELL’UMBERTO con l’offerta di cera votiva, raffigurante le varie parti an Vincenzo Ferreri è il Santo Protettore di Castel- del corpo umano. l'Umberto. Si celebrano due feste principali in suo Il 20 dopo la Santa Messa solenne delle ore 11.00, ini- Sonore: l'una il 5 aprile, nel giorno della festa liturgica e l'altra il 26- 27-28 agosto che, secondo le costumanze agri- zia la processione per le vie del paese dove il santo è cole del paese, avrebbe voluto significare il ringraziamento portato su una “vara” realizzata in legno nel tardo ‘600 per l'annata agraria e quindi un meritato riposo per i Castanesi San Calogero barocco; si tratta di momenti di grande che avevano faticato per un intero anno. La festa patronale ha suggestione e misticismo, il tutto incorniciato da mi- inizio alle ore 9.00 del 26 agosto con il giro delle vie del paese gliaia di fedeli che vengono da ogni parte della Sicilia del complesso bandistico "V. Bellini" di Castell'Umberto, settentrionale. proseguirà con la santa messa e la prima giornata di festeg- All’entrata del paese ci sarà un comitato di acco- giamenti si concluderà con uno spettacolo musicale. La festa glienza che darà il benvenuto ai pellegrini, che hanno proseguirà anche il 27 con la Messa e la processione della viaggiato tutta la notte per rendere omaggio al Santo, Reliquia. La festa del patrono si concluderà martedì 28 agosto offrendo loro cibo e bevande. alle ore 22.00 con il concerto, con il contributo dell’Ammi- Daniela Musarra nistrazione comunale, di Enrico Ruggeri. DM

GLI EVENTI DEL MESE GLI EVENTI DEL MESE : Festa di Santa Lucia UN RITO LUNGO SETTE SECOLI di Mimmo Muscolino

Nella seconda domenica di agosto una ricorrenza ricca di significato, impregnata di storia che risale a sette secoli fà.

nemmeno la forza di un paio di buoi 1 la cui fune è legata ai fianchi riesce a spostare la giovane siracusana. Nem- meno il fuoco riesce a scalfire Lucia, le cui fiamme la lambiscono ma non toccano le sue vesti e il suo corpo. 18 Questa scena, bella e commovente si rievoca ancora oggi durante i festeg- giamenti della Santa Patrona. La scena del martirio non si discosta molto da quella degli aragonesi del 1400, come tradizione inizia alle 18.00 quando i Giudei (uomini vestiti da soldati romani con elmo e lancia: guidati e stimolati con selvaggio in- citamento a colpi di forcone dal terri- bile diavulazzu) con passo sostenuto ome ogni anno, la seconda sere di origini savocese, è stata la e al rullo dei tamburi si dirigono in domenica di agosto, la comu- confraternità di S. Lucia, guidata dal segno di gioia presso l’abitazione Cnità religiosa savocese festeg- governatore Carmelo Curcuruto della giovane Lucia per portarla via gia la Santa Patrona, S. Lucia Vergine che si avvale di uno statuto risalente per ordine del crudele Pascasio ed ol- e Martire. al 1830. traggiarla per farle perdere la vergi- Una ricorrenza ricca di significato, La festa di S.Lucia, ogni anno ri- nità. impregnata di storia che affonda le chiama una moltitudine di persone Alle 18.30, il momento più atteso: sue radici a sette secoli fa, su inizia- che assiepano la piazza centrale del Erika Pasquale, una giovane di ori- tiva di Domenicani e Francescani nel paese per assistere alla rievocazione gine savocese, di otto anni, vestita di periodo del dominio spagnolo (XII del Martirio della Vergine, denun- bianco con una palma d’argento in Secolo). ciata da un nobile romano al crudele mano, esce dalla propria abitazione A rappresentare la giovane siracu- Pascasio che ordina di prendere la portata a spalla da un uomo, Giu- sana, che rifiutò sempre le nozze ter- giovane Lucia, oltraggiarla e trasci- seppe Nicita, viene accolta da un rene asserendo di essere già sposata narla in una casa di perdizione. lunghissimo applauso dalla folla im- a Cristo, la piccola Erika Pasquale, Nulla possono fare quei soldati, poi- mensa assiepata nella piazza e dalle di otto anni. chè Lucia resta attaccata al suolo. grida festose dei soldati romani e dal A scegliere la “bimba” che deve es- Lucia è protetta dallo Spirito Santo, quando la giovane Lucia, donerà, adagiandolo al collo del 2 simulacro della Vergine e Martire, la propria collana d’oro: il gesto viene accompagnato ogni anno da un ap- plauso della folla dei fedeli e curiosi.

foto 1 La processione con Pasquale Lucia 8 agosto 2003 foto 2 I Giudei foto 3 U diavulazzu “ U diavulazzu” forcone del terribile diavolo. un’antica maschera del 1400 La giovane Lucia, portata a spalla , legata ai fianchi da una grossa fune, viene trascinata da due grossi buoi, parati na figura caratteristica dell’antica festa popo- a festa, viene oltraggiata dai giudei ed dal “Diavulazzu”. lare di Santa Lucia, Patrona di Savoca, è “ U Il tutto si svolge lungo le strade del centro storico per con- Udiavulazzu”, raffigurato da un uomo di rosso cludersi dopo un’ora di “martirio” al centro della piazza, vestito, nelle mani un “raffio” uncinato con il quale dove, dopo una lotta infruttuosa dei giudei e del Diavolo, gesticola e il viso coperto da una orripilante maschera Lucia, abbattuti i Giudei e rotta la fune, mette in fuga i lignea scolpita da un pastore, secondo la leggenda, nel buoi e il diavolo. Il gesto viene accompagnato da un ca- 1400. loroso applauso dal popolo. Ancora una volta, la giovane Questo personaggio caratteristico è l’animatore della Lucia è la trionfatrice, il bene che trionfa sul male. festa ed ha una parte principale nella scena della rie- Al termine di tale rievocazione, avrà luogo la solenne pro- vocazione del martirio di Santa Lucia. Una maschera cessione del prezioso simulacro, in argento massiccio ri- lignea con due lunghe corna nella testa e una doppia salente al 1666 che può essere ammirato solamente nel fila di denti, occhi di fuoco e, nelle mani, un lungo for- giorno dei festeggiamenti. cone, ai fianchi invece una cintura dondolante di “bub- Un momento suggestivo prima del rientro in chiesa boli” e sonagli. Questo personaggio, detto anche “u virseriu”, nella sua azione, gesticolando con il suo tridente capovolto, 3 tenta la Lucia, rappresentando Pascasio, il crudele ti- ranno di Siracusa. A raffigurare “ U diavulazzu” sono tre tre personaggi: Agatino, Antonino e Natale Di Giovanni, una tradi- zione sentita, che si tramanda di generazione in gene- razione. che a turno in seguito alla pesante maschera di legno in precise postazioni si danno il cambio du- 19 rante la rappresentazione del martirio. In passato altri personaggi hanno indossato le vesti rosse e la pesante maschera, Salvatore Ravidà e il figlio Carmelo, Eu- genio Garufi con il figlio Francesco. Non è assolutamente facile impersonare la figura del “Diavulazzu”, non solo per la pesantezza della ma- schera, ma soprattutto per la scarsa visibilità del campo d’azione. Si tramanda che il pastore, una volta terminata la sua opera, unico esemplare, mentre percorreva un sentiero di campagna si imbattè nel diavolo in persona che iro- nicamente si complimentò con lui dicendogli:” figghiu sugnu bruttu ma no pi quantu mi facisti”. Detto ciò, gli prese l’anima portandosela con se in in- ferno. Un’altra tradizione vuole che il “Diavulazzu” sia rigorosamente savocese. (Mm)

GLI EVENTI DEL MESE UN PAESE DA VISITARE

20 UnUn postoposto frafra ii tempitempi MONTALBANO ELICONA

n paese che non si dimentica. tieri più antichi con il borgo medievale, E’ questo Montalbano Elicona. sull’altra i quartieri più recenti, nati dal UChi ci è nato lo ricorda per 1800 in poi. Grazie alle sue bellezze sempre, chi lo visita per la prima volta naturalistiche e architettoniche, all’an- non può fare a meno di tornarci. E’ un tichità della sua storia, alla particolarità posto fra i tempi, un luogo in cui i se- del centro storico e del suo dedalo di coli si sono avvicendati, lasciando le vicoli, nel 2003 è stato annoverato loro impronte e formando i palazzi, le dall’Anci fra i 96 borghi più belli d’Ita- chiese, le tradizioni, la cultura, gli uo- lia. mini. Dai suoi 907 metri d’altezza è Secondo alcuni il nome Montalbano possibile far spaziare lo sguardo dal deriva dal latino mons albus, con rife- golfo di ai fumi dell’Etna, dalle rimento ai monti imbiancati di neve, se- rocche dell’Argimosco al golfo di Mi- condo altri dall’arabo al-bana, con il lazzo, dal castello medievale ai boschi significato di “luogo eccellente”. secolari: mare e montagna, neve e sole La prima tappa della sua storia seco- che si fondono sotto un unico sguardo. lare è l’810, anno in cui inizia a for- L’immagine dal satellite gli da la forma marsi il centro abitato attorno a una di una farfalla, su un’ala vi sono i quar- torre innalzata dai bizantini. E poi le a cura di Carmela Pantano

dominazioni si succedono, sempre deporta gli abitanti e distrugge il La storia di Montalbano ruota da attirate dalla posizione strategica paese. Nel 1262 suo figlio Man- sempre intorno al suo castello, il di questo crocevia che collega le fredi eleva Montalbano a Contea e simbolo del bel borgo. Ineguaglia- coste della Sicilia nord-orientale la da a Bonifacio Anglona. Nel bile nel suo genere per imponenza con l’interno dell’isola. I normanni 1285 ha inizio il periodo aragonese e maestosità, non sorse solo per ampliano la torre (1070) e creano con re Federico II d’Aragona che necessità militari e rappresenta un fortilizio in cui si stanzia una ricostruisce e amplia il castello e l’unico esempio superstite in Sici- colonia di soldati lombardi. Nel da al nostro paese e all’intera Sici- lia di palazzo reale trecentesco. Ha 1189 sotto la regina Giovanna il lia nuova linfa vitale. Alla morte di due corpi di fabbrica: il più antico feudo di Montalbano passa al de- Federico, la città passa al figlio si compone di un rettangolo con al 21 manio e alla signoria reginale ed il duca di Randazzo. Alla fine del centro due torri, una a pianta qua- paese si sviluppa e diviene città regno aragonese, Montalbano di- drata, l’altra a pianta pentagonale. regia. Durante la dominazione venta feudo, prima nelle mani dei Il secondo nucleo è formato da un sveva Federico II crea una seconda Colonna, poi dei Bonanno fino al area quadrangolare con una serie torre, le mura esterne del castello 1805, quando per il pagamento di di grandi feritoie e finestre. Al cen- e nel 1211 dona il maniero alla un debito è ceduto ai Gesuiti. Con tro della porzione meridionale del moglie Costanza d’Aragona. Nel l’unità d’Italia il feudo torna al de- secondo nucleo del castello sorge 1233, dopo una rivolta, Federico manio del Comune. un vero e proprio gioiello, una

UN PAESE DA VISITARE UN PAESE DA VISITARE cappella a pianta quadrata e cupola centro storico, dei quartieri Ma- rocchi, il Portale di casa Mes- ottagonale con tracce di affreschi trice, Livatera e Serro. Una delle sina-Ballarino, scolpito nel ‘600 risalenti a varie epoche, l’unico testimonianze artistiche di mag- da Irardi da Napoli e il Portale di ben visibile è un frammento raffi- giore pregevolezza è la Chiesa casa Mastropaolo, intagliato nel gurante un Vangelo. Madre, oggi Basilica Minore. La ‘700 dallo scalpellino montalba- La bellezza di Montalbano non si Chiesa, edificata nel Medioevo e nese Bongiovanni. concretizza solo nella storia creata dedicata a San Nicola, patrono del Ciascun borgo della Sicilia vanta dagli uomini ma anche dai doni la- paese, conserva una preziosa opera tradizioni secolari, eventi che ve- sciati dalla natura. Nella località scultorea, datata 1587 ed attribuita dono il folklore, la fede, lo spetta- , “l’altopiano delle al Gagini. Nel 1654 fu dotata di colo, la cultura fondersi in maniera grandi propaggini”, sorge il mag- due navate laterali e venne eretta inscindibile. Anche Montalbano giore sito megalitico d’Italia, la splendida torre campanaria. Al vanta usanze di tal tipo. Il 24 ago- un’area formata da enormi massi centro della sto viene celebrata la Madonna modellati dai secoli. L’aquila, es- Piazza della Provvidenza. Per circa tre ore sere che collegava il cielo e la la vara, ricoperta da gioielli, è por- terra, l’orante, col suo profilo enig- tata a spalla dai fedeli, percor- matico, meraviglioso al tramonto rendo le vie del paese seguita 22 e i due menhir verticali che cele- da un’immensa folla, al brano il rito della fecondità, for- grido di “viva Maria”. In- mano un misterioso santuario di numerevoli i fedeli pietra, nato per celebrare i cicli scalzi a soddisfare un astrali e segnare il passaggio voto. La processione delle stagioni. Nella stessa si conclude a tarda zona, a gruppi o isolati, sor- sera con il ritorno del gono i “Cubburi, singolari Simulacro in piazza strutture a pianta circolare, e l’inizio della fiac- “funghi” di pietra, perfetti colata. La discesa dal punto di vista architet- del Venerdì Santo, tonico, nati probabilmente una cerimonia si- come dimora pastorale. mile a tante altre ma Altra meraviglia della na- unica per la sugge- tura è il fiume Elicona. stione dei luoghi. Il Nato dall’Argimusco e dai corteo giunge sul Losi, sfocia nel mare Tirreno monte Calvario con la tra Falcone e Tindari, ha visto bara vuota, trasportata lungo il suo percorso la costru- a spalla dagli apostoli, zione di mulini ad acqua ai circondati dai bambini quali si portava il grano a maci- vestiti di bianco, dai giu- nare. Nel comune di Montalbano è dei, dalla veronica e dalle pie compreso anche il Bosco di Mala- donne vestite a lutto; le varie botta, uno degli ultimi boschi so- stazioni lungo il cammino; l’ar- pravvissuti in Sicilia. 700 ettari, sorge rivo in cima al calvario; un apo- riconosciuti come riserva naturale, il Santua- stolo sale sulla scale, toglie i collocati tra i Nebrodi e i Pelori- rio Maria S.S. della Provvidenza chiodi dalle mani, fa scivolare tani, racchiudono le più svariate con la statua lignea della Ma- sotto le braccia un lenzuolo can- specie di fauna e flora, con rapaci donna. Un fiore all’occhiello è la dido e il corpo di Cristo scende notturni, aquile, cinghiali, funghi e Chiesa di Santa Caterina, nei lentamente sulla bara bianca. Al querce secolari. pressi del castello, col suo splen- tramonto, il corteo scende con le L’architettura di Montalbano rac- dido portale in stile romantico e la candele accese. Si aggiungono le chiude in sé la maestosità di grandi sua statua della santa alessandrina. caratteristiche “varette”, l’impo- strutture, dal castello alle chiese, e Ed ancora lungo la via Mastro- nente Madonna vestita di nero, le piccole e caratteristiche vie del paolo i due magnifici portali ba- Gesù nell’orto degli ulivi, il Cristo nella bara di vetro e il COME ARRIVARE crocifisso, che si muo- In auto: vono alla volta della Autostrada A 20 Me-Pa, uscita piazza. svincolo di Falcone, imboc- Le tradizioni religiose, cando la strada per Belvedere- la suggestione del S.Barbara-Montalbano. borgo antico, i vecchi In aereo: mestieri trovano piena Aeroporti di Catania o di Reggio espressione nel Pre- Calabria. sepe Vivente. L’evento, che nell’ultima edi- In treno: loro bandiere; i giochi medievali, Stazione di Barcellona PG zione ha visto un’affluenza di che vedono i quartieri in sfida, de- 10.000 visitatori, si concretizza in cretano il vincitore del Palio. una serie di ambienti nei quali, alla Superficie 67.27 Kmq Dall’estate 2006 il Corteo Storico Abitanti 2.834 fievole luce di fiaccole, lumini e è stato inglobato in un’altra mani- Altitudine 907 mt/slm falò, rivivono gli antichi mestieri, festazione destinata a diventare riprodotti con assoluta maestria, un’ulteriore perla di Montalbano: circondati dalle musiche e dalle le Giornate Medievali. Per tre NUMERI UTILI parole di cantori, cantastorie e let- giorni rivive l’Era medievale, con UFFICIO OSSERVATORIO tori di testi sacri. la modernità dei tempi che cede il TURISTICO - 0941 678019 Una delle manifestazioni principali posto a menestrelli, guerrieri, ca- PRO LOCO - 0941 679065 dell’agosto montalbanese è il Cor- valieri, giocolieri, dame, danzatori. teo Storico, la rievocazione sto- L’intrecciarsi di tutti questi ele- PERSORSO D’ARTE: rico-figurativa dell’entrata in paese menti, storia, cultura, natura, archi- MOSTRA ANDRE’ KERTESZ: di re Federico II e della sua corte. tettura, manifestazioni, tradizioni e 180 fotografie dell’artista, al ca- I figuranti, vestiti con abiti medie- gastronomia, genera Montalbano stello dal 26 giugno al 19 set- vali, percorrono le vie del paese; Elicona, un posto tra i tempi, un tembre. gli stendardi dei vari quartieri si luogo in cui il tempo trattiene il muovono al vento; gli sbandiera- fiato e il passato diventa parte inte- MUSEO FOTOGRAFICO tori muovono e lanciano abili le grante del presente. BELFIORE: 50 anni di foto e di storia presso PRODOTTI TIPICI la fondazione Parlavecchio. a tradizione gastronomica di MUSEO ALOISIO: Montalbano trae le proprie radici Casa museo in via Mastropaolo. Ldal mondo contadino e pastorale. 23 Il pane è sa sempre un vanto, rinomato in tutta la provincia per la sua bontà. I biscotti a cimino, al latte, al vino, le Fotografie: ciambelle, le nuvolette, le “cullure”, i ca- Studio Fotografico Belfiore ratteristici pasticcini di nocciola. Ed an- Gaetano Pantano cora e maccheroni, la ricotta bianca e infornata, la provola. Tra i secondi Nino Spartà piatti: arrosti di carni suine e ovine, “u sutta e suvra” (lardo e carne). Enzo Pantano

UN PAESE DA VISITARE MICROFONI APERTI A tu per tu con Salvo Cilona Assessore al Turismo e Speacolo di Taormina a cura di Rosa Anna Salsa

Cosa significa per lei essere As- “Devo dire che noi stiamo lavorando con grande impegno sessore al Turismo, Spettacolo e perché è dura. Coinvolgiamo le nostre forze, il nostro per- Sport? sonale per intervenire su tutte quelle strutture importanti, E ti aggiungo anche l’ecologia, da vedi il Palazzo Corvaja. In questo periodo, infatti, ospita me fortemente voluta perché non una mostra di grandissima rilevanza mondiale, l’Annun- ci può essere una città turistica ciata di . Ci proponiamo di conti- senza una città pulita. E’ un impe- nuare con mostre di grandissimo rilievo, è speranza nostra gno incredibile. Noi come ammi- poter avere anche Caravaggio, subito dopo l’Annunciata. nistrazione ce l’abbiamo messa Quindi ci siamo già posti, dal punto di vista prettamente davvero tutta l’anno scorso e agli culturale, primi della classe.” 24 inizi di questo anno, promuovendo in modo davvero ecce- Taormina e l’Arte, quindi un sodalizio fruttuoso. Come zionale la nostra città. Avevamo degli stand grandi quanti si è giunti ad ospitare opere di eccellenza rinascimentali quelli della Regione Siciliana. E’ vero che per fare questo e contemporanee? abbiamo coinvolto i privati, ci sono state sponsorizzazioni, “Parte l’anno scorso grazie alla presenza nel territorio della ma il risultato ottenuto ne ha valso la pena. Taormina è stata mostra Mirò. Abbiamo visto i risultati ottenuti dalla mostra rappresentata in modo degno del proprio nome.” considerando anche il fatto che il luogo prescelto per l’al- I Nastri d’Argento sono tornati a Taormina, un sici- lestimento di Mirò, l’ ex Chiesa del Carmine non era pro- liano, Giuseppe Tornatore, ha vinto; si è celebrato il Ci- prio la migliore, perché un pò decentrata, ma che ha fatto nema Mediterraneo. Taormina però si trova sempre registrare le 16.ooo presenze in tre mesi. Da lì è partito l’in- dietro, in fatto di ritorno di immagine, ad altrettanti put di proseguire su questa strada. Io ci credo fermamente, Festival del Cinema (Cannes-Venezia–Roma). Cosa soprattutto da quando l’anno scorso ho analizzato i dati e serve per rilanciare al meglio il Film Festival di Taor- da buon amministratore che studia i dati raccolti devo pro- mina dopo 53 edizioni? porre altri luoghi, magari più favorevoli per una maggiore “ Intanto diciamo che le sedi appena citate hanno dei fi- e costante fruizione di visitatori amanti delle opere di pre- nanziamenti completamente differenti a quelli che possono stigio mondiale. Così ho proposto il Palazzo Corvaja come essere i nostri. Roma, ad esempio, per l’ultima edizione del luogo preposto per accogliere il quadro del Pittore sici- Festival del Cinema aveva a disposizione ben 12 mln di liano. Da lì, da Mirò è partito questo progetto. Abbiamo, euro ricevuti dalla Camera di Commercio di Roma. Noi come amministrazione, coinvolto l’Assemblea regionale invece con un solo ed esiguo milione di euro non abbiamo Siciliana perché l’Annunciata proviene dal museo regio- l’opportunità di contrastare queste tre sedi importantissime nale Abatellis, che fa capo proprio all’Assemblea Regio- del Cinema. Però, l’indirizzo preso quest’anno dal Diret- nale, l’Onorevole Ardizzone si è impegnato in prima tore sezione cinema, Deborah Young, mi pare essere persona per renderelo possibile; il Presidente Alberto quello più giusto perché guarda oltre il Mar Mediterraneo, Acerno, il direttore del Museo e l’Assessore regionale Le- quindi con l’opportunità di avere veramente grandi spazi di anza che ha fatto la sua parte e abbiamo raggiunto questo manovre e iniziare a promuovere anche il Cinema Norda- obiettivo. Quindi come si vede è un cocktail di persone che fricano (Egitto, Marocco, Tunisia) così come i Paesi greci. sono riuscite, impegnandosi, a fare venire l’opera di Anto- Il cinema egiziano ha grandissime potenzialità e in questo nello a Taormina. Noi vorremo continuare in questa linea momento pare che siano intenzionati a fare anche dei inve- auspicandoci anche l’arrivo di Caravaggio e altri grandi stimenti in tal senso. Taormina si pone così da ponte tra il nomi della pittura mondiale.” NordAfrica e l’Europa. Mi sembra che la scelta e l’indi- Estate, turismo di massa, Inverno, turismo di elite. rizzo preso sia la formula vincente. Noi ancora non ab- L’amministrazione D’Agostino punta ancora in tal biamo la forza e la capacità economica per poter competere senso? E cosa necessita a Taormina per poter entrare con le grandi del Cinema europeo…però ci stiamo lavo- nel circuito del turismo d’elite? rando.” “Noi stiamo cercando proprio di promuovere soprattutto Taormina com’era e com’è, ieri ed oggi. I vostri obiet- in inverno un turismo che è differente in quella stagione. tivi li state raggiungendo? Mentre il fine settimana la città può ripartire con i giovani, essere un nuovo punto di riferimento, realizzando questi cora non ha fatto? tipi di spettacoli, tale progetto richiama anche un tipo di “Questa è una domanda estremamente difficile. Io clientela che vuole venire a Taormina per soggiornare in vorrei portare a Taormina, anche se sembra una con- vacanza o approfittare di vedere le nostre mostre. Ma sap- trapposizione (spesso mi sono scontrato con chi, forse piamo anche che la mostra fine a se stessa non basta per la più autorevole di me dal punto di vista tecnico cultu- città, serve altro e noi ci stiamo predisponendo per mettere in atto spettacoli di teatro e musicali al palazzo dei Con- rale) io sono convinto che i David di Donatello deb- gressi proprio per far rivivere il turismo invernale. Poi, ab- bano fare ritorno a Taormina Non è poi immaginabile biamo anche il turismo congressuale e fieristico, un tipo di che tale premio, dato ai più grandi e famosi attori del turismo che è molto ricco.” Cinema, venga dato all’interno di un teatro tenda, Come si pone Taormina nel mercato Internazionale? così come è successo durante la premiazione di G. Le strutture ricettive sono adeguate o bisogna appron- Tornatore lo scorso mese, dopo aver ricevuto il Na- tarle in modo più esaustivo? stro d’Argento. In questo modo si svilisce la natura “Dal punto di vista di strutture alberghiere, la nostra città è del David di Donatello. Mi piacerebbe portare a Ta- ben messa. Quindi c’è una offerta eterogenea per il turista ormina, il grande tenore, Luciano Pavarotti. Sono che vuole venire a Taormina anche per stare tranquillo con- fezionandosi una bella vacanza.” in contatto con il suo direttore artistico, Enrico Ca- La P.A. punta alla riapertura del Casinò? stiglione, dopo che il tenore ha espresso il desiderio “Io dico che il Casinò è un’importante accessorio per il tu- di venire a Taormina per poi dare l’addio alla carriera, rismo. Taormina ha bisogno del casinò non per avere gente così come farà quest’anno Alessandra Ferri, salu- che vada a giocare, ma perché esso è il completamento di tando i fans. Ci auguriamo, nel frattempo, che Pava- una offerta turistica estremamente importante.” rotti si rimetta in salute per ciò che il suo nome Cosa le piacerebbe realizzare a Taormina che an- rappresenta per l’Italia.” L’Annunziata di Antonello da Messina a Palazzo Corvaja al 30 giugno a fine ottobre, Taormina ospiterà l’Annun- ziata di Antonello da Messina. La tela sarà esposta a Pa- Dlazzo Corvaya, sede del Primo Parlamento siciliano, che, proprio per l’occasione, ha subito un intervento di restauro. L’evento è organizzato dall’assessorato ai Beni culturali, ambien- tali e alla Pubblica Istruzione, dall’Assemblea regionale siciliana e dal comune di Taormina. Al Palazzo Corcaya verrà collocata in una speciale teca climatizzata ed esposta al pubblico. Nel gran sa- lone potranno accedere solo 30 visitatori per volta. Il vicino Pa- 25 lazzo dei Congressi ospiterà la biglietteria. La tavola che misura 45 cm x 34,5 e che è custodita presso la Galleria Nazionale di Pa- lermo, è stata realizzata da Antonello dopo un suo ritorno nel 1470 nella terra natia. E’ un’opera di straordinaria intensità e propone l’idea dell’Annunciazione come evento puramente spirituale, senza angelo, la cui presenza è però evocata dall’espressione di profonda concentrazione interiore della Vergine e dal gesto delle mani, una piegata a chiudere il manto, l’altra sollevata a mezz’aria, come a congelare il tempo e a far presupporre a chi la guarda di avere davanti l’angelo annunciante. Torneremo sicuramente a parlare di questo nostro grande pittore, il più noto e il più stimato tra i pittori rinasci- mentali e questo, nonostante, per secoli, la sua vita e le sue opere siano state avvolte in un manto nebbioso e mi- sterioso e oggetto delle più fantasiose e contraddittorie ricostruzioni. Torneremo a parlare perché grande e immortale è la sua pittura. Perché ci domandiamo anche noi quali altri ag- gettivi si dovrebbero utilizzare se di Antonello ci fosse tutto noto, opere e dati biografici, anziché avvolto tutto nel mistero. Carmela Pantano & Rosa Spinella

MICROFONI APERTI ITINERARI di Rosa Spinella

ercorrendo l’autostrada A20 ME – PA, a 95 km da Messina e 164 da Palermo, in mezzo ad un pezzo di PSicilia dalla fulgida bellezza, si incontra l’uscita per Brolo, cittadina della provincia messinese, che merita senza ombra di dubbio una visita per il suo interesse sto- rico paesaggistico. E’ situata lungo la fascia costiera e si presenta delimitata da “un arrovellarsi di minuscoli abituri la cui edificazione secolare spesso riesce a celare antiche strutture fortificate o diventare con esse un tutt’uno”. E’ sicuramente questa la caratteristica peculiare di Brolo: il suo essere un paese di mare con delle radici storiche pro- fonde. Ma guidiamo il nostro viandante lungo la via Man- 26 zoni che porta al Borgo antico, che con suoi retaggi Medievali, si presenta simile ad una piccola kasba. Qui il visitatore potrà respirare un’aria di altri tempi, assapo- rando la delizia dei luoghi, il sapore della storia, dei fasti nobiliari e della saggezza popolare e perché no, sollevando lo sguardo verso il Castello, potrà assaporare anche il gusto della leggenda. Chissà, forse anche lui scorgerà la “bella Maria”, che un tempo, ormai lontanissimo, sul bal- cone del Castello aspettava quell’amore travolgente ma fo- riero di un tragico destino. Il Maniero che si erge su un incantevole promontorio roc- cioso a picco sul mare, come tante altre simili fortezze si- ciliane, è stato costruito nel secolo XI e ristrutturato nel BROLO: XV e XVI secolo. Al tempo di Federico II di Svevia, il so- vrano che fece della Sicilia un faro di civiltà, era la resi- TRA MARE denza del suo unico amore duraturo e profondo, la Principessa Bianca Lancia, che sposò, in gran segreto, nel 1246 e che gli diede quel figlio, Manfredi, che nel 1258 STORIA E fu incoronato Re di Sicilia. Oggi, l’antica residenza prin- cipesca, con i suoi merli ghibellini a coda di rondine che coronano ancora l’alta e maestosa Torre, costruita nei CULTURA primi anni del ‘400 dai Lancia, è divenuto un centro cul- turale polifunzionale permanente. All’interno delle antiche mura si può ammirare il Museo Storico della pena e della tortura. Qui il visitatore si troverà davanti ad uno scenario interessante e particolare, una vera e propria spinge a guardare dal “belvedere” del Castello. raccolta di strumenti di tortura, suddivisa per Qui rimarrà incantato perché lo scenario che si periodi storici, tipologia d’uso e di costruzione, presenterà davanti è questa volta di una bel- che ci riporta indietro al periodo lezza abbacinante e rasserenante: dell’Inquisizione. Un salto in un una spiaggia assolata e resa viva passato ormai, per fortuna, dai villeggianti, il mare, il lontanissimo, in cui, pur- Tirreno, che si infrange troppo, la tortura era la pena sullo scoglio bianco un 27 più utilizzata dalla giustizia tempo chiamato plorau (del per punire eretici, traditori e pianto), le sette sorelle, le tutti coloro che non rispetta- Eolie e ancora ad oriente vano le leggi del tempo. I cattivi Capo Calavà e ad Occidente pensieri del viandante, generati da Capo d’Orlando e in fondo…Mi- una realtà che sicuramente non ci appar- lazzo e Cefalù, che nelle belle giornate tiene più, ma che è Storia, andranno via se si mostrano tutti insieme i loro profili.

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a cura di Paolo Mazzeo Università degli Studi di Messina LA PESCA DEL PESCESPADA NELLO STRETTO DI MESSINA: TRA STORIA E RICORDI DI GRANDI UOMINI a pesca del pescespada nello Stretto di Messina dalla vicina Calabria, precisamente dai boschi aspro- è senza dubbio una delle più antiche e caratte- montani vicini al Santuario di Polsi, dedicato alla Ma- Lristiche di tutte quelle praticate in questo spec- donna della Montagna molto venerata dagli abitanti chio di mare. Sembra probabile che la tecnica della di Ganzirri), dall’alto delle quali “u ntinneri” avvi- cattura del pescespada, diffusa fino ad oggi nello stava il pescespada e lo comunicava, con grida e gesti, Stretto, provenga dall’area del Bosforo, tra il mar ai pescatori del “luntru” una barca a remi di colore Nero e il mar di Marmara e tra quest’ultimo e il mar nero (da confondersi con la sagoma stessa di un Egeo, attraverso lo stretto dei Dardanelli. Forse si pesce), dove posto sulla prora vi era il lanciatore o tratta di un’antica tradizione turca dell’antica Costan- “fiocinatore”, il quale arpionava la preda, che poi ve- tinopoli, oggi Istanbul, città bellissima ricca di arte, niva catturata e caricata in barca dagli altri compo- storia e centro internazionale di varie culture. nenti l’equipaggio i “vocatori”. Per secoli la stessa tradizione viene praticata nelle A scene come questa ho assistito, negli anni sessanta- acque antistanti la riviera nord messinese fra i villaggi sessantacinque, nella mia fanciullezza, dalla riva del di Torre Faro, Ganzirri, S. Agata, Pace e Paradiso. In mare dello Stretto, quando nonno Nino, abile pesca- passato, vi erano le cosiddette “poste”, in vari punti tore, istruiva i suoi “marinai”, tra i quali i suoi figli. I della costa, dove sostavano le “feluche”, dotate di lun- Donato, infatti sono una fra le più antiche e storiche ghe antenne di legno (alcune delle quali provenienti famiglie di Ganzirri, che si tramandano di genera- zione in generazione questa tradizione, o per meglio, porta la “desertificazione” del mare, da sempre questo “amore” per la pesca e il rispetto per il mare. l’unica fonte di guadagno e di sostegno familiare di Naturalmente esistono anche altre famiglie (Arena, una larga parte di popolazione di questi villaggi rivie- Mancuso…..), che esercitano questa attività sempre raschi, e non ultima la contorta burocrazia con delle con dignità e molti sacrifici per salvaguardare questo leggi poco chiare, che porterà all’abbandono da parte ecosistema. degli ultimi praticanti di questa secolare e antica La sera, dopo una giornata di duro lavoro e “bruciato” pesca. dal sole, nonno Nino Donato, insieme alla sua amatis- Ma bisogna avere fiducia in questo “sviluppo soste- sima moglie Benedetta, ci riuniva nell’atrio davanti nibile”, perché Nicola (ntinneri) e Nino (fiocinatore) al portone di casa nella piazzetta omonima, per rac- che amano quanto mai il mare, continuino questa tra- contarci le sue avventure di pesca della giornata ap- dizione non solo per il loro futuro ma anche per il no- pena conclusa. Noi tutti, attenti e in religioso silenzio stro. Infatti, si affaccia all’orizzonte Peppe figlio di ascoltavamo con attenzione, magari sognando di es- Nino ed ancora il piccolo Nino da poco venuto al sere un domani abili e bravi “ntinneri” o “fiocina- mondo (figlio di Peppe) per continuare a sperare in tori”, la tecnica e la cattura del pescespada. Dei figli un futuro migliore per le generazioni a venire, e rico- di nonno Nino, Peppino e ‘nToni continuarono questa minciare la tradizione della famiglia Donato e delle tradizione per molti anni, mentre il secondo intorno altre da sempre abitanti di Ganzirri villaggio in riva agli anni ’70 lascerà questo lavoro per altri tipi di allo Stretto di Messina. pesca praticati nello Stretto, il primo “u ranni” (il maggiore) amante del mare come della sua vita, con la sua feluca lo varcherà in lungo e largo, catturando le prede (pescespada, mole, squali, aguglie imperiali), sempre nel rispetto che i pescatori hanno per il mare. Naturalmente, alla fine degli anni sessanta, i “luntri” e le feluche da “posta”, cominciano ad essere sostituiti dalle barche a motore (grossi natanti di circa 20 metri) dette anche “passerelle” per il ponte metallico (di circa 40-50 metri) che è collocato a prora, sostenuto da capi d’acciaio all’antenna (sempre metallica – alta circa 30-35 metri), dove in cima stazionano uno o più “ntinneri”. All’estremità del ponte si colloca il lancia- tore “fiocinatore”, che arpiona il pescespada, prece- dentemente avvistato dagli “ntinneri”, che danno le varie indicazioni al lanciatore e a tutti i marinai che recupereranno la preda su una piccola barca che la fe- luca tiene a traino. Da Peppino Donato, abile ed astuto 29 marinaio, con storie e racconti di cacciatori e prede, RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI con grossi sacrifici dall’alba al tramonto, sotto un sole cocente “che asciuga anche le ossa” per ore e ore a BOLOGNARI M., Pescatori e cocciolari di Ganzirri fra eco- scrutare quel mare tanto amato, i figli Nicola e Nino sistema e cultura, in “La Ricerca FolKlorica”, Brescia, 21, continuano oggi questa spettacolare e caratteristica 1990, pp. 57-60. pesca. Naturalmente, nel 2007, molte cose sono cam- BOLOGNARI M., I pescatori di Ganzirri da comunità di vil- laggio a periferia urbana, in “La cultura del Mare”, Gangemi biate, ci sono state innovazioni nel campo radio-tra- Ed., Roma, 1985, pp. 115,122. smittente, infatti spesso si comunica con questo CHILLEMI F., I Borghi di Messina, Edas, Messina, 1994. mezzo. Tra u “ntinneri” e gli altri componenti l’equi- CINQUEGRANI N., Lu luntru e lu pescispada, Messina, 1979. paggio nuova tecnologia per potersi parlare a distanza SISCI R., La caccia al pesce nello Stretto di Messina, Messina, e nuovi ammodernamenti sono stati effettuati alle fe- 1984. SISCI R. (a cura di), Barche, padroni e marinai. Storia, arte e luche stesse. Altre cose sono cambiate in peggio: la tradizione della riviera nord di Messina, Edas, Messina, 1988. diminuzione dei pescespada nello Stretto, perché SISCI R. – CHILLEMI F., Messinesi a Polsi, Edas, Messina, spesso sono catturati da grossi pescherecci nel mare 1988. aperto, con le reti a strascico e con metodi ultra mo- FOTOGRAFIE derni (si scandaglia con gli ultrasuoni). Tutto ciò com- Nino Spartà TUTTI A TAVOLA TUTTI A TAVOLA

a cura di Paolo Mazzeo, Università degli Studi di Messina

ALIMENTAZIONE E POPOLAZIONE DI UN CENTRO DELLA FASCIA COSTIERA MESSINESE: GANZIRRI

’area del comune di Messina che paesaggio agrario e agli apporti delle le varie regioni cercano di “proteggere” comprende la “zona dei laghi”si genti venute a contatto, nei vari mo- e di proporre al meglio la loro tradizione 30 Ltrova a Nord –Est della Sicilia menti storici, con le popolazioni autoc- culinaria con il marchio di qualità, tale nella periferia nord della città coinci- tone, sia per quanto concerne da proporre la propria realtà territoriale dente con Capo Peloro. La posizione l’introduzione di nuove specie colturali cercando di caratterizzare e valorizzare i geografica di Ganzirri con le abitazioni che per la trasmissione di abitudini ali- prodotti con la denominazione di DOP e che si snodano tra le colline, il lago ed il mentari differenti. DOC, grazie spesso anche al Ministero mare è assai caratteristica e particolare La Sicilia è stata invasa da popoli che da per le Risorse Agricole e Forestali, per anche per i rapporti di commercio e so- una parte l’assoggettarono, dall’altra ne il rilascio di una valida documentazione. ciali che si hanno con gli abitanti della arricchirono il paesaggio agrario e con- Il cibo è anche parte integrante del vasto costa calabra fin dall’antichità. Questo tribuirono alla costruzione dell’identità patrimonio culturale con le proprie ori- da sempre ha costituito un legame non isolana, effetto dello stratificarsi nel gini e i suoi riti, ed è il legame stretto con solo di scambi di merci e prodotti (con- tempo di culture diverse. Non si deve il territorio. Dalle radici della storia si trabbando del sale tra le due sponde du- sottovalutare il ruolo dei flussi mercan- può evincere la derivazione dei sistemi rante le guerre) ma anche di fratellanza tili che toccavano l’Isola e che hanno di adattamento delle condizioni ambien- e solidarietà. animato il commercio nei secoli ani- tali e sociali che ogni comunità locale ha Il primo elemento che lega l’uomo al mando il Mediterraneo. elaborato nel corso dei secoli. territorio è senza dubbio l’ambiente, che Oggi, vivendo in un’epoca di globaliz- Anche se da sempre Ganzirri è consi- esplica una funzione importante per zazione, è possibile trovare in qualsiasi derato un villaggio di pescatori, risulta - ogni essere vivente. Il bisogno di nutri- parte del mondo cibi di tutte le nazio- da indagini effettuate tra il 1820 ed il zione è la causa più vicina alla relazione nalità e in più l’alimentazione, pur es- 1860 sulla popolazione residente riguar- che intercorre tra un organismo e il suo sendo strettamente legata alle necessità danti i mestieri- che il 38% di abitanti ambiente. Il paesaggio, pertanto, rappre- biologiche dell’uomo, possiede in realtà era dedito all’agricoltura (principal- senta un importante tema per l’alleva- anche un’importante valenza economica mente braccianti), il 52% si occupava di mento, l’agricoltura, la vegetazione e e sociale. Naturalmente, si cerca almeno attività marinare, mentre il restante 10% tutte le altre attività che servono a soddi- in parte di salvaguardare i prodotti ge- comprendeva altre tipologie fra le quali sfare i bisogni e al raggiungimento di nuini e le pietanze tramandate dai nostri alcuni telegrafisti, il che dimostra che sin migliori condizioni di vita. avi nel tempo, che hanno saputo memo- da allora questo villaggio aveva una fun- Nel processo di delineazione della cul- rizzare e realizzare procedure atte a mi- zione alquanto importante. Pochi erano tura alimentare di un territorio assumono gliorare i cibi, indipendentemente dai i cocciolari per la pesca specializzata dei un ruolo determinante elementi diversi, fattori climatici e dal condizionamento militi. Quindi una larga fetta di addetti legati al lento definirsi del tempo del dell’ambiente naturale sull’uomo. Tutte lavorava la terra o meglio si interessava

1 2 3 all’agricoltura, non come proprietari ma caratteristici del luogo. Naturalmente ai passeggiata e percorsi ecologici e tante come lavoranti. primi posti nell’alimentazione e nella altre iniziative anche di carattere cultu- I prodotti della terra , del mare e del lago cucina troviamo il pesce di ogni tipo, i rale, per i suoi abitanti rimane sempre un quindi sono stati, in passato, sempre il frutti di mare e come contorni le verdure “villaggio”. Infatti, quest’ultimi sono sostentamento di questa popolazione. e i prodotti tipici dell’agricoltura della molto legati alle loro tradizioni che ri- L’ulivo e la vite, intercalati in alcuni casi zona. Rinomati gli spaghetti alle von- guardano il lago, il mare, la campagna, da frutteti e agrumeti (nelle zone mag- gole, condite con aglio, prezzemolo ed ma principalmente a quelle religiose con giormente meglio irrigate) e da orti ri- olio extravergine d’oliva, le cozze alla feste e processioni che si tramandono gogliosi abitualmente vicini alle marinara, gratinate, ripiene, l’insalata di da generazioni in generazioni, rinno- abitazioni munite di cisterne di acqua mare con il polpo, i calamari ripieni vando così quel bagaglio antropologico piovana per l’irrigazione, dove si colti- (foto 1), alla marinara, arrosto sulla gri- della gente legata al suo territorio. vavano pomodori fagiolini, patate, pe- glia, i gamberi (anche con zucchine per Speriamo che i giovani sappiano ap- peroni, melanzane, fave, piselli, primi piatti – foto 2-), il pescespada alla prezzare questo patrimonio culturale ac- rappresentavano per gli abitanti della fa- griglia con il salmoriglio (una salsa cumulato nei secoli, basato sull’amore scia collinare il fabbisogno nutritivo composta da olio, limone, sale, prezze- per il mare, il lago e la campagna, affin- giornaliero, quando la stagione natural- molo e origano), a ghiotta (con pomo- chè possano utilizzazione le risorse della mente lo consentiva senza calamità cli- dori, olive, capperi e altri odori), o a natura, sfruttandole con moderazione, matiche. Anche il lago consentiva braciole (involtini con pangrattato, aglio, per un migliore sviluppo sostenibile per all’altra parte di popolazione di poter vi- formaggio, olio e sale – foto 3-), la spa- le generazioni future. vere decorosamente con i prodotti rica- dola detta anche “la signorina del mare” vati dalla lavorazione molto faticosa di (alla marinara, in bianco, arrosto, ad in- RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI cozze e vongole. Da non trascurare il voltini – foto 4-), la neonata (in bianco, pesce d’acqua salmastra cucinato e con- a frittelle con la pastetta di farina). Come BOLOGNARI M., Dove il mare è mare, sumato in loco, dalle famiglie meno fa- contorni gustose verdure locali: le me- in “Pescatori Marinai Isolani”, Dip. Sc. coltose. I più “fortunati” si potevano lanzane (alla parmigiana, arrostite, fritte Educ. Univ. della Calabria, Lab. Ed., Co- considerare i pescatori, quando il mare ad involtini), le zucchine (ripiene, fritte senza, 1988, pp. 116-131. BOLOGNARI M., I venti, i terremoti e dello Stretto, forniva buone e abbon- o a tortino – foto 5-) , i pomodori, i fa- la Fata Morgana, in “Labirinti”, II, Ed. danti risorse. giolini(ammollicati, a spezzatino, in Orest. di Ghibellina, Cosenza, 1989, pp. Nell’ultimo trentennio, si assiste a un bianco – foto 6-) e tante altre varietà di 34-38. notevole cambiamento delle attività pietanze. Questa è, ormai, in linea di LICCIARDELLO G., Strutture econo- svolte dalla popolazione. Infatti, il set- massima, l’alimentazione della popola- mico-sociali dei villaggi intorno a Mes- tore primario è quasi scomparso, la- zione locale, riguardante quasi tutte le sina tra il 1820 e il 1860, in “Quaderni sciando il posto al terziario, come del famiglie. Naturalmente, sono anche i di Geografia Umana per la Sicilia e la resto avviene in tutta Italia. Il seconda- cibi che si consumano in quasi tutti i ri- Calabria”, V, 1960, St: Graf. Lega, Fa- rio, inoltre, continua ad essere inesi- storanti e trattorie della zona, non di- enza, 1962, pp. 115-187. stente, considerando la popolazione menticando che esistono, anche se non attiva locale in questo settore. Anche se menzioniate, pietanze a base di carne, MAJOLINO A., Lo Stretto, i Miti e la tutta la zona collinare è stata trasformata come le braciole (involtini con pan grat- Psicologia dei Messinesi, Litogr. Tri- in area residenziale, con notevole au- tato, aglio, prezzemolo, olio e sale), le schitta, Messina, 2007. NOVEMBRE D., Geografia dell’alimen- 31 mento del settore edile, ma gli addetti polpette, le cotolette. Tutte queste ven- tazione, Edizioni Univ. Micelle, ITES, sono provenienti da altri luoghi. La po- gono accompagnate da noti vini (bianchi Lecce, 1972. polazione attiva del settore terziario è e rossi) del luogo e siciliani, e dai dolci POLTO C., L’alimentazione in Sicilia tra compresa, naturalmente, nell’area co- e gelati tipicamente locali, prodotti dalle processi storici e risorse del territorio, in munale della città di Messina, ma a note pasticcerie e gelaterie ganzirresi. “Ottavo Seminario Internazionale di Ganzirri le attività commerciali, in que- Anche se questo centro rivierasco sta as- Geografia medica” a cura di C. Palagiano sti ultimi anni, sono notevolmente cre- sumendo identità diverse, per la sua par- – G. De Santis, “Geografia dell’alimenta- sciute. Molti sono i ristoranti e le ticolare posizione geografica, zione, Edizioni Rux, Perugina, 2005, pp. trattorie attorno allo specchio avvicinandosi sempre di più a funzioni 451-460. lacustre,dove sono serviti prodotti e cibi turistico-ambientale, riserva lacustre, FOTOGRAFIE - Nino Spartà

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TUTTI A TAVOLA STORIE D’AZIENDA ATELANA Spa Dal 1952 al 1968:

Storia dell’azienda unica in 32 Italia e seconda al mondo per la lavorazione della pietra lavica.

a cura di Salvatore Coglitore nel sintetico. Tale industria non fu ben ci fu il rag. Luigi Aldrovandi di 1896 esistevano ben 6 pic- vista dai commercianti di limoni, i Roma), mentre Amministratore De- Acole industrie, così come ri- quali videro in essa una grande con- legato il prof. Salvatore Puleo. sulta dal corposo volume corrente, padrona assoluta del mer- Lo stabilimento, trasformava la lava “L’economia siciliana a fine ‘800” cato e, quindi la osteggiarono. A dell’Etna, immessa in pezzi da a cura dell’Istituto Regionale per il ricordo, oggi rimane la graziosa 30x70 cm. dentro forni a 1500°- Credito alla Cooperazione di Pa- villa in stile liberty, a suo tempo 1700° ,in lana minerale. Negli anni lermo, a conduzione familiare, per adibita come abitazione per gli im- di maggiore produzione ha ricevuto la produzione di essenza (consiste piegati (vincolata dal P.R.G. come commesse dalla Tunisia, dall’Ame- nel tagliare la corteccia del limone a edificio d’ interesse storico). rica del Sud, dalla Liberia, e dal- pezzi e spremere poi questi a mano Dalle ceneri della Citrica nel 1952 l’Italia del nord. Tale industria, che sopra una spugna, raccogliendo il si insediò l’industria ATELANA dava lavoro a 35 operai, chiuse nel prodotto in appositi recipienti) e di S.p.A. per la lavorazione della pie- 1969. La prima domanda che viene agrocotto (si ricava spremendo il tra lavica, unica in Italia e seconda da farsi è perché tale industria sorse succo dei limoni, di cui in prece- al Mondo. Veniva lavorata la roccia proprio a Santa Teresa, essendo la denza fu utilizzata la corteccia per basaltica di origine vulcanica, pro- materia prima proveniente dalle l’essenza, che viene concentrato, veniente dalle falde dell’ Etna, per falde dell’Etna? Le risposte possi- mediante ebollizione in grosse cal- la produzione della lana di vetro, bili sono tre. La prima è che nel ca- daie finchè si riduce a consistenza isolante termo-acustico usato a suo tanese non fu trovato uno sciropposa). tempo nell’edilizia. Impiantata da stabilimento disponibile e adatto a Successivamente venne realizzata tecnici e ingegneri tedeschi come tale lavorazione, mentre esisteva, a nel 1920-21 nella zona di Spara- fabbrica sperimentale, ha dato su- S.Teresa, lo stabilimento dell’ex Ci- gonà, la “CITRICA” con capitale bito dei frutti rilevanti. Infatti ha ri- trica, spazioso e disponibile. La se- tedesco, su terreno dell’On. Mi- scontrato il favore del mercato conda è che a S.Teresa c’era lo chele Crisafulli e del senatore Luigi nazionale ed estero per il colloca- scalo ferroviario. La terza possibile Ragno, dove veniva prodotto mento di questo nuovo prodotto. Il risposta è che, come per la Citrica, l’acido citrico, ma che durò solo al- Direttore Amministrativo della pic- anche per l’Atelana i finanziatori cuni anni a causa della realizza- cola industria era l’ing. Enrico Mor- furono tedeschi, quindi niente di zione dello stesso con procedimento tillaro, di Palermo (successivamente strano che quando si dovette sce- gliere lo stabilimento adatto per la lavorazione della lava, si optò per S.Teresa in quando, probabilmente, già conoscevano, anche per sentito dire, la zona e l’edificio. LA LANA DI VETRO. La roccia basaltica di origine vulcanica e pre- cisamente quella proveniente dal- l’Etna, che si presentava durissima e molto compatta, veniva asportata da colate laviche non troppo remote e da filoni interni non soggetti ad ossidazione da parte degli agenti at- tumazione, torsione, piegatura, ve- calista Domenico Rizzo, dal sin- mosferici.Le fibre ottenute, dal- nivano immersi in appositi conteni- daco Giuseppe Caminiti e dal capo l’Atelana, erano infatti più tori rettangolari a forma di crivello operaio Vincenzo Di Bella. Ma resistenti, più lunghe, meno fragili in un bagno di resina vinilica (vina- ormai gli operai avevano perso la e quindi da preferirsi ad altre simili vil).Questi contenitori poi venivano tranquillità. Si arrivava al 1968 prodotte in Francia e in Germania. messi in una camera centrifuga per quando non vennero pagati gli sti- IL PROCESSO PRODUTTIVO. eliminare la resina esuberante, il pendi e cominciava a correre voce Il processo produttivo si può così il- passaggio in un forno a circolazione che lo stabilimento fosse destinato lustrare:la roccia veniva tagliata in di aria calda conferiva al prodotto la a chiudere. Gli esasperati operai oc- blocchi da 30 x70 cm. Frantumata rigidità e la compressione deside- cuparono la fabbrica, si organizza- in appositi frantoi e selezionata me- rata. rono cortei ed incontri a vari livelli, diante stacci e maglie di diametro di LE PROPRIETA’- Le caratteristi- ma l’impasse non si schiodò. Alla circa 4 cm.Tale materia veniva in- che tecniche di questo tipo di lana fine gli stipendi furono trodotta a mezzo tramogge in forni minerale erano molte e superiori pagati, il lavoro ripreso, ma la situati a mò di palafitte. Dei brucia- agli altri tipi di isolanti.Innanzi tutto calma durò poco. La crisi era ormai tori a nafta a forte pressione prov- queste fibre non venivano sbiancate irreversibile e portò alla chiusura vedevano al riscaldamento dei forni né per azione dell’acqua nè per dello stabilimento: il 1° luglio 1968 fino alla temperatura di fusione di azione dell’ammoniaca nè per i circa cinquanta dipendenti ven- circa 1500°-1700° gradi. La roccia azione dell’acqua ossigenata. Se ve- nero lasciati senza salario. Il 1° di- fusa attraverso un crogiuolo, situato nivano trattate con cloruro di sodio cembre 1968 gli operai vennero nella parte bassa del forno, cadeva rimanevano leggermente sbiancate. ufficialmente sospesi dal lavoro e lo su di un disco di metallo del diame- Esse erano efficacissime contro la stabilimento chiuso. Fino al 30 ot- tro di circa 30 cm. che girava ad ele- muffa, la putredine e l’azione degli tobre 1969 si sperò che l’Espi (un vata velocità. La roccia fusa per insetti. ente regionale) intervenisse per as- 33 azione della forza centrifuga si tra- Le prime avvisaglie di crisi si eb- sorbire l’industria di Santa Teresa di sformava in piccolissimi filamenti bero nel 1959 quando la società Riva ma non se ne fece niente, no- aventi un diametro di 2-4 micron .I perse l’intero capitale sociale (100 nostante i “viaggi della speranza” a filamenti così formati si depositano milioni) e dovette essere ricapitaliz- Palermo del commissario comunale a terra dove venivano raccolti con zata con 40 milioni. Il 92% delle avv. Carmelo Jaria con il suo vice un ferro ad uncino, messi su un ap- azioni erano in mano al prof. Salva- rag. Giuseppe Morabito e la strenua posito carrello ed inviati al reparto tore Puleo, che era anche ammini- lotta delle organizzazioni sindacali di confezionamento, dove si prepa- stratore delegato della società, dott. guidate dal cav. Micio Rizzo. Dopo rano pannelli, trecce e fiocchi. I Walter Mancini, ing. Vincenzo 16 anni di attività l’Atelana chiuse i pannelli erano trapuntati con carta Mortillaro di Ciancio, dott. France- battenti. Kraft o carta bitumata da un lato o sco Ottavini. Gli stipendi comincia- ambedue i lati in apposito telaio rono ad essere pagati a singhiozzo composto da 23 rocchetti di filo di e il 15 settembre 1964 per la prima Fotografie: archivio fotografico cotone, di amianto o fibra di vetro volta i quasi cinquanta operai pro- Salvatore Coglitore secondo gli usi a cui erano destinati. clamavano lo sciopero. Dopo 16 Info: Le fibre per una maggiore solidità, giorni il lavoro riprese, dopo este- www.fotosantateresadiriva.com resistenza alla compressione, fran- nuanti trattative condotte dal sinda-

STORIE D’AZIENDA SIAMO FAMOSI PER... Comune di IL MULINO DI CAPO

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di Giuseppe Pantano

l comune di Montagnareale è divenuto meta di assidui visitatori, grazie al particolare in- teresse che l’amministrazione comunale ha rivolto alla valorizzazione del patrimonio ar- Itistico e culturale, e attraverso una oculata gestione e manutenzione dello stesso, e attraverso una fruizione appropriata dei beni disponibili. Importante polo di attrazione turistica è senza dubbio il Mulino di Capo. Situato poco di- stante dal centro abitato, in un contesto spettacolare, dove natura e realtà si incontrano per far rivivere da una parte flora e fauna e dall’altra l’uomo e la sua operatività, è l’unico ancora perfettamente ben conservato dei nove mulini ad acqua, i cui resti sono stati indi- viduati lungo la vallata del torrente Montagnareale. Il Mulino di Capo era il secondo in ordine ad una serie di almeno nove mulini, tutti nella vallata, che per questo chiameremo La valle dei Mulini. La sua origine risale probabilmente alla fine del 1600, fu acquistato dal Comune, il quale intorno al 1989 provvide grazie al nulla osta della Soprintendenza BB.CC. al recupero e al restauro con il sostegno economico dell’Assessorato Regionale Beni Culturali. Il Mulino di Capo, come oggi si presenta, è del tipo a ruota orizzontale, ma la struttura dell’edificio dimostra come in origine fosse del tipo a ruota verticale, trasformato in tempi non lontanis- simi. La ruota orizzontale trovasi tivo, quella farina che per alloggiata all’interno di un tanti anni fu utilizzata dalle La Valle dei Mulini arco in mattoni e il perno su massaie. cui gira, sbucando al piano Così il Mulino è diventato superiore, fa muovere la meta di frequenti visite da Ecco i nomi di quelli macina. Dopo alterne vi- parte di scolaresche, oltre individuati: cende il mulino, gli ul- che di turisti attratti timi gestori del dalla bellezza del - Mulino quale furono luogo. da Signura o di Don Pozzo; della fami- Un atmo- glia Pal- sfera in- - Mulino meri, si cantevole di Menzu o Di Capo; fermò emerge definitiva- visitando - Mulino mente e la questo di Don Santo Spatola; fine sarebbe posto im- stata segnata merso nel verde - Mulino se il Comune di Mon- e circondato dal silen- di Don Bartolo; 35 tagnareale, la Soprainten- zioso fruscio del fiume che denza ai BB.CC. e uomini di accanto scorre. - Mulino cultura non se ne f o s s e r Oggi il Mulino può essere di Sant’Antonio; o tanto interessati. Da qual- presentato e fruito da che anno il comune è riu- quanti, scolaresche e turisti - Mulino scito a far rivivere il mulino, intendono apprezzare la ge- di Nachera; mettendolo in condizioni di nialità dei maestri costrut- produrre, a titolo dimostra- tori. - Mulino d’a Provvidenza; Archivio notizie: Relazione descrittiva della biblioteca del Comune di Montagnareale. - Mulino Fotografie: Giuseppe Accordino di Musarra; Si ringrazia per la collaborazione la responsabile Rizzo Antonietta - Mulino Info : Comune di Montagnareale 0941 315252 Sotto Provvidenza.

SIAMO FAMOSI PER... PERSONAGGI di Mario Bolognari, Università degli Studi di Messina

La gerarchia dei santi l festino di Novara principia il 14 e finisce il 16 agosto, ed è, dicono i Novaresi, il più “Ipomposo tra quelli della provincia di Mes- sina. E dicono bene: perché una festa nella quale si 36 mettano fuori quindici statue per fare onore a quella e l'apoteosi della Madonna Assunta, protettrice della città, non è comune, e nel Messinese è unica”. Così, Giuseppe Pitrè nel suo monumentale Feste pa- tronali in Sicilia del 1899. Purtroppo, a metà del XX secolo la processione fu proibita, perché, si riteneva, eccitava gli animi ed era dell'Assunta carica di elementi pagani. Dopo molti anni, soltanto il 15 agosto del 2000, in via eccezionale, è stata con- sentita una rievocazione con l’uscita per le vie di No- vara di Sicilia delle quindici statue. Il festino ha una storia legata alla fabbricazione delle statue dei santi che sono state collocate nelle diverse, a Novara di numerose chiese del luogo. Inizialmente, quando nel 1664 l’Assunta sostituì il precedente patrono, S. Giorgio, il problema di accompagnare la protettrice si pose a causa della contemporanea nomina a compa- trono dell’abate cistercense, morto nel 1230 e beati- ficato agli inizi del ‘600, S. Ugo. Le sue reliquie, il Sicilia corpo, una pezzuola di filo e un paio di guanti di lana finissima, riposte in due eleganti teche, precedono la statua dell’Assunta, unica gerarchicamente superiore. Soltanto nel 1764 l’Arciprete Sofia fece scolpire la statua dell’Assunta al maestro Filippo Colicci, napo- letano che aveva bottega a Messina. Fu quell’anno che a mez- z’agosto si fece la prima so- lenne processione della nuova statua per le vie del paese. Quattro anni dopo l’Arci- prete fece scolpire la statua di S. Giuseppe e quella di S. Ugo. La grande processione, quindi, si formò gradual- mente nel tempo. Le statue dei santi furono fatte in epoche di- ziò un rituale percorso processionale per le strade di Novara, verse, ultima quella di S. Francesco di Paola che venne ad ag- segnando vicoli, slarghi, incroci e ogni altro elemento archi- giungersi nel 1870. tettonico e urbanistico dell’abitato, dove case e persone vi- “E’ il concetto della Madonna Regina Coeli che fa racco- vono quotidianamente la loro esistenza in un continuum, gliere i Santi intorno all’Assunta -scrive Angelo Sofia-. Ma convenzionalmente sospeso nel giorno della festa. come nel cielo sono stabilite le gerarchie celesti, così altret- Portatori, banda musicale, fedeli all’unisono producono lo tanto rigide sulla terra dovevano essere le gerarchie dei Santi sforzo fisico, sonoro e spirituale per dimostrare la loro de- in processione”. vozione. Ogni santo ha i suoi devoti, per nome, quartiere o ceto so- Nell’antico disegno dello spazio sacro tracciato dalla proces- ciale. Così, nella grande processione si riflette la Novara con- sione non può mancare la verticalizzazione, una ascensione tadina, artigiana e borghese del periodo post-unitario. Riflette verso la sommità del paese, che è anche la aspirazione verso anche la cultura di ciascuna categoria, con “la propria super- la divinità. E così, per stretti vicoli la fiumana umana si iner- bia e la propria intolleranza”, come scrisse lo stesso Sofia. pica e si snoda fino a raggiungere la piazza più alta, da dove Sebbene diverse graduatorie siano giunte sino a noi, nella te- si domina l’abitato; dove arrivare deve apparire difficile e stimonianza del Pitrè e nella riedizione del 2000 la gerarchia dove la sosta sarà lunga e tale da dividere in due metà l’intera prevedeva il seguente ordine: S. Rocco, il santo dei ragazzi, manifestazione. S. Gregorio, S. Sebastiano martire, santo dei nobili, S. Fran- All’arrivo della vara dell’Assunta in cima alla salita i porta- cesco d’Assisi, S. Rosalia, S. Antonio Abate, protettore degli tori danno vita all’annacamento, un contrastato e lieve pro- animali, S. Caterina d’Alessandria, protettrice di un quartiere, cedere con passi in avanti e passi indietro e qualche dondolio, S. Francesco di Paola, detto U Santu Patri, S. Antonio di Pa- del resto molto frequente nella ritualità processionale sici- dova, santo dei contadini, S. Marco Evangelista, santo degli liana. Questo dondolamento si prolunga e via via si dram- studenti, S. Giorgio, vecchio patrono, S. Filippo d’Agira, S. matizza, fin quando, dopo una inversione della vara, essa sarà Michele Arcangelo, difensore dell’ordine fra le diverse classi posta per terra e i portatori si concederanno un meritato ri- sociali, S. Giuseppe col bambino, santo degli artigiani e com- poso. pletamento della Sacra Famiglia, S. Ugo, come detto, se- Al ritorno verso la parte bassa del paese, l’Assunta raggiunge condo patrono di , e l’Assunta. in piazza le altre statue che l’attendono per l’apoteosi. L’immagine scultorea, a dimensione naturale, assume nella L’ascensione è rappresentata dallo sparo di fuochi d’artificio simbologia popolare novarese il significato di santo, la statua che illuminano e vivificano quel cielo dove sta dirigendosi la è il santo. Questa identificazione totale tra l’immagine sacra Madonna. e la sua ispirazione simbolica deriva dal profondo travaglio Una volta, come ricorda Pitrè, “non v’era strada, non piazza, che si ebbe tra il Settecento e l’Ottocento nel rapporto tra la non casa dove non si ballasse. In quei giorni i sonatori di vio- organizzazione sociale, il sistema di potere politico e la ge- lini, di flauti, di organetti della provincia e delle province vi- rarchia delle statue, divenute rappresentazioni non soltanto cine convenivano lì d’ogni paese. E contadini, operai, religiose, ma anche culturali, identificative di una gerarchia ballavano di giorno, di sera, uomini con uomini, donne con di valori, norme e configurazioni sociali. donne, donne con uomini”. La grande processione viene a formarsi nel corso del ‘700, Nel 2000, invece, la sobrietà è stata di rigore e poco dopo la quando Novara contava 130 reliquie, attestazione del pos- mezzanotte i devoti riportarono, una dopo l’altra secondo sesso materiale della persona del santo, attraverso una parte l’ordine gerarchico stabilito, le statue nella “Matrice”. Il rien- del corpo; quando abbondavano le pinzochere, monache di tro è stato mesto e ha chiuso un ciclo. 37 casa, tra santità e isteria, spirito eterno e corporeità storica; Soltanto il ritorno in chiesa dell’Assunta riaccende gli animi quando, oltre ai monaci, si contavano 86 sacerdoti e un nu- e le campane. Fino all’applauso finale, liberatorio e unifi- mero di chiese altissimo. Ogni frazione della comunità locale cante. Tutti i devoti, superati i confini dei nomi, di territorio aveva il suo doppio nel firmamento divino, si riconosceva o sociali che i santi avevano segnato con la loro presenza og- nella scala gerarchica soprannaturale e mistica. Nel corso del gettuale, si sono riconosciuti simbolicamente in un’unica Settecento, a Novara, furono fondate nuove confraternite: identità civica, rappresentata dalla Madonna che ascende al dell’Immacolata, di S. Sebastiano, di S. Nicolò, di S. Giorgio, cielo, ma rimane sempre lì, nella comunità novarese. di S. Maria della Consolazione. Nel 1751 nacque la congre- Infatti, la Madonna è tornata, come si dice, o so’ logu, al suo gazione della Vergine Addolorata per assistere i moribondi. posto, dove il 31 di luglio, i fedeli, al grido chi scinneu…a Inoltre, nella seconda metà del Settecento l’affermazione del Madonna!, dopo averle staccate le mani e averla avvolta in primato dell’Assunta coincise con l’espulsione dei gesuiti un lenzuolo, l’avevano fatta scivolare su travi dalla sua nic- dalla Sicilia, la messa al bando degli scritti di Voltaire, la ri- chia alla vara, posta dinanzi all’altare, al centro del transetto. volta palermitana contro Fogliani. C’è, insomma, un movi- Il 1° agosto era iniziata ‘a cannicea e ‘a chinnicea. La can- mento di restaurazione politica e sociale che trova nelle nicea era una piccola varetta che i bambini, prima del divieto, allegorie della chiesa la propria legittimazione. portavano di casa in casa, chiedendo chacchi cusitta pa’ Ma- Nella rievocazione del 2000, mentre le 14 statue e le reliquie dinnuzza, qualcosa per la piccola Madonna. E tutto questo, di S. Ugo si recarono attraverso un breve tragitto dalla Ma- insieme con fiere, musica, balli e divertimenti d’ogni genere, trice alla piazza centrale dell’abitato, quella dell’Assunta ini- per quindici giorni, la chinnicea, appunto. PERSONAGGI ARTISTI Cinque inediti per gli Ultimora, il gruppo rock emergente della provincia messinese

are musica dal vivo in questi ultimi anni è diventato sempre più difficile, soprattutto quando si è giovani e le porte spesso restano 38 Fchiuse. La difficoltà nel trovare un luogo stabile dove poter pro- vare e quelli per potersi esibire. La provincia messinese che in questo campo sembra dormiente e non offre grande visibilità agli artisti locali. In questo contesto sono nati e cresciuti musicalmente gli Ultimora, una rock band di nata due anni fa, ma il cui nucleo fon- dante (chitarra, basso e batteria) risale già alla fine degli anni ’90. Tanta gavetta e spirito di sacrificio prima di poter trovare spazi ed un minimo di attenzione. Dopo essersi proposta come cover band per diverso tempo soprattutto nella fascia tirrenica del messinese, l’inserimento della voce femminile di Ida La Macchia, avvenuta nel 2005, li ha rilan- ciati spostando il loro interesse verso la composizione di brani inediti. Prende così vita il loro primo cd-demo registrato nello scorso mese di maggio presso gli studi della Doctor Sound’s e che contiene cinque pezzi (Non mi troverai mai, Preludio, Antonomasia, Prigioniero e L’umido Tormento) scritti ed arrangiati interamente da loro. Puro Rock italiano nato in sala prove dai riff del chitarrista Paolo La Maestra, del bassista Antonio Domenico Bonaccorso, e del batterista Gabriele To- masello, con i testi aggressivi e potenti di Ida, che stanno facendo il giro delle maggiori case discografiche. Adesso gli Ultimora attendendo di iniziare la loro stagione di spettacoli con eventi in diverse piazze e locali della provincia. Nonostante la giovane età questi quattro ragazzi hanno alle spalle diverse esperienze artistiche. “Ho iniziato a suonare a quindici anni – ci spiega Paolo, il chitarrista – dopo essere rimasto colpito dal video Layla del grande Eric Clapton. Una settimana dopo avevo già in mano la mia prima chitarra e dopo aver studiato da auto- didatta negli ultimi cinque anni mi sono affidato ai preziosi consigli del Maestro Gianfranco Fichera Cogliandro. Nel tempo mi sono lasciato influenzare dalle sonorità Blues e Rock ascoltando chitarristi del calibro di Stevie Ray Vaughan, Eddie Van Halen o Joe Satriani. Tra gli artisti italiani adoro Maurizio Solieri e Ricky Portera, rispettivamente i chitar- risti di Vasco Rossi e Lucio Dalla. Ma resterò sempre – conclude Paolo – un grande appassionato di Slash dei Guns n’ Roses”. “Anche io ho iniziato a suonare presto – ci racconta Antonio, il bassista – aiutato da mio padre, dal quale ho ereditato la passione per il basso elettrico. Verso i dodici anni ho avuto le mie prime esperienze musicali in gruppi composti da gente ben più matura di me. In quel periodo, parliamo dei primi anni novanta, ho cominciato ha seguire gli inse- gnamenti del grande Pino Garufi, ed è proprio grazie a lui che, oltre ad aver perfezionato la cono- scenza dello strumento, ho arric- chito il mio bagaglio musicale con teoria, principi di armonia ed improvvisazione. Diverse sono state le mie collaborazioni musicali negli ultimi cinque anni, ma credo di poter affermare che il progetto che stiamo portando avanti come “Ultimora” oltre ad essere interessante sia anche valido, con la speranza, non troppo remota, di poter entrare nelle grazie di qualche discografico”. Anche Ida, la cantante, nonostante la giovane età (ha da poco com- piuto diciotto anni) ha alle spalle un curriculum artistico del tutto invidia- 39 bile. “Ho cominciato ad esibirmi nel ’98 – ci spiega – quando in Parocchia a , il mio paese, si organizzavano i Festival ed ho fatto tanta gavetta facendo anche Piano Bar. Ma l’esperienza più emo- zionante è stata la partecipazione al Premio Mia Martini nel 2006 grazie al quale ho avuto la possibilità di incidere il mio primo pezzo inedito con il quale ho avuto la possibilità di essere ascoltata in Rai. Final- mente sono riuscita a propormi come autrice di testi, oltre che come in- terprete, condividendo con i ragazzi questa avventura”. “Non è facile trovare spazio in questo mondo – ci spiegano – ma ci auguriamo che i nostri sforzi siano ricompensati nel tempo.” Gli Ultimora hanno avuto il coraggio di mettersi in gioco e vanno sicuramente incoraggiati nel loro tentativo di inserirsi nel vasto panorama musicale italiano.

di Giuseppe Pantano

ARTISTI PER FARE IMPRESA Vacanze verdi

di Augusto Caramelli

uando nel marzo dello scorso Nel caso di attività di ristorazione di pic- anno è stata pubblicata la nuova cole dimensioni, fino a 10 pasti, per la Qlegge (n. 96 del 20/02/2006) che loro preparazione può essere autorizzato definisce il quadro di riferimento dell’at- l’uso della cucina domestica, mentre se tività, lasciando alle singole regioni la di- l’alloggio è limitato a 10 posti letto, per sciplina degli aspetti connessi alle l’idoneità dei locali è sufficiente il requi- peculiarità dei loro territori, le imprese sito dell’abitabilità. agrituristiche italiane toccavano quota Per l’avvio di un nuovo agriturismo sarà 15.000, con un incremento stimato di sufficiente una comunicazione di inizio 40 circa il 15% (in Sicilia oltre il 20%) ri- attività da presentare al comune, il quale, spetto al 2004 (*). compiuti i necessari accertamenti, può La nuova legge individua quattro attività formulare, entro 60 giorni, rilievi moti- contemplate fra quelle agrituristiche: vati prevedendo i relativi tempi di ade- * l’ospitalità in alloggi o in spazi aperti guamento, senza sospensione destinati alla sosta di campeggiatori; dell’attività in caso di carenze e irregola- * la somministrazione di pasti e bevande, rità lievi. con preferenza per prodotti con marchi Alle Regioni ed alle Province autonome DOP, IGP, IGT, DOC e DOCG o com- spetta il compito di definire i criteri di presinell’elenco nazionale dei prodotti connessione fra l’attività agricola, che agroalimentari tradizionali; deve rimanere prevalente, e l’attività * l’organizzazione di degustazioni di agrituristica, con particolare riferimento prodotti aziendali; al tempo di lavoro necessario all’eserci- * l’organizzazione, anche all’esterno del- zio delle diverse attività. l’impresa, di attività ricreative, culturali, Le Regioni, inoltre, disciplinano le mo- didattiche, di pratica sportiva,escursioni- dalità per il rilascio del certificato di abi- stiche e di ippoturismo, anche attraverso litazione all’esercizio dell’attività convenzioni con Enti locali, finalizzate agrituristica e si occupano dell’eventuale alla valorizzazione del territorio e del pa- organizzazione di corsi specifici per il trimonio rurale. suo conseguimento. Riguardo alla somministrazione di ali- Per quanto riguarda il mercato delle “va- menti, devono prevalere quelli prodotti canze verdi”, é pur vero che, nonostante al proprio interno, anche se da materia l’incremento costante di aziende autoriz- prima aziendale trasformata all’esterno, zate, solo a partire dal 2006, dopo un e da aziende agricole della zona, vale a triennio di trend passivo, è ricominciato dire localizzate in ambito regionale o in a crescere il fatturato delle aziende agri- zone omogenee contigue di regioni limi- turistiche, che ha forse risentito, dopo il trofe. La parte rimanente deve, preferi- boom iniziale, della crisi del comparto bilmente, provenire da artigiani della turistico e dell’accorciarsi della durata zona. Alle Regioni e alle Province auto- dei soggiorni, nonostante una stabilizza- nome spetta il compito di definire le zione dei prezzi. quote di alimenti da impiegare nella ri- Di solito sono gli ospiti stranieri a fer- storazione. marsi per l’intera settimana, mentre gli italici vacanzieri prendono d’assalto gli agriturismi nei 1 brevi ponti festivi o nei week-end, come è capitato nel fine settimana pasquale che ha fatto registrare il tutto esaurito, con una stima di circa 900.000 pasti serviti per un fatturato di 48 mln di euro. Non vi è solo la ricerca di aria pura, il cibo ed il relax riguarda le osservazioni naturalistiche. Circa la metà ad attirare il turista nelle aziende agrituristiche, ma delle aziende agrituristiche autorizzate all’esercizio di anche la circostanza che negli ultimi anni sempre più altre attività nel nostro Paese, si trovano in Sicilia. aziende hanno aumentato la loro offerta di “servizi” di Nella nostra provincia l’offerta della vacanza in agritu- ospitalità. rismo è senza dubbio di qualità e variegata, e spesso ab- Tra questi spicca la degustazione, che consiste nell’as- bina la possibilità di unire i benefici di un soggiorno saggio di prodotti agricoli e agroalimentari che non as- all’insegna della natura con le vicine spiagge delle no- sume le caratteristiche proprie di un pasto o spuntino. stre due coste. Essa rappresenta un arricchimento dell’offerta azien- Da una ricerca effettuata in rete, visitando diversi siti dale che bene si inserisce nel circuito di ristorazione- web di agriturismi del messinese, vogliamo informare alloggio mediante il consumo in loco di prodotti i nostri lettori sui prezzi da loro praticati quest’estate, agricoli e agroalimentari di origine aziendale. Questo nella speranza e con l’intento di agevolare l’incontro permette anche la successiva vendita diretta di tali pro- tra domanda e offerta. Indichiamo nella seguente ta- dotti (vino, olio, conserve, prodotti biologici), con un bella: il trattamento, il prezzo medio a persona degli incremento del fatturato aziendale. agriturismi visionati e la tariffa più bassa e più alta ri- Da un’indagine Istat gli incrementi regionali più consi- scontrata, ricordando che si tratta di alta stagione (per stenti sono rilevati in Toscana, Campania e Piemonte cui negli altri periodi dell’anno le tariffe sono più con- che, assieme all’Umbria, rappresentano le aree in cui tenute) e che a volte un prezzo più alto è dovuto ad una la degustazione è più diffusa, ma anche le aziende sici- maggiore offerta di servizi (…. ma non sempre) (ndr). liane che abbinano all’alloggio e alla ristorazione le de- A tutti buone vacanze nel verde. gustazioni di prodotti tipici sono in netto aumento. Trattamento Prezzo medio a persona Sono raddoppiate rispetto a 10 anni fa, sempre secondo Min e max i dati Istat, le aziende che offrono altre attività quali Pernotto e colazione 45 € 30 € / 70 € 41 l’equitazione, l’escursionismo, le osservazioni natura- Mezza Pensione 65 € 50 € / 90 € listiche, il trekking, la mountain bike, corsi, sport ed Pensione completa 80 € 65 € / 100 € altro ancora, sotto la spinta delle aziende Alto Atesine (leaders nell’escursionismo) e Toscane (mountain bike). (*) Dati Agriturist Una particolare menzione meritano le aziende dell’ Emilia Romagna per l’organizzazione di corsi (spesso foto 1 Agriturismo San Nicola nel comune di Savoca di cucina locale) e quelle della nostra Isola per quanto (foto Nino Spartà)

PER FARE IMPRESA STORIE & LEGGENDE

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stello. Di ciò si avvide, una notte, il principe, fratello “Maria la Bella di Maria e, accecato dalla gelosia, decise di uccidere chi gli aveva insidiato la bella sorella. Così per i due amanti venne l’ultimo incontro d’amore, una notte e il giovane buia e senza stelle. Mentre il principe azzurro scen- deva lungo le mura del castello, calato sul mare dalle pescatore” trecce bionde di Maria la bella, il fratello di lei che si era appostato sul bianco scoglio antistante, che forse per questo fu appellato plorau, “del pianto”, gli so- cenario di questa triste leggenda di malasorte è il pravvenne, lo ferì rabbiosamente, lo finì, lo mise in un Castello di Brolo. Sul romantico balcone del sacco e, legato ad un masso, lo calò a fondo. Attese a grande maniero nasce e muore tragicamente S lungo invano Maria la bella, sospirando e piangendo, l’amore travolgente di Maria e del suo amante. I vec- distruggendosi sino a morire. Pare che il suo corpo sia chi pescatori di Brolo narrano ancora la patetica leg- sepolto sotto la cisterna del Castello di Brolo ove an- genda, che con molta probabilità sarebbe legata alla cora giace. Spirito innammorato, nelle notti di luna famiglia Lancia. Una principessa bellissima, vissuta piena si aggira sul terrazzo dell’antica torre merlata. intorno alla prima metà del XVII secolo, s’affacciava Questo giurano i pescatori del luogo e sono pronti a sovente alle finestre dell’antico castello circondato dal giurare anche di vederla apparire, durante la stagione mare, sospirando l’arrivo del suo spasimante. Egli, della pesca per auspicarne fortuna o povertà: “Juta e nelle notti di luna piena, giungeva con una piccola vinuta! Bona piscata!” augura a chi si allontana verso barca fin sotto le mura della roccaforte e arrampican- largo; e se il tempo minaccia li richiama a riva: “Isati dosi alle rocce si aggrappava alle lunghe trecce bionde li riti! Viniti! Turnati!”. di Maria per amarla segretamente nelle sale del Ca- Rosa Spinella La Fata Morgana: lazzo di cristallo. La leggenda siciliana racconta che al tempo un Fenomeno… di della discesa dei barbari verso il sud ed il sole, un’orda di questi conquistatori, dopo aver attra- Leggenda versato tutta la penisola giunse sulle rive dello a leggenda trae spunto da un fenomeno Stretto di Messina. Un giorno dell’anno 1060, che realmente si verifica nello stretto di Ruggero II°, il Normanno, passeggiava solitario LMessina in particolari condizioni atmo- su una spiaggia della Calabria e meditava sul sferiche e di luce. Tale fenomeno è visibile al mat- modo migliore di conquistare l’isola a quel tempo tino, quando sulla superficie del mare, minuscole occupata dagli Arabi. Ma non possedeva nean- goccioline di acqua rarefatta, fanno da lente di che una barca per poter attraversare il mare e ingrandimento. perciò si disperava. Lo udì una fata che, spinta Per spiegare tale fenomeno è sufficiente immagi- da compassione, decise di venire in suo aiuto. nare che la luce proveniente da un punto viene Era agosto, il cielo e il mare erano senza un filo per certi versi “spalmata” in verticale, gli oggetti di vento ed una nebbiolina sottile velava l’oriz- in lontananza assumono le sembianze di torri, zonte. La fata disse al re di guardare ai suoi pinnacoli, obelischi. Il fenomeno della Fata Mor- piedi e questi vide nell’acqua, nitidamente, come gana può verificarsi con differente intensità, in se potesse toccarli con mano, i monti dell’Isola certi casi dalla costa Calabra si può vedere la Si- coperti di uliveti, le spiagge verdi di arance e li- cilia più vicina del normale con immagini distorte moni, il porto di Messina e persino i marinai che e riflesse sul mare o sul suolo; in sostanza la di- caricavano le merci. Con un grido di gioia balzò stanza sembra essere di poche centinaia di metri giù da cavallo, si tuffò nell’acqua, l’incanto si e si ha l’impressione di osservare nello Stretto ruppe e, trascinato giù dal peso della sua arma- una città irreale che si modifica e svanisce in bre- tura, quel re affogò miseramente. vissimo tempo; talvolta si possono per poco Lo spettacolo della fata Morgana è molto raro, tempo distinguere le case, le auto e addirittura ma, se si è fortunati è possibile assistere, col mare le persone. tranquillissimo, e in alcune giornate di cielo terso Morgana era una maga, sorellastra di re Artù e sereno, a questo fenomeno. Proprio in quel che dopo averlo condotto ai piedi dell’Etna, con breve arco di tempo in cui edifici, alberi e monti 43 un vascello, non se ne andò più dalla Sicilia. Il della costa siciliana di Messina vengono sollevati nome Fata Morgana, probabilmente di origine in alto, a fior d’acqua e avvicinati incredibil- celtica, fu portato in Sicilia dai Normanni. Mor- mente alla costa Calabrese, si riesce a vedere lim- gana stabilì la sua dimora tra l’Etna e lo Stretto pidissima la costa Siciliana che in realtà dista di Messina, dove i marinai non osavano avvici- parecchie miglia. narsi a causa di forti tempeste, e sì costruì un pa- Rosa Spinella

STORIE & LEGGENDE LO SCATTO DEL MESE

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Il vortice della vita (foto Nino Spartà)

LO SCATTO DEL MESE APPUNTAMENTI Al Castroreale che organizza il festival, è mento è con Sangha Quartet, riuscita, ancora una volta, una spettacolare formazione Jazz nell’intento arduo di con- che comprende Kevin Hays durre in porto un evento che al paino, Doug Weiss al con- dal 26 luglio raccoglie il plauso ed il con- trabbasso, Seamus Blake al senso di migliaia di appas- sax e il batterista Bill Stewart. al 5 agosto sionati sostenitori, Sabato 4 agosto salirà sul promuovendo a livello palco il trombettista Gian- astroreale Jazz unica nazionale ed internazionale luca Petrella con il progetto rassegna musicale la comunità di Castroreale. Indigo 4. Cdella provincia e tra le Castroreale Jazz compie un Il festival si concluderà poche siciliane del settore, ulteriore salto di qualità e domenica 5 agosto col trom- approdata alla settima edi- alla quinta stagione propone bettista Kenny Wheeler zione consecutiva dopo il un cartellone che solo pochi Quartet. successo delle precedenti altri festival possono vantare. Gli spettacoli avranno inizio edizioni, grazie all’impegno Aprirà la rassegna giovedì 26 alle ore 21:30 in piazza Pe- 46 del direttore artistico Piero luglio con il quintetto del chi- culio. Salvo. tarrista Kurt Rosenwinkel. La Pro Loco Artemisia, l’ente Sabato 29 luglio l’appunta- Daniela Musarra

BASICO’ CHIONI a Piazza Cavour 19 agosto sagra della provola Basicò MESSINA CAPO D’ORLANDO 13 luglio Da- dal 19 al 22 luglio Kayak da Mare tra Lipari- niela Schachter Vulcano-Capo d’Orlando. Il rinnovato appun- (Messina- Tea- tamento di kayak tra le isole Eolie e la Sicilia tro Savio) per scoprire le meraviglie di questi luoghi. 13 Luglio Gene dal 27 al 29 luglio la 14° Capo d’Orlando in Gnocchi (Mes- Blues. Nel contesto del suggestivo Parco di sina- Giardino Villa Piccolo, il Festival del Blues con artisti Corallo) internazional. 20 luglio Vadin Pavlov e Luca Ballerini (Mes- 14 luglio Festa del Grano sina- Teatro 28 luglio Rassegna degli Antichi Mestieri e Savio) delle Tradizioni Popolari 23 luglio Maria- 29 luglio NOTTE BIANCA aspettando la chi Sol Mexi- Vara, cultura, tradizioni e tanta musica. cano (Messina- Teatro Savio) 23 luglio Oreste Lionello (Messina- Giardino Corallo) 21 e 22 luglio la commedia “Non ti conosco 27 luglio Riondino e Vergassola (Messina- più” con Giardino Corallo) 15 agosto concerto di ROBERTO VEC- 1 agosto concerto di SIMONE CRISTICCHI a Piazza Duomo 3 agosto Paola Pitagora e Roberto Alpi (Mes- sina- Giardino Corallo) 16 luglio Madonna del Carmelo dal 4 al 19 agosto FIERA CAMPIONARIA 5 agosto Tucci Musumeci (Messina- Giar- dino Corallo) 5 agosto Festa della Madonna di Dinnamare 25 luglio Madonna del Carmelo a Larderia 15 agosto Festa di Maria SS. Assunta 22 agosto Enrico Guarneri (Messina- Giar- dino Corallo) 23 agosto Roberto Benigni (Messina- Stadio SAN MARCO D’ALUNZIO San Filippo) dal 31 luglio al 2 agosto Festa di San Basi- 31 agosto Riccardo Rossi (Messina- Giar- lio dino Corallo) TAORMINA MAZZARA S.ANDREA Il 20 e il 21 luglio, 29 agosto Festa di Maria SS. delle Grazie Giorgio Albertazzi e Michele Placido sa- MISTRETTA ranno protagonisti 18 agosto Festa di San Sebastiano del “Satyricon” (La cena di Trimalcione), MONTALBANO ELICONA di Renato Giordano al Teatro Antico 26 luglio spettacolo “Conversazioni con il pubblico” di Pino Ca- ruso al Teatro Antico 24 agosto Proces- 5 agosto concerto di FRANCO BATTIATO al sione della Madonna Teatro Antico MM.SS. della Provvi- il 6 agosto vanno in scena i tre atti della denza MEDEA di Cherubini 8 agosto concerto di Tiziano Ferro al Teatro Antico 23 agosto concerto dei POOH al Teatro An- 47 tico NOVARA DI SICILIA 25 agosto concerto di RAF al Teatro Antico 15 agosto Festa di Maria SS. Assunta 26 agosto concerto di FIORELLA MANNOIA al Teatro Antico dal 28 agosto 2 settembre e dal 6 all’8 set- 26 agosto Festa della Madonna dell'Aiuto tembre “Antigone” e “ Fedra” (Taormina- Tea- tro antico.

APPUNTAMENTI APPUNTAMENTI

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MEDIEVALIA

asce dall’idea di presentare in modo au- tentico un incontro suggestivo con l’arte Nin tutte le sue forme. Il castello, oggi Museo delle Fortificazioni Costiere della Sicilia e sede dell’Accademia Siciliana Falconieri “Fede- rico II di Svevia”, con il suo parco e l’antico borgo custodisce nelle sue sale, preziose collezioni di armi, armature e abiti d’epoca che testimoniano l’evoluzione dei vari periodi storici. Centro cul- turale polifunzionale permanente, presenta an- nualmente l’omonima rassegna artistica. Un castello da vivere… Un passato da riscoprire… la Sicilia nel cuore. 49

APPUNTAMENTI VARIE HERMERSHERMERS Percorsi culturali enogastronomici della provincia di Messina

Redazione e amministrazione Via Sacro Cuore di Gesù, 45 98124 MESSINA Tel./Fax 090.6783623 www.ediscon.it - [email protected] Case Editrice Editing Service Consulting snc Direttore Responsabile Carmela Pantano 50 Impaginazione Ediscon di Giuseppe Pantano Redazione Rosa Spinella, Carmela Pantano, Giuseppe Pantano, Nino Spartà Hanno collaborato Rosa Salsa, Mimmo Muscolino, Daniela Musarra, Sebiano Chillemi, Giuseppe Pistone, Giacinto Garofano, Paolo Mazzeo, Salvatore Coglitore, Antonietta Rizzo, Mario Bolognari, Antonio Bonaccorso, Augusto Caramelli Fotografie Nino Spartà, Enzo Pantano, Gaetano Pantano, Giuseppe Stilo, Studio fotografico Belfiore Marketing & Pubblicità Editing Service Consulting snc Servizio abbonamenti Editing Service Consulting snc Tel./Fax 090.6783623 [email protected] Stampa Print Service Via Placida 41 98122 Messina

Registrazione Tribunale di Messina Registro Stampa 10/3 dal 22/05/2003

A conclusione di questo primo numero, un grazie di cuore a tutti coloro che hanno voluto iniziare con noi questa nuova avventura.

PROVINCIA REGIONALE di MESSINA Assessorato alle attività Imprenditoriali Artigianato - Industria Commercio - Pesca Itticultura